Oncologia pediatrica: incidenza e trattamento delle leucemie acute
Transcript
Oncologia pediatrica: incidenza e trattamento delle leucemie acute
Oncologia Pediatrica: Incidenza e trattamento delle leucemie acute Momcilo Jankovic Clinica Pediatrica Università di Milano-Bicocca A.O. San Gerardo – Fondazione MBBM, Monza Sondrio, 05 Febbraio 2016 Ascoltiamo i bambini! Associazione Italiana di Ematologia ed Oncologia Pediatrica TUMORI 0 - 18 anni Casi / anno 1400 - 1600 Sopravvivenza a 5 anni (guarigione) 75 - 80 % Nuovi guariti / anno 900 - 950 LEUCEMIE 0 - 18 anni Casi / anno 450 - 500 Sopravvivenza a 5 anni (guarigione) 80 - 85 % Nuovi guariti / anno 350 - 400 Annual Incidence per Million Incidenza annuale dei tumori dell’età pediatrica 35 30 25 20 15 10 5 0 S B R S L M R M A T D H W L H N S B N T B LL A La leucemia linfoblastica acuta è la forma tumorale più frequente nell’infanzia LEUCEMIE IN ETA’ PEDIATRICA Incidenza: 40-50 casi / milione / 0-14 anni = 400 - 450 casi/anno LLA 75-80% LMA 15-20% Altre 3-5% 30% 8% di tutti i tumori in età pediatrica delle leucemie di tutte le età AIEOP LLA 2000 al 100 nuovi casi Remissione 97 Guariti Recidivati Deceduti 75 22 Ind 1 RC 2 3 10 7 12 6 6 84 chemio TMO 16 LLA - Distribuzione per età Picco 2-4 anni Predominanza dei maschi LLA-Caratteristiche cliniche alla diagnosi Caratteristica Febbre Petecchie/Porpora Dolori ossei Linfadenopatia Splenomegalia Epatomegalia Percentuale di casi 61 48 23 50 63 68 LLA-Caratteristiche di laboratorio alla diagnosi Caratteristica Conta leucocitaria < 10,000 10,000-49,000 > 50,000 Emoglobina (g/dl) <7 7 – 11 > 11 Conta piastrinica (mm3) < 20K 20 - < 100K > 100K Percentuale di casi 53 30 17 43 45 12 28 47 25 Biologia della LLA Immunofenotipo Citogenetica/ Espressione Risposta Genetica Molecolare Genica al trattamento Eterogeneità genetica nella LLA dell’infanzia 11q23 4% TEL-AML1 18% 14q11 3% Ph 2% t(1;19) 4% “Normale” 26% < 45 Crom 1% 45 Crom 3% Pseudodiploide 10% > 50 Crom 47-50 Crom 6% 26% Valutazione molecolare o con citometria a flusso della Minimal Residual Disease (MRD) La valutazione morfologica non permette di valutare con accuratezza un valore di blasti <5%. Usando la citometria a flusso si puo’ arrivare al livello di 10-4. Valutando i riarrangiamenti delle catene pesanti delle IG o del T-cell receptor, la MRD permette di identificare valori da 10-4 a 10-6. PCR Disease Burden and Outcome van Dongen, J G. Sansone E’ stato il primo in Italia negli anni ’60 a somministrare ad un bambino la terapia intrarachidea con un composto simile al methotrexate, aprendo la strada ad uno dei presidi ancor oggi fondamentali nella cura della leucemia acuta linfoblastica Cooperative ALL Protocols ‘68 - ‘72 GEnova-MIlano-Bologna ALL 74 - 76 - 79 - 82 - 85 - 87 “SJCRH, CCG oriented” Chairman: G. Paolucci ALL 88 - 91 - 95 - 2000 “BFM oriented” Chairman: G. Masera Hansjörg Riehm (a sin.) and Don Pinkel (a dx) receiving a US Congressional resolution honoring them S.Diego (CA), December 5, 2003 I due "rivoluzionari" 5-year EFS 100 H.RIEHM 75 D.PINKEL 50 25 0 50 60 70 80 90 2000 anno Il primo balzo nella sopravvivenza è legato all’introduzione della polichemioterapia proposto da Pinkel alla fine degli anni ‘60; il secondo all’introduzione di un rinforzo di terapia dopo 2-3 mesi dall’esordio ideato da Riehm alla fine degli anni ‘70 ALL BFM BACKBONE PDN I 0 MTX a+b II 5 g/sqm x 4 3 6 Maint 9 // 24 months DNA Sangue MRM Midollo Dati Dati Eventi / Epicrisi **** * ******* * * * * *** * ** ** * **** * ** * * * * ** CHILDHOOD ALL 100 – % S U R V I V A L – 100 2005 – 2000 – 80 '90 – 80 – – – '80 60 – – 60 ’70 – – 40 – – 40 – 20 – – 0 – ’60 – 20 '50 1 – 2 3 4 5 10 15 20 PSYCHOSOCIAL from Sallan, modified '70 '80 '90 0 years % S U R V I V A L PSYCHOSOCIAL COMMITTEE SIOP 3 2 1 I Lungo-sopravviventi La Comunicazione di Diagnosi La Scuola Indicazioni Generali 4 L’Alleanza Terapeutica 5 La Fase Terminale 6 Linee-Guida 10 (MPO) Il Consenso Informato 9 Il rifiuto 8 Il “burn-out” MPO = Medical and Pediatric Oncology I Fratelli 7 “Vorrei poter guarire tutti”: vero limite ancora oggi della medicina. “Vorrei poter far star bene tutti”: questo per un medico non è e non deve essere un limite. ACCOMPAGNAMENTO ASCOLTO RISPETTO BAMBINO CON CANCRO FAMIGLIA OPERATORI SANITARI ALLEANZA ASSOCIAZIONE GENITORI ISTITUZIONI VOLONTARI SOCIETA' VERA GUARIGIONE QUALITA' DI VITA BAMBINO CON CANCRO FAMIGLIA OPERATORI SANITARI ALLEANZA ASSOCIAZIONE GENITORI ISTITUZIONI VOLONTARI SOCIETA' VERA GUARIGIONE QUALITA' DI VITA Ascoltiamo i bambini! L'ACCOMPAGNAMENTO L’incontro con voi, che ci avete accompagnato per un breve ma intenso periodo della nostra vita, è stato per noi la scoperta che anche il dolore può non essere considerato un fatto privato ma un punto di partenza comune sul quale costruire, attraverso il ricordo, una nuova realtà. L'ACCOMPAGNAMENTO La grande capacità di condivisione che abbiamo sperimentato ci ha aiutato a capire quanto è utile non perdersi nel proprio dolore ma renderlo fonte di energia tesa a sostenere chi si trova nello stesso bisogno. E’ attraverso la comprensione di ciò che si esprime la nostra riconoscenza e la gioia di avervi incontrato. I BISOGNI DELLA FAMIGLIA Comprendere la nuova realtà e le implicazioni che comporta sul futuro della vita del figlio e sui cambiamenti che la famiglia dovrà affrontare. Avere certezza sulla diagnosi ed essere informati sulle caratteristiche della malattia, sulla prognosi e le possibilità di cura. I BISOGNI DELLA FAMIGLIA (2) Acquisire la convinzione che il Centro di cura é in grado di fornire le cure ottimali. Avere fiducia nei medici curanti. Essere indirizzati a reimpostare i programmi di vita della famiglia. I BISOGNI DELLA FAMIGLIA (3) Non sentirsi isolati, potendo contare sia su medici specialistici che sul proprio pediatra in grado di infondere fiducia e capacità di reazione positiva nell'impegno a sconfiggere la malattia. Poter affrontare non solo le decisioni importanti ma anche i piccoli problemi clinici riducendo il più possibile il disagio di trasferimenti, se non indispensabili. I BISOGNI DEL BAMBINO Capire la nuova realtà nella quale si é improvvisamente trovato coinvolto. Essere informato e rassicurato da familiari e da operatori sanitari. I BISOGNI DEL BAMBINO (2) Essere rassicurato sulla natura, importanza, efficacia degli interventi diagnostici e terapeutici cui verrà sottoposto. Mantenere (o riprendere il più presto possibile) le proprie abitudini di vita e le relazioni con le persone (amici, compagni di scuola, insegnanti) che caratterizzano il suo ambito sociale. BAMBINO CON CANCRO FAMIGLIA OPERATORI SANITARI ALLEANZA ASSOCIAZIONE GENITORI ISTITUZIONI VOLONTARI SOCIETA' VERA GUARIGIONE QUALITA' DI VITA APPROCCIO OLISTICO Ricerca clinica e di Laboratorio Attività Clinica Programma Psico-sociale Programma di sostegno alla famiglia nelle varie fasi della terapia: -Esordio -Durante la terapia -Ricaduta -Trapianto di Midollo Osseo -Fuori terapia -Fase terminale Metodologia 1. Alleanza Terapeutica 2. Identificazione dei bisogni e screening delle famiglie 3. Incontri programmati Supervisione e sostegno Attività Psico-sociale Scuola Residence Gruppo Ascolto Clown Dottori Volontariato ESEMPIO DI ORGANIGRAMMA PSICO-SOCIALE DIRETTORE DELLA CLINICA PEDIATRICA PRESIDENTE DELL'ASSOCIAZIONE GENITORI MEDICO EMATOLOGO RESPONSABILE DEL PROGRAMMA PSICO-SOCIALE ASSISTENTE SOCIALE COORDINATORE SCUOLA IN OSPEDALE ASSOCIAZION E GENITORI CLOWN DOTTORI 1.PSICOLOGO CLINICO ARTETERAPIA VOLONTARIATO ABIO - Altro I “TESTIMONI ESPERTI” INCONTRANO GENITORI E BAMBINI ALL’ESORDIO IL RUOLO DEL PEDIATRA DI FAMIGLIA Essere di aiuto nell'individuare il centro di cura che assicuri la terapia ottimale e nel quale la famiglia possa acquisire ampia fiducia. Assistere la famiglia nella definizione del programma di cura. MJ, CP-MZ IL RUOLO DEL PEDIATRA DI FAMIGLIA (2) Sapere riconoscere i principali effetti collaterali della terapia in atto ed eventuali problemi clinici di rilievo. Assicurare al bambino un momento di continuità con la realtà precedente. MJ, CP-MZ IL RUOLO DEL PEDIATRA DI FAMIGLIA (3) Saper infondere fiducia nella famiglia ed aiutarla nelle eventuali necessità di scelte difficili ed impegnative. Preoccuparsi della qualità di vita del bambino sia nel caso di evoluzione favorevole che nei casi ad esito infausto. MJ, CP-MZ Messaggio Inviato 2. LINGUAGGIO DEL CORPO 1. PAROLE Messaggio Recepito 3. ATTUAZIONE 4. RISULTATO FINALE Analisi soggettiva e oggettiva Comunicare è importante, ma ancora di più è far sì che il contenuto del messaggio lanciato e di quello recepito combacino. Quando diciamo che una persona è di bell’aspetto comunichiamo l’effetto che questa ha avuto su di noi, anche se la realtà è diversa. Se andiamo al cinema o a una rappresentazione teatrale, al termine ne usciamo con una nostra idea di quello che il regista voleva dirci, che lui sia d’accordo o meno. Analisi soggettiva e oggettiva E’ un percorso naturale: ogni messaggio viene filtrato dalla nostra personalità, dai nostri bisogni, dalla nostra sensibilità e dalla nostra acutezza. Questo vale anche per il Capo: ma ogni suo ordine deve partire da un’analisi oggettiva. Un numero troppo alto di pareri contrastanti all’interno di un team è molto pericoloso. LA COMUNICAZIONE DI DIAGNOSI AL BAMBINO PERCHE’ LA NOSTRA METODOLOGIA (B) E’ DIVERSA DALLA CONSUETUDINE (A) A BAMBINO GENITORE MEDICO B MEDICO BAMBINO GENITORE BAMBINO CON CANCRO FAMIGLIA OPERATORI SANITARI ALLEANZA ASSOCIAZIONE GENITORI ISTITUZIONI VOLONTARI SOCIETA' VERA GUARIGIONE QUALITA' DI VITA Metodologia “Alleanza Terapeutica” Alleanza tra famiglie/bambini e l'équipe multidisciplinare sia come individualità che come gruppi Si verifica quando tutte e due le parti lavorano insieme con lo stesso obiettivo ed attivano le risorse necessarie per curare al meglio i bambini, riducendo al minimo gli effetti collaterali medici e gli eventuali disagi psicosociali. BAMBINO CON CANCRO FAMIGLIA OPERATORI SANITARI ALLEANZA ASSOCIAZIONE GENITORI ISTITUZIONI VOLONTARI SOCIETA' VERA GUARIGIONE QUALITA' DI VITA BAMBINO CON CANCRO FAMIGLIA OPERATORI SANITARI ALLEANZA ASSOCIAZIONE GENITORI ISTITUZIONI VOLONTARI SOCIETA' VERA GUARIGIONE QUALITA' DI VITA Poesia: “La musica delle parole” Laboratorio Teatrale Ippoterapia BAMBINO CON CANCRO FAMIGLIA OPERATORI SANITARI ALLEANZA ASSOCIAZIONE GENITORI ISTITUZIONI VOLONTARI SOCIETA' VERA GUARIGIONE QUALITA' DI VITA PUBBLICHE Normative per le Cure Palliative (Leggi Regionali e Nazionali) Regolamentazione (Trial Clinici) uso dei Farmaci BAMBINO CON CANCRO FAMIGLIA OPERATORI SANITARI ALLEANZA ASSOCIAZIONE GENITORI ISTITUZIONI VOLONTARI SOCIETA' VERA GUARIGIONE QUALITA' DI VITA Tutti bravi: Poesie e disegni Corsi per Volontari Manuale per Volontari BAMBINO CON CANCRO FAMIGLIA OPERATORI SANITARI ALLEANZA ASSOCIAZIONE GENITORI ISTITUZIONI VOLONTARI SOCIETA' VERA GUARIGIONE QUALITA' DI VITA Cos’è la qualità di vita per un bambino? … in modo molto semplicistico... non provare dolore, fisico e mentale… non provare paura o ansietà... soddisfare i propri bisogni e i propri desideri (giocare, disegnare, chiedere, comunicare...) avere una famiglia serena... sentirsi amato... non sentirsi abbandonato... Cos’è la qualità di vita per un bambino? … in modo molto semplicistico... non provare dolore, fisico e mentale… non provare paura o ansietà... soddisfare i propri bisogni e i propri desideri (giocare, disegnare, chiedere, comunicare...) avere una famiglia serena... sentirsi amato... non sentirsi abbandonato... Io non voglio morire ma ho paura di vivere Edoardo, 7a Cos’è la qualità di vita per un bambino? … in modo molto semplicistico... non provare dolore, fisico e mentale… non provare paura o ansietà... soddisfare i propri bisogni e i propri desideri (giocare, disegnare, chiedere, comunicare...) avere una famiglia serena... sentirsi amato... non sentirsi abbandonato... RISULTATI (3) f) Medico di famiglia: - Coinvolto sin dalla diagnosi 22 (61.2%) bambini sono morti a casa 36 14 (38.8%) bambini sono morti in ospedale - Non coinvolto 6 (33.3%) bambini sono morti a casa 18 12 (66.7%) bambini sono morti in ospedale MJ, CEP, Monza Cos’è la qualità di vita per un bambino? … in modo molto semplicistico... non provare dolore, fisico e mentale… non provare paura o ansietà... soddisfare i propri bisogni e i propri desideri (giocare, disegnare, chiedere, comunicare...) avere una famiglia serena... sentirsi amato... non sentirsi abbandonato... Cos’è la qualità di vita per un bambino? … in modo molto semplicistico... non provare dolore, fisico e mentale… non provare paura o ansietà... soddisfare i propri bisogni e i propri desideri (giocare, disegnare, chiedere, comunicare...) avere una famiglia serena... sentirsi amato... non sentirsi abbandonato... L'ASCOLTO DOLCEZZA Simili a fuochi nella notte accesa Vedo i tuoi occhi, hanno pianto, hanno amato, hanno sorriso questi tuoi occhi. Sono cari, sono puri, sono sinceri come balocchi. Li amo, li sento impressi nella mia vita, sono i tuoi occhi… Oggi li trovo stanchi ma sempre teneri, credimi, mamma. Marcello, 7 anni Cos’è la qualità di vita per un bambino? … in modo molto semplicistico... non provare dolore, fisico e mentale… non provare paura o ansietà... soddisfare i propri bisogni e i propri desideri (giocare, disegnare, chiedere, comunicare...) avere una famiglia serena... sentirsi amato... non sentirsi abbandonato... E’ IMPORTANTE Quello che conta nella vita non è saperla apprezzare …… Quello che conta è saper accogliere il momento in cui finisce. Veronica, 13 a. Con questo semplice pensiero vogliamo ringraziarla per tutto quello che fa per noi e per tutti gli altri bambini di questo reparto. Questo dono non è niente rispetto a quello che lei ci offre quotidianamente: la speranza di vivere. Grazie! Alessandro, 23 a. e Davide 19 a. LA MACCHIA NERA Una volta, un maestro fece una macchiolina nera nel centro di un bel foglio di carta bianco e poi lo mostrò agli allievi. "Che cosa vedete?", chiese. "Una macchia nera!", risposero in coro. "Avete visto tutti la macchia nera che è piccola piccola", ribatté il maestro, "e nessuno ha visto il grande foglio bianco". La vita è una serie di momenti: il vero successo sta nel viverli tutti. Non rischiare di perdere il grande foglio bianco per inseguire una macchiolina nera. Perché il grande foglio bianco è la tua isola, ed è proprio davanti a te! Così sono gli uomini: capaci solo di vedere le macchie nere, non sanno riconoscere l'immenso foglio bianco che è la loro vita. Tutti noi dovremmo essere, invece, consapevoli, che, nonostante le macchie nere della nostra esistenza, c'è, anche se nascosto, un bel foglio bianco, simbolo della vita,che vale sempre la pena di essere vissuta. Un altro mondo Nel corso della vita si aprono molte porte, alcune delle quali sono l'accesso per realtà che non si vorrebbero conoscere, soglie che si attraversano con passi incerti e disperazione sul viso. Si entra nell'orbita di un mondo in cui è difficile respirare. In sottofondo il suono ordinario dell'emergenza, si parla nella tua lingua ma con termini a te sconosciuti e incomprensibili al momento. E' tutto così assurdo. Questo mondo si chiama ''reparto di ematologia pediatrica e centro trapianti di midollo osseo'' situato nell'ospedale San Gerardo di Monza, undicesimo piano, settore C. Fa tanta paura il suo nome. Questa malattia avrà anche preso tutta la mia vita ma non me e se pur faccio fatica anche solo a salire sul marciapiede mi sento fortunata perché ho conosciuto un mondo nuovo che mi ha insegnato molto. Ho imparato che il sorriso è più di una medicina, che bisogna vedere il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto, che si deve chiedere aiuto e non vergognarsi delle proprie debolezze. In fondo la tua vita non sei solo tu ma è il risultato di più persone, la somma delle tue esperienze, l'insieme di difficoltà che la segnano che ne cambiano la forma e i colori. Non esiste magia o incantesimo, sei solo tu che puoi fare della tua vita un capolavoro. Dio ci dà gli strumenti per andare avanti basta solo saperli cogliere. Ho imparato a non mollare mai e che se un giorno pensassi di farlo non mi resterà che ricordare il motivo per il quale ho resistito fino ad ora. Mi ha insegnato a pensare alla meta e non a quanto sia lungo il tragitto, a rimboccarmi le maniche e a non avere paura della fatica, a guardarmi allo specchio e a non notare solo quelle guance troppo gonfie e quelle gambe così magre ma ad ammirare quella guerriera che ha lottato per tenersi stretta la sua vita, a gioire per ogni mio progresso anche se minimo, a ricordarmi che nella vita il sole esiste per tutti. Francesca, 19 aa Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e chi non cambia colore dei vestiti, chi non parla e chi non conosce. … Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati. … Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Marta Medeiros Nessun uomo è tanto alto come quando si china per aiutare un bambino. Abraham Lincoln Un giorno senza sorriso è un giorno perso. Charlie Chaplin