L`analisi sensoriale quale strumento strategico e tattico nella vendita
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L`analisi sensoriale quale strumento strategico e tattico nella vendita
ANALISI SENSORIALE L’analisi sensoriale quale strumento strategico e tattico nella vendita del vino Analisi sensoriale o sensorialità nella vendita del vino? La sensorialità si utilizza da sempre: il vino è uno dei prodotti con il più elevato coinvolgimento del canale cinestesico (olfatto, tatto e gusto) e quindi che meglio si presta per essere impiegato come medium nell’argomentazione di vendita. Ma il mondo sta cambiando, alcune tecniche sulla didattica del vino devono essere adeguate e l’innovazione sensoriale prospetta nuovi e interessanti applicativi. Si tratta di cambiare prospettiva: la centralità passa da chi è dotato del sapere a chi vuole imparare (non sono più io che ti dico che devi sentire la rosa bulgara cresciuta sulla riva destra del Danubio, ma, molto semplicemente, io ti fornisco gli strumenti e tu mi dici quello che senti), dal prodotto vino con i suoi connotati tecnici all’emozione che questo fornisce, dalla prassi al rito. Ecco perché si parla di analisi sensoriale nella vendita e non semplicemente di sensorialità. Attori e livelli di pensiero La cosa assume un aspetto più chiaro se tentiamo un’analisi, basata sui livelli di pensiero propri della programmazione neurolinguistica, dei tre attori del mercato: produttore, intermediario e consumatore. I livelli di pensiero sono cinque e si dispongono secondo una scala gerarchica in cui il livello superiore condiziona quelli inferiori: ● Identità: risponde al “chi” e definisce in pratica la missione, nel rispetto della famosa massima che se uno si sente un martello tutto il mondo diventa un chiodo; ● Convinzioni: risponde alla domanda “perché” e in pratica determina i valori in cui si crede. Per esempio: se un produttore pensa che il suo valore stia nella sua storia tenderà a usare quello in ogni caso, indipendentemente dai valori che gli vengono attribuiti o che sono richiesti dall’ambiente; ● Capacità: risponde alla domanda “come”, ed è l’insieme delle strategie e delle mappe mentali che poi determinano i comportamenti; ● Comportamenti: risponde alla domanda “cosa” ed è l’insieme delle azioni che vengono messe in atto nei confronti dell’ambiente; ● Ambiente: rappresenta quanto ci circonda, il terreno sul quale operiamo con le relative opportunità e minacce e risponde alle domande “dove e quando”. L’ASSAGGIO 20 - INVERNO 2007 7 ANALISI SENSORIALE Limitandoci ad alcuni aspetti inerenti al nostro discorso e lavorando su scale bipolari possiamo in qualche modo distribuire su di esse ciascuno dei tre attori per i cinque livelli di pensiero. Per esempio, a livello di identità possiamo dire che i produttori di vino oscillano tra due estremi: da una parte gli artisti che nel vino trasferiscono la loro capacità creativa e non si preoccupano di quanto può piacere, agli imprenditori, che in quanto tali sono attenti ai desideri del consumatore in un’ottica di massimizzazione del profitto aziendale. L’ambiente psicologico Oltre ai condizionamenti di carattere economico – sui quali non entriamo perché esulano dalla nostra trattazione – la vendita è da sempre condizionata dall’ambiente psicologico creato dai tre attori. Rifacendoci all’analisi transazionale e a recenti ricerche possiamo dire che, nella generalità, i componenti la nostra società si distinguono per una discreta tendenza alla normazione (tendenza a sostituire il buon senso con regole), sono affetti da una certa diffidenza che li piega verso l’introspezione, hanno forti desideri di godere di maggiori gradi di libertà, di creare e di scoprire, alternano momenti di mirabile adattamento con altri in cui si ribellano vivendo decisi conflitti anche interiori. In tutto ciò non sono rari i casi in cui, anziché fare scelte ragionate, si affidano a quello che ritengono “giusto” o all’istinto tipico dell’infanzia. Le tendenze sensoriali La vendita di un prodotto a elevato valore cinestesico non può non tenere in considera- 8 L’ASSAGGIO 20 - INVERNO 2007 Produttore Livello di pensiero Polarità di scala Identità Artista Imprenditore Convinzioni (valori) Divento famoso Divento ricco Capacità Fare un grande vino Fare un vino che piace Comportamenti Attendo che i critici mi scoprano Mi cerco un mercato Ambiente L’azienda Il mondo Intermediario Livello di pensiero Identità Convinzioni (valori) Capacità Comportamenti Ambiente Polarità di scala Persuasore Consulente Attore Tecnico Fare ordini Fare affari Iperattività Attività creativa Tematico Multisensoriale Consumatore Livello di pensiero Polarità di scala Identità Spettatore Giocatore Convinzioni (valori) Utente Esperto Capacità Ottimizzare la spesa Ottenere valore aggiunto Comportamenti Orientamento al prezzo Orientamento alla soddisfazione Ambiente Consueto Innovativo zione le tendenze sensoriali del momento che possiamo riassumere nei seguenti dieci punti: 1. Crescita degli scolarizzati del gusto 2. Crescita del movimento critico del gusto 3. Declino delle differenze di genere 4. Ricerca dell’esperienza sensoriale perduta 5. Ritorno agli aromi autentici (3P) 6. Universalizzazione del floreale 7. Declino dei fruttato 8. Contaminazioni culturali 9. Ricerca della morbidezza 10. Ricerca della coerenza sensoriale Queste dieci tendenze mettono in evidenza quanto sia importante che l’analisi sensoriale venga impiegata con opportuni metodi nelle transazioni che riguardano il vino. ANALISI SENSORIALE Obiettivi e metodi per l’impiego dell’analisi sensoriale nella vendita Interrogare il consumatore: obiettivi In passato l’interrogazione del consumatore aveva quale unica finalità la sua conoscenza (identità, convinzioni ecc.) e, quando un prodotto veniva sottoposto a test, la domanda primaria – e non di rado esclusiva – era di conoscere la sua accettabilità o il livello di piacevolezza nei confronti di altri prodotti. Oggi siamo nella condizione in cui tutte queste cose non hanno perso di valore, ma a esse se ne aggiungono di altrettanto importanti: interrogare è il miglior modo per coinvolgere, per trasformare l’utente finale da spettatore ad attore: giusto quello che desidera. I nuovi test sono quindi strutturati sulla base degli obiettivi che andremo di seguito a illustrare. Conoscere il consumatore e come si relaziona con il prodotto Molte volte la stessa semantica che si usa per descrivere il mercato devia il nostro pensiero portando a pensare al consumatore come una massa indifferenziata di individui. Invece mai come nella nostra epoca ci troviamo di fronte a una specificità dei bisogni e degli stili di pensiero che non solo variano da individuo a individuo, ma anche all’interno della stessa persona, sulla base del momento che sta vivendo. I cluster dei consumatori non solo sono sempre più piccoli, ma sono diversi in funzione di una lunga serie di variabili. Diventa quindi fondamentale comprendere come i consumatori si distribuiscono in funzione di: • caratteristiche sociodemografiche • sistema di valori attribuiti al prodotto • percorsi narrativi preferiti • modalità di acquisto • modalità di consumo Logicamente anche i moderni test sui consumatori devono rispondere alle domande riguardanti: • il livello di edonismo intrinseco, vale a dire quello dipendente dalle caratteristiche sensoriali del prodotto valutato alla cieca; • il livello di edonismo complessivo, quello manifestato quando il consumatore è a conoscenza della marca, della denominazione e subisce l’influenza della confezione. Informare Venditori, intermediari, opinion leader e comunicatori hanno necessità di avere prove sulla qualità del prodotto e di disporre di misurazioni oggettive della medesima. Quindi dai test sui consumatori ben condotti si ottiene materiale davvero prezioso in grado di dare garanzie di qualità, dimostrare che l’azienda è orientata al mercato, suggerire le migliori modalità di vendita. Animare Elevare, con i dovuti modi, il consumatore al rango di giudice è sempre il modo migliore per coinvolgerlo. Per questo i test innovativi sui consumatori sono sempre più impiegati L’ASSAGGIO 20 - INVERNO 2007 9 ANALISI SENSORIALE per animare stand singoli e collettivi in fiere e manifestazioni, in eventi di comunicazione, in enoteche, in punti vendita della gdo e persino nelle visite in azienda. Da notare che l’Italia del vino ha enormi risorse inutilizzate per ottenere informazioni dal consumatore congiuntamente a una promozione qualificata: le enoteche pubbliche e tutti gli eventi che vengono svolti in cui il vino si fa assaggiare. Individuare le tendenze di gusto è quindi un obiettivo primario dei test sui consumatori, per conoscere quali vitigni mettere a dimora, come allevarli e coltivarli, come progettare la cantina e come condurla. L’innovazione saggia passa attraverso la conoscenza del futuro, per quanto questa sia possibile. Promuovere Tra i metodi più innovativi per interrogare il consumatore si annovera Stratus Tasting che, in dieci anni in cui è stato continuamente perfezionato, ha consentito di creare una banca dati di oltre 130.000 mila test, di cui oltre 20.000 riguardanti i vini. Il principio innovativo si basa sulla scelta casuale del campione di consumatori, l’indagine fine su ogni giudice con descrizione del campione in fase di elaborazione dei dati. Il test vanta un motore statistico raffinato ed è stato validato con decine di pubblicazioni scientifiche. Ma a generane il successo è soprattutto la sua capacità di dare una conoscenza profonda dei cluster di consumo, consentire di creare una informazione efficace per l’azienda, animare eventi, contribuire a una promozione efficace e individuare le tendenze di gusto. Avete mai provato a interrogare un consumatore appena dopo che, in una fiera, ha assaggiato una serie di vini per verificare se si ricorda il produttore e le relative caratteristiche sensoriali? Se l’avete fatto avrete notato che la memorizzazione è stata pressoché nulla, quindi l‘incidenza dell’evento sulle sue abitudini di acquisto sarà esclusivamente legata alla gratitudine per la bevuta offerta. Quando invece viene coinvolto a livello di giudice e, quindi, deve identificarsi, meditare e dare una valutazione, la memorizzazione è molto forte. E questa è direttamente correlata all’efficacia della promozione. I moderni test sui consumatori puntano quindi a promuovere il prodotto, l’azienda con la sua filosofia e il territorio, quando sono proposti da organismi collettivi, quali i consorzi. Individuare le tendenze di gusto Su cosa si è basata finora l’innovazione tecnologica nel comparto del vino? Essenzialmente sull’osservazione epidermica dei mercati, qualche volta su quanto dice la critica enologica, quasi sempre sull’emulazione. Risultato? Grandi affari per l’impiantistica enologica, investimenti in attrezzature su periodi di ammortamento molto corti. Per non parlare poi delle scelte e dei relativi investimenti nel settore viticolo. 10 L’ASSAGGIO 20 - INVERNO 2007 Interrogare il consumatore: metodi innovativi ANALISI SENSORIALE Innovazione ed efficacia nella comunicazione: obiettivi La comunicazione del vino negli ultimi anni è aumentata in modo esponenziale ma, come è stato messo in evidenza da recenti ricerche, non mancano casi in cui è obsoleta, retorica, ermetica e persino controproducente. La sua innovazione passa, anche se non solo, attraverso l’analisi sensoriale che consente di dare prova della garanzia del mantenimento degli standard qualitativi e dichiarare quello che effettivamente può essere percepito attraverso format inediti. La garanzia della qualità percepita Rendere in modo oggettivo e sensorialmente apprezzabile il volto di un vino nelle sue componenti oggettive e affettive è un atto di grande onestà che viene premiato inconsciamente dal consumatore, lo fidelizza e fa crescere l’immagine dell’azienda. Produrre supporti di vendita innovativi A ben vedere i supporti di vendita più utilizzati dal mondo del vino, sia su supporto cartaceo (ancora in maggioranza), sia magnetico, seguono una scaletta molto classica: descrizione dell’azienda con l’accento sui valori che desidera comunicare e il repertorio dei prodotti offerti, molte volte con foto e descrizioni generiche, lapidarie o poetiche che siano. Questo per i cataloghi, ma non molto diverso è per le etichette e per la pubblicità. In poche parole, mentre sotto il profilo della grafica la comunicazione del vino ha fatto passi da gigante, sotto quello dei contenuti si è cristallizzata su un cliché coniato decenni or sono. L’esigenza non è di innovare per fare cose nuove, ma di rivedere la comunicazione secondo i nuovi modelli della programmazione neurolinguistica, della semiotica e dell’analisi sensoriale per fare sì che il consumatore rispecchi nel prodotto il sé desiderato e trovi un riscontro sensorialmente percepibile in quello che legge. Il migliore supporto di vendita, quando utilizzato con sapienza e saggezza è senza dubbio il vino, ma per ora fermiamo l’attenzione su quello che l’accompagna: i venditori hanno necessità di avere supporti capaci di atti- rare l’attenzione, suscitare interesse, stimolare il desiderio e indurre all’azione (ordine) rompendo schemi routinanti e consumati. Solo così possono essere motivati nell’uso dei supporti, altrimenti la consegna di un catalogo diventa un atto rituale, necessario ma non produttivo. Produrre supporti per la comunicazione Le premesse sono tutte contenute nel paragrafo precedente in quanto qualsiasi supporto di vendita è in realtà un supporto alla comunicazione. Qui ci riferiamo più propriamente a quanto viene veicolato in forma diretta al cliente o ai media. Molte aziende oggi fanno direct marketing e migliaia si sono dotate di un ufficio stampa che, attraverso la posta elettronica, inonda i giornalisti di comunicati. Senza contare la comunicazione su web, a volte anche con forme abbastanza sofisticate come i blog. Ebbene, per fare sì che tutto questo sia redditizio occorrono contenuti interessanti per aumentare la visibilità dell’azienda e del prodotto, nonché l’attenzione dei media, mantenere vivo il rapporto con i comunicatori e migliorare l’immagine dell’azienda. L’ASSAGGIO 20 - INVERNO 2007 11 ANALISI SENSORIALE Innovazione ed efficacia nella comunicazione: metodi I metodi per innovare la comunicazione e aumentarne l’efficacia pongono le basi sull’analisi sensoriale classica, sulla programmazione neurolinguistica e sulla semiotica, ma alcuni tengono conto che il vino è anche gioco, ed è un gioco con i sensi. I test innovativi I nuovi metodi di analisi sensoriale di laboratorio, condotti con giudici qualificati, si sono dimostrati molto efficaci per la preparazione di una documentazione idonea alla garanzia della qualità percepita e alla creazione di supporti di vendita e di comunicazione. L’ultimo nato è il Big Sensory Test nelle sue tre declinazioni: • Big Sensory Test Avanzato: lavora su più livelli del percepito e consente di creare dei veri ritratti dei prodotti a più dimensioni; • Big Sensory Test Analogico-Affettivo: poggia le sue basi sulla pnl e sulla semiotica. Consente di valutare il tipo e il livello di emozione prodotta, nonché i valori evocati; • Big Sensory Test Packaging: permette di valutare il percepito della confezione nei suoi elementi e la coerenza della medesima con il percepito sensoriale del prodotto. Il gioco dei sensi Ogni gioco coinvolge la percezione, ma quando si gioca con i sensi, soprattutto con tutti e cinque, il coinvolgimento diventa così intrigante che è difficile rinunciare a cimentarsi. E giocare significa comunicare, con il proprio io da un lato, in una singolare sfida con se stessi, ma anche con compagni di avventura. 12 L’ASSAGGIO 20 - INVERNO 2007 Così, nel corso degli anni, è stato messo a punto il Gioco dei Sensi in cui ognuno, nel caso del vino, può mettere alla prova vista, olfatto, tatto e gusto. Il più intrigante risulta senza dubbio l’olfatto: proprio utilizzando l’analisi sensoriale, che consente di scomporre il profilo olfattivo secondo l’albero degli aromi, è possibile proporre serie di aromi tra i quali scegliere quelli più rappresentativi di un vino e quindi giungere alla sua identificazione. I giochi con il vino Il vino è una cosa seria, per questo consente di giocare. Quanti in bicchiere nero sanno riconoscere un bianco da un rosso? E quanti tra gli eruditi in materia sanno identificare e denominare correttamente, in una serie di cinque vini, i singoli prodotti? Sono solo alcuni esempi in cui, applicando le regole scientifiche dell’analisi sensoriale, si può giungere a determinare in quale misura il riconoscimento è casuale o è davvero frutto della competenza. ANALISI SENSORIALE Formazione e motivazione delle forze vendita: obiettivi Di qualsiasi tipo sia il parco clienti di un venditore al giorno d’oggi, che si tratti di bar, ristoranti, catene, grossisti o importatori, egli si trova in una competizione altissima dovuta a una proposta enorme di prodotto che cerca collocazione sul mercato e alla folla di colleghi che, come lui, cercano acquirenti. Il venditore autorevole L’autorevolezza di un venditore è data dalla differenza di competenza tra lui e il suo interlocutore. Con il fatto che l’acquirente parte avvantaggiato, perché da ogni venditore che lo visita trae qualcosa che va ad aumentare le sue conoscenze. La sensorialità è solo una delle componenti che incidono sulla trattativa, ma in molti casi conoscenze discrete di analisi sensoriale possono fare la differenza, perché aiutano a scoprire l’origine di obiezioni e contestazioni e danno modo di utilizzare un linguaggio più appropriato nell’argomentazione di vendita. Il venditore che non si perde d’animo Ogni venditore che parte per la sua missione ha una serie di argomentazioni che ritiene convincenti, e che immancabilmente gli vengono cassate, una dopo l’altra, dalle obiezioni dei clienti. Il fatto deleterio è che normalmente un venditore si rende poco conto che l’argomentazione cancellata da un cliente potrebbe invece funzionare dal cliente successivo e, senza accorgersene, si trova senza munizioni. La cosa più importante quindi è non lasciare mai un venditore senza opzioni e, in questo, l’analisi sensoriale può dare un apporto considerevole, soprattutto perché il vino ha una forte valenza cinestesica e, quindi, può essere utilizzato come mezzo di comunicazione, facendolo uscire dal ruolo di oggetto del contendere nella trattativa. Il venditore animatore La maggioranza dei venditori non hanno come interlocutore l’utente finale, ma un intemediario che veicola il prodotto al consumatore. Questa posizione consente di realizzare un’operazione che in gergo si chiama co-marketing, vale a dire entrare come partner nel marketing del cliente. Logicamente il maggior vantaggio si ha quando si diventa consulenti di marketing, cosa relativamente facile e molto apprezzata quando il cliente è un ristoratore o un barista. In questo caso si possono organizzare con il pubblico esercente degli eventi nel locale che saranno animati proprio dal venditore. Un poco più difficile, ma non impossibile, è l’intervento sulla gdo. L’ASSAGGIO 20 - INVERNO 2007 13 ANALISI SENSORIALE Formazione e motivazione delle forze vendita: metodi L’ambiente commerciale cambia in fretta, la competizione si fa più forte ed è facile per un venditore trovarsi in uno stato di stanchezza, di rassegnazione: ecco perché formazione e motivazione necessitano di essere visti secondo un percorso e avere una continuità. Corsi per garantire l’autorevolezza Il percorso che in analisi sensoriale porta alla qualificazione dei giudici consente al venditore di essere a conoscenza dei meccanismi della percezione e della descrizione dei vini raggiungendo così due obiettivi: da una parte la capacità di argomentare meglio, di descrivere i vini in modo appropriato e convincente correlando le loro caratteristiche sensoriali alle notizie di produzione, dall’altro comprendere meglio le obiezioni e rispondere in modo esaustivo e tranquillo. I giudici di analisi sensoriale non sono ancora così diffusi, difficilmente un venditore ne troverà molti tra i clienti, e quindi potrà garantirsi una posizione autorevole. Ma c’è di più: l’analisi sensoriale insegna la modestia e la determinazione, qualità fondamentali per chi deve continuamente avere transazioni. Per la motivazione: corsi di interazione sensoriale Sono basati sull’analisi transazionale, la programmazione neurolinguistica e l’analisi sensoriale e insegnano al venditore a parlare attraverso il prodotto. Ma soprattutto sono basilari per portare il venditore a ridurre la sua tensione negativa 14 L’ASSAGGIO 20 - INVERNO 2007 in presenza del cliente, a capire da quale figura sta parlando l’interlocutore e la sorgente di certi suoi atteggiamenti. Gli esercizi pratici che si fanno durante questi corsi aumentano la proprietà di linguaggio dei partecipanti e mettono in risalto i prodotti dell’azienda portandoli ad avere una maggiore sicurezza in quello che vendono. Fare marketing con i cliente: il conduttore sensoriale Quanti sono in grado di interrompere una cena prendendo la parola di fronte a decine di commensali per presentare i prodotti della propria azienda senza sentirsi a disagio, senza dover compiere l’orrendo gesto di picchiare con il coltello sul bicchiere o di alzare la voce? Eppure le cene organizzate in co-marketing con ristoratore, in cui l’azienda offre i vini e una persona per animare la serata, si stanno moltiplicando. Quindi occorrono dei conduttori sensoriali brillanti e tecnicamente corretti. Questi si preparano attraverso appositi corsi in cui la parte teorica basata sulla psicofisiologia, psicolinguistica e tecnica della comunicazione è intercalata dalla parte pratica dove ognuno si fa bravo a fronteggiare qualsiasi evento. Perché le cene sono solo una delle tante occasioni dove il conduttore sensoriale viene chiamato in causa: gli eventi in fiera, la formazione di propri clienti grossisti e le riunioni con buyer della gdo sono in incremento per tutte le aziende che vogliono innovare l’area commerciale. Luigi Odello