AGNESI MARIA GAETANA. Instituzioni analitiche ad uso della

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AGNESI MARIA GAETANA. Instituzioni analitiche ad uso della
AGNESI MARIA GAETANA. Instituzioni analitiche ad uso della gioventù italiana.
Milano, Nella Regia Ducal Corte, 1748.
€ 3.400
Due volumi in 4° grande (mm 243x190); pp. (20), 428, (2), 35 tavv.; pp. (2), 431-1020, (2), tavv. 17 + 9.
Piena pelle coeva con fregi dorati, doppio tassello con titolo in oro al dorso, tagli rossi. Vignette in rame al
frontespizio.
Edizione originale del primo trattato di matematica scritto da una donna, acclamata ufficialmente nei circoli
accademici; fu molto apprezzata per le scoperte relative al calcolo infinitesimale e alla loro trattazione
sistematica. Tratta di algebra, equazioni, geometria, calcolo integrale, serie infinite ecc. Nel primo tomo
vengono esposti gli elementi di algebra; si passa quindi alla teoria delle equazioni algebriche e alla geometria
analitica piana per finire con i metodi di ricerca dei massimi e minimi. Il secondo tomo è dedicato al calcolo
differenziale e integrale, agli sviluppi in serie, alle equazioni differenziali del primo e del secondo ordine.
Buon esemplare con qualche fioritura. Legatura ben conservata ma con fregi al dorso un po’ sciupati. Timbro
circolare di collezione privata ai frontespizi e all’angolo inf. di altre due pagine, oltre che all’interno dei
piatti.
ALBERTI LEANDRO. Descrittione di tutta Italia di F. Leandro Alberti bolognese, nella quale si
contiene il sito di essa; la qualità delle parti sue... aggiuntavi la descrittione di tutte l’ isole, all’Italia
appartenenti, con i suoi disegni, collocati ai luoghi loro, con ordine bellisssimo.
Venezia, Altobello Salicato, 1588.
€ 3.300
In 8°(150x215mm.); carte n.n. 34, carte num. 495; una carta bianca, 100 carte num., non numerate 5.
Marca editoriale al frontespizio, grandi iniziali istoriate entro vignette silografiche; 7 carte geografiche a
doppia pag. incise in legno di isole appartenenti all'Italia raffiguranti Sicilia, Sardegna, Corsica,
arcipelago Toscano, arcipelago Pontino, Tremiti, Venezia. Piena pergamena coeva con unghie, titolo
manoscritto al dorso.
Questa opera, stampata (prima edizione nel 1550) fino al 1596, offre numerose notizie di carattere
geografico-storico-etnologico ed in questa edizione è completa delle carte: inizialmente dedicata alla sola
Italia, successivamente fu pubblicata la seconda parte di solo testo relativa alle isole in un momento
successivo corredato delle carte; solo poche edizioni, come la nostra, riportano anche le sette carte
geografiche delle isole e di Venezia, e sono senza dubbio le edizioni più ricercate. Ottimo esemplare,
internamente genuino con rare carte un po’ossidate; le carte geogr. bene impresse. Veduta di Venezia con
margine inferiore un po’ più corto. Traccia di tarlo orizzontale di circa 2 cm al margine interno da pag. 22 a
pag. 33.
Adams, 474. Fossati-Bellani n. 284-285 (altre edizioni).
ANAKREON. Teiou mele praefixo commentario quo poetae genus traditur et biblioteca anacreonteia
adumbratur. Parma, Bodoni, 1791.
€ 1.300
In 8° piccolo (140x97); pagg. (4), CXVIII, (2), 111 con due ritratti in medaglione (Anacreonte e Giusppe
Nicolò d’Azara dedicatario dell’opera). Testo latino e greco in caratteri maiuscoli. Pelle marmorizzata
coeva con dorso a quattro nervi, titolo su tassello rosso in oro e ricchi fregi floreali agli scomparti; tagli
rossi.
Rara ed elegante edizione stampata in soli 168 esemplari. Splendido esemplare su carta forte, marginoso e
fresco. Lievissime tracce d’uso alla legatura. Ex-libris Henry B.H. Beaufoy.
Dibdin I, 265f: “The editions of 1785 and 1791 are printed in capital letters, and more elegant and
exquisitely finished productions cannot be conceived”. Brooks 422; De Lama II, 66.
ANONIMO. La guerra di dieci anni, raccolta polemico-fisica sull’elettrometria galvano-organica.
Parte italiana-Parte francese. Verona, 1802.
€ 700
Due parti in un volume in 8° (230x150); pagg. 344 con una tavola fuori testo incisa in rame. Due parti con
testo italiano-francese. Brossura editoriale muta con etichetta al dorso.
Splendido esemplare genuino con barbe appartenuto a Francesco Leopoldo Savio, avvocato ed erudito
goriziano nato nel 1801, come attestato dalla nota manoscritta al frontespizio.
Rara edizione originale. Le scoperte di Galvani, contrastate da Volta, danno luogo ad una vasta
controversia sull’elettricità animale. Bernardi W, The controversy on animal electricity in Eighteenth century
in Italy”: …Pierre Thouvenel, a french naturalist, who was travelling through Italy, eagerly accepted
Galvani’s discovery, because it seemed to prove their ideas (di Volta e Galvani)…Thouvenel said that his
discovery of mineral electricity and Galvani’s discovery of aninal electricity were destined to mark a new
epoch…” La seconda parte da pag. 201 a 342, in francese, tratta della polemica con Spallanzani.
APOLLONIUS RODIUS. Apollonii Rodii Argonautica e scriptis octo veteribus libris quorum plerique
emendate edidit Rich. Fr. Phil. Brunck regiae inscriptionum et humanorum literarum Academiae
socius. Strasburgo, Bauer e Treuttel, 1780.
€ 900
In 8° (175 x110), pagg. XIV, 214, 244. Legatura in marocchino rosso coevo con triplo filetto all’esterno dei
piatti, dorso con tassello verde e titolo in oro, triplo filetto dorato ai piatti, tagli in oro e segnalibro in seta.
Apollonio Rodio (295 a.C. – 215 a.C.) poeta greco fu bibliotecario della Biblioteca di Alessandria; il testo di
quest’edizione è greco nei primi tre libri dell’Argonautica. La seconda parte del volume è interamente
dedicata alle note (in latino). Prima edizione di Brunck. First Brunck Edition. Dibdin: "the principal
objection urged against it is, the altering of the text without the authority of the MSS. but from conjecture
alone. If Brunck had consulted MSS. he might have given better readings. In this respect, say the reviewers,
he has been more superstitious than religious: the notes and emendations are, however, valuable, and
superior to those of preceding editions; so that Brunck has certainly performed the part of a skilful interpreter
of the text of his author." Ottimo esemplare, minime tracce d’uso ai piatti. Annotazione a penna alla carta
bianca che divide la prima dalla seconda parte. BENVENUTI ADOLFO. Teorie e pratica della litotripsia. Venezia, Tipogr. Merlo, 1838.
€ 650
In 4° (280x200) pagg. (10), 135 con quattro grandi tavole litografiche ripiegate in fine f.t., rappresentanti
strumenti e apparati operatori. Dedica all'Arciduca Massimiliano d'Austria. Elegante e ricercata legatura
coeva in seta verde, con filetti dorati al dorso, doppi riquadri con cantonali decorati in oro ai piatti,
sguardie rivestite in seta bianca.
Ottimo esemplare ad ampi margini in elegante e raffinata veste tipografica. Timbro di appartenenza nobiliare
dei Borboni di Parma, al recto del frontespizio. Lievissime saltuarie fioriture. Abrasioni alla tela delle cuffie.
BERNINI DOMENICO. Vita del Cavaliere Gio. Lorenzo Bernino. Roma, Bernabò, 1713.
€ 900
In 4°(230x190); 9 cc., pagg. 180, 4 cc. (manca il ritratto dell’autore), pergamena rigida coeva con titolo
manoscritto al dorso. Capolettera istoriati ed eleganti fregi silografici come testatine e finalini; note a
stampa al margine. Dedica a Lodovico Pico Della Mirandola.
Edizione originale di questa interessante e rara biografia scritta dal figlio del celebre architetto, che secondo
una prospettiva dinamica ed evolutiva tratta dei vari importanti momenti della vita del padre. Sono riportati
in corsivo i testi delle varie lettere, quali richieste di lavoro, encomi, etc. (e debite risposte del Bernini) scritte
da parte di personaggi illustri (come la regina d’Inghilterra, pontefici vari, card. Mazzarino ed altri) Le
missive sono ricche di dettagli che ci regalano uno spaccato dell’epoca, i complessi capricci che il Bernini
doveva esaudire; per alcune magnifiche opere eseguite, sono citati anche i compensi ricevuti dall’architetto.
Bell’esemplare ben conservato e stampato su carta forte, solo lievi arrossamenti a talune pagg. Timbrino di
appartenenza all’angolo inf. dell’ultima pag. Note manoscritte ai fogli di guardia. Schlosser p. 414.
BERTOTTI SCAMOZZI OTTAVIO. Le fabbriche e i disegni di Andrea Palladio raccolti ed illustrati
da Ottavio Bertotti Scamozzi. Opera divisa in quattro tomi con tavole in rame rappresentanti le
piante, i prospetti, e gli spaccati. Con la traduzione francese.
Vicenza, Francesco Modena, 1776 - 83.
€ 8.500
4 volumi in folio (485x350mm). Testo italiano e francese (nella seconda parte).Vol. I: antiporta figurato con
erma di Palladio entro fregio architettonico in rame inciso da Ravenet su disegno di D. Rossi; pagg. 84,
tavv. LII in cui si illustrano 17 edifici, pagg. 86. Vol. II: pagg. 59, tavv. LI raffiguranti 17 edifici, pagg. 59.
Vol. III, pagg. 54, tavv. LII di 17 fabbricati, pagg. 55. Vol. IV: pagg. 70, tavv. LIV relative a 22 opere
palladiane, pagg. 70, una tav. con lo stemma araldico della famiglia Odescalchi alla dedicatoria. Eleganti
capolettera e finalini in silografia. Legatura in piena pelle coeva marmorizzata, titolo su tassello in
marocchino rosso e oro, dorso a sei nervi con scomparti e fregi floreali dorati, sguardie marmorizzate.
Tagli gialli.
Prima edizione non comune. Si tratta della prima analisi critica dell’opera di Palladio di fondamentale
lettura per gli studi architettonici del XVIII secolo. Bertotti, architetto e studioso neoclassico vicentino era di
origini umili; Vincenzo Scamozzi, il più illustre seguace di Palladio, più di un secolo prima, morendo senza
figli, disponeva un lascito ai giovani che volevano studiare architettura, a patto che assumessero il suo
cognome: Ottavio Bertotti si aggiudicò la borsa di studio che gli assegnò così anche l’illustre cognome.
L’apparato iconografico è magnifico e copioso, le tavole per la maggior parte su doppia pagg. f.t. sono incise
finemente in rame da Vichj, Testolini, Rossi e magnificano l’opera di Palladio. Splendida copia internamente
molto marginosa, stampata su carta forte. Strappo restaurato a una pag. al quarto vol. Minime mende alla
pelle dei piatti e agli spigoli.
Millard, 70; Fowler 231; Brunet IV, 321; Cicognara 598:”Quantunque un italiano abbia immaginato di far
comperare dagli stranieri l’opera sua più facilmente, stampandola in francese…”arme di nobilt. C1 basso,
reg.3/11
BOIARDO MATTEO MARIA. Orlando innamorato del signor Matteo Maria Boiardo conte di
Scandiano, insieme coi tre libri di Nicolo de gli Agostini, nuouamente riformato per M. Lodouico
Domenichi, con gli argomenti, le figure di nuovo accomodate al principio d'ogni canto, & la tauola di
cio, che nell'opra si contiene. (Segue:) Il quarto libro d'Orlando innamorato del signor Matteo Maria
Boiardo conte di Scandiano, insieme con i tre libri di Nicolò degli Agostini, nuouamente riformato per
M. Lodouico Domenichi, con gli argomenti, le figure accomodate al principio di ogni canto, & la tauola
di ciò, che nell’opra si contiene. In Vinegia, appresso Girolamo Scotto, 1553.
€ 1.300
2 parti in un tomo in 4°(mm 205x150); carte num. 242; 176, (4) su (5) manca la carta finale con la marca
editoriale (Vaccaro 459); segnatura: 2A-G8, 2H2; a-y8, z5. Testo corsivo su due colonne.Grande marca
editoriale al frontespizio di entrambi i voll., graziose vignette incise su legno in apertura di ogni canto,
grandi capilettera istoriati sempre in silografia.Piena pergamena rigida moderna, titolo in oro su tassello in
pelle nocciola al dorso.
Bella edizione illustrata del capolavoro di Boiardo, diviso originariamente in tre libri: il primo di ventinove
canti, il secondo di trentuno e il terzo, di otto canti e mezzo; ogni canto è costituito da una sessantina di
ottave; è qui aggiunto il quarto libro composto da Nicolò degli Agostini e riformato dal Domenichi, che
operò una revisione della lingua, traducendo i lombardismi in toscano e ammodernando la stessa sintassi di
Boiardo. Un’operazione non nuova e frequente nelle edizioni dell’epoca che qui si radicalizza fino al
rifacimento di molte ottave; apportando una correzione ortografica e fonetica. L’ analogo ed estremo lavoro
eseguito anni prima dal Berni aveva limato le asprezze originali del poema che risentiva di un volgare
settentrionale padano (in quanto ancora non era stata elaborata da Pietro Bembo, nelle” Prose della volgar
lingua”, la teoria di una lingua letteraria fondata esclusivamente sul toscano, secondo i modelli di Boccaccio
per la prosa e di Petrarca per la poesia). L’edizione più moderata del Domenichi fu per tre secoli la fortuna di
questo testo di riferimento del poema di Boiardo, diversamente fu quella del Berni che ebbe solo due tirature.
Discreto esemplare che presenta lievi e diffuse ossidazioni marginali, qualche alone e macchia saltuari fino
alla carta 80 del quarto libro, molto accentuati alla fine ed alle prime 8 carte;margine superiore breve
(talvolta a filo dell’indicazione del canto, mentre lambisce il testo alle due carte 241-242 del terzo libro e 7677 del quarto libro), antico restauro al marg. est. ed agli angoli del frontespizio, che presenta un timbretto di
collezione. Minime mende agli angoli inf. delle prime pagg. (non restaurati come il frontespizio)
Brunet, 1, col. 1050; ICCU / EDIT 16 n° 6615, repertoriati 14 esemplari nelle biblioteche italiane.
BONOMO GABRIELE. Trigonometria plana et sphoerica perspicuis demostrationibus, corolaariis ac
scholiis illustrata… Palermo, Felicella, 1754. (Unito a:) Horographia trigonometricae pertractata…
Palermo, Ferrer, 1758.
€ 2.600
Due opere in un tomo. In 4°(210x160mm); pagg. VIII, 189, (3 bianche), con 4 tavv.; pagg. (8), 225, (3
bianche) con 5 tavv. Capolettera entro grandi vignette istoriate e finalini incisi in legno. Mezza pelle di fine
settecento con piatti blu in tela decorata con fiori impressi a secco; titolo e fregi al dorso in oro, tagli gialli.
Prima edizione non comune della Trigonometria, come riporta Riccardi “ Sono commendevoli in questo
libro l’ordine e la chiarezza di materie contenutevi.”
Rara prima edizione dell’Horographia, importante opera matematica in cui l’autore, in particolare nel
settimo capitolo, tratta dei quadranti catrottici e diottrici, da cui si deduce la grande conoscenza dell’autore
dell’ottica.
Queste non comuni opere qui rilegate insieme, sono il frutto del valente frate Gabriele Bonomo (Nicosia,
1694 – Palermo, 1760) che fu teologo, matematico e filosofo appartenente all'Ordine dei Minimi. Fu il
fondatore dell’Accademia delle Matematiche nel convento di Sant’Oliva a Palermo, a cui aderirono anche lo
Spedalieri e l’Abati. Fu di sua invenzione un orologio automatico. La Trigonometria plana è suddivisa in
quattro libri mentre l’Horographia trigonometricae in sette capitoli. Ottimo esemplare fresco e genuino.
Firma autografa di possesso “Corrado Lancia” in testa del frontespizio, di nobile famiglia siciliana. Lievi
abrasioni agli spigoli della legatura.
Trigonometria: Mira I, 119; Riccardi I – 155/2; Moncada Lo Giudice 284; Poggendorff I -235.
Horografia: Mira I, 119; Riccardi I – 155/3 e I - 456; Poggendorff I -235.
BRUSCHETTI GIUSEPPE. Storia dei progetti e delle opere per l'irrigazione del Milanese.
Lugano, coi tipi di Giuseppe Ruggia, 1834.
€ 550
In 4° (290 x 218 mm). Pagg. XVI, 492, una grande carta in silografia, ripiegata, posta alla fine del tomo,
dell’irrigazione del milanese. Mezza pelle di vitello nocciola, tagli a spruzzo, titolo su tassello in marocchino
verde e fregi in oro.
Prima edizione. L’opera offre notizie storiche sui secoli precedenti e sul diciannovesimo, trattando di tutti i
lavori di canalizzazione e dei Navigli.
(Treccani:) “Nel 1823 aveva terminato la Storia dei progetti e delle opere per l'irrigazione del Milanese;non
ottenendo dall'autorità austriaca la necessaria licenza di stampa, il B. consegnò il manoscritto a G. Ciani,
allora a Lugano, che ve lo fece stampare dal Ruggia nel 1834. In questo grosso studio (pp. 492), rifacendosi
anche agli esempi antichi, il B. si soffermava su progetti di grandiosi canali per bonificare le brughiere in
modo da metterle in coltivazione e accrescerne la produttività. Il suggerimento d'industrializzare la ricerca e
la distribuzione dell'acqua s'accompagnava alla proposta di impiegare pompe aspiranti di grandi
dimensioni che facilitassero la cattura di nuove sorgenti, e di adottare motori a vapore per innalzare l'acqua
destinata alle irrigazioni e agli acquedotti cittadini. Datano a quegli anni gli studi sulle inondazioni
provocate dalle acque lacustri (Manifesto d'associazione,ossia programma per la bonificazione dei terreni
paludosi e vallivi di Lombardia, Milano 1839)”. Bell’esemplare ad ampi margini, presenta lievissime
fioriture saltuarie, piccolo strappetto alla carta lungo una piega. Timbretto di collezione privata ripetuto al
frontespizio, a 3 pagg. ed alle sguardie.
BRUYERINUS CAMPEGIUS JOHANNES. De re cibaria libri XXII omnium ciborum genera,
omnium gentium moribus, & usu... Lugduni, apud Sebast. Honoratum, 1560.
€ 1.800
In 16°(17x11); pagine 24 non num., 1129, 1 non num., marca tipografica al frontespizio, iniziali istoriate e
fregi silografici. Legatura in piena pergamena rigida posteriore, tagli grigio-azzurri.
Prima edizione di questa rara opera di gastronomia. Importante trattato gastronomico, che descrive qualità nutrizionali,
particolarità di ogni alimento e ricette per cucinare: tratta di tutta la cacciagione, della frutta, pane, vino, pesci e frutti di
mare, burro, latte e formaggi; descrive inoltre anche alcune ricette esotiche a base di frutta o carne di paesi lontani.
Buon esemplare che presenta le consuete arrossature della carta. Bruyerinus, medico di Enrico II re di Francia, scrisse
quest'opera verso il 1530.
Simon, biblioteca bacchica 134. Adams, B-2976.
BURNET M. Dictionnaire de cuisine et d' économie ménagère, à l'usage des maitres et maitresses de
maison, fermiers, maitre d' hotel, chefs de cuisine, chefs d' office, restaurateurs, pâtissiers, marchands
de comestible, confiseurs, distillateurs, etc. Paris, Librairie Usuelle, 1836.
€ 400
In 8° (197x99); pagg. (4), Iii, (1), 788. Testo su due colonne. Completo delle undici tavv. f.t. alla fine
(Vicaire ne segnala 8); immagini silografiche nel testo. Mezza pelle nocciola con titolo al dorso in oro.
Piatti in cartone decorato marmorizzato.
Edizione originale di questo interessante dizionario in ordine alfabetico che tratta di tutto ciò che riguarda la
cucina, dalla storia degli alimenti, alle ricette. Bell’esemplare in barbe. Lievi fioriture.
Vicaire 132, Bitting 69, Simon 270.
BUSSI FELICIANO. Istoria della città di Viterbo. Roma, Bernabò, 1742.
€ 2.000
In folio (mm 375x245); pp. XX, 478 con 25 tavv. f.t. inc. in rame fra cui la veduta prospettica della città,
piazze, fontane, monete e monumenti con epigrafi, tutte inc. da G. Sintes su dis. di G. Frezza. Grande
vignetta in rame al front. con stemma della città recante un leone sotto una palma portante uno stendardo,
mentre tiene il globo terrestre ai suoi piedi. Iniziali e raffinati finalini in xilogr. Note a stampa al margine.
Ultime 27 pagg. di indice delle cose notabili. Mezza pelle coeva con angoli e dorso a sei nervi, titolo su
tassello in oro.
Edizione originale di questa importante opera su Viterbo. Bussi fu erudito archeologo (1680-1741); impiegò
12 anni di studi per scrivere la sua storia di Viterbo; scrisse anche una seconda parte che non fu mai
pubblicata. Anche questa parte pubblicata uscì postuma. Le fonti sono archivistiche e bibliografiche ma
anche epigrafiche. Bellissimo esemplare con barbe, legatura con minime mende e tracce d’uso.
Lozzi 6465. Fossati Bellani 1701.
CARLEVARIIS LUCA. Le fabriche, e vedute di Venetia disegnate, poste in prospettiva, e
intagliate…In Venetia appresso Gio: Battista Finazzi a San Gio: Grisostomo, (1703/1707).
P. a R.
In Folio oblungo (mm 280x408); frontespizio, antiporta figurato e 103 vedute di Venezia incise ad
acquaforte (101 numerate in basso a destra, le ultime due in basso a sinistra). Esemplare in quarta edizione
con l’aggiunta delle tavole 102 e 103 di Palazzo Zanne e Casino Zanne, in primo stato. Legatura in
marocchino biondo di inizio ‘900 con filetto a secco ai piatti, filetto oro agli spigoli, dentelles dorate interne
e dorso a cinque nervi con titolo in francese “Vues de Venise”.
Bell’esemplare marginoso e ben conservato con difetti veramente minimi (piega al frontespizio, qualche
traccia di sporco superficiale ai margini di qualche tavola). Questa opera celeberrima costituisce il punto di
partenza del vedutismi veneto: “Le Fabriche, e Vedute oltre che apparire un elogio per immagini della
Serenissima, si propongono come una sorta di compendio storico dell’architettura veneziana…” (Concina,
1995, pag. 10) o “Con la sua raccolta di incisioni, il Carlevaijs per la prima volta viene traducendo su un
piano d’arte quegli aspetti monumentali e pittoreschi di Venezia…” (Pallucchini, 1967, pag. 402).
Succi, La Serenissima nello specchio di rame, pag. 20;Zampetti:”Vedutisti Veneti del Settecento”, catalogo,
Venezia 1967; A. rizzi:”Disegni, Incisioni, Bozzetti del Carlevariis”, catalogo, Udine-Roma 1964.
CANTU’ CESARE. Storia della cittàe diocesi di Como esposta in dieci libri.
Como, Ostinelli, 1829-31
€ 700
Due voll. In 8° (190x110); 555 pp., 1 c., 10 cc.; 571 pp., 4 cc.; elegante legatura coeva in mezza pelle con
dorso a cinque scomparti; titolo e filetti in oro ai dorsi.
Prima edizione. Ottimo esemplare con saltuarie lievi fioriture. "E' l'edizione originale di questa nota storia
di Como, pubblicata a dispense fra il 7 agosto 1829 e il 20 febbraio 1832. Bocca 1465. Manca al Lozzi.
CHIQUET JACQUES. Le nouveau et curieux atlas geographique et historique ou le divertissement
des empereurs, roys et princes tant dans la guerre que dans la paix. Parigi, Chereau, 1720 c.
€ 2.700
In 4° oblungo (mm 220x270); frontespizio figurato in rame, carte numerate 3-56; 4. Testo inciso in lastra di
rame. Contiene 4 carte di carattere astronomico con sfere armillari, globo celeste, sistema solare e 23 carte
geografiche colorate d’epoca, compresi mappamondo, continenti e carte dei singoli stati. Legatura coeva in
pergamena con titolo su tassello al dorso.
Bell’esemplare di questo piacevole e non comune atlante, una delle sole due opere di Chiquet (1673-1721).
Qualche macchia alla legatura e saltuarie tracce di sporco superficiale ai margini; le ultime carte con piccola
macchia d’inchiostro al margine estremo. La carta 2 risulta mancante in tutti gli esemplari, che così sono
recensiti nelle bibliografie. Phillips 4279.
CORONELLI VINCENZO MARIA. Memoires, historiques & geographiques du royaume de la
Moree, Negropont, & des places maritimes, jusques à Thessalonique…
Amsterdam, chez Wolfgang, Waesberge, Boom, & Van Someren, 1686.
€ 3.300
In 8° (mm 150x93); pagg. (4), 232, (2) con 42 tavole in rame a doppia pagina raffiguranti carte, piante e
vedute del Peloponneso e sue città e vestigia. Legatura in pelle moderna, elegante, realizzata in stile del
XVIII secolo, con tassello rosso, dorso a quattro nervi, tagli marmorizzati settecenteschi.
Prima edizione pubblicata in Olanda, il cui testo presenta una nuova traduzione; le tavole sono incise
nuovamente. Bell’edizione di questa importante opera coronelliana. Molto ben conservato, piega di stampa
al frontespizio. Blackmer 407; Weber 810.
CRASSO LORENZO. Elogii di capitani illustri scritti da Lorenzo Crasso napoletano barone di
Pianura. Venezia, presso Combi e Là Noù, 1683
€ 1.650
In 4° (260x180); Pagg. non num. 10 (su 12, manca l’occhiello), 472. Impresa tipografica al frontespizio,
capilettera ornati, finalini e testatine in silografie, 98 ritratti incisi in rame nel testo. Dedica al re di Spagna
Carlo II. Lorenzo Crasso, barone di Pianura, napoletano vissuto nella prima metà del sec. XVII, compose
oltre a quest’opera anche raccolte di poesie, “Epistole eroiche”, “Elogii d'huomini letterati” e una “Istoria
de’ poeti greci, e di que’ che’n greca lingua han poetato”. Piena pergamena rigida coeva con dorso liscio e
titolo manoscritto, tagli rossi a spruzzo.
Prima edizione (probabilmente unica) di quest’opera di notevole interesse per le numerose notizie sui più
famosi uomini d’arme dell’epoca, seguite da componimenti poetici, sonetti, versi in italiano e latino di vari
autori (tra i quali Bartolomeo Crasso, Carlo A. Sinibaldi…) Interessanti le seguenti biografie: Taicosama
imperatore del Giappone, Acabar Gran Mogolo, Daifusama imperatore del Giappone, Gustavo Adolfo,
Enrico IV, Carlo I Stuart, Caterino Corsaro, Giorgio Basta, Raimondo Montecuccoli, card. Giulio Mazarino,
Labaro Mocenigo… Buon esemplare con qualche alone marginale all’ inizio a quattro carte e alla fine più
diffuso ma in genere lieve. Restauro al margine interno fino a pagina 17. Sguardie marmorizzate
posteriori.La Biografia Universale riporta che l’autore morì subito dopo aver pubblicato questa edizione e
che il secondo volume, che era stato preventivato dall’autore stesso originariamente, non fu mai pubblicato.
Olscki, Choix 15611. Piantanida 1480. Brunet II, 408. Graesse II, 296 (1688 ed). Hayn, 75, 4. Ebert 5414.
Univ. Cat. of Art I, 348. Non in Cicognara. Cat. Vinciana, 1480.
DANTE. L’amoroso convivio di dante, con la additione, et molti suoi notandi, accuratamente revisto et
emendato.Venezia, Sessa, 1531.
€ 4.200
In 8°(mm 153 x 95); carte (8), 112; carattere corsivo, capolettera parlante entro vignetta silografica.
Frontespizio incorniciato da bordura con grottesche e gatto a piede di pagina, classica impresa dei Sessa,
ripetuta in fine al volume. Elegante piena pelle settecentesca in vitello spugnato, dorso a cinque nervi con
fregi dorati, titolo su tassello in marocchino rosso, tagli a spruzzo, sguardie marezzate.
Quarta edizione del Convivio, non comune; edizione di Crusca. Il progetto iniziale del poeta era di redarre
quindici trattati, ma egli si fermò al quarto commentando le sole tre canzoni “Voi che 'ntendendo il terzo ciel
movete”,” Amor che ne la mente mi ragiona” e “Le dolci rime d'amor ch’io solìa”; si pensa che avesse già
in mente lo schema di un'opera superiore, la “Commedia”. Simbolicamente l’opera rappresenta una mensa
(convivio), che offre ai partecipanti (ovvero a coloro che hanno desiderio di sapere e conoscere) una difficile
pietanza (vivanda), accompagnata da pane che ne faciliterà l'assimilazione. Alla vivanda corrispondono le
canzoni, mentre al pane i vari commenti esplicativi. Nell’ opera passano in rassegna grandi temi filosofici
del tempo, inoltre Dante ci parla del problema della lingua e ancora di discipline diverse: dalla cosmologia
alla politica, con il fine di formare un’opera enciclopedica che contenga tutto lo scibile umano.
Bell’esemplare fresco e marginoso. Nota di possesso manoscritta “Des Partes” al piede del frontespizio; ex
libris “Lucien Graux” e “Robert et Jeanne Percheron”.
Adams D-119; Brunet II, 516; Gamba 419; Mambelli 803. Sander 2331; Choix d'Olschki 197
DE AMMON FEDERICO AUGUSTO / BAUMGARTEN, MAURIZIO. La chirurgia plastica
criticamente esposta giusta le prestazioni sue fino al di d’oggi. Versione italiana dal tedesco con
un’appendice di Luigi Chiminelli. Venezia, Tip. Cecchini e Naratovich, 1845.
€ 1.000
In 8° (200x135). Pagg. 556. 1 tabella più volte ripiegata in fine. Mezza pelle coeva con titolo impresso in
oro al dorso, fregi con piccole greche.
Opera di grande rarità, tradotto in italiano da Luigi Chiminelli che lo presenta come “miglior trattato di
Chirurgia plastica che finor si possegga”(pag. 11). L’opera è suddivisa in dieci sezioni. La prima è dedicata
alla rinoplastica, la seconda alla cheiloplastica, la terza alla blefaroplastica, la quarta alla cantoplastica, la
quinta alla meloplastica, la sesta alla otoplastica, la settima alla oscheloplastica, l’ottava alla postioplastica,
la nona alla utilizzazione del derma per la cura delle fistole e delle ulcere, e la decima contiene alcune
preziose considerazioni sia sui pericoli che sugli abusi della chirurgia plastica e sulle operazioni da trattare in
futuro. Le sezioni mediche sono precedute talvolta da presentazioni storiche della letteratura della plastica
chirurgica, sono menzionati i vari casi trattati, e inoltre riporta le innovazioni dei procedimenti operativi del
medico Ammon, le modifiche e critiche. L’opera di Ammon influenzerà profondamente il modo di operare
nelle chirurgia plastica. Da pag. 403 vi è l’appendice all’opera sulla chirurgia, redatta dal dott. Chiminelli, il
quale entra in polemica con le posizioni dell’autore circa l’arretratezza e addirittura l’inesistenza della
chirurgia plastica in Italia. Per il Chiminelli difatto traccia una sorta di bibliografia medica chirurgica,
citando i capisaldi italiani di questa disciplina nei vari secoli. Buon esemplare genuino. Lievi fioriture.
DI GIOVANNI GIOVANNI. L’ebraismo della Sicilia. Palermo Giuseppe Gramignani, 1748.
€ 2.200
In 4°(240x170mm); pagg. (2), XX, 424. Bella vignetta in rame al frontespizio, altre due testatine incise una
con le armi di Mons. Giacomo Bonanno, vescovo di Patti, a cui l'opera e' dedicata; altra vignetta a pag. 1,
due iniziali incise sempre in rame. Pergamena rigida coeva con titolo impresso in oro al dorso.
Prima edizione di questa rara opera sulla storia degli Ebrei di Sicilia, terra ricca di comunità ebraiche.
L’opera è divisa in due parti. Nella prima tratta della condizione degli ebrei nell'isola; nella seconda descrive
tutte le loro comunità nelle località siciliane. Di Giovanni (1699-1753) fu canonico della metropolitana di
Palermo e inquisitore fiscale della Corte Inquirente della Sicilia. Ottimo esemplare stampato su carta forte
con ampi margini. Antico restauro ad uno strappetto all’occhiello. Piccolo tarlo sagittale al marg. sup. per
poche pagg. Ottimo esemplare. Nota manoscritta cassata al piede del frontespizio.
Mira I, 432” Scritta con sana critica grave, e ricca di monumenti”. Manca alla collezione Moncada Lo
Giudice.
FEBURE MICHELE. Teatro della Turchia: Dove si rappresentano i disordini di essa, il genio, la
natura, & i costumi di quattordici nazioni, che l’habitano. La potenza degl’Ottomani indebolita, le
loro tirannie, insulti, e perfidie, tanto contra li stranieri, quanto verso i suoi popoli.
Milano, Malatesta, 1681.
€ 1.500
In 4°(mm 220x165); pagg. (18), 530. Grande vignetta in rame al frontespizio con le armi di Innocenzo XI
dedicatario dell’opera; capolettera, testatine in xilografia. Mezza pergamena del XVIII secolo, dorso con
tassello e titolo in oro, fregi dorati a piccoli ferri; tagli a spruzzo.
Prima edizione. Quest’opera, inesauribile fonte di notizie storiche sui Turchi e loro etnie, è stata redatta dal
frate cappuccino francese Justinien de Tours, che si celava sotto lo pseudonimo di Michele Febure da Novi.
Bell’esemplare, qualche lieve macchia. Ex libris Biblioteca Sormani Andreani Verri.
FERRARA FRANCESCO. Storia di Catania sino alla fine del XVIII con la descrizione degli antichi
monumenti e dello stato presente della Città. Catania, (Dato), 1829.
€ 800
In 8° (205x145); pagg. VIII, 573. Legatura in mezza pelle coeva nocciola con titolo su tassello e fregi in oro
al dorso, tagli a spruzzo. Dedica a sua eccellenza D. Giuseppe Alvaro Paternò. Piatti marezzati, tagli a
spruzzo.
Rara edizione originale di questa ottima e documentata storia della città di Catania da prima della conquista
greca fino al termine del XVIII sec. Attraverso le dominazioni a cui fu assoggettata: greca, romana,
ostrogota, bizantina, musulmana, francese e spagnola. Suddivisa in quattro parti l’opera narra oltre alle
vicende storiche, delle bellezze architettoniche, iscrizioni e medaglie, storia letteraria, clima, commercio,
istituzioni educative e religiose etc. Ferrara (detto il Plinio di Sicilia, 1767-1850), amico dello Spallanzani, fu
socio delle maggiori accademie scientifiche europee ed uno dei più attenti studiosi della storia e scienziato (e
dei fenomeni eruttivi dell'Etna). L’opera contiene all’interno un foglio manoscritto aggiuntivo con la
traduzione della pag. 365 e 413 firmato dall’autore. Ottimo esemplare appena un po’ arrossato
saltuariamente; frontespizio parzialmente staccato ed una cucitura leggermente allentata.
Mira, I 349 -351; Fossati Bellani 4055; Borroni II, 4843. Non in Lozzi. Sei copie repertoriate in OPAC SBN.
FORLANI PAOLO. Universale Descrittione Di Tutta la Terra Conosciuta Fin Qui.
Venezia, 1565
P.a.R.
Acquaforte e bulino, firmata in lastra, mm 835x470. Esemplare dello stato V/VII pubblicato nel 1571. Prova
molto ben impressa, stampata su due fogli uniti. Ottimo esemplare in perfetto stato di conservazione, ampi
margini eccetto sul lato sinistro dove il margine è di circa 10 mm. Uno strappo restaurato di circa 40 mm a
destra in lastra.
Un capolavoro della cartografia veneziana ed europea del XVI secolo.
Paolo Forlani fu il più importante ed attivo incisore dopo il 1560. Fra il 1560 e il 1570 egli realizzò Quattro
diversi mappamondi, fra cui questo è quello di maggiori dimensioni. Esso deriva, come tutti i mondi di
Forlani, dalla grande carta murale di Gastaldi del 1546. Questo è il cosiddetto Forlani 3, realizzato per
Ferrando Bertelli. Riporta lo stesso titolo del Forlani 2 del 1562, ma, oltre ad essere in scala più grande,
aggiunge una grande estensione di terra nel sud, chiamata Terra Incognita.
Shirley, The Mapping of The World, 115; Tooley, Italian Atlases, 11;Woodward, Paulo Forlani, 35.05;
Meurer, The Strabo Illustrated Atlas, p. 16, 2 V/VII; Borroni Salvadori, Carte, piante e stampe storiche delle
raccolte Lafreriane della Biblioteca nazionale di Firenze, 269.
GALIBERTO GIOVANNI BATTISTA DI.
Il cavallo da maneggio. Libro dove si tratta della nobilissima virtu del cavalcare, come il cavagliere
deve star' à cavallo ... Diviso in tre parti, nella prima si tratta del conoscer li cavalli; nella seconda il
modo di cavalcare; nella terza il modo di medicar’ ogni sorte d'infirmità, con tre tavole.
Vienna, Giovan Giacomo Kyrneri, 1650.
€ 4.000
In folio (305x190); pagg. (8, compreso tav. con tit. inc. e stemma gentilizio al verso del frontespizio), pagg.
107, (3). Raffinata tav. figurata con il titolo-frontespizio; eleganti testatine e capilettera incise in legno.
Dedica al re d'Ungheria e Boemia Ferdinando IV, figlio dell’imperatore Ferdinando III, al cui servizio il
conte napoletano G.B. Galiberto ricopriva l'incarico di colonnello e maestro d’equitazione.
Bella leg. in piena pelle coeva marezzata, dorso a sei nervi e scomparti con tit. e filetti in oro, piccoli fregi
dorati. Illustrato da 30 tav. finemente inc. in rame a piena pag. n.t. raffiguranti per lo più scene di
maneggio, ma anche l’anatomia del cavallo.
Prima edizione di questa importante e rara opera, prima opera illustrata di equitazione stampata a Vienna;
divisa in tre parti si occupa nella prima parte della corretta formazione e conoscenza del cavallo, con una
discussione su quali siano da considerare le migliori razze; nella seconda tratta del domare i cavalli e del
modo di cavalcarli, nella terza delle infermità, malattie e loro cura. Si conoscono degli esemplari con una
suite di tavole a doppio foglio, spesso non presenti. Buon esemplare marginoso, presenta un lieve
arrossamento interno ed un restauro al frontespizio.
Georg Kugler, Die Spanische Hofreitschule und die Tradition der barocken Reitkunst, 2000, p.77,
Anmerkung 149; Mayer, Wiens Buchdruckergeschichte, I, p.272, Nr.1671; Nissen, Nr. 1470
GALLE THEODORE - STRADANUS JOHANNES. Sculptura in aes. Sculptor nova arte, bracteata in
lamina/Scalpit figuras, atque praelis imprimit. Anversa, 1590 c.
€ 1.900
Incisione in rame a bulino, mm 205x270. Ottima impressione su carta vergata. Firmata in lastra “Ioan
Stradanus invent.” e “Phls Galle excud.”. Tavola 19 della serie "Nova Reperta", celebre suite di venti
incisioni da soggetti di Jan Van der Straet detto Stradano, incise da Galle, che fu allievo di H. Cock.
Le incisioni raffigurano le più importanti scoperte ed invenzioni del Rinascimento e risultano le più ambite
fra le moltissime create da Stradano, per la ricchezza ed esaustività delle scene e l’importanza iconografica
dei soggetti. Dedicata all’arte incisoria, ricca di particolari raffigura una bottega in piena attività: in primo
piano si evidenzia la fase dell’incisione sulle lamine di metallo e subito dopo la messa in stampa, senza
dubbio di grandissima suggestione, mentre sul fondo vengono appesi i fogli ad asciugare.
In perfetto stato di conservazione con ampi margini. Le Blanc, Vol. II, p. 265
GALLE THEODORE - STRADANUS JOHANNES. Impressio Librorum. Potest ut una vox capi aure
plurima: Linunt ita una scripta mille paginas. Anversa, 1590 c.
€ 1.900
Incisione in rame a bulino, mm 205x270. Ottima impressione su carta vergata. Firmata in lastra “Ioan
Stradanus invent.” e “Phls Galle excud.”. Tavola 4, numerata in basso a sin., dell’opera "Nova Reperta",
celebre serie di venti incisioni da soggetti di Jan Van der Straet detto Stradano, incise da Galle, che fu
allievo di H. Cock.
Le incisioni raffigurano le più importanti scoperte ed invenzioni del Rinascimento e risultano le più ambite
fra le moltissime create da Stradano, per la ricchezza ed esaustività delle scene e l’importanza iconografica
dei soggetti. Questa tavola rappresenta l’officina tipografica, ricca di particolari in primo piano si evidenzia
la fase della composizione e torchiatura, senza dubbio di grandissima suggestione.
In perfetto stato di conservazione con ampi margini. Le Blanc, Vol. II, p. 265
GAUTTIER-MONNIER-BERARD. Recueil des plans des ports & rades de la Mer Méditerranée de la Mer
Noire & de la Mer d’Azof. D’après les observations les plus recentes…d’après le Portulan de…Baudin, Smyth et
Beauffort…et Tofino… Marseille, J. Maistre, 1856.
€ 2.000
In 4° oblungo (215x295); frontespizio inciso in litografia da Décugis con dedica a Sua Altezza Principe di Joinville,
entro ricco fregio. 127 (numerati 124, essendoci tre tavole-bis: 66, 80 e 107) tavole litografiche e 2 pagine di indice.
Legatura moderna in mezza pelle con il dorso antico preservato, titolo e filetti in oro.
Le tavole, raffiguranti baie, rade, porti, città sono così suddivise: 60 riguardano la Spagna, 20 la Francia, 16
la Corsica, 20 l’Italia (di cui 6 la Sardegna e 5 la Sicilia), 9 l’Africa e 2 Malta. Si tratta della prima parte del
portolano del Mediterraneo, relativa al Mediterraneo occidentale; non sono quindi comprese tavole
dall’Adriatico ad oriente. Ottimo esemplare.
Oblong 4to (215x295mm). Lithographic title by Décugis. 127 lithographic plates and 2 index pages
(numbered ad 124, three plates with double numeration, the 66, the 80 and the 107). The plates are mostly
ports, harbours, bays, etc.; 60 plates about Spain, 20 France, 16 Corsica, 20 Italy (6 regard Sardinia and 5
Sicily), 9 Africa and 2 Malta. Good copy. Light usual foxing on margins.
GOOS PETER. (Nieuwe groote Zee-Spiegel. Inhoudende het Straets Boek ofte de vertooninge en de
beschrjvinge der Middellantsche Zee). (Amsterdam, Goos, 1662).
P.a.R
In Folio grande (mm 455x280); frontespizio, 8 pagine non numerate, 120 numerate con 25 carte geografiche
(24 a doppio foglio ed una a foglio singolo); le pagine di testo sono arricchite da profili di costa, piante,
portolani. Elegante legatura moderna in stile olandese in piena pelle con doppia filettatura concentrica, al
centro di cui campeggia un rosone, tutto inciso in oro.
Prima edizione, che costituisce la parte terza del suo Zee-Spiegel, relativa al Mediterraneo.
Buon esemplare, accuratamente ripulito, in bella legatura moderna di questo fascinoso atlante.
Koeman IV, Goos 44A.
LAVIZARI PIETRO ANGELO. Storia della Valtellina in dieci libri descritta.
Capolago, Tipogr. Elvetica, 1838.
€ 600
2 vol. in 16° (180x125), pp. 388, (2); 414. Brossura editoriale con titolo entro bordura silografica ai piatti.
Bella edizione ottocentesca di una delle più note ed importanti storie della valle, pubblicata in origine a Coira
nel 1716: divisa in dieci libri, descrive dettagliatamente la valle, sue origini, popolazioni, vini e aceti e storia
in genere fino al dominio visconteo; nel secondo narra la storia dal 1513 al 1532, nel terzo fino al 1620,
mentre dal quarto al decimo viene dato grande risalto al periodo di notevole interesse della guerra dei
Trent’anni fra il 1618 ed il 1639 per terminare agli inizi del Settecento. Nonostante la censura l’opera risulta
ricca di notizie. Magnifico esemplare a pieni margini con barbe, qualche minima fioritura.
Lozzi 5801; Caddeo, Le Edizioni di Capolago, n. 272.
MANCIOLINO ANTONIO. Opera nova dove li sono tutti li documenti & vantaggi che si ponno
havere nel mestier de l’armi d’ogni sorte nuovamente corretta e stampata. Venezia, Nicolo d’Aristotele
detto Zoppino, 1531.
€ 5.800
In 8° (mm. 148x100); 63 carte, 1 non numerata con marca tipografica al verso. 9 vignette silografiche
(compresa una al frontespizio) illustranti scene di carattere marziale. Ex libris di Jacopo Gelli. Piena
pergamena ottocentesca decorata in oro al dorso. Si tratta di uno dei primi libri italiani sulla scherma, ad
opera di Antonio Manciolino, uno dei più importanti maestri della scuola bolognese, che ebbe un ruolo
fondamentale nel passaggio della scherma medievale a quella rinascimentale, da praticarsi a piedi. Viene
trattato per la prima volta l’uso della spada da mano singola o da filo e sono descritte le maniere che un
gentiluomo deve tenere in un combattimento all’arma bianca. Le vignette silografiche arricchiscono ognuno
dei sei capitoli di cui il libro è composto. Esemplare in ottime condizioni con leggere e sporadiche fioriture e
qualche leggero ingiallimento. Due piccoli fori di tarlo alle pagine 16 e 17.
Gelli p. 125: « Rare et extrêmement précieux » in riferimento a questo esemplare (cfr. Ex libris ; Essling II,
658; Garcia Donnell 556; Graesse IV, p. 35; Sander 4168; Thimm 177; Vigeant 86.
MANUZIO ALDO (il giovane) - CELLARIO CRISTOFORO.
Epitome orthographiae Aldi Manutii Paulli F. Aldi N. Ex Libris antiquis, Grammaticis, Etymologia,
Graeca consuetudine, Nummis veteribus, Tabulis aereis, Lapidibus. Cui in hac editione: Praefixa est
tota prior pars Orthographiae Latinae Christophori Cellarii, regulas generales continens, &
quaestiones disceptans: inserta vero opportuna additamenta ex altera ejusdem parte, quae de vocibus
singulatim agit, depromta. Ad usum scholarum veronensium. Veronae, Excudebat Petrus Antonius
Bernus CIICCXXXVIII, 1738.
€ 1.200
In 8° (mm 175x115); pagg. (16), 240, frontespizio in rosso e nero, incisione in rame nel testo a pagina 15, di
lettere preposizioni, consonanti.
Bellissima legatura coeva in piena pelle in stile rococò; le decorazioni dorate ormai sbiadite, rivelano le
impressioni a secco eseguite a piccoli ferri. Ai piatti campeggia al centro un vaso di melograni in fiore e
frutti con delicate volute e mazzolini ai cantonali. Dorso a cinque scomparti e ricchi fregi, dentelle decorate e
tagli in oro. Bell’esemplare fresco e genuino. Minime tracce d’uso a spigoli e cuffie.
MAPPUS MARCUS. Dissertatio medica de potu chocolatae, in alma Argentoratensium Universitate.
Argentorati (Strasburgo), J. Friderici Spoor, 1695.
€ 650
In 8°(140x180); 1 carta, pagg. 62. Mezza pergamena moderna con angoli titolo impresso in oro al dorso.
Capolettere e testatine in silografia. Interessante e rara opera sul cacao e sulla cioccolata. Sebbene l'esistenza
di bevande come la cioccolata fosse nota fin dal secolo XVI, solo verso la fine di quello successivo se ne
diffuse l’abitudine e il consumo. Il nostro trattato redatto dal medico botanico Marco Mappo, da non
confondere con l’omonimo figlio botanico, fautore dei principi di Ippocrate e Galeno, contrario agli
iatrofisici del suo tempo; descrive le caratteristiche, provenienza, il modo di fruizione e alcune informazioni
sull’uso medico e terapeutico della pianta e della bevanda preferita dagli dei. Grazie alle copiosissime
citazioni di molti botanici coevi che l’A. redige, riportando le note bibliografiche di vari testi su piante
esotiche, si delinea un profilo della storia della pianta del cacao. Alcuni tra gli autori citati: Charles de
l’Ecluse, Ximenez, Du Four, Moreau, De Blegny, Costa, Pittone Tournefort, etc. Buon esemplare con carte
lievemente brunite, qualche fioritura. Rinforzo con braghetta al marg. interno, al frontespizio ed alle pagg. 6,
7, 54, 55, 62. Timbro di dismissione dell’esemplare della biblioteca di Zurigo.
STCM 250. Krivatsy 7397. Bayle I, 498. Wellcome IV, 48.
MARINI NICOLO’. De formidolosissimo terraemotu qui kal. septembris an. MDCCXXVI Panhormi
accidit, poema. Palermo, Felicella & Gramignani, 1729.
€ 800
In 16° (150 x 100); pagg. XXVIII, 56; capolettera ornati e fregi silografici. Pergamena semirigida coeva con
titolo manoscritto al dorso.
Unica edizione di opera rarissima. L’Autore, cieco dalla nascita, fu professore di eloquenza e buon poeta.
Questa operetta - che Mira giustamente definisce rara - è stata scritta in occasione del tragico terremoto che
colpì Palermo nel 1726. All’inizio vi sono molti sonetti gratulatori, alcuni dei quali di noti personaggi come
Domenico di Leo, Arcangelo Leanti ecc. Segue il poema in tre libri, che descrive il terremoto.
Mira I, 41; Moncada Lo Giudice, Biblioteca Siciliana, 1375. Una copia alla Biblioteca centrale della
regione Siciliana
MASO’ GIACOMO. Corso matematico. Parte quarta sferologica nella quale con ogni facilità, e
brevita si spiega ciò, che appartiene alla sfera armillare, o cognitione di tutti i cerchi immaginari nel
cielo. (tutto il pubblicato). Palermo, Bisagni, 1661.
€ 2.000
In 8° (200x145); pagg. (22 compresi occhietto, frontespizio e dedica), 481; capolettera e finalini in
silografia, splendido rame a piena pag. delle armi della famiglia Luna, una tav. f.t. sempre in rame di
carattere astrologico-zodiacale, numerose illustrazioni di diagrammi e relative spiegazioni di come usarli,
oroscopi, sfere armillari astronomiche, geografiche, una grande rosa dei venti a p.p. Mezza pergamena
moderna con recupero di materiale antico.
Unica rara edizione di questo trattato astronomico-astrologico del Gesuita Masò, che doveva essere
composto di sei parti, ma di cui solo la presente “parte quarta” venne editata. Bell’esemplare fascinoso;
presenta un alone all’angolo sup. delle prime 50 pagg.
Riccardi I, 134: “L’intero corso dovevasi comporre di sei parti: della quale solo questa fu pubblicata”
Mongitore, Bibl. Sicula p. 301; Backer bibliotheque, ser. III p. 484. Due copie repertoriate in ICCU in Italia
a Roma e Bologna.
MASSA GIOVANNI ANDREA. Della Sicilia grand’isola del Mediterraneo in prospettiva il mont’
Etna o Mongibello esposto in veduta da un religioso della Compagnia di Gesù.
Palermo presso Vincenzo Toscano, impressore della Compagnia di Gesù, 1708.
€ 1.100
In 8° (205x160); pagg. VIII, 126; fregi e testatine silografiche. Piccolo acquerello tondo, eseguito in
grisaglia in epoca forse leggermente posteriore, raffigurante il Mongibello, incollato in antiporta al foglio di
guardia iniziale. Pergamena floscia coeva con titolo manoscritto sul dorso.
Prima edizione. Opera non comune. L’anno successivo quest’opera fu ripubblicata postuma (Massa era
morto il 30 dicembre 1708) insieme ad una seconda parte già evidentemente redatta, col titolo “La Sicilia in
Prospettiva. Parte prima, cioè il Mongibello, e gli altri monti, caverne, promontorij... della Sicilia. Parte
seconda, cioè le città, castella, terre e luoghi esistenti, e non esistenti in Sicilia, la topografia littorale...”,
Palermo, Cichè, 1709. Buon esemplare con piccolo camminamento di tarlo dall’inizio del tomo fino a pag.
42 (marcato da pag. 27 alla 42), con piccola perdita di testo a talune pagine. Lievi ossidazioni generali,
talvolta più marcate.
Una sola copia segnalata in Sicilia alla Biblioteca comunale di Augusta e nessun’altra in ICCU.
MATTIOLI PIETRO ANDREA. Di Pedacio Dioscoride Anazarbeo libri cinque della historia, et
materia medicinale tradotti in lingua volgare italiana…Venezia, Nicolo de Bascarini, 1544.
€ 5.000
In folio (305x210), pagg. (28), 442, (2), marca tipografica silogr. al frontespizio, numerose eleganti
capilettera istoriate incise in legno. Legatura del XVII secolo in piena pergamena, titolo a inchiostro bruno
manoscritto al dorso. Note di rimando manoscritte al margine.
Rarissima prima edizione della traduzione italiana dei commenti di Dioscoride a cura di Mattioli.
Nell’edizione seguente del 1548 edita da Valgrisi fu aggiunto il sesto libro; la traduzione ed i commenti
furono rivisti ed ampliati. Dioscoride, il più importante medico botanico dell’antichità, influenzò per circa 16
secoli tutti gli studi botanici occidentali.
“Until well into the 17th century… all botanical studies were based on this book, and the greater part of any
new botanical matter published in the sixteenth and seventeenth centuries was in the form of a commentary
on Dioscorides” (PMM). Nato a Tarso nel primo secolo d.C., viaggiò molto e studiò ovunque le erbe e le
piante durante i suoi viaggi. Suo fu il primo sforzo di catalogazione sistematica delle piante esistenti; egli
descrive circa 500 piante. Mattioli, medico senese (Siena 1500 - Trento 1577), il più insigne fitologo del suo
tempo, nella sua opera, che nasce come commento a Dioscoride, cerca di conciliare le conoscenze arabe e
quelle della Scuola Salernitana alle nuove piante scoperte di recente a seguito dei viaggi di esplorazione; ne
colmò le lacune, integrando l’opera di Dioscoride con un vasto commento dove esamina varie centinaia di
nuove piante medicinali, di cui molte menzionate per la prima volta, fornendone dettagliata descrizione
morfologica e loro applicazioni terapeutiche. L’ opera di Mattioli assunse a notevole fama e con numerose
edizioni fu una delle opere fondamentali e più diffuse di fine XVI secolo, influenzando anche la botanica del
secolo successivo. Ottimo esemplare marginoso, lievi minimi aloni marginali che non ledono il testo.
“Mattioli’s commentary on Dioscorides’ text was aimed largely at the practical purpose of medicinal
phytognosis and acquired intrinsic value both through the wealth of its descriptive details of each plant and
through its accurate drawings. Mattioli may therefore be considered a member of the Vesalian school of
morphological observation.” (DSB). Adams, D-677; Durling, 1160; Pritzel, 2316 e 5986; Wellcome, 4129.
ICCU riporta solo sette esemplari repertoriati nelle biblioteche italiane.
MERCATOR GERARD. Atlas Minor Gerardi Mercatoris à I. Hondius plurimis aeneis tabulis auctus
atque illustratus. Dordrecht Adrianus Bottius, 1610.
€ 9.000
In 4°oblungo (220x170); pagg. (8), 684 con 153 mappe in bianco e nero nel testo. Piena pergamena
originale con doppia inquadratura ai piatti e blasone floreale al centro dei piatti impressi a secco, tagli
rossi.
Raro esemplare completo di questa seconda edizione latina (la prima è del 1607, di cui questa è una
variante). Presenta alcune antiche censure come affermato da una nota manoscritta sul frontespizio:
“Expurgado segùn el expurgator de 1640” (segue firma non leggibile), le cassature a inchiostro bruno
traspaiono verso/recto; in qualche raro caso vanno ad intaccare anche le mappe: pagg. 77, 137, 164, 165,
178, 181, 286, 290 (alla pag. 290 l’inchiostro della cassatura ha eraso la carta provocando un buco con
perdita di testo), 401, 424, 460, 565. Bell’esemplare fascinoso, ben inchiostrato. Presenta minimi lievi aloni
saltuari, piccoli fori di tarlo alle prime e ultime carte, nota manoscritta alla pag. 425 “ Carmina...authoris
damnatis sunt attamen permetturunt” probabilmente riferiti agli autori censurati nella carta precedente
(Ioanne ...Andrea Hiperio Theologis). Lievemente arrossato.
Koeman, ME 189A” presenta alcune differenze editoriali rispetto all’edizione del 1607”, variante dell’ediz.
del 1607.
MORGAGNI GIOVANNI BATTISTA. De sedibus et causis morborum per anatomen indagatis.
Venetiis ex Typographia Remondiniana, 1761.
€ 7.500
2 tomi in un volume in folio (mm 365x234). Pagg. XCVI, 298; 452, testo su due colonne. Ritratto dell’autore
inciso in rame all’antiporta da Jean Renard (pseudonimo di Giovanni Volpato), frontespizio del primo
tomo in rosso e nero con vignetta allegorica calcografica, ripetuta al secondo frontespizio. Legatura coeva
in piena pergamena rigida con titoli entro tassello in marocchino rosso (parzialmente mancante) al dorso,
tagli spruzzati di rosso.
Edizione originale dell’opera più importante del Morgagni (1682 -1771), che gli valse il titolo di padre
dell’anatomia patologica. Nel De sedibus, considerato ancora oggi uno dei capisaldi della letteratura medica,
viene effettuata una ricerca accurata e ordinata delle varie malattie, studiandone anche la storia, i sintomi e le
possibili cure. In questo enorme e vasto lavoro l’autore, riporta in dettaglio i suoi risultati in 640 dissezioni.
In 70 lettere sono esaminati e descritti 700 casi, in cui vengono confrontati i dati clinici con i risultati delle
autopsie mettendo così in correlazione lo studio dell’anatomia con quello della patologia “sedi e cause della
malattia studiate per mezzo di anatomia”; introduce ed insiste sul concetto che la diagnosi, la prognosi ed il
trattamento della malattia devono essere basati su una comprensione esatta delle mutazioni patologiche nelle
strutture anatomiche. Inoltre le patologie descritte sono innumerevoli, alcune mai indagate prima, e studiate
partendo appunto, dal sintomo, fino a risalire all’organo colpito. Questo lavoro gli richiese anni di
preparazione (Morgagni aveva 79 anni quando uscì in prima edizione) e costituisce uno dei fondamenti
dell’anatomia patologica moderna. Bell’esemplare genuino, tracce di sporco superficiale e qualche
macchiolina al piatto anteriore. Internamente lievissime sporadiche fioriture.
Dibner, 125; Garrison-Morton, 2276:«One of the most important works in the history of medicine, Morgagni
was the true founder of modern pathological anatomy»; Norman, 1547; PMM, 206: «This book [...]
contained reports on an extensive series of post mortems performed by Himself, his teacher, Valsalva, and
other members of his circle. By comparing the clinical symptoms with the post mortem findings Morgagni
laid the foundation of pathological anatomy»; Wellcome IV, 178. Graesse IV, 607; Blake 312; Waller 6675;
Printing and the Mind of Man 206; Heirs of Hippocrates; Hirsch/Hübotter IV, 265; Notable Medical
Books:“One of the most important in the history of medicine; Die meisten italienischen Anatomen des 18.
Jahrhunderts waren seine Schüler, darunter der große Scarpa. Tomus tertius: tertium contines librum quo
agitur de morbis imi ventris. Meilenstein der Gastroenterologie ! “There are excellent descriptions of cancer
of the stomach, rectum and pancreas and cirrhosis of the liver “Tomus quartus: Librum quartum, qo de
morbis agitur ad chirurgiam. Meilenstein der Unfallchirurgie!“
MORGAGNI GIOVANNI BATTISTA. Epistolae anatomicae duae. Novas observationes, & animadversiones
complectentes…Leida, Joannes à Kerkhem, 1728.
€ 1.400
In 4° (220x260); pagg. 20 non num., 308, (2); vignetta in rame al frontespizio di J. Houbraken, fregi ed iniziali
silografiche. Cartonato coevo con dorso in carta coeva marmorizzata.
Prima edizione di questa importante opera sul fegato. "The two anatomical essays in this work constitute a detailed
review of the anatomy and physiological functions of the liver. Although the historical aspects of the subject are
emphasized, Morgagni includes many of his own observations" (Heirs of Hippocrates on the edition of 1762). Le
“Adversaria” (1717-19), le “Epistolae anatomicae duae” (1728), e le “Epistolae anatomicae duodeviginti” (1740)
"represent new contributions to the mechanical interpretation of the structure of the organism" (DSB IX p. 511). Ottimo
esemplare con barbe a pieni margini, parzialmente intonso, qualche leggera traccia d’uso e lievi fioriture.
Blake, 312; Wellcome IV, 178; Waller 6677.
ORTELIUS ABRAHAM. Additamentum IV. Theatri Orbis Terrarum. Anversa, Plantin, 1590.
P. a R.
Folio (mm 460x310); 1 carta non numerata (frontespizio) e 22 carte geografiche (di cui 8 per il Theatrum e
14 per il Parergon). Splendida legatura coeva fiamminga in piena pelle impressa a secco con ampio rosone
centrale sormontato da medaglione nobiliare, tutto circondato da bordurina intrecciata interna e ampia
bordura floreale intrecciata all’esterno del piatto. Titolo in oro al dorso, con cinque nervi. Scomparti
decorati a secco con motivi floreali.
Rarissima pubblicazione orteliana. Gli Additamenta pubblicati singolarmente sono rarissimi e vennero
sempre commercializzati in numero assai esiguo, quasi delle prove editoriali di stampa che raggruppassero e
definissero il nucleo delle carte appena pubblicate. Ortelio le avrebbe poi inserite nel contesto della
successiva edizione del suo Theatrum. Questo quarto Additamentum è sicuramente il più interessante a
livello contenutistico: vi sono inserite infatti nell’ordine Peregrinazioni e vita di Abramo, mondo antico,
Tunisia e Libia, Abruzzo, Brandeburgo, isole Britanniche (2 fogli), Bresciano, Mar Nero, Gallia, Germania
antica, Spagna antica, Ischia, Islanda, Italia gallica, Regno di Israele, Lotaringia, Braunschweig e
Norimberga, Oceano Pacifico, Pannonia e Illirico, Tempe, Tracia.
Bell’esemplare assai fascinoso nella sua solida e importante legatura. Minime tracce di sporco superficiale,
in ottime condizioni; legatura con lieve usura del tempo, macchia al piatto ant.
Koeman III, Ort 25
Folio (mm 460x310); Titlepage and 22 maps (8 for the Theatrum and 14 for the Parergon). Splendid
original flemish blind tooled binding, title on spine. Very rare. The Additamentum IV is probably the most
interesting with the double sheet British Isles‘ map, the Pacific, Iceland among the most sought after.
ORTELIUS ABRAHAM. Parergon sive veteris geographiae (sic) aliquot tabulae.
(Anversa, Plantin-Moretus, 1612).
P.a.R
Folio (430x268); testo latino; carte 4 non numerate, 2 carte di testo numerate XII e XVI inframmezzate a 38
tavole f.t. a doppio foglio (numerate I-XI, XIII-XV, XVII-XL comprese le 2 carte di testo), di cui 2 illustrano
la struttura gerarchica del Sacro Romano Impero ai tempi di Ottone III, 3 sono vedute (Escurial, Daphne e
Tempe) e 33 carte geografiche, fra cui quella in due fogli dell’Egitto; presente la tavola peuntigeriana in 4
carte su doppia pagina alla fine del tomo. Le tavole sono incise finemente in rame, riccamente decorate da
fregi, cartigli, scene di genere storico riquadri ed eleganti cornici ornamentali nel tipico stile
rinascimentale. Fregi, finalini, capolettera parlanti e marca editoriale i n silografia. Pergamena floscia
antica rimontata muta.
Il Parergon è il primo atlante storico pubblicato, creazione originale di Ortelio, il quale, al contrario che nel
Theatrum, dove si limitò a ridisegnare e assemblare carte geografiche di altri autori, utilizzò carte di propria
creazione, incise da Jan Wierix, aumentandone via via negli anni il numero di carte. Le prime tre apparvero
come supplemento del Theatrum nel 1579, ma solo nel 1584 con l’aggiunta di 8 carte, diventò parte
autonoma, con proprio frontespizio, dell’opera principale, fino a raggiungere un massimo di 38 tavole, come
nel nostro esemplare. Dopo la sua morte nel 1598 vennero aggiunte altre 5 mappe fino a giungere ad un
numero massimo di 43 nell’edizione inglese del 1606. Ortelio fu un grande appassionato di storia e
collezionista di monete antiche, che usò per riportare graficamente i ritratti dei personaggi illustri sulle carte.
Nel XVI secolo l’interesse per il mondo classico era elevatissimo, motivo per cui egli fece pubblicare questo
atlante, di cui fu anche autore dei testi. Le belle carte geografiche rappresentano il mondo antico, Palestina,
peregrinazioni di San Paolo, peregrinazioni e vita di Abramo, impero romano, Europa generale e singoli
stati, impero di Alessandro Magno, viaggio di Enea, viaggi di Ulisse, Argonautiche.
Ottimo esemplare in fascinosa veste editoriale.
Koeman, III, 36; Van den Broecke, Ortelius atlas maps, pag. 19.
Folio (430x268); latin text; leaves (4), XL (38 maps with 2 text leaves numbered XII and XVI . Modern
vellum.Very good example of the first ever published historical atlas, produced by Ortelius by himself with
original maps engraved by Wierix.
PACE ANTONIO. Scorta de’ mercanti overo pratica d’aritmetica con la quale ogn’uno potrà venire
in perfetta cognizione di risolvere qualsivoglia computo mercantesco.
Verona, Angelo Tamo, s.d. (1628).
€ 4.500
In 4° (mm 210x155); pagg. (12), 213, (3). Bel frontespizio architettonico inciso in rame da Gerolamo
Viscardi. Carattere corsivo. Capolettera e testatine istoriate incisi in legno. Note a stampa al margine.
Marca d’acqua alla sguardia anteriore. Piena pergamena semifloscia coeva.
Unica edizione di questa rarissima opera di aritmetica mercantile, dedicata dall’autore a Giovanni Maria
Ratis. In essa si tratta “delle diffinitioni, delle cose notabili, delli elementi de’ rotti, delle proposte, delle
piazze di cambio e distintione particolare delle regole e trattati”. Ottimo esemplare genuino. Piccola
mancanza all’angolo inf. del piatto post. Piantanida, 1109; Riccardi, II, 225.
PALAFOX Y MENDOZA JUAN DE. Dell'eccellenze di S. Pietro Principe degli Apostoli Vicario
Universale di Gesú Cristo. Roma, Nella Stamperia di Propaganda, 1788.
€ 2.000
3 Voll. In 4°(278x208). Frontespizi con vignetta in rame incisa da Giacomo Bossi, pagg. CLX, 455 (1); 425,
(1); 441, (3). Ritratto di Papa Pio VI, (Braschi), al quale tra l’altro è dedicata l’opera, ritratto dell’autore
sempre f.t. in rame inciso da Ronconi il primo e da Carattoni il secondo; sei capolettera con vignetta (alcune
con lo stemma papale), altre sette grandi vignette a capotesta e come finalini, sempre incise in rame.
Preziose ed eleganti legature romane coeve, di gusto e stile rococò, in marocchino dai toni granatanocciola, ai piatti importanti doppie cornici con intrecci e bordurine eseguite con piccoli ferri incorniciano
all’interno dei riquadri, il galero cardinalizio, non identificato con un ricco medaglione traboccante di fiori,
(da cui dipartono quattro code di rondini impresse a secco) ai lati scendono i cordoni di nappe; cantonali in
oro con vasi e ramages. Dorso a cinque nervi, scomparti con fiori e ghirlande inquadrati da doppio filetto in
oro, titolo su tassello in pelle marrone; tagli dorati.
Prima edizione. L’autore redige quest’opera, divisa in sei libri, tenendo conto del sacro Testo del Santo,
pondera e ritrova virtù e sacre grazie di Dio. Palafox tesse le lodi del luminosissimo apostolo e vicario del
Signore, nelle sue digressioni non commenta, ma semplicemente riferisce dettagliatamente della vita e degli
atti apostoloci del Santo. Ottimo esemplare con ampi margini. Lievissime e saltuarie, marginali ossidazioni.
Lievi spellature e tracce d’uso ad angoli e spigoli. Alcuni aloni marginali alla fine del primo vol.; un
po’allentato il primo quaderno.
PARUTA FILIPPO. Della Sicilia di Filippo Paruta descritta con medaglie.
Palermo, Maringo, 1612.
€ 4.000
In Folio (275x200mm); carte n.n. 6, carte num. 203, 1 n.n., 1 bianca. Capolettera e finalini in silografia.
Elegante incisione al frontespizio con lo stemma di Don P. Giron, Duca d’Ossuna, Vicerè e capitano
Generale a cui l’opera è dedicata, seguono 5 carte preliminari e 180 tavv. che rappresentano al recto,
sempre in rame, monete di: Palermo, Messina, Catania, Siracusa, Agrigento, Trapani, Cefalu', Mazara,
Noto, Marsala, Lentini, Licata, Taormina, Argiro, Erice, Segesta, Ebla, Eraclea, Selinunte, Etna, Lipari,
Malta, Pantelleria e altre località; rappresentano inoltre le effigi di Archimede, Conte Ruggiero, Guglielmo
I, Arrigo di Svevia, l'Imperatore Federico, Carlo d'Angiò, Pietro e Costanza d'Aragona, Ferdinando
d'Aragona, Carlo VIII, Carlo V imperatore etc. Seguono le pagine di testo esplicativo. Piena pergamena
rigida coeva con titolo impresso in oro al dorso. Tagli marmorizzati.
Rarissima prima edizione della più importante opera del Paruta, fondamento della numismatica siciliana.
Paruta, nobile erudito palermitano, nato nel 1552 e morto nel 1629, fu autore di numerose opere di carattere
storico e numismatico. Ottimo stato di conservazione. Piccolo camminamento di tarlo all’ang. int. sup. fino
alla carta 5. Lievi saltuarie fioriture. Note cassate al frontespizio e nota di possesso a inchiostro bruno. Lieve
alone marginale alle prime tre carte n.n. Manca a Cicognara che n. 2958, cita solo la seconda ediz; Lozzi n.
5057. Brunet IV p. 391; Bruni-Evans 3933; Mira II p. 185. Manca al catalogo Bocca.
PATERCOLO MARCO VELLEIO. Historiae romanae duo volumina. Firenze, Giunta, 1525.
€ 500
In 8° (mm 155x100); carte. (8), 205-267, (1). Marca editoriale al verso dell’ultima carta. Piena pergamena
secentesca, dorso a cinque nervi recante autore manoscritto.
Prima edizione stampata in Italia delle Historie di Velleio Patercolo, storico romano del I secolo d. C. Si
tratta del secondo volume dell’opera “Epitome Historiarum Trogi Pompeii” di Giustino che, nel primo
volume (qui assente), comprende oltre all’opera citata nel titolo, le “Vitae imperatorum externorum” di
Emilio Probo. E’una dei più importanti documenti storici sull’età di Augusto e Tiberio, Beato Renano scoprì
il manoscritto nel monastero alsaziano di Murbach nel 1515 e pubblicò l’opera in collaborazione con Froben
nel 1520. Buon esemplare, ricco di note manoscritte antiche nella prima parte. Nota di possesso alla
sguardia superiore, altra nota di possesso cassata a penna; rifilatura al margine superiore della prima carta per
eliminare un’ulteriore firma. Fioriture, qualche alone di umidità. Non comune cinquecentina fiorentina.
Adams p.414.
PENTHER, JOHANN FRIEDRICH. Gnomonica Fundamentalis & Mechanica…
Augsburg, Wolffs/Erben, 1752.
€ 1.500
In folio (mm.330x225); pagg. (4), 40, (4), 1 carta con grande incisione architettonica in antiporta di J.A.
Corvinus, XV tavole ripiegate f.t. recanti varie illustrazioni di carattere scientifico. Piccoli fregi silografici.
Piatti coevi in cartone marezzato, dorso in piena pergamena moderna.
Johann Friedrich Penther (1693-1749), matematico tedesco, fu educato all’Accademia dei Cavalieri della
Slesia, ricoprì vari ruoli presso il Duca della regione che seguì nella sua campagna in Ungheria. Diventato
consigliere del Duca, fu responsabile degli edifici pubblici e dal 1736 occupò la cattedra di matematica
all’università di Gottinga di cui più tardi divenne prorettore. Oltre che di geometria e matematica, Penther
scrisse anche di architettura militare. Nuova edizione dell’opera “Gnomonica”, pubblicata originariamente
nel 1734, che si pone come testo di fondamentale importanza per la precisione e l’esattezza delle
osservazioni matematiche e tecniche, nonché per la perfezione delle tavole che le illustrano. Esemplare in
buono stato di conservazione. Qualche rarissima fioritura della carta.
Honeyman Coll. 2446; Houzeau-L 11614; Poggendorff II, 399-400 (ed. 1734 and 1760).
PICO DELLA MIRANDOLA GIOVANNI. Omnia opera. Ioannis Pici Mirandulae vita per Ioannem
Franciscum …conscripta. Heptaplus de opere Sex dierum geneseos; Deprecatoria ad Deum; Apologia;
Tractatus de Ente et Uno…Disputationum adverus astrologos… (in fine:) Venetiis, Guilielmum de
Fontaneto de Monferrato, 1519.
€ 5.400
In Folio (310x220); carte 258 con numerose grandi iniziali silografiche ornate, dedica a Lodovico Maria
Sforza, entrambe opera di Giovan Francesco Pico, nipote dell’autore. Fascinosa legatura coeva in piena
pelle con impressioni geometriche a secco a rotella che formano al centro un rombo al cui interno è
impresso un rosone, etichetta al dorso.
Seconda edizione, assai rara, ed una tra le migliori e maggiormente apprezzate edizioni del primo
Cinquecento (la prima fu pubblicata a Reggio Emilia nel 1506), comprensiva di tutte le opere del filosofo
neoplatonico mirandolese (Mirandola 1463-Firenze 1494), citate sul frontespizio. Contiene anche epistole
scambiate con numerosi umanisti fra cui Ermolao Barbaro, Angelo Poliziano, Roberto Salviati, Filippo
Beroaldo, Battista Guarino, Cristoforo Landino, Marsilio Ficino, Baccio Ugolini ed altri. Le opere di
maggior interesse sono il “Heptaplus”, un tentativo mistico-allegorico di cogliere i significati più reconditi
della Genesi, la ”Apologia”, in cui difende le proprie opere dall’accusa di eresia da parte della Chiesa,
“Tractatus de Ente et Uno” in cui si ricercano le concordanze fra le filosofie platoniche ed aristoteliche oltre
alla celebre “Disputationes adversus astrologos” un appassionato attacco alle credenze astrologiche. Testo
perfettamente conservato, legatura genuina con mancanze alle cuffie ed agli spigoli; abrasioni superficiali.
BMC, 514. Non in Adams, nè Sander.
PINEL PHILIPPE. Traité médico-philosophique sur ‘alienation mentale ou la manie.
Paris, Caille & Ravier, an IX 1801.
€ 1.800
In 8° (203x120); pagg. LVI, 318 con 2 tavole incise ed una tavola sinottica rip. Legatura coeva in piena pelle titolo su
tassello in oro al dorso, fregi dorati.
Edizione originale del testo fondamentale dell’iniziatore della moderna psichiatria, definito il padre della Scuola
francese di psichiatria. Pinel (1745-1826) introdusse un trattamento “morale” delle malattie mentali, quello che oggi
chiameremmo un approccio psicologico, in un periodo in cui catene, prigioni e pene corporali erano la norma per
quanto riguarda i rimedi. “Pinel…located the origin of mental disease in pathological changes in the brain and gave
impetus to the humanitarian treatment of the insane” (Heirs of Hippocrates, 1070). Norman: “In 1795 Pinel became
chief physician at the Salpetrière, where he founded that institution’s famous school of psichiatry. There he trained a
generation of psichiatrist, the most important being Esquirol, who disseminated his ideas throught Europe”.
Bell’esemplare con lieve arrossamento generale della carta. Qualche escoriazione alla legatura.
Garrison-Morton, 4922: “One of the foremost medical classics”; Norman, 100 famous book in medicine, 54; Waller,
7456.
PINO DOMENICO. Esame del newtoniano sistema intorno al moto della terra.
Como, Pasquale Ostinelli, 1802.
€ 2.200
In 8° (mm 203 x 120); pagine XXIV, (20), 215, (13); 270, (2); 264, (2). 1 tavola incisa e ripiegata. Legatura
coeva in marocchino bordeaux a lunga grana con ricche losanghe a fregi fitomorfi ai piatti in oro, titolo in
oro su doppio tassello in vitello verde al dorso e scomparti con fregi, etichetta di scaffale in carta, doppie
sguardie in seta verde e in carta decorata, unghiatura con dentelles, tagli dorati.
Rara prima edizione, prima tiratura in bella copia su carta vergellata azzurrina, con l’errata-corrige e le pp.
19 e 29 due volte presenti. Bellissimo ed elegante esemplare in perfetto stato di conservazione, lievissime
tracce d’uso ai piatti, piccoli fori di tarlo solo alle cuffie.
Rare first edition. With folding plate. Three delightful volumes printed on light blue paper and bound in
contemp. Red morocco, gilt border on covers, spines with green leather labels and richly gilt, inner gilt
dentelles, gilt edges, silk end-paper.Gray, Newton, 135. Carli Favaro, Galilei, 640. Sotheran, supl. III, 1617:
“A delightfully belated refutation of the Newtonian system. The author is unkindly ignored by Poggendorff
and Ricciardi”.
PIRANESI GIAMBATTISTA. Della magnificenza ed architettura de’ Romani…(con) Osservazioni
sopra la lettre de M. Mariette. Roma, 1761-1765.
€ 18.000
In Folio grande (mm 610x450); Doppio frontespizio inciso da Piranesi, ritratto a piena pagina di Clemente
XIII inciso da Cunego e Piranesi, pagg. (2) con la dedica, 212 con 38 tavole in rame a piena pagina di cui 4
ripiegate e 8 a doppio foglio; frontespizio, pagg 23, con 6 vignette nel testo e 3 tavole a piena pagina. Mezza
pergamena con dorso ed angoli rifatti, cartone marmorizzato coevo ai piatti. Ex-libris console Smith.
Splendido esemplare eccezionale provenienza, con barbe a pieni margini, della più importante opera teorica
del grande architetto. Piranesi fu ispirato alla pubblicazione dell’opera da Le Roy, che nel suo “Les ruines
des plus beaux monumens de la Grèce” affermava che l’arte romana era una brutta imitazione di quella
greca; egli ribattè con tre argomenti: i Greci avevano copiato gli Etruschi, la loro arte era superiore; essa
derivava da quella egizia che fu emulata dai Romani. Un alone al margine esterno da pag. 16 a pag. 137 e
tracce di umidità dalla tav. XXXVII alla fine. La seconda opera, sostanzialmente un supplemento, è una
risposta a Mariette, che affermava che gli Etruschi erano una colonia greca; essa venne originariamente
pubblicata nel 1765 in tre parti con numerazioni distinte delle pagine e senza incisioni alla fine.
Successivamente, dal 1767, l’opera fu allegata al “Della Magnificenza” e furono aggiunte fino a 5 incisioni a
tutta pagina. Nel nostro esemplare sono presenti le prime tre. (Ficacci “Piranesi. Catalogo completo delle
acqueforti” pag.498). Smith fu console inglese a Venezia dal 1744, patrono delle arti e grande collezionista.
Negli anni ’50 dovette vendere a re Giorgio III parte della sua collezione, la seconda parte venne venduta in
asta dopo la morte.
Cicognara 3833; Focillon 927-926; Hind, pag, 84-85.
PIRANESI GIAMBATTISTA. Capriccio di scale e arcate con fumo bianco. Roma, c. 1775.
€ 8.000
Acquaforte, bulino e puntasecca. Lastra mm 541x550, foglio760x540.
Tavola XII tratta da “Carceri d’invenzione”. Quinto stato su sette tratto dalla seconda edizione, quarta
tiratura.
Buona impressione in inchiostro nero con ampi margini, su carta vergata coeva senza filigrana. Robison 38
Ragguaglio de' due palloni aerostatici lavorati con felice successo da D. Ercole Michele Branciforti e
Pignatelli Principe di Pietrapersia. Palermo, Bentivegna, 1784.
€ 1.600
In 8°(120x180mm); pagg. 23, testatine con fregi silografici. Cartone moderno decorato.
Rarissima placchetta, unica edizione. Resoconto scientifico che partendo dall’esperienza del “carro volante”
dei fratelli Mongolfier, tratta, del buon esito, di un esperimento siciliano, eseguito nel Marzo del 1784 dal
principe di Pietrasanta, a Palermo; spiega in dettaglio i vari tentativi di costruzione del ”Aerostat”,
menzionando i materiali che furono scelti e le difficoltà affrontate dal punto di vista fisico - matematico.
Bell’esemplare con lievi fioriture. Non in ICCU, manca a tutte le bibliografie consultate.
RIZZOLI FRANCESCO. Descrizione anatomica di una nuova lussazione traumatica
dell’avambraccio sull’omero. Bologna, Tipi Gamberini e Parmeggiani, 1863.
€ 380
In Folio piccolo (mm 297x220); pagine 17 con 4 grandi belle tavole litografiche ripiegate, ognuna con più
figure, di W. Genk, su disegno in pietra di Nannini. Brossura nocciola.
L’autore (Milano 1809 – Bologna 1880) è stato considerato uno dei padri fondatori dell'ortopedia moderna.
Famoso soprattutto per la grande rapidità delle sue operazioni, aspetto di estrema rilevanza in un periodo in cui la
chirurgia era ancora in attesa di decollare, un periodo in cui l’anestesia (egli fu tra i primi a sperimentare il
cloroformio nel novembre del 1847) era agli albori. Fu anche autore di studi sulla chirurgia, eclettico inventore anche
del bone-breaking che utilizzò per accorciare gli arti o riequilibrarli con quelli più corti e del forcipe; fece studi anche
sulla tiroide e sulle malattie delle arterie. Estratto dalle “Memorie della Accademia delle Scienze”.
Bell’esemplare con usuali lievi fioriture.
ROSACCIO GIUSEPPE. Teatro del mondo e sue parti cioè Europa, Africa, Asia, ed America.
Bologna, Costantino Pisarri, 1724.
€ 2.800
In 16° (155x110mm). Pagg. 166 (fra cui frontespizio con vignetta in legno raffigurante mappamondo), (2).
Incisione a pag. 6 a piena pagina con l’universo aristotelico, 13 carte geogr. in silografia, di cui 11
ripiegate (fra cui un mappamondo e le carte dei principali paesi europei e dei continenti). Piena pergamena
rigida moderna, titolo manoscritto al dorso. Rara e tarda edizione (la prima è del 1592 con il titolo “Teatro
del cielo e della terra”) di questa celebre opera del medico e cosmografo di Pordenone. Bell’esemplare.
Frontespizio rinfrescato. Lieve alone all’angolo inf. Verso la fine. Alden - L 725/152; Phillips, 3482;Shirley,
178.
SACROBOSCO GIOVANNI DE. Opusculu(m) de sphera mu(n)di Ioannis De Sacro Busto cu(m)
addittionib(us) (et) familiarissimo co(m)metario Petri Ciruelli Daroce(n)sis; nunc recenter correctis a
suo autore; intersertis etia(m) egregijs questionib(us) dni Petri De Aliaco.
Alcalà de Hanares, Miguel de Eguia, 1526.
€ 7.000
In 4° (mm 276x198); carte LXXIII, segnatura a-l(6), m(8). Frontespizio con fregio architettonico al verso
sfera armillare a piena pag. entro cornice con fregio a ramages che si ripete all’ultima carta in silografia;
ritratto di Sacrobusto entro cornice architettonica, capolettera entro vignette con motivi fitomorfi, figure
geometriche intercalate nel testo, tutto inciso in legno; testo su doppia colonna in carattere gotico.
Marocchino bordeaux del XX secolo, dorso a cinque nervi, titolo impresso in oro, doppio filetto a secco ai
piatti.
Prima edizione stampata in Spagna, di grande rarità. Giovanni Sacrobosco o Sacrobusto o John of
Holywood (ca. 1195-1256) astronomo, astrologo e matematico inglese, fu uno dei più famosi eruditi del XIII
secolo. Bell’esemplare su carta vergellata con marca d’acqua. Lievi aloni d’umido al margine inf. dalla carta
III alla carta XXI, che riprende poi saltuario per circa 10 carte. Antica firma di possesso in inchiostro bruno
al piede del frontespizio, che riporta anche la scritta “Compluti 1526”; due piccoli forellini di cui uno al
piede di pag. con antico restauro. Ex libris J.B. de Boyveau. Annotazioni manoscritte di carattere
bibliografico alla sguardia ant.
Medina BHA 75; Brunet V, 22; Palau XVIII, 229.
SALMON THOMAS. Lo stato presente di tutti i paesi e popoli del mondo. Della China. Vol. I Venezia,
Albrizzi, 1740.
€ 350
In 8° (mm 188x120); pagg. (16), 268, (2 bianche) con antiporta allegorica in rame, 6 tavv. tutte inc. in rame
f.t. Sguardie marmorizzate. Bella legatura in piena pergamena rigida coeva, titolo su tassello dorato al
dorso, tagli rossi.
Il volume contiene la descrizione e la storia della Cina con approfondimenti sulla moneta, i costumi, la
religione e la lingua di tale paese. Le tavole illustrano vedute di città, usanze e monumenti. Nota di possesso
antica visibile al piede del frontespizio. Ben conservato internamente, con qualche fioritura.
SCHMIDT J. A. Commentarius de nervis lumbalibus eorumque plexu anatomico-pathologicus.
Vienna, Wappler, 1794.
€ 800
In 4°(240x205). Dedica all’imperatore Francesco II. Pagg. (10), 118 con 5 tavv. presenti alla fine de tomo incise
finemente in rame tutte ripiegate, due delle quali incise alla maniera nera in modo da mettere in risalto il fitto intreccio
della rete nervosa. Cartone marmorizzato coevo, tagli gialli.
Prima rara edizione di questo interessante commentario, uno tra i primi sui plessi nervosi e loro patologie, in
particolare di quelle lombari. Lo Schmidt, fu professore di anatomia alla Wiener Josephs Akademie ed è noto
soprattutto come oculista.
Ottimo esemplare genuino, ben conservato, lievissime ossidazioni a poche pagg.
Blake 407; Lesky 589; Hirsch –H V, 92. Non in Valleriana. SIMLER JOSIAS. Vallesiae et alpium descriptio. Lugduni B., ex officina elzeviriana, 1633.
€ 550
In 16° (mm 110x60); pagg. (12), 13-377 (7). Bel frontespizio figurato a piena pagina. Legatura coeva in
piena pergamen rigida, dorso liscio con titolo e data manoscritti. Tagli azzurri.
Seconda edizione (non comune) del primo libro dedicato in esclusiva alla montagna, in cui il naturalista
svizzero Josias Simler (1530-76) descrive minuziosamente il Vallese nella prima parte e le Alpi nella
seconda, dopo lunghe ricerche e studi di testi precedenti (traduce in latino anche la cronaca di Johann
Stumpf). Bell’esemplare con lievi ossidazioni minime della carta e fioriture marginali. Etichetta all’interno
del piatto.
Perret (4059): ""L'edition originale de 1574 est tres rare et la reedition de 1633 ne l'est guere moins. Elles
sont toutes les deux tres recherchees..."". Cfr. Willems 390; Rahir 376.
Statuta Iustinopolis metropolis Istriae, Augustino Barbadico praet. atque praef., Raimundo Fino i.v.d.,
Carolo Vergerio duumviris, typis data.
Venetiis apud Franciscum Salerni, & Ioannem Cagnolini, 1668.
€ 1.500
In 8°(mm 215x150), pagg. (16), 307, (3). Marca editoriale al frontespizio. Testo romano e corsivo. Iniziali
grandi e fregi ornate. Dedicatoria ad Agostino Barbarigo prefetto di Capodistria e ai due duumviri
Raimondo Fino e Carlo Vergeri. Elegante pergamena molle originale con tagli goffrati dorati, piatti con
doppio filetto in oro, cantonali e medaglione al centro, titolo manoscritto al dorso, fregi e filetti. Rari statuti
di Capodistria, redatti in cinque libri. Ottimo esemplare ben inchiostrato, stampato su carta forte. Due
macchie scolorite che non ledono il testo alla carta di dedica. Alcune macchioline alla pergamena al piatto
anteriore
STIGLIANI TOMASO. Il mondo nuovo. Roma, Mascardi, 1628.
€ 1.300
In 12º (mm 130x70); pp. 1011 (la dedica, l’imprimatur, il sommario e le ottave 1-17 sono mancanti e
minuziosamente reintegrate anticamente a mano in inchiostro bruno in bellissima calligrafia settecentesca),
(1), (32); al frontespizio piccola vignetta in rame raffigurante le Americhe. Piena pergamena coeva con
titolo manoscritto al dorso.
Prima edizione completa, pubblicata un decennio dopo quella del 1617 “quasi una prova avanti-lettera, di
soli (Sic?) fu ostacolata e ritardata con ogni mezzo dai marinisti, che scatenarono attorno al poema una
furiosa polemica” Vinciana 2851. Alla fine l’ampia "tavola di tutti i nomi dei personaggi e delle materie".
Bell’esemplare leggermente ingiallito e con margine sup. breve, con l’indicazione del canto rifilata a poche
pagine.
Vinciana 2851: “E’ questo il maggiore tra i non molti poemi che narrano l’impresa di Colombo…sono 34
canti in ottave tra i quali il Belloni pone in evidenza il IV, in cui appare una descrizione dell’Inferno desunta
dalla Divina Commedia” ; Sabin, S-460.
STROZZI GIULIO. La Venezia edificata, poema eroico…con gli argomenti del Sig. Francesco
Cortesi. Venezia, Pinelli, 1624.
€ 2.700
In 4° grande (310x208); carte 12 non num., pagg. 248, carte 3 non num., marca editoriale all’ultima carta.
Alla prima carta è stata aggiunta (incollata) una pregevole incisione di A. M. Zanetti, con in primo piano la
figura allegorica di Venezia, in alto putto alato reggente un nastro con motto”Rerum fato prudentia major”;
sullo sfondo la piazza S. Marco. Splendido frontespizio allegorico figurato con titolo entro cornice barocca,
figure allegoriche varie, pianta prospettica di Venezia in basso; fregi, grandi iniziali istoriate e testatine
silografiche ad ogni canto, testo di dodici strofe per pag. in ottava rima incorniciato da doppia bordura in
legno, ritratto a p. p. dello Strozzi in rame inciso da Romiti. 24 raffinate tavole di rara bellezza nella cura
dei dettagli, incise finemente in rame da Francesco Valegio, su disegni di Bernardo Castello, a piena pagina
all’inizio di ogni canto, raffiguranti il tema principale dell’argomento trattato. Un ritratto a tutta pag. di
Flavio Aetio ed uno di Attila alla fine sempre del Valegio. Pergamena rigida coeva.
Rara e pregiata edizione originale di uno dei più bei poemi epici del ‘600, che celebra la fondazione e la
gloria della Serenissima dipingendo nelle belle tavole del Valegio e descrivendo nel testo la vita di Venezia
con molti interessanti particolari (vedi canto XII in particolare che descrive giochi, banchetti, regate ecc.); a
riguardo Belloni nella sua opera “Il Seicento” scrive: “…La vita dei Veneziani è descritta qual’era ai tempi
del poeta; Venere, fabbricatasi uno splendido palazzo all’isola di San Giorgio, vi tiene delle vere e proprie
accademie, ove gli amanti, seduti in cerchi, si narrano le novità del giorno e giocano a carte e recitano
commedie e danzano. Molto sviluppato nel poema dello Strozzi, è l’elemento sensuale…”. Nel 1612 era
stata pubblicata da Ciotti la prima metà dell’opera con solo 3 tavole. Bell’ esemplare internamente,
marginoso, minime tracce d’uso generali alla pergamena, mancanza alla cuffia sup.
Cicogna 1827 Graesse VI, 512; Cicognara 1044; Brunet, supplemento II, 700 “Tres beau livre”; Piantanida
III, 2853. Vinciana 2853: “ Il poema in 24 canti, tra I migliori del secolo, narra le vicende di Venezia e
delle discese di Attila, concludendo felicemente un lungo ciclo di leggende popolari. Testo e tavole sono
interessanti per la storia del costume.
THYRAEUS PETRUS. De apparitionibus spirituum tractatus duo: quorum prior agit De apparitionibus omnis
generis spiritum, Dei angelorum, daemonum et animarum humanarum libri uno. Colonia Ex officina Mater.
Cholini, 1600.
€ 1.400
In 8° (196x154); carte non num. 8, pagine 486, marca tipogr. al frontespizio. Cartonato settecentesco con titolo
manoscritto al dorso. Buon esemplare genuino con usuali forti arrossamento della carta data la carta tedesca del
periodo, le prime carte con fine traccia di tarlo al marg. sup. e da pag.107 a 127 e da 371 a 397 al marg. int. inf.
Normale lieve usura al cartonato.
Il gesuita Peter Thyraes di Neuss (1546-1601) fu teologo attivo nel campo della demonologia. Nel 1582 diede alle
stampe a Magonza il suo primo libro e nel 1594 pubblicò, oltre alla prima edizione del “Demoniaci, hoc est: de obsessis
a spiritibus daemoniorum hominibus, liber unus”, il "De variis tam spiritum quam vivorum hominum prodigiosis
apparitionibus & nocturnis infestationibus libri tres... ". Questa rara opera è sostanzialmente un’ edizione ampliata e
rivista del “De variis…”, anche se si può considerare un’opera a sè stante, considerata la notevole differenza fra le due.
E’ divisa in due parti: la prima che tratta delle apparizioni di ogni genere di spiriti, la seconda contiene “De
Divina.apparitione..”. Non in Adams; Casanatense, Biblioteca magica, 1167; Graesse, Magica, 83.
THOUIN GABRIEL. Plans raisonnés de toutes les espèces de jardins.
Parigi, Huzard, 1828.
€ 4.600
In Folio (mm 440x300); 1 carta, 58 pagg., 59 eleganti tavole su carta forte ricchi di dettagli (58 con
numerazione manoscritta al piede + una non num.) in litografia tutte disegnate da Gabriel Thouin e
litografate da Charles Motte, acquarellate finemente di mano coeva. Dedica al fratello Andrea celebre
botanico con cui l’autore collabora per circa 50 anni. Terza edizione. Mezza pelle di vitello coeva color
nocciola, titolo su tassello in oro al dorso, piatti marezzati.
Gabriel Thouin, (1747 -1829) è stato uno dei più importanti pittori paesaggisti francesi, rappresentante del
giardino inglese pre - romantico. Quest’opera (1819 -20 in prima edizione) è il risultato di 40 anni di ricerca
e sperimentazione da parte dell’autore, contiene tutti i tipi di giardini, adatti sia per il semplice operaio che
per il grande proprietario terriero. In essa offre nuovi suggerimenti e strategie di impianto dei giardini nel
paesaggio; le tavole risultano dei capolavori di progettazione arricchite sui lati da elementi archiettonici
decorativi quali ponti, padiglioni, costruzioni per il giardino, statue, fontane, tempietti ed altro; la prima
edizione nasceva con un impianto iconografico monocromatico. Nella prefazione distingue quattro tipi di
giardino, orto, frutteto, botanico e farmaceutico. Distingue inoltre in modo dettagliato e chiaro i giardini di
piacere in base alla loro forme in tre categorie: simmetrici, inglesi o giardini cinesi e giardini paesaggistici
(pittoresco – fantastico). Ottimo esemplare, marginoso. Piccolo restauro antico a pag. 11 con reintegro di
materiale cartaceo al titolo. Lievi tracce d’uso alla legatura. Dorso rinnovato. Al frontespizio la data “1828”
appare coperta da inchiostro.
Ornamentstichkat. 3482 (Ebenfalls dritte Auflage irrigerweise aber mit 1828 als Druckdatum und
mit nur 58 Tafeln). Brunet V, 842.
TROPEANO TOMMASO. Compendium coniurationis contra daemones vexantes humana corpora, in
quo continentur quatuor exorcismi, seu coniurationes pulcherrimae. In primo potest exorcista,
energumenos, seu vexatos cognoscere. In secondo, & tertio, eficaciter potest constringere illos. In
quarto, modus procedendi, contra fascinationes, ligaturas, & facturas. Author, praesb. Thomas
Tropianus, Siculus, & Panormi cives, exorcista in panormitana ecclesiae ibi residet vivanderius.
Panormi ex typographia Io. Baptistae Maringhi, 1598.
€ 4.500
In 4° (195x140); pagg. (6), 88, (2). Capolettera istoriati in silografia. Pergamena floscia coeva.
Rarissima unica edizione.
Tommaso Tropiano, sacerdote palermitano, morto nel 1599, risulta una delle voci più eloquenti del carattere
curativo della figura dell’esorcista. Egli redige questo raro ed interessante manuale pratico per eseguire gli
esorcismi, in cui ne descrive quattro; con peculiarità riporta le metodologie per eseguirli, come espellere i
malefici dei demoni, fascinazioni, fatture ecc. Quello degli esorcisti era un ordine minore della Chiesa, che
fu abolito dalle riforme del Concilio Vaticano II. Ottimo esemplare genuino, alcune antiche note manoscritte
al margine ad inchiostro bruno. Ex libris all’interno del piatto ant.
OPAC SBN repertoriati quattro esemplari nelle biblioteche italiane. Mira, II, 435. Armando Maggi, Satan's
rhetoric: a study of Renaissance demonology pag. 106. Manca alla Casanatense.
VAN KEULEN JOHANNES. Della nuova, e grande illuminante Face del Mare parte terza, Continente le
Coste Maritime Meridionali di Portogallo, Algarve, Andaluzia, Granada, Catalogna, Provenza, Italia, Dalmatia,
Grecia, Tracia, Natolia, Siria & Egitto…. Amsterdam, presso di Johannes van Keulen, 1705
P.a R.
Volume in folio, legatura in mezza pelle del XIX secolo, con dorso rifatto. Frontespizio inciso, 2 fogli, 94 pp.
e 32 carte nautiche a doppia pagina di cui 3 più volte ripiegate, numerosi piani nautici e profili di costa
incisi in xilografia nel testo.
La Casa Editrice van Keulen era stata fondata intorno al 1678 dal capostipite Johannes cui subentrò, nel
1695, il figlio Gerard, versato nelle discipline nautiche e abile incisore, il quale impresse all'azienda la
specializzazione cartografica che la rese famosa in Olanda e in Europa per due secoli a seguire. La
produzione editoriale comprendeva un cospicuo portafoglio di carte sciolte manoscritte, un atlante nautico
denominato Le Grand Nouvel Atlas de la Mer e il monumentale De Nieuwe Groote Lichtende Zee-Fakkel,
ovvero un portolano dei mari del mondo pubblicato tra il 1681 e il 1684 in cinque volumi in folio, ai quali nel 1753 - se ne aggiunse un sesto per la navigazione lungo le coste asiatiche.
Il Nieuwe Groote Lichtende Zee-Fakkel, che comprendeva istruzioni nautiche, carte generali e particolari,
piani dei porti e vedute di costa, fu tradotto in diverse lingue e ebbe svariate riedizioni.
Il terzo libro, dedicato al Mediterraneo, ebbe un'edizione italiana, pubblicata nel 1695 con il titolo Della
nuova grande illuminante face del mare e ristampata nel 1705. Come estensore del testo figura N. J. Vooght,
mentre la traduzione in italiano è del patavino Mosè Giron. Svariate carte recano date successive alla
pubblicazione del portolano, perché mentre il testo non richiedeva aggiornamenti, le carte venivano sostituite
nel tempo secondo necessità.
Rarissimo esemplare della traduzione italiana dello Zee-Fakkel, la parte terza riguardante il Mediterraneo,
la sola tradotta in lingua italiana. Koeman descrive solo due esemplari di prima edizione del 1695 (uno
conservato al Maritime Museum di Amsterdam, privo di mappe, ed un secondo nella Topkapi Library di
Istanbul) ed un unico esemplare del 1705, conservato sempre al Maritime Museum di Amsterdam, con 25
carte nautiche. Un esemplare è apparso invece in asta da Christie’s Londra, nel maggio del 1995. L’opera
conteneva ben 39 carte nautiche. In tutte queste copie, come nel nostro esemplare, l’indice tuttavia elenca
solo 20 carte nautiche, a dimostrazione del fatto che gli atlanti erano assemblati con un numero variabile di
mappe.
Ex libris di Horace Landau. Bibliografia: Koeman, Atlas Neerlandici, vol. IV, p. 346, 108; P. Presciuttini,
Sulla Cresta dell’onda.it ; Pavone Vanavese, Coste del Mediterraneo nella cartografia europea 1500-1900,
p. 179, 318.
(VENEZIA) Collezione di decreti e ordinanze che regolano l’attività dei delegati della Serenissima
(Rettori dei Reggimenti) nei loro possedimenti (fuori della città di Venezia) S.d. (Venezia, fine del XVI
secolo).
€ 3.500
In 8°(mm 130x185). Manoscritto su pergamena, 163 carte non numerate (presente una numerazione a
matita a piede di pag.). Scrittura in corsivo a inchiostro bruno à la plume su 19 righe. Al verso della prima
carta è presente una vignetta con il leone marciano, il secolare emblema della Serenissima carico di
simbologie, dipinto a mano coeva. Lussuosa legatura del XIX secolo, eseguita nel tipico esempio adottato
nel XVI per la destinazione di personaggi di alto lignaggio, in assicelle di legno rivestita da velluto verde,
cantonali con miniature in argento dorato agli angoli così pure lo stemma gentilizio che campeggia al
centro del piatto ant. Ex libris principesco alla sguardia ant.
Questi statuti speciali non risultano essere stati pubblicati all’epoca come un corpo di leggi particolari. Ci
sono “Parti” in questa materia, come quelle “ in materia di reggimenti” pubblicati nel 1595 e nel 1609 (vedi
Cicogna p. 187), e una “Prattica de’ reggimenti in Terraferma” per G. Morari (Padova, 1708). Di seguito
descriviamo una parziale lista dei decreti e delle leggi contenute nel manoscritto, nelle quali figurano delle
date che risalgono all’anno 1596 e che potrebbero essere state fatte per il “Rettore” delle Gambarare (località
sul Brenta): “Di poter assicurare (?) i banditi che si riducono nelle Gambarare. Che tu non possi aver salarij
se non nel tempo che sarai in reggimento. Del far giustizia a tutti coloro li quali la dimandano. Delle pene
che li officiali pubblici li quali fanno contrabbando. Di punire li contrabbandieri. A che tempo tu possi venire
a Venetia. Che si paga datio di ogni e qualunque cosa comprata per il Rettore. Di non portar le biade in altro
luogo che a Venetia. Del Mandar li delinquenti del Dogado a Venetia. Datio del Formento. Di quelli che
conducono pani d’oro over d’argento estratti di altro luogo che di Venetia. Li banditi di tutti li luoghi
s’intendono anco banditi dalle Gambarare. Delle armi prohibite che non si possono portare. A che modo
possino li Avogadri et altri suspendere le condennationi delli Rettori. Del Rettore che robba il danaro del
Dominio. Non sia lecito al Nodaro tor alcuna mercede per li fatti del Commun. Della mercede del
Cancellerio. Li benefici ecclesiastici. Del dipinger le armi del Rettore. Della limitatione del Conseglio dei
Dieci. Nel tuo ritorno a Venetia consegnerai al Coseglio dei Dieci tutte le scritture secrete. Che li familiari
del Rettore non negocino. Di non accettar presenti d’alcuno che non sia licito alli tuoi fare alcuna di quelle
cose le quali si sono prohibite. In materia delle condanne che fanno li rettori…”
Bell’esemplare fascinoso. La leggibilità del manoscritto risulta buona in generale, anche se meno chiara in
alcune pagg. dove l’inchiostro è scolorito anticamente. Piccoli fori alla pergamena saltuari e altrettante lievi
saltuarie ossidazioni. Interventi di restauro al margine e agli angoli sup., un foro alla carta 8.
ZECCHI GIOVANNI. Raccolta di N.° 100 Vedute principali dell’Italia.
Bologna, Zecchi, 1836.
€ 3.500
Album in 8° (mm 170x240); frontespizio litografico e 100 raffinate incisioni in rame con animate vedute
delle principali città d’Italia fra cui, oltre alle principali, anche Cremona, Faenza, Imola, Forlì, Malta,
Lugo, Ancona, Urbino, Arezzo, Pistoia, Messina, Parma, Livorno ed altre ancora. Le incisioni sono dei più
valenti artisti locali del periodo fra cui Rosaspina, Romagnoli, Franceschini, Zecchi che prendono spunto da
opere di Morghen, Magazzari, Pizzoli. Legatura coeva in mezza pelle, titolo e filetti in oro al dorso, piatti
marmorizzati.
Seconda edizione che si distingue solo per un diverso frontespizio dalla prima. Molto ben conservato con
leggere tracce di sporco ai margini, alcune macchie alle pagine 15, 78, 80,100. Al frontespizio doppio
piccolo timbro di possesso. Legatura con minime abrasioni e piccoli restauri agli angoli.
ZENOBIO RUSSO E DIANA. Pratica per la formazione de' Processi Criminali da esseguirsi da tutte
le Corti Capitaniali, ed altre Laicali del Regno. Ordinata disporsi dall'Eccellentiss. Signor D.
Eustachio Duca de la Viefuille. A relazione del Tribun. della R. G. C. Criminale, sedendo in esso l'Ill. Sig.
D. Gian Tommaso Loredano. Palermo, Stamperia de Santi Appostoli, 1750.
€ 550
In 8°(200x140) pagg. XXIV, 284, 2b. Fregi ai finalini e ai capotesta; capolettera con grandi vignette
silografiche. Pergamena semifloscia muta coeva.
Prima edizione di questa rara opera di diritto penale, che venne ristampata e ampliata negli anni: 1759,
1760, 1782 e 1794. Argomenti e indice dei contenuti: Titolo I: Delle accuse - Titolo II: Della prova delli
delitti in genere, o sia prova del corpo del delitto - Tipolo III: Della cattura delle informazioni - Titolo IV:
Delle confessioni e subizioni dé Rei - Titolo V: Della tortura - Titolo VI: Del Tormento del fuoco - Titolo
VII: Del modo di procedere Palatino - Titolo VIII: Delle cause processive - Titolo XI: Dell'istanza delle
cause criminali. Ottimo esemplare genuino, minime ossidazioni a poche pagg.
Mira II, pag. 307. Moncada Lo Giudice, 1948 con edizione del 1760 ICCU, UBOE\061271 attualmente
censita una sola copia (e solo della I edizione) presso la Biblioteca del Dipartimento di scienze giuridiche
Antonio Cicu dell'Università degli studi di Bologna.