Relazione Tecnica generale

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Relazione Tecnica generale
RELAZIONE TECNICA GENERALE
- Premessa
Il Peu n. 16 è costituito da un unico sottoprogetto e consta catastalmente di due unità
immobiliari ubicate in via Borgo da Piedi:
1. Fg. 20, P.lla 1069, Piano S-T-1, proprietà di DI TANNA Nando
2. Fg. 20, P.lla 1069, Piano S-T-1, proprietà di D’ONOFRIO Giuseppina (eredi)
Le unità edilizie interessate configurano un’aggregazione tipologica a blocco regolare,
presentano n. 3 livelli fuori terra e sono state realizzate intorno al 1930.
Il Peu è costituito da un blocco edilizio di forma rettangolare, che si sviluppa lungo un pendio di
forte pendenza e risulta dal Progetto Preliminare di stima con danno grave.
- Tipologia strutturale e descrizione immobile esistente
Il blocco edilizio costituente il sottoprogetto ha una superficie coperta di circa 55.75 mq.
Gli accessi alle unità immobiliari sono dislocati su via Borgo da piedi. Le due unità si
sviluppano su tre livelli: piano seminterrato destinato a cantina/deposito (17.95 mq), piano terra
a cucina /pranzo (17.30), primo piano a camera da letto (20.50 mq).
Esternamente l’unità immobiliare presenta la struttura muraria scoperta.
Il fabbricato è caratterizzato da muratura in pietrame a sacco grossonalamente squadrato con
scarsa consistenza, legata con calce aerea di scarse caratteristiche meccaniche, perché ormai
degradate, ed utilizzate sia per allettamento che per riempimento.
Le strutture murarie presentano inserimenti di materiali non omogenei quali legno e laterizi.
Le fondazioni, di tipo continue, sono anch’esse in muratura di pietrame dello stesso spessore
delle partizioni murarie in elevazione.
Al seminterrato è presente una volta a botte, mentre il solaio del piano terra ha la struttura in
legno.
La copertura, a due falde con colmo longitudinale, ha anch’essa una struttura principale in travi
di legno, poste ad interasse di circa un metro, e tavolato ligneo con sovrastante manto in coppi
laterizi.
All’imposta del tetto sul prospetto anteriore del fabbricato è presente un cornicione del tipo a
“romanella”.
La continuità funzionale verticale delle due unità è assicurata da scale interne in legno, quelle
che collegano il piano terra con il primo piano sono molto fatiscenti mentre quelle che portano
al seminterrato sono assenti per degrado.
Gli infissi esterni sono in legno.
Le pavimentazioni sono in lastre di pietra di varie dimensioni al piano terra cotto locale 25x25
cm al secondo piano. Nel seminterrato non c’è traccia di pavimento.
Nei muri perimetrali si evincono delle sarciture in laterizi ed in pietra a chiusura di aperture
preesistenti.
Nel prospetto laterale sinistro sono ancora presenti i resti di travi di legno di un preesistente
aggetto.
Nell’unità di D’Onofrio non sono presenti impianti igienici-sanitari, elettrici e termici, in quella
di Di Tanna sono presenti gli impianti elettrico e idrico.
- Quadro diagnostico generale
Le indagini e le rilevazioni di tipo ottico, basate sul rilievo diretto/fotografico svolte in situ,
hanno consentito l’identificazione dei materiali, dell’organizzazione strutturale, delle tecniche
costruttive ed hanno permesso la valutazione dei fattori di degrado e di dissesto.
Il rilievo dello stato di fatto condotto sulla costruzione e la diagnosi effettuata sugli elementi
portanti (verticali ed orizzontali) hanno restituito un grave dissesto strutturale generalizzato con
un livello di degrado di tipo grave.
Tra i maggiori danni riscontrati nel fabbricato si rilevano i dissesti strutturali alle murature con
lesioni passanti e diffuse di varie entità, sconnessione tra gli ammorsamenti solai- murature e
tra i vari setti murari, distacco dei contonali e gravi lesioni alla volta. Crolli parziali molto
gravi, distacchi e sconnessione dei solai.
Gli eventi sismici del 2002 hanno provocato danni molto gravi tanto che lo stato di fatto
strutturale della costruzione si presenta in condizioni gravi tali da valutare la possibilità della
convenienza tra un intervento di recupero ed un intervento di demolizione e ricostruzione.
Un intervento volto alla conservazione delle strutture murarie originarie dell’edificio con un
miglioramento del comportamento strutturale complessivo comporta necessariamente la
sostituzione degli elementi strutturali irrimediabilmente danneggiati e l’eliminazione delle
principali cause di dissesto.
Si tratterebbe di intervenire opportunamente sia con opere di sottofondazione per ridurne la
tendenza alla rotazione e sia con opere di rafforzamento e sostituzione degli elementi ceduti
(solai, maschi murari, sarciture di lesioni, iniezioni cementizie), oltre all’allontanamento delle
acque meteoriche mediante opere di drenaggio, al fine di presidiare le strutture murarie
interagenti col terreno di posa.
Considerato, pertanto, l’entità dei dissesti interni delle strutture, che comporterebbe la
sostituzione della maggior parte degli elementi strutturali costituenti il corpo di fabbrica, e
valutati i relativi interventi, è risultato maggiormente conveniente e efficiente operare la
demolizione dell’esistente e la successiva ricostruzione ex-novo dell’intero volume edilizio.
- Nuovo intervento
L’intervento prevede la demolizione dell’intero corpo edilizio esistente, che costituisce il
sottoprogetto, e la ricostruzione di un nuovo edificio con la stessa sagoma planimetrica e con
leggeri adeguamenti in altezza dei diversi livelli abitabili.
La costruzione, di pianta pressoché rettangolare (8.45/8.15 x 6.72 m.) è distribuita su due livelli
fuori terra ed uno seminterrato, con altezza massima esterna pari a 8.70 m. e sviluppa una
superficie complessiva lorda per livello di circa 55.75 mq. La struttura sarà realizzata in
muratura con blocchi di laterizi antisismici di adeguato dimensionamento.
La nuova costruzione prevede per le due unità una diversa distribuzione degli spazi interni, le
scale di collegamento interno sono state poste anteriormente, il bagno è stato situato al primo
piano.
La copertura è a doppia falda con linea di colmo parallela al lato lungo del corpo di fabbrica.
Strutturalmente è costituita da un solaio con sovrastante manto di finitura in tegole laterizie a
coppi. I canali ed i discendenti pluviali saranno in lamiera zincata.
Le pareti interne sono in tavolato laterizio.
L’approvvigionamento idrico è garantito dalla rete pubblica esistente, così come le acque reflue
saranno convogliate nella rete fognante.
- Unità immobiliari
Le due unità immobiliari, di 63.39 mq ciascuna, si sviluppano su tre livelli collegati da una scala
interna.
Il seminterrato sarà destinato a cantina/deposito.
Il piano terra prevede una zona soggiorno con angolo cucina/pranzo, mentre al secondo livello è
prevista la camera da letto ed il bagno.
Le superfici delle destinazioni d’uso previste ai vari livelli sono:
Piano Seminterrato:
Cantina/Deposito
(mq 16.38)
Piano terra:
Cucina/Pranzo Soggiorno
(mq 17.84)
Balcone
(mq 0.67)
Piano primo:
Disimpegno
(mq 1.26)
Camera
(mq 12.53)
Bagno
(mq 4.51)
Dalle somme a disposizione e da quanto emerso dalla scheda P.E.R per le due unità immobiliari
è stato previsto un diverso grado di finiture.
- Unità Di Tanna Nando
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Intonaco interno
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Pavimenti in gres ceramico
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Bagno con sanitari in porcellana smaltata
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Portoncini per esterno in legno
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Infissi esterni in legno massello di castagno con vetrocamera
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Ringhiere in ferro ad elementi semplici a sezione quadra e rettangolare
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Impianto idrico ed elettrico secondo la normativa vigente.
- Unità D’Onofrio Giuseppina ( eredi)
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Portoncini per esterno in legno
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Infissi esterni in legno massello di castagno con vetrocamera
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Ringhiere in ferro ad elementi semplici a sezione quadrata e rettangolare
Per le finiture esterne si farà riferimento al vigente Piano del Colore.
- ATTESTAZIONE NESSO CAUSALITA’
Il sottoscritto arch. Luigi SFORZA nato a Castelbottaccio il 03/01/60 e residente a Campobasso
in rione S. Vito n. 14, iscritto all’ordine degli architetti della provincia di Campobasso al n. 205,
in qualità di tecnico incaricato alla redazione del progetto esecutivo per il Peu n.16 Sp. 01,
attesta che i danni sopra descritti sono stati causati dagli eventi sismici del 31/10/2002.
- DIMOSTRAZIONE DEL LIVELLO DI DANNO
Il fabbricato in esame, all’epoca degli eventi sismici del 2002 venne dichiarato inagibile con
ordinanza di sgombero.
Con l’ausilio della documentazione fotografica, integrata con elaborati grafici di rilievo, è
possibile dimostrare come sussistono le condizioni per dichiarare il danno grave per la presenza
di lesioni passanti al piano terra che interessano più del 30% della superficie totale delle
murature portanti.
In particolare:
Superficie portante totale mq 38,30
Superficie con lesioni mq 12,76 > 30% .
Arch. Luigi Sforza