I veronesi in Brasile: una grande realtà economica e sociale

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I veronesi in Brasile: una grande realtà economica e sociale
I VERONESI IN BRASILE: UNA GRANDE REALTÀ ECONOMICA E SOCIALE
L’EMIGRAZIONE: DA DRAMMA PERSONALE A
FATTORE DI SVILUPPO
I veronesi in
Brasile: una grande
realtà economica
e sociale
di Gianfranco Fabi
Direttore editoriale
In 150 anni oltre un milione e mezzo di italiani hanno
varcato l’Oceano per andare a vivere nel grande Paese
sudamericano. Ancora forti i legami con la patria di
origine anche grazie alle iniziative nei due Paesi.
Nello Stato di Espirito Santo una delle presenze più
solidali e dinamiche in una realtà di forte dinamismo.
L
a speranza viene dai Brics. In senso economico un’affermazione che
può sembrare enigmatica, ma fondamentalmente vera. Per un Paese
come l’Italia la speranza di poter avviare una nuova fase di crescita
viene dalla possibilità di agganciare
(e in certo senso anche di aiutare)
lo sviluppo dei Paesi emergenti, i
maggiori dei quali sono indicati spesso
con la sigla Brics, che sta per Brasile,
Russia, India, Cina, Sudafrica.
Il Brasile è al primo posto, e non
solo in ordine alfabetico. Il grande
Paese sudamericano sembra ormai
aver imboccato una strada che
unisce sostanziale stabilità politica,
razionale sfruttamento delle risorse
naturali, forte capacità di attrazione
degli investimenti esteri, coraggiosa
volontà di superare gli squilibri e le
disuguaglianze all’interno.
Ma dire Brasile vuol dire anche Italia,
perché da metà dell’Ottocento ad oggi oltre un milione e mezzo di italiani
(un terzo dei quali veneti) ha lasciato la terra d’origine per cercare fortuna
in quel Paese d’Oltre Atlantico dove era possibile avere facilmente una
terra da coltivare e quindi un avvenire lontano dalla povertà.
>> La delegazione brasiliana in visita
all’azienda Bauli, ricevuta dal
presidente Alberto Bauli
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>> La firma dell’accordo fra Assimp ed
Espirito Santo em Ação
>> L’intervento di Nilton Chieppe
all’incontro alla Confcommercio con
Artigiani e Coldiretti
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E gli italiani hanno avuto un ruolo fondamentale
nell’evoluzione economica e sociale. Prima
lavoratori, poi imprenditori hanno portato
una mentalità fortemente costruttiva e hanno
contribuito in maniera fondamentale ad
amalgamare una realtà sociale multiculturale e
multietnica.
Una delle regioni dove è ancora maggiore la
presenza degli italiani e dei loro discendenti è
lo Stato di Espirito Santo, un piccolo territorio
sul mare, poco a Nord di Rio de Janeiro, dove
quasi due terzi degli abitanti ha origine italiana.
Un’emigrazione che ha il suo momento iniziale
con “la spedizione Tabacchi”, chiamata così
perché organizzata dal trentino Pietro Tabacchi
per colonizzare la sua azienda agricola grazie
all’apporto di centinaia di nuovi lavoratori. Furono
370 i contadini del Veneto e del Trentino, all’epoca sotto dominazione
austriaca, che partirono per il Brasile il 3 gennaio 1874 dal porto di
Genova sulla nave La Sofia per sbarcare un mese e mezzo dopo (e non fu
certo una crociera) nella baia di Vitoria, la capitale dello Stato: in ricordo
di quel giorno, il 21 febbraio si festeggia ancora oggi la giornata nazionale
dell’Immigrante Italiano.
Ma quello è stato solo l’inizio. Per una serie di fattori concomitanti
proprio a Espirito Santo si sono indirizzati in modo particolare i veronesi:
attirati da una parte dalle fortune dei primi immigrati e dall’altra dalla
possibilità di mettere a frutto insieme le competenze professionali e una
grande volontà di emergere in un contesto completamente nuovo.
Espirito Santo è tra i più piccoli, ma anche tra i più ricchi Stati brasiliani. Ha
grandi riserve di minerali, di petrolio e di gas naturale, ha i più importanti
porti del Paese (quello di Tubarào è il maggiore porto per l’esportazione
di ferro al mondo), ha estese piantagioni di Eucalipto per la produzione di
cellulosa e, ultimo ma non meno importante per l’emigrazione veronese,
una fortissima produzione di marmi e graniti: la “Vitoria stone fair” che
si tiene ogni anno nel capoluogo capixaba (l’appellativo brasiliano per
Espirito Santo) è considerata una delle maggiori rassegne di tutta l’America,
Se negli anni delle grandi emigrazioni era l’Italia che guardava al Brasile,
così come agli Stati Uniti e all’Australia, ora i rapporti si stanno sviluppando
in una prospettiva di reciproco interesse e di costruttive relazioni bilaterali,
relazioni costruite spesso sulle pur lontane radici comuni.
È stato così che si è stabilito un collegamento diretto
tra lo Stato di Espirito Santo e Verona e in modo
particolare tra gli imprenditori delle due realtà.
Nei mesi scorsi una delegazione capixaba, guidata
da Nilton Carlos Chieppe, di origine veronese e
presidente dell’associazione “Espirito Santo em
açao”, con il patrocinio dalla Banca Popolare di
Verona è stata ospite dell’Assimp (Associazione
imprenditori e professionisti) ed è stato siglato un
accordo quadro di collaborazione. La delegazione
composta dal ministro dell’Agricoltura, Enio
Bergoli, dal vice-ministro dello Sviluppo
economico, Vagner Bissoli, dall’economista
Orlando Caliman ed alcuni imprenditori, ha avuto
una serie di incontri con i rappresentanti delle
maggiori realtà economiche veronesi; di grande
interesse sono state giudicate le visite istituzionali al
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Quadrante Europa, Veronamercato, Aeroporto Catullo e scuola Alberghiera
Carnacina di Bardolino. Molto importante l’incontro con il Presidente del
Banco Popolare, Carlo Fratta Pasini, che ha espresso la volontà di offrire
il necessario sostegno finanziario alle iniziative di partnership tra Italia e
Brasile.
“Espírito Santo em açao” è un’organizzazione non governativa fondata
nel 2003 che riunisce imprenditori dei diversi settori con l’obiettivo
di contribuire allo sviluppo sostenibile dello Stato di Espírito Santo. Gli
obiettivi fondamentali sono: la sconfitta della povertà, lo sviluppo del
capitale umano, la diversificazione economica e lo sviluppo del capitale
sociale.
“C’è stato un interesse molto forte da parte delle aziende e delle istituzioni
veronesi – sottolinea il presidente di Assimp, Mauro Galbusera, - anche
perché i partecipanti delle due parti hanno concretamente visto significative
opportunità di sviluppare progetti e iniziative comuni in ambito agricolo,
industriale e commerciale.
È emersa con evidenza la possibilità di collaborazioni nella formazione in
generale ed in particolare nel settore turistico - alberghiero.
“L’economia di Espirito Santo – ha commentato nel corso della visita
a Verona, Nilton Carlos Chieppe – continua a crescere a ritmi “cinesi”,
vicini al 10% all’anno: abbiamo quindi un grande bisogno di allargare
le nostre prospettive e di sfruttare al massimo le innovazioni non solo
tecnologiche, ma anche logistiche e operative”.
Nilton Carlos Chieppe, discendente di veronesi emigrati in Brasile da
Isola Rizza nel 1887, oltre alla presidenza di “Espirito Santo em açao”
è anche alla guida della holding Aguia Branca, una delle più grandi
>> L’incontro della delegazione brasiliana
con i vertici del Banco Popolare presso
la sede di Verona
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>> Il monumento dell’emigrante a Vitória,
capitale dello Stato brasiliano di
Espirito Santo
>> Vista della città di Vitória
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imprese brasiliane. Suo nonno Giuseppe, figlio di
Domenico Chieppe, era agricoltore, lavoro che
svolse all’inizio anche il padre, Carlos Chieppe,
finché nel 1936 decise di investire nel commercio
e nel trasporto di caffè su animali, una vocazione
per i trasporti che ha poi segnato il destino di tutta
la famiglia.
Nel 1946 Carlos Chieppe acquistò il primo autobus
per il trasporto di passeggeri, intuendo che si stava
aprendo un nuovo e promettente mercato. Non
si sbagliava: sei mesi dopo la famiglia possedeva
già due autobus e aveva fondato una ditta. Con il
passare degli anni e dei decenni, l’espansione delle
attività di trasporto e commercio ha unito i figli
di Carlos Chieppe in una holding che ha saputo
crescere mantenendo intatta l’unione familiare.
Oggi il Gruppo Águia Branca, composto da
tre settori, (passeggeri, logistica e commercio), dà lavoro a oltre 12.000
dipendenti, possiede un parco macchine di 5.353 veicoli, ha un volume
d’affari di circa ottocento cinquanta milioni di euro e trasporta 12 milioni di
persone e 29 milioni di tonnellate di merci all’anno. La holding si occupa
di: trasporto su strada e aereo di passeggeri, commercio di automezzi,
soluzioni in logistica e noleggio di autoveicoli.
Un esempio di un’imprenditoria capace di utilizzare al meglio le possibilità
offerte da un mercato in sempre più rapida espansione.
“Il Brasile – sottolinea Ottavio Messetti, responsabile delle relazioni
internazionali di Assimp ed organizzatore della visita a Verona della
delegazione capixaba - ha ancora enormi prospettive di crescita e la presenza
di cittadini di origine italiana costituisce un fattore fondamentale per
partecipare a questo sviluppo. In particolare ci sono spazi molto significativi
per le nuove infrastrutture, le energie alternative, la ristrutturazione e la
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coibentazione degli immobili, l’ammodernamento tecnologico
delle imprese, la formazione e per i prodotti di alta qualità”.
Dopo gli anni dell’emigrazione di massa ora i rapporti si stanno
sviluppando nella prospettiva di una sostanziale bilateralità
soprattutto nell’ambito commerciale mentre a fronte di una
significativa presenza industriale italiana in Brasile (in particolare
con Fiat e Pirelli) sono ancora molto limitati gli investimenti
brasiliani in Italia.
Attualmente l’Italia vende in Brasile più di quanto il Brasile
venda in Italia. Le importazioni sono soprattutto di commodities
e materie prime, mentre le esportazioni toccano più o meno tutti i
settori con una grossa fetta per la meccanica strumentale, ma con
una sempre più significativa presenza dei settori legati al lusso,
alla moda e al design.
A conferma del particolare legame tra Verona e il Brasile nell’ambito del
premio al “Lavoro veronese nel mondo”, sono stati premiati dalla Camera
di Commercio di Verona: nel 2009 Nilton Carlos Cheppe, nel 2010
l’imprenditore Luiz Rigoni titolare della Rimo, azienda leader nel settore del
mobile e nel 2011 l’imprenditore Claudio
Dalla Bernardina, titolare di Cedisa,
azienda leader nel settore siderurgico e
metallurgico, tutti residenti nello Stato di
Espirito Santo.
Da Verona e da Espirito Santo emerge
una lezione molto significativa soprattutto
nell’ottica della volontà di affrontare
costruttivamente la crisi economica:
l’emigrazione italiana continua a scrivere
pagine molto importanti contrassegnate dal
coraggio, dalla passione e dalla volontà di
sfruttare tutte le opportunità per crescere.
>> Il Palazzo del Governatore
>> Due immagini della città di Vitória
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