Un modello di microsimulazione a popolazione dinamica per la
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Un modello di microsimulazione a popolazione dinamica per la
Un modello di microsimulazione a popolazione dinamica per la stima degli effetti distributivi della riforma pensionistica Massimo Baldini, Carlo Mazzaferro, Marcello Morciano Università degli studi di Bologna – Dipartimento di Scienze Economiche Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – Dip. di Economia Politica e CAPP (Centro di Analisi delle Politiche Pubbliche) Obiettivo del lavoro Misura degli effetti distributivi delle riforme pensionistiche degli anni ’90: i) Prospettiva intergenerazionale ii) Prospettiva intragenerazionale. La prima è stata maggiormente studiata: analisi per coorte e indicatori intertemporali (tir, Net Present Value Ratio, etc.). La seconda è più complessa: nel corso dei prossimi decenni le modifiche normative realizzate negli anni ’90 si sovrappongono e non è semplice isolarne gli effetti, che si trascinano per decenni. Per questa ragione: modello a microsimulazione dinamica. Ricostruisce, sulla base delle informazioni Bdi 2002 e di una serie di ipotesi (per lo più statiche) sulle probabilità di transizione tra stati (economici e demografici), la popolazione italiana dei pensionati da lavoro nel periodo 2002-2051. 1 Obiettivo del lavoro Potenzialità del modello: legge la struttura del sistema pensionistico sia orizzontalmente (anno per anno) che verticalmente (storia contributiva e pensionistica degli assicurati). Cosa NON fa il modello: i) non simula il lato dell’offerta dell’economia (offerta di lavoro, risparmio, investimenti, accumulazione di capitale, etc.) e non considera funzioni di reazione. ii) iii) non consente valutazioni di tipo macroeconomico (spesa/pil, aliquota di equilibrio etc.) non simula ancora la fertilità e quindi le nuove nascite. Questo non compromette i risultati del lavoro (i nuovi nati del 2002 nel 2051 non sono ancora in pensione ….). La struttura del modello FASE 1) Selezione e predisposizione della base di microdati; Riproporzionamento ed espansione dei microdati BdI 2002; controllo di coerenza delle informazioni disponibili; trattamento dei casi di no-reporting e under-reporting; FASE 2) Ricostruzione della storia lavorativa passata degli attivi 2002; dell’età; del reddito da lavoro; della posizione contributiva. FASE 3) Simulazione dell’evoluzione socio-economica (2003-2050); Modulo DEMOGRAFIA: Modulo LAVORO e REDDITI: Modulo PENSIONI: Mortalità; Ingresso nel mercato del lavoro; Istruzione; Età di pensionamento; Transizioni; Matrimonio; Redditi da pensione: Redditidi davecchiaia; lavoro; Divorzi. di anzianità; Uscita dal mercato del lavoro. di reversibilità. 2 Lo schema del modello Start Microdati Bdi 2002 F i ha storia contributiva? V Ricostruzione situazione economica e contributiva per ogni t <=40 F Anno <= 2051 V Modulo DEMOGRAFIA Panel 1962-2050 Modulo REDDITI e LAVORO Modulo PENSIONI end Il risultato della simulazione è un panel sbilanciato 1962-2050 3 FASE 1) Selezione e predisposizione della base di microdati Dataset di partenza: Cross-section BdI 2002 Riproporzionamento ed espansione dei microdati BdI 2002 Stima di un nuovo sistema di pesi; Espasione del campione 2002. trattamento dei casi di no-reporting e under-reporting Correzione laddove possibile, mediante imputazione dei valori medi condizionati all’età, al genere, all’area e alla qualifica professionale. Controllo di coerenza delle informazioni disponibili nei microdati grezzi Anni di contribuzione maturati; Reddito da lavoro dichiarato. Passaggio da nucleo familiare allargato (def. Banca d’Italia) a nucleo familiare ristretto composto cioè da genitori più eventuali figli. Generazione nuove chiavi identificative di -famiglia -individuo. FASE 2) Ricostruzione della storia lavorativa passata degli attivi 2002 Ricostruisce la storia lavorativa passata per gli attivi 2002 con precedenti contributivi (max. 40 anni), imputando un reddito stimato scontato dell’1,5% annuo. Ricostruzione variabili demografiche; Ricostruzione variabili reddituali e di carriera lavorativa Ricostruzione della condizione professionale dei disoccupati 2002 con precedenti contributivi; Imputazione del reddito da lavoro mediante stima con log normale. Controllo di coerenza delle informazioni disponibili nei microdati grezzi Anni di contribuzione maturati; Reddito da lavoro dichiarato. 4 Dinamica demografica del modello CELIBI NUBILI CONIUGATI / CONVIVENTI DIVORZIATI o SEPARATI VEDOVI DECEDUTI Il modello definisce annualmente le probabilità individuali di incorrere nei diversi eventi, che si realizzano mediante simulazioni di Monte Carlo. Il confronto è condotto con i dati ISTAT delle indagini multiscopo e con quelle delle proiezioni ufficiali della popolazione ISTAT. Mortalità Le probabilità di morte (e quindi di uscita dal campione) sono quelle stimate dall’Istat (proiezioni ufficiali, scenario centrale). Ogni individuo di una certa età e anno di nascita esce dal modello se un numero casuale, generato dal modello, è inferiore alla probabilità di morte delle proiezioni Istat. 5 Dinamica nel mercato del lavoro Occupato Full -Time Istruzione Occupato Part -time NON ATTIVI ATTIVI Disoccupato No Forza Lavoro Una volta entrato nell’insieme degli “attivi” le probabilità di transizione tra i quattro stati sono definite anno per anno in base a matrici di transizione condizionate al genere, titolo di studio e classe d’età, generate a partire dal panel 2000-2001 dell’Indagine Trimestrale sulle Forze Lavoro dell’ISTAT. Con il metodo Monte Carlo si definiscono annualmente le probabilità individuali di transizione tra stati. L’imputazione del reddito Modello teorico di riferimento: lnYit= a + ß’Xit + vi + eit eit =? eit-1 + zit , ?<1 Modello di regressione lineare con random effects •eit errore autocorrelato , z ~ N(0,s z) •vi effetto fisso, v ~ N(0,s v) 6 L’imputazione del reddito Vettore delle variabili X: •Età, eta2, eta3 •Area geografica (nord, centro, sud) •Qualifica (operaio, impiegato, dirigente, indipendente) •Titolo di studio (obbligo, diploma, laurea) •Sesso •Part-time •Settore (pubblico, privato) L’imputazione del reddito Possibili dati su cui effettuare la stima: • Panel Banca d’Italia • Panel Clap • Cross-section Banca d’Italia 2002, con imputazione arbitraria di s z e s v 7 L’imputazione del reddito Panel Banca d’Italia: • vantaggi: contiene molte informazioni demografiche, in particolare il titolo di studio • limite principale: pochi individui, ristretta dimensione temporale, forte variabilità dei redditi nel tempo Panel Clap: campione longitudinale degli attivi e dei pensionati. • vantaggi: panel molto lungo • limiti: – manca l’osservazione sul titolo di studio – non copre tutti i lavoratori Il reddito stimato 15000 20000 25000 in funzione solo della costante e dell’età 30 40 eta yclap bi 2002 50 60 70 panel bi 8 Esempio di simulazione del reddito da lavoro: licenza media reddito da lavoro annuo stimato 20000 15000 10000 5000 0 20 40 60 80 ETA Esempio di simulazione del reddito da lavoro: laurea reddito da lavoro annuo stimato 40000 20000 0 20 40 60 80 ETA 9 Le transizioni nel mercato del lavoro La qualifica professionale (operaio, impiegato, dirigente, indipendente) ed il settore (pubblico o privato) non cambiano mai nella vita. Ogni anno si può transitare tra 4 possibili stati: • occupato full time • occupato part time • disoccupato • non forza di lavoro Fonte delle probabilità: non l’indagine BI, biennale, ma la rilevazione forze lavoro 2001-2002 Accesso al pensionamento Ingresso VECCHIAIA F ANZIANITA’ Coniuge deceduto ? V REVERSIBILITA’ Fine 10 Accesso al pensionamento Ogni anno, sulla base della storia contributiva e dell’età, un sottoinsieme di individui matura il diritto all’accesso al pensionamento. Se il diritto è raggiunto PRIMA dell’età legale di pensionamento una quota (50%) accede al pensionamento anticipato. Gli altri restano nel mercato del lavoro. Se il diritto è raggiunto in corrispondenza all’età legale di pensionamento gli individui escono dal mercato del lavoro. La pensione di reversibilità è assegnata al coniuge dopo la morte dell’assicurato (sia quando questo è pensionato, sia quando è in attività) In assenza di requisiti per la pensione di vecchiaia/reversibilità e in presenza di condizioni di reddito: assegno sociale. Struttura del sistema pensionistico La popolazione dei pensionati è divisa in tre gestioni: i) Inps – privati ii) Inps –autonomi e co.co.co. iii) Inpdap Per ogni gestione consideriamo tre tipologie di pensionati i) Pensionati retributivi (anz. contr. > 18 nel 1995) ii) Pensionati misti (anz. contr > 18 nel 1995) iii) Pensionati contributivi (assunti dopo il 1995) 11 La pensione è calcolata tenendo conto delle principali modifiche normative introdotte nelle riforme del 1992, del 1995 e del 1997. In particolare: • i) passaggio, differenziato per tipologia di pensionato e gestione, dalla regola retributiva a quella contributiva • ii) modifiche nell’età di pensionamento • iii) regole di indicizzazione delle pensioni • i v) modifica decennale dei coefficienti di trasformazione del sistema contributivo • v) alcune condizioni di reddito per la pensione di reversibilità e assegno sociale L’analisi distributiva è effettuata, per ora, su uno scenario di base. • i) Mortalità: scenario centrale previsioni Istat • ii) Crescita del Pil e delle retribuzioni: scenario centrale modello di previsione RGS • iii) Accesso al pensionamento di anzianità: 50% degli aventi diritto per ogni anno i v) Indicizzazione delle pensioni ai prezzi v) Stima dei redditi sul terzo modello (BI cross-section) 12 Quote di pensionati per tipologia sul totale dei pensionati da lavoro. Retributivi Misti Contributivi 120% 100% 80% 60% 40% 20% 0% 2002 2007 2012 2017 2022 2027 2032 2037 2042 2047 Rapporto tra pensione media da lavoro e salario medio 60% 55% 50% 45% 40% 35% 30% 2002 2007 2012 2017 2022 2027 2032 2037 2042 2047 13 Tasso di sostituzione lordo per i neio pensionati 75% 70% 65% 60% 55% 50% 45% 40% 35% 30% 2003 2008 2013 2018 2023 2028 2033 2038 2043 2048 Tasso di sostituzione medio della prima rata pensionistica per tipologia di pensione Retributivo Misto Contributivo 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 2003 2008 2013 2018 2023 2028 2033 2038 2043 2048 14 Indice di Gini sui redditi da pensione 2004-2051 Solo p. da lavoro Tutte le pensioni 35% 34% 33% 32% 31% 2002 2007 2012 2017 2022 2027 2032 2037 2042 2047 Coefficiente di variazione per le pensioni da lavoro 69% 68% 67% 66% 65% 64% 63% 2002 2007 2012 2017 2022 2027 2032 2037 2042 2047 15 Composizione per età del primo quintile di pensioni da lavoro Fino a 75 anni Oltre 75 anni 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 2002 2007 2012 2017 2022 2027 2032 2037 2042 2047 Quota di pensioni da lavoro sotto la soglia della povertà Quota sotto la povertà 80% 75% 70% 65% 60% 55% 50% 45% 40% 2002 2007 2012 2017 2022 2027 2032 2037 2042 2047 16 Privati Pubblici A u t o n o m i 3.5 3 NPVR per settore 2.5 2 1.5 1 0.5 0 2 0 0 2 2 0 0 7 2 0 1 2 2 0 1 7 2 0 2 2 Retributivo 2 0 2 7 M isto 2 0 3 2 2 0 3 7 2 0 4 2 2 0 4 7 Contributivo 2.5 NPVR per tipo di pensionato 2 1.5 1 0.5 0 2 0 0 2 2 0 0 7 2 0 1 2 2 0 1 7 2 0 2 2 2 0 2 7 2 0 3 2 2 0 3 7 2 0 4 2 2 0 4 7 NPVR. Rapporto tra il valore attuale delle pensioni e il valore attuale dei contributi misurati entrambi nel primo anno di attività di un individuo Scostamento del rapporto tra pensione media e salario medio rispetto alla simulazione di base Senza coeff Pro rata Età alta 2027 2032 3.0% 2.5% 2.0% 1.5% 1.0% 0.5% 0.0% 2002 2007 2012 2017 2022 2037 2042 2047 -0.5% -1.0% -1.5% 17 A breve più risultati nel rapporto: “Aspetti distributivi del sistema pensionistico nella prospettiva del passaggio al sistema contributivo” a cura del Capp, www.capp.unimo.it 18