Le attenzioni all`albero cardanico
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Le attenzioni all`albero cardanico
MANUTENZIONE Le attenzioni all’albero cardanico di Alberto Assirelli La struttura La struttura classica dell’albero cardanico prevede due innesti terminali con le rispettive crociere e due tubi telescopici di collegamento, di varia sezione e spessore in base alle specifiche esigenze di trasmissione. Il tutto è rivestito da una protezione in materiale plastico sagomata per seguire i movimenti dell’intera catena cinematica. L’albero cardanico è normalmente fornito dal costruttore al momento dell’acquisto della macchina operatrice e il suo dimensionamento è funzionale alla potenza della trattrice utilizzata, alla velocità di rotazione e alla coppia da trasmettere. Ad ogni macchina il suo albero cardanico Nel quotidiano lavoro in azienda è necessario fare molta attenzione all’interscambio degli alberi cardanici fra operatrici diverse, valutando accuratamente le macchine e le rispettive esigenze di funzionamento. Basse velocità di rotazione raramente coincidono con basse esigenze dimensionali; al diminuire dei regimi di rotazione segue sempre un aumento delle coppie trasmesse e quindi delle sollecitazioni alla trasmissione. Nella maggior parte dei casi è sempre auspicabile mantenere gli al- La sua corretta manutenzione migliora l’efficienza, ne allunga l’utilizzo e mette al riparo l’operatore sul versante sicurezza ber i ca rda n ici su l le specif iche macchine dove sono stati originariamente installati. Semplicità di manutenzione turale sia sotto il profi lo funzionale, legato quest’ultimo all’ordinaria manutenzione e in maniera particolare a una corretta lubrificazione. Il controllo strutturale Il controllo dell’integrità strutturale inizia con la verifica dell’usura dei sistemi di arresto degli innesti terminali, delle forcelle con crociere centrali e dei tubi telescopici. L’obiettivo è quello di individuare anomalie che possono presentarsi sottoforma di difficoltà di tenuta dei dispositivi di arresto, eccessive tolleranze agli innesti e crociere, piegatura o addirittura grippaggio dei tubi telescopici. La manutenzione richiesta dall’albero cardanico è piuttosto semplice ma per preservarne l’integrità e quindi la durata bisogna prestare molta attenzione anche al suo corretto impiego dura nte i l lavoro. L’utilizzo in modo scorretto oltre ad essere pericoloso per l’operatore può compromettere l’efficacia della trasmissione del moto e causare rotture. Come è fatto Le principali parti che compongono un albero cardanico sono: gli innesti sul lato trattice e sul lato operatrice e i relativi dispositivi di arresto, le forcelle, le crociere, i tubi telescopici e le protezioni. Tutti questi elementi vanno controllati sia dal punto di vista dell’integrità strut- MAD • 11 • Novembre 2007 L’ albero cardanico è un organo meccanico che trasferisce il moto da macchine motrici alle operatrici, siano queste ultime portate, semiportate o trainate. Sono in aumento anche soluzioni che prevedono l’utilizzo di uno o più alberi cardanici per trasmissioni del moto tra organi all’interno di macchine operatrici complesse. 69 La verifica funzionale MAD • 11 • Novembre 2007 I dispositivi di bloccaggio degli innesti terminali, siano essi a nottolino rientrante o ad anello esterno, richiedono un frequente controllo della funzionalità soprattutto per individuare malfunzionamenti derivati da scarsa lubrificazione o da deformazione, a causa di sollecitazioni anomale, tali da rendere difficili le operazioni di innesto e rientro dei dispositivi, che sono invece essenziali per permettere un’agevole installazione e rimozione della trasmissione cardanica. I dispositivi a nottolino rientrante, specialmente in carenza di lubrificazione, possono – per sfregamento, eccessive vibrazioni o sollecitazioni longitudinali – deformarsi o consumarsi fi no a portare frequentemente al grippaggio. In alcuni casi le complicazioni possono essere anche maggiori con difficoltà nella rimozione dell’albero cardanico o peggio ancora impedimenti nel mantenere il collegamento fra trattore e operatrice con il conseguente e pericolosissimo distacco dell’albero cardanico durante il lavoro. Durante le operazioni di collegamento e rimozione è sempre consigliabile verificare, per ogni estremità della trasmissione, sia la scorrevolezza del dispositivo di bloccaggio, sia la sua integrità cercando di rilevare la presenza di giochi anomali fra perno della presa di potenza e livello di chiusura dell’innesto. In particolar modo può rivelarsi importante effettuare le verifiche anche sull’estremità non frequentemente utilizzata in quanto carenze 70 Scarsa tenuta o poca lubrificazione possono determinare intaccamento delle piste di rotazione dei cuscinetti portando a rapido deperimento tutta la crociera di lubrificazione e ossidazione fra le parti portano spesso al blocco dell’innesto o a usure anomale che possono in seguito creare serie complicazioni in fase di smontaggio dell’albero cardanico su quel lato. Condizioni di lavoro particolarmente gravose, soprattutto con l’ultilizzo di angoli di lavoro molto ampi e presenza di impurità, come polvere e fango, possono portare anche al consumo delle rispettive calettature degli innesti. Generalmente però la diversa costituzione dell’albero della trasmissione del trattore rispetto all’innesto dell’albero cardanico portano a un’accentuazione dell’usura sulla sola estremità dell’albero cardanico. Livelli di usura piuttosto accentuati possono portare a vari problemi fra i quali vibrazioni e scarsa tenuta dei dispositivi di arresto, aspetti che se trascurati influiscono sulla sicurezza del lavoro dell’operatore. Alla prima manifestazione di giochi tangenziali (1-2 mm) fra albero e innesto è sempre consigliabile procedere alla sostituzione dell’estremità dell’albero cardanico interessata dal fenomeno di usura. Per quanto riguarda le crociere, poste immediatamente dopo gli innesti, occorre prestare particolare attenzione alla lubrificazione, proporzionalmente importante in base all’aumento degli angoli di lavoro fra le due estremità della trasmissione e all’effettivo contatto del lubrificante (generalmente grasso) alle Alcune tipologie di forcelle presentano incavi agevolatori per la sostituzione della crociera quattro estremità della crociera stessa. Spesso, infatti, può accadere che la presenza di polvere o impurità ostruisca i condotti verso una parte terminale della crociera. La pulizia delle condotte si effettua tramite la rimozione della crociera, un’operazione da fare solo in presenza di opportuna attrezzatura (esempio estrattori e idonei piani d’appoggio e/o tenuta) e in condizioni di assenza di polvere. A volte può succedere che la rottura o l’eccessiva dilatazione degli anelli di tenuta in gomma, posti fra le estremità della crociera e del cuscinetto della forcella, favoriscano la fuoriuscita del lubrificante, in qualche caso molto rapida, che lascia a secco o quasi i rullini interni. Inoltre la rapida fuoriuscita del lubrificante impedisce di fatto una Polvere o fango possono determinare una progressiva occlusione dei condotti di lubrificazione con la conseguente limitazione della funzionalità Crociera: estrazione e montaggio Per la rimozione della crociera occorrono alcuni attrezzi appositamente dedicati, paragonabili a veri e propri estrattori. In assenza dell’estrattore occorre munirsi di una boccola di sufficiente spessore e diametro leggermente inferiore al cuscinetto interno alla La lubrificazione della protezione esterna permette una buona affidabilità anche dei dispositivi di sicurezza correttamente mantenuti con catenella di bloccaggio su entrambe le estremità L’assenza di dispositivi di tenuta dei rullini obbliga a prestare loro particolare attenzione nelle operazioni di installazione o rimozione forcella. Dopo aver rimosso, con apposita pinza, gli anelli elastici di tenuta posteriori a ogni cuscinetto terminale, si devono appoggiare su un basamento solido le due estremità della forcella e dopo aver sistemato la boccola sopra il cuscinetto è necessario colpire con un martello o, meglio, spingere con una pressa ad una intensità da valutare in funzione dell’albero e del livello di resistenza, cercando di emulare l’effetto dell’estrattore precedentemente descritto. Risulta molto importante in questi casi una buona esperienza per non causare danni più che ai cuscinetti, poi sostituiti insieme alla crociera, alle rispettive forcelle. Lo sfi lamento della crociera avviene in modo contrapposto fra due cuscinetti, uno entra verso l’interno della forcella e l’altro esce dalla parte opposta; al momento del distacco possono spesso uscire anche i rullini interni ai cuscinetti. Particolare attenzione occorre però prestare durante il montaggio della nuova crociera in quanto prima del bloccaggio dei quattro c u sc i net t i è b ene sempre verificarne l a f u n z ion a l it à L’utilizzo di alberi cardanici di ridotta lunghezza richiede particolari accorgimenti relativi all’escursione consentita, in particolare durante le operazioni di sollevamento o di sterzo Funzionamenti in carenza di lubrificazione o in trasmissioni disomogenee possono causare consumi anomali alle calettature cercando di effettuarne al meglio la centratura senza danneggiare, con schiacciamento accidentale, gli anelli di tenuta tra cuscinetto e crociera. È importante quindi verificare il perfetto montaggio del cuscinetto terminale su cui effettuare la spinta e la sua discesa lungo il foro della forcella fi no all’apparire del solco interno dell’anello di tenuta, installarlo, ruotare la forcella e spingere dall’estremità del cuscinetto opposto verso la forcella fi no all’apparire del rispettivo solco del fermo opposto. Una volta bloccate le due estremità è necessario accertarsi della scorrevolezza della crociera rispetto alla forcella e l’assenza di movimenti forzati o a scatti. L’efficienza e la durata delle protezioni esterne sono garantite, oltre che da un’idonea condotta di lavoro, anche dall’utilizzo di appositi supporti a riposo che ogni operatrice dovrebbe avere e dal corretto impiego delle catenelle di fissaggio Utili, dove presenti, sono le indicazioni relative alla corretta installazione dell’albero cardanico, che frequentemente prevede il tubo di maggior diametro sul lato della trattrice MAD • 11 • Novembre 2007 minima pressione interna, necessaria per far sì che il grasso raggiunga tutti i punti da lubrificare nell’intera crociera. In caso di necessità di smontaggio della crociera occorre fare attenzione ai cuscinetti terminali che, essendo privi di gabbietta interna di tenuta, presentano rullini interni liberi e quindi in fase di montaggio può accadere che alcuni escano dalle rispettive sedi. A tal proposito si consiglia di mantenere tali rullini sempre ben ricoperti di grasso sia in fase di smontaggio sia di installazione della nuova crociera. 71 Scarsi controlli all’efficienza dei dispositivi di bloccaggio portano al danneggiamento dei profili esterni degli innesti Scarsa protezione e operazioni in condizioni di poca pulizia favoriscono l’ingresso di polvere che va poi a intaccare la struttura metallica I danni da utilizzo estremo Particolare di perno d’arresto deformato e danneggiato nel settore di tenuta L’integrità delle protezioni riveste notevole importanza oltre che per la sicurezza del lavoro anche per evitare l’ingresso di corpi estranei nei tubi telescopici MAD • 11 • Novembre 2007 I tubi telescopici 72 Per quanto riguarda i tubi telescopici è buona norma controllarne l’integrità e quindi l’assenza di deformazioni longitudinali e radiali. Le prime sono spesso dovute a eccessivi aumenti di carico, le seconde a urti o a contatti in fase di manovra. Entrambi i tubi possono risentire di una diminuzione della scorrevolezza fi no al completo blocco, situazione che si ripercuote con elevate sol- lecitazione sui dispositivi di tenuta degli innesti e conseguente loro rapido logorio. Le protezioni esterne, previste per legge, vanno mantenute integre prima di tutto per la sicurezza dell’operatore e in secondo luogo perché la loro usura o il parziale distacco, oltre a rendere passibile di multa il proprietario, consentono l’ingresso di sporco e polvere che ne compromette il funzionamento e ne riduce la durata. In caso di sostituzione occorre prestare particolare attenzione al mantenimento delle caratteristiche iniziali, specialmente in lunghezza dei tubi oltre che procedere, se possibile, sempre a sostituzione di entrambi i tubi telescopici. Per quanto riguarda l’adeguamento della lunghezza in sede di sostituzione di tutto il cardano per usura o grave danneggiamento dello stesso possono essere utili alcuni accorgimenti di base. In particolare si deve operare separatamente su albero rispetto alla protezione, effettuare le misurazioni o sui rispettivi alberi di inserimento trattrice-operatrice o sulle estremità degli innesti e sezionare sempre parti uguali sia fra i tubi telescopici in metallo sia in quelli in plastica della protezione. Un’ultima considerazione può riguardare il caso in cui l’albero cardanico venga improvvisamente sottoposto a sollecitazioni anomale soprattutto in termini di coppia: ad esempio nel caso di cardani sottodimensionati o con dispositivi di avviamento della trattrice troppo bruschi e in presenza di operatrici con una certa “inerzia”. I danni in questi casi possono interessare le forcelle, le crociere e i tubi telescopici. Per quanto riguarda le forcelle si possono riscontrare deformazioni delle due estremità che, oltre a creare complicazioni nello smontaggio della crociera, influiranno sulla funzionalità anche nel caso di sostituzione della crociera. Per verificare l’integrità della forcella si infi la da un lato un piccolo tubo, di diametro appena inferiore a quello dei cuscinetti terminali della crociera: questa operazione consente di verificare l’allineamento dei fori contrapposti della forcella. A livello di crociere possono verificarsi deformazioni dei rullini e delle rispettive piste che si esprimono con il blocco del cuscinetto o con movimenti non lineari o a scatti; in entrambi i casi è bene procedere alla sostituzione della crociera. A livello di tubi telescopici queste sollecitazioni possono determinare deformazioni permanenti a torsione dei due tubi con limitazione del movimento telescopico e della linearità di rotazione. Alberto Assirelli [email protected]