latte, accordo raggiunto: 36 centesimi per tre mesi. confagricoltura
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latte, accordo raggiunto: 36 centesimi per tre mesi. confagricoltura
Periodico della Confagricoltura di Mantova in abbonamento postale chiuso in tipografia il 3 dicembre 2015 Anno LXVI - N. 23 - 7 dicembre 2015 LATTE, ACCORDO RAGGIUNTO: 36 CENTESIMI PER TRE MESI. CONFAGRICOLTURA SODDISFATTA A METÀ. Il materiale non pubblicato non si restituisce - Direz., Redaz. e Amministraz. Via Luca Fancelli, 4 - Mantova - Tel. 0376.330711 Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/MN CONFAGRICOLTURA MANTOVA VERSO IL VOTO. L’editoriale di Matteo Lasagna Q P arla di «moderata soddisfazione» il presidente di Confagricoltura Mantova, Matteo Lasagna, commentando l’accordo raggiunto da tutti gli attori della filiera lattiero casearia dopo settimane convulse, di proteste e riunioni in cerca di un compromesso accettabile. Di fatto, il gruppo Lactalis ha firmato un’intesa che ha validità trimestrale e fissa il prezzo del latte all’origine a 36 centesimi al litro, quindi 2,1 centesimi in più rispetto ad ottobre. «Si potrà contare su un apprezzabile innalzamento della remunerazione alla stalla rispetto alla situazione attuale – ha detto Lasagna – a questo incremento, andrà poi ad aggiungersi un altro centesimo di euro al litro che verrà garantito agli allevatori dall’utilizzazione, da parte del Mipaaf, INCENTIVI PER I GIOVANI, AL VIA IL BANDO DEL PSR. PAG. 2 dei 25 milioni di fondi straordinari stanziati dall’Unione europea per far fronte all’attuale emergenza». Apprezzabile, per Confagricoltura Mantova, anche il fatto che Lactalis abbia rinunciato al modello di indicizzazione del prezzo del latte proposto negli ultimi mesi e basato sull’andamento del mercato tedesco: un meccanismo considerato inadeguato alla situazione italiana, data la diversità del contesto di riferimento e la differente destinazione d’uso del latte italiano. «Altro aspetto sicuramente positivo – ha aggiunto Lasagna – è la sottoscrizione dell’accordo da parte della grande distribuzione che per la prima volta si assume impegni specifici volti a promuovere e valorizzare il latte italiano e i suoi derivati all’intercontinua nella seconda pagina 2015, PIÙ OMBRE CHE LUCI NELL’ANNATA AGRARIA DI CONFAGRICOLTURA. confagricolturamantova.it uando si tagliano traguardi significativi all’interno di un’associazione, il successo non è mai di uno solo perché una realtà come Confagricoltura implica partecipazione e l’unione di più persone che perseguono obiettivi comuni. Prima di delineare il bilancio di fine mandato, voglio quindi ringraziare quanti hanno creduto in me, sostenuto il mio lavoro e quello della giunta che presiedo. Senza una base associativa solida sarebbe stato impossibile raggiungere risultati concreti. L’ultimo triennio ha visto un aumento dei soci, passati dai 3.779 del 2012 ai 3.908 del 2015, e della loro fidelizzazione, visto che non c’è un turnover. Numeri che premiano l’impegno di tutte quelle persone che lavorano alacremente per tutelare le imprese associate a Confagricoltura Mantova. Questi tre anni di presidenza sono stati segnati da una profonda innovazione, soprattutto per quancontinua nella seconda pagina IN ITALIA IMPRESE AGRICOLE DIMEZZATE IN DIECI ANNI. PAG. 4 PAG. 5 ATTUALITÀ continua dalla prima pagina continua dalla prima pagina no del suo sistema di distribuzione». Ricordiamo che la crisi del lattiero-caseario italiano ha origine dal crollo dei costi della materia prima. Negli ultimi 6 - 7 anni il prezzo è precipitato al punto che oggi il latte viene pagato al di sotto dei costi di produzione e gli allevatori fanno fatica ad alimentare le mucche. Nel 2015 il Italia hanno chiuso mille stalle con effetti irreversibili sull’occupazione, l’economia, l’ambiente e sulla qualità dei prodotti. A complicare la situazione contribuisce la fine del regime della quote latte. E a rimetterci sono anche i consumatori che pagano il latte oltre il 30 % in più rispetto alla Germania e il 20 % in più rispetto alla Francia. «Di certo un accordo di tre mesi non dà garanzie a lungo termine e non rappresenta una soluzione definitiva – conclude Lasagna – ma avvia un percorso per stabilire nuovi rapporti di filiera e con le istituzioni, supera le contrapposizioni e ripristina un dialogo necessario per portare alla valorizzazione del latte italiano e del lavoro dei nostri produttori. Non esultiamo di gioia perché febbraio è vicino e questa resta aperta, ma manterremo la guardia alta e metteremo in atto tutti gli strumenti possibili per difendere l’eccellenza del nostro latte e gli interessi di chi lo produce». to riguarda l’offerta di servizi sempre più pratici, ma anche economicamente sostenibili. Per superare le difficoltà di accesso al credito, abbiamo studiato strumenti finanziari più vicini alle esigenze delle imprese. Abbiamo messo a disposizione dei nostri associati le migliori soluzioni assicurative disponibili sul mercato e seguito attentamente i problemi normativi e tecnici degli impianti per la produzione di energia rinnovabile connessi all’attività agricola. Anche i servizi alla persona sono in crescita: il nostro Patronato - che si occupa di pratiche relative alle pensioni, alla contribuzione e alle prestazioni in materia infortunistica - avrà presto una nuova sede proprio di fronte a quella di Confagricoltura Mantova, all’angolo tra viale Piave e via Fancelli. E poi abbiamo inve- stito su una comunicazione chiara e puntuale, diramata tanto attraverso i canali più tradizionali quanto sui social, per far sì che i soci fossero sempre aggiornati su tutte le novità e le scadenze riguardanti il settore. Il momento è indubbiamente delicato, soprattutto per alcuni settori, ma non dimentichiamo che il Governo ci ha dato un segnale forte con la Legge di Stabilità, prevedendo per il 2016 l’azzeramento dell’Irap agricola e la cancellazione dell’Imu, misure affatto scontate e che rappresentano grandi successi sindacali. Agli associati chiedo soprattutto di andare al voto il 10 dicembre perché è importante far sentire la propria voce. Molto è stato fatto, ma molto resta da fare per dare stabilità al settore e un giusto reddito alle aziende. Io garantisco massimo impegno, e voi? INCENTIVI PER I GIOVANI, AL VIA IL BANDO DEL PSR. E’ in dirittura d’arrivo la misura a sostegno dei giovani che si insediano per la prima volta in azienda agricola nell’ambito del nuovo programma di sviluppo rurale. La Regione Lombardia, infatti, fa sapere che dal prossimo 15 dicembre dovrebbe essere aperto il bando per presentare la domanda di aiuto ai sensi dell’Operazione 6.1.01 “Incentivi per la costituzione di nuove aziende agricole da parte di giovani agricoltori. Al momento, si può anticipare che il giovane deve essersi insediato da Dal prossimo 15 dicembre dovrebbe essere aperto il bando per presentare la domanda. meno di 12 mesi alla data di presentazione della domanda, quindi da inizio 2015. Inoltre, il beneficiario deve avere un’età compresa fra 18 e 40 anni non ancora compiuti, essere titolare di impresa agricola oppure legale rappresentante di una società agricola. L’impresa deve avere una dimensione minima economica stabilita in 18mila di produzione standard e massima di 200mila euro sempre di produzione standard. Il premio unico è di 20mila euro, erogabile in due soluzioni (anticipo e saldo). Per poter presentare la domanda di contributo è necessario rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Mantova. AGRICHECK, ACCORDO SUL CREDITO TRA CONFAGRICOLTURA E BANCO POPOLARE. C 2 on la firma da parte del Presidente di Confagricoltura Mario Guidi diventa operativo l’accordo creditizio con Banco Popolare. La convenzione, sottoscritta in data 13 novembre 2015, interessa tutte le banche del Gruppo, quindi Banca Popolare di Novara, Banca Popolare di Verona, Banca di S. Gemignano e S. Prospero, Credito Bergamasco, Banca Popolare di Lodi, con una presenza di circa 2mila filiali, distribuite su tutto il territorio nazionale. L’accordo è stato redatto sulla falsariga di quanto Confagricoltura ha già firmato con altri primari istituti di credito nell’ambito del “Progetto credito – Agricheck” e pre- vede particolari agevolazioni a favore delle imprese agricole associate che presentano agli sportelli delle banche del Gruppo la documentazione di analisi finanziaria predisposta mediante il programma Agricheck. In particolare, è stata prevista dal Banco Popolare un particolare iter di segnalazione, che prevede il rilascio all’azienda richiedente da parte della sede di Confagricoltura provinciale di una lettera accompagnatoria con l’attestazione di socio, che l’impresa dovrà consegnare allo sportello della banca al momento della presentazione della domanda insieme al documento di Agricheck. Le banche del Gruppo Banco Popolare si impegnano a riconoscere a queste aziende una riduzione del 50% delle spese di istruttoria sui finanziamenti. Al fine di abbreviare i tempi e dare certezza di applicazione delle agevolazioni, la direzione del Banco Popolare ha previsto per l’impresa richiedente già cliente la possibilità di rivolgersi direttamente allo specialista agricoltura di propria competenza territoriale di cui all’elenco qui di seguito allegato. Per informazioni, dott. Roberto Biondo, telefono 0376/330722 – mail: [email protected] 2015, PIÙ OMBRE CHE LUCI NELL’ANNATA AGRARIA DI CONFAGRICOLTURA. U n’annata agraria non facile, contrassegnata dalla siccità estiva e più recentemente dalla psicosi che ha colpito il settore delle carni rosse, oltre che dalle cicliche tensioni sul prezzo del latte: questi gli aspetti salienti emersi da un’indagine che Confagricoltura Mantova ha eseguito fra le aziende associate. Il bilancio è in chiaroscuro: mentre l’ortofrutticolo specializzato guadagna terreno e tornano in auge colture dimenticate come la canapa, la soia e il mais registrano notevoli difficoltà, tanto che nel saldo finale Confagricoltura vede più ombre che luci. «Non dimentichiamo che quest’anno gli imprenditori agricoli mantovani hanno perso circa il 9% dei contributi Pac – sottolinea il presidente dell’organizzazione, Matteo Lasagna – Non resta che aspettare il Programma di Sviluppo Rurale della Lombardia, strumento imprescindibile per sostenere la crescita delle nostre aziende». Cereali autunno – vernini. Buone le produzioni, male i prezzi. Frumento tenero e duro, insieme all’orzo, rappresentano per il Mantovano la seconda realtà produttiva agricola dopo il mais con più di 31mila ettari. Superfici in crescita del 10% soprattutto per il grano duro, nel corso del 2015 rispetto all’anno precedente, anche grazie alla nuova riforma PAC che impone una maggiore diversificazione nel numero delle colture da praticare in azienda. Cereale Superficie in ettari Frumento tenero 18.172 Frumento duro 8.946 Orzo 4.175 Per quanto riguarda le produzioni, dall’indagine di Confagricoltura risultano rese mediamente buone, attorno alle 6.5 tonnellate di granella per ettaro, in linea col livello dell’anno scorso. Un inverno relativamente freddo e una primavera mite hanno favorito i cereali autunno-vernini. Dal punto di vista qualitativo, invece, si sono riscontrati dati nella media, solo in alcuni casi il frumento tenero ha registrato pesi specifici non adeguati, probabilmente a causa del caldo della prima parte di giugno che ha penalizzato il processo di maturazione. Note dolenti arrivano dai prezzi: Cereale Variazione rispetto 2014 Frumento tenero -1,5% Frumento duro -5,5% Orzo -2,5% Costi di produzione in aumento del 2% per il rincaro di fertilizzanti e sementi. Mais. L’andamento meteorologico di quest’estate non sarà certo ricordato con piacere dai produttori di mais. Negli areali più vocati della Pianura Padana, la siccità del mese di luglio e di parte di quello di agosto, aggravata da temperature da record, ha determinato rese in calo che si aggirano da un - 15% dove si è irrigato di più, 5-6 volte nell’arco di un paio di mesi, fino a un - 30% negli appezzamenti ove si è fatto ricorso a interventi irrigui di soccorso di minor entità. In ogni caso, c’è stato un anticipo dei tempi di raccolta: un paio di settimane per gli ibridi più precoci, confermando il generale calo delle rese produttive. Proprio la richiesta di più interventi irrigui ha determinato un aumento sensibile dei costi produttivi. Rispetto alle canoniche 2-3 irrigazioni per anno, si è raddoppiato il numero di interventi di soccorso. Da qui un aumento dei costi di produzione di circa l’8% rispetto a un anno fa. La diminuzione del prezzo dei carburanti agricoli, specchio del calo del costo del petrolio, ha compensato solo parzialmente l’incremento del valore colturale, che altrimenti avrebbe subito aumenti sicuramente più consistenti. Si può comunque calcolare che produrre un ettaro di mais, utilizzando 4-5 interventi irrigui, sia costato non meno di 2.380 euro. Sul fronte dei prezzi, dopo una partenza stentata dei listini si registrano dei recuperi, tanto che rispetto a 12 mesi fa il prezzo sulla piazza di Mantova è in aumento del 3,8%. In ogni caso, per un bilancio in pareggio sarebbe stato necessario produrre almeno 14 tonnellate per ettaro di granella. Impresa impossibile. Da notare, infine, la novità della diversificazione mercantile per valutare i prodotti con meno aflatossine, che effettivamente premia i produttori che hanno lavorato meglio. Superfici in sensibile calo, 59.852 ettari contro i 66.410 dell’anno prima. Soia. A Mantova la superficie coltivata a soia è addirittura raddoppiata rispetto al 2014, passando da 9.329 ettari a 19mila (+103%). Complice il greening, che spinge sulle leguminose a discapito del mais. Le rese, però, restano scarse: in media 3,5 tonnellate/ettaro rispetto alle 4,5 tonnellate dell’anno scorso (-25%). Perché? La siccità prolungata e le temperature record hanno provocato stress alle piante e l’insorgenza di forti attacchi di ragnetto rosso, un parassita della soia. Non ATTUALITÀ solo. Gli agricoltori hanno dovuto affrontare anche un aumento dei costi di produzione perché gli interventi irrigui necessari sono stati tre o addirittura quattro, mentre di solito ne bastavano due. Inoltre i trattamenti chimici contro il ragnetto rosso, notoriamente dispendiosi, hanno alzato ulteriormente i costi di produzione del 6-7% rispetto a un anno fa. Oggi i prezzi, dopo una partenza lenta dei listini, denotano aumenti del 4,5% rispetto a un anno fa, comunque non sufficienti a compensare gli elevati costi produttivi. Altre colture. Il riso ha aumentato la superficie a 1.216 ettari rispetto ai 1.030 del 2014, con rese stabili. Prezzi in sensibile calo per il vialone nano del 18%. L’erba medica, grazie alle regole del greening, ha aumentato ulteriormente le superfici a 26.355 ettari, contro i 25.357 del 2014. Rese di fieno in calo del 30% a causa della siccità e degli attacchi di lepidotteri defogliatori e prezzi del fieno in calo di oltre il 18%. Il pomodoro da industria ha aumentato le superfici a oltre 4.000 ettari, contro i 3.636 dell’anno scorso. Soddisfacenti le rese, ma aumento sensibile dei costi di produzione per il maggior numero di irrigazioni e trattamenti contro alcuni funghi. La barbabietola da zucchero è crollata ai minimi storici come superfici, con 1.685 ettari. Rese in calo a causa della siccità, livello qualitativo moderatamente soddisfacente. Il melone si è attestato sui 2.462 ettari, aumentando rispetto ai 2.290 del 2014. Buoni i prezzi, spinti in alto da un aumento dei consumi dovuto al clima torrido di luglio-agosto. La pera ha fornito buone rese e prezzi in rialzo del 25-30% rispetto a un anno fa. Per la vite si registrano rese in calo, ma buona qualità dell’uva. Zootecnia. Latte e prodotti lattiero-caseari. Il prezzo del latte alla produzione è in caduta libera con costi che, per quello da industria, si aggirano sui 34-35 euro/quintale, contro i 40 euro dello scorso anno (-12%). I costi produttivi si aggirano sui 42-45 euro/quintale, si sottolineano quindi perdite di reddito sensibili. Il Grana Padano presenta cali di prezzo del 2% rispetto a dodici mesi fa, mentre la situazione del Parmigiano Reggiano è praticamente invariata. Bovini da macello. Negli ultimi mesi si stavano registrando timidi segnali di ripresa, con un 5-6% di aumento dei prezzi, anche se i costi di produzione sono in notevole aumento (+10%) visto i blocchi delle importazioni dalla Francia di animali da ristallo a causa delle restrizioni per la lingua blu. Le notizie negative apparse sulla stampa in questi giorni stanno facendo crollare i prezzi, vanificando i leggeri aumenti degli ultimi mesi. Suini da macello. Prosegue l’agonia dei listini alla produzione dei suini da macello in circuito tutelato, che in dodici mesi perdono quasi il 2% di prezzo. Ciò in un contesto mercantile sempre più difficile, derivante dai contrasti e dagli atteggiamenti poco costruttivi della parte industriale in ambito CUN suini. 3 STATISTICHE L e aziende iscritte nel Registro delle imprese delle camere di commercio per tutti i settori, nel terzo trimestre 2015, sono in aumento rispetto l’anno precedente, dello 0,3%, anche se, dal 2010 ad oggi, si sono perse 49.132 imprese, pari a -0,8%. Rispetto al quadro generale, le imprese agricole iscritte nel Registro (con partita IVA e quindi rivolte al mercato) diminuiscono, nell’ultimo anno, dello 0,7%, con una variazione negativa nel quinquennio 2010-2015 di 98.966 (-11.51%). La tendenza è sostanzialmente coerente con la diminuzione (-9,2%) della totalità delle aziende agricole (con o senza partita IVA) registrata dall’Istat nel periodo 2010-2013. Tale fenomeno è conseguente alla riduzione della SAU (Superficie Agricola Utilizzata) nazionale (-3,3% nel triennio) e a fenomeni di accorpamento che hanno prodotto un incremento della SAU ALTRO CHE BOOM GIOVANI, DIMINUISCONO LE AZIENDE UNDER 35. Anno Numero imprese under 35 Variazione % su anno precedente 2010 65.073 - 2011 61.603 -5,33 2012 58.663 -4,77 2013 54.480 -7,13 2014 51.098 -6,21 2015 47.245 -7,54 (elaborazione Confagricoltura su dati Unioncamere) media aziendale dai 7,9 ettari del 2010 agli 8,4 ettari del 2013. Decisamente più marcata è la riduzione delle imprese agricole iscritte nel Registro delle imprese condotte da giovani di età inferiore ai 35 anni: fra il 2010 e il terzo trimestre 2015 si registra la scomparsa di 17.828 imprese (-27,4%); nello stesso periodo, la generalità delle imprese agricole è diminuita invece del 11,5%. «È evidente - ha detto Matteo Lasagna, presidente di Confagricoltura Mantova - che parte del fenomeno è dovuta al superamento dei 35 anni da parte dei conduttori non rimpiazzati da nuovi imprenditori, con un sostanziale impoverimento della classe di età più giovane dei capi azienda nazionali. E questo alla faccia di chi, evidentemente non conoscendo i numeri, vede un ritorno alla terra da parte dei giovani. Sta di fatto – ha chiuso Lasagna - che le imprese agricole condotte da under 35, iscritte presso le Camere di Commercio, rappresentano il 6,2% del totale, quando nel 2010 erano il 7,6%». In ultima analisi, si confermano, anche fra le aziende agricole che producono per il mercato, le difficoltà di ricambio generazionale della nostra agricoltura, già rilevate dall’Istat nel Censimento dell’Agricoltura 2010 che prende in esame la totalità delle aziende agricole: il 72,4% è condotto da una persona di oltre 50 anni. IN ITALIA IMPRESE AGRICOLE DIMEZZATE IN DIECI ANNI. I n dieci anni nell’Unione europea è sparita più di un’azienda agricola su quattro. E in Italia il fenomeno è ancora più marcato: dal 2003 al 2013 il numero di imprese attive nel settore primario è diminuito del 48,6%, ne è scomparsa quasi una su due a fronte del - 27,5% della media europea. I dati sono di Eurostat, l’ente di statistica comunitario che ha pubblicato un rapporto sulla situazione del comparto che spiega questa moria con la tendenza alla concentrazione. 4 In aumento la superficie media aziendale. Nel periodo in esame, nell’intera Unione europea sono spariti quattro milioni di aziende agricole, ma la superfice dedicata all’agricoltura è rimasta «sostanzialmente invariata». Non in Italia, dove la quota di suolo agricolo rispetto al territorio totale è calata al 6,9%, - 7,8% dal 2003 a fronte del +0,1 per cento della media europea. Il quadro della situazione è chiaro: nel nostro Paese si registra un crollo significativo dell’agricoltura. Oggi nell’Ue si contano dieci milioni e 800mila aziende agricole, di cui - secondo Eurostat - un milione e 10mila in Italia. L’estensione media di terreno delle “fattorie” è passata da 11,7 ettari del 2003 a 16,1 ettari nel 2013 e in Italia la crescita è stata anche più netta. Un altro aspetto da evidenziare è l’anzianità media degli agricoltori: nel Belpaese quasi uno su quattro, il 39,7%, ha più di 65 anni, mentre gli under 35 sono appena il 4,5%. Ma il problema è più generale perché in media gli agricoltori europei over 65 sono il 31,1%, quasi uno su tre, mentre gli under 35 sono il 6%. Se poi si sommano gli over 55 agli over 65 nell’Ue si raggiunge il 55,8% sulla media Ue, in Italia il 63%. QUOTE LATTE PARMIGIANO REGGIANO, IN UN ANNO SCAMBI PER 18MILIONI. Q uasi 18 milioni di euro di scambi. «È questo il primo effetto dell’istituzione – comunicano dal Consorzio di tutela - del Registro quote latte Parmigiano Reggiano (QLPR), passaggio che fece di questo prodotto l’unica Dop europea che assegna direttamente agli allevatori, cioè ai titolari della materia prima a qualità distintiva, le quote latte da destinare alla trasformazione, contrariamente a quanto avviene per altre produzioni Dop che assegnano le quote ai caseifici». «L’istituzione del registro - spiega il Consorzio - si legò strategicamente alle possibilità concesse dal “Pacchetto latte” e avvenne nel momento in cui si andava verso la cessazione delle quote latte europee, con il con seguente azzeramento di un valore che sino a quel momento era in mano ai produttori. Proprio per questo - aggiunge il Consorzio - l’aspetto più rilevante dell’operazione è proprio l’assegnazione di quote di esclusiva proprietà degli allevatori, che da quel momento hanno potuto decidere se utilizzarle TECNICO-ECONOMICO per mungere latte da destinare a Parmigiano Reggiano o trasferirle a terzi o, ancora, se usarle come elemento di garanzia per ottenere credito». Ricordiamo che l’operazione ha interessato 3.348 allevamenti del comprensorio del Parmigiano Reggiano, ai quali sono state assegnate quote per 16,7 milioni di quintali di latte destinabili alla trasformazione (3,6 milioni per la montagna e il resto per le zone di collina e pianura). «In questi dodici mesi - puntualizza il Consorzio di tutela - le compravendite di quote iscritte al Registro si sono così tradotte in 300 contratti relativi a oltre 900mila quintali di quote latte Parmigiano Reggiano, mentre altre quote per 700mila quintali di latte sono state date in pegno a garanzia di finanziamenti e, infine, quote corrispondenti a 190mila quintali di latte sono state oggetto di pignoramento, evitando che altri beni degli allevatori subissero questo blocco. Complessivamente, e tenendo conto di prezzi correnti sicuramente influenzati dalla crisi attuale - prosegue l’Ente di tutela - il valore di queste operazioni sviluppate in un anno sfiora i 18 milioni di euro. Considerando la produzione totale interessata al Registro e il valore delle quote in condizioni di minore sofferenza delle quotazioni, che stanno già manifestando qualche segnale di rialzo - chiude il Consorzio - il valore creato per gli allevatori supera i 360 milioni di euro». LA TASSA ANNUALE FLOROVIVAISTI SCADE IL 31 GENNAIO. S i ricorda che tutti i vivaisti iscritti al Registro Ufficiale dei Produttori (RUP) ed i produttori di patate da consumo devono versare le tariffe annue, entro il 31 gennaio, per i controlli fitosanitari alla produzione e alla circolazione dei vegetali e/o prodotti vegetali. Il pagamento della tariffa ha validità 1° gennaio - 31 dicembre di ogni anno. L’ente competente è ERSAF (Ente regionale per lo sviluppo in agricoltura e per le foreste). Tariffe: - Aziende iscritte al RUP senza passaporto euro 25,00 - Aziende iscritte al RUP con passaporto normale - euro 50,00 - Aziende iscritte al RUP con passaporto ZP - euro 100,00 - Produttori di patate da consumo euro 20,00 - Piccoli produttori: nessuna tariffa Modalità di versamento: - pagamenti tramite bollettino di c/c postale n. 92700434 intestato a ERSAF, via Pola 12, 20124 Milano. - pagamenti tramite c/c bancario n. 1000/00300001 intestato a ERSAF, via Pola 12, 20124 Milano – codice IBAN IT27P0306909790100000300001. Causale del pagamento indicare in entrambi i casi i codici: “cap. 294 per tariffa RUP e cap. 296 per tariffa rilascio autorizzazione vivaistica. Indicare inoltre il codice fiscale se persona fisica o P. IVA se persona giuridica. Si ricorda inoltre che in caso di mancato o tardato pagamento vengono applicate le sanzioni previste per legge. RIFIUTI AGRICOLI, CONSEGNARE I DOCUMENTI PER IL 2015. R icordiamo che le imprese agricole che producono vuoti di contenitori fitofarmaci, olio esausto, batterie, contenitori medicinali veterinari, plastica, ecc. devono comunicare ogni mese ai nostri uffici la produzione di rifiuti, così come previsto dalla normativa vigente, utilizzando il registro verde consegnato ad inizio anno; le medesime schede mensili sono da consegnare anche se non si è prodotto alcun rifiuto. In caso di smaltimento, inoltre, dovranno essere consegnate le copie dei relativi formulari. Infatti, le registrazioni sul registro di carico scarico aziendale devono essere eseguite mensilmente. Invitiamo, pertanto, gli associati, ad inoltrare al più presto i documenti relativi ai rifiuti prodotti o smaltiti nel corso del 2015 ai nostri uffici zona od all’ufficio ambiente della sede di Mantova. Infatti, entro il prossimo 30 aprile sarà necessario presentare la dichiarazione annuale MUD, che riepiloga produzione e smaltimenti effettuati nel 2015. Vale la pena ricordare che sono sempre più frequenti i controlli in azienda sulla verifica del rispetto da parte dell’impresa agricola di tali adempimenti. In caso di inadempienze, oltre alle sanzioni previste dalla legge, scatta anche la decurtazione dei contributi comunitari percepiti dall’azienda, come previsto dalle norme della condizionalità. Per maggiori informazioni potrà rivolgersi all’Ufficio zona o all’Ufficio ambiente della sede di Mantova (telefono 0376/330706). 5 VITA SINDACALE D a Pozzolo - passando per Marengo e Marmirolo e arrivando a Soave - c’è spalmato un territorio agricolo che qui, oggi, è ampiamente rappresentato». Nelle parole pronunciate da don Gabriele Rubes durante la santa messa officiata per la Giornata del ringraziamento è riassunta la grande partecipazione di agricoltori, cittadini e istituzioni a quello che ormai è un appuntamento irrinunciabile per chi lavora nel nostro settore. Del resto, come ha ricordato Papa Francesco nel suo messaggio lo scorso 22 novembre, l’agricoltura continua a giocare un ruolo determinante: «Senza suolo fertile non c’è vita, senza suolo fertile non c’è futuro. Il futuro non sarà del cemento, dell’asfalto, del vetro e dei metalli». Per l’occasione, gli agricoltori di Marmirolo sono arrivati con i trattori fino alla chiesa parrocchiale, sostando nella via chiusa al traffico per concessione dell’amministrazione comunale. Durante I TRATTORI INVADONO MARMIROLO PER LA GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO. la messa, al momento dell’offertorio, sono stati portati all’altare il pane e il vino, simboli eucaristici, e i cesti contenenti i frutti della terra e i prodotti derivati dall’allevamento e dalla loro trasformazione. Al termine della celebrazione è stata letta la preghiera dell’agricoltore e offerto il pane portato all’altare e tagliato a pezzetti da don Gabriele in segno di condivisione. Fuori, sul sagrato della chiesa, il sacerdote ha infine impartito la benedizione ai molti mezzi agricoli, più di cinquanta trattori in tutto. Hanno partecipato a questo momento gli agricoltori di Marmirolo, Marengo, Pozzolo, Soave e molti nostri associati. Presenti anche il sindaco di Marmirolo, Paolo Galeotti, e il presidente di zona di Confagricoltura, Roberto Alberti. Un ringraziamento speciale a Carlo Stefanini e Cristiano De Cesari per l’impegno profuso nell’organizza- zione di questa giornata. Da segnalare anche la presenza di Mirta Coghi e del segretario di zona Arrigo Morselli che ha suonato l’organo accompagnando il coro parrocchiale. SICUREZZA SUL LAVORO, CRESCE IL BISOGNO DI FORMAZIONE. I datori di lavoro che non conferiscono incarichi esterni e che non hanno mai frequentato corsi specifici sono tenuti a partecipare a corsi di formazione di 32 ore e, ogni cinque anni, a fare dieci ore di aggiornamento. È quanto prevedono le disposizioni in materia di sicurezza sul posto di lavoro. Il corso base di primo soccorso è di dodici ore fino a cinque dipendenti, nel caso in cui il numero di dipendenti sia più alto, le ore salgono a sedici e ogni tre anni occorre aggiornarsi per almeno quattro ore. La prevenzione di incendi , invece, richiede otto ore di corso con prova fi- nale di spegnimento di fuochi controllati. Anche i dipendenti, fatta eccezione per gli stagionali, devono frequentare corsi di almeno dodici ore e fare altre sei ore di aggiornamento entro cinque anni. In presenza di più dipendenti, ogni azienda dovrà fare riferimento a un Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (Rls), che per la prima volta sarà tenuto a sostenere un corso parallelo al Responsabile del servizio prevenzione e protezione (Rspp) strutturato in 32 ore di formazione e almeno quattro di aggiornamento all’anno. Col decreto Milleproroghe del gennaio 2015 l’abilitazione all’uso di macchine agricole come trattori, carrelli elevatori (anche con braccio telescopico) e piattaforme aeree (con una capacità di elevazione di almeno due metri da terra2) è stata prorogata per l’ennesima volta al 31 dicembre 2015. Alla stessa data il personale che opera in azienda agricola a qualsiasi titolo, se in grado di dimostrare almeno due anni di attività negli ultimi dieci anni, deve aggiornarsi entro il 2017. Confagricoltura ha in programma i corsi a partire da metà gennaio 2016. Le persone interessate devono contattare lo 0376 330732, inviare un fax allo 0376 330754 o scrivere una mail a [email protected] ANTICIPAZIONE CAMPAGNA ASSICURATIVA PRODUZIONI VEGETALI. I l Consorzio Agridifesa Lombardia ha stipulato convenzioni con alcune primarie compagnie assicuratrici per la copertura delle produzioni cerealicole attualmente in fase di semina, quali frumento, orzo, colza, ecc. Ciò contro tutti i rischi atmosferici previsti dal Piano Assicurativo Agricolo per il periodo intercorrente tra emergenza delle piantine e raccolta del prodotto, che verranno automaticamente adeguate al Piano Assicurativo 2016 di prossima pubblicazione, in modo da consentire l’accesso ai contributi comunitari fino al 65% del premio agevolato. Per tutte le informazioni al riguardo, rivolgetevi all’ufficio di Agridifesa Lombardia, telefono 3895436262 o agli uffici di zona. CERTIFICAZIONE UNICA 2016, I DOCUMENTI DA CONSEGNARE A CONFAGRICOLTURA. S 6 i avvisano le aziende associate che per la compilazione e l’invio della C.U. 2016 (redditi 2015) occorre consegnare ai nostri uffici la seguente documentazione: - fatture relative ai lavoratori autonomi saldate nel corso del 2015; - quietanze modelli F24 relative al versamento delle ritenute d’acconto. Importante: per poter gestire l’inserimento dei dati nei tempi e nei modi corretti, la documentazione già in vostro possesso deve esserci consegnata entro il 15 dicembre 2015. Le fatture e i modelli F24 relativi ai prossimi mesi devono pervenirci man mano che ne verrete in possesso. MANTOVA Listino n. 47 Giovedì 3 dicembre 2015 FRUMENTO TENERO: Panificabile Superiore (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 80/hl; u. max. 14%; prot. 13% min.; w min. 250) alla ton. € 206,00 - 212,00 Superfino (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 78/hl; u. max. 14%; prot. 12% min.) alla ton. € 180,00 - 183,00 Fino (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 78/hl; u. max. 14%; prot. 11% min.) alla ton. € 181,00 - 184,00 Buono mercantile (p.s. non inf. a Kg. 76/hl; c.e. 1% max.; u. max. 14%) alla ton. € 177,00 - 180,00 Mercantile (p.s. non inf. a Kg. 74/hl; c.e. 3% max.; u. max. 14%) alla ton. € 170,00 - 175,00 Mercantile (p.s. inf. a Kg. 73/hl; u. max. 14%) non quotato Andamento del mercato: stazionario FRUMENTO DURO NAZIONALE (Produzione Nord) (Mercato di Bologna del 26 novembre 2015 €/ton.) Fino (79/80kg/hl,ce 1+1%,b.30/35%,v.6%,p12,5%) 269,00 - 274,00 Buono mercantile (77/78 kg/hl, ce 1,5 + 1,5%, b.50/60%, v.8%, p11,5%) 259,00 - 264,00 Mercantile (74/75 kg/hl,ce 2+2%,v. 10%) non quotato Andamento del mercato: invariato GRANOTURCO: Granoturco nazionale-alimentare-u.max 14%-conforme ai Reg.UE 1881/2006;1126/2007;165/2010 alla ton. non quotato Granoturco nazionale-zoot.-aflat. B1 inf. a 0,005 ppm (5ppb)-DON inf. a 4 ppm (4.000 ppb)-u.max 14% alla ton. 172,00 - 174,00 Granoturco nazionale, a f. farinosa, ibridi e similari (u. max. 14%) alla ton. € 163,00 - 165,00 Granoturco naz.le, a f. farinosa, ibridi e similari, da fuori provincia, f. arrivo (u. max. 14%) alla ton. € 170,00 - 172,00 Granoturco estero, f. arrivo (camion ribaltabile) comunitario alla ton. € 180,00 - 182,00 Granoturco estero, f. arrivo (camion ribaltabile) non comunitario alla ton. € 188,00 - 190,00 Granella verde, umidità al 25% uso foraggero non quotato Trinciati di mais 1° raccolto non quotato Andamento del mercato: leggermente calmo SEMI OLEOSI: Semi di soia nazionali (umidità 14% - impurità 2% max) alla ton. € 345,00 - 348,00 Semi di soia esteri (franco arrivo) 368,00 - 373,00 Semi di soia esteri geneticamente modificati (franco arrivo) non quotato Andamento del mercato: buono CEREALI MINORI Orzo nostrano in natura: p.s. min. 55 sino a 60 (umidità max. 14 %) alla ton. € non quotato Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 60 sino a 63 (umidità max. 14 %) alla ton. € 165,00 - 169,00 Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 63 sino a 65 (umidità max. 14 %) alla ton. € 170,00 - 174,00 Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 65 sino a 70 (umidità max. 14 %) alla ton. € 175,00 - 179,00 Orzo estero p.s. 63/64 (franco destino del compratore) alla ton. € 181,00 - 186,00 Orzo estero p.s. oltre 66 (franco destino del com- IL MERCATO DELLA SETTIMANA pratore) alla ton. € 185,00 - 190,00 Andamento del mercato: stazionario FORAGGIO SECCO Maggengo di 1° taglio 2015 - in campo alla ton. € non quotato Maggengo di 1° taglio 2015 - in cascina alla ton. € 90,00 - 95,00 Fieno di 2° taglio 2015 - in campo alla ton. € non quotato Fieno di 2° taglio 2015 - in cascina alla ton. € 80,00 - 85,00 Fieno di 3° taglio 2015 - in campo alla ton. € non quotato Fieno di 3° taglio 2015 - in cascina alla ton. € 70,00 - 75,00 Fieno di 4° taglio 2015 in campo alla ton. € non quotato Fieno di 4° taglio 2015 in cascina alla ton. € 60,00 - 65,00 Erba medica fienata di 1° taglio 2015- in campo alla ton. € non quotato Erba medica fienata di 1° taglio 2015- in cascina alla ton. € 90,00 - 95,00 Erba medica fienata di 2° taglio e successivi 2015 in campo alla ton. € non quotato Erba medica fienata di 2° taglio e successivi 2015 in cascina alla ton. € 110,00 - 115,00 Andamento del mercato: pressochè stazionario PAGLIA di frumento pressata da mietitrebbia in campo (Rotoballe) alla ton. € non quotato da mietitrebbia in cascina (Rotoballe) alla ton. € 45,00 - 50,00 Andamento del mercato: stazionario RISONE Vialone nano (resa 50 - 56) alla ton. € 570,00 640,00 Carnaroli (resa 55-61) alla ton. € 640,00 - 690,00 Arborio (resa 52 - 57) alla ton. € 625,00 - 675,00 Andamento del mercato: calmo con prezzi invariati RISO: Vialone nano alla ton. € 1.520,00 - 1.610,00 Carnaroli alla ton. € 1.560,00 - 1.610,00 Arborio alla ton. € 1.500,00 - 1.550,00 Andamento del mercato: calmo con prezzi invariati FORMAGGIO GRANA PADANO Stagionatura di 10 mesi e oltre al kg € 6,480 - 6,580 Stagionatura da 14 e oltre al kg € 7,230 - 7,330 Stagionatura di 20 mesi e oltre al kg € 7,730 - 7,830 GRANA (con bollo provvisorio di origine del Grana Padano) - Stagionatura tra i 60 e i 90 giorni fuori sale al Kg € 5,330 - 5,480 Andamento del mercato: buono FORMAGGIO PARMIGIANO REGGIANO Stagionatura di 12 mesi e oltre al kg € 7,650 - 7,850 Stagionatura di 18 mesi e oltre al kg € 8,350 - 8,500 Stagionatura di 24 mesi e oltre al kg € 8,950 - 9,150 Andamento del mercato: buono BURRO: Zangolato di creme fresche per la burrificazione al kg. € 1,600 Burro mantovano pastorizzato al kg. € 1,800 Burro mantovano fresco classificazione CEE, al Kg. € 2,800 Andamento del mercato: calmo SUINI (a peso vivo) del peso: di 7 Kg al capo € 42,00 di 15 kg. al kg. € 3,620 di 25 kg. al kg. € 2,430 di 30 kg. al kg. € 2,062 di 40 kg. al kg. € 1,695 di 50 kg. al kg. € 1,485 di 65 kg. al kg. € 1,420 di 80 kg. al kg. € 1,400 di 100 kg. al kg. € 1,370 Andamento del mercato: calmo SUINI da macello: oltre 130 a 145 kg. al kg. € non quotato oltre 145 a 160 kg. al kg. € non quotato oltre 160 a 180 kg. al kg. € non quotato oltre 180 kg. al kg. € non quotato Andamento del mercato: non quotato VACCHE da macello (a peso vivo): vacche 1°qualità (O2 - O3 - R2 - R3) al kg. € 0,850 - 0,950 vacche 2° qualità (P2 - P3) al kg. € 0,620 - 0,720 vacche 3° qualità (P1) al kg. € 0,430 - 0,530 Andamento del mercato: calmo con prezzi invariati VITELLONI da macello (a peso vivo): Vitelloni incroci naz. con tori Pie Blue belga (U2 U3 - R2 - R3) al kg. € 2,290 - 2,410 Vitelloni incroci naz. con tori da carne (limousine, charolaise e piemontese) (O2 - O3 - R2 - R3) al kg. € 1,970 - 2,070 Vitelloni limousine (U2 - U3 - E2 - E3) al kg. € 2,800 - 2,950 Vitelloni charolaise (U2 - U3 - E2 - E3) al kg. € 2,580 - 2,670 Andamento del mercato: stazionario Vitelli maschi pezzati neri: da 40 a 45 kg. al kg. € non quotato da 46 a 55 kg. al kg. € 1,600 - 1,800 da 56 a 70 kg. al kg. € 1,500 - 1,700 Andamento del mercato: stazionario Vitelli femmine pezzate nere ( a parità di peso e categoria le femmine vengono valutate € 0,30 in meno al Kg. dei maschi) Vitelli maschi incroci con tori limousine, charolaise e piemontese: da 46 a 55 kg. al kg. € 2,000 - 2,200 da 56 a 70 kg. al kg. € 2,000 - 2,200 Andamento del mercato: stazionario Vitelli femmine incroci con tori da carne (a parità di peso e razza le femmine vengono valutate € 0,30 in meno al Kg dei maschi) Vitelli maschi incroci con tori pie blue belga: da 46 a 55 kg. al kg. € 3,800 - 4,300 da 56 a 70 kg. al kg. € 4,300 - 4,800 Andamento del mercato: stazionario Vitelli femmine incroci con tori pie blue belga (a parità di peso e razza le femmine vengono valutate € 0,70 in meno al Kg dei maschi) VACCHE da macello (a peso morto): Razze da carne (R2 - R3 - U2 - U3) oltre 340 kg. € 2,200 - 2,300 Pezzate nere o altre razze (O2-O3) da 300 a 350 kg. € 2,050 - 2,150 Pezzate nere o altre razze (O2-O3) da 351 kg. e oltre € 2,200 - 2,300 Pezzate nere o altre razze (P3) da 270 a 300 kg. € 1,780 - 1,880 Pezzate nere o altre razze (P3) da 301 e oltre € 1,930 - 2,030 Pezzate nere o altre razze (P2) da 240 a 270 kg € 1,700 - 1,800 Pezzate nere o altre razze (P2) da 271 e oltre € 1,750 - 1,850 Pezzate nere o altre razze (P1) fino a 210 kg. € 1,250 - 1,400 Pezzate nere o altre razze (P1) da 211 a 240 kg. € 1,400 - 1,500 Pezzate nere o altre razze (P1) da 241 kg e oltre € 1,500 - 1,600 Andamento del mercato: calmo con prezzi invariati VITELLONI da macello (a peso morto): Limousine (U2 - U3 - E2 - E3) da 350 a 380 kg. al kg. € 4,650 - 4,800 da 381 a 400 kg. al kg. € 4,490 - 4,590 da 401 kg. e oltre al kg. € 4,330 - 4,430 Charolaise o incr. francesi (U2 - U3 - E2 - E3) da 380 a 420 kg. al kg. € 4,330 - 4,410 da 421 a 450 kg. al kg. € 4,290 - 4,380 da 451 kg. e oltre al kg. € 4,180 - 4,260 Andamento del mercato: stazionario SCOTTONE da macello (a peso morto): Limousine (U2 - U3 - E2 - E3) da 230 a 270 kg. al kg. € 4,830 - 4,930 da 271 a 300 kg. al kg. € 4,570 - 4,670 da 301 kg. e oltre al kg. € 4,500 - 4,560 Charolaise o incr. francesi (U2 - U3 - E2 - E3) da 260 a 300 kg. al kg. € 4,320 - 4,420 da 301 a 340 kg. al kg. € 4,280 - 4,380 da 341 kg. e oltre al kg. € 4,260 - 4,360 Andamento del mercato: stazionario Uova Nazionali fresche colorate in natura (€/Kg) Prezzi I.v.a. Esclusa - Franco azienda. Quotazioni del mercato avicunicolo del comune di Forli’ (www.avicola-forli.com) Listino dei prezzi rilevati del 30 novembre 2015 Uova nat. S - meno di 53 gr. al Kg € 1,000 - 1,040 Uova nat. M - da 53 a 63 gr. al Kg € 1,200 - 1,240 Uova nat. L - da 63 a 73 gr. al Kg € 1,150 - 1,190 Uova Nazionali Fresche Colorate e Selezionate (€/100pz) Prezzi I.v.a. Esclusa - Franco centro imballaggio. Quotazioni del mercato avicunicolo del comune di Forli’ (www.avicola-forli.com) Listino dei prezzi rilevati del 30 novembre 2015 Uova sel. S. - meno di 53 gr. €/100pz 9,6000 - 9,8000 Uova sel. M. - da 53 a 63 gr. €/100pz 10,900 - 11,100 Uova sel. L - da 63 a 73 gr. €/100pz 11,800 - 12,000 Uova sel. XL - da 73 gr. e più €/100pz 14,000 - 14,200 GASOLIO AGRICOLO Prezzi al consumo Iva esclusa consegne a destino del 15 novembre 2015 - Fino a litri 1.000 €/Lt 0,784 - da litri 1.001 a 2.000 €/Lt. 0,773 - da litri 2.001 a 5.000 €/Lt. 0,759 - da litri 5.001 a 10.000 €/Lt. 0,750 - oltre litri 10.000 €/Lt. 0,745 Prezzi medi informativi rilevati in provincia di Mantova ANNUNCI ECONOMICI Sei socio di Confagricoltura Mantova? Vuoi pubblicare qui gratuitamente un annuncio economico che riguarda la tua azienda agricola? Invia il testo dell’annuncio a: [email protected] CERCO IN AFFITTO Terreno agricolo irriguo da 10 ettari in su, in un raggio massimo di 15-20 km da Cesole di Marcaria. Per proposte, telefonare al n. 340-7661415. UNIPEG SOC. COOP. AGRICOLA Sede Legale - Reggio Emilia Via Due Canali 13 Tel 0522 2371 Sede Operativa - Pegognaga (Mn) Strada Chiaviche 36 Tel 0376 5541 Fax 0376 554200 www.unipeg.it ANDAMENTO - PREZZI DEI BOVINI - PESO MORTO Direttore Responsabile: Daniele Sfulcini Design: fachiro.com Stampa: Publi Paolini Autorizzazione Tribunale MN - n. 14 del 6-6-1949 Iscrizione ROC N. 7843 - del 29 agosto 2001 7 ESTERO L’ Ufficio ICE di Parigi informa che la Città del vino aprirà le sue porte il 2 giugno prossimo a Bordeaux su uno spazio di 14mila metri quadrati de- FRANCIA, APRE LA CITTÀ DEL VINO. dicati alla cultura ed alla civilizzazione del vino nel mondo. Con un percorso attraverso ventitré sale organizzate in funzione delle regioni viticole del mondo intero, ossia più di 85 Paesi, la Citta del vino proporrà un giro dei vigneti ed una galleria delle civilizzazioni che seguirà la storia del vino dall’antico Egitto ad oggi. Nella Città del vino saranno presenti, inoltre, un risto- LA ROMANIA CONTRARIA AL DIVIETO SUGLI OGM. L RUSSIA, IN AUMENTO I PREZZI DELL’ORTOFRUTTA. a Romania ha deciso di unirsi a una minoranza di Stati membri dell’Unione Europea che consentiranno la coltivazione di colture geneticamente modificate. Diciannove dei ventotto Stati membri dell’UE hanno notificato alla Commissione Europea la richiesta di esclusione totale o parziale del proprio territorio dalla coltivazione di colture ogm. La Gran Bretagna ha presentato richiesta di divieto per la Scozia, il Galles e l’Irlanda del Nord, ma non per l’Inghilterra; il Belgio solo per la regione della Vallonia. Anche la Germania ha fatto richiesta per un divieto parziale. Prima di entrare a far parte dell’Unione Europea, nel 2007, la Romania coltivava colture ogm su scala maggiore rispetto a qualsiasi altro Paese europeo. Dopo l’adesione, la situazione è cambiata radicalmente, perché il Paese ha modificato la propria legislazione per conformarsi alle disposizioni normative dell’UE. Vi è una forte pressione da parte delle imprese che spingono ad esempio per una reintroduzione della soia geneticamente modificata, sottolineando come la sua coltivazione si sia rivelata estremamente vantaggiosa per l’agricoltura e per l’economia. (Fonte: “Balkaninsinht.com” tramite Agrapress). 8 rante panoramico, un bar e una cantina di 600 m² con 10.000 bottiglie. L’iniziativa è resa possibile dalla collaborazione tra la città di Bordeaux, l’Unione Europea, la Regione Aquitania, il Consiglio interprofessionale del Vino, il Governo francese e la Camera di Commercio ed Industria di Bordeaux, oltre che di alcune imprese private. S econdo gli ultimi dati diffusi dal Rosstat, il servizio federale di statistica russo, negli ultimi dodici mesi, in Russia, i prezzi della frutta hanno riportato una crescita di circa il 30%-50%. L’aumento più consistente è stato quello registrato dalle arance, per acquistare le quali i consumatori russi hanno dovuto pagare, a settembre, circa il 57,4% in più rispetto allo stesso periodo del 2014. Il prezzo di mele, pere e banane, invece, è aumentato di un terzo. Queste ultime, hanno registrato nel solo mese di settembre un aumento del 16,2%. La situazione è il risultato dell’effetto combinato di due fattori: il forte deprezzamento del rublo, che dall’estate del 2014 ha perso il 45% del suo valore contro il dollaro, e l’introduzione da parte del Cremlino dell’embargo su alcuni prodotti alimentari provenienti dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti. Attualmente la Russia importa frutta e verdura soprattutto da Ecuador, Turchia, Bielorussia, Cina ed Egitto. Secondo recenti dati diffusi dal portale FruitNews, che monitora il mercato della frutta, quasi il 90% della frutta consumata in Russia viene importata. (Fonte: “Freshplaza” tramite Agrapress). confagricolturamantova.it