[g-son - i] giorno/giornale/son/01 31/16

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[g-son - i] giorno/giornale/son/01 31/16
GIOVEDÌ 31 MARZO 2016 • EURO 1,30
ANNO 125 . NUMERO 88 • www.laprovinciadisondrio.it
L’APA SOTTO TIRO
Allevatori, allarme tagli e costi
I tagli colpiscono il settore della zootecnia e il rischio stavolta è triplo. A Sondrio
possono colpire l’Apa con i suoi 18 dipendenti, le aziende di questo settore già
in crisi per l’abbassamento del prezzo del latte e il territorio montano che corre
il pericolo di essere abbandonato. L’allarme arriva dalla Fai-Cisl di Sondrio
SERVIZIO A PAGINA 13
I NUOVI
MARTIRI
E LA MEMORIA
DELLA CHIESA
di ALBERTO CARRARA
iniscono le feste di
Pasqua con tante notizie,
che arrivano nonostante
l’assenza dei giornali: tv e
Internet invadono comunque i
nostri schermi. Ognuno fa la
propria personale zoomata nel
mare di notizie. La mia cerca di
tenerne insieme due,
completamente diverse. La
prima: la strage di Lahore, oltre
settanta morti. Il gruppo
Jamatul Ahrar, già legato al
principale gruppo talebano
pachistano Tehrik e Taleban
Pakistan (Ttp), ha rivendicato
l’attentato. L’obiettivo erano i
cristiani, ha precisato il
portavoce degli attentatori.
L’altra notizia è la «fioritura»
della Sacra Spina di San
Giovanni Bianco, che ha
suscitato entusiasmo nel paese
della Val Brembana e in tanti
F
«Siamo cresciuti, grazie Valtellina»
L’imprenditore Lapsus: «Penalizzati dall’isolamento, ma dai lavoratori grandi risposte»
Innovazione e legame
con il territorio. Ecco la ricetta
che ha permesso a Cla e Utek, le
due società valtellinesi del comparto metalmeccanico guidate
da Luigi Lapsus, di battere la crisi
e di prevedere nuovi spazi di crescita. La società Cla Carpenteria
leggera aerotecnica è nata nel
1975 a San Giacomo di Teglio
come azienda produttrice di
componenti per gli impianti di
trattamento dell’aria.
Non è semplice, per un’azienda che si occupa di lavorazioni di
questo tipo, superare il gap determinato dall’isolamento della
provincia di Sondrio. «Il nostro
è un prodotto di nicchia, basato
su una materia prima molto po-
vera. Per superare anche questo
scoglio, abbiamo risposto puntando sulla qualità e sulla capacità di rispondere a ogni richiesta».
BARBUSCA A PAGINA 11
Filo di Seta
Renzi: ci fermeremo solo
davanti alla verità. La
battuta la fate voi?
Sondrio
Il caso Racchetti
Dalla minoranza
accuse al sindaco
BETTINI A PAGINA 16
CONTINUA A PAGINA 9
CULTURA
E POLITICA
CONTRO
L’ESTREMISMO
di GIOVANNI COMINELLI
uali meccanismi
psicologici e culturali
spingono i giovani
immigrati di seconda
e terza generazione
verso lo jihadismo? Due le
risposte finora in campo:
radicalizzazione dell’Islam
oppure islamizzazione dei
radicali. Quanto alla
radicalizzazione dell’Islam:
non c’è dubbio che l’Islam si
presti a interpretazioni
pacifiste o violente. Quando i
rappresentanti delle comunità
islamiche affermano, parlando
della Jihad, che “non è questo
Q
CONTINUA A PAGINA 9
Sabato
Pensioni da cambiare
I sindacati in piazza
Carte riordinate
L’archivio di Giulio Spini
Una memoria per tutti
È toccato a un “pool” di donne, quelle in cui Giulio Spini, politico, storico e intellettuale
morbegnese credeva tanto, riordinare il suo immenso archivio, oggi custodito
nei locali dell’Istituto sondriese per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea, nel palazzo del Bim di Sondrio. Archivio presentato ieri mattina ai media
nella sala Vanoni del Bim, dalle curatrici dell’intervento. DEL CURTO A PAGINA 19
9 771590 588032
In Svizzera
Sondriese denunciata
per il tablet rubato
SERVIZIO A PAGINA 15
Frana in Valmasino, ecco 2,6 milioni
La Regione stanzia 15
milioni di euro per ventinove
interventi di messa in sicurezza
per dissesti idrogeologici e ben
2,6 milioni arrivano per le frane
della Valmasino. Una boccata
d’cssigeno per la località turisti-
ca, che da inizio anno vive con la
minaccia di ulteriori crolli dai
versanti sopra il paese, in particolare dallo Scaiun. «È stata dura, ma ce l’abbiamo fatta. - ha
commentato il sindaco Domenico Iobizzi -. Con l’ufficializzazio-
ne da parte della Regione dell’arrivo dei fondi, possiamo portare
avanti la messa in sicurezza della
valle. Il rischio sul fronte nuovi
cedimenti c’è e le opere preventivate devono iniziare subito, a
partire dalla totale messa in sicu-
rezza dell’abitato, ma anche dell’area in cui si muoveranno gli
addetti ai lavori nel corso degli
interventi sul versante». Ieri anche il sottosegretario con delega
alla Montagna, Ugo Parolo, ha
ringraziato la giunta Maroni per
lo stanziamento, che permetterà
di avviare il risanamento.
GHELFI A PAGINA 18
Grosini in trionfo nella terra di Messi
60331
SERVIZIO A PAGINA 13
La squadra Juniores del
Grosio ha conquistato il prestigioso torneo Copa Santa andato
in scena nei giorni pasquali a Barcellona, la patria internazionale
del calcio.
Dimenticati gli alti e bassi del
campionato provinciale, la formazione guidata dal mister Roberto Pini ha trionfato superando
ai calci di rigore in un derby italiano i padovani dell’Esedra 5-3 dopo che i tempi regolamentari si
erano conclusi 0-0. Nel loro cammino gli juniores sono inciampati
e si sono rialzati, mostrando gran-
de freddezza dal dischetto. Nella
partita di esordio hanno battuto
1-0 gli svizzeri dello Sassorietere
con rete di Pietro Rinaldi, pareggiando 1-1 con gli olandesi.
Nei quarti hanno sconfitto ai
rigori il Granada. In semifinale
sono caduti i francesi del Clichy
battuti 2-1 con le reti di Antonio
Gonzo e Andrea Pruneri. Alla manifestazione organizzata dalla società sportiva Barcelonista BlauGrana hanno partecipato 150 formazioni divise nelle varie categorie dall’under 13 alla 19.
La squadra Juniores grosina sul podio catalano
GHILOTTI A PAGINA 46
Delebio
La lotta al tumore
col volto di Giovanni
PESCE A PAGINA 17
Lo spettacolo
Alebiensi sul palco
Sorrisi e riflessioni
SERVIZIO A PAGINA 43
Morbegno
Nuovi vandalismi
al parco giochi
C’è aria di petizione
I cittadini hanno documentato
lo sporco. L’assessore D’Agata:
«Sappiamo dei danni, vorrà
dire che chiuderemo i giardini
la notte». GHELFI A PAGINA 24
Danni al parco La Chiocciola
11
LA PROVINCIA
GIOVEDÌ 31 MARZO 2016
Economia
TOCCANDOFERRO
«Noi ci dobbiamo scontrare con realtà dell’Unione europea
che operano sugli stessi mercati, ma lo fanno con regole
molto più vantaggiose a livello fiscale e di burocrazia»
Luigi Lapsus
[email protected]
Tel. 0342 535511 Fax 0342 535553
«Il nostro segreto? La Valtellina»
La storia. Luigi Lapsus racconta la crescita delle due aziende di famiglia, Cla e Utek, nel settore metalmeccanico
«Grandi investimenti e sguardo all’export, determinante anche il fattore umano: noi i “cervelli” li richiamiamo»
anni. Ora siamo pronti ad affrontare il mercato e a raccoInnovazione e lega- gliere i frutti di quanto semime con il territorio. Ecco la ri- nato in passato. Prevediamo
cetta che ha permesso a Cla e un incremento importante
Utek, le due società valtelli- dei volumi sulla base delle
nesi del comparto metalmec- nuove normative. La capacità
canico guidate da Luigi Lap- di crescere nel prodotto, la vosus, di battere la crisi e di pre- glia di intraprendere, anche
vedere nuovi spazi di crescita. nelle fasi più complicate, ci
accompagnano sempre».
Cla: 41 anni di carpenteria
Dal 2000 è partita, grazie a
La società Cla Carpenteria un’intuizione di Luigi Lapsus,
leggera aerotecnica è nata nel l’esperienza di un’altra socie1975 a San Giacomo di Teglio tà, Utek. Il sito produttivo si
come azienda produttrice di trova a Mazzo di Valtellina.
componenti per gli impianti Questa realtà oggi dà lavoro a
di trattamento dell’aria. La cinquanta dipendenti e ha
costituzione porta la firma di l’80% della produzione rivolAngelo Lapsus e di
ta all’export. I proalcuni clienti. Dal
dotti di Cla e Utek
1997, dopo la
sono legati all’ediscomparsa del fonlizia e alle infradatore, alla guida
strutture: le critidell’azienda c’è il
cità di questo setfiglio Luigi Lapsus,
tore sono, purcresciuto nello
troppo, evidenti.
stabilimento Cla
In entrambi i casi
dall’età di sedici
bisogna guardare
anni.
al di fuori dall’ItaLuigi Lapsus guida
lia.
le due società
Gli investimenti
«Non solo ab«Negli ultimi vent’anni sono biamo mantenuto il fatturato,
stati portati avanti nuovi in- ma possiamo dire con soddivestimenti sui macchinari ed sfazione che è addirittura creè partita una costante fase di sciuto, anche se le percentuali
crescita che ci ha permesso di del recente passato non sono
dare lavoro a cento dipenden- quelle degli anni Novanta. In
ti - spiega il titolare -. Anche ogni caso non c’è stato alcun
dal 2008 in poi, in un momen- passo indietro né a livello di
to segnato da enormi difficol- volume d’affari, né come octà, abbiamo scelto di buttare il cupazione».
cuore oltre l’ostacolo. Abbiamo investito, sia a livello di Il legame con la Valtellina
macchinari, sia di capannoni, Non è semplice, per un’azienper un totale di circa sei milio- da che si occupa di lavorazioni
ni di euro. Siamo riusciti a di questo tipo, superare il gap
conquistare spazi importanti determinato dall’isolamento
in Europa - attualmente il della provincia di Sondrio. «Il
60% della produzione viene nostro è un prodotto di nicesportata - e questo trend ci chia, basato su una materia
ha consentito di ottenere i ri- prima molto povera. Non è fasultati positivi degli ultimi cile essere competitivi, so-
TEGLIO
STEFANO BARBUSCA
Prodotti e mercati
Due aziende
e una sola filosofia
Due aziende, una sola
filosofia. Cla è attiva da oltre
quarant’anni nel settore dei
componenti per gli impianti
di condizionamento dell’aria e
si rivolge a una clientela prevalentemente commerciale e
ai costruttori di sistemi per il
trattamento dell’aria.
I prodotti della società di
San Giacomo di Teglio sono
stati utilizzati per la realizza-
zione di aeroporti (Malpensa
2000), ospedali, università,
navi da crociera (ad esempio
Carnival, Costa e Grimaldi),
metropolitane (Roma, Napoli,
Genova e Copenaghen) e al
nuovo Polo fieristico di Milano. Il fatturato supera i 13 milioni di euro.
Utek da sedici anni progetta e produce macchine per la
ventilazione, il trattamento
Dal 1997, dopo la scomparsa del fondatore, alla guida dell’azienda c’è il figlio Luigi Lapsus FOTO GIANATTI
1 «I prodotti legati
a infrastrutture
e edilizia: conquistati
spazi importanti
in Europa»
dell’aria e la climatizzazione,
conseguendo valori di efficienza energetica fra i più elevati. Le unità di ventilazione
trovano applicazione nei settori residenziale, terziario e
industriale. Il fatturato di
Utek supera i 7 milioni di euro.
Recentemente è divenuta
centrale la sinergia con Porsche Consulting, società di
consulenza che guida i clienti
all’eccellenza operativa attraverso una combinazione specifica di strategie collaudate e
implementazione a tutto
campo
Al centro dell’attenzione ci
sono state la possibilità di restituire un vantaggio competitivo differenziante sui processi di interfaccia cliente e di
ottenere un incremento delle
prattutto nei confronti di società straniere, visto che il costo del lavoro in Italia è altissimo. Noi ci dobbiamo scontrare con realtà dell’Unione
europea che operano sugli
stessi mercati, ma lo fanno
con regole molto più vantaggiose a livello fiscale e di burocrazia. Per superare anche
questo scoglio, abbiamo risposto puntando sulla qualità
e sulla capacità di rispondere
a ogni richiesta».
La differenza, secondo Luigi Lapsus, la fa anche il legame
con il territorio, a cominciare
dai collaboratori. «Cinque
persone di origine valtellinese, dopo avere trascorso alcuni anni fuori provincia, sono
tornate nella nostra realtà per
lavorare da Cla e Utek con
ruoli dirigenziali. Ma dobbiamo dire che, più in generale,
l’attaccamento all’azienda riguarda la stragrande maggioranza del personale, ad esempio coloro che lavoravano con
me in produzione tanti anni
fa. Spesso i clienti ci chiedono
come facciamo a essere competitivi, considerata l’incidenza del trasporto sul prez-
zo finale. Noi abbiamo un valore aggiunto, qui in Valtellina. È il rapporto con le persone. La forza delle nostre società sta anche in questo legame con la nostra provincia.
Non c’è un turn over rilevante, osserviamo una notevole
disponibilità da parte dei collaboratori a venire incontro
alle esigenze dell’azienda.
Questo atteggiamento ci permette di superare lo svantaggio che deriva dall’isolamento
e di garantire un futuro all’esperienza imprenditoriale».
performance della gestione
ordini, per offrire un miglior
servizio ai clienti in minore
tempo, a parità di risorse. Grazie a questo percorso, Cla ha
aumentato del 25% la produttività nel fornire servizi a valore aggiunto per i propri
clienti, riducendo contestualmente i tempi di evasione ordini del 15%. «Noi vogliamo
promuovere una crescita sostenibile, in modo da non perdere margini e obiettivi, concentrandosi anche sugli
aspetti commerciali - è il commento del titolare Luigi Lapsus -. Il supporto di questo
staff, che opera sulla base dei
valori e dell’esperienza di Porsche, è senza dubbio prezioso
ed efficace».
Lo stabilimento della Cla di San Giacomo di Teglio
S.Bar.
LA PROVINCIA
12 Sondrio economia
GIOVEDÌ 31 MARZO 2016
Maserati: «Raddoppieremo le vendite»
Pallacanestro Cantù ospite di Parolini
Carte sconto
per la benzina
Sono 3mila
quelle in tilt
La segnalazione
Gamma lusso. Ieri alla Scuderia Blu di Como la presentazione del nuovo modello Levante
Il titolare di Iperauto: «Noi fortunati a far parte di questo gruppo, evoluzione fantastica»
COMO
ANDREA QUADRONI
Missione, raddoppiare
le vendite. E per ribadirlo Maserati ieri ha lanciato il suo nuove modello, Levante: «Nei suoi artigli ci
sono la storia e la forza del Tridente: niente può intimidirla». Si tratta del primo Suv prodotto da Maserati e presentato ieri a Como, di
fronte a un nutrito pubblico, alla
Scuderia Blu, l’Iperauto di via
Tentorio. Il marchio, nato a Bologna nel 1914 e con sede oggi a Modena, fa parte del gruppo Fiat
Chrysler automobiles (Fca). Quali
sono le strategie economiche sul
nostro territorio? «Da due anni
siamo concessionari di Maserati
- commenta il valtellinese Bruno
Parolini, titolare di Iperauto Spa
- e, grazie ai due show room di Como e Bergamo, riusciamo a coprire il territorio di 5 province. Ci
riteniamo molto fortunati di far
parte di questo gruppo che, negli
anni, ha avuto un’evoluzione fantastica».
i numeri
Con il nuovo prodotto, si riesce a
coprire interamente la gamma di
lusso. Il 2015, con 1.356 immatricolazioni totali e un incremento
del 10% sull’anno precedente, ha
segnato il miglior risultato commerciale nella storia di Maserati
in Italia. E i dati di gennaio, sempre relativi al mercato interno,
fanno ben sperare: nuove imma-
tricolazioni e il segno più rispetto
alle unità raggiunte nello stesso
mese del 2015. Benissimo nel nostro paese e in Europa, mentre
negli Stati Uniti l’anno si è chiuso
con un calo piuttosto netto rispetto al 2014.
L’obiettivo
L’obiettivo, nella penisola come
sul nostro territorio, è quello di
raddoppiare le vendite: «La strategia dei due concessionari di ComoeBergamo-spiegaFabioLambertini, direttore vendite Italia di
Maserati - è in linea con quella
italiana: rispetto alle 1.361 immatricolazioni dell’anno passato,
contiamo d’andare oltre le 2.200».
Uguale il traguardo prefissato sul
Lario e nel Bergamasco, senza
scordare i clienti valtellinesi: «Nel
2015 abbiamo fatto 120 pezzi in
totale, più o meno 60 per punto
vendita. Grazie a Levante, nel
2016, vogliamo superare, sempre
nel complesso, quota 200».
Alla presentazione hanno partecipato i giocatori della Pallacanestro Cantù; è stato proiettato un
video emozionale e, successivamente,èstatascopertalastardella
serata, cioè Levante. Il comparto
dei premium Suv (crossover compresi) è considerato in crescita: gli
analisti stimano un aumento del
10% circa nei prossimi 3 anni.
Inoltre, le vendite nella categoria
rappresentano il 50% dei volumi
nel settore del lusso.
«Da due anni siamo concessionari di Maserati», ha commentato Bruno Parolini (il primo da destra)
Anche i giocatori della Pallacanestro Cantù al lancio del bolide
Un momento della presentazione
I tecnici: «Il problema
è da ricondursi
a un’incompatibilità
a livello hardware»
Sono circa tremila le
carte regionali che non vengono lette dai Pos al momento di
pagare la benzina con lo sconto.
«La causa del problema riscontrato - scrive Lombardia Informatica - è da ricondursi ad
un’incompatibilità a livello
hardware fra le nuove carte
prodotte dal fornitore del ministero dell’Economia e delle Finanze e alcuni dispositivi Pos
presenti nelle reti della grande
distribuzione e dei distributori
di carburante».
«Ad oggi la distribuzione in
Lombardia è pari a circa il 7%
delle carte circolanti con alcune tipologie di Pos. Il numero
delle carte distribuite in Lombardia ad oggi è di circa 700mila
Crs (60mila quelle inviate nei
comuni di Como, Varese, Sondrio e Lecco); i probabili utilizzatori “reali” sono circa 3mila».
Il sistema della carta sconto
carburante è in funzione in Regione Lombardia dal 2006. Dall’aprile 2011 il sistema è passato
dall’utilizzo di carte emesse ad
hoc e legate alla targa del veicolo all’utilizzo della carta regionale dei servizi/ carta nazionale dei servizi.
Il sistema è utilizzato senza
particolari problemi dal 2011
da circa 327.000 cittadini, presso 230 benzinai e permette di
erogare circa 18 milioni di euro
di sconto l’anno (dato 2015).
LA PROVINCIA
Sondrio economia 13
GIOVEDÌ 31 MARZO 2016
Associazione allevatori
«Con la scure dei tagli
servizi a costi maggiori»
Nuovo caso. L’allarme arriva dalla Fai-Cisl di Sondrio
«A causa della mancanza di finanziamenti pubblici
è in atto un “killeraggio” delle attività agricole minori»
STEFANO BARBUSCA
I tagli colpiscono il
settore della zootecnia e il rischio stavolta è triplo. A Sondrio possono colpire l’Apa con i
suoi 18 dipendenti, le aziende
di questo settore già in crisi per
l’abbassamento del prezzo del
latte e il territorio montano che
corre il pericolo di essere abbandonato. In questi giorni si
ripete una situazione che, con
modalità parzialmente simili,
era emersa anche in passato:
senza risorse dalle istituzioni
una parte dei servizi forniti agli
allevatori dall’Apa è in discussione. Alle imprese, in assenza
di questo supporto a prezzi che
si potrebbero definire calmierati, dovrebbero rivolgersi ad
altri professionisti, con costi
maggiori.
Allarme dalla Cisl
L’allarme è arrivato dall’assemblea pre-congressuale della Fai-Cisl di Sondrio. Il sindacato parla senza mezzi termini
di «un’incresciosa situazione
in cui si vengono a trovare le
Associazioni provinciali degli
allevatori e in particolare la situazione dell’Apa di Sondrio
che, a causa del protrarsi dei
mancati finanziamenti pubblici del Governo e della Regione,
non può più fornire i servizi
preposti agli allevatori». L’organizzazione sindacale guidata
da Daniele Tavasci rileva che si
sta quindi procedendo proprio
in questi giorni a drastiche misure di riduzione del personale
a causa della mancata copertura finanziaria prodotta dai
mancati finanziamenti. Gli addetti al servizio di assistenza
sono 6, nel complesso però i di-
1 «Aumento
insostenibile
delle tariffe
per i controlli
e i servizi tecnici»
1 I dipendenti
dell’Apa sono 18
e nessuno di loro
è considerato
al sicuro
pendenti sono 18 e nessuno di
loro è considerato al sicuro. Alla base di questa situazione non
c’è, secondo la Fai, un semplice
taglio da Roma e Milano. Il sindacato denuncia la presenza
nel mondo agricolo «di soggetti
che operano, più o meno esplicitamente, allo scopo di far
scomparire il sistema delle Apa
cosi come si e conosciuto fino
ad ora, per passare da un sistema di consulenze e assistenza
agli allevatori con servizi e prestazioni a prezzi calmierati dal
finanziamento pubblico a servizi e prestazioni determinati
dal libero mercato alquanto
onerosi per le aziende».
La Cisl ritiene che tale scelta,
qualora si verificasse, equivarrebbe «a una sorta di killeraggio delle attività agricole minori - piccoli allevatori e agricoltori part-time - che caratterizzano in gran parte l’attività
agricola dei territori di montagna come il territorio della provincia di Sondrio e di altre aree
morfologicamente simili e localizzate in aree svantaggiate».
Il sindacato ribadisce d’avere apprezzato il lavoro fin qui
svolto dai tecnici e dipendenti
«Pensioni da modificare
e dare lavoro ai giovani»
Sindacati nelle piazze
L’iniziativa
Tramite gazebo e volantini
sabato in piazza a Sondrio
così come a Morbegno
parte la mobilitazione
Cambiare le pensioni
e dare lavoro ai giovani: i temi
della riforma del sistema pensionistico e dell’occupazione,
specialmente quella dei giovani, sono tra loro connessi e Cgil,
Cisl e Uil vogliono nuovamente
portare l’attenzione dell’opinione pubblica su queste due
questioni.
I segretari provinciali dei tre maggiori sindacati Cgil, Cisl e Uil
Le zone dove informarsi
Per questo le tre organizzazioni sindacali hanno indetto sabato una giornata di mobilitazione: dalle 9 alle 12 a Sondrio
in piazza Campello, a Morbegno in piazza Sant’Antonio verrà allestito un gazebo e distribuiti volantini che illustrano le
modifiche, che secondo i rappresentanti dei sindacati consentirebbero un migliore sistema pensionistico e più opportunità per i giovani di entrare
nel mondo del lavoro.
Nuova mobilitazione in arrivo da parte dei sindacati
La festa dell’alpeggio a Chiareggio dello scorso anno FOTO GIANATTI
dell’Apa di Sondrio in termini
di controlli funzionali per il latte, di servizio per assistenza
tecnica agli allevatori e quant’altro da loro sviluppato «con
competenza e con profonda conoscenza delle tematiche relative all’agricoltura con particolare riferimento alle attività
degli agricoltori di montagna».
Prezzo calmierato
Non c’è una difesa a priori della
situazione attuale. Ma pur riconoscendo che ci possano essere nel sistema delle Apa esigenze inderogabili di razionalizzazione dei costi, la Fai di
Sondrio riterrebbe scellerata la
Pensioni dignitose per i giovani, i lavoratori precari e discontinui; accesso flessibile al
pensionamento; riconoscimento del lavoro di cura; riconoscimento della diversità dei
lavoratori; tutela delle pensioni in essere; rafforzamento della previdenza complementare:
possono essere sintetizzati così
i punti cardine che animano la
mobilitazione di Cgil, Cisl e Uil.
«Con la legge Monti-Fornero - ha evidenziato Vittorio
Giumelli, segretario provinciale della Uil di Sondrio - si fa
semplicemente cassa sulle
spalle di chi versa i contributi
previdenziali. Nel periodo tra
2013 e 2020 verrà effettuato un
prelievo forzoso di 80 miliardi
di euro sempre sulle stesse
pensioni senza che ci sia un ritorno concreto. Fino a oggi tutte le nostre richieste e le nostre
speranze sono state deluse: il
nostro obiettivo è superare le
iniquità della legge Monti-Fornero e le risorse per la riforma
delle pensioni possono essere
trovate da un taglio della spesa
pubblica e dalla lotta all’evasione fiscale. La finalità è quella di
dare lavoro ai giovani ed è difficile se si mantengono attive le
vecchie “categorie” di persone».
Peraltro le soluzioni messe
in campo sin qui non convincono in pieno: «Il part-time dai 62
anni in avanti - ha proseguito
Giumelli - per chi si avvicina ai
41 anni di servizio introduce
una differenza tra i lavoratori
del settore pubblico e quelli del
privato. L’opzione donna facili-
scelta di far scomparire un servizio a prezzo calmierato come
quello sin qui svolto in favore,
principalmente, dei piccoli allevatori. «Questo equivarrebbe
a un aumento vertiginoso e insostenibile dei costi per i controlli e i servizi tecnici, che inevitabilmente porterebbe alla
distruzione di buona parte della nostra agricoltura di montagna. Una realtà che per sua caratteristica difficilmente può
prescindere dalle attività di allevamento bovino e ovi-caprino e dalla conseguente produzione dei propri derivati». La
Fai chiede a Governo e Regione
di intervenire urgentemente in
tema di finanziamento al sistema delle Apa allo scopo di poter
ripristinare l’equilibrio finanziario e di consentire con ciò il
prosieguo di un’attività che e
considerata vitale per le aree
come la provincia di Sondrio.
L’organizzazione di via Bonfadini nell’ordine del giorno approvato questa settimana chiede, inoltre, alle forze politiche
in generale un particolare impegno nello svolgere il proprio
ruolo di indirizzo e di mediazione, dimostrando capacità di
elevarsi sopra le meschine logiche mercatiste. In ballo, secondo stime ufficiose, ci sono 4 milioni di euro a livello lombardo.
terebbe il ricambio, ma così com’è sconsiglia un suo utilizzo
perché
penalizza
del
20%-30%; il blocco delle perequazione è servito solo a fare
cassa».
La classifica
tra province
ci relega
tra le peggiori
Lavori usuranti mal retribuiti
«In provincia di Sondrio – ha
incalzato Giocondo Cerri, segretario provinciale della Cgil c’è un lavoro a basso valore aggiunto: l’importo delle pensioni e di conseguenza dei salari è
in media per quanto riguarda il
pubblico impiego, ma il crollo
avviene nel settore privato con
lavori usuranti e mal retribuiti,
lavori precari e discontinui o
stagionali».
«Anche per questo bisogna
insistere sulla necessità - ha
sottolineato il segretario provinciale della Cisl Mirko Dolzadelli - di costruire un sistema
previdenziale complementare.
Il rischio altrimenti sono pensioni da fame, anche perché
con il sistema contributivo
l’importo della pensione cala
del 45%-50% rispetto alla retribuzione».
Senza considerare che le retribuzioni basse, il lavoro precario e la paura di pensioni da
fame spingono molti giovani (il
50% dei laureati della provincia di Sondrio) e non solo a emigrare all’estero: «Anche perché
- ha concluso Giocondo Cerri non c’è differenza per le aziende al momento di assumere tra
diplomati e laureati. Non c’è
premialità, né incentivo alla
scolarità».
G.Mai.
Le parole dei tre segretari generali provinciali di Cgil,
Cisl e Uil vengono confermate
anche da alcuni dati evidenziati
sempre nel corso della conferenza stampa di ieri.
Nella recente classifica pubblicata da Il Sole 24 Ore sulla
qualità della vita, la provincia di
Sondrio occupa il sessantesimo
posto nella particolare graduatoria dedicata all’importo delle
pensioni, che proprio per il territorio di Valtellina e Valchiavenna è in media di 749 euro.
Una cifra, inferiore sia a quella della media nazionale, che si
attesta sugli 810 euro, sia a quella
della media regionale superiore
di 110 euro rispetto all’importo
delle pensioni medie percepite
in provincia di Sondrio.
Scendendo più nel dettaglio,
l’importo medio di una pensione di vecchiaia in provincia di
Sondrio è di 564 euro contro i
676 euro medi a livello nazionale; per le pensioni d’anzianità la
differenza è maggiore visto che a
fronte dei 1375 euro medi percepiti dai pensionati di Valtellina e
Valchiavenna, a livello nazionale si arriva a una media di 1593
euro, quindi di oltre 200 euro in
più ogni mese.
G.Mai.
LA PROVINCIA
15
GIOVEDÌ 31 MARZO 2016
Sondrio
[email protected]
Tel. 0342 535511
Luca Begalli [email protected], Marzia Colombera [email protected], Eugenio Gizzi [email protected], Sara Baldini [email protected], Monica Bortolotti [email protected],
Riccardo Carugo [email protected], Paolo Giarrizzo [email protected], Antonia Marsetti [email protected], Alessandra Polloni [email protected], Franco Tonghini [email protected]
Sondrio si racconta
Con visite guidate
ed eventi speciali
L’iniziativa. Tornano le gite alla scoperta della città
in collaborazione con le guide del Museo valtellinese
Per il calendario (da definire) a budget ci sono 1600 euro
FRANCESCA BETTINI
Dal Masegra agli angoli più nascosti del centro
storico, in città ci sono ancora
tante curiosità da scoprire e
raccontare. Ci penseranno le
guide del Museo valtellinese
di storia e arte, che anche
quest’anno accompagneranno residenti e turisti alla scoperta del capoluogo: a maggio
infatti ripartirà “Ti racconto
Sondrio”, il programma di visite guidate a tema che nell’edizione 2015 ha richiamato
circa 1.400 persone nei vari
appuntamenti primaverili e
autunnali.
«Vista la risposta positiva
della cittadinanza e dei visitatori – spiega l’assessore al
Turismo ed eventi Cinzia
Cattelini – abbiamo deciso
di riproporre l’iniziativa,
sempre in collaborazione con
il Museo e con la struttura già
collaudata».
Formula vincente
Non cambierà la formula con
appuntamenti gratuiti e
aperti a tutti, insomma, ma
1 La promozione
del “cartellone”
avverrà utilizzando
i canali tradizionali
e quelli “social”
per la stagione 2016 Comune
e Mvsa hanno preparato nuovi percorsi per le visite, sempre con l’idea – spiegano da
palazzo Pretorio – di far scoprire, o riscoprire, diversi
aspetti della città, con proposte adatte sia ai sondriesi, sia
ai turisti. In questi giorni il
Comune ha definito il quadro
economico-organizzativo del
progetto, con una determina
che mette a disposizione i
fondi – circa 1.600 euro – per
l’attività e il materiale promozionale, e presto verrà
presentato il calendario dettagliato dell’iniziativa.
e nel programma ci sarà anche un tour del Teatro Sociale, anch’esso meta molto gettonata lo scorso anno.
Per scoprire in dettaglio
tappe e date delle visite guidate bisognerà aspettare la
presentazione ufficiale, ma
qualche indicazione sui nuovi percorsi già arriva, dal Comune: i tour toccheranno i
palazzi più antichi del capoluogo e seguiranno anche la
storia delle famiglie nobiliari
sondriesi, oltre ad accompagnare i visitatori «a scoprire
tanti angoli segreti della città».
I tour e le manifestazioni
Campagna “social”
Il primo appuntamento è fissato per metà maggio, fanno
sapere dal municipio, con due
serie di visite, una fra primavera ed estate, l’altra nel periodo autunnale: come l’anno
scorso, torneranno i tour speciali proposti in occasione di
manifestazioni ed eventi, ma
anche le serate di “Ti racconto Sondrio” inserite nel calendario dell’animazione
estiva, che lo scorso anno
hanno raccolto un buon successo di pubblico.
Non mancherà poi l’appuntamento a Castel Masegra, che lo scorso anno nella
serata di Calici di stelle «ha
visto la partecipazione di oltre cinquecento persone», ricordano da palazzo Pretorio,
Per la promozione di “Ti racconto Sondrio”, poi, palazzo
Pretorio utilizzerà i canali
“classici”, con volantini e depliant che verranno distribuiti anche in alberghi, bed and
breakfast e altre strutture ricettive, ma sfrutterà anche
web e social network: «Le informazioni saranno diffuse
attraverso il sito tematico dedicato agli eventi – spiega la
dirigente del Comune Stefania Stoppani - e tramite Facebook e Twitter. Da qualche
tempo siamo presenti anche
su Instagram e di recente abbiamo attivato un canale YouTube, altri strumenti utili per
la promozione via web di manifestazioni e iniziative che
verranno realizzate in città».
Trattori di ogni epoca
in mostra a Forcola
L’evento
Valtellina Vintage Tractor
ha organizzato un evento
da non perdere
Anche per i non addetti
Dopo il partecipatissimo raduno dei trattori tenutosi
fra Teglio e Ponte in Valtellina lo
scorso anno, si torna a parlare di
trattori, simbolo della tradizione contadina della provincia.
Domenica si terrà, infatti,
un’esposizione di trattori di ogni
epoca e di mezzi di fatica in ge-
L’edizione 2014 a Teglio
nere per organizzazione di Valtellina Vintage Tractor. La location è quella del piazzale del ristorante La Brace a Forcola che
si presta, visto lo spazio, alla manifestazione che attirerà, come
sempre, frotte di curiosi.
Dopo l’apertura delle iscrizioni e l’allineamento dei mezzi
con suddivisione per epoca e tipologia, a mezzogiorno e mezzo
ci sarà la grigliata del contadino,
mentre alle 14,30 seguirà la sfilata sul piazzale con anche dimostrazioni tecniche. Eccezionalmente, per la prima volta in provincia di Sondrio, verrà esposto
e si potrà ammirare in funzione
un trattore a vapore Marshall
Sons & C. costruito in Inghilterra nel 1910.
C. Cas.
Le visite guidate non sono interessanti solo per i turisti ma anche per i residenti
Alberi pericolanti in via Maffei
Il Comune li sostituirà presto
Dopo la sistemazione del marciapiede in via Maffei arrivano altri cantieri,
questa volta per tagliare e sostituire alcuni alberi e migliorare così il polmone verde
della città.
Proprio nel corso della sistemazione del passaggio pedonale avviata nelle scorse
settimane dal Comune, infatti, i tecnici hanno individuato
un problema di stabilità nelle
piante esistenti accanto al
marciapiede. E purtroppo
non è possibile intervenire
per curare gli alberi: la solu-
zione sarà l’abbattimento,
con la sostituzione con altri
alberi, scelti per caratteristiche delle radici più adatte ad
una collocazione di questo tipo.
«Durante l’esecuzione dei
lavori – si legge infatti nel documento dell’ufficio tecnico
con cui viene affidata l’operazione di taglio e piantumazione - si è verificato che le piante esistenti in fregio al marciapiede si presentavano in
condizioni precarie, con radici superficiali e quindi con il
rischio di schiantare. Pertan-
to si rende necessario il loro
abbattimento e la sostituzione con nuove essenze».
L’intervento richiederà
una spesa di 4.700 euro e sarà
curato da un’azienda locale,
con inizio dei lavori nei prossimi giorni.
Anche in via Maffei, insomma, verrà parzialmente
modificato il panorama del
verde, dopo l’intervento in via
Giuliani per sfoltire il filare di
pini marittimi che danneggiavano l’asfalto per via della crescita in ampiezza delle radici.
Rubato tablet in Svizzera
Sondriese denunciata
subito presentato richiesta di
rogatoria, investendo i colleghi
della polizia di Stato. Gli agenti
si sono così recati nel negozio di
elettronica ed hanno verificato
che il tablet in loro possesso
corrispondeva a quello rubato
ed emetteva il segnale che solitamente è associato al “trova il
mio apple”.
Il Mac book era stato consegnato al negoziante con la preghiera di sbloccare il codice e di
renderlo nuovamente operativo, ma non appena l’esercente
ha ricevuto la visita degli agenti, ha intuito che qualcosa non
andava, ha consegnato il tablet
che è stato posto sotto sequestro ed ha fornito il nominativo
della cliente che lo aveva portato in negozio.
Il fatto
La donna non ha fatto i conti
con il dispositivo Apple
che rintraccia gli apparecchi
utilizzando il gps
Al negozio di elettronica del quale è cliente abituale,
si è presentata dicendo di aver
dimenticato la password di accesso, in realtà quel tablet non
era suo, ma di un cittadino svizzero al quale era stato sottratto
nei giorni scorsi in Svizzera.
Per questo una sondriese di
59 anni è stata denunciata per
ricettazione. Risalire a lei è stato facile grazie al dispositivo
che il proprietario del Mac
book aveva attivato sul suo tablet e che consente di localizzare con precisione tutti gli apparecchi Apple, mediante il Gps.
L’indagine era scattata nei
giorni scorsi dopo la denuncia
di un cittadino engadinese che
ha raccontato di aver subito il
furto dell’apparecchio elettronico il 21 marzo scorso, mentre
si trovava in un bar di Sankt
Moritz. La polizia elvetica ha
F. Bet.
LA PROVINCIA
16 Sondrio
GIOVEDÌ 31 MARZO 2016
“Caso Racchetti”
Molteni sotto accusa
dalle opposizioni
I gruppi di minoranza compatti nel lanciare l’accusa
«Il sindaco non ha mosso un dito dopo le dimissioni
Abbiamo perso una persona preparata e super partes»
FRANCESCA BETTINI
In consiglio comunale il sostegno al garante dei detenuti è stato unanime, ma la
posizione del sindaco è stata
«una stridente stonatura» rispetto all’unanimità del consiglio comunale, dopo mesi di
«inerzia spiacevole» di fronte
alle difficoltà segnalate da
Racchetti.
L’opposizione fa quadrato
Lo dicono i gruppi di opposizione, che in una nota unitaria
diffusa ieri esprimono forti
critiche all’operato e all’atteggiamento del primo cittadino
Alcide Molteni nella vicenda
che si è conclusa, come noto,
con le dimissioni che il garante
dei detenuti Francesco Racchetti ha presentato martedì
sera all’assemblea cittadina.
Firmato da Sondrio libera-
12
1 Con il suo
intervento Molteni
ha aggiunto
un elemento
di ulteriore disagio
le, Forza Italia, Sondrio anch’io, Popolari retici, Lega, Rilanciamo Sondrio e Movimento 5 stelle, il documento punta
il dito contro Molteni, che secondo i consiglieri di opposizione con il suo intervento ha
aggiunto «un ulteriore elemento di forte disagio», scrivono, «nel totale sconcerto per
la situazione venutasi a creare,
peraltro segnalata da tempo
dal garante alle autorità competenti, tra cui il sindaco e il
presidente della competente
commissione consiliare Gemma Simonini».
Tutti i consiglieri comunali intervenuti nel dibattito, sottolineano i gruppi di opposizione,
hanno espresso «sostegno e
apprezzamento della figura
del garante», tanto che all’ordine del giorno “bipartisan”
presentato ad inizio seduta si è
aggiunto anche un secondo
documento, preparato in aula,
che chiedeva a Racchetti di ritirare le dimissioni. Invece
nell’intervento di Molteni in
aula «in nessun passaggio è
stato ribadito il sostegno e la
partecipazione solidale nei
confronti del professor Rac-
chetti», affermano i consiglieri di opposizione, con «una generica disamina dell’attività
del garante» e «l’assenza di un
qualsiasi ruolo di relazione tra
amministrazione comunale
ed istituzione carceraria».
«Sindaco impassibile»
Ma c’è di più, secondo i gruppi
di minoranza, perché anche il
contesto è significativo: «Per
tutta la discussione il sindaco
è rimasto immobile, ricordando figure mitologiche egizie –
prosegue la nota -, con lo
sguardo che mai ha voluto incrociare quello del garante, seduto alla sua destra. Ancor più
imbarazzante l’assenza di una
stretta di mano, segno di stima
e di solidarietà, all’uscita dalla
sala consiliare di Racchetti».
Guardando alla vicenda e alla
sua ultima tappa, insomma,
secondo i consiglieri di opposizione il quadro risulta abbastanza chiaro: «Evidentemente – affermano nella nota - vecchie ruggini, probabilmente
legate ad una situazione da
mesi incancrenita, hanno inevitabilmente spinto un personaggio di elevato profilo mora-
Francesco Racchetti da mesi manifesta forti difficoltà nell’espletare il suo mandato di garante dei detenuti
le e culturale alle dimissioni,
soprattutto in considerazione
del fatto che non è stata intrapresa, da parte del sindaco e
della giunta, un’azione forte a
tutela dell’operato importante
del garante, sollecitata dagli
interventi di tutto il consiglio
comunale».
E per i gruppi di minoranza
c’è un passaggio delle dichiarazioni di Racchetti che dice tutto: «La denuncia del garante di
un “silenzio imbarazzante”, a
fronte di numerose sollecitazioni nel corso degli ultimi
dieci mesi con la finalità di migliorare le relazioni tra garante e direttore del carcere – rimarcano - fotografa l’inerzia
spiacevole dell’amministrazione comunale».
Il discorso di Molteni
«Non bastano
le buone
intenzioni»
«Con l’istituzione della figura del
garante dei detenuti il Comune ha
fatto una scelta importante e
storica, pensavamo che il possesso
delle buone intenzioni fosse sufficiente per portare avanti i progetti,
ma nel tempo ho imparato che ci
devono essere anche percorsi e
protocolli».
L’ha detto il sindaco Alcide Molteni
nel suo intervento in consiglio e
che ha suscitato forti critiche da
Medio
Oriente
di casa
a Castione
Camminare
fa molto bene
Gruppi in marcia
L’iniziativa
Ripartono lunedì prossimo
i venti gruppi di cammino
allestiti dall’Ats
della Montagna
Camminare fa bene
di per sè. Farlo in compagnia
aiuta a tenere il morale alto e a
socializzare. Ripartono lunedì prossimo, 4 aprile, i venti
gruppi di cammino allestiti
dall’Ats della Montagna (ex
Asl di Sondrio) sul territorio
della provincia di Sondrio,
cui, in ragione dell’allargamento territoriale della nuova azienda di programmazione dei bisogni di salute, si aggiungono i 10 gruppi di cammino già attivi sul territorio
della Valcamonica-Sebino e
che, diversamente da quanto
accade in provincia di Sondrio, restano attivi anche in
inverno.
Modello da esportare
«Stiamo lavorando ad “esportare” quest’attività così benefica per il fisico e per la psiche
anche sull’Alto Lario – assicu-
L’appuntamento
mune, e come Chiesa in Valmalenco, dove si riprende il
15, alle 14.30, dal centro sportivo di Vassalini. Ultime date
il 18 aprile, alle 14, al Pentagono di Bormio, e lo stesso giorno a Nuova Olonio, alle 14.30,
in largo V Alpini, infine, a Sondalo, si riparte il 28 aprile, alle
14, da piazza del Comune.
Dieci, come detto, i gruppi
di cammino in essere in Valcamonica e, precisamente, ad
Artogne, Berzo Demo, Breno,
Capo di Ponte, Darfo Boario
Terme, Edolo, Gratacasolo,
Ossimo, Pisogne, e Prestine.
Appuntamento domani al centro Oikos di Castione
con l’incontro “Attraversamenti
culturali” dedicato al Medio
Oriente, una serata in contrada
Gatti, che si alterna in momenti
di danza e musica, con assaggi e
approfondimenti sul tema.
Si inizia alle 20,30 con un
aperitivo direttamente dalla cucina vegetariana della fattoria
didattica Lunalpina, sede del
centro. Da gustare, specialità
della cucina persiana con una
selezione musicale della tradizione mediorientale e riti per la
celebrazione del capodanno
persiano.
Alle 21,30 si potrà assistere
alla performance del danzatore
iraniano Hadi Habibnejad, sulla
musica dal vivo di Simone Amodeo e Fakhraddin Gafarov. Musicista che concluderà la serata
con un concerto, che ha inizio alle 22,30.
Per partecipare alla serata il
costo è di 15 euro per gli adulti,
sette per i bambini sotto i 12 anni, ingresso libero per quelli sotto i tre anni. Obbligatoria è la
prenotazione, chiamando o inviando un messaggio al numero
3497443684.
E. Del.
D. Luc.
ra Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell’Ats della
Montagna -, dove non è ancora attiva, ma, a breve, i gruppi
prenderanno il via anche lì,
partendo dalla realtà di Gravedona».
Date e luoghi
Restando, quindi, in provincia
di Sondrio, le camminate di
un’ora su strade e sentieri accessibili dei diversi paesi, ripartono lunedì 4 aprile, a Mello, alle 14.30, dal piazzale della
Chiesa, a Morbegno, alla stessa ora, dal parcheggio del silos, e a Traona, alla stessa ora,
da via Vallone, parcheggio dei
Carabinieri.
Sono già iniziate e proseguono, poi, sempre al lunedì,
alle 14, a Delebio, da piazza
Santa Domenica, e alle 14.30, a
Novate Mezzola, dal parcheggio bar Bif, e a Verceia, da via
Nazionale.
Martedì 5 si riprende, invece, ad Ardenno, in piazzale
scuole Medie alle 14.30, a
Chiavenna, alle 15, a Pratogiano, a Talamona, alle 14.30, al
ponte di Paniga, e a Valmasi-
parte dell’opposizione, secondo la
quale il primo cittadino ha preso
una posizione «stridente» di
fronte alle dimissioni del garante
dei detenuti Francesco Racchetti.
In aula Molteni ha sottolineato
l’importanza del protocollo sottoscritto ai primi di marzo dai garanti
della Lombardia e dal Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, «uno strumento
che fa superare il fatto che i rapporti interpersonali possono diventare un ostacolo a portare avanti i
progetti», e ha detto di aver «fatto
qualche parte brusca, in un ruolo
che non mi competeva», nella
vicenda che ha portato alle dimissioni di Racchetti. F. BET.
I gruppi di cammino sono contagiosi e sempre più numerosi
no, alle 14.30, nel piazzale della chiesa di Cataeggio.
Mercoledì 6, si riparte a
Sondrio, alle 16, in largo Sindelfingen, e a Tirano, alle
16.15, in piazza Marinoni, e,
giovedì 7, a Piuro, alle 10, davanti alla palestra di Prosto, e
a Teglio, alle 14.30, in via Morelli 6.
Si va alla prossima settimana, invece, su altre realtà come Dubino, il cui gruppo riparte l’11 aprile, alle 14.30,
dalle vecchie scuole Elementari, come Cosio Valtellino, il
cui gruppo riparte il giorno 14,
alle 14.30, da piazza del Co-
Sondrio 17
LA PROVINCIA
GIOVEDÌ 31 MARZO 2016
Giovanni, un sorriso contro il cancro
Delebio. Il bimbo di 5 anni simbolo di una campagna di sensibilizzazione promossa dall’associazione Garavaglia
I genitori hanno raccontato la loro storia: «Lui è speciale, dopo la scoperta della malattia siamo cambiati anche noi»
MARIA CRISTINA PESCE
Il sorriso di un bambino è la cosa più importante.
Sembra scontato, quasi banale,
ma è una verità alla quale nessuno può sottrarsi nella normalità del quotidiano come in
certi, straordinari eventi destinati a cambiare una vita per
sempre. Milena e Daniele
Colli, i giovani e già coraggiosi
genitori di Giovanni, il loro
bimbo di cinque anni, lo hanno
scoperto nel modo più doloroso e terribile quando i medici
hanno diagnosticato al loro
piccolo, il cancro.
Sul palco
Nei giorni scorsi sono saliti sul
palco del Giovanni Paolo II di
Delebio per parlare della loro
esperienza e dell’associazione
Bianca Garavaglia, dal 1987 impegnata nel «promuovere studi
scientifici e cure mediche nel
campo dei tumori dell’età pediatrica, con particolare attenzione ai tumori solidi» presso
l’Istituto nazionale dei tumori
di Milano. Lo hanno fatto con
molta semplicità, parlando con
il cuore, insieme a Federica
Rasero, la mamma di Antonio
Peverelli, il ragazzo di Sorico,
anche lui strappato alla vita dal
male del secolo nel 2013, a soli
12 anni. Prima di loro, i ragazzi
delle medie e della prima superiore avevano messo in scena
“Dalle stelle alle stalle”, uno
spettacolo sull’amicizia, sugli
incontri che aprono gli occhi,
che ti offrono una prospettiva
diversa sul passato e sul futuro,
spingendo il protagonista, un
viziato e pigro principe relegato nella noia del suo castello, a
lasciare la sicurezza di una vita
comoda ed agiata, a cambiare
per sempre.
«Anche noi siamo cambiati confida Milena, la mamma del
piccolo Giovanni che ha prestato il suo volto ad una campagna di sensibilizzazione dell’associazione Bianca Garavaglia siamo cresciuti, in noi c’è la
consapevolezza del valore immenso della vita umana e per
questo stiamo lottando, aiutati
da nostro figlio che è speciale,
energia pura, come tutti i bambini nella sua situazione». Milena parla dell’esperienza all’Istituto dei tumori di Milano:
«Sembra l’ospedale più pazzo
del mondo, i medici, gli infermieri, tutti gli operatori sanita-
1 Mamma Milena:
«In noi c’è
la consapevolezza
del valore immenso
della vita umana»
1 Papà Daniele:
«È fondamentale
poter contare
su una rete
di affetti e sostegno»
Una palestra
al posto del tennis
Ecco il progetto
Castione
Costerà 340mila euro,
prevede l’edificazione
di una tensostruttura
riscaldata
Al posto del campo da
tennis, praticamente inutilizzato, il Comune di Castione intende realizzare una tensostruttura riscaldata con finalità sportive, che diventi palestra per gli alunni della vicina
scuola primaria “Tullio Bagiotti”, ragazzi che attualmente per fare ginnastica si accontentano del refettorio.
È di 340mila euro il costo
dell’opera, progettata su incarico dell’amministrazione dall’architetto Giovanni Vanoi e
dall’ingegnere Marco Scaramellini, per la realizzazione
della quale la giunta Franchetti ha presentato richiesta di finanziamento al Pirellone sul
bando 2015 per l’assegnazione
di contributi regionali in conto capitale per costruire e riqualificare impianti sportivi.
«Si tratta di impianto sportivo polivalente – spiega il sindaco Massimiliano Franchetti – quello che intendia-
Massimiliano Franchetti
mo costruire in via Vanoni, dove attualmente c’è il campo da
tennis».
Avendo constatato «che
l’attuale struttura non viene
praticamente mai utilizzata
per giocare a tennis e che gli
alunni della nostra scuola primaria sono costretti ad allenarsi in refettorio abbiamo approvato il progetto esecutivo
di questa tensostruttura riscaldata, di cui, una volta realizzata, si potrà beneficiare 12
mesi l’anno, indipendentemente dalle stagioni e dalle
ri ti accolgono con gioia, con affetto, con una grande disponibilità e professionalità per cercare di mettere a loro agio i piccoli pazienti e i genitori, per chi
viene da lontano c’è anche la
possibilità di alloggiare in città». Per Milena, la cosa più bella
è stata poter iscrivere Giovanni
alla prima elementare, la classe
che frequenterà a settembre.
L’importanza della famiglia
Papà Daniele, invece ha voluto
sottolineare l’importanza della
famiglia: «È fondamentale poter contare su una rete di affetti
e di sostegno solida, presente»
ha detto. Dopo essersi presa cura di suo figlio, adesso Federica
si prende cura degli altri, promuovendo l’associazione Garavaglia, contribuendo alla raccolta fondi per la ricerca. «Ci
sono bambini malati in ogni
paese - ha ricordato - la diffusione dei tumori infantili, purtroppo è capillare, non dimentichiamolo, per questo servono
cure sempre più efficaci e personalizzate. È difficile e costoso fare ricerca per le malattie
rare, antieconomico per le case
farmaceutiche, per questo servono soldi, molti, per finanziare studi seri». Il sorriso di Giovanni, ritratto nella palestra
dell’ospedale dove è in cura, è il
simbolo della speranza di tanti
bimbi e ragazzi malati che non
vedono l’ora di tornare a scuola,
a giocare al pallone, insomma a
fare una vita normale, esattamente come i loro coetanei.
condizioni climatiche». Di una
superficie di circa 400 metri
quadrati, «l’impianto avrà una
pavimentazione in sintetico
molto solida e resistente, sulla
quale si potrà giocare a calcetto, basket, pallavolo e anche a
tennis, all’occorrenza».
In corso d’opera, ha puntualizzato il primo cittadino, «andremo a realizzare anche degli
spogliatoi con relativi servizi
igienici, che potranno essere
utilizzati dagli alunni della
scuola primaria e raggiungibili
attraverso un passaggio coperto direttamente dall’edificio
scolastico. Tensostruttura,
che potrà ospitare altre manifestazioni di respiro popolare,
se ce ne sarà bisogno».
Dovesse la richiesta di finanziamento andare a buon fine ed essere accolta da Regione Lombardia, «il contributo
coprirà il 50% della spesa – illustra il quadro economico il
primo cittadino -, con la possibilità di coprire il restante
50% con un mutuo a tasso agevolato con l’Istituto del credito sportivo».
Nel caso in cui invece
l’istanza dovesse essere rigettata, l’amministrazione, «cercherà altri canali di finanziamento, in quanto è un progetto
a cui teniamo molto. Contiamo di poterla realizzare in
tempi, comprensibilmente
con la copertura economica,
anche stretti, al fine di consegnarla quanto prima anzitutto
agli alunni e anche alla popolazione» assicura Franchetti.
D. Luc.
Sul palco anche i ragazzi delle medie e della prima superiore con uno spettacolo teatrale
Giovanni ha prestato il suo volto a una campagna di sensibilizzazione dell’associazione Bianca Garavaglia
Immigrazione,
un incontro
con il sociologo
Poggiridenti
Domani sera
Aldo Bonomi
sarà all’oratorio
di Poggi Alto
La comunità di Poggiridenti è fra le prime in provincia ad essersi distinta per
spirito di accoglienza e generosità nei confronti dell’altro
e tutt’oggi rimane un esempio
positivo di ospitalità di un
gruppo di profughi. Sarà – ancora una volta – fucina di iniziative di sensibilizzazione.
Il gruppo missionario “Carmen con noi” promuove, venerdì primo aprile, alla parrocchia di Poggiridenti un incontro di stretta attualità con
il sociologo Aldo Bonomi. Il
titolo della serata è “Immigrazioni: fatti, cambiamenti, riflessioni”.
In particolare Bonomi affronterà il tema su quale possa
essere il contributo della comunità locale. La serata avrà
inizio alle 21 all’oratorio di
Poggi Alto. Un luogo scelto
non a caso, visto che l’oratorio
di san Fedele ospita, ormai da
mesi, alcuni profughi che so-
Il sociologo Aldo Bonomi
no stati accettati dai poggini e,
per quanto possibile, integrati, grazie al lavoro della Caritas, della parrocchia, dei volontari dell’oratorio, dei cittadini e del Comune che non si è
tirato indietro dall’elaborare
un progetto di coivolgimento
sociale dei ragazzi in alcuni lavori di manutenzione del verde e del paese.
Arianna Gualteroni che, insieme alla responsabile del
centro di accoglienza di Poggi,
segue i ragazzi, tramite il bollettino parrocchiale, fa sapere
che dopo un lungo soggiorno
tre giovani nigeriani cristiani,
hanno lasciato Poggiridenti,
diretti verso altre mete nazionali e non. Rimangono a Poggi
Muhammed del Gambia,
Alieu del Senegal che proseguono per il secondo anno
scolastico la formazione al
centro di formazione adulti a
Sondrio. Muhammed ha già
conseguito il diploma di secondaria superiore di primo
grado lo scorso giugno e studia
italiano avanzato, mentre
Alieu si prepara per dare lo
stesso diploma il prossimo
giugno. Entrambi attendono
l’esito dei ricorsi a breve per
poter ottenere la possibilità di
vivere e lavorare in Italia o in
un altro Stato europeo. In autunno, invece, sono arrivati
dal Pakistan Faisal e Mohamed, che frequentano il corso
di lingua italiana base a Sondrio in attesa della Commissione di valutazione. «Attualmente gli ospiti sono, quindi,
quattro – precisa Gualteroni –
e l’integrazione procede. Tutti loro ringraziano il parroco
don Livio De Petri, la parrocchia, gli abitanti e i volontari
per la disponibilità che viene
dimostrata e per l’aiuto che è
sicuramente concreto e continuo».
Un’altra occasione per aprire gli orizzonti, per riflettere e
parlare della gestione dei profughi in provincia sarà offerta,
dunque, dall’incontro con Bonomi cui tutti sono invitati a
partecipare.
C. Cas.
18 Sondrio
LA PROVINCIA
GIOVEDÌ 31 MARZO 2016
Frana in Valmasino, in arrivo 2,6 milioni
Dissesto. La Regione ha stanziato in totale 15 milioni di euro di cui la fetta più consistente va a Cataeggio
Il sindaco Iobizzi soddisfatto: «Il rischio è ancora alto e le opere preventivate ora devono iniziare subito»
VALMASINO
SABRINA GHELFI
«È stata dura, ma ce
l’abbiamo fatta. Con l’ufficializzazione da parte della Regione dell’arrivo dei fondi,
possiamo portare avanti la
messa in sicurezza della valle.
Il rischio sul fronte nuovi cedimenti c’è e le opere preventivate devono iniziare subito, a
partire dalla totale messa in sicurezza dell’abitato, ma anche
dell’area in cui si muoveranno
gli addetti ai lavori nel corso
degli interventi sul versante».
Sindaco più sereno
È indubbiamente soddisfatto
il sindaco di Valmasino, Domenico Iobizzi, per la destinazione di 2,6 milioni di euro
utili alla messa in sicurezza
dell’abitato di Cataeggio colpito dai crolli del versante Scaiun, dal quale ha avuto origine
il dissesto idrogeologico che, a
più riprese, ha scaricato materiale dalla montagna a partire
dall’inizio dell’anno. La tenuta
del versante sopra il centro
abitato di Cataeggio si è evidenziata in tutta la sua fragilità nei mesi scorsi con i danni
provocati sulla strada comunale, a una vecchia abitazione
sfondata da un masso e da un
cedimento corposo che ha
portato il materiale franato a
pochi metri dalla scuola, dal
municipio e dalle case che si
trovano nella parte alta del paese, costringendo il Comune a
evacuare 48 residenti delle zo-
ne sottostanti lo smottamento. Per riparare e contenere i
danni sono stati da subito attivati i lavori di somma urgenza
(il vallo paramassi, le recinzioni, i muri di contenimento),
ma l’instabilità è un fenomeno
insito nella geologia di questa
fetta di montagna. Per questo
le risorse messe a disposizione
dalla Regione saranno utili a
proseguire la messa in sicurezza della vallata.
Il Pirellone ha stanziato 15
milioni di euro per finanziare
29 interventi «per la prevenzione del rischio idrogeologico. Questi fondi permetteranno di proteggere da frane e alluvioni i centri abitati che si
trovano in zone particolarmente esposte», dice l’assessore regionale al Territorio,
urbanistica e difesa del suolo,
Viviana Beccalossi, annun-
1 L’assessore
Baccalossi: «Così
i centri abitati
potranno proteggersi
dalle frane»
1 Il sottosegretario
Parolo: «Ringrazio
la giunta per
il piano di tutela
sulla Valmasino»
ciando l’approvazione da parte della giunta del “Programma di interventi strutturali e
prioritari nelle aree a rischio
idrogeologico molto elevato
nonché conseguenti a calamità naturali”.
Sicurezza più vicina
La fetta più consistente di
queste risorse è indirizzata
proprio alla Valmasino. «Con
lo stanziamento di 2,6 milioni
di euro per l’intervento di
messa in sicurezza dell’abitato
di Cataeggio, garantiamo non
solo il ripristino del territorio,
ma anche una sua stabilizzazione, mettendo il più possibile la popolazione della valle al
riparo da nuovi rischi - è il
commento di Ugo Parolo,
sottosegretario regionale con
delega alle Politiche per la
montagna -. L’intervento è
tanto più importante, se si
considera che il territorio è
stato colpito a gennaio da ingenti smottamenti di rocce,
alberi e materiale per 5mila
metri cubi, che hanno messo
in pericolo la popolazione e
costretto diverse famiglie ad
abbandonare le proprie abitazioni».
E aggiunge: «Desidero ringraziare la giunta per questo
Piano di tutela del nostro territorio e, in particolare, per
l’intervento in Valmasino, sicuro che questa azione garantirà nuove misure di sicurezza
e un continuo monitoraggio
dell’intera area».
Era partita dal fronte sopra il paese la frana che ha portato a gennaio 5mila metri cubi di sassi a valle
Il masso caduto su una casa abbandonata alle porte del paese
Il sindaco Domenico Iobizzi
19
LA PROVINCIA
GIOVEDÌ 31 MARZO 2016
Primo Piano
Apre l’archivio di Giulio Spini
La memoria della Valle a portata di tutti
L’iniziativa. Riordinata e catalogata l’immensa raccolta di documentazione dell’uomo politico morbegnese
Dalla Resistenza alla ricostruzione del Dopoguerra, nelle sue carte la storia contemporanea della nostra terra
ELISABETTA DEL CURTO
È toccato a un “pool” di
donne, quelle in cui Giulio Spini, politico, storico e intellettuale morbegnese credeva tanto,
riordinare il suo immenso archivio, oggi custodito nei locali
dell’Istituto sondriese per la
storia della Resistenza e dell’Età
contemporanea, nel palazzo del
Bim di Sondrio, e consultabile
con le modalità previste da tutti
gli istituti della Resistenza, in
termini di tutela della privacy e
di decorso del lasso di tempo
propedeutico alla visione documentale.
Archivio presentato ieri mattina ai media nella sala Vanoni
del Bim, dalle curatrici dell’intervento, ovvero Fausta Messa,
direttore dell’Istituto sondriese
per la storia della Resistenza e
dell’Età contemporanea, Alfonsina Pizzatti, membro del
direttivo dell’Istituto e studiosa,
Rita Pezzola, archivista, coordinatrice dell’intero lavoro di
riordino della documentazione,
e Ombretta Rossi che ha supportato il pool di studiose nei
quattro anni necessari a completare il lavoro.
Loro affidato, con convinzione, dagli eredi di Giulio Spini,
morto a Morbegno il 24 agosto
2009 all’età di 88 anni, ovvero
i figli Giorgio, Guido, Mario,
Concetta e Piera, queste ultime presenti alla conferenza
stampa.
«Ci teneva molto»
«Sapevamo fin da piccoli quanto
il papà tenesse al suo archivio
documentale - hanno ricordato
Piera e Concetta -. Lo avevamo
capito dalla precisione con cui
esigeva che ritagliassimo gli articoli di giornale. Spesso, poi,
raccontandoci del suo passato,
si serviva di documenti raccolti
e conservati a testimonianza
della vita famigliare, ma anche
delle esperienze umane, politiche e sociali che aveva vissuto.
Per questo quando, attraverso
la dottoressa Rita Pezzola, la
Soprintendenza archivistica per
la Lombardia ci fece sapere che
intendeva visionare l’archivio
per avviare un procedimento di
dichiarazione di interesse storico, pensammo che fosse cosa
buona rendere pubblica l’eredi-
tà di memoria e di cultura lasciato da nostro padre».
A quel punto gli eredi Spini
hanno pensato fosse cosa logica
chiedere proprio all’Istituto
sondriese per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea di condividere il progetto
«dato che nostro padre è stato
– hanno chiarito le figlie – promotore dell’Istituto e suo collaboratore per anni, e considerato
che l’Istituto svolge un lavoro
prezioso per la raccolta, conservazione e divulgazione del materiale documentario sulla storia della Resistenza e del Novecento, e, non ultimo,degli ideali
di giustizia, libertà e democrazia
per cui nostro padre ha combattuto».
Il ruolo della Soprintendenza
Se pochi mesi dopo la morte di
Giulio Spini, quindi, la Soprintendenza aveva inoltrato tale
richiesta agli eredi del suo patrimonio storico-documentale, già
nel febbraio del 2010 gli eredi
Spini avevano chiesto all’Istituto di accogliere le carte del padre
in comodato d’uso, accettate il
giorno successivo. Risale poi al
primo ottobre dello stesso anno
la dichiarazione, da parte della
Soprintendenza, del particolare
interesse storico dell’archivio
Spini, le cui carte, nell’agosto
dell’anno successivo, sono state
trasferite da Morbegno a Sondrio, prima in un locale della
Banca Popolare, quindi, nell’agosto del 2012, nell’attuale sede presso l’Istituto, nel palazzo
del Bim, con inizio del lavoro di
riordino reso possibile grazie al
finanziamento di 31mila euro,
da parte delle Fondazioni Creval e ProValtellina.
«Lo Stato, attraverso la Soprintendenza archivistica, ha
riconosciuto l’eccezionalità del
personaggio Giulio Spini, e la
monumentalità, in termini di
memoria storica, della sua documentazione, di valenza sovralocale – ha sottolineato Rita
Pezzoli – e tale da non dover
subire alcuna dispersione. Di
qui l’archiviazione con metodo
storico, di 984 fascicoli, distinti
in 180 faldoni, riferiti, per lo più,
al XX secolo, ma con documenti,
soprattutto di famiglia, anche
antecedenti, a partire dal 1759».
La famiglia, la scuola
e la politica: una vita
divisa in tre faldoni
Avrebbe sempre voluto mettere ordine, fra le sue
carte, Giulio Spini, ma era
troppo preso da mille impegni
e interessi e, alla fine, il compito è toccato ad altri. Professionisti, da questo punto di vista,
perché Rita Pezzola fa questo
di mestiere e ha seguito un metodo «rigorosamente storico –
assicura – frutto di studio meticoloso, scelte ponderate, ri-
spetto per le intenzioni già
espresse, in vario modo, da Spini che aveva già organizzato i
documenti in piccoli nuclei,
disseminando sulle carte dei
segni riconoscitivi tali da farne
comprendere il “percorso”».
Va da sé che ne sono sortite
quattro sezioni, una denominata dallo stesso Spini “Archivio famigliare”, in cui le sue
scritture si saldano a quelle del
Da sinistra: Piera Spini, Alfonsina Pizzatti, Fausta Messa, Rita Pezzola e Concetta Spini
Giulio Spini
Nel 1968, con la fascia di sindaco e Aldo Moro
L’impegno e la passione
Con Vanoni e Saraceno
mini di partecipazione, dapprima, alla lotta per la Resistenza dal nazifascismo, in posizione anche fortemente critica rispetto a comandanti partigiani poco inclini ad andare
per il sottile nel raggiungere i
loro scopi, senza, cioè, prestare attenzione alle conseguenze sulla popolazione civile, e,
poi, alla partecipazione alla
formazione della Democrazia
Cristiana in provincia.
Alfonsina Pizzatti ha anche ricordato che «una volta
Spini - ha detto – ci ha assicurato di essere sceso a Roma, invitato da Vanoni, con l’intento
di portare avanti lì, la sua azione politica, ma di esser tornato
Non solo l’archivio
storico documentale di Giulio
Spini, ma anche la sua biblioteca, almeno per quanto concerne i libri di economia, filosofia, politica, pedagogia e storia, sono conservati dentro il
palazzo del Bim di Sondrio,
seppur nella vicina Biblioteca
Credaro della Banca Popolare
di Sondrio.
Si tratta di uno spaccato significativo della storia della
provincia di Sondrio, consul-
bisnonno Pietro, del nonno
Bonifacio e di papà Giuseppe,
una denominata “Archivio politico” in cui sono raccolte le
carte riferite alla partecipazione di Spini alla Resistenza come partigiano, ufficiale della
Prima Divisione Garibaldi della Lombardia, alla fondazione
della Democrazia Cristiana in
provincia, alla militanza nel
partito, e all’esercizio dell’attività amministrativa, come vicesindaco e sindaco di Morbegno.
La terza sezione, ancora, è
denominata “Archivio scuola”
e riunisce le carte che testimoniano della professione di insegnante, prima, e di direttore
didattico nella scuola Elementare, poi, e, infine, c’è la sezione
“Archivio storico” in cui si tro-
tabile raggiungendo il palazzo
del Bim o, on line, sui rispettivi
siti, dal momento che Giulio
Spini ha avuto un ruolo fondamentale negli assetti politici
della nostra valle e non solo,
stanti anche le forti amicizie
intessute, agli albori della Repubblica, con Ezio Vanoni,
Pasquale Saraceno e altri illustri esponenti della politica e
dell’intellighenzia dell’epoca.
Spini, del resto, ha fatto la
storia del nostro paese, in ter-
indietro subito, la sera stessa,
con la sua macchina da scrivere appresso come fosse una
“24ore”. Roma non faceva per
lui». Spini, quindi, ha scelto di
agire in provincia, con ottica,
però, di apertura totale sul
mondo. È diventato segretario
provinciale della Dc nel 1948,
si è sposato, è diventato padre,
e, poi, vicesindaco di Morbegno, dal ’60 al ’64, con Annibale Caccia Dominioni, e sindaco negli 11 anni successivi. Nel
’77 è stato eletto presidente
della Comunità Montana Valtellina. Per anni ha anche diretto il Corriere della Valtellina.
E.Del.
va una miriade di documenti
su ricerche di storia locale condotte da Spini.
«Ho conosciuto, soprattutto, lo Spini politico - ha precisato Alfonsina Pizzatti, sua “allieva”, da questo punto di vista
-, ma ammetto che tuffarmi in
questo lavoro di studio e archiviazione mi ha aperto un mondo. È venuta fuori tutta la sua
onestà intellettuale, ma a stupirmi di più è stata la sua curiosità, il lasciar correre la mente
su terreni sconosciuti. Uno
Spini capace, con lo pseudonimo Pierre, di firmare una novella dal titolo inglese “Bright
star” (Stella brillante), sulla
terza pagina del Corriere della
Valtellina dell’epoca, grondante sentimento, incredibile...».
Giulio Spini con Ezio Vanoni a un incontro pubblico al teatro Pedretti
E. Del
LA PROVINCIA
22
GIOVEDÌ 31 MARZO 2016
Tirano e Alta Valle
Contributi revocati
«Un’ingiustizia
contro la minoranza»
La protesta. Il sindaco di Lovero critico nei confronti
della Comunità montana per i tagli alle opere non finite
«A noi cancellati 200mila euro per un progetto in corso»
LOVERO
CLARA CASTOLDI
«Altro che equità. Qui
si vogliono colpire i Comuni di
minoranza, senza neppure
averli coinvolti».
Suona così la presa di posizione del sindaco di Lovero,
Annamaria Saligari, alla revoca dei contributi decisa dalla
Comunità montana a fronte
della mancata consegna della
documentazione progettuale
conclusiva da parte di alcuni
Comuni del mandamento.
«Nessun incontro»
«Non c’è stata nessuna proposta di incontro con i sindaci del
gruppo di minoranza per capire
la valenza delle opere non ancora realizzate - spiega Saligari -.
Nessun approfondimento per
capire a quale punto fosse l’iter
progettuale, nessuna riflessione su quante e quali problematiche potessero averne ritardato la realizzazione, né sulle conseguenze che avrebbe avuto su
un territorio e sui suoi cittadini
la revoca di quegli ingenti contributi. Troppo facile limitare
tutto ad una superficiale constatazione di termini scaduti.
La Comunità Montana è chiamata ad assolvere ben altro
ruolo, quello di assicurare un
supporto ai Comuni e ai cittadini».
Saligari, in particolare, punta il dito contro la «disparità» di
trattamento che si è evidenziato con la revoca del contributo
di 200mila al Comune di Lovero per la realizzazione della
strada di Spin - il cui costo complessivo era lievitato da
280mila euro a 316mila euro sulla base delle tempistiche di
realizzazione che «stride con la
volontà dell’esecutivo di supportare e addirittura di finanziare con maggiori fondi la strada del Piazzun in Comune di Tirano - afferma -, il cui protocollo d’intesa prevedeva la realizzazione delle opere entro il 31
dicembre 2015, tempistiche
pertanto da ritenersi scadute.
Se l’esecutivo dell’ente ha ritenuto di portare avanti un’opera
nel Comune di Tirano anche al
di là dei tempi fissati, mi chiedo
per quale motivo questo criterio non sia stato usato per la
strada di Spin di Lovero, opera
fondamentale per lo sviluppo
edificatorio del paese che, per
essere realizzata, ha dovuto attendere di essere recepita nel
nuovo Piano di governo del territorio pubblicato a luglio del
2015».
«Iter avanzato»
«Me lo chiedo - conclude - soprattutto alla luce del fatto che
Lovero ha continuato a portare
avanti quell’opera fino ad approvarne il progetto definitivo
a febbraio di quest’anno, dimostrazione del fatto che l’iter era
avanzato». Saligari si riserva di
far verificare nelle sedi opportune la correttezza dell’atto di
revoca assunto dalla giunta esecutiva dell’ente mandamentale.
Il sindaco di Lovero, Annamaria Saligari
La polemica
«Tagli selettivi per favorire
i Comuni di maggioranza»
Il sindaco di Lovero ed ex presidente della Cm, Annamaria Saligari,
snocciola i dati che dimostrano
come l’atto di revoca dei contributi
«sia volto a colpire solo i Comuni di
minoranza. L’azzeramento dei
contributi è destinato a ripercuotersi in modo grave sui Comuni di
Lovero, Vervio e Aprica ai quali
viene preclusa la possibilità di
realizzare opere di rilievo, mentre
risulta ininfluente per i Comuni di
Tovo Sant’Agata e di Grosio (entrambi di maggioranza, nda) che si
A “Ciamà l’erba”, ma c’è ancora la neve
Aprica
Escursione sui campi da sci
dei bambini dell’asilo statale
con il campanello
e il mantello
Simpatica iniziativa
all’insegna della tradizione popolare, quella che ha coinvolto
gli studenti della scuola dell’infanzia statale “Anna Camparada” di Aprica.
I piccoli hanno partecipato al
“Ciamà l’erba”, direttamente
sui cumuli di neve delle piste
imbiancate. E sorpresi sono apparsi sia i turisti, sia buona parte
dei compaesani, che si sono affacciati ai balconi e sono scesi
per strada ad applaudire il corteo dei piccoli, tutti muniti di
mini campanacci. Tra la fierezza per il compito assegnato, il divertimento per la novità e un po’
d’impaccio, più di trenta bambini accompagnati dalle maestre
in costume locale, hanno raggiunto in successione piazza del
Palabione, i campetti, San Pietro e da corso Roma sono infine
tornati alla scuola. Agitando i
La foto di gruppo
vedono revocare contributi legati
ad opere pubbliche che già non
rientravano più nella sfera d’azione dei Comuni medesimi - dice
Saligari -. Per quanto riguarda la
centralina sull’acquedotto comunale di Tovo, l’amministrazione
Canali aveva precedentemente
scelto di affidarne la realizzazione
ad un soggetto terzo diverso dal
Comune che, pertanto, non poteva
più essere beneficiario del relativo
contributo». Stesso ragionamento
vale per il Comune di Grosio, in
loro piccoli strumenti musicali
per tutto il tempo, hanno creato
un gioioso concerto e attirato
un piccolo seguito che li ha accompagnati a tratti. Oltre a portare il campanello per mano,
ognuno indossava una mantellina di diverso colore a seconda
dell’età e in testa una corona di
carta verde con disegni di fiori
variopinti, proprio a significare
la primavera.
Intanto le piste, dove i bambini si sono esibiti nel loro concerto di primavera, hanno ospitato nel week end appena trascorso un tris di gare pasquali
che hanno omaggiato i partecipanti di un uovo di cioccolato.
C. Cas.
La creatività si impara nei laboratori del museo civico
Bormio
Tre incontri, di giovedì,
per sbizzarrirsi
e mettersi in gioco
in attività artistiche
Il mese di aprile, al
museo civico di Bormio, sarà
dedicato alla fantasia ed alla
creatività. Numerosi, infatti, gli
appuntamenti in calendario a
partire da giovedì 7 aprile, dalle
17 alle 18.30, con il laboratorio
per bambini “a tutto jeans” ovvero la preparazione di un
jeans-grembiule. La partecipazione all’attività, a numero
chiuso, prevede l’iscrizione obbligatoria e il versamento di una
quota pari a 1 euro. Le iscrizioni
si raccolgono presso la biblioteca civica di Bormio; si ricorda ai
partecipanti di portare un paio
di vecchi jeans da riciclare. Dedicata agli adulti, invece, la serie
di attività artistico-ricreative “a
tempo libero”. Filo conduttore
degli incontri, curati da Francesca Mogavero, sarà l’arte del
riciclo. Il 7 aprile, dalle 20.30 alle 23, “come trasformare vecchie t-shirt in collane, bracciali
e sciarpe all’ultima moda”. Giovedì 14 aprile, invece, idee su come trasformare flaconi di pla-
stica vuoti in contenitori non
solo utili ma anche belli mentre
la settimana successiva, il 21
aprile, “Sai fare qualcosa di speciale? Metti il tuo sapere a disposizione degli altri”. Chi vorrà mettersi in gioco dovrà contattare il museo entro il 7 aprile
per definire l’attività che da proporre ai partecipanti. Gli incontri si terranno, sempre al medesimo orario, presso la sc’tua
granda di Palazzo De Simoni. Le
iscrizioni si raccolgono all’ufficio cultura del comune di Bormio (tel. 0342 912205). Il costo,
per ogni lezione, è di 10 euro.
Il museo di Bormio
D. Gur.
quanto i 118mila euro revocati
riguardavano lavori di rifacimento
dell’acquedotto e della fognatura
che, dal 2014, rientrano nelle opere
di competenza dell’Ato.
«Come da dichiarazioni del presidente, Gian Antonio Pini, nel nuovo
bilancio di previsione - conclude il
sindaco - è già stata prevista un’implementazione dell’opera di collegamento Grosio – Sondalo del
Sentiero Valtellina che passa da
una previsione di 250mila euro ad
una di 460mila, con un impegno
economico da parte dell’ente
mandamentale che supera ampiamente l’importo del contributo
revocato al Comune di Grosio sul
quale l’opera ricade». 1 C. CAS.
“Portoghese”
in albergo
Denunciato
e condannato
Bormio
Aveva prenotato una
camera al Park Hotel di Bormio
e si era trattenuto per 5 giorni a
pensione completa. Quando è
giunto il momento del ceck out
si è dileguato, senza pagare il
conto Ma non l’ha fatta franca:
Attilio Guerrieo, del ’65 di
Cusano Milanino, è stato condannato dal Tribunale di Sondrio a sei mesi di reclusione.
Medesima sentenza - ma
con l’aggiunta di 300 euro di
multa, oltre al pagamento delle
spese processuali, è stata inflitta a Jean Louis Flamen, cittadino francese del ’61. L’uomo, il
20 aprile di tre anni fa, aveva
messo a segno un furto all’interno dell’Hotel Silvestri di Livigno. Approfittando dell’assenza di una coppia di clienti che si trovava in sala da pranzo
- si era introdotto nella loro
stanza ed aveva prelevato 1800
euro in contanti nonchè le
chiavi di una Mercedes classe C
coupé con la quale si è allontanato in tutta fretta. L’auto l’abbandonò a Villa di Tirano, ma
non fece molta strada lo stesso
perchè una pattuglia della Polizia stradale lo intercettò e lo arrestò.
LA PROVINCIA
Tirano 23
GIOVEDÌ 31 MARZO 2016
Pasquali a Bormio
Sfalcio dei prati in quota Una “macchina”
Niente multa ai ritardatari in perfetta forma
Grosio. Scade oggi il termine per il taglio dell’erba imposto dal Comune
Ma l’assessore sposa la linea morbida: «Per ora nessuna ammenda»
GROSIO
PAOLO GHILOTTI
Quest’anno a Grosio le
pulizie di primavera le ha ordinate il Comune. Un paio di mesi
fa l’amministrazione comunale
aveva indicato la scadenza del 31
marzo affinché i cittadini provvedessero alla sistemazione di
prati incolti, il cui sviluppo vegetativo avrebbe potuto infestare
le strade.
A coloro che non avessero
provveduto all’opera, pene pesanti: una sanzione di 500 euro
e poi il conto del lavoro non svolto che nel frattempo sarebbe stato eseguito da una cooperativa.
La sfilata in costume tradizionale
Bormio
Migliaia di foto
dei protagonisti
sono state caricate
sui social network
La novità
Ma quando ormai la scadenza è
arrivata, l’assessore all’agricoltura Giovanni Sassella sposa la
linea morbida: «Nessuna multa
a chi non ha sistemato, le valutazioni le faremo con l’inizio dell’anno agricolo il mese di agosto,
allora vedremo chi ha falciato i
prati ed invece chi li ha lasciati
incolti e quindi provvederemo
all’applicazione del regolamento».
Fautrice dell’operazione
“prati puliti” è stata il consigliere
comunale Angela Iemoli, imprenditrice agricola: « Devo dire
che il monito e la scadenza del 31
marzo sono serviti perché effettivamente ho visto che dei prati
sono stati sistemati. Sinceramente ne ho visti anche altri nei
quali non è stata apportata alcuna miglioria. Ovviamente lo scopo della scadenza comunale era
quella di spronare i cittadini ad
occuparsi dei loro fondi. Il fatto
che dopo il 31 marzo non saranno presi subito provvedimenti
con chi non ha fatto nulla, non
vorrei suonasse come una beffa
Pascoli in Valgrosina
«Le valutazioni
le faremo
con l’inizio
dell’anno agricolo
ad agosto»
«Lo scopo
della scadenza
è di spronare
i cittadini
ad intervenire»
6
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Affitto Case
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Guardia, per ampliamento proprio
per chi ha invece lavorato». L’obbligo di sistemare i prati non è
stato visto esclusivamente in
chiave punitiva dalla popolazione.
Chi non è in grado di provvedere direttamente alla pulizia
dei prati perché non ha i mezzi
agricoli necessari dovrà pagare
qualcuno che possa eseguire lo
sfalcio.
In Valgrosina e sul Mortirolo
«Sarebbe positivo che anche a
Grosio nascesse una cooperativa
che si occupi di questi lavori agricoli e magari della pulizia del
bosco in maniera tale da dare
l’opportunità da un lato alla popolazione di sgravarsi di certi
obblighi e da un lato, magari offire un’occupazione più lunga, so-
organico seleziona giovani diplomati da avviare alla professione di
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lo per fare un esempio, ai nostri
concittadini che durante l’estate
lavorano per il Comune attraverso i voucher - è opinione diffusa tra i cittadini -. Sicuramente
ci sarebbe lavoro per tutto l’anno».
Per quanto riguarda invece lo
sfalcio nelle vallate della Valgrosina e su monti del Mortirolo,
anche qui il fenomeno dell’abbandono dei terreni è sempre
più diffuso, l’amministrazione
comunale aveva provveduto ad
un riunione con gli agricoltori in
sala consiliare.
Anche in questo caso, ma
semplicemente perché l’erba
cresce in estate in montagna, il
discorso è rimandato alla bella
stagione per scoprire chi continua l’attività e chi smette.
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Dipartimento Vendite. Il candidato
avrà come obiettivo l’attività di
profilazione clienti e della loro attività di spedizione, oltre alla gestione del CRM aziendale per il lavoro svolto. La figura ideale è
spigliata, intraprendente e con attitudine al lavoro sotto stress. Lo
stage/tirocinio durerà 3 mesi, ora-
Migliaia di fotografie
pubblicate su Facebook per celebrare un grande evento,
quello dei Pasquali di Bormio,
iniziativa promossa dall’associazione “I Reparti di Bormio”
che coinvolge non solo la Magnifica Terra ma anche numerose persone del comprensorio.
Perché partecipare in costume alla sfilata della domenica
mattina, è un rituale al quale
nessuno vuole rinunciare.
Centinaia i “pasqualini” che
hanno indossato il costume tipico contribuendo così a rendere ancor più magica l’atmosfera. Lo testimoniano quegli
innumerevoli scatti, soprattutto quelli dedicati ai bambini
portati in piazza nella gerla,
nelle carrozzine di legno di un
tempo, spinti nelle carriole oppure intenti a mangiarsi un
pezzo di pan di segale o a
schiacciare un sonnellino. Perché fin dai pochi mesi di vita ai
rio part-time, sarà retribuito e con
possibilità di inserimento futuro.
Per candidature:
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parlata lingua inglese, capacità di
lavorare per obiettivi, disponibilità
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spiccata capacità logica, analisi,
sintesi, conoscenza scritta e parlata
lingua inglese, conoscenza software grafici/Rip, capacità di lavorare in team, disponibilità a viaggiare e trasferte. L’inserimento
avverrà con contratto a tempo indeterminato e l’inquadramento
sarà commisurato all’esperienza
maturata nel ruolo. Le candidature
provenienti dal settore avranno titolo preferenziale. Inviare curriculum a: [email protected]
Domande
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lavoro presso condomini, residence: disponibilità immediata,
esperienza, referenze, part/fulltime 333.3891465 no numeri sconosciuti.
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novant’anni d’età, l’importante è partecipare, dare il proprio
contributo all’imponente kermesse. Intere famiglie e generazioni al completo si sono
presentate puntuali all’appuntamento che ricorderanno per
molto tempo. Un’edizione,
quella del 2016, caratterizzata
da un livello qualitativo delle
portantine probabilmente mai
raggiunto in passato, opere
contraddistinte da puntuali riflessioni religiose.
Nell’anno dedicato alla divina misericordia non potevano
mancare numerosi approfondimenti su questo tema e sulle
relative opere di misericordia
corporale e spirituale come
pure ampio spazio alle puntualizzazioni di papa Francesco.
Lunedì sera, alle 19, la piazza
del Kuerc si è svuotata ed i rappresentanti dei vari reparti
hanno portato via le proprie
opere: alcune saranno esposte
al di fuori di esercizi commerciali ed attività mentre qualche
pezzo farà bella mostra di sé
nei giardini e nelle aiuole pubbliche anche perché, le parole
d’ordine dell’iniziativa, sono:
“è vietato riciclare”.
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tale, offresi full- time. Tel.
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24
LA PROVINCIA
GIOVEDÌ 31 MARZO 2016
Morbegno e Bassa Valle
«La Chiocciola, al parco regna il degrado»
Verde pubblico. I cittadini, gran parte genitori frequentatori dell’area con i figli, hanno documentato lo sporco
L’assessore D’Agata: «Sappiamo dei danni e dei rifiuti in giro, vorrà dire che chiuderemo i giardini la notte»
MORBEGNO
SABRINA GHELFI
Sporcizia e vandalismi al parco giochi “La chiocciola” di Morbegno: i residenti
pensano a una raccolta firme
per denunciare una situazione
di incuria «che perdura da troppo tempo».
I cittadini protestano
L’amministrazione comunale,
che sta mettendo mano anche a
questo spazio verde dedicato ai
bambini, è a conoscenza delle
condizioni di degrado e propone la chiusura serale del parchetto per «mettere un freno
all’inciviltà di chi non rispetta
un bene che è di tutti», dice l’assessore Claudio D’Agata. Non
è un bersaglio nuovo a vandalismi il parco giochi vicino al cavalcavia di via Forestale. A ripetizione nel tempo è stato preso
di mira da gesti incivili, ma ora
la protesta di chi lo frequenta si
è diffusa oltre il circondario. Lo
testimoniano anche le discussioni sulle pagine pubbliche dei
social network dove si moltiplicano le rimostranze di genitori,
famiglie, ma in generale dei
morbegnesi. Nel parco è stato
trovato di tutto, dai giochi distrutti sino ai cocci di bottiglia,
dagli escrementi ai rami abbandonati nel verde. «Tra giochi
rotti, il prato pieno di vetri di
bottiglie di birra, spazzatura a
terra, veramente non c’è limite
allo schifo - si legge su Facebook
-. Oltre, naturalmente, alle cacche di cane lasciate in bella vista. Forse ci vorrebbe un po’ di
videosorveglianza in più».
«Sotto i pini c’è di tutto, più che
un parco è una discarica», dice
qualcun altro dalla stessa pagina.
L’intervento del Comune
Da qui lo sconcerto per il degrado, ma anche la preoccupazione per un’area frequentata dai
propri figli. «La situazione è nota e stiamo intervenendo. Qui
come in altri parchi trascurati
negli anni - afferma D’Agata -.
Innanzitutto sono stati eseguiti
lavori da parte di una ditta del
gas nei pressi del parco: sono
stati raggiunti da richiamo per
non avere ripristinato le condizioni precedenti alle opere. Poi
la ditta che si sta occupando ora
del verde cittadino è partita con
la pulizia e il taglio dei rami de-
12
1 All’inciviltà
purtroppo
non c’è limite,
ho verificato
io stesso la situazione
gli alberi che saranno rimossi
dall’area. Siamo al corrente della stato dei giochi, come la carrucola e provvederemo, come
abbiamo fatto in via Ghisla, a un
controllo accurato e una volta
reperiti i fondi, provvederemo
alla sistemazione o sostituzione». E continua: «Poi all’inciviltà purtroppo non c’è limite: io
stesso dopo essere passato dal
parco venerdì, il sabato seguente ho trovato sporcizia e bottiglie. Per questo oltre agli interventi migliorativi, si dovrà pensare a misure estreme come la
chiusura del parco al pubblico
nelle ore serali». L’amministrazione comunale invita poi i cittadini a segnalare i disagi attraverso i canali ufficiali ([email protected] o [email protected]).
«Nei prossimi mesi sarà pubblico il calendario di gestione
del verde con i periodi di pulizia
e gestione di ciascuna area verde sul territorio comunale spiega il consigliere Giorgio
Ciapponi - e si avvierà anche il
servizio di segnalazione via
mail/sms di situazione critiche.
Riguardo al parco ci sono molti
cestini usati bene da molti e
male da altri, notare vicino alle
panchine in prossimità della
Chiocciola la presenza di cestino e porta sigarette e per terra
purtroppo molti mozziconi».
Uno dei giochi per bambini del parco La Chiocciola, su via Forestale, bersaglio di vandalismi FOTO SANDONINI
Gli armadietti dei contatori aperti evidentemente forzandoli
Ai piedi dell’albero cocci di vetro
Una città contaminata dalla cultura I rifiuti dei turisti
Il grande progetto ha messo radici sollevano polemiche
Morbegno
Ieri tutti i soggetti coinvolti
hanno presentato lo spirito
dell’iniziativa che dovrà
permeare tutti gli strati sociali
Morbegno città della
cultura, a 360 gradi. È questo
l’obiettivo che si pone a “Tutti in
scena, persone, storie, luoghi
per generare e restituire cultura”, il progetto condiviso da Fondazione Cariplo, Comune di
Morbegno, cooperativa sociale
Insieme e associazione culturale Ad Fontes. Ieri nel tardo pomeriggio, i soggetti coinvolti
nell’iniziativa si sono presentati
in sala del consiglio per illustrare l’evento culturale che coinvolgerà la città e i suoi cittadini
da qui ai prossimi due anni,
«perché abbiamo la responsabilità di consegnare alle nuove generazioni una Morbegno che sia
anche una città bella, non solamente nei ricordi dei più anziani, ma nella convinzione di tutti». Per questo motivo come
hanno spiegato Rita Pezzola e
Ugo Zecca di Ad Fontes - il sodalizio di cui i due sono portavoce - si occuperà di un corso “elastico” perché rivolto a soggetti
diversi come esercenti o albergatori sull’accoglienza cultura-
le, di un laboratorio sull’archivio
di palazzo Malacrida che verrà
aperto ogni venerdì al pubblico,
«il Malacrida chiuso mette tristezza». L’evento ha anche un logo che identifica un progetto destinato a seminare buona cultura alla portata di tutti: un dente
di leone, un soffione pieno di colori, «un fiore conosciuto da tutti che facilmente con un gesto irradia i suoi semi, così come un
progetto che è capace di dare vita ad altri progetti», ha spiegato
Giovan Battista Martinelli,
che si è occupato della parte grafica. Alberto Vinci, di Insieme,
ha parlato di tre sfide da superare: «Valorizzare la cultura in tutti i suoi aspetti per promuovere
benessere, invogliando i cittadini a riappropriarsi degli spazi
morbegnesi; avvicinare le persone alla cultura che non è affare
di pochi, avvicinare le diverse
culture per farne nascere una
nuova e infine promuovere la
partecipazione, a partire dai giovani». Sono diversi i soggetti che
riempiranno di contenuti il progetto: l’Unione commercianti di
Morbegno e il Cpia (Centro provinciale istruzione adulti), il
Parco delle Orobie valtellinesi,
la Pro loco Morbegno, la Filarmonica di Morbegno, Channel
Morbegno, l’associazione Loka-
sempre lunedì mattina e il turista finisce per non avere la possibilità di smaltire l’immondizia.
La persona corretta, se la porta a
Milano, cosa non giusta, perché
le tasse le pagano anche qui, e chi
è scorretto getta tutto dove capiQuando, finite le va- ta. Crediamo - aggiunge - che il
canze tutti vanno via, restano i comune debba adattarsi alle riresidenti e il “sacco”. A Dazio in chieste delle persone, dando a
questi giorni si sono sollevate chi ha la seconda casa la possibipolemiche per gli
lità di rispettare le
anticipi nel conferiregole. Come grupmento della diffepo abbiamo appurarenziata da parte dei
to che il problema
turisti. Che arrivati
c’è e abbiamo intenper il ponte pasquazione di risolverlo».
le hanno lasciato il
Commenti anche
“nero” per strada il
dal sindaco in carica,
martedì dopo PaAntonio Cazzanisquetta, con il ritiro
ga: «Consideriamo
da parte di Secam I sacchi del riciclo
soddisfacente - ha
previsto per il lunedì abbandonati
detto il primo cittasuccessivo. Critico
dino - l’attuale sisteGiordano Buzzetti con la sua ma di raccolta e smaltimento,
lista, candidato sindaco e squa- tuttavia ci attiveremo per midra, in corsa per le imminenti gliorare il servizio e incentivare
amministrative.
la raccolta con una idonea cam«Nei giorni scorsi - ha preci- pagna di sensibilizzazione. Verisato il candidato e esponente di ficheremo, chiedendo nuovaopposizione - ero contrariato mente la fiducia agli elettori, la
per la situazione che c’era in pae- possibilità di modificare l’inse. La raccolta porta a porta co- gresso dell’area ex discarica, anme è ora strutturata, su una real- che per venire incontro alle esità turistica come Dazio, non fun- genze dei villeggianti. In ogni caziona. Martedì c’erano sacchi so il porta a porta ha migliorato
abbandonati persino nei prati. l’immagine del paese».
La raccolta era stata fatta come D. Roc.
Dazio
Dalla minoranza Buzzetti
contesta l’organizzazione
del servizio porta a porta
che penalizza i villeggianti
Foto di gruppo per gli attori del grande progetto FOTO SANDONINI
1 Alla
presentazione
proiettato un video
sulle bellezze
della città
zione, Associazione Performing
danza. Dopo la giornata di ieri,
arricchita da un cortometraggio
(una panoramica sulle bellezze
di Morbegno e alcune interviste
ai morbegnesi sulla loro idea di
cultura) si passa all’appuntamento del 16 aprile con un
workshop «suddiviso in tre tavoli interattivi di conoscenza e
di dialogo - ha detto l’assessore
Claudio D’Agata - ai quali sono
invitati istituzioni, scuole, fondazioni, organizzazioni di volontariato, associazioni di categoria, scuole di musica e di danza, palestre, associazioni».
S. Ghe.
LA PROVINCIA
Morbegno e bassa valle 25
GIOVEDÌ 31 MARZO 2016
Dubino stila il bilancio delle opere
Con un occhio ai finanziamenti
Attesa finita
in stazione
Avviato
l’ascensore
Conti risicati. L’amministrazione Nonini interverrà sulla biblioteca e la rete dell’acquedotto
Ma le ristrettezze economiche fanno dipendere il successo dei lavori da bandi e contributi
DUBINO
ANNALISA ACQUISTAPACE
Un bilancio 2016 in fase
di ultimazione che viene definito “leggero” per le previsioni di
investimento ma una serie di
interventi già approntati che vedranno la luce nei prossimi mesi.
Il sindaco di Dubino, Emanuele Nonini, illustra le prospettive amministrative di quest’anno con la prima scadenza
formale dell’approvazione del
bilancio 2016 che sarà affrontata
dal consiglio comunale intorno
alla metà di aprile: «Una previsione di investimenti e opere
inevitabilmente legata a doppio filo alle
opportunità di reperire risorse da bandi
e contributi vari».
attenzione alle necessità dei ragazzi con aree ricreative oltre
che di studio, nella prospettiva
di rendere la struttura un centro
di aggregazione e multifunzionale. Anche per i lavori sulla rotonda di Careciasca e la realizzazione del marciapiede verso Dubino centro è stato definito un
incremento di 18mila euro aggiunti agli 80mila già previsti a
completamento dell’intervento
di messa in sicurezza.
Morbegno
Terminate le faticose salite
dal sottopasso al secondo
binario attraverso la ripida
scala realizzata da poco
Acquedotto a Casello 7
L’amministrazione comunale di
Dubino ha inoltre fatto presente
a Secam e all’ufficio
d’ambito le proprie
esigenze riguardo
l’acquedotto puntando in particolare
sulla località di Casello 7 «dove la rete
La biblioteca
di distribuzione delAd oggi il Comune
l’acqua è ormai obconcorre per il fisoleta e sarà rifatta nanziamento di due
spiega il primo cittaprogetti: l’adeguadino di Dubino - inmento tecnologico Emanuele Nonini
sieme alla previsiodella tensostruttura sindaco di Dubino
ne della riasfaltatura
di Nuova Olonio per
il suo efficientamento energeti- della strada e della posa di nuovi
co per un totale di 100mila euro punti luce, per un investimento
e il progetto che sarà proposto di 65mila euro».
L’attenzione dell’amminiper il contributo su un bando
della Comunità montana di strazione comunale è stata rivolMorbegno che riguarda la rete ta inoltre alla manutenzione di
sentieristica comunale. «Que- quanto disponibile sul territorio
st’anno daremo corso a un pro- comunale e, sempre tra i progetgramma di interventi avviati nel ti che vedranno la realizzazione
2015 - specifica Nonini - che ve- nel 2016, rientrano il completadranno attuazione da qui in mento degli asfalti in via Vanoni
avanti». Si tratta di lavori impo- e dell’illuminazione, ma anche
stati con l’ultima variazione al 60mila euro di asfaltature per
bilancio dello scorso novembre Dubino centro e la realizzazione
e includono l’intervento sulla dell’opera, già appaltata, per un
biblioteca (75mila euro integrati nuovo parcheggio di dieci posti
con ulteriori 15mila) per una auto previsto e approntato già
completa riqualificazione di dalla precedente amministraspazi e arredi, con particolare zione comunale.
Nel sottopasso
traffico più fluido
Nonostante i camion
Talamona
Il monitoraggio del tavolo
tecnico sta funzionando
e il paese subisce meno
il passaggio dei mezzi pesanti
«Il coordinamento di
queste settimane sembra funzionare: sono decisamente diminuite le problematiche negli
scambi fra i mezzi pesanti e anche le auto cominciano a circolare più fluidamente, mi riservo, però, un confronto ufficiale
nei prossimi giorni per avere un
quadro preciso della nuova viabilità». Così il sindaco di Talamona, Fabrizio Trivella, che a
tre settimane dalle misure prese sul sottopasso sottolinea un
miglioramento nella percorrenza dei mezzi, pesanti e non,
Il nuovo ascensore in stazione
Un camion imbocca il sottopasso
lungo l’infrastruttura che lega il
paese con la frazione morbegnese di Paniga.
Dai primi giorni di marzo è
incominciata l’operazione di
monitoraggio del gruppo di lavoro tecnico al quale partecipano i Comuni di Morbegno e Talamona, con Anas e la ditta Cossi, responsabile dei lavori. In-
La biblioteca di Dubino sarà sottoposta a un intervento di restyling
Il documento territoriale
Ad aprile l’adozione dei Pgt
L’approvazione a settembre
Arriverà in consiglio comunale
entro la fine del prossimo aprile
il piano di governo del territorio
per il Comune di Dubino. Il nuovo
strumento urbanistico sarà
oggetto di prossima adozione da
parte del consiglio comunale e
andrà a sostituire il vecchio
piano regolatore generale. Il
percorso per l’adozione del pgt
di Dubino è stato lungo e complesso ed è ripreso lo scorso
anno dopo l’annullamento del
procedimento avviato durante il
sieme hanno il compito di «monitorare i flussi di traffico in
corrispondenza dei punti critici
per il contenimento dei disagi
per i cittadini». Così come è stato deciso in prefettura durante
il vertice coordinato dal prefetto Mario Scalia. Con la riapertura della strada Valeriana anticipata di qualche giorno era in
previsione un’intensificazione
del traffico nel tratto sotto la
Statale 38 a Talamona, dove
transitano i mezzi pesanti, anche 20 ogni mezzora, che fanno
la spola fra un cantiere e l’altro
della superstrada. Da questo
mese, la ditta Cossi ha cominciato a sincronizzare le partenze dei mezzi dal cantiere di
Campovico dotando i veicoli di
ricetrasmittenti per regolamentare il flusso in corrispondenza del sottopasso di Talamona in modo da agevolare il transito dei mezzi. Escamotage che
in qualche misura sembra avere
funzionato nelle prime settimane visto che, perlomeno, non
si sono verificati problemi di
scambio fra i mezzi pesanti provenienti dai cantieri e in transito fra Talamona e Campovico.
S. Ghe.
mandato dell’ex sindaco Stefano
Barri (dimesso per vicende
giudiziarie) e dopo l’anno di
commissariamento dell’ente
locale. Proprio una richiesta del
commissario prefettizio Salvatore Angieri aveva portato la
Regione alla concessione della
proroga. «Tutti i documenti che
costituiscono il piano di governo
del territorio sono stati pubblicati e sono disponibili sul sito
internet del Comune - spiega il
sindaco di Dubino, Emanuele
Nonini - si tratta di fatto della
stesura definitiva nei contenuti,
salvo qualche aggiustamento e
correzione di dettaglio che non
cambia però in alcun modo
l’impostazione del piano. Dopo
l’adozione in consiglio comunale
che contiamo di raggiungere
entro la fine di aprile, ci sarà il
consueto periodo in cui il documento sarà vigente in salvaguardia, cioè applicando la norma più
restrittiva tra quelle previste dal
vecchio piano regolatore e dal
nuovo piano di governo del
territorio. Infine, contiamo di
raggiungere l’ultima approvazione in consiglio comunale nel
mese di settembre». A. ACQ.
La Consunta dei cittadini
diventerà permanente
Talamona
La giunta Trivella porta
in consiglio la proposta
per mantenere un contatto
diretto con il paese
Dalle riunioni periodiche ad appuntamenti fissi.
L’amministrazione comunale di
Talamona vuole trasformare la
consulta del territorio in organismo permanente, «con l’obiettivo di riunire a scadenza periodica prestabilita tutte le realtà del
paese - spiega il sindaco Fabrizio
Trivella, anticipando una tematica del consiglio comunale di
questa sera - solo così, crediamo,
sarà possibile affrontare insieme sistematicamente le problematiche che di volta in volta si
presenteranno a Talamona,
ascoltando suggerimenti e proposte dei cittadini». Il sindaco
aveva convocato di recente la
consulta, dalla quale erano
emerse una serie di problemati-
che come: l’attenzione al passaggio dei trialisti sui sentieri montani, la pulizia delle strade di accesso agli argini dei torrenti, più
sicurezza e cura dell’abitato e dei
suoi versanti all’interno di un
progetto di gestione del territorio. Lo scopo della giunta Trivella nel dare rilevanza alla consulta è «di riattivare delle energie
positive che operano sul territorio, riproponendo un’esperienza positiva di qualche anno fa».
Costituita nel 2004, la consulta è stata riattivata dall’amministrazione comunale e coinvolge i consorzi locali (Ponte dei
Frati, Civo Faedo, Civo Ortesida,
Scalubi Dondone, Civo Luic), il
Gruppo antincendio boschivi di
Talamona, il Soccorso alpino, il
Comitato caccia, i gruppo protezione civile, i vigili del fuoco volontari, il gruppo Alpini di Talamona, il Gruppo amici boscaioli,
il Gruppo radioamatori e il
Gruppo pesca sportiva.
S. Ghe.
Funziona perfettamente. L’ascensore installato a
Morbegno da Rfi, Rete ferroviaria italiana, nel sottopasso della
stazione, indispensabile ad anziani e a chi è molto carico, per
raggiungere agevolmente dal
tunnel il secondo binario, è entrato in servizio. Impianto nuovissimo, era rimasto incartato,
nel cellophane e tra i nastri di
imballaggio per molti mesi per
problemi di collaudo. E non erano mancate le polemiche: la
nuova scala che saliva dal tunnel
al secondo binario è una rampa
piuttosto ripida. I residenti della
zona avevano anche ribadito
l’utilità sempre nel sottopasso di
un pannello elettronico che annunciasse corse in arrivo, in partenza.
L’impegno di Rfi, non è mancato, entro febbraio, era stato affermato, sarebbe entrato in funzione il pannello elettronico, il
mese successivo l’ascensore.
Entrambe le dotazioni sono oggi
al loro posto e fruibili, secondo la
tempistica indicata. Il nuovo
ascensore è dotato di dispositivo
automatico di emergenza, in caso di interruzione di energia
elettrica, la cabina scende al piano e apre le porte.
D. Roc.
Serata
sull’affido
Incontro
in Comune
Piantedo
Un incontro rivolto a
tutte le famiglie per conoscere,
promuovere e comunicare la
necessità crescente sul territorio di nuclei disposti ad accogliere bambini provenienti da situazioni di disagio. Sarà proposto a
Piantedo questa sera alle 20,30,
negli spazi della sala consiliare,
l’incontro dal titolo “Per crescere un bambino ci vuole un villaggio”, incontro informativo sui
temi dell’affido e dell’accoglienza, curato dal servizio affidi provinciale. La serata è promossa
dall’ufficio di Piano della Comunità montana di Morbegno, dal
comune di Piantedo e da quelli
di Andalo, Delebio e Rogolo. Il
servizio affidi minori e famiglie è
gestito per la provincia di Sondrio dalla cooperativa Ippogrifo.
S. Ghe.
26
LA PROVINCIA
GIOVEDÌ 31 MARZO 2016
Valchiavenna
«Più acqua nell’alveo dei torrenti»
Legambiente si batte contro il 10%
La proposta. È atteso a giorni il parere della Regione sulla richiesta avanzata da A2A
Tam: «Meno deflusso in alveo significa morte per alcune specie ittiche e rischi per l’ambiente»
CHIAVENNA
DANIELE PRATI
Ultimo appello di Legambiente i corsi d’acqua della
Valchiavenna. É atteso a giorni
il parere di Regione Lombardia,
che dovrà decidere se accettare
o meno la richiesta di A2A volta
a far diventare definitiva la sperimentazione, che prevede lo
sfruttamento di alcuni torrenti
come Scalcoggia, Liro, Rabbiosa e Drogo, lasciando in alveo
meno del 10% dell’acqua.
«Seppur produrre energia
dall’acqua, fonte rinnovabile e
pulita di energia, sia positivo,
ciò non vuol dire che non abbia
controindicazioni e, soprattutto, che non ci siano dei limiti da
rispettare del prelievo idrico.
Se la portata dell’acqua diminuisce notevolmente l’ecosistema
ne risente, e non si può pensare
che ciò non avvenga se l’acqua
che scorre in un fiume passa dal
100% ad una media inferiore allo 10%».
del parere della Regione va tenuto ben presente che rilasciare poca acqua nei torrenti comporta dei cambiamenti all’ecosistema fluviale, e dei grossi rischi di avere degli impatti dannosi . Per esempio avere infiltrazione di acqua in subalveo
dove l’alveo del fiume è naturalmente permeabile. Per questo
le Linee Guida per il deflusso
minimo vitale ci dicono che il
deflusso che viene rilasciato
dall’opera di presa deve interessare l’intero tratto successivo. La legge dice anche che si
possono tollerare per brevi
1 L’associazione
ambientalista
chiede
di mantenere
un livello ottimale
I punti critici
Nel comunicato diffuso ieri,
l’associazione ecologista guidata da Lorenza Tam ripropone
le argomentazioni che va ripetendo ormai da tempo: «Al di là
tratti deflussi inferiori a quelli
rilasciati, ma sempre pari almeno al 50% a quelli presenti appena sotto la derivazione. Poca
acqua a volte può significare
anche poche pozze e rifugi adeguati per pesci, soprattutto per
quelli di dimensioni maggiori,
tanto che legge vuole tutelare la
fauna ittica dichiarando che:”lo
stato della fauna ittica costituisce elemento essenziale per la
valutazione del deflusso sperimentale”».
Il surriscaldamento
Tra gli altri rischi, Legambiente
indica anche quello relativo alla
temperatura dell’acqua: «Se
scorre poca acqua, per i corsi
d’acqua posti più a valle in zone
più pianeggianti dove ci son pesci della specie salmonidi, il rischio è che la stessa si scaldi
tanto da non essere adatta per
la vita di questi pesci, che possono stare in acqua fino a 21,5
gradi. Inoltre l’effetto serra lascia molto incerta la regolarità
delle precipitazioni, con seri rischi di lunghi periodi di mancanza di piogge e dunque di minor disponibilità di acqua nei
nostri torrenti, fattore che acuisce gli impatti ecosistemici».
Lo sfruttamento idrico non può giustificare poca acqua nei torrenti
“Polifonie Notturne”
sabato all’Assunta
Piuro
Concerto da non perdere
quello organizzato
da PiuroCultura
con l’ensemble Odhecaton
“Polifonie Notturne”
è il titolo dell’esibizione dell’ensemble vocale Odhecaton, che
sarà di scena sabato nella chiesa dell’Assunta di Prosto di Piuro nell’ambito del programma
di appuntamenti musicali voluto dall’associazione Piuro-
Tramonto sul lago in un murales
Verceia . Un angolo grigio del paese, diventato
all’improvviso coloratissimo. È stato ultimato
il murales nel sottopasso in prossimità della
stazione ferroviaria di Verceia. Il progetto voluto dall’amministrazione comunale e dal liceo
artistico “Nervi Ferrari”, ha visto il coinvolgimento dei ragazzi della Leva Civica del 1996.
Tra i vari bozzetti proposti dagli alunni la scelta
è ricaduta sul disegno elaborato da Leo Bontà,
giovane alunno morbegnese.
La realizzazione dell’opera, che ritrae le bellezze naturalistiche di Verceia al tramonto, è avvenuta grazie al duro lavoro di due coscritte:
Tatyana Dozio e Francesca Della Bitta. «Con
questo murales – ha commentato il sindaco
Flavio Oregioni - abbiamo la conferma che i
giovani, se sollecitati e coinvolti nella giusta
maniera, sanno esprimere le loro grandi doti.
Un lavoro che hanno saputo portare avanti con
grande professionalità e dedizione, oltre che
bravura. In particolare mi riferisco a Tatyana
e Francesca, che hanno dedicato un’infinità di
ore per portare a compimento l’impegno assunto. I colori del disegno danno grande vitalità e
gioia, in piena sintonia con il progetto di riqualificazione della zona stazione che, grazie a questo intervento, ha fatto un altro passo avanti». D.
Pra.
Cultura.
Programma
complesso
quello portato sul palco dal
gruppo guidato dal maestro Paolo Da Col. Si parte con Giaches
De Wert e la sua In Rama, seguito da Carlo Gesualdo Da Venos
e “O Vos Omnes”, “Peccantem
me quotidie” e “Ave Dulcissima
Maria” dal Sacrarum cantionum quinque vocibus Liber
primus del 1693. Si chiude con
la “Missa Defunctorum” a 4 voci e basso continuo di Alessandro Scarlatti e con il contempo-
“Passteggiando” torna
ma con il numero chiuso
L’evento
Ci sono data e programma
per la seconda edizione
della rassegna
enogastronomica
Il percorso di degustazione paesaggistica e enogastronomica sulle rive del lago di Mezzola e nella Riserva
Naturale del Pian di Spagna
organizzato dalla Proloco di
Novate Mezzola si terrà il 12
giugno. Iscrizioni, anche onli-
ne, già aperte.
«Partendo dalla “piazzola
macine” del Ponte del Passo a
Sorico- spiegano gli organizzatori - attraverso la zona del
Baletrone, il percorso raggiunge la frazione di Nuova
Olonio di Dubino, percorre
tutto il lungolago di Verceia e
si conclude al lido di Novate
Mezzola.Lungo il percorso,
interamente pianeggiante, i
partecipanti troveranno nove
postazioni dove potranno degustare specialità locali ac-
Servizio civile
attivati
due nuovi
progetti
Prata Camportaccio
Sono interessati i giovani
tra i 18 e i 29 anni di età
Tutte le informazioni
sul sito del Comune
Prata ha attivato due
nuovi progetti nell’ambito del
Servizio Civile Nazionale riservati a giovani dai 18 ai 29 anni
non compiuti.
Il primo progetto è denominato “Tutela ambientale” e prevede la prevenzione e il monitoraggio dell’inquinamento delle
acque e dell’aria, dell’inquinamento acustico, la salvaguardia
e tutela di parchi e oasi naturalistiche, l’incremento del patrimonio forestale, la salvaguardia
dell’agricoltura in zona di montagna.
Il secondo progetto si chiama
“Educando” e prevede l’impiego
in iniziative di educazione e promozione culturale in centri di
aggregazione, l’animazione verso minori e giovani, la lotta all’abbandono scolastico, attività
di tutor e interventi di animazione del territorio. Sul sito del
comune di Prata sono disponibili tutte le informazioni. Il termine per la presentazione delle
domande è il 20 aprile. La partecipazione al Servizio Civile prevede l’impiego per 30 ore distribuite su 5 o 6 giorni a settimana,
un contributo mensile di 433,80
euro, e il rilascio di un attestato.
raneo Arvo Part e la sua “Da Pacem Domine”. Per Odhecaton
quello in riva al Mera è un ritorno, visto che erano stati ospiti a
Piuro nel 2012 in occasione dell’esecuzione della Missa Papae
Marcelli di Palestrina. Sin dal
suo esordio nel 1998, l’ensemble Odhecaton ha ottenuto alcuni dei più prestigiosi premi
discografici e il riconoscimento, da parte della critica, di aver
inaugurato nel campo dell’esecuzione polifonica un nuovo atteggiamento interpretativo,
che fonda sulla declamazione
della parola la sua lettura mobile ed espressiva della polifonia.
L’esibizione avrà inizio alle 21
con ingresso libero.
D. Pra.
compagnate da vini prodotti
dalle case vinicole locali. Le
bevande e i cibi saranno forniti da produttori artigianali o
da ristoratori locali presenti
sul territorio dei comuni interessati». Al lido sarà allestito
un mercatino all’aperto, nel
quale saranno proposti i prodotti degustati lungo il percorso ed altre specialità locali. La
quota di partecipazione quest’anno è stata fissata a 25 euro
per gli adulti, 17 euro per i minori, mentre i bambini fino a
sei anni saranno accolti gratis.
Meglio fare in fretta con le
iscrizioni. Il termine d’iscrizione scade al raggiungimento
di 1500 partecipanti.
D. Pra.
LA PROVINCIA
34
GIOVEDÌ 31 MARZO 2016
CulturaeSpettacoli
MASSIMARIOMINIMO
FEDERICO RONCORONI
Parlare d'amore
fa bene all'amore
Adoro quelli che si sentono fuori
posto. Con loro mi sento sempre
nel posto giusto.
Charles Bukowski
[email protected]
Tel. 031 582311
Cultura: Mario Schiani [email protected], Massimo Romanò [email protected], Umberto Montin [email protected], Mauro Butti [email protected], Pietro Berra [email protected],
Spettacoli: Edoardo Ceriani [email protected], Nicola Nenci [email protected], Fabio Cavagna [email protected], Riccardo Bianchi [email protected], Lilliana Cavatorta
[email protected], Antonella Crippa (Lecco)[email protected], Sara Baldini (Sondrio)[email protected]
L'INTERVISTA DAVIDE MARRANCHELLI. L’attore comasco si racconta
L’avventura nel cuore di quella storia culturale rappresentata dal Piccolo
«IL MIO ARLECCHINO
QUELLA MASCHERA
MI REGALA LIBERTÀ»
sostituto per un attore nel cast
del “Servitore di due padroni”.
E cosa accadde?
Quell’occasione non fu propizia,
perché l’attore che avrei dovuto
sostituire non si assentò. Poi però si presentò l’occasione de “La
barca dei comici” e fui scelto proprio nel ruolo di Arlecchino.
Più che un caso, sembra un segno del
destino…
Sì (ride), probabilmente è vero.
Adoro interpretare questo personaggio, così libero da ogni costrizione. Basti pensare che, tra
le figure della Commedia dell’Arte protagoniste dello spettacolo
(ispirato ai Mémoires di Goldoni), Arlecchino è l’unico a non
togliere mai la maschera, perché
vuole rimanere un guitto, vuole
recitare con il suo corpo, con
l’improvvisazione, cogliendo di
sorpresa il pubblico.
SARA CERRATO
Dai palcoscenici della
provincia al Piccolo Teatro di
Milano, il passo è breve e lungo
nello stesso tempo e ha il sapore
di una sfida vinta. Ce lo racconta
Davide Marranchelli, comasco
doc, trentatré anni, attore, che,
dopo essersi formato nel vivace
ambiente teatrale lariano, dove
ha lavorato per molti anni e ancora lavora, sta vivendo una bella
avventura professionale.
È infatti approdato sulle assi
della scena milanese, nel cuore
di quella storia culturale e civile
rappresentata dal Piccolo, la creatura di Giorgio Strehler e Paolo
Grassi, a Milano.
Si è da poco conclusa, al Piccolo Teatro Studio Melato, una
nuova serie di repliche dello
spettacolo “La barca dei comici”,
lavoro pensato e diretto da Stefano de Luca, (altro nome molto
noto al pubblico comasco ndr)
che ha visto tra i protagonisti,
nientemeno che nei panni di
Zorzetto/Arlecchino, proprio
Davide Marranchelli.
Un ruolo importante (basti
pensare che proprio il Piccolo è
la “casa” dell’Arlecchino strehleriano e soprattutto di quello che
è stato il suo grandissimo interprete, Ferruccio Soleri), che
Marranchelli ha onorato al massimo delle sue possibilità interpretative.
E di sorprese, questo personaggio ne
ha riservate anche a lei…
Davvero! Sorprese pazzesche e
memorabili come la visita in camerino nientemeno che di Ferruccio Soleri! Avevo appena finito di recitare e indossavo ancora
i pantaloni di Arlecchino. Non mi
sono mai sembrati più “pesanti”,
tanta era la responsabilità!
E come è andata con il grande e severo attore?
È stato gentilissimo e molto cordiale. Per me, stare vicino a lui e
scattare anche una foto insieme
è stata una vera emozione. Lui è
una leggenda e io un Arlecchino
agli inizi.
E non è stata l’unica visita…
Una scena dello spettacolo “La barca dei comici”. Sotto Davide Marranchelli con Ferruccio Soleri
Marranchelli, per ogni attore l’arrivo
sul palco del Piccolo di Milano è una
“laurea”. Ci racconta come è andata?
Per me è un sogno che si avvera.
Ho incontrato Stefano de Luca
proprio a Como, al teatro Sociale,
nel 2013. Lui (regista napoletano
ma ormai da tempo residente a
Como ndr) firmava la regia del-
l’Otello di Verdi, per la prima
della lirica al Sociale e io ero tra
i figuranti della messinscena. In
più Stefano mi aveva già visto,
come interprete, nel “Pinocchio”
di Giuseppe Di Bello. Per farla
breve, dopo quegli incontri, Stefano de Luca mi chiamò per un
provino. Occorreva trovare un
La mostra
All’Accademia dei Lincei
raccolti per la prima volta
180 preziosi e unici testi latini,
greci, arabi ed ebraici
Preziosissimi manoscritti, incunaboli, magnifiche
cinquecentine racconteranno
da oggi al 22 luglio negli spazi
della Biblioteca dell’Accademia
Nazionale dei Lincei e Corsiniana i libri che hanno fatto
l’Europa e gli europei.
Riuniti per la prima volta 180
unici e preziosissimi testi latini
e romanzi, greci, arabi ed ebraici, a testimoniare come la cultura occidentale moderna del vecchio continente abbia radici
non univoche e sia sorta su un
terreno di complessa pluralità.
Con il titolo “I libri che hanno fatto l’Europa. Manoscritti
latini e romanzi da Carlo Magno all’invenzione della stampa. Biblioteche Corsiniana e ro-
mane”, l’importante rassegna
ha lo scopo di illustrare la varietà di testi e culture che hanno
costituito il substrato della civiltà europea e al tempo stesso
far conoscere il patrimonio culturale delle biblioteche della
città eterna ai giovani e al più vasto pubblico degli appassionati.
Accanto ai manoscritti latini
e romanzi, saranno esposti anche manoscritti greci, arabi ed
ebraici nell’allestimento ideato
da Susanna Nobili Architettura,
Sì. Ho avuto l’onore di ricevere
in camerino un’altra grande attrice strehleriana, Giulia Lazzarini. Mi ha raccontato di quando
Marcello Moretti (il primo grande Arlecchino di Strehler) non
voleva la maschera, mentre Ferruccio Soleri poi ne ha fatto quasi
una parte integrante del suo volto.
E per lei cosa vuol dire recitare con
la maschera?
È divertente e difficile nello stesso tempo. Non l’avevo mai indossata e devo dire che, quando la si
porta, tutta la mimica facciale
cambia. In più, però, ti senti libe-
Manoscritti e incunaboli
I libri che fecero l’Europa
Uno dei testi della mostra
ro, proprio come il mio personaggio! Hai la licenza di fare tutto, in scena!
che prende il via con la sezione
dedicata alla tradizione classico-cristiana.
Con il crollo dell’Impero romano (V secolo d. C.), infatti,
per più di mille anni il sapere e la
sua trasmissione in Europa furono assicurati quasi esclusivamente dalle strutture territoriali e dalle istituzioni scolastiche ecclesiastiche, ispirate alle
opere e all’insegnamento dei
Padri della Chiesa.
Prima di tutti, Sant’Agostino
e San Girolamo, tra i grandi fondatori di quella cultura classicocristiana che attraverserà l’intero Medio Evo e che discute,
rielabora e fa proprio il patrimonio greco-latino, ovviamente alla luce degli insegnamenti
cristiani e soprattutto della Bib-
Quest’anno, nell’edizione 2016, lo
spettacolo “La barca dei comici è
anche andato in tournée. Che esperienza è stata?
Le tournée sono faticose ma io
ci sono abituato. Girare per anni
nei teatri del nostro territorio,
dovendomi occupare anche di
aspetti tecnici e logistici, mi ha
temprato ad ogni fatica.
Del resto, poi, arrivare con il Piccolo è un biglietto da visita talmente importante che l’accoglienza è straordinaria.
Insomma, un vero sogno…
Non potrei definirlo diversamente. Il Piccolo Teatro è una
grande famiglia, che si caratterizza per l’alta professionalità e
per un progetto culturale definito e riconoscibile. Spero di potervi rimanere.
Non dimentica però le sue origini...
Assolutamente no. Il merito dei
traguardi raggiunti va all’ambiente teatrale comasco in cui mi
sono formato.
L’amore per il teatro è nato già
tra i banchi del Liceo Giovio,
quando frequentavo il corso tenuto da Giacomo Puzzo. Poi, ho
frequentato un anno della Paolo
Grassi, anche se preferii laurearmi in Beni Culturali. I passi importanti sono venuti con Giuseppe Di Bello, autore comasco, ma
anche grazie a Mario Bianchi e
a Dario Tognocchi. Oggi lavoro
con Mumble Teatro, e conduco
il programma Sai di Como, per
l’emittente radiofonica Ciao Como.
Tornando al palcoscenico, ho da
poco debuttato in “La bottega del
Caffè” di Goldoni, diretto da
Christian Poggioni al San Teodoro di Cantù.
Cos’è, per Davide Marranchelli, il
teatro?
Domanda impegnativa! Il teatro
è la scelta della vita, quella passione senza la quale l’esistenza
non potrebbe essere più la stessa.
Lo capii una notte di tanti anni
fa, in piazza San Marco a Venezia,
mentre chiacchieravo con gli attori di “Hamlet” di Peter Brook,
freschi di debutto. Quella notte
compresi la mia strada.
bia. Fondamentale, in tale processo, fu la secolare attività di
alfabetizzazione, di trascrizione e trasmissione di codici attraverso un’imponente rete di
monasteri e di istituzioni ecclesiastiche.
Il percorso espositivo proseguirà con le “summae” medievali, le compilazioni e le enciclopedie, a volte ancora attive in
ambito umanistico. Con l’ingresso dell’aristotelismo, lo sviluppo delle Università e della
nuova civiltà comunale, enciclopedie e trattati si articolano
progressivamente secondo
nuovi contenuti e nuove esperienze, in particolari quelle provenienti dalla civiltà araba.
Nicoletta Castagni
Spettacoli 43
LA PROVINCIA
GIOVEDÌ 31 MARZO 2016
Un “burdell” che fa ridere e pensare
Teatro. Successo per la pièce dialettale portata in scena per tre serate a Delebio dalla compagnia Alebiensi
Il copione è ambientato negli anni Sessanta proprio in paese. Protagonisti sono due disinvolti avvocati
DELEBIO
MARIA CRISTINA PESCE
L’inciucio è una tendenza che non conosce crisi,
uno strisciante modus operandi che ha interessato ogni epoca storica dai tempi degli assiro-babilonesi fino ai giorni nostri.
Si manifesta con pervicace
continuità nella politica come
nell’economia, nelle aule giudiziarie come nei rapporti,
spesso burrascosi, di vicinato.
L’arte del trasformismo, del
compromesso, degli accordi
sottobanco, anche con mezzi e
intenti poco leciti, in una logica di spartizione sono i temi
che la compagnia gli “Alebiensi” ha scelto per il suo ultimo
spettacolo dialettale andato in
scena la sera di Pasqua, a Pasquetta e martedì nel salone
del Giovanni Paolo II.
chiave locale. Ecco allora che
l’invasione di un suino nell’orto di proprietà delle sorelle
Maria Severina, detta Mariett
(Rosanna Fransci) e Antonietta Intrezzati (Eugenia Valenti)
è l’incipit di un canovaccio in
crescita che sfocerà in un
enorme “burdell”, inteso non
solo in senso metaforico. E sì
perché il dirimpettaio delle zitelle Intrezzati, lo spavaldo
imprenditore Pierino Pallettari (Damiano Dell’Oca) ha avviato un fiorente bordello, frequentato dal sindaco e dal maresciallo dei carabinieri e della
finanza, dal segretario comunale e pare anche dal prevosto.
Insomma un luogo di piacere
che attira molti frequentatori,
che arrivano alla casa di tolleranza a tutte le ore in auto e in
bicicletta, in moto e perfino
con il torpedone disturbando
Il copione
Il copione, dal titolo
“Che…burdell” steso a quattro
mani da Silvio Abramini e Silvano Fransci è ambientato in
paese, a Delebio, nel 1963 nello
studio associato degli avvocati
Taccola e Frattazzi, due maestri assai disinvolti dell’inciucio che, in spregio alla legge
non esiteranno a proporre ai
loro litigiosi e bizzarri clienti
accordi che avvantaggeranno
in primis loro stessi. Tre atti
tutti da ridere, ma l’ironia è anche un modo per riflettere sui
numerosi malcostumi nazionali, in questo caso declinati in
1 Bravi gli attori
a rendere
in dialetto
le sfumature
dei personaggi
1 L’incasso
dei tre spettacoli
è andato
al gruppo
missionario
il vicinato e rovinando i campi
circostanti. Una situazione invivibile, tanto più che la legge
Merlin ha imposto la chiusura
dei bordelli già da alcuni anni,
ma i due avvocati (Fransci e
Abramini) troveranno il modo
per salvare capra e cavoli, prima scandalizzandosi per l’esistenza di un’attività illecita che
sfrutta il corpo delle donne,
per poi fare dietrofront senza
alcuna esitazione, anzi offrendo alle due non più giovani e
frustrate zitelle l’occasione di
mettersi in affari anche loro,
«prima che sia troppo tardi».
I riferimenti all’attualità
Anche l’agricoltore e padrone
del “ciun” Attilio Valben (Ilario Moretti) si guadagna un abbonamento gratuito a vita nella casa di tolleranza. Così le frivole segretarie Cristina (Angela Gusmeroli) e Carlina (Gigliola Milivinti), soggiogate dal
fare ambiguo del Pallettari, sono tentate di lasciare il ben avviato studio legale per dedicarsi alle marchette. Una storia
ben costruita, con molti riferimenti all’attualità, dove il sarcasmo si declina con efficacia
nelle trame dei dialoghi e nelle
caratterizzazione dei personaggi. Lunga la lista dei ringraziamenti letti a sipario chiuso
dalla regista Bruna Corgatelli:
al coro, alla costumista Antonia Scaramella, all’attrezzista
Oreste Angelini e al gruppo
missionario a cui è andato l’incasso delle tre serate.
L’ottava opera di Quentin Tarantino
nella rassegna del cinema De Andrè
Mandello
“The Hateful Eight”
in programma stasera
Musica da Oscar
grazie a Morricone
Gli Stati Uniti allo stato nascente, in un interno. Questo è “The Hateful Eight” di
Quentin Tarantino, penultimo
film della rassegna cinematografica Inverno 2016, al cinema
teatro comunale De Andrè di
Mandello questa sera alle 21, ingresso singolo 5 euro.
Sceriffi designati, cacciatori
di taglie, cowboy nostalgici, generali in pensione, gangster nomadi, burocrati forbiti, ex soldati incazzati, bianchi, neri, messicani, confederati e unionisti,
non manca davvero nessuno
nella pièce western di Tarantino, magma incandescente degli
Stati Uniti che scalda i rancori e
cova una diffidenza post guerra
civile.
Alcuni anni dopo la fine della
guerra civile il cacciatore di taglie John Ruth (Kurt Russell),
chiamato “Il boia”, scorta la latitante Daisy Domergue (Jennifer Jason Leigh). Nel corso del
loro viaggio incontrano due sconosciuti: il Maggiore Marquis
Warren (Samuel L. Jackson), un
ex soldato di colore dell’Unione
diventato un cacciatore di taglie
e Chris Mannix (Walton Goggins), un rinnegato del Sud che
afferma di essere il nuovo scerif-
Il coro degli Alebiensi
Sulla scena di “Che... burdell”
fo della città. A causa di una tormenta di neve sono tutti costretti a rifugiarsi in un negozio chiamato “Minnie”, dove con l’inganno, vengono attirati in un
terreno molto pericoloso.
Musica da Oscar di Ennio
Morricone, un western, il secondo dopo “Django”, di Tarantino.
Alla Tarantino, filmato con l’Ultra Panavision 70, glorificazione
dello spazio orizzontale, utilizzato in un interno. Perché Tarantino sceglie di ripristinare un
formato abbandonato nel 1966
non tanto e non solo per distendere i paesaggi del Wyoming ma
per filmare le interazioni degli
attori dentro uno spazio chiuso.
C. Sca.
1
8
20
Un film con un nuovo sonoro
La serata al “Libero Pensiero”
21
26
31
Lecco
Numeri vincenƟ
Il film co-prodotto
da Almodovar
ri-sonorizzato
grazie al dj Mena
Complementare
6
3
LAPROVINCIA.IT
388275
Ampliare l’eco di un
film, connotandolo con nuovi
impulsi, nuove sensazioni, nuove atmosfere. È il concetto alla
base delle ri-sonorizzazioni di
pellicole selezionate proposta
da Marco Menaballi al Circolo
Libero Pensiero di Lecco, dove
stasera va in scena una nuova
tappa del percorso mensile dedicato appunto alla ri-sonorizzazione cinematografica (via
Calloni 14; dalle 21.30; ingresso
con offerta libera).
Il film scelto per l’occasione è
“Storie pazzesche” del regista
Damián Szifron (Ricardo Darín,
Oscar Martínez, Leonardo Sbaraglia, Erica Rivas, Rita Cortese;
commedia; Argentina, Spagna
2014; 122’), co-prodotto da Agu-
stín Almodóvar e Pedro Almodóvar, candidato agli 87° Academy Awards come miglior film
in lingua straniera: un caleidoscopio di storie che raccontano
l’Argentina dei nostri tempi con
una scorpacciata di comicità
che non scade nella banalità.
Per il ciclo “Libero Jazz” (rassegna del giovedì cheospita
principalmente concerti jazz,
ma anche progetti artistici tra
poesia, recitazione, cinema, arte, musica che puntino molto
Pellicola giapponese
nel giovedì del Bloom
Mezzago
Al cinema del Bloom di
Mezzago fino a domenica “Lo
chiamavano Jeeg Robot” (domenica ore 21.30, venerdì 20.30,
sabato 20); oggi per il cineforum
“Fiori d’Equinozio” in versione
originale con sottotitoli e la presenza del critico Giulio Sangiorgio (20.30; via Curiel 39; info:
bloomnet.org).
Gabriele Mainetti firma “Lo
chiamavano Jeeg Robot” (con
sul concetto dell’improvvisazione) un film che assomiglia a
un collage, tante tessere (diversi
cortometraggi) mixati in un
unico montaggio con maestria,
che per questa specificità compositiva ha un ritmo del tutto
particolare che ben si presta alla
rilettura musicale.
Dj Mena, come nelle precedenti puntate della rassegna, lascia – chiaramente – inalterata
la “materia” linguistica del film,
ovvero i dialoghi dei personaggi
rimangono identici alla pellicola originale. Su questa base si innesta, però, un’inedita colonna
sonora rifatta con un live mixing
che punta a mettere in luce sfaccettature (inusuali) del lavoro
filmico di Szifron. Il risultato? È
un prodotto multimediale del
Claudio Santamaria, Luca Marinelli), che richiama alla mente
l’eroe del manga giapponese
prendendone a prestito la forza
soprannaturale (acquisita a
causa di un incidente) e la crescente consapevolezza che un
uomo “cattivo” debba dover impiegare i poteri per fare del bene.
“Fiori d’equinozio” di Yasujiro Ozu (Giappone, 1958) narra
delle tradizioni familiari che
tarpano le ali a una coppia.
G. Mas.
tutto nuovo, in un concept che
unisce il fascino del dj-set dal vivo alla poesia del cinema.
“Storie pazzesche” è una
commedia costruita su diversi
episodi, ben legati tra di loro innestandosi sulla storia dell’Argentina degli ultimi anni: tra i
protagonisti un uomo deciso a
vendicarsi di diverse persone,
che riunisce in un insospettabile luogo; un gangster che finisce
casualmente nel ristorante in
cui lavora la figlia di una sua vittima; due automobilisti antitetici che, causa una foratura, finiscono a cazzotti e machismo; un
ingegnere che, stanco dell’ennesima incomprensibile multa,
scaglia tutta la sua ira contro la
burocrazia silenziosa e inetta.
G. Mas.
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Redazione: via A. Caimi 6, Sondrio - Tel. 0342 527411 - Fax 0342 527417
· Pubblicità: SpeeD - Sondrio - Tel. 0342 515111 - Fax 0342 215199, e-mail: [email protected]
Giovedì 31 marzo 2016
«ECCO PERCHÉ LASCIO»
FRANCESCO RACCHETTI GARANTE DEI DETENUTI:
«NON MI FACEVANO LAVORARE, MEGLIO DIMETTERMI»
·
· Servizi
Servizi all’interno
all’interno
PER LA FRANA
IN VALMASINO
Dalla
Regione
arrivano
2 milioni
e 600mila euro
BERGAMINI
BERGAMINI ·
· All’interno
All’interno
SEGUI
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SONDRI
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TURISTA SCAPPA
DALL’HOTEL
CHIAVENNA
SCUOLA ALBERGHIERA
Al Caurga
Non paga
la Sicilia
il conto
Condannato è in tavola
PISANU · All’interno
CARENA · All’interno
II
••
PRIMO PIANO
GIOVEDÌ 31 MARZO 2016
ALTA VALLE
PRECEDENTI
MODUS OPERANDI
NON ERA LA PRIMA VOLTA
CHE IL TURISTA CONDANNATO
NON PAGAVA DOPO IL SOGGIORNO
DOPO AVER TRASCORSO
LA VACANZA IN PENSIONE
COMPLETA, SI È ALLONTANATO
BORMIO HA LASCIATO SCOPERTO UN CONTO DA MILLE EURO
Soggiorna in hotel di lusso
e non paga, condannato
Cliente milanese nei guai per insolvenza fraudolenta
FOCUS
Reato
L’insolvenza fraudolenta
secondo l’articolo 641 del
codice penale prevede
fino a due anni di carcere
AL LAVORO L’avvocato difensore Antonio Sala Della Cuna
di NICOLETTA PISANU
– BORMIO –
HA PASTEGGIATO per giorni
in un hotel a quattro stelle di Bormio, per poi andarsene senza pagare. Ora il cliente truffaldino è
stato condannato dal tribunale di
Sondrio. Il giudice martedì mattina ha stabilito una pena di sei mesi di reclusione per il cinquantunenne Attilio Guerriero, residente a Cusano Milanino, alla sbarra
con l’accusa di insolvenza fraudolenta, reato previsto dall’articolo
641 del codice penale.
Guerriero aveva scelto di trascorrere un periodo di vacanza in Alta
Valtellina, nel periodo dell’Epifania del 2012. Così, aveva preso alloggio all’albergo con centro be-
nessere Miramonti park hotel di
Bormio, dal 5 al 9 gennaio. Una
struttura a quattro stelle, con spa
e ogni confort, le cui fasce di prezzo sono medio alte. Guerriero si è
intrattenuto all’hotel bormiese in
regime di pensione completa, consumando i pasti al ristorante e
usufruendo di tutti i servizi disponibili per i clienti. Una vacanza in
relax.
MA AL MOMENTO di andarsene, ha lasciato la stanza allontanandosi senza pagare il conto, che
ammontava a oltre mille euro.
La proprietà dell’hotel, venendo
a conoscenza del comportamento
illecito del cliente e non riuscendo a rintracciarlo, ha sporto denuncia alle forze dell’ordine. Era-
Pena
GIUSTIZIA Il tribunale di Sondrio, dove si è svolto il processo
per il furto ai danni dei due turisti liguri derubati a Livigno
L’imputato è stato
condannato a sei mesi di
reclusione, contestate
dall’accusa le aggravanti
LIVIGNO MENTRE LE VITTIME ERANO A PRANZO
no così scattate le indagini, gli inquirenti hanno scoperto che non
era la prima volta che Guerriero
agiva così. Dello stesso modus
operandi più volte si era infatti
servito, tanto che gli è stata contestata dall’accusa la recidiva infraquinquennale, dati i precedenti
penali specifici. Il capo di imputazione indica che Guerriero aveva
dissimulato «il suo stato d’insolvenza, contraendo un’obbligazione con il proposito di non adempierla». Rinviato a giudizio, l’imputato è stato assistito in dibattimento dal legale d’ufficio Antonio Sala Della Cuna, avvocato di
Grosio: «Attendiamo di leggere le
motivazioni della sentenza per
poi prendere in considerazione
un eventuale ricorso in Appello».
In breve
Porta il tablet rubato
all’assistenza:
guai per ricettazione
Cadono in pista
Due minorenni
finiscono in ospedale
Sondrio
Bormio
E’ STATA denunciata per
ricettazione. A finire nei
guai una 59enne di
Sondrio che ha portato in
assistenza un tablet
rubato con la scusa di
aver scordato la
password di accesso.
Ad incastrarla il sistema
di localizzazione
dell’apparecchio.
L’indagine aveva preso
avvio da una
segnalazione della
polizia svizzera relativa a
un tablet di cui il
proprietario aveva
denunciato il furto in un
bar di Saint Moritz.
DUE minorenni sono
rimasti feriti in un
incidente sulle piste di
Bormio. È successo ieri
mattina intorno a un
quarto alle 11. I ragazzi,
di dodici e quattordici
anni, sembra che
stessero praticando
sport in un impianto
sciistico nelle vicinanze
di via battaglion
Morbegno, quando per
cause in corso
d’accertamento si sono
feriti. Sono intervenuti gli
agenti della Questura, i
minorenni sono finiti in
ospedale.
Bocconi avvelenati in zona Bordighi
Faedo
L’ALLARME è stato lanciato da una
residente sui social: «Fate attenzione ai
vostri cani». Al parco dei Bordighi sono
stati trovati bocconi avvelenati con
topicidi. «I miei cani stanno meglio ma
qualcuno potrebbe essere più
sfortunato».
Sottrasse a due turisti
denaro, bagagli e auto
Sei mesi di reclusione
– LIVIGNO –
UN COLPO messo a segno in
stanza, mentre i clienti dell’albergo erano a pranzo. Un bottino da migliaia di euro, che ora
è costato a Jean Louis Flement,
cinquantaquattrenne francesedomiciliato a Morbegno, una
condanna a sei mesi di reclusione e trecento euro di multa, oltre al pagamento delle spese
processuali. I fatti si sono svolti
il 20 aprile 2013 a Livigno,
all’hotel Silvestri. Flement aveva colto il momento, attendendo che la coppia di turisti, marito e moglie provenienti da La
Spezia, uscissero dalla loro camera per andare a pranzare nella sala dell’albergo. Poi, ha preso le chiavi e furtivamente si è
introdotto nella camera. Dalla
borsetta della cliente ha sottratto 1800 euro in contanti e le
chiavi della Mercedes classe C
coupè appartenente alla coppia. L’auto era parcheggiata nel
posteggio dell’hotel, Flement
l’ha rubata per fuggire lungo la
strada statale dello Stelvio, in
direzione sud. Sulla Mercedes
oltretutto erano custoditi i bagagli dei due turisti, che contenevano tra le altre cose anche
tre costosi giubbotti, un computer portatile, un iPad Mini e
uno smartphone Samsung S3.
I PROPRIETARI del mezzo
però si sono prontamente accorti di quanto stava accadendo e
hanno allertato le forze dell’ordine. Una pattuglia della Polizia stradale di Sondrio ha inter-
cettato il ladro in fuga. Flement ha quindi abbandonato
l’auto all’altezza di Villa di Tirano, per cercare di scappare a
piedi, ma il tentativo era fallito
ed era stato bloccato dagli agenti.
È STATO quindi indagato per
furto, gli sono state contestate
dall’accusa le aggravanti «per
aver commesso il fatto su cose
esposte per destinazione alla
pubblica fede», come recita il
capo d’imputazione della Procura di Sondrio, e anche «per
aver approfittato di circostanza
LA CATTURA
Dopo il furto aveva
cercato di fuggire sull’auto
rubata ma venne bloccato
di tempo tale da ostacolare la
pubblica e privata difesa», data
la momentanea assenza dei turisti dalla loro camera.
Finito a giudizio, Flement è
ora stato condannato.
FURTI SIMILI negli hotel
dell’Alta Valle non sono infrequenti. Solo pochi giorni fa per
esempio, i carabinieri hanno
rintracciato e denunciato un ladro che aveva sottratto a una turista una giacca che, nella tasca,
custodiva uno smartophone. Il
giubbotto era rimasto incustodito per pochi minuti, sono bastati perché il reo mettesse a segno il suo colpo.
Nicoletta Pisanu
PRIMO PIANO
GIOVEDÌ 31 MARZO 2016
IL CASO
••
ADDIO
«RITENGO PERTANTO CHE NON ABBIA ALCUN
SENSO UN’ULTERIORE PERMANENZA IN UN
LUOGO CHE APPARE DEL TUTTO SVUOTATO»
«Non mi lasciavano lavorare»
Il garante dei detenuti Racchetti lascia per contrasti con la direzione
– SONDRIO –
ALL’INDOMANI delle dimissioni di Francesco Racchetti da
garante dei detenuti per incomprensioni con la direzione del carcere di Sondrio, emergono i motivi della rinuncia. Come ha annunciato Racchetti in Consiglio comunale, martedì sera, il gesto ha
rappresentato
l’affermazione
dell’impossibilità a operare che,
ha spiegato l’ex garante, si è creata dall’insediamento, dieci mesi
fa, della nuova direttrice della casa circondariale, Stefania Mussio.
«Mi piacerebbe continuare a occuparmi di questo tema e probabilmente proseguirò seguendo le persone che avevo in carico, ma solo
dal punto di vista personale, non
come garante», ha commentato
Racchetti. Presto dovrebbe essere
emanato un nuovo bando per procedere all’assegnazione dell’incarico: «Ho sottoposto al Consiglio
comunale il problema del mantenimento dei termini del mandato
sulla base del quale è nato un regolamento. Bisogna mettere nelle
condizioni di operare chiunque
assumerà l’incarico – ha precisato
–. Nella situazione che si è venuta
a creare a Sondrio, l’esercizio della funzione di garante dei detenuti non è più possibile. Ritengo pertanto che non abbia alcun senso
un’ulteriore permanenza in un
luogo che appare del tutto svuotato. Non è vantaggioso per nessuno, a cominciare dagli stessi detenuti per i quali richiedere un incontro con il garante può addirittura essere penalizzante. Al contrario, la mia uscita di scena può
tornare utile ai fini dell’individuazione di una soluzione delle questioni da me sollevate». Racchetti
nella sua relazione riferisce di limitazioni e problemi nella possi-
III
HANNO DETTO
Volontariato
Francesco
Racchetti
ex garante
dei detenuti
«Mi piacerebbe
continuare a occuparmi
di questo tema
e probabilmente
proseguirò seguendo le
persone che avevo in
carico, ma solo dal punto
di vista personale»
Marongiu
«I detenuti degli istituti
lombardi solitamente
sono molto seguiti e
aiutati, basti pensare
all’esempio di Bollate.
La figura del garante
è senza dubbio utile»
bilità di avere colloqui coi detenuti, di attività di informazione e
sensibilizzazione svuotate di significato e della sospensione
dell’attività di creazione di una rete di contatti per favorire e incrementare le attività formative e lavorative e migliorare le possibilità di reinserimento dei detenuti.
Prima dell’insediamento della
nuova direttrice, si era dato corso
al progetto di realizzazione di due
laboratori, uno per potenziare il
corso di informatica, l’altro dedicato ad attività professionalizzanti: «Il laboratorio informatico è
naufragato, perché secondo la direttrice non serviva e dell’altro
non so nulla», ha aggiunto. Il tasso di recidiva, spiega Racchetti
«per i detenuti che non svolgono
attività in carcere è del 70%, per
chi fruisce di percorsi alternativi
scende al 19% e per chi, in questi
percorsi, ha un avviamento al lavoro è inferiore al 5%, ma questo
presuppone una rete e l’applicazione stretta del principio di territorialità».
NELLE CARCERI lombarde, il
trattamento dei detenuti «rappresenta un’eccellenza a livello nazionale. I detenuti degli istituti lombardi solitamente sono molto seguiti e aiutati, basti pensare
all’esempio di Bollate – commenta il segretario regionale del Sippe, sindacato di polizia penitenziaria, Fabrizio Marongiu –. La fi-
gura del garante è senza dubbio
utile». A Sondrio, i Radicali nei
mesi scorsi, hanno svolto una visita alla casa circondariale per raccogliere dati sulle presenze: «Al momento della visita (dicembre
2015, ndr.) erano presenti 36 detenuti comuni, tutti uomini, di cui
25 con condanna definitiva e 11
in attesa di giudizio: 10 sono tossicodipendenti, di cui 2 in terapia
metadonica – ha spiegato il gruppo dei Radicali –. Gli stranieri sono 25, i residenti fuori regione 27,
solo 12 effettuano colloqui regolari e un detenuto usufruisce di permessi premio, in 6 lavorano come
dipendenti dell’amministrazione
penitenziaria».
Camilla Martina
Nicoletta Pisanu
SONDRIO IL CONSIGLIERE DI MINORANZA DEFINISCE «IMMOBILE» IL PRIMO CITTADINO ALCIDE MOLTENI
Andrea Massera attacca il sindaco: «Non lo ha difeso»
– SONDRIO –
Il difficile rapporto fra il garante e la nuova direttrice della casa
circondariale, Stefania Mussio, è finito in Consiglio comunale
IL CONSIGLIERE comunale di
minoranza Andrea Massera è intervenuto sulle dimissioni del garante dei detenuti Francesco Racchetti: «Racchetti ha purtroppo
descritto un quadro disarmante,
anzi deprimente, in cui ha affermato di non aver potuto, di fatto,
svolgere le azioni caratterizzanti
il proprio mandato, ciò a causa di
rapporti, o meglio dell’assenza di
questi, con la nuova direttrice». E
precisa: «A detta dello stesso garante l’auspicata, e da lui sostenuta, necessità di una presenza stabile nel ruolo di direttore presso il
carcere di Sondrio ha distrutto,
con l’insediamento della nuova di-
rettrice, il clima positivo che si
era instaurato in precedenza».
E MASSERA sottolinea che «nella unanimità dell’espressione di
voto, a sostegno della figura del
garante, si è elevata, con stridente
stonatura, la posizione del sindaco Alcide Molteni. Il suo intervento è stato caratterizzato da una generica disamina dell’attività del
garante, dell’assenza di un qualsiasi ruolo di relazione tra amministrazione comunale e istituzione
carceraria; in nessun passaggio è
stato ribadito il sostegno e la partecipazione solidale nei confronti
di Racchetti». E aggiunge: «Per
tutta la discussione il sindaco è rimasto immobile, imbarazzante
l’assenza di una stretta di mano».
SONDRIO
Contestazioni
e polemiche
nel precedente
dell’istituto di Lodi
– SONDRIO –
QUALCHE difficoltà di
rapporti tra la direttrice
Stefania Mussio ed altre
persone che frequentano il
carcere da lei condotto era
già emersa durante la sua
permanenza a Lodi. Proprio
la mancanza di una serena
possibilità di confronto,
unita alla negazione di
alcuni diritti agli agenti
penitenziari, era stata alla
base dell’insorgere della
clamorosa protesta interna
che, nel 2014, aveva portato
poi alla sua sostituzione con
l’attuale direttrice Stefania
D’Agostino. Anche i
volontari dell’associazione
Los Carcere che all’interno
del penitenziario lodigiano
portavano avanti dal 2006
diverse attività (tra cui corsi
di italiano, progetti di
reinserimento lavorativi,
cineforum, l’organizzazione
della biblioteca interna) alla
fine erano stati costretti ad
alzare bandiera bianca e a
non varcare più la soglia
della struttura. «A fronte di
continue iniziative volte
solo apparentemente a una
maggiore apertura del
carcere alla città – avevano
dichiarato –, la direzione ha
avuto un atteggiamento
assai poco disponibile alla
condivisione e alla
collaborazione con i
volontari. Oltre alle
difficoltà di reale
collaborazione, la direttrice
aveva messo alla porta due
nostri volontari e non
potevamo accettare questi
diktat». Erano state ben 28
invece le contestazioni
mosse, nel gennaio 2014,
dagli agenti penitenziari al
lavoro nel carcere di Lodi.
Tra queste le principali
erano «il mancato rispetto
delle relazioni sindacali», «il
disinteresse verso il
benessere del personale»,
«l’abuso del mezzo
disciplinare», ma anche «il
sovraccarico di lavoro». I
poliziotti si erano rivolti
direttamente al
provveditorato regionale. E
alla fine, dopo cinque mesi
di battaglia, avevano
ottenuto la sostituzione
della direttrice: «Ora –
riferiscono – nel carcere è
tornato il sereno».
T.T.
••
IV
CRONACHE
GIOVEDÌ 31 MARZO 2016
SONDALO
LO SCETTICISMO DEL SINDACO
«BASTAVA RILEGGERE CON ATTENZIONE
LA DESCRIZIONE PER INDIVIDUARE
LE CRITICITÀ SULLE QUALI INTERVENIRE»
«Soldi da Trento, occasione persa»
di EMMANUELA TUBELLI
– SONDALO –
«UN GRANDE risultato per
Sondalo, ma un’altra occasione
persa per il territorio». Così l’amministrazione sondalina commenta l’accordo siglato nelle scorse
settimane dai comuni dell’Alta
Valle sui fondi Aree interne e Comuni confinanti. Una misura decisiva, visto il suo corrispettivo
monetario di 70 milioni di euro, e
che pure desta, da più parti, qualche perplessità circa l’appropriato
utilizzo dei fondi a disposizione,
in un’ottica che avrebbe dovuto
essere di natura sinergica. Di questo stampo anche le questioni
avanzate dal Comune di Sondalo,
che sottolinea: «Si è voluto salutare questo accordo come un’occasione storica per i Comuni dell’Alta Valtellina. Purtroppo, secondo
noi, di storico si registrano solo alcune occasioni mancate. Quelle
importanti risorse dovevano servire, secondo le direttive volute da
chi le ha messe a disposizione (Europa, Stato, Regione Lombardia e
Trentino Alto Adige) per valoriz-
In alto a destra
il sindaco Grassi; sopra
l’ospedale «Morelli»
(National Press)
zare le peculiarità del nostro territorio, sia in termini di patrimonio culturale e ambientale che di
attività economiche».
COSÌ, lo stesso primo cittadino
di Sondalo, Luigi Grassi, da un lato esprime un giudizio positivo
circa il complessivo impianto progettuale dell’accordo, non privo
di punti interessanti, come per
esempio gli interventi legati alla
valorizzazione del Parco Nazionale dello Stelvio, il completamento
delle piste ciclabili e quelli relativi ai progetti dell’alta formazione
per la cura, da realizzare all’inter-
no del Vallesana. Nella fattispecie, per quanto concerne il Comune di Sondalo, beneficiario di sei
milioni di euro, l’intervento riguarderà la messa in sicurezza della Val di Rezzalo, un’area attualmente soggetta a pericoli idrogeologici che ne compromettono la
fruibilità, ostacolandone lo sviluppo turistico. D’altro canto, però,
Grassi frena i facili entusiasmi,
nella consapevolezza che i risultati raggiunti «non sono il frutto di
convinte e condivise analisi dei bisogni del territorio». Così: «Con
Aree interne si sono individuati i
territori che hanno subito, gradualmente, un processo di marginalizzazione e sono segnate dal calo della popolazione, dalla riduzione dell’occupazione, da un’offerta
calante dei servizi pubblici e privati e da un degrado del patrimonio culturale e paesaggistico. Bastava rileggere, con attenzione
questa descrizione per individuare, con chiarezza, su quali criticità intervenire attraverso soluzioni strutturali e di sistema».
L’accordo
Nel dettaglio
Per quanto concerne
il Comune di Sondalo,
beneficiario di sei milioni
di euro, l’intervento
riguarderà la messa
in sicurezza della Val
di Rezzalo, un’area
attualmente soggetta
a pericoli idrogeologici
che ne compromettono
la fruibilità, ostacolandone
lo sviluppo turistico
IL PROGETTO UN INTERESSANTE SPACCATO DEL NOVECENTO ITALIANO, DIVISO IN 4 SEZIONI
Archivio Giulio Spini, un tesoro di 984 fascicoli
– SONDRIO –
Da sinistra Concetta Spini,
Alfonsina Pizzatti e Fausta Messa
«È CON ORGOGLIO e grande emozione
che oggi presentiamo l’inventario dell’archivio “Giulio Spini di Morbegno”, completamente ordinato, descritto e approvato dalla Soprintendenza regionale ai Beni Culturali della
Lombardia», ha dichiarato Fausta Messa, direttrice dell’Istituto storico per la Resistenza e
l’Età contemporanea, che ha avuto l’archivio
in comodato d’uso dagli eredi di Spini. «Papà
ci teneva molto al suo prezioso archivio in cui
raccoglieva diligentemente lettere, fotografie,
documenti, articoli legati alle sue esperienze
umane, politiche e sociali della sua epoca. A
questo punto ci è parso naturale rivolgerci
all’Issrec di cui era stato padre fondatore, per
condividere questo progetto», hanno testimoniato le figlie di Spini, Piera e Concetta. È toccato poi all’archivista Rita Pezzola entrare nel
dettaglio di una raccolta di inestimabile valore storico e culturale, formata da 984 fascicoli
raccolti in 180 faldoni che ricostruiscono uno
spaccato del Novecento italiano, divisi in 4 sezioni. La prima è quella di carattere familiare,
con i carteggi epistolari che risalgono al bisnonno Piero. La seconda è quella politica poichè Spini, è stato un illustre uomo politico,
già partigiano garibaldino e fondatore della
Democrazia cristiana in provincia di Sondrio
dopo la Liberazione. Nella terza parte si affronta la parte dedicata al mondo della scuola
perché Spini era stato maestro, educatore e direttore didattico di grande levatura mentale. E
infine l’archivio storico con le sue rielaborazioni interpretative degli eventi storici del Novecento italiano, non solo valtellinese.
Nello Colombo
CRONACHE
GIOVEDÌ 31 MARZO 2016
ECONOMIA
V
••
LA BATTAGLIA SINDACALE
«BISOGNA DARE RISPOSTE A CHI HA MATURATO
I CONTRIBUTI E DI PARI PASSO AFFRONTARE
IL TEMA DELL’INGRESSO NEL MONDO DEL LAVORO»
Giovani e pensionati
Tutti «precari»
un lato bisogna dare risposte a chi
ha maturato 40 anni di contributi
e, di pari passo, affrontare il tema
dell’ingresso nel mondo del lavoro».
di CAMILLA MARTINA
– SONDRIO –
PENSIONATI sempre più in difficoltà; stessa sorte per i giovani a
caccia di un lavoro. Anche in provincia, al 5° posto nelle classifiche
come qualità della vita, ma al 60°
come livelli di pensioni e, quindi,
di salari. La pensione media è di
749 euro mensili, circa 120 euro
in meno rispetto alla media regionale e circa 75 euro in meno rispetto a quella nazionale. Differenza che si evidenzia anche nelle
pensioni di anzianità, mediamente di 1.375 euro contro i 1.593 euro nazionali. «A pesare - spiega
Giocondo Cerri, segretario provinciale Cgil - è il settore privato
con un lavoro usurante, mal retribuito, stagionale e precario che ci
fa slittare agli ultimi posti tra le
province al Nord». Situazione
che andrà peggiorando, basta pensare che «oggi lo stipendio medio
di un giovane (ricordiamo che il
50% dei laureati emigra, a conferma che le aziende locali offrono
ben poche opportunità di lavoro)
è di 1000-1200 euro al mese, senza
differenza tra laureati e no, e la
sua prospettiva, sia che vada in
Sopra i sindacalisti
e in alto i pensionati
di Coldiretti
pensione prima dei 70 anni, sia
che vada dopo, è di percepire meno di 1000 euro al mese». La sottovalutazione dell’importanza delle
pensioni integrative è una delle
critiche mosse al Governo dai sindacati che, sabato 2 aprile, scenderanno in piazza anche a Sondrio e
a Morbegno, dalle 9 alle 12. «No-
nostante gli sforzi fatti, non si sono creati i secondi e terzi pilastri.
Riteniamo necessarie la costruzione di un sistema previdenziale
complementare e una staffetta
per chi esce e chi entra - commenta Mirko Dolzadelli, segretario
provinciale Cisl -. Pensioni e occupazione vanno di pari passo. Da
DOPO le «lacrime e sangue» si
pensava si sarebbe messa mano alla Monti- Fornero nella logica della dualità uscita/entrata, ma quanto fatto finora, per le sigle, risulta
insufficiente. A causa della flessibilità del lavoro, della mancanza
di continuità e del sistema contributivo, il valore delle pensioni è
destinato a calare drasticamente.
«La legge di stabilità ha messo
mano in minima parte alle richieste fatte - evidenzia Vittorio Giumelli, segretario provinciale Uil e molti temi sono rimasti aperti,
come la flessibilità in uscita. L’innalzamento oltre misura dell’età
pensionabile è fuori da ogni logica, soprattutto per certi settori
usuranti. Proposte ne sono state
fatte ma senza grandi riscontri».
Obiettivo ultimo della rivendicazione sindacale è risolvere il problema dell’occupazione giovanile. Dopo questa iniziativa di piazza, sono previste una serie di assemblee congiunte nelle aziende.
Focus
Conti in tasca
La pensione media
è di 749 euro mensili,
circa 120 euro in meno
rispetto alla media
regionale e circa 75 euro
in meno rispetto a quella
nazionale. Differenza
che si evidenzia anche
nelle pensioni di anzianità,
mediamente di 1.375 euro
contro i 1.593 nazionali
L’INIZIATIVA IL CONVEGNO ORGANIZZATO DALLA SOCIETÀ ECONOMICA VALTELLINESE
«L’industria idroelettrica tra mercato e territori»
– SONDRIO –
A sinistra Benedetto Abbiati; a
destra Felice Mandelli (National Press)
«L’IDEA di un convegno sull’industria idroelettrica nasce dal bisogno di uscire da una dimensione asfittica e localistica di una tematica
ad ampio raggio sullo sfruttamento delle risorse energetiche, soprattutto quella delle acque». Lo ha spiegato l’ingegnere Benedetto
Abbiati, presidente della Società economica
valtellinese, che ha organizzato per il prossimo 15 aprile un convegno dal titolo «Industria idroelettrica tra mercato, normativa e territori». Un’iniziativa che coinvolgerà diversi
studiosi per affrontare il tema delle trasformazioni che in questo periodo interessano il settore idroelettrico, di importanza strategica per
l’economia valtellinese, con carattere di assoluto rigore scientifico.
TRE I SETTORI da esplorare. Anzitutto
l’aspetto giuridico, il quadro normativo italiano e comunitario, con Maria Agostina Cabiddu dell’Università Cattolica di Milano, Francesco Lettera e Ilaria Conte. La seconda sessione verterà sull’evoluzione del mercato globale
dell’energia con Alessandro de Carli dell’Università Bocconi, Andrea Galliani, Marco La
Viola del Cipra e Fabrizio Scaramuzza di
Enel. E per chiudere, una visione del mondo
energetico e del territorio con il senatore Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli Affari
Esteri, Geremia Gios dell’Università di Trento, grande economista e conoscitore dei territori montani, Ugo Parolo, sottosegretario alla
presidenza della regione Lombardia e Franco
Vassella, vicesindaco del Comune di Poschiavo che presenterà il progetto «Lago Bianco».
Nello Colombo
••
VI
CRONACHE
VAL MASINO
GIOVEDÌ 31 MARZO 2016
A GENNAIO
LE POLEMICHE
LA FRANA HA SFIORATO
LA SCUOLA DI CATAEGGIO
E COLPITO UNA CASA
IL SINDACO DOMENICO IOBIZZI
HA PIÙ VOLTE CHIESTO AIUTI
PER LA MESSA IN SICUREZZA
Dalla Regione i fondi per la frana
In arrivo 2 milioni e 600mila euro
Parolo, Lega: «Giusto investire sulla difesa del territorio»
di ALESSIA BERGAMINI
– VAL MASINO –
FINALMENTE una buona notizia per il comune di Val Masino.
La regione Lombardia, infatti, ha
deliberato un cospicuo finanziamento per l’esecuzione degli interventi di messa in sicurezza della
parete rocciosa sovrastante il paese, da cui nei mesi scorsi si sono
staccate frane che hanno destato
notevole preoccupazione. Il finanziamento destinato a Val Masino
è il più oneroso fra quelli disposti
dalla Regione: ben 2 milioni e
600mila euro che dovranno essere impiegati per ripristinare le
condizioni di sicurezza dell’area
che, in occasione dei recenti eventi franosi, è stata anche evacuata.
La notizia è stata accolta con favore dal sindaco Domenico Iobizzi
che, sin dalle prime ore successive alla frana, si era rivolto alla Regione chiedendo un aiuto. «Aspettavamo questo finanziamento.
Ora che ci è stato concesso dobbiamo vedere come potremo disporne - commenta il primo cittadino
- In base alle prime informazioni,
dovremmo avere a disposizione
260mila euro per la progettazione
degli interventi e poi verrà finan-
DRAMMA SFIORATO La frana a Cataeggio e il sindaco Iobizzi (N.P.)
ziato il 70% dei lavori. Comunque
è ancora presto per dire come andrà».
Di certo c’è che la priorità rimane
garantire la sicurezza dei cittadini, ma anche degli addetti ai lavori che dovranno operare a ridosso
delle parete rocciosa. «Per questo
la mia intenzione è quella di chiedere di poter realizzare immediatamente una protezione nella par-
te alta della parete, così da evitare
che eventuali nuovi distacchi possano raggiungere il paese o colpire gli operai che effettueranno gli
interventi. Si tratta comunque di
un’opera del costo di circa 300mila euro, ma serve: qui il rischio c’è
ed è reale, la situazione è davvero
molto delicata».
«CON LO STANZIAMENTO
di 2,6 milioni di euro per l’intervento di messa in sicurezza
dell’abitato di Cataeggio garantiamo non solo il ripristino del territorio, ma anche una sua stabilizzazione, mettendo il più possibile la
popolazione della valle al riparo
da nuovi rischi». Commenta così
Ugo Parolo, sottosegretario di regione Lombardia con delega alle
politiche per la montagna, l’approvazione dei fondi. «L’intervento
previsto nel Comune di Valmasino - prosegue Parolo - è tanto più
importante, se si considera che lo
stesso è stato colpito nel gennaio
2016 da ingenti smottamenti di
rocce, alberi e materiale per 5.000
metri cubi, che hanno messo in
pericolo la popolazione e costretto diverse famiglie ad abbandonare le proprie abitazioni».
LEGAMBIENTE
«A2A rilascerà
poca acqua
e i pesci soffriranno»
– CHIAVENNA –
SONO GIORNI decisivi
nei quali la Regione deciderà se accettare o meno la richiesta, (supportata da studi e report) di A2A, di far
scorrere meno del 10% di acqua in alcuni torrenti dove
sono presenti delle loro prese. «Produrre
energia
dall’acqua, una fonte rinnovabile e pulita di energia, affermano in un comunicato i responsabili di Legambiente - non vuol dire che
non abbia controindicazioni, e soprattutto che non ci
siano dei limiti da rispettare del prelievo idrico. Se la
portata dell’acqua diminuisce notevolmente l’ecosistema ne risente, e non si può
pensare che ciò non avvenga se l’acqua che scorre in
un fiume passa dal 100% ad
una media inferiore allo
10%. Al di là del parere della Regione va tenuto ben
presente che rilasciare poca
acqua nei torrenti comporta
dei cambiamenti all’ecosistema fluviale, e dei grossi
rischi di avere degli impatti
dannosi. Poca acqua a volte
può significare anche poche
pozze e rifugi adeguati per
pesci, soprattutto per quelli
di dimensioni maggiori».