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LA STAMPA
MARTEDÌ 2 DICEMBRE 2014
Produzione
Intelligenti
Le linee
della
produzione
della
fabbrica
tessile
Maglificio Po
che realizza
la linea
Oscalito
Il sistema
della Almax
può essere
applicato
anche
a negozi
non di abiti
e persino
a musei
Maglificio Po
Almax
Storia di un giurista Il manichino
diventato
intelligente “parla”
industriale tessile
con il cliente
Dario Casalini
ha lasciato l’università
per occuparsi
dell’azienda di famiglia
NADIA FERRIGO
Per lasciare un posto da docente
universitario ci vuole una certa
dose di coraggio. Se poi si abbandona la cattedra per prendere le
redini di un’azienda di abbigliamento - proprio nel mezzo di una
violenta crisi economica - allora
servono anche un pizzico di incoscienza e molta passione.
Dario Casalini, ex professore di
diritto pubblico all’Università, da
due anni è alla guida dello storico
Maglificio Po, che con il marchio
di intimo Oscalito può vantare capi made in Italy, dal filato alle confezioni. Una tradizione che non ha
voluto troncare, ed è proprio questo il motivo che l’ha spinto a cambiare vita a 37 anni.
Racconta: «Quando i miei genitori hanno deciso di ritirarsi ho lasciato l’Università. La mia famiglia ha aperto il maglificio nel
1936; avremmo potuto vendere il
nostro marchio, che ha un forte
valore sul mercato, ma gli acquirenti avrebbero chiuso lo stabilimento e delocalizzato la produzione. Per me era inaccettabile».
Oscalito può contare su una rete
di 1500 negozi sparsi tra Europa,
Giappone, Stati Uniti e Cina, con le
esportazioni che valgono circa il
70% del fatturato.
Per Casalini l’azienda si sta rivelando vanto e cruccio: il cruccio sta
tutto nella legislazione italiana, che
non difenderebbe abbastanza i prodotti realizzati nel nostro Paese. E’
una battaglia che lo accomuna a migliaia di imprenditori italiani, ma
che lui combatte nella sua doppia
veste di industriale e giurista.
Spiega: «Perché un capo possa
portare la dicitura “made in Italy” è
sufficiente che l’ultimo passaggio
avvenga in Italia. Non importa da
dove arrivano i filati né dove sono
confezionati. Basta che l’etichetta
sia appiccicata in patria. Così tutti i
nostri sforzi svaniscono».
Al Maglificio Po filati e materie
prime sono acquistati da aziende
italiane selezionate, mentre tessitura, taglio, cucitura e finissaggio, avvengono nello stabilimento di via
Asiago, 90 dipendenti e un fatturato
di oltre 10 milioni. Aggiunge: «Per
tutelare il nostro lavoro, oltre a raccontare la nostra storia, possiamo
fare poco: ben vengano le auto-certificazioni, ma avremmo bisogno di
uno standard riconosciuto, accompagnato da uno status giuridico che
possa valere in tutto il mondo».
Il made in Italy all’estero è molto forte, ma a frenare il mercato è
la paura delle contraffazioni. Per
certificare i passaggi della filiera
quest’anno due collezioni di Oscalito sono state tracciate con le etichette intelligenti Rfid: per ora i
capi sono 400 mila, ma in futuro si
prevede di estendere la nuova tecnologia a tutto il magazzino.
La comunicazione
avviene con bluetooth
e app scaricate
sullo smartphone
Va bene il manichino, purché sia
intelligente: capace di dialogare
con i clienti, ricordandone taglie e
acquisti precedenti oltre a illustrare a chi entra in negozio promozioni e offerte speciali. Fantascienza?
Assolutamente no: sono gli «smart
mannequin» di Almax, azienda comasca leader internazionale del
settore che per animare le sue creazioni ha scelto la torinese
«Workshop & Design».
Spiega Giovanni Quaranta, amministratore delegato della società di software fondata nel 2001:
«Abbiamo integrato ai manichini
la tecnologia iBeacon, cioè un sistema capace di proporre contenuti multimediali basati sulla geolocalizzazione dell’utente». E aggiunge: «E’ un piccolo dispositivo
Bluetooth che può comunicare
con lo smartphone dei clienti.
Funziona così: basta installare
l’applicazione sul proprio telefono
per poter chiacchierare con i manichini. Le possibilità sono moltissime, tutto sta nel cosa si vuole comunicare al pubblico».
Tra le possibilità, c’è anche
quella di segnalare ai commessi in
carne e ossa che un cliente abituale è entrato in negozio, così da poterlo accogliere sapendo quali so-
no le sue preferenze. I manichini
animati dalla tecnologia torinese
sono già nello showroom Almax di
Milano, presto arriveranno anche
nei negozi di Parigi, New York e
Shangai. Non si tratta di rinunciare
per sempre alla propria privacy:
l’applicazione garantisce anche la
possibilità di entrare in negozio da
“anonimi” e non essere riconosciuti.
Continua Quaranta: «Le varianti
di questa tecnologia sono pressoché
infinite. Noi siamo solo all’inizio, ma
si può stravolgere del tutto il concetto tradizionale di negozio, offrendo
ai consumatori un’esperienza più
ricca e assolutamente interattiva».
Insomma shopping si, ma sempre più smart, per combattere la
crisi e raccogliere dati e informazioni sulle abitudini della clientela: il
modello di manichino Eye-See, sempre di Almax, raccoglie i dati sulle
ore più trafficate in negozio e le abitudini degli acquirenti. Attraverso
un software che riconosce i tratti somatici del volto, si può capire se a
entrare sono più uomini o donne, di
quale età e quanto si fermano.
Con la tecnologia iBeacon tutto
può essere animato, anche un museo. Per conquistare non clienti ma
visitatori, che sempre con un’app
potranno avere sullo smartphone la
storia dell’opera che stanno ammirando e dell’artista. Un altro esempio? «Abbiamo creato un’applicazione per una gelateria londinese conclude Quaranta - Chi la scarica
sul telefono, oltre a ricevere una notifica con il gusto o l’offerta del mese, quando passa nei dintorni viene
invitato per un assaggio».
[N.FER.]
La Grappa
dal 1977
www.marolo.com
Economia Nord-Ovest .61
.
Sciopero Cisl
Pubblico impiego
Un presidio
Nell’ambito dello sciopero nazionale
della Cisl del pubblico impiego ieri
mattina a Torino c’è stato un presidio
davanti al Comune per chiedere il
rinnovo del contratto scaduto da sei
anni. A Torino e provincia sono più di
cento mila di cui 35 mila nella scuola. Le
adesioni allo sciopero, secondo la Cisl,
sono tra il 5 e il 7%. C’è stato anche un
incontro con il sindaco. Dice Domenico
Lo Bianco,
segretario
Cisl di Torino:
«Al primo
cittadino e
presidente
dell’Anci
abbiamo
esposto le
motivazioni
della nostra
Il presidio della Cisl
protesta, con
al centro il rinnovo del contratto, il
progetto sulla Buona Scuola, la riforma
della pubblica amministrazione e
l’erogazione dei servizi ai cittadini. Su
questi temi abbiamo chiesto a Fassino di
farsi interprete e portavoce con il
ministro Madia, per convincerla a
riaprire il confronto con il sindacato».
Camera di Commercio
Due volumi sulla vita
nel condominio
Compie 10 anni lo Sportello condominio
della Camera di Commercio di Torino e a
un anno dalla riforma l’ente ha realizzato
- con l’Università - due nuove
pubblicazioni sul tema. Accanto a quelli
sul condominio, due ulteriori volumi sono
appena usciti e riguardano invece la
concorrenza sleale e le offerte
ingannevoli. Dice il presidente della
Camera,
Vincenzo
Ilotte: «Ogni
anno
accogliamo al
nostro
Sportello
condominio
oltre 400
utenti,
fornendo, a
Camera di Commercio
seconda dei
casi, o un’immediata risposta ai quesiti
proposti o un appuntamento gratuito
entro 10 giorni con un professionista».
Con le nuove uscite di quest’anno, la
collana arriva a contare 25 titoli, sui
settori più diversi, dalla casa ai giocattoli,
dalla sicurezza alimentare all’ambiente.
Ne esiste una sulle offerte ingannevoli,
un’altra sulle etichette alimentari.