Visualizza allegato - Club Scuola Italia

Transcript

Visualizza allegato - Club Scuola Italia
INValSI
Osservatorio Nazionale sugli Esami di Stato
PTP2002
4201
Prodotti tipici
La prova si rivolge ad una V° classe T.S.R. L'argomento è stato scelto in considerazione
della sua attualità e del dibattito che ne è emerso in seno ai membri dell'Unione
Europea e potrebbe costituire il nucleo di un modulo didattico, la prova dunque si
potrebbe configurare anche come test sommativo pluridisciplinare.
Si inizia dai quesiti di E.G.A.R. che trattano il tema sotto l'aspetto socio-economico;
quindi subentra la lingua Inglese con testi sia informativi che normativi; Scienza
dell'Alimentazione focalizza problematiche igienico-sanitarie da un punto di vista
normativo, mentre sia lingua Francese che Storia predispongono quesiti a partire da
testi che descrivono due tipi di prodotti DOP.
Interpretare un testo legislativo e individuare diritti ed obblighi
Comprendere un testo, con terminologia specifica e non
Produrre testi coerenti e coesi, di sintesi dei contenuti
Distinguere le diverse implicazioni dei termini "tipicità" e "tradizionalità" riferiti a prodotti alimentari
Individuare riferimenti normativi di tutela della "tipicità" e standard internazionali di riferimento
Specificare significato e funzioni di un Disciplinare Tecnico
Individuare caratteristiche dei prodotti "tipici" e criteri che ne definiscono la qualità
Strumenti consentiti: Regolamenti CEE 2081/92 e 2082/92 del 14 luglio 1992, su G. U. del 24
luglio 1992, pp. da 0001 a 0008.
Tempo previsto: 3 ore.
Testo A
Il Consiglio delle Comunità Europee, visto il trattato che istituisce la Comunità Economica Europea, in
particolare l'articolo 43, vista la proposta della Commissione, visto il parere del Parlamento europeo, visto
il parere del Comitato economico e sociale, considerando che la produzione, la fabbricazione e la
distribuzione di prodotti agricoli ed alimentari occupa un posto importante nell'economia della Comunità;
considerando che, nel quadro del riorientamento della politica agricola comune, è opportuno favorire la
diversificazione della produzione agricola per conseguire un migliore equilibrio tra offerta e domanda sul
mercato; che la promozione di prodotti di qualità aventi determinate caratteristiche possono rappresentare
una carta vincente per il mondo rurale, in particolare nelle zone svantaggiate o periferiche, in quanto
garantirebbe, da un lato, il miglioramento dei redditi degli agricoltori e favorirebbe, dall'altro, la
permanenza della popolazione rurale nelle zone suddette; considerando peraltro che nel corso degli ultimi
anni si è costatato che i consumatori tendono a privilegiare, nella loro alimentazione, la qualità anziché la
quantità; che questa ricerca di prodotti specifici comporta tra l'altro una domanda sempre più consistente
di prodotti agricoli o di prodotti alimentari aventi un'origine geografica determinata; […] sembra
opportuno definire due diversi livelli di riferimento geografico, ossia le Indicazioni Geografiche Protette e
le Denominazioni di Origine Protette […]
La protezione comunitaria delle DOP e delle IGP dei prodotti agricoli ed alimentari è ottenuta
conformemente al presente Regolamento. Ai fini del presente Regolamento si intende per:
Denominazione d'Origine: il nome di una regione, di un luogo o in casi eccezionali, di un paese, che serve
a designare un prodotto agricolo o alimentare, originario di tale regione, di tale luogo determinato o di
tale Paese, considerando che, tenuto conto delle prassi esistenti, sembra opportuno definire due diversi
livelli di riferimento geografico, ossia le Denominazioni di Origine.
Regolamenti CEE n° 2081/92 e 2082/92
1
PTP2002: versione provvisoria su Internet
INValSI
Osservatorio Nazionale sugli Esami di Stato
PTP2002
Testo B
The protected designation of origin (PDO) implies a close link between the product and the soil and
climatic conditions, as well as Man’s talent. It calls upon the concept of "terroir" (natural and human
local or native factors) and the principle that the product cannot be produced in the same way as in
another "terroir". This is a French word with no English equivalent. It covers the soil and natural
conditions, as well as human factors that shape a particular character of a region in relation to its
agricultural products.
From Agriculture Quality Policy. In the web page of The European Commission
Testo C
Tradition and typicalness
In agroindustry, the adjectives "typical", "traditional" and "local" are used to define a product, sometimes
improperly.
The spheres are distinct but there is confusion about them. Extra –virgin olive oil with the appellation
"Denominazione di Origine Protetta Umbria" is a typical product because its production follows a
regulated procedure which guarantees the Umbrian typicalness with unique characteristics, while
Umbrian Pecorino cheese is a traditional product because there is no regulated procedure in its production
and only time has led to a cheese marketed under this name. The "local" products are characterized by the
restricted area from which they originate (ex. the red potato of Colfiorito) and would become typical
products if they were to obtain certification.
Adapted from a web page of Italian PDO products
Testo D
Le brocciu.
Consommé nature, ou avec un peu de sucre et une goutte d'eau-de-vie, le brocciu entre dans des
pâtisseries, des plats salés, et, mélangé à des verdures, dans les cannellonis, les raviolis, dans des légumes
ou des poissons farcis. Il est obtenu en mélangeant le petit-lait et du lait frais dans les proportions de 2/3 1/3. Pour le mélange, rien ne vaut le chaudron de cuivre étamé: la forme et le métal permettent en effet
une meilleure diffusion de la chaleur. Vers 80°C, le mélange, remué avec un bâton de myrte, flocule: il
faut retirer le chaudron du feu et, délicatement, recueillir le caillé mousseux à l'écumoire pour le mettre,
par couches, dans des petits paniers. Le brocciu frais peut attendre 5 jours. Sinon, pour le conserver, on le
sale. Il est alors dit "passu". Depuis le 3 juin 1996, le brocciu corse est protégé par une AOC et, en
Europe, par une AOP, depuis le 12 juin 1998.
B. Beauge, Polyphonies fromagères. Cuisine du terroir, n° 28, août-septembre 1999, p. 39
Testo E
Articulation entre signes européens et signes français d'identification de la qualité et de l'origine.
L'AOP (Appellation d'Origine Protégée) est la transposition, au niveau européen, de la notion d'AOC
(Appellation d'Origine Contrôlée) telle qu'elle a été définie préalablement en France.
Au niveau français, seules les AOC peuvent prétendre à l'AOP, et réciproquement, toute AOC fait l'objet
d'une demande d'enregistrement en AOP auprès de la Commission européenne, afin d'obtenir la
protection de la dénomination géographique sur l'ensemble du territoire de l'Union européenne.
http://www.agriculture.gouv.fr/alim/sign/00qualit-europ.html
2
PTP2002: versione provvisoria su Internet
INValSI
Osservatorio Nazionale sugli Esami di Stato
PTP2002
Testo F
I prodotti tipici: la mozzarella di bufala campana.
Il bufalo italiano (Bos Bùbalus) appartiene alla famiglia dei bovidi ed è originario dell'india orientale.
[…] In ogni modo, al di là delle varie ipotesi, inconfutabili testimonianze della presenza del bufalo in
Italia, inserito in contesto socioeconomico, si hanno a partire dal XII - XIII secolo. […]
In particolare la bufala si afferma in Calabria, Puglia, Lucania e in Campagna, dove si diffonde con
grande facilità nel basso Volturno. Le piane del Volturno e del Sele assumono le caratteristiche
ambientali più adatte per l'allevamento del bufalo nel XI secolo completato il fenomeno
dell'impaludamento. Questo animale diventa poi il padrone incontrastato delle paludi a partire dal XIII
secolo, quando all'impossibilità di destinare quei terreni si aggiunge il flagello della malaria, che provoca
uno spopolamento progressivo di quelle zone.
A quei tempi il bufalaro teneva le bufale sempre allo stato brado o semiselvatico e spesso le utilizzava,
per la loro rustica costituzione, per arare i terreni più compatti, o come animali da soma nelle zone più
acquitrinose, dove i lori zoccoli lunghi e larghi non affondavano troppo.
Ma, sopra ogni cosa, le bufale erano prezioze per la produzione di latte: ogni mattina, infatti, dopo averle
adunate presso i centri aziendali, detti "lestre" o "procoi" o, più genericamente "paglire", i bufalari,
chiamandole, per nome, le facevano avvicinare al recinto dei vitelli e le mungevano. […]
La mozzarella, invece, per la sua deperibilità veniva prodotta in scarsa quantità e consumata localmente:
in definitiva la mozzarella si configura in origine come un sottoprodotto della preparazione della
provatura/provala, circondata da una scarsa considerazione per la difficoltà di conservazione e di
commercializzazione date le peculiari caratteristiche di freschezza, e perciò destinata ad un circuito
ristretto magari di raffinati degustatori. […]
Se inizialmente il consumo di mozzarella era limitato alla zona di produzione, dalla seconda metà del 700
essa comincia ad essere sempre più presente sui mercati di Napoli, forse per la benefica influenza
dell'impianto della Tenuta Reale di Carditello, in provincia di Caserta. Questa, infatti, all'avanguardia nel
settore dell'allevamento, dette un contributo non indifferente all'incremento della produzione,
commercializzazione e consumo di questo latticino.
La diffusione della mozzarella, comunque, va di pari passo con l'accrescimento delle vie di
comunicazione: "[…]con il miglioramento della rete stradale, con l'espandersi delle ferrovie, i prodotti
bufalini cominciano a varcare i confini della Campania per raggiungere altre zone di smercio".
Per questo, già con l'unificazione d'Italia, si venne a creare fra Napoli e Caserta, ad Aversa, la famosa
"Taverna", che altro non era se non una specie di mercato all'ingrosso delle mozzarelle e delle ricotte di
bufala che stabiliva quotidianamente le quotazioni in rapporto alla produzione e alla richiesta. […]
La Mozzarella di Bufala è un formaggio a pasta filata, molle, crudo, con un particolare bouquet, ottenuto
esclusivamente con latte intero di Bufala, da consumarsi subito o entro 2 - 3 giorni.
Viene prodotta nelle zone meridionali della Campania, Puglia, Lazio. È un formaggio reso a
Denominazione Tipica con Decreto 28 settembre 1979, pertanto da non confondere con il Fior di Latte
che è un formaggio a pasta filata molle, fabbricato ormai in molte regioni d'Italia, ma prodotto con latte
vaccino. Oltre alla qualità del latte, sono le fasi della lavorazione ad influenzare molto la bontà della
mozzarella.
Testo redatto dalla classe V sez. A dell'Ist. Prof. per l'Agricoltura e l'Ambiente "Filippo Silvestri" di Napoli
1) I Regolamenti CEE 2081 e 2082 sono stati emanati per favorire la diversificazione della produzione al
fine di:
a. promuovere la produzione di prodotti con determinate caratteristiche
3
b.
conseguire un migliore equilibrio tra domanda ed offerta dei prodotti con determinate
caratteristiche
c.
intensificare la domanda del prodotto DOP o IGP
d.
valorizzare precisi processi produttivi legati alla tradizione.
PTP2002: versione provvisoria su Internet
INValSI
Osservatorio Nazionale sugli Esami di Stato
PTP2002
2) La diversificazione della produzione:
a. garantisce il miglioramento dei redditi degli agricoltori
b.
non apporta nessun beneficio ai produttori ma solo ai consumatori
c.
vincola il produttore a produrre prodotti con determinate caratteristiche in quantità limitate e
quindi ad una riduzione dei redditi
d.
ha un'influenza negativa sui redditi dei produttori i quali trovano difficoltà a reggere alla
concorrenza di prodotti analoghi o surrogati con prezzi più contenuti.
3) Esponi, dopo averle rilevate dalla lettura del testo A, le motivazioni socio-economiche che hanno
portato all'emanazione dei regolamenti CEE n° 2081 e n° 2082. (max 10 righe)
4) Spiega la differenza sostanziale che esiste, dal punto di vista socio-economico, tra le sigle DOP ed
IGP. (max 10 righe)
5) I Regolamenti sono i principali atti normativi comunitari che vincolano:
a. tutti gli Stati membri
b.
alcuni Stati membri
c.
i singoli cittadini
d.
il solo Stato membro destinatario.
6) L'organo legislativo che emana i regolamenti comunitari è:
a. la Commissione Europea
b.
il Consiglio dei Ministri
c.
il Parlamento Europeo
d.
il Comitato Economico-Sociale.
7) Read Text B and answer the following question (about 20 words): What does "terroir" stand for and
what does it imply?
8) Read Text C and choose the right alternative. "Traditional" and "typical" indicate:
a. identical procedures in food production
b.
the same product with different origin
c.
different procedures in food production
d.
the area the products come from.
9) "Local" refers to products:
a. with no specific characteristics
b.
made in a specific area
c.
made in European countries only
d.
having E.U. certification.
10) "Typicalness" refers to products:
a. with a typical and recognizable taste
b.
typical of a certain area or country
c.
submitted to specific procedures
d.
linked to a restricted area of production.
11) Read Text C and decide True or False:
“typical” “traditional” “local” are synonyms
4
T
F
PTP2002: versione provvisoria su Internet
INValSI
Osservatorio Nazionale sugli Esami di Stato
PTP2002
umbrian extra-virgin olive oil is a PDO
T
F
umbrian Pecorino cheese is a local product
T
F
local products have no certification.
T
F
T
F
“Regulated” stands for: “strict”
T
F
“Marketed” means that products have been “marked”
T
F
PDO is the acronym of DOP.
T
F
12) Read Text C and decide True or False:
“Improperly”, in the context, means “inappropriately”
13) Spiega cosa si indica con le sigle DOP e IGP e quali sono le caratteristiche generali di questi prodotti
alimentari. (max 15 righe)
14) Descrivi sinteticamente cos’è un “Disciplinare Tecnico di Produzione” di un prodotto alimentare
definito “tipico”. (max 15 righe)
15) L’iscrizione di un prodotto “tipico” nel Registro delle Denominazioni di Origine Protetta e delle
Indicazioni Geografiche Protette spetta:
a. alle regioni
b.
allo Stato di riferimento
c.
alla Comunità Europea
d.
al produttore stesso.
16) Entro sei mesi a decorrere dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità
Europea è previsto all'articolo 6 che qualsiasi Stato membro può opporsi alla registrazione. Per poter
essere ricevuta, una dichiarazione di opposizione deve dimostrare:
a. l'inottemperanza alle condizioni richieste dall'art. 2 del Regolamento 2081, che la registrazione
proposta danneggerebbe una denominazione totalmente o parzialmente omonima, oppure prodotti
legittimamente esistenti sul mercato al momento della pubblicazione sulla Gazzetta della
Comunità Europea
b.
l'essere uno Stato membro della Comunità Europea, l'esistenza di una legge interna allo Stato
membro che ha reso applicabile il Regolamento comunitario, l'esistenza nello Stato membro di
una Commissione che redige, accerta o respinge sia le dichiarazioni sia le richieste di opposizione
c.
la presenza nello Stato membro di una Commissione comunitaria che si renda interprete di
richieste di marchi o di denominazioni e di concessioni degli stessi
d.
l'esistenza di standard di riferimento per la concessione di marchi DOP o IGP e di una
Commissione della Comunità Europea che ha il compito specifico di concedere o respingere le
richieste di concessione o d'opposizione.
17) I prodotti “tipici” sotto il profilo igienico-sanitario:
a. non sono sottoposti a nessuna norma di autocontrollo igienico-sanitario
b.
hanno la possibilità di chiedere deroghe dalle leggi igienico-sanitarie vigenti
c.
sono sottoposti, come tutti gli altri prodotti alimentari, alle leggi igienico-sanitarie vigenti
d.
sono lasciati solo al senso di responsabilità del produttore.
18) Individua tra le seguenti affermazioni quelle vere:
le regioni emanano le leggi che definiscono i prodotti tipici
5
V
F
tutti i prodotti tipici devono essere definiti e descritti dai Disciplinari Tecnici
specifici
V
F
i prodotti di fattoria e i prodotti tradizionali rientrano nelle DOP e nelle IGP
V
F
PTP2002: versione provvisoria su Internet
INValSI
Osservatorio Nazionale sugli Esami di Stato
PTP2002
vi è la possibilità di chiedere la deroga per i prodotti tipici dall’applicazione del D.
Lgs. 155/97 (autocontrollo igienico-sanitario).
V
F
19) La realizzazione del piano di controllo della filiera produttiva di un prodotto "tipico" e la
corrispondenza con quanto definito dal Disciplinare Tecnico spetta:
a. al produttore
b.
all’organismo di controllo autorizzato
c.
alla commissione H.A.C.C.P. (Hazard Analysis Critical Control Point) interna
d.
alla A.S.L. di appartenenza.
20) I caratteri specifici richiesti per la concessione delle attestazioni di specificità sono di:
a. tradizionalità e di specificità
b.
qualità e riproducibilità
c.
igienicità e continuità
d.
tipicità e povertà.
21) D'après le texte D, le brocciu est:
a. un mélange liquide de petit-lait et de lait frais
b.
une sorte de "ricotta"
c.
un fromage à pâte molle
d.
du beurre.
22) Selon le texte D, on peut utiliser le brocciu dans de nombreuses préparations culinaires salées:
a. mais pas dans la pâtisserie, alors qu'on peut le manger seul, aussi bien frais que conservé
b.
dans la pâtisserie aussi, mais on ne peut pas le manger seul, ni frais, ni conservé
c.
dans la pâtisserie aussi et on peut le manger seul, mais uniquement s'il est frais
d.
dans la pâtisserie aussi et on peut le manger seul, aussi bien frais que conservé.
23) Lis le texte D et coche la bonne réponse. "Pour le mélange, rien ne vaut le chaudron" signifie:
a. il faut absolument éviter le chaudron
b.
il vaut mieux éviter le chaudron
c.
rien n'empêche d'utiliser un chaudron
d.
il n'y a rien de mieux qu'un chaudron.
24) "Le mélange flocule" signifie:
a. il bout très lentement tout en restant liquide
b.
il forme des petits flocons qui grossissent et se rassemblent
c.
il durcit de façon compacte
d.
il devient filant.
25) Indique, d'après le texte D, si les affirmations suivantes sont vraies (V) ou fausses (F).
Pour préparer le brocciu, on utilise la même quantité de petit-laitque de lait frais
V
6
F
La chaleur se répand mieux dans un chaudron à cause de sa forme
V
F
Le cuivre est un bon conducteur de la chaleur
V
F
Le mélange flocule à la température d'ébullition de l'eau
V
F
Quand le mélange est sur le feu, il ne faut pas le remuer sinon il ne flocule pas
V
F
PTP2002: versione provvisoria su Internet
INValSI
Osservatorio Nazionale sugli Esami di Stato
PTP2002
Quand le mélange flocule, il ne faut pas laisser le chaudron sur le feu
V
F
Quand le brocciu est prêt, on prend le chaudron et on verse tout son contenu dans
des paniers
V
F
Le brocciu est considéré frais pendant les 5 premiers jours qui suivent sa
production.
V
F
26) Réfère-toi au texte E pour dire, en 25 mots, s'il est logique que le brocciu ait obtenu l'AOC avant
l'AOP et pourquoi il a les deux signes (AOC et AOP) d'identification de la qualité et de l'origine.
27) Riferendoti al testo F ricostruisci la storia della mozzarella di bufala campana. (max 10 righe)
28) Descrivi gli aspetti socio-economici di un territorio caratterizzato dalla presenza di pascoli bufalini,
tenendo presente il testo F. (max 10 righe).
29) Il significato della parola mozzarella è:
a. cagliatura
b.
provola
c.
pasta filata molle
d.
ricotta.
30) Completa il testo seguente con gli elementi messi a tua disposizione:
La mozzatura è un processo che si applica tipicamente ai formaggi a …… e quindi anche alla "nostra"
mozzarella di bufala. Dopo aver lasciato la …… a maturare nel siero caldo ed acido per alcune ore, si
ottiene la …… dei sali di calcio e quindi la …… della pasta di mozzarella che, come risultato,
acquista ……. Successivamente viene manipolata quindi ridotta a …… dai quali si ottiene la ……
desiderata, mediante la cosiddetta ……, ossia i blocchi di mozzarella vengono presi con le mani e
mozzati secondo il formato desiderato.
Filamenti; "mozzatura"; demineralizzazione; aroma; pasta filata; plasticità; pasta dura; cagliata;
pezzatura; frammenti; solubilizzazione.
31) A: Tra le motivazioni che hanno spinto la CEE ad emanare i Regolamenti 2081 e 2082 ci sono quelle
volte a favorire:
a. l'evoluzione della produzione dei prodotti DOP su scala industriale, tagliando, ovviamente, il
legame con il luogo di origine
b.
la permanenza della popolazione rurale nelle zone rurali svantaggiate o periferiche
c.
la registrazione di determinati prodotti e quindi attuare più agevolmente controlli fiscali incrociati
d.
l'adempimento di determinate procedure burocratiche previste da norme CEE per dimostrare la
preminenza legislativa comunitaria rispetto a quella di ogni singolo Stato membro.
B: C'è anche una motivazione volta a tutelare il consumatore migliorando l'informazione:
a. sulla natura e sulle caratteristiche peculiari degli alimenti, essendo questa, l'unica informazione
che conta
7
b.
sugli elementi previsti dal Disciplinare che consentono di beneficiare della denominazione DOP
c.
sulla natura e sulle caratteristiche peculiari degli alimenti, come pure sulle modalità di produzione
e trasformazione degli stessi, al fine di poterlo guidare nella scelta
d.
sulle denominazioni divenute generiche al fine di guidarlo nella scelta dei prodotti, delle derrate
destinate al consumo umano.
PTP2002: versione provvisoria su Internet
INValSI
Osservatorio Nazionale sugli Esami di Stato
PTP2002
32) A: Il Regolamento CEE 2081/92 definisce i criteri dei prodotti alimentari del tipo …… mentre nel
Regolamento CEE 2082/92 vengono, tra l’altro, descritte le modalità per la concessione delle attestazioni
di specificità dei prodotti definiti …… che devono possedere necessariamente i caratteri di …… e di
……
Industriale; DOP e IGP; tradizionali; igiene; specificità; tradizionalità; innovativi.
B: Il marchio DOP, dal punto di vista socio-economico, riconosce importanza fondamentale:
a. al luogo di origine della materia prima
b.
al processo di trasformazione, che garantisce il rispetto della tradizione
c.
alla struttura chimica del prodotto
d.
al risultato commerciale, infatti è un elemento di marketing importante.
C: Il marchio IGP, dal punto di vista socio-economico attribuisce una fondamentale importanza:
a. alla componente umana, alla tradizione ed al processo di trasformazione
b.
alla protezione dell'area geografica in cui vengono effettuate determinate colture
c.
alla protezione del consumatore, perciò le autorità competenti svolgono assidui controlli sulla
operazione di etichettatura del prodotto
d.
alla protezione del produttore, con l'attribuzione della esclusività del marchio registrato solo a
colture che rispettano determinate selezioni biologiche.
33) Read Text C and decide True or False:
"terroir" is a word which can be translated into English
T
F
climat is a factor affecting the "terroir"
T
F
PDO implies a specific way of production in a given "terroir"
T
F
the features of a region are made of natural elements only
T
F
men's ability is not part of the concept of "terroir"
T
F
the concept of "terroir" implies several elements
T
F
agricultural products are affected by human and natural factors
T
F
"Same way" in the text, stands for: "with equal procedures".
T
F
V
F
I prodotti DOP possono essere prodotti anche in zone lontane de quelle di origine
geografica
V
F
I prodotti IGP possono essere prodotti anche in luoghi lontani da quelli di origine
purché almeno una delle fasi sia realizzata nella zona delimitata
V
F
Le specialità tradizionali garantite possono essere prodotte ovunque.
V
F
34) A: Il Regolamento (CEE) 2082/92 stabilisce in particolare le modalità:
a. per la richiesta di deroghe nell’applicazione dell’autocontrollo igienico-sanitario
b.
normative per le attestazioni di specificità ai prodotti “tradizionali”
c.
che regolano la distribuzione e la commercializzazione del prodotto
d.
normative relative alle possibili trasformazioni del prodotto.
B: Delle seguenti affermazioni indica quali sono vere.
I prodotti tradizionali sono supportati da Disciplinari Tecnici
C: Il Regolamento (CEE) 2081/92 definisce e descrive due livelli di protezione di tipo geografico per i
prodotti alimentari indicati come:
8
PTP2002: versione provvisoria su Internet
INValSI
Osservatorio Nazionale sugli Esami di Stato
a.
IGP e prodotti tradizionali
b.
DOP e specialità tradizionali garantite (STG)
c.
DOP e IGP
d.
IGP e prodotti di fattoria.
PTP2002
D: L’applicazione dell’autocontrollo igienico-sanitario relativo alla produzione della specifica DOP/IGP
spetta:
a. al produttore
b.
al distributore
c.
all’organismo di controllo autorizzato
d.
alla Regione di appartenenza.
35) A: Con il termine “Disciplinare Tecnico” di un prodotto tipico si intende:
a. l’insieme delle leggi relative al prodotto in questione
b.
l’insieme delle modalità di verifica della qualità del prodotto
c.
una guida, normativa e descrittiva, di tutti i passaggi della filiera di produzione dello specifico
prodotto
d.
l’insieme delle caratteristiche nutritive del prodotto.
B: Un Disciplinare Tecnico di prodotto deve contenere:
tutte le informazioni sui soggetti coinvolti nella produzione
V
F
tutte le informazioni nutrizionali
V
F
tutti i passaggi significativi del processo di produzione/trasformazione
V
F
il nome dell’organismo di controllo prescelto.
V
F
C: Per beneficiare di una denominazione di origine protetta (DOP) o di una indicazione geografica
protetta (IGP), i prodotti devono essere conformi ad un Disciplinare che deve comprendere almeno i
seguenti elementi:
a. nome del prodotto agricolo o alimentare, descrizione delle sue principali caratteristiche che
comprovano che il prodotto è originario della zona protetta, elementi che comprovano il legame
con l'ambiente geografico, descrizione del suo metodo di ottenimento, elementi specifici
dell'etichettatura connessi al marchio
b.
fasi del processo di produzione o di trasformazione, sua composizione chimica, suoi caratteri
organolettici, data di scadenza del prodotto, data del controllo del prodotto per l'attribuzione del
marchio (effettuato dalla Commissione CEE competente)
c.
data di registrazione del marchio, elementi di riferimento della normativa del paese membro che
ha applicato il Regolamento CEE, descrizione degli elementi organolettici che consentono
l'attribuzione del marchio
d.
risultati delle analisi: chimica, fisica, organolettica del prodotto e della conformità agli standard
registrati e qualificanti ai fini dell'attribuzione del marchio.
D: Il riferimento internazionale per la definizione degli standard di qualità di un prodotto tipico è
costituito da:
a. norme contenute nel D. Lgs. 155/97 (autocontrollo igienico-sanitario)
b.
norme regionali specifiche
c.
ISO/EN 45011
d.
norme emanate dai singoli Stati.
36) A: D'après le texte E, l'AOP est une appellation:
9
PTP2002: versione provvisoria su Internet
INValSI
Osservatorio Nazionale sugli Esami di Stato
a.
européenne créée avant l'AOC, qui est une appellation française
b.
française créée avant l'AOC, qui est une appellation européenne
c.
européenne créée après l'AOC, qui est une appellation française
d.
française créée après l'AOC, qui est une appellation européenne.
PTP2002
B: Peut obtenir l'AOP tout produit:
a. français qui est déjà reconnu AOC
b.
européen qui est déjà reconnu AOC
c.
français, qu'il ait, ou non, l'AOC
d.
français, à condition qu'il n'ait pas l'AOC.
C: D'après le texte E, si un produit:
a. français est déjà AOC, il ne peut pas demander d'être enregistré comme AOP
b.
européen est déjà AOC, il ne peut pas demander d'être enregistré comme AOP
c.
français est déjà AOC, il doit demander à être enregistré comme AOP
d.
européen est déjà AOC, il doit demander à être enregistré comme AOP.
D: L'AOP permet la protection de la dénomination géographique d'un produit alimentaire:
a. sur tout le territoire français
b.
dans les pays de l'Union européenne sauf le territoire français
c.
dans tous les pays de l'Union européenne
d.
dans les pays de l'Union européenne qui appartiennent à la zone euro.
37) Riferendoti al testo F indica quali delle seguenti affermazioni sono vere (V) e quali sono false (F):
il bufalo è originario dell'Asia
V
F
gli ambienti più idonei all'allevamento dei bufali furono, in origine, le piane
paludose del Sud Italia
V
F
le ricotte e le provole bufaline hanno avuto, in origine, maggiore diffusione sul
territorio, perché più conservabili
V
F
la "Taverna" era una zona geografica famosa per la produzione della provola.
V
F
V
F
il mercato e la vendita della mozzarella di bufala diventa significativo a partire
della seconda metà del '700
V
F
La mozzarella di bufala di tutta Italia è un prodotto DOP
V
F
La mozzarella di bufala campana è un prodotto DOP.
V
F
38) Facendo riferimento al testo F individua le affermazioni vere:
il bufalo italiano è sempre stato utilizzato solo per il latte
Chiavi di correzione ed elementi di adeguatezza.
1) b. 2) a. 3) Favorire la permanenza della popolazione rurale nelle zone agricole; tutelare il consumatore. 4) DOP: si
riconosce importanza fondamentale a luogo di origine della materia prima. IGP: di fondamentale importanza il
comportamento umano, la tradizione, il processo caratteristico di trasformazione e di elaborazione. Per gli IGP è
sufficiente che una sola delle fasi sia effettuata nella zona di origine. 5) a. 6) b. 7) Specific concept; French origin;
implies link among: soil, climat, men's talent that is to say: human and natural factors. 8) c. 9) b. 10) c. 11) F, T, F, T. 12)
T, F, F, T. 13) Definizioni specifiche e regolamenti legislativi di riferimento [reg. CEE 2081/92 e 2082/92], criteri per
l’assegnazione delle DOP e IGP e loro tutela comunitaria; differenze per l’assegnazione di DOP, IGP, attestazioni di
10
PTP2002: versione provvisoria su Internet
INValSI
Osservatorio Nazionale sugli Esami di Stato
PTP2002
specificità e loro caratteristiche. 14) Norma di riferimento della filiera produttiva intera. Guida alla produzione che
raccoglie norme e criteri del prodotto e le prescrizioni per la distribuzione/commercializzazione. Definizione degli
standard qualitativi del prodotto per il controllo da parte dell’organismo controllore autorizzato. 15) c. 16) a. 17) b. 18) F,
V, F, V. 19) b. 20) a. 21) b. 22) d. 23) d. 24) b. 25) F, V, V, F, F, V, F, V. 26) Oui, car seules les AOC peuvent prétendre
à l'AOP et toute AOC fait l'objet d'une demande d'AOP. 27) Originario dell'Asia; presenza in Italia testimoniata dal XII
sec.; diffuso nelle paludi del Sud; iniziale produzione limitata per deperibilità; Campania, "Taverna": mercato
all'ingrosso. 28) Ruolo svolto dal bufalo nelle zone paludose; usato per arare, per la soma, per il latte; nesso fra
diffusione della mozzarella e sviluppo delle vie di comunicazione. 29) c. 30) Pasta filata - cagliata - solubilizzazione demineralizzazione - plasticità - filamenti - pezzatura - "mozzatura". 31) A: b; B: c. 32) A: DOP e IGP, tradizionali,
specificità, tradizionalità;B: a; C: a. 33) F, T, T, F, T, T, T. 34) A: b; B: F, F, V, V; C: c; D: a. 35) A: c; B: V, F, V, F; C:
a; D: c. 36) A: c; B: a; C: c; D: c. 37) F, V, V, F. 38) F, V, F, V.
11
PTP2002: versione provvisoria su Internet