UNA GIORNATA DI FOLLIA (di Mario Calabrese)
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UNA GIORNATA DI FOLLIA (di Mario Calabrese)
Questo racconto mostra cosa è successo in seguito alla seconda separazione avvenuta tra Mason e Gloria, dopo che si sono rimessi insieme alla fine del racconto “La storia di Mason e Gloria”. UNA GIORNATA DI FOLLIA (di Mario Calabrese) 1. IL NUOVO MASON Roy Ross non si era mai trovato in una situazione così spinosa. Era nella sala riunioni in compagnia di due importanti fornitori dei supermercati Zavro per il rinnovo del contratto e aspettavano il signor Jaxen, che anche quella mattina era in ritardo. Da quando il ritorno di fiamma tra lui e Gloria si era spento, Mason Jaxen sembrava non starci più con la testa, ma Roy sperava che il suo capo ritrovasse la lucidità necessaria per concludere la trattativa. <<Dobbiamo aspettare ancora molto?>> <<Un po’ di pazienza signor Morty, il nostro Presidente ha tante cose da fare.>> <<Morty non mettere in difficoltà il signor Ross, abbi un po’ di pazienza.>> <<La fai facile tu Newton, come fai ad essere sempre così calmo?>> <<Io prendo la vita con leggerezza Morty, dovresti farlo anche tu.>> <<Stai dicendo che io sono pesante, perché mi chiamo Morty di cognome?>> <<Non mi permetterei mai Morty!Ehi Roy, che genere di impegno aveva quel musone del tuo capo?>> <<Già Mason Jaxen, l’uomo che non sorride mai e non si fa mai una risata. Che persona triste!>> Improvvisamente i tre uomini udirono da molto lontano una musica assordante, sembrava provenire fuori il corridoio e diventava sempre più forte. <<Che sta succedendo?>> domandò irritato il signor Morty. <<Calma signori, qualche dipendente si sarà dimenticato che qui c’è gente per lavora, me ne occupo io!>> Roy aprì la porta deciso a punire severamente il folle che stava ascoltando musica a tutto volume. Il vice presidente individuò un ragazzo alla sua sinistra. Aveva un berretto blu calato sul volto, occhiali da sole alla moda, indossava un gilet verde scuro sopra una t-shirt blu elettrico, semplicemente inguardabile. La musica che usciva dallo stereo che il giovane portava in spalla era inascoltabile. Per finire indossava un paio di jeans larghi a vita bassa che non si capiva come facessero a stare su, se la maglietta non fosse stata lunga si sarebbero viste le mutande, che cattivo gusto! <<Ragazzino io non so chi diavolo sei, ma ti conviene spegnere quel coso e sparire di qui, prima che il Presidente ti trovi e ti dia in pasto ai suoi figli, un Dragontropo e un demone Krokodil.>> <<Roy sono io, non mi riconosci?>> A Roy Ross per poco non venne un infarto nell’udire quella voce, non poteva essere lui, si stava sbagliando! <<S-Signor Jaxen?>> domandò incredulo. Mason dette un paio di schiaffi affettuosi al suo vice presidente che era rimasto sconvolto. <<Roy ci conosciamo da una vita e ancora non mi chiami per nome?>> <<Mason non ti avevo riconosciuto vestito così!Che fine hanno fatto i tuoi completi eleganti?>> <<Quei completi tristi e seri sono per le persone tristi, non per i giovani pieni di vita come me!>> <<Io non pensavo che lei, cioè tu, insomma sei in ritardo, i fornitori ti stanno aspettando!>> <<Stai calmo Roy, sciolto e rilassato. Due minuti di attesa non hanno mai ucciso nessuno!>> <<Veramente lei, cioè tu sei in ritardo di mezz’ora!>> <<Ehi belli, il grande capo è qui!Magno, Loris su le mani verso il cielo, è arrivato Mason a sciogliere il gran gelo!>> <<Dove vai?Non puoi presentarti così ai fornitori!>> Ma Mason non ascoltò Roy, spalancò la doppia porta di scatto e riaccese lo stereo, facendo saltare Morty sulla sedia. <<Sentite questo grido, udite le parole, Mason è arrivato con tutta la sua prole!>> cantò Mason ai suoi ospiti. 2. SITUAZIONE DELIRANTE Morty e Newton fissarono sconvolti l’uomo vestito da ragazzino che era appena entrato nella stanza. Avevano riconosciuto la sua voce, anche se non era fredda come al solito, ma ancora non riuscivano a credere di avere davanti a loro Mason Jaxen. <<Magno Morty, hai la faccia di uno che i morti se li è mangiati per davvero, dammi il cinque bello!>> esclamò Mason alzando prontamente la mano. Morty alzò meccanicamente la mano e Mason batté un cinque micidiale. <<Vacci piano Mason, ma sei impazzito?E perché ti sei conciato così?Sembri mio figlio di tredici anni!>> <<Loris caro, dammi il cinque anche tu. Come stai, tutto bene?>> <<Sto benissimo Mason. Non ti avevo mai visto così allegro e simpatico, cosa ti è successo?>> <<Stanotte non ho dormito amico mio, sono uscito di casa che era ancora buio!>> <<Questo spiega l’abbigliamento, la prossima volta accendi la luce per vestirti!>> <<Bella battuta Magno, però col nome che hai dovresti mangiarti più emozioni al giorno.>> <<Stai dicendo anche tu che sono una persona pesante?>> domandò l’uomo alterato. <<Magno tu non sei pesante, tu sei rigido, stai sciolto che la vita è bella!>> <<Dì la verità Mason, hai cominciato a prendere qualche droga per stare su di giri?>> <<Ma quale droga Loris, ho capito che la vita per noi giovani deve essere spensierata. Tutti questi obblighi, questi impegni, questo stress, le preoccupazioni ti fanno invecchiare in fretta!>> <<Mason fammi vedere le braccia subito!>> disse Roy. Mason gli mostrò le braccia, non c’erano segni di punture, così Roy avvicinò il volto a quello del suo capo, per vedere se aveva le pupille dilatate. <<Mason, hai preso qualche medicina strana in farmacia?>> <<Roy non ho preso nulla, ho solo ritrovato il fanciullo spensierato che vive in me!>> <<Secondo me ha preso una botta in testa.>> disse Morty. <<In questo caso, sarò felice di firmare il contratto alle tue condizioni, amico Mason. Il sorriso sincero stampato sul tuo volto è la miglior garanzia che si possa avere.>> disse Loris. <<Io penso che Mason sia rimbambito e basta. Accetto le condizioni solo perché non voglio passare per uno che si approfitta delle disgrazie altrui.>> disse Morty. <<Ottimo, allora facciamo un brindisi tutti insieme!Roy, fai portare lo champagne per fare festa!>> gridò Mason, nonostante l’uomo fosse a un metro da lui. Roy contattò Olinda per far arrivare su la bottiglia di champagne. Quando bussarono alla porta, fu Mason ad andare ad aprire, prese la bottiglia dalle mani del giovane che l’aveva portata. <<Grazie fratello, tieni questi cinque Drakme e bevi alla nostra salute!>> Mason tenendo la bottiglia tra le mani, cominciò a volteggiare su se stesso cantando un motivetto. <<Nella sala ci riuniamo, tutti insieme festeggiamo, il bicchiere ci riempiamo e allegramente brindiamo!>> <<Sicuro che questo sia il primo brindisi della giornata?>> domandò Loris a Mason. <<Ma certo è ubriaco, ecco perché sei così allegro questa mattina!>> esclamò Roy. <<Sono ubriaco di gioia!>> esclamò Mason. Loris Newton e Magno Mortis bevvero tutta la bottiglia in compagnia di Mason, firmarono in allegria e tutti contenti salutarono Mason e Roy e andarono via. Roy tirò un sospiro di sollievo, ma i veri problemi dovevano ancora arrivare. 3. ASSEMBLEA Roy convocò subito il gruppo Misti insieme a Kind e Sagaz, i figli adottivi di Mason, all’insaputa di quest’ultimo che dopo aver chiuso il contratto gironzolava per l’azienda a corteggiare le ragazze diceva lui, per coprirsi di ridicolo pensava Roy. <<Signori vi ho fatti venire, perché la situazione è molto grave.>> <<Hanno scoperto che la Zavro Jaxen ha evaso le tasse per dieci anni?>> domandò preoccupato Gustave. <<No, il signor Jaxen è fuori di testa!>> annunciò Roy. <<E te ne accorgi solo adesso?.>> disse Sagaz. <<Sto parlando sul serio Sagaz. Perché Shana non è qui?>> <<Ha preso tre giorni di permesso, tornerà domani mattina al lavoro.>> rispose Zack. <<Si può sapere chi le ha dato l’autorizzazione?Non sarà stato il signor Jaxen?>> <<Veramente è stato lei, dopo che Shana le ha fatto quattro complimenti.>> disse Tucker. <<Ho firmato il permesso a Shana perché mi ha portato il tiramisù fatto da lei, non per i complimenti!>> <<Io le ho chiesto un giorno di permesso la settimana scorsa e lei non me l’ha dato!>> protestò Lemon. <<La prossima volta portami anche tu un tiramisù fatto con le tue mani.>> rispose Roy. <<Signor Ross, si sente bene?>> <<Maledetto champagne mi è andato alla testa, dico cose senza senso!>> <<Il Presidente è fuori di testa e il suo vice è ubriaco. Come siamo messi bene!>> esclamò Zack. <<Smettetela!Dobbiamo capire cosa è successo al signor Jaxen, farlo tornare normale!>> gridò Roy. <<Ma è davvero così grave il signor Jaxen?>> domandò Gustave. La porta si spalancò di colpo e la musica assordante fece il suo ingresso insieme a Mason, che portava lo stereo in spalla. <<Ragazzi, stavate tutti qui, perché non mi avete invitato?>> Mason si fece dare il cinque da Gustave, Lemon, Zack e Tucker, poi arrivò dai suoi due figli. <<Kind e Sagaz, figli miei, sangue del mio sangue…>> <<Ma che stai dicendo, noi siamo adottati, anzi io sono qui contro la mia volontà!>> disse Sagaz. <<E poi noi non ci assomigliamo proprio papà.>> aggiunse Kind. <<Siete contenti di avere un papà giovane e fresco come me?>> <<Si papà, anche se non sei tanto giovane.>> disse Kind. <<Ti sei bevuto una bottiglia di vino a colazione?Vecchio rudere ubriacone!>> <<Io sono cambiato. Basta litigare, basta dirsi cattiverie, dobbiamo volerci bene, divertirci e scherzare.>> <<L’unico modo per farti cambiare è lanciarti un incantesimo di magia nera.>> disse Sagaz. <<Ma certo, Shana!Deve aver fatto un incantesimo al signor Jaxen!>> esclamò Roy. <<Ora che ci penso, aveva detto di aver trovato qualcosa per rendere innocuo il signor Jaxen.>> disse Zack. Mentre gli uomini della Zavro pensavano a come far tornare normale Mason, Kind e Sagaz si erano scambiati un’occhiata e pensavano a come approfittare della follia del padre per divertirsi a modo loro. <<Papà io non mi diverto molto a stare qui. Ci sono tante cose che vorrei fare e non ho il permesso di farle.>> <<Anch’io soffro tanto a stare qui senza poter fare certe cose.>> disse Sagaz fingendosi triste e sofferente. <<Sapete cosa vi dico ragazzi?Basta divieti, siete liberi di fare quello che vi sta stare meglio.>> Gli occhi di Kind si illuminarono di gioia, mentre in quelli di Sagaz apparve una luce inquietante. <<Papà, allora posso fare quello che voglio?Anche saltare sui tavoli dell’azienda?>> <<E io posso divertirmi a usare i miei raggi neri sui dipendenti per avere la loro disperazione?>> <<Ve l’ho detto, siete liberi di fare quello che vi fa stare meglio.>> disse Mason. <<Aspettate, chi è che ha la libertà di fare quello che vuole?>> domandò preoccupato Roy. Il vice presidente non poteva immaginare quello che stava per accadere. 4. DUE FURIE SCATENATE Kind saltò e allungando di scatto la gamba, spezzò il tavolo della sala riunioni con un singola zampata. Sagaz colpì Zack e Tucker con due raggi neri. <<Avanti sacerdoti, donate la vostra disperazione al vostro amato demone!>> <<Si magnifico!>> disse Zack in lacrime. <<Siamo felici di disperarci per te!>> aggiunse Tucker piangendo. <<Cosa state facendo, fermatevi!>> gridò Roy. Come risposta Roy ricevette un raggio nero e una fiammata, che riuscì a schivare per pura fortuna. <<Il caro paparino ci ha dato il permesso di fare questo.>> disse Sagaz. <<Io voglio giocare a correre dietro al ragioniere Grasso. Se lo acchiappo, me lo posso mangiare papà?>> <<Ma certo Kind, tanto di ragionieri ne abbiamo tanti qui dentro.>> In quel momento il ragioniere Grasso che di nome faceva Ciccio, passò davanti alla sala riunioni. Il ragioniere era un uomo con capelli e barbetta rossa con un pancia traboccante e una pelle bianchissima, tranne che sul naso e sulle guance dove era sempre rosso. Kind fissò dritto negli occhi il ragioniere, che capì immediatamente che il Dragontropo lo stava puntando. <<Buono cucciolo, io sono un bravo dipendente e papà non vuole che tu morda i bravi dipendenti.>> <<Papà ha detto che posso fare quello che voglio.>> <<Signor Jaxen, dica a suo figlio di stare a cuccia la prego!>> implorò Ciccio Grasso. <<Lo lasci fare ragioniere, a Kind piace giocare!>> disse Mason. Il ragioniere Grasso cominciò a correre e Kind si lanciò al suo inseguimento, andando molto piano, sennò il gioco sarebbe finito in due secondi visto che lui era un agile predatore e il ragioniere una grassa preda. <<No aiuto, aiutatemi!>> gridò Ciccio Grasso terrorizzato. <<Ti prendo e ti mangio, ti prendo e ti mangio!>> canticchiava Kind mentre inseguiva il ragioniere. <<Kind ti ordino di fermarti!>> esclamò Roy con fermezza, ma il Dragontropo non lo ascoltò. <<Dov’è finito Sagaz?>> domandò Roy a Gustave e Lemon. <<Ha detto che andava ad arruolare altri servitori e si è portato dietro Zack e Tucker.>> disse Lemon. <<Non vorrà usare i suoi raggi neri per piegare i dipendenti al suo cospetto?>> domandò Roy allarmato. <<Ho paura di sì.>> <<Un vero sovrano non ha bisogno di questi trucchetti per piegare il popolo ai suoi voleri.>> <<Gustave chiudi il becco o ti faccio uscire dalla finestra e siamo al cinquantesimo piano.>> L’ex dittatore di Osgood non parlò più e Roy si accorse in quel momento che Mason Jaxen era sparito. <<Dov’è andato il signor Jaxen?Dobbiamo riportarlo alla normalità, solo lui può fermare Kind e Sagaz.>> Roy invitò Gustave e Lemon a tacere. Aveva sentito di nuovo quella musica assordante provenire da fuori il corridoio. <<Deve essere nella stanza qua affianco, andiamo a recuperarlo!>> Roy uscì dalla sala riunioni e per poco non venne investito dal ragioniere Ciccio Grasso, che correva ad una velocità inaspettata per un uomo della sua mole. Il faccione era tutto rosso e la sua pancia si muoveva come gelatina. Kind era a due metri da lui, le mani protese verso di lui e le fauci spalancate. <<Lemon cerca di rallentare Kind, noi andiamo dal signor Jaxen!>> ordinò Roy. Lemon afferrò Kind per la coda e venne trascinato dal Dragontropo lungo tutto il corridoio. <<Ti prego fermati Kind, si stanno consumando le scarpe!>> lo implorò invano. In quel momento il Risec di Roy Ross cominciò a vibrare, Roy lo aprì e vide il nome di Olinda sul display. <<Olinda, spero che sia importante, perché qui siamo in piena emergenza!>> <<Signore, sono arrivati due dottori del manicomio, hanno detto di essere qui per il signor Jaxen.>> 5. IL PIANO DI ROY <<Ho capito. Olinda, dì loro di aspettare mezz’ora e li riceverò io.>> <<Signor Ross, hanno detto di voler parlare col signor Jaxen in persona. Sono stati mandati dalla sua ex moglie, che è preoccupata della salute mentale del presidente.>> <<Quella strega di Gloria vuole farlo passare per pazzo, così può diventare la padrona della Zavro Jaxen!>> <<Cosa facciamo signor Ross?>> <<Dica loro di aspettare, mi servono dieci minuti Olinda. Ce la fai a farmeli avere?>> <<Certo signor Ross, lasci fare a me.>> Roy chiuse la comunicazione e aprì la porta socchiusa da dove proveniva quella musica assordante. Mason era in piedi sul tavolo e si muoveva in modo strano, quasi inquietante. <<Signor Jaxen abbiamo bisogno di lei, siamo in emergenza!>> gridò Roy per farsi sentire, ma la musica era troppo forte. <<Perché si muove in quel modo assurdo?>> <<Quello è il ballo da discoteca che va di moda in questo periodo.>> rispose Gustave a Roy. <<Va bene, chiudiamolo a chiave qui dentro. Se lo vedono i dottori, se lo portano via.>> Chiusa la porta, Roy chiamò di nuovo Olinda. <<Olinda scopri in quale piano dell’azienda si trova Sagaz, ho bisogno di lui.>> <<Trentaduesimo piano, i dipendenti hanno smesso di lavorare e si stanno disperando in massa.>> <<Ottimo lavoro Olinda, ci sentiamo dopo.>> disse Roy chiudendo la comunicazione. <<Gloria ha saputo troppo presto dell’improvvisa follia del signor Jaxen, deve avere qualche spia all’interno dell’azienda.>> <<Forse lei non c’entra, magari i dipendenti si sono spaventati vedendo il presidente in quello stato e hanno pensato che fosse diventato pazzo.>> In quel momento passarono dal corridoio il ragioniere Grasso a corto di fiato, Kind con Lemon ancora attaccato dietro e rimasto scalzo. <<Kind, papà è in pericolo e ha bisogno di te!>> Kind si arrestò immediatamente, Lemon andò a sbattergli addosso e cadde al suolo e Ciccio Grasso stramazzò a terrà di schiena col fiatone e la lingua di fuori. <<Chi vuole fare del male al mio papà?>> <<Giù ci sono due uomini cattivi che voglio portarlo via per sempre, perché lo credono pazzo.>> <<Ora scendo di sotto e li sbrano!>> <<No Kind, dobbiamo convincerli che papà sta bene e che loro si sono sbagliati.>> <<E come facciamo?>> domandò curioso il Dragontropo. Roy spiegò a Kind quello che doveva fare, poi prese l’ascensore e scese al trentaduesimo piano, per parlare con Sagaz. Non appena si aprì l’ascensore, Roy vide i dipendenti in ginocchio radunati attorno a Sagaz che stava dicendo un mucchio di scemenze. <<Tremate di fronte a me insignificanti umani!Per ottocento anni avete vissuto nell’illusione della salvezza, credevate di essere i padroni della vostra vita. Ora che sono tornato al potere voi siete di nuovo sotto di me, sotto colui che ha in pugno le vostre vite.>> <<Sagaz, smettila di giocare al piccolo conquistatore, dobbiamo salvare tuo padre!>> 6. DOTTOR SENECA E DOTTOR TRENT <<Ma lascialo stare quel vecchio rudere rimbambito!>> disse Sagaz con un gesto infastidito della mano. <<Vogliono portarlo via per sempre!>> <<La polizia?>> <<No, i dottori del manicomio.>> <<Vedrai che starà benissimo, qualunque cosa sia il manicomio.>> <<Peccato, perché si trattava di far precipitare un uomo nella più cupa e totale disperazione.>> <<Quest’uomo è sposato?>> domandò interessato Sagaz. <<Con una donna bellissima.>> rispose Roy. <<Andiamo a distruggere il dottore, cioè andiamo a salvare mio padre!>> si corresse Sagaz. Poco dopo Roy Ross scese al piano terra e salutò i due dottori del manicomio. <<Cari signori, benvenuti alla Zavro Jaxen!>> <<Piacere signor Ross. Io sono il dottor Seneca, il primario del manicomio e lui è il dottor Trent, un mio fidato collaboratore.>> <<Se lui è il primario, io sono il secondario.>> <<Dottor Trent, lei al massimo può essere il mio terziario.>> disse perfido il dottor Seneca. A Roy non sfuggì il sorriso forzato e l’occhiataccia che il dottor Trent rivolse al dottor Seneca. Capì che il primo non amava molto il secondo e si sarebbe preso volentieri il suo posto e decise di approfittarne. <<Ho saputo che qualcuno vi ha detto che il presidente Jaxen è impazzito, posso assicurarvi che non c’è nulla di vero.>> <<Allora non avrà alcun problema a farci incontrare il signor Jaxen, se non è impazzito.>> <<Il signor Jaxen arriverà tra una mezz’ora, sarete miei ospiti fino ad allora.>> disse Roy, facendo loro cenno di andare all’ascensore. I due dottori seguirono il vice presidente, raggiunsero il quarantanovesimo piano dell’edificio ed entrarono nell’ufficio del vice presidente della Zavro Jaxen. <<Accomodatevi signori, posso farvi portare qualcosa dal signor Gustave?>> <<La prego signor Ross, lasci che sia il dottor Trent ad occuparsi di queste cose, così i pezzi grossi parlano di cose serie.>> <<Con piacere dottor Seneca.>> disse il dottor Trent con un falso sorriso e fulminandolo di nascosto con lo sguardo. Detto ciò si alzò e seguì Zack fuori dall’ufficio. Roy decise che era il momento di agire. <<Allora dottore, cosa vuole fare in attesa che arrivi il nostro paziente?>> domandò Roy. Non appena Roy pronunciò quella parola, Kind entrò nella stanza a super velocità materializzandosi alle sue spalle . <<Signor Ross, è dietro di lei!>> <<Cosa c’è dietro di me?>> domandò con finto stupore l’uomo. Kind si mosse di nuovo sparendo e il dottor Seneca non lo vide più. <<Mi scusi, per un attimo mi era sembrato di vedere qualcosa.>> <<Ehi dottore, sono dietro di te!>> disse una voce dal tono un po’ infantile. Il dottor Seneca si alzò di scatto dalla sedia, si girò e vide il Dragontropo dietro di lui. <<Signor Ross chiami la sicurezza!>> <<Si calmi dottor Seneca, perché dovrei chiamare la sicurezza?>> <<Lui non può vedermi, perché io vivo dentro la tua testa e adesso sono uscito per fare un giro.>> <<Chi sei?Dimmi chi sei!>> <<Io sono il dolce frutto della tua immaginazione. Vuoi giocare con me?>> 7. CARPE DIEM <<Non è possibile, io non soffro di allucinazioni, sono sano di mente!>> <<Guarda che ti sbagli, siamo in tanti a vivere nella tua testa senza pagare l’affitto!>> <<E io sono uno di questi.>> disse un’altra voce alle spalle del dottor Seneca. L’uomo vide un orrendo coccodrillo con corpo da bipede appoggiato alla parete. <<Io sono l’amaro frutto della tua immaginazione. Tua moglie è una bella donna?>> <<Si certo, ma cosa c’entra mia moglie?>> <<Allora stasera io vado a cena con lei e tu rimani a casa ad aspettarci ah ah ah!>> <<Tu non sei reale, mia moglie non può vederti. E anche se ti vedesse, non andrebbe mai a cena con te.>> <<Lo farà, perché io sono quella parte di te che lei ama di più.>> <<Non essere triste dottore, stasera resto io a casa a farti compagnia.>> disse Kind. <<No andate via sparite, voi non esistete!>> Kind e Sagaz andarono via veloci e invisibili a occhio umano, un secondo prima che il dottor Trent entrasse nella stanza insieme a Zack con i caffè in mano. <<Dottor Seneca che succede?L’ho sentita gridare da fuori il corridoio!>> <<Dottor Trent, in quest’azienda ci sono i mostri!>> esclamò sconvolto il dottor Seneca. Il dottore guardò Roy Ross che alzò le spalle e disse:<<Io non ho visto niente. Stavo parlando col dottore quando si è alzato di scatto della sedia e ha cominciato a parlare.>> <<Interessante. Con chi stava parlando dottor Seneca?>> domandò interessato il collega. <<Sono apparsi due mostri, un Dragontropo e un coccodrillo parlante, loro dicevano cose senza senso.>> <<Che cosa le hanno detto queste creature?>> <<Dicevano di essere i frutti della mia immaginazione e il coccodrillo voleva andare a cena con mia moglie!>> <<Dottor Seneca, nessun mostro può arrivare a Technmiracle, ci sono i controlli alle stazioni degli Interspace e non li fanno salire.>> disse Roy. <<Il signor Ross ha ragione collega. Credo che lei abbia lavorato troppo in questo periodo e abbia bisogno di riposare.>> <<Come si permette di parlarmi con quel tono?Io non sono un paziente del mio manicomio!>> <<Per il suo bene dottor Seneca, lei sarà un’ospite del suo manicomio per un po’ di tempo. Dobbiamo essere sicuri che lei sia sano di mente.>> <<No, lei vuole approfittare della situazione per prendere il mio posto!>> lo accusò l’uomo. <<Non sia ridicolo, non sono una persona così meschina.>> disse il dottor Trent, premendo il bottone del suo cerca persone per chiamare gli infermieri che arrivarono con la camicia di forza. <<Eccoci!Qual’è il paziente da portare via dottor Trent?>> <<Il dottor Seneca si è fatto una chiacchierata con i frutti della sua immaginazione e più tardi ci racconterà i particolari. Prendetelo!>> I due infermieri afferrarono il dottor Seneca che protestò vivacemente, ma alla fine si ritrovò bloccato dalla camicia di forza e trascinato di peso fuori dall’ufficio. <<Scusate se non aspettiamo il signor Jaxen, ma la salute del dottor Seneca è una nostra priorità.>> <<Non si preoccupi dottor Trent, dirò al signor Jaxen che siete passati. Piacere di avervi conosciuto.>> <<Guardi, il piacere è stato sopratutto mio!>> disse ironico il dottor Trent, uscendo dall’ufficio. Quando Olinda confermò a Roy che i dottori avevano lasciato l’edificio, disse a Kind e Sagaz di venire fuori. Il demone Krokodil e il Dragontropo entrarono nella stanza passando dalla finestra dell’ufficio. <<Siete stati bravi, complimenti a entrambi.>> disse loro Roy. <<Io mi sono divertito!>> esclamò Kind. <<Io speravo di divertirmi un po’ con la moglie del dottore.>> disse Sagaz. <<Ora occupiamoci del signor Jaxen, dobbiamo riportarlo alla normalità!>> 8. GENERAZIONI A CONFRONTO Mason Jaxen stava ancora ballando sul tavolo, quando Roy riaprì la porta della stanza dove l’aveva rinchiuso. <<Roy, Gustave e Lemon, dove eravate finiti?Voi lavorate troppo!>> <<L’abbiamo appena salvata da due dottori del manicomio che volevano portarla via!>> protestò Gustave. <<Signor Jaxen, Gloria ha delle spie all’interno dell’azienda e vuole sbarazzarsi di lei!>> esclamò Roy. <<Io mi sono consumato le scarpe per impedire a suo figlio Kind di mangiare il ragioniere Ciccio Grasso!>> <<Kind ha ripreso l’inseguimento di Grasso due minuti fa.>> lo informò Gustave. Mason Jaxen rimase impassibile a quelle dichiarazioni e continuò a ballare, finché Roy non spense lo stereo. <<Ehi Roy mi stavo divertendo, perché hai rovinato tutto?>> <<Ti stai rovinando da solo con questo tuo comportamento. Mason, non sei più un ragazzino!>> <<Andiamo Roy, ho solo cambiato il mio stile vita grigio e spento, niente di grave.>> <<Ti stai comportando come un ragazzino irresponsabile, che stile di vita è questo?>> <<Lo stile di vita di un giovane che ha ritrovato la sua gioventù!>> esclamò Mason saltando giù dal tavolo e correndo fuori dalla stanza. <<Provate a prendermi se ci riuscite!>> gridò loro Mason e cominciò a correre per il corridoio senza guardare dove andava e andò a sbattere contro qualcuno. <<Ehi guarda dove vai vecchio!>> esclamò una voce quasi infantile. Mason si trovò davanti una ragazzina dai capelli corti neri, gli occhi azzurri, vestita di jeans e maglietta, tredici anni a occhio e croce. <<Zara, ti sei fatta male piccola?>> <<Shana?Cosa ci fai qui?>> domandò incredulo Lemon. <<Sono tornata un giorno prima per mostrare a mia sorella l’azienda dove lavoro. Signor Jaxen?>> domandò incredula la ragazza, che aveva scambiato il suo capo per un ragazzino. <<Lui sarebbe il tuo capo Shana?>> domandò sconvolta la ragazzina osservando quell’adulto travestito da ragazzino. <<Si Zara, lui è Mason Jaxen, il presidente della Zavro Jaxen.>> <<Avevi detto che girava sempre vestito con completi costosi, che era un uomo serio che non rideva mai. Questo sembra un adulto con la sindrome di Peter Pan.>> <<Ti sbagli ragazzina, sono un uomo giovane che esprime la sua giovinezza a tutti!>> <<La tua giovinezza è andata perduta secoli fa!Tu sei solo un vecchio che non accetta di essere diventato tale e ti sei vestito così per sentirti giovane, ma ti stai rendendo ridicolo davanti a tutti.>> Le parole della piccola Zara avevano bloccato il sorriso di Mason in una smorfia ed era calato il silenzio. <<Quando uno della tua età si comporta e si veste da ragazzino, vuol dire che ha la crisi di mezza età. Scommetto che la tua donna ti ha lasciato e tu adesso senti il bisogno di recuperare il tempo perduto.>> <<Comportarti come un ragazzino della mia età non ti rende più giovane agli occhi degli altri, ti rende solo un vecchio ridicolo. Anzi un vecchio che fa pietà!>> concluse Zara. Mason Jaxen aveva l’espressione del cane bastonato, mormorò uno “scusate”, poi si diresse in silenzio verso il suo ufficio, dove entrò e chiuse la porta a chiave. <<Tua sorella è pericolosa quando apre bocca.>> disse Gustave. <<Forse le parole della tua sorellina faranno tornare in sé il signor Jaxen.>> disse Roy. <<Oppure lo porteranno a buttarsi dal grattacielo.>> disse Zack. Il gruppo si avvicinò alla porta dell’ufficio. Udirono lamenti, poi grida, poi ancora lamenti accompagnati dal rumore di lacerazione di tessuti. <<Mason tutto bene?>> Per qualche minuto ci fu solo silenzio. Roy udì il frusciare di abiti, sembrava che Mason si stesse rivestendo. Poi la porta si spalancò all’improvviso e sulla soglia apparve Mason Jaxen in completo grigio metallo. <<Mi stavate cercando?Sono tornato!>> annunciò solenne e fiero. 9. IL RITORNO DI MASON <<Signor Jaxen finalmente!>> esclamò Roy con le lacrime agli occhi. <<Signore, siamo così contenti di riaverla tra noi!>> mentì Gustave. <<Signor Jaxen, dov’è l’amuleto che blocca la maledizione delle ultime parole?>> domandò Shana. <<Sotto la camicia Shana, non è molto bello da vedere.>> <<Ora sei vestito decente, come un vecchio della tua età!>> esclamò Zara. Mason guardò la piccola e la fulminò con lo sguardo. Zara si spaventò e andò a nascondersi dietro sua sorella. Mason passò accanto a Shana e con un’altra occhiata fulminante, Zara si mise a piangere. <<Signor Jaxen, l’ha spaventata a morte!Lei è un vero mostro!>> <<Lo so, sono il mostro di cattiveria ah ah ah!Roy, dove sono Kind e Sagaz?>> <<Kind è al cinquantesimo piano, sta inseguendo il ragioniere Ciccio Grasso per mangiarselo!>> <<Ora ci penso io a mettere il guinzaglio a quel figlio disgraziato!>> disse Mason salendo le scale. <<Sono così felice che sia tornato ad essere l’uomo che ammiro!>> esclamò felice Roy. Al piano di sopra Kind aveva finalmente catturato il ragioniere Grasso, lo aveva portato nella sua stanza ed era pronto al primo assaggio. <<Da dove comincio, dalla pancia o dalla gamba?>> <<Ti prego Kind, ho un cattivo sapore, il colesterolo alto, sono un falso grasso, non mangiarmi!>> <<Niente da fare, ho vinto la gara e adesso mi mangio il premio!>> esclamò Kind. Improvvisamente la porta della stanza si aprì di scatto e Mason Jaxen apparve sulla soglia con uno sguardo minaccioso che fece tremare Kind dalla paura. <<P-papà sei ancora simpatico e allegro come prima?>> <<No Kind, il papà vecchio è tornato, che è molto arrabbiato con te per aver inseguito il ragioniere Ciccio Grasso. Ho portato con me qualcuno che ti conosce bene.>> Mason si spostò e fece entrare un uomo col volto coperto da un cappuccio nero con una fessura per gli occhi, tutto vestito di pelle nera. In una mano stringeva un tubo di ferro arroventato dal fuoco. <<Kiiind!Sei stato molto, ma molto cattivo, papà me l’ha detto!Adesso ti punirò come si deve!>> <<No papà, non farmi picchiare da Mister Crudeltà!>> lo supplicò Kind. <<Ragioniere esca da questa stanza, lasciamo Kind e Mister Crudeltà da soli!>> Ciccio Grasso obbedì e insieme a Mason uscirono dalla stanza chiudendo la porta. Davanti a loro c’era Roy Ross che teneva nelle mani il bastone Fulgor. <<Dove si trova Sagaz?>> domandò Mason, prendendo il bastone dalle sue mani. <<Trentaduesimo piano mio signore.>> rispose Roy. Mason afferrò il bastone per l’impugnatura, premette il bottone facendo scattare le due lame all’estremità e disse:<<Fammi strada.>> Sagaz era in piedi sulla scrivania a fare uno discorso delirante, mentre i dipendenti subivano gli effetti dei raggi neri della disperazione. <<Voi sarete i miei primi seguaci, ma presto tutta Technmiracle si piegherà a me!>> Improvvisamente Sagaz saltò in avanti, una lama del bastone Fulgor gli aveva trapassato il gluteo destro e poi era uscita di scatto. <<Chi ha osato fare questo?Tu!>> esclamò il demone girandosi e trovandosi davanti Mason con sguardo minaccioso. <<La festa è finita Sagaz!Papà è tornato e ora sono sculacciate per te!>> Sagaz lanciò i raggi neri dalle mani e dalla bocca, Mason fece roteare il bastone per deviarli e lo infilzò alla pancia, facendolo cadere a terra. <<Sei in punizione per una settimana. E voi tornate subito al lavoro, non vi pago per stare dietro a mio figlio!>> gridò Mason, rivolto ai suoi dipendenti. Nel giro di poche ore, la vita tornò alla normalità all’interno della Zavro Jaxen e per ordine del presidente, nessuno parlò più di quell’assurda giornata. FINE RACCONTO