1 Banca e Finanza in Europa

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1 Banca e Finanza in Europa
UniversitàdegliStudidiParma
Banca e Finanza in Europa
Prof. Carlo Salvatori
Carlo Salvatori
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5. BANCA VERSUS MERCATO
1.
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3.
4.
5.
6.
7.
8.
Una visione d’assieme
I mercati: le tipologie
I mercati creditizi: gli intermediari
Gli intermediari in alcuni mercati creditizi
Gli intermediari nel mercato mobiliare
I mercati finanziari: l’efficienza
I mercati regolamentati degli strumenti finanziari
Gli indici di Borsa
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1. UNA VISIONE D’ASSIEME
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1
Perché questa distinzione
tra intermediari e mercati ?
•
Asimmetria informativa e comportamento opportunistico;
•
Divergenza nella preferenze;
•
Razionalità limitata;
•
Costi di transazione.
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1. Asimmetria informativa
• Problema
Problema:
– Lo scambio si svolge nel tempo >>>>> ne deriva incertezza.
– L’incertezza può derivare:
• dal “comportamento” del prenditore di fondi;
• dalle clausole inserite nel contratto di scambio.
• Le soluzione degli intermediari:
intermediari
– L’intermediario produce informazione
– In particolare, l’intermediario creditizio:
• acquisisce in proprietà le attività finanziarie assumendone i rischi;
• produce passività con un livello di rischio inferiore.
• La risposta dei mercati:
mercati
– Maggiore organizzazione del mercato >>>> aumento della
informazione disponibile (profilo sia qualitativo che quantitativi);
– Coinvolgimento di istituzioni che “producono” informazione;
– Introduzione di “norme” per ridurre i comportamenti opportunistici.
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2. La divergenza nelle preferenze
• Problema:
– I datori di fondi hanno generalmente….
• una MINORE propensione al rischio;
• una MAGGIORE propensione alla liquidità.
• La soluzione degli intermediari:
– una funzione di trasformazione delle scadenze:
• negoziando continuamente crediti e debiti l’intermediario riesce a stabilizzare
le dinamiche di incasso e pagamento;
– una f. di trasformazione dei rischi (riducendoli):
• Grazie alla raccolta ed elaborazione dell’informazione;
• Grazie all’applicazione di tecniche di risk pooling.
• La risposta dei mercati:
– L’efficienza risulta aumentata dalla progressiva:
• Standardizzazione;
• Trasferibilità;
• Divisibilità;
– La varietà degli strumenti consente di adattarsi ai prenditori in termini di:
• Rischio e Scadenza.
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3. La razionalità limitata
• Il problema:
– Le scelte di investimento e finanziamento devono essere effettuate in
maniera razionale.
• Questo richiede:
– modelli decisionali complessi e completi;
– condizioni personali adeguate.
• Le soluzione degli intermediari:
- personale qualificato;
- investimenti nella formazione;
- applicazione di modelli di analisi complessi.
• La risposta dei mercati:
– La crescente efficienza dei mercati si traduce in prezzi molto attendibili
ed indicati del “vero” valore dei titoli sottostanti;
– Aumenta il contenuto informativo ed il valore segnaletico dei pr ezzi.
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4. I costi di transazione
• Problema:
– Questi riducono la convenienza dello scambio e (il volume di scambi);
– Due fattori riducono l’incidenza dei costi:
• Il volume delle risorse scambiate;
• La ripetitività dello scambio.
• La soluzione degli intermediari:
– Operano su elevati volumi;
– In maniera ripetitiva
• Il livello dei costi di transazione (differenza tra ricavi e costi finanziari
dell’intermediario) è generalmente (a livello unitario):
– Basso;
– Decrescente.
• La risposta dei mercati:
• Abbassamento dei costi dei transazione.
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2. I MERCATI:
LE TIPOLOGIE
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TIPOLOGIE DI MERCATI
•
In base alla natura degli strumenti finanziari scambiati
sul mercato si distingue tra:
– mercati creditizi dove si emettono e si rimborsano strumenti
creditizi, vale a dire strumenti non destinati alla circolazione e
personalizzati sulla base delle caratteristiche individuali dei
contraenti.
– mercati mobiliari dove si emettono, si rimborsano e si
scambiano strumenti standardizzati e destinati alla
circolazione.
– mercati assicurativi caratterizzati dall’emissione di strumenti
finalizzati al trasferimento dei rischi in capo ad un
intermediario che provvede a ripartirli, secondo il meccanismo
dell’assicurazione, tra i soggetti esposti allo stesso rischio.
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TIPOLOGIE DI MERCATI
•
Relativamente alla durata degli strumenti finanziari si
individuano:
– mercati monetari dove si scambiano strumenti finanziari di
breve termine (in genere, con durata entro i 12 mesi);
– mercato dei capitali dove si negoziano strumenti di
medio/lungo termine (con vita superiore ai 18 mesi).
•
In base al momento di emissione degli strumenti
finanziari si parla di:
– mercato primario, relativo allo scambio di titoli di nuova
emissione;
– mercato secondario, in cui si scambiano titoli già emessi
precedentemente.
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3. I MERCATI CREDITIZI:
GLI INTERMEDIARI
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• Gli intermediari non si identificano con le sole
banche….
• Abbiamo anche:
– SIM - Società di Investimento Mobiliare;
– SGR – Società di Gestione del Risparmio;
– SICAV – Società di Investimento a Capitale
Variabile;
– ecc.
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4. GLI INTERMEDIARI
IN ALCUNI MERCATI CREDITIZI
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5. GLI INTERMEDIARI
NEL MERCATO MOBILIARE
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SIM
SOCIETA' DI INTERMEDIAZIONE MOBILIARE
•
•
L’articolo 1 del TUF (D.lgs. 24/02/1998, n° 58) definisce la SIM:
“un’impresa diversa dalle banche e dagli intermediari finanziari
iscritti nell’elenco previsto dall’articolo 107 del Testo Unico
bancario, autorizzata a svolgere servizi d’investimento, avente
sede legale e direzione generale in Italia.”
Le SIM sono state istituite con la legge n ° 1 del gennaio del 1991
–
•
•
sancendo la fine della tradizionale figura dell’agente di cambio.
L’istituzione delle SIM ha consentito agli istituti di credito di
operare in maniera pi ù diretta nell’attività di negoziazione
attraverso la costituzione di proprie SIM.
E’ stato solo nel 1996, con il Decreto Eurosim, che le banche sono
state autorizzate a svolgere un’attivit à diretta di negoziazione sui
mercati regolamentati.
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SGR
SOCIETA' DI GESTIONE DEL RISPARMIO
•
L’articolo 1 del TUF (D.lgs. 24/02/1998, n° 58) definisce la SGR
come “società per azioni con sede legale e direzione generale in
Italia, autorizzata a svolgere il servizio di gestione collettiva del
risparmio”;
•
Attività principale di una SGR è quella di promuovere, istituire e
gestione fondi comuni d’investimento e amministrare i rapporti
con i partecipanti al fondo: decide quali titoli acquistare o vendere,
stabilisce la composizione del portafoglio ed il grado di rischi o ad
esso connesso.
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SGR
SOCIETA' DI GESTIONE DEL RISPARMIO
•
Altre attività sono:
–
–
–
–
–
istituzione e gestione di fondi pensione;
offerta di quote di fondi comuni in un Paese membro dell’U.E.;
gestione individuale di portafogli d’investimento per conto terzi;
analisi economiche e finanziarie;
amministrazione di immobili ad uso funzionale.
•
L’operatività di una SGR è subordinata all’autorizzazione della
Banca d’Italia, sentita la CONSOB;
•
Nello svolgimento delle proprie attivit à una SGR deve rispettare
specifiche regole comportamentali:
–
–
diligenza, correttezza e trasparenza;
operare in modo da salvaguardare i diritti dei partecipanti ai fondi.
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SICAV
SOCIETA' DI INVESTIMENTO A CAPITALE VARIABILE
•
•
•
L’articolo 1 del TUF (D.lgs. 24/02/1998, n° 58) definisce la
SICAV come “societ à per azioni a capitale variabile con sede
legale e direzione generale in Italia, avente ad oggetto
esclusivo l’investimento collettivo del patrimonio raccolto
attraverso un’offerta al pubblico delle proprie azioni.”
Le SICAV, introdotte in Italia nel 1992, rientrano negli
Organismi di investimento collettivo del risparmio insieme ai
fondi comuni d’investimento .
Peculiarit à delle SICAV (differenza rispetto ai fondi
d’investimento di tipo chiuso):
–
–
l’investitore diventa azionista della società e quindi, attraverso
l’esercizio del diritto di voto, partecipa alla vita della stessa;
il capitale di una SICAV non è fisso, ma varia in funzione delle
nuove sottoscrizioni e delle richieste di rimborso.
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SICAV
SOCIETA' DI INVESTIMENTO A CAPITALE VARIABILE
•
La principale differenza rispetto ad una società per azioni:
–
il capitale sociale non è fisso, ma è pari al patrimonio netto, che
varia in funzione delle nuove sottoscrizioni e dei rimborsi.
•
Una SICAV pu ò gestire direttamente il proprio patrimonio o
delegarne la gestione ad una societ à di gestione del risparmio.
•
Le SICAV sono iscritte in un apposito Albo tenuto dalla Banca
d’Italia.
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6. I MERCATI FINANZIARI:
L’EFFICIENZA
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IL MERCATO MOBILIARE
•
Luogo deputato alla contrattazione, alla formazione dei prezzi
ed allo scambio di strumenti finanziari fra un acquirente e un
venditore.
•
I mercati finanziari rispondono alle seguenti esigenze:
–
trasferimento efficiente (al minimo costo) delle risorse all’interno del
sistema economico tra unità in surplus ed unità in deficit;
–
questo trasferimento del risparmio avviene attraverso l’emissione e
la cessione di strumenti finanziari, in cambio di moneta, dai
prenditori di fondi ai datori di fondi;
allocazione ottimale delle risorse, ossia distribuzione delle stesse ai
prenditori di fondi che ne massimizzano il valore;
distribuzione del rischio degli investimenti reali tra datori e
prenditori di fondi;
attività monetaria, ossia scambio di strumenti di pagamento.
–
–
–
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Efficienza economica:
– Si riferisce alla possibilità di operare al minimo costo.
– Presupposti sono la tecnologia e le dimensioni dei mercati.
Efficienza allocativa:
– garantisce la distribuzione delle risorse tra i prenditori di
fondi, secondo un ordine di priorit à basato sui rendimenti
attesi degli impieghi possibili;
– condizione essenziale: il processo allocativo si basi su un
sistema di prezzi che riflettano in maniera corretta e
tempestiva le informazioni a disposizione.
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Efficienza informativa:
– determinante per una distribuzione ottimale delle
risorse;
– si tratta di informazioni accessibili a tutti i soggetti
prevedendo bassi tempi di modifica dei prezzi;
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Efficienza operativa:
– l’efficienza informativa e allocativa sono possibili solo se il
mercato è dotato di efficienza operativa .
– Questa si suddivide in:
•
•
Efficienza tecnica: si riferisce alla necessità che gli intermediari,
o gli investitori, nel caso di scambio diretto, operino al minimo
costo, limitando l’incidenza dei costi di transazione;
Efficienza funzionale: si riferisce alla presenza di tutte le
condizioni che facilitano l’incontro tra domanda e offerta,
accrescendo la significatività dei prezzi.
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7. I MERCATI REGOLAMENTATI
DEGLI STRUMENTI FINANZIARI
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Il TUF distingue fra:
a) Mercati non organizzati;
b) Mercati ORGANIZZATI
MERCATI REGOLAMENTATI
SISTEMI DI SCAMBI ORGANIZZATI
SONO GESTITI IN FORMA D’IMPRESA
(es. BORSA SPA)
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BORSA ITALIANA Spa
•
•
La Borsa italiana S.p.A. gestisce i mercati mobiliari italiani,
svolgendo attività organizzative, produttive, promozionali e
commerciali, al fine di garantire lo sviluppo e la competitivit à dei
mercati stessi.
In particolare, svolge le seguenti funzioni:
–
–
–
–
•
definizione dell’organizzazione e del funzionamento dei mercati,
delle modalità di accesso degli intermediari, nonché attività di
vigilanza e di gestione delle situazioni di crisi;
definizione della disciplina dei requisiti per l’ammissione a
quotazione, della sospensione degli operatori e degli strumenti
finanziari e revoca della stessa;
gestione delle procedure e dei rapporti con gli emittenti per i
contratti di quotazione;
definizione dei profili organizzativi e stesura del codice di
comportamento dei soggetti operanti sui mercati.
Tutte queste competenze sono state definite in uno specifico
regolamento, deliberato dall’assemblea ordinaria della Borsa
Italiana S.p.A. ed approvato dall a Consob alla fine del 1997.
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MERCATO MOBILIARE
•
Gli strumenti scambiati sul mercato mobiliare sono:
azioni, obbligazioni, Titoli di Stato, quote di fondi
comuni di investimento, strumenti derivati.
•
I soggetti interessati alle transazioni di Borsa si
possono distinguere in tre categorie:
– gli emittenti (prenditori di fondi);
– gli investitori (datori di fondi);
– gli intermediari, che convogliano gli ordini.
Sono solo questi ultimi i soggetti autorizzati ad operare sul
mercato.
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BORSA ITALIANA Spa
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QUALI MERCATI AZIONARI ?
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Quello che si vede è …….. il LISTINO
•
Elenco delle quotazioni ufficiali dei titoli trattati in Borsa.
•
Il listino è lo strumento di diffusione giornaliera dell’informativa
di mercato.
•
E’ redatto e diffuso giornalmente, su supporto informatico, al
termine delle negoziazioni, dalla Borsa Italiana S.p.A. e riporta
l’elenco degli strumenti negoziati, suddivisi in sezioni differenti,
a seconda della tipologia delle strumento.
•
E’organizzato in forma tabellare e contiene informazioni relative
ai contratti conclusi per ogni strumento finanziario.
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Questo è il sito di un quotidiano finanziario
Ci sono termini
che non si
conoscono ?
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Questo è il sito della Borsa Italiana ….
Ci sono termini
che non si
conoscono ?
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8. GLI INDICI DI BORSA
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MIB
MERCATO INDICE BORSA
•
•
•
Indice generale rappresentativo dell’andamento delle
quotazioni a prezzi ufficiali delle azioni quotate presso
la Borsa Italiana S.p.A.
Originariamente MIB era l ’acronimo di Milano indice
Borsa, cambiato poi in Mercato Italiano di Borsa.
Esistono due versioni dell’indice MIB:
– un indice MIB generale, rappresentativo di tutte le azioni
quotate sul Mercato Telematico Azionario;
– un indice MIB settoriale.
•
Fino alla fine del 1999, l ’indice MIB si distingueva in
un indice MIB storico e in un indice MIB corrente;
– dal gennaio 2000 la Borsa Italiana ha interrotto il calcolo e la
diffusione del MIB corrente.
– A seguito della realizzazione del sistema telematico, l’indice
MIB corrente è stato sostituito dal MIBTEL.
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MIB30
MERCATO INDICE BORSA 30
•
Indice sintetico rappresentativo dell’andamento della
Borsa Italiana S.p.A., costituito dalle 30 azioni a più
elevata capitalizzazione e liquidità quotate sul
Mercato Telematico azionario.
•
Creato il 31 dicembre 1992, con un valore iniziale
(base) convenzionalmente pari a 10.000;
•
Insieme al Mibtel, il MIB 30 è l’indice più
rappresentativo dell’andamento della Borsa Italiana
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Il MIB 30 negli ultimi 5 anni
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Indici MIB 30, DOW JONES e NASDAQ a confronto
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