latte, accordo raggiunto: 36 centesimi per tre mesi. confagricoltura

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latte, accordo raggiunto: 36 centesimi per tre mesi. confagricoltura
Periodico della Confagricoltura
di Mantova in abbonamento
postale
chiuso in tipografia il 3 dicembre 2015
Anno LXVI - N. 23 - 7 dicembre 2015
LATTE, ACCORDO RAGGIUNTO:
36 CENTESIMI PER TRE MESI.
CONFAGRICOLTURA
SODDISFATTA A METÀ.
Il materiale non pubblicato
non si restituisce - Direz.,
Redaz. e Amministraz. Via Luca
Fancelli, 4 - Mantova - Tel.
0376.330711 Tariffa R.O.C.:
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in Abbonamento Postale - 70%
- LO/MN
CONFAGRICOLTURA
MANTOVA VERSO
IL VOTO.
L’editoriale di Matteo Lasagna
Q
P
arla di «moderata soddisfazione» il presidente di Confagricoltura Mantova, Matteo Lasagna,
commentando l’accordo raggiunto
da tutti gli attori della filiera lattiero casearia dopo settimane convulse,
di proteste e riunioni in cerca di un
compromesso accettabile. Di fatto, il
gruppo Lactalis ha firmato un’intesa
che ha validità trimestrale e fissa il
prezzo del latte all’origine a 36 centesimi al litro, quindi 2,1 centesimi in
più rispetto ad ottobre.
«Si potrà contare su un apprezzabile
innalzamento della remunerazione
alla stalla rispetto alla situazione attuale – ha detto Lasagna – a questo
incremento, andrà poi ad aggiungersi
un altro centesimo di euro al litro che
verrà garantito agli allevatori dall’utilizzazione, da parte del Mipaaf,
INCENTIVI PER I GIOVANI,
AL VIA IL BANDO DEL PSR.
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dei 25 milioni di fondi straordinari
stanziati dall’Unione europea per far
fronte all’attuale emergenza».
Apprezzabile, per Confagricoltura
Mantova, anche il fatto che Lactalis
abbia rinunciato al modello di indicizzazione del prezzo del latte proposto
negli ultimi mesi e basato sull’andamento del mercato tedesco: un meccanismo considerato inadeguato alla
situazione italiana, data la diversità
del contesto di riferimento e la differente destinazione d’uso del latte
italiano. «Altro aspetto sicuramente
positivo – ha aggiunto Lasagna – è la
sottoscrizione dell’accordo da parte
della grande distribuzione che per la
prima volta si assume impegni specifici volti a promuovere e valorizzare il
latte italiano e i suoi derivati all’intercontinua nella seconda pagina
2015, PIÙ OMBRE CHE LUCI
NELL’ANNATA AGRARIA
DI CONFAGRICOLTURA.
confagricolturamantova.it
uando si tagliano traguardi significativi all’interno di
un’associazione, il successo
non è mai di uno solo perché una
realtà come Confagricoltura implica partecipazione e l’unione di più
persone che perseguono obiettivi
comuni. Prima di delineare il bilancio di fine mandato, voglio quindi
ringraziare quanti hanno creduto in
me, sostenuto il mio lavoro e quello
della giunta che presiedo. Senza una
base associativa solida sarebbe stato impossibile raggiungere risultati
concreti.
L’ultimo triennio ha visto un aumento dei soci, passati dai 3.779 del 2012
ai 3.908 del 2015, e della loro fidelizzazione, visto che non c’è un turnover. Numeri che premiano l’impegno
di tutte quelle persone che lavorano
alacremente per tutelare le imprese
associate a Confagricoltura Mantova. Questi tre anni di presidenza
sono stati segnati da una profonda
innovazione, soprattutto per quancontinua nella seconda pagina
IN ITALIA IMPRESE AGRICOLE
DIMEZZATE IN DIECI ANNI.
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ATTUALITÀ
continua dalla prima pagina
continua dalla prima pagina
no del suo sistema di distribuzione».
Ricordiamo che la crisi del lattiero-caseario italiano ha
origine dal crollo dei costi della materia prima. Negli ultimi 6 - 7 anni il prezzo è precipitato al punto
che oggi il latte viene pagato al di sotto dei costi di
produzione e gli allevatori fanno fatica ad alimentare
le mucche. Nel 2015 il Italia hanno chiuso mille stalle
con effetti irreversibili sull’occupazione, l’economia,
l’ambiente e sulla qualità dei prodotti. A complicare
la situazione contribuisce la fine del regime della quote latte. E a rimetterci sono anche i consumatori che
pagano il latte oltre il 30 % in più rispetto alla Germania e il 20 % in più rispetto alla Francia.
«Di certo un accordo di tre mesi non dà garanzie a
lungo termine e non rappresenta una soluzione definitiva – conclude Lasagna – ma avvia un percorso
per stabilire nuovi rapporti di filiera e con le istituzioni, supera le contrapposizioni e ripristina un dialogo
necessario per portare alla valorizzazione del latte
italiano e del lavoro dei nostri produttori. Non esultiamo di gioia perché febbraio è vicino e questa resta
aperta, ma manterremo la guardia alta e metteremo
in atto tutti gli strumenti possibili per difendere l’eccellenza del nostro latte e gli interessi di chi lo produce».
to riguarda l’offerta di servizi
sempre più pratici, ma anche
economicamente sostenibili.
Per superare le difficoltà di
accesso al credito, abbiamo
studiato strumenti finanziari
più vicini alle esigenze delle
imprese. Abbiamo messo a disposizione dei nostri associati
le migliori soluzioni assicurative disponibili sul mercato e
seguito attentamente i problemi normativi e tecnici degli
impianti per la produzione di
energia rinnovabile connessi
all’attività agricola.
Anche i servizi alla persona
sono in crescita: il nostro Patronato - che si occupa di pratiche relative alle pensioni,
alla contribuzione e alle prestazioni in materia infortunistica - avrà presto una nuova
sede proprio di fronte a quella
di Confagricoltura Mantova,
all’angolo tra viale Piave e via
Fancelli. E poi abbiamo inve-
stito su una comunicazione
chiara e puntuale, diramata
tanto attraverso i canali più
tradizionali quanto sui social,
per far sì che i soci fossero
sempre aggiornati su tutte le
novità e le scadenze riguardanti il settore.
Il momento è indubbiamente
delicato, soprattutto per alcuni settori, ma non dimentichiamo che il Governo ci ha
dato un segnale forte con la
Legge di Stabilità, prevedendo per il 2016 l’azzeramento
dell’Irap agricola e la cancellazione dell’Imu, misure affatto
scontate e che rappresentano
grandi successi sindacali.
Agli associati chiedo soprattutto di andare al voto il 10
dicembre perché è importante far sentire la propria voce.
Molto è stato fatto, ma molto
resta da fare per dare stabilità
al settore e un giusto reddito alle aziende. Io garantisco
massimo impegno, e voi?
INCENTIVI PER I GIOVANI, AL VIA IL BANDO DEL PSR.
E’
in dirittura d’arrivo la misura
a sostegno dei giovani che si
insediano per la prima volta
in azienda agricola nell’ambito del
nuovo programma di sviluppo rurale. La Regione Lombardia, infatti, fa
sapere che dal prossimo 15 dicembre dovrebbe essere aperto il bando
per presentare la domanda di aiuto
ai sensi dell’Operazione 6.1.01 “Incentivi per la costituzione di nuove
aziende agricole da parte di giovani
agricoltori.
Al momento, si può anticipare che
il giovane deve essersi insediato da
Dal prossimo 15 dicembre
dovrebbe essere aperto il bando
per presentare la domanda.
meno di 12 mesi alla data di presentazione
della domanda, quindi da inizio 2015. Inoltre,
il beneficiario deve avere un’età compresa fra
18 e 40 anni non ancora compiuti, essere titolare di impresa agricola oppure legale rappresentante di una società agricola. L’impresa
deve avere una dimensione minima economica stabilita in 18mila di produzione standard
e massima di 200mila euro sempre di produzione standard.
Il premio unico è di 20mila euro, erogabile in
due soluzioni (anticipo e saldo).
Per poter presentare la domanda di contributo è necessario rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Mantova.
AGRICHECK, ACCORDO SUL CREDITO
TRA CONFAGRICOLTURA E BANCO POPOLARE.
C
2
on la firma da parte del Presidente di
Confagricoltura Mario Guidi diventa
operativo l’accordo creditizio con
Banco Popolare. La convenzione, sottoscritta in data 13 novembre 2015, interessa
tutte le banche del Gruppo, quindi Banca
Popolare di Novara, Banca Popolare di Verona, Banca di S. Gemignano e S. Prospero, Credito Bergamasco, Banca Popolare di
Lodi, con una presenza di circa 2mila filiali,
distribuite su tutto il territorio nazionale.
L’accordo è stato redatto sulla falsariga di
quanto Confagricoltura ha già firmato con
altri primari istituti di credito nell’ambito
del “Progetto credito – Agricheck” e pre-
vede particolari agevolazioni a favore delle imprese agricole associate che presentano agli sportelli delle banche del Gruppo
la documentazione di analisi finanziaria
predisposta mediante il programma Agricheck.
In particolare, è stata prevista dal Banco
Popolare un particolare iter di segnalazione, che prevede il rilascio all’azienda richiedente da parte della sede di Confagricoltura provinciale di una lettera accompagnatoria con l’attestazione di socio, che
l’impresa dovrà consegnare allo sportello
della banca al momento della presentazione della domanda insieme al documento
di Agricheck. Le banche del Gruppo Banco Popolare si impegnano a riconoscere a
queste aziende una riduzione del 50% delle spese di istruttoria sui finanziamenti.
Al fine di abbreviare i tempi e dare certezza di applicazione delle agevolazioni, la
direzione del Banco Popolare ha previsto
per l’impresa richiedente già cliente la possibilità di rivolgersi direttamente allo specialista agricoltura di propria competenza
territoriale di cui all’elenco qui di seguito
allegato.
Per informazioni, dott. Roberto Biondo,
telefono 0376/330722 – mail:
[email protected]
2015, PIÙ OMBRE CHE LUCI NELL’ANNATA
AGRARIA DI CONFAGRICOLTURA.
U
n’annata agraria non facile, contrassegnata dalla siccità estiva e più recentemente dalla psicosi che ha colpito il settore delle carni rosse, oltre
che dalle cicliche tensioni sul prezzo del latte: questi gli aspetti salienti
emersi da un’indagine che Confagricoltura Mantova ha eseguito fra le aziende
associate. Il bilancio è in chiaroscuro: mentre l’ortofrutticolo specializzato guadagna terreno e tornano in auge colture dimenticate come la canapa, la soia e
il mais registrano notevoli difficoltà, tanto che nel saldo finale Confagricoltura
vede più ombre che luci. «Non dimentichiamo che quest’anno gli imprenditori
agricoli mantovani hanno perso circa il 9% dei contributi Pac – sottolinea il presidente dell’organizzazione, Matteo Lasagna – Non resta che aspettare il Programma di Sviluppo Rurale della Lombardia, strumento imprescindibile per sostenere
la crescita delle nostre aziende».
Cereali autunno – vernini.
Buone le produzioni, male i prezzi. Frumento tenero e duro, insieme all’orzo,
rappresentano per il Mantovano la seconda realtà produttiva agricola dopo il
mais con più di 31mila ettari. Superfici in crescita del 10% soprattutto per il grano duro, nel corso del 2015 rispetto all’anno precedente, anche grazie alla nuova
riforma PAC che impone una maggiore diversificazione nel numero delle colture
da praticare in azienda.
Cereale
Superficie in ettari
Frumento tenero
18.172
Frumento duro
8.946
Orzo
4.175
Per quanto riguarda le produzioni, dall’indagine di Confagricoltura risultano
rese mediamente buone, attorno alle 6.5 tonnellate di granella per ettaro, in
linea col livello dell’anno scorso. Un inverno relativamente freddo e una primavera mite hanno favorito i cereali autunno-vernini. Dal punto di vista qualitativo,
invece, si sono riscontrati dati nella media, solo in alcuni casi il frumento tenero
ha registrato pesi specifici non adeguati, probabilmente a causa del caldo della
prima parte di giugno che ha penalizzato il processo di maturazione. Note dolenti arrivano dai prezzi:
Cereale
Variazione rispetto 2014
Frumento tenero
-1,5%
Frumento duro
-5,5%
Orzo
-2,5%
Costi di produzione in aumento del 2% per il rincaro di fertilizzanti e sementi.
Mais.
L’andamento meteorologico di quest’estate non sarà certo ricordato con piacere
dai produttori di mais. Negli areali più vocati della Pianura Padana, la siccità del
mese di luglio e di parte di quello di agosto, aggravata da temperature da record, ha determinato rese in calo che si aggirano da un - 15% dove si è irrigato
di più, 5-6 volte nell’arco di un paio di mesi, fino a un - 30% negli appezzamenti
ove si è fatto ricorso a interventi irrigui di soccorso di minor entità. In ogni caso,
c’è stato un anticipo dei tempi di raccolta: un paio di settimane per gli ibridi più
precoci, confermando il generale calo delle rese produttive. Proprio la richiesta
di più interventi irrigui ha determinato un aumento sensibile dei costi produttivi.
Rispetto alle canoniche 2-3 irrigazioni per anno, si è raddoppiato il numero di
interventi di soccorso. Da qui un aumento dei costi di produzione di circa l’8%
rispetto a un anno fa. La diminuzione del prezzo dei carburanti agricoli, specchio
del calo del costo del petrolio, ha compensato solo parzialmente l’incremento
del valore colturale, che altrimenti avrebbe subito aumenti sicuramente più consistenti. Si può comunque calcolare che produrre un ettaro di mais, utilizzando
4-5 interventi irrigui, sia costato non meno di 2.380 euro.
Sul fronte dei prezzi, dopo una partenza stentata dei listini si registrano dei
recuperi, tanto che rispetto a 12 mesi fa il prezzo sulla piazza di Mantova è in
aumento del 3,8%. In ogni caso, per un bilancio in pareggio sarebbe stato necessario produrre almeno 14 tonnellate per ettaro di granella. Impresa impossibile.
Da notare, infine, la novità della diversificazione mercantile per valutare i prodotti con meno aflatossine, che effettivamente premia i produttori che hanno
lavorato meglio.
Superfici in sensibile calo, 59.852 ettari contro i 66.410 dell’anno prima.
Soia.
A Mantova la superficie coltivata a soia è addirittura raddoppiata rispetto al
2014, passando da 9.329 ettari a 19mila (+103%). Complice il greening, che spinge sulle leguminose a discapito del mais. Le rese, però, restano scarse: in media
3,5 tonnellate/ettaro rispetto alle 4,5 tonnellate dell’anno scorso (-25%). Perché?
La siccità prolungata e le temperature record hanno provocato stress alle piante
e l’insorgenza di forti attacchi di ragnetto rosso, un parassita della soia. Non
ATTUALITÀ
solo. Gli agricoltori hanno dovuto affrontare anche un aumento dei
costi di produzione perché gli interventi irrigui necessari sono stati
tre o addirittura quattro, mentre di solito ne bastavano due. Inoltre i
trattamenti chimici contro il ragnetto rosso, notoriamente dispendiosi, hanno alzato ulteriormente i costi di produzione del 6-7% rispetto
a un anno fa.
Oggi i prezzi, dopo una partenza lenta dei listini, denotano aumenti
del 4,5% rispetto a un anno fa, comunque non sufficienti a compensare gli elevati costi produttivi.
Altre colture.
Il riso ha aumentato la superficie a 1.216 ettari rispetto ai 1.030 del 2014,
con rese stabili. Prezzi in sensibile calo per il vialone nano del 18%.
L’erba medica, grazie alle regole del greening, ha aumentato ulteriormente le superfici a 26.355 ettari, contro i 25.357 del 2014. Rese di
fieno in calo del 30% a causa della siccità e degli attacchi di lepidotteri
defogliatori e prezzi del fieno in calo di oltre il 18%.
Il pomodoro da industria ha aumentato le superfici a oltre 4.000 ettari, contro i 3.636 dell’anno scorso. Soddisfacenti le rese, ma aumento
sensibile dei costi di produzione per il maggior numero di irrigazioni e
trattamenti contro alcuni funghi.
La barbabietola da zucchero è crollata ai minimi storici come superfici,
con 1.685 ettari. Rese in calo a causa della siccità, livello qualitativo
moderatamente soddisfacente.
Il melone si è attestato sui 2.462 ettari, aumentando rispetto ai 2.290
del 2014. Buoni i prezzi, spinti in alto da un aumento dei consumi dovuto al clima torrido di luglio-agosto.
La pera ha fornito buone rese e prezzi in rialzo del 25-30% rispetto a
un anno fa.
Per la vite si registrano rese in calo, ma buona qualità dell’uva.
Zootecnia.
Latte e prodotti lattiero-caseari.
Il prezzo del latte alla produzione è in caduta libera con costi che, per
quello da industria, si aggirano sui 34-35 euro/quintale, contro i 40
euro dello scorso anno (-12%). I costi produttivi si aggirano sui 42-45
euro/quintale, si sottolineano quindi perdite di reddito sensibili.
Il Grana Padano presenta cali di prezzo del 2% rispetto a dodici mesi fa,
mentre la situazione del Parmigiano Reggiano è praticamente invariata.
Bovini da macello.
Negli ultimi mesi si stavano registrando timidi segnali di ripresa, con
un 5-6% di aumento dei prezzi, anche se i costi di produzione sono
in notevole aumento (+10%) visto i blocchi delle importazioni dalla
Francia di animali da ristallo a causa delle restrizioni per la lingua blu.
Le notizie negative apparse sulla stampa in questi giorni stanno facendo crollare i prezzi, vanificando i leggeri aumenti degli ultimi mesi.
Suini da macello.
Prosegue l’agonia dei listini alla produzione dei suini da macello in
circuito tutelato, che in dodici mesi perdono quasi il 2% di prezzo. Ciò
in un contesto mercantile sempre più difficile, derivante dai contrasti
e dagli atteggiamenti poco costruttivi della parte industriale in ambito CUN suini.
3
STATISTICHE
L
e aziende iscritte nel Registro
delle imprese delle camere di
commercio per tutti i settori, nel
terzo trimestre 2015, sono in aumento rispetto l’anno precedente, dello
0,3%, anche se, dal 2010 ad oggi, si
sono perse 49.132 imprese, pari a
-0,8%. Rispetto al quadro generale,
le imprese agricole iscritte nel Registro (con partita IVA e quindi rivolte
al mercato) diminuiscono, nell’ultimo
anno, dello 0,7%, con una variazione
negativa nel quinquennio 2010-2015
di 98.966 (-11.51%).
La tendenza è sostanzialmente coerente con la diminuzione (-9,2%) della totalità delle aziende agricole (con
o senza partita IVA) registrata dall’Istat nel periodo 2010-2013. Tale fenomeno è conseguente alla riduzione
della SAU (Superficie Agricola Utilizzata) nazionale (-3,3% nel triennio) e
a fenomeni di accorpamento che hanno prodotto un incremento della SAU
ALTRO CHE BOOM GIOVANI,
DIMINUISCONO LE AZIENDE UNDER 35.
Anno
Numero imprese
under 35
Variazione % su
anno precedente
2010
65.073
-
2011
61.603
-5,33
2012
58.663
-4,77
2013
54.480
-7,13
2014
51.098
-6,21
2015
47.245
-7,54
(elaborazione Confagricoltura su dati Unioncamere)
media aziendale dai 7,9 ettari del 2010 agli 8,4
ettari del 2013.
Decisamente più marcata è la riduzione delle
imprese agricole iscritte nel Registro delle imprese condotte da giovani di età inferiore ai 35
anni: fra il 2010 e il terzo trimestre 2015 si registra la scomparsa di 17.828 imprese (-27,4%);
nello stesso periodo, la generalità delle imprese agricole è diminuita invece del 11,5%.
«È evidente - ha detto Matteo Lasagna, presidente di Confagricoltura Mantova - che parte
del fenomeno è dovuta al superamento dei 35
anni da parte dei conduttori non rimpiazzati
da nuovi imprenditori, con un sostanziale impoverimento della classe di età più giovane dei
capi azienda nazionali. E questo alla faccia di
chi, evidentemente non conoscendo i numeri,
vede un ritorno alla terra da parte dei giovani.
Sta di fatto – ha chiuso Lasagna - che le imprese
agricole condotte da under 35, iscritte presso le
Camere di Commercio, rappresentano il 6,2%
del totale, quando nel 2010 erano il 7,6%».
In ultima analisi, si confermano, anche fra le
aziende agricole che producono per il mercato,
le difficoltà di ricambio generazionale della nostra agricoltura, già rilevate dall’Istat nel Censimento dell’Agricoltura 2010 che prende in esame la totalità delle aziende agricole: il 72,4% è
condotto da una persona di oltre 50 anni.
IN ITALIA IMPRESE AGRICOLE DIMEZZATE IN DIECI ANNI.
I
n dieci anni nell’Unione europea è sparita più di un’azienda agricola su quattro. E in Italia il fenomeno è ancora
più marcato: dal 2003 al 2013 il numero di imprese attive
nel settore primario è diminuito del 48,6%, ne è scomparsa
quasi una su due a fronte del - 27,5% della media europea. I
dati sono di Eurostat, l’ente di statistica comunitario che ha
pubblicato un rapporto sulla situazione del comparto che
spiega questa moria con la tendenza alla concentrazione.
4
In aumento la superficie media aziendale.
Nel periodo in esame, nell’intera Unione europea sono spariti
quattro milioni di aziende agricole, ma la superfice dedicata
all’agricoltura è rimasta «sostanzialmente invariata». Non in Italia, dove la quota di suolo agricolo rispetto al territorio totale
è calata al 6,9%, - 7,8% dal 2003
a fronte del +0,1 per cento della
media europea. Il quadro della
situazione è chiaro: nel nostro
Paese si registra un crollo significativo dell’agricoltura.
Oggi nell’Ue si contano dieci
milioni e 800mila aziende agricole, di cui - secondo Eurostat
- un milione e 10mila in Italia.
L’estensione media di terreno
delle “fattorie” è passata da
11,7 ettari del 2003 a 16,1 ettari
nel 2013 e in Italia la crescita è
stata anche più netta. Un altro
aspetto da evidenziare è l’anzianità media degli agricoltori: nel
Belpaese quasi uno su quattro, il
39,7%, ha più di 65 anni, mentre gli under 35 sono appena il
4,5%. Ma il problema è più generale perché in media gli agricoltori europei over 65 sono il
31,1%, quasi uno su tre, mentre
gli under 35 sono il 6%. Se poi
si sommano gli over 55 agli over
65 nell’Ue si raggiunge il 55,8%
sulla media Ue, in Italia il 63%.
QUOTE LATTE PARMIGIANO
REGGIANO, IN UN ANNO
SCAMBI PER 18MILIONI.
Q
uasi 18 milioni di euro di scambi. «È
questo il primo effetto dell’istituzione – comunicano dal Consorzio di
tutela - del Registro quote latte Parmigiano Reggiano (QLPR), passaggio che fece di
questo prodotto l’unica Dop europea che
assegna direttamente agli allevatori, cioè ai
titolari della materia prima a qualità distintiva, le quote latte da destinare alla trasformazione, contrariamente a quanto avviene
per altre produzioni Dop che assegnano le
quote ai caseifici».
«L’istituzione del registro - spiega il Consorzio - si legò strategicamente alle possibilità
concesse dal “Pacchetto latte” e avvenne
nel momento in cui si andava verso la cessazione delle quote latte europee, con il con
seguente azzeramento di un valore che sino
a quel momento era in mano ai produttori.
Proprio per questo - aggiunge il Consorzio
- l’aspetto più rilevante dell’operazione è
proprio l’assegnazione di quote di esclusiva
proprietà degli allevatori, che da quel momento hanno potuto decidere se utilizzarle
TECNICO-ECONOMICO
per mungere latte da destinare a Parmigiano Reggiano o trasferirle a terzi
o, ancora, se usarle come elemento di
garanzia per ottenere credito». Ricordiamo che l’operazione ha interessato 3.348 allevamenti del comprensorio del Parmigiano Reggiano, ai quali
sono state assegnate quote per 16,7
milioni di quintali di latte destinabili
alla trasformazione (3,6 milioni per la
montagna e il resto per le zone di collina e pianura).
«In questi dodici mesi - puntualizza
il Consorzio di tutela - le compravendite di
quote iscritte al Registro si sono così tradotte in 300 contratti relativi a oltre 900mila
quintali di quote latte Parmigiano Reggiano, mentre altre quote per 700mila quintali
di latte sono state date in pegno a garanzia
di finanziamenti e, infine, quote corrispondenti a 190mila quintali di latte sono state
oggetto di pignoramento, evitando che altri
beni degli allevatori subissero questo blocco. Complessivamente, e tenendo conto di
prezzi correnti sicuramente influenzati dalla
crisi attuale - prosegue l’Ente di tutela - il
valore di queste operazioni sviluppate in
un anno sfiora i 18 milioni di euro. Considerando la produzione totale interessata al
Registro e il valore delle quote in condizioni
di minore sofferenza delle quotazioni, che
stanno già manifestando qualche segnale di
rialzo - chiude il Consorzio - il valore creato per gli allevatori supera i 360 milioni di
euro».
LA TASSA ANNUALE FLOROVIVAISTI SCADE IL 31 GENNAIO.
S
i ricorda che tutti i vivaisti iscritti al Registro Ufficiale dei Produttori (RUP) ed i produttori di
patate da consumo devono versare
le tariffe annue, entro il 31 gennaio,
per i controlli fitosanitari alla produzione e alla circolazione dei vegetali
e/o prodotti vegetali. Il pagamento
della tariffa ha validità 1° gennaio
- 31 dicembre di ogni anno. L’ente
competente è ERSAF (Ente regionale
per lo sviluppo in agricoltura e per le
foreste).
Tariffe:
- Aziende iscritte al RUP senza passaporto euro 25,00
- Aziende iscritte al RUP con passaporto normale - euro 50,00
- Aziende iscritte al RUP con passaporto ZP - euro 100,00
- Produttori di patate da consumo euro 20,00
- Piccoli produttori: nessuna tariffa
Modalità di versamento:
- pagamenti tramite bollettino di c/c
postale n. 92700434 intestato a ERSAF, via Pola 12, 20124 Milano.
- pagamenti tramite c/c bancario n.
1000/00300001 intestato a ERSAF, via
Pola 12, 20124 Milano – codice IBAN
IT27P0306909790100000300001.
Causale del pagamento indicare in
entrambi i casi i codici: “cap. 294 per
tariffa RUP e cap. 296 per tariffa rilascio autorizzazione vivaistica. Indicare
inoltre il codice fiscale se persona fisica o P. IVA se persona giuridica.
Si ricorda inoltre che in caso di mancato o tardato pagamento vengono applicate le sanzioni previste per legge.
RIFIUTI AGRICOLI, CONSEGNARE I DOCUMENTI PER IL 2015.
R
icordiamo che le imprese agricole che
producono vuoti di contenitori fitofarmaci, olio esausto, batterie, contenitori medicinali veterinari, plastica, ecc. devono
comunicare ogni mese ai nostri uffici la produzione di rifiuti, così come previsto dalla
normativa vigente, utilizzando il registro verde consegnato ad inizio anno; le medesime
schede mensili sono da consegnare anche se
non si è prodotto alcun rifiuto. In caso di smaltimento, inoltre, dovranno essere consegnate
le copie dei relativi formulari. Infatti, le registrazioni sul registro di carico scarico aziendale devono essere eseguite mensilmente.
Invitiamo, pertanto, gli associati, ad inoltrare al più presto i documenti relativi ai rifiuti
prodotti o smaltiti nel corso del 2015 ai nostri
uffici zona od all’ufficio ambiente della sede
di Mantova. Infatti, entro il prossimo 30 aprile sarà necessario presentare la dichiarazione
annuale MUD, che riepiloga produzione e
smaltimenti effettuati nel 2015.
Vale la pena ricordare che sono sempre più
frequenti i controlli in azienda sulla verifica
del rispetto da parte dell’impresa agricola di
tali adempimenti. In caso di inadempienze,
oltre alle sanzioni previste dalla legge, scatta
anche la decurtazione dei contributi comunitari percepiti dall’azienda, come previsto dalle
norme della condizionalità.
Per maggiori informazioni potrà rivolgersi
all’Ufficio zona o all’Ufficio ambiente della
sede di Mantova (telefono 0376/330706).
5
VITA SINDACALE
D
a Pozzolo - passando per Marengo e Marmirolo e arrivando a Soave - c’è spalmato un territorio agricolo che qui, oggi, è
ampiamente rappresentato». Nelle parole pronunciate da don Gabriele Rubes durante la santa
messa officiata per la Giornata del ringraziamento è riassunta la grande partecipazione di agricoltori, cittadini e istituzioni a quello che ormai
è un appuntamento irrinunciabile per chi lavora
nel nostro settore. Del resto, come ha ricordato
Papa Francesco nel suo messaggio lo scorso 22
novembre, l’agricoltura continua a giocare un
ruolo determinante: «Senza suolo fertile non c’è
vita, senza suolo fertile non c’è futuro. Il futuro
non sarà del cemento, dell’asfalto, del vetro e dei
metalli».
Per l’occasione, gli agricoltori di Marmirolo sono
arrivati con i trattori fino alla chiesa parrocchiale,
sostando nella via chiusa al traffico per concessione dell’amministrazione comunale. Durante
I TRATTORI INVADONO MARMIROLO
PER LA GIORNATA
DEL RINGRAZIAMENTO.
la messa, al momento dell’offertorio, sono stati
portati all’altare il pane e il vino, simboli eucaristici, e i cesti contenenti i frutti della terra e i
prodotti derivati dall’allevamento e dalla loro
trasformazione. Al termine della celebrazione è
stata letta la preghiera dell’agricoltore e offerto
il pane portato all’altare e tagliato a pezzetti da
don Gabriele in segno di condivisione. Fuori, sul
sagrato della chiesa, il sacerdote ha infine impartito la benedizione ai molti mezzi agricoli, più di
cinquanta trattori in tutto.
Hanno partecipato a questo momento gli agricoltori di Marmirolo, Marengo, Pozzolo, Soave e
molti nostri associati. Presenti anche il sindaco di
Marmirolo, Paolo Galeotti, e il presidente di zona
di Confagricoltura, Roberto Alberti. Un ringraziamento speciale a Carlo Stefanini e Cristiano
De Cesari per l’impegno profuso nell’organizza-
zione di questa giornata. Da segnalare anche la
presenza di Mirta Coghi e del segretario di zona
Arrigo Morselli che ha suonato l’organo accompagnando il coro parrocchiale.
SICUREZZA SUL LAVORO, CRESCE IL BISOGNO DI FORMAZIONE.
I
datori di lavoro che non conferiscono incarichi esterni e che non hanno mai frequentato
corsi specifici sono tenuti a partecipare a corsi
di formazione di 32 ore e, ogni cinque anni, a
fare dieci ore di aggiornamento. È quanto prevedono le disposizioni in materia di sicurezza sul
posto di lavoro.
Il corso base di primo soccorso è di dodici ore
fino a cinque dipendenti, nel caso in cui il numero di dipendenti sia più alto, le ore salgono
a sedici e ogni tre anni occorre aggiornarsi per
almeno quattro ore. La prevenzione di incendi ,
invece, richiede otto ore di corso con prova fi-
nale di spegnimento di fuochi controllati. Anche
i dipendenti, fatta eccezione per gli stagionali,
devono frequentare corsi di almeno dodici ore e
fare altre sei ore di aggiornamento entro cinque
anni. In presenza di più dipendenti, ogni azienda
dovrà fare riferimento a un Rappresentante dei
lavoratori per la sicurezza (Rls), che per la prima
volta sarà tenuto a sostenere un corso parallelo
al Responsabile del servizio prevenzione e protezione (Rspp) strutturato in 32 ore di formazione
e almeno quattro di aggiornamento all’anno.
Col decreto Milleproroghe del gennaio 2015
l’abilitazione all’uso di macchine agricole come
trattori, carrelli elevatori (anche con braccio telescopico) e piattaforme aeree (con una capacità
di elevazione di almeno due metri da terra2) è
stata prorogata per l’ennesima volta al 31 dicembre 2015. Alla stessa data il personale che opera
in azienda agricola a qualsiasi titolo, se in grado
di dimostrare almeno due anni di attività negli
ultimi dieci anni, deve aggiornarsi entro il 2017.
Confagricoltura ha in programma i corsi a partire da metà gennaio 2016. Le persone interessate
devono contattare lo 0376 330732, inviare un fax
allo 0376 330754 o scrivere una mail a
[email protected]
ANTICIPAZIONE CAMPAGNA ASSICURATIVA PRODUZIONI VEGETALI.
I
l Consorzio Agridifesa Lombardia ha stipulato convenzioni con alcune primarie
compagnie assicuratrici per la copertura delle produzioni cerealicole attualmente in fase di semina, quali frumento, orzo, colza, ecc. Ciò contro tutti i rischi
atmosferici previsti dal Piano Assicurativo Agricolo per il periodo intercorrente tra
emergenza delle piantine e raccolta del prodotto, che verranno automaticamente
adeguate al Piano Assicurativo 2016 di prossima pubblicazione, in modo da consentire l’accesso ai contributi comunitari fino al 65% del premio agevolato. Per tutte
le informazioni al riguardo, rivolgetevi all’ufficio di Agridifesa Lombardia, telefono
3895436262 o agli uffici di zona.
CERTIFICAZIONE UNICA 2016,
I DOCUMENTI DA CONSEGNARE
A CONFAGRICOLTURA.
S
6
i avvisano le aziende associate che per la compilazione e l’invio della C.U. 2016
(redditi 2015) occorre consegnare ai nostri uffici la seguente documentazione:
- fatture relative ai lavoratori autonomi saldate nel corso del 2015;
- quietanze modelli F24 relative al versamento delle ritenute d’acconto.
Importante: per poter gestire l’inserimento dei dati nei tempi e nei modi corretti, la
documentazione già in vostro possesso deve esserci consegnata entro il 15 dicembre
2015. Le fatture e i modelli F24 relativi ai prossimi mesi devono pervenirci man mano
che ne verrete in possesso.
MANTOVA
Listino n. 47
Giovedì 3 dicembre 2015
FRUMENTO TENERO:
Panificabile Superiore (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a
Kg. 80/hl; u. max. 14%; prot. 13% min.; w min. 250)
alla ton. € 206,00 - 212,00
Superfino (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 78/hl; u.
max. 14%; prot. 12% min.) alla ton. € 180,00 - 183,00
Fino (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 78/hl; u. max.
14%; prot. 11% min.) alla ton. € 181,00 - 184,00
Buono mercantile (p.s. non inf. a Kg. 76/hl; c.e. 1%
max.; u. max. 14%) alla ton. € 177,00 - 180,00
Mercantile (p.s. non inf. a Kg. 74/hl; c.e. 3% max.;
u. max. 14%) alla ton. € 170,00 - 175,00
Mercantile (p.s. inf. a Kg. 73/hl; u. max. 14%) non
quotato
Andamento del mercato: stazionario
FRUMENTO DURO NAZIONALE (Produzione Nord)
(Mercato di Bologna del 26 novembre 2015 €/ton.)
Fino (79/80kg/hl,ce 1+1%,b.30/35%,v.6%,p12,5%)
269,00 - 274,00
Buono mercantile (77/78 kg/hl, ce 1,5 + 1,5%,
b.50/60%, v.8%, p11,5%) 259,00 - 264,00
Mercantile (74/75 kg/hl,ce 2+2%,v. 10%) non quotato
Andamento del mercato: invariato
GRANOTURCO:
Granoturco nazionale-alimentare-u.max 14%-conforme ai Reg.UE 1881/2006;1126/2007;165/2010
alla ton. non quotato
Granoturco nazionale-zoot.-aflat. B1 inf. a 0,005
ppm (5ppb)-DON inf. a 4 ppm (4.000 ppb)-u.max
14% alla ton. 172,00 - 174,00
Granoturco nazionale, a f. farinosa, ibridi e similari
(u. max. 14%) alla ton. € 163,00 - 165,00
Granoturco naz.le, a f. farinosa, ibridi e similari, da
fuori provincia, f. arrivo (u. max. 14%) alla ton. €
170,00 - 172,00
Granoturco estero, f. arrivo (camion ribaltabile) comunitario alla ton. € 180,00 - 182,00
Granoturco estero, f. arrivo (camion ribaltabile) non comunitario alla ton. € 188,00 - 190,00
Granella verde, umidità al 25% uso foraggero non
quotato
Trinciati di mais 1° raccolto non quotato
Andamento del mercato: leggermente calmo
SEMI OLEOSI:
Semi di soia nazionali (umidità 14% - impurità 2%
max) alla ton. € 345,00 - 348,00
Semi di soia esteri (franco arrivo) 368,00 - 373,00
Semi di soia esteri geneticamente modificati (franco arrivo) non quotato
Andamento del mercato: buono
CEREALI MINORI
Orzo nostrano in natura: p.s. min. 55 sino a 60
(umidità max. 14 %) alla ton. € non quotato
Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 60 sino a 63
(umidità max. 14 %) alla ton. € 165,00 - 169,00
Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 63 sino a 65
(umidità max. 14 %) alla ton. € 170,00 - 174,00
Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 65 sino a 70
(umidità max. 14 %) alla ton. € 175,00 - 179,00
Orzo estero p.s. 63/64 (franco destino del compratore) alla ton. € 181,00 - 186,00
Orzo estero p.s. oltre 66 (franco destino del com-
IL MERCATO DELLA SETTIMANA
pratore) alla ton. € 185,00 - 190,00
Andamento del mercato: stazionario
FORAGGIO SECCO
Maggengo di 1° taglio 2015 - in campo alla ton.
€ non quotato
Maggengo di 1° taglio 2015 - in cascina alla ton.
€ 90,00 - 95,00
Fieno di 2° taglio 2015 - in campo alla ton. € non
quotato
Fieno di 2° taglio 2015 - in cascina alla ton. € 80,00
- 85,00
Fieno di 3° taglio 2015 - in campo alla ton. € non
quotato
Fieno di 3° taglio 2015 - in cascina alla ton. € 70,00
- 75,00
Fieno di 4° taglio 2015 in campo alla ton. € non
quotato
Fieno di 4° taglio 2015 in cascina alla ton. € 60,00
- 65,00
Erba medica fienata di 1° taglio 2015- in campo alla
ton. € non quotato
Erba medica fienata di 1° taglio 2015- in cascina
alla ton. € 90,00 - 95,00
Erba medica fienata di 2° taglio e successivi 2015 in campo alla ton. € non quotato
Erba medica fienata di 2° taglio e successivi 2015 in cascina alla ton. € 110,00 - 115,00
Andamento del mercato: pressochè stazionario
PAGLIA di frumento pressata
da mietitrebbia in campo (Rotoballe) alla ton. €
non quotato
da mietitrebbia in cascina (Rotoballe) alla ton. €
45,00 - 50,00
Andamento del mercato: stazionario
RISONE
Vialone nano (resa 50 - 56) alla ton. € 570,00 640,00
Carnaroli (resa 55-61) alla ton. € 640,00 - 690,00
Arborio (resa 52 - 57) alla ton. € 625,00 - 675,00
Andamento del mercato: calmo con prezzi invariati
RISO:
Vialone nano alla ton. € 1.520,00 - 1.610,00
Carnaroli alla ton. € 1.560,00 - 1.610,00
Arborio alla ton. € 1.500,00 - 1.550,00
Andamento del mercato: calmo con prezzi invariati
FORMAGGIO GRANA PADANO
Stagionatura di 10 mesi e oltre al kg € 6,480 - 6,580
Stagionatura da 14 e oltre al kg € 7,230 - 7,330
Stagionatura di 20 mesi e oltre al kg € 7,730 - 7,830
GRANA (con bollo provvisorio di origine del Grana
Padano) - Stagionatura tra i 60 e i 90 giorni fuori
sale al Kg € 5,330 - 5,480
Andamento del mercato: buono
FORMAGGIO PARMIGIANO REGGIANO
Stagionatura di 12 mesi e oltre al kg € 7,650 - 7,850
Stagionatura di 18 mesi e oltre al kg € 8,350 - 8,500
Stagionatura di 24 mesi e oltre al kg € 8,950 - 9,150
Andamento del mercato: buono
BURRO:
Zangolato di creme fresche per la burrificazione al
kg. € 1,600
Burro mantovano pastorizzato al kg. € 1,800
Burro mantovano fresco classificazione CEE, al Kg.
€ 2,800
Andamento del mercato: calmo
SUINI (a peso vivo) del peso:
di 7 Kg al capo € 42,00
di 15 kg. al kg. € 3,620
di 25 kg. al kg. € 2,430
di 30 kg. al kg. € 2,062
di 40 kg. al kg. € 1,695
di 50 kg. al kg. € 1,485
di 65 kg. al kg. € 1,420
di 80 kg. al kg. € 1,400
di 100 kg. al kg. € 1,370
Andamento del mercato: calmo
SUINI da macello:
oltre 130 a 145 kg. al kg. € non quotato
oltre 145 a 160 kg. al kg. € non quotato
oltre 160 a 180 kg. al kg. € non quotato
oltre 180 kg. al kg. € non quotato
Andamento del mercato: non quotato
VACCHE da macello (a peso vivo):
vacche 1°qualità (O2 - O3 - R2 - R3) al kg. € 0,850
- 0,950
vacche 2° qualità (P2 - P3) al kg. € 0,620 - 0,720
vacche 3° qualità (P1) al kg. € 0,430 - 0,530
Andamento del mercato: calmo con prezzi invariati
VITELLONI da macello (a peso vivo):
Vitelloni incroci naz. con tori Pie Blue belga (U2 U3 - R2 - R3) al kg. € 2,290 - 2,410
Vitelloni incroci naz. con tori da carne (limousine,
charolaise e piemontese) (O2 - O3 - R2 - R3) al kg.
€ 1,970 - 2,070
Vitelloni limousine (U2 - U3 - E2 - E3) al kg. € 2,800
- 2,950
Vitelloni charolaise (U2 - U3 - E2 - E3) al kg. € 2,580
- 2,670
Andamento del mercato: stazionario
Vitelli maschi pezzati neri:
da 40 a 45 kg. al kg. € non quotato
da 46 a 55 kg. al kg. € 1,600 - 1,800
da 56 a 70 kg. al kg. € 1,500 - 1,700
Andamento del mercato: stazionario
Vitelli femmine pezzate nere ( a parità di peso e
categoria le femmine vengono valutate € 0,30 in
meno al Kg. dei maschi)
Vitelli maschi incroci con tori limousine, charolaise
e piemontese:
da 46 a 55 kg. al kg. € 2,000 - 2,200
da 56 a 70 kg. al kg. € 2,000 - 2,200
Andamento del mercato: stazionario
Vitelli femmine incroci con tori da carne (a parità di
peso e razza le femmine vengono valutate € 0,30
in meno al Kg dei maschi)
Vitelli maschi incroci con tori pie blue belga:
da 46 a 55 kg. al kg. € 3,800 - 4,300
da 56 a 70 kg. al kg. € 4,300 - 4,800
Andamento del mercato: stazionario
Vitelli femmine incroci con tori pie blue belga (a
parità di peso e razza le femmine vengono valutate € 0,70 in meno al Kg dei maschi)
VACCHE da macello (a peso morto):
Razze da carne (R2 - R3 - U2 - U3) oltre 340 kg. € 2,200 - 2,300
Pezzate nere o altre razze (O2-O3) da 300 a 350 kg. € 2,050 - 2,150
Pezzate nere o altre razze (O2-O3) da 351 kg. e oltre € 2,200 - 2,300
Pezzate nere o altre razze (P3) da 270 a 300 kg. € 1,780 - 1,880
Pezzate nere o altre razze (P3) da 301 e oltre € 1,930 - 2,030
Pezzate nere o altre razze (P2) da 240 a 270 kg € 1,700 - 1,800
Pezzate nere o altre razze (P2) da 271 e oltre € 1,750 - 1,850
Pezzate nere o altre razze (P1) fino a 210 kg. € 1,250 - 1,400
Pezzate nere o altre razze (P1) da 211 a 240 kg. € 1,400 - 1,500
Pezzate nere o altre razze (P1) da 241 kg e oltre € 1,500 - 1,600
Andamento del mercato: calmo con prezzi invariati
VITELLONI da macello (a peso morto):
Limousine (U2 - U3 - E2 - E3)
da 350 a 380 kg. al kg. € 4,650 - 4,800
da 381 a 400 kg. al kg. € 4,490 - 4,590
da 401 kg. e oltre al kg. € 4,330 - 4,430
Charolaise o incr. francesi (U2 - U3 - E2 - E3)
da 380 a 420 kg. al kg. € 4,330 - 4,410
da 421 a 450 kg. al kg. € 4,290 - 4,380
da 451 kg. e oltre al kg. € 4,180 - 4,260
Andamento del mercato: stazionario
SCOTTONE da macello (a peso morto):
Limousine (U2 - U3 - E2 - E3)
da 230 a 270 kg. al kg. € 4,830 - 4,930
da 271 a 300 kg. al kg. € 4,570 - 4,670
da 301 kg. e oltre al kg. € 4,500 - 4,560
Charolaise o incr. francesi (U2 - U3 - E2 - E3)
da 260 a 300 kg. al kg. € 4,320 - 4,420
da 301 a 340 kg. al kg. € 4,280 - 4,380
da 341 kg. e oltre al kg. € 4,260 - 4,360
Andamento del mercato: stazionario
Uova Nazionali fresche colorate in natura (€/Kg)
Prezzi I.v.a. Esclusa - Franco azienda. Quotazioni del mercato avicunicolo del
comune di Forli’ (www.avicola-forli.com) Listino dei prezzi rilevati del 30 novembre 2015
Uova nat. S - meno di 53 gr. al Kg € 1,000 - 1,040
Uova nat. M - da 53 a 63 gr. al Kg € 1,200 - 1,240
Uova nat. L - da 63 a 73 gr. al Kg € 1,150 - 1,190
Uova Nazionali Fresche Colorate e Selezionate (€/100pz)
Prezzi I.v.a. Esclusa - Franco centro imballaggio. Quotazioni del mercato avicunicolo del comune di Forli’ (www.avicola-forli.com) Listino dei prezzi rilevati
del 30 novembre 2015
Uova sel. S. - meno di 53 gr. €/100pz 9,6000 - 9,8000
Uova sel. M. - da 53 a 63 gr. €/100pz 10,900 - 11,100
Uova sel. L - da 63 a 73 gr. €/100pz 11,800 - 12,000
Uova sel. XL - da 73 gr. e più €/100pz 14,000 - 14,200
GASOLIO AGRICOLO
Prezzi al consumo Iva esclusa consegne a destino del 15 novembre 2015
- Fino a litri 1.000 €/Lt 0,784
- da litri 1.001 a 2.000 €/Lt. 0,773
- da litri 2.001 a 5.000 €/Lt. 0,759
- da litri 5.001 a 10.000 €/Lt. 0,750
- oltre litri 10.000 €/Lt. 0,745
Prezzi medi informativi rilevati in provincia di Mantova
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Autorizzazione Tribunale MN - n. 14 del 6-6-1949
Iscrizione ROC N. 7843 - del 29 agosto 2001
7
ESTERO
L’
Ufficio ICE di Parigi
informa che la Città
del vino aprirà le sue
porte il 2 giugno prossimo a
Bordeaux su uno spazio di
14mila metri quadrati de-
FRANCIA, APRE LA CITTÀ DEL VINO.
dicati alla cultura ed alla civilizzazione del vino nel
mondo.
Con un percorso attraverso ventitré sale organizzate
in funzione delle regioni viticole del mondo intero,
ossia più di 85 Paesi, la Citta del vino proporrà un
giro dei vigneti ed una galleria delle civilizzazioni che
seguirà la storia del vino dall’antico Egitto ad oggi.
Nella Città del vino saranno presenti, inoltre, un risto-
LA ROMANIA CONTRARIA
AL DIVIETO SUGLI OGM.
L
RUSSIA, IN AUMENTO
I PREZZI DELL’ORTOFRUTTA.
a Romania ha deciso di unirsi a una minoranza di Stati membri dell’Unione Europea che consentiranno la coltivazione di
colture geneticamente modificate. Diciannove dei ventotto
Stati membri dell’UE hanno notificato alla Commissione Europea
la richiesta di esclusione totale o parziale del proprio territorio dalla coltivazione di colture ogm. La Gran Bretagna ha presentato
richiesta di divieto per la Scozia, il Galles e l’Irlanda del Nord, ma
non per l’Inghilterra; il Belgio solo per la regione della Vallonia.
Anche la Germania ha fatto richiesta per un divieto parziale. Prima
di entrare a far parte dell’Unione Europea, nel 2007, la Romania
coltivava colture ogm su scala maggiore rispetto a qualsiasi altro
Paese europeo.
Dopo l’adesione, la situazione è cambiata radicalmente, perché
il Paese ha modificato la propria legislazione per conformarsi alle
disposizioni normative dell’UE. Vi è una forte pressione da parte
delle imprese che spingono ad esempio per una reintroduzione
della soia geneticamente modificata, sottolineando come la sua
coltivazione si sia rivelata estremamente vantaggiosa per l’agricoltura e per l’economia.
(Fonte: “Balkaninsinht.com” tramite Agrapress).
8
rante panoramico, un bar e una cantina di 600 m²
con 10.000 bottiglie.
L’iniziativa è resa possibile dalla collaborazione tra
la città di Bordeaux, l’Unione Europea, la Regione
Aquitania, il Consiglio interprofessionale del Vino,
il Governo francese e la Camera di Commercio ed
Industria di Bordeaux, oltre che di alcune imprese
private.
S
econdo gli ultimi dati diffusi dal Rosstat, il servizio federale di statistica russo, negli ultimi dodici mesi, in Russia,
i prezzi della frutta hanno riportato una crescita di circa il
30%-50%. L’aumento più consistente è stato quello registrato
dalle arance, per acquistare le quali i consumatori russi hanno
dovuto pagare, a settembre, circa il 57,4% in più rispetto allo
stesso periodo del 2014. Il prezzo di mele, pere e banane, invece,
è aumentato di un terzo. Queste ultime, hanno registrato nel
solo mese di settembre un aumento del 16,2%.
La situazione è il risultato dell’effetto combinato di due fattori: il
forte deprezzamento del rublo, che dall’estate del 2014 ha perso
il 45% del suo valore contro il dollaro, e l’introduzione da parte del Cremlino dell’embargo su alcuni prodotti alimentari provenienti dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti. Attualmente la
Russia importa frutta e verdura soprattutto da Ecuador, Turchia,
Bielorussia, Cina ed Egitto. Secondo recenti dati diffusi dal portale FruitNews, che monitora il mercato della frutta, quasi il 90%
della frutta consumata in Russia viene importata.
(Fonte: “Freshplaza” tramite Agrapress).
confagricolturamantova.it