la stamperia d`arte al pozzo una storia d`arte e d`amore
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la stamperia d`arte al pozzo una storia d`arte e d`amore
LA STAMPERIA D’ARTE AL POZZO UNA STORIA D’ARTE E D’AMORE DI CÕ• un pozzo nellÕangolo del laboratorio. Tonda tonda la parete di pietre tufacee, tenute insieme da sapienza dÕincastri e qualche schiaffo di malta, penetra la terra nel profondo e libera un riflesso improvviso di luce. Acqua limpida dalle viscere antiche e feconde di Dogliani. Intorno, muri frescati di bianco e ferite di neri impovvisi qua e lˆ su tavoli e ripiani. Odore di inchiostri e umori di acido e piombo, di carte a inumidire per domani. Domani quel nerodenso dÕinchiostro sposerˆ il biancorosaspina di carte preziose. E sarˆ ancora magia. Magia rara dÕarte e di sapienza: lÕincisione. La stella di un torchio, la tavolozza dei colori e un pozzo. Nel logo della Stamperia dÕArte ÒAl pozzoÓ di Antonio Liboˆ gli strumenti dellÕartigiano e quelli dellÕartista si intrecciano indissolubilmente. E poiÉ il pozzo. Figlio del caso, forse. Invito alla ricerca, bisogno di profondo. O forse suggello dÕamore. Tra lÕartista e lÕartigiano. Teresita Terreno e Antonio Liboˆ. PerchŽ cÕ• una storia dÕamore alle origini della Stamperia dÕarte ÒAl PozzoÓ. ÒFin da ragazza racconta Teresita - avevo una grande passione per il disegno e la grafica. Antonio ha sempre amato la carta, gli inchiostri, il lavoro paziente e preciso. Ci siamo conosciuti studenti, frequentati. Antonio si • appassionato al mio lavoro. Ci siamo fidanzati e sposatiÓ. é il 1976, Teresita • insegnante, Antonio disegnatore tecnico in unÕindustria. Le incisioni di Teresita cercano uno stampatore. LÕarte • difficile, delicata, richiede sensibilitˆ e professionalitˆ altissime che possono derivare solo da anni di esperienza. Antonio sceglie di rischiare. Il tempo libero e le notti se ne vanno in ore e ore di prove, di ricerche di studi. I fine settimana in viaggi per lÕItalia a conoscere i pi• bravi incisori e stampatori, per imparare, carpire tecniche e E ZIO B ERNARDI A Dogliani, la città piemontese che diede i natali a Luigi Einaudi, in una tipografia il tempo si è fermato. Artisti da tutta Europa ricorrono agli antichi torchi... segreti. Negli anni della rivoluzione grafica e tipografica le vecchie linotype vanno in rottamazione, si perdono nel nulla le secolari tecniche di composizione a piombo. La stagione tecnologica impone videoimpaginazione, computer, scanner, stampanti scansioni, selezioni. Antonio e Teresita vanno controcorrente. Acquistano il loro primo torchio calcografico a stella. Evitano cos“ le corse ad Imola per stampare le incisioni. Ora si pu˜ fare tutto in casa. Con lÕincoraggiamento e il sostegno del Club ÒAmici della graficaÓ di Bossolasco di cui • fondatore e animatore Erminio Sacco. ÒCon lui, un raro intenditore, racconta Antonio - ho potuto avvicinare i migliori incisori. Scoprire che ognuno ha la sua tecnica, la sua malizia, il suo stile particolare. Da tutti cÕ• da imparareÓ. E Antonio impara. In fretta e bene. Le incisioni di Teresita ottengono subito apprezzamento e successo. Grazie a Sacco si arriva a contattare molti artisti, cominciano gli scambi. LÕesperienza si fa pi• impegnativa con incisori che giungono da varie parti Italia per stampare qui le loro opere. Tra i primi artisti importanti arriva Tino Aime, originario di Cuneo (due mostre recenti, una a Torino e una a Bardonecchia). Poi Chianese da Genova, Saetti da Firenze. Nel 1986, il grande salto. Antonio si dedica a tempo pieno alla stamperia dÕarte. Con lÕumiltˆ, la semplicitˆ e la tenacia che lo contraddistinguono ottiene una crescente considerazione, fino a Dall’alto: la macchina tipografica piano cilindrica; la preziosa carta; un antico torchio. Pagina a fianco: il torchio a stella, del 1872. 75 • RASSEGNA N. 9 NOVEMBRE 2000 fare della sua bottega-laboratorio una delle pi• apprezzate dÕItalia. Antonio veste ogni giorno il grembiule nero. Spatola in mano, tira il velo dÕinchiostro denso sulla lastra di zinco. Con straccio e delicata energia rimuove lÕeccesso, dispone la lastra sul ripiano del torchio. Il rullo va in pressa ed ecco, ancora una volta, ripetersi la magia: la stampa svela i tratti delicati e precisi dellÕartista che ha prestato la sua opera. Ora i soggetti sono di Teresita, ma anche di Daniele Gay, di Xavier de Maistre, di Vincenzo Gatti, titolare della cattedra di incisione allÕAccademia Albertina di Torino, e di molti altri. In parallelo con la stamperia nasce anche lÕeditore ÒAntonio LiboˆÓ. I libri, in tiratura limitata, sono vere opere dÕarte. Tutti rigorosamente stampati con caratteri a piombo, portano i segni dellÕessenziale e raffinato tocco artistico di Teresita e Antonio. Nella scelta dellÕautore e del testo come nella scelta delle carte e nella impostazione grafica. Libri come ÒPassoreÓ di Remigio Bertolino, ÒG˜yÓ di Barbafiore, ÒFin ÔamorÓ di Giovanni Tesio, ÒLa casa di rue MassenaÓ di Giuseppe Conte. Tutti con acqueforti di Teresita. Che arricchiscono e interpretano anche i tre volumi della collana ÒEdereÓ, realizzati per il Natale con poesie o scritti di grandi autori classici: ÒVersi di Natale di grandi autoriÓ, ÒI Re magiÓ di FrŽdŽric Mistral, ÒGes• BambinoÓ di Rainer Maria Rilke. E per il Natale 2000 uscirˆ ÒLÕAbeteÓ di Christian Andersen, con 3 incisioni della Terreno. Tra i volumi di grande rilevanza artistica, spicca ancora ÒApocalisseÓ di San Giovanni, edito nel 1999 per conto della storica casa editrice Fogola di Torino. é in fase di realizzazione ÒIl richiamo della forestaÓ di London. In stampa anche ÒLe stagioni dellÕuva e del vinoÓ di Elma Schena e Adriano Ravera, con acqueforti e disegni di Teresita. In programma per il prossimo anno cÕ• anche un classico di grande fascino, il ÒPinocchioÓ di Collodi. Nello scaffale Liboˆ, sono da ricordare anche ÒFrancois Villon: PoesieÓ, un volume con 40 xilografie di Remo Wolf e la cartella ÒIl circoÓ con 13 xilografie dello stesso Wolf. Oggi sono pochissime le stamperie dÕarte al livello di quella doglianese. La professionalitˆ raggiunta dalla stamperia Liboˆ le ha permesso di affermarsi presso una clientela di appassionati e di cultori esigenti. E comincia anche ad avvicinarsi un pubblico pi• vasto e giovanile. ÒVorremmo che questa stamperia non fosse una semplice e classica tipografia - dicono Teresita e Antonio - ma qualcosa di pi•, quasi una bottega artigiana aperta, visitaLa macchina per la stampa a piombo, il torchio calcografico. 76 • RASSEGNA N. 9 NOVEMBRE 2000 Veduta del laboratorio, un libro fresco di stampa. bile da chi ama lÕarte della stampa, lÕarte dellÕincisione, delle forme espressive pittoriche di qualitˆ. Non facciamo studi di mercato per capire cosa va di pi•, puntiamo sul bello, su chi nella ricerca del bello • capace di sottrarsi allo strapotere delle tecnologie, agli schemi rigidi e freddi delle produzioni in scala, ai ritmi frenetici che monetizzano ogni istanteÓ. Come il giovane Ivan. Architetto fresco di laurea, da studente ha dedicato un poÕ del suo tempo libero alla stamperia. LÕha vista crescere e trasformarsi, ne ha respirato i profumi dÕinchiostro e di carte inumidite. E ha deciso anche lui di rischiareÉ imbracciando ogni giorno la stella del torchio: la stampa dÕarte a Dogliani ha un futuro. Chi sale in via Fontana, sulla collina di Dogliani Castello dove la Stamperia Al Pozzo lavora nel silenzio della casa dÕepoca recuperata allÕattivitˆ artigianale, respira Dogliani. I suoi magnifici vini rossi, la tradizione liberale di Luigi Einaudi, il genio architettonico di Giovanni Battista Schellino che ha disseminato la cittadina di palazzi, chiese, ospedali, torri, campanili, dallÕacceso originalissimo carattere neogotico. Da qui la Stamperia dÕarte osa guardare pi• lontano, molto lontano. In Italia e in Europa. Artisti di fama, vengono qui per dare vita alle loro opere. Incisioni, ceremolli, acqueforti, acquetinte, puntesecche prendono forma e consistenza dalle mani esperte di Liboˆ e dalle sue macchine dÕepoca scomparse per sempre dalle moderne tipolitografie. Sostituite da tecnologie capaci di produrre soltanto secondo i canoni omogeneizzanti dellÕeconomia globalizzata. Qui • rimasta solo lÕarte. Arte e artigianato con i loro simboli, il vecchio torchio manuale a stella con su una data: anno 1872. Poi bulini carte lastre torchi inchiostri, incisioni acqueforti libri. E loro tre, Teresita Antonio Ivan. In fondo • soltanto una semplice 77 • RASSEGNA N. 9 NOVEMBRE 2000