Ancora un`estate difficile… Avviato l`esame della riforma del Welfare

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Ancora un`estate difficile… Avviato l`esame della riforma del Welfare
 Newsletter Quindicinale
2 agosto 2011
Ancora un’estate difficile…
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Purtroppo sappiamo bene che l’estate non significa per tutti aria di mare, relax, divertimento, qualche viaggio…
Numerosi anziani affrontano un periodo di maggiori difficoltà, soprattutto in città, ma anche molte famiglie ormai
si vedono costrette a ridurre le proprie vacanze, alle prese con un bilancio sempre più difficile da gestire.
E l’estate si riconferma anche quest’anno una stagione critica in particolare per la nostra professione.
Con la programmazione delle ferie tanti infermieri vedono crescere i disagi professionali che derivano dagli accorpamenti
e dalla chiusura temporanea di reparti, che derivano dai doppi turni, da orari impossibili, dai richiami in servizio.
La nostra professione continua a subire una crescente pressione sui posti di lavoro e a soffrire:
- della strutturale sottostima del numero dei posti messi a disposizione per i corsi di laurea,
- di un sempre più difficoltoso contenimento dei carichi di lavoro,
- del permanere di modelli di organizzazione dell’assistenza obsoleti e che spesso sviliscono la competenza
e la professionalità infermieristiche.
Si dibatte da anni della carenza infermieristica, si confronta il numero degli infermieri del nostro Paese con quello
molto più elevato degli altri Paesi europei e ormai è del tutto evidente che organici infermieristici ridotti creano
rilevanti problemi al prosieguo di attività sanitarie significative per i ricoverati e per i cittadini…
Ma, pur condividendo a parole la necessità di affrontare alla radice e strutturalmente il problema, non si cambia rotta…
Il nostro impegno professionale che si basa su valori etici e deontologici non deve mancare: non possono essere
i cittadini a subire le conseguenze di scelte che sottomettono efficacia e razionalità organizzativa del sistema a logiche
di potere. L’alleanza con i cittadini e l’attenzione ad un’efficace e qualificata assistenza infermieristica
continueranno ad essere il nostro principale obiettivo: ce lo assumiamo con responsabilità in quanto parte qualificata
del dibattito sul futuro del SSN e del “sistema salute” del Paese. Non siamo più disposti, però, a farcene carico da soli.
Augurandovi comunque buone vacanze, arrivederci a settembre con il prossimo numero della newsletter.
Il Presidente
Gennaro Rocco
Scriveteci a [email protected]
Avviato l'esame
della
riforma
del Welfare regionale
La Commissione Lavoro, pari
opportunità, politiche giovanili e
politiche sociali, il 19 luglio
ha avviato l'esame congiunto
di tre proposte di legge riguardanti
la riforma del Welfare regionale,
attraverso la realizzazione
di un nuovo sistema integrato
di interventi e servizi socio-sanitari
per la persona e la famiglia.
Nel rispetto della legge quadro
nazionale del 2000 e considerando
i vincoli imposti dal Piano di rientro
e la ridotta capienza del Fondo
nazionale per le politiche sociali,
la discussione si è orientata
a rendere più fluido il percorso
di integrazione dei servizi sociali
con quelli sanitari, definendo nuovi
soggetti - in rappresentanza
degli enti locali associati - in grado
di relazionarsi alla pari con le Asl
territorialmente competenti.
Alla Regione e agli enti locali
è attribuito il ruolo di regia per
una nuova strategia assistenziale,
basata non più su interventi per
categorie, ma tarati sulle esigenze
della famiglia e della persona.
1
Previsti anche percorsi di
di appartenenza, soprattutto
stabilizzazione del personale
in presenza di minori o di disabili.
finora utilizzato negli uffici di piano
Gennaro Rocco
distrettuali, coinvolgendolo nella
“Qualità e accessibilità
nuova organizzazione per utilizzarne
sono due pilastri del
al meglio la professionalità acquisita.
sistema di welfare”
Il progetto punta al modello
dei consorzi, ritenuti più efficienti
degli accordi di programma
tra i Comuni e i Municipi
facenti parte dello stesso distretto
socio-sanitario.
In particolare, si prevede
la costituzione di un consorzio
per la gestione dei servizi
denominato Oasi (Organismo
per le azioni sociali integrate),
formato dai Comuni convenzionati,
il cui direttore sarà nominato
direttamente dalla Conferenza
dei Sindaci.
Si mira anche a superare il modello
Isee per la determinazione
delle fasce di reddito,
introducendo il “quoziente Lazio”,
ovvero un indicatore che prende
in considerazione la situazione
economico-sociale della persona e
la composizione del nucleo familiare,
rivolgendo particolare attenzione
ai costi di mantenimento
e accrescimento della famiglia
Durante la visita del 17 luglio
all’Ospedale San Camillo,
la Presidente della Regione, Renata
Polverini, ha incontrato i bambini
ai reparti di Chirurgia e Urologia
pediatrica e di Ematologia pediatrica
e i pazienti in attesa di una visita
al poliambulatorio.
“Sono rimasta sorpresa - ha
commentato - dal fatto che siano
venuti qui al San Camillo
per una prestazione pazienti anche
da altre province. Questo significa
che il servizio dell’apertura
degli ambulatori il sabato
e la domenica va potenziato,
ampliato e portato in ogni provincia”.
Ha quindi ribadito che la qualità
e l’accessibilità del servizio
sanitario sono due pilastri centrali
del sistema di Welfare.
L’invecchiamento della popolazione,
la cronicizzazione di alcune
patologie, così come la costante
crescita dei costi dei servizi
e delle prestazioni sanitarie,
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la cui componente tecnologica
incide in misura progressivamente
maggiore sulla loro determinazione,
richiedono un ripensamento costante
sui modelli di gestione ottimali
per garantire ad un tempo la qualità,
l’universalità e la sostenibilità
economica delle prestazioni.
Un sentito ringraziamento
è stato rivolo al Cardinale vicario
della Diocesi di Roma Agostino
Vallini, per la sua presenza
e per il suo sostegno.
Al Gemelli i referti
viaggiano per Pec
Il Policlinico Gemelli è il primo
ospedale nel Lazio a inviare
ai propri assistiti referti medici
ambulatoriali per posta elettronica
certificata (Pec).
Il nuovo servizio garantisce
la riservatezza dei dati
grazie all’utilizzo della “busta pdf”,
il cui contenuto è protetto da
una password personale.
Per favorire le
donazioni il S.Camillo
crea un nuovo sito
Per favorire l’informazione ai cittadini
e la comunicazione tra gli operatori
sulle attività di donazione e trapianto
di organi, è stato presentato
il nuovo sito del Centro regionale
trapianti del Lazio.
Questo “sportello” virtuale,
collocato presso il San Camillo,
fornisce news, informazioni
sulle finalità e le attività del Ctr,
sulle campagne di comunicazione,
sulle iniziative con le associazioni
che promuovono la donazione,
sull’organizzazione e le normative
regionali.
In occasione dell’iniziativa è
stato presentato anche il
Report del primo semestre 2011.
Mentre il tasso di incidenza
delle segnalazioni di morte
encefalica da parte dei
coordinamenti ospedalieri è in linea
con i dati del 2010, il numero
dei donatori procurati è diminuito
di circa il 10%: la flessione è dovuta
in particolare all’aumento
del numero dei soggetti non idonei.
Il 45% dei segnalati, infatti,
è costituito da donatori anziani.
della salute, dall'altro che il denaro
pubblico sia veramente
orientato per quello che è il tema
della salute”.
L'accordo, triennale, prevede
L’Eures – Ricerche economiche
il potenziamento delle attività
e sociali, all’interno del piano
di controllo attraverso un continuo
delle proprie attività di ricerca
e costante scambio di flussi
istituzionali, ha voluto dedicare
informativi tra il Comando
una ricerca alla qualità e alla
dei Carabinieri per la tutela della
sostenibilità della sanità del Lazio,
salute e la Regione Lazio.
in collaborazione
“Spesso - ha detto il generale
con l’Associazione Diritto
Piccinno - si sente parlare di truffe
alla salute onlus.
al Sistema sanitario, ma poi, alla
L'indagine è stata realizzata
fine, è una truffa ad ognuno di noi.
attraverso la somministrazione
Per la Regione - ha aggiunto il
telefonica su supporto cartaceo
comandante del nucleo Carabinieri
di un questionario semistrutturato
a 2.009 cittadini residenti nel Lazio. per la tutela della salute - è
La rilevazione ha coinvolto le cinque importantissimo recuperare
in questo settore, dove ci sono
province del Lazio.
I risultati emersi sono stati presentati sicuramente sprechi ed è concreto
il rischio di infiltrazioni. Dobbiamo
alla stampa il 12 luglio 2011
stare attenti, perché nella sanità
presso il Palazzo delle
si possono creare danni molto
Confcooperative con l’intervento
maggiori di una semplice sanzione
del Presidente di Diritto alla salute
amministrativa”.
Luigi Canali, del Consigliere
Regionale Pietro Sbardella
e del Vicepresidente della Regione
Perugia: un altro
Luciano Ciocchetti.
infermiere aggredito
(Cfr. infra la sintesi del Rapporto
In tutta Italia si susseguono atti
nella sezione “Documenti” ).
di violenza nei confronti di operatori
sanitari, soprattutto nei Pronto
Accordo con i Nas
soccorso. Una nota dell’Ausl 2
a tutela della salute
dell'Umbria riferisce
L'obiettivo alla base del protocollo
di un’aggressione ai danni di
d'intesa siglato il 22 luglio
un infermiere verificatasi il 18 luglio
dal presidente della Regione,
nell’ Ospedale della Media Valle
Polverini, e dal generale Cosimo
del Tevere:
Piccinno, comandante del nucleo
“I familiari di una paziente sono stati
Carabinieri per la tutela della
educatamente invitati dall'infermiere
salute, è quello di migliorare
ad accomodarsi in sala d'attesa
l'efficacia dei controlli e delle
e ad allontanarsi da una zona
attività, in particolare con la
di assoluto divieto per i non addetti
collaborazione dei Nas di Roma,
all'assistenza, ovvero la 'camera
Latina e Viterbo.
calda', dopo che era stato loro
Solo altre due regioni, Lombardia
illustrato l'iter diagnostico-terapeutico
e Abruzzo, si sono dotate
cui la paziente veniva sottoposta,
di uno strumento simile, ma l’intesa
ivi compresa una Tac. A quel punto
siglata nel Lazio presenta
si è scatenata l'aggressione verbale
significativi elementi di novità.
e soprattutto fisica, avvenuta
Renata Polverini ha sottolineato
in un corridoio del pronto soccorso
che si tratta di “uno strumento
dell'ospedale, causando un trauma
necessario per l'azione di contrasto
cranico con ferita lacero-contusa
agli sprechi, e non solo.
al malcapitato”.
Sarà utilizzato per tutte le strutture
Solidarietà al Collega ferito e un
sia pubbliche che private:
fermo invito alle amministrazioni
dai grandi ospedali ai piccoli
a predisporre sistemi di vigilanza e
ambulatori proprio per garantire
prevenzione della violenza a tutela
da un lato la tutela e la sicurezza
dei propri dipendenti.
L’Eures disegna
il profilo della sanità
del Lazio
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Onlus
Qualità e sostenibilità economica della sanità del
Lazio: esperienze e valutazioni dei cittadini
Sintesi
__________________
Luglio 2011
Sintesi/comunicato stampa
sanità
Qualità e sostenibilità economica della
Esperienze e valutazioni dei cittadini del Lazio
© L’INDAGINE CAMPIONARIA
Indagine realizzata dall’Istituto Eures Ricerche Economiche e Sociali e da Il Diritto alla
Salute Onlus attraverso la somministrazione telefonica di 2.009 questionari ad un
campione casuale di cittadini maggiorenni, rappresentativo della popolazione regionale del
Lazio, stratificato per provincia, ampiezza demografica dei Comuni, età e sesso della
popolazione.
Periodo di rilevazione: giugno 2011. Errore campionario del 3% ad un livello di fiducia pari al
95%.
 I SERVIZI OSPEDALIERI
Ospedali: utenti soprattutto anziani. Meno accessibili per i residenti dei
piccoli Comuni - Il 51,5% del campione intervistato dichiara di aver utilizzato
negli ultimi dodici mesi i servizi ospedalieri. È la popolazione più anziana (65+
anni) a presentare il ricorso più elevato a tali servizi (76,1%), a fronte di valori
progressivamente inferiori nelle altre fasce (56,6% nella fascia 50-64 anni;
48,1% in quella 35-49 anni e 30,9% tra gli under 35). Analogamente, il valore
risulta più alto tra le donne (55%, contro il 47,7% tra gli uomini), correlandosi
alla più alta speranza di vita di questa componente della popolazione.
Meno diffuso il ricorso ai servizi ospedalieri tra i residenti dei piccoli Comuni
(fino a 15 mila abitanti), pari al 31,2% del campione, con scarti di oltre 30 punti
percentuali sui Comuni medio-grandi.
UTILIZZO DEL SERVIZIO OSPEDALIERO nell’ultimo anno in base alla provincia,
all’ampiezza demografica del comune di residenza e all’età del campione Valori percentuali
Provincia
Frosinone
Latina
Rieti
Roma
Viterbo
Ampiezza demografica
<15 mila abitanti
15-50.000 abitanti
50-250.000 abitanti
>250.000 abitanti
Età
18-34 anni
35-49 anni
50-64 anni
65+ anni
Totale
Utilizzato
45,6
43,6
47,8
53,6
49,8
Utilizzato
31,2
65,7
77,5
48,7
Utilizzato
30,9
48,1
56,6
76,1
51,5
NON Utilizzato
54,4
56,4
52,2
46,4
50,2
NON Utilizzato
68,8
34,3
22,5
51,3
NON Utilizzato
69,1
51,9
43,4
23,9
48,5
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: Eures Ricerche Economiche e Sociali 2011
Ospedali: insoddisfatti del servizio 6 cittadini su 10 (57,4%) Tra gli
utenti dei servizi ospedalieri emerge una prevalente insoddisfazione verso
questo servizio (57,4% delle indicazioni, a fronte del 42,6% di opinione
2
Sintesi/comunicato stampa
sanità
Qualità e sostenibilità economica della
Esperienze e valutazioni dei cittadini del Lazio
contraria). Una più forte criticità è segnalata dal campione di Frosinone (72,3%
di insoddisfatti), Viterbo (57,6%) e Roma (57,2%).
Il giudizio risulta invece più bilanciato a Rieti (con il 49% di soddisfatti contro il
51%) e di Latina, dove i soddisfatti dei servizi ospedalieri risultano invece
maggioritari (53%).
Si rileva inoltre un giudizio prevalentemente positivo tra i residenti dei Comuni
della fascia 50-250 mila abitanti, dove evidentemente si configura la dimensione
ottimale nel rapporto domanda-offerta.
Sono invece i residenti dei Comuni più piccoli, meno serviti dall’offerta di
strutture ospedaliere, ad esternare il giudizio più negativo (con il 61,5% degli
insoddisfatti). Anche tra i residenti della Capitale, colpiti dal sovraffollamento e
dalle lunghe liste d’attesa, prevale nettamente l’insoddisfazione (61%).
L’insoddisfazione verso le strutture e i servizi ospedalieri cresce tra le fasce
economiche più deboli (62,8% tra i meno abbienti a fronte del 48,3% nel
campione “benestante”), confermando come sia la componente più vulnerabile
del corpo sociale la più esposta alla capacità dei servizi pubblici di realizzare
un’offerta universalistica di qualità.
VALUTAZIONE GENERALE DEL SERVIZIO OSPEDALIERO in base alla provincia,
all’ampiezza demografica del comune di residenza e all’età del campione
Provincia
Frosinone
Latina
Rieti
Roma
Viterbo
Ampiezza demografica
<15 mila abitanti
15-50.000 abitanti
50-250.000 abitanti
>250.000 abitanti
Età
18-34 anni
35-49 anni
50-64 anni
65+ anni
Totale
Molto + abbastanza
soddisfatto
27,7
53,0
49,0
42,8
42,4
Poco + per niente
soddisfatto
72,3
47,0
51,0
57,2
57,6
38,5
42,2
57,6
39,0
61,5
57,8
42,4
61,0
100,0
100,0
100,0
100,0
46,4
48,7
39,6
38,1
42,6
53,6
51,3
60,4
61,9
57,4
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: Eures Ricerche Economiche e Sociali 2011
La qualità degli ospedali a passo di gambero: peggiorata per il 51,4%
dei cittadini – La maggioranza del campione (51,4%) giudica peggiorata
nell’ultimo triennio la qualità dei servizi ospedalieri (il 40,5% la giudica stabile e
soltanto l’8,1% migliorata). Tale dinamica negativa è segnalata dal 57,1% dei
residenti della provincia di Frosinone, dal 54,5% dei residenti della Capitale e
dal 52,8% di quelli dei piccoli Comuni, mentre la maggioranza del campione dei
Comuni di 50-250 mila abitanti non rileva significativi cambiamenti (50,5%).
Una valutazione più negativa si registra inoltre ancora una volta tra gli
ultrasessantaquattrenni (il 60,8% indica un peggioramento).
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Sintesi/comunicato stampa
sanità
Qualità e sostenibilità economica della
Esperienze e valutazioni dei cittadini del Lazio
Ticket e tempi d’attesa le maggiori criticità. Positivo il giudizio sui
medici – Le ragioni dell’insoddisfazione dei cittadini del Lazio verso l’offerta
ospedaliera si concentrano su tre principali aspetti: accessibilità e tempi di
attesa (75,5% di insoddisfatti), ticket (62,8% di insoddisfatti) e qualità delle
strutture (60,3%), spesso poco accoglienti. Positivo, invece il giudizio sulla
professionalità e competenza del personale medico (60,3% di soddisfatti) e sulla
qualità del rapporto medico paziente (57,1% di soddisfatti). Bilanciato, infine, il
giudizio sulla professionalità e competenza del personale infermieristico (48,8%
i soddisfatti a fronte del 51,2% di insoddisfatti), sul quale tuttavia grava l’onere
del rapporto diretto e continuativo con l’utenza e l’immagine stessa
dell’Istituzione ospedaliera.
 I MEDICI DI BASE
Medici di base: soddisfatti tre cittadini su quattro. Puntualità,
reperibilità e orari di apertura gli aspetti da migliorare - Il medico di base
è la figura che risponde alla quota più consistente dell’utenza: ben il 75,1% del
campione intervistato dichiara infatti di aver utilizzato nell’ultimo anno tale
servizio (tale valore sale al 91% tra gli over64). Tra gli utenti intervistati
emerge in primo luogo una soddisfazione complessiva nei confronti dei medici di
base (76,6% di soddisfatti), in particolare in relazione alla loro professionalità e
competenza (79,1%) ed alla qualità del rapporto medico-paziente (79,4% di
soddisfatti). Più ampia l’area dell’insoddisfazione in merito agli orari di apertura
degli studi (con il 36,8% di insoddisfatti, che raggiungono il 41,9% tra gli
ultrasessantaquattrenni, e ben il 51% in provincia di Frosinone) ed alla
puntualità e reperibilità dei medici, insoddisfacente per il 32,3% del campione,
con i valori ancora una volta più alti tra gli anziani (38,2%), tra i meno
scolarizzati (38,9%) e nelle fasce economicamente deboli della popolazione
(37,7%). Non si rilevano infine variazioni significative sull’andamento della
qualità del servizio negli ultimi anni.
Utilizzo del medico di base nell’ultimo anno in base alle diverse caratteristiche
del campione - Valori percentuali
Provincia
Frosinone
Latina
Rieti
Roma
Viterbo
Ampiezza demografica
<15 mila abitanti
15-50.000 abitanti
50-250.000 abitanti
>250.000 abitanti
Età
18-34 anni
35-49 anni
50-64 anni
65+ anni
Totale
Utilizzato
70,5
74,4
78,3
74,8
86,5
Utilizzato
52,2
85,0
93,9
76,7
Utilizzato
58,8
73,4
81,6
91,0
75,1
4
NON Utilizzato
29,5
25,6
21,7
25,2
13,5
NON Utilizzato
47,8
15,0
6,1
23,3
NON Utilizzato
41,2
26,6
18,4
9,0
24,9
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Sintesi/comunicato stampa
sanità
Qualità e sostenibilità economica della
Esperienze e valutazioni dei cittadini del Lazio
Fonte: Eures Ricerche Economiche e Sociali 2011
 TRA PUBBLICO E PRIVATO
Diagnostica e visite specialistiche a pagamento per un terzo dei
cittadini – Sulla base dei risultati dell’indagine campionaria, in occasione
dell’ultimo esame diagnostico o visita specialistica effettuata, il 54,2% del
campione si è rivolto ad una struttura pubblica in regime ordinario, il 12,7%
all’intramoenia e il 33,1% al privato (di cui 19,9% a pagamento e 13,2%
convenzionato). La domanda diagnostica e specialistica soddisfatta dall’offerta
pubblica in regime ordinario diviene minoritaria a Frosinone (43,7%) e Rieti
(45,4%), salendo invece significativamente tra i cittadini meno scolarizzati
(67,2%), tra le fasce economicamente più deboli (60,8%) e tra gli anziani
(69,5%), ovvero in quell’ampio segmento di popolazione più soggetta a malattie
croniche, nonché meno frequentemente coperta da polizze sanitarie private.
La scelta del privato a pagamento appare invece correlata alle condizioni
economiche degli utenti: è il campione dei “benestanti” (circa il 4% degli
intervistati) a segnalare infatti un ricorso addirittura maggioritario del privato
(51,6%, per il 39,2% dei casi a pagamento e per il 12,4% in convenzione), così
come più alto è il valore tra i laureati (48,5%, a fronte del 29,7% dei diplomati
e del 24,2% dei meno scolarizzati).
Il ricorso all’intramoenia si configura infine come una “seconda scelta obbligata”
piuttosto che un “percorso elettivo primario”, per quelle fasce di popolazione che
non hanno le risorse per pagare una struttura privata, ma che necessitano di un
servizio diverso dal regime ordinario (tempi di erogazione, scelta del
professionista, ecc.).
Tipologia di struttura utilizzata dagli intervistati l'ultima volta che hanno
effettuato una visita diagnostica/specialistica in base alle caratteristiche del
campione – Valori %
Provincia
Frosinone
Latina
Rieti
Roma
Viterbo
Dimensione demografica
<15 mila abitanti
15-50.000 abitanti
50-250.000 abitanti
>250.000 abitanti
Genere
Maschio
Femmina
Età
18-34 anni
35-49 anni
50-64 anni
65+ anni
Pubbliche
regime
ordinario
43,7
52,2
45,4
55,9
52,8
Pubbliche
intra
moenia
21,1
4,4
21,7
12,9
8,6
Private
convenzionate
20,7
16,8
14,0
11,8
15,5
67,8
48,8
55,0
50,2
8,5
11,8
7,9
16,1
53,5
54,8
52,3
50,3
45,2
69,5
5
Private a
pagamento
Totale
14,6
26,5
18,8
19,4
23,2
100,0
100,1
100,0
100,0
100,0
7,8
14,0
12,9
15,4
15,9
25,4
24,2
18,3
100
100
100
100
11,2
14,0
12,4
13,9
22,9
17,3
100,0
100,0
12,7
13,7
14,9
9,5
13,2
15,4
14,9
8,9
21,8
20,5
25,0
12,1
100,0
100,0
100,0
100,0
Sintesi/comunicato stampa
sanità
Qualità e sostenibilità economica della
Esperienze e valutazioni dei cittadini del Lazio
Reddito familiare
Fascia del benessere
Classe media
Sotto il benessere
Scolarità
43,1
51,8
60,8
5,3
12,5
14,2
12,4
13,4
11,8
39,2
22,3
13,2
100,0
100,0
100,0
Fino alla media inferiore
Diploma
Laurea
Totale
67,2
54,1
40,8
54,2
8,5
16,2
10,6
12,7
13,4
10,8
17,4
13,2
10,8
18,9
31,1
19,9
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: Eures Ricerche Economiche e Sociali 2011
Liberi di pagare? - La scelta di rivolgersi ad una struttura a pagamento risulta
in 4 casi su 10 condizionata, cioè suggerita dal medico curante (nel 29,3% dei
casi), ovvero obbligata, per mancanza di alternativa pubblica (14,8%). Soltanto
una leggera maggioranza del campione che si è rivolto ad una struttura a
pagamento afferma di averlo fatto volontariamente, come scelta libera (55,9%).
La prima causa del ricorso ad una struttura/prestazione a pagamento è
costituita dagli eccessivi tempi di attesa per le prestazioni ordinarie (47,1%), cui
segue la possibilità di scegliere il professionista (30,1%), che la sanità pubblica
in regime ordinario non favorisce in alcun modo, la maggiore attenzione al
paziente, attesa o avvertita (15,1%) e, infine, la disponibilità di una polizza
assicurativa privata (7,6%).
Motivazione che ha spinto gli intervistati a scegliere una prestazione
a pagamento - Valori %
Eccessivi tempi di attesa per le
prestazioni ordinarie
47,1
30,1
Possibilità di scegliere il professionista
Maggiore qualità/attenzione al paziente
Disponibilità di una polizza assicurativa
(medica)
15,1
7,6
Pubblico e privato: stesse competenze e un abisso nell’accoglienza... Per
quanto riguarda le professionalità espresse dalle strutture pubbliche e da quelle
private, il campione non individua una concentrazione particolare delle
eccellenze, considerando sostanzialmente sovrapponibile la competenza e
professionalità del personale infermieristico (62,2% delle citazioni), del
personale medico (52,7%) e la qualità del rapporto medico-paziente (51,7%
delle risposte). Per i tempi di attesa, il 66% del campione considera preferibili
le strutture private (a fronte dell’11,9% di citazioni per l’intramoenia e del 6,6%
per il pubblico in regime ordinario), così come è considerata preferibile dal
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Sintesi/comunicato stampa
sanità
Qualità e sostenibilità economica della
Esperienze e valutazioni dei cittadini del Lazio
51,1% del campione la qualità delle strutture private, con uno scarto di
quaranta punti percentuali rispetto a quelle pubbliche in regime ordinario
(10,7%) e all’intramoenia (5,6%).
... Ma è ancora vincente il servizio pubblico in regime ordinario. Netta
bocciatura per l’intramoenia - È nel rapporto qualità/prezzo che l’offerta
pubblica in regime ordinario è considerata preferibile, raccogliendo il 41,6%
delle citazioni a fronte di circa la metà (21,5%) per le strutture private e di un
dato ancora inferiore (14,7%) per l’intramoenia. Più in generale emerge un
quadro dell’offerta che riconosce ancora un vantaggio significativo alla
prestazione pubblica in regime ordinario, un valore premiante all’accoglienza
delle strutture private, bocciando invece sostanzialmente il modello ibrido del
regime intramoenia, preferito al regime ordinario soltanto relativamente ai
tempi di attesa e sempre superato dall’offerta delle strutture private.
Aspetti per cui è preferibile rivolgersi alle diverse tipologie di strutture
ospedaliere - Valori percentuali
Struttura
pubblica
regime
ordinario
Tempi di attesa
Struttura
pubblica
intramoenia
Struttura
privata
Sovrapponibile
Totale
6,6
11,9
66,0
15,5
100,0
Competenza/professionalità
del personale medico
16,4
11,4
19,5
52,7
100,0
Competenza/professionalità
del personale infermieristico
14,6
5,6
17,6
62,2
100,0
Qualità delle strutture
10,7
5,4
51,1
32,8
100,0
Rapporto medico/paziente
13,4
12,2
22,7
51,7
100,0
Rapporto qualità/prezzo
41,6
14,7
21,5
22,2
100,0
Fonte: Eures Ricerche Economiche e Sociali 2011
E prevalentemente pubblica sia la gestione... La maggioranza del campione
considera ottimale un sistema sanitario a guida pubblica, in forma prevalente
(29,6%) o esclusiva (29,7%); un intervistato su tre (29,4%) auspica un sistema
a gestione mista, bilanciata tra pubblico e privato, mentre circa il 10% propende
per cedere al privato le redini della gestione del sistema sanitario (l’8,8% in
modo prevalente e il 2,4% esclusivo).
La gestione pubblica della sanità resta ancora un caposaldo negli orientamenti
dei cittadini del Lazio ma, al tempo stesso, la compresenza di una componente
privata è considerata un elemento costitutivo dell’offerta. La garanzia della
prestazione universalistica pubblica, tanto più in una fase di forte difficoltà
economica della popolazione, appare quindi un punto di riferimento
irrinunciabile, e l’eventuale perdita della sua centralità suscita ancora forti e non
immotivate resistenze tra i cittadini.
Qualsiasi ipotesi di riforma non può ignorare tale istanza e preoccupazione.
Direzione del Rapporto
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Sintesi/comunicato stampa
sanità
Qualità e sostenibilità economica della
Esperienze e valutazioni dei cittadini del Lazio
Fabio Piacenti
Ufficio Stampa Eures
Viviana Vassura Tel. 3336177207
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