E adesso lo chef prende la laurea

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E adesso lo chef prende la laurea
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E adesso lo chef prende la laurea
«Scienza e arte culinaria»: corso di specializzazione di
tre anni guidato da Angelo Troiani
Adesso per lo «chef» arriva la laurea. Sarà in «Scienza e arte culinaria», il corso durerà tre anni - esattamente come succede per
quella breve - e alla fine il lavoro è garantito sia in Italia sia se si desidera andare all?estero. È la novità portata a Roma da uno
chef di successo, Angelo Troiani. Ed è lui stesso a raccontarla: «Ho voluto anticipare i tempi - spiega -, perché l?evoluzione della
nostra professione passerà sempre di più attraverso una ?certificazione?». E così, se si vuole trasformare il proprio talento o la
propria passione per la cucina in una attività, ci si può iscrivere da «Coquis», L?Ateneo italiano della cucina, e raggiungere una
specializzazione universitaria ed un «Bachelor Degree», ovvero un titolo di studio equiparabile alla laurea. Una specializzazione
riconosciuta nel settore della ristorazione internazionale , un biglietto da visita del made in Italy per uno chef di livello.Per
entrare a far parte di questa università occorre come da copione il diploma delle medie superiori: e il triennio con la frequenza
obbligatoria prevede 600 ore l?anno, esami a parte. «C?è una parte teorica ed una parte pratica», sottolinea Angelo Troiani. «Si
studieranno l?arte culinaria e le proprietà dei cibi, ma anche chimica ed agraria; si farà molta pratica e si avrà la testimonianza
di aziende leader nel settore della produzione alimentare; si studierà economia e management, perché si devono gestire anche
delle risorse umane». Non solo: l?aspirante chef potrà pure frequentare un Erasmus e «per questo - aggiunge Troiano - siamo in
contatto con università straniere per fare corsi e stage di almeno due mesi anche all?estero».Le iscrizioni sono già aperte per
questo primo anno accademico 2015-2016 e i corsi inizieranno ad ottobre: «È previsto - osserva ancora il direttore - la
collaborazione con alcune delle più importanti realtà del panorama italiano, come la ?Fondazione italiana sommelier? e ?Slow
food?, che offrono una partecipazione attiva attraverso le docenze per rendere ancor più qualificato questo corso di studi. Sono
all?incirca sessanta i docenti esterni e abbiamo stretto accordi con l?Università ?La Sapienza? e con la ?Luiss?». Inoltre altre
collaborazioni sono state avviate con l?università di Tor Vergata per il funzionamento del Master di I livello in «Cultura
dell?alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche» e con la Business School del Sole 24ore per il Master in «Management
dell?enogastronomia». Alla fine, «l?accesso al lavoro è praticamente garantito», garantisce Troiano. «Abbiamo dati
occupazionali compresi tra un 94 ed un 96 per cento per chi esce da un corso di cuoco o pasticcere e del 100 per cento per i
pizzaioli». Per info www.coquis.it © RIPRODUZIONE RISERVATA
Garrone Lilli