Una serie che VALE DOPPIO
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Una serie che VALE DOPPIO
CoVer sTorY Massey Ferguson “Mf 7600” Una serie che Vale DoPPio La serie “Mf 7600” rinnova la gamma Massey Ferguson. Otto macchine versatili che rappresentano un’integrazione delle già note serie “Mf 5400”, “Mf 6400” e “Mf 7400” La più recente evoluzione di gamma vissuta da Massey Ferguson ruota attorno alla nascita della nuova serie “Mf 7600”. Otto modelli inediti che seppur nominalmente accumunati dalla medesima sigla di riferimento non rappresentano però un’unica linea di prodotto in senso stretto, quanto piuttosto due vere e proprie serie, differenziate tra loro per le masse a terra e, soprattutto, per i profili di missione. Guardano infatti alle movimentazioni aziendali, alle lavorazioni superficiali del terreno e al traino di rimorchi “leggeri” le versioni di minor potenza, macchine versatili e maneggevoli, caratterizzate da un peso che stalla intor- no ai sei mila e 600 chili e destinate a sostituire le versioni a sei cilindri di pari potenza che attualmente fanno capo alle serie “Mf 5400”, “Mf 6400” e “Mf 7400”. Il modello d’attacco “Mf 7614” prende in effetti il posto degli attuali “Mf 5465”, “Mf 6465” e “Mf 7465”, così come la versione “Mf 7615” subentra agli “Mf 5475”, “Mf 6475” e “Mf 7475”, mentre i due modelli di maggior potenza “Mf 7616” e “Mf 7618 sostituiscono invece rispettivamente le versioni “Mf 6480”, “Mf 7480” e “Mf 6485”, “Mf 7485”. Indipendentemente dalle singole sigle di riferimento, tutte le macchine risultano comunque equipaggiate con motori emissionati scr Sisu Mutuate dai vani che equipaggiano la serie top di gamma “Mf 8600”, le cabine dei nuovi “Mf 7600” offrono un’ampia volumetria interna e una visuale a 360 gradi sull’area di lavoro grazie a generose pannellature atermiche Power a sei cilindri da sei litri e 600 di cilindrata in grado di offrire tarature di potenza massima che spaziano dai 140 cavalli del modello “Mf 7614” ai 175 cavalli della versione “Mf 7618”, prestazioni che grazie al sistema “Power Management” possono elevarsi di ulteriori 25 cavalli quando le macchine sono impegnate nel traino su strada o durante le applicazioni alla presa di forza. Comuni a tutte e quattro le versioni “leggere” anche la possibilità di equipaggiarle con tre differenti trasmissioni, denominate “Dyna 4”, “Dyna 6 Eco” e “Dyna Vt”, a seconda dell’utilizzo prevalente e delle necessità applicative di ogni singolo utente. Le prime sono due gruppi semi powershift collaudati che permettono di cambiare le marce e le gamme senza dover agire sul pedale della frizione tramite il comando “Power Control”, posto sulla sinistra del volante. Integranti il sistema “AutoDrive” che su strada seleziona in automatico il rapporto ottimale e assicura i minimi consumi possibili, i gruppi mettono a disposizione complessivamente 16 o 24 rapporti grazie a quattro gamme e a quattro o sei marce in powershift, contenuti che guardano in particolare verso a quegli utenti che impiegano le macchine prevalentemente per le lavorazioni in campo. A coloro che invece effettuano parecchi spostamenti su strada è maggiormente orientato il gruppo “Dyna Vt”, una trasmissione a variazione continua che mutua l’esperienza maturata del gruppo Agco in tale 45 seconda generazione settore e che permette di minimizzare i consumi di carburante grazie al sistema “Dyna Tm”, in grado di regolare in automatico il regime del motore in funzione del carico e di consentire alle macchine di raggiungere la velocità massima di 40 o 50 all’ora al più basso numero di giri possibile. Sia il cambio “Dyna 6 Eco” sia il gruppo a variazione continua “Dyna Vt” sono inoltre i cambi che Massey Ferguson ha messo a disposizione di coloro che preferiscono puntare sui modelli più prestazionali della serie “Mf 7600”, quattro macchine caratterizzate da un peso oscillante tra gli otto mila e i nove mila chili e di conseguenza maggiormente orientate alle lavorazioni in pieno campo. Proprio in tale ottica, le macchine risultano quindi equipaggiate con unità a sei cilindri Sisu Power da di sei litri e 600 o sette litri e 400 di cilindrata, a seconda del modello, ma sempre sovralimentate mediante sistemi turbo/intercooler. Ne derivano quindi tarature di potenza che spaziano dai 185 ai 235 cavalli nominali e dai 210 ai 260 cavalli in versione “extra power”, fermo restando comunque il fatto che entrambi i propulsori risultano accomunati dal medesimo sistema di abbattimento delle emissioni, ovvero quella tecnologia scr che il Marchio sposò per prima alcuni anni fa e che nella sua configurazione attuale, siglata “e3”, opera tramite un catalizzatore ossidante posizionato sotto il cofano integrante l’iniettore di dosaggio dell’urea e ulteriori catalizzatori contenuti all’interno della marmitta. Comune a tutti e quattro i modelli più prestazionali della serie “Mf 7600” anche la presenza di uno specifico telaio che supporta l’intero gruppo di motopropulsione, ovvero motore più trasmissione, e che allo stesso tempo funge da base portante per le cabine, in gran parte mutuate dai vani che Massey Ferguson aveva messo a punto per la serie “Mf 8600”, i trattori top di gamma della Casa. In tale ottica, le cabine possono quindi essere sospese per via meccanica o oleopneumatica, opzione che si sposa poi con la possibilità di regolare separatamente e in maniera dedicata tutti i sistemi di comando, dal volante al sedile alla consolle, e con l’e- Massey Ferguson fu la prima azienda a impiegare la tecnologia scr per il post trattamento dei gas di scarico in ambito agricolo. Risale infatti al maggio 2009 la presentazione di un trattore, il top di gamma “Mf 8690”, equipaggiato con un’unità Sisu Power integrante il sistema scr, acronimo di “selective catalytic reduction”, per l’abbattimento degli ossidi di azoto attraverso iniezioni di urea. Una scelta antesignana che fu poi seguita da quasi tutti i più importanti Costruttori, primato che recentemente il Marchio ha ribadito mediante l’introduzione della seconda generazione di tale tecnologia, prima sulla serie “Mf 8600” e oggi anche sulla serie “Mf 7600”. Il sistema, progettato e sviluppato congiuntamente dai tecnici Bosch e Agco, opera grazie a due differenti catalizzatori posti in serie. Il sistema primario, quello posto subito a valle del motore, prevede infatti un tradizionale catalizzatore “doc” avulso da manutenzione che esegue un’azione ossidante sugli idrocarburi incombusti e sul monossido di carbonio, abbattendo il particolato e intervenendo sugli ossidi d’azoto attraverso iniezione di AdBlue. I gas trattati, ma non ancora completamente puliti dagli inquinanti, sono poi convogliati all’interno di un secondo catalizzatore, installato nel tubo di scarico del trattore, che li filtra ulteriormente attraverso quattro elementi catalitici, due specifici per gli ossidi di azoto e due orientati all’abbattimento degli altri elementi nocivi, soluzione che di fatto concorre a migliorare l’efficienza dell’intero sistema e che, a livello gestionale, risulta controllata dalla stessa centralina elettronica che gestisce il motore. 46 luglio/agosto 2012 si gestiscono con una sola mano Gli “Mf 7600” sono equipaggiabili con nuovi braccioli integrabili con un joystick a destra della leva “MultiPad” prevista sulle versioni top di gamma. Il joystick controlla la direzione di marcia, i cambi di rapporti e attiva i comandi idraulici. levata visibilità assicurata sia dalla profilatura della plancia di guida sia dalla presenza di un parabrezza incurvato come quelli che normalmente equipaggiano i mezzi commerciali pesanti. I vani sono inoltre climatizzati mediante un sistema automatico operante con bocchette regolabili e i suoi contenuti funzionali e di comfort seguono da vicino il grado di sofisticazione tecnica della macchina scelto dal cliente. Tutti gli otto modelli “Mf 7600” sono in effetti disponibili in tre diversi livelli di specifiche, con le versioni “Essential” che fungono da attacco. Sono equipaggiate solo con trasmissioni “Dyna-6 Eco” e “Dyna 4”, quest’ultima solo per le versioni “leggere”, gestite attraverso leve a “T” integrate nelle consolle destre, peculiarità a cui fanno eco comandi dei distributori di tipo meccanico che gestiscono un impianto idraulico da 110 o 150 litri al minuto di capacità. Si tratta quindi di macchine progettate per coloro che desiderano soprattutto un funzionamento ottimale ed efficace, ma avulso dalla comples- sità indotta dall’elettronica. Per la maggior parte dei produttori di seminativi tradizionali europei, è stata invece realizzata la versione “Efficient” che, forte di un più elevato livello di comfort, permette di disporre della trasmissione “Dyna-Vt” e, oltre ai distributori meccanici, anche di gruppi elettronici. Al top infine la versione “Exclusive” che propone di serie un nuovo bracciolo di comando con leva “MultiPad”, l’esclusivo joystick multifunzionale Massey Ferguson e distributori a gestione elettronica. © RIPRODUZIONE RISERVATA 2012 luglio/agosto 47
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