OPTIMI.SPI – Elaborazione di un modello condiviso di analisi e
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OPTIMI.SPI – Elaborazione di un modello condiviso di analisi e
OPTIMI.SPI – Elaborazione di un modello condiviso di analisi e ottimizzazione della qualità dei Servizi per l'Impiego Provincia della Spezia 2008 Rilevazione 2010 a cura di Marco Vittore Capitini, Staff Sistema Documentale, Buone Prassi e Benchmarking di Italia Lavoro S.p.A. 1 INDICE INFORMAZIONI GENERALI DI PROGETTO .................................................................. 3 TITOLO ................................................................................................................... 3 COMMITTENTE ......................................................................................................... 3 PROMOTORE ............................................................................................................ 3 DURATA .................................................................................................................. 3 TIPOLOGIA DI POLICY ............................................................................................... 3 SETTORE DI INTERVENTO .......................................................................................... 3 REFERENTE DI PROGETTO ......................................................................................... 3 SITO WEB DI PROGETTO ........................................................................................... 3 CARATTERISTICHE DEL PROGETTO............................................................................ 4 PROBLEMA AFFRONTATO ........................................................................................... 4 CONTESTO DI RIFERIMENTO ...................................................................................... 5 OBIETTIVI ATTESI E RISULTATI PRODOTTI .................................................................. 6 LINEA DI FINANZIAMENTO......................................................................................... 8 ATTORI COINVOLTI................................................................................................... 8 DESTINATARI DIRETTI E INDIRETTI ............................................................................ 9 RACCONTO DELL’ESPERIENZA ................................................................................... 9 ATTIVITÀ SVOLTE ..................................................................................................... 9 METODOLOGIE E STRUMENTI UTILIZZATI .................................................................. 10 RATING ................................................................................................................... 12 - INNOVATIVITÀ ..................................................................................................... 12 - RIPRODUCIBILITÀ E TRASFERIBILITÀ ...................................................................... 12 - SOSTENIBILITÀ .................................................................................................... 12 - MAINSTREAMING.................................................................................................. 12 - VALORE AGGIUNTO .............................................................................................. 12 2 INFORMAZIONI GENERALI DI PROGETTO TITOLO OPTIMI.SPI - Elaborazione di un modello condiviso di analisi e ottimizzazione della qualità dei Servizi per l'Impiego COMMITTENTE Si tratta di un progetto finanziato dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali a valere sulle risorse dei PON FSE 2000-2006 Obiettivo 1 e Obiettivo 3. PROMOTORE Promotore del Progetto è la Provincia della Spezia, con il supporto di un partenariato pubblico composto da Servizi per l’impiego di otto Province, con il supporto dell’Associazione di Enti locali TECLA. La Provincia di Potenza è invece capofila per la linea di intervento OPTIMI.SPI Sud. DURATA Il progetto è durato complessivamente 11 mesi, dal mese di gennaio 2008 e si è concluso nel mese di novembre 2008. TIPOLOGIA DI POLICY Si configura come un insieme di azioni di analisi ed intervento parallele su quattro Servizi per l’impiego territoriali del centro nord e quattro del centro sud i quali, nell’ambito di una cornice strategica e operativa comune, sviluppano sinergie e collaborazioni, mettendo a punto risposte efficaci alle sfide lanciate dal mercato del lavoro globale, in linea con le priorità della Strategia di Lisbona rinnovata e del Masterplan nazionale dei servizi per il lavoro 2007-2013 SETTORE DI INTERVENTO Il progetto intende contribuire alla realizzazione di obiettivi complessivi nazionali quali la modernizzazione della pubblica amministrazione, la promozione di politiche preventive del lavoro, lo sviluppo dei servizi per il lavoro e l’intreccio efficace fra politiche del lavoro e politiche sociali per un globale rinnovamento del welfare e la creazione di un mercato del lavoro massimamente inclusivo. REFERENTE DI PROGETTO Per informazioni più dettagliate sul progetto OPTIMI.SPI è possibile contattare la Provincia della Spezia, nelle persone di Marco Casarino, Olivia Zocco e Massimo Bonati. Telefono 0187 – 742229. E-mail: [email protected] SITO WEB DI PROGETTO http://www.optimi-spi.eu/index.php La maggior parte delle informazioni utilizzate per la redazione della presente scheda sono state acquisite dalla documentazione pubblica di progetto, attraverso la sezione dedicata nel sito web. 3 CARATTERISTICHE DEL PROGETTO PROBLEMA AFFRONTATO Il dibattito odierno sui processi di crescita economica e sociale è attraversato strategicamente dalle dinamiche di convivenza e regolamentazione del mercato del lavoro. In questo contesto si è sviluppata in modo cogente la riflessione sul sistema dei Servizi per il lavoro e sul ruolo delle Province come struttura intermedia di governance e gestione delle politiche di intervento per l’incontro e lo sviluppo di domanda e offerta di lavoro. La presente proposta progettuale, denominata OPTIMI.SPI, intende contribuire alla realizzazione di obiettivi complessivi nazionali quali la modernizzazione della pubblica amministrazione, la promozione di politiche preventive del lavoro, lo sviluppo dei servizi per il lavoro e l’intreccio efficace fra politiche del lavoro e politiche sociali per un globale rinnovamento del welfare e la creazione di un MdL massimamente inclusivo. Essa si inserisce all’interno del PON FSE 2000-2006 Ob. 3 “Azioni di Sistema” e si configura come un insieme di azioni di analisi ed intervento su 4 Servizi per l’impiego territoriali del centro nord che, nell’ambito di una cornice strategica e operativa comune, svilupperanno sinergie e collaborazioni con altrettanti Servizi del centro sud, coinvolgendo nel complesso otto Province, al fine di attivare congiuntamente un nuovo processo di messa a regime qualitativa dei servizi per il lavoro pubblici e privati, sulla base di un modello comune di analisi del gap tra il livello di prestazione raggiunto dai Servizi per l’impiego presi in considerazione e i LEP (livelli essenziali di prestazione) previsti dal Masterplan del 1999 e di un piano di progressivo miglioramento e consolidamento dei sistema dei servizi in una logica di qualità, tutto ciò in vista della ormai prossima diffusione del nuovo Masterplan nazionale. Infatti, in considerazione del percorso di riforma del mercato del lavoro da tempo in atto a livello comunitario, nazionale e regionale e dell’assetto istituzionale sancito dal Titolo V della Costituzione, risulta particolarmente strategico e di notevole valore aggiunto il confronto tra Province del nord e del sud sui temi della qualità e della cooperazione tra pubblico e privato nell’erogazione di Servizi per il lavoro, assieme ad attività di cooperazione congiunte, finalizzate all’elaborazione di un quadro di riferimento per il monitoraggio della qualità del servizio e di ottimizzazione dello stesso secondo l’approccio attivo del “work first” di derivazione comunitaria e l’applicazione di strumenti innovativi di welfare to work cui tendono i governi degli Stati Membri. La presenza di contesti territoriali e di modelli organizzativi dei Servizi per l’impiego talvolta sostanzialmente diversi tra province del nord e del sud Italia, permette di adottare nel progetto un duplice approccio metodologico, che da una parte vuole sondare le ragioni di eventuali gap funzionali e di efficacia dei servizi presi in considerazione e dall’altra sviluppare modalità di lavoro coordinato per l’elaborazione di modelli e quadri operativi comuni in tema di analisi dei livelli di qualità e di adeguamento dei servizi a standard più elevati, di cooperazione efficace tra pubblico e privato e di contributo dei territori locali alla capacità di risposta nazionale alle sfide imposte da un mercato del lavoro globale. 4 CONTESTO DI RIFERIMENTO Già nella fase di elaborazione della proposta progettuale è stata effettuata una prima sommaria analisi del sistema dei Servizi per l’impiego implementati nei territori provinciali coinvolti in relazione ai temi principali del progetto stesso ovvero: organizzazione; sistemi di qualità e di monitoraggio/valutazione del livello di prestazione; prassi sperimentate nell’ambito della cooperazione con soggetti pubblici e privati nei SPI; maggiori criticità riscontrate nel migliorare il sistema delle strutture territoriali. L’organizzazione dei Servizi per il Lavoro presenta caratteristiche sostanzialmente similari nelle quattro province del nord coinvolte, basandosi su una rete pubblica di Centri per l’Impiego, che copre l’intero territorio provinciale, erogando servizi secondo le divisioni previste nel Masterplan nazionale dei Servizi Pubblici per l’Impiego: informazione specialistica sul mercato del lavoro, orientamento professionale, preselezione ed incrocio domanda-offerta di lavoro, assieme a tutte le funzioni di accoglienza alle persone e le procedure amministrative di certificazioni previste dalla normativa vigente. In alcuni casi, le Province hanno già implementato un sistema di certificazione della qualità esteso a tutti i Centri per l’impiego, in altri sono in via di elaborazione procedure specifiche, in altri ancora hanno conseguito una certificazione di qualità solo per alcuni servizi con l’intenzione di estenderla al complesso dei Servizi per l’impiego e della formazione professionale. Sebbene sia ritenuto strategico per il miglioramento dei Servizi per il lavoro erogati implementare un sistema di controllo e di monitoraggio della qualità degli stessi e di valutazione dei risultati esterni, tuttavia risulta essere difficoltoso costruire indicatori permanenti finalizzati ad una reale analisi dell’impatto dei servizi sul mercato del lavoro oltre che sull’utenza (persone e aziende). Attraverso sistemi e procedure informatiche è attualmente possibile, in qualche realtà provinciale, tenere traccia della “storia” dell’utente e ricostruire il percorso di servizi erogati in base agli obiettivi specifici che lo riguardano. Una parte della rete dei Servizi per l’impiego risulta essere rappresentata da soggetti privati specializzati, per esempio agenzie di somministrazione del lavoro, organismi di ricerca e selezione e di matching, che assorbono parte delle attività dei Servizi pubblici mediante appalti specifici più o meno continuativi. Per quanto concerne le forme di cooperazione tra i Centri per l’impiego provinciali, altri soggetti pubblici del territorio e organismi privati si possono sintetizzare in tre tipologie: sistema di accordi istituzionali e protocolli d’intesa, appalti di servizio su azioni specifiche, progetti particolari rivolti a specifiche fasce di utenza. Attraverso tali reti di accordi territoriali, le Province coinvolte riescono a garantire servizi continuativi durante l’arco dell’anno e sufficientemente diversificati tanto da poter proporre un’offerta personalizzata in base ai bisogni dell’utente, erogandoli tempestivamente, nonostante le perduranti difficoltà finanziarie. Infine, le maggiori criticità espresse dai Centri per l’impiego provinciali nel traguardare a servizi di qualità e soprattutto in linea con i LEP nazionali, in un’ottica di massima integrazione fra soggetti pubblici e privati e di erogazione di servizi multicanale possono essere così sintetizzate: • • necessità di mettere a sistema e razionalizzare servizi nati in logica sperimentale e innovativa e oramai entrati a far parte integrante dell’offerta; assenza di professionalità specifiche nell’organico dei CPI provinciali che porta alla necessaria terziarizzazione di attività centrali nei Servizi per il lavoro (accoglienza, orientamento, preselezione, consulenza orientativa, tirocini e mediazione culturale) attraverso gare di appalto con conseguenti problemi di integrazione operativa tra personale interno ed esterno; 5 • • • • il FSE tende ad essere la fonte sostanziale di finanziamento dei SPI anche nelle sue attività più centrali con ovvia discontinuità, incostanza e variabilità dovuta all’erogazione da parte dell’Ente regionale; difficile comunicazione tra livelli istituzionali; scarso coordinamento tra settori/servizi provinciali che impediscono la messa a sistema di servizi integrati (formazione, orientamento, accompagnamento sociale, inserimento lavorativo); difficile integrazione tra Centri per l’impiego e soggetti territoriali a diverso titolo operanti nel mercato del lavoro. OBIETTIVI ATTESI E RISULTATI PRODOTTI Attivare congiuntamente un nuovo processo di messa a regime qualitativa dei servizi per il lavoro pubblici e privati tra Servizi per l’impiego del nord e sud Italia, elaborando una metodologia comune di analisi del gap tra il livello di prestazioni raggiunto rispetto ai LEP nazionali del precedente settennio e la messa a punto di proposte e orientamenti volti a superare gli elementi di criticità che hanno impedito l’erogazione di servizi di qualità e conformi a quanto prescritto nel Masterplan, valorizzando altresì la rete di soggetti territoriali per una risposta efficace ai bisogni del mercato del lavoro locale. Al fine di perseguire tale obiettivo specifico comune alle due proposte progettuali è apparso necessario focalizzarsi sulle seguenti aree tematiche interrelate, in linea con le priorità della Strategia di Lisbona: • • • • • • confronti tra livelli istituzionali, ovvero locale, interprovinciale e centrale, in relazione al tema della qualità dei servizi per l’impiego, dell’analisi delle performances, del miglioramento delle stesse in conformità ai LEP nazionali e della messa a sistema di servizi integrati per il lavoro; prassi legate alla cooperazione tra autorità pubbliche e soggetti privati che a diverso titolo operano nel mercato del lavoro locale al fine di implementare una modalità costante di raccordo tra i SPI e gli altri soggetti, prevedendo anche il coinvolgimento di Associazioni nazionali rappresentative di organismi di mediazione privati; modalità di integrazione efficace delle politiche del lavoro, sociali e della formazione nell’ottica di una piena risposta territoriale al modello del “welfare to work” di prossima implementazione e di un’offerta integrata di servizi nel rispetto dei diritti civili e sociali degli utenti; orientamenti e proposte per il miglioramento della qualità complessiva del sistema dei Servizi per l’impiego territoriali, mediante il superamento delle criticità che ostacolano l’adeguamento delle prestazioni ai LEP nazionali in vista dell’implementazione del nuovo Masterplan Poste le suddette finalità e in considerazione delle peculiarità socio-economiche dei territori coinvolti e delle caratteristiche dei rispettivi modelli organizzativi dei SPI locali, il presente progetto tenderà a perseguire i seguenti obiettivi specifici attraverso il confronto, lo scambio di soluzioni ed il lavoro coordinato; favorire l’elaborazione di una metodologia comune per la rilevazione e l’analisi del gap tra prestazioni effettive e LEP nazionali al fine di innalzare il livello di qualità complessivo nel sistema dei Servizi per l’impiego in vista dell’implementazione del nuovo Masterplan nazionale; studiare modalità ottimali ed efficaci per implementare una rete territoriale dei servizi costruita sul know how specifico dei soggetti pubblici e privati operanti nel mercato del lavoro, in una logica di cooperazione fattiva e di qualità rispondendo ai mutevoli bisogni dell’utenza, attraverso il coinvolgimento di soggetti nazionali rappresentativi di organismi di mediazione di natura privata; 6 • elaborare proposte strutturate di soluzioni alle problematiche rilevate in seno al sistema dei Servizi per l’impiego territoriali, attraverso interventi di tipo normativo, esecutivo, organizzativo, finanziario, strategico ecc, al fine di mettere a regime servizi integrati volti ad offrire strumenti di formazione, accompagnamento sociale, orientamento ed inserimento lavorativo che possano favorire l’utente nella realizzazione del proprio progetto di vita, individuando percorsi di azione territoriali che consentano la definizione di un impianto di fruizione dei servizi integrati stessi, efficace e fattibile dal punto di vista dell’operatività e della sostenibilità finanziaria. Tra i risultati attesi figurano i seguenti: • • • • • • • • • • • migliori capacità di coordinamento fra Province nell’elaborazione di soluzioni e prassi comuni finalizzate al miglioramento delle prestazioni dei Servizi per l’impiego e all’adeguamento ai LEP nazionali; aumentata capacità da parte delle autorità pubbliche locali di osservare i fenomeni del mercato del lavoro territoriale e di controllo della qualità dei servizi per il lavoro erogati a livello pubblico e privato; più efficace programmazione degli interventi territoriali in materia di lavoro secondo le priorità definite nella strategia di Lisbona in vista dell’implementazione del nuovo Masterplan nazionale sui servizi per l’impiego; maggiore modernizzazione dei Servizi territoriali con il potenziamento dei servizi all’utenza applicando il principio del work first di ispirazione comunitaria; migliori capacità di monitoraggio e valutazione del gap tra la qualità effettiva dei servizi per il lavoro erogati e quanto previsto all’interno del Masterplan nazionale; migliori capacità di cooperazione delle autorità pubbliche locali con i soggetti privati operanti a diverso titolo nel mercato del lavoro in materia di servizi integrati per il lavoro per raggiungere l’obiettivo della piena e buona occupazione; migliori connessioni e maggiori integrazioni fra politiche e strumenti formativi, sociali e del lavoro all’interno di un sistema volto alla piena applicazione del “welfare to work”; migliori capacità di comunicazione interna (fra servizi) ed esterna (verso il territorio) agli organismi pubblici e privati operanti nei Servizi per l’impiego; migliore dialogo e negoziazione con le autorità di livello regionale e centrale sul tema dell’integrazione fra servizi formativi e del lavoro e della qualità degli stessi; maggiore sostenibilità operativa e finanziaria di un sistema integrato di servizi all’utenza; migliori capacità di confronto e relazione con soggetti pubblici e privati operanti nei SPI di altri Paesi membri. Tutto ciò ha dato vita a una rete di scambio tra le province coinvolte dimostrando come questi enti intermedi di area vasta siano i candidati ideali a divenire i soggetti titolari per un nuovo modello di programmazione concertata, in cui si traguarda l’integrazione fra politiche attive e passive del lavoro. Nell'ambito del progetto, la Provincia della Spezia ha organizzato e condotto una serie di focusgroup a cui hanno partecipato rappresentanti dei centri per l'impiego, di associazioni sindacali, di associazioni di categoria, agenzie interinali e consulenti del lavoro. Da questi momenti di confronto sono emerse considerazioni e suggerimenti che, anche a seguito di una successiva analisi, hanno contribuito ad individuare criticità e possibili soluzioni nella gestione dei servizi per l'impiego sia in ambito locale che in ambito nazionale. Altro prodotto del progetto OPTIMI.SPI è costituito dal Report congiunto Nord - Sud, nel quale confluiscono i principali risultati delle indagini condotte sui territori provinciali e una serie di indicazioni negli ambiti tematici del progetto, scaturite dal dibattito tra le Province partner. Il Report elaborato propone una lettura estremamente aderente vissuto reale dai Centri per l'impiego delle province partner, descrivendone le maggiori criticità e soprattutto le principali 7 riflessioni su come affrontare un processo di cambiamento e di adeguamento qualitativo dei servizi nell'ottica di una migliore integrazione fra SPI del nord e del sud Italia. LINEA DI FINANZIAMENTO Si tratta di un progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali a valere sulle risorse dei PON FSE 2000-2006 Obiettivo 1 e Obiettivo 3, per un budget complessivo di 700.875,00 euro. ATTORI COINVOLTI Il partenariato del progetto “OPTIMI.SPI – Province del nord” è composto dalla Provincia della Spezia, soggetto capofila, Provincia di Genova, Provincia di Parma e Provincia di Modena. La Provincia della Spezia, in qualità di capofila del partenariato proponente, è responsabile di tutti gli aspetti amministrativi, gestionali, contabili e di rendicontazione relativi alle attività progettuali, nonché del coordinamento del progetto e delle comunicazioni formali con l’Ente finanziatore. Le quattro Province proponenti vengono supportate da un partner tecnico qualificato, l’Associazione TECLA, Associazione di Province che, in qualità di struttura di assistenza tecnica dell’UPI nazionale in materia di politiche comunitarie e data la consolidata esperienza e le competenze specifiche che esprime nell’ambito della progettazione e gestione di interventi nazionali e comunitari nelle materie di interesse degli Enti Locali, possiede un know-how ed esperienze specifiche sui temi oggetto della presente proposta e pertanto rappresenterà un valido sostegno alla migliore esecuzione delle attività progettuali. In modo particolare l’Associazione TECLA prende parte sia alla Task force del progetto, organo unico tra i due progetti OPTIMI.SPI Province del Nord e OPTIMI.SPI Province del Sud, sia al Comitato di Pilotaggio, assorbendo funzioni di coordinamento esecutivo e di responsabilità operativa in tutte le fasi trasversali del progetto ovvero nelle fasi 4 – 5 e 6. Altresì importante risulta il suo contributo nelle attività di benchmarking transnazionale e di contatto con organismi europei pubblici/privati operanti nei Servizi per l’impiego di interesse per il progetto. In aggiunta, in qualità di attori esterni, OPTIMI.SPI vede il coinvolgimento di ISFOL, per quanto riguarda la parte metodologica (gestione delle sessioni formative/informative dirette al personale degli SPI locali), di ASSOLAVORO e di ASSORES, queste ultime due nelle fasi di studio e elaborazione di prassi in materia di forme ottimali e sistematiche di cooperazione pubblico-privata. 8 DESTINATARI DIRETTI E INDIRETTI L’iniziativa prevede il coinvolgimento diretto dei Centri per l’impiego al fine di produrre una “fotografia” dei singoli contesti territoriali e un’analisi del livello di maturità rispetto ai servizi erogati, anche in rapporto alle eventuali collaborazioni esistenti con le agenzie di intermediazione private e con le aziende distribuite sul territorio. Le informazioni raccolte servono successivamente a tracciare una strategia comune con gli altri partner coinvolti nel progetto, per elevare la qualità dei sistemi integrati di formazione e lavoro. RACCONTO DELL’ESPERIENZA ATTIVITÀ SVOLTE Il Progetto OPTIMI.SPI si configura come un insieme di azioni di analisi ed intervento parallele su otto Servizi per l’impiego territoriali (quattro del centro nord ed altrettanti del centro sud), i quali, nell’ambito di una cornice strategica e operativa comune, sviluppano sinergie e collaborazioni al fine di attivare un nuovo processo di messa a regime qualitativa dei servizi per il lavoro pubblici e privati, in linea con le priorità della Strategia di Lisbona rinnovata e del Masterplan nazionale dei servizi per il lavoro 2007-2013. Il progetto prevede lo svolgimento di sette macrofasi, così raggruppabili: • • • • Analisi dei territori partner e dei rispettivi sistemi di SPI, al fine di fotografare i contesti coinvolti in relazione a caratteristiche e bisogni del mercato del lavoro, ai modelli organizzativi dei Servizi per l’impiego e loro stato d’avanzamento rispetto alla conformità ai LEP nazionali, buone prassi esistenti in tema di reti e forme di cooperazione fra pubblicoprivato, qualità dei servizi erogati; scambio di buone prassi fra Servizi per l’impiego territoriali ed elaborazione di soluzioni congiunte per l’adeguamento delle prestazioni ai LEP nazionali, al fine di rilevare ed analizzare il gap tra il livello di performance dei Servizi e i LEP, favorire il confronto tra i diversi modelli organizzativi dei SPI ed elaborare proposte congiunte; confronto sulle forme di cooperazione tra pubblico e privato nei SPI in vista dell’implementazione di un sistema di work first, al fine di favorire il confronto tra i SPI in materia di cooperazione tra pubblico e privato nell’erogazione di servizi integrati per il lavoro e lo studio congiunto di forme ottimali e sistematiche di cooperazione pubblicoprivata, mediante anche il coinvolgimento di Associazioni di rappresentanza di organismi di mediazione privati di livello nazionale; sviluppo di relazioni e confronto con soggetti transnazionali sui temi nevralgici del progetto, al fine di individuare buone prassi nelle tematiche in oggetto e potenziali partner pubblici e privati operanti nei Servizi per l’impiego, in modo da garantire inoltre la sostenibilità futura dell’intervento a livello europeo. Nel secondo semestre del 2008, sono stati organizzati dei gruppi di lavoro per discutere con dirigenti dei Servizi provinciali all’impiego e responsabili dei Centri per l’impiego referenti per OPTIMI.SPI, esperienze, modelli e tematiche connesse al costrutto di qualità e valutazione dei servizi, nell’ottica di individuare peculiarità locali, e condividere un sistema concettuale di riferimento a partire dalla presentazione del modello di gestione della qualità messo a punto 9 nella sperimentazione ISFOL, e dal confronto con l’esperienza dell’Ente in merito a monitoraggio e valutazione delle politiche e dei servizi per l’occupazione. In rapporto alla riforma e alla complessità del mercato del lavoro è emerso un nodo centrale per lo sviluppo dei servizi: “cliente” del centro per l’impiego non è l’utente singolo in cerca di lavoro, né la singola azienda, ma piuttosto l’ambiente sociale entro cui ciascuna struttura opera, che si pone come cliente/committente di servizi di politica attiva del lavoro. In questa direzione si condivide l’ipotesi che per potenziare l’efficacia degli interventi occorrano una molteplicità di servizi con funzioni differenziate, e strumenti volti a facilitare lo scambio con il territorio e fra strutture, garantendo al contempo unitarietà di strategia. Cruciale dunque il processo di implicazione e di negoziazione degli obiettivi di lavoro con gli attori che a vario titolo e con diversi ruoli e funzioni operano sul territorio. Gli operatori si confrontano con la complessità del proporsi all’utenza, soprattutto alle imprese, con una funzione riconoscibile, in grado di determinare nei confronti dei Centri per l’impiego un mandato ed una committenza specifici nella ricerca del lavoro. In questa direzione si è discusso su come la funzione dei Centri per l’impiego e delle professionalità che vi operano, possa essere non solo definita dal ruolo istituzionale affidato dalle normative, ma anche consolidata attraverso la verifica e la promozione di quanto prodotto e la creazione di sistemi di raccordo di natura orizzontale. Il riscontro ricevuto sulle strategie di servizio concorre a rafforzare l’identità professionale dei servizi, e faciliterebbe l’individuazione di livelli essenziali delle prestazioni in rapporto alle domande locali. La pista su cui si è focalizzato il lavoro è stata dunque quella dello sviluppo di sistemi di monitoraggio e valutazione come strumenti utili a fornire riscontro sul prodotto offerto e criteri per riprogrammare strategie e distribuzione delle risorse. A tal proposito, nella maggior parte delle Province che hanno partecipato ad OPTIMI.SPI, la certificazione di qualità ha svolto una funzione chiave nel sistematizzare i processi di servizio; è stata utilizzata per accompagnare la riorganizzazione delle strutture, individuando procedure utili ad orientare le attività degli operatori e coordinare i diversi CPI di ciascuna provincia. METODOLOGIE E STRUMENTI UTILIZZATI Suddividendo il progetto nelle sue sezioni temporali di esecuzione, nel corso della prima fase (gennaio – aprile 2008) il gruppo di lavoro congiunto, costituito tra partner provinciali del nord e del sud Italia, ha inteso giocare un ruolo diversificato di fase in fase, con un carattere di flessibilità nella sua composizione in base alla fase del progetto e alle attività da sviluppare. Le attività di analisi hanno come presupposto il quadro politico e normativo comunitario e in particolar modo gli obiettivi posti dalla Strategia di Lisbona sul tema dell’occupazione (piena e buona occupazione) e le indicazioni contenute dalle Linee Guida per l’Occupazione rispetto al ruolo giocato dalle autorità pubbliche e private che si occupano di Servizi per l’impiego. Le aree indagate sono quella del mercato del lavoro locale (peculiarità, dinamiche, criticità, fabbisogni), il sistema dei Servizi per l’impiego locali (aspetti organizzativi, operativi, di integrazione interna all’ente e con altri soggetti pubblici e privati territoriali, di impatto sull’utenza, di comunicazione interna all’ente ed esterna verso il territorio stesso), il sistema di qualità ed il suo monitoraggio. Attraverso la realizzazione di due “focus group” con soggetti pubblici e privati si è teso a coinvolgere attivamente il territorio locale per riceverne suggestioni e per favorire il confronto sui temi focali del progetto. La sezione di ricerca relativa ai Servizi per l’impiego è stata realizzata attraverso l’uso di molteplici strumenti al fine di elaborare un quadro particolareggiato, pluridimensionale e massimamente spendibile per l’analisi del loro stato d’avanzamento rispetto alla conformità ai LEP nazionali e ai loro bisogni emergenti. Strategica è risultata la condivisione ed il confronto tra partner progettuali ed output emersi nella fase di analisi territoriale, al fine di esaminare congiuntamente punti di forza, di debolezza e criticità 10 emerse in un’ottica di scambio di buone prassi, potendo elaborare potenziali soluzioni comuni alle problematiche poste. La fase successiva (aprile – giugno 2008) si è basata sul confronto e la cooperazione a tre livelli differenti che si intersecano nel progetto costituendone un valore aggiunto ovvero: il livello dei singoli territori, il livello interprovinciale dei partner del nord e il livello interprovinciale dei partner del nord e del sud. Punto di partenza sono le indicazioni e le suggestioni provenienti dall’analisi dei diversi contesti territoriali e dal confronto all’interno del partenariato circa gli elementi più critici da affrontare per l’implementazione di servizi efficaci ed efficienti, ma anche gli orientamenti e gli obiettivi strategici europei, visti come quadro forte di riferimento nel quale inserire gli output progettuali e come traguardo. La sessione di formazione/informazione interprovinciale diretta al personale scelto all’interno dei Servizi per l’impiego territoriali come parte del working team, ha visto il coinvolgimento dell’ISFOL, quale soggetto particolarmente competente sia in materia di qualificazione dei Servizi stessi che di valutazione dei processi di erogazione dei servizi, al fine di fornire ai membri del gruppo di lavoro gli strumenti conoscitivi e operativi per sviluppare un confronto proficuo da cui derivino sia un approccio metodologico all’analisi delle performances dei SPI e del gap rispetto ai LEP nazionali, sia proposte concrete di miglioramento dei servizi attraverso azioni di adeguamento normativo, organizzativo, esecutivo, procedurale e strategico. Le attività di focus group hanno coinvolto, oltre alle risorse umane che parte del gruppo di lavoro, anche personale di livello operativo (front e back-office; staff amministrativo; orientatori; counsellor; soggetti provenienti da altri settori es. sociale, formazione professionale), decisori e manager della Pubblica Amministrazione al fine di sviluppare capacità di lavoro in team e di problem solving e discutere in modo trasversale delle maggiori problematiche interne all’organizzazione dei Servizi per l’impiego locali. Nella fase successiva (aprile – luglio 2008) ha assistito alla costituzione di un tavolo di confronto sui diversi territori provinciali con il coinvolgimento di tutti gli attori del sistema locale dei Servizi per l’impiego e quelli che a diverso titolo operano nel mercato del lavoro: questo per l’elaborazione di modelli e forme di cooperazione tra soggetti pubblici e privati e ad indicazioni sulla creazione di servizi integrati da presentare al tavolo interprovinciale della task force al fine di studiare prassi comuni legate al concetto di rete pubblico-privata nei Servizi per l’impiego. Il contributo di Associazioni come “Assolavoro” e “Assores” operanti a livello nazionale in rappresentanza di organismi di mediazione per il lavoro di natura privata, ha consentito di coadiuvare il lavoro delle Province in un’ottica di sostenibilità ed innovatività delle proposte avanzate. Esistono poi fasi trasversali all’intera durata del progetto: la prima si è occupata del coordinamento, della gestione e della rendicontazione e prevede incontri trimestrali del Comitato di Pilotaggio con funzioni sia di coordinamento che di indirizzo tecnico scientifico. Quella inerente il monitoraggio prevede la realizzazione di un piano specifico contenente, indicatori, obiettivi, risultati attesi, aree di valutazione, strumenti e procedure di analisi. Da ultimo, la fase relativa alla diffusione e disseminazione territoriale considera, come unico intervento, i due ambiti territoriali di realizzazione del progetto, nello specifico le Province del nord e del sud. Attraverso un metodo partecipato di pianificazione delle strategie di comunicazione e diffusione, sono stati coinvolti attivamente sia gli operatori dei Servizi per l’impiego, che altri soggetti privati in essi operanti e rappresentanti dell’utenza. L’approccio adottato è sempre quello di cooperazione e specifici saranno gli strumenti ed i materiali informativi messi a punto. L’Associazione Tecla, quale soggetto (partner) tecnico di supporto a tutto il partenariato nella fase di comunicazione e diffusione, ha avuto la responsabilità nell’elaborazione di un piano di comunicazione contenente strumenti e modalità flessibili pertanto declinabili nei diversi contesti territoriali, coordinando inoltre l’attività di redazione del materiale informativo sul progetto complessivo nord-sud, l’organizzazione dell’evento finale di dimensione internazionale e l’elaborazione del Report congiunto. 11 RATING - INNOVATIVITÀ Il carattere di innovatività espresso dal progetto OPTIMI.SPI è rappresentato dallo sviluppo di modalità di lavoro coordinato per l'elaborazione di modelli e quadri operativi comuni in tema di analisi dei livelli di qualità e di adeguamento dei servizi a standard più elevati, di cooperazione efficace tra pubblico e privato nei Servizi per l’impiego e di contributo dei territori locali alla capacità di risposta nazionale alle sfide imposte da un mercato del lavoro globale. - RIPRODUCIBILITÀ E TRASFERIBILITÀ L’avere adottato una cooperazione multilivello (livello dei singoli territori, il livello interprovinciale dei partner del nord e il livello interprovinciale dei partner del nord e del sud), può favorire la creazione di prassi, modelli e metodologie valide per i Servizi per l’impiego locali ma flessibili e con caratteristiche di potenziale trasferibilità anche a livello nazionale, in considerazione del lavoro congiunto realizzato nei gruppi interprovinciali. - SOSTENIBILITÀ OPTIMI.SPI è stato promosso anche al fine di individuare potenziali partner transnazionali pubblici e privati in grado di favorirne la sostenibilità, una volta terminato. Questo, grazie all’attività di benchmarking sui temi nevralgici del progetto, condotta nel corso della sua esecuzione. - MAINSTREAMING La rete costituita nell’ambito del progetto OPTIMI.SPI è un elemento caratterizzante la possibilità di essere adottato ad altri livelli di intervento e in altre Amministrazioni provinciali, in un’ottica di mainstreaming di tipo verticale. - VALORE AGGIUNTO Il valore aggiunto del progetto OPTIMI.SPI consiste nel suo procedimento dal basso verso l’alto (“bottom-up”) e nella creazione di relazioni di confronto e di dialogo fra Province del centronord e del centro-sud, al fine di portare un contributo significativo alle strategie nazionali in termini di proposte concrete e ragionate circa la maggiore integrazione funzionale e operativa fra Servizi per l’impiego italiani e migliore qualità dei servizi erogati nell'ambito di accordi territoriali con soggetti privati idonei. 12