Ancora un`estate difficile… Avviato l`esame della riforma del Welfare
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Ancora un`estate difficile… Avviato l`esame della riforma del Welfare
Newsletter Quindicinale 2 agosto 2011 Ancora un’estate difficile… 14 Purtroppo sappiamo bene che l’estate non significa per tutti aria di mare, relax, divertimento, qualche viaggio… Numerosi anziani affrontano un periodo di maggiori difficoltà, soprattutto in città, ma anche molte famiglie ormai si vedono costrette a ridurre le proprie vacanze, alle prese con un bilancio sempre più difficile da gestire. E l’estate si riconferma anche quest’anno una stagione critica in particolare per la nostra professione. Con la programmazione delle ferie tanti infermieri vedono crescere i disagi professionali che derivano dagli accorpamenti e dalla chiusura temporanea di reparti, che derivano dai doppi turni, da orari impossibili, dai richiami in servizio. La nostra professione continua a subire una crescente pressione sui posti di lavoro e a soffrire: - della strutturale sottostima del numero dei posti messi a disposizione per i corsi di laurea, - di un sempre più difficoltoso contenimento dei carichi di lavoro, - del permanere di modelli di organizzazione dell’assistenza obsoleti e che spesso sviliscono la competenza e la professionalità infermieristiche. Si dibatte da anni della carenza infermieristica, si confronta il numero degli infermieri del nostro Paese con quello molto più elevato degli altri Paesi europei e ormai è del tutto evidente che organici infermieristici ridotti creano rilevanti problemi al prosieguo di attività sanitarie significative per i ricoverati e per i cittadini… Ma, pur condividendo a parole la necessità di affrontare alla radice e strutturalmente il problema, non si cambia rotta… Il nostro impegno professionale che si basa su valori etici e deontologici non deve mancare: non possono essere i cittadini a subire le conseguenze di scelte che sottomettono efficacia e razionalità organizzativa del sistema a logiche di potere. L’alleanza con i cittadini e l’attenzione ad un’efficace e qualificata assistenza infermieristica continueranno ad essere il nostro principale obiettivo: ce lo assumiamo con responsabilità in quanto parte qualificata del dibattito sul futuro del SSN e del “sistema salute” del Paese. Non siamo più disposti, però, a farcene carico da soli. Augurandovi comunque buone vacanze, arrivederci a settembre con il prossimo numero della newsletter. Il Presidente Gennaro Rocco Scriveteci a [email protected] Avviato l'esame della riforma del Welfare regionale La Commissione Lavoro, pari opportunità, politiche giovanili e politiche sociali, il 19 luglio ha avviato l'esame congiunto di tre proposte di legge riguardanti la riforma del Welfare regionale, attraverso la realizzazione di un nuovo sistema integrato di interventi e servizi socio-sanitari per la persona e la famiglia. Nel rispetto della legge quadro nazionale del 2000 e considerando i vincoli imposti dal Piano di rientro e la ridotta capienza del Fondo nazionale per le politiche sociali, la discussione si è orientata a rendere più fluido il percorso di integrazione dei servizi sociali con quelli sanitari, definendo nuovi soggetti - in rappresentanza degli enti locali associati - in grado di relazionarsi alla pari con le Asl territorialmente competenti. Alla Regione e agli enti locali è attribuito il ruolo di regia per una nuova strategia assistenziale, basata non più su interventi per categorie, ma tarati sulle esigenze della famiglia e della persona. 1 Previsti anche percorsi di di appartenenza, soprattutto stabilizzazione del personale in presenza di minori o di disabili. finora utilizzato negli uffici di piano Gennaro Rocco distrettuali, coinvolgendolo nella “Qualità e accessibilità nuova organizzazione per utilizzarne sono due pilastri del al meglio la professionalità acquisita. sistema di welfare” Il progetto punta al modello dei consorzi, ritenuti più efficienti degli accordi di programma tra i Comuni e i Municipi facenti parte dello stesso distretto socio-sanitario. In particolare, si prevede la costituzione di un consorzio per la gestione dei servizi denominato Oasi (Organismo per le azioni sociali integrate), formato dai Comuni convenzionati, il cui direttore sarà nominato direttamente dalla Conferenza dei Sindaci. Si mira anche a superare il modello Isee per la determinazione delle fasce di reddito, introducendo il “quoziente Lazio”, ovvero un indicatore che prende in considerazione la situazione economico-sociale della persona e la composizione del nucleo familiare, rivolgendo particolare attenzione ai costi di mantenimento e accrescimento della famiglia Durante la visita del 17 luglio all’Ospedale San Camillo, la Presidente della Regione, Renata Polverini, ha incontrato i bambini ai reparti di Chirurgia e Urologia pediatrica e di Ematologia pediatrica e i pazienti in attesa di una visita al poliambulatorio. “Sono rimasta sorpresa - ha commentato - dal fatto che siano venuti qui al San Camillo per una prestazione pazienti anche da altre province. Questo significa che il servizio dell’apertura degli ambulatori il sabato e la domenica va potenziato, ampliato e portato in ogni provincia”. Ha quindi ribadito che la qualità e l’accessibilità del servizio sanitario sono due pilastri centrali del sistema di Welfare. L’invecchiamento della popolazione, la cronicizzazione di alcune patologie, così come la costante crescita dei costi dei servizi e delle prestazioni sanitarie, Newsletter riservata agli iscritti al sito web del Collegio Ipasvi di Roma - www.ipasvi.roma.it la cui componente tecnologica incide in misura progressivamente maggiore sulla loro determinazione, richiedono un ripensamento costante sui modelli di gestione ottimali per garantire ad un tempo la qualità, l’universalità e la sostenibilità economica delle prestazioni. Un sentito ringraziamento è stato rivolo al Cardinale vicario della Diocesi di Roma Agostino Vallini, per la sua presenza e per il suo sostegno. Al Gemelli i referti viaggiano per Pec Il Policlinico Gemelli è il primo ospedale nel Lazio a inviare ai propri assistiti referti medici ambulatoriali per posta elettronica certificata (Pec). Il nuovo servizio garantisce la riservatezza dei dati grazie all’utilizzo della “busta pdf”, il cui contenuto è protetto da una password personale. Per favorire le donazioni il S.Camillo crea un nuovo sito Per favorire l’informazione ai cittadini e la comunicazione tra gli operatori sulle attività di donazione e trapianto di organi, è stato presentato il nuovo sito del Centro regionale trapianti del Lazio. Questo “sportello” virtuale, collocato presso il San Camillo, fornisce news, informazioni sulle finalità e le attività del Ctr, sulle campagne di comunicazione, sulle iniziative con le associazioni che promuovono la donazione, sull’organizzazione e le normative regionali. In occasione dell’iniziativa è stato presentato anche il Report del primo semestre 2011. Mentre il tasso di incidenza delle segnalazioni di morte encefalica da parte dei coordinamenti ospedalieri è in linea con i dati del 2010, il numero dei donatori procurati è diminuito di circa il 10%: la flessione è dovuta in particolare all’aumento del numero dei soggetti non idonei. Il 45% dei segnalati, infatti, è costituito da donatori anziani. della salute, dall'altro che il denaro pubblico sia veramente orientato per quello che è il tema della salute”. L'accordo, triennale, prevede L’Eures – Ricerche economiche il potenziamento delle attività e sociali, all’interno del piano di controllo attraverso un continuo delle proprie attività di ricerca e costante scambio di flussi istituzionali, ha voluto dedicare informativi tra il Comando una ricerca alla qualità e alla dei Carabinieri per la tutela della sostenibilità della sanità del Lazio, salute e la Regione Lazio. in collaborazione “Spesso - ha detto il generale con l’Associazione Diritto Piccinno - si sente parlare di truffe alla salute onlus. al Sistema sanitario, ma poi, alla L'indagine è stata realizzata fine, è una truffa ad ognuno di noi. attraverso la somministrazione Per la Regione - ha aggiunto il telefonica su supporto cartaceo comandante del nucleo Carabinieri di un questionario semistrutturato a 2.009 cittadini residenti nel Lazio. per la tutela della salute - è La rilevazione ha coinvolto le cinque importantissimo recuperare in questo settore, dove ci sono province del Lazio. I risultati emersi sono stati presentati sicuramente sprechi ed è concreto il rischio di infiltrazioni. Dobbiamo alla stampa il 12 luglio 2011 stare attenti, perché nella sanità presso il Palazzo delle si possono creare danni molto Confcooperative con l’intervento maggiori di una semplice sanzione del Presidente di Diritto alla salute amministrativa”. Luigi Canali, del Consigliere Regionale Pietro Sbardella e del Vicepresidente della Regione Perugia: un altro Luciano Ciocchetti. infermiere aggredito (Cfr. infra la sintesi del Rapporto In tutta Italia si susseguono atti nella sezione “Documenti” ). di violenza nei confronti di operatori sanitari, soprattutto nei Pronto Accordo con i Nas soccorso. Una nota dell’Ausl 2 a tutela della salute dell'Umbria riferisce L'obiettivo alla base del protocollo di un’aggressione ai danni di d'intesa siglato il 22 luglio un infermiere verificatasi il 18 luglio dal presidente della Regione, nell’ Ospedale della Media Valle Polverini, e dal generale Cosimo del Tevere: Piccinno, comandante del nucleo “I familiari di una paziente sono stati Carabinieri per la tutela della educatamente invitati dall'infermiere salute, è quello di migliorare ad accomodarsi in sala d'attesa l'efficacia dei controlli e delle e ad allontanarsi da una zona attività, in particolare con la di assoluto divieto per i non addetti collaborazione dei Nas di Roma, all'assistenza, ovvero la 'camera Latina e Viterbo. calda', dopo che era stato loro Solo altre due regioni, Lombardia illustrato l'iter diagnostico-terapeutico e Abruzzo, si sono dotate cui la paziente veniva sottoposta, di uno strumento simile, ma l’intesa ivi compresa una Tac. A quel punto siglata nel Lazio presenta si è scatenata l'aggressione verbale significativi elementi di novità. e soprattutto fisica, avvenuta Renata Polverini ha sottolineato in un corridoio del pronto soccorso che si tratta di “uno strumento dell'ospedale, causando un trauma necessario per l'azione di contrasto cranico con ferita lacero-contusa agli sprechi, e non solo. al malcapitato”. Sarà utilizzato per tutte le strutture Solidarietà al Collega ferito e un sia pubbliche che private: fermo invito alle amministrazioni dai grandi ospedali ai piccoli a predisporre sistemi di vigilanza e ambulatori proprio per garantire prevenzione della violenza a tutela da un lato la tutela e la sicurezza dei propri dipendenti. L’Eures disegna il profilo della sanità del Lazio 2 Newsletter riservata agli iscritti al sito web del Collegio Ipasvi di Roma - www.ipasvi.roma.it Onlus Qualità e sostenibilità economica della sanità del Lazio: esperienze e valutazioni dei cittadini Sintesi __________________ Luglio 2011 Sintesi/comunicato stampa sanità Qualità e sostenibilità economica della Esperienze e valutazioni dei cittadini del Lazio © L’INDAGINE CAMPIONARIA Indagine realizzata dall’Istituto Eures Ricerche Economiche e Sociali e da Il Diritto alla Salute Onlus attraverso la somministrazione telefonica di 2.009 questionari ad un campione casuale di cittadini maggiorenni, rappresentativo della popolazione regionale del Lazio, stratificato per provincia, ampiezza demografica dei Comuni, età e sesso della popolazione. Periodo di rilevazione: giugno 2011. Errore campionario del 3% ad un livello di fiducia pari al 95%. I SERVIZI OSPEDALIERI Ospedali: utenti soprattutto anziani. Meno accessibili per i residenti dei piccoli Comuni - Il 51,5% del campione intervistato dichiara di aver utilizzato negli ultimi dodici mesi i servizi ospedalieri. È la popolazione più anziana (65+ anni) a presentare il ricorso più elevato a tali servizi (76,1%), a fronte di valori progressivamente inferiori nelle altre fasce (56,6% nella fascia 50-64 anni; 48,1% in quella 35-49 anni e 30,9% tra gli under 35). Analogamente, il valore risulta più alto tra le donne (55%, contro il 47,7% tra gli uomini), correlandosi alla più alta speranza di vita di questa componente della popolazione. Meno diffuso il ricorso ai servizi ospedalieri tra i residenti dei piccoli Comuni (fino a 15 mila abitanti), pari al 31,2% del campione, con scarti di oltre 30 punti percentuali sui Comuni medio-grandi. UTILIZZO DEL SERVIZIO OSPEDALIERO nell’ultimo anno in base alla provincia, all’ampiezza demografica del comune di residenza e all’età del campione Valori percentuali Provincia Frosinone Latina Rieti Roma Viterbo Ampiezza demografica <15 mila abitanti 15-50.000 abitanti 50-250.000 abitanti >250.000 abitanti Età 18-34 anni 35-49 anni 50-64 anni 65+ anni Totale Utilizzato 45,6 43,6 47,8 53,6 49,8 Utilizzato 31,2 65,7 77,5 48,7 Utilizzato 30,9 48,1 56,6 76,1 51,5 NON Utilizzato 54,4 56,4 52,2 46,4 50,2 NON Utilizzato 68,8 34,3 22,5 51,3 NON Utilizzato 69,1 51,9 43,4 23,9 48,5 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: Eures Ricerche Economiche e Sociali 2011 Ospedali: insoddisfatti del servizio 6 cittadini su 10 (57,4%) Tra gli utenti dei servizi ospedalieri emerge una prevalente insoddisfazione verso questo servizio (57,4% delle indicazioni, a fronte del 42,6% di opinione 2 Sintesi/comunicato stampa sanità Qualità e sostenibilità economica della Esperienze e valutazioni dei cittadini del Lazio contraria). Una più forte criticità è segnalata dal campione di Frosinone (72,3% di insoddisfatti), Viterbo (57,6%) e Roma (57,2%). Il giudizio risulta invece più bilanciato a Rieti (con il 49% di soddisfatti contro il 51%) e di Latina, dove i soddisfatti dei servizi ospedalieri risultano invece maggioritari (53%). Si rileva inoltre un giudizio prevalentemente positivo tra i residenti dei Comuni della fascia 50-250 mila abitanti, dove evidentemente si configura la dimensione ottimale nel rapporto domanda-offerta. Sono invece i residenti dei Comuni più piccoli, meno serviti dall’offerta di strutture ospedaliere, ad esternare il giudizio più negativo (con il 61,5% degli insoddisfatti). Anche tra i residenti della Capitale, colpiti dal sovraffollamento e dalle lunghe liste d’attesa, prevale nettamente l’insoddisfazione (61%). L’insoddisfazione verso le strutture e i servizi ospedalieri cresce tra le fasce economiche più deboli (62,8% tra i meno abbienti a fronte del 48,3% nel campione “benestante”), confermando come sia la componente più vulnerabile del corpo sociale la più esposta alla capacità dei servizi pubblici di realizzare un’offerta universalistica di qualità. VALUTAZIONE GENERALE DEL SERVIZIO OSPEDALIERO in base alla provincia, all’ampiezza demografica del comune di residenza e all’età del campione Provincia Frosinone Latina Rieti Roma Viterbo Ampiezza demografica <15 mila abitanti 15-50.000 abitanti 50-250.000 abitanti >250.000 abitanti Età 18-34 anni 35-49 anni 50-64 anni 65+ anni Totale Molto + abbastanza soddisfatto 27,7 53,0 49,0 42,8 42,4 Poco + per niente soddisfatto 72,3 47,0 51,0 57,2 57,6 38,5 42,2 57,6 39,0 61,5 57,8 42,4 61,0 100,0 100,0 100,0 100,0 46,4 48,7 39,6 38,1 42,6 53,6 51,3 60,4 61,9 57,4 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: Eures Ricerche Economiche e Sociali 2011 La qualità degli ospedali a passo di gambero: peggiorata per il 51,4% dei cittadini – La maggioranza del campione (51,4%) giudica peggiorata nell’ultimo triennio la qualità dei servizi ospedalieri (il 40,5% la giudica stabile e soltanto l’8,1% migliorata). Tale dinamica negativa è segnalata dal 57,1% dei residenti della provincia di Frosinone, dal 54,5% dei residenti della Capitale e dal 52,8% di quelli dei piccoli Comuni, mentre la maggioranza del campione dei Comuni di 50-250 mila abitanti non rileva significativi cambiamenti (50,5%). Una valutazione più negativa si registra inoltre ancora una volta tra gli ultrasessantaquattrenni (il 60,8% indica un peggioramento). 3 Sintesi/comunicato stampa sanità Qualità e sostenibilità economica della Esperienze e valutazioni dei cittadini del Lazio Ticket e tempi d’attesa le maggiori criticità. Positivo il giudizio sui medici – Le ragioni dell’insoddisfazione dei cittadini del Lazio verso l’offerta ospedaliera si concentrano su tre principali aspetti: accessibilità e tempi di attesa (75,5% di insoddisfatti), ticket (62,8% di insoddisfatti) e qualità delle strutture (60,3%), spesso poco accoglienti. Positivo, invece il giudizio sulla professionalità e competenza del personale medico (60,3% di soddisfatti) e sulla qualità del rapporto medico paziente (57,1% di soddisfatti). Bilanciato, infine, il giudizio sulla professionalità e competenza del personale infermieristico (48,8% i soddisfatti a fronte del 51,2% di insoddisfatti), sul quale tuttavia grava l’onere del rapporto diretto e continuativo con l’utenza e l’immagine stessa dell’Istituzione ospedaliera. I MEDICI DI BASE Medici di base: soddisfatti tre cittadini su quattro. Puntualità, reperibilità e orari di apertura gli aspetti da migliorare - Il medico di base è la figura che risponde alla quota più consistente dell’utenza: ben il 75,1% del campione intervistato dichiara infatti di aver utilizzato nell’ultimo anno tale servizio (tale valore sale al 91% tra gli over64). Tra gli utenti intervistati emerge in primo luogo una soddisfazione complessiva nei confronti dei medici di base (76,6% di soddisfatti), in particolare in relazione alla loro professionalità e competenza (79,1%) ed alla qualità del rapporto medico-paziente (79,4% di soddisfatti). Più ampia l’area dell’insoddisfazione in merito agli orari di apertura degli studi (con il 36,8% di insoddisfatti, che raggiungono il 41,9% tra gli ultrasessantaquattrenni, e ben il 51% in provincia di Frosinone) ed alla puntualità e reperibilità dei medici, insoddisfacente per il 32,3% del campione, con i valori ancora una volta più alti tra gli anziani (38,2%), tra i meno scolarizzati (38,9%) e nelle fasce economicamente deboli della popolazione (37,7%). Non si rilevano infine variazioni significative sull’andamento della qualità del servizio negli ultimi anni. Utilizzo del medico di base nell’ultimo anno in base alle diverse caratteristiche del campione - Valori percentuali Provincia Frosinone Latina Rieti Roma Viterbo Ampiezza demografica <15 mila abitanti 15-50.000 abitanti 50-250.000 abitanti >250.000 abitanti Età 18-34 anni 35-49 anni 50-64 anni 65+ anni Totale Utilizzato 70,5 74,4 78,3 74,8 86,5 Utilizzato 52,2 85,0 93,9 76,7 Utilizzato 58,8 73,4 81,6 91,0 75,1 4 NON Utilizzato 29,5 25,6 21,7 25,2 13,5 NON Utilizzato 47,8 15,0 6,1 23,3 NON Utilizzato 41,2 26,6 18,4 9,0 24,9 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Sintesi/comunicato stampa sanità Qualità e sostenibilità economica della Esperienze e valutazioni dei cittadini del Lazio Fonte: Eures Ricerche Economiche e Sociali 2011 TRA PUBBLICO E PRIVATO Diagnostica e visite specialistiche a pagamento per un terzo dei cittadini – Sulla base dei risultati dell’indagine campionaria, in occasione dell’ultimo esame diagnostico o visita specialistica effettuata, il 54,2% del campione si è rivolto ad una struttura pubblica in regime ordinario, il 12,7% all’intramoenia e il 33,1% al privato (di cui 19,9% a pagamento e 13,2% convenzionato). La domanda diagnostica e specialistica soddisfatta dall’offerta pubblica in regime ordinario diviene minoritaria a Frosinone (43,7%) e Rieti (45,4%), salendo invece significativamente tra i cittadini meno scolarizzati (67,2%), tra le fasce economicamente più deboli (60,8%) e tra gli anziani (69,5%), ovvero in quell’ampio segmento di popolazione più soggetta a malattie croniche, nonché meno frequentemente coperta da polizze sanitarie private. La scelta del privato a pagamento appare invece correlata alle condizioni economiche degli utenti: è il campione dei “benestanti” (circa il 4% degli intervistati) a segnalare infatti un ricorso addirittura maggioritario del privato (51,6%, per il 39,2% dei casi a pagamento e per il 12,4% in convenzione), così come più alto è il valore tra i laureati (48,5%, a fronte del 29,7% dei diplomati e del 24,2% dei meno scolarizzati). Il ricorso all’intramoenia si configura infine come una “seconda scelta obbligata” piuttosto che un “percorso elettivo primario”, per quelle fasce di popolazione che non hanno le risorse per pagare una struttura privata, ma che necessitano di un servizio diverso dal regime ordinario (tempi di erogazione, scelta del professionista, ecc.). Tipologia di struttura utilizzata dagli intervistati l'ultima volta che hanno effettuato una visita diagnostica/specialistica in base alle caratteristiche del campione – Valori % Provincia Frosinone Latina Rieti Roma Viterbo Dimensione demografica <15 mila abitanti 15-50.000 abitanti 50-250.000 abitanti >250.000 abitanti Genere Maschio Femmina Età 18-34 anni 35-49 anni 50-64 anni 65+ anni Pubbliche regime ordinario 43,7 52,2 45,4 55,9 52,8 Pubbliche intra moenia 21,1 4,4 21,7 12,9 8,6 Private convenzionate 20,7 16,8 14,0 11,8 15,5 67,8 48,8 55,0 50,2 8,5 11,8 7,9 16,1 53,5 54,8 52,3 50,3 45,2 69,5 5 Private a pagamento Totale 14,6 26,5 18,8 19,4 23,2 100,0 100,1 100,0 100,0 100,0 7,8 14,0 12,9 15,4 15,9 25,4 24,2 18,3 100 100 100 100 11,2 14,0 12,4 13,9 22,9 17,3 100,0 100,0 12,7 13,7 14,9 9,5 13,2 15,4 14,9 8,9 21,8 20,5 25,0 12,1 100,0 100,0 100,0 100,0 Sintesi/comunicato stampa sanità Qualità e sostenibilità economica della Esperienze e valutazioni dei cittadini del Lazio Reddito familiare Fascia del benessere Classe media Sotto il benessere Scolarità 43,1 51,8 60,8 5,3 12,5 14,2 12,4 13,4 11,8 39,2 22,3 13,2 100,0 100,0 100,0 Fino alla media inferiore Diploma Laurea Totale 67,2 54,1 40,8 54,2 8,5 16,2 10,6 12,7 13,4 10,8 17,4 13,2 10,8 18,9 31,1 19,9 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: Eures Ricerche Economiche e Sociali 2011 Liberi di pagare? - La scelta di rivolgersi ad una struttura a pagamento risulta in 4 casi su 10 condizionata, cioè suggerita dal medico curante (nel 29,3% dei casi), ovvero obbligata, per mancanza di alternativa pubblica (14,8%). Soltanto una leggera maggioranza del campione che si è rivolto ad una struttura a pagamento afferma di averlo fatto volontariamente, come scelta libera (55,9%). La prima causa del ricorso ad una struttura/prestazione a pagamento è costituita dagli eccessivi tempi di attesa per le prestazioni ordinarie (47,1%), cui segue la possibilità di scegliere il professionista (30,1%), che la sanità pubblica in regime ordinario non favorisce in alcun modo, la maggiore attenzione al paziente, attesa o avvertita (15,1%) e, infine, la disponibilità di una polizza assicurativa privata (7,6%). Motivazione che ha spinto gli intervistati a scegliere una prestazione a pagamento - Valori % Eccessivi tempi di attesa per le prestazioni ordinarie 47,1 30,1 Possibilità di scegliere il professionista Maggiore qualità/attenzione al paziente Disponibilità di una polizza assicurativa (medica) 15,1 7,6 Pubblico e privato: stesse competenze e un abisso nell’accoglienza... Per quanto riguarda le professionalità espresse dalle strutture pubbliche e da quelle private, il campione non individua una concentrazione particolare delle eccellenze, considerando sostanzialmente sovrapponibile la competenza e professionalità del personale infermieristico (62,2% delle citazioni), del personale medico (52,7%) e la qualità del rapporto medico-paziente (51,7% delle risposte). Per i tempi di attesa, il 66% del campione considera preferibili le strutture private (a fronte dell’11,9% di citazioni per l’intramoenia e del 6,6% per il pubblico in regime ordinario), così come è considerata preferibile dal 6 Sintesi/comunicato stampa sanità Qualità e sostenibilità economica della Esperienze e valutazioni dei cittadini del Lazio 51,1% del campione la qualità delle strutture private, con uno scarto di quaranta punti percentuali rispetto a quelle pubbliche in regime ordinario (10,7%) e all’intramoenia (5,6%). ... Ma è ancora vincente il servizio pubblico in regime ordinario. Netta bocciatura per l’intramoenia - È nel rapporto qualità/prezzo che l’offerta pubblica in regime ordinario è considerata preferibile, raccogliendo il 41,6% delle citazioni a fronte di circa la metà (21,5%) per le strutture private e di un dato ancora inferiore (14,7%) per l’intramoenia. Più in generale emerge un quadro dell’offerta che riconosce ancora un vantaggio significativo alla prestazione pubblica in regime ordinario, un valore premiante all’accoglienza delle strutture private, bocciando invece sostanzialmente il modello ibrido del regime intramoenia, preferito al regime ordinario soltanto relativamente ai tempi di attesa e sempre superato dall’offerta delle strutture private. Aspetti per cui è preferibile rivolgersi alle diverse tipologie di strutture ospedaliere - Valori percentuali Struttura pubblica regime ordinario Tempi di attesa Struttura pubblica intramoenia Struttura privata Sovrapponibile Totale 6,6 11,9 66,0 15,5 100,0 Competenza/professionalità del personale medico 16,4 11,4 19,5 52,7 100,0 Competenza/professionalità del personale infermieristico 14,6 5,6 17,6 62,2 100,0 Qualità delle strutture 10,7 5,4 51,1 32,8 100,0 Rapporto medico/paziente 13,4 12,2 22,7 51,7 100,0 Rapporto qualità/prezzo 41,6 14,7 21,5 22,2 100,0 Fonte: Eures Ricerche Economiche e Sociali 2011 E prevalentemente pubblica sia la gestione... La maggioranza del campione considera ottimale un sistema sanitario a guida pubblica, in forma prevalente (29,6%) o esclusiva (29,7%); un intervistato su tre (29,4%) auspica un sistema a gestione mista, bilanciata tra pubblico e privato, mentre circa il 10% propende per cedere al privato le redini della gestione del sistema sanitario (l’8,8% in modo prevalente e il 2,4% esclusivo). La gestione pubblica della sanità resta ancora un caposaldo negli orientamenti dei cittadini del Lazio ma, al tempo stesso, la compresenza di una componente privata è considerata un elemento costitutivo dell’offerta. La garanzia della prestazione universalistica pubblica, tanto più in una fase di forte difficoltà economica della popolazione, appare quindi un punto di riferimento irrinunciabile, e l’eventuale perdita della sua centralità suscita ancora forti e non immotivate resistenze tra i cittadini. Qualsiasi ipotesi di riforma non può ignorare tale istanza e preoccupazione. Direzione del Rapporto 7 Sintesi/comunicato stampa sanità Qualità e sostenibilità economica della Esperienze e valutazioni dei cittadini del Lazio Fabio Piacenti Ufficio Stampa Eures Viviana Vassura Tel. 3336177207 8