LE CRITICHE DEI CALABRONI AGLI SPETTACOLI DELL`VIII
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LE CRITICHE DEI CALABRONI AGLI SPETTACOLI DELL`VIII
LE CRITICHE DEI CALABRONI AGLI SPETTACOLI DELL'VIII EDIZIONE DI SEGNI D'INFANZIA Spettacolo: LA BICICLETTA ROSSA Recensione di: Stefano Gallo, IIB, SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “BERTAZZOLO” In questo spettacolo teatrale, molte scene erano mute e quindi, per qualcuno, alcune di esse, potrebbero risultare di difficile interpretazione. Nonostante ciò, il contenuto è, forse, più idoneo per bambini di scuola elementare trattando argomenti molto semplici. Comunque si è trattato di uno spettacolo molto comico, piacevole e divertente. Termina con un lieto fine che lascia soddisfatti gli spettatori. C’è anche una morale che ci insegna a ribellarci contro le ingiustizie e verso chi vuole prevaricare sugli altri. Recensione di: Filippo Prandi, IIB, SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “BERTAZZOLO” Lo spettacolo si basa sulla storia di una famiglia povera che si ribella al padrone della città che si chiama Bankomat. La storia mi è piaciuta in quanto grazie al coraggio di un bambino che chiedeva una bicicletta rossa per il suo compleanno, ha dato coraggio al padre di usare le uova come mezzo di trasmissione di una rivolta che potesse coinvolgere anche gli altri cittadini. Ritengo che la storia sia molto attuale ai nostri giorni dove le famiglie povere devono ogni giorno trovare modi per sopravvivere proprio come nella storia dove ci sono persone che sfruttano le situazioni dei poveri a loro vantaggio. La narrazione mi è sembrata all’inizio non chiara in quanto i personaggi ripetevano le stesse azioni senza un dialogo che chiarisse le azioni stesse ma, man mano che procedeva, mi ha coinvolto sempre di più perchè la storia risultava più chiara e comprensibile, per giungere alla fine dove mi sono sentito molto coinvolto per il significato della storia. Recensione di: Rosa D'Alesio, IIB, SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “BERTAZZOLO” Lo spettacolo "La bicicletta rossa" mi è piaciuto perchè è stato molto divertente, non mi è piaciuto perchè gli attori non parlavano, alcune scene si ripetevano e il signor Bancomat e Marta non si sono mai visti di persona. La scena che mi ha colpita di più è stata quella in cui la famiglia e i cittadini si sono ribellati al nemico,il signor Bancomat, in quanto rubava le scarpe a chi ammirava le stelle.Complessivamente il mio giudizio è buono. Recensione di: Enrica Ruggeri, IIB, SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “BERTAZZOLO” “La bicicletta rossa” è uno spettacolo teatrale rappresentante, ovviamente con argomenti meno pesanti e meno difficili, la crisi economica di oggi nel nostro Paese. Le vicende principali, tratte sullo spazioso palcoscenico del teatro Ariston, a Mantova, narrano di una famiglia (madre,padre,figlio e nonna) che devono combattere giorno per giorno contro una forte crisi e contro un governatore ingiusto e desideroso di potere:Bancomat. La sceneggiatura, composta solo da personaggi muti, viene ogni tanto fermata per dare spazio alla spiegazione vocale di un ultimo personaggio, Marta, che, come infine spiegato, diverrà la seconda figlia di quella grande famiglia. Inoltre, il gioco di luci, permette di rendere l’ambiente molto ordinato e assai familiare. Insomma, ”La Bicicletta Rossa” è uno spettacolo che, oltre a far ridere persone di tutte le età, riesce ad istruire e ad insegnare ai più piccini le difficoltà della vita di tutti i giorni e imparare così ad essere meno esigenti per vivere una vita più serena. Consigliato. Recensione di: Francesco Zangrillo, IIB, SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “BERTAZZOLO” Lo spettacolo “La bicicletta rossa” è stato nel complesso divertente e carino nonostante le scene mute che sono, però, state sostenute dalla voce narrante ovvero la bambina non ancora nata. La storia parla di una famiglia in crisi economica che fabbrica ovetti di cioccolato. Il titolo è originale ed ispirato al banale disegno del figlio: una bicicletta rossa che lui voleva per il compleanno. Questo disegno, che il bambino aveva messo negli ovetti per manifestare il suo desiderio, la bicicletta rossa, si è tramutato nella soluzione per sconfiggere la crisi che affliggeva la popolazione governata da Bancomat, lo spietato sovrano. Il padre decide improvvisamente di divulgare attraverso i biglietti negli ovetti, così come aveva fatto il figlio con il suo disegno, la sua volontà di ribellione contro Bancomat e la sua ingiustizia e avidità. La gente aderisce e si ribella, ottenendo la giustizia. Questo ci insegna che non dobbiamo aver timore di ribellarci e manifestare la nostra opinione. La morale dello spettacolo è stata molto bella e c’erano ironia e simpatia, che si sono sapute manifestare nelle scene anche più serie. Nonostante piccole e leggere imprecisioni si può dire che lo spettacolo è stato ottimo. Recensione di: Simone Campilli, IIB, SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “BERTAZZOLO” “La bicicletta rossa” è una rappresentazione teatrale per ragazzi di “fascia” giovane. Ci sono molte scene mute, che a non tutti, potrebbero piacere. Il momento che mi è piaciuto di più e da come un’ombra di uomo siano riusciti a ricreare un'atmosfera di un uomo “cattivo”. Voto 6 Recensione di: Maria Caffarella, IIB, SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “BERTAZZOLO” Con la mia classe, oggi al teatro Ariston ho visto lo spettacolo "La bicicletta rossa". Lo spettacolo mi è piaciuto molto però essendo alle medie l'ho trovato più che altro adatto per i bambini delle elementari. Mi sono piaciute le ombre nella notte e quando fermavano la scena per far parlare la bambina che doveva ancora nascere. Lo spettacolo era ben animato per il fatto che gli attori non parlavano. Come sottofondo hanno messo delle canzoni che a seconda della scena aumentavano o abbassavano l'intensità della musica. Questa rappresentazione parla della libertà che ciascuna persona deve avere; la libertà viene intesa come essere liberi di voler fare ciò che, magari, prima era proibito oppure solamente... guardare le stelle. Lo spettacolo è divertente e molto fantasioso. Ogni personaggio è stato rappresentato al meglio e l'attore è entrato benissimo nel personaggio che doveva interpretare. Le luci si abbassavano la notte, di giorno illuminavano il palcoscenico e quando bisognava dare spazio alla piccola non ancora nata, veniva inquadrata solo la famigliola che si fermava anche se stava compiendo un'azione e tutto il resto rimaneva al buio. Sul palcoscenico non c'erano molti arredi: un baule, una radio appoggiata su un piccolo comodino insieme alla foto dell'anziano nonno ormai morto e una lavagnetta. La famigliola era composta da i due genitori, la nonna vedova ed il figlio Pino. Recensione di: Alberto Gola, IIB, SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “BERTAZZOLO” La storia è narrata da Marta, una bambina che al momento dei fatti non è ancora nata. La sua famiglia è composta dalla mamma, il papà, un figlio (Pino) e la nonna. Essi lavorano tutti insieme nella loro casa, dove fabbricano degli ovetti di cioccolata mettendo dei bigliettini all’interno di ogni ovetto. Il loro padrone è il signor Bankomat, personaggio negativo, che possiede tutto: le case, le strade e perfino la luna e le stelle. Un giorno Pino, desiderando per il suo compleanno una bicicletta rossa, infila negli ovetti un biglietto con la richiesta della bicicletta rossa, in tal modo tutti vengono a sapere questo suo grande desiderio. Ma il papà e la mamma, a sua insaputa, già gli avevano comprato la bicicletta, così facendo non riescono a pagare l’affitto e al papà vengono pignorate le scarpe. A questo punto il papà pensa di sfruttare l’idea di Pino: mette dei biglietti negli ovetti chiedendo libertà, rispetto e giustizia. Ben presto una folla in rivolta si raduna davanti al palazzo di Bankomat. Quest’ultimo scappa; Ugo, aiutante di Bankomat, si reca a casa di Pino ma non trova nessuno mentre la radio annuncia la nascita di una bambina durante la rivolta: è nata Marta. Per me questo spettacolo merita tre stelle perché non era chiaro il messaggio che voleva trasmettere. Alcuni personaggi erano seri, altri molto divertenti, altri ancora erano arrabbiati. Sembrava una famiglia felice anche se era oppressa da un despota, il malvagio Bankomat. Quest’ultimo non era mai presente in scena ma era rappresentato come un’ombra nella notte, e questo effetto aumentava la paura e la tensione. Gli elementi scenografici erano molto semplici infatti la vicenda si è svolta nella stanza di una casa. Il teatro era completamente buio, si vedevano solo le luci del palcoscenico e questo creava un’atmosfera misteriosa e sinistra. Recensione di: Giovanni Savasi, IIB, SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “BERTAZZOLO” Per me lo spettacolo la bicicletta rossa era un po' infantile perché le espressioni e i gesti che hanno compiuto i personaggi della storia a me non divertivano mentre i bambini più piccoli ridevano. Comunque l'organizzazione dello spettacolo era molto bella, le luci(quando facevano vedere i personaggi nell'ombra), i costumi molto elaborati e tutti gli altri elementi erano costruiti bene. A me lo spettacolo mi è piaciuto solo per la formazione dell'ambiente ma la storia non era molto avvincente.