MITI OCCIDENTALI Pandora Eva

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MITI OCCIDENTALI Pandora Eva
MITI OCCIDENTALI
PRIME DONNE
Pandora Eva
La secondarietà e la pericolosità del femminile sono raccontati per il pensiero
occidentale dal mito,mito greco e mito ebraico da Esiodo e dalla Bibbia
Pandora ed Eva sono le due “prime donne” del pensiero occidentale
Ecco i loro racconti,i loro miti
Pandora
Il mito greco sull’origine della prima donna, Pandora ,è narrato dal poeta greco
arcaico Esiodo ( fine VIII-VII a.C.) e ci è conservato in doppia versione nei due
poemi a lui attribuiti : Opere e i Giorni (vv.60-105 ); Teogonia (vv. 559-612)
Entrambe le versioni sono state oggetto di molte analisi.
Rimangono sempre interessanti quella di J.P. Vernant in Il Mito greco .Atti del Convegno di
Urbino ,B.Gentili -G.Paione ed. pp.91-106 e quella di P.Pucci nello stesso volume,pp.207209.Volume che rimane anche un fondamentale contributo alla storia della critica del mito nel
‘900.
I due testi esiodei si incastrano a vicenda e comprendono certamente materiale
mitico vario in circolazione nel mediterraneo di lingua greca di VII secolo a.C.
racconti, mythoi,veicolati dalla poesia esametrica più o meno anonima
A questi miti ,racconti, divulgati nella forma sofisticata della metrica dell’esametro,
attingono i poeti ,”coloro che fanno”,poiein significa fare .Coloro che devono
organizzare i racconti circolanti ,i messaggi .
La creazione della Prima Donna avviene in una situazione fluida nella quale esistono
già gli uomini maschi ,”nati dalla terra” ( gegeneis) in rapporto con gli dei ,maschi e
femmine ,nati da regolari unioni sessuali dopo il riordino del cosmo che il mito di
fondazione del mondo greco affida alla separazione di Ouranos ,Cielo ,da Ge ,Terra
Un evento fondante , ottenuto con la castrazione di Ouranos ,Cielo,il principio
maschile ,che doveva essere ridotto
E’ il mito delle origini raccontato da Esiodo in apertura alla Teogonia
In questo contesto la prima donna entra nell’attualità insieme al fuoco da cucina e
fonda la condizione culturale attuale, la dimensione del cotto
Mediatore nel processo della definizione dei territori tra umano e divino è una figura
fondamentale , Prometeo ( non un dio ma un titano essere extraumano “più antico”
diverso dagli dei del pantheon attuale ) si confronta con Zeus il dio più giovane
divenuto il signore degli dei attuali . Prometeo interviene in un nodo di importanza
assoluta come il furto del fuoco tecnico ,seguito dalla pratica della cucina
innestando una serie di conseguenze cruciali.
Prometeo da agli uomini il fuoco trasformatore ,Zeus da agli uomini “la donna”
Pandora “ colei alla quale tutti gli dei diedero un dono “ o “colei che porta tutti i
doni “ Secondo le interpretazioni etimologiche del suo nome proprio Pandora è il
controdono di Zeus per il dono ( falso ,il sacrificio mal ripartito ) che gli uomini
“prometeici “ gli hanno fatto .
Quei doni comprendono anche i mali ,chiusi nella giara ,il pithos,che Pandora ha con
se . Quando toglie il coperchio tutti i mali ,vecchiezza ,malattie di ogni tipo … Non
nel testo di Esiodo ma in un tardo commento al poeta latino Orazio ,anche la morte .
Tutto questo perché gli uomini “prometeici “ offrono a Zeus un sacrificio
cruento”,come abbattimento di un essere vivente,un animale nell’ambito di un rito di
comunicazione altamente significante ,il sacrificio .
In quanto caso il “primo sacrificio” interrompe il tempo sempre diverso del mito
quando il phonos l’uccisione,qualsiasi uccisione di un essere vivente,era un atto
ingiudicabile .Il responsabile era automaticamente espulso dalla comunità
abbandonato nel caos dell’”esterno” come luogo senza regole. Vedi il mito di
fondazione di un’antica festa ateniese,i Buphonia festa dell’uccisione del bove,
ricordato dal neopitagorico Porfirio De Abstinentia 2,10
Il sacrificio degli uomini Prometeici o interrompe una situazione ancora più
fondamentale ,il mondo senza donne e senza il fuoco da cucina.
Il mito esiodeo – come il mito bororo- richiama il passaggio dal crudo al cotto
come annota Claude Levi Strauss “Le cru et le cuit che inaugura la famosa serie
Mythologiques nel 1964 .
Il fuoco permette la cucina,la trasformazione e l’inganno. la cucina e la donna Gli
uomini mangiano la carne arrostita alla brace e offrono agli dei il fumo e il grasso ma
Zeus non ci sta ericambia.
“Zeus costruisce un male per gli uomini al posto del fuoco” ( Teogonia, 570)
Proposta come primo automa,prima statua animata ,Prima Donna vestita ed
ingioiellata dalle dee , la Prima donna rimane i punto nodale della nuova realtà
culturale entra come rispota ad una cena non gradita
Zeus ricorre al dio artigiano Hephaistos :la “prima donna “,l’antenata della “razza”
delle donne “.un’immagine ,una prima finzione – e non insistiamo sul tema che ci
porterebbe lontano.
“ Il famoso Ambidestro, (Hephaistos) modellò con la terra una sembianza di
fanciulla pudica (parthenos aidoie) secondo la volontà del figlio di Kronos.
La dea Athena la vestì ,la ornò con un abito argenteo ,l’avvolse con le sue mani in
un velo trapunto meraviglia a vedersi e le strinse la cintura. Ancora Pallade
Athena mise sul suo capo ghirlande di fiori appena sbocciati e una corona d’oro
creata dal famoso Ambidestro per compiacere il padre Zeus.In essa aveva inciso
molti artifizi ( daidala polla),la maggior parte delle creature che la terra e il mare
nutre con tanta abilità da renderle simili ad esseri viventi dotati di voce. Quando
ebbe fatto questo bel male al posto di un bene, la condusse fuori tra gli dei e gli
uomini,compiaciuta degli ornamenti che le aveva donato Athena dagli occhi
lucenti ,figlia di un padre possente.Come la viderodei immortali e uomini mortali
furono presi da meravigliato stupore dinanzi all’ abile inganno (dolon )
inevitabile(amechanon) per l’umanità. Da lei discende la razza delle donne
femmine ,da lei viene il funesto genere ( genos) e le tribù delle donne che vivono in
mezzo ai maschi mortali per portare loro sciagura ,mai compagne nella dolorosa
indigenza ma solo nella sazieta” ( Teogonia 579-590 (
Segue l’enigmatica informazione sulla società delle api. Le donne sono paragonate ai
fuchi,i maschi delle api,inerti ed inutili se si tiene conto che le api secondo la
tradizione greca accettata da Aristotele ,si riproducono in modo extrasessuale.
La versione del mito nelle’altra opera attribuita ad Esiodo è abbastanza simile .
“Le Opere e i Giorni” ( v.55 ss):
“Figlio di Iapetos ,più astuto di tutti,tu gioisci per avermi ingannato e rubato il
fuoco ma tutto ciò sarà grave danno per te e per gli uomini di domani .Darò agli
uomini come prezzo per il fuoco un male del quale gioiranno amando la loro stessa
rovina”
L’enunciato di Zeus qui è accompagnato da una forte risata che richiama in modo
esplicito il valore di comunicazione extralinguistica del riso evidenziata in molti
contesti dalla comparazione storico-antropologica.
Seguono le istruzioni all’artigiano Hephaistos su
“come fabbricare con terra e acqua un qualche cosa mettendovi dentro voce e forza
di un essere umano in gentile immagine di fanciulla simile per aspetto alle dee
immortali”.
Sino a quel momento il femminile esisteva solo a livello “divino”nella situazione
“altra “ delle dee,versione femminile degli dei maschi .
Molto della storia del femminile variamente immaginato nel pensiero occidentale
trova fondamento proprio nei racconti,miti, di Esiodo.
Per un’analisi in chiave semeiotica del mito nella Teogonia vedi P. Mason Third Person \second
sex.Pattern of sexual asymmetry in the Theogony of Hesiod ,in I.Blok-P.Mason ed. Sexual
Asymmetry ,Amsterdam 1987 ,pp 147-168).
Pandora trascina dietro sé il concetto di “estraneità” della razza delle donne ,del
genere femminile nel suo complesso. Una estraneità -irrilevanza -che il pensiero
greco ratifica esplicitamente anche attraverso il suo filosofo centrale Aristotele che
nega su base “fisiologica “la partecipazione del femminile alla generazione !
L’estraneità segnala qualche cosa di diverso dall’“impurità ” che troviamo nel
filone giudaico-islamico . Qualche cosa di diverso anche rispetto il giudizio di
colpevolezza che coinvolge il femminile nella sfera dell’errore ,del “peccato”
nella prospettiva dell’ etica giudaico cristiana dove la prima donna Eva è
condannata per aver portato il male nel mondo .
Gli uomini greci devono coabitare con una razza diversa per l’obbligo della
riproduzione ,anche se possono sognare ,come Ippolito,eroe dell’omonima tragedia
di Euripide, di poter riprodursi in maniera autonoma
(Sul tema vedi I.Chirassi Colombo Giochi dell’immaginario greco in M.Sbisa cur.
I figli della scienza , Milano 1985 pp. 111-128
Sulla sostanziale diversità, non piena umanità del genere femminile è costruita una
celebre satira attribuita al poeta Semonide di Amorgos ,piccola isola delle Sporadi a
sud est di Naxos ,vissuto probabilmente nel VII a.C.
Divise in dieci categorie le donne nel loro insieme possono essere rappresentate per
analogia da sette animali dei quali ripropongono i vizi : scrofa ,volpe,cagna ,asina
faina, cavalla,scimmia. Agli animali si aggiungono due elementi, la terra e il mare,ed
un insetto,l’ape.
L’ape ,ritenuta asessuata ,è legata alla sfera della dea Demeter che per aver donato il
l’agricoltura cerealiera è la dea “contemporanea” per eccellenza dea del “pane
bianco” ,la dea “democratica “colei che permette la distribuzione egalitaria del
cibo,una pagnotta uguale per ciascuno . Distribuzione impossibile se si tratta di
dividere un corpo “ sacrificato” per essere mangiato .Rimandiamo ad altro luogo
l’approfondimento e le informazioni sul tema !
Per Demeter vedi I.Chirassi Colombo Biografia di una dea in Demetra la divinità ,i santuari , il
culto ,la leggenda Atti del convegno internazionale Enna 2001 , Pisa Roma 2008
Le sacerdotesse di Demeter sono dette melissai ,Api .
L’ape fornisce l’unico modello per la donna buona compagna per un uomo.
L’uomo che ottiene ( la donna ape ) è fortunato perché solo su di lei non si
posa biasimo.
Segue un ritratto di donna moglie virtuosa ,significante per la costruzione maschile
di una morale matrimoniale adatta ad un certo tipo di società strutturata sulla
famiglia nucleare e la proprietà privata.
La donna ape “fa prosperare la sua proprietà ,l’accudisce ed invecchia con un
uomo che l’ama e che lei ama , madre di una bella famiglia . Essa emerge tra tutte
le donne ed una bellezza divina l’adorna. Non trova piacere nel sedere in mezzo
alle donne che chiaccherano raccontando storie d’amore .Donne come lei sono le
migliori che Zeus ha concesso agli uomini “ .
(Sul testo vedi ancora l’edizione traduzione e commento di H.L. Lloyd -Jones ,
Female of the Species ,London 1975 )
Eva
Il racconto che fonda la tradizione ebraico-cristiana riprende sostanzialmente il
“senso” della tradizione greca esiodea. Rispetto il ruolo della prima donna diverge la
tradizione islamica .Eva nel Corano rimane senza nome e in ogni caso Dio perdona
Adamo e indirettamente la sua compagna. Rimandiamo il commento specifico Nel testo biblico Eva è creata da Dio,il Kyrios ,il Signore insieme al primo uomo
Adam Nonostante questa simultaneità Eva condivide lo statuto secondario esplicito
della greca Pandora.
Il racconto biblico e soprattutto la sua esegesi in ambito cristiano sono molto
importanti per la fissazione teorica e simbolica del ruolo del femminile nella
prospettiva non solo religiosa ma anche laica, dell’occidente.
La creazione dell’umanità è raccontata nel primo libro del Pentateuco ,il Genesi che
apre quel testo relativamente recente che è la Bibbia,il cosiddetto Antico
Testamento .
Il racconto della creazione della donna segue due versioni:
Nella prima ( I, 27) Dio crea il primo essere umano a sua immagine ( nella versione
latina ad imaginem suam ) simultaneamente come maschio e femmina : maschio e
femmina li creò (Secondo varianti compare anche l’enigmatico singolare lo creò):
nella versione latina masculum et feminam creavit eos -eum .
Tralasciamo qui di soffermarci sul tema dell’Adamo androgino anche perché
l’androginia di Adamo poi sottoposto ad una spaccatura per liberare Eva non
modifica sostanzialmente l’enunciazione della secondarietà del femminile .
La seconda redazione ( II,27) riferisce la creazione dell’uomo ad opera di Dio dalla
terra e la sua animazione : formavit igitur dominus Deus hominem de limo terrae et
inspiravit in faciem eius spiraculum vitae ( nismath hayyim) et factus est homo in
animam viventem ( nephes hayyah ) . Così nella vulgata latina
Il primo uomo riceve il nome dalla terra argillosa ,adamh
Segue sulla spinta della necessità di trovare un aiuto per Adamo ,un aiuto simile a lui
la creazione della donna
Dal momento che non si trova un aiutante simile uomo ,Dio infonde in Adamo un
sopore e come abile chirurgo e gli estrae una costola dalla quale formare la prima
donna . La prima donna ha dunque le dimensioni di una costola, le dimensioni di
una bambola in osso ,in avorio .
Richiama alla mente quel “niveo avorio “dal quale il mitico scultore Pygmalion
ricavò la “sua” donna riuscendo anche ad animarla come racconta un mito greco
molto noto attraverso la versione del poeta Ovidio nelle Metamorfosi (X 244 ..)
Su questo famosissimo episodio si sono accumulate le interpretazioni.
L’esegesi di un grande della patristica Sant’Agostino rimane fondamentale,anche
per chiarire l’asimmetria che segna profondamente la dottrina della chiesa,in
particolare cattolica,sulla posizione del maschile e del femminile.
Adamo è creato come primo essere umano ( anthropos,homo) qualità che anche la
donna condivide con lui partecipando attraverso il genere maschile alla simultaneità
della creazione e godendo così dell’immagine. Il tutto a livello della informatio , cioè
a livello virtuale in senso alto.
Tuttavia la donna è creata solo “dopo” ,con la partecipazione di Adamo già esistente
che le regala la sua costola,una parte di sé.
Si segnala così la secondarietà del femminile a livello della confirmatio
dell’adeguamento della creazione al piano della realtà.
Agostino discute questi problemi nel suo commento al Genesi ”De Genesi ad
litteram” dove discute anche del problema dell’anima. Nella informatio si dice che
Adamo riceve l’anima per inspirazione da parte di Dio . Dell’anima di Eva non si
parla. Si può supporre che a livello della informatio l’anima sia presente in lei come
in Adamo in quanto segno dell’essere umano,dell’ homo.
Secondo la dottrina nota come traducianesimo le anime nella generazione sarebbero
veicolate dal seme paterno Agostino rifiuta la proposta traducianista ma non risolve il
problema della veicolazione dell’anima.
L’unità di anima e corpo costituisce l’homo,come essere umano. Indifferenziato ma
declinato al maschile per quel prevalere linguistico del maschile sul femminile che è
stato variamente e ripetutamente segnalato, dal momento che “parlare non è mai
neutro “
A più riprese Agostino sottolinea il carattere razionale dell’anima che fa l’uomo
uomo. “L’uomo come noi lo vediamo è un anima razionale che si serve di un corpo
mortale e terrestre” ( De moribus ecclesiae cattolicae I,27,52)
Il ruolo del corpo è di supporto all’anima ,come il guscio dell’ostrica ,come carcere o
come veicolo,posizione che riflette chiaramente la sostanziale negatività attribuita al
corpo nel mondo precristiano già dalla filosofia platonica e dai movimenti eterodossi
attivi nel mondo greco a partire dal V secolo a.C. i problematici seguaci di Orfeo .gli
Orphikoi “orfici” letterati e vegetariani problematicamente presenti nella storia del
mediterraneo di lingua greca almeno a partire dal V secolo a.C.
Grazie all’anima anche il corpo partecipa alla dignità umana Quell’anima che
anche la donna riceve con l’uomo nell’infirmatio garantisce ad entrambi
l’humanitas,la dignità umana .Tuttavia ciò che differenzia è proprio il corpo, il corpo
sessuato. La donna secondo l’homo exterior,secondo la confirmatio ,è
irrimediabilmente secondaria . Inoltre non è del tutto certo che nell’infirmatio la
donna abbia l’anima ,almeno in modo autonomo.
Sulla “secondarietà” del femminile nella prospettiva cristiana molti i riscontri. Ad
esempio nelle Epistole di Paolo.
Nella I Epistola ai Corinzi ( I Cor XI,7) Paolo afferma che “ Il maschio (vir ) non
deve velare il suo capo perché egli è immagine e gloria di dio,ma la donna è gloria
del maschio . Infatti non il maschio viene dalla donna ma la donna dal maschio “.
L’anima si diversifica secondo la situazione.Solo l’anima che sta nel corpo maschile
è configurata ad imaginem ,situazione che la rende atta a comprendere la verità.
Nonostante gli sforzi Agostino nel III libro del “ De Genesi” non riesce cancellare
l’impressione che a livello della realtà,della confirmatio ,l’anima in corpo femminile
è privata di qualche cosa , è un’anima evirata.
Per questo la femmina deve cercare l’unione con il maschio come unione coniugale
Per “salvarsi “ ,o meglio per essere intera,“esistere “ pienamente.
Più volte nell’opera agostiniana ritorna la tesi dell’incompletezza funzionale del
femminile e si profila il modello di un’anima complessa ,stratificata divisa tra
un’anima superiore ed una inferiore .
La donna da sola avrebbe solo l’anima inferiore .Questa si esteriorizza nella donna
“umana “ e giustifica il suo ruolo di ausiliaria,incaricata a provvedere alle necessità
del quotidiano.
Interessante a questo punto la digressione di Agostino sul velo.
Il velo come accessorio del vestire diventa importante, essenziale per le donne
cristiane ,rappresenta “quella parte della ragione che deve disporsi a servire alle
necessità temporali “ ! ( De Trinitate ,12,17).
Anche senza il valore simbolico dato da Agostino il velo come segno della
“pudicizia” già virtù femminile della donna romana cittadina ,chiede al femminile
sua disponibilità ad accettare il comportamento richiesto i.
Già prima Tertulliano grande autore cristiano nordafricano aveva dedica to al
controllo “dell’aspetto femminile” due opere il “De virginibus velandis “ ( sulla
necessità per le ragazze di velarsi ) e il “De cultu faeminarum “ (Sulla toilette delle
donne).
L’obbligo islamico,anche se non esplicitamente coranico, del velo ha dunque
interessanti antecedenti E sul tema qui non proseguiamo.
Il velo esteriorizza comunque tutta una serie di correlati che regolano anche
l’apparire della coppia femminile maschile.
La donna velata manifesta la sua “graziosa “accettazione della gerarchia, modello
ritenuto ottimale per mantenere quell’ordine secondo il quale il principio maschile
deve tener sotto controllo il femminile, nel senso che il principio spirituale deve
tener sotto controllo il principio materiale .
Ne conseguono come corollari i numerosissimi richiami alla necessità
dell’obbedienza che la donna deve all’uomo come rispetto dell’armonia cosmica
nella logica della necessaria obbedienza che l’inferiore deve al superiore ecc.
Il modello agostiniano riecheggia da vicino le enunciazioni famose di Aristotele nella
Politica (1254 b)sulla necessità della subordinazione dell’inferiore al superiore per il
buon funzionamento del cosmo politico.
In un passo di un altra opera di Agostino il “de genesi contra Manicheos “ troviamo
un altro interessante commento ai primi capitoli del Genesi nel quale si illustra la
posizione rispetto la sessualità.
Agostino eredita dall’etica di Mani l’atteggiamento antimondano che rimanda alle
tradizioni encratite delle correnti di pensiero del giudaismo ellenistico e dei gruppi
giudeocristiani dove il “sospetto” verso la sessualità e la sostanziale pericolosità
delle donne .
Le donne discendenti di Eva sono responsabili del primo peccato di porneia ,di
lussuria .E’ il peccato degli angeli sedotti dalla belle delle figlie degli uomini , al
quale si accenna nel Genesi e più esplicitamente nel pseudoepigrafo Libro di Enoch
testo molto citato, tradotto in varie lingue sino alla sua ricezione in paleoslavo nel
XVI secolo.
La porneia , (la sessualità )n questa prospettiva è conseguenza del peccato .
Agostino propone per la prima coppia l’ipotesi di uno stato di innocenza di un
matrimonio solo spirituale Durante il soggiorno nell’Eden prima del peccato.
la fecondità della prima coppia avrebbe potuto essere solo spirituale,produzione di
stati di gioia e di divina contemplazione.
Agostino stesso rettificherà queste sue rigide posizioni in opere più tarde nelle quali
si staccherà alle simpatie giovanili per il rigido atteggiamento antisessuale dei
Manichei I Manichei sono i seguaci di Mani fondatore nel III d.C. di una religione
dualistica basata sulla coesistenza di due principi antitetici, Bene e Male che ebbe
un’ampia diffusione in tutto il Vicino e Medio Oriente .Giunse sino in Cina e
produsse una vasta letteratura teologica scritta in molte lingue e dialetti
asiatici,iranici,paleoturchi ,cinesi. Si diffuse anche in Egitto da dove provengono i
documenti più antichi scritti in copto su papiri risalenti al IV V d.C. Mani esige una
morale austera,attenta a separare il terreno,il corporeo,luogo della tenebra, dal celeste
spirituale, luogo di luce. Il suo difficile programma di salvezza esplicitamente
universalistico attirerà molte adesioni e simpatie in ambito cristiano dove la presenza
del filone encratita, antimondano,anticarnale, ovviamente legato alla dimensione
escatologica ,all’attesa del giudizio e della Gerusalemme celeste era molto forte ed
una lunga storia dai montanisti ai catari
Diventando religione di stato, quindi sistema ideologico del potere al centro ,il
cristianesimo postcostantiniano , dopo il IV secolo dovrà respingere gli eccessi di
Mani come quelli dei tanti meno organizzati gruppi encratiti, che a lui si ispiravano e
presenti nella multiforme galassia del mondo cristiano Il modello cristiano vincente
dovrà cercare un’ etica per stare nel mondo non per una fuga dal mondo.
In ogni caso la negatività oltre che secondarietà di Eva prima causa della caduta di
Adamo e della sua stirpe rimane paradigmatica nell’immaginario occidentale anche
quando non apertamente riconosciuta come fondamento più o meno riconosciuto
della fondamentale “diffidenza” verso il femminile che organizza anche il modello
simbolico cristiano
Anche il cristianesimo si pone cosi a sostegno di quel “dominio del maschile “ che
Pierre Bourdieu in un testo molto importante evidenzia come situazione
transculturale universale La domination masculine ,Paris 1998
Per l’esegesi teologica dei passi del Genesi vedi K.E. Boerresen,Natura e ruolo della donna in
Agostino e Tommaso d’Aquino, tr.it.Assisi,1979