Seconda prova 2005 (PNI). - Liceo Scientifico "E. Fermi"
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Seconda prova 2005 (PNI). - Liceo Scientifico "E. Fermi"
Sessione ordinaria LS_PNI 2005 Soluzione di De Rosa Nicola Soluzione 1) 4x − x 2 ha vertice in V = (2,1) ed incontra l’asse delle 4 ascisse in A = (0,0), B = (4,0) . Per mostrare che essa non ha punti in comune con la retta di equazione 4 y = x + 6 , si deve innanzitutto risolvere il sistema seguente: La parabola di equazione y = 4 y = 4 x − x 2 ⇒ 4 x − x 2 = x + 6 ⇒ x 2 − 3x + 6 = 0 4 y = x + 6 Ma x 2 − 3 x + 6 = 0 ha un discriminante ∆ = 9 − 24 = −15 < 0 per cui la retta è esterna alla parabola e non ha perciò alcun punto in comune con essa. www.matematicamente.it 1 Sessione ordinaria LS_PNI 2005 Soluzione di De Rosa Nicola 2) 4x − x 2 con 0 ≤ x ≤ 4 . La Un punto generico della parabola ha coordinate P = x, 4 distanza di P dalla retta 4 y − x − 6 = 0 , utilizzando la formula della distanza punto-retta si ha: d ( x) = 4x − x 2 − x − 6 17 = 3x − x 2 − 6 17 = x 2 − 3x + 6 17 in cui il valore assoluto è stato eliminato ed è stato cambiato il segno poiché 3x − x 2 − 6 < 0 ∀x ∈ R Ora la distanza d ( x) = x 2 − 3x + 6 non è altro che una parabola con concavità rivolta 17 verso l’alto, per cui il minimo lo si raggiungerà nel suo vertice e sarà pari a 3 15 3 15 . In conclusione P = , . x min = V x ,d ( x ) = ⇒ d min = 2 4 17 2 16 3) La retta simmetrica della retta di equazione 4 y = x + 6 ha equazione 4(− y ) = x + 6 . www.matematicamente.it 2 Sessione ordinaria LS_PNI 2005 Le intersezioni della parabola y = Soluzione di De Rosa Nicola 4x − x 2 con la retta s : 4(− y ) = x + 6 si trovano col 4 sistema seguente: 4 y = 4 x − x 2 5±7 ⇒ 4 x − x 2 = − x − 6 ⇒ x 2 − 5x − 6 = 0 ⇒ x = ⇒ x1 = 6, x 2 = −1 2 − 4 y = x + 6 5 Le intersezioni sono allora C = − 1,− , D = (6,−3) . 4 L’area richiesta è allora: 6 6 x 2 x 2 5 x x 3 AREA = ∫ − + + + x − − − dx = ∫ − 4 4 4 4 2 −1 −1 3 dx = 2 6 x 3 5 x 2 3x 45 1 5 3 − 432 + 540 + 216 − 2 − 15 + 36 343 + + = −18 + +9− − + = = − 8 2 −1 2 12 8 2 24 24 12 4) L’area del segmento parabolico del primo quadrante, sfruttando il teorema di Archimede, 2 2 8 è i dell’area del rettangolo circoscritto, per cui si ha S = * 4 *1 = . 3 3 3 Si consideri la figura seguente: www.matematicamente.it 3 Sessione ordinaria LS_PNI 2005 Le intersezioni della parabola y = Soluzione di De Rosa Nicola 4x − x 2 con la retta y = c si trovano col sistema 4 seguente: 4 y = 4 x − x 2 ⇒ 4 x − x 2 = 4c ⇒ x 2 − 4 x + 4c = 0 ⇒ x = 2 ± 2 1 − c y = c L’area del segmento parabolico R delimitato dalla parabola di equazione y = con la retta y = c , sfruttando il teorema di Archimede, è i 4x − x 2 4 2 dell’area del rettangolo 3 circoscritto, per cui si ha S (c) = ( ) 3 2 8 8 1 − c 2 + 2 1 − c − 2 + 2 1 − c = 1 − c 1 − c = (1 − c ) 2 3 3 3 in cui il valore assoluto è superfluo visto che 0 ≤ c ≤ 1 . Ora imponendo che S (c ) = 3 3 8 (1 − c ) 2 = S = 4 ⇒ (1 − c ) 2 = 1 ⇒ c = 1 − 3 1 3 2 3 2 4 5) La figura sottostante rappresenta alcune sezioni del solido richiesto: www.matematicamente.it 4 Sessione ordinaria LS_PNI 2005 Soluzione di De Rosa Nicola Il volume richiesto è calcolabile attraverso l’integrale seguente: 2 4 2 x4 x3 x2 − dx = V = ∫ x − dx = ∫ x + 4 16 2 0 0 4 4 x3 x5 x4 64 1024 64 64 320 + 192 − 480 32 = + − = + − 32 = + − 32 = = 3 80 3 5 15 15 3 80 8 0 www.matematicamente.it 5 Sessione ordinaria LS_PNI 2005 Soluzione di De Rosa Nicola Soluzione 1) Per ipotesi sappiamo che f (0) = 1 , per cui affinché la funzione f ( 0) = 1 x2 (3 − 2 ln x ) + 1 f ( x ) = 2 x>0 x2 sia continua in x = 0 , dobbiamo provare che lim+ (3 − 2 ln x ) + 1 = 1 . Ed in effetti x →0 2 ricordando il teorema di De l’Hospital si ha che 1 H x2 ln x lim+ x 2 ln x = lim+ = lim+ x = lim+ − = 0 per cui x →0 x →0 1 x →0 2 x →0 2 − 3 2 x x 2 x 3x 2 lim+ (3 − 2 ln x ) + 1 = lim+ x 2 ln x + 1 = 0 − 1 + 1 = 1 − xlim x →0 x →0 →0 + 2 2 Quindi la funzione considerata è continua in x = 0 . Vediamo ora la derivabilità, calcolando la derivata di f ( x) = x > 0. www.matematicamente.it x2 (3 − 2 ln x ) + 1 2 per 6 Sessione ordinaria LS_PNI 2005 Si ha: Soluzione di De Rosa Nicola f ' ( x) = 3x − x − 2 x ln x = 2 x − 2 x ln x da cui lim [2 x − 2 x ln x] = lim+ 2 x − lim+ 2 x ln x = 0 − lim+ 2 x ln x = x →0 + x →0 x →0 x →0 1 ln x H = − lim+ =− lim+ x = lim+ 2 x = 0 x →0 x →0 x →0 1 1 − 2 2x 2x per cui la funzione presenta anche la derivata destra in x = 0 pari al valore di quella sinistra e cioè f ' (0 − ) = f ' (0 + ) = 0 e ciò dimostra la derivabilità della funzione stessa. Inoltre ricordando che per funzioni di una sola variabile reale la derivabilità implica la continuità, la dimostrazione della derivabilità in x = 0 implica anche la continuità della funzione in x = 0 . 2) Per dimostrare che l’equazione f ( x) = 0 ha un’unica radice reale in [0,+∞[ ricordiamo la x2 derivata della funzione f ( x) = (3 − 2 ln x ) + 1 2 per x > 0 : f ' ( x) = 2 x − 2 x ln x = 2 x (1 − ln x) ≥ 0 ⇒ 1 − ln x ≥ 0 ⇒ 0 < x ≤ e per cui nell’intervallo 0 < x ≤ e la funzione è crescente ed assumerà certamente valori positivi essendo f (0) = 1 > 0 , mentre in [e,+∞[ la funzione è decrescente. Inoltre x2 x2 (3 − 2 ln x ) = 1 + (+ ∞ )(− ∞ ) = 1 − ∞ = −∞ lim (3 − 2 ln x ) + 1 = 1 + lim x → +∞ 2 x → +∞ 2 x2 = +∞, lim (3 − 2 ln x ) = −∞ . Questo significa che in [e,+∞[ x → +∞ 2 x → +∞ ∃! x : f ( x ) = 0 . Questo valore lo si trova applicando il teorema degli zeri. Ad esempio 25 (3 − 2 ln 5) + 1 < 0 per cui questa unica radice reale f (4) = 8(3 − 4 ln 2) + 1 > 0, f (5) = 2 si troverà certamente nell’intervallo [4,5], e può essere calcolata con uno dei metodi numerici a disposizione, come il metodo di bisezione. dal momento che lim www.matematicamente.it 7 Sessione ordinaria LS_PNI 2005 Soluzione di De Rosa Nicola Applichiamo il metodo di bisezione all’intervallo [4,5] accettando di fermarci quando l’ampiezza dell’intervallo considerato ad ogni iterazione è minore di 0.001. Per fare ciò riportiamo di seguito i dati ricavati tramite tabella excel: a b (a + b ) f (a) 2 4 5 4.5 4.5 5 4.75 4.5 4.75 4.625 4.62 5 4.68 75 4.68 75 4.68 75 4.68 75 4.68 75 4.68 945 4.68 945 4.75 4.6875 4.75 4.7187 5 4.7031 3 4.6953 1 4.6914 1 4.6894 5 4.6904 3 4.71 875 4.70 313 4.69 531 4.69 141 4.69 141 4.69 043 2.8192 9 0.9174 3 0.9174 3 0.3267 0 0.0134 4 0.0134 4 0.0134 4 0.0134 4 0.0134 4 0.0034 6 0.0034 6 f (b) (a + b ) b − a f 2 b − a < 0.001 # bisezioni -1.73595 0.91743 1 -1.73595 -0.31189 0.5 no 1 -0.31189 0.32670 0.25 no 2 -0.31189 0.01344 0.12 5 0.06 25 0.03 125 0.01 563 0.00 781 0.00 391 0.00 195 0.00 098 no 3 no 4 no 5 no 6 no 7 no 8 no 9 stop 10 -0.31189 -0.14771 -0.14771 -0.06676 -0.06676 -0.02656 -0.02656 -0.00654 -0.00654 0.00346 -0.00654 -0.00154 -0.00154 0.00096 Quindi un valore approssimato con due cifre significative è x ≅ 4.69 3) Studiamo ora la funzione f ( 0) = 1 x2 (3 − 2 ln x ) + 1 f ( x ) = 2 x>0 Dominio: x > 0 anche se abbiamo visto che essa è prolungabile per continuità in x = 0 Intersezioni asse delle ascisse: come gia notato ∃! x : f ( x ) = 0 e si ha x ∈ [e,5] www.matematicamente.it 8 Sessione ordinaria LS_PNI 2005 Soluzione di De Rosa Nicola Intersezioni asse delle ordinate: l’unica intersezione è nel punto di prolungabilità per continuità e cioè (0,1). Positività: come notato dallo studio della derivata prima, e dall’identificazione dell’unico zero reale presente la funzione è sempre crescente 0 < x ≤ e (con f (0) = 1 > 0 ) e decrescente [e,+∞[ , per cui la funzione è positiva in [0, x ) e negativa altrove. Asintoti verticali: non ce ne sono vista la prolungabilità per continuità in x = 0 x2 Asintoti orizzontali: non ce ne sono visto che lim (3 − 2 ln x ) + 1 = −∞ come già x → +∞ 2 evidenziato. Asintoti obliqui: non ce ne sono poiché x2 (3 − 2 ln x ) + 1 2 = lim x (3 − 2 ln x ) + 1 = −∞ lim x → +∞ x → +∞ 2 x Crescenza e decrescenza: lo studio della derivata prima comporta che la funzione è sempre crescente 0 < x ≤ e e decrescente [e,+∞[ , mentre la derivata seconda per x > 0 è 5 pari a f ' ' ( x) = 2 − 2 ln x − 2 = −2 ln x = 0 ⇒ x = 1 per cui in 1, la funzione ha un 2 e2 flesso; inoltre f ' ' (e) = −2 < 0 per cui il punto e, + 1 è un massimo relativo ed 2 assoluto per la funzione. Il grafico è sotto presentato: www.matematicamente.it 9 Sessione ordinaria LS_PNI 2005 Soluzione di De Rosa Nicola 5 5 Nel punto 1, la tangente ha equazione y = m( x − 1) + con 2 2 m = f ' (1) = (2 x − 2 x ln x) x =1 = 2 per cui la tangente ha equazione y = 2 x + 1 : 2 4) Si consideri la figura seguente che è uno zoom della regione di interesse della figura precedente: www.matematicamente.it 10 Sessione ordinaria LS_PNI 2005 Soluzione di De Rosa Nicola L’area richiesta è 1 1 x2 3x 2 1 1 An = ∫ (3 − 2 ln x ) + 1 − 2 x + dx = ∫ − 2 x + − x 2 ln x dx 2 2 1 2 1 2 n n Ricordando l’integrazione per parti si ha: ∫ (x 2 ) ln x dx = x3 x3 1 x3 x3 +k ln x − ∫ dx = ln x − 3 3 x 3 9 per cui 1 1 x2 3x 2 1 1 An = ∫ (3 − 2 ln x ) + 1 − 2 x + dx = ∫ − 2 x + − x 2 ln x dx = 2 2 1 2 1 2 n n 1 1 x 11x x x x x x3 = − x 2 + − ln x + = − x 2 + − ln x = 2 3 9 1 18 2 3 2 1 3 3 3 3 n n 11 1 11 1 1 1 1 −1+ − + 2 − + 3 ln = 3 18 2 18n 2n 3n n n 1 11 1 1 ln(n) = − + 2 − − 3 9 18n 2n 3n 3 n = 5) Va calcolato il seguente limite: 11 1 1 ln(n) 1 1 1 1 11 ln(n) lim An = lim − + 2 − − = + lim − + 2 − − lim 3 3 3 3 n → +∞ n → +∞ 9 2n 3n 9 n→+∞ 18n 2n n→+∞ 3n 18n n n www.matematicamente.it 11 Sessione ordinaria LS_PNI 2005 Soluzione di De Rosa Nicola 1 1 11 11 1 1 Ora lim − + 2 − = lim − + lim 2 + lim − = 0 essendo i tre 3 3 n → +∞ 2n n→ +∞ 18n n→ +∞ n n→ +∞ 2n n 18n limiti banalmente nulli. Inoltre applicando de l’Hopital si ha per l’altro limite: 1 H ln( ) 1 n lim 3 = lim n 2 = lim 3 = 0 per cui n → +∞ 3n n → +∞ 9n n→+∞ 9n 11 1 1 ln(n) 1 1 1 1 11 ln(n) 1 lim An = lim − + 2 − − = + lim − + 2 − − lim 3 = 3 3 3 n → +∞ n → +∞ 9 2n 3n 9 n→ +∞ 18n 2n n→+∞ 3n 9 18n n n Questo risultato lo si interpreta geometricamente col fatto che se n → +∞ la retta x = 1 n tende all’asse delle ordinate, per cui A∞ rappresenta l’area compresa tra il grafico della 5 funzione, l’asse delle ordinate e la sua tangente inflessionale in 1, . 2 www.matematicamente.it 12 Sessione ordinaria LS_PNI 2005 www.matematicamente.it Soluzione di De Rosa Nicola 13 Sessione ordinaria LS_PNI 2005 www.matematicamente.it Soluzione di De Rosa Nicola 14 Sessione ordinaria LS_PNI 2005 Soluzione di De Rosa Nicola Soluzione 1) Si consideri la figura seguente: L’angolo in Ĉ = 36° essendo la decima parte dell’angolo piatto, mentre il lato AB del triangolo ABC è evidentemente il lato del decagono inscritto, mentre AH è la bisettrice riferita al lato BC. In questo modo si ha: HAˆ B = HAˆ C = 36° ⇒ AH = HC , ABˆ H = AHˆ B = 72° ⇒ HA = AB . In questo modo il triangolo AHB risulta essere simile al triangolo di partenza ABC per cui vale la seguente uguaglianza: CH HB CB − CH = = CB AB CH Ora detto CH = HA = AB = x l’uguaglianza si riscrive: x r−x −1 ± 5 = ⇒ x 2 + rx − r 2 = 0 ⇒ x = r r x 2 www.matematicamente.it 15 Sessione ordinaria LS_PNI 2005 Soluzione di De Rosa Nicola di cui la soluzione accettabile è x = r −1 + 5 essendo CH = HA = AB = x il lato del 2 decagono e quindi una quantità strettamente positiva. Per cui, ricordando che −1 + 5 è 2 la sezione aurea dell’unità, si ha che il lato del decagono è sezione aurea del raggio. Ora per il teorema dei seni applicato al triangolo AHB si ha: AB HB AB sin(72°) 2 sin(36°) cos(36°) = ⇒ = = = 2 cos(36°) ⇒ HB sin(36°) sin(72°) sin(36°) sin(36°) AB AB AB = = = cos(36°) = 2 HB 2(CB − CH ) 2(CB − AB ) −1+ 5 5 −1 3 + 5 5 −1 5 +1 2 = = = 8 4 −1+ 5 2 3 − 5 2r 1 − 2 r ( ) ( )( 2 5 +1 6+2 5 1 = 1− Ora sin(36°) = 1 − cos (36°) = 1 − 16 = 4 10 − 2 5 mentre 4 2 2 5 +1 AB sin(36°) sin(18°) = cos(72°) = 1 − sin (72°) = 1 − = 1 − HB 2 2 3 + 5 5 − 5 10 + 2 5 = 1− 1 − = 16 2 8 2 5− 5 8 = 6−2 5 5 −1 = 16 4 2) Affinché due curve f ( x ), g ( x ) siano tangenti nel medesimo punto di ascissa x0 deve aversi che f ( x 0 ) = g ( x0 ) f ' ( x0 ) = g ' ( x0 ) La prima condizione sin( x0 ) = 1 ⇒ x0 = π 2 per le curve f ( x) = x sin( x ), g ( x) = x + 2kπ , mentre la seconda impone www.matematicamente.it comporta sin( x0 ) + x0 cos( x0 ) = 1 , 16 ) Sessione ordinaria LS_PNI 2005 Soluzione di De Rosa Nicola equazione quest’ultima soddisfatta da x0 = π 2 + 2kπ . Ecco per cui è stato dimostrato che le due curve f ( x) = x sin( x), g ( x) = x sono tangenti quando sin( x) = 1 . Analogamente il discorso vale per f ( x) = x sin( x), g ( x ) = − x per le quali la prima condizione impone sin( x0 ) = −1 ⇒ x0 = 3π + 2kπ , 2 mentre la seconda sin( x0 ) + x0 cos( x0 ) = −1 , equazione quest’ultima soddisfatta da x0 = impone 3π + 2kπ . Ecco 2 per cui è stato dimostrato che le due curve f ( x) = x sin( x), g ( x ) = − x sono tangenti quando sin( x) = −1 . 3) Nella teoria delle trasformazioni geometriche, una traslazione corrisponde alla composizione σ o φ di due simmetrie assiali , φ con asse r e σ con asse s . Inoltre se la composizione è una traslazione si ha: I due assi, r , s sono paralleli; r I due assi, r, s sono perpendicolari al vettore v di traslazione; r La distanza tra i due assi è la metà del modulo del vettore v ; r Il vettore v è diretto da r verso s . r r Il vettore v di traslazione è pari a v = r perpendicolare al vettore v = ( ) ( ) 5 ,− 5 , per cui la piu’ immediata retta 5 ,− 5 non è altro che la bisettrice del primo e terzo quadrante, cioè r : y = x per cui la prima trasformazione è: x' = y y' = x φ : www.matematicamente.it 17 Sessione ordinaria LS_PNI 2005 Soluzione di De Rosa Nicola Ora una retta s parallela alla retta r : y = x e che ha distanza da essa pari a d= 5 1 r 1 1 5 2 2 ed ha equazione v = vx + v y = 10 , passa per il punto ,− 2 2 2 2 2 s : y = x − 5 . Ora dobbiamo determinare la trasformazione σ . Per fare ciò dobbiamo ricordare che dato un generico punto P( x, y ) ed il suo simmetrico P' ( x' , y ' ) rispetto a σ , la retta PP’ è perpendicolare ad s : y = x − 5 per cui dobbiamo imporre che y '− y = −1 ⇒ y '− y + x'− x = 0 e che il punto medio del segmento PP’ x'− x appartenga alla retta s : y = x − 5 cioè y '+ y x'+ x = − 5 ⇒ y '+ y − ( x'+ x ) = −2 5 . Per 2 2 cui dal sistema y '− y + ( x'− x ) = 0 y '+ y − ( x'+ x ) = −2 5 ricaviamo, sottraendo l’una dall’altra e poi sostituendo: x' = x + y − y ' = y + 5 y ' = x − 5 σ : Per cui la trasformazione completa diretta fornisce: φ σ σ o φ : P ( x, y ) → P ' ( x ' , y ' ) → P ' ' ( x ' ' , y ' ' ) x' = y σ x' ' = y '+ 5 = x + 5 → y ' = x y ' ' = x'− 5 = y − 5 σ oφ : Che corrisponde alla trasformazione originaria. La trasformazione inversa comporta: σ φ φ o σ : P ( x, y ) → P ' ( x ' , y ' ) → P ' ' ( x ' ' , y ' ' ) x' = y + 5 σ x' ' = y ' = x − 5 → y ' = x − 5 y ' ' = x' = y + 5 φ oσ : ( r con vettore di traslazione v = − 5 , 5 www.matematicamente.it ) 18 Sessione ordinaria LS_PNI 2005 Soluzione di De Rosa Nicola 4) Il cilindro circolare retto della figura sottostante ha raggio di base x > 0 ed altezza h > 0 . La sua superficie totale sarà allora AT = Abasi + Alaterale = 2πx 2 + 2πhx Inoltre per ipotesi V = π hx 2 da cui h = V per cui πx 2 AT = 2πx 2 + 2πhx = 2πx 2 + 2V x L’obiettivo è ora di minimizzare l’area totale, per cui si calcolano le derivate: ( ) 2V 2 2πx 3 − V V = > 0 ⇒ πx 3 − V > 0 ⇒ x > 3 2 2 2π x x 4V AT'' = 4π + 3 x V = 8π > 0 AT'' 3 2π AT' = 4πx − www.matematicamente.it 19 Sessione ordinaria LS_PNI 2005 Soluzione di De Rosa Nicola per cui il minimo dell’area totale lo si raggiunge quando V h= 2 = πx V V π 2π 2 3 = VV − 2 3 2 2 23π 3 π x=3 V 2π da cui 1 V V 3 = 2 = 2 x . Quindi il minimo dell’area = 23 2π 2π totale lo si ha quando l’altezza è pari al diametro di base e quindi quando il cilindro retto risulta equilatero. Inoltre utilizzando i dati presenti si ha V = 0.4l ≅ 400cm 3 da cui V 200 =3 ≅ 4cm 2π π h = 2 x ≅ 8cm x=3 5) Il numero di Nepero, come π , è un numero trascendente irrazionale cioè non è soluzione di una equazione polinomiale a coefficienti razionali. Se a Nepero è attribuita la scoperta del numero e, ad Eulero va il merito di averlo approfondito e reso popolare. Fu Eulero per primo ad indicarlo con la lettera "e" ed a calcolarlo fino alla 13ª cifra decimale: 2.7182818284590. Le definizioni del numero di Nepero possono essere molteplici. Ne evidenzieremo tre. La prima si basa sul concetto di limite , per cui il numero di Nepero non è altro che n 1 lim 1 + = e . n→ +∞ n La seconda sfrutta l’espansione in serie di Taylor della funzione esponenziale per cui un'ulteriore definizione potrebbe essere fornita dalla somma della seguente serie convergente: +∞ 1 1 1 1 1 = + + + + LL 0! 1! 2! 3! n = 0 n! e=∑ Un modo alternativo (non standard) di definire e coinvolge le equazioni differenziali: il numero di Nepero si può definire come il valore in x = 1 della funzione f(x) soluzione unica del problema di Cauchy dato dall'equazione differenziale f ' ( x) = f ( x) con condizioni iniziali f(0) = 1 e risolvibile semplicemente attraverso la separazione delle variabili come mostreremo a breve. Il problema di Cauchy è www.matematicamente.it 20 Sessione ordinaria LS_PNI 2005 Soluzione di De Rosa Nicola f ' ( x ) = f ( x) f ( 0) = 1 che sotto alcune ipotesi, si dimostra fornire un’unica soluzione. Per calcolarla basta ricordare le equazioni differenziali a variabili separabili: infatti l’equazione differenziale f ' ( x) = f ( x) , supponendo f ( x ) ≠ 0 si può riscrivere come: f ' (x ) =1 f (x ) Ed integrando ambo i membri in dx si ricava: f ' (x ) ∫ f (x ) dx = ∫ dx cioè ln f (x ) = x + k Quindi il problema iniziale diventa: ln f ( x ) = x + k f ( 0) = 1 Dalla prima, per x=0, si ricava ln f (0 ) = k e ricordando che la condizione iniziale impone f (0) = 1 , allora si ricava k = ln 1 = 0 , per cui infine si ricava: ln f ( x ) = x → f ( x ) = e x → f ( x ) = ± e x In cui va scartata la soluzione f ( x ) = −e x perché non soddisfa la condizione iniziale. In conclusione la soluzione esiste, è unica ed è l’autofunzione f ( x ) = e x che valutata in x = 1 fornisce il numero di Nepero. Il problema di Cauchy sopra svolto torna utile anche perché evidenzia come la funzione f ( x ) = e x abbia derivata coincidente con essa stessa (ecco per cui è chiamata autofunzione), per cui a questo punto avremmo risposto anche alla seconda domanda posta dal quesito. Un ulteriore modo per dimostrare ciò è applicare la definizione e quindi effettuare il limite del rapporto incrementale: f ( x + h) − f ( x ) f ( x + h) − f ( x ) e x+h − e x f ' ( x) = lim = lim = lim = h →0 h→0 h →0 x+h−x h h ex eh −1 eh −1 lim = e x lim = ex h→0 h → 0 h h ( ) www.matematicamente.it ( ) 21 Sessione ordinaria LS_PNI 2005 dal momento che lim h→0 (e h Soluzione di De Rosa Nicola − 1) = 1 per il limite fondamentale. h Un modo per calcolare il valore è sfruttare una delle sue definizioni, ad esempio quella n 1 come limite di successione lim 1 + = e . In tal caso si può notare come già per n → +∞ n n=5000 si ottiene un’approssimazione con le prime tre cifre decimali corrette. 6) Poiché le due rette si corrispondono secondo una omotetia di centro l’origine, allora l’equazione dell’omotetia è x' = ax y ' = ay σ : e la sua inversa sarà: x = −1 σ : y = x' a y' a Sostituendo entrambe le equazioni della trasformazione σ −1 nell’equazione della retta y = 2 x + 1 si ricava la retta y' x' = 2 + 1 ⇔ y ' = 2 x'+ a . Tale retta corrisponde alla a a retta y = 2 x − 4 se e solo se a = −4 per cui x' = −4 x y ' = −4 y σ : e la sua inversa sarà: x' x=− 4 σ −1 : y = − y' 4 7) Matematicamente il fattoriale è definito in maniera ricorsiva e cioè: n(n − 1)! n ≥ 1 n!= n=0 1 www.matematicamente.it 22 Sessione ordinaria LS_PNI 2005 Soluzione di De Rosa Nicola Nel calcolo combinatorio e probabilistico il simbolo n! indica il numero di permutazioni che si possono fare con n oggetti. Ad esempio se volessimo conoscere quante parole è possibile comporre con n lettere prese a caso, allora il numero di tali parole sarà n!= n(n − 1 = (n − 2)(n − 3) KK * 2 *1 . Prendiamo a tal proposito la parola TRE e vediamo quante altre parole si ricavano permutando le lettere T, R ed E: si hanno le seguenti parole: TRE,TER,RTE,RET,ETR,ERT cioè si hanno 6 parole come previsto dal fattoriale 3!=3*2*1=6. Il legame col coefficiente binomiale viene fuori della potenza n-esima del binomio di Newton (a + b )n = ∑ a k b n−k k n n k =0 n n! è il cosiddetto coefficiente binomiale. dove = k k!(n − k )! n n! in termini probabilistici indica il numero di scelte che si Il simbolo = k k!(n − k )! possono fare con k oggetti a partire dagli n totali. Ad esempio se lanciamo 5 volte una moneta non truccata e vogliamo sapere quante volte escono tre teste, utilizzando il coefficiente binomiale si ricava che tre teste escono un numero di volte pari a 5 5! 5! 120 = = = = 10 3 3!(5 − 3)! (3!)(2!) 6 * 2 Infatti le possibili combinazioni di 3 teste sui 5 lanci in totale sono: TTTCC, TTCTC, TTCCT, TCTCT, TCTTC, TCCTT, CTTTC, CTTCT, CTCTT, CCTTT. Per cui la probabilità che escono tre teste in 5 lanci sarà, sfruttando la distribuzione binomiale ed essendo la probabilità di uscire testa pari a quella di uscire croce e pari ad 1 P(C ) = P(T ) = visto che la moneta è non truccata: 2 2 3 5 1 1 10 5 P(3 TESTE ) = = = 32 16 3 2 2 Probabilità che potevamo calcolare anche rapportando i casi favorevoli (10) sui casi totali ( 2 5 = 32) . 23 www.matematicamente.it Sessione ordinaria LS_PNI 2005 Soluzione di De Rosa Nicola 8) Bisogna innanzitutto esplicitare la curva come y = f (x) . 1 1 Da x = e t + 2 deriva e t = x − 2 ⇒ e −t = per cui si ricava y = +3. x−2 x−2 Il punto di tangenza è P = (3,4) e la tangente in esso è y = m( x − 3) + 4 con 1 m = y ' (3) = − 2 (x − 2) 9) = −1 per cui la tangente è y = −( x − 3) + 4 = − x + 7 x =3 Lanciando due dadi il risultato 10 lo si ottiene 3 volte su 36, in corrispondenza di entrambe le facce 5 e di una faccia 4 e l’altra 6 e viceversa, per cui Pr{somma 10} = 3 1 = . 36 12 In sei lanci la probabilità di ottenere due 10 la si ricava attraverso l’utilizzo della variabile aleatoria binomiale per cui 2 4 2 4 6 1 11 6! 1 11 114 Pr{2 volte somma 10 in 6 lanci} = = = 15 6 ≈ 0.0735 2!4! 12 12 12 2 12 12 Infine Pr{almeno 2 volte somma 10 in 6 lanci} = = 1 − Pr{ 0 volte somma 10 in 6 lanci} − Pr{1 volte somma 10 in 6 lanci} = 0 6 1 5 6 6 1 11 6 1 11 115 11 = 1 − − = 1 − − 6 6 ≈ 0.0831 12 12 0 12 12 1 12 12 10) Indichiamo con m = 30 l’età media della popolazione. Ora il 40% della popolazione ha un’età x ≥ 60 anni, per cui il restante 60% ha un’età y < 60 anni. Studiamo prima il caso in cui il 40% della popolazione ha un’età x = 60 anni . In tal caso n ricordando che l’età media m = ∑ p i xi in termini matematici ciò lo si spiega attraverso i =1 la seguente equazione: 0.4 x + 0.6 y = m = 30 ⇒ 0.6 y = 30 − 0.4 * 60 = 30 − 24 = 6 ⇒ 0.6 y = 6 ⇒ y = 10 www.matematicamente.it 24 Sessione ordinaria LS_PNI 2005 Soluzione di De Rosa Nicola Quindi se il 40% della popolazione ha un’età x = 60 anni ed il rimanente 60% ha 10 anni, allora l’età media è 30 anni. Studiamo ora il caso in cui il 40% della popolazione ha un’età x ≥ 60 anni In tal caso bisogna imporre il sistema seguente: 150 − 2 x >0 150 − 2 x y= 3 0 . 4 x + 0 . 6 y = 30 x < 75 3 150 − 2 x ⇒ x ≥ 60 ⇒ < 60 ⇒ x > −15 ⇔ 60 ≤ x < 75 x ≥ 60 3 0 < y < 60 0 < y < 60 x ≥ 60 x ≥ 60 Quindi in conclusione se 40% della popolazione ha un’età x ≥ 60 anni, per avere un’età media di 30 anni, tale età non può superare i 75 anni, cioè 60 ≤ x < 75 . www.matematicamente.it 25