Agostino Pianta

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Agostino Pianta
Agostino Pianta
(RAPOLLA, 27 LUGLIO 1912 - BRESCIA, 17 MARZO 1965),
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA IN BRESCIA.
Agostino Pianta nasce a Rapolla in provincia di Potenza il 27 luglio1912. Studia a Napoli e a 27 anni vince il concorso in magistratura. Oltre alla toga indosserà
la divisa militare e sarà in guerra in Jugoslavia accanto all’esercito badogliano. Dopo
il congedo, diviene giudice istruttore a Bologna, a Riccione e infine a Brescia. Qui,
dopo essere stato presidente di sezione penale e sostituto procuratore generale, diviene nel 1967, procuratore capo; una nomina che gli sarà fatale.
Il 21 giugno 1939, Loris Guizzardi, detto “El Guisso”, fu fermato a Mantova
dai carabinieri mentre, armato di pistola e con barba finta, tentava una rapina.
Pochi giorni prima, sempre a Mantova, con un colpo di pistola alla nuca moriva
il tassista Filippo Morandini, ucciso nella sua auto di servizio. Guizzardi, arrestato
per la tentata rapina, sarà incriminato anche per l’omicidio Morandini, ma, per
questa vicenda, si dichiarerà sempre innocente. L'anno dopo il Tribunale di Brescia
condanna Guizzardi a 25 anni. Il “conto aperto da saldare” diventa per Guizzardi
quello con la Procura di Brescia. Nel 1942, evade dal carcere di Volterra vivendo
“alla macchia” per dodici anni. Ripreso nel 1954, sarà scarcerato il 18 aprile 1968,
grazie a indulti e amnistie, con sedici anni di anticipo rispetto a una pena che
avrebbe dovuto costringerlo in cella per trent’anni. Una volta posto in libertà vigilata, il suo pensiero è solo uno. Chiede e ottiene di risiedere a Brescia, la città
che lo ha condannato.
Il 17 marzo del 1969, il procuratore Agostino Pianta è, come ogni giorno, al
Palazzo di Giustizia. Alle 10.00, “El Guisso”, è già lì e all’usciere chiede d’incontrare
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Nel loro segno
il procuratore capo; “è occupato, bisogna che attenda un po’, vuole parlare con
qualcun altro?”, la risposta. Ma lui non vuole nessun’altro e aspetta. Trascorrono
quasi tre ore. Pianta, ignaro della persona che lo sta attendendo, imbraccia cappotto
e cappello e fa per andar via, quando gli viene annunciata la presenza dell’uomo.
E il magistrato si dirige verso la sala d’attesa. Accoglie Guizzardi che gli mostra un
certificato di detenzione. Mentre Pianta si appresta a leggerlo, Guizzardi estrae la
pistola dall’impermeabile ed esplode quattro colpi. Due, fatali, colpiranno il magistrato al petto e al cuore. A nulla varrà il soccorso; Pianta morirà in ospedale alle
13.10, pochi minuti dopo il suo arrivo. Vittima del caso e della follia; chiunque
altro avrebbe potuto essere al suo posto. A ricevere increduli la notizia del suo assassinio, sono la moglie Angela Galli e i figli Silvia e Donato di 12 e 14 anni.
Oggi quest’ultimo è giudice della Corte d'Appello di Brescia. Ogni giorno
entra nel palazzo che vide la morte di suo padre del quale resta, in giardino, un
busto alla memoria. Ha 55 anni. Di Guizzardi ricorda che fu ricoverato in ospedale
psichiatrico e che, dopo essere stato disarmato e bloccato ai magistrati e poliziotti
che gli chiedevano perché avesse ucciso il procuratore della Repubblica di Brescia
Agostino Pianta, rispose soltanto: “Mi dispiace, ma qualcuno dovevo far fuori”.
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Si ringrazia PARIDE LEPORACE, autore del libro “Toghe rosso sangue” - Newton Compton Edizioni, per aver consentito l’utilizzazione di parti della sua opera,
per la redazione della pubblicazione fuori commercio “Nel loro segno” del CSM
in occasione del “Giorno della memoria”.
Si ringraziano, infine, gli Autori, i siti Internet e le fonti indicati in bibliografia,
per i brani e la documentazione estratti ed utilizzati anche testualmente per questa
pubblicazione.
Bibliografia
PROFILI DEI MAGISTRATI UCCISI IN:
“PER LE VITTIME DEL TERRORISMO NELL’ITALIA REPUBBLICANA”PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA, 2008 -;
PARIDE LEPORACE, “TOGHE ROSSO SANGUE”;
HTTP://WWW.LIBERTAEGIUSTIZIA.IT;
HTTP://WWW.ASSOCIAZIONEMAGISTRATI.IT;
A. GIULIANI, Alto magistrato di Brescia ucciso da un pregiudicato, in “Corriere
della Sera”, 17 marzo 1969.
ID.,Un assassinio premeditato in cella, in “Corriere della Sera” 18 marzo 1969.
ID., Uccise il magistrato alle spalle, in “Corriere della Sera, 19 marzo 1969.
Conversazione dell’autore con Donato Pianta.