UBS Real Estate Focus
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UBS Real Estate Focus CIO WM Research Gennaio 2014 Il mercato immobiliare in Svizzera 2014 immobili reSidenziali immobili non residenziali immobiliare quotato in borsa Primi segnali di saturazione Stimoli troppo deboli dalla congiuntura L’aumento potenziale dei tassi d’interesse opprime i corsi Editoriale Care lettrici e cari lettori, Daniel Kalt Claudio Saputelli Aspettando Godot, dello scrittore Samuel Beckett, racconta la vana attesa di qualcosa. Anche la Sviz zera aspetta, paziente, la grande svolta dei tassi. Alla fine del primo atto dell’opera teatrale, un presunto messaggero inviato da Godot annuncia che quest’ultimo ritarderà ancora, ma di certo si presenterà. Negli ultimi anni diversi esperti hanno anche più volte posticipato l’atteso rialzo dei tassi. Nessuno sa esattamente quando gli interessi abbandoneranno il fondo valle, ma tra gli operatori regna comunque una certa convin zione di fondo. Nei prossimi due anni i tassi guida, in particolare, dovrebbero rimanere bassi poiché nel mondo ci sono ancora troppe capacità produttive inutilizzate. Questa sovraccapacità verrebbe certamente assorbita da una domanda più vivace, che per essere stimolata necessita però di un incremento dell’occupazione. Tutta via, proprio a causa delle capacità non sfruttate, le imprese sono restie ad assumere nuovo perso nale. I governi dei Paesi industrializ zati potrebbero intervenire in soc corso e colmare i gap di domanda. E invece stringono anno dopo anno sempre più la cinghia con i loro programmi di risparmio. L’ultimo soccorso è stato tentato dalle ban che centrali. I tagli dei tassi degli ultimi anni dovrebbero stimolare i consumi, ma finora l’effetto è limi tato. Lo sfruttamento delle capacità in molti Paesi industrializzati resta sotto il livello utile per incrementare l’inflazione. E proprio questo non concede alle banche centrali alcun margine di rialzo dei tassi. In Svizzera, quindi, dovremo pazien tare ancora per la grande svolta dei tassi. Lo scorso anno, i corsi ecces sivi degli immobili quotati sono par zialmente t ornati alla normalità. Ma il surriscaldamento nel mercato immobiliare residenziale e la forte espansione dell’offerta per superfici commerciali continueranno. Visto che questi squilibri aumenteranno ancora, vogliamo volgere lo sguardo al lungo termine. Nel nostro UBS Real Estate Focus di quest’anno ci occupiamo quindi dell’andamento degli investimenti immobiliari nell’arco del ciclo congiunturale. E continuiamo ad aspettare … la normalizzazione dei tassi. Vi auguriamo un’interessante lettura. Daniel Kalt Chief Economist Switzerland CIO WM Research UBS SA Claudio Saputelli Head Global Real Estate CIO WM Research UBS SA UBS Real Estate Focus 2014 La presente pubblicazione è stata redatta da UBS SA. Le performance del passato non sono indicative dei rendimenti futuri. I prezzi di mercato riportati corrispondono ai corsi di chiusura della rispettiva borsa prin cipale. Editore UBS SA, CIO WM Research Casella postale, CH-8098 Zurigo Caporedattore Claudio Saputelli Redazione Viviane Vajda Fattori di mercato immobili residenziali Chiusura editoriale 10 gennaio 2014 Traduzione 24translate GmbH, San Gallo Correzione Visiolink AG, Zurigo Desktop CIO Digital & Print Publishing Foto Mauro Mellone, fotografo, Berna Foto copertina Grand Hotel Victoria Jungfrau, Interlaken Stampa galledia ag, Flawil, Svizzera Lingue Pubblicato in italiano, inglese, tedesco e francese Contatto [email protected] Autori esterni al CIO WM I seguenti autori sono esterni a UBS o a CIO Wealth Management Research. Tali unità non sono soggette a tutte le disposizioni normative che regola mentano l’indipendenza della ricerca finanziaria: Prof. Dr Pascal Gantenbein, Gunnar Herm, Dalibor Maksimovic, Marcin Paszkowski, Dominic von Felten, André Rudolf von Rohr. Ordini o abbonamenti I clienti UBS possono abbonarsi all’edizione cartacea di UBS Real Estate Focus attraverso il proprio consulente clientela o mediante la mailbox Printed & Branded Products: [email protected] È anche disponibile l’abbonamento alla versione elettronica tramite il portale Research accessibile dalla piattaforma di e-banking UBS. SAP n° 83518I-1401 4 UBS Real Estate Focus 2014 6 La Svizzera cresce 8 Panoramica dei fattori di mercato per gli immobili 9 Abitazioni di proprietà Correzione o supercompensazione 11 Abitazioni in locazione In balia dei bassi tassi d’interesse 12 Panoramica su immobili residenziali FOCUS 13 Nella Svizzera dei 10 milioni niente boom immobiliare 15 La promozione della proprietà di abitazioni rischia di gonfiare i prezzi immobiliari 17 Ipoteche a tasso fisso trentennali con scarso valore aggiunto 19 La proprietà di abitazione non è sempre una previdenza ottimale per la vecchiaia immobili non residenziali immobiliare quotato in borsa 21 Superfici per uffici Reddito stabile a caro prezzo 31 Azioni immobiliari Passivi di bilancio sotto i riflettori 23 Superfici di vendita Scende il potenziale di rincaro delle pigioni 33 Fondi immobiliari Si teme un rialzo dei tassi d’interesse 24 Panoramica su immobili non residenziali 34 Panoramica sull’immobiliare quotato in borsa FOCUS FOCUS 25 Shopping online: opportunità e rischi per immobili destinati alla vendita al dettaglio 35 I fondi immobiliari svizzeri diventano sempre più sofisticati 27 Conversione di uffici in locali residenziali ancora agli esordi Tema speciale 39 Immobili come investimenti a lungo termine 37 Le azioni immobiliari globali tornano alla normalità 29 Investimenti immobiliari all’estero possono stabilizzare il portafoglio UBS Real Estate Focus 2014 5 fat tori residenziali commerciali borsa Fattori di mercato speciale La Svizzera cresce La congiuntura interna avanza inarrestabile e non si teme un improvviso rialzo del tasso d’interesse. Allo stesso tempo, l’immigrazione sostiene la domanda sul mercato immobiliare. I fattori che spingono il mercato immobiliare svizzero resteranno gli stessi anche nel 2014. Per prevedere l’andamento del mercato immo biliare, occorre conoscerne i principali fattori trainanti. L’offerta dipende innanzitutto dall’at tività edilizia. La domanda è legata ai tassi d’interesse, alla crescita demografica e all’an damento dell’economia generale. Economia interna ancora solida Dopo l’indebolimento del 2012, nel 2013 l’eco nomia globale ha deluso ancora una volta. In Europa, meta del 60% di tutte le esportazioni di beni svizzeri, la congiuntura stenta a decol lare. Dalla fine del 2011, l’economia dell’Euro zona si è contratta per sei trimestri consecutivi 6 UBS Real Estate Focus 2014 e a oggi non ha ancora raggiunto il livello precrisi. Quella svizzera, invece, ha superato questo livello già nel 2010 e da allora continua a cre scere; nel 2013 si stima un incremento del 1,9%. Per il 2014 e il 2015 ci aspettiamo dati di cre scita simili per l’economia svizzera, un risultato sorprendente se consideriamo che negli ultimi due anni il clima dell’economia mondiale è stato tutt’altro che clemente. Contiamo che anche l’economia globale si rimetterà al passo nel 2014, regalando nuovi stimoli alle esporta zioni svizzere, che negli ultimi due anni hanno registrato una stagnazione. Ma l’industria dell’export non riuscirà a eguagliare la per formance dell’economia interna orientata al settore dei servizi, che dovrebbe sostenere l’elevata domanda di superfici amministrative. Per ora nessuna pressione inflazionistica La crescita economica del 2,1% attesa per il 2014 corrisponde più o meno alla crescita Elias Hafner CIO Wealth Management Research, UBS SA Caesar Lack CIO Wealth Management Research, UBS SA potenziale dell’economia elvetica, quindi a quella crescita non esposta al rischio di scarso sfruttamento delle capacità o di surriscalda mento. Non esiste quindi alcun motivo per un significativo incremento dell’inflazione. A fre nare l’inflazione agisce in particolare la libera circolazione delle persone; la creazione di una spirale salari-prezzi è fortemente ostacolata dall’apertura del mercato del lavoro. L’infla zione in Svizzera dipende fortemente anche dalla congiuntura globale. E anche su quel fronte non esiste per ora alcun rischio di infla zione, visto che la fiacca congiuntura degli ultimi due anni ha generato elevate sovraccapacità. Quest’anno in Svizzera non si teme quindi alcun rincaro significativo. Ci aspettiamo comunque un dato sull’inflazione annuale leggermente positivo, dopo essere rimasto in territorio nega tivo per due anni dall’autunno 2011. Per via dell’enorme espansione della massa monetaria negli ultimi anni, riteniamo che a lungo termine esista il rischio di forte aumento del tasso d’in flazione a livello sia globale che nazionale. Continua l’immigrazione, anche se cambiano i Paesi di provenienza L’anno scorso la popolazione svizzera è aumen tata di circa 95 000 persone, un valore che non si registrava dal 2008, riconducibile all’accelera zione dell’immigrazione degli ultimi anni. Oltre che da una maggiore domanda di forza lavoro straniera per rispondere alla buona congiuntura nazionale, nei prossimi anni i cittadini stranieri continueranno a essere fortemente attirati dalle condizioni strutturali: la Svizzera offre un livello salariale interessante, bassa imposizione fiscale ed elevata qualità della vita. Negli ultimi anni, però, sono cambiati i Paesi di provenienza degli immigrati. In Germania, ad esempio, il tasso di disoccupazione oggi è infe riore a quello del 2008, mentre in Portogallo, Spagna e Italia è raddoppiato. In Europa meri dionale, le scarse opportunità offerte dal mer cato del lavoro spingono molti a espatriare, mentre la propensione a trasferirsi dal Nord Europa diminuisce. Nel 2008, la percentuale di immigrazione netta da Germania, Benelux, Scandinavia e Gran Bretagna corrispondeva Tassi a lungo termine sotto il controllo quasi al 50%, mentre nel 2012 è scesa sotto il della politica monetaria Fino a qualche anno fa, gli istituti di emissione 20%. La percentuale di immigrazione netta da Italia, Spagna, Portogallo e Grecia è invece globali intervenivano sui tassi a breve termine, salita nello stesso periodo da circa il 20 al che nel frattempo sono praticamente scesi a quota zero in molte delle principali monete. Per 50%. Gli immigranti dall’Europa meridionale inseguono mediamente lavori meno qualificati allentare ulteriormente la politica monetaria, rispetto a quelli dall’Europa settentrionale. molti istituti di emissione sono passati a inter Di conseguenza scende il potere di acquisto venire sui tassi a lungo termine, impiegando strumenti non convenzionali, come gli acquisti medio pro capite degli immigrati, spostando la domanda del mercato residenziale verso una obbligazionari. In questo modo la politica monetaria controlla praticamente l’intera curva fascia di prezzo inferiore. dei rendimenti in molte grandi monete. La pre vista ripresa globale consentirà alle banche centrali di lasciare gradualmente risalire i tassi a L’economia svizzera primeggia con fierezza PIL al netto dell’inflazione, indicizzato (1° trimestre 2005 = 100) lungo termine. Finché la pressione inflazioni stica resterà bassa a livello internazionale e la 120 ripresa sarà ferma alla fase embrionale, non 115 esiste comunque alcun rischio di imprevisto rialzo dei tassi, visto che gli istituti di emissione 110 lo impedirebbero. I tassi a breve termine dovrebbero aggirarsi attorno allo zero ancora 105 per almeno un paio d’anni, visto che la Svizzera è costretta a importare la politica del tasso 100 zero dall’estero per via del limite minimo di cambio con l’euro. Nonostante la lenta crescita 95 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 prevista, i tassi a lungo termine rimarranno Svizzera Austria Francia Spagna troppo bassi per la solida economia interna Germania USA Gran Bretagna Italia elvetica, generando un rischio di distorsioni, anche sul mercato immobiliare. Fonti: Reuters EcoWin, UBS 2013 UBS Real Estate Focus 2014 7 Alla luce dell’intensa attività edilizia, stimiamo che nel 2013 saranno realizzate 50 000 nuove unità abitative. Ipotizzando una crescita demo grafica di circa 95 000 persone e considerando la domanda aggiuntiva da parte di nuclei fami liari più piccoli, l’anno scorso l’espansione del rapporto domanda/offerta dovrebbe essere stata più o meno equilibrata. Il numero di richieste edilizie presentate e di autorizzazioni concesse porta a concludere che anche nel 2014 si continuerà a costruire molto. Anzi, con 54 000 nuove unità residenziali prevediamo addirittura un’accelerazione. Se la situazione non dovesse migliorare sul mercato del lavoro europeo e la congiuntura svizzera rimanesse solida, l’immigrazione verso la Svizzera rimar rebbe elevata anche nel 2014. Bisognerebbe quindi soddisfare la domanda di abitazioni. speciale borsa commerciali residenziali fat tori Attività edilizia ancora frenetica La domanda aggiuntiva di spazi abitativi deve essere soddisfatta. Con circa 75 000 abitazioni in cantiere, l’attività edilizia è a livelli record. Nonostante la forte immigrazione, ci si chiede se non esistano abitazioni in esubero. Dal 2008 al 2012 la popolazione è cresciuta mediamente di 90 000 persone all’anno. Ferma restando la dimensione media dei nuclei familiari di 2,2 persone, ciò ha generato una domanda aggiuntiva di circa 40 000 abitazioni. Ma biso gna considerare anche un altro fattore: l’invec chiamento della popolazione e il crescente indi vidualismo della società portano a una ridu zione continua delle dimensioni medie dei nuclei familiari. Stimiamo che ciò risulterà in una domanda aggiuntiva annua di circa 10 000–15 000 abitazioni. Per non creare scar sità di offerta sul mercato residenziale, servi rebbero dalle 50 000 alle 55 000 nuove unità abitative all’anno, ma ne sono state costruite solo 45 000. Anziché un’offerta eccessiva, si è quindi creata una domanda eccedente. Panoramica dei fattori di mercato per gli immobili Se non diversamente indicato, tutti i dati sono in percentuale e rappresentano la crescita rispetto all’anno precedente 20141 20132 2012 2011 10 anni 3 Congiuntura e reddito Prodotto interno lordo, reale 2,1 1,9 1,0 1,8 2,1 Investimenti edilizi, reali 1,4 2,0 –2,9 2,5 1,2 Aumento dei salari, reali 1,0 1,0 1,5 0,7 0,6 Inflazione e interessi Inflazione media annua 0,5 –0,2 –0,7 0,2 0,6 Libor CHF a 3 mesi 4 0,1 0,0 0,0 0,1 0,8 Rendimento obbligazioni della Confederazione a 10 anni 4 1,5 1,3 0,6 0,7 1,8 Popolazione e occupazione Popolazione 1,1 1,2 1,1 1,1 1,0 Occupazione, in equivalenti a tempo pieno Tasso di disoccupazione 1,7 3,3 1,5 3,2 1,7 2,9 1,2 2,8 1,3 3,2 Previsione UBS Stime ovvero previsioni UBS (aggiornato al 3.1.2014) Valore medio: dal 2004 al 2013 4 Fine anno 1 2 3 8 UBS Real Estate Focus 2014 Fonti: Seco, UFS, UBS Immobili residenziali Abitazioni di proprietà – correzione o supercompensazione Nonostante la dinamica indebolita, le valutazioni sul mercato delle abitazioni di proprietà hanno toccato punte massime. In caso di contrazione del credito, i prezzi rischiano il crollo improvviso, ma se la domanda non rallenta, il rischio è quello di vedere salire alle stelle i prezzi immobiliari. offerti per abitazioni di proprietà; ben 73 tra i 100 comuni più cari. Elias Hafner CIO Wealth Management Research, UBS SA La situazione si acuisce I prezzi immobiliari reali sono mediamente di circa il 5% sotto il livello del 1989, quando in Svizzera scoppiò l’ultima bolla immobiliare. I prezzi immobiliari salgono ancora più veloce mente rispetto al reddito delle famiglie, alle La situazione sul mercato delle abitazioni di proprietà è molto cambiata rispetto a un anno pigioni e ai prezzi al consumo. L’indebitamento ipotecario dei privati svizzeri ammonta inoltre fa. Tassi d’interesse a lungo termine raddop piati, l’azionamento del cuscinetto anticiclico di attualmente a quasi il 110% del prodotto capitale e standard minimi più severi nella con interno lordo. In Svizzera si profila quindi il cessione di ipoteche hanno fatto lievitare i costi tipico scenario che prelude a un crollo dei del finanziamento delle proprietà di abitazione. prezzi. Per la prima volta dal 2006, l’anno scorso l’of ferta residenziale aggiuntiva è riuscita a soddi A medio termine, i prezzi potrebbero muoversi in due modi: può verificarsi una correzione, sfare la domanda. Si è inoltre registrata una sotto forma di svalutazione «calda» o «fredda», flessione della crescita dei prezzi per immobili oppure una supercompensazione. La svaluta residenziali. Nel secondo semestre, il 55% di zione calda è il tipico scoppio di una bolla tutti i comuni ha riferito un calo dei prezzi Matthias Holzhey CIO Wealth Management Research, UBS SA UBS Real Estate Focus 2014 9 fat tori residenziali commerciali borsa speciale 10 immobiliare: a un rincaro esponenziale segue un brusco atterraggio con gravi conseguenze sull’economia reale. La svalutazione fredda è una graduale normalizzazione delle valutazioni, con stagnazione dei prezzi delle abitazioni di proprietà in un contesto di crescita economica e inflazione. La supercompensazione, invece, si palesa con un ulteriore rincaro. Dopo una breve stagnazione o una leggera correzione, si verifica una ripresa nella quale si raggiunge un livello nettamente superiore. dell’immigrazione contestualmente a una conti nua attività edilizia e a una debole crescita eco nomica porterebbe solo a una stagnazione plu riennale dei prezzi. Svalutazione fredda in caso di rallentamento dell’immigrazione Il graduale assorbimento di una valutazione eccessiva ha pochi precedenti nella storia. Un esempio di svalutazione fredda è quello della Germania, dove tra il 1995 e il 2010 si regi strava una stagnazione dei prezzi nominali. In questo periodo, gli immobili hanno perso in termini reali circa il 18% del loro valore, princi palmente a causa dell’elevato numero di super fici sfitte e di una ridotta crescita demografica. In Svizzera, un eventuale netto rallentamento Prezzi delle abitazioni di proprietà (al netto dell’inflazione, indicizzati 1980 = 100) Supercompensazione dopo una piccola pausa Se la domanda restasse elevata, gli immobili potrebbero rimanere sopravvalutati per un periodo più lungo e i prezzi salire vertiginosa mente. È ciò che accade in Australia, dove dal 1996 i prezzi reali delle case tendono al rialzo e sono saliti del 120%, e in Norvegia, che dal Svalutazione calda causata dalla 1993 ha segnato addirittura un incremento contrazione del credito del 184%. Come in questi Paesi, anche la Le crisi immobiliari di Spagna, Irlanda e Stati Uniti nonché, anche se più moderate, di Dani domanda immobiliare elvetica ha beneficiato marca e Paesi Bassi, hanno assunto le caratteri di una continua immigrazione e una politica stiche di una svalutazione calda. Queste svalu monetaria eccessivamente espansiva. Dall’ul tazioni erano precedute da un volume di crediti timo punto minimo toccato nel 2000, i rincari in termini reali in Svizzera sono «solo» del 50%, esagerato, un’attività edilizia enormemente e allontanano l’ipotesi di una svalutazione accelerata e un’elevata percentuale di acquisti speculativi. In questi Paesi, nei dieci anni prece calda. Lo scenario di una supercompensazione sembra quindi assolutamente plausibile. Col denti la correzione, la percentuale del volume senno di poi, il momentaneo rallentamento ipotecario delle famiglie sul prodotto interno lordo era aumentata mediamente del 30%. In verrebbe considerato un ribasso provvisorio. Svizzera accade lo stesso: se nel 2000 la per Le carte verranno svelate quest’anno centuale del volume ipotecario delle famiglie sul prodotto interno lordo era ancora dell’80%, Per il 2014 ci aspettiamo ancora una debole crescita dei prezzi del 2% per le case mono nel 2013 è salita a un preoccupante 108%. familiari e per gli appartamenti di proprietà. Se l’attuale periodo di leggera debolezza sfocerà A scatenare una forte correzione dei prezzi in in una fase di correzione, dipenderà dalle deci Svizzera sarebbe principalmente un netto rin caro o una netta contrazione dei crediti ipote sioni politiche in materia di immigrazione, dall’andamento dei tassi e dalle condizioni di cari. Altrimenti, le affinità con gli altri Paesi citati sono relativamente minime: il settore edi concessione del credito. Se il quadro macroeco lizio elvetico non appare surriscaldato e in tutta nomico restasse invariato, il mercato svizzero delle abitazioni di proprietà dovrebbe ricevere la Svizzera non emergono segnali di bolla dei sufficiente spinta per una supercompensazione prezzi provocata da manovre speculative. Per a medio termine. A lungo termine, tuttavia, si tanto, un’eventuale correzione e le sue conse creerebbe un enorme potenziale di rischio per guenze sull’economia, in caso di svalutazione l’economia federale. calda, dovrebbero essere molto più modeste che nei Paesi citati. UBS Real Estate Focus 2014 I prezzi saliranno ancora? 350 300 Supercompensazione 1996–2007: +120% 250 1993–2013: +184% 200 Svalutazione calda 150 2000–2013: +50% 100 50 Svalutazione fredda 80 82 Svizzera 84 86 88 Spagna 90 92 94 96 Norvegia 98 00 02 Germania Fonti: Federal Reserve Bank of Dallas, Wüest & Partner, BFS, UBS 04 06 08 10 12 Abitazioni in locazione – in balia dei bassi tassi d’interesse Dal 2008, il tasso di riferimento ipotecario continua a scendere. I locatari esultano, ma per i locatori il mercato resta comunque interessante. Il tasso di riferimento ipotecario, che detta gli adeguamenti delle pigioni, è favorevole per i locatari. Dalla sua introduzione, ormai cinque anni fa, è sempre in calo: dal 3,5% al 2% di settembre 2013. Chi ha preso in affitto un appartamento nell’autunno 2008, ad esempio, ha beneficiato di un calo delle pigioni del 16,2%1. Il locatore ha potuto comunque scari care il 40% dell’inflazione e dell’aumento delle spese di manutenzione e di esercizio, circa lo 0,5–1% annuo. Negli ultimi cinque anni è stato praticamente l’unico rincaro. In totale, se pren diamo ad esempio una pigione mensile iniziale di CHF 2000 nel 2008, oggi il locatario paga solo CHF 1755, quindi CHF 245 in meno. Meno propensi al trasloco Supponiamo che lo stesso locatario si trasferi sca in un appartamento più grande. In Svizzera, un locale in più implica mediamente una spesa aggiuntiva di circa CHF 350. A ciò si aggiunge che dal 2008 le pigioni offerte (pigioni per rilo cazione, prima locazione o nuova locazione) sono aumentate di circa il 5–10% a seconda della regione, e che il rincaro non è calcolato sulla pigione corrente (nel nostro esempio CHF 1755) bensì sulla pigione originaria (CHF 2000). Se si considerano entrambi i fattori (CHF 350 per il locale in più e CHF 150 per il rincaro di mercato), in caso di trasferimento in un appar tamento più grande il locatario pagherebbe una pigione mensile di CHF 2500, quindi il 40% in più di quella attuale. Questa combinazione sfavorevole nasce dal fatto che le pigioni esistenti (per contratti di locazione in essere) e le pigioni offerte si muo vono a velocità diverse; e con il calo del tasso di riferimento iniziato nel 2008 la forbice si è ulteriormente allargata. Ne consegue che negli ultimi anni i locatari si sono dimostrati sempre meno disposti a trasferirsi. ogni incremento di 25 punti base, il locatore può aumentare la pigione del 3% (al netto di inflazione e aumento delle spese di manuten zione). Quindi, se il tasso di riferimento tor nasse al 3,5%, il locatario del nostro esempio dovrebbe pagare per il nuovo appartamento con un locale in più oltre CHF 3000, quindi circa il 70% in più rispetto a quanto paga ora per l’appartamento più piccolo. Claudio Saputelli CIO Wealth Management Research, UBS SA Due aspetti ridimensionano però il ragiona mento. Innanzitutto si può presupporre che il tasso di riferimento insisterà al minimo storico ancora per diversi trimestri. Un incremento al 3,5% in cinque anni appare poco probabile stando alla congiuntura attuale. In secondo luogo, molti locatori potrebbero trattenersi dallo scaricare totalmente sui locatari gli incre menti (seppur giustificati dal maggiore tasso di riferimento) delle pigioni. Dopotutto non è nel loro interesse spingere i locatari al trasloco, rischiando di rimanere con una potenziale superficie sfitta. …e per i locatori Per i contratti di locazione in essere, i ricavi sono diminuiti negli ultimi anni, perché sono state concesse riduzione delle pigioni. In caso di nuovo contratto, invece, il locatore non per derebbe l’occasione di adeguare le nuove pigioni iniziali alle attuali pigioni del mercato, nonostante il calo dei costi di finanziamento reso possibile dalla riduzione dei tassi ipotecari. A prescindere dalle condizioni di finanziamento straordinariamente vantaggiose, ci sono anche altri fattori che alimentano la domanda degli investitori verso case plurifamiliari. Innanzitutto, il tasso costantemente basso di superfici sfitte 1 Se il tasso di riferimento scende dello 0,25%, la pigione netta può essere ridotta del 2,91%, purché il tasso di riferimento resti al di sotto del 5%. Rendimenti iniziali netti e tasso ipotecario di riferimento Rendimenti di immobili residenziali di fascia alta delle cinque principali città svizzere, in percentuale 4,5 4,0 3,5 3,0 Vantaggi e svantaggi per i locatari… Il basso tasso di riferimento ipotecario nasconde però anche qualche insidia per i loca tari. Così come l’attuale bassissimo livello dei tassi era impensabile fino a cinque anni fa, non si esclude che il tasso di riferimento possa tor nare al livello del 2008 tra cinque anni. Per 2,5 2,0 1,5 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Spettro dei rendimenti di immobili residenziali di fascia alta Tasso ipotecario di riferimento Fonti: Wüest & Partner, UFAB, UBS UBS Real Estate Focus 2014 11 fat tori residenziali commerciali Le case plurifamiliari sono comunque ancora molto ambite, soprattutto da investitori istitu zionali. Finché i tassi a lungo termine ruote ranno attorno all’1% e finché esisterà un certo potenziale di aumento delle pigioni, per via del tasso di riferimento molto basso e della possi bilità di scaricare un’eventuale inflazione sui locatari, gli attuali bassi rendimenti iniziali sono assolutamente interessanti. Se il contesto dei tassi dovesse normalizzarsi, tuttavia, tornereb bero alla ribalta gli svantaggi delle case plurifa miliari come investimento di capitale: illiquidità, elevato fabbisogno di capitale, rischio di per dita di pigioni, spese di gestione della casa. speciale borsa (media svizzera dell’1,5%), un’elevata crescita demografica sostenuta dall’immigrazione e infine, soprattutto nell’attuale contesto di ingente liquidità in circolazione, la forte richie sta di investimenti immobiliari per tutelarsi dal rischio di inflazione. In Svizzera le case plurifa miliari si sono così rivalutate mediamente di oltre il 30% dal 2008. Contemporaneamente, i rendimenti iniziali netti sono letteralmente crollati, anche nelle ubicazioni più prestigiose delle cinque principali città svizzere, a una media di poco superiore al 3% (a Zurigo addi rittura al 2,6%). A titolo di paragone: i rendi menti degli utili distribuiti di investimenti immobiliari ampiamente diversificati e quotati in borsa restano parzialmente superiori, nono stante il minore premio di liquidità. Panoramica su immobili residenziali Se non diversamente indicato, tutti i dati sono in percentuale e rappresentano la crescita rispetto all’anno precedente 20141 20132 2012 2011 10 anni 3 54 000 50 000 45 763 48 081 42 692 1,0 1,0 0,9 0,9 1,0 Prezzi d’offerta per abitazioni in affitto 3,0 2,8 3,1 2,8 3,1 Prezzi d’offerta per abitazioni in affitto in nuove costruzioni 0,5 1,0 1,1 –0,9 0,2 Indice delle pigioni di immobili effettivamente locati 0,5 0,6 0,5 1,3 1,6 Tasso ipotecario di riferimento 4 2,0 2,0 2,3 2,5 – – 31 666 30 916 30 816 29 707 5,5 6,5 7,1 7,8 6,1 2,0 3,5 5,1 4,8 3,8 – 5,0 6,7 8,6 6,0 2,0 4,5 3,7 4,1 3,3 – 3,0 4,9 6,3 4,1 4,0 – 4,6 8342 5,1 8006 4,8 7601 4,6 7946 Costruzione di abitazioni e superfici sfitte Aumento netto di abitazioni (numero) Percentuale di abitazioni sfitte Abitazioni in affitto Abitazioni sfitte (numero) Performance di investimento diretto in abitazioni Abitazioni di proprietà Prezzi d’offerta per abitazioni di proprietà Prezzi di transazione per abitazioni di proprietà Prezzi d’offerta per case unifamiliari Prezzi di transazione per case unifamiliari Crescita di crediti ipotecari, tutte le banche Abitazioni di proprietà vacanti (numero) Previsione UBS Stime ovvero previsioni UBS (aggiornato al 3.1.2014) Valore medio: dal 2004 al 2013 4 Fine anno 1 2 3 12 UBS Real Estate Focus 2014 Fonti: Wüest & Partner, UFS, BNS, IPD, UBS Nella Svizzera dei 10 milioni niente boom immobiliare Un incremento demografico o del reddito non si traduce in un rincaro degli immobili a lungo termine. Indipendentemente dall’ubicazione. L’accessibilità degli spazi abitativi nella Svizzera dei 10 milioni dipende tutta dalla contrazione dell’offerta imposta dal quadro normativo. Al ritmo di crescita attuale, entro il 2035 la popolazione svizzera toccherà i 10 milioni e il potere d’acquisto reale pro capite aumenterà del 20%. Lo spazio abitativo accessibile diven terà quindi merce rara? I prezzi delle aree resi denziali più ambite rischiano di andare fuori controllo? In prospettiva storica questi timori sembrano pure fantasie dei proprietari di case o mero pessimismo dei locatari. Nascono infatti da errori comuni: che un incremento demografico generi scarsità di superfici e quindi una spirale rialzista sui prezzi; che la diffusione del benes sere faccia lievitare anche i prezzi immobiliari e che le migliori ubicazioni beneficino in misura più che proporzionale di un incremento demo grafico e del reddito. Stabilità dei prezzi immobiliari a lungo termine L’elemento di verità di queste tesi è concreta mente difficile da verificare. Per la verifica ser virebbero indici immobiliari di lunghissimo corso, attualmente scarsi. Tra i più famosi vi è l’indice dei prezzi delle case S&P/Case-Shiller, che rileva i prezzi delle case negli Stati Uniti dalla fine del XIX secolo. L’indice ci dice che i prezzi al netto dell’inflazione del 1990 corri spondono a quelli del 1890 (cfr. figura). Allo stesso tempo, però, la popolazione negli Stati Uniti è quadruplicata e il reddito pro capite decuplicato. I prezzi immobiliari non hanno quindi seguito l’andamento della performance economica. Anche i dati svizzeri parlano di una stabilità dei prezzi immobiliari a lungo termine. Secondo l’indice nazionale dei prezzi al consumo, i costi abitativi reali per famiglia in Svizzera nel 2013 sono di circa il 20% superiori al valore del 1934. Allo stesso tempo, però, anche la super ficie per appartamento è fortemente aumen tata. I prezzi effettivi al metro quadro in questo periodo evidenziano quindi una flessione. Né una popolazione raddoppiata né un reddito pro capite triplicato dal 1934 sembrano aver sostenuto il prezzo al metro quadro. Un’analisi dei dati disponibili non prova quindi che la cre scita demografica e del reddito in Svizzera abbiano comportato un aumento dei prezzi. Elias Hafner CIO Wealth Management Research, UBS SA Il benessere incentiva la domanda di superfici L’elemento che frena l’influenza della crescita economica sull’andamento dei prezzi è il fatto che l’offerta di spazi abitativi a lungo termine è sempre riuscita a stare al passo della domanda. Finché ci sarà sufficiente superficie edificabile, i prezzi immobiliari al netto dell’inflazione aumenteranno solo con i costi edilizi. Matthias Holzhey CIO Wealth Management Research, UBS SA Se il reddito aumenta, sale però anche la dispo nibilità a pagare per abitazioni. Visto che, a causa dell’espansione dell’offerta, negli ultimi 30 anni i costi per metro quadro sono aumen tati solo marginalmente, in Svizzera il consumo di superfici abitative medio di 34 metri quadri nel 1980 è salito all’attuale 45 metri quadri a persona. Così, i costi abitativi (prezzo per superficie) sono aumentati di pari passo con il reddito; la quota di spese abitative sulle spese complessive è rimasta relativamente invariata nel tempo. Questo coincide con le osservazioni fatte in altri Paesi. Spesso però rimane da capire se l’aumento del potere d’acquisto non sostenga almeno i prezzi degli immobili nelle ubicazioni più ambite. Ubicazioni top soggette a cambiamento Le buone ubicazioni sono merce rara per defini zione. Ma solo pochissime sono soggette a una limitazione naturale. Spesso l’attrattiva sta nella breve distanza dal posto di lavoro, dai negozi e dalle offerte culturali. Ma con il progresso tecnologico e l’ottimizzazione dei collegamenti, Quasi nessun incremento di valore per proprietà di abitazione a lungo termine Prezzi di proprietà di abitazione negli USA (al netto dell’inflazione, indice) 200 Bolla subprime 175 150 125 100 1a Guerra Mondiale 2 a Guerra Mondiale 75 50 Grande Depressione 1890 1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960 1970 1980 1990 2000 2010 Indice dei prezzi delle case S&P/Case-Shiller Valore medio a lungo termine (= 100) Fonti: Yale University, UBS UBS Real Estate Focus 2014 13 fat tori residenziali commerciali borsa speciale il raggio di raggiungibilità dei centri s i è molti plicato. L’offerta di ubicazioni interessanti era ed è quindi ampliabile, grazie ai progressi nel campo dei trasporti e della tecnica edilizia. Questo si riflette anche nei prezzi storici per i centri. L’indice della città di Zurigo per i prezzi al consumo mostra che, dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, i prezzi delle abita zioni in città non sono aumentati più che nell’intera Svizzera. A Manhattan (New York), il prezzo reale per metro quadro nel 1999 era addirittura del 30% sotto il valore del 1899. Anche l’indice Herengracht offre uno studio a lungo termine sulle buone ubicazioni. Mostra che i prezzi reali oscillano molto nel tempo, i prezzi odierni nel centro di Amsterdam però corrispondono alla media del XVIII secolo. Di conseguenza, anche i prezzi nelle migliori ubi cazioni non sembrano beneficiare troppo della crescita demografica e del reddito a lungo termine. Ovviamente alcune ubicazioni con vista mozza fiato o diretto accesso ai laghi restano uniche, anche in caso di migliore raggiungibilità. Que ste dovrebbero beneficiare dell’aumento dei redditi ma già oggi vengono vendute con un sovrapprezzo. L’entità del premio dipende però dallo sviluppo dei centri economici circostanti (cfr. riquadro sull’attrattiva delle ubicazioni a pag. 20). Contrazione artificiale per stimolare i prezzi In Svizzera non bastano il deciso incremento demografico né il netto aumento del potere d’acquisto per esercitare un impatto a lungo termine sul livello generale dei prezzi immobi liari. A breve e medio termine, l’offerta è però ampliabile solo fino a un certo punto. Da una parte il mercato immobiliare è soggetto a una naturale inerzia del mercato delle nuove costruzioni: l’offerta residenziale può rispon dere solo con ritardo a un incremento della domanda, per via del tempo necessario per la progettazione e la costruzione. Dall’altra, l’iner zia del mercato delle nuove costruzioni può essere intenzionalmente acuita in modo che lo stimolo economico a costruire nuove abitazioni venga meno. Quanto più si rende difficoltosa la costruzione attraverso direttive normative e si limita l’assegnazione a terreno edificabile o la concentrazione, tanto più i prezzi reagiscono alla crescita demografica. 14 UBS Real Estate Focus 2014 Per via dell’elevata densità demografica, nelle città è già difficile ampliare le superfici abita tive. Ma proprio qui i regolamenti sono più rigidi e bloccano i progetti edilizi. L’attività edi lizia a Zurigo, Ginevra e Losanna negli ultimi anni è stata molto bassa, la domanda di ubica zioni centrali, invece, molto elevata. Gli ecces sivi incrementi di prezzo degli ultimi anni nelle città dovrebbero essere conseguenza di questa scarsità creata intenzionalmente. Se la Svizzera arriverà veramente a 10 milioni di abitanti senza allentamenti normativi, il livello in parte già elevato dei prezzi nei centri potrebbe cre scere ancora. Gli esempi storici di Amsterdam, Manhattan o Zurigo mostrano però che a lungo termine anche i prezzi di abitazioni in buone ubicazioni non salgono oltre la media e quindi prima o poi subiscono una correzione. Costi abitativi bassi nelle città svizzere rispetto all’estero La diffusione del benessere non comporta prezzi abitativi proporzionalmente più alti, anzi rende l’abitazione più accessibile. È ciò che conclude la pubblicazione di UBS Prezzi e salari, che mette a confronto il potere d’acqui sto in 72 città nel mondo. Quanto inferiore è il livello di svi luppo di un’economia, tanto più a lungo bisogna lavorare per la stessa superficie abitativa. Quindi, nelle principali metropoli asiatiche e dell’America Latina, un lavoratore con stipendio medio dovrebbe spendere gran parte del suo red dito per affittare un appartamento di tre locali nel centro città; conseguentemente, il consumo di superfici pro capite in queste città è sostanzialmente inferiore rispetto a Paesi con maggiore reddito medio. In Europa, invece, l’incidenza dei costi abitativi sul reddito è molto più modesta. A Zurigo e Ginevra, le ore lavorate per permettersi un appartamento sono in linea con quelle delle maggiori città dell’Europa occidentale, come Berlino, Vienna e Francoforte, così come Barcellona e Madrid. Rispetto ai centri finanziari internazio nali, abitare nelle città svizzere è addirittura conveniente. A Londra, New York o Singapore il rapporto dei prezzi delle abitazioni rispetto al reddito è almeno il doppio e quindi a livello di un Paese in via di sviluppo. La promozione della proprietà di abitazioni rischia di gonfiare i prezzi immobiliari «Un’abitazione non genera reddito per i suoi abitanti», scriveva Adam Smith, precursore del pensiero economico, più di 200 anni fa. Molti governi si ostinano però a promuovere la proprietà d’abitazioni. Una politica ingiustificata se si considerano i rischi economici. come testimoniato dal crollo di molti mercati immobiliari, con pesanti conseguenze finanzia rie e sociali. Claudio Saputelli CIO Wealth Management Research, UBS SA A questo punto è facile tirare le somme: mag giore è la percentuale di proprietari, meglio è. Ma i citati argomenti a sostegno di questa tesi fondano su due presupposti essenziali: che non vi sia alcun crash immobiliare e che l’investi mento nella propria abitazione sia sempre finanziariamente sostenibile. Presupposti errati, Percentuale di proprietari Negli Stati Uniti, ad esempio, tra il 2006 e il 2011, i prezzi immobiliari sono scesi in media nazionale di oltre il 30%, anche del 60% a Las Vegas. Al culmine della crisi immobiliare, i debiti del 25% dei proprietari di immobili «La Confederazione promuove la costruzione d’abitazioni e l’acquisto in proprietà di apparta superavano il valore di mercato delle loro abita zioni. Circa cinque milioni di americani hanno menti e case per il fabbisogno privato perso nale…», così recita dal 1972 l’articolo 108 della perso la proprietà a seguito di esecuzioni for costituzione federale svizzera. Dalla sua appro zate sul mercato ipotecario, un numero ancora maggiore è stato costretto a vendere la casa, vazione nessun altro articolo anima tanto il dibattito politico. Se alcuni non vedono alcuna principalmente per l’insostenibilità del debito ipotecario. Gli stessi problemi affliggono anche ragione perché lo Stato debba promuovere la costruzione e l’acquisto di abitazioni destinan i Paesi dell’Europa meridionale, la Gran Breta gna, l’Irlanda e i Paesi Bassi. dovi milioni di gettito fiscale, altri ritengono che la Confederazione investa poche risorse Ulteriori svantaggi in termini per incrementare una percentuale di propriedi diversificazione tari ancora irrisoria (solo il 40%) nel confronto I contraccolpi subiti dai mercati immobiliari resi internazionale. denziali hanno acceso lo scetticismo verso i Ma è compito della politica occuparsi di queste presunti vantaggi di un’elevata percentuale di proprietari e della sua promozione da parte cose? Assolutamente, secondo l’amministra dello Stato. Recenti studi analizzano critica zione Clinton negli anni Novanta, che fece dell’incremento della percentuale di proprietari mente i vantaggi sopra illustrati e ponderano da circa il 65% al 67,5% entro il 2001 il proprio maggiormente i costi economici. I risultati dipingono quasi all’unisono un quadro diverso vessillo. Altri governi sono andati nella stessa rispetto a prima della crisi finanziaria. direzione. Le motivazioni addotte in numerosi studi sono sostanzialmente le stesse. L’argomento che vede la proprietà d’abitazione come principale forma di accantonamento di Vantaggi dubbi patrimonio da parte dei privati è crollato Il desiderio di un’abitazione di proprietà insieme ai prezzi immobiliari nei Paesi dove è induce le famiglie a risparmiare, conferendo scoppiata la bolla immobiliare. È vero, in periodi buona stabilità all’economia, soprattutto in di recessione gli immobili hanno evidenziato un tempi di crisi. Dopo l’acquisto della casa, le andamento più stabile rispetto alle azioni, ma famiglie accumulano patrimonio se i prezzi non bisogna dimenticare che di solito vengono immobiliari aumentano. I dati rivelano che i proprietari sono molto più impegnati politica mente e socialmente rispetto ai locatari, il che Nei paesi con elevate percentuali di proprietari i prezzi va a beneficio di tutti i cittadini. Ciò si riflette immobiliari sono più volatili positivamente sulla generale soddisfazione Relazione tra percentuale di proprietari e volatilità dei prezzi, in percentuale abitativa. In breve, un’alta percentuale di abi 90 tazioni di proprietà fa bene non solo ai pro ES IE 80 prietari ma all’intera popolazione attraverso PT GR IT diversi canali. 70 BE 60 NL 50 US DK SE CH 0 UK AT DE 40 30 FR 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 Volatilità della crescita dei prezzi nominali 2000–2012 Fonti: BIS, Federal Reserve Bank of Dallas, CECODHAS, US Census Bureau, UST, UBS UBS Real Estate Focus 2014 15 fat tori residenziali commerciali borsa speciale acquistati a debito. Se le azioni cedono il 20%, l’investitore perde «solo» questa percentuale. Se invece i prezzi immobiliari scendono del 20%, con una casa con anticipo dell’80% sva nisce l’intero capitale proprio, comportando la perdita della proprietà. Gli investimenti in immobili assorbono risorse consistenti, limi tando solitamente la diversificazione del porta foglio. In molti Paesi industrializzati, quindi anche in Svizzera, quasi la metà dei patrimoni privati è vincolata a immobili: un grande rischio di concentrazione. Inoltre, gli immobili sono for temente illiquidi; la vendita può protrarsi per diversi mesi o anni. Se il proprietario di un immobile attraversa carenze di liquidità, non potrà semplicemente vendere una o due stanze della propria casa. Gli investimenti in azioni e obbligazioni consentono invece di liquidare parte del patrimonio immobilizzato in qualche giorno. Lo svantaggio macroeconomico spesso asso ciato con un’elevata percentuale di proprietari sta nella minore mobilità di lavoratori proprie tari di abitazioni rispetto ai locatari. Risultati di ricerca internazionali mostrano che un’elevata percentuale di proprietari si accompagna a una maggiore percentuale di disoccupazione. In più: il «negative equity» (valore di mercato dell’immobile inferiore ai debiti ipotecari) aggrava sensibilmente l’immobilità relativa, perché i proprietari vendono malvolentieri i propri immobili in perdita. Infine, la promo zione statale della proprietà d’abitazioni incen tiva ad acquistare anziché prendere in loca zione abitazioni, gonfiando la domanda di immobili. Conseguentemente i prezzi aumen tano e con loro anche il rischio di una bolla immobiliare. Moderata promozione della proprietà d’abitazioni: un bene per la Svizzera Molti governi che promuovono la proprietà d’abitazioni sostengono che in questo modo la crescita economica sarebbe incentivata dal canale dell’edilizia. Però, come dimostra uno studio condotto in Svizzera dal Dipartimento federale delle finanze in materia di politica dell’alloggio, spesso si dimentica che le por zioni di patrimonio investite nel mercato immo biliare riducono gli investimenti in produttività e crescita economica presso le imprese. 16 UBS Real Estate Focus 2014 Sebbene la Confederazione promuova l’acqui sto di abitazioni ad uso proprio, lo fa in modo moderato rispetto ad altri Paesi. La promo zione consiste principalmente nella possibilità di prelevare anticipatamente dai pilastri 2 e 3a con agevolazioni fiscali. Questa moderazione è positiva, come dimostrano le brutte esperienze fatte all’estero. Anche gli elettori svizzeri hanno mostrato lungimiranza respingendo un amplia mento della promozione nonostante la bassa percentuale di proprietari. Hanno riconosciuto che i prezzi immobiliari seguono un percorso di crescita molto più sostenibile se i governi si astengono il più possibile dall’intervenire. Percentuale di proprietari – Confronto inappropriato tra Paesi Nel confronto internazionale tra percentuali di proprietari, la Svizzera, con il suo 40%, è il fanalino di coda. Alcuni Paesi presentano una percentuale più che doppia. La Spa gna, ad esempio, con l’86%, dove il regime di Franco con tribuì enormemente a elevare questa percentuale per con trollare meglio la popolazione vincolandola a prestiti a lungo termine. Inoltre, in Spagna il mercato delle locazioni stenta a sopravvivere, visto che per molto tempo non è stato possibile aumentare le pigioni, e gli investitori si sono allontanati. Nei Paesi Bassi la percentuale di proprietari è del 54%. Lo Stato garantisce parzialmente per i pagamenti di interessi in caso di ipoteca, per questo le banche concedono anticipi anche del 100%. Negli Stati Uniti, dove negli anni Novanta attraverso diverse leggi sul mercato subprime si è impedito alle banche di eseguire controlli della solvibilità nella concessione di crediti, la quota è del 67%. Tutti e tre i Paesi soffrono ancora oggi delle conseguenze dello scoppio della bolla immobiliare. Anziché la percentuale di proprie tari sarebbe più opportuno confrontare la soddisfazione della popolazione con la situazione abitativa nei vari Paesi. La classifica apparirebbe completamente diversa. Un son daggio di gfs.bern (2005) rileva per la Svizzera che il 95% degli intervistati si dichiara da «piuttosto soddisfatto» a «molto soddisfatto» – un risultato impareggiabile nel con fronto internazionale. Ipoteche a tasso fisso trentennali con scarso valore aggiunto L’idea di poter rimborsare debiti a tassi d’interesse così bassi come quelli attuali fino al 2044 mediante ipoteche a lungo termine farebbe gola a chiunque. Le banche dovrebbero vendere queste ipoteche agli investitori, ma i costi di un mutamento del sistema supererebbero i benefici. Benché non si preveda un rialzo significativo dei tassi nei prossimi due anni, a medio ter mine non si può escludere questo rischio. Se bloccassero i loro impegni ipotecari agli attuali tassi minimi, i proprietari di case potrebbero prevenire il rischio di aumento dei costi. Ciò che vale per il nucleo familiare, è vero anche per il mercato in generale: quanto più lunga è la durata media delle ipoteche, tanto meno un rialzo dei tassi incide sul comportamento al consumo e sulla solvibilità dei debitori. Negli Stati Uniti, le ipoteche a tasso fisso tren tennali sono un’ovvietà, la loro quota di mer cato sfiora il 90%. Simili finanziamenti si otten gono pagando un premio di 2 punti percen tuali rispetto ai titoli di Stato statunitensi a dieci anni. In Svizzera, sull’ipoteca trentennale si applicherebbe quindi un tasso d’interesse fisso del 3%. Ma perché qui non si offrono ipoteche di così lunga durata? di un debitore subiscano un cambiamento radicale nell’arco di 15–30 anni e che debba rimborsare il credito anticipatamente. Matthias Holzhey CIO Wealth Management Research, UBS SA Per offrire ipoteche a lungo termine servono alternative al finanziamento mediante depositi di risparmio. Negli Stati Uniti, la maggior parte delle ipoteche viene rivenduta a investitori. La banca lavora come intermediario tra i parteci panti al mercato. Non contabilizzando ipoteche, evita sia il rischio di tasso d’interesse sia il rischio di liquidità. Per tenere conto di eventuali cambiamenti delle condizioni di vita dei debi tori, viene loro garantita la possibilità di rim borso gratuito dell’ipoteca. La possibilità di suc cesso di questo sistema di vendita di ipoteche in Svizzera e dell’offerta di ipoteche a tasso fisso trentennali a condizioni competitive dipende dai costi dell’opzione di rimborso, del rischio di ina dempienza e della cartolarizzazione. Costi del rimborso anticipato La possibilità di rimborsare un’ipoteca senza costi supplementari è quasi una necessità per ipoteche trentennali a tasso fisso, ma la contro parte, l’acquirente del prestito ipotecario, vuole essere compensata per il rischio assunto. Esiste infatti un grosso rischio di rimborso anticipato del prestito ipotecario trentennale. Se i tassi scendono, il debitore può rimborsare la vecchia ipoteca e assumerne una nuova a tassi inferiori. L’investitore deve quindi sempre fare i conti con la possibilità di rimborso, e sempre nel momento meno conveniente per lui: il premio richiesto è quindi proporzionalmente elevato. Le ipoteche a lungo termine richiedono un mutamento del sistema In Danimarca, ad esempio, la quota di ipote che a tasso fisso a lungo termine oggi è scesa sotto il 30%, da quasi il 100% nel 2000. L’esempio dimostra che la maggioranza dei proprietari d’abitazioni preferisce pagare meno Ipoteca a tasso fisso trentennale conveniente negli USA Tasso ipotecario in percentuale interessi, e quindi durate più brevi, alla coper 10 tura a lungo termine. La carente offerta di ipo 8 teche a lungo termine in Svizzera è quindi in parte dovuta alla carente domanda. Ma il vero 6 motivo sta nel sistema. La vendita di ipoteche 4 a lungo termine è rischiosa se, come in Sviz 2 zera, è finanziata in gran parte con depositi di 0 risparmio. Il rischio è che una banca venga 95 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 costretta a pagare interessi superiori sui depo Ipoteca a tasso fisso trentennale negli USA siti di risparmio rispetto al tasso d’interesse Ipoteca a tasso fisso trentennale in Svizzera* applicato all’ipoteca concessa (rischio di tasso Ipoteca a tasso fisso decennale in Svizzera d’interesse). A ciò si aggiunge che una banca * L’ipoteca a tasso fisso trentennale in Svizzera è stata calcolata in base alla differenza di rendimento tra i titoli di Stato statunitensi a dieci anni e i tassi di un’ipoteca a tasso fisso non può semplicemente disdire ipoteche trentennale negli Stati Uniti. Da questo differenziale di rendimento, più il rendimento dei quando i risparmiatori prelevano i propri depo titoli della Confederazione a dieci anni risulta il tasso ipotetico di un’ipoteca a tasso fisso siti (rischio di liquidità). Un altro rischio sta trentennale in Svizzera. nell’elevata probabilità che le condizioni di vita Fonti: Bloomberg, Economagic, UBS UBS Real Estate Focus 2014 17 fat tori residenziali commerciali borsa speciale Si stima che attualmente negli Stati Uniti il pre mio per il rischio di rimborso sia dell’1 punto percentuale rispetto a titoli di Stato a dieci anni. Per la Svizzera questa sarebbe una soglia massima, dato che per ora il rischio di rimborso è relativamente esiguo alla luce del basso livello dei tassi. Per il debitore ipotecario esiste certamente la possibilità di bloccare il tasso di un’ipoteca Libor sul mercato dei capitali per i prossimi 30 anni. Ma questa assicurazione implica rischi complessi (rischio di controparte, rischio di Costi per inadempienza tasso d’interesse) ed è quindi una soluzione I rischi di inadempienza non dipendono da praticabile solo per investitori immobiliari di come viene finanziata l’ipoteca. In Svizzera è grandi dimensioni o istituzionali. Gli acquirenti la banca ad assumersi questo rischio e chiede privati di abitazioni difficilmente potranno tute quindi un compenso. In caso di cartolarizza zione e vendita di ipoteche a investitori, di solito larsi a lungo termine. Negli ultimi anni, la strut sono questi ultimi ad assumersi il rischio di ina tura relativamente breve delle durate delle ipo dempienza. Per un pool di ipoteche di qualità, il teche in Svizzera ha consentito un rapido ade guamento dell’addebitamento degli interessi in premio non dovrebbe superare i 0,5 punti per centuali. Per tenere bassi i costi di interesse per risposta a variazioni dei tassi guida. Il tasso ipo acquirenti di immobili, negli Stati Uniti il contri tecario medio pagato è così sceso da quasi il buente si assume il rischio di inadempienza per 3,5% nel 2008 all’attuale 2,1% circa, attu tendo il duro colpo inferto dalla crisi finanzia l’investitore. ria, un effetto collaterale della durata breve di crediti ipotecari particolarmente vantaggioso Costi della cartolarizzazione per l’economia svizzera dopo la crisi finanziaria. Il mercato per ipoteche cartolarizzate negli Stati Uniti ammonta a 8,5 mila miliardi di dol lari USA; al mese vengono emesse cartolarizza zioni per circa 150 miliardi di dollari USA. Con questi ingenti volumi è ovvio che il processo di cartolarizzazione sia standardizzato e permetta quindi di contenere i costi. In Svizzera bisogne Rischio di scadenza sottovalutato rebbe innanzitutto creare queste strutture, a costi elevati; dopotutto la legge vigente con Il 14 settembre 2007, davanti alle filiali di Northern Rock, la sente in linea di principio una cartolarizzazione quinta più grande banca ipotecaria britannica, si formarono simile a quella del modello americano, ma poi i interminabili code. Nel giro di tre giorni, clienti intimoriti costi degli emittenti aumenterebbero netta prelevarono circa due miliardi di sterline. Northern Rock mente più che negli Stati Uniti per via delle non aveva speculato con ipoteche sub-prime, ma rimase vit ridotte dimensioni del mercato e quindi dei tima di una mal riuscita trasformazione delle scadenze. La minori volumi. banca finanziava la concessione di ipoteche non solo con In Svizzera è una soluzione non competitiva Tutto sommato, un’ipoteca a tasso fisso tren tennale in Svizzera non sarebbe concorrenziale. Il rischio di rimborso anticipato inciderebbe per 1 punto percentuale e quello di inadempienza per 0,5 punti percentuali. A ciò si aggiunge un compenso a favore della banca per la conces sione dell’ipoteca pari ad almeno 0,5 punti per centuali più costi per la cartolarizzazione di importo difficilmente stimabile. Il tasso fisso di un’ipoteca trentennale potrebbe quindi tran quillamente superare il 4%. A questo punto il prodotto non potrebbe competere con una tradizionale ipoteca a dieci anni con un tasso fisso del 2,5%. Finché ci saranno sufficienti 18 depositi di risparmio per rifinanziare le ipote che, difficilmente le soluzioni a tasso fisso tren tennali potranno affermarsi in Svizzera. UBS Real Estate Focus 2014 depositi della clientela ma anche assumendo crediti a breve termine sul mercato dei capitali. La piccola banca regionale Northern Rock poté così diventare la quinta maggiore banca ipotecaria britannica nel giro di soli dieci anni. Quando nell’estate 2007 i tassi del mercato monetario schizzarono alle stelle, il modello d’affari iniziò a sgretolarsi. I prestiti a breve termine costavano più di quanto rendes sero le ipoteche a lungo termine. In più, Northern Rock dovette rifinanziare 25 miliardi di sterline in poco più di tre mesi, una missione impossibile per via dell’allora scarsa liquidità sul mercato monetario. La società fu costretta a dichiarare fallimento e venne nazionalizzata. Questo esem pio insegna che negli anni sfidare il rischio di scadenza può regalare ingenti guadagni, ma a lungo andare chi lo sotto valuta viene punito. La proprietà di abitazione non è sempre una previdenza ottimale per la vecchiaia Esempio di comparazione dei costi Maciej Skoczek CIO Wealth Management Mettiamo a confronto i costi correnti in Research, UBS SA caso di acquisto di abitazione al prezzo di CHF 750 000 con anticipo dell’80% e un inte Veronica Weisser CIO Wealth Management resse del 2,5% con i costi di locazione di un Research, UBS SA oggetto simile e pigione mensile di CHF 2500. Nell’attuale situazione di mercato, dal nostro calcolo risulta che l’acquisto, diversamente dalla locazione, regala un risparmio annuo sui costi di soli CHF 1000, considerati gli interessi Una casa propria dà un senso di sicurezza per la passivi, le spese accessorie e di manutenzione e vecchiaia. Ma l’acquisto di una proprietà di abi i costi di opportunità del capitale proprio inve tazione a scopi previdenziali va ponderato atten stito. In caso di rialzi dei tassi, il risparmio può però facilmente diventare negativo. Questo tamente, per non pentirsene al momento della importo varia enormemente in base a regione pensione. Infatti, gli oneri ricorrenti a carico del e oggetto. In alcuni agglomerati e luoghi turi proprietario rispetto alla locazione vengono stici, per via del forte aumento dei prezzi resi spesso sottovalutati, così come la variazione di denziali, già oggi acquistare un’abitazione valore a lungo termine dell’immobile. comporta uno svantaggio relativo. Mettere a confronto i costi di un acquisto Osservazione lungo l’intero orizzonte e di una locazione d’investimento I costi di una locazione sono dati dall’importo Nonostante le grandi differenze regionali e spe della pigione. Se si acquista una proprietà di cifiche legate agli oggetti, partiamo da un abitazione, invece, i costi correnti non si limi risparmio di costi annuo di CHF 1000 e produ tano unicamente agli interessi ipotecari. Seb bene il livello dei tassi sia piuttosto vantaggioso ciamo un calcolo dei costi per l’intero ciclo di vita dell’acquirente (cfr. figura). Il proprietario al momento, a lungo termine bisogna atten dell’immobile effettua l’acquisto all’età di dersi dei rialzi. Ma non finisce qui. 40 anni. Investe costantemente i risparmi che ottiene rispetto alla locazione e ottiene così un Innanzitutto, ai sensi delle direttive dell’Asso rendimento del 2,5% (blu). Inoltre, accantona ciazione svizzera dei banchieri, il proprietario un fondo di ristrutturazione (beige) nel quale dell’abitazione deve ammortizzare l’ipoteca entro 20 anni fino a due terzi del valore di anti versa CHF 3000 all’anno (0,4% del prezzo di acquisto); anche il fondo matura degli interessi. cipo. Visto che il finanziamento creditizio dell’immobile residenziale può ammontare a un massimo dell’80% del prezzo di acquisto, è quindi necessario un apporto di mezzi propri relativamente consistente. Il capitale vincolato I costi di ristrutturazione riducono l’interesse verso non può più essere investito in modo redditizio acquisti immobiliari Il fondo di ristrutturazione non copre i costi di ristrutturazione e bisogna considerare i costi di opportunità 150 (utili mancati su investimenti alternativi). Un prelievo anticipato dalla cassa pensione per il 100 finanziamento parziale della quota di capitale 50 proprio sarebbe possibile, ma va a ridurre il capitale di vecchiaia e quindi i successivi versa 0 menti della rendita. Se il reddito così ridotto –50 per la pensione non basta a garantire il tenore di vita abituale, dopo l’acquisto dell’immobile –100 occorre risparmiare ulteriore capitale per la 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 Età pensione. E come terza cosa, acquistando una Risparmi accumulati relativamente alla locazione proprietà di abitazione bisogna calcolare anche L’importo rimanente viene compensato con risparmi sui costi Fondo di ristrutturazione accumulato le spese di manutenzione e accessorie dell’im relativamente alla locazione mobile, così come le imposte (valore locativo, I costi di ristrutturazione di CHF 200 000 superano il capitale risparmiato per la imposta immobiliare) nonché i costi, spesso ristrutturazione, l’importo rimanente deve essere finanziato sottovalutati, di ristrutturazione. Fonte: UBS Costi di ristrutturazione in CHF 1000 Il dilemma tra acquisto o locazione di un’abitazione è sempre influente per la pianificazione di previdenza. Anche se per ora i tassi ipotecari sono al minimo, non bisogna sottovalutare il rischio dell’acquisto immobiliare. Consigliamo di investire in una proprietà di abitazione a scopo previdenziale solo se si hanno sufficienti mezzi finanziari aggiuntivi. UBS Real Estate Focus 2014 19 fat tori residenziali commerciali borsa speciale Dopo 25 anni, effettua una ristrutturazione totale per CHF 200 000, che supera i fondi accantonati (beige e blu). I costi di ristruttura zione superiori ai risparmi e al fondo di ristrut turazione vengono finanziati attraverso due componenti: il vantaggio di costo corrente degli anni successivi e i futuri versamenti nel fondo di ristrutturazione. Nell’arco dell’intero orizzonte d’investimento, un acquisto si rivela un vantaggio finanziario rispetto alla locazione solo a lungo termine, ad esempio 45 anni dopo l’acquisto della proprietà di abitazione. Il van taggio aumenta se i costi di ristrutturazione sono minori e se si utilizza l’immobile non ristrutturato più a lungo. Valore dell’investimento Nel dilemma tra acquisto e locazione occorre considerare, oltre ai costi, anche le oscillazioni di valore dell’investimento nella proprietà di abitazione. Se il valore dell’abitazione di pro prietà scende a causa di oscillazioni dei prezzi dovuti alla congiuntura, vetustà o fattori esterni imprevedibili, come la perdita di attrat tiva dell’ubicazione (cfr. riquadro), anche il capitale investito viene eroso. Se, in caso di vendita dell’immobile, l’ipoteca non è ancora stata ammortizzata o il prezzo di vendita otte nuto è inferiore al debito ipotecario, il proprie tario rimane indebitato. Inoltre, quasi tutti i proprietari di abitazioni hanno vincolato buona parte del proprio patrimonio in un unico immo bile. Dal punto di vista del portafoglio sono esposti a un rischio di concentrazione non indifferente. Questo grava tanto più quanto minore risulta essere il patrimonio rimanente del proprietario. Il successo finanziario dell’investimento è assi curato se i prezzi immobiliari residenziali al momento dell’acquisto sono inferiori rispetto al reddito, come accadde dopo la netta corre zione dei prezzi a metà degli anni Novanta. Se poi la crescita economica e conseguentemente anche la crescita dei prezzi immobiliari avanza decisa per diversi anni, i proprietari di abita zioni possono registrare utili consistenti. Ciò accade anche quando i prezzi degli immobili residenziali tengono il passo dell’inflazione. In questo caso, sono favoriti soprattutto i proprie tari di abitazioni con ipoteche a tasso fisso di lunga durata: neutralizzano l’incremento dei 20 UBS Real Estate Focus 2014 tassi d’interesse legato all’inflazione e il loro indebitamento reale scende. Questo vantaggio ha però delle condizioni. Se le proprietà di abitazioni sono già sopravvalutate quando aumenta l’inflazione, il rialzo dei tassi può far crollare i prezzi immobiliari. Serve del patrimonio supplementare come cuscinetto L’investimento nell’abitazione di proprietà nasconde opportunità e rischi, come ogni altro investimento di capitale. Man mano che il pro prietario invecchia, i rischi pesano di più, per ché avrà difficoltà a far fronte a perdite finan ziarie impreviste. Il locatario non ha questo problema. Nell’ottica di una previdenza di vec chiaia, consigliamo quindi di investire in una proprietà di abitazione solo se si dispone di sufficiente patrimonio supplementare. Conservazione del valore incerta All’inizio del XX secolo, il Cantone di Neuchâtel, famoso per l’orologeria, era il terzo cantone più ricco della Svizzera, quello di Zugo, invece, a forte impronta agricola, era il più povero. A Neuchâtel, anche i prezzi immobiliari erano più alti che a Zugo, nella città di Neuchâtel, ad esempio, dal 1920, erano di circa il 15% superiori rispetto a quelli nella città di Zugo. Ma negli ultimi 100 anni il quadro è cambiato. Grazie a collegamenti sempre più veloci Zugo si è «avvici nato» a Zurigo e ha potuto così partecipare al suo sviluppo economico. L’attrattiva di Zugo è molto migliorata grazie soprattutto alle riforme fiscali introdotte dal 1921, che lo hanno reso un nuovo centro economico. Al contrario, le crisi dell’orologeria hanno notevolmente frenato l’economia di Neuchâtel. Il diverso sviluppo economico delle due località ha influito sul rapporto dei prezzi, visto che il valore degli immobili dipende molto dall’attrattiva della località. Oggi un locale residenziale a Zugo costa il doppio che a Neuchâtel, cosa assolutamente imprevedibile nel 1900. Allo stesso modo, l’andamento del valore di un immobile è difficilmente stima bile nei prossimi 20–30 anni. Chi opta per un investimento in una proprietà di abitazione al fine di garantirsi una coper tura finanziaria per la vecchiaia affidandosi all’attrattiva della località, agisce in modo poco lungimirante perché l’attrattiva non è stabile a lungo termine. Immobili non residenziali Superfici per uffici – reddito stabile a caro prezzo Al momento, gli uffici non rappresentano una buona opportunità di acquisto e sconsigliamo di entrare in questo mercato. Gli investimenti immobiliari indiretti offrono un rapporto rischio-rendimento migliore. Nel corso dell’anno prevediamo una leggera flessione delle valutazioni di immobili per uffici. degli immobili per uffici. Chi intende investire ora in superfici per uffici deve chiedersi se l’at tuale rendimento iniziale netto (circa il 3%) per ubicazioni di pregio sia ancora sufficiente a compensare, per la natura illiquida, l’elevata intensità di capitale e il rischio di superfici sfitte nonché a coprire le spese di manutenzione impreviste. Secondo l’Investment Property Databank (IPD), dal 2008 la redditività netta degli investimenti diretti in immobili per uffici è stata in media del 4,8%, un successo se si considera il basso livello dei tassi e l’incertezza dominante sui mercati finanziari. Anche il rischio di superfici sfitte è rimasto contenuto grazie alla vivace crescita occupazionale annua di oltre l’1,5%. Negli ultimi anni, lo scenario generale nell’im mobiliare commerciale è stato così positivo da far lievitare vertiginosamente le valutazioni Investimenti indiretti ed esteri più convenienti Rendimenti iniziali troppo alti o troppo bassi? Questo dipende dalla congiuntura futura e non è quindi possibile dare una risposta definitiva. Ma per giudicare il livello di valutazione pos siamo fare un confronto con diversi investi menti alternativi. Più importante della diffe renza di rendimento assoluta tra classi d’inve stimento è il loro andamento nell’ultimo decennio. Matthias Holzhey CIO Wealth Management Research, UBS SA UBS Real Estate Focus 2014 21 fat tori residenziali commerciali borsa speciale Gli immobili per uffici attualmente offrono quasi 2 punti percentuali di rendimento in più rispetto ai titoli della Confederazione a dieci anni, sono quindi piuttosto interessanti. Questo surplus di rendimento supera anche la media storica. Gli investimenti in immobili per uffici restano in vantaggio rispetto ai titoli di Stato. È però possibile partecipare al mercato immo biliare anche con investimenti alternativi a quelli diretti. Innanzitutto, con fondi o azioni immobiliari quotati in borsa. Sulla carta, questi investimenti (soprattutto le azioni) presentano una volatilità superiore, ma i dividendi percen tuali degli ultimi dieci anni sono rimasti relati vamente costanti. Al momento, il rendimento da dividendo medio di tutte le azioni e i fondi immobiliari svizzeri è del 3,5%, superiore al rendimento iniziale di immobili per uffici nelle ubicazioni migliori. Considerato che gli investi menti diretti dovrebbero in realtà offrire rendi menti maggiori solo in ragione della loro minore liquidità, possiamo concludere che questi ultimi sono sopravvalutati. maggior numero di nuove offerte in assoluto (circa 240 000 metri quadri fino al 2015), Zurigo è meglio attrezzata per mantenere stabili i rendi menti da locazione o almeno per assorbire abbastanza in fretta l’eccesso di offerta. E tuttavia si pagano prezzi elevati per questi immobili. Perché tutta questa disponibilità a pagare? Chi investe in questo tipo di immobili si garantisce un flusso di reddito stabile ma a caro prezzo: una strategia irrazionale, che ignora i grandi rischi che insistono in Eurozona. In caso di ritorno alla normalità, ossia a tassi superiori e premi inferiori, l’investitore potrebbe subire perdite di valore. Prospettive di minore tensione sul mercato Nel corso dell’anno prevediamo una leggera flessione delle valutazioni. Il graduale continuo incremento dei tassi a lungo termine dovrebbe essere determinante. La differenza di rendi mento rispetto a investimenti in immobili per uffici si contrarrebbe, esercitando una pres sione rialzista sui rendimenti iniziali. Se quindi Come alternativa, si può inoltre optare per inve cala la disponibilità a pagare per ottenere red stimenti in immobili per uffici nelle migliori ubi diti da locazione stabili, allora nel corso delcazioni delle principali città europee. A parità di l’anno si prevedono rendimenti da variazione basso rischio di superfici sfitte, la media storica di valore leggermente negativi per immobili per uffici detenuti direttamente. La redditività dei loro rendimenti supera dell’1,2% quella di netta, invece, potrebbe insistere al 4,5% nono Ginevra o Zurigo. Ma attualmente le migliori stante un incremento della percentuale di ubicazioni in Europa rendono addirittura quasi il 2 punti percentuali in più rispetto alle contro superfici sfitte. Nel complesso, l’attrativa di un ingresso nel mercato di superfici per uffici parti svizzere. Anche nel confronto internazio dovrebbe salire ancora leggermente. nale, le superfici svizzere adibite ad uffici sem brano quindi relativamente più costose. Nessuna crescita delle pigioni prevista Un basso rendimento iniziale o rispettivamente un prezzo elevato può essere compensato o giu Magro rendimento su investimenti in immobili per uffici stificato da un’elevata crescita delle pigioni, che svizzeri detenuti direttamente Differenza di rendimento rispetto a investimenti alternativi, in percentuale tuttavia sarà difficile da realizzare nei prossimi 3 anni su immobili per uffici, visto che il gran numero di progetti edilizi si tradurrà inevitabil 2 0,19 mente in una minore quota di occupazione 1 degli stessi. Prevediamo un incremento della 0 –1,08 percentuale di superfici sfitte dell’1,2% entro il –1 2015. E questo incremento di solito si ripercuote –0,40 –2 negativamente sulle pigioni. Le prospettive per le quattro maggiori città svizzere sono parimenti –3 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 negative. Si costruisce in eccesso rispetto alla Relativamente a rendimenti da investimenti in immobili europei per uffici di fascia alta domanda prevista, anche se gli esuberi di super Relativamente a rendimenti da titoli della Confederazione a dieci anni Relativamente a tassi di rendimento azionario di investimenti immobiliari indiretti in Svizzera fici a Zurigo e Ginevra saranno minori che a Le linee tratteggiate rappresentano i valori medi a lungo termine e l’attuale deviazione in punti percentuali Berna e Basilea. Grazie alla quota di superfici sfitte ancora relativamente bassa, nonostante il Fonti: Wüest & Partner, JLL, BNS, Bloomberg, UBS 22 UBS Real Estate Focus 2014 Superfici di vendita – scende il potenziale di rincaro delle pigioni Per via del considerevole calo dei prezzi dei beni di consumo, il commercio al dettaglio svizzero non riesce a incrementare i fatturati nominali. Di conseguenza, la disponibilità di pagamento per superfici di vendita diminuisce, così come il potenziale di apprezzamento degli immobili per il commercio al dettaglio. La costanza con la quale gli immobili per il commercio al dettaglio superano altre destina zioni d’uso è impressionante. Dal lancio dell’in dice IPD nel 2002, gli immobili per il commer cio al dettaglio detenuti direttamente hanno sempre avuto una performance migliore rispetto a tutti gli altri segmenti. L’ottimo risul tato è ascrivibile alle elevate componenti di incremento del valore. Negli ultimi undici anni, il valore degli immobili per il commercio al det taglio è aumentato del 25%, quello degli immobili residenziali di un più modesto 11% e quello degli immobili per uffici del 10%. Cosa si nasconde dietro questo successo? L’andamento del reddito da locazione supporta il rendimento Indubbiamente, il forte calo dei tassi del mer cato dei capitali degli ultimi anni ha contribuito all’apprezzamento di immobili per il commercio al dettaglio svizzeri. Secondo Wüest & Partner, dal 2002 le agenzie di valutazione hanno ridotto i tassi di sconto per gli oggetti del com mercio al dettaglio del 10%. L’adeguamento è comunque in linea con altri segmenti; il tasso di sconto è sceso del 10% su immobili residen ziali e del 12% su quelli amministrativi. Per tanto le cause del surplus di rendimento degli immobili per il commercio al dettaglio vanno cercate sul fronte dei redditi. Si stima che negli ultimi undici anni le pigioni (pigioni per rilocazione) per gli immobili del commercio al dettaglio utilizzate per le stime immobiliari siano aumentate del 15%, molto più che in altri settori. I proprietari di immo bili per il commercio al dettaglio hanno concretizzato gran parte di questi aumenti attraverso il turnover dei locatari. Ne hanno beneficiato soprattutto oggetti in ubicazioni centrali, dove le grandi catene internazionali hanno innescato la spirale delle pigioni, gra zie a fatturati elevati e bassi costi di esercizio. Dal 2002 infatti le pigioni offerte nella fascia di prezzo elevata sono salite vertiginosa mente del 53%. Nello stesso periodo, quello degli immobili per il commercio al dettaglio è stato l’unico seg mento ad aver segnato una crescita del 7% delle pigioni per rapporti di locazione in essere. La forza degli immobili per il commercio al det taglio è attribuibile alla relativa debolezza degli altri segmenti. Un tasso di riferimento in calo per le pigioni del mercato residenziale e l’e spansione del mercato delle locazioni per gli immobili per uffici (eccesso di offerta) hanno quasi bloccato i rispettivi guadagni derivati dalle pigioni per immobili già esistenti nel por tafoglio. Il segmento delle superfici per il com mercio al dettaglio gode di una domanda ele vata ed è meno regolamentato rispetto a quello delle locazioni residenziali. Marcin Paszkowski Global Asset Management UBS SA Minore solvibilità Determinante per l’apprezzamento degli immo bili per il commercio al dettaglio è lo sviluppo dei redditi da locazione. Dal 2005, il commer cio al dettaglio è riuscito a incrementare le ven dite reali del 25%, grazie alla buona propen sione al consumo e alla crescita demografica. Tuttavia, a causa del calo dei prezzi il fatturato nominale ha un andamento laterale dal 2010, che si ripercuote sulla disponibilità di paga mento per superfici di vendita. Visto che gli sconti sui beni di consumo non ali mentari sono stati nettamente superiori a quelli sugli alimentari, lo sviluppo nominale del seg mento non alimentare è stato addirittura nega tivo. Il motivo principale risiede nella forza del franco. A causa del turismo dedicato agli acquisti e della concorrenza, i rivenditori al det taglio sono stati costretti a trasferire ai clienti i loro vantaggi di cambio nell’importazione di L’andamento dei fatturati nominali frena il potenziale di incremento delle pigioni Fatturati del commercio al dettaglio (esclusi i carburanti) dal 2002, cumulati, in percentuale 25 1,8 20 1,7 15 1,6 10 1,5 5 1,4 0 1,3 –5 1,2 –10 02 03 04 Fatturati nominali 05 06 07 08 09 10 11 12 13 1,1 Fatturati reali Indice dei prezzi del commercio al dettaglio Crescita demografica Tasso di cambio EURCHF (scala a destra) Fonti: UST, Bloomberg, UBS UBS Real Estate Focus 2014 23 tive modeste del mercato generale richiedono che gli investitori immobiliari si posizionino di conseguenza (con interventi edilizi o modifi Questi movimenti ribassisti dei prezzi al detta cando la tipologia di locatari), soprattutto se si glio colpiscono in ultima istanza i proprietari di considera che l’offerta di superfici è fortemente aumentata negli ultimi anni. Solo l’incremento superfici di vendita. Anche se dovesse essere delle superfici per i centri commerciali è stato ormai stato raggiunto il punto minimo dei prezzi, i negativi effetti sul fatturato degli ultimi superiore all’88% dall’inizio del millennio. anni continuano a pesare. A ciò si aggiunge che, nonostante la continua crescita demogra Quando si prendono decisioni riguardo a inve stimenti in immobili per il commercio al detta fica, il potere d’acquisto pro capite non glio occorre quindi fare attenzione a ottenere dovrebbe aumentare, visto che i nuovi immi grati esercitano attività tendenzialmente meno una combinazione bilanciata di locatari. Grazie all’incremento della popolazione, il segmento qualificate, e quindi meno retribuite. In alimentare e quelli non alimentari che non sostanza, questi sviluppi frenano la crescita subiscono la concorrenza dello shopping online reale dei fatturati del commercio al dettaglio (cfr. articolo a pag. 25) potrebbero incremen elvetico e generano un potenziale ribassista tare le vendite. Anche le ubicazioni con un per le pigioni dei relativi immobili. grande bacino di consumatori o vicine ad aree densamente popolate hanno un buon poten Ubicazione e tipologia di locatari ziale. Le nuove aperture di negozi nei sempre sono determinanti più estesi agglomerati urbani potrebbero Nei prossimi anni sono quindi previsti minori incrementi di valore e performance. Le prospet invece avere vita difficile. speciale borsa commerciali residenziali fat tori beni, innescando una spirale ribassista sui prezzi del commercio al dettaglio nazionali. Panoramica su immobili non residenziali Se non diversamente indicato, tutti i dati sono in percentuale e rappresentano la crescita rispetto all’anno precedente 2014 1 2013 2 2012 2011 10 anni 3 Occupazione impiegati in ufficio, in equivalenti a tempo pieno 3,0 2,7 3,1 1,9 2,2 Occupazione nel commercio, in equivalenti a tempo pieno 0,2 0,5 0,7 0,5 0,5 Fatturati del commercio al dettaglio, reali 2,0 1,6 3,6 1,1 2,3 – –4,0 –13,0 –3,0 –7,0 Occupazione, fatturati e fiducia Indice della fiducia dei consumatori, valore medio Superfici per uffici Pigioni d’offerta per superfici per uffici –1,0 4,8 4,9 –1,4 1,4 Quota di superfici per uffici sfitte 5,5 5,0 4,7 4,2 4,6 Rendimento netto del cash flow 4,5 4,5 4,4 4,9 4,8 –0,5 1,0 1,8 2,7 1,0 4,0 5,5 6,3 7,7 5,9 Pigioni d’offerta per superfici commerciali di vendita 0,5 1,8 6,3 0,8 1,7 Rendimento netto del cash flow 4,0 4,0 4,3 4,5 4,7 Rendimento da variazione del valore 1,5 2,0 2,7 3,8 2,2 Performance di investimento diretto in immobili commerciali di vendita 5,5 6,0 7,1 8,5 7,0 Rendimento da variazione del valore Performance di investimento diretto in immobili per uffici Superfici commerciali di vendita Previsione UBS 2 Stime ovvero previsioni UBS (aggiornato al 3.1.2014) 3 Valore medio: dal 2004 al 2013 1 24 UBS Real Estate Focus 2014 Fonti: Wüest & Partner, Colliers, IPD, BFS, Seco, UBS Shopping online: opportunità e rischi per immobili destinati alla vendita al dettaglio Il boom delle vendite online strozza il fabbisogno di punti vendita fisici e cambia la domanda di superfici in locazione. I proprietari di superfici per la vendita al dettaglio possono ridurre i rischi di reddito analizzando il settore e il modello d’affari dei propri locatari e anticipandone le esigenze. Dopo anni di espansione del totale delle super fici, una produttività di queste in calo, cre scente competitività e pressioni dal turismo dedicato agli acquisti dovuto al tasso di cam bio, il commercio al dettaglio deve affrontare una nuova sfida. Se dal 2008 al 2012, il mer cato del commercio al dettaglio svizzero è rimasto pressoché immobile, con una crescita di fatturato dell’1,3%, secondo GfK il volume nelle vendite online e per corrispondenza è salito da 4,65 a 5,9 miliardi di franchi, pari al 23%. Stando all’E-Commerce Report Svizzera 2013, nei prossimi anni circa il 20% del fattu rato del commercio al dettaglio locale dovrebbe passare al canale online, rendendo obsoleta una parte delle superfici esistenti. Cambiano i requisiti per le superfici Ipotizzando che il grado di saturazione dello shopping online ammonti a circa il 20% del mercato totale, a fronte dell’attuale quota nazionale del 6% è prevedibile ancora una forte crescita. I fattori determinanti sono una crescente pressione sui costi e la marcia trion fale dei dispositivi mobili. Comodità, prezzi più competitivi e orari di apertura illimitati fanno gola a molti. Secondo il centro di ricerca per il Management commerciale dell’Università di San Gallo, gli utenti con maggior potere di acquisto in rete sono gli over 55, ma la crescita dello shopping online è sostenuta anche dalla generazione dei «nativi digitali». acquirenti è stabile da anni, da qui l’esigenza di avere la merce il prima possibile. Ciò che vale nell’elettronica domestica può essere proiet tato anche sugli alimentari come su altre cate gorie di beni. Marcin Paszkowski Global Asset Management UBS SA Offerenti multicanale e settore del lusso: segmento di locatari interessante I locatari puramente stazionari, che non offrono alla propria clientela prezzi convenienti o una migliore esperienza di acquisto ovvero maggiore comfort rispetto al commercio online rappresentano un grande rischio per gli investi tori. Lo stesso dicasi per i rivenditori che subi scono la concorrenza della vendita diretta da parte dei produttori. In futuro, anche i beni digitalizzabili saranno unicamente venduti in Internet, come si evince dal forte ridimensiona mento delle reti di negozi di CD e DVD; musica e film possono essere comodamente caricati sul dispositivo di riproduzione audio e video a costi vantaggiosi. Questo sviluppo coinvolge, visto il crescente apprezzamento per gli e-book, anche la vendita di libri. La tecnica della stampa 3-D potrebbe rivoluzio nare i processi di vendita nel commercio al det taglio. Varie tipologie di prodotti, come gio cattoli, stoviglie o pezzi di ricambio per elet trodomestici potrebbero essere ordinati via Internet e, sulla base di dati informatici, stam pati a casa. Anche nella produzione alimentare serpeggia l’utopia che un giorno, grazie alla tecnologia del «bioprinting», si possa addirit tura creare artificialmente materiale organico. Chi offre superfici può trovare potenziale di reddito rivolgendosi a commercianti al detta La crescita dello shopping online non si traduce Lo shopping online e per corrispondenza cresce più però necessariamente in un calo di superfici di velocemente del rimanente commercio al dettaglio pari entità, quanto piuttosto in nuovi requisiti Andamento del fatturato (indice 2008 = 100) per le superfici utili. Chi vende online apre 125 showroom e punti di ritiro della merce oppure mira ad aumentare le vendite in negozio. Per la 120 formula Click & Collect servono superfici acces 115 sorie più grandi e migliore accessibilità. Nel set 110 tore dell’elettronica domestica (28% delle ven 105 dite online e per corrispondenza in Svizzera) attualmente il 18% degli acquisti avviene 100 2008 2009 2010 2011 online. Si nota che in questo settore il 30–50% Shopping online e per corrispondenza Commercio al dettaglio del fatturato online è generato da clienti che ritirano la merce di persona. La quota di questi Fonte: GfK Detailhandel Schweiz 2013 2012 UBS Real Estate Focus 2014 25 fat tori residenziali commerciali borsa speciale glio affermati e con una strategia multicanale di successo. Per restare competitivi di fronte alla pura concorrenza online, questi dovranno ottimizzare ulteriormente il loro utilizzo degli spazi, ma il successo di mercato grazie al canale di vendita digitale assicura indiretta mente anche il loro fabbisogno di superfici sta zionarie. Un altro interessante segmento di locatari si trova nel settore del lusso. Infatti, con prodotti molto costosi, l’esperienza di acquisto e la consulenza personale giocano un ruolo importante. Per questo i clienti sono disposti a pagare un sovrapprezzo. 1 Fonte: Carpathia Consulting GmbH Il crescente commercio online dovrebbe influire anche sulle strutture dei contratti di locazione. Se la presenza stazionaria diventa sempre più sinonimo di showroom, la percentuale d’affitto sul volume d’affari dovrebbe perdere incidenza. Prenderanno piede durate più brevi e una con figurazione flessibile dei contratti di locazione se aumenterà l’esigenza di punti vendita tem poranei e sperimentali. Polarizzazione della domanda di superfici La verifica del portafoglio immobiliare in ter mini di qualità delle ubicazioni e caratteristiche delle superfici assume sempre più importanza. I negozianti, infatti, orienteranno la propria rete di punti vendita stazionari in modo ancora più sistematico verso formati e ubicazioni red ditizi. Favorite dalla crescita delle vendite online sono soprattutto le grandi superfici di vendita nelle ubicazioni a forte frequentazione e ben raggiungibili, perché le vie dello shopping e i centri commerciali di qualità offrono solita mente una migliore esperienza e coniugano un elevato potenziale di fatturato con una mirata gestione del marchio. Il commercio online com porta inoltre una maggiore richiesta di punti di ritiro e restituzione, favorendo anche ubica zioni lungo le traiettorie dei principali flussi pendolari. Le superfici di vendita più piccole e decentrate e i centri commerciali e le vie dello shopping di seconda fascia, invece, potrebbero essere tra volti dal boom del commercio online. Se un riposizionamento dell’immobile (ammoderna mento) appare poco promettente, allora con viene cercare nuove destinazioni d’uso. Le filiali a bassa capacità di fatturato potrebbero infatti essere trasformate in punti logistici di e-com merce per la distribuzione al dettaglio. Si tratta di una soluzione interessante soprattutto per 26 offerenti multicanale, visto che gli attuali pro cessi di rifornimento della filiale potrebbero essere mantenuti: la consegna avviene sempre dai magazzini centrali, anche se ora gli scaffali non sono più allestiti per i clienti bensì per eva dere gli ordini online. Questo modello fa già scuola in Inghilterra. Per la catena di supermer cati Tesco i punti vendita convertiti in punti logistici figurano già tra le «filiali» con i fattu rati più significativi.1 UBS Real Estate Focus 2014 Strategie contro lo «showrooming» Valutare un prodotto dal vivo per acquistarlo successiva mente a un prezzo conveniente in Internet. Il comporta mento dei consumatori definito «showrooming» degrada singoli punti vendita a meri luoghi espositivi in perdita. I dettaglianti colpiti da questo fenomeno sviluppano vari approcci per contrastarlo. Ad esempio, per clienti che non comprano nulla durante la loro visita, nell’area anglosas sone vengono già introdotti prezzi per l’accesso al negozio o alle cabine di prova. Nel caso di prodotti che richiedono una consulenza professionale, come ad esempio scarpe da running, si cerca di far desistere il cliente dall’acquisto online applicando una commissione di consulenza in caso di man cato acquisto. Un’altra strategia, anche se non priva di rischi per via delle spese per il personale e di locazione che essa comporta, è la garanzia del prezzo minimo; se l’acquirente trova l’articolo entro un determinato periodo altrove a un prezzo inferiore, la differenza gli viene rimborsata. Queste soluzioni sembrano però avere vita breve. Molto più convincente della lotta alle nuove tecnologie è il loro sfrut tamento mirato. I commercianti al dettaglio che non pos sono sostenere i costi di infrastruttura di una strategia mul ticanale possono ad esempio ampliare l’esperienza di acqui sto in loco con l’impiego di app. Applicazioni, come la SAP Precision Retailing App, attraverso la quale le aziende sotto pongono ai propri clienti offerte personalizzate al momento della decisione di acquisto, hanno già dimostrato nella pra tica la loro capacità di incrementare i fatturati. Conversione di uffici in locali residenziali ancora agli esordi Si moltiplicano il totale delle superfici sfitte tra gli immobili per uffici in Svizzera. La trasformazione in spazi abitativi, molto richiesti, può essere economicamente interessante per i proprietari. L’esempio arriva dall’estero. Nei prossimi anni le maggiori città elvetiche dovranno fare i conti con due fronti problematici: una scarsa offerta di abitazioni e più superfici sfitte tra gli immobili per uffici sono i tratti caratteristici dell’attuale tendenza. Per ora, la percentuale di abitazioni sfitte nelle città è spesso sotto lo 0,5% (a Zurigo è dello 0,12%), rispetto al 5% di media per le superfici per uffici. La vivace attività edilizia nel mercato degli immobili amministrativi in un contesto di domanda stagnante potrebbe frenare le pigioni, mentre il mercato per le case plurifami liari è saturo per via del consistente eccesso di domanda. Per uscire dal vicolo cieco, i proprie tari di immobili per uffici sfitti potrebbero valu tare l’ipotesi di una conversione in spazi resi denziali. suddivisione dei locali e accesso diretto alla scala. I costi di ristrutturazione per la conver sione da uffici in residenze ammontano gene ralmente almeno a 2000 franchi al metro qua dro. A titolo di paragone: costruire un nuovo appartamento da locare costa mediamente circa 3000 franchi, un’abitazione di proprietà circa 4000 franchi al metro quadro. Terzo, le pigioni per metro quadro per appartamenti sono solitamente inferiori a quelle per uffici nella medesima fascia di prezzo (se si confronta la fascia di prezzo intermedia di uffici con la stessa fascia per abitazioni). A Zurigo e Basilea la differenza tra oggetti nella fascia di prezzo intermedia è di circa 25 franchi, a Ginevra addirittura di 150 franchi. Claudio Saputelli CIO Wealth Management Research, UBS SA Maciej Skoczek CIO Wealth Management Research, UBS SA Abitazioni di pregio e aziendali nelle migliori location Considerati gli elevati costi di conversione, que sta differenza di reddito negativa rispetto alla locazione di uffici è ovviamente insoddisfa cente. Il dilemma tra «conversione con diffe renza di reddito negativa o superficie sfitta» può essere affrontato mirando a una fascia Opzione per aree amministrative dismesse di prezzo superiore. Nelle migliori ubicazioni, si potrebbero realizzare abitazioni di lusso ai Per via degli elevati costi di conversione, tra piani alti e superfici di vendita in locazione al sformare gli immobili per uffici sfitti non è piano terra. La qualità relativamente alta dei sempre opportuno. Lo è in particolare per nuovi appartamenti offerti rispetto all’originaria uffici che non sono più (ri)locabili, o lo sono solo previ costosi interventi di ristrutturazione, superficie per uffici può colmare la differenza tra pigioni per abitazioni e per uffici. In deter le cosiddette aree amministrative dismesse. Spesso queste non soddisfano più gli standard minate ubicazioni, questa strategia consente moderni, come disposizione open space, infra di incrementare i redditi. struttura moderna, flessibilità delle postazioni Nelle zone in cui hanno sede società interna di lavoro, rappresentanza e accessibilità. zionali è possibile convertire gli uffici sfitti in L’ammodernamento di aree amministrative dismesse necessita di investitori coraggiosi con appartamenti business. Si tratta di piccole unità progetti innovativi. Anche gli urbanisti sono chiamati a sviluppare soluzioni creative con formi ai regolamenti edilizi e di zona e alle mutate condizioni del mercato. La conversione crea solo poche superfici abitative aggiuntive In caso di trasformazione occorre innanzitutto attenersi ai regolamenti edilizi e di zona (cfr. riquadro). Se ad esempio gli immobili per uffici si trovano in una zona aziendale, una conver sione per uso residenziale è solitamente esclusa. Bisogna poi considerare che le super fici residenziali hanno requisiti edilizi diversi rispetto agli uffici: in termini di installazioni (ad es. contro l’inquinamento acustico), esposi zione, illuminazione, aerazione o altezza minima dei locali. Inoltre, tutte le unità abitative devono avere cucina, bagno, un’adeguata Percentuale di superfici sfitte 7 700 6 600 5 500 4 400 3 300 2 200 1 100 0 Zurigo Basilea Percentuale di superfici amministrative sfitte 2015 Ginevra Berna 0 Percentuale di superfici sfitte 2013 Potenziale di conversione in numero di abitazioni (scala a destra) Fonti: UST, Colliers, Documedia, Ufficio di statistica di ciascuna città, UBS UBS Real Estate Focus 2014 27 fat tori residenziali commerciali borsa speciale abitative caratterizzate da elevati standard, ammobiliate e concesse in locazione con brevi preavvisi per la disdetta. La clientela «business» ha una maggiore solvibilità; le pigioni per que sti immobili ammontano anche al doppio o al triplo rispetto a quelle per «normali» abita zioni. Ma anche i costi amministrativi e opera tivi sono superiori per via del frequente turn over di locatari rispetto ai classici immobili residenziali. Tuttavia, convertendo aree ammi nistrative dismesse in appartamenti aziendali business si può conseguire un rendimento molto interessante. Purché gli immobili si trovino in ubicazioni top (centri finanziari) e ben collegate (aeroporti). Le grandi città mondiali indicano la via Nella City di Londra la quota di superfici per uffici sfitte, soprattutto negli edifici più obso leti e meno nobili, è molto aumentata con la crisi finanziaria. Tra il 2007 e il 2011, sono stati convertiti, e rivenduti, 14 immobili principal mente in abitazioni di pregio. Sull’altra sponda dell’Atlantico, a Lower Manhattan, New York, sono stati convertiti in appartamenti 1,5 milioni di metri quadri di uffici ormai obsoleti negli ultimi 20 anni, accelerando molto la crescita demografica in questo quartiere. Anche le città tedesche offrono nuovi progetti. A Francoforte, vecchie superfici per uffici non più utilizzate su 14 piani sono state trasformate in 98 da mono a quadrilocali parzialmente ammobiliati, gli «Sky Apartments». Questa offerta si rivolge principalmente a chi lavora nei vicini uffici e nel vicino aeroporto. Nel mondo si trasformano già interi quartieri in aree residenziali, mentre la strategia in Svizzera è ancora agli esordi. Ma anche qui le conversioni possono avere successo. AXA Winterthur ha di recente trasformato un vec chio edificio amministrativo nel centro di Basi lea in 28 appartamenti con locali commerciali ed è riuscita a concedere tutto in locazione. In vecchi uffici al Bellevue di Zurigo si possono ora affittare nuovi appartamenti di lusso ai piani alti e negozi al piano terra. Visti gli ele vati prezzi immobiliari residenziali, al momento in Svizzera potrebbe convenire anche una con 28 UBS Real Estate Focus 2014 versione in proprietà d’abitazioni. Questa variante però richiede che il proprietario si separi dal proprio immobile. Le problematiche restano Per i proprietari di immobili per uffici sfitti con scarse prospettive di rilocazione, la conversione in spazi abitativi potrebbe essere un’opzione interessante per smobilizzare il capitale impro duttivo. L’attuale basso livello dei tassi rende però più sopportabili le superfici sfitte. Se i tassi salissero, la pressione a convertire aumente rebbe. Viste le basse percentuali di possibili conversioni, è utopistico però pensare che i pro blemi delle città svizzere (scarsità di abitazioni e più uffici sfitti) possano essere arginati con una maggiore dinamica di questo fenomeno. Le disposizioni dei regolamenti edilizi e di zona La conversione di immobili per uffici in abitazioni richiede un’autorizzazione edilizia. Si verifica innanzitutto la confor mità della zona, quindi se in una precisa area è consentito realizzare abitazioni ai sensi del rispettivo regolamento edi lizio e di zona. Gli edifici per uffici più grandi e adatti alla conversione si trovano principalmente in aree aziendali, dove non sono consentiti utilizzi residenziali; un piano regolatore potrebbe però consentire la trasformazione. Questo permette deroghe al regolamento edilizio e di zona, crea quindi una zona propria ma deve essere autoriz zato dall’organo legislativo comunale, che spesso rappre senta un grande ostacolo. Se l’immobile si trova in un’area residenziale o mista (resi denziale e commerciale), non dovrebbero esserci problemi per la conversione. Incrementare l’utilizzo residenziale è sempre possibile, a meno che la quota massima residen ziale non sia limitata a favore dell’utilizzo commerciale, il che accade raramente. Nelle grandi città spesso le aree amministrative dismesse si trovano in ubicazioni centrali di pregio. Queste zone centrali (miste) di solito non limitano la quota residenziale e quindi nulla vieta la conversione e la realizzazione di spazi abitativi molto interessanti. Investimenti immobiliari all’estero possono stabilizzare il portafoglio Investire in immobili al di là dei confini svizzeri è una scelta sensata, non solo perché l’universo d’investimento si allarga. I vantaggi sono infatti anche in termini di maggiore stabilità in portafoglio e rendimenti superiori. Si consiglia di optare per investimenti comuni. Una strategia globale comporta altresì benefici in termini di diversificazione. Ciò vale in parti colare per gli investitori immobiliari svizzeri, visto che il mercato immobiliare locale presenta correlazioni da basse a negative con i principali mercati immobiliari all’estero (una correlazione +1 indica uno sviluppo del valore parallelo, una correlazione 0 segnala che non vi è alcuna dipendenza, una correlazione –1 indica una Rispetto ad altri strumenti, gli investimenti performance contrapposta). Il mercato immobi immobiliari sono prevalentemente orientati al mercato interno. Ciò è dovuto principalmente a liare svizzero è però relativamente ben corre lato con quello tedesco. Questo è dovuto alla una percezione di maggiore concretezza, che vicinanza culturale ed economica delle due spesso tocca emotivamente gli investitori. Ma economie e anche alla somiglianza dei metodi questo comportamento fonda anche su basi di valutazione degli immobili, che adottano un razionali. Nonostante la professionalizzazione approccio orientato al lungo termine e alla red del settore immobiliare, infatti, il suo orienta mento è ancora locale e risponde alle prassi di ditività. Ma la diversificazione da sola non pro mette automaticamente rendimenti maggiori mercato specifiche del Paese. rispetto al mercato locale sul breve periodo. In Svizzera, il mercato immobiliare non ha quasi L’obiettivo della diversificazione è piuttosto risentito degli effetti della crisi economica glo quello di smorzare la volatilità in portafoglio e bale e ha sovraperformato in modo netto spe quindi di conferirvi maggiore stabilità. cialmente rispetto agli immobiliari dei Paesi I vantaggi degli investimenti immobiliari europei. In Europa meridionale e Gran Breta gna, i prezzi immobiliari sono crollati a seguito indiretti della crisi del mercato finanziario. Il risvolto più Il grande ostacolo alla diversificazione è l’inten sità di capitale richiesta dagli investimenti drastico è stato sul mercato immobiliare irlan dese: dal livello record del 2007 ha ceduto più immobiliari, diversamente da altre categorie d’investimento: un immobile può facilmente del 67% mentre l’Investment Property Data avere un valore di mercato di 20–40 milioni di base (IPD) rivela che nello stesso periodo i franchi o più. Gran parte degli investimenti valori immobiliari in Svizzera hanno guada immobiliari sono detenuti direttamente; per gnato circa il 57%. È lecito chiedersi perché mettendo un’elevata dose di controllo ma com mai gli investitori svizzeri dovrebbero investire in immobili all’estero. Gunnar Herm Global Asset Management UBS SA Dominic von Felten Global Asset Management UBS SA Dimensioni del mercato e diversificazione giustificano un approccio internazionale Si stima che le dimensioni del mercato immobi I Paesi con bassa correlazione con la Svizzera nascondono un elevato potenziale di diversificazione liare globale nel quale è possibile investire Correlazione tra performance di immobili commerciali all’estero e in Svizzera, 1999–2012 siano nell’ordine di 13 mila miliardi di dollari Spagna USA, dei quali circa un 35% è riconducibile Gran Bretagna Portogallo all’America e un altro 35% all’Europa mentre Italia alla regione Asia Pacifico fa capo un buon Giappone 30%. La maggior parte interessa il settore Australia Belgio commerciale (uffici, vendita al dettaglio, logi Francia stica/industria). Il mercato immobiliare svizzero, USA Paesi Bassi con un valore stimato di circa 140 miliardi di Austria dollari USA, rappresenta più dell’1% della Finlandia Svezia quota globale. L’investitore svizzero che adotta Germania un approccio internazionale, quindi, riesce a –0,4 –0,2 0 0,2 0,4 0,6 0,8 1,0 muoversi in un universo di investimento molto più vasto. Fonte: calcoli UBS sulla base dell’IPD Multi National Index 2012 UBS Real Estate Focus 2014 29 fat tori residenziali commerciali borsa speciale Fondazioni d’investimento come opzione per gli istituti di previdenza In Svizzera, le fondazioni d’investimento ammi nistrano i fondi previdenziali di casse pensione svizzere. In relazione agli investimenti immobi Investire in veicoli quotati in borsa, come i REIT liari internazionali occorre rilevare, oltre all’am (Real Estate Investment Trusts, società anonime pia diversificazione, anche il vantaggio che le immobiliari), comporta altresì un elevato livello fondazioni d’investimento svizzere sono ricono di liquidità (giornaliera), ma a costo della corre sciute da molti Stati come veicolo della previ denza professionale. Se esistono accordi speci lazione, che aumenta non solo all’interno dell’investimento immobiliare stesso ma anche fici, possono quindi beneficiare di convenzioni contro la doppia imposizione ovvero di esen rispetto ad altre categorie d’investimento, a scapito della stabilità dell’intero portafoglio. La zioni fiscali. È importante soprattutto se si per correlazione delle azioni globali con gli investi segue una strategia core 2, nella quale la perfor menti immobiliari quotati in borsa è di circa lo mance dipende essenzialmente dalla redditi 0,8, mentre con gli investimenti immobiliari vità. In qualità di veicolo riconosciuto, una non quotati si ferma allo 0,2. In base a queste fondazione d’investimento può eventualmente considerazioni, i veicoli non quotati, come solu assumersi l’onere di presentare una dichiara zioni Multi Manager/fund of funds 1 riscuotono zione fiscale, che equivale a un ulteriore sgra vio amministrativo per l’istituto di previdenza. sempre più successo, visto che sin dall’inizio offrono accesso a un portafoglio immobiliare ampiamente supportato. portando grandi rischi di concentrazione. Le forme indirette tramite veicoli di investimento, invece, permettono una diversificazione netta mente maggiore. Fondi che investono in vari fondi di diversi gestori in modo da coprire più regioni, settori e stili di gestione differenti. Investimenti in immobili di buona qualità in buone ubicazioni interamente concessi in locazione. La strategia punta a realizza re rendimenti da locazio ne, quindi redditività, che poi viene prevalentemente distribuita agli investitori. 2 Le decisioni degli investitori potrebbero orien tarsi anche in base a chi altro investe nel mede simo veicolo. Se l’accesso è consentito a diversi gruppi di investitori (privati, casse pensione o imprese) allora il potenziale di crescita è mag giore grazie a una base di investitori più ampia. Lo svantaggio però è che gruppi di investitori eterogenei adottano comportamenti diversi nelle varie fasi di mercato, alimentando una maggiore instabilità. Copertura valutaria e considerazioni fiscali Un portafoglio diversificato a livello internazio nale include posizioni in varie monete. Occorre quindi coprire i conseguenti rischi di cambio, per salvare i rendimenti conseguiti localmente da potenziali sviluppi negativi sul mercato delle divise. Gli investitori possono coprire apposita mente i rischi di cambio oppure investire in prodotti che integrano già una copertura di questo tipo. Un approccio di investimento internazionale non può esimersi dal fare alcune considerazioni fiscali. Essendo gli immobili tassati localmente, la strutturazione degli investimenti e la scelta dei veicoli adeguati è un fattore importante. Possono ad esempio trovare applicazione even tuali convenzioni contro la doppia imposizione, che può fare da subito la differenza tra il suc cesso o meno di un portafoglio orientato alla redditività. 30 1 UBS Real Estate Focus 2014 Mercati immobiliari globali Negli ultimi anni, il mercato immobiliare svizzero ha realiz zato performance straordinarie nel confronto internazio nale. Dopo il periodo delle grandi correzioni dei prezzi, ora scorgiamo interessanti punti di ingresso anticiclici per creare un portafoglio immobiliare diversificato a livello internazionale. Per un portafoglio globale, nei prossimi tre anni prevediamo una performance annua del 6,8% (in moneta locale). Nello stesso periodo per gli Stati Uniti si prevede una performance annua del 6,5%, per il Giappone (uffici) dell’8,6%. Per l’Eurozona, all’attuale livello dei prezzi, prevediamo una performance annua del 7,5% nei prossimi tre anni. Crediamo che i massimi utili anticiclici possano essere conseguiti in Spagna, Francia e Gran Breta gna mentre i mercati immobiliari orientati alla sicurezza, come Germania e Paesi nordici, promettono performance inferiori rispetto agli scorsi anni. Immobiliare quotato in borsa Azioni immobiliari – passivi di bilancio sotto i riflettori Nel 2013, i corsi delle azioni immobiliari svizzere hanno registrato la performance peggiore rispetto all’azionario generale dall’inizio del millennio. Il 2014 continuerà a riservare delle sfide per le società immobiliari: si preferiscono passivi di bilancio conservativi e progetti di ottimizzazione e crescita privi di rischio. mente a sciogliersi. Le società anonime immo biliari svizzere sono preparate a una svolta dei tassi d’interesse? Stefan R. Meyer CIO Wealth Management Research, UBS SA Forte sensibilità ai tassi d’interesse Nel bilancio di una società immobiliare gli attivi a lungo termine si contrappongono a passivi a breve termine, generando rischi di rifinanzia mento e di tasso di interesse. La duration (indi Il vento a favore che ha sostenuto per anni le catore per la durata del vincolo di capitale in azioni immobiliari si sta spegnendo: non c’è più anni) degli immobili in portafoglio è media margine per tagli dei tassi, che hanno conti mente di circa 20 anni. Ciò significa che un nuamente abbassato i costi di finanziamento e incremento ovvero un taglio del tasso di sconto alimentato i prezzi immobiliari. I prezzi immobi (ad esempio dovuto a una variazione del tasso liari sono aumentati da un lato grazie al calo d’interesse) dell’1% riduce o aumenta il valore dei rendimenti su investimenti alternativi. dell’immobile del 20%, a patto che tutti gli Dall’altro, i redditi da locazione futuri attesi altri fattori (come il reddito da locazione) hanno contribuito a fare apprezzare gli immo rimangano costanti. Una svalutazione dell’im bili a fronte di tassi di sconto sempre più bassi mobile si tradurrebbe in una corrispondente (tasso d’interesse al quale vengono attualizzati perdita di capitale proprio. Quello che a prima gli importi, al fine di riflettere il valore attuale). vista sembra un influsso enorme sul capitale Questa concatenazione dei tassi inizia lenta proprio può però essere sensibilmente ridotto André Rudolf von Rohr Investment Bank, UBS SA UBS Real Estate Focus 2014 31 termine per via della minore quota di tassi variabili. Anche le pigioni di immobili residen ziali, grazie al legame con il tasso di riferimento, offrono una protezione contro variazioni dei Finanziamenti perlopiù solidi Le società immobiliari elencate in tabella presen tassi d’interesse nominali. Rispetto ai prezzi al tano al momento quote di capitale proprio com consumo, il tasso di riferimento reagisce però con qualche ritardo, riducendo l’effetto di pro prese tra il 23 e il 64% e un grado di indebita tezione. Ma in caso di nuovo contratto di loca mento sul portafoglio immobiliare (loan-tozione, le pigioni possono essere adeguate alla value) del 30–66%. Mentre quasi tutte le situazione di mercato indipendentemente da un società presentano una quota di capitale pro rialzo dei tassi reali o nominali, aumentando la prio e un grado di indebitamento simile tra il 40 e il 50%, PSP Swiss Property e Zug Estates si protezione. distinguono per un grado di indebitamento infe Preferenza per le società anonime riore e una quota di capitale proprio maggiore. immobiliari più propositive Le società immobiliari quotate in borsa ricorrono Riteniamo le società immobiliari particolar mente esposte al rischio di tasso d’interesse. La a diversi strumenti di finanziamento; principal maggior parte delle società immobiliari quotate mente al classico finanziamento ipotecario (dal in borsa esibisce però un robusto finanzia 64 al 100%). Ma c’è qualche eccezione: PSP mento e potrebbe quindi gestire al meglio una rinuncia alle ipoteche e si finanzia con prestiti svolta dei tassi a medio termine. Consigliamo non garantiti. Quasi tutte le società ricorrono altresì a obbligazioni, prestiti convertibili e swap di optare per azioni immobiliari con solidi bilanci, che introducano significative ottimizza su tassi d’interesse. È consuetudine optare per zioni del portafoglio e possiedano progetti di un finanziamento a breve termine combinato crescita privi di rischio. Zug Estates e PSP con una copertura a lungo termine tramite offrono i passivi di bilancio più conservativi; swap. Ma anche a questo proposito ci sono all’estremità opposta c’è Züblin. Scorgiamo approcci differenti: SPS punta su ipoteche a interessanti interventi di ottimizzazione del tasso fisso e rinuncia agli swap. Le società indi cate in tabella (ad eccezione di Züblin per via dei portafoglio in PSP e Flughafen Zürich. Segna suoi investimenti all’estero) attualmente si finan liamo progetti di crescita finalizzati a incremen ziano con tassi d’interesse medi dall’1,9 al 2,9%. tare il valore e ridurre il rischio nel corso delIl periodo di tasso d’interesse medio varia da 3,3 l’ultimo anno soprattutto in SPS, Allreal, Mobimo e Zug Estates. a 10 anni; Zug Estates e Mobimo presentano durate residue medie particolarmente lunghe. Nell’ultimo anno le condizioni di rifinanziamento sono rimaste vantaggiose, comportando un’ul Principali indicatori delle società anonime immobiliari teriore riduzione dei costi per interessi. svizzere quotate in borsa 32 UBS Real Estate Focus 2014 .Z ür ich Al lre al M ob im o Int ers ho Zu p gE st W ates ar tec k Zü bli n gh Flu PS P Protezione «automatica» contro inflazione e rialzi dei tassi La maggior parte delle società si concentra su immobili commerciali. I contratti di locazione di immobili commerciali sono in gran parte legati all’andamento dei prezzi al consumo e offrono quindi una certa protezione contro inflazione e rialzi dei tassi d’interesse. Nell’ottica della valu tazione, la protezione in caso di aumento dei tassi funziona presupponendo che l’inflazione aumenti coerentemente con la variazione dei tassi, in modo che un incremento delle pigioni compensi per l’effetto di un tasso di sconto superiore. Ciò però non accadrebbe in caso di un incremento dei tassi d’interesse reali. Dal punto di vista del cash flow, in caso di varia zioni dei tassi d’interesse cambia poco a breve SP S speciale borsa commerciali residenziali fat tori adeguando le pigioni e con un finanziamento a lungo termine con capitale di terzi. Capitalizzazione di mercato (in mil. di CHF) 4460 3842 3215 2142 1252 751 380 254 n.d. 3159 2442 1242 826 516 1065 547 250 272 700 43 64 39 23 Portafoglio d’investimento (in mil. di CHF) 8876 6181 Capitale di terzi (in milioni di CHF) 4277 1948 1323 1563 1129 Quota di capitale proprio (%) 42 57 51 46 46 126 Loan-to-value (%) 48 30 n.d. 41 41 44 30 53 66 Tasso d’interesse medio (%) 2,4 1,9 n.d. 2,0 2,8 2,7 2,6 2,9 4,4 6,6 10,0 Durata residua (anni) 4,2 3,3 n.d. 3,6 9,1 8,4 3,6 Obbligazioni (%) 15 32 89 20 0 15 0 8 0 Debiti bancari/ipoteche (%) 85 68* 11 80 100 85 100 92 100 Rendimento netto (%) 4,3 3,9 n.d. 4,9 4,7 6,0 3,9 4,7 5,2 Spread rispetto a interessi passivi (%) 1,9 2,1 n.d. 2,9 1,9 3,3 1,3 1,8 0,9 Loan-to-value = capitale di terzi rispetto al valore venale del portafoglio di investimenti immobiliari n.d. = non disponibile; * solo debiti bancari non garantiti Fonti: dati aziendali al primo semestre 2013, UBS Fondi immobiliari – si teme un rialzo dei tassi d’interesse I fondi immobiliari offrono una doppia protezione agli investitori. Compensano l’inflazione e, grazie alle distribuzioni periodiche, mitigano il rischio di incremento dei tassi. Nonostante la valutazione equa, nel 2014 verranno però ignorati dagli investitori. tovalutazione dei fondi immobiliari nell’arco di un certo periodo. Questo offre un ideale punto di ingresso per investitori a lungo termine. Thomas Veraguth CIO Wealth Management Research, UBS SA Marcate correzioni dei prezzi dopo shock dei tassi Nel caso di investimenti in fondi immobiliari, di solito le distribuzioni periodiche offrono una certa protezione da rapidi rialzi dei tassi, ma i Con una performance negativa del 2,8%, lo prezzi dei fondi non restano immuni davanti a scorso anno i fondi immobiliari svizzeri hanno questi shock. Balzi improvvisi dei tassi scate registrato il terzo peggior risultato da 14 anni a questa parte. Gli aggi (differenza positiva tra nano sempre correzioni dei prezzi dei fondi immobiliari così marcate da spingere in territo corso di borsa e valore contabile netto in per rio negativo l’intera performance (risultante da centuale di quest’ultimo), da tempo esagerati, incremento delle quotazioni e dividendi). Dagli sono scesi sulla loro media di lungo periodo shock passati dei tassi (cfr. figura) è possibile e da agosto 2012 la valutazione si è riportata trarre le seguenti conclusioni per il futuro anda a livelli di normalità nel giro di dieci mesi. È giunto il momento di creare posizioni in fondi mento dei corsi dei fondi immobiliari. immobiliari? La tendenza di lungo periodo dei prezzi dei fondi è in gran parte legata all’anda Tendenzialmente, negli ultimi 20 anni le fasi di forti incrementi dei tassi si sono prolungate. Le mento dei tassi d’inflazione e d’interesse. fasi di correzione dei prezzi sono mediamente un terzo più lunghe rispetto alle fasi di incre Protezione contro l’inflazione garantita mento dei tassi. Ciò deriva dal fatto che gli (solo) a lungo termine investitori reagiscono in ritardo a incrementi Nel lungo periodo, i prezzi dei fondi immobi liari riescono appena a compensare per l’infla dei tassi, e spesso liquidano i propri investi menti solo dopo aver già subito perdite patri zione; entrambi sono saliti dal 1989 media mente di circa 1,4% all’anno. I prezzi dei fondi moniali. Per via delle disposizioni del diritto di locazione, ai fondi immobiliari serve tempo per immobiliari venivano calcolati come valore tradurre i tassi maggiori in redditi da locazione medio delle quotazioni giornaliere di borsa di superiori. Allo stesso tempo, anche la forza quattro rinomati fondi immobiliari (Swiss Resi dential Anfos, Real Estate Fund Interswiss, Real della correzione dei prezzi scatenata dall’au mento dei tassi è nettamente diminuita, segno Estate Fund Siat e Swiss Mixed Sima). In parti di una maggiore trasparenza nel mercato dei colare, dal 2009 i prezzi dei fondi sono però fondi immobiliari. È così possibile anticipare saliti più velocemente rispetto all’inflazione, meglio gli andamenti futuri dei prezzi. motivo per cui una correzione dei prezzi era sempre più probabile. Supponendo che gli investitori si aspettino almeno una copertura contro l’inflazione quando investono in fondi immobiliari, dopo le recenti correzioni dei prezzi questi presentano mediamente di nuovo valutazioni eque. Ad ogni modo, a breve termine non è sempre garantita la protezione attesa contro l’infla zione. Più volte accade che in determinati periodi i prezzi dei fondi immobiliari non rie scano a compensare per l’inflazione. Il motivo principale sta nel mutamento delle preferenze degli investitori, più orientati a investimenti alternativi, quali azioni od obbligazioni che agli immobili. Dopo consistenti correzioni di prezzo, spesso per un certo periodo scende anche la domanda di fondi immobiliari, frenandone il prezzo. Di regola, ne consegue una (chiara) sot Correzioni dei prezzi dopo aumenti dei tassi (shock dei tassi) Indici 23.10.1989 = 100; rendimento in percentuale 160 0 150 1 140 2 130 3 120 4 110 5 100 6 90 7 07 09 11 13 Indice dei prezzi al consumo Indice dei prezzi di una selezione di fondi immobiliari Rendimento dei titoli della Confederazione a 8 anni (scala a destra, inversa) Fasi di incremento dei tassi di interesse 89 91 93 95 97 99 01 03 05 Fonti: BNS, Bloomberg, UBS UBS Real Estate Focus 2014 33 fat tori residenziali commerciali Resta l’incertezza circa l’andamento dei tassi a lungo termine. Il rialzo dei tassi a metà 2013 è stato di 0,6 punti percentuali, moderato rispetto alle precedenti fasi di rialzo (valori tra 1,5 e 1,9 punti percentuali). Visto il livello dei tassi ancora basso, il recente incremento non dovrebbe comunque essere ancora concluso – la politica monetaria delle banche centrali giocherà un ruolo chiave per il futuro anda mento dei tassi. Stati, aziende, istituti finanziari e famiglie devono ancora ridurre il proprio inde bitamento, prima che le banche centrali, nono stante il rasserenamento congiunturale, lascino aumentare i tassi in modo più consistente. Visto che, in caso di rialzo dei tassi, le azioni promettono più rendimenti rispetto ai fondi immobiliari, gli investitori possono aspettare ulteriori incrementi prima di ricostituire le posi zioni immobiliari. I prezzi dei fondi immobiliari necessitano di essere sostenuti anche dalla cre scita delle pigioni, che però è fortemente limi tata per via del basso tasso di riferimento ipo tecario (attualmente 2,0%) e dell’imminente eccesso di offerta per gli immobili commerciali. Non prevediamo inoltre alcun riacutizzarsi della crisi del debito in Eurozona, e questo relega in secondo piano il ruolo dei fondi immobiliari come beni rifugio. In considerazione di questi fattori attribuiamo un giudizio neutrale ai fondi immobiliari. speciale borsa Non precipitarsi a (ri)costituire posizioni A lungo termine, i fondi immobiliari si muo vono con l’inflazione. Nei prossimi mesi, nono stante la valutazione equa, vi è tuttavia il rischio che i prezzi dei fondi non riescano a tenere il passo con i tassi d’inflazione, attual mente al minimo. Nel primo semestre dell’anno, prevediamo che gli investitori continue ranno a puntare su investimenti ciclici, come le azioni, e che i fondi immobiliari inizieranno una fase di sottovalutazione causata dalla carente domanda. Panoramica sull’immobiliare quotato in borsa Se non diversamente indicato, tutti i dati sono in percentuale 2013 2012 2011 2010 5 anni 1 –6,9 0,5 12,3 6,1 24,7 10,6 0,4 0,6 0,5 0,5 21,9 24,4 22,5 20,0 20,8 4,7 12,5 10,9 6,0 5,9 10,1 8,9 10,2 10,0 10,9 Azioni immobiliari Performance Correlazione rispetto al Swiss Performance Index 2 Valore medio dei volumi di borsa giornalieri (milioni di CHF) Premi stimati 3 Volatilità Fondi immobiliari Performance Correlazione rispetto al Swiss Performance Index 2 –2,8 6,3 6,8 5,7 7,1 0,1 0,2 0,1 0,1 0,1 Valore medio dei volumi di borsa giornalieri (milioni di CHF) 20,0 19,2 17,3 18,4 18,1 Aggi stimati 3 14,9 24,6 23,9 20,0 18,9 8,4 6,6 7,2 6,2 6,6 Volatilità Benchmark Performance fondazioni d’investimento immobiliari 4,8 6,5 6,9 4,9 5,6 Performance Swiss Performance Index 24,6 17,7 –7,7 2,9 12,1 Volatilità Swiss Performance Index Performance Swiss Bond Index («AAA») 12,7 –3,3 11,5 2,2 18,4 7,6 13,9 3,6 18,6 2,9 1 2 3 34 Valore medio: dal 2009 al 2013 Valore compreso tra –1 (= effetto di diversificazione pieno) e 1 (= nessun effetto di diversificazione) Sovrapprezzi rispetto ai valori d’inventario netti di azioni immobiliari (premi) e fondi immobiliari (aggi) UBS Real Estate Focus 2014 Fonti: Bloomberg, UBS I fondi immobiliari svizzeri diventano sempre più sofisticati Per anni, i fondi immobiliari sono stati una forma di investimento di nicchia, ma la progressiva professionalizzazione ha permesso loro di ampliare la propria cerchia di investitori. Di conseguenza, anche i fattori determinanti per il valore sono diventati più complessi. Crescita economica, inflazione e tassi d’inte resse sono fattori esterni importanti che, in un orizzonte di lungo termine, influenzano i prezzi dei fondi immobiliari e quindi le dimensioni degli aggi1. Fino a circa dieci anni fa, questi parametri erano sufficienti per prevedere in quale direzione si sarebbero mossi i prezzi dei fondi immobiliari, dato che il bacino di investi tori era sostanzialmente costituito da investitori istituzionali svizzeri con orientamento a lungo termine. Nel complesso, l’andamento del valore era determinato da dinamiche economiche specifiche della classe d’investimento, ad esem pio la correlazione negativa tra interessi e aggi, poiché interessi superiori hanno vari impatti negativi su titoli immobiliari (ad esempio elevati costi di finanziamento con capitale di terzi o tassi di sconto2 nelle valutazioni immobiliari). In sostanza: in caso di diminuzione dei tassi di interesse, ci si sarebbe potuto aspettare un aggio maggiore e viceversa. Professionalizzazione a pieno ritmo Circa dieci anni fa la cerchia di investitori ha lentamente iniziato ad allargarsi, e i fondi immobiliari hanno dovuto imparare a presen tarsi al mercato. In uno scenario sempre più competitivo, i fondi immobiliari iniziarono generalmente a contendersi gli investitori, molti dei quali nel frattempo avevano maturato conoscenze professionali e avanzavano ormai richieste più ambiziose. Furono così introdotti indicatori standard per aumentare la traspa renza e la possibilità di confronto nel settore, e si iniziarono a organizzare sempre più Manage ment Meeting, visite agli immobili o eventi per gli investitori. I fondi immobiliari si videro sem pre più costretti a cercare un rendimento ini ziale competitivo per i propri investimenti. Oggi gli investitori fanno molta più distinzione tra i profili di rischio/rendimento, ad esempio valutando se si investe in immobili commerciali o residenziali e in quali ubicazioni. Il crescente processo di professionalizzazione degli ultimi anni nel mercato dei fondi immobi liari non è affatto concluso. I fondi immobiliari devono affermarsi anche rispetto ad altre classi d’investimento in modo più deciso rispetto a prima. Tale ricerca di affermazione si evince analizzando la qualità degli odierni rapporti di gestione, che evidenziano un grado di dettaglio maggiore e sono più attenti alle esigenze degli investitori. Non dimentichiamo poi che negli ultimi anni sono state lanciate nuove forme di prodotto, come gli ETF 3. Le nuove tipologie di investitori, in parte anche stranieri, manifestano un crescente interesse verso i fondi immobiliari. Tutto ciò implica che la classe d’investimento sia esposta a nuove forze esterne. I fattori determinanti per il valore sono diventati più complessi In ragione del mutato scenario, oggi molti fat tori determinanti per il valore presentano un’ul teriore dinamica. Spesso, infatti, aumenti di capitale e nuove quotazioni causano oscilla zioni di prezzo difficilmente spiegabili. Giacché oggi molti investitori optano per il mercato dei fondi immobiliari, tali eventi sono letteralmente una manna dal cielo per gli investitori profes sionali: in base alle direttive d’investimento, gli investitori istituzionali devono ad esempio inve stire in nuovi fondi immobiliari, e ciò alimenta la domanda e quindi il prezzo. Molti sono costretti a rinunciare ad altri titoli, che quindi tendono a indebolirsi. Ovviamente questi fat tori dipendono a loro volta dal generale anda mento degli indici di borsa e dagli interventi di politica monetaria e dei tassi. Dalibor Maksimovic Global Asset Management UBS SA 1 Se la quotazione di borsa di un fondo immobiliare è superiore o inferiore al suo valore netto contabile (NAV), si parla di aggio ovvero di disaggio. L’ag gio ovvero il disaggio è quindi la differenza per centuale tra la quotazio ne di borsa e il NAV. 2 Il tasso di sconto è il tasso al quale vengono attua lizzati gli importi, come i cash flow per gli immo bili, al fine di rifletterne il valore attuale. 3 Exchange-traded fund: fondi di investimento quo tati in borsa, prevalente mente a gestione passiva. Inoltre, oggi esistono molti più investitori e operatori professionali che influenzano i corsi, I prezzi dei fondi immobiliari sono determinati da nuovi fattori Selezione di fattori determinanti del mercato dei fondi immobiliari negli ultimi mesi 295 290 285 280 275 270 265 ott. 12 dic. 12 feb. 13 apr. 13 giu. 13 ago. 13 ott. 13 SXI Real Estate Funds TR Nuova quotazione di CS Real Estate Fund Hospitality Modifiche del quadro normativo (cuscinetto anticiclico di capitale, LICol/OICol revisionata) Dichiarazione della Federal Reserve (Ben Bernanke) Nuova quotazione di CS Real Estate Fund Green Property Fonti: Bloomberg, UBS UBS Real Estate Focus 2014 35 fat tori residenziali commerciali borsa speciale ad esempio creando posizioni subito prima di una distribuzione dei dividendi per poi riven dere a un corso superiore. Gli investitori profes sionali sfruttano poi nuove pratiche di trading moderne e parzialmente automatizzate. Nel caso di «hidden size order» (ordine con quan tità nascosta) viene mostrata solo una parte del numero di titoli desiderati, in modo che altri operatori non conoscano l’esatto importo dell’ordine. Appena viene eseguito un ordine parziale, subentra la porzione di ordine succes siva, ecc. Con i «block trades» (vendita di un grande pacchetto azionario) si negoziano grandi quantità tra due controparti fuori borsa. Anche in questo caso ci si prefigge di ottenere un prezzo migliore perché il collocamento di grandi quantità supererebbe di molto la domanda, soprattutto in giorni di scarse nego ziazioni, mettendo sotto pressione l’andamento del prezzo. Un altro fattore determinante per il valore di fondi immobiliari sono gli intenti di revisione normativa, di recente moltiplicatisi nel settore bancario. Un primo effetto si è visto nel primo trimestre 2013, quando il Consiglio federale ha deciso di attivare il cuscinetto di capitale antici clico. Questo obbliga le banche a detenere una quota aggiuntiva di mezzi propri pari all’1% delle proprie posizioni ponderate in base al rischio garantite da ipoteche residenziali in Svizzera. Benché il cuscinetto di capitale sia pressoché irrilevante per i fondi immobiliari, la sua attivazione ha suscitato una certa rilut tanza tra gli investitori. A inizio 2013 è entrata in vigore anche la revisione della Legge sugli investimenti collettivi (LICol) e dell’Ordinanza (OICol) sugli investimenti collettivi. Il limite di anticipo massimo è stato così abbassato dalla metà a un terzo del valore venale; il che ten denzialmente condurrà a più aumenti di capi tale nei fondi immobiliari. Attenzione non solo alle previsioni sui tassi d’interesse La regola di base «se l’aggio sale, il tasso d’in teresse scende», e viceversa, non è più suffi ciente, in particolare in un’ottica di breve ter mine, a spiegare la performance dei fondi immobiliari. Anche altri veicoli d’investimento, 36 UBS Real Estate Focus 2014 come fondazioni d’investimento che investono direttamente in immobili svizzeri, potrebbero in futuro attraversare uno sviluppo simile a quello dei fondi immobiliari. Il processo di moderniz zazione del settore immobiliare è e resta piena mente in atto. All’investitore immobiliare si raccomanda di perseverare e di non orientare le considerazioni sul corretto momento di ingresso in fondi immobiliari solo al previsto andamento dei tassi. Investimenti a lungo termine richiedono un monitoraggio costante Nelle oscillazioni degli aggi si celano numerosi fattori deter minanti che l’investitore medio non riconosce o riconosce troppo tardi, non riuscendo quindi a reagire tempestiva mente. A volte dipende anche dal fatto che per i fondi immobiliari a livello di titoli esistono, nella migliore delle ipotesi, ancora pochissime relazioni e opinioni di analisti professionali, indipendenti e di dominio pubblico. L’investitore dipende quindi dalla consulenza di specialisti. Sebbene i fondi immobiliari siano in prevalenza investi menti a lungo termine, le posizioni necessitano di essere costantemente monitorate. Innanzitutto occorre accertare se l’investimento coincida ancora con l’obiettivo d’investi mento personale. Poi l’investitore deve decidere come comportarsi in caso di interventi sul capitale. Ad esempio in caso di aumenti di capitale. Talvolta i diritti di opzione dell’investitore non vengono negoziati in borsa e per que sto bisognerebbe analizzare approfonditamente la que stione del diritto di opzione, per decidere come procedere. Una soluzione è rappresentata da prodotti d’investimento che investono in fondi immobiliari quotati, visto che in questo caso i compiti di monitoraggio sono demandati al gestore del portafoglio. Le azioni immobiliari globali tornano alla normalità Il principale stimolo per le azioni immobiliari è atteso dalla crescita del reddito, ma nel primo semestre 2014 dovrebbero nuovamente sottoperformare l’azionario generale, pur con un interessante surplus di rendimento rispetto alle obbligazioni. Per le azioni immobiliari globali il 2013, con una performance annualizzata di circa il 9%, è stato un anno di borsa abbastanza normale. L’indice immobiliare UBS globale indica un ren dimento medio più o meno simile negli ultimi dieci anni. Le azioni globali (indice MSCI World), invece, hanno guadagnato molto di più, con una performance annualizzata di circa il 31%. L’ultima volta che le azioni immobiliari sotto performarono di circa il 20% l’azionario gene rale fu al momento dello scoppio della crisi finanziaria nel 2007. La buona performance relativa delle azioni globali, allora, era dovuta alla scarsissima performance degli investimenti immobiliari, finiti sotto pressione a causa del rapido incremento dei tassi d’interesse a breve termine. La recente sottoperformance delle azioni immobiliari, invece, è dovuta agli ottimi rendimenti delle azioni globali. delle azioni immobiliari da equa a interessante. I titoli immobiliari hanno però solo normaliz zato la loro sopravvalutazione relativa rispetto all’azionario generale, anche grazie alle mag giori quotazioni azionarie. Comunque, verso la fine del 2007 le azioni immobiliari, nonostante la performance fortemente negativa, erano molto sopravvalutate rispetto a oggi, un dato incoraggiante per l’anno corrente. Thomas Veraguth CIO Wealth Management Research, UBS SA Crescita dei redditi come nuovo motore Negli ultimi anni, le azioni immobiliari sono state sostenute in buona parte da un calo dei costi di finanziamento, bassi tassi di capitalizza zione e crescenti valutazioni. Ora invece è la crescita dei redditi a tornare sempre più deter minante per il rendimento. La regola è che un incremento del tasso di capitalizzazione (tasso d’interesse usato al momento della valutazione di portafogli immobiliari per l’attualizzazione di redditi da locazione futuri) dello 0,25% può essere compensato con una crescita del reddito da locazione dal 4 al 5%. Visto che prevediamo un ulteriore miglioramento dei fattori fonda mentali nel mercato immobiliare diretto, le pro babilità di aumento dei redditi da locazione sono confermate. Per il 2014, prevediamo un migliore assorbimento delle superfici e percen tuali di superfici sfitte in continuo calo. Le società immobiliari che ne beneficiano poten zieranno la propria base di reddito e aumente ranno il valore stimato dei propri portafogli immobiliari. Per quest’anno confidiamo in una crescita dei valori immobiliari del 5–6% per il mercato generale. Azioni immobiliari non più sopravvalutate Le azioni immobiliari sono riuscite a battere l’azionario generale dal 2009 al 2012 (cfr. figura). Chi ha investito in titoli immobiliari solo dopo la crisi finanziaria ha ottenuto un rendi mento medio annuo del 14%. La loro perfor mance superiore alla media, in particolare negli ultimi due anni, è dovuta in buona parte all’au Nel 2014, la crescita esterna (tramite acquisi zioni strategiche e transazioni di portafoglio) mento delle valutazioni e meno all’aumento degli utili. Ciò ha reso le azioni immobiliari gra dualmente più soggette a correzioni. Non sono infatti rimaste immuni all’impennata della Il 2013 non è stato un anno positivo per le azioni curva dei rendimenti all’inizio dell’estate 2013. immobiliari globali Nel secondo semestre la performance degli Performance relativa di azioni immobiliari globali rispetto alle azioni globali; immobili quotati è tornata in territorio positivo, indice al 1° gennaio del rispettivo anno = 100 ma pur sempre molto al di sotto di quella 120 115 dell’azionario generale. 2010 2012 2011 2009 110 Attualmente, le azioni immobiliari sono nego ziate con uno sconto sui valori d’inventario netti del 9,3%; la media decennale è di circa 3,5%. Secondo noi, il rapporto prezzo/utile attuale, molto vicino alla media decennale, riflette le aspettative di una ripresa economica e di una robusta crescita dei redditi da loca zione. Pertanto, giudichiamo la valutazione 105 100 95 2008 90 85 2013 80 75 2006 2007 gen. feb. mar. apr. mag. giu. lug. ago. set. ott. nov. dic. Fonti: Bloomberg, UBS UBS Real Estate Focus 2014 37 fat tori residenziali commerciali borsa speciale dovrebbe diventare un elemento decisivo poi ché i rendimenti iniziali sono ancora netta mente superiori ai costi di finanziamento, attualmente molto convenienti. Acquisizioni o progetti immobiliari convengono soprattutto a imprese negoziate con un premio rispetto al valore netto d’inventario. Se questi immobili vengono acquistati o realizzati a un valore di mercato equo, dal punto di vista dell’investitore assumono un valore maggiore nel portafoglio dell’impresa. Se questa crescita esterna dovesse concretizzarsi, le azioni immobiliari dovrebbero ottenere ulteriore impulso positivo. La fine della politica monetaria espansiva nasconde qualche rischio La Federal Reserve statunitense dovrebbe quest’anno proseguire ad assorbire gradual mente l’allentamento quantitativo. In questa fase, i tassi a lungo termine dovrebbero cre scere più di quelli a breve termine. Il passato ha dimostrato che le azioni rendono di più in caso di impennata della curva dei rendimenti rispetto agli immobili quotati, poiché benefi ciano direttamente della ripresa. Mentre le pre visioni degli investitori sui costi di finanzia mento e i tassi di capitalizzazione vengono subito rivisti al rialzo, i redditi da locazione sono vincolati a medio e lungo termine, fre nando così dapprima la crescita degli utili dei titoli immobiliari. Se, contrariamente alle nostre previsioni, si verificasse un nuovo shock dei tassi, la reazione del mercato non dovrebbe essere più tanto brusca come a maggio/giugno 2013. Infatti, l’universo di investimento immo biliare ha valutazioni inferiori rispetto a un anno fa. Il mercato, poi, anticipa già una gra duale svolta di tendenza nella politica moneta ria. Ma una cosa è certa: un contesto di rialzo dei tassi significa condizioni più sfavorevoli sul mercato dei capitali per le società immobiliari. Le azioni immobiliari continuano a rendere più delle obbligazioni Per il 2014, prevediamo un’ulteriore ripresa congiunturale. Di regola, la crescita economica si tramuta in crescita degli utili con un ritardo di sei–nove mesi. Ad ogni modo, i tassi statuni tensi dovrebbero aumentare di circa 0,5 punti percentuali entro fine 2014, mettendo sotto pressione la performance annua, abbassandola di 5 punti percentuali. Per il 2014 prevediamo che la crescita degli utili per le azioni immobi liari globali scenderà fino alla media a lungo 38 UBS Real Estate Focus 2014 termine del 6–7% e un interessante tasso di rendimento azionario superiore al 4%. Confi diamo inoltre che la valutazione relativa dei titoli immobiliari rispetto all’azionario generale scenderà ancora, aumentando lentamente la loro convenienza. Visto che un processo di questo genere si protrae per diversi mesi, l’anno in corso dovrebbe offrire ottimi punti di ingresso. Anche nel 2014, gli immobili quotati dovrebbero rendere più delle obbligazioni. Per questo consigliamo a investitori sovrappesati in obbligazioni di passare gradualmente alle azioni immobiliari. Posizionamento per il 2014 Nell’attuale contesto di moderata ripresa globale e tassi leggermente in salita, puntiamo su società immobiliari con bilanci solidi e un grado di indebitamento ottimale. Prefe riamo debiti a lungo termine a tasso fisso, che garanti scono pagamenti stabili in una fase di rialzo dei tassi. Negli attivi di bilancio preferiamo contratti di locazione a breve e medio termine, che possono essere adeguati più veloce mente a inflazione e incrementi delle pigioni. In quest’ot tica, gli immobili alberghieri e residenziali presentano opportunità di crescita sopra la media, visto che la durata media dei loro contratti di locazione (per gli esercizi alber ghieri possono durare anche solo un giorno) è più breve che per gli immobili industriali od ospedalieri o quelli con cessi in locazione a lungo termine alla mano pubblica. Anche le società immobiliari con progetti di sviluppo pro mettono una crescita degli utili migliore rispetto ai locatori puri. Inoltre, prediligiamo società immobiliari con buone prospettive di apprezzamento immobiliare. In quest’ottica, imprese da Australia, Cina, Gran Bretagna, Giappone e Stati Uniti dovrebbero essere meglio posizionate. Le società di Hong Kong e Singapore sono invece più soggette a incrementi dei tassi . In questi due mercati, i tassi (troppo) bassi attuali sono scontati nei prezzi più che in Europa o negli Stati Uniti. Tema speciale Immobili come investimenti a lungo termine La necessità di investire di investitori istituzionali o le esigenze abitative di investitori privati non si orientano sui prezzi del mercato immobiliare. Molti fattori suggeriscono quindi di assumere un orizzonte d’investimento più lungo per gli immobili. I rischi residui possono essere arginati con la strategia giusta. la riduzione del rischio di perdita patrimoniale nel portafoglio misto. Prof. Dr Pascal Gantenbein Università di Basilea Ciclo di prezzo lungo per gli investimenti immobiliari L’offerta immobiliare reagisce in modo molto più pigro rispetto alla domanda. Ciò è dovuto anche alle distorsioni nella formazione del prezzo per via dell’assenza di pigioni di mer Dal 2006, in Svizzera si specula su una possibile cato (pigioni regolamentate) e dell’adegua mento ritardato dell’offerta immobiliare ai bolla immobiliare. Finora non vi è alcuna corre segnali di prezzo. I fattori che maggiormente zione all’orizzonte, e in molti segmenti i prezzi sono saliti ancora vertiginosamente. Ciò è ricon- determinano la domanda sono l’andamento congiunturale e l’ubicazione, dai quali dipen ducibile, non da ultimo, anche al superciclo dono molti altri fattori, come gli utili societari, registrato dalla Svizzera successivamente alla il reddito, i tassi e la migrazione. Ne conse crisi finanziaria. Investitori privati e istituzionali devono decidere se oggi convenga ancora inve guono oscillazioni dei prezzi che assumono stire in immobili. La valutazione a più lungo ter le sembianze di lunghi cicli. Questi modelli di mine deve considerare tre caratteristiche: la cicli ciclicità si osservano in molti Paesi. Uno degli esempi più antichi è quello dell’indice olandese cità dei prezzi degli investimenti immobiliari, Herengracht, che risale al 1628. la loro capacità di proteggere dall’inflazione e UBS Real Estate Focus 2014 39 fat tori residenziali commerciali borsa speciale Dall’analisi dei cicli immobiliari si evincono due chiari aspetti: da una parte, le fasi nel ciclo possono durare molti anni. Ricordiamo la crisi immobiliare svizzera degli anni Novanta, che ha impiegato circa un decennio per raggiungere il punto di prezzo più basso. Dall’altra, a parità di condizioni quadro economiche, politiche, giuri diche e sociali, i mercati immobiliari si sono sempre ripresi, anche dopo gravissime crisi. Ciò suggerisce una prospettiva a lungo termine per l’investimento immobiliare e di resistere alla tentazione di vendere in periodi ribassisti. prociclico. E dall’altro, con una prospettiva più lunga i problemi si sarebbero risolti quasi da soli. Si spera che ciò sia da insegnamento per le prossime correzioni, che di sicuro arriveranno. Nessuna protezione assoluta contro l’inflazione Le analisi empiriche che attribuiscono agli immobili una capacità di protezione contro l’in flazione sono controverse e dipendono dalle rispettive condizioni quadro. Alcune analisi evi denziano il fatto che le pigioni incorporano un graduale adeguamento all’inflazione, che si Ma non tutte le istituzioni, seppur con oriz riflette a sua volta nella valutazione dell’immo zonte economico lungo, possono permettersi bile. Questo adeguamento avviene però in una prospettiva d’investimento tanto lunga. Il modo più o meno rapido a seconda del diritto paradosso più eclatante è quello delle casse di locazione e della situazione del mercato. pensione: i loro impegni andranno a scadenza D’altro canto, l’esperienza insegna che gli solo tra 30, 40 o 50 anni, consentendo una immobili hanno una capacità di resistenza rela strategia d’investimento a lunghissimo termine; tivamente buona in periodi di forte inflazione. nessun altro istituto, se non le assicurazioni, dispone di un orizzonte d’investimento tanto La protezione relativa contro un’inflazione mar lungo. Questo viene di fatto però notevol cata dipende comunque dal momento e non è mente accorciato per via del monitoraggio vera per qualsiasi immobile in qualsiasi ubica periodico che, a prescindere dal potenziale a zione, tanto più se si verificano spostamenti di lungo termine di un investimento, può costrin domanda e se determinati immobili subiscono gere gli istituti di previdenza a vendere in fase una svalutazione per via di standard ormai ribassista. A metà degli anni Novanta le casse diventati obsoleti. Ciò avviene soprattutto nel pensione finite in sottocopertura per via della caso di immobili ad uso commerciale, che crisi immobiliare sono state costrette per legge mediamente presentano una svalutazione più a vendere i propri immobili subendo pesanti marcata rispetto agli immobili residenziali. perdite. Una soluzione sconveniente per due L’esempio della Svizzera dimostra che esistono ragioni: da un lato le vendite proprio nel mofasi di lotta all’inflazione caratterizzati da forti mento sfavorevole, quando i prezzi erano cocali dei prezzi. Sembra quindi che si possa par munque al minimo, hanno avuto un effetto lare di protezione solo nel caso di orizzonti Allocazione ottimale del portafoglio in base al criterio della conservazione del patrimonio Abitazione ad uso proprio con diversi orizzonti d’investimento, in percentuale 160 140 120 100 80 60 40 20 0 –20 –40 –60 1 3 5 7 9 11 13 15 17 19 21 23 25 27 29 31 33 35 37 39 41 43 45 47 49 Orizzonte d’investimento in anni Immobili Obbligazioni Azioni Mercato monetario Fonte: Prof. Dr Pascal Gantenbein, Università di Basilea 40 UBS Real Estate Focus 2014 Ipoteca La figura mostra la ponderazione ottimale di diverse categorie di investimento nel portafoglio all’inizio della fase di investimento a seconda dell’orizzonte di investimento. Alla base dell’esempio di calcolo vi è un investitore privato prudente che ha come obiettivo il mantenimento del patrimonio e che potrebbe finanziare l’immobile con mezzi propri; il prezzo dell’immobile corrisponde alla metà del suo patrimonio iniziale. Con un orizzonte molto lungo (in questo esempio a partire dai 38 anni) conviene, anche se si dispone di sufficienti mezzi propri, assumere un credito ipotecario per aumentare la posizione azionaria in portafoglio. tafoglio devono comunque assumere un cre dito ipotecario e investirne una parte, ad esem pio in azioni. La figura mostra l’allocazione di portafoglio ottimale di un investitore privato Copertura attraverso l’ottimizzazione che dispone di mezzi propri sufficienti per del portafoglio l’acquisto dell’immobile, in base all’orizzonte Gli investitori possono ridurre il rischio di una perdita patrimoniale detenendo gli investimenti d’investimento. per un orizzonte più lungo. Alla luce dei lunghi cicli di prezzo e della ridotta protezione contro Finanziamento sano come chiave per il successo l’inflazione, questo vale anche per gli investi La ciclicità dei prezzi, il rischio di inflazione e di menti immobiliari. A ciò si aggiunge un altro una perdita patrimoniale rendono in molti casi aspetto: se si assume un prestito, i rischi di necessario un orizzonte d’investimento a lungo oscillazione del patrimonio netto aumentano termine per gli immobili. Ma occorrono anche perché le correzioni dei prezzi si ripercuotono altri presupposti affinché gli immobili possano sul capitale proprio. essere utilizzati e detenuti come investimenti a L’acquisto di un immobile conviene solo a par lungo termine. tire da un certo orizzonte d’investimento per Oltre a interventi per conservare il valore ché con il tempo i rischi si diversificano. Se un dell’immobile (ristrutturazioni), è preventiva acquirente non dispone di mezzi propri suffi mente necessario un finanziamento sano e un cienti, dal calcolo risulta che un acquisto con ampio respiro per via della ciclicità. La disponi viene a partire da un orizzonte di circa 10–20 bilità di sufficiente liquidità per onorare inte anni a seconda della tolleranza al rischio. Nel ressi, pretese e altri pagamenti è la base per caso di acquirenti con mezzi propri sufficienti, superare periodi ribassisti lunghi anche diversi il rischio di una perdita patrimoniale è certa mente meno critico. Ma per ottimizzare il por anni. molto lunghi e in periodi di inflazione eccezio nalmente elevata. Quanto durano le crisi immobiliari? L’interminabile crisi immobiliare elvetica degli anni Novanta durò circa dieci anni, caratteriz zata da otto anni di prezzi calanti (dal 1990 al 1998), seguiti da due altri anni di prezzi costan temente al minimo. La svolta è arrivata solo dopo il 2000. La crisi immobiliare in Svizzera fu allora relativamente lunga nel confronto inter nazionale. La perdita di valore reale dal 1990 al 1999 fu mediamente del 38%. Carmen M. Reinhart e Kenneth S. Rogoff, autori del libro «This Time is Different – Eight Centuries of Financial Folly» (2011), hanno analizzato i modelli di varie crisi. In un capitolo del loro libro e nel saggio «The Aftermath of Financial Crises» (NBER Working Paper 14656, 2009) mostrano che la durata di crisi immobiliari suc cessive a crisi bancarie dura in media interna zionale e storica dai cinque ai sei anni. Eccezio nalmente più lunga è stata la crisi immobiliare giapponese dopo il 1992, durata 17 anni. Stando al loro studio, la perdita di prezzo media dall’apice al punto minimo è del 35,5%. Nell’ottica odierna, questi risultati sono relati vamente confermati anche dalla crisi immobi liare statunitense dopo il 2007. UBS Real Estate Focus 2014 41 UBS Real Estate Local Fact Sheets Informazioniutiliper le decisioni di investimento UBS Real Estate Local Fact Sheets contengono, per ogni comune svizzero, le informazioni statisti che più importanti in relazione al mercato immobiliare locale. Pos sono essere impiegati per diversi scopi: per prendere decisioni di investimento, eseguire analisi di mercato o confronti con altri comuni. Gli UBS Real Estate Local Fact Sheets sono disponibili in tedesco, francese, italiano e inglese e pos sono essere richiesti al proprio consulente alla clientela. panoramica di mercato prezzi deGli immobili attiVitÀ edilizia popolazione reddito impoSte UBS CIO WM Research è pubblicato da Wealth Management e Retail & Corporate e Wealth Management Americas, Divisioni d’affari di UBS AG (UBS) o da una sua affiliata. In alcuni paesi, UBS AG viene indicata come UBS SA. Questa pubblicazione viene distribuita al solo fine informativo e non rappresenta né un’offerta né una sollecitazione di offerta diretta alla compravendita di prodotti di investimento o di altri prodotti specifici. L’analisi contenuta nella presente pubblicazione si basa su numerosi presupposti. Presupposti diversi potrebbero dare risultati sostanzialmente diversi. Alcuni prodotti e servizi sono soggetti a restrizioni legali e non possono essere offerti in tutto il mondo in modo incondizionato e/o potrebbero non essere idonei alla vendita a tutti gli investitori. Tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento sono state ottenute da fonti ritenute attendibili e in buona fede, tuttavia si declina qualsiasi responsabilità, contrattuale o tacita per mancanza di accuratezza o completezza (a eccezione delle divulgazioni d’informazione relative a UBS e alle sue affiliate). Tutte le informazioni e le opinioni così come i prezzi indicati si riferiscono unicamente alla data della presente pubblicazione e sono soggetti a cambiamenti senza preavviso. Le opinioni qui espresse possono discostarsi o essere contrarie alle opinioni espresse da altre aree di attività o divisioni di UBS a seguito dell’utilizzo di presupposti e/o criteri diversi. In ogni momento UBS AG e altre società del gruppo UBS (o dipendenti di queste società) possono avere posizioni lunghe o corte in questi strumenti finanziari o effettuare operazioni in conto proprio o in conto terzi o fornire consulenza o altri servizi all’emittente di questi strumenti finanziari o a un’altra società collegata all’emittente. Alcuni investimenti possono non essere immediatamente realizzabili, dal momento che lo specifico mercato può essere illiquido, e di conseguenza la valutazione dell’investimento e la determinazione del rischio pos sono essere difficili da quantificare. UBS fa affidamento su ostacoli all’informazione per controllare il flusso di informazioni contenute in una o più aree in seno a UBS o in altre aree, unità, divisioni o affiliate di UBS. Operazioni su futures e opzioni sono particolarmente rischiose. Il risultato passato di un investimento non rappresenta alcuna garanzia della sua futura evoluzione. Alcuni investimenti possono essere soggetti a improvvise e consistenti perdite di valore e allo smobilizzo dell’investimento è anche possibile ricevere una somma inferiore a quella inizialmente investita o dover effettuare un versamento integrativo. Le variazioni dei corsi di cambio possono avere un effetto negativo sul prezzo, sul valore o sul rendimento di un investimento. Considerata la nostra impossibilità di tenere conto degli obiettivi d’investimento, della situazione finanziaria e delle esigenze particolari di ogni singolo cliente, vi raccomandiamo di rivolgervi a un consulente finanziario e/o fiscale per discutere le implicazioni, comprese quelle fiscali, dell’investimento in uno qualunque dei prodotti menzionati nel presente documento. Questo documento non può essere riprodotto e copie di questo documento non possono essere distribuite senza la preventiva autorizzazione di UBS o di un’associata di UBS. UBS proibisce espressamente la distribuzione e il trasferimento per qualsiasi ragione di questo documento a parti terze. UBS non si riterrà responsabile per reclami o azioni legali di parti terze derivanti dall’uso o dalla distribuzione di questo documento. Questo documento è destinato alla distribuzione solo secondo le circostanze permesse dal diritto applicabile. Per lo sviluppo delle previsioni economiche di Chief Investment Office,, gli economisti CIO hanno collaborato con gli economisti impiegati presso UBS Investment Research. Tutte le previsioni e stime si riferiscono unicamente alla data della presente pubblicazione e sono soggette a cambiamenti senza preavviso. Gestori patrimoniali esterni/consulenti finanziari esterni: qualora la presente ricerca o pubblicazione sia fornita a un gestore patrimoniale esterno o a un consulente finanziario esterno, UBS vieta espressamente che questa sia ridistribuita dal gestore patrimoniale esperto o dal consulente finanziario esterno e che sia resa disponibile ai rispettivi clienti e/o terzi. Australia: 1) Clienti di UBS Wealth Management Australia Ltd: Il presente avviso viene distribuito ai clienti di UBS Wealth Management Australia Ltd ABN 50 005 311 937 (titolare della Australian Financial Services Licence n. 231127), Chifley Tower. 2 Chifley Square, Sydney, New South Wales, NSW 2000, da UBS Wealth Management Australia Ltd. Il presente Documento contiene informazioni e/o raccomandazioni di carattere generale e non costituisce una consulenza personale in materia di prodotti finanziari. Il contenuto del Documento è stato pertanto preparato senza tenere conto degli obiettivi, della situazione finanziaria o delle esigenza di alcun destinatario specifico. Prima di qualsiasi decisione di investimento, un destinatario dovrebbe richiedere consulenza personale sui prodotti finanziari a un consulente indipendente e prendere in considerazione qualsiasi documento di offerta pertinente (compresa qualsiasi informativa sul prodotto), qualora venga presa in considerazione l’acquisizione di prodotti finanziari. 2) Clienti di UBS AG: Il presente avviso viene emesso da UBS AG ABN 47 088 129 613 (titolare della Australian Financial Services Licence n. 231087): il presente Documento viene emesso e distribuito da UBS AG, nonostante eventuali indicazioni diverse nel Documento. Il Documento è destinato all’utilizzo esclusivo da parte di «Clienti Wholesale» secondo la definizione della Sezione 761G («Wholesale Clients») del Corporation Act 2001 (Cth) («Corporations Act»). In nessun caso UBS AG potrà mettere il Documento a disposizione di un «Client Retail» secondo la definizione della Sezione 761G del Corporations Act. I servizi di ricerca di UBS AG sono offerti unicamente ai Clienti Wholesale. Il Documento è costituito da informazioni di carattere generale e non tiene conto degli obiettivi di investimento, finanziari né della situazione fiscale o di particolari esigenze di alcuna persona. Austria: Questa pubblicazione non costituisce né un’offerta pubblica né una sollecitazione di offerta ai sensi del diritto austriaco e sarà utilizzata esclusivamente in situazioni non equivalenti a quelle di un’offerta pubblica di titoli in Austria. Il documento può essere utilizzato esclusivamente dal destinatario diretto di tali informazioni e non può essere ceduto in alcun caso ad altri investitori. Bahamas: Questa pubblicazione é distribuita ai clienti privati di UBS (Bahamas) Ltd e non può essere distribuita a persone definite come cittadini bahamensi o residenti dalle «Bahamas Exchange Control Regulations». Bahrain: UBS SA è una banca svizzera non autorizzata, né sottoposta a vigilanza o regolamentata nel Bahrain dalla Banca Centrale del Bahrain e non intrattiene attività bancarie o di investi mento nel Bahrain. Per questo motivo, i Clienti non godono di alcuna protezione relativamente alle leggi e ai regolamenti locali sui servizi bancari e di investimento. Belgio: Questa pubblicazione non costituisce né un’offerta pubblica né una sollecitazione di offerta ai sensi del diritto belga ma può, a scopo informativo, essere messa a disposizione dei clienti di UBS Belgium, filiale di UBS (Luxembourg) SA, registrata presso la Banca nazionale del Belgio e autorizzata dalla «Financial Services and Markets Authority», alla quale la presente pubblicazione non è stata sottoposta per l’approvazione. Brasile: Redatta da UBS Brasil Administradora de Valores Mobiliários Ltda, entità regolata dalla Comissão de Valores Mobiliários («CVM»). Canada: In Canada, la presente pubblicazione è distribuita ai clienti di UBS Wealth Management Canada da UBS Investment Management Canada Inc.. Dubai: Research è pubblicato da UBS AG Dubai Branch all’interno del DIFC; è inteso unicamente per clienti professionali e non per un’ulteriore distribuzione negli Emirati Arabi Uniti. EAU: Il presente rapporto di ricerca non costituisce un’offerta, una vendita o una consegna di azioni o altri titoli ai sensi della legislazione degli Emirati Arabi Uniti (EAU). Il contenuto di questo rapporto non è stato e non sarà approvato da alcuna autorità degli Emirati Arabi Uniti, ivi compresa la Banca Centrale degli EAU oppure la «Dubai Financial Services Authority», la «Emirates Securities and Commodities Authority», il «Dubai Financial Market», l’«Abu Dhabi Securities Market» o qualsiasi altra borsa degli EAU. Francia: Questa pubblicazione è distribuita da UBS (France) S.A., «société anonyme» francese con un capitale sociale di € 125.726.944, 69, boulevard Haussmann F-75008 Parigi, R.C.S. Paris B 421 255 670, ai clienti esistenti e potenziali. UBS (France) S.A. è un provider di servizi d’investimento debitamente autorizzato ai sensi del «Code Monétaire et Financier» e regolato dalle autorità bancarie e finanziarie francesi come l’«Autorité de Contrôle Prudentiel et de Résolution». Germania: La presente pubblicazione è distribuita ai sensi della legge tedesca da UBS Deutschland AG, Bockenheimer Landstrasse 2–4, 60306 Frankfurt am Main. UBS Deutschland AG è autorizzata e regolata dalla «Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht». Hong Kong: Questa pubblicazione è distribuita ai clienti di UBS AG Filiale di Hong Kong da UBS AG Filiale di Hong Kong, banca autorizzata ai sensi della «Hong Kong Banking Ordinance» e istituto regi strato ai sensi della «Securities and Futures Ordinance». India: Distribuito da UBS Securities India Private Ltd. 2/F, 2 North Avenue, Maker Maxity, Bandra Kurla Complex, Bandra (East), Mumbai (India) 400051. Telefono: +912261556000. Numeri di registrazione SEBI: NSE (segmento del mercato dei capitali): INB230951431, NSE (segmento di F&O) INF230951431, BSE (segmento del mercato dei capitali) INB010951437. Indonesia: La presente ricerca o pubblicazione non è intesa come offerta pubblica di titoli ai sensi della Legge indonesiana sui mercati dei capitali e delle sue disposizioni esecutive. I titoli menzionati in questo materiale non sono stati e non saranno registrati secondo la Legge indonesiana sui mercati dei capitali e le sue disposizioni. Italia: Questa pubblicazione è distribuita ai clienti di UBS (Italia) S.p.A.. Via del vecchio politecnico 3 – Milano, banca debitamente autorizzata alla prestazione dei servizi di investimento dalla «Banca d’Italia» e sottoposta alla supervisione della «Consob» e della «Banca d’Italia». UBS Italia non ha partecipato alla produzione della pubblicazione e della ricerca sugli investimenti né all’analisi finanziaria qui riportata. Jersey: UBS SA, filiale di Jersey, è regolata e autorizzata dalla Commissione per i servizi finanziari di Jersey al fine di svolgere attività bancarie, di investimento e di gestione di fondi. Lussemburgo: La presente pubblicazione non deve essere intesa come un’offerta pubblica ai sensi del diritto del Lussemburgo, ma può essere messa a disposizione a scopo informativo ai clienti di UBS (Luxembourg) S.A., una banca regolata e sotto la supervisione della «Commission de Surveillance du Secteur Financier» (CSSF), alla quale la presente pubblicazione non è stata sottoposta per l’approvazione. Messico: Questo documento è stato distribuito da UBS Asesores México, S.A. de C.V., ente non soggetto alla supervisione della Commissione Nazionale per la Banca e la Borsa Valori. UBS Grupo Financiero, S.A. de C.V. non fa parte di nessun altro gruppo finanziario messicano e le proprie obbligazioni non sono garantite da nessuna terza parte. UBS Asesores México, S.A. de C.V. non garantisce nessun rendimento. Regno Unito: Approvata da UBS AG, autorizzata e regolata dalla Financial Market Supervisory Authority in Svizzera. Nel Regno Unito, UBS AG è autorizzata dalla Prudential Regulation Authority ed è soggetta alla vigilanza della Financial Conduct Authority e alla vigilanza limitata della Prudential Regulation Authority. I dettagli riguardanti la portata della vigilanza da parte della Prudential Regulation Authority sono disponibili su richiesta. Membro della Borsa Valori di Londra. Questa pubblicazione è distribuita ai clienti di UBS Londra nel territorio del Regno Unito. Laddove i prodotti o i servizi forniti provengano da paesi esterni al Regno Unito, gli stessi non saranno coperti dalla legislazione del Regno Unito o dal Financial Services Compensation Scheme. Singapore: Per qualsiasi questione derivante da o in connessione con l’analisi e il report, siete pregati di contattare UBS AG Singapore branch, un «exempt financial adviser» ai sensi del «Singapore Financial Advisers Act» (Cap. 110) e banca autorizzata in base al «Singapore Banking Act» (Cap. 19) sottoposta alla vigilanza della Monetary Authority of Singapore. Spagna: Questa pubblicazione è distribuita ai clienti di UBS Bank, S.A. da UBS Bank, S.A., banca registrata presso la «Banca di Spagna». Taiwan: Questo documento è distribuito ai clienti qualificati di UBS Securities Pte. Ltd., Taipei Branch. Esso è suscettibile di essere stato modificato o può eventualmente recare contributi da parte di affiliate di UBS Securities Pte. Ltd., Taipei Branch. USA: Questa pubblicazione non potrà essere diffusa nel territorio degli Stati Uniti d’America, né potrà essere distribuita a persone di nazionalità statunitense. UBS Securities LLC è una succursale di UBS AG e un’affiliata di UBS Financial Services Inc. UBS Financial Services è una succursale di UBS AG. Versione Gennaio 2014. © UBS 2014. Il simbolo della chiave e UBS figurano tra i marchi registrati e non registrati di UBS. Tutti i diritti riservati. UBS Real Estate Focus 2014 43