diz. latino/528-531
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diz. latino/528-531
DI Z IONAR IO DE L L E PAR OL E E DE L L E E S P R E S S ION I L ATI N E A ab absurdo: “per assurdo”: si dice di un’argomentazione volta a dimostrare una tesi attraverso gli assurdi che ne deriverebbero ammettendo una tesi contraria: se, ab absurdo, la Terra non fosse rotonda ma piatta, non avremmo l’attuale linea dell’orizzonte. ab aeterno: “dall’eternità”, “da sempre”: esistenza ab aeterno di Dio. ab origine: “fin dall’inizio”, “fin da quando ha avuto origine”: è una struttura che si porta ab origine tutte le sue debolezze. ab ovo: “dall’origine”, “dall’inizio”: espressione ripresa dal poeta latino Orazio che si riferiva all’uovo di Leda dal quale, secondo la mitologia, nacque Elena, all’origine della guerra di Troia: cominciare a raccontare ab ovo. ad astra per aspera: “(si arriva) alle stelle attraverso asperità da superare”: con impegno e sacrifici si possono raggiungere anche traguardi ritenuti impossibili. ad abundantiam: “ad abbondanza”: quando si aggiunge qualcosa (prove, argomenti, esempi, ecc.) di non necessario a maggior conferma di quanto detto o provato. Si usa anche in modo scherzoso, per es. nei banchetti, per dire che ci si è abbuffati. ad bestias: “alle belve”: era il supplizio per cui i condannati, a Roma, venivano mandati a combattere contro le belve nel circo. ad hoc: “per ciò”, “per questo effetto”: indica la speciale destinazione o disposizione di qualcuno o qualcosa; fatto apposta: una cosa ad hoc; una persona ad hoc. ad honorem: “ad onore”: per incarichi o qualifiche conferiti a titolo onorifico: fu nominato presidente ad honorem. ad libitum: “a piacere”, “a volontà”: mangiare ad libitum. ad maiora: “a cose più grandi”: augurio di raggiungere traguardi elevati. ad personam: “alla persona”: qualcosa di strettamente legato alla persona: legge ad personam: legge fatta esclusivamente per una persona. ad usum delphini: “a uso del Delfino”: il Delfino era l’erede al trono di Francia; tutti i libri, specialmente i 528 DIZIONARIO DELLE PAROLE E DELLE ESPRESSIONI LATINE classici latini, venivano ripuliti dei brani ritenuti troppo scabrosi per essere letti dal Delfino. Ora ha acquistato un senso spregiativo; con tale espressione si definisce, infatti, una verità manipolata, purgata, “addomesticata” per compiacere qualcuno. a fortiori: (sottinteso ratione) “a maggior ragione”: se devo amare i miei nemici, a fortiori devo amare gli amici. a latere: “a lato”, “a fianco”: funzionari che affiancano altri nell’esercizio di alcune mansioni; nella giustizia, per es., giudice a latere è un giudice che, assieme al presidente, forma il collegio giudicante del tribunale. alea iacta est: “il dado è tratto”: quando si prende una decisione irrevocabile. Lo storico Svetonio racconta che la frase fu pronunciata da Cesare quando decise di attraversare il fiume Rubicone con le sue legioni in armi; tale decisione significava dichiarare guerra a Roma. alias: avv. “altrimenti (detto)”: introduce uno pseudonimo, un soprannome o il vero nome: Carlo Lorenzini alias Carlo Collodi. alter ego: “un altro me stesso”: persona che rappresenta in tutto e per tutto un’altra; sostituto: egli è diventato il mio alter ego. amen: “così sia”, “così è in verità”: espressione che conclude le preghiere; si usa anche comunemente col significato di “in un momento”, “in un attimo”: in un amen scomparve. ante litteram: “avanti lettera”: si dice di persona o cosa che ha precorso i tempi: è stata una femminista ante litteram. a posteriori: “da ciò che è posteriore”, che viene dopo: si dice di giudizio o argomento basato sulla conoscenza degli effetti di una cosa (v. a priori): a posteriori possiamo dire che avevi ragione. a priori: “da ciò che è prima”: si dice di giudizio o argomento ritenuto valido immediatamente o astrattamente, senza, cioè, la ricerca di elementi probanti (v. a posteriori): già a priori possiamo prevedere come andrà a finire. aut aut: “o ... o”: dilemma, alternativa: mi ha posto l’aut aut: o vado con lui a cinema o non mi considera più suo amico. B busillis: “intoppo”, “difficoltà”, “problema”: qui sta il busillis. La parola ha origine dalla storiella di un tale che, leggendo in un testo l’espressione in diebus illis (“in quei giorni”) e avendo divise male le parole in die busillis, tradusse la prima parte con “nel giorno” ma, pur scervellandosi, non seppe spiegarsi quel busillis. C carpe diem: “afferra l’attimo, il presente” (goditi il presente): massima del poeta latino Orazio. casus belli: “fatto che costringe uno Stato a dichiarare guerra”; “motivo scatenante di un conflitto”; nella Prima Guerra Mondiale il casus belli fu l’uccisione, a Sarajevo, dell’arciduca d’Austria. cave canem: “attento al cane”: era l’avviso già diffuso ai tempi dei Romani. cum grano salis: “con un pizzico di sale”, “da interpretare con buon senso”: la notizia va presa cum grano salis. curriculum vitae: “carriera della vita”: i dati sugli studi compiuti e sui lavori effettuati che vengono richiesti a chi cerca lavoro: inviare il curriculum (vitae). D deficit: “disavanzo” “passivo di bilancio”, “eccedenza passiva”: il deficit dello Stato; la nostra azienda è in deficit. deus ex machina: “il dio dal congegno”: si dice di persona o cosa che risolve quasi all’ultimo momento una situazione disperata. L’espressione ha origine dalla tragedia antica dove un dio, calato sulla scena per mezzo di una machina, risolveva miracolosamente una situazione altrimenti inestricabile. dura lex, sed lex: “la legge è dura, ma è la legge”: bisogna rispettare la legge. E ecce homo: “ecco l’uomo”. Queste parole furono pronunciate da Pilato mostrando alla folla Gesù sanguinante e coperto di spine; l’espressione si usa quando si fa riferimento a una persona malconcia, in cattive condizioni. ex: usato come prefisso per indicare una precedente dignità o un precedente stato: ex presidente, ex studente, ecc. ex aequo: avv. “a parità”, “in parità”: le elezioni tra i due partiti sono finite ex aequo; ai primi due atleti è stato dato un premio ex aequo. excursus: s. m. “breve digressione su un argomento”: la professoressa durante la lezione su Dante ha fatto anche un excursus storico, parlando del periodo in cui il poeta era nato. ex novo: avv. “di nuovo”; “daccapo”; “di sana pianta”: piuttosto che correggere il tema, è meglio farlo ex novo. F factotum: comp. da fac e totum, “fa’ tutto”; s. m. persona di fiducia con molte mansioni: è il factotum della scuola. forma mentis: s. f. “struttura mentale”, “modo di pensare”: la sua forma mentis non è facilmente decifrabile. G gratis: [errato a gratis] avv. “gratuitamente”, “senza pagare”, “senza compenso”: viaggiare gratis. H habitat: s. m. l’ambiente biologico nel quale vive una determinata specie animale: l’habitat dell’orso bruno. hic sunt leones: “qui abitano i leoni”: nelle carte antiche venivano contrassegnate così le terre non ancora esplorate dell’Africa. L’espressione viene usata pe alludere a un pericolo o per indicare l’ignoranza di una determinata situazione. homo sapiens: “uomo raziocinante, sapiente”: è il nome scientifico della nostra specie (insieme ad homo faber; homo oeconomicus, ecc.) nella ricostruzione degli scenari preistorici, sulla base dei reperti paleoantropologici. honoris causa: “a titolo di onore”: laurea conferita honoris causa, per meriti speciali, senza seguire il corso regolare degli studi. humus: s. m. “strato fertilizzante costituito da sostanze organiche in decomposizione”; “situazione ambientale favorevole al prodursi di un determinato fenomeno”: la mia pianta è cresciuta bene perché ha trovato l’humus adatto. DIZIONARIO DELLE PAROLE E DELLE ESPRESSIONI LATINE 529 I idem: pron. “la stessa cosa (di prima) nelle elencazioni”; per lo più è erroneamente usato con valore di avv. “ugualmente”, “pure”. mala tempora currunt: “corrono brutti tempi”: parole usate per deplorare la decadenza dei costumi: oggi, per gli onesti, mala tempora currunt. imprimatur: “si stampi”: formula con cui si autorizza a stampare un libro sottoposto a una preventiva verifica dell’autorità ecclesiastica. memorandum: (lat. moderno) s. m. “cosa da ricordare”; anche “promemoria”, “agenda”: il memorandum della questione. in camera caritatis: “nella camera della carità”: modo riservatissimo di comunicare qualcosa all’interessato, evitandogli così le conseguenze della pubblicità. modus vivendi: “compromesso”: accordo tra soggetti in contrasto: i due vicini, che erano sempre in lite, finalmente hanno trovato un modus vivendi. in extremis: “in punto di morte”, “all’ultimo momento”: fu salvato in extremis. mutatis mutandis: “fatte le debite distinzioni”: indica la sostanziale analogia, o continuità, fra due fatti o situazioni: le situazioni, mutatis mutandis, si rassomigliano alquanto. in fieri: “in formazione”, “di cosa che va prendendo la sua forma definitiva”: una ricerca in fieri. in pectore: “in petto”: si dice di persona che appare destinata a succedere a qualcuno, a ricoprire una carica: cardinale in pectore, un cardinale il cui nome è tenuto segreto dal Papa. interim: avv. “nel frattempo”; ad interim: loc. agg. si dice di carica, di ministro, ecc. “provvisorio”, in attesa della nomina del titolare: ministro degli Esteri ad interim. inter nos: “tra noi”, “in confidenza”: detto inter nos: detto solo tra di noi. ipse dixit: “l’ha detto lui stesso”: lui è il filosofo Aristotele, la cui autorità era indiscussa. iter: s. m. “cammino” nel senso fig. di “procedura” che una legge o altro deve seguire prima di essere definitivamente approvata o operante: l’iter legislativo non è ancora concluso. J junior: agg. (compar. di iuvenis, “giovane”) “più giovane”, “minore”; contr. di senior agg. (compar. di senex, “vecchio”) “più vecchio” “anziano”. L lapsus: s. m. “sdrucciolamento”, “errore”, “svista”: si dice di qualcosa che non era opportuno dire: scusate, è stato un lapsus; lapsus linguae: svista verificatasi parlando; lapsus calami: svista verificatasi scrivendo. lupus in fabula: “il lupo nella favola”: si dice quando una persona, proprio mentre si sta parlando di lei, fa la sua comparsa. 530 M DIZIONARIO DELLE PAROLE E DELLE ESPRESSIONI LATINE N non plus ultra: “limite estremo”, “il punto massimo”, “il livello più alto raggiungibile”: una risposta simile è il non plus ultra della stupidità. O obtorto collo: “a collo torto”, “controvoglia”: ho ceduto obtorto collo alle tue richieste. omissis: s. m. “omissione”: parte di uno scritto tralasciata, taciuta perché non importante o perché concernente segreti di stato: gli omissis di Stato. optimum: s. m. “il massimo (bene) raggiungibile”: nella qualità abbiamo raggiunto l’optimum. P pantheon: adattato in panteon s. m. “l’insieme di tutti gli dei di una religione politeistica”: il pantheon degli antichi Romani. plenum: s. m. “riunione plenaria”: si è riunito il plenum del partito. pro bono pacis: “per amor di pace”, “per non provocare discordia”: ho evitato la discussione pro bono pacis. pro capite: “a testa”, “a persona”: il reddito pro capite. pro forma: “per la forma”, “per salvare le apparenze”: per pura formalità: l’incontro è stato solo un pro forma. prosit: “che ci sia di giovamento”: formula augurale pronunciata durante i brindisi. Q quid: s. m. “un certo che”, “qualche cosa” (preceduto da un): c’è un quid in te che non mi convince. quiproquo (o qui pro quo): s. m. “equivoco”, “malinteso”, “abbaglio”: tra di voi c’è stato un quiproquo inspiegabile. quorum: s. m. “numero legale”: necessario alla valida costituzione di un’assemblea (quorum costitutivo); numero legale necessario per adottare una deliberazione (quorum deliberativo). R raptus: s. m. “impulso violento”: raptus omicida. rara avis: “uccello raro”: cosa o persona con doti eccezionali: una persona onesta è rara avis ai nostri giorni. rebus: s. m. “enigma illustrato”; (fig.) “mistero”, “rompicapo”: la tua vita per me è un rebus. rebus sic stantibus: “stando così le cose”, “rimanendo tutte le cose immutate”: rebus sic stantibus, hai una buona probabilità di essere promosso. redde rationem: “resa dei conti”, “rendiconto finale” anche fig. e scherz.: siamo arrivati al redde rationem. referendum: s. m. “consultazione elettorale su una particolare questione”: nel 1946 si è svolto il referendum sulla scelta istituzionale tra monarchia e repubblica. refugium peccatorum: s. m. “rifugio dei peccatori”: luogo o istituzione che offre facilmente aiuto o protezione: questa scuola è diventata un refugium peccatorum. S status: s. m. “insieme di diritti e doveri propri di una data posizione”: lo status di militare di leva; attraverso l’ingl. “condizione sociale”, da cui status symbol (loc. ingl.): “oggetto il cui possesso fa supporre l’appartenenza a un determinato ceto sociale, in genere a quello più alto”. statu quo (o status quo): “nello stato in cui (le cose si trovano)”: spesso le grandi potenze preferiscono lo statu quo internazionale; anche statu quo ante “nello stato in cui le cose si trovavano prima”. sui generis: indica originalità, unicità; anche la qualità di qualcosa che è indefinibile, strano: è una persona sui generis. T tabula rasa: “tavoletta di cera, cancellata e pronta per scrivervi di nuovo”; (est.) “simbolo della mente umana e della sua predisposizione all’acquisizione delle conoscenze”; (fig.) “piazza pulita”, “fare piazza pulita”: in alcuni momenti si avrebbe voglia di fare tabula rasa di tutto. tot: “tanti”, “tanto”; “una certa quantità”: abbiamo deciso di comprare solo un tot di frutta. U ubi consistam: “punto d’appoggio”, per lo più fig.: è impossibile che riesca: gli manca un ubi consistam. ultimatum: s. m. 1. “atto con il quale uno Stato pone a un altro Stato un termine entro il quale risolvere una questione, ritenendosi, allo scadere del termine stesso, in guerra”: dopo il delitto di Sarajevo, l’Austria mandò un ultimatum alla Serbia 2. (est.) condizione irrevocabile: prendere o lasciare: gli ho dato un ultimatum: o studia come si deve o non andrà in vacanza. ultra: [pl. ultras](dal lat. e dal fr.) “oltranzista”, “estremista”: è diventato un ultra rivoluzionario. una tantum: “straordinario”, “eccezionale”; e s. f. “tributo da versare una sola volta”, “tributo straordinario”: quest’anno dobbiamo pagare l’una tantum per la sanità. unicuique suum: “a ciascuno il suo”: si ricorda questa espressione per affermare che è compito della giustizia attribuire a ciascuno ciò che gli spetta e anche tenere distinte competenze e responsabilità. urbi et orbi: “alla città (Roma) e al mondo”; “a tutti”: il Papa ha impartito la benedizione urbi et orbi; scherz. si dice di cosa nota a tutti, risaputa: che tu sia innamorato è noto urbi et orbi. V vae victis: “guai ai vinti”: frase attribuita dallo storico Tito Livio a Brenno, re dei Galli, allorché conquistò Roma nel 390 a.C. Poiché i Romani si lamentavano del fatto che il riscatto richiesto fosse elevato, Brenno, gridando “vae victis”, gettò la sua spada sul piatto della bilancia dalla parte dei pesi, aumentando così di fatto il prezzo del riscatto. I vinti non possono contrattare. virus: s. m. “microrganismo di varie specie apportatore di malattie”: quest’anno il virus dell’influenza è particolarmente resistente a qualsiasi terapia. vox clamantis in deserto: “voce di uno che grida nel deserto”: si dice di chi dà giusti consigli che nessuno ascolta. DIZIONARIO DELLE PAROLE E DELLE ESPRESSIONI LATINE 531