Pagina 308 Hall d`ingresso Museo della tecnica, Vienna
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Pagina 308 Hall d`ingresso Museo della tecnica, Vienna
∂ 2012 ¥ 4 ∂ – Rivista di Architettura 2012 ¥ 4 · Interni Traduzioni in italiano 1 Traduzione completa in italiano dei testi originali Traduzione: Rossella Mombelli, George Frazzica Potete trovare un’anteprima con immagine di tutti progetti cliccando su: www.detail.de http://www.detail.de/rw_5_Archive_De_HoleHeft_255_ErgebnisHeft.htm http://www.detail.de/rw_5_Archive_En_HoleHeft_255_ErgebnisHeft.htm Pagina 308 Hall d’ingresso Museo della tecnica, Vienna Negli anni ’90, il Museo della tecnica è stato oggetto di ampliamento durante un globale intervento di ristrutturazione che ha permesso di integrare l’edificio storico con spazi funzionali: un ampio ingresso, uno shop, una caffetteria, un guardaroba e dei servizi. L’escursione termica, l’acustica e la ventilazione poco favorevoli e un pessimo sistema di percorsi per i visitatori hanno pregiudicato l’utilizzo del moderno volume di vetro e acciaio. Il concorso che ne seguì aveva l’obbiettivo di creare un’atmosfera invitante e gradevole per i visitatori. L’incisività dell’intervento architettonico si è conclamata nel lineare concetto adottato dagli architetti, basato fondamentalmente su elementi scultorei a tutta altezza che al contempo sono elementi di seduta, assorbono il suono e ombreggiano o illuminano lo spazio. La parte inferiore dell’elemento è stata realizzata in p lastica rinforzata con fibra di vetro e costituisce il guscio della s eduta. La parte superiore, rivestita di membrana tessile, ha funzione di corpo luminoso e assorbitore acustico. Gli a lberi luminosi si aprono verso l’alto pur non ostacolando la vista sulla facciata monumentale del museo. Montati in loco assemblando diversi elementi, avvolgono i pilastri in acciaio dissolvendo otticamente lo scheletro portante, soprattutto con l’oscurità quando la copertura in vetro sembra fluttuare sui corpi luminosi. Pianta · Sezione scala 1:500 1 Ingresso 2 Hall d’ingresso 3 Armadietti di sicurezza 4 Guardaroba 5 Museumshop 6 Accesso al museo 7 Biglietteria 8 Spogliatoio personale 9 Impianti 10 Spazio di sosta 11 Bevande 12 Primo soccorso Sezione verticale Scala 1:20 1 Vetrazione su profili di acciaio (esistente) 2Profilo in alluminio ¡ 40/60 mm con pannello intermedio fonoassorbente 50 mm 3 Corpo illuminante alogeno 4 Manicotto in alluminio 5 Listello profilato in alluminio listello in silicone ¡ 5/15 mm cucito nel tessuto 6 Membrana tessile traslucida in poliestere e Elastan 1 mm, cerniera lampo per manutenzione 7 Pilastro in tubolare di acciaio (esistente) Ø 140/20 mm 8Guscio in plastica rinforzata con fibre di vetro 15 mm, tre elementi incollati e avvitati giunti non trattati 9 Tubolare in acciaio ¡ 50/60/5 mm saldato con manicotto in acciaio 10 Piastra di acciaio saldata per l’appoggio 100/100/10 mm 11 Piede in acciaio inox regolabile in altezza In primo luogo si procede alla fresatura di una forma positiva in materiale espanso, sulla base di un modello digitale 3D. Da questa si ricavano i gusci negativi, successivamente lucidati a specchio, che servono alla realizzazione degli elementi in resina laminata e fibrorinforzata. Pagina 311 Armani Fifth Avenue a New York L’Armani Shop sulla Fifth Avenue di New York, dopo la Chater House di Hong Kong e lo Shop nella Ginza Tower di Tokio, è il terzo negozio che gli architetti di Fuksas allestiscono per la griffe dell’alta moda. Situato in una delle più conosciute vie di New York, lo spazio si estende su quattro livelli di due edifici all’incrocio con la 56esima Strada. Concepito come spazio senza soluzione di continuità, nei suoi interni è permeato dalla presenza di un elemento centrale: una scala di forme scultoree. La struttura portante della scala in profili di acciaio laminato e lamiera è rivestita da una pelle in calcestruzzo rinforzato in fibra di vetro, con strato di finitura bianco lucido, che ne enfatizza la forma estremamente intensa e alquanto insolita. La struttura è stata realizzata in Italia, trasportata a pezzi da Genova a New York, via nave, e assemblata in opera. Il procedimento ha permesso un risparmio economico e il rispetto dei tempi di realizzazione predefiniti. In uno spettacolare dinamismo formale, la scala diventa fulcro dello spazio ed elemento di connessione tra i vari livelli allestiti per la presentazione dei prodotti. Cosciali e parapetti si avvitano come nastri nello spazio, fondendosi reciprocamente in alcuni punti ma sottraendosi di continuo alla definizione di una geometria regolare. L’arredamento d’interni e l’allestimento degli spazi è generato dall’avvitarsi della struttura a nastro della scala. Le superfici di vendita ed espositive sono avvolte in modo uniforme da pareti attrezzate lignee laccate a tinta unita che, seguendo l’andamento curvilineo della pianta, delimitano le singole aree prodotto e schermano le zone VIP e i camerini. Il nero del pavimento di marmo e del soffitto contrasta con le pareti chiare e luminose. Peculiare il ristorante collocato al secondo livello che offre un panorama esteso fino alla punta estrema di Central Park. La facciata annuncia esternamente il dinamismo degli interni attraverso catene di LED che servono alla proiezione di immagini in movimento di grande formato. aa · bb Piano secondo Piano primo Piano terra Sezioni · Piante scala 1:400 1 Ingresso principale 2 Vetrine allestite 3 Camerini 4 Personale 5 Altra proprietà 6 Vuoto 7 Moda donna 8 Deposito 9 Area VIP 10 Ristorante 11 Cucina 12 Guardaroba 13 Moda uomo Assonometria degli strati costitutivi Particolari costruttivi scala 1:20 1 Tubolare in acciaio Ø 168/8 mm 2 Lamiera di acciaio 6 mm 2 Traduzioni in italiano 3Calcestruzzo rinforzato in fibra di vetro superficie lucidata a specchio con rivestimento bianco 20 mm rete di alluminio in metallo stirato 4 Tubolare in acciaio Ø 127/4 mm 5 Rivestimento cementizio bianco modificato con plastica, lucidato 20 mm lamiera di acciaio 6 mm Dato che una scala in calcestruzzo non era fattibile a causa dell’eccessivo carico per la struttura, gli architetti hanno scelto una struttura più semplice con elementi costruttivi interni prefabbricati. Il mantello in elementi di calcestruzzo rinforzato con fibra di vetro è stato completato in opera e finito con un rivestimento bianco lucidato a specchio. Pagina 315 Abitazione in ex granaio a Echandens Situata nelle vicinanze di Losanna, la Torre Moinat, risalente al XVI secolo, in origine aveva la funzione di granaio a servizio dell’adiacente castelletto di Echandens. Attribuitagli funzione residenziale già all’inizio del XX secolo, attualmente, la complessità spaziale degli interni non rispondeva più per superfici e layout alle odierne esigenze di vita. Gli architetti l’hanno soprannominato “Le Parasit”: si tratta del nuovo scultoreo elemento che conferisce alla residenza, una vita interna completamente nuova. E’ un mobile sovradimensionato in legno che, da una parte, funge da connettivo e dall’altra ripartisce i vari livelli in diverse aree funzionali. L’intervento ha consentito oltretutto un ampliamento degli spazi da due a tre livelli di utilizzo con la realizzazione di un solaio aggiuntivo sotto la copertura. Cucina e sala da pranzo si collocano al piano terreno. La scala a chiocciola interna dà accesso alla zona notte con servizi e al soggiorno collocato al piano mansardato illuminato da due finestre a tetto. La struttura in legno, nonostante la stretta connessione con l’esistente, manifesta chiara identità, integrandosi formalmente e funzionalmente con la materialità del larice autoctono utilizzato e innestandosi tra mura massive tinte di bianco. Sezioni · Pianta scala 1:200 Piano sottotetto Piano primo Piano terra 1 Cucina 2 Sala da pranzo 3 Bagno 4 Camera da letto 5 Soggiorno Sezione scala 1:20 1 Manto in tegole listelli 27/50, listelli portanti 50/50 pannelli in fibra di legno, traspiranti, 40 mm, travetti inclinati (esistenti) 140/120 mm coibentazione in cellulosa 200 mm listelli 60/60 mm, barriera vapore pannello di cartongesso 12,5 mm 2 Pannello multistrato di larice 27 mm listelli 60/60, intercapedine ventilata coibentazione in cellulosa 60 – 80 mm parete esterna (esistente) 650 mm 2012 ¥ 4 ∂ 3Panca in pannello di multistrato di larice a tre fogli 40 mm 4 Pannello multistrato di larice 27 mm struttura in montanti di legno 60/100 mm pannello in multistrato di larice a tre fogli 27 mm 5 Pavimento di doghe in multistrato di larice a tre fogli 40 mm, pannello OSB 20 mm, avvitato su travi di solaio 6 Pannello in multistrato a tre fogli 27 mm con impianto integrato di illuminazione listelli 60/60 mm 7Specchio su pannello in multistrato di larice a tre fogli 27 mm struttura in montanti di legno 40/50 mm pannello in multistrato di larice a tre fogli 27 mm 8 Pannello di cartongesso 2≈ 12,5 mm montanti in legno 40/50 mm pannello in multistrato di larice a tre fogli 27 mm 9 Mobile lavabo in Corian bianco 12 mm pannello in multistrato di larice a tre fogli 27 mm 10 Parquet (esistente) rinnovato struttura di solaio (esistente) 11 Pannello composito termoisolante intonacato 60 mm 12 Controsoffitto in cartongesso 12,5 mm 13 Scaffale cucina: pannello in multistrato di larice a tre fogli 27 mm Pagina 318 Asilo infantile a Bizau Volume e materiali dell’asilo nido si inseriscono, integrandosi, nel quadro della pittoresca località di Bizau, immersa nel paesaggio della foresta di Bregenz. Le ampie aperture in facciata rimarcate da telai in frassino su superfici rivestite in scandole di abete bianco, testimoniano una moderna reinterpretazione della casa regionale. Negli interni, allestiti secondo una linea di purezza e contemporaneità, emerge la particolare cura realizzativa che alterne, in base a scelte funzionali, abete e frassino non trattati e autoctoni: le pareti e i soffitti sono rivestiti in abete bianco, i pavimenti sono in plance di frassino massello, come anche la maggior parte degli arredi. L’aria priva di sostanze inquinanti e l’obbiettivo di un positivo bilancio ecologico hanno supportato la decisione di usare essenze di legno non trattato. L’asilo infantile, realizzato secondo la tecnologia della Casa Passiva, è stato costruito completamente in carpenteria lignea a partire dalla quota superiore del solaio della cantina; anche le pareti del vano ascensore sono in legno. La semplicità strutturale dell’edificio, gli strati di travi di legno per i solai e gli elementi prefabbricati per i perimetrali hanno garantito lo svolgimento del cantiere in brevi termini. Il legno massello è stato usato ove possibile rinunciando così a ogni sorta di pannello composito. La comunità ha riposto particolare importanza nei valori autoctoni ed ecologici: le strutture regionali devono essere sostenute, il valore aggiunto locale deve essere preservato, le materie prime devono provenire dalle immediate vicinanze e lì devono essere lavorate. L’abete bianco è stato abbattuto nelle foreste comunali di Bizau, i mobili e perfino i giochi sono stati realizzati dagli artigiani locali. I materiali ecologici e di particolare robustezza garantiscono una durata prolungata nel tempo. La casa rurale tradizionale, vicina alla nuova costruzione e che inizialmente ospitava l’asilo, dovrebbe essere ristrutturata con l’aggiunta di uno spazio per i giovani nell’aia, dando luogo a un complesso al servizio della gioventù di questa cittadina in espansione. Planimetria generale scala 1:10 000 Pianta · Sezione scala 1:400 1 Piazzetta 2 Ingresso coperto 3 Corridoio/atrio 4 Ingresso secondario (P.I. parzialm. ad uso esterni) 5 Guardaroba 6 WC bambini 7 WC diversamente dotati 8 Aula di gruppo 9 Terrazza 10 Area giochi 11 Ufficio/area pause 12 WC adulti 13 Aula di gruppo 14 Aula ginnica 15 Attrezzi Sezioni scala 1:20 1 Manto in fibrocemento 25 mm listelli 30 mm strato di ventilazione/listelli 80 mm guaina sottomanto pannello forato a tre fogli 20 mm travetti inclinati/fiocchi di cellulosa 400 mm tavole di legno 20 mm barriera vapore intercapedine vuota 40 mm strato termoisolante in lana di pecora 40 mm feltro acustico nero rivestimento in abete bianco massello 20 mm 2 Rivestimento imbotte in frassino 3Vetrazione isolante a due camere in telaio di frassino 4Parete divisoria in tavole di abete bianco massello 5 Doghe di frassino 25 mm massetto radiante 65 mm, strato di separazione pannello acustico anticalpestio 30 mm strato di ghiaia 50 mm, pannello OSB 20 mm solaio in legno massello 400 mm strato isolante in lana di pecora 40 mm cartongesso 12 mm, vuoto 30 mm isolante in lana di pecora 40 mm pannello di cartongesso 12 mm intercapedine vuota 30 mm strato isolante in lana di pecora 40 mm feltro acustico nero tavolato di abete bianco massello 30 mm 6 Elemento scorrevole in vetro isolante a due camere in telaio di frassino 7 Plance in frassino 25 mm massetto radiante 65 mm strato di separazione pannello acustico anticalpestio 30 mm strato isolante in perlite espansa 200 mm solaio in c.a. 200 mm 8 Box per il gioco in frassino massello non trattato aperture sfalsate avanti/alto seduta interna imbottita 9 Porta scorrevole elemento cucina abete bianco massello 10 Scandole in abete bianco 30 mm tavolato 27 mm, strato di ventilazione 40 mm guaina antispiffero, tavolato diagonale 20 mm montanti in legno massello 300 mm / strato termoisolante in fiocchi di cellulosa 300 mm rivestimento in tavole 20 mm, barriera vapore intercapedine impianti/lana naturale 40 mm rivestimento in abete bianco massello 20 mm ∂ 2012 ¥ 4 Traduzioni in italiano 3 Pagina 322 Palestra a Berlino A seguito di una completa ristrutturazione, il plesso di edifici della scuola primaria Tempelhofer Feld, eretta negli anni ’50, mantiene intatto l’originale progetto urbano di cui faceva parte. La palestra, disgiunta dal plesso e raggiungibile solo percorrendo un pergolato, si presenta in perfetto equilibrio di forma e funzione con gli edifici circostanti. Gli architetti, accanto alle necessarie misure energetiche, si son posti come obbiettivo quello di reinterpretare anche una qualità formale nella contemporaneità. In tale direzione, si è proceduto prima di tutto a liberare dalle superfetazioni l’esile struttura in calcestruzzo e a coibentare solai e pavimenti. Il bilancio energetico raggiunto hai poi consentito di realizzare una facciata completamente in vetro sul lato ovest e di conseguenza di catturare luce naturale. La parete in mattoni sul lato frontale ha potuto rimanere a vista senza essere rivestita. L’intensità della superficie in laterizio contrasta con la lucida pavimentazione azzurra elastica e con il soffitto acustico semitrasparente. La leggera rete in fibra di vetro sollecita lievemente la struttura portante e protegge i corpi illuminanti e gli elementi acustici dalle pallonate. Tesa ad arco davanti alla facciata in vetro contribuisce alla diffusione della luce naturale, protegge dalle radiazioni solari dirette e conferisce allo spazio un’atmosfera di eterea ariosità. Accanto alla palestra, anche gli spazi accessori hanno ottenuto un’adeguata rivalutazione: si è intervenuti sull’intrico di guardaroba, locali sanitari e di sgombero lasciando il posto a due ampi spazi con eleganti volumi-doccia piastrellati in rosso e in verde a disposizione degli sportivi. In alcune nicchie del soffitto esistente sono stati collocati gli elementi d’illuminazione per garantire l’illuminazione uniforme e piacevole degli spogliatoi. Coordinando luce, materiali e colori, gli architetti hanno allestito uno spazio che ha riportato la gioia nell’attività sportiva. Pianta · Sezioni scala 1:500 1 Portico 2 Foyer 3 Spogliatoio/doccia 4 Sala attrezzi 5 Deposito attrezzi sportivi esterni Sezione scala 1:20 Sezioni scala 1:5 1 Impermeabilizzazione in guaina di PU strato termoisolante in fibra minerale 120 mm barriera vapore solaio in c.a. 150 mm ca. (esistente) 2 Sistema termoisolante composito: strato d’intonaco 10 mm strato di armatura 5 mm strato di lana minerale 60 mm 3 Facciata in montanti e traversi: vetrazione isolante in temperato 8 + intercap. con argo 14 + stratificato 8 mm legno lamellare 60/250 mm Rivista di architettura e particolari costruttivi A proposito di DETAIL Ogni numero, con particolare attenzione riservata alla qualità architettonica delle soluzioni costruttive, è dedicato all’approfondimento tematico di un argomento tecnologico (p.es. costruzioni in calcestruzzo, strutture di copertura, risanamento e restauro etc.). La presentazione dei più recenti progetti, realizzati in ambito nazionale e internazionale, è accompagnata da una serie di accurate riproduzioni grafiche in scala e di selezionate immagini. Le due edizioni annuali di DETAIL Concept sono dedicate allo studio analitico delle fasi del processo costruttivo, mentre le edizioni speciali di DETAIL Green, anch’esse con due uscite all’anno, informano su tutti gli aspetti della progettazione e della costruzione sostenibile. Temi delle riviste del 2012 ‡1–2 Legno ‡3 “Concept” Gastronomia ‡4 Interni (finiture) ‡5 Edifici a basso costo + DETAIL Green ‡6 Prefabbricazione ‡7–8 Facciate ‡9“Concept” Residenza per la terza età ‡10 Strutture portanti ‡11 Cemento + DETAIL Green ‡12 Tema speciale (Sono possibili eventuali modifiche.) ∂ Abbonamento ‡Abbonamento classico € 148,–* 12 numeri all’anno (compresi i due numeri DETAIL Green). ‡ Abbonamento studenti € 78,–* 12 numeri all’anno. ① (compresi i due numeri DETAIL Green). ‡ DETAIL Abbonamento test € 29,80 Due numeri attuali della rivista DETAIL al prezzo test di soli € 29,80 incluse le spese di spedizione + imposta sull’entrata se non c’è una partita IVA. *Costi di spedizione aggiuntivi (per 12 numeri) € 43,– Per la consegna nei paesi dell’Unione E uropea, l’Imposta sul Valore Aggiunto per i non possessori di partita IVA è del 7%. ① Sarà possibile usufruire del p rezzo per studenti solo a seguito della consegna di un documento valido attestante l’iscrizione. Prezzi 2012. Institut für internationale Architektur-Dokumentation GmbH & Co. KG Hackerbrücke 6 · 80335 Monaco di Baviera · GERMANIA Tel: +49 (0)89 381620-0 · Fax: +49 (0)89 398670 · [email protected] www.detail.de/shop-italiano 4 Traduzioni in italiano pressore in profilato di alluminio 4 Rete di protezione: rete in fibra di vetro in telaio di alluminio sospensioni con aste filettate M10 resistenti a compressione, smaltate nero 5 Rivestimento in PU 2 mm strato elastico 3 mm pannello in MDF 2≈ 8 mm strato elastico 15 mm strato di sep. in lamiera d’acciaio 2≈ 0,6 mm sistema a pannello in PUR con riscaldamento a pavimento 25 mm strato termoisolante 70 mm strato livellante 20 mm guaina impermeabilizzante bituminosa solaio in c.a. 180 mm (esistente) Pianta doccia scultorea Sezione scala 1:50 Sezione annesso scala 1:20 1 Rivestimento impermeabilizzante in PU strato termoisolante in fibra minerale 120 mm barriera vapore solaio a cassettoni in c.a. 200 mm ca. (esistente) pannello in cartongesso avvitato e stuccato 2≈ 6,5 mm 2 Corpo illuminante 3 Lammella in legno 160/3550 mm struttura in profilo tondo di acciaio inox 4 Intonaco di calce-cemento 15 mm strato termoisolante in lana minerale 10 mm (esistente) muratura di laterizio 365 mm (esistente) intonaco di gesso 15 mm 5 Panca in rovere trattata a olio 40 mm mensola in profilo di acciaio smaltato T 35/35 mm 6 Rivestimento in PU blu 2 mm rasante 2,5 mm, massetto cementizio 50 mm strato termoisolante 40 + 45 mm impermeabilizzazione bituminosa solaio in c.a. 160 mm (esistente) strato termoisolante in pannello di fibra di legno 2≈ 40 mm 7 Rivestimento in PU blu 2 mm rasante 2,5 mm pannello mineralizzato resist. a umidità 20 mm massetto cementizio 45 mm strato termoisolante 35 + 40 mm impermeabilizzazione bituminosa 8 Mosaico di ceramica 5/25/25 mm incollato pannello min. resistente a umidità 2≈ 12,5 mm struttura in profilo di acciaio zincato ‰ 50/20 mm Pagina 328 Centro visitatori a Kassel Attrazione e fiore all’occhiello del parco di Wilhelmshöhe è una colossale statua di Ercole risalente al XVIII secolo nelle cui immediate vicinanze si colloca il nuovo centro visitatori ancorato al declivio verdeggiante come un masso erratico lavorato a scalpello. Ogni superficie esterna del corpo di fabbrica che si allunga piegandosi più volte, è caratterizzata da trame in rilievo sul calcestruzzo a vista ottenute usando casseforme composte di elementi di piccole dimensioni. Attraverso l’ingresso a quota inferiore il visitatore giunge in uno spazio espositivo e tramite una scala, i cui gradini hanno funzione anche di seduta, accede ad un livello superiore dove una finestra panoramica apre la prospettiva sull’Ercole, un ospite di indiscussa espressività, ulteriormente enfatizzato dal ripiegarsi della pavimentazione in cemento lisciato in quell’esatto punto e dall’inclinazione del soffitto. Lo shop del m useo si inseri- 2012 ¥ 4 ∂ sce nella successione di spazi di impronta scultorea con superfici di rovere affumicato. Il soffitto in legno mostra la sospensione che si crea tra bancone reception e morbide superfici in cemento a vista. La selezione di soli tre materiali e l’accurata esecuzione dei particolari costruttivi conferiscono agli interni una serena e nobile atmosfera. Sezione · Pianta scala 1:400 1 Ingresso dalla piazza del parcheggio 2 Ingresso dal parco 3 Esposizioni 4 Shop 5 Ufficio 6 Gradoni 7 Deposito 8 Servizi igienici 1 Pannello acustico, rovere affumicato microperforato 16 mm lana minerale compressa 30 mm 2Compensato impiallacciato con rovere affumicato 50 mm 3 Calcestruzzo a vista levigato a macchina 4Massetto cementizio levigato con riscaldamento a pavimento 90 mm strato anticalpestio 30 mm solaio in c.a. 160 mm 5Pannello esterno in c.a. con ancoraggi in acciaio inossidabile 200 mm strato termoisolante XPS 80 mm c.a. 200 mm 6 Lastre in cemento di diverse larghezze/ spessori su struttura non a vista in acciaio foglio drenante strato termoisolante XPS 140 mm guaina impermeabilizzante bituminosa termosaldata a due strati, c.a. 250 mm struttura non a vista controsoffitto in MDF 30 mm 7 Vetrazione isolante in telaio di alluminio anodizzato nero 8Pannelli in MDF rivestiti in rovere affumicato da 20 a 40 mm 9 Angolare di alluminio 60/120/3 mm fascia di separazione in lana minerale 10 mm / giunti in sughero colorato 10Parquet industriale in rovere affumicato 15 mm rasatura livellante, massetto cementizio con riscaldamento a pavimento 74 mm strato di separazione materassino anticalpestio 30 mm solaio in c.a. 160 mm Sezioni scala 1:20 Pagina 332 Concert Hall a Copenhagen Il progetto del Concert Hall realizzato per la radio di stato danese, nel quartiere di Ørestad, giunse a compimento in assenza di altre strutture circostanti e, tantomeno, del quartier generale dell’ente radiofonico attualmente in diretta comunicazione con la sala per concerti. Senza la possibilità di stabilire relazioni urbane, gli architetti concepirono un volume a forma di cubo con una neutralità esterna che però lascia spazio ad una sorprendente e complessa vitalità interna. Quello che nel senso concreto della parola costituisce il “ telaio esterno” è una struttura in acciaio rivestita da una trama in fibra di vetro bluastra che con il sopravvenire dell’oscurità funge da superficie di proiezio- ne per contenuti delle manifestazioni. Dietro questa pelle semitrasparente emerge la struttura minuta dell’area amministrativa e dell’area prove, ma soprattutto risalta la grande sala concerti avviluppata da una pelle squamosa di pannelli. All’ingresso dell’edificio, i visitatori si immergono in una dilatata continuità spaziale: scale mobili, piattaforme e passerelle conducono da un lato ai tre “Studios” collocati nell’interrato, dall’altro lato al foyer principale al piano primo e alla grande sala concerti che internamente ricorda i terrazzamenti di un vigneto. La sala, in apparenza fluttuante, cinge orchestra e 1800 spettatori con un rivestimento ondulato a parete e a soffitto, in parte impiallacciato e in parte in cartongesso, la cui struttura è stata modellata per soddisfare i requisiti acustici di una precisa riverberazione sonora. Planimetria generale scala 1:7500 Piante scala 1:1250 1 Ingresso principale 2 Sala prove 3 Ingresso secondario 4 Biblioteca 5 Guardaroba 6 Foyer principale 7 Ristorante 8 Area amministrativa 9 Cortile interno 10 Foyer artisti 11 Palcoscenico 12Grande sala concerti (Studio 1) 13 Foyer inferiore 14 Studio 2 15 Studio 3 16 Studio 4 17 Sala regia Sezione scala 1:1250 Sezione verticale Grande sala concerti scala 1:50 1 Controsoffitto Grande sala concerti: pannelli in legno compensato multistrato a filo fresato 20 mm pannelli in cartongesso 5≈ 12,5 mm + 1≈ 15 mm (100 kg/m²) sospensione con aste filettate M8 struttura non a vista in tubolare di acciaio ¡ 60/80 mm reticolo di travi in acciaio 2 Parete di fondo balconata: rivestimento cromatico pannelli ondulati in gessofibra 2≈ 12,5 mm + 1≈ 6 mm (38 kg/m²) strato termoisolante/barre di gessofibra struttura non a vista in nervature di cartongesso 3≈ 12,5 mm su strato elastomerico struttura portante in profilati di acciaio con tamponamento in elementi prefabbricati di cls 3 Pavimento balconata: parquet 20 mm pannello in solfato di calcio 12,5 mm pannello in gessofibra 13 + 28 mm fasce di appoggio in materiale isolante struttura in acciaio regolabile in altezza pannello in compensato 30 mm cls a spruzzo 200 mm cassero in lamiera grecata struttura portante in profilatii di acciaio 4 Parapetto balconata: ∂ 2012 ¥ 4 rivestimento cromatico pannello in compensato a filo fresato 30 mm pannello in MDF 16 mm pannello in gessofibra 4≈ 15 mm struttura non a vista in profili di acciaio 5 Pannello controsoffitto: rivestimento cromatico pannello acustico con superficie ad intonaco sabbiata 40 mm pannello in gessofibra 12,5 mm reticolo in tubolari di acciaio | 80/80 mm pannello in cartongesso 12,5 mm sospensione in aste filettate M8 Pagina 337 Centro visitatori Joanneum a Graz A duecento anni dalla realizzazione del “Joanneum” è stato inaugurato il cuore dell’istituzione che rappresenta il più antico museo pubblico austriaco dislocato in diversi luoghi nell’omonimo quartiere rinnovato di Graz. Per i tre edifici storici radunati intorno all’ex cortile posteriore, la Biblioteca regionale della Stiria e gli edifici museali della Nuova galleria e del Museo di scienze naturali, occorreva realizzare un centro comune con foyer ed auditorium, aree di servizio e negozi connessi all’attività espositiva, sala lettura e deposito della biblioteca. In mezzo a tanta sostanza così accuratamente conservata, gli architetti non hanno osato introdurre un Landmark ostentato. Dunque, si sono concentrati sullo spazio intermedio, sviluppando un progetto che interessa la superficie della piazza e intervenendo in egual misura sia sul piano architettonico sia urbanistico, così da valorizzare l’intero complesso. Come un grande tappeto, una superficie omogenea di colore grigio si estende tra il costruito e nasconde una nuova serie di spazi ipogei. L’elemento centrale del progetto è rappresentato dai tronchi di cono capovolti in vetro, apparentemente disposti con casualità, che perforano la superficie di granulato a grana grossa. I visitatori e i passanti che attraversano la piazza di nuova realizzazione considerano il parapetto in vetro curvo come elemento di contemporaneità e non come elemento di protezione. Solo dopo essere entrato, il visitatore comprende la natura dei coni e percepisce in maniera completa gli spazi del piano interrato. Il pozzo più grande contiene due scale mobili che conducono verso il basso all’interno del centro visitatori, nei pressi dell’isola delle informazioni e della biglietteria. Il piano interrato, formalmente lineare e sobrio, è contrassegnato solo dalla presenza degli imbuti lasciando spazio a una teoria di ambienti aperti e continui. La disposizione asimmetrica delle lastre che formano i coni trasmette un particolare effetto dinamico. Il centro visitatori e la biblioteca sono inondati di luce naturale mentre si aprono molteplici prospettive verso l’alto. I cambiamenti climatici si leggono dal basso, le facciate del costruito storico si riflettono in multiformi prospettive sulla superficie delle facciate inclinate. Di notte, al contrario, i coni illuminano lo spazio urbano dal basso. In dialogo con i Traduzioni in italiano coni, che da soli rappresentano già un’installazione moderna, nel corso degli anni è prevista la presentazione di altri interventi da parte di artisti contemporanei volti ad arricchire ulteriormente questo spazio della città. Planimetria generale scala 1:5000 Sezioni · Piante scala 1:750 1 Piazza centrale 2 Imbuto d’ingresso 3 Nuova Galleria 4 Biblioteca regionale della Stiria 5 Museo di scienze naturali (dal 2013) 6 Centro visitatori 7 Shop museo 8 Collezioni multimediali 9 Salone 10 Deposito biblioteca Sezione cono in vetro · Lucernario scala 1:20 1 Corrimano in acciaio inox levigato 35/23/3mm, in piatti d’acciaio ¡ 3mm a saldatura laser 2 Parapetto in vetro/segmento cono: vetro stratificato curvo in float chiaro 2≈ 12 mm; pos. 2 con serigrafia a bolli (con raggio in riduzione verso il basso) pos. 4 nella zona dello spessore del solaio con serigrafia completamente opaca; appoggio bilaterale orizzontale con incollaggio/ profilo di aggraffatura fissato a struttura in acciaio (Structural Glazing)/giunto in silicone 24 mm irrigidimento superiore tramite corrimano 3 Angolare in acciaio inox, flangia di tenuta 4Struttura di sostegno anulare in lamiera di acciaio, fissaggio tramite mensole regolabili a trave continua, profili verticali per il fissaggio di segmenti di vetrazione 5Segmenti di cono/vetrazione isolante curva: float chiaro 12 mm + intercapedine 16 mm + stratificato in float chiaro 2≈ 8 mm; pos. 2 con serigrafia a bolli (con raggio in riduzione verso il basso); pos. 4 nella zona dello spessore del solaio con serigrafia completamente opaca, bordi levigati opachi; appoggio bilaterale orizzontale senza montanti e listelli di copertura (Structural Glazing) giunto in silicone 24 mm 6 Rivestimento di copertura in lamiera stirata elementi termici e di raffrescamento struttura portante sospesa/feltro acustico 7 Asfalto colato levigato 8 Asfalto colato, elemento prefabbricato in cls 9 Cavo di riscaldamento canale di gronda 10 Pavimentazione piazza: granulato minerale con legante a base d’asfalto 11Lucernaio praticabile, superf. acidata antiscivolo: vetrazione termoisolante in stratificato 4≈ Float chiaro 12 mm + intercap. 16 mm + stratificato 2≈ Float chiaro 12 mm, vetrazione stratificata inferiore riscaldata 12 Cono del lucernaio in acciaio smaltato, inclinazione 55 – 90° I segmenti di vetro del cono sono stati stampati con motivo a bolli la cui densità diminuisce verso il basso, in corrispondenza dello spessore del solaio la serigrafia è completamente opaca. I lucernari a filo del pavimento della piazza consentono l’illuminazione diurna parziale delle aree più in ombra. 1Vetrazione isolante del coperchio in vetro: stratificato in Float chiaro 2≈ 10 mm + intercap. 16 mm + stratificato in Float chiaro 2≈ 12 mm; bordi levigati opachi, appoggio a taglio termico lastra inferiore acidata 2 Profilo in acciaio perimetrale L 25/25/2mm 3Segmenti di cono/vetrazione isolante curva: stratificato in float chiaro 2≈ 8 mm + intercape dine 16 mm + stratificato in float chiaro 2≈ 8; 5 pos. 2 con serigrafia a bolli (con raggio in riduzione verso il basso), bordi levigati opachi; appoggio bilaterale orizzontale: lastra esterna con giunto in silicone 24 mm, intercapedine/lastra interna con profilato pieno in acciaio 30/40 mm in ogni giunto 4Struttura di sostegno anulare in lamiera di acciaio, fissaggio tramite mensole regolabili a trave continua, profili verticali per il fissaggio di segmenti di vetrazione 5Segmenti di cono/spazio interno curvi: stratificato curvo in float chiaro 2≈ 12 mm; pos. 2 con serigrafia a bolli (con raggio in riduzione verso il basso), bordi levigati opachi; appoggio bilaterale orizzontale senza profilo montante e profilo di copertura (Structural Glazing)/giunto in silicone 24 mm; elemento di facciata apribile per revisioni 6 Appoggio in profilo di acciaio U 35/55 mm 7 Asfalto colato levigato 8 Asfalto colato, elemento prefabbricato in cls 9 Riscaldamento canale di gronda 10 Vedi pag. 341/voce 5 Sezione scala 1:20 Forme speciali di cono per l’illuminazione del deposito nel secondo livello interrato Assonometrie • Sezioni Pagina 343 Centro ricerca e sviluppo “adidas laces” ad Herzogenaurach L’edificio per 1700 collaboratori impiegati nel settore Sviluppo prodotti dell’azienda di articoli sportivi adidas si insedia nel Campus di Herzogenaurach che dal 2006 funge da quartier generale del marchio. Il gruppo di architetti kadawittfeldarchitektur emerge tra i partecipanti al concorso con il concetto architettonico di inserire nell’area sud-orientale ad appendice dell’adidas Brand Center un volume di chiara definizione le cui superfici ad ufficio sono riorganizzate in una stecca spigolata intorno ad un atrio centrale. Attraverso ampie vetrate le superfici si aprono sia sul paesaggio circostante sia sull’atrio atto a garantire l’aerazione. Ad ogni livello le esili passerelle di connessione color antracite, dette “Laces”, determinano connessioni dirette ad evitare attraversamenti di altre aree di lavoro. L’architettura dell’edificio mira ad implementare l’interazione tra i collaboratori, tutte le connessioni si svolgono in maniera efficiente tra aree di comunicazione generando un’atmosfera aperta e creativa. Al piano terra, intorno all’atrio, si collocano aree a funzione speciale come il Service Point, uno spazio riunione centrale, un’area reception per i tester esterni di prodotto e anche un Bistro per i collaboratori. Intorno alla “Innovation Valley” si articolano i settori della produzione e dello sviluppo, l’area test dei prodotti e le aree per l’accoglienza di sportivi a contratto. L’edificio dove si testano i prodotti emerge nell’andamento del terreno come una collina che affiora in corrispondenza della parte terminale del nuovo fabbricato che si apre con un portale verso lo spazio esterno. Planimetria generale scala 1:10 000 6 Traduzioni in italiano 1 Edificio infrastrutturale “Allround” 2 Ex caserma 3 Ristorante collaboratori “Stripes” 4 Hotel 5 Area residenziale “World of Living” 6 Presentazioni/conferenze “Brand Center” 7 Ricerca/sviluppo “Laces” 8 Campo sportivo Adi Dassler Sezioni · Piante scala 1:1500 1 Ingresso principale 2 Atrio 3 Meeting 4 Bistro “Timeout” 5 “Innovation Valley” 6 “Athlete Services” 7 Adidas Innovation Team 8 Palestra per test 9 Moduli uffici 10 Passerelle di collegamento “Laces” 11 Lounges 12 Test prototipi La copertura dell’atrio è composta di cuscini in ETFE a tre strati trasparenti trattati con puntinatura esterna per ridurre l’apporto termico. La struttura in archi di acciaio si appoggia da un lato al corpo di fabbrica, dall’altro alle reticolari sopra le passerelle. La sospensione delle passerelle alle reticolari esterne consente un sottile spessore costruttivo di circa 30 cm. Sezione facciata inclinata atrio Sezione ponte di connessione “Laces” scala 1:20 1Cuscini in pellicola di ETFE a tre fogli strato superiore con puntinatura 0,25/0,1/0,25 mm 2Trave ad arco in tubolare di acciaio Ø 140 – 355/16 mm 3 Corpi illuminanti con elemento riflettente 4 Corpo illuminante con deflettore, puntuale 5 Vetro chiaro tempr. parzialmente smaltato 6 mm 6 Proiettore puntuale 7 Vetro temprato H smerigliato sul retro 8 mm 8Apertura immissione impianto di ventilazione con coibentazione acustica 9 Controsoffitto moduli ufficio, lamelle di alluminio ¡ 50/10 mm strato fonoisolante incollato, rivestimento con telo nero 40 mm 10 Avvolgibile antiabbagliamento tessile 11 Vetrazione in temperato 12 mm 12 Pavimentazione in resina epossidica 8 mm struttura per pavimento sopraelevato 50/180 mm vernice antipolvere c.a. 300 mm 13 Terrazzo alla veneziana 20 mm massetto cementizio 100 mm pannello per sistema scaldante 30 mm materassino in caucciù 8 mm schiuma espansa in PS a due strati 90 mm c.a. 300 mm 14 Bordo in acciaio inox spazzolato 15 Parapetto in stratificato di 2≈ 10 mm temprato 16 Lamiera di alluminio verniciata 2 mm 17 Rivestimento in PU 3 mm massetto cementizio 50 mm strato di separazione in foglio di PE strato anticalpestio in lana minerale 12 mm trave scatolare in lamiera di acciaio 10 – 20 mm struttura interna in metallo rivestimento in cartongesso rasato, tinteggiato 2≈ 12,5 mm 18 Sospensione in barre tonde Ø 45 mm 19Nastro a LED (incluso ugello sprinkler nella passerella inferiore) 20 Soffitto termoradiante e raffrescante, con materassino capillare intonacato (ad eccezione della passerella inferiore) Il sistema di orientamento è stato messo a punto dallo studio di comunicazione visiva uebele di 2012 ¥ 4 ∂ toccarda; i rilievi a parete del Lounge e la parete S divisoria del Bistro sono stati realizzati in collaborazione con zieglerbürg, büro für gestaltung, Stoccarda. 1Pannello in MDF 5 – 8 mm con rileivo titpografico a 4 strati, tinteggiato pannello di supporto in cartongesso 2≈ 12,5 mm lana minerale di smorzamento acustico 40 mm 2 Resina epossidica in corrispond. dello zoccolo 3 Parete divisoria in vetro stratificato 20 mm 4 Pannello in listelli di rovere a coltello, legno affumicato oliato 8 mm, incollato su pannello di compensato multistrato 12 mm struttura inferiore in tubolare di acciaio avvitato alla pedana, faccia inferiore in compensato multistrato, verniciato nero 16 mm 5 Come n. 4 su entrambi i lati listelli a coltello 6 Protezione in profilo di acciaio inox ¡ 20/4 mm 7Pedana in listelli di rovere a coltello, legno affumicato oliato 8 mm su pannello di truciolare 28 mm struttura inferiore in legno massello nero Sviluppo rilievo a parete scala 1:100 Sezione verticale · Sezione orizzontale Controparete Lounge scala 1:10 Sezioni verticali mobili su misura Bistro scala 1:20 Il sistema di orientamento messo a punto non possiede utilità solo a livello di una più rapida individuazione dei singoli settori, ma contrassegna l’atmosfera degli interni in modo importante. La segnaletica non è mai statica, in quanto riflette il concetto di movimento sportivo con scritte che si dissolvono, contorni che si disassano o che vengono ripetuti ritmicamente. L’edificio è suddiviso in eguali segmenti che sono contrassegnati da lettere a grandi caratteri che hanno la funzione di indirizzo interno insieme al numero del piano. Al piano terreno, le lettere di orientamento sovradimensionate hanno la funzione di indicare i percorsi come elemento, ad esempio della facciata dell’atrio. In aggiunta, il sistema di orientamento viene supportato con la denominazione degli Office Lounge utilizzando i nomi di prodotti storici che si riscontrano anche in alcune parti dei parapetti in vetro. I contorni delle lettere sono stati realizzati in questo caso in pellicola ad elevata riflessione. Nel Lounge rilievi parietali a grande formato contraddistinguono l’ambiente con treni di scritte a valore identificativo. In luoghi particolari dell’edificio le scritte diventano più fitte. Un concetto di ufficio flessibile con reticolo modulare ad interasse di 1,60 m, allestimenti impiantistici e pareti divisorie consentono un semplice ma flessibile adattamento alle necessità aziendali sempre in fieri. Le superfici ad ufficio si suddividono in zone di lavoro lungo entrambe le facciate e zona multifunzionale intermedia per meeting e lavoro temporaneo. Cuore del concetto di arredo è un sistema di scaffalature e armadiatura che articola ritmicamente i livelli ad ufficio Open space, definisce le aree di lavoro dei team, e diventa idoneo elemento espositore di tessili, accessori come borse e palle da gioco. Il colore bianco e grigio chiaro richiama l’atmosfera di un atelier. Sezioni arredi ufficio scala 1:20 1 Pannello in MDF verniciato a polvere 19 mm 2 Elemento di copertura canalina cavi 3 Canalina cavi in lamiera di acciaio antracite 2 mm 4 Elemento di chiusura in lamiera di acciaio 5 Scala in tubolare di acciaio bianco 6 Supporti scarpe in acciaio bianco Il sistema espositivo “Workout” appositamente sviluppato per adidas è una creazione di Kinzo, Berlino. Pagina 356 Superfici curve per interni Materiale, produzione, effetti Frank Kaltenbach Con lo sviluppo di programmi sempre più avanzati di modellazione CAAD 3D, gli strumenti per la generazione di superfici di geometria libera o curva giungono sempre più facilmente alla portata di un’ampia platea di progettisti. I committenti, d’altra parte, mostrano sempre maggiore interesse nei confronti di un paesaggio di forme organiche e ondulate. I modelli virtuali permettono, senza fatica, la rappresentazione di curvature complesse con superfici perfette e prive di soluzione di continuità. Ma la domanda è: in che modo si possono realizzare in scala 1:1 queste forme? Al contrario di quello che avviene nella maggior parte dei modelli computerizzati, la forza di gravità è una grandezza decisiva e la generazione della forma, il montaggio, la tempistica e, non da ultimo, i costi di progettazione e costruzione, sollevano questioni che richiedono una risposta. Mentre, per gli involucri esterni, i requisiti di natura fisico-tecnica, il carico del vento e le intemperie conducono inevitabilmente alla realizzazione di strutture retroventilate formate da una moltitudine di elementi singoli, separati da giunti ben contraddistinti, le strutture realizzate in ambienti chiusi rendono molto più facile la realizzazione di forme curve caratterizzate da superfici continue e senza soluzione di continuità. Gli artigiani e l’industria hanno reagito a questa tendenza proponendo non solo una produzione computerizzata, ma sviluppando in modo crescente prodotti e semilavorati particolarmente idonei alla realizzazione di superfici curve. In questo caso, accanto alla perfezione del risultato finale, anche la logistica di cantiere svolge un ruolo determinante, poiché, a causa della tempistica ristretta del montaggio, è spesso richiesto un livello molto spinto di prefabbricazione, oltre alla maggior semplicità strutturale possibile onde mantenere gli sforzi di progettazione, programmazione e produzione nell’ambito di un quadro economico sostenibile. L’uso di forme geometricamente libere per la realizzazione di gusci da collocare negli spazi interni non sono tuttavia un’invenzione del XXI secolo. I geni del barocco, come Balthasar Neumann, realizzarono le proprie soffittature a volta sotto le orditure di copertura appena ricoperte e impermeabilizzate, per proteggerle dalle intemperie. Le curvature geome- ∂ 2012 ¥ 4 tricamente complesse dei soffitti a stucco si ottenevano tracciando le linee in opera, direttamente sull’impalcatura di sostegno e intersecando le volte e le cupole con gli archi compressi diagonali. Membrane Gli involucri interni di membrana, di forma libera, rappresentano la trasposizione contemporanea della leggerezza delle architetture barocche di stucco bianco. La sovrapposizione di numerosi strati di tessuto, che da origine a membrane opache o traslucide o addirittura a superfici di proiezione, offre la possibilità di creare un’infinita varietà di forme con altrettanto variegate situazioni di luminosità. Il peso ridotto e le dimensioni contenute del prodotto impacchettato garantiscono tutta la flessibilità necessaria per gli utilizzi temporanei. L’involucro completo del padiglione della stampa, della più importante competizione ippica australiana, di dimensioni 10 ≈ 10 m, è formato di tessuto di Lycra appositamente lavorato e pesa complessivamente solo 35 kg. La superficie, generata da un modello 3D di superfici minime, è stata confezionata con l’ausilio di un computer. Il padiglione completo, opportunamente ripiegato, è così leggero e piccolo da poter essere trasportato sul posto, in aereo, dallo stesso architetto Chris Bosse all’interno di un solo bagaglio (Fig. 1). Rapid Prototyping XXL Lo scenario ideale, rappresentato da una catena digitale ininterrotta – che vada dal modello 3D al prodotto finito realizzato monoliticamente – è già una realtà compiuta nel campo del design e della costruzione meccanica. In architettura i limiti sono per lo più dovuti alla scala degli interventi. L’evoluzione delle tecniche di Rapid Prototyping per mezzo di stampa potrebbe tuttavia aprire nuovi scenari anche nella costruzione di strutture architettoniche. La più grande struttura tridimensionale monolitica, fino ad oggi realizzata, è stata ottenuta con un processo di stampa 3D e misura 3 ≈ 3 ≈ 3 m, per un peso complessivo di 500 kg. Si tratta della versione ridotta del padiglione Radiolaria di Andrea Morgante (Fig. 2 – 4). La polvere di pietra arenaria dolomitica viene stampata a strati di 5 –10 mm di spessore e fissata con un legante. La resistenza del materiale è maggiore di quella del cemento Portland, mentre non si rende necessaria alcuna armatura in acciaio. La complessità della forma non influisce in alcun modo sui costi di produzione e non sono richieste forme particolarmente onerose. Il padiglione di dimensioni originali, alto 8,5 m, formato di 137 elementi per un peso di 35 tonnellate, sarà collocato a Pontedera. Superfici stratificate con scheletro portante Le più comuni superfici curve sono tuttavia formate da più strati di materiale: nella maggior parte dei casi con una struttura portante nascosta e un guscio di rivestimento. Il ma- Traduzioni in italiano teriale che costituisce il guscio svolge generalmente un ruolo secondario nella trasposizione del modello 3D. Gli architetti definiscono a priori la geometria dell’involucro spaziale e la finitura della superficie – l’individuazione del materiale più idoneo ricade successivamente sull’impresa esecutrice e viene scelto volta per volta in base agli standard di lavorazione, le capacità individuali e i processi di produzione già sperimentati. A seconda della tecnica di produzione adottata si possono usare elementi presagomati da appendere alle strutture portanti o pannelli flessibili da stendere su una sottostruttura stabile e preformata. Quando si tratta di realizzare pezzi unici, la procedura che utilizza gli elementi presagomati è difficilmente sostenibile dal punto di vista economico. In questo caso una quota maggiore di manodopera può rivelarsi più conveniente di un’onerosa opera di programmazione e di una lunga preparazione. La costruzione con elementi appositamente formati diventa economicamente appetibile quando la quantità di pezzi da costruire è cospicua. Per gli elementi curvi di geometria regolare, il mercato delle costruzioni offre forme standard, di geometria e dimensione variabile, per varie famiglie di materiali. Anche per la produzione di superfici curve personalizzate, e per diverse tipologie di materiale, la gamma delle tecnologie a disposizione è piuttosto variegata: pannelli flessibili che, a seconda dello spessore, della stratigrafia e della composizione, possono essere curvati in maniera più o meno accentuata, oppure pannelli intagliati che, grazie alla predisposizione di una serie di tagli paralleli o radiali sul lato posteriore, possono essere deformati secondo una o due direttrici. In questi casi la stabilità geometrica viene assicurata d a una centinatura nascosta ottenuta mediante fresatura CNC, oppure attraverso l’applicazione successiva su entrambe le facce di uno strato di rivestimento. Da quando le officine specializzate nella lavorazione di materiali a secco e legname si sono convertite alla produzione robotizzata, la realizzazione di superfici di geometria libera mediante fresa CNC è più che consueta. In questi casi si procede alla fresatura dal blocco intero oppure alla sagomatura della forma passando per volumetrie grezze formate da strati ottenuti con fresatura CNC, in modo da richiedere solo la limatura finale dei bordi con un robot a 5 assi. Il pezzo in lavorazione può essere ottenuto direttamente, per esempio in legno e pannelli di MDF oppure sotto forma di anima di polistirene di un elemento in plastica fibrorinforzata. Spesso può servire a creare una forma positiva o negativa, per ottenere successivamente elementi di gesso mediante colatura o per costruire il supporto di laminazione di elementi in plastica rinforzata con fibre di vetro. Le plastiche reperibili sotto forma di pannelli o lastre posso essere deformate mediante processi di formatura termoplasti- 7 ca o imbutitura. Molte costruzioni vengono realizzate utilizzando più di una tecnologia e combinando più processi e materiali. In ultima analisi si tratta di: levigare, levigare, levigare e spesso, a ragione della grande quantità di lavorazione manuale, il tempo di esecuzione per metro quadro, anche per grandi superfici, non può in alcun modo essere diminuito. Scelta del materiale Se la superficie a geometria libera dell’involucro esterno è destinata a proseguire internamente senza soluzione di continuità e senza cambio di materiale, la scelta del materiale è limitata alla gamma delle super fici resistenti alle intemperie. In ogni caso i parametri che condizionano in modo decisivo la scelta sono: peso, dimensione massima trasportabile, manegevolezza, caratteristiche antincendio e acustiche, tempi brevi di produzione e, soprattutto, tempi estremamente ridotti di montaggio, come per esempio nel caso degli stand fieristici. D’altro canto, i costi di progettazione e di realizzazione, sostenibilità ambientale, riciclaggio e smaltimento svolgono fino ad oggi un ruolo più che altro secondario nella realizzazione di “oggetti” a superficie curva, poiché per la clientela di settore, spesso marchi di prima grandezza, gli stand fieristici a sei cifre sono quasi sempre destinati alla termovalorizzazione al termine del breve periodo di utilizzo. In alcuni singoli casi, la scelta del materiale dipende anche dalle capacità e dall’iniziativa del produttore e dell’esecutore. E dal momento che in questo settore così specializzato, gli operatori qualificati per ogni tipo di materiale sono veramente pochi, può per esempio succedere che la plastica fibrorinforzata prenda il posto di sostanze minerali legate con resine acriliche. Accanto alle caratteristiche della superficie e al colore proprio del materiale che forma il guscio di rivestimento, occorre capire se il materiale è idoneo a ricevere rivestimenti, lacche o impiallacci e ulteriori lavorazioni meccaniche. La fresatura e l’impiallaccio, per esempio, non sono abbinabili a qualunque tipo di materiale. Gessi e intonaci Tra i materiali più versatili, oggi come in passato, troviamo gli intonaci e i prodotti o i semilavorati a base di gesso. Mentre la tradizionale lavorazione umida, eseguita a spruzzo o a spatola, consente di modellare a piacere forme libere di qualsivoglia geometria, i raggi di curvatura degli elementi presagomati o delle lastre tipiche delle lavorazioni a secco rappresentano sicuramente un limite. Per la costruzione della Martin Luther Kirche di Hainburg, in Austria, gli architetti di Coop Himmelb(l)au ritennero fondamentale che la superficie esterna della copertura e il soffitto interno risultassero parte di un’unica scultura organica, senza creare giunti di sorta (Fig. 6 – 8). Mentre la generazione delle su- 8 Traduzioni in italiano perfici, fino alla definizione delle forme e al calcolo statico della struttura portante di acciaio, è avanzata con l’aiuto di tecniche computerizzate all’avanguardia, il rivestimento metallico della copertura e la chiusura del bianco s offitto sono state rese possibili solo grazie al puro lavoro manuale. La superficie di c opertura suddivisa in quattro segmenti di sottile lamiera di acciaio è stata martellata in officina per ottenere la forma desiderata, infine è stata saldata in opera fino a ottenere un unico pezzo. Internamente, la struttura d’acciaio è rivestita con le tradizionali stuoie di stiancia a supporto dell’intonaco ed è stata intonacata a mano, con la spatola, dalle maestranze specializzate nell’esecuzione di soffitti storici a stucco. Gli attuali eredi delle stuoie di stiancia sono rappresentati dalle stuoie flessibili di rete metallica con inserti di cartone, facilmente reperibili sul mercato: nel Restaurant L’Opéra di Odile Decq, la costruzione grezza della galleria è ricoperta di rete di filo metallico intonacata con uno strato di gesso di 25 mm. La tecnica ha consentito la fusione dei pilastri nella superficie dei soffitti e dei parapetti e la realizzazione di un corpo scultoreo unico tra le colonne di arenaria dell’edificio esistente. Ha inoltre permesso l’integrazione invisibile, all’interno di appositi incavi, dei corpi illuminanti che illuminano il soffitto della galleria (Fig. 9 –10, vd. DETAIL 3/2012 p. 186 segg.). Inizialmente l’intonaco è stato applicato a spruzzo, poi è stato modellato a mano con la paletta. L’intonaco di malta di calce offre inoltre una serie di vantaggi soprattutto nel risanamento delle murature umide: ha un’azione antibatterica, grazie al valore di PH pari a 13 offre una barriera naturale alla formazione di muffe, contribuisce alla pulizia dell’aria interna. Al contrario dell’intonaco a spruzzo, quello di calce e argilla con un’applicazione di vernice ai silicati è inoltre in grado di assorbire l’umidità. Cartongesso I pannelli di cartongesso, grazie al peso relativamente contenuto, sono estremamente versatili e economici. Lo strato interno di gesso è rivestito da un manto di cartone. Per questo motivo i pannelli non possono essere fresati o impiallacciati. Di regola, i giunti vengono stuccati e levigati mentre la superficie viene verniciata. La norma EN 520 / DIN 18180 prescrive varie tipologie di pannelli a seconda degli usi previsti. Le lastre flessibili e curvabili hanno uno spessore di 6 mm in modo da eguagliare lo spessore standard di 12,5 mm qualora si tratti di incollarne insieme a due alla volta a giunto sfalsato. A secco si possono ottenere raggi di curvatura di 600 mm o più, previa bagnatura si raggiungono anche raggi da 300 mm in su. I più costosi pannelli speciali di gesso con integrato foglio di velovetro permettono anche una limitata curvatura cupoliforme, il loro peso è di 6 kg/m2 per uno spessore di 2012 ¥ 4 ∂ 6 mm. Anche i pannelli acustici, come per esempio quelli fessurati, offrono una flessibilità maggiore degli altri e questo, proprio a causa delle forature presenti. Su ordinazione sono inoltre disponibili pannelli di gesso precurvati, da 12, 18 e 24 mm, per esempio sotto forma di cupole ribassate o di modanature di misura standard. Per le strutture temporanee, come il Audi Ring che è rimasto esposto alla IAA solo per poche settimane, sono più adatti i pannelli di cartongesso rivestiti da fissare su una baraccatura di legno. La struttura è a sua volta collegata ad un convenzionale scheletro di acciaio (Fig. 11 – 14, vd. DETAIL 11/2011 p. 1208). Lastre in gessofibra Le lastre in gessofibra hanno una struttura omogenea, in questo caso le fibre di cellu losa di rinforzo sono mescolate al gesso. La produzione mediante processo di avvolgimento per via umida garantisce uno spessore costante anche per lastre di dimensioni 5,20 ≈ 2,70 m. Per curvare le lastre che hanno la dimensione standard minima di 12 mm, si procede alla loro molatura fino allo spessore di 6 mm, alla bagnatura e all’incollaggio di 2 o 3 lastre curvate. Grazie alla notevole stabilità, le lastre possono essere impiegate anche per l’irrigidimento. Le lastre non necessitano di verniciatura o stuccatura ed è possibile mantenerne a vista la grigia tessitura che le fa assomigliare al calcestruzzo, altrimenti è possibile applicarvi qualunque tipo di rivestimento, per es. impiallacci. Le lastre sono disponibili anche nella versione colorata in pasta di varia tonalità, consentendo così la diversità di colore. Lo svantaggio della verniciatura colorata è dato dal fatto che in caso di danneggiamento ricompare la tonalità grigia di fondo. Per mezzo di stampa o fresatura si possono ottenere motivi decorativi superficiali su misura. A causa del peso relativamente sostenuto (14,4 kg/m2 con spessore 12 mm), le lastre in gessofibra sono interessanti anche dal punto di vista acustico, ed è per questo che le lastre della sala sinfonica della Elbphilarmonie di Amburgo, di Herzog & de Meuron, sono state decorate con fresature appositamente studiate dal progettista dell’acustica. Elementi sagomati in gesso rinforzato con fibra di vetro Gli elementi presagomati in gesso fibrorinforzato offrono il massimo di libertà formale a parità di spessore minimo e di minima struttura di sostegno nascosta. Entro un certo diametro, le volte sono reperibili già preconfezionate. Qualora si dovesse procedere alla realizzazione di superfici voltate su misura, capaci di integrare anche i vani d’illuminazione, aerazione, diffusione sonora o modulazione dell’acustica architettonica, sono disponibili diverse soluzioni speciali su misura. Nel grande Auditorium del Guangzhou Opera House di Zaha Hadid, il guscio continuo in gesso fibrorinforzato verniciato d’oro permette la compenetrazione delle superfici organicamente modulate, senza soluzione di continuità, dalle pareti ai parapetti, fino a raggiungere il soffitto. Permettendo inoltre la modulazione mirata degli effetti acustici per mezzo di aperture a forma di branchia che variano le proprie dimensioni man mano che si avvicinano al palcoscenico (Fig. 5, vd. DETAIL 3/2011, p. 182 segg.). Nella sala dedicata al riscaldamento del corpo di ballo femminile, nello stesso edificio, le “branchie” servono a nascondere gli altoparlanti e le bocche di ventilazione (vd. Fig. p. 355). Per realizzare i 10 000 m2 di rivestimento interno del Museum of Transportation di Glasgow, l’architetto Zaha Hadid aveva inizialmente pensato a una tecnica a spruzzo. Per costruire la copertura, con le sue pieghettature irregolari, è tuttavia approdata agli elementi sagomati in gesso rinforzato con fibra di vetro: consentendo l’uso di elementi leggeri di grandi dimensioni, stuccabili in modo da nascondere qualunque giunto, con superfici perfettamente lisce dotate di cavità allungate e arcuate in cui sono inseriti tubi fluorescenti curvi. La tecnica ha inoltre permesso di effettuare una serie di ritocchi e di modifiche anche sui gusci già in opera, senza lasciare traccia (Fig. 18 – 25, vd. DETAIL 10/2011, p. 1200 segg.). Ogni profilo necessita inizialmente della costruzione di una sagoma positiva “madre”: le centine che ne delimitano i livelli sono fresate da pannelli di MDF, gli interspazi vengono riempiti di gesso e stirati con una dima in corrispondenza delle curve (Fig. 18). Dalla sagoma “madre” si ricava una forma negativa in vetroresina nella quale viene infine ottenuto, per colatura, il profilo di gesso armato con tessuto non tessuto di vetro (Fig. 19). Il retro degli elementi è rinforzato con puntoni di alluminio che servono a garantire la necessaria stabilità e i punti di ancoraggio alla struttura portante (Fig. 21). L’involucro omogeneo della sala, dipinto di verde chiaro, nasconde una discreta varietà di materiali: il passaggio morbido dal soffitto alla parete è ottenuto con gole in pannello di gesso, i pannelli della parte più alta della parete sono di cartongesso con perforazioni che migliorano l’acustica. Le parti inferiori della parete, meccanicamente sollecitate dal continuo passaggio delle persone, sono realizzate in robusti pannelli di gessofibra. L’assortimento di elementi sagomati in modo complesso con lastre piane e lisce ha generato un prezzo medio al metro quadro assolutamente sostenibile. Le parti a geometria libera, meccanicamente sollecitate, sono di plastica rinforzata con fibra di vetro. Negli avvallamenti di seduta e nel soffitto nei pressi del cornicione, dove il guscio pieghettato di gesso attraversa illusoriamente la facciata vetrata del fronte, i pannelli ricurvi di plastica rinforzata sono verniciati di nero e levigati a specchio in modo da eguagliare il vetro scuro di tamponamento. La tonalità grigia dei pannelli verticali di plastica fibrorinforzata trova invece corrispondenza nel manto continuo di lamiera di zinco dell’involucro esterno (Fig. 25). ∂ 2012 ¥ 4 Calcestruzzo armato con fibra di vetro Mentre le superfici in gessofibra richiedono generalmente uno strato di rivestimento, i gusci sottili di calcestruzzo rinforzato con fibre o strati di materiale tessile offrono la parvenza del calcestruzzo a vista. Nella Roca London Gallery della Hadid, che è uno showroom di arredobagno e ceramiche, la sequenza di ambienti deve in qualche modo simboleggiare la fluidità dell’acqua. Il brillante solaio bianco di pannelli di gesso fibrorinforzato, verniciato, si combina alle conchiglie cave di materiale composito pigmentato nero a base di calcestruzzo esaltando i sanitari bianchi di vetroresina (Fig. 26 – 29). Con 50 kg/m2, gli elementi autoportanti sono relativamente leggeri e, secondo la DIN 4102, ottengono la classe di materiale A1 “non infiammabile” . Il Museo Enzo Ferrari di Modena, progettato da Future Systems, è realizzato in elementi cavi di calcestruzzo rinforzato con fibra di vetro, a sua volta rivestito in resina poliuretanica dal pavimento alla parete (Fig. 16). Per il soffitto della leggera struttura metallica di copertura, l’architetto Andrea Morgante di Shiro Studio, ha individuato delle membrane flessibili allungabili da tendere all’interno di telai curvi di alluminio. I fogli sono disponibili in molte versioni, p. es. con perforazioni acustiche o con caratteristiche termoisolanti. Plastiche rinforzate con fibra di vetro Le moderne macchine a pultrusione consentono la produzione industriale di sezioni tubolari in vetroresina di spessore costante. I gusci di geometria irregolare, al contrario, così come quelli in gesso e cls fibrorinforzati, si ottengono modellando il materiale all’interno di forme, con una grande quantità di operazioni eseguite a mano. E’ il caso, per esempio, dei pannelli traslucidi autoportanti che, uniti con fissaggi a vite, formano l’involucro autoportante del Padiglione Cocoon FS di Pohl Architekten (Fig. 36 – 38). Le plastiche fibrorinforzate possono anche essere usate per creare il mantello di rivestimento di un nocciolo massivo di polistirene espanso. In questi casi è importante che uno strato di separazione divida la vetroresina dal polistirene per impedire eventuali interazioni. La tecnica è stata usata per realizzare il cassero tridimensionale (3,80 ≈ 3,80 m) che compone la copertura di cls armato (48 ≈ 55 m) dello spazio espositivo ipogeo del Neue Städel di Schneider Schumacher, a Francoforte sul Meno. Lo strato di plastica fibrorinforzata, applicato a spruzzo, levigato e sigillato, di soli 5 mm di spessore, garantisce l’esecuzione di una superficie perfetta. Il risultato è dato da un solaio di cemento armato, voltato nella parte centrale e con 195 lucernari plasmati singolarmente, che, una volta stuccato e verniciato di bianco, appare completamente dematerializzato quasi come il gesso da stucco (Fig. 30 – 35, vd. p. 298 segg.) L’impiego simile di corpi di casseratura di questo tipo, anche se in scala molto maggiore, è previsto per i lucer- Traduzioni in italiano nari della stazione ipogea di Stoccarda 21. Le problematicità nell’utilizzo delle plastiche fibrorinforzate all’interno di edifici (al contrario di aerei e navi) sono legate alle attuali normative in materia di protezione antincendio. Per conquistare la categoria A1 “non infiammabile”, secondo la DIN 4102, l’impasto deve contenere una certa quantità di minerali, attenuando in questo modo la caratteristica più vantaggiosa di questo genere di materiali: il peso estremamente contenuto. La soluzione più comune è data dall’aggiunta di alogeni quali inibitori di fiamma, che tuttavia costituiscono un pericolo durante la lavorazione e, successivamente, durante le smaltimento, a causa della loro tossicità. Materiale a base minerale legato con sostanze acriliche Questo tipo di materiale può essere usato anche nella costruzione delle facciate e ben si adatta alla realizzazione di superfici di passaggio tra interno e esterno (vd. DETAIL 5/2009 p. 492 segg.). La fresatura e la deformazione a caldo permettono la realizzazione di forme e strutture superficiali tra le più disparate, mentre gli strati più sottili possono essere agevolmente incollati ai corpi massivi senza soluzione di continuità (Fig. 39 – 41). La trasparenza delle superfici retroilluminate può essere variata semplicemente modificando lo spessore del materiale per mezzo di fresature di varia profondità. Il rivestimento è superfluo e anche le forme più complesse possono essere create monoliticamente. Per tutti questi motivi il materiale è stato ampiamente utilizzato nel foyer del Guangzhou Opera House di Hadid, nel Museo BMW di Monaco di Baviera di Atelier Brückner e nel Museo Porsche di Stoccarda, di HG Merz. Nella costruzione di elementi massivi di grandi dimensioni occorre tuttavia tenere in considerazione la consistenza del peso. Calcestruzzo a vista Se la superficie curva deve essere di cls a vista, è fondamentale che la struttura grezza contenga già tutti i passaggi impiantistici. Nella struttura di cls del Museo Mercedes, che è contemporaneamente portante e di finitura, i vari livelli espositivi sono intramezzati, nella zona del “Twist”, da cavedi che consentono agevolmente il passaggio degli impianti (Fig. 15, vd. DETAIL 9/2006, p. 982 segg.) La colonna “torcile” nel foyer della Haus für Musik und Musiktheater MUMUTH di Graz è un esempio manieristico di scultura in cls a vista estremamente curva ed è anche una creazione di UNStudio (vd. DETAIL 6/2009, p. 606 segg.). Metallo Nel BMW-Welt di COOP Himmelb(l)au, a Monaco di Baviera, le pareti di cls della struttura grezza sono nella maggior parte dei casi diritte. Il rivestimento di facciata, in pannelli di acciaio inossidabile, continua visivamente anche all’interno seppur in versione più economica grazie all’assenza di protezione dal 9 fattore climatico. Il soffitto interno è di lamiere perforate. Le lamiere di acciaio inossidabile, da 3 mm, che formano pareti e parapetti sono state pre-curvate in due direzioni con l’ausilio di una macchina utensile particolare e sono state agganciate alla struttura portante retrostante mediante i perni saldati sul retro (Fig. 17). Se invece, per risparmiare, le lamiere fossero state curvate in una sola direzione lungo la diagonale, il risultato non più geometricamente esatto sarebbe apparso inelegante. Materiale a base di legno I materiali a base di legno, come i pannelli fibrosi Medium Density di MDF, si rivelano particolarmente adatti ad essere lavorati con la fresa grazie alla struttura interna non orientata, inoltre sono disponibili anche sotto forma di lastre flessibili dotate di intagli paralleli, in varie colorazioni o nella loro tonalità marrone naturale. I pannelli con intagli radiali ne rappresentano una versione speciale, che permette l’ulteriore inclinazione delle superfici curve (Fig. 42). Nel Keltenmuseum di Glauberg, di kadawittfeld, gli elementi in aggetto o arretrati, formati di pannelli preintagliati, sono stati rivestiti in laboratorio con pelle color antracite assolvendo in questo modo alle più svariate funzioni: panche, piani espositivi, tavoli, insegne. Per ottenere piegature molto accentuate, con più di una direttrice, è stato sviluppato un “pannello elastico di compensato”: un materiale composito creato con granulato di legno, sughero e latex, uniti con legante poliuretanico, che raggiunge la stabilità geometrica grazie al rivestimento di impiallaccio o di materiale in lastre sottili (Fig. 44, 45). Legno Anche il legno è un materiale facilmente lavorabile adatto alla creazione di superfici curve. Per il loro Padiglione del Norwegian Wild Reindeer Center, gli architetti di Snøhetta hanno incollato insieme del massello squadrato fino a ottenere un grande blocco, dal quale è stato in seguito ottenuto, per fresatura, un monolitico armadio a muro di dimensioni 15 ≈ 4 ≈ 2,60 m (vd. DETAIL 6/2012) che riempie quasi per intero il padiglione vetrato. Christoph Schindler, in collaborazione con l’ETH di Zurigo, ha sviluppato i cosiddetti pannelli Z-Shape che, essendo costituiti da due lastre massive intagliate con sega circolare e incollate insieme, sono in grado di dare forma a elementi ondiformi (Fig. 43). Per la loro “Timber Wave”, gli Amanda Levete Architects ricorrono alla piegatura del legno lamellare, facendo in modo che il collante tra gli strati di legno si consolidi già nella pressa di formatura (vd. DETAIL 1/2 2012 p. 9 segg.). I raggi di curvatura estremamente piccoli sono ottenuti con uno speciale legno compensato composto di strati di impallaccio sottili e elastici. Legno sagomato In tutti i processi di lavorazione del legno 10 Traduzioni in italiano appena citati, la maggior parte del materiale utile si perde sotto forma di sfridi e segatura. Il team di ricerca coordinato da Peer Haller, presso l’Istituto di costruzioni in legno e acciaio della Technische Universität Dresden, ha sviluppato un “processo di sagomatura del legno” che permette un risparmio fino all’80% di materia prima. Haller concepisce il legno come un materiale schiumoso che può essere compresso mediante calore e in seguito stirato e fissato con un adeguato controllo di processo: la procedura prevede il riscaldamento del legname squadrato, la pressatura e l’incollaggio in lastre. In seguito, le lastre vengono curvate fino a ottenere tubi strutturalmente portanti o pressate con matrici appositamente modificabili per ottenere gusci decorativi di forma libera (Fig. 46, 47). La successiva armatura con fibre o fogli di materiale tessile consente inoltre una aumento della portanza dei profili. Prospettive Le superfici a geometria libera, che nei modelli virtuali sono relativamente facili da ottenere, possono essere costruite sempre più facilmente, anche in grandi dimensioni e con costi sostenibili, sia con metodiche essenzialmente manuali e materiali tradizionali, sia con materiali compositi High-Tech e processi robotizzati. I ricercatori stanno lavorando con acribia allo sviluppo di materiali e processi di produzione ancor più sostenibili. Tuttavia, il presupposto per la sostenibilità di un’architettura fatta di forme libere è che gli affascinanti oggetti creati non finiscano nell’inceneritore pochi giorni dopo essere stati esposti. D’altra parte, arredi, stand fieristici, negozi o padiglioni si trovano spesso ad essere prototipi e apripista di strutture portanti in scala enormemente più grande, ottimizzate secondo i principi della bionica, in grado di unire in sé molte qualità: efficienza, estetica e promessa di un mondo in armonia con umanità, natura e tecnologia. 1Membrana in Lycra trattata in modo particolare. Padiglione temporaneo MOËT Marquee a Melbourne, 2005, architetto: Chris Bosse, LAVA 2 – 4Rapid Prototyping: primo strato di stampa, rimozione della polvere lapidea non fissata con il binder, modello monolitico di dimensioni 3 ≈ 3 ≈ 3 m del padiglione Radiolaria per Pontedera, 2008, architetto: Andrea Morgante, Shiro Studio 5Gesso fibrorinforzato con trattamento super ficiale, Opera House di Guangzhou, 2010, architetto: Zaha Hadid 6 – 8Stancia per il s upporto dell’intonaco; intonaco modellato a mano. Copertura: acciaio formato a freddo 8 mm, saldato alle centine in monoscocca, consegnata in 4 elementi saldati in opera a formare una copertura senza soluzione di continuità. Chiesa Martin Luther, Hainburg, 2011, arch.: COOP Himmelb(l)au 9 –10Superficie di supporto dell’intonaco realizzata in rete metallica e cartone; corpi illuminanti integrati nei pilastri. Intonaco a spruzzo, modellato e levigato a mano. Restaurant L’Opéra, Parigi, 2011, architetti: Odile Decq Benoît Cornette Architectes Urbanistes 2012 ¥ 4 ∂ 11–14Pannelli di cartongesso o pannelli elastici di truciolare curvati a secco su struttura reticolare in legno, Audi Ring IAA, Franco forte, 2011, architetti: Schmidhuber und Partner 15Calcestruzzo a vista in opera, superficie naturale, cassaforme su struttura portante in legno. Mecedes Museum, Stoccarda, 2006, architetto: UN Studio 16Soffitti: fogli elasticamente allungabili su telai curvi di alluminio, pavimento: cls fibrorinforzato con rivestimento superficiale in PU su centine di alluminio, Museo Enzo Ferrari, Modena, 2012, architetti: Future Systems, Shiro Studio. 17Soffitti: lamiera traforata in acciaio inossidabile, parapetti: pannelli in acciaio inossidabile a doppia curvatura su setto verticali in c.a, BMW-Welt, Monaco di Baviera, 2007, architetto: COOP Himmleb(l)au 18 –25Gesso rinforzato con fibra di vetro; 10 000 m2, Riverside Museum, Glasgow, 2011, architetto: Zaha Hadid Architects 18Sagoma “madre” in centine di MDF e riempimento in gesso; s tiratura eseguita con dima in legno 19Modellazione, sulla sagoma madre, dello stampo negativo utilizzabile più volte in plastica rinforzata con fibra di vetro 20Modellazione, all’interno dello stampo in plastica fibrorinforzata, dell’elemento di soli 10 mm di spessore con fogli di velovetro. L’elemento è provvisto di vani per l’integrazione dei corpi illuminanti 21Mock-Up di un settore di soffitto composto di più elementi. I profili di alluminio inseriti con il velovetro sul retro del guscio di gesso costituiscono guide di fissaggio per l’appensione 22,23 Montaggio in opera 24Guscio interno ultimato, verniciato di tonalità giallo-verde, con integrazione di corpi illuminanti 25Continuazione ottica del soffitto ondulato verso l’esterno dell’edificio. In corrispondenza dell’aggetto esterno di copertura, i pannelli di gesso interni sono sostituiti con elementi di plastica fibrorinforzata di colore nero, resistenti agli urti e levigati a specchio 26 –29Elementi prefabbricati di materiale composito in calcestruzzo armato con velovetro, Roca London Gallery, Londra, 2011, a rchitetto: Zaha Adid Architects. 26I gusci di materiale composito di spessore 6 cm, alti fino a 2,20 m, vengono modellati su un nocciolo di polistirene rivestito in modo particolare e realizzato con fresa robotizzata: 1 cm cls armato con fibra di vetro, 4 cm pannello di alluminio a nido d’ape, 1 cm cls armato con fibra di vetro, elementi puntuali di aggancio integrati nella stratificazione per ridurre la struttura portante sottostante 27Mock-Up in officina 28Modello 3D: la superficie c ontinua di soffitto e pareti, di 2000 m2, è scomposta in elementi realizzati s ingolarmente 29I 236 pannelli che formano la parte inferiore dello spazio interno sono appoggiati al pavimento, quelli a soffitto sono appesi al s olaio dell’edificio esistente. Il pannello a soffitto di maggiori dimensioni misura 2,30 ≈ 6 m. I 36 elementi di facciata esposti all’esterno sono alti 3,75 m, larghi 2 m e profondi fino a 1 m 30 – 35Calcestruzzo verniciato bianco; elemento curvo di forma unica realizzato in plastica rinforzata con fibra di vetro, Neue Städel, Francoforte sul Meno, 2012, architetto: Schneider Schumacher 30Modellazione individuale dell’elemento di casseratura mediante fresatura robotizzata di un blocco di polistirene espanso rigido 31Elemento 3,80 ≈ 3,80 m, strato di plastica rinforzata in fibra di vetro 5 mm 32Trasferimento in cantiere dell’elemento di casseratura 33Posa degli elementi da annegare sulla superficie superiore degli elementi di casseratura 34Solaio scasserato prima della rasatura 35Solaio gettato in opera ultimato, stuccato, verniciato 36 – 38Struttura leggera di elementi a parete, traslucidi e autoportanti, in plastica rinforzata con fibra di vetro: Padiglione informativo Cocoon_FS, Mostra Frank Stella, Jena, 2011, archittetti: Pohl Architekten, Forschungsverbund Planktontech 36Fondo dello stampo negativo in MDF incollato in blocchi, lavorazione con fresa robotizzata 37Forma completa in MDF provvista di strato di rivestimento in lacca, ripartita in due o tre elementi, per permettere la rimozione dalla forma dell’elemento laminato in plastica fibrorinforzata 38Strutturazione gerarchica in nervature principali, da 4 mm, e secondarie, da 3 mm. Gli elementi sono collegati tra loro per mezzo di fissaggi a vite a formare un padiglione anulare. La struttura della costruzione di 10 m2 pesa 750 kg. 39 – 41Materiale acrilico minerale, negozio di scarpe a Roma, 2006, architetto: Fabio Novembre 39Modellazione termoplastica 40Elementi singoli di forma varia 41Nastri incollati tra loro senza soluzione di continuità 42Pannelli in MDF intagliati in senso paralello o radiale, p osizione intermedia in materiale flessibile di pelle e fibra, rivestibile, Flexform, Georg Ackermann 43Legno massello intagliato con s ega circolare, due strati incollati in senso contrapposto, Zip Shape, schindlersalmerón, Christof Schlinder, ETH Zurigo 44Pannello elastico in truciolare; granulato di legno, sughero e latex compressi con legante a base di PU sotto forma di cilindri di grande diametro che possono essere tagliati successivamente in pannelli e guaine di spessore compreso tra 3 e 19 mm, Recoflex, BSW 45Pannello elastico in truciolare; la stabilità alla deformazione deriva dal rivestimento, per es. impiallaccio a partire da s pessore di 0,5 mm 46, 47Legno preformato: tubi indeformabili o pannelli di forma libera realizzati in legno massello modificato. Il legno squadrato viene destrutturato, deformato ad alta pressione e unito in pannelli mediante incollaggio. I pannelli possono essere curvati e incollati per ottenere tubi o possono essere modellati liberamente mediante punzonatura, Peer Haller et. al., TU Dresden, Facoltà di ingegneria civile, Istituto di costruzioni in legno e acciaio