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Comune di Manerba del Garda
Rassegna Stampa
Giornale di Brescia - 18 marzo 2007
Tutto il gusto di «Manerba Salamosa»
Va in scena nella cittadina gardesana la rassegna dedicata ai sapori della gastronomia classica
Iniziata quasi per scherzo in concomitanza con il Carnevale della Valtenesi, quando a Sua Maestà il Re del Maöl
vennero aggiunti anche i titoli di Re del Pestöm e del Chisöl, giunge quest’anno al suo quinto anno di presenza nel
panorama enogastronomico delle tradizioni locali. Stiamo parlando di Manerba Salamosa che aprirà i battenti
oggi, domenica 18 marzo al Palazzetto dello Sport, alle ore 12 per richiuderli in tarda serata.
Ma se l’idea iniziale era quella di una giornata a base di salame nostrano, attraverso il concorso del «Miglior
salame gardesano», abbinato ovviamente con i migliori vini locali, ben presto, nell’edizione successiva, veniva
aggiunta anche la volontà di abbinare vari piatti, proposti dai principali ristoranti della zona, legati all’utilizzo di
carni suine. Carnet di coupons garantivano, con il numero chiuso, la possibilità agli iscritti di degustare varie
proposte culinarie. Nel frattempo, visto il particolare interesse verso lo spumante, per il dopo pasto venne aggiunta
l’idea di proporre in degustazione alcuni spumanti dell’area gardesana. Un’iniziativa questa che raccolse
l’adesione di alcune aziende delle due sponde gardesane, Veneto e Lombardia, e che quest’anno, quarta edizione
di Rassegna, sono salite a 22 con 25 prodotti. E non solo spumanti bianchi ma anche rosati. Una presenza
notevole, e che comunque non rappresenta tutta la produzione spumantistica gardesana, ma sicuramente una
«rassegna» capace di far capire al pubblico l’impegno che le Aziende vinicole pongono nel settore della
produzione «di qualità» dovendo sempre confrontarsi con realtà ben più blasonate. Ma aveva ragione, come quasi
sempre, l’indimenticato Luigi Veronelli quando anni or sono di fronte ad un nutrito gruppo di giovani
imprenditori del settore vitivinicolo li aveva incitati a «credere» nella loro attività anche se, come disse lui,
riferendosi alla produzione del Lugana, «questo è un vino eccezionale, un vino che se conservato nel tempo saprà
darvi grandi soddisfazioni. Un vino che non ha bisogno di particolari interventi ed è un vero peccato che lo stesso
venga spumantizzato. Lo Champagne - affermava - veniva spumantizzato perché così facendo si rendeva bevibile
un vino non certamente fra gli eccellenti. Quindi se noi spumantizziamo un Lugana, gia di per sé eccellente, cosa
avremo come prodotto finale? Un vino molto interessante e capace di portarti a meditare!». Denso il programma
del pomeriggio che inizierà, per chi si sarà munito dei carnet (25 Euro) con relativi coupons (consigliabile la
prenotazione alla Pro loco 0365 551121), con gli assaggi dei piatti preparati dagli chef di cucina di 4 ristoranti
della zona: Osteria dei Poeti, Splendid Sole, da Vittorio di Manerba e Taverna Picedo di Polpenazze. I vini a
disposizione sono delle cantine Avanzi di Manerba, Azienda Agricola San Giovanni di Raffa di Puegnago,
Costaripa di Moniga. Altri prodotti saranno preparati e forniti dalla Macelleria Butturini Giovanna & C. per
quanto riguarda la porchetta e lo spiedo; il pane è della forneria Feroldi di Manerba. Ogni carnet conterrà otto
buoni per i piatti in degustazione, ed altrettanti per gli assaggi (bicchieri) di vino; 1 assaggio di pane, una flute di
spumante ed un caffè. Le aziende invece presenti negli spazi della «Rassegna dello Spumante gardesano» sono
Avanzi, Manerba del Garda; Azienda Agricola San Giovanni (Pasini), Raffa di Puegnago; Costaripa, Monte
Cicogna, Moniga del Garda; Zuliani, Padenghe; Olivini, Provenza, Visconti, Desenzano del Garda; Cà dei Frati,
Sirmione; Cà Lojera, Prospero Gabriele, Zenato Sergio, Zenato Valerio, Fraccaroli, San Benedetto di Lugana,
Peschiera del Garda; Marangona, Pilandro, Roveglia, Pozzolengo; Colli a Lago San Martino della Battaglia; Spia
d’Italia, Lonato; Monte Saline Cavaion Veronese; Costadoro, Bardolino. Ad ogni degustatore verrà consegnata
una scheda su cui potrà esprimere il suo voto di gradimento relativamente agli spumanti scelti pèer la
degustazione. Dalle 15 in avanti, via al concorso per il «Miglior salame nostrano», con degustazioni per il
pubblico dei vari salami presentati. Il tutto rallegrato dalle note del «Gruppo Amadori Band», che proporrà un
revival anni ’60. All’esterno mostra di motocicli d’epoca curata dal Motoclub Valtenesi che trova sede in
Puegnago. Si tratta della terza partecipazione del Club a questa manifestazione che oltre ad una mostra storica
compirà una gita turistica fra le colline moreniche gardesane.
Luigi Del Pozzo
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Comune di Manerba del Garda
Rassegna Stampa
Giornale di Brescia - 18 marzo 2007
Non si sa quando l’uomo «incontrò» il maiale, ma di sicuro quello fu un avvenimento storico per i buongustai
Un vero «amico» della nostra cucina
«Difficile dire quando l’uomo abbia incontrato il maiale», ebbe ad affermare Luciano Bonuzzi nel corso di un
convegno svoltosi sull’altra sponda gardesana, a Cavaion Veronese dal titolo «Metamorfosi del suino».
Ma se difficile una datazione di questo evento, le cui «conseguenze» stiamo vivendo, e con grande enfasi, ancora
ai giorni nostri, facile è constatarne quanto sia stata lunga la vita di questo animale su cui, recita un vecchio saggio
«non si butta via niente».
E la prova attuale la si può riscontrare proprio qui a Manerba, ma anche in altre manifestazioni in cui il maiale
riesce ad essere principe incontrastato della nostra tavola.
Proviamo ad esempio ad immaginare uno spiedo senza il lombo o le fettine di lardo che dividono una «presa»
dall’altra, con l’immancabile foglia di salvia. Proviamo ad immaginare la polenta abbrustolita senza quella fettina
di lardo che in pochissimi secondi si scioglie lasciando ai nostri palati solamente il piacere del gusto, del sapore.
Proviamo ancora a rinunciare ad una saporitissima costata di maiale ottima anche senza alcuna aggiunta di
aromi... E poi, che cosa faremmo senza salame preparato a seconda della regione, provincia o addirittura comune
di produzione, senza pancetta, senza guanciale, senza fegato con le cipolle, senza lardo pestato con aglio e sale
grosso e spalmato su dei caldi crostini. E cosa farebbero quelle manifestazioni come quella di oggi a Manerba, ma
anche a Pozzolengo fra i primissimi Comuni ad approvare il Salame De.Co. (Denominazione Comunale), o la
«maialata» che sempre più prende piede anche dalle nostre parti importata dalla vicina tradizione mantovana?
Insomma è impossibile immaginare una cucina tipica e tradizionale legata alla nostra cultura senza un «pizzico»
di maiale; forse sarebbe una tragedia anche perché i nostri vini a cosa li potremmo abbinare visto che con il maiale
a seconda della modalità di cottura li si possono abbinare praticamente tutti.
Ben vengano quindi tutte quelle manifestazioni in cui l’uso delle carni di maiale sono fra le protagoniste e ben
vengano anche coloro che sanno apprezzare questo tipo di cucina, squisitamente bresciana, squisitamente
fantastica!
ldp
IL TOCCO D’ARTISTA
Il delicato lavoro del norcino. Anzi, del masadùr
Oggi «Norcino» ma in passato «el masadur» da lui dipende in gran parte l’esito finale degli insaccati di maiale,
dal salame al cotechino alla pancetta fino ad arrivare al prosciutto crudo o cotto.
Una svista, un po’ più un po’ meno di sale, o droghe (intese come cannella, fiori di garofano, noce moscata, aglio,
vino ed altro a seconda delle tradizioni ed il prodotto finale avrà sicuramente sapori più o meno gradevoli.
Un lavoro di attenzione e di esperienza che viene sempre più apprezzato dalla gente anche perché spesso questi
prodotti, in particolar modo il salame, sono protagonisti di concorsi vari. A Manerba un’apposita giuria valuterà i
vari «soggetti» presentati in concorso con assoluta imparzialità e nella massima segretezza.
Vengono valutati i profumi, i sapori, il colore, la consistenza della pasta, la sacca esterna, ecc. tutti elementi che
andranno a comporre il severo verdetto finale.
Ma alla fine, come sempre, sarà sempre lui il vincitore: il salame nostrano.
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