MB_Glasmosaik_i - Bazzi Piastrelle SA
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Marzo 2009 © SPV Dagmersellen Memoriale Rivestimenti in mosaico vetroso Marzo 2009 © SPV Dagmersellen 1 Memoriale Rivestimenti in mosaico vetroso Questo memoriale serve quale informazione per direzioni lavori ed esecutori di rivestimenti in mosaico. In esso sono contenute le più importanti informazioni sull’esecuzione di rivestimenti in mosaico. La presente direttiva risponde alle esigenze tecniche attuali, eventuali rivendicazioni di responsabilità per quanto descritto non vengono prese in considerazione. Autori Daniel Graber Alex Jud Markus Borsani Marcel Ruckstuhl Basi SIA 118 / 248, Condizioni generali per opere di costruzione. SIA 248, Opere in piastrelle SIA 270, Abdichtungen und Entwässerungen, impermeabilizzazioni ed evacuazione acque. SIA 271, Abdichtungen von Hochbauten, impermeabilizzazioni di costruzioni. SPV Partner Marzo 2009 © SPV Dagmersellen 2 Indice Capitolo Pagina Introduzione - 1.1 Materiali- e tolleranze d’esecuzione 1 4 Comprensione 2 4–5 Materie 3 5 Campi d’impiego - 4.1 Classi d’esposizione - 4.1.1 In ambito privato - 4.1.2 In ambito /pubblico privato - 4.2 Mosaico vetroso in ambito B0, A1, A2, B e C - 4.3 Mosaico vetroso in altri ambiti - 4.4 In nessun caso in questi ambiti 4 5−6 Sottofondi e lavori preparatori - 5.1 Planarità e superfici - 5.2 Spatolatura di precisione 5 6−7 Tecniche di lavoro - 6.1 In generale - 6.2 Posa - 6.2.1 Mosaico vetroso su carta - 6.2.2 Stuccatura - 6.3 Pulizia 6 7−9 Responsabilità - 7.1 Responsabilità generali - 7.2 Responsabilità del progettista e direzione lavori - 7.3 Responsabilità dell’esecutore del sottofondo - 7.4 Responsabilità del posatore di mosaico - 7.5 Responsabilità della committenza 7 9 − 10 Marzo 2009 © SPV Dagmersellen 3 1. Introduzione Non è facile stabilire con precisione l'origine del mosaico: l'uomo ha da sempre manifestato una naturale inclinazione a decorare suppellettili o architetture, utilizzando sia pigmenti sia pietruzze già colorate dalla natura stessa. Lo stesso termine mosaico è di origine incerta: alcuni lo fanno derivare dal greco musaikòn, "opera paziente degna delle Muse"; in latino veniva chiamato opus musivum, cioè "opera delle Muse" oppure "rivestimento applicato alle grotte dedicate alle Muse stesse". Il richiamo alle Muse è dovuto all'usanza degli antichi romani di costruire, nei giardini delle ville, grotte e anfratti dedicati alle Ninfe (ninpheum) o Muse (musaeum), decorandone le pareti con sassi e conchiglie. Quindi musaeum o musivum indica la grotta e opus musaeum o opus musivum indica il tipo di decorazione murale. In seguito si affermò l'uso dell'aggettivo musaicus ad indicare l'opera musiva. Potrebbe derivare anche dall'arabo muzauwaq, che significa "decorazione". C'è chi, invece, vi ha visto la radice di un vocabolo semita, soprattutto quando la parola viene usata come aggettivo, che potrebbe legarsi al termine "Mosè", quindi "pertinente a Mosè". Sono state indicate anche altre locuzioni, quali musium che significa esprimere qualcosa con diversi colori, oppure museos nel senso di elegante. Le ipotesi però sono molte e nessuna sembra avere titoli sufficienti per prevalere sulle altre. Le tessere erano chiamate in greco abakìskoi, mentre in latino abaculi, tesserae, tessellae. La messa in opera di mosaici richiede un fondo di posa particolarmente preciso. Il posatore di mosaico è dotato di grandissima manualità e abilità per un’esecuzione accurata e precisa. Le tolleranze adottate per rivestimenti ceramici non adempiono le esigenze per la posa di mosaici. 1.1 Materiali e tolleranze d’esecuzione Di principio valgono le regole secondo la normativa SIA 248 (Art 4.1.2.3). A seconda delle tolleranze ammesse dal produttore del materiale stesso come del fondo di posa, i mosaici danno spazio alla creatività. La campionatura e la scelta dei mosaici non avviene sulla base di singole tessere ma sulla base di una visione d’insieme o di oggetti di referenza. Nel consigliare tale prodotto, il cliente va reso attento sulle caratteristiche specifiche dei mosaici vetrosi. È consigliata una campionatura del prodotto per serie e produzione. Questa è da presentare come superficie ultimata menzionando specificamente l’adesivo e la stuccatura impiegata. Tali informazioni sono da indicare per iscritto nelle conferme d’ordine. 2. Comprensione Materie prime del mosaico vetroso: Elementi di vetro colorato e incolore. Per la produzione della massa vetrosa viene miscelata sabbia di quarzo a altre materie prime come la Nefelina, Fluorite e carbonato di sodio e seguentemente passata in fornaci a ca.1’400° C. La massa derivante è compatta e priva di pori. Per questo motivo l’adesione con collanti cementizi risulta essere difficoltosa. Marzo 2009 © SPV Dagmersellen 4 Colorazione: Alla massa trasparente allo stato sciolto, vengono aggiunti ossidi coloranti. Questo procedimento da una colorazione completa alla massa vetrosa. Mosaici vetrosi trasparenti al 100% sono ottenibili anche con smaltature bianche sottovetro. Mosaici d’oro sono ottenuti mediante applicazione di una lamina d’oro tra uno strato di vetro fine e uno più spesso compressi. Incollati su rete: Mosaici su rete, presentano una rete sintetica sottovetro. Incollati su carta: Mosaici su carta, presentano un foglio cartaceo o altra pellicola sulla parte anteriore. 3. Materiali Mosaico vetroso: Su rete di supporto, supporto cartaceo o pellicola, di piccolo o medio formato. Tessere di mosaico colorato o trasparente nelle più svariate combinazioni. Colla e supporto: Le tessere di mosaico sono di regola incollate sulla rete di supporto o supporto cartaceo con adesivi solubili all’acqua. Malta per la posa e stuccatura: A seconda dei campi di applicazione è consigliabile un’informazione con i produttori dei materiali. Sono da impiegare soltanto prodotti certificati con marchio CE secondo le norme EN 12004, rispettivamente EN 13888. (vedi memoriale SPV, Merkblatt Europäische Produktenormen für Mörtel und Klebstoffe) (per ora solo in tedesco). 4. Campi di applicazione 4.1 Classi d’esposizione 4.1.1 In ambito privato FBK 0 A01 A02 B0 Sollecitazione Superfici a parete e a pavimento, sollecitate solo temporaneamente e minimamente dall’acqua Superfici a parete, sollecitate temporaneamente dall’acqua Superfici a pavimento, sollecitate temporaneamente dall’acqua Costruzioni all’esterno sollecitate da acqua senza pressione costante Esempio di impiego Pareti e pavimenti in servizi igienici privati senza scarichi a pavimento, con vasche bagno e doccia Pareti in servizi igienici privati sollecitate da sprizzi d’acqua, con scarichi a pavimento Pavimenti in servizi igienici privati sollecitati da sprizzi d’acqua, con scarichi a pavimento Balconi e terrazze (non sopra locali abitati) Marzo 2009 © SPV Dagmersellen 5 4.1.2 In ambito pubblico / privato FBK Sollecitazione A1 Superfici a parete, sollecitate massicciamente dall’uso d’acqua e da frequenti pulizie A2 Superfici a pavimento, sollecitate massicciamente dall’uso d’acqua e da frequenti pulizie B Superfici a parete e pavimento di piscine, all’interno e all’esterno (sotto costante pressione dell’acqua) C Superfici a parete e a pavimento sollecitate massicciamente dall’uso d’acqua in combinazione con prodotti chimici Esempio d’impiego Pareti in docce pubbliche Pavimenti in docce pubbliche, contorni di piscine Pareti e pavimenti di vasche piscine Pareti e pavimenti con sollecitazione moderata da prodotti chimici 4.2 Mosaici vetrosi negli ambiti B0, A1, A2, B e C Per i mosaici incollati su rete, vista la parziale copertura del prodotto con colle solubili all’acqua a tergo del materiale e quindi con meno possibilità di aggrappo meccanico per le malte di posa, ne è sconsigliato l’impiego in ambiti fortemente sollecitati come piscine, docce ecc. In tali ambiti sono da impiegare soltanto materiali su supporto cartaceo o pellicole incollati sulla parte superiore del prodotto. Su balconi e terrazze (B0) non è consigliato l’impiego di mosaici vetrosi. 4.3 Superfici in mosaico vetroso in altri ambiti In altri ambiti è possibile l’impiego di mosaici vetrosi con rete sintetica incollata a sottovetro, questi sono in particolar modo gli ambiti 0, A01 e A02. 4.4 In nessun caso in questi ambiti Pavimenti desolidarizzati Pavimenti in ambito pubblico pedonabili con calzature 5. Sottofondi e lavori preparatori 5.1 Planarità e superfici I mosaici richiedono un fondo di posa assolutamente liscio e preciso. Queste qualità devono venir menzionate nel capitolato per le opere di intonacatura e sottofondo come superfici di elevata precisione. Nel capitolato per la posa di mosaici deve figurare la posizione per eventuali lavori preparatori supplementari per fondi di posa non sufficientemente precisi. Prima di procedere con la posa, il posatore controlla la planarità, pendenze, piombi, squadre, altezze, misure e allineamenti. Con la posa del mosaico stesso non è possibile alcun tipo di correzione della superficie. Marzo 2009 © SPV Dagmersellen 6 5.2 Spatolatura di precisione Mediante spatolatura di precisione si da origine ad un sottofondo perfettamente liscio, planare e di colore uniforme. Il colore del fondo di posa influisce sul colore del mosaico posato. Su impermeabilizzazioni è indispensabile una lisciatura di precisione. La spatolatura deve essiccare completamente prima di procedere con la posa. Mosaici vetrosi trasparenti: Mosaici vetrosi trasparenti richiedono maggior attenzione nella fase di posa e nella fase preparatoria. Questi sono da posare con colle di posa bianche su sottofondi lisciati con colle bianche. 6. Tecniche di lavoro 6.1 In generale L’impegnativa opera di posa di mosaici bisogna necessita esclusivamente di personale specializzato e istruito sulla posa di mosaico. Posatori di mosaici impiegano attrezzi appropriati. Stoccaggio: I mosaici vetrosi sono da conservare in luoghi asciutti e su supporti piani. Preparazione: Il colore finale del mosaico posato può variare a seconda del tipo di colla e di stuccatura impiegata. È pertanto necessaria una campionatura del prodotto fornito, incollato e stuccato. Solo in tal modo è possibile convalidare una scelta del colore del prodotto finito. Scongiurare gli attacchi microbatterici: Lavaggio prima della stuccatura di mosaici su supporto cartaceo o pellicola di supporto in ambiti costantemente soggetti a umidità: Lavare il rivestimento con della candeggina. Tale lavaggio può avvenire solamente dopo idratazione completa della colla di posa. Questo procedimento garantisce l’eliminazione di residui organici derivanti dalle colle solubili all’acqua impiegate per fissare le tessere di mosaico sul supporto cartaceo o pellicola di supporto, evitando accumuli di particelle organiche nella malta della stuccatura come sulla malta di posa. Tracciamenti a matita e marcature sul fondo di posa sono da evitare a causa della trasparenza del prodotto finito. Per i controlli dei livelli e dei piombi si consiglia l’impiego di apparecchiature laser. Marzo 2009 © SPV Dagmersellen 7 6.2 Posa Prima dell’esecuzione devono venir definiti il genere di angoli e spigoli. Il primo passo è una copertura del fondo apportando uno strato della colla di posa dello spessore di ca. 1 mm con una spatola liscia. Direttamente sulla spatolata fresca si procede sempre con la medesima colla di posa con una spatola dentata fine fino ad ottenere una superficie di allettamento regolare. Su questa viene posato e seguentemente pressato il mosaico con una spatola gommata. Lo schema dei giunti deve risultare regolare ed uniforme. Non devono essere individuabili i singoli settori dei fogli di mosaico. Dentelli non sono ammessi nelle superfici in mosaico vetroso. Spigoli esterni sono da formare esclusivamente con tesserini di mosaico interi. Va prestata particolare attenzione a eventuali indicazioni della direzione di posa sui supporti cartacei o pellicole di supporto. Per evitare la formazione di chiazze dovute all’infiltrazione di umidità sotto rivestimenti di mosaici vetrosi trasparenti e di colori chiari, è da conseguire una posa a letto pieno, quindi ridurre al minimo gli spazi d’aria tra la colla di allettamento e il mosaico posato, per la stuccatura sono da impiegare unicamente resine epossidiche a 2 componenti di colore previamente stabilito. Mosaici vetrosi laminati sottovetro: La posa di mosaici vetrosi laminati sottovetro richiede indicazioni per la posa da parte del produttore o di prove singole. Alcune laminature si deteriorano al contatto con l’acqua alcalina delle colle di posa a base cementizia. La posa è da compiersi riducendo al minimo gli spazi d’aria tra la colla di allettamento e il mosaico posato. Temperature dell’ambiente e del fondo di posa per la messa in opera: La temperatura per una posa ottimale di mosaici deve essere tra 10°C e 25°C. 6.2.1 Su supporto cartaceo o pellicola di supporto Spazi d’aria (Zone permanentemente bagnate/Vasche di piscine): Gli spazi d’aria tra malta di allettamento e mosaico devono essere ridotti al minimo. In tal modo si evita l’accumulo di acqua. Accumuli d’acqua danno origine a nutrimento per microbatteri. La carta va asportata prima della completa idratazione della colla di posa. In tal modo sono ancora possibili eventuali correzioni dello schema dei giunti. La carta asportata va deposta immediatamente in sacchi per rifiuti ed in nessun caso lasciata (anche se temporaneamente) sul pavimento. Marzo 2009 © SPV Dagmersellen 8 Angolature arrotondate con raggi interni ed esterni sono da eseguirsi esclusivamente con mosaici su supporto cartaceo o pellicole di supporto. Solo in tal modo è possibile regolarizzare le larghezze dei giunti. Per la posa di superfici in modo circolare, i fogli di mosaico vengono tagliati a strisce seguentemente posate interposte. 6.2.2 Stuccatura Scongiurare gli attacchi microbatterici: Prima della stuccatura di rivestimenti a parete in zone esposte ad umidità o permanentemente bagnate, è da attuare un lavaggio con della candeggina o dell’Ipoclorito di sodio per rimuovere radicalmente resti di colla del supporto cartaceo o delle pellicole di supporto, che potrebbero fungere da nutrimento per microorganismi. Per un’omogeneità del colore dei giunti, la colla di posa restante nei giunti va asportata. Per una garanzia di idratazione completa prima della stuccatura dei giunti, vanno osservati i tempi indicati dal produttore della colla di posa o le schede tecniche dei prodotti. Essicazioni accelerate sono possibili con prodotti speciali raccomandati dall’industria produttrice di colle di posa. 6.3 Pulizia La pulizia è da compiersi come indicato nel memoriale ASP Pulizia e cura di rivestimenti ceramici, vetrosi e piastrelle d’asfalto SPV Merkblatt Reinigung + Pflege. Apparecchiature idrogetto e macchine per la pulizia non devono venir impiegate. In piscine, saune, bagni di vapore ecc. il lavaggio finale del mosaico vetroso è da effettuarsi con dell’Ipoclorito di sodio. Un eventuale lavaggio con soluzioni acide è da retribuire separatamente. 7. Responsabilità 7.1 Responsabilità generali Le responsabilità sono menzionate nella norma SIA 118/248,1.3. In particolar modo sono da osservare i seguenti punti: 7. 2 Responsabilità della direzione lavori Essa è in particolar modo responsabile per: • Richiesta di superfici di elevata precisione da parte del costruttore del fondo di posa • Orientamento della committenza sulle qualità dei prodotti in fase di scelta • Disposizione di impermeabilizzazioni necessarie per l’umidità Marzo 2009 © SPV Dagmersellen 9 • Orientamento delle parti sull’esecuzione di spigoli ed angoli • Definizione del fondo di posa e dei giunti di movimento in relazione al grado di sollecitazione 7.3 Responsabilità del costruttore del fondo di posa Esso è in particolar modo responsabile per: • Controllo del sottofondo esistente osservando pendenze, tolleranze (precisione), struttura della superficie ed essicazione. • Utilizzo di materiali idonei e confacenti al grado di sollecitazione del caso. • Garantire la compatibilità dei materiali utilizzati sul sottofondo. • Rispetto degli spessori minimi necessari. • Stabilità e sostegno del fondo di posa eseguito. • Verifica della costruzione e dell’impermeabilizzazione dei giunti nelle parti doccia. 7.4. Responsabilità del piastrellista Esso è in particolar modo responsabile per: • Controllo del fondo di posa esistente osservando tolleranze (precisione), struttura della superficie ed eventuali altri difetti visibili. • Orientamento della committenza sulle qualità dei prodotti in fase di scelta. • Le zone di carico nel caso di costruzioni leggere sul pavimento. • Orientamento delle parti sull’esecuzione di spigoli ed angoli, se non già eseguito dalla direzione lavori. 7.5 Responsabilità della committenza Essa è in particolar modo responsabile per: • Manutenzione, memoriale ASP Pulizia e cura di rivestimenti ceramici, vetrosi e piastrelle d’asfalto (SPV Merkblatt Reinigung und Pflege). • Apparecchiature idrogetto e macchine per la pulizia non devono venir impiegate. • Controllo e manutenzione dei giunti di movimento. Se la committenza non è affiancata da una direzione lavori, le parti in questione assumono le responsabilità di quest’ultima. Marzo 2009 © SPV Dagmersellen 10