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LightMyFire trentaduesimi, terzine e terzine di sedicesimi, fino ad arrivare all’impiego delle dinamiche. A seguire, una serie di esercizi incentrati sui movimenti laterali e rotatori del ganzá, oltre a una serie di figurazioni polimetriche per lavorare sull’indipendenza suonando pattern diversi tenendo un ganzá in ciascuna mano. Troviamo inoltre una serie di pattern per suonare il ganzá e contemporaneamente - di volta in volta - conga, surdo, caxixi e tamborím, oltre a due lunghe partiture basate sull’indipendenza tra ganzá e caxixi. Chiude il lavoro la partitura di una composizione per ganzá solo. A dispetto della brevità dell’opera - 25 pagine di spartiti in tutto - il materiale di studio è davvero molto e soddisferà chiunque voglia seriamente studiare ed approfondire l’argomento. Il metodo è acquistabile online su www.pandeirobrasileiro.com. Davide Bernaro RICKY TURCO Modern Drums Institute Livello Base Libro + DVD/MP3 Volonté & Co Come ampiamente raccontatoci dall’autore in una sua recente intervista (vedi il numero 30 di Drumset Mag, GUIDO FACCHIN Le Percussioni Zecchini Editore Quella che nella sua edizione precedente sembrava già un’opera esaustiva e difficilmente migliorabile, nella sua rinnovata e ampliata versione, curata dalla casa editrice varesina Zecchini, si impone di diritto come la migliore e più completa fonte esistente al mondo a proposito degli strumenti a percussione. Un’opera monumentale, il cui titolo recita Storia e tecnica esecutiva nella musica classica, contemporanea, etnica e d’avanguardia, a chiarire come non ci sia campo di applicazione degli strumenti a percussione (batteria inclusa) che sia rimasto escluso dalla ricerca dell’autore, già membro dell’Orchestra del Teatro La Fenice nella natìa Venezia, di prestigiosi ensemble percussivi contemporanei e responsabile della nascita della cattedra di Strumenti a percussione al conservatorio di Vicenza, da lui tenuta sino al 2011. Milleduecento pagine, quattromila fotografie, circa duemila esempi musicali, un’autentica enciclopedia a disposizione di musicologi e compositori, oltre che, ovviamente di batteristi e percussionisti. Gli strumenti sono stati divisi in quattro macrofamiglie, corrispondenti ad altrettanti capitoli: in metallo, in legno, a membrana e con corde (tutte e quattro le famiglie sono divise a loro volta tra strumenti a suono indeterminato e determinato). Il quinto capitolo è dedicato agli strumenti a percussione definiti eccezionali, anch’essi divisi nei due sotto gruppi (per darvi un’idea della profondità della ricerca di Facchini, nell’elenco degli strumenti eccezionali a suono indeterminato si va dalla A di Accendini Zippo, usati nei loro spettacoli dagli Stomp, alla Z di Zoccoli Olandesi, impiegati da Mauricio Klagel in Dressur del 1977…). Il sesto capitolo racchiude una serie di Effetti Sonori Particolari (in quanti modi si può usare a fini percussivi l’acqua, e con quali oggetti…) e di Strumenti Speciali (quelli per esempio usati una volta dai ‘rumoristi del cinema muto). Il capitolo numero sette parla delle Attrezzature complementari, dalle bacchette alle pelli, dai sostegni e gli attacchi alle cabine insonorizzate. L’ottavo e conclusivo capitolo si occupa infne della Notazione nella musica per strumenti a percussione un argomento sensibile, soprattutto nell’ambito della musica contemporanea, la cui simbologia grafica risulta a volte di non facile decifrazione persino agli addetti ai lavori. Qualche spigolatura lessicale per finire, a ricordarci come in ambito classico e sinfonico, soprattutto per musicisti di una certa generazione, la batteria resti ancora oggi uno strumento indissolubilmente legato alla sua storia e alle sue origini geografiche: i nostri amati crash e ride li troveremo a pagina 108, sotto la definizione di Piatti Sospesi Turchi, mentre il drum set è trattato a pagina 421, alla voce Batteria Jazz. Sì, perché la storia ci dice questo, anche se la definizione oggi può far sorridere. Grazie Maestro! Alfredo Romeo del Dicembre 2014), il libro in questione è un metodo di batteria progressivo per principianti, di fatto il testo ufficiale per le scuole affiliate al network didattico Modern Music Institute, diretto da Alex Stornello, per il quale Ricky Turco dirige il dipartimento di batteria. Libro, audio e video sono altrettanto importanti nel modo di studiare, divertente ed efficace, messo a punto dal batterista veneto: la pagina scritta raccoglie 20 studi progressivi in cui si affrontano argomenti quali i movimenti fondamentali, i principali rudimenti e alcune loro applicazioni musicali, la familiarizzazione con alcuni ritmi attraverso lo studio parallelo del fondamentale counting system. Per completare lo studio di ciascuno dei 20 capitoli (o Studi), l’allievo può giovarsi delle immagini del DVD allegato: con un sistema a inquadrature multiple vengono spiegati oltre 100 esercizi, ritmi e sviluppi musicali proposti, con i principali esercizi tecnici sempre eseguiti due volte in modalità lenta e due volte in 73 DSM 70-74.indd 73 15/01/15 13.06 LightMyFire modalità veloce. Infine, per poter dire di aver davvero imparato a suonare i ritmi o le applicazioni musicali proposte (negli stili interessati dal primo livello di studi del metodo MMI, ossia rock classico, rock-blues, pop, pop-rock, new rock e funky) ci sono a disposizione ben 20 basi musicali (composte ed eseguite da Teo Ederle) in versione con e senza batteria. Da segnalare ancora la presenza di utili tabelle che riportano delle velocità metronomiche progressive di esecuzione, per monitorare i propri progressi, e dei validi suggerimenti dei cosiddetti approfondimenti stilistici, consigli di ascolto di determinati brani o di lettura di specifici testi (questi ultimi, guarda caso, tutti pubblicati dallo stesso editore e tradotti - altra curiosa combinazione - dallo stesso Turco…). Chiaro, comprensibile e davvero ben strutturato. Un ottimo strumento didattico. Alfredo Romeo ROGER CHOUINARD The Story of Bobby Chouinard – Drummer Extrodinaire www.bobbyc.net Anche se non molto conosciuto nel nostro paese, Bobby Chouinard (apparso in TV in Italia con Robert Gordon e Chris Spedding) è noto per la sua lunga collaborazione con Billy Squier (che spende nei suoi confronti ottime parole nell’introduzione). Il nipote Roger gli ha tributato in omaggio un lavoro che racconta il carattere e le gesta del batterista, un libro caratterizzato da tantissime foto (la maggior parte sulla sua Ludwig), estratti di interviste e testimonianze sul musicista (tra le quali quelle dei colleghi Steve Smith, Don Brewer, Stan Lynch, Anton Fig, Bill Ludwig III, Sandy Gennaro, Carmine Appice, Bobby Rondinelli, Doane Perry). Sebbene qualche volta ridondante nelle immagini e condito da qualche refuso, il libro ha il merito di portare con il cuore indietro le lancette del tempo e, con tipico stile da rock anni ’80, farci conoscere l’estro e il carattere del musicista Bobby Chouinard, personaggio votato al divertimento ma solido accompagnatore, un uomo di squadra per parafrasare il verbo sportivo. Ascoltatelo in “Lonely Is The Night” di Squire e scoprirete la parentela che gli valse l’appellativo per niente sprezzante del Bonham dei poveri. Conoscendoli, i due batteristi scomparsi staranno bevendo un cicchetto as- sieme da qualche parte. Testo in inglese, grafica glam. Luca Luciano ZORO The Commandments of The Half Time Shuffle Alfred Secondo il sottotitolo, il cosiddetto Half Time Shuffle sarebbe il groove più amato, ma anche il meno capito della storia della batteria. Ci sta allora che un vero e proprio guru della batteria R&B e Soul decida di dedicare un intero libro a questo argomento, dopo averne fatto il tema principale di molte sue clinic didattiche. Nell’introduzione Zoro spiega che “Tutti i ritmi e i groove sono cugini o comunque apparentati: più ne sviluppi uno in profondità, più ti sarà facile sviluppare anche gli altri”: una verità incontrovertibile, soprattutto se ci si riferisce all’universo ternario e a tutti i ritmi basati, appunto, sulle terzine. Il libro consta di un’introduzione di carattere storico e di sei sezioni principali, ognuna delle quali prepara alla successiva, di difficoltà progressiva. Nel dettaglio, The Foundation spiega i ‘fondamentali’ della materia; Introducing the Half Time Shuffle presenta il tema essenziale delle ghos notes; Hi Hat Independence si spie- ga da solo, come anche Ride and Hi Hat Independence, mentre Half Time Shuffle Enhancements parla dei vari abbellimenti che possono condire il nostro amato groove (diddle, buzz e altre finezze). Il sesto e ultimo capitolo presenta la bellezza di 30 trascrizioni (realizzate con l’ausilio di Dustin Ransom) di altrettanti brani classici, tra cui “Home at Last” degli Steely Dan, “Fool in the Rain” dei Led Zeppelin, “Rosanna” dei Toto, “Morning” di Al Jarreau… Impreziosito da numerose foto, copertine di album e 45 giri celebri e citazioni motivazionali, il libro può risultare utile, a detta dell’autore, tanto al neofita quanto al professionista, perché alla fine del percorso l’uno e l’altro avranno raggiunto non solo un maggior controllo sullo strumento, ma anche una maggior consapevolezza del linguaggio ternario. Un eccellente approfondimento. Alfredo Romeo 74 DSM 70-74.indd 74 15/01/15 13.06