L`Affitto di poltrona - Consulenza Acconciatori
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L`Affitto di poltrona - Consulenza Acconciatori
FISCALITÀ di Enzo De Mola E non parliamo della sera, XXX è come un animale notturno, ai tempi del suo salone dava il meglio di sé quando gli altri saloni ormai avevano chiuso, ma ora deve chiudere alle 17.00, orario di chiusura del salone che lo ospita. E le ferie? XXX le deve concordare con il locatore di poltrona ed attenersi alle sue decisioni, neanche fosse un dipendente! Oggi vi racconterò una storia, anzi la storia di XXX, un acconciatore di trent’anni. Come tanti in questi anni, XXX è stato vittima della crisi e un anno e mezzo fa ha dovuto chiudere il suo salone, licenziare tre collaboratori e svendere tutte le sue attrezzature, acquistate con tanti sacrifici. Da allora XXX è riuscito a sopravvivere lavorando a casa sua, aiutato dalla sua clientela affezionata che ha capito le sue difficoltà e l’ha seguito anche al costo di sopportare l’inevitabile disagio della mancanza di un vero salone. Ma XXX non era soddisfatto, lavorare in casa è davvero una situazione precaria! Ed ecco la svolta; un bel giorno XXX incontra ad un corso di aggiornamento un collega acconciatore il quale, venuto a conoscenza della situazione, gli fa un’incredibile proposta: l’affitto (o affido) di poltrona. Non c’è voluto molto, nel giro di pochi giorni XXX con l’aiuto dell’amico acconciatore ha messo tutto a posto, ha riaperto la partita Iva, adesso è completamente in regola e si sente soddisfatto di tornare a lavorare in un vero salone, ma a costi UMANI. E la sua clientela? Soddisfattissima, finalmente in un ambiente climatizzato, con riviste appena uscite in edicola, abbracciata da quel sottofondo di musica e rumore di phon accesi che rilassa in maniera incredibile. Ma cos’è questo misterioso affitto di poltrona che ha così repentinamente cambiato la vita di XXX e della sua clientela? L’affitto di poltrona (per gli acconciatori) o di cabina (per l’estetica) è un contratto tra un imprenditore titolare di un salone di acconciatura o di un centro estetico ed un contraente in possesso dei requisiti previsti dalla legge per lo svolgimento delle MAGAZINE 264-265 attività di acconciatura o di estetica. Con tale contratto il titolare di un salone di acconciatura o di un centro estetico concede in uso una parte del proprio locale, fornendo anche le attrezzature necessarie per lo svolgimento dell’attività dietro il pagamento di un canone di fitto. La zona concessa in uso deve essere rigorosamente determinata nelle dimensioni e viene dettagliatamente rappresentata in una planimetria allegata al contratto. Per regolarizzare l’affido di poltrona occorre presentare al Comune, dove si trova il salone od il centro estetico, una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (Scia), allegando la documentazione richiesta, costituita principalmente dal contratto di affido, dalla descrizione delle attrezzature concesse in uso, dalla planimetria e dalla comunicazione all’Asl. Ma continuando così divento noioso come tutti i tecnici. A me, che come ai vecchi marinai piace raccontare storie, non dispiace tornare a parlare di XXX per scoprire i segreti della sua nuova vita imprenditoriale. La normativa dell’affido di poltrona non è così semplice e XXX, benché sia molto contento della sua scelta, ha dovuto subito apprenderne i lati più oscuri. Innanzitutto facendo alcune rinunce; ad esempio XXX si deve attenere agli orari del salone che lo ospita e per esempio il lunedì, al contrario di come era abituato, non può lavorare, perché il salone che lo ospita il lunedì è chiuso. La normativa lo obbliga poi a non avere collaboratori e, quindi, si è dovuto industriare; riesce a fare tutto da solo, pianifi- cando alla perfezione gli appuntamenti, gestendo al meglio gli incastri delle clienti, i tempi di posa, i pagamenti, l’accoglienza, le telefonate, per non parlare del lavoro vero e proprio. E che dire dello spazio concesso in uso? È rigidamente quello rappresentato nella planimetria, non più di tot metri quadri, ma in questo poco spazio XXX è riuscito a ricavare due postazioni, sulle quali fa accomodare normalmente una sola cliente alla volta, ma che gli permettono di lavorare anche su due clienti contemporaneamente, se mai fosse necessario. Ma non tutto è normativa; ci sono anche problemi di opportunità. Ad esempio il listino; per correttezza e rispetto XXX si è adeguato a quello del salone che lo ospita ed ha dovuto abbassare l’importo di qualche voce, fortunatamente non di tutte. Ha dovuto anche alzarne qualcuna, non sia mai che fosse accusato di “concorrenza sleale”! Per gli stessi motivi di correttezza e rispetto, XXX ha deciso di adottare gli stessi prodotti professionali del salone che lo ospita, e quindi via con la formazione e gli esperimenti, e lo scombussolamento della clientela. Ma la sera, quando XXX rientra a casa è davvero soddisfatto; è sempre più convinto di aver fatto una buona scelta. La sua gestione è semplice, non ha altri costi oltre quelli del canone di fitto, dell’acquisto dei prodotti professionali e della fattura del commercialista; non si deve preoccupare di impianti, manutenzioni, costi di forniture, costi di dipendenti. Se XXX avesse scelto di ripartire con un salone tutto suo, avrebbe dovuto sobbarcarsi notevoli costi per la ristrutturazione e per un nuovo arredamento, per non parlare degli innumerevoli adempimen- ti amministrativi, e via di prestiti bancari ed interessi da pagare. E allora, alla fine della breve storia di XXX, mi sento di sbilanciarmi nel dire che questo affitto (o affido che dir si voglia) di poltrona o di cabina sembra davvero un’ottima opportunità. Può essere un’ottima opportunità per un giovane che voglia costruirsi con tranquillità una clientela, senza essere triturato immediatamente da costi insostenibili. Può essere un’ottima opportunità per un imprenditore che voglia rimettersi in gioco, evitando di ripetere gli errori fatti in passato. Può essere un’ottima opportunità anche per un titolare di salone o di centro estetico, ravvisando in questo strumento un’occasione per sfruttare al meglio il suo salone o centro estetico, garantendosi nel contempo un’entrata supplementare. Tale entrata potrebbe diventare anche “importante”, vista la possibilità che dà la normativa di avere fino a tre conduttori di poltrona/cabina, a seconda del numero di dipendenti dell’azienda locatrice. Infatti, fino a tre dipendenti si può avere un solo conduttore di poltrona/cabina, da quattro a nove dipendenti si possono avere due conduttori di poltrona/cabina, da dieci dipendenti in poi tre. Non è mai comunque superfluo sottolineare che prima di affrontare questa scelta dell’affitto di poltrona/cabina vanno, come sempre, analizzati tutti gli aspetti che la contraddistinguono, perché si tratta pur sempre di una forzata convivenza che, come tutte le convivenze, potrebbe nascondere insidie e difficoltà.