Sup Time
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faq Wave vs freestyle TESTO DI Mattia Pedrani | FOTO DI Valerio Pedrani | RIDER M. Pedrani | LOCATION Malcesine, Lago di Garda; Carrò, Francia 80 81 Mattia pedrani i-00 Freestyler e waver dalle indiscusse capacità tecniche, i suoi video lo dimostrano chiaramente. Campione Italiano Freestyle 2008 e appassionato di Rap, le sue canzoni fanno da colonna sonora ai sui cliccatissimi video. Trasferitosi al Lago di Garda ormai da alcuni anni è un assiduo frequentatore di Malcesine e del Pier, anche quando le temperature sarebbero più appropriate ad uscite sulla neve con lo snowboard. I suoi sponsor sono: Starboard, Simmer Sails, AL360, Scorpion Bay, PierWindsurf, Windcatcher, Circolo Surf Torbole, Residence VerdeBlu. il Wave ispira il freestyle che poi rivitalizza il Wave. parte 1, ovvero: da Goiter a ponch per tornare al Goiter. descrizione del Goiter 1) Goiter – Wave ridinG “pionieristico” prodigio che aveva già creato il GuScrew (Front Side Wave 360), che ancora Il Goiter (che in inglese significa “gozzo”, malattia caratterizzata da un forte oggi è uno dei trick più ricercati e meglio valutati anche nelle gare di PWA!!! La chiusura del Goiter dipende per un buon 80% dal mix tra scelta dell’onda e non impattare troppo verticali, rischiando di finire dietro l’onda. È gonfiore alla gola) è stato creato alla metà degli anni ’90 da Mark Angulo, che Dave Kalama, altro padre fondatore del wave riding moderno, sostiene però che ideale e timing impeccabile. Appena parti sull’onda buttati in down the line per fondamentale spingere sulla tavola al momento d’impatto col lip, in modo da l’avrebbe sognata di notte e messa in pratica ad Ho’okipa il giorno successivo; Angulo ha pensato la manovra e l’ha provata per primo, ma il primo a arrivare alla massima velocità e comincia a individuare una sezione in cui il lip venir proiettati in avanti e poter chiudere la manovra davanti all’onda. questo folle e stilosissimo rider che a 40 anni suonati riesce ancora ad chiuderla sarebbe stato proprio Dave il giorno dopo, anticipandolo Mark solo sta per rompere, tubando, in modo che al momento dell’impatto la tavola Ovviamente, il Goiter è chiuso solo se davanti all’onda. Una rotazione inventare manovre estreme come la “Mutant”, a quei tempi era un ragazzo per un misero quarto d’ora. venga spinta verso la base dell’onda. È consigliabile fare un bottom più stretto, completata perfettamente, ma dietro l’onda, è pur sempre un Ponch… o se senza andare troppo verso la base dell’onda, in modo da non perdere velocità 82 83 proprio vogliamo esser puntigliosi, un Goiter sbagliato. Appena senti la spinta descrizione del ponch del lip sotto la tavola, butta il il tuo corpo sottovento e in avanti, spingendo la Proprio come il suo fratello nel wave, anche per il ponch tra gli ingredienti bugna nel vento col braccio posteriore e portando l’albero verso poppa. fondamentali troviamo la velocità d’ingresso ed il timing. Qui poi bisogna anche Scalcia la tavola sottovento e gira testa e spalle nel vento, sperando che l’onda aggiungere una buona dose di fiducia nelle proprie capacità e anche “palle” nel ti imprima abbastanza proiezione in avanti per completare la rotazione ruotare senza esitare sopra al materiale, a tutta velocità. È importante impattare correttamente. Appena la tavola completa la rotazione, cerca di sbilanciare il il dorso di un piccolo chop dopo aver fatto una curva stretta ma full power, che peso in avanti, tirando sul braccio anteriore in modo che l’albero esca ti permetta di staccare al lasco pieno. Così facendo, la vela sarà più neutra, e ti dall’acqua e la vela riprenda potenza, riuscendo a restare davanti al lip. La sbilancerà di meno durante la rotazione aerea, che è la fase fisicamente ed condizione ideale per impararlo è col vento sideshore, in quanto più il vento è effettivamente più critica. Appena senti che la tavola sta per staccare, spingi la da terra, più tende a spingerti dietro l’onda, sia durante la fase aerea che bugna nel vento col braccio posteriore, portando l’albero verso poppa con all’atterraggio. decisione. Gira spalle e testa sopravento, scalciando la tavola sottovento e continuando a spingere sul braccio posteriore, facendo una sorta di ruota a 2) ponch – freestyle mezz’aria. Il problema è che, in caso di caduta, non c’è la morbidezza dell’acqua Fine anni 90. I fratelli Siver e i Ponitchera Bros (Kyle e Kevin) sbarcano dal ad attenderti, piuttosto il boma, l’albero, la vela e anche la tavola. Una volta Gorge a Maui decisi a farsi notare. completata la rotazione aerea, come per il Goiter, devi portare il peso in avanti e Mentre Kyle non riuscirà a sfondare, Kevin entrerà nel team “Maui Project”, tirare sul braccio anteriore, in modo che la bugna non s’inabissi troppo e da far compagnia posseduta da F2 e dedicata solo al wave; Peter Thommen è lo riprendere potenza alla vela, potendo quindi ultimare il trick con successo! shaper, i rider sono 3 giovani talenti che cambieranno per sempre la disciplina, con il loro approccio strettamente New School: Levi Siver, Kevin Ponitchera e 3) Goiter – Wave ridinG “Moderno” / conclusione Andy Wolff. Il loro video “Resonance” è un classico dei VHS windsurfistici, e uno Mentre alla fine degli anni 90 / inizio anni 2000 i wave rider che avevano il dei video più radicali in circolazione ancora oggi. All’inizio degli anni 2000 Kevin Goiter nel loro repertorio erano veramente pochi e di livello stellare (Kalama, decide di trasportare il Goiter in acqua piatta, e battezza il nuovo trick Levi Siver), oggi il Goiter è una manovra quasi di routine per un waver PWA, e la “Stinger”. Essendo il suo cognome praticamente impronunciabile, gli amici lo variante “one hand” o “no hand” è già uno standard per Brawnzinho e Graham chiamavano “Ponch”, e per qualche strana ragione il grande pubblico ha Ezzy. La spiegazione è semplice: per i freestyler il Ponch è una manovra difficile cominciato a chiamare il trick col suo soprannome, ribattezzandolo da Stinger ma non impossibile, invece per i pionieri del wave old school, ogni tentativo di a Ponch, appunto. Da subito tutti i freestyler guardano con enorme rispetto Goiter significava sacrificare una bell’onda trasformandola in una frullata che questo trick dall’aspetto terrificante; nel mio caso, mentre sono riuscito a ad Ho’okipa spesso è sinonimo di escursione gratuita a Rock Garden: come chiudere manovre come Grubby, Flaka e Shaka nel giro di qualche mese dopo biasimarli se non smaniavano per imparare questa manovra? averle viste per la prima volta, per il Ponch ho dovuto aspettare 2 o 3 anni, e i Certo, il Ponch è una delle manovre freestyle più “dolorose”: un Ponch sbagliato primi tentativi li ho fatti con l’aiuto dell’onda di Ho’okipa e del beach break di è stata la manovra che mi ha portato più vicino alla “sala gessi” di un ospedale, Sotavento, per poi riuscire finalmente a chiudere il trick al Garda. La radicalità e ho in mente diversi atleti italiani che si sono infortunati imparandolo o del trick è proporzionale al male fisico che ci si può fare sbagliandolo in eseguendolo, però puoi impararlo su qualsiasi specchio d’acqua e una volta malomodo, risultando in caviglie che si gonfiano quanto piccoli meloni per che lo chiudi in scioltezza sei pronto ad entrare nel corpo d’elite dei waver, distorsioni più o meno gravi. Ginocchia, costole, caviglie... tutte ad alto rischio dimostrando ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che il freestyle è molto durante i primi tentativi, in cui bisogna proprio fare un salto nel buio, più tecnico del wave. Ed è grazie al freestyle che il wave sta arrivando a nuovi buttandosi a testa bassa. L’evoluzione violenta del freestyle ha poi generato la livelli. Certo, devi saper scegliere l’onda perché non tutte le onde possono Burner partendo da questo antenato (Ponch sottovento alla vela ma in switch), ospitare un Goiter, e devi saper scegliere il momento e il punto preciso in cui che oggi è uno dei trick di freestyle che non mancano mai in una batteria di staccare, ma tutti voi che chiudete senza problemi il Ponch, cosa aspettate? Il coppa del mondo. primo Goiter è più vicino di quanto immaginiate!
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