Flavio Briatore
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Flavio Briatore
BRIATORE FLAVIO INTERVISTA ESCLUSIVO L FLAVIO 26 Y&S Superyacht da prima pagina Nato a Verzuolo, in provincia di Cuneo, 61 anni in aprile, Flavio Briatore è stato uno dei maggiori protagonisti della F.1 automobilistica da fine anni ‘80 sino al 2009 quando è stato radiato dalla FIA, con un procedimento poi considerato non regolare. Come team manager di Benetton e Renault, ha conquistato quattro titoli iridati piloti (due con Michael Schumacher e due con Alonso) e tre costruttori. La sua attività imprenditoriale comprende una serie di locali (Billionaire a Porto Cervo, Twiga in Versilia, Lion in the Sun a Malindi) gestiti in proprio o con soci. Varato nel 2002 da Royal Denship e “refittato” sostanziosamente nel 2006, Force Blue è lungo 62 metri e largo 11. Vanta sei ampie cabine doppie, dotate di tutti i comfort. Tra gli spazi in comune una mini-spa, una cinema room con schermo da 60 pollici e un’attrezzatissima palestra. non mancano opere d’arte di valore . “È una questione estetica e di prestigio, innanzitutto. Ma le ho volute anche perché aiutano a creare un clima ideale: su Force Blue ci si deve sentire come a casa”. Lo yacht naviga in crociera a 14 nodi, spinto da due Caterpillar da 185 Cv l’uno. L’equipaggio è considerato tra i più esperti del Mediterraneo. Nel maggio 2010, Force Blue si guadagnò la prima pagina per il sequestro al largo di La Spezia - con la famiglia Briatore a bordo - per un accusa di evasione fiscale e contrabbando nei confronti della società di charter intestataria. Dopo circa un mese, la barca riprese a navigare ma solo per l’attività di charter, autorizzata dai magistrati. Ora con la recente sentenza della Sezione Penale della Cassazione - che ha restituito la somma sequestrata dal GIP di Genova - si aprono nuovi scenari per il ritorno allo status originario. Olycom BRIATORE a notizia è importante: il 30 settembre 2011 la Sezione Penale della Cassazione ha annullato il decreto di sequestro del GIP del Tribunale di Genova con il quale era stato disposto il sequestro di un milione e mezzo di euro, custoditi in alcuni conti risalenti a Flavio Briatore e alla Autumn Sailing (la sua società di charter), in relazione all’evasione IVA. La conseguenza immediata è stata la restituzione in toto della somma sequestrata. Ma è anche un segnale importante verso il settore in generale: l’imprenditore era diventato il simbolo del rapporto tormentato tra Fisco e nautica, quello dell’equazione armatore-evasore. Ed ecco che a Flavio Briatore è tornata la voglia di parlare di mare e di barche. Prima domanda facile facile: ci parli del mare… È una delle mie passioni. Anzi, è una delle passioni più profonde. Sono nato in montagna, in fondo, ma ho sempre amato l’acqua. Andavo al mare in colonia, quindi a San Remo con i miei genitori. Anche negli anni nei quali ho lavorato per Benetton negli Usa, non mi sono mai fatto mancare onde e spiagge: frequentavo la Florida o i Caraibi… C’è una ragione specifica per questa attrazione? Sì. Il mare trasmette gioia. La sua immensità è spettacolare, mentre secondo me la montagna intristisce… Il mare ti parla e ti insegna anche il rispetto; ti spiega che devi saperti misurare con te stesso. E con la sua forza. La nautica di Flavio Briatore, invece, è… Rigorosamente a motore. Perché il Force Blue? Era un ‘explorer’ di proprietà di un americano. Si chiamava Big Roi, era stato costruito nel 2002 Y&S 27 Da oltre vent’anni protagonista della scena pubblica italiana, tra gossip, imprenditoria e sport. SCOPRITORE DI TALENTI Entrato nel circus grazie alla famiglia Benetton, Briatore si è rivelato ben presto un eccellente team manager di scuderie e uno scopritore di grandi piloti. I due colpi migliori? Michael Schumacher e Fernando Alonso (in alto). da Royal Denship. Era stato concepito per viaggi estremi, ad esempio nei mari del Nord. Però queste acque sono spesso inospitali, per cui il progetto non si sviluppò. I volumi della barca erano enormi, andavano adattati agli usi commerciali e Celeste dell’Anna si prese carico di ridisegnare gli interni. In quegli anni ero pienamente rientrato in Formula 1 e si è pensato che fosse interessante, per la vita mondana e per coltivare le p.r., che ci fosse uno yacht ispirato a Flavio Briatore, insieme ad altre realtà che utilizzavano la mia immagine, come il Billionaire Club. Quindi, partendo da una barca piuttosto spartana, sono state effettuate le personalizzazioni del caso, necessarie per la charterizzazione. Il Force Blue, infatti, svolge attività di noleggio. Quando è libero, lo affitto io. Che cosa ha pensato durante i lavori di sistemazione? Che si stava trasformando un hotel a due stelle in uno a cinque. La prenderebbe una barca da 100 metri come l’Indian Empress di Vijay Mallya, patron della Force India? Si, ma sempre nella prospettiva della charterizzazione: per divertirsi nel Mediterraneo, facendo magari base in Sardegna, basta e avanza un “Magnum”. Anche l’Indian Empress è a noleggio. Del resto, è inevitabile farlo, anche se il vento è girato e i tempi non sono più molto favorevoli: prima una barca con certe caratteristiche rendeva il 10-15% dell’investimento; oggi queste cifre sono irraggiungibili. C’è pure una grande concorrenza tra gli equipaggi: ecco, diciamo che la differenza vera, adesso, è determinata grazie alla qualità di chi noleggia. Come vede la nautica italiana? Purtroppo non bene. Paradossalmente, tiene bene ed è forte il mercato delle barche da 100 metri in su: per scafi di quella portata, ho letto da qualche parte, i cantieri hanno commesse fino al 2016. Invece è in grave difficoltà il settore degli yacht dai 20 ai 50 metri. Sembra un po’ la replica di quello che si vede nell’auto: le difficoltà figlie della crisi toccano sì la produzione. Ma in giro si vedono sempre più Cayenne o X6… Sì, è proprio così… A chi è veramente ricco le possibilità continuano a non mancare. Il mondo dell’aviazione lamenta, da decenni, di essere stato dimenticato se non, addirit- LUI E LE DONNE Briatore ha sempre amato le belle donne, meglio se celebri: tra le sue conquiste ci sono le modelle Naomi Campbell, Vanessa Kelly e Heidi Klum. Con l’ultima fiamma - la trentunenne Elisabetta Gregoraci (sopra) - si è sposato nel giugno 2008. L’AMICO DEL CUORE Una storica amicizia quella tra Briatore e Bernie Ecclestone, boss della F.1. L’ultima prova è stata la vendita insieme delle quote del Queens Park Rangers, squadra della Premiership inglese, che avevano acquistato nel 2007. 28 Y&S Force Blue al largo della Costa Smeralda: «Grecia e Sardegna sono i posti più belli. Ma tutto il Mediterraneo ha un grande fascino. Peccato che da noi manchino i buoni porti» dice Briatore. Olycom Vita da manager BRIATORE Olycom INTERVISTA ESCLUSIVO FLAVIO tura, sabotato dai vari Governi. È il caso di estendere il concetto alla nautica? Ci possono essere dei punti di contatto, a ben vedere. Se Briatore dovesse legiferare in materia, che cosa farebbe? Be’, innanzitutto mi pare che ci sia l’idea che chi compera una barca è trattato quasi automaticamente come un evasore: sospetti, indagini, redditometri. Ma questi meccanismi, fatta salva la necessità di seri controlli, sono provvedimenti depressivi. In Italia abbiamo l’eccellenza, abbiamo le Ferrari del mare: adoperiamoci, allora, per valorizzare questo scenario. L’Italia dovrebbe issare, come minimo, delle bandiere in onore di compera barche. E dovrebbe offrire agevolazioni, non tasse… Disponiamo di settemila chilometri di coste, è assurdo che non siano sfruttati a dovere. Basta repressione. Quanti porti ha la Svizzera, che ha solo laghi? Forse più dell’Italia. Esattamente come ha più aeroporti di noi, alla faccia di un territorio pieno di montagne. Lei ha spesso sottolineato il concetto che il Force Blue, di fatto, è un’azienda che dà lavoro a una trentina di famiglie. Esatto. E anche in inverno l’equipaggio ha parecchio da lavorare. Torniamo alla vela. Non la ama, ci ha detto, ma è mai possibile che Flavio Briatore non abbia pensato, anche solo per un attimo, di lanciarsi nella Coppa America? No, proprio perché il mondo della vela è distante dal mio feeling: non sono appassionato. La Coppa America, poi, per me non è vela: è la Formula 1 che si corre sull’acqua. Ma io preferisco quella su terra. Voto ai porti italiani? Basso se guardiamo alla quantità: sono troppo pochi, al Sud in particolare la carenza è grave. Sul fronte della qualità, invece, la votazione media si alza. Ma le tariffe d’accesso spesso sono salate: siamo nettamente fuori mercato, per dire, rispetto alla Francia. Quindi l’eventuale Briatore uomo di legge… La cantina di Force Blue è considerata tra le più raffinate e fornite del Mediterraneo. «Ho a bordo circa 2.500 bottiglie per tutte le esigenze - svela l’armatore piemontese - si va dai grandi Barolo e Barbaresco della mia terra alle bollicine italiane e francesi, le preferite di mia moglia Elisabetta». Y&S 29 BRIATORE INTERVISTA ESCLUSIVO Milestone FLAVIO Flavio Briatore su uno dei tender di Force Blue con la moglie Elisabetta Gregoraci e il figlio Nathan Falco, due anni il prossimo anno. LE TAVOLE DELLA PERSECUZIONE (secondo Briatore) Controlli. Se ne effettuano in continuazione, al di là del tipo di barca e in modo spettacolare. Posti barca. Sono troppo pochi, soprattutto al Meridione. A quando un piano nazionale? Servizi. Paragonati a quelli dei marina francesi, hanno prezzi troppo elevati per l’offerta. Coste. Considerandone la lunghezza e la bellezza, come si fa a non sfruttarle bene? Immagine. Basta con l’equazione armatore-evasore. In realtà diamo lavoro a un mare di gente. 30 Y&S …preparerebbe un progetto operativo affinché, in 20 anni, siano realizzati almeno 500 porti. Dove va più volentieri quando noleggia il Force Blue? Grecia e Sardegna sono i posti più belli. Ma tutto il Mediterraneo ha un grande fascino. Montecarlo, dove vive la famiglia, è invece l’approdo per le occasioni mondane. Paure da dichiarare, in navigazione? Qualche “sberla” per una tempesta improvvisa, o peggiorata in maniera inattesa, succede di prenderla. Però si fa di tutto per non finire nei guai: per cui, massima attenzione ai bollettini meteo; si salpa solo se non si corrono rischi, magari a bordo c’è chi in certe situazioni soffre. Che cosa ama fare quando è a bordo del Force Blue? Ho momenti di lavoro, ma anche di relax, con famiglia e amici. Mi piace poi seguire le operazioni di bordo: osservo l’equipaggio, non immaginate nemmeno quanto la sua vita sia piena di sacrifici. I marinai sono davvero dei grandi professionisti. La barca è come la casa? No, non esageriamo. Non può esserlo, perché ha un carattere provvisorio. La barca, semmai, è come una bella auto, di quelle che si usano, e si gustano, alla domenica per una passeggiata. Il Force Blue, d’accordo. Ma non ha un debole per qualche altro yacht? E come no?... La barca di Abramovich è stupenda… Però… Prego, dica pure. Questi scafi da 150 metri sono diventati, ormai, più che altro degli ‘shopping centre’. Rischi di non goderti il mare, anzi, di non vederlo proprio. Stiamo andando un po’ sopra le righe. Giuri che non ci sarà mai un Billionaire galleggiante, magari sul Force Blue. Lo giuro, e non solo perché la barca ha giusto la licenza per il charter. Non è una cosa da fare in ogni caso: il Billionaire è pensato per la terra ferma, quindi lasciamolo dov’è. In Sardegna. Y
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