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COMUNE DI TERENZO
PROVINCIA DI PARMA
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VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE
OGGETTO: PIANO DI COLTIVAZIONE CAVA “PERDERA” IN COMUNE DI
TERENZO. APPROVAZIONE SCHEMA DI CONVENZIONE AI SENSI DELL’ART.12
DELLA L.R.N.17/91 E SUCCESSIVI PROVVEDIMENTI.
____________________________________________________________________________
L'anno duemiladodici addì quindici del mese di febbraio alle ore 10.30 la Giunta Comunale si è
riunita in adunanza nella apposita sala del Palazzo Municipale.
Sono intervenuti i Signori:
Presente
Assente
1
CATTANI MARIA
SINDACO
SI
2
CASTALDINI LUIGI
ASSESSORE
SI
3
BERTOLINI GIULIO
ASSESSORE
SI
Funge da Segretario la Sig.ra Caffarra Dr.ssa Maddalena.
La Sig.ra Cattani Maria, nella sua qualità di Sindaco, assume la Presidenza e, constatata la legalità
dell'adunanza dichiara aperta la seduta e pone in discussione la pratica indicata in oggetto.
LA GIUNTA COMUNALE
DATO ATTO che il Comune di Terenzo con deliberazione della G.C. n. 19 del 29.03.2006all’oggetto “Variante generale al PIAE della Provincia di Parma –approvazione accordo ai sensi
dell’art. 21 della L.R. n. 20/2000”, ha approvato, lo schema di accordo tra l’amministrazione
provinciale ed il Comune di Terenzo, per la redazione degli elaborati costitutivi del nuovo Piano
comunale delle attività estrattive (PAE) nell’ambito della Variante generale al Piano Infraregionale
delle Attività Estrattive (PIAE);
CONSIDERATO che la Provincia di Parma ha approvato con atto del Consiglio Provinciale n. 117
del 22.12.2008, ai sensi dell’art. 27 della L.R. 24.03.2000, n. 20 e s.m.i. la variante generale al
Piano Infraregionale delle Attività Estrattive della Provincia di Parma, adottata con atto C.P. n. 107
del 30.10.2007, che contiene tra gli elaborati costitutivi della variante stessa, l’ELABORATO P.3.2VARIANTE AL PAE DEL COMUNE DI TERENZO;
CHE conseguentemente il Piano infraregionale delle attività estrattive della Provincia di Parma
assume i contenuti e il valore del Piano comunale delle attività estrattive (PAE) ai sensi dell’art.23
della L.R.7/2004 e secondo i dettami dell’art.7 della L.R. n.17/91 e s.m.i.;
RICHIAMATA la successiva delibera di C.C. n° 31 in data 21/09/2009, con la quale veniva
approvata la variante normativa non essenziale al vigente P.A.E. del Comune di Terenzo;
VISTA la richiesta della Ditta soc. LA PIETRA DI CASSIO di Giulia Magnani, con sede in
Terenzo - loc. Scanzo, presentata al Comune di Terenzo in data 28/09/2011, con protocollo di
ricezione n. 4165, tendente ad ottenere l'autorizzazione alla coltivazione della cava, per l'estrazione
di pietra da taglio e materiali inerti non pregiati, identificata al catasto terreni del Comune censuario
di Terenzo, nei mappali 86-87-88-89-90-91-94-121-123-157-158-159-161-163-171-190-192-204206-207-208-209-210-211-214-216-231-235 del Foglio 67;
CONSIDERATO:
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- CHE l'area oggetto dell'attività estrattiva in argomento è ricompresa nella zona denominata
Cava Perdera e che la stessa risulta compresa nel P.A.E. del Comune di Terenzo approvato con
Deliberazione di Consiglio Provinciale n. 117 del 22.12.2008;
- CHE la Ditta soc. LA PIETRA DI CASSIO di Giulia Magnani, con sede in Terenzo - loc.
Scanzo (PR), (Partita Iva 02406770343) era già stata autorizzata all’esercizio di coltivazione della
cava in premessa citata dal 21/07/2007 al 21/07/2010 ai sensi della L.R. 17 del 18/07/1991 (come da
relativa autorizzazione comunale e debita convenzione approvata con delibera di G.C. n. 29 del
09/06/2007), poi prorogata di fatto a tutto il 21/07/2011;
- CHE la disponibilità dei suoli interessati dall'esercizio di cava deriva da titolo di proprietà;
- CHE la documentazione tecnica ed amministrativa presentata a corredo della domanda risulta
conforme a quanto previsto dall'Art.13 della L.R. 17/91 e alle Norme Tecniche di Attuazione del
P.A.E.;
- CHE risulta accertato che la Ditta è in possesso dei requisiti previsti dall'Art.11, secondo
comma, della L.R.17/91 perché possa procedersi alla stipula della presente convenzione;
- CHE ora deve pertanto procedersi alla traduzione in apposita scrittura privata degli accordi
presi in ordine all'attività estrattiva in parola, per la quale si fa espresso richiamo agli atti tecnici ed
amministrativi che, tutti debitamente firmati dalle parti per accettazione, sono posti agli atti
dell'Ufficio Tecnico del Comune al n° 4165 di protocollo (atti che in seguito verranno citati come
atti di progetto);
- CHE detti elaborati di progetto (amministrativi e tecnici) sono così costituiti:
Documentazione Tecnica
- Relazione Tecnica
- Corografia;
- Carta catastale;
- Carta geologica;
- Carta idrogeologica;
- Carta uso reale del suolo;
- Stralcio PRG;
- Stralcio PAE;
- Monografia capisaldi di riferimento;
- Carta dello stato di fatto;
- Carta delle opere preliminari;
- Carta di progetto;
- Carta di ripristino;
- Carta di progetto – sezioni;
- Verifica stabilità dei fronti di scavo;
- Documentazione fotografica;
- Documentazione amministrativa;
- Documento di impatto acustico.
- Schema di convenzione per attività estrattive;
DATO ATTO che la Commissione Tecnica Infraregionale per le Attività Estrattive, nella seduta
del 22/11/2011 ha espresso parere favorevole, condizionato a che il Piano di coltivazione e di
sistemazione finale della çava "PERDERA", in Comune di Terenzo, presentato dalla Ditta La Pietra
di Cassio di Giulia Magnani, venga integrato e modificato con quanto esposto nei punti del
precedente "Considerato", così riportato:
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che non sono stati trasmessi i pareri dell'A.R.P.A. e della Comunità Montana Valli
Taro e Ceno, quest'ultimo in merito al vincolo idrogeologico gravante sull'area; tali pareri
dovranno essere acquisiti prima dell'inizio dell'attività estrattiva e trasmessi per conoscenza
al competente ufficio provinciale;
che, nello Schema di Convenzione per l'attività estrattiva, dovrà essere modificato il
punto 3) del comma 2 dell'art. 3 (Lavori di coltivazione), in quanto non pertinente con le
caratteristiche estrattive della cava in esame;
che, nello Schema di Convenzione per l'attività estrattiva, dovrà essere cancellato
l'ultimo comma dell'art. 14 (Presenza di materiali di scarto), in quanto non conforme con le
caratteristiche progettuali della cava in esame;
che, dalla documentazione amministrativa trasmessa, la Ditta esercente non sembra
possedere la piena disponibilità di tutte le aree sottese al piano di coltivazione in oggetto
(mancano le attestazioni relative ai mappali TIf. 87, 157 e 235 del FO 67), si invita il
Comune a verificare tale disponibilità, prima del rilascio dell'autorizzazione estrattiva;
che, in relazione alle prescrizioni rilasciate nell'ambito delle procedure di VIA
(screening) di cui alla Delib. di G.C. n. 20 del 29/06/2011, nell'ambito del piano di
coltivazione in esame non risultano pienamente attuate quelle riguardanti l'altezza dei
fronti di scavo durante la fase di coltivazione (deve essere compresa tra 5 e 10 metri) e
l'adozione delle misure di prevenzione e controllo dell'esposizione alla silice libera
cristallina; al fine di evitare possibili incomprensioni e dissidi in fase attuativa, si invita il
Comune a riportate in apposito articolo della convenzione estrattiva tutte le misure
richiamate nella deliberazione sopra citata;
che, in relazione alla localizzazione dell'impianto per la lavorazione delle pietre da
taglio, si rammenta che, in base alle vigenti normative minerarie ed urbanistiche, lo stesso
potrà essere assimilato ad "una pertinenza della cava" unicamente nel caso venga realizzato
ed autorizzato in forma provvisoria, nel rispetto comunque delle disposizioni in materia
ambientale (ex D.Lgs. 152/2006) e di sicurezza dei luoghi di lavoro e dei lavoratori (ex
D.Lgs. 624/1996 e D.Lgs. 81/2008).
VISTI I PARERI:
1)
del Servizio Sanitario Regionale Azienda USL distretto Val di Taro e Ceno prot. n. 83850
in data 07.10.2011, parere favorevole con le seguenti prescrizioni:
- in funzione della variabilità dei dati di esposizione professionale ottenuti, dovranno essere
eseguiti campionamenti personali e ambientali periodici, al fine di verificare l’esposizione
dei lavoratori a Silice Libera Cristallina in frazione respirabile e individuare, per ogni
mansione nella cava in oggetto:
- le misure di prevenzione e protezione specifiche adatte a limitare il rischio cancerogeno
legato alla presenza di SLC;
- l’esatta periodicità dei campionamenti successivi da eseguire.
- I risultati del monitoraggio dell’esposizione dovranno essere trasmessi al Servizio P.S.A.L.
- a prescindere dagli esiti dei campionamenti suddetti, durante le diverse fasi lavorative
(coltivazione della cava, trasporto del materiale, lavorazioni della pietra ove presenti)
dovranno essere seguite le seguenti indicazioni:
- utilizzare acqua per una opportuna bagnatura di piste e piazzali, all’occorrenza anche con
impianti fissi per la dispersione. Qualora eventuali cumuli di materiale depositato dovessero
rappresentare fonte per la diffusione di polveri si dovrà provvedere alla loro opportuna
bagnatura.
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- dotare le macchine operatrici e i mezzi di cantiere di cabina a protezione del conducente con
impianto di condizionamento e filtrazione dell’aria.
- differenziare, quando possibile, la viabilità per i conferimenti della materia prima da quella per
la distribuzione dei prodotti finiti e istituire regole per la circolazione dei mezzi all’interno
dell’area, attraverso la predisposizione di opportuna segnaletica (percorsi obbligati e i più
brevi possibili).
- utilizzare mezzi di trasporto adeguati per evitare la dispersione di polveri durante il trasporto
del materiale.
- nelle operazioni di lavorazione della pietra (es. taglio, levigatura, bocciardatura, ecc.),
dovranno essere adottate misure tecniche ed organizzative finalizzate all’eliminazione, ed ove
non tecnicamente possibile alla mitigazione, del rischio correlato all’esposizione a SLC.
- qualora i campionamenti evidenziassero valori compresi tra la soglia di attenzione (1/2 TLV)
e il valore limite di esposizione (TLV), il titolare di cava dovrà individuare le fonti
maggiormente pericolose, considerando anche la pezzatura del materiale estratto e le
successive lavorazioni al fine di individuare ed adottare misure necessarie per ridurre i valori
dei monitoraggi al di sotto della soglia di attenzione.
- nelle operazioni di lavorazione della pietra (es. taglio, levigatura, bocciardatura, ecc.), il
datore di lavoro dovrà adottare misure tecniche ed organizzative finalizzate all’eliminazione
ed ove non tecnicamente possibile alla mitigazione, dei vari rischi presenti, non solo in
relazione al rischio SLC. A tal proposito si rimanda, anche se a titolo non esaustivo, a quanto
espresso dal Servizio P.S.A.L., nel parere di competenza (Prot. 14687 del 18.02.2010)
correlato all’ambito estrattivo in questione, circa l’esposizione professionale al rischio
rumore degli addetti al laboratorio.
- tutti gli interventi precedentemente elencati, dovranno essere opportunamente integrati con
le misure organizzative e gestionali contenute nel PIAE Provinciale 2008 ed in ogni caso,
per tutto quanto non esplicitamente citato nel presente documento si dovrà fare riferimento
alla vigente normativa atta a disciplinare la tutela di Salute e Sicurezza nei luoghi di Lavoro,
con particolare riferimento agli aspetti inerenti le attività estrattive, al fine di individuare
tutti i rischi presenti e di conseguenza adottare ed attuare efficaci misure tecniche ed
organizzative di prevenzione e protezione.
2)
dell’ARPA Sezione Provinciale di Parma Servizio Territoriale di Fidenza prot. n° 11.13889
in data 15/11/2011, parere favorevole con le seguenti prescrizioni:
1. dovrà essere revisionata e potenziata la rete dei fossi di guardia dell’ambito estrattivo e
mantenuta efficiente/efficace nel tempo, in modo da impedire eventuali erosioni del suolo
e smottamenti;
2. dovrà essere opportunamente e necessariamente “quantificato” il materiale derivante delle
operazioni di scortico superficiale del suolo agronomico quale “cappellaccio” da collocarsi
in apposita area, interna all’ambito estrattivo e da riutilizzarsi, unitamente al materiale di
scarto, anch’esso quantificato e testato, in fase di recupero e sistemazione finale dell’area;
3. l’efficacia degli interventi di mitigazione acustica dovranno essere comprovati da specifici
rilievi strumentali da eseguirsi già nel periodo di attivazione dell’impianto e fasi
successive;
4. quale opera di mitigazione contro la produzione di “polveri diffuse” oltre agli accorgimenti
“rutinari” di buona condotta “regola d’arte” indicati, si dovrà provvedere alla posa, lungo
la strada principale di accesso alla cava e di collegamento tra l’area d’estrazione e l’area di
lavorazione , di adeguato strato di materiale antipolvere coadiuvato da impianto fisso di
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umidificazione opportunamente mantenuto nel tempo ed inoltre provvedere
necessariamente alla sospensione dei lavori durante le giornate ventose;
il progetto di recupero e sistemazione finale “esecutivo” dovrà indicare i necessari
quantitativi dei materiali inerti da utilizzarsi, prevedere nei “fronti scoperti” mirati
interventi mitigativi di bio ingegneria in particolare con l’ausilio anche di bio stuoie
nonché indicare la precisa tempistica attuativa;
3)
della Comunità Montana Ovest di Borgo Val di Taro in merito al vincolo idrogeologico
prot. n° 318/4.2 in data 17/01/2012, parere favorevole con le con le seguenti prescrizioni:
- comunicare al personale del comando Forestale Competente per territorio la data di inizio e
quella dell’avvenuto termine dei lavori;
- il materiale di risulta delle opere di scavo e sbancamento non utilizzato localmente dovrà
essere portato a rifiuto in aree idonee o discariche autorizzate adatte allo scopo e comunque i
materiali sistemati nel lotto non dovranno divenire causa di dissesto o di alterazione del
regime delle acque;
- nell’intorno dell’area di scavo si dovranno realizzare e mantenere una serie di collettori
idrici che dovranno governare le acque nella rete idrografica verificando che non diventino
motivo di dissesto;
- la sistemazione finale dell’area dovrà essere eseguita attraverso il modellamento delle
superfici residue dell’attività estrattiva ,il posizionamento del terreno vegetale di copertura e
la messa a dimora di essenze arbustive ed arboree autoctone.
- L’ultimazione dell’opera è consentita per un periodo temporale per un periodo di cinque
anni dalla data della presente autorizzazione.
ATTESO che a seguito delle prescrizioni impartite la convenzione proposta dalla Sig.ra Magnani è
stata opportunamente adeguata e modificata;
RITENUTO di dover approvare l’allegato schema di convenzione così come modificato ed
integrato;
DATO ATTO che la ditta soc. LA PIETRA DI CASSIO di Giulia Magnani, con sede in Terenzo loc. Scanzo, si impegna a versare annualmente al Comune, in unica soluzione entro e non oltre il 31
dicembre di ogni anno, una somma di € 0,258 per ciascun mc. di pietra da taglio e € 0,465 per
ciascun m3 di inerti non pregiati scavati, in conformità alle tariffe determinate dalla Giunta
Regionale, ai sensi del 2° comma dell'Art. 12 della L.R. 17/91 e che detta somma sarà aggiornata
secondo i tempi ed i modi previsti con provvedimento della Giunta Regionale;
DATO ATTO che a garanzia dell'adempimento degli obblighi derivanti dalla presente convenzione
predisposta ai sensi del primo comma, lettera e) dell'art. 12 della L.R. 17/91 e all'art.9 delle NTA del
P.A.E., la Ditta deve prestare al Comune, alla firma del presente atto, una garanzia finanziaria nella
misura e con prescrizioni appresso specificate:
a) l'ammontare della garanzia di cui sopra è stabilito nella misura di € 130.610,00 corrispondente
al 100% della spesa presunta, come rilevato dal computo metrico estimativo allegato agli atti di
progetto;
b) la garanzia di cui al precedente comma è costituita a mezzo di ........................... (fidejussione
bancaria o assicurativa) contratta in data .................................. presso l'Istituto
..........................................., ferma restando la possibilità di cambiare istituto fidejussore,
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c)
d)
e)
f)
g)
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dandone comunicazione al Comune entro 10 giorni dall'avvenuto cambiamento, a pena di
decadenza della autorizzazione;
il valore della garanzia in questione è aggiornato ogni anno nella misura pari al 100% della
variazione, accertata dall’ISTAT, dell'indice generale del costo di costruzione di un fabbricato
residenziale verificatasi nell'anno precedente, assumendo come indice iniziale quello dell'anno e
del mese in cui è stata rilasciata l'autorizzazione. L'aggiornamento deve essere effettuato
prendendo come base i dati mensili pubblicati sul Bollettino mensile di statistica edito
dall'ISTAT;
entro 15 giorni dalla data di scadenza della fidejussione, la Ditta deve fornire al Comune idonea
attestazione rilasciata dall'istituto fidejussore che confermi la permanenza della fidejussione e
specifichi il valore e la scadenza della garanzia prestata;
la mancata attestazione di cui alla precedente lettera d), nei termini ivi previsti, comporta l'avvio
della procedura di decadenza dell'autorizzazione prevista dall’art. 16 della L.R. 17/91 e
l'eventuale successivo incameramento delle garanzie;
la Ditta si obbliga a far inserire nel contratto fidejussorio una clausola con la quale l'istituto
fidejussore si impegna a soddisfare l'obbligazione assunta su richiesta del Comune, da notificare
anche alla Ditta, con congruo anticipo, con esclusione del beneficio di cui al 2° comma dell'Art.
1944 del codice civile e senza attendere la sentenza giudiziaria;
all'inizio di ogni anno, sulla base della relazione annuale di cui al successivo Art.18 ed in
relazione allo stato di avanzamento delle opere di ripristino finale, sulla base dell'esito
favorevole del collaudo, che deve avvenire dopo almeno un ciclo vegetativo, si provvederà alla
corrispondente riduzione del valore della garanzia fidejussoria. L'aggiornamento di cui al
precedente punto c) deve tener conto della riduzione del valore della garanzia di cui trattasi.”;
VISTO il parere in ordine alla regolarità tecnica rilasciato dal Responsabile del servizio, ai sensi
dell’art.49 del D.Lgs 18.08.2000,n.267;
DATO ATTO che il presente atto non comporta spesa a carico del bilancio (e pertanto non si
richiede il parere in ordine alla regolarità contabile) bensì comporta come detto un’entrata ai sensi
del secondo comma art. 12 L.R. n. 17/1991 e s.m., che sarà utilizzata per le finalità di cui al terzo
comma stesso articolo;
VISTO l’Art. 48 del D.Lgs. 267/00 e richiamata la competenza di quest’organo anche in
considerazione del disposto dell’Art. 12 quarto comma L.R. 17/1991 e successive modifiche;
Con voti favorevoli espressi in forma palese
DELIBERA
1) di prendere atto, per tutto quanto previsto in narrativa, dei pareri espressi dagli Enti in premessa
citati e riportati nello schema allegato;
2) di dare atto che la Commissione Tecnica Infraregionale per le Attività Estrattive, nella seduta
del 22/11/2011 ha espresso il proprio assenso condizionato alle prescrizioni recepite nello schema di
convenzione allegata;
3) di approvare detta convenzione allegata alla presente costituendone parte integrante;
4) di dare atto che la ditta LA PIETRA DI CASSIO di Giulia Magnani, con sede in Terenzo - loc.
Scanzo, si impegna a versare annualmente al Comune, in unica soluzione entro e non oltre il 31
dicembre di ogni anno, gli oneri previsti dalla vigenti leggi in materia;
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5) di prendere atto che il Responsabile del settore tecnico provvederà alla sottoscrizione della
scrittura privata autenticata, tramite notaio, in nome e per conto del Comune di Terenzo, che verrà
registrata e trascritta, con ogni spesa a carico della Ditta;
6) di dare atto che il Responsabile del settore tecnico è autorizzato, nel caso in cui si riscontrino
inesattezze o imprecisioni per quanto riguarda i beni oggetto del presente atto, ad apportare
modifiche non sostanziali;
7) di dare atto che il Responsabile del Settore Tecnico procederà, altresì a rilasciare apposita nuova
autorizzazione per una durata di anni cinque.
SUCCESSIVAMENTE
LA GIUNTA COMUNALE
RAVVISATA la necessità e l’urgenza di provvedere in merito;
CON VOTI unanimi favorevoli;
DELIBERA
di dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile,ai sensi dell’art.134, 4° comma del D.Lgs
18.08.2000, n.267.
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Visto: si esprime parere favorevole, in ordine alla regolarità tecnica ai sensi e per gli effetti dell’art.
49, comma 1, del T.U. approvato con D.Lgs n. 267 del 18.08.2000.
IL RESPONSABILE DEI SERVIZI
F.to Pesci Geom. Silvio
_____________________________________________________________________________
Letto, approvato e sottoscritto.
IL PRESIDENTE
IL SEGRETARIO COMUNALE
F.to Cattani Dr.ssa Maria
F.to Caffarra Dr.ssa Maddalena
PUBBLICAZIONE
Pubblicata all’albo pretorio di questo Comune per 15 giorni consecutivi a partire da oggi 22
febbraio 2012 fino all’8 marzo 2012.
Trasmessa in elenco ai capigruppo ai sensi dell’art. 125 del D.Lgs. 267/2000.
Terenzo, 22 febbraio 2012
IL SEGRETARIO COMUNALE
F.to Caffarra Dr.ssa Maddalena
ESECUTIVITA’
La presente deliberazione pubblicata all’albo pretorio di questo Comune è diventata esecutiva ai
sensi dell’ultimo comma dell’art.134 del D. Lgs. 267/2000 in data 15 febbraio 2012.
IL SEGRETARIO COMUNALE
F.to Caffarra Dr.ssa Maddalena
________________________________________________________________________________
Copia conforme all’originale, in carta libera, ad uso amministrativo.
Terenzo, 22 febbraio 2012 .
IL SEGRETARIO COMUNALE
Caffarra Dr.ssa Maddalena