highlights scheda paese rating, business climate, key

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SCHEDA PAESE
A cura dell’Ufficio Studi di SACE
INDIA
Capitale: New Delhi
Popolazione (2013): 1.236,6 milioni
PIL nominale PPP (2013): 4.962 USD miliardi
SACE RISK INDEX 2014
Rischio di
mancato
pagamento da:
Controparte sovrana
41/100
Banca
45/100
Impresa
48/100
Rischio
politico-normativo
Restrizioni sul trasferimento dei
capitali
47/100
Esproprio
56/100
Violenza politica
55/100
HIGHLIGHTS
Contesto politico. Narendra Modi, capo del partito nazionalista hindu BJP ed ex governatore del Gujarat, è uscito vittorioso dalle elezioni politiche 2014. La maggioranza assoluta dei seggi alla camera bassa gli garantisce una capacità di
governo più forte dei suoi predecessori; da lui si attende un maggiore impegno in tema di liberalizzazioni, sulla scia del
modello economico che ha fatto del Gujarat lo stato più ricco dell’India. È possibile un aumento delle tensioni interne tra
minoranze etniche e religiose a causa della polarizzazione politica del partito di maggioranza; il premier è stato accusato
in passato di aver appoggiato il massacro di circa 2000 musulmani nel 2002, durante manifestazioni religiose in Gujarat.
Contesto economico. L’anno fiscale 2012/13 si è chiuso con un rallentamento della crescita del PIL (+3,3%), tra le peggiori performance degli ultimi 10 anni. Le criticità dei conti pubblici sono relative all’elevato deficit pubblico, all’inflazione e alla volatilità del tasso di cambio. L’introduzione di alcune misure poste in essere dal nuovo governatore della
Banca Centrale Rajam, hanno avuto i primi effetti positivi (stabilizzazione del cambio e dell’inflazione). Sebbene in rallentamento, la domanda domestica continua a rappresentare il principale supporto alla crescita economica; migliora la
performance delle esportazioni e della produzione agricola.
Contesto finanziario. Il sistema bancario indiano è costituito da 80 banche commerciali, 200 banche agricole regionali e
350 cooperative agricole. Il settore è dominato dalle banche del settore pubblico (il 70% degli asset sono, infatti, in mano
allo stato e il credito al settore privato rappresenta solo il 40% del PIL). La performance è positiva: il livello dei NPL è
contenuto ma segna una crescita nell’ultimo biennio, complice il rallentamento dell’economia e l’elevata esposizione del
settore bancario verso le imprese statali poco performanti operanti in settori critici, come il trasporto aereo e l’energia.
Contesto operativo. Il sistema legale è basato sulla Common Law e i processi si svolgono in modo imparziale, sebbene
l’elevato numero di arretrati ne compromette l’efficienza. Burocrazia e corruzione sono i principali ostacoli per gli investitori esteri. Le riforme annunciate dal governo dovrebbero favorire gli investimenti stranieri in settori quali il multibrand
retail, il settore aeronautico e quello finanziario/assicurativo. La sicurezza è minata da gruppi di rivendicazione di matrice
islamica, dal separatismo in Kashmir, dalle tensioni col Pakistan e dall’organizzazione terroristica maoista Naxalite.
RATING, BUSINESS CLIMATE, KEY FIGURES
Indicatori di rischio
Rating
OCSE
3
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2014
Index of Economic Freedom 2014
Corruption Perceptions Index 2013
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
Esportazioni ($ mld)
Importazioni ($ mld)
Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero totale ($ mld)
Debito estero totale/PIL (%)
Riserve valutarie lorde ($ mld)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Fonte: EIU, luglio 2014
S&P’s
BBB-
2011
Moody’s
Baa3
2012
Fitch
BBB-
Attuale
Precedente
134° su 189
131° su 183
120° su 178
119° su 177
94° su 1772014(p)
94° 2015(p)
su 176
2013(s)
6,7
4,7
4,8
6,0
6,4
9,6
-5,7
9,7
-4,9
10,0
-5,0
8,0
-5,2
7,3
-4,9
307,8
-475,3
-3,3
336,8
18,0
297,9
6,5
301,9
-503,5
-4,9
379,1
20,4
297,8
6,1
319,7
-482,3
-2,5
392,1
20,3
296,2
6,3
343,2
-520,0
-2,6
407,3
19,3
303,1
6,0
397,6
-623,8
-3,3
430,5
16,9
313,1
5,2
s: stime; p: previsioni
COMPOSIZIONE DEL PIL (2013)
Agricoltura
13,9%
Industria non
manifatturiera
11,2%
Servizi
59,8%
manifattura
15,1%
India
RAPPORTI CON L’ESTERO:
INVESTIMENTI, OPPORTUNITA’ E INTERSCAMBIO
Bilancia dei pagamenti. La rupia debole e la solida domanda domestica, in particolare le importazioni di prodotti energetici,
hanno contribuito all’aumento del deficit di parte corrente. A causa dello stallo politico che ha frenato l’implementazione delle
riforme annunciate, l’India ha sperimentato nel 2012 una riduzione dell’afflusso di capitali esteri. Le riserve in valuta forte
sono comunque consistenti, sostenute dalle rimesse dei lavoratori indiani all’estero.
Settori di opportunità. Il settore dei servizi, in particolare quelli di IT e di Outsourcing, rappresenta da sempre un elemento
di forza del Paese. Considerata la dimensione del mercato e una certa propensione al consumo da parte della popolazione locale, emergono opportunità nel comparto dei beni di consumo. L’arredo-design rappresenta un mercato promettente, come dimostrato dal recente ingresso di Ikea nel Paese. Le infrastrutture, in particolare strade e ferrovie, necessitano di un ammodernamento e ampliamento per sostenere la crescita del traffico soprattutto nelle maggiori aree urbane.
INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI
SALDO TRANSAZIONI CORRENTI
0
0
60
-1
50
-2
40
-3
30
-4
20
-5
10
-6
0
-10
-20
-30
2,5
2
1,5
-40
-50
-60
-70
-80
1
0,5
-90
-100
2010
2011
2012
Saldo transazioni correnti (mld USD, asse sxt)
2013
2014
0
2010
2015
2011
2012
2013
IDE (USD mld, asse sxt)
Saldo transazioni correnti / PIL (%, asse dxt)
2014
2015
IDE (% PIL, asse dxt)
Commercio e presenza italiana. L’Italia è il 5° partner commerciale dell’India tra i Paesi UE, dopo Germania, Belgio,
Gran Bretagna e Francia. Le esportazioni italiane in India hanno segnato, nel 2013, una contrazione dell’11%. Le importazioni dall’India sono invece cresciute di circa il 6%. La meccanica strumentale rappresenta il settore principale per l’export
italiano, mentre i prodotti tessili sono i beni più importati dall’India, pari a circa il 24% del totale delle importazioni. Si può
stimare un numero totale di circa 400 entità legali e stabilimenti italiani in India, distribuiti soprattutto nei poli industriali di
Delhi-Gurgaon-Noida e di Mumbai-Pune. I servizi (principalmente trasporti, consulenza, servizi finanziari) e la componentistica auto rappresentano i settori nei quali si concentrano gli investimenti italiani in India. Tra i grandi gruppi italiani presenti in India si segnalano: Fiat, Ferrero, Perfetti Van Melle, Lavazza, Piaggio, Prysmian, Maire Tecnimont, Techint, Luxottica, Assicurazioni Generali, Danieli, Brembo, Finmeccanica, StMicroelectronis.
ESPORTAZIONI IN INDIA PER SETTORI (2013,%)
6.000
altro
12,2%
elettronica
3,6%
5.000
mobili e altri
manufatti
3,8%
4.000
meccanica
strumentale
40,3%
moda
4,3%
gomma, plastica,
materiali da
costruzione
4,6%
app. elettrici
4,7%
autoveicoli e altri
mezzi di
trasporto
5,4%
INTERSCAMBIO COMMERCIALE CON INDIA (2003-2013), € milioni
3.000
2.000
1.000
0
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
-1.000
metallurgia e
prod. in metallo
10,4%
prod. chimici
10,7%
export
SACE IN INDIA
Condizioni di assicurabilità
Rischio sovrano:
Rischio bancario:
Rischio privato:
Volturabilità polizza SACE
-2.000
import
saldi
CONTATTI
Senza condizioni
Senza condizioni
Senza condizioni
si
Servizio clienti:
- [email protected]
Ufficio stampa: tel. + 39 06 6736888 - [email protected]
India
COUNTRY RISK UPDATES
Agosto 2014
L’India ha deciso di interrompere i dialoghi di pace con il Pakistan, cancellando una visita a Islamabad di fine agosto. La
decisione deriva dall’incontro tra diplomatici pakistani e i separatisti del Kashmir per consultazioni prima dell’incontro di
Islamabad. Il governo Modi ha infatti giudicato l’incontro come un’interferenza nella politica interna del paese. Nelle ultime
settimane il Pakistan è stato anche impegnato sul fronte interno a causa delle proteste violente contro il governo guidate dai
partiti di opposizione PTI e PAT. Le opposizioni lamentano l’illegittimità delle elezioni del 2013 e chiedono le dimissioni
del premier Sharif. Gli incontri tra governo e PTI-PAT per raggiungere un compromesso non hanno finora prodotto risultati.
Luglio 2014
È stato raggiunto l’accordo per la costituzione della New Development Bank (NDB), una nuova banca di sviluppo multilaterale, che avrà sede a Shanghai. Il capitale iniziale sarà di USD 50 miliardi, sottoscritto in quote eguali dai cinque paesi membri. A questo si affiancherà un fondo di garanzia da USD 100 miliardi contro le crisi valutarie. È possibile che la NDB sia
operativa già dal 2016. La banca dovrebbe concentrarsi sul supporto allo sviluppo infrastrutturale. In tal caso, almeno inizialmente i maggiori beneficiari dovrebbero essere Brasile e India. L’idea di NDB nasce in contrapposizione alle istituzioni
multilaterali esistenti, Banca Mondiale e FMI in primis, giudicate dai paesi emergenti eccessivamente esposte all’influenza
occidentale.
Il governo indiano sembrerebbe intenzionato a evitare il blocco dell’accordo OMC di Bali, sottoscritto a dicembre dello
scorso anno. La scadenza riguardante la prima implementazione del trade facilitation agreement è prevista al 31 luglio,
quando dovrebbe essere approvato l’accession protocol. I mancati progressi sulle trattative riguardanti i sussidi alimentari
avevano fatto ipotizzare un blocco dell’accordo, facendo deragliare l’ultimo obiettivo raggiunto finalizzato alla liberalizzazione di USD 1 trilione di scambi internazionali. Il governo ha tuttavia rimarcato la propria posizione, sottolineando l’interesse affinché la trattativa sulla sicurezza alimentare prosegua di pari passo con la liberalizzazione dei commerci.
Maggio 2014
Il partito BJP del candidato primo ministro Narendra Modi ha vinto le elezioni. A spoglio ancora in corso, il Partito del Congresso ha riconosciuto la sconfitta elettorale. Secondo le proiezioni è possibile che il BJP raggiunga la maggioranza assoluta
in parlamento senza la necessità di costituire una coalizione. Il risultato elettorale è stato accolto positivamente dai mercati:
la borsa ha aperto con un rialzo del 4%. Le riforme annunciate in campagna elettorale sul piano fiscale, del lavoro e sugli
investimenti esteri sono percepiti positivamente dagli investitori. Possibile fonte di incertezza riguarderà la gestione dei rapporti sociali con la popolazione musulmana a causa della piattaforma politica hindu- centrica del futuro primo ministro.
Aprile 2014
La Corte Suprema indiana ha eliminato il bando alle attività minerarie a Goa. Le società operanti dovranno rinnovare le autorizzazioni ambientali per riprendere la produzione. Inoltre, le estrazioni nello stato saranno limitate a 20 milioni di tonnellate annue. La moratoria era stata decisa per contrastare le attività estrattive illegali. Il bando ha tuttavia danneggiato l’industria mineraria indiana, passata dal terzo al decimo posto nella classifica mondiale degli esportatori di minerale di ferro. La
ripresa della produzione indiana aggiungerà ulteriori pressioni sul mercato, già caratterizzato da eccessi di produzione e dal
calo della domanda cinese.
Gennaio 2014
Anche la Reserve Bank of India (RBI) è intervenuta sui tassi d’interesse, portandoli all’8% con un aumento di 25 punti. Sebbene le previsioni 2014 indichino una crescita economica in rallentamento, la RBI mantiene la sua politica di contenimento
dell’inflazione. Il governatore della RBI Raghuram Rajan ha risposto ai timori di ricadute negative su consumi e investimenti sottolineando che le prospettive di crescita economica nel lungo periodo saranno positive grazie alle politiche di tutela del
potere d’acquisto. La rupia ha reagito apprezzandosi dello 0,9% sul dollaro.
L’india assegnerà 56 nuove licenze per l’esplorazione di giacimenti di oil&gas. L’asta è la prima da circa due anni. Lo scopo è limitare la dipendenza dalle fonti energetiche estere; l’India è il quarto importatore di petrolio per volumi a livello mondiale. L’assegnazione sarà basata sulle nuove regole di pricing e di condivisione dei profitti nel mercato del gas. Secondo gli
auspici del governo, il nuovo sistema regolamentare sarà più trasparente ed in grado di aumentare l’interesse degli operatori
stranieri. Le precedenti assegnazioni, infatti, erano state dominate dagli operatori locali.