e uomini, cui vanno assicurati i diritti di associazione, di tutela del
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e uomini, cui vanno assicurati i diritti di associazione, di tutela del
Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 6282 AI RESOCONTI e uomini, cui vanno assicurati i diritti di associazione, di tutela del lavoro, di garanzia sulla contrattazione collettiva; tuttavia l’entrata in vigore del regolamento n. 1933/2006 il 21 giugno prossimo venturo, con la conseguente definitiva rottura degli accordi preferenziali tra la Bielorussia e l’Unione europea, in una fase in cui la Bielorussia sembra aperta al confronto potrebbe ottenere effetti gravemente controproducenti proprio rispetto all’obiettivo di una maggiore tutela dei diritti dei lavoratori e non consentirebbe una vera accelerazione degli adempimenti del governo alle raccomandazioni formulate dall’OIL la cui adesione è richiesta dalla Commissione europea. Le conseguenze di tale applicazione finirebbero per ricadere ancora una volta sulla popolazione, sulle condizioni di vita dei lavoratori e delle lavoratrici che da anni attendono l’applicazione di una normativa garantista in termini di diritti sindacali. Vi è da segnalare, poi, la dimostrata disponibilità del governo di Minsk, sulla questione dei soggiorni temporanei dei bambini bielorussi nel nostro paese: dopo un duro braccio di ferro, seguito al caso di Cogoleto, le autorità hanno recentemente, accettato di ripristinare la possibilità per i bambini di trascorrere le vacanze in Italia; la difficile situazione economica del paese, inoltre, dovrebbe spingere i paesi aderenti all’Unione europea, ad una maggiore attenzione delle condizioni di vita della popolazione, nei confronti delle quali sicuramente la sorta di « embargo » prevista dal regolamento non gioverebbe nel prossimo futuro. In termini geopolitica, inoltre, il venir meno di rapporti commerciali privilegiati con l’Unione europea comporterebbe, come diretta conseguenza, l’ulteriore rafforzamento delle relazioni con la vicina Russia a scapito di un maggiore avvicinamento del paese all’Unione –: se non ritenga di adoperarsi nelle sedi competenti affinché il termine dell’entrata in vigore del regolamento citato possa essere prorogato al fine di consen- Camera dei Deputati — — SEDUTA DELL’11 GIUGNO 2007 tire al Governo bielorusso di rispettare la dichiarazione d’intenti con la quale le autorità si sono impegnate a presentare al Parlamento una profonda revisione della legge vigente in materia sindacale, anche al fine di tutelare in maniera compiuta i diritti sul lavoro di migliaia di lavoratori e lavoratrici bielorusse. (4-03940) CASSOLA. — Al Ministro degli affari esteri. — Per sapere – premesso che: secondo vari articoli di giornali pubblicati il 23 marzo 2007 da Los Andes on line, El diario de la Pampa, La Nacion eccetera sembrerebbe che un console italiano, essendo patito di caccia grossa, fosse andato a cacciare cervi rossi in durante il mese di marzo, in un territorio in cui la caccia è severamente vietata; secondo tali articoli, il suddetto console si muoveva liberamente sul territorio argentino con un fucile fornito di caricatore contenente delle cartucce pronte all’utilizzo, dunque, penalmente perseguibile secondo la normativa argentina; la stampa argentina ha messo in rilievo più volte e con svariati articoli l’accaduto, dando ampio eco all’atteggiamento sprezzante di un funzionario italiano che, grazie alla sua immunità diplomatica, si ritiene libero di infrangere le leggi del paese ospitante, dando una cattiva immagine dell’Italia –: se sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e cosa intenda fare affinché anche i diplomatici, cosı̀ come tutti gli altri, rispettino le leggi dei paesi in cui vengono accreditati. (4-03942) * * * AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE Interrogazione a risposta scritta: RAMPELLI. — Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che: dalla newsletter del Corpo Forestale dello Stato del 6 giugno 2007 si apprende Atti Parlamentari — XV LEGISLATURA — ALLEGATO B 6283 AI RESOCONTI che circa 3.500 tonnellate di rifiuti provenienti da varie regioni sarebbero state interrate illecitamente in riva al Tevere nel corso di un solo mese; in un anno almeno 40.000 tonnellate avrebbero subito questo smaltimento; la terribile scoperta è stata effettuata dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale (Nipaf) del Corpo forestale dello Stato – Comando provinciale di Viterbo – nel corso di una operazione condotta in ben sette regioni (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio e Calabria) e che ha visto impegnati oltre duecento agenti; dalle indagini è emerso che si trattava di una fittizia attività di recupero di rifiuti speciali (inerti provenienti da demolizioni, fanghi industriali e ceneri provenienti da inceneritori); i rifiuti, una volta giunti presso un impianto a Graffignano (Viterbo), con il falso presupposto di essere poi trasportati ad Alviano (Terni) per il loro recupero presso un’altra società collegata, venivano invece caricati su camion per essere poi sepolti nel viterbese nei terreni di proprietà di un’altra società del gruppo, nelle vicinanze del Tevere; nel corso dell’operazione sono state eseguite sei misure cautelari a carico di altrettanti indagati e sequestrati un impianto industriale a Graffignano (Viterbo), nonché una cava e cento ettari di terreni agricoli –: se non ritenga opportuno avviare un’indagine amministrativa specifica sul flusso dei rifiuti speciali prodotti dagli impianti di incenerimento dei rifiuti; quali urgenti iniziative intenda intraprendere per la messa in sicurezza dei siti, considerata la vicinanza del fiume Tevere e la presenza della falda acquifera a pochi metri di profondità; in che modo intenda prevenire la possibilità di ulteriori danni all’ambiente. (4-03951) * * * Camera dei Deputati — — SEDUTA DELL’11 GIUGNO 2007 BENI E ATTIVITÀ CULTURALI Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento): I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro per i beni e le attività culturali, per sapere – premesso che: in data 21 novembre 2002, presso il Ministero dei beni e attività culturali, è stato sottoscritto un Protocollo d’intesa tra gli enti territoriali rappresentati dalla Regione Puglia, dalla Provincia e dal Comune di Bari e la famiglia proprietaria del Teatro Petruzzelli di Bari, distrutto dall’incendio doloso avvenuto nell’ottobre del 1991; in forza del predetto Protocollo, gli enti territoriali predetti si obbligavano, tramite la Fondazione Petruzzelli, a ricostruire e a consegnare entro quattro anni, il Teatro funzionante per acquisirlo successivamente in uso quarantennale, attraverso la corresponsione alla famiglia proprietaria di un canone pari a 500 mila euro annui; il Governo Prodi, un mese e mezzo prima della scadenza quadriennale della ultimazione dei lavori di ricostruzione che procedevano con notevole ritardo, ha disposto con il decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, successivamente convertito dalla legge 24 novembre 2006, n. 286, il trasferimento coattivo del Teatro Petruzzelli al Comune di Bari, dietro l’indennizzo da determinarsi a cura del Prefetto di Bari e in favore dei proprietari espropriati; le motivazioni a giudizio del Governo nello stabilire il predetto esproprio erano dettate nell’enunciazione della « celere ripresa delle attività culturali del Teatro Petruzzelli », che in realtà era stata impedita proprio dall’inadempimento dovuto al mancato completamento della ricostruzione del Teatro, da parte degli enti ter-