22- obiettivi e modelli di vigilanza - "PARTHENOPE"

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22- obiettivi e modelli di vigilanza - "PARTHENOPE"
OBIETTIVI E MODELLI
“TEORICI” DI VIGILANZA
Giuseppe G. Santorsola
EIF
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Fondamenti del sistema di controlli
sul sistema finanziario
Ex-ante
MERCATI
FINANZIARI
adverse
selection
asimmetrie
informative
screening
dell’intermediario
Giuseppe G. Santorsola
CONFLITTI DI
INTERESSE
giustificano
l’esistenza di un
sistema di regole
EIF
Ex-post
moral
hazard
monitoring
dell’intermediario
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Definizioni
• Asimmetria informativa: nei contratti che hanno ad oggetto
strumenti finanziari, l’informazione non è equamente distribuita
tra il datore di fondi e il prenditore di fondi dal momento che
quest’ultimo è in possesso di maggiori e migliori elementi per
poter valutare la propria affidabilità.
• Adverse selection (selezione avversa): è l’asimmetria
informativa che caratterizza il momento precedente la
conclusione del contratto finanziario poiché il prezzo pagato dal
prenditore non corrisponde al prezzo che si determinerebbe se il
datore di fondi fosse a conoscenza di tutti i fattori di rischio.
(The market for lemons)
• Moral hazard (azzardo morale): è l’asimmetria informativa
che caratterizza il contratto finanziario nel corso del suo
svolgimento, in quanto il prenditore può, in base alle
informazioni a sua disposizione, condizionare a proprio
vantaggio l’evoluzione e la conclusione del rapporto di
finanziamento.
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I fondamenti teorici del controllo
• Secondo la teoria tradizionale, il controllo sul
sistema finanziario è necessario dal momento che il
mercato non è in grado di “prevenire e curare” i
fallimenti del mercato stesso (esempi ne sono le
asimmetrie informative, l’esistenza di economie di
scala,…).
• Secondo un altro approccio, il controllo deve
limitarsi a favorire/facilitare l’incontro tra domanda e
offerta di strumenti finanziari.
• Secondo un moderno approccio il controllo è la
risultante di diversi gruppi di pressione tra cui i
gruppi di imprese e l’elettorato.
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Obiettivi della regolamentazione
• STABILITA’
dell’operatore a livello macro e a livello micro.
• TRASPARENZA
del comportamento dell’operatore a livello macro e a
livello micro.
• CONCORRENZA
tra gli operatori partecipanti al mercato.
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Obiettivi della regolamentazione
Stabilità
Affidabilità del
sistema
Trasparenza e
correttezza
Ortodossia dei
comportamenti
degli operatori
Concorrenza
Contendibilità
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degli assetti
A livello
macroeconomico è
necessario implementare
una serie di controlli
rivolti ai mercati e ai
sistemi di
compensazione e
pagamento
A livello microeconomico è
indispensabile garantire
l’equilibrio gestionale degli
intermediari favorendone
patrimonializzazione,
diversificazione del
portafoglio, …
A livello
macroeconomico è
indispensabile
incentivare la diffusione
di informazioni relative
alle scelte operate e la
parità di trattamento
A livello di singolo operatore
è necessario avere un buon
sistema di governance che
permetta la rintracciabilità
delle decisioni prese
Ineliminabile è la pressione competitiva al fine di
conseguire migliori performance
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Soggetti preposti al controllo: soluzioni
organizzative e caratteristiche
INTERVENTO
DELLO STATO
AUTORITA’
AMMINISTRATIVE
INDIPENDENTI
AUTO-REGOLAM.
allocazione di poteri
accountability
tra le diverse
authority
terzietà dell’attività
sanzionatoria rispetto a
quella istruttoria
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Caratteristiche del sistema di regole e
dei soggetti preposti al controllo
• LEGITTIMAZIONE
dipende dalle previsioni di legge e
dall’autorevolezza dei soggetti preposti allo
svolgimento dei controlli
• COMPETENZA
discende dalla capacità di individuare le soluzioni
tecniche più adeguate
• CONDIVISIONE
si ha quando l’apparato di regole si ispira alla buona
pratica prevalente
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Poteri dei soggetti
preposti al controllo
legislativo:
normativa primaria volta a creare un quadro di regole base
per tutte le aree componenti il sistema finanziario;
esecutivo:
poteri di intervento attribuiti al governo, o a comitati di
ministri, o a singoli ministri e che si traducono o in
politiche di indirizzo rivolte al livello istituzionale e
tecnico, o in normazione secondaria;
amministrativo:
autorità di controllo indipendenti competenti per
specifiche materie e che operano fondamentalmente sul
terreno tecnico, attraverso le politiche e gli strumenti di
regolamentazione e vigilanza.
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L’assetto istituzionale delle autorità di controllo
I compiti attribuiti alle singole autorità
possono essere identificati
in base alle aree di intervento:
• per categorie
dei soggetti vigilati
• per tipo di attività svolta
• per finalità della vigilanza
• vigilanza istituzionale
• vigilanza per attività
• vigilanza per finalità
Poiché le funzioni di controllo sono svolte per ambiti
specifici con margini di esclusività ampi ma non totali
ciò richiede: coordinamento e integrazione
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Articolazione …
Vigilanza istituzionale
1 categoria di operatori
1 autorità di vigilanza
vantaggi
svantaggi
• MINORI COSTI DELLA
REGOLAMENTAZIONE
• ECONOMIE DI
SPECIALIZZAZIONE
Se intermediari a oggetto
esclusivo
• ARBITRAGGIO DELLA FORMA
GIURIDICA
• FENOMENI DI “CATTURA”
DELL’AUTHORITY
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Vigilanza per finalità
1 obiettivo di vigilanza
1 autorità di vigilanza
vantaggi
svantaggi
• ASSENZA DI FENOMENI DI
ARBITRAGGIO DELLA FORMA
GIURIDICA
• ASSENZA DI FENOMENI DI
“CATTURA” DELL’AUTHORITY
• MIGLIORE RISPONDENZA
DEGLI OBIETTIVI AGLI
STRUMENTI
• MAGGIORI COSTI DELLA
REGOLAMENTAZIONE
• DERESPONSABILIZZAZIONE
DELLE AUTORITA’
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Vigilanza per attività
1 attività
1 autorità di vigilanza
vantaggi
svantaggi
• ASSENZA DI ARBITRAGGI
• ECONOMIE DI
SPECIALIZZAZIONE
• SOVRAPPOSIZIONE DI
CONTROLLI PER LO STESSO
SOGGETTO
Può coincidere con il modello istituzionale allorquando vi è
completa identificazione tra un soggetto e un’attività
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Vigilanza accentrata
tutti gli operatori e tutte le attività
1 autorità di vigilanza
vantaggi
svantaggi
• COSTI DELLA
REGOLAMENTAZIONE
• ECONOMIE DI SCALA E DI
DIFFERENZIAZIONE
• UNITARIETA’ DELLA
VIGILANZA
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• COERENZA INTERNA TRA GLI
OBIETTIVI
• FENOMENI DI “CATTURA”
DELL’AUTHORITY
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Vigilanza funzionale
1 funzione
1 autorità di vigilanza
vantaggi
svantaggi
• FLESSIBILITA’
• FALLIMENTO
DELL’INTERMEDIARIO
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Approcci misti
• La gran parte dei modelli adottati dai diversi
Paesi costituiscono delle combinazioni dei
modelli teorici prima descritti.
• L’Italia adotta un approccio che si è
progressivamente evoluto verso un modello
misto.
• Austria, Danimarca, Svezia e Regno Unito sono
attualmente gli unici Paesi in Europa ad avere
un single supervisor.
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Assetto della vigilanza
nell’Unione Europea e in Italia
Le scelte operate
con il Trattato di Maastricht e
l’approccio misto del sistema di
vigilanza italiano
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La politica monetaria europea
Banca centrale
nazionale di uno dei
12 paesi aderenti
alla moneta unica
BCE
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BCN
EUROSISTEMA
BCN
Trasferimento
delle funzioni
di politica
monetaria
La politica monetaria non influisce direttamente
sull’andamento dei prezzi (obiettivo principale della PM), ma
esercita i suoi effetti attraverso un complesso meccanismo di
trasmissione che coinvolge il sistema finanziario e il sistema
bancario in primo
luogo.
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Assetto della vigilanza nell’UME
Le BCN svolgono attività operative per conto della
BCE, ma non sono più responsabili della politica
monetaria.
In ossequio al principio dell’home country control la
vigilanza bancaria è un’area di competenza interna.
La maggior parte delle BCN si occupano della vigilanza
sul sistema bancario.
E’ opportuno trasferire alla BCE competenze
in materia di vigilanza bancaria? O in altri termini,
qual è l’assetto istituzionale migliore per l’area
unica?
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Il Trattato di Maastricht
L’articolo 5 considera la possibilità di
affidare alla BCE competenze in materia di
vigilanza prudenziale sulle istituzioni
creditizie e sulle altre istituzioni finanziarie.
A tal scopo occorre una proposta della
Commissione, previo parere della BCE e
sentito il Parlamento, sul quale il Consiglio
decide all’unanimità.
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Aree della vigilanza bancaria
(strumenti di tipo prudenziale)
• Tutela investitori: regole di condotta per gli
intermediari e informativa al pubblico.
• Vigilanza microprundenziale: solidità degli
intermediari e tutela dei creditori (depositanti in
particolare).
• Vigilanza macroprudenziale: rischio sistemico
derivante dagli andamenti macroeconomici e
dalle infrastrutture del sistema dei pagamenti.
È in particolare questo aspetto ad essere oggetto di dibattito tra chi
sostiene l’utilità dell’accentramento della funzione monetaria e della
vigilanza bancaria in un’unica istituzione e chi sostiene, invece, la
necessità di mantenere due soggetti distinti per le due funzioni.
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Pro accentramento
di politica monetaria e vigilanza bancaria
• SINERGIE INFORMATIVE
• CONTROLLO RISCHIO SISTEMICO
• INDIPENDENZA E COMPETENZA TECNICA
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Contro l’accentramento
di politica monetaria e vigilanza bancaria
• RISCHIO DI CONFLITTI DI INTERESSI
• CONGLOMERATI FINANZIARI
• DESPECIALIZZAZIONE DI PRODOTTI E DI
INTERMEDIARI
• CONCENTRAZIONE DI POTERE
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Assetto della vigilanza in USA
“...global financial systems retains the
capacity to contain market shocks. This is
a nevere-ending process that requires
never-ending vigilance”.
Greenspan
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I riferimenti normativi della
vigilanza in Italia
norme\competenze
delle autorità
BI
CONSOB
AGCM
L. n. 77/83
stabilità
trasparenza
-
L. n. 287/90
-
-
concorrenz
a tranne…
L. n. 1/91
stabilità
trasparenza su
banche su
richiesta Consob
trasparenza
stabilità su
Sim su
richiesta della
BI
-
D. Lgs. n.
58/98 (TUIF)
stabilità
trasparenza e
correttezza
concorrenz
a
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Le Autorità di controllo
• BANCA D’ITALIA
• CO.N.SO.B.
(Commissione Nazionale per le Società e la Borsa)
• IS.V.A.P.
(Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni Private)
• CO.VI.P.
(Commissione per la Vigilanza sui Fondi Pensione)
• A.G.C.M.
(Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato)
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La Banca d’Italia
• La Banca d’Italia nasce nel 1893
con funzione di “istituto di emissione”
• nel tempo si trasforma in “banca centrale”
cui fanno capo:
– attività tecniche del sistema dei pagamenti
– funzione di controllo della moneta e del credito
– funzione di vigilanza sul sistema bancario
• con l’avvio dell’UEM,
politica monetaria e sistema dei pagamenti
sono passati sotto la responsabilità della BCE
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La CO.N.SO.B.
La CO.N.SO.B. è stata istituita nel 1974 e ha poteri di:
Regolamentazione: competenze in materia di
prestazione dei servizi di investimento
da parte degli intermediari
obblighi informativi delle società quotate e
offerte al pubblico di strumenti finanziari
Autorizzazione a:
pubblicazione dei prospetti e dei documenti
relativi alle “offerte pubbliche”
istituzione di nuovi mercati regolamentati
esercizio delle attività di gestione accentrata
degli strumenti finanziari
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La CO.N.SO.B.
Vigilanza su:
società di gestione dei mercati regolamentati
funzionamento ordinato e trasparente
delle negoziazioni
trasparenza e correttezza di comportamento
degli intermediari e dei promotori finanziari
correttezza delle informazioni
fornite al mercato dalle società quotate e
dai promotori di offerte pubbliche
Monitoraggio di:
eventuali anomalie nell’andamento delle
negoziazioni, soprattutto in relazione all’eventuale
abuso di informazioni privilegiate (insider trading) e
Giuseppeall’aggiotaggio
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L’IS.V.A.P.
L’IS.V.A.P. nasce nel 1982 e assorbe parte delle
funzioni di indirizzo e di controllo fino ad allora
svolte direttamente dal Ministero dell’Industria
Vigilanza:
– controllo sulle imprese di assicurazione e
sugli operatori del mercato assicurativo (agenti, broker),
per monitorarne gestione tecnica, finanziaria e
patrimoniale e verificare l’osservanza della normativa
– cooperazione con il Ministero in materia di autorizzazione
per l’esercizio dell’attività e di gestione delle crisi.
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La CO.VI.P.
La CO.VI.P. istituita dal D. Lgs. n. 124/1993
Con il D. Lgs. 252/2005 l’attività di vigilanza della Covip si
estende a tutto l’universo della previdenza complementare
Vigilanza
poteri propri: tenuta dell’albo dei fondi pensione, attività
ispettiva, regole per la tenuta della informazione contabile,
definizione di regole per la trasparenza nei confronti dei
partecipanti
ambiti di intervento complementari a quelli del Ministero del
lavoro: autorizzazione all’esercizio dell’attività, crisi dei
fondi pensione
rapporti con Anitrust e enti di controllo degli intermediari
che possono assumere la gestione del patrimonio dei fondi
pensione (banche, SIM, imprese di assicurazione)
Analisi e ricerca
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L’AGCM
E’ nata con la legge n. 287/1990
Finalità
Tutela della concorrenza: intervento diretto nei confronti degli
operatori volto a prevenire o impedire l’adozione di
comportamenti anticompetitivi.
Promozione della concorrenza: segnalazioni, pareri e proposte
forniti al Parlamento e al Governo mediante l’esercizio dell’attività
consultiva, propositiva e conoscitiva.
Poteri:
esistono delle limitazioni relative ai soggetti nei confronti dei
quali deve essere applicata la disciplina antitrust e dei settori
dove la competenza dell’autorità si limita ad esporre dei
pareri
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Le fattispecie oggetto di controllo
Le fattispecie oggetto di istruttoria da parte dell’Autorità
Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust)
possono essere:
1.
2.
3.
4.
Intese
Possibili abusi di posizione dominante
Concentrazioni fra imprese indipendenti
Separazioni societarie
A ciò si aggiungono le indagini conoscitive sulle fattispecie
indicate e i pareri forniti alla Banca d’Italia sui servizi
finanziari e i pareri richiesti all’ISVAP sui servizi
assicurativi
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Le Autorità di controllo in Italia
Secondo la legge sul risparmio (Legge 28
dicembre 2005 n. 262) è previsto che i profili di
concorrenza relativi all’attività bancaria siano di
competenza dell’Antitrust che estende, quindi, la
sua competenza ai seguenti fenomeni del settore
bancario
• intese restrittive della libertà di concorrenza
• abuso di posizione dominante
E’ previsto, invece, un concorso di autorizzazioni
dell’Antitrust e di Banca d’Italia per
• divieto alle operazioni di concentrazione restrittive della
libertà di concorrenza nel settore bancario.
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I pareri alla Banca d’Italia
71%
29%
Concentrazioni
Intese
In 2 casi su 6 si è
rinvenuta un’intesa lesiva
della concorrenza
E’ in corso un’indagine conoscitiva sulla mobilità della clientela nei
servizi di intermediazione finanziaria
Fonte: AGCM, Relazione per l’anno 2004
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modello
intermediario
Stabilità
Trasparenza
e correttezza
Banche
Assicurazioni
Banche
(attività
mobiliare)
Sim
Sgr e OICR
modello
modello per finalità
misto
Fondi
pensione
modello
istituzionale
(attività
bancaria)
BI
BI
ISVAP
ISVAP
COVIP
COVIP
Concorrenza
Agcm
parere BI*
Agcm
parere ISVAP
Agcm
BI
BI
Consob
BI
Consob
Agcm
BI
Consob
Agcm
parere Agcm*
Santorsola
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*DaGiuseppe
gennaioG.
2006
l’Antitrust si occupa della concorrenza
nell’ambito delle banche con parere
della BI limitatamente alle operazioni di fusione e concentrazione