RAPPORTO UOMO/ANIMALE E ZOOANTROPOLOGIA
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RAPPORTO UOMO/ANIMALE E ZOOANTROPOLOGIA
RAPPORTO UOMO/ANIMALE E ZOOANTROPOLOGIA Rapporto Uomo/Animale Storicamente nella cultura Occidentale il rapporto con l’animale è stato legato alle attività zooetecniche: animale produttore di sostanze alimentari (carne, latte, uova), forza motrice per il lavoro nei campi e mezzo di trasporto. In Italia fino all’inizio degli anni cinquanta il patrimonio zootecnico è distribuito in modo uniforme in tutte le aree rurali e gli animali domestici sono ancora uno degli elementi costitutivi dell’economia e delle tradizioni delle diverse aree territoriali, elemento essenziale della cultura alimentare e del paesaggio agricolo di ogni regione. Dalla fine degli anni cinquanta, e per tutti gli anni sessanta, si assiste alla caduta della cultura rurale tradizionale a causa del massiccio trasferimento di persone dedite all’attività agronomica nelle città. Le campagne si spopolano, le vecchie tecniche colturali vengono dismesse e sono sostituite da pratiche intensive con ampio utilizzo di sostanze chimiche (diserbanti, pesticidi, fertilizzanti) e di potenti macchine agricole. Gli indirizzi monoculturali e la separazione delle attività agronomiche da quelle zootecniche determinano l’impoverimento e l’uniformità del paesaggio rurale. Anche il nostro territorio, pur conservando più di altre aree geografiche una cultura di tipo rurale, ha subito le conseguenze del passaggio dalla cultura rurale alla cultura urbana: desertificazione animale nell’ambiente, globale impoverimento della relazione uomo-animale, e nelle aree urbane, esplosione del fenomeno dell’adozione di animali familiari (PET). Secondo le stime per il 2002, riportate in uno Studio dell'Eurispes, nel nostro Paese ci sono oltre 44 milioni di animali domestici, con una netta prevalenza di gatti, cani, pesci da acquario e canarini. Più precisamente: 6.900.000 cani 7 .000.000 7.400.000 gatti/7.500.000 15.800.000/16.000.000 pesci da acquario 12.100.000/12.000.000 uccelli 500.000 roditori 1.400.000 altri animali 44.100.000 Totale animali domestici Sempre secondo l'Eurispes, inoltre, non va sottovalutato il dilagante fenomeno della fauna esotica "casalinga". Stando ai dati disponibili, il commercio mondiale di questi animali raggiunge l'incredibile cifra di 3.800 milioni di euro l'anno (di essi, circa 2.100 milioni riguardano il mercato clandestino). Per molte persone iguane e serpenti non sono molto diversi dai cani da salotto sotto molti punti di vista, non ultimo quello affettivo. Secondo l'Eurispes, quasi 3.000 italiani possiedono un felino esotico (leone, pantera, leopardo, ecc.), mentre sono 60.000 i proprietari di rettili e quasi 30.000 coloro che possiedono testuggini terrestri. La stima della spesa annuale degli italiani che mantengono animali domestici nelle loro case è per il 2002: DATI RELATIVI AL CANE espressi in milioni di EURO: per l'alimentazione 981 per prestazioni veterinarie 1.601 per medicinali e prodotti igienici 465 per servizi (tolettatura, pensioni, addestramento…) 103 per acquisto 258 DATI RELATIVI ALL’ ACQUISTO di ACCESSORI (gabbie, cucce, acquari) per animali da compagnia 362 milioni di EURO Un’ aumentata attenzione e carica di cure per l’animale da compagnia non corrisponde necessariamente ad uno stato di sicuro benessere di questo, anzi, considerando il rapporto uomo-animale nella sua globalità, si può senza dubbio affermare che tale rapporto si è impoverito. Nell’uomo di città, soprattutto nelle giovani generazioni, si avverte netto il distacco dalla conoscenza diretta degli animali che non siano da compagnia. Da un’indagine effettuata, nell’anno scolastico 2.005/2.006 in n. 16 Istituti scolastici della Provincia di Ragusa, dall’ Unità Operativa di “Zooantropologia e A.A.A.”, intervistando n. 1439 allievi di età compresa tra 6 e 13 anni, è emerso: • l’animale preferito: 1° cane preferito da n.774 allievi 53,8% 2° gatto preferito da n.231 allievi 16,1% 3° cavallo preferito da n.135 allievi 9,4% 4° uccelli preferiti da n.40 allievi 2,8% 5° coniglio preferito da n.39 allievi 2,7% 6° tartaruga preferito da n.35 allievi 2,4% 7° criceto preferito da n.23 allievi 1,6% 8° pesce preferito da n. 16 allievi 1,1% 9° delfino preferito da n. 14 allievi 1,0% • l’animale adottato in casa: su 1439 allievi intervistati, 1.046 (72,7%) affermano di avere in casa uno o più animali: 1° cane 492/1439 34,2% 2° gatto 309/1439 21,5% 3° tartaruga 132/1439 9,2% 5° uccellini 119/1439 8,3% 4° pesce 115/1439 8,1% 6° coniglio 58/1439 4,0% 7° criceto 51/1439 3,5% Qualcuno degli intervistati afferma di avere in casa serpente e tigre. Contemporaneamente all’ esplosione del fenomeno dell’ adozione di PET si è assistito al sorgere e al diffondersi di diversificati movimenti di opinione, genericamente definiti animalisti. I movimenti animalisti nel loro insieme hanno l’indubbio merito di aver modificato e di continuare a modificare la legislazione a favore degli animali, in tutte le manifestazioni: dall’allevamento al trasporto, dalla riproduzione alla macellazione, dai maltrattamenti alla sperimentazione. Negli ultimi decenni del secolo scorso il mondo scientifico ha cominciato ad individuare nella desertificazione animale dell’ ambiente, e più in generale nella distruzione degli ecosistemi, non solo una fonte di malessere fisico (inquinamento e patologie ad esso correlate) ma anche una fonte di malessere psicologico. E’ partendo da questa constatazione che nasce, tra studiosi di diverse discipline, l’esigenza di approfondire lo studio del rapporto che lega l’uomo all’ animale (e viceversa) cercando di superare i limiti delle ricerche monotematiche (Scienze mediche e medico-veterinarie, biologia, scienze naturali, etologia, psicologia, pedagogia, sociologia, antropologia, ecc.. ) per dare un unico fondamento disciplinare allo studio del rapporto uomo/animale. La Zooantropologia è la disciplina che nasce per rispondere a questa esigenza. Essa sviluppa il concetto di rapporto uomo/animale come rapporto di coppia, nel quale l’apporto dei due partner è studiato su base di assoluta parità in modo da evitare di considerare centrali gli interessi umani (antropocentrismo) e l’apporto dell’animale privo di valori culturali ed affettivi (reificazione). Privilegiati temi di studio della zooantropologia sono le pulsioni che spingono l’uomo ad accudire individui di specie diversa dalla sua, le motivazioni che hanno spinto alcune specie animali ad avvicinarsi all’uomo, il significato evolutivo dell’instaurarsi di relazioni interspecifiche, le dimensioni comunicative che si vengono ad instaurare in tali relazioni e l’importanza obiettivamente constatabile che queste hanno sulla formazione ed il mantenimento dell’equilibrio psicologico dell’uomo. Le conoscenze derivanti dagli studi Zooantropologici vengono trasferiti in campo pratico dalla Zooantropologia Applicata con la Consulenza Zooantropologica (consulenza per il possesso responsabile di un animale e su problemi legati alla convivenza uomo/animale in ambiente urbano, rurale, silvestre), con la Didattica Zooantropologica (propone nelle scuole percorsi per la conoscenza del rapporto uomo-animale con laboratori all’aperto, visite in parchi, canili e fattorie), con la Zooantropologia Assistenziale in cui viene inserita la la Pet therapy.