L`UNIONE SARDA L`UNIONE SARDA Tomba prenuragica, acquisite

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L`UNIONE SARDA L`UNIONE SARDA Tomba prenuragica, acquisite
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna
Rassegna sta mpa
Beni culturali
della Sardegna
Segni di una grande civiltà
a cura del Servizio Promozione
Testata
L’UNIONE SARDA
Data
12 maggio 2013
Sezione
Cagliari
IS ARENAS. Ieri mattina blitz della Forestale negli uffici della sovrintendenza archeologica
Tomba prenuragica, acquisite altre carte
Esiste o non esiste? Perché nella cartografia del Ppr è indicata tra lo stadio e il palasport? Ha ragione Enrico Atzeni,
docente universitario considerato un'autorità nel suo campo, che in un testo consumato da migliaia di studenti la colloca
sì a Quartu ma in viale Colombo, dietro un distributore di benzina?
Per chiarire il mistero della tomba megalitica che potrebbe segnare per sempre in senso negativo il destino dello stadio
di Is Arenas, ieri agenti del Corpo forestale hanno bussato alle porte della sede della sovrintendenza archeologica ed
hanno acquisito le carte che stabiliscono l'individuazione e il posizionamento della tomba.
Allo stato, come è noto, ci sono due tesi differenti: secondo Alessandro Roggio, l'architetto incaricato dal pm Enrico
Lussu di individuare i vincoli nell'area dove sorge lo stadio rossoblù, il sepolcro si troverebbe nell'area di Santo Stefano,
a due passi dal palazzetto. E ciò potrebbe giustificare i vincoli dell'area e causare la demolizione dello stadio. La
seconda tesi, quella sostenuta dall'archeologa (in convenzione) che ha seguito i lavori per conto della sovrintendenza,
rileva la tomba nel tratto finale di viale Colombo, dietro un distributore di benzina. Tesi conosciuta da tutti gli studenti di
archeologia che hanno avuto come docente Atzeni, le cui scoperte sono contenute nel libro “Cagliari preistorica”
pubblicato nel 1983. A pagina 25 del testo si fa riferimento a una «tomba megalitica di Sa perda bona», che sarebbe
stata «distrutta dai buldozer» in occasione della costruzione di alcuni palazzi. Dunque sarebbe stata distrutta.
Ma allora perché le carte del Ppr la collocano a Santo Stefano? Probabilmente si tratta di un errore causato dal fatto che
anni fa non esisteva la geolocalizzazione e dunque le indicazioni erano molto approssimative.
L'acquisizione delle nuove carte da parte della Forestale dovrebbe fare chiarezza su questo aspetto, ma non è scontato.
(f.ma.)