Dicembre - pdf - Direzione regionale Emilia Romagna

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Dicembre - pdf - Direzione regionale Emilia Romagna
A
Comunicazione
Registrazione Tribunale di Bologna n. 7734 del 19.02.2007 Anno sesto
Numero 3 - DICEMBRE 2012
Periodico di cultura e informazione a cura dell’Agenzia delle Entrate - Direzione Regionale dell’Emilia-Romagna
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Sommario
• Editoriale
• Eventi critici – per l’Agenzia delle Entrate
Emilia-Romagna, che anno è stato?
• Intervista al capo settore controlli e riscossione, Pasquale Stellacci
• In Emilia-Romagna le prime intese tra
Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza e Procura della Repubblica
• Conto alla rovescia per il saldo Imu
COMUNICAZIONE
Registrazione Tribunale di Bologna
n. 7734 del 19.02.2007
Anno sesto - numero 3
Dicembre 2012
• La Direzione Provinciale di Ferrara La nuova struttura
Legale Rappresentante
Enrico Sangermano
• Sportello Registrazione Affitti: progetto in dirittura d’arrivo
Direttore Responsabile
Biagio Cunsolo
• Reclamo e mediazione
• Strumenti e strategie per “stimolare” l’adempimento: il laboratorio formativo con l’Università di Bologna
• Il progetto “Entrate nel merito”
• Agenzia delle Entrate“
sempre più in sicurezza”
• Giuslavoristi al lavoro
• Asilo aziendale “L’Isola dei tesori” di Bologna
• Cosa c’è “dietro” il piatto
• Un tetto per nascere
Coordinatore Editoriale
Giovanna Regina
Responsabile Progetto Grafico
Giorgio Bertuzzi
Foto
Biagio Cunsolo
Stampa
In proprio
redattori:
Pierluigi De Rosa, Antonella Pellegrino,
Tiziana Sabattini
per questo numero
si ringrazia:
Franca Addragna - Sandra Amovilli
Stefania Castriota - Camilla Cocchi
Pietro Dettori - Daniela D’Orazio
Susanna Magnani - Adriana Romana Nero
Fabiana Rangoni - Giuseppe Romano
Pasquale Stellacci - Barbara Voltattorni
Patrizia Zamboni
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Giovanna
Regina
Diverse credenze e profezie considerano il 2012 un anno nefasto per il
verificarsi di eventi catastrofici legati a varie ipotesi, dal picco di attività solari che determinerebbe un’inversione dei poli magnetici terrestri,
alla fine del mondo dovuta al termine di uno dei cicli del calendario dei
Maya; si tratta, ovviamente, di profezie totalmente prive di fondamento
scientifico ed anzi confutate dagli stessi studiosi.
Quello che è certo, invece, è che abbiamo attraversato un 2012 denso di
avvenimenti avversi, dalle polemiche sui blitz all’accusa di un’Agenzia
“vessatoria”. Il 2012 è stato anche l’anno della crisi economica, che, in
alcune occasioni, ha esasperato gli animi dei contribuenti e ha influito
negativamente sul rapporto con l’amministrazione, “simbolo” di uno
Stato percepito come lontano se non addirittura ostile.
Faccio riferimento non solo ai casi più eclatanti di lettere intimidatorie,
minacce, allarmi bomba, proiettili esplosi contro le strutture, che pure
si sono verificati in diversi uffici della regione, ma soprattutto ad un rapporto tra contribuente e fisco a volte “agitato”. Diversi sono gli articoli
di stampa in cui viene lamentato un accertamento ingiusto, una mancata
risposta telefonica, un’attesa snervante nei front office, un accanimento
nei confronti delle imprese “terremotate”.
Sì, perché nel 2012 abbiamo anche affrontato il terremoto che ha interessato un vasto territorio della nostra regione, mettendo in ginocchio
l’economia emiliana, distruggendo secoli di cultura ma soprattutto allarmando gli animi, dei contribuenti e dei funzionari, che hanno continuato
a prestare la loro attività lavorativa in situazioni davvero faticose.
A questo si aggiunge la contrazione delle risorse disponibili, che in alcune
realtà ha incrementato i carichi di lavoro del personale in servizio.
E qual è stata la risposta della regione a tutto ciò? Esemplare. L’EmiliaRomagna continua a conseguire risultati eccellenti, nelle attività di
controllo come in quelle dei servizi, che la collocano nelle prime file a
livello nazionale: ancora una volta, la dimostrazione di un elevato senso
di responsabilità, dell’impegno e della professionalità che permea il
personale a tutti i livelli.
Avviciniamoci, dunque, alle prossime festività natalizie con animo sereno,
e fieri di quello che facciamo, perché solo quando tutti contribuiamo con
il massimo impegno possiamo ritenerci soddisfatti di noi stessi e sentirci
parte di una grande organizzazione. E consideriamo la profezia dei Maya
nell’accezione positiva attribuita dagli studiosi, quella che vede nella
fine di un ciclo del calendario, l’occasione di grandi celebrazioni per
festeggiare un nuovo inizio.
Grazie e Auguri di cuore
2012
Giovanna Regina
Comunicazione
PRIMO PIANO
4
EVENTI CRITICI
PER L’AGENZIA DELLE ENTRATE EMILIA-ROMAGNA,
CHE ANNO È STATO?
Pierluigi De Rosa
Il 2012 è stato l’anno del naufragio della Costa Concordia,
del terremoto in Emilia-Romagna, del bosone di Higgs e delle
Olimpiadi di Londra; l’anno del
primo uomo che ha superato la
velocità del suono e dell’uragano Sandy. Ma per l’Agenzia
delle Entrate Emilia-Romagna,
che anno è stato? Insieme ai
tanti elementi positivi, che ne
fanno ancora una delle regioni
di riferimento nel panorama
nazionale, il nostro 2012 è
stato segnato da alcuni atti intimidatori che hanno rischiato
di scalfire la serenità d’animo
dei colleghi e in particolare di
coloro che operano a diretto
contatto con i contribuenti.
Riportiamo le testimonianze
di alcuni direttori provinciali,
che ci raccontano come hanno
vissuto (e gestito) queste situazioni critiche.
Franca Addragna – Direttore
Provinciale di Parma
La Direzione provinciale di
Parma ha subito una serie di
minacce di attentati ed atti
intimidatori che, complici gli
effetti sociali della grave crisi
economica, hanno riguardato,
negli ultimi anni, diversi uffici
del Fisco.
Molto probabilmente la costituzione della Direzione Provinciale, nel giugno di 3 anni fa, fu
interpretata da qualcuno come
un segnale di una più puntuale
lotta all’evasione nel territorio
parmense.
Nell’ufficio, in quei momenti,
la tensione era alta e palpabile,
a causa della continuità delle
minacce: erano i funzionari
stessi a ricevere le telefonate
che annunciavano la presenza
di esplosivi dentro la struttura,
il che comportava la necessità
di procedere all’evacuazione
e ciò spesso in condizioni
meteorologiche difficili e con
temperature rigide.
Per preservare il più possibile
il personale da preoccupazioni,
ho evitato di diffondere la notizia di elementi, come l’arrivo di
buste contenenti proiettili e di
lettere minatorie, che avrebbero
contribuito a minare non poco
quella serenità, che, con fatica,
cercavo di garantire; ciò anche
incontrando le rappresentanze
sindacali per aggiornarle sulla
situazione e, mantenendo un
atteggiamento sereno, cercavo di rassicurarle, anche se,
comunque, intimamente ero
preoccupata per l’evolversi
degli eventi, in quanto le minacce non apparivano prive di
contenuto.
Devo dire che in questo clima
non è stato facile espletare il
lavoro quotidiano. Nonostante
ciò, il personale ha risposto
in maniera più che positiva,
intensificando lo sforzo per
recuperare le moltissime ore
perse a causa delle evacuazioni.
Ciò ha rappresentato il miglior
modo possibile di rispondere
a chi intendeva intimidirci o
ostacolare le nostre attività.
Dunque, la maturità e il senso
di responsabilità di tutti hanno
prevalso, consentendo alla mia
Direzione di portare a compimento le attività.
Certamente non sono mancati,
da parte di alcuni dipendenti,
episodi di panico o stati di
ansia, più che comprensibili in
una situazione oggettivamente
difficile come questa; tuttavia,
la mia costante presenza ha
trasmesso serenità al personale, ed il modo in cui sono stati
affrontati gli eventi ha contribuito a consolidare, all’esterno,
l’immagine di compattezza e
solidità dell’Agenzia.
Adriana Romana Nero – Direttore Provinciale di Piacenza
Se si dovesse esprimere una
opinione sul 2012 credo che
saremo tutti concordi nel dire
che non è stato uno degli anni
più fortunati degli ultimi tempi.
Tuttavia, ben pochi avrebbero immaginato che anche i
dipendenti dell’Agenzia delle
Entrate di Piacenza sarebbero
stati oggetto di due spiacevoli
atti intimidatori.
Fortunatamente il tutto si è
risolto con un po’ di disagio e
qualche danno alle strutture,
tuttavia sono manifestazioni
da non sottovalutare, specie
se coinvolgono una “piazza”
che si è sempre distinta per
senso civico e rispetto delle
Istituzioni...
Partiamo dall’inizio. Il 22
maggio è stato recapitato un
messaggio anonimo alla Direzione Regionale dell’Emilia
Romagna. «Entro sera faremo
esplodere una bomba nella
sede di Piacenza» recitava il
laconico messaggio.
Immediatamente è stato dato
l’allarme. Sul posto sono intervenute le Forze dell’Ordine,
che hanno provveduto a far
evacuare l’edificio e a delimitare l’area, per motivi precauzionali. Un po’ di spavento l’hanno
avuto soprattutto i dipendenti
ed i clienti dell’adiacente supermercato che hanno dovuto
precipitosamente abbandonare
il palazzo.
Disagi anche alla circolazione:
parte della via Modonesi è stata
chiusa al traffico. Polizia e Carabinieri, dopo aver controllato
alcune vetture parcheggiate
nelle vicinanze ed aver accuratamente perlustrato l’edificio,
alle 22 hanno dato il cessato
allarme.
Più inquietante il secondo
episodio. Nella notte del 26
settembre due colpi di carabina sono stati esplosi contro la
facciata della sede dell’Agenzia. Questa triste scoperta è
stata effettuata dai funzionari
addetti alla apertura dell’U.T.
Un proiettile ha perforato l’insegna, subito sopra l’ingresso, ed un altro ha frantumato
un vetro, conficcandosi nella
struttura dell’edificio. L’area
è stata messa in sicurezza
dal personale e dai Vigili del
Fuoco, immediatamente accorsi, consentendo l’accesso del
pubblico attraverso una porta
laterale. Sono poi intervenuti
gli investigatori della Digos e
gli specialisti della Scientifica
per i rilievi del caso.
Questi due episodi, quasi incredibili per la tranquilla Piacenza,
PRIMO PIANO
Diverse, infatti, sono state le
intemperanze del pubblico
verificatesi dall’inizio dell’anno, a volte culminate in vere
e proprie aggressioni verbali.
Niente che la professionalità
e l’esperienza degli addetti
non abbiano potuto sin qui
controllare.
In questo panorama sconfortante, occorre, però, segnalare
le innumerevoli testimonianze
di solidarietà delle Istituzioni
locali, nessuna esclusa, dei dipendenti degli Uffici Pubblici,
di Equitalia, delle Organizzazioni Sindacali e di categoria,
degli Ordini Professionali e
del mondo accademico cittadino, segno che la città capisce
l’importanza del lavoro svolto
dall’Ufficio e che le difficoltà
del vivere quotidiano, seppur
esasperate dalla crisi economica, non devono mai diventare
un alibi per giustificare gravissimi atti intimidatori.
Proprio da questa consapevolezza sono ripartiti i dipendenti
della locale Agenzia delle Entrate, non cambiando le loro
modalità di lavoro, seppure in
tempi difficili.
Patrizia Zamboni – Direttore
Provinciale di Bologna
(…) Ritengo che gli episodi
intimidatori si inseriscano in
una sorta di cornice unitaria,
collocata in un arco temporale
circoscritto, compreso tra i
mesi di marzo e giugno 2012,
quando, all’avanzare della crisi
economica, è maturata una
piena consapevolezza in tal
senso nell’opinione pubblica,
soprattutto con riguardo agli
effetti che per ciascuno ne derivavano. Occasione di innesco
sicuramente il gesto estremo
del contribuente, datosi fuoco,
a marzo 2012, davanti alla sede
degli uffici delle Commissioni
Tributarie di Bologna.
A partire da questa data si sono
succeduti diversi eventi critici:
dalle lettere minatorie “E se a
sfilare fossero le vostre vedove?”, agli allarmi bomba, fino
al tentativo di intrusione nella
sede di Via Larga.
Si tratta di fatti che, a mio parere, possono in qualche modo
ricondursi in modo unitario a
un clima di tensione, venutosi
a creare nel tessuto sociale in
un determinato arco temporale,
anche attraverso l’effetto emulativo e moltiplicatore, creato
dalla stessa risonanza mediatica
degli eventi.
Per ciò stesso, nel loro insieme,
questi episodi hanno destato
certamente inquietudine e sconcerto nel personale.
Il dato più allarmante comunque è rappresentato dalla condizione di solitudine da tutti
sperimentata per effetto di una
ben orchestrata campagna di
stampa che, in forza dei proclami politici, da tempo non
risparmia critiche all’intero
comparto della Pubblica Amministrazione.
Appare di tutta evidenza, quindi, la necessità di ricostruire un
ambiente, nei posti di lavoro,
che miri a superare le pressioni
esterne alla ricerca di un ritrovato equilibrio.
Gli strumenti meccanici (sistemi di videosorveglianza)
hanno certamente un impatto
significativo nell’immediato,
ma non incidono sulle varie
e complesse componenti del
clima di lavoro, perché questo è
la somma di tutte le sensazioni
negative che sottilmente si sono
insinuate.
Allora, occorre mettere in atto
tutta una serie di accorgimenti
che vanno a incidere sul livello
emozionale: occorre ridare a
tutti la serenità che in questo
momento deve essere la percezione concreta di essere parte
di un’organizzazione attenta,
capace di apprezzare il lavoro
svolto e che si fa sentire quando
ci sono momenti di criticità con
l’esterno.
2012
sono spia di un malessere diffuso, di cui sono stati testimoni,
loro malgrado, i dipendenti
dell’Ufficio Territoriale.
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Comunicazione
INTERVISTA
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INTERVISTA AL CAPO SETTORE CONTROLLI E RISCOSSIONE,
PASQUALE STELLACCI
Biagio Cunsolo - Pierluigi De Rosa
Dalla serie “Le interviste non
comuni”, frutto dell’intesa
Cunsolo - De Rosa- Stellacci,
dopo Il Direttore in Jeans (con
il riscatto dei mediani in Agenzia si otten­gono i risultati), Il
Direttore in maglia rosa (per
bloccare qualsiasi fuga occorre sempre rimanere a ruota
dell’avversario), Lo specialista
del fisco (avere il piacere di
vedere gli evasori “fighi” che
diventano “fighi d’india”)…in
questo numero vi presentiamo
“Il Capo in cravatta”
Dott. Stellacci, ci avviamo verso la conclusione del 2012…
ed è già tempo di bilanci.
Cosa vorrebbe tenere di questo
anno e cosa, invece, non le è
piaciuto
Il 2012 conferma il positivo
trend qualitativo dei risultati
delle attività di contrasto ai
fenomeni evasivi ed elusivi,
impresso dalla decisa svolta
strategica operata da questa
Direzione, tesa ad accrescere il
livello di tax compliance e a ridurre il tax gap di riferimento.
Per converso, è motivo di rammarico il ricordo di numerose
strumentalizzazioni mediatiche
di situazioni personali drammatiche che, come ampiamente
dimostrato, hanno tentato di
stigmatizzare, retoricamente,
le corrette azioni di contrasto
realizzate da alcune Direzioni
Provinciali.
Una delle leve su cui l’Agenzia sta investendo molto in
questo periodo è la capacità
di selezionare con sempre
maggiore accuratezza i target
dell’attività di controllo. Quali
sono a suo avviso gli strumenti
più efficaci in questo senso?
La selezione delle posizioni
da sottoporre a controllo,
costituisce certamente fattore
critico di successo della complessiva azione di contrasto
all’evasione e all’elusione
fiscale, soprattutto in periodi,
come quello in corso,
orientati al risparmio
delle risorse da un
lato, e alla massimizzazione dei
risultati dall’altro. E’, dunque,
evidente che l’utilizzo coordinato delle diverse
fonti informative, opportunamente calibrato
ed ordinato in
ragione del loro
potenziale offensivo, rilevabile da fattori
endogeni ed esogeni connessi alle posizioni
selezionate, possa risultare
funzionali ad un efficiente ed
efficace impiego di risorse.
Un altro elemento cruciale, su
cui è forte l’attenzione dell’opinione pubblica ma anche
l’impegno dell’Agenzia delle
Entrate, è il rapporto con il
contribuente. Un rapporto
che talvolta può diventare
conflittuale, ancora di più in
un momento caratterizzato da
forti tensioni sociali ed economiche. Cosa state facendo su
questo fronte per consolidare
il rapporto con i contribuenti
sottoposti a controllo e per
supportare gli operatori in
questo compito?
La risposta è sempre la stessa:
Qualità! “Qualità” significa
criticità di giudizio, ma anche attenzione rispetto alla
sostanza dei fatti esaminati e
soprattutto attenzione e capacità di ascolto delle ragioni del
Contribuente, che da semplice
spettatore è diventato sempre
più attore rispetto al rapporto
tributario, siccome veicolato
verso la democratizzazione delle relazioni pubblico-privato,
impressa dalla legge 7 agosto
1990, n.241.
Si parla molto in questi giorni di redditometro. Qual è
il valore aggiunto di questo
strumento, per gli operatori e
per i contribuenti?
“Chi mangia fa briciole…”. Il
redditest, strumento messo a
disposizione sul sito internet
dell’Agenzia, offre l’opportunità ai contribuenti di effettuare
una verifica “lampo” della credibilità del reddito imponibile
dichiarato, a fronte di un paniere di consumi e di investimenti
che ne connotano il proprio
tenore di vita, normalizzato
anche rispetto alla variabilità
territoriale del costo della vita.
In buona sostanza, il software
è finalizzato ad indurre un cambiamento dei comportamenti
orientato alla cosiddetta tax
compliance, nonché a consentire agli uffici di selezionare
situazioni di macroscopiche
illegalità ai fini del controllo
successivo.
L’importanza della Rete: l’Emilia-Romagna è la regionepilota in Italia nella collaborazione anti-evasione con i
Comuni. Quali sono i dati più
significativi su questo fronte?
La auspicabile quanto, prevedibilmente, proficua inte-
INTERVISTA
razione/collaborazione tra i
vari enti impositori è - qui in
Emilia-Romagna - una realtà.
Dal 2008 sono stati stipulati
diversi protocolli d’intesa a
carattere operativo mirati a
regolamentare gli scambi informativi e a stimolare, a livello
regionale, lo svolgimento di
controlli congiunti tra nuclei
di controllo dei diversi partner
istituzionali. Possiamo, a questo proposito, senz’altro citare
le attività svolte in coordinamento con la SIAE, ma anche,
più recentemente, con l’INPS;
emblematici sono soprattutto
i risultati della collaborazione
con l’ANCI ER e con i comuni
della Regione.
Quest’ultima collaborazione partita nel 2009 sulla base di
un protocollo stipulato nel 2008
- è riferibile prevalentemente
alla partecipazione dei comuni all’accertamento prevista,
originariamente, dall’art. 44
del D.P.R. 600/73 e, successivamente, dal D.L. 203/2005,
ma è anche volta a costruire
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un sistema di legalità che vada
oltre quella strettamente fiscale,
come ben rappresentato dai
contenuti del Patto stipulato
nel giugno scorso tra Comune
di Bologna, DR dell’Agenzia
delle Entrate e Comando provinciale della GdF. Per ritornare
al tema della partecipazione
all’accertamento – tramite
l’invio, da parte dei comuni,
di segnalazioni qualificate – i
risultati ottenuti in regione sono
notevoli: 3.273 controlli effettuati sulla base di segnalazioni
dei comuni; una maggiore imposta accertata di 38,8 milioni
di euro e una maggiore imposta
definita di 16,5 milioni di euro;
infine, 11,8 milioni di riscosso.
Specchio di tali risultati sono i
trasferimenti delle quote incentivate ai comuni in relazione al
riscosso da atti di accertamenti
scaturenti da segnalazioni dei
comuni emiliano–romagnoli:
oltre un milione di euro per gli
anni 2009-2010; per il 2011,
circa 1,8 milioni di euro, di cui
395.000 al comune di Mara-
nello, 362.000 euro a Bologna,
142.000 euro a Mirandola,
127.000 euro a Sasso Marconi,
solo per fare degli esempi.
A proposito di “rete”, lo scorso
mese di ottobre è stato siglato
un importante protocollo di
intesa con la Procura della
Repubblica di Forlì. Quali
sono le prospettive di sviluppo
legate a questa forma di collaborazione?
La recente modifica normativa
apportata alla disciplina dei
costi funzionali alla produzione
di ricchezze criminali, poiché
sono determinate dall’esercizio
dell’azione penale da parte del
Pubblico ministero, ha reso
indifferibile la fluidificazione
dello scambio di notizie tra
l’Amministrazione finanziaria
e le Procure della Repubblica.
Queste ultime, peraltro, sono
sempre più interessate ad acquisire dati e documentazione
in possesso dell’Agenzia delle
Entrate, nonché ad avvalersi
delle specifiche professionalità,
a titolo consulenziale, per fronteggiare il dilagare del crimine
economico. Ed è per queste
ragioni, che con orgoglio, dopo
aver formalizzato l’intesa che
con le Procure di Forlì e Rimini, siamo protesi a concludere
altri accordi con tutte le Procure
Regionali.
“Direttore in Jeans, “in maglia rosa” e adesso “Capo in
cravatta” . Allo specialista del
fisco chiediamo: in quale di
questi tre ruoli si trova più a
suo agio?
Jeans, camicia e cravatta è il
look che prediligo, anche perché coniuga l’espressione di
operatività con le funzioni di
governance e rappresentanza.
Competenza ed esempio di
laboriosità, correttezza ed entusiasmo costituiscono i fattori
che possono orientare il gruppo
verso la vera meta: ridurre il
tasso di evasione fiscale per
ridurre la pressione fiscale ed
attivare un circolo virtuoso di
crescita!
Una sinergia tra procedimento
amministrativo e penale:
In Emilia-Romagna le prime intese tra Agenzia delle Entrate,
Guardia di Finanza e Procura della Repubblica
Con i protocolli di intesa proviene recepita un’indicazione
contenuta nel decreto legge 16
del 2012 sulla semplificazione
fiscale, che afferma la necessità
di una correlazione strutturale
tra l’azione amministrativa e
quella penale in ambito tributario (art. 8). Nel dettaglio,
l’intesa prevede un sistema di
comunicazione bi-direzionale
dalla Procura all’amministrazione finanziaria nel rispetto
del segreto istruttorio (sullo
stato dei procedimenti penali
scaturiti da denunce presentate all’autorità giudiziaria) e
dall’amministrazione finanziaria alla Procura (sullo stato dei
procedimenti amministrativi
condotti dall’Agenzia delle
Entrate o dalla Guardia di Finanza che contengono rilievi
penali). L’accordo affida inoltre
all’amministrazione finanziaria
il compito di fornire un supporto specialistico all’attività degli
inquirenti nel caso di profili tec-
nici particolarmente complessi,
e di svolgere approfondimenti
istruttori su mandato della
Procura.
Per assicurare il coordinamento
operativo, infine, è stata creata
una rete di referenti costituita
da funzionari dell’Agenzia
delle Entrate, responsabili delle
segreterie dei sostituti procuratori e rappresentanti della
Guardia di Finanza.
2012
Creare un “ponte” tra l’azione
amministrativa di contrasto alle
violazioni tributarie e il procedimento penale, attraverso uno
scambio strutturato di informazioni tra amministrazione
finanziaria e Procura della
Repubblica: questo l’obiettivo
delle intese recentemente siglate a Forlì, Rimini e Piacenza
con il Comando provinciale
della Guardia di Finanza e i
procuratori della Repubblica
dei due capoluoghi.
Comunicazione
CONTRIBUTI
8
CONTO ALLA ROVESCIA PER IL SALDO IMU
SGUARDO D’INSIEME ALLA NUOVA IMPOSTA MUNICIPALE
Tiziana Sabattini
Scade il prossimo 17 dicembre l’appuntamento con il saldo IMU,
l’imposta municipale che, a partire dal 2012, sostituisce l’Ici, l’lrpef
e le relative addizionali (per gli immobili non locati).
Per chi ancora non si è districato tra lo slalom di delibere, aliquote e
detrazioni pubblichiamo alcune brevi istruzioni per l’uso.
CHI?
Devono pagare l’Imu i possessori, a titolo di proprietà
o di altro diritto reale (usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie), di fabbricati, aree edificabili e terreni
agricoli. Ai fini Imu, è titolare di un diritto reale anche
l’ex coniuge affidatario della casa coniugale.
LE ALIQUOTE (commi 6-7- 8- 9, art. 13, DL 201/2011 – Decreto Salva Italia)
TIPOLOGIA
ALIQUOTA
POTERI DEI
ABITAZIONE PRINCIPALE E
0,4%
± 0,2%
0,76%
± 0,3%
(di cui 0,38%
(Ridurre l’aliquota
COMUNI
PERTINENZE
ALTRI FABBRICATI
riservata allo
Stato)
fino allo 0,4% se
locati)
La principale novità rispetto all’Ici sta nel fatto che, dopo un periodo FABBRICATI RURALI
Ridurre l’aliquota
0,2%
di esenzione dal 2008 al 2011, la nuova imposta comunale si paga STRUMENTALI
fino allo 0,1%
anche sull’abitazione principale e relative pertinenze.
Sono inoltre assoggettati a Imu tutti i fabbricati rurali (prima esclusi), Per determinare quanto dovuto a titolo di saldo è disponibile sul
a prescindere dalla destinazione abitativa o strumentale.
sito internet del proprio Comune il programma che effettua tutti i
conteggi e consente di stampare il modello F24.
Cosa si intende per abitazione principale e pertinenze ai fini Imu (comma 2, art. 13, DL 201/2011 – Decreto Salva Italia)
ABITAZIONE
Immobile iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio
PRINCIPALE
urbano come unica unità immobiliare nel quale il possessore e il suo nucleo familiare dimorano
abitualmente e risiedono anagraficamente
PERTINENZE
Sono solo quelle classificate nelle categorie
catastali C/2, C/6 e C/7, nel limite massimo di una
per ciascuna tipologia, anche se iscritte in catasto
insieme alla casa di abitazione
QUANTO?
Per determinare quanto dovuto a titolo di saldo è
necessario verificare le delibere pubblicate sul sito
internet del proprio comune. L’acconto, infatti, è stato
calcolato con le aliquote standard previste dal decreto
Salva Italia, cioè:
● aliquota ordinaria (0,76%)
● aliquota ridotta per l’abitazione principale e pertinenze (0,4%)
● aliquota ridotta per i fabbricati rurali strumentali (0,2%)
In sede di saldo bisogna fare i conti con il margine di libertà dato agli
Enti locali dalla norma. I Comuni hanno, infatti, potuto scegliere di
aumentare o diminuire le aliquote (entro limiti prestabiliti), di elevare
la detrazione per l’abitazione principale (per legge 200 euro all’anno)
fino a concorrenza dell’imposta dovuta, di assimilare all’abitazione
principale gli immobili, non locati, posseduti da anziani e disabili residenti in istituti di ricovero o da cittadini residenti all’estero, eccetera.
I Comuni non hanno potuto, invece, variare lo sconto previsto per
i figli (50 euro per ogni figlio di età non superiore a ventisei anni,
che dimora abitualmente e risiede anagraficamente nella stessa unità
immobiliare adibita ad abitazione principale).
Facciamo un esempio di compilazione del modello F24:
Il signor Rossi è proprietario di un appartamento a Bologna, posseduto al 100% per 12 mesi, con rendita di euro 450, affittato a
canone concordato. Il Comune di Bologna, con regolamento del 28
maggio 2012, per questo tipo di immobili, ha scelto di mantenere
l’aliquota standard dello 0,76% (prevista dal Decreto Salva Italia).
Cosa deve fare il signor Rossi
E’ necessario che il nostro contribuente inserisca alcuni dati:
1. Tipologia dell’immobile – Nel suo caso “Altri immobili (cat.
A, C02, C06, C07)”
2. Rendita catastale - Ricavata dall’atto di compravendita, dalla
visura catastale o dalla precedente dichiarazione dei redditi
(la rendita indicata nel quadro RB del Modello Unico è già
al lordo della rivalutazione del 5%, quindi, per evitare una
doppia rivalutazione, è necessario dividere l’importo indicato
nella colonna 1 del rigo RB per 105 e moltiplicarlo per 100)
3. Aliquota – E’ necessario che il sig. Rossi verifichi la correttezza dell’aliquota proposta dal programma di calcolo e
inserisca, in caso di difformità, quella deliberata dal Comune
(7,6 ‰)
4. Quota e mesi di possesso e acconto – Il signor Rossi deve
inserire quota (100%) e mesi di possesso dell’immobile (12)
e indicare se è stato pagato l’acconto
CONTRIBUTI
9
A questo punto il programma è pronto per il calcolo.
disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Cosa fa il programma
Per il versamento dell’Imu, tramite F24, è necessario compilare
la SEZIONE IMU E ALTRI TRIBUTI LOCALI, occorre indicare
il codice comune, spuntare la casella relativa al saldo, inserire il
numero degli immobili e l’anno di riferimento. I codici tributo
da utilizzare sono quelli previsti dalla Risoluzione 35/E del 12
aprile 2012, gli importi sono da inserire nella colonna “Importi
a debito versati”.
1. Calcola il valore (ai fini Imu) dell’appartamento del signor
Rossi rivalutando la rendita catastale del 5% (come avveniva
per l’Ici), e moltiplicandola per i nuovi coefficienti previsti
dal Decreto Salva Italia – Nel nostro esempio il valore calcolato è di euro 75.600 (450 X 5% X 160)
I nuovi coefficienti per i fabbricati (comma 4, art. 13, DL 201/2011 – Decreto Salva Italia)
160
gruppo catastale A (escluso A/10) e categorie C/2, C/6 e C/7
140
gruppo catastale B e categorie C/3, C/4 e C/5
80
categorie catastali A/10 e D/5
60
55
gruppo catastale D (escluso D/5) Dal 2013 il moltiplicatore è
elevato a 65
Anche l’Imu può essere versata tramite compensazione con eventuali crediti vantati nei confronti di diversi enti impositori (Stato,
Regioni, Comuni, Inps, Inail, Enpals). I contribuenti che hanno
presentato il modello 730 e si sono avvalsi della facoltà di utilizzare
il credito in compensazione per l`Imu (quadro I) devono riportare
gli importi indicati nel modello 730-3 (righi da 161 a 165) nella
colonna “importi a credito compensati” del modello F24, per la
parte non utilizzata in sede d’acconto. categoria catastale C1
Codici tributo IMU – Risoluzione 35/E del 12 aprile 2012
2. Calcola la base imponibile rapportando il valore dell’immobile alla percentuale e ai mesi di possesso, nel nostro esempio
è uguale al valore (75.600 X 12/12 X 100%)
3912
abitazione principale e relative pertinenze (destinatario il
Comune)
3913
fabbricati rurali ad uso strumentale (destinatario il Comune)
3. Calcola l’mposta dovuta su base annua, applicando alla base
imponibile l’aliquota deliberata dal Comune di Bologna per
gli immobili affittati a canone concordato (7,6 ‰): per il
signor Rossi è di euro 574,56 (75.600 X 7,6 ‰)
3914
terreni (destinatario il Comune)
3915
terreni (destinatario lo Stato)
3916
aree fabbricabili (destinatario il Comune)
3917
aree fabbricabili (destinatario lo Stato)
4. Determina l’Imu dovuta a saldo sottraendo l’importo teorico
versato con l’acconto di giugno (in caso di difformità con
quanto effettivamente versato è possibile modificare il campo): il signor Rossi deve versare a saldo euro 286
3918
altri fabbricati (destinatario il Comune)
3919
altri fabbricati (destinatario lo Stato)
3923
interessi da accertamento (destinatario il Comune)
5. Ripartisce l’importo totale tra quota destinata allo Stato (il
50% dell’imposta dovuta calcolata con l’aliquota standard) e
la quota riservata al Comune (la differenza). Nel nostro esempio i due importi coincidono e sono pari a euro 143 cadauno.
3924
Sanzioni da accertamento (destinatario il Comune)
COME?
I titolari di partita Iva devono effettuare il versamento del saldo Imu esclusivamente in via telematica.
I non titolari di partita Iva possono presentare il modello F24 cartaceo presso banche, poste o agenti della riscossione
o, in alternativa, utilizzare le procedure “online” tramite il servizio
“home banking” fornito dalla propria banca o il sevizio “F24Web”
QUANDO?
Il saldo Imu deve essere versato entro il 17 dicembre 2012.
Dopo il 17 dicembre, è possibilie sanare il mancato
pagamento con il “ravvedimento operoso”, cioè pagando l’Imu non versata, maggiorata degli interessi
legali (dal 1° gennaio 2012 al tasso del 2,5% annuo)
e della sanzione ridotta:
•
allo 0,2%, per ogni giorno di ritardo, se il pagamento
avviene entro 14 giorni dalla scadenza
•
al 3%, se il pagamento viene eseguito dal 15° al 30°
giorno dalla scadenza
•
al 3,75%, se il pagamento avviene successivamente
ai 30 giorni ma entro un anno
2012
6. Stampa il modello F24
Dal 1° dicembre 2012, in aggiunta al modello F24, per tutte le
tipologie di versamento riguardanti l’Imu è possibile utilizzare il
bollettino di conto corrente postale. Chi sceglie questa modalità
può recarsi direttamente a un ufficio postale oppure servirsi del
servizio telematico gestito da Poste italiane spa. Il conto corrente
(n. 1008857615 – intestato a “PAGAMENTO IMU) è unico per tutti
i Comuni del territorio nazionale. Il pagamento dell’Imu tramite
bollettino postale deve essere effettuato distintamente per ogni
Comune sul cui territorio sono situati gli immobili.
Comunicazione
PRIMO PIANO
10
LA DIREZIONE PROVINCIALE DI FERRARA
LA NUOVA STRUTTURA
Tiziana Sabattini
più attivo.
Dal 17 dicembre 2012,
la Direzione Provinciale
di Ferrara, diretta da
Simonetta Cifonelli, si
articola in un Ufficio
controlli, un Ufficio
legale e in 3 Uffici
territoriali (Ferrara,
Cento e Comacchio). Da questa
data l’Ufficio
territoriale di
Portomaggiore non è
Per
mantenere l’impegno nell’assistenza al contri­buente
è assicurata l’erogazione dei servizi essenziali (es. assistenza
e informazioni, registrazione dei contratti, trasmissione della
dichiarazione dei redditi, apertura e chiusura della partita iva,
attribuzione del codice fiscale) presso lo sportello Portoinforma –
UFFICIO TERRITORIALE
RECAPITI
FERRARA
Via Monsignor Maverna, 8/10
44122 FERRARA
Tel 0532 251011
Fax 0532 251010
SPORTELLO C/O
PORTO INFORMA
via M. Maverna, 8/10
Centro Servizi al cittadino (Piazza Verdi 22, Portomaggiore). Lo
sportello è aperto dal 20 dicembre ogni giovedì, dalle ore 9,00
alle ore 13,00 e dalle 16,00 alle 17,45
La Direzione provinciale di Ferrara ha inoltre adot­tato il servizio
di Posta Elettronica Certificata per comunicare in modo rapido ed
efficace con i cit­tadini.
Grazie a questo canale i contribuenti possono inviare e ricevere
documenti direttamente via e-mail, senza doversi presentare personalmente agli sportelli.
L’indirizzo Pec, raggiungibile solo da caselle di posta elettronica
certificata, è:
[email protected]
Per ulteriori informazioni e chiarimenti i contribuenti possono consultare il sito internet regionale
http:// emiliaromagna.agenziaentrate.it
CODICE UFFICIO
TG5
COMACCHIO
da lunedì a venerdì
dalle 9,00 alle 13,00
martedì e giovedì anche dalle 15,00 alle 17,00
ogni giovedì
dalle ore 9,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 17,45
p.zza Verdi, 22
44015 PORTOMAGGIORE
via Commercio, 40
CENTO
ORARI AL PUBBLICO
TGH
Fax 051 6858846
da lunedì a venerdì
dalle 8,45 alle 12,45
martedì e giovedì anche
dalle 14,30 alle 16,30
via Buonafede, 33
44022 COMACCHIO FE
Tel 0533 314245
Fax 0533 81532
TGK
da lunedì a venerdì
dalle 8,45 alle 12,45
martedì e giovedì anche
dalle 14,15 alle 16,15
44042 CENTO FE
Tel 051 6858811
PRIMO PIANO
11
SPORTELLO REGISTRAZIONE AFFITTI:
PROGETTO IN DIRITTURA D’ARRIVO
Antonella Pellegrino
sunzione di responsabilità che
l’essere cittadini comporta,
stimolando tra gli studenti il
senso civico e la fiducia nelle
istituzioni che li sostengono.
Partito dal cuore della cittadella
universitaria della “dotta” Bologna, dicevamo, il progetto si
è sviluppato dapprima nell’intero multicampus, e quindi nel
Polo Romagnolo, coinvolgendo le province di Forlì-Cesena,
Rimini e Ravenna, poi è stato
esteso all’Università ed ai
Comuni di Modena e Reggio
Emilia ed infine all’Università e al Comune di Ferrara.
All’appello mancano ancora
l’Università e il Comune
di Parma, il Politecnico,
l’Università Cattolica del
Sacro Cuore e il comune
di Piacenza con i quali
sono stati già avviati gli
incontri prodromici all’estensione dell’iniziativa.
Queste partnership, suggellate da altrettanti
protocolli di intesa,
sono la dimostrazione
evidente dell’ulteriore
progresso nella capacità di fare rete
dell’Agenzia che ha
visto coinvolti numerosi appassionati attori: funzionari
dell’Amministrazione Finanziaria, dei Comuni
e degli Atenei.
Ogni singolo
accordo è stato
accompagnato
da una campagna di comunicazione
sviluppata attraverso i rispettivi siti internet istituzionali,
depliant informativi, spot audiovisivi, conferenze stampa,
ecc. Lo Sportello ad oggi ha
portato, nella sola Bologna,
dove circa il 17% degli studenti
fuorisede (circa 7.000 ragazzi)
hanno contratti d’affitto non in
regola, a circa 200 contratti di
affitto registrati e poco meno di
un migliaio di
contatti (richieste di informazioni anche attraverso e-mail
e telefono).
Anche laddove il fenomeno
dell’evasione in campo abitativo può apparire piuttosto
modesto è necessario vigilare
affinché le irregolarità e le
situazioni di illegalità non aumentino e perché gli studenti
non siano più soli nell’affermazione dei loro diritti, tra i
quali fondamentale è quello
abitativo.
2012
Sportello Registrazione Affitti:
progetto in dirittura d’arrivo.
E’ in fase di ultimazione il
progetto Sportello Registrazione Affitti nato nel 2010 da
un’idea della Direzione Regionale Emilia-Romagna insieme
all’Università e al Comune di
Bologna, e che fino ad oggi ha
coinvolto la maggior parte dei
Comuni e gli Atenei emilianoromagnoli.
Lo Sportello Registrazione
Affitti è un nuovo servizio a
favore della legalità che incoraggia, attraverso l’offerta di
informazione ed assistenza, la
semplificazione dei rapporti
con i contribuenti, e combatte il
mercato degli affitti “in nero” o
irregolari, fenomeno che coinvolge, spesso loro malgrado,
tanti studenti “fuorisede” che
non dispongono di strumenti
adeguati per contrastarlo.
Il progetto consiste in uno
spazio dedicato agli studenti,
nel quale è possibile ottenere
non solo una consulenza di
base sui benefici fiscali riservati a chi detiene un contratto
di affitto regolare, ma anche la
registrazione dei contratti di
locazione, grazie alla presenza
presso l’Ateneo di un funzionario dell’Agenzia delle Entrate.
L’obiettivo, quindi, è quello di
rimuovere le barriere di accesso al servizio di registrazione
(difficoltà di compilazione dei
modelli, necessità di recarsi
in un Ufficio dell’Agenzia),
rafforzare i benefici per gli
studenti (risparmio di tempo,
accesso alle agevolazioni fiscali), prevenire l’evasione nel
settore abitativo, ma soprattutto
coinvolgere gli studenti nell’as-
Comunicazione
PRIMO PIANO
12
RECLAMO E MEDIAZIONE
I PROTOCOLLI D’INTESA IN REGIONE
Pierluigi De Rosa - Fabiana Rangoni
Sono già numerosi in regione
gli accordi siglati dalle direzioni provinciali con gli interlocutori istituzionali per potenziare
il dialogo con i contribuenti e
promuovere i nuovi istituti del
reclamo e della mediazione
tributaria. Gli istituti sono
applicabili a controversie di
valore non superiore a 20.000
euro, relative ad atti impugnabili davanti alle Commissioni
tributarie provinciali, emessi
dall’Agenzia delle Entrate e
notificati dal 2 aprile 2012.
In questo modo è possibile
per il contribuente chiudere
le pendenze con il Fisco in
tempi brevi, al massimo entro
90 giorni, con la possibilità di
ridurre le sanzioni irrogate al
40%, senza il pagamento del
contributo unificato (che invece
va pagato in caso di ricorso in
Commissione) e senza il rischio
di condanna al pagamento delle
spese previsto nelle controversie presso la giustizia tributaria.
Questo il quadro degli accordi
siglati in Emilia-Romagna.
Il punto sulla mediazione
Al 30 novembre 2012 le istanze
re­capitate agli uffici dell’Emilia- Romagna sono state
1.530: il 36% di queste (553)
è già stato esaminato. Tra le
istanze esaminate e dichiarate
ammissibili (520), il 69% è
stato definito positivamente,
con l’accordo tra le parti o con
l’annullamento dell’atto.
DP
Ordini
Data sottoscrizione
Bologna
Dottori commercialisti ed
esperti contabili
14 settembre 2012
Dottori commercialisti ed
esperti contabili
5 novembre 2012
Consulenti del lavoro
5 novembre 2012
Avvocati
9 ottobre 2012
Dottori commercialisti ed
esperti contabili
9 ottobre 2012
Dottori commercialisti ed
esperti contabili
10 settembre 2012
Consulenti del lavoro
10 settembre 2012
Avvocati
14 settembre 2012
Piacenza
Dottori commercialisti ed
esperti contabili
24 settembre 2012
Ravenna
Dottori commercialisti ed
esperti contabili
20 settembre 2012
Consulenti del lavoro
10 ottobre 2012
Consulenti del lavoro
1 agosto 2012
Dottori commercialisti ed
esperti contabili
1 agosto 2012
Avvocati
12 novembre 2012
Dottori commercialisti ed
esperti contabili
27 settembre 2012
Forlì
Cesena
Modena
Parma
Reggio
Emilia
Rimini
Due storie di ordinaria
“mediazione”
La mediazione è anche uno
strumento per favorire, nel
lungo termine, un più elevato
grado di tax compliance, agendo su una delle dimensionichiave nel rapporto tra autorità
fiscale e contribuente, l’equità
procedurale, vale a dire la
correttezza e l’imparzialità
dell’amministrazione. In questo senso la mediazione offre
un importante momento di
confronto tra amministrazione
e contribuente, utile a riesaminare gli aspetti controversi
sollevati dal contribuente. Di
seguito proponiamo due “storie” di mediazione raccolte dai
colleghi dell’Ufficio Legale
della Direzione Regionale.
IRAP e autonoma
organizzazione
Un professionista bolognese
aveva richiesto il rimborso
dell’IRAP pagata per l’anno
2009, poiché sosteneva di
aver svolto la propria attività
in maniera non autonomamente
organizzata (il presupposto
della tassazione IRAP è infatti
l’esistenza di un’autonoma
organizzazione, vale a dire
presenza di dipendenti e di
beni strumentali di valore,
ndr). L’Ufficio non aveva risposto all’istanza di rimborso
del contribuente nei novanta
giorni previsti, lasciando così
maturare il silenzio rifiuto.
Contemporaneamente il professionista aveva aperto altri
contenziosi con l’Agenzia,
sempre relativi al mancato
rimborso dell’IRAP per gli anni
precedenti, risultando vittorioso, seppure in alcuni casi con
sentenza non ancora divenuta
definitiva.
L’Agenzia, alla luce del reclamo presentato e dopo aver
esaminato la documentazione
prodotta dal contribuente, valutati i precedenti contenziosi
ed i documenti di prassi, ha
riconosciuto che, nel caso specifico, l’imposta non era dovuta
ed ha attivato le procedure di
rimborso.
Agevolazioni prima casa
Fra i casi più complessi risolti
in mediazione si segnala quello di due coniugi che hanno
ricevuto un avviso di liquidazione poiché decaduti dalle
agevolazioni fiscali previste per
l’acquisto della prima casa, per
non aver trasferito la propria
residenza entro 18 mesi dalla
data di acquisto. In realtà il
contribuente aveva dovuto
costruire la nuova casa per il
proprio nucleo familiare ma,
per una serie di contingenze
sfavorevoli, non era riuscito ad
ultimare i lavori entro 18 mesi
dal rogito. Sul contribuente
pesavano inoltre ulteriori contestazioni legate all’accensione
del mutuo e al fatto che le unità
abitative erano in realtà due.
Al termine del contraddittorio,
nel corso del quale sia il contribuente sia l’amministrazione
hanno gradualmente riconsiderato le proprie posizioni,
si è giunti ad un accordo di
mediazione con parziale rideterminazione della pretesa
tributaria e abbattimento delle
sanzioni: l’Agenzia delle Entrate ha infatti riconosciuto e
verificato la mancanza di “colpevolezza” nel comportamento
dei contribuenti.
CONTRIBUTI
13
STRUMENTI E STRATEGIE PER “STIMOLARE”
L’ADEMPIMENTO: IL LABORATORIO FORMATIVO
CON L’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA
Pierluigi De Rosa
laurea magistrale, è individuare
strategie, strumenti e azioni di
comunicazione per promuovere
il comportamento del “contribuente virtuoso”, di chi paga
regolarmente le tasse. L’idea
di fondo è quindi “premiare”
la fedeltà fiscale: ma come?
Riduzione delle aliquote, facilitazione e semplificazione degli
adempimenti fiscali, sono stati
negli ultimi mesi al centro del
dibattito pubblico. L’attività
di laboratorio, evidentemente,
sarà diretta esclusivamente
alla dimensione simbolica e
comunicativa, tendendo a rafforzare nel contribuente onesto
l’idea che sta facendo “la cosa
giusta” (e che non è l’unico a
farlo, anzi).
Paul Klee, Nuova Armonia, 1936
sono, per fortuna, 62 che arrivano nelle casse dell’erario. È
vero, si tratta di un dato medio,
che pertanto può nascondere,
come il noto pollo di Trilussa,
diversità territoriali anche molto significative. Per un curioso
parodosso, la visibilità assunta
dalle social issues, dalle questioni di interesse collettivo,
sembra alimentarne una percezione distorta, secondo la quale
i comportamenti devianti sono
molto più diffusi di quanto non
lo siano in realtà(2).
Il ribaltamento di questo sentire comune è l’obiettivo del
laboratorio formativo organizzato dalla Direzione Regionale
Emilia-Romagna con il Corso
di laurea magistrale in Comunicazione pubblica e sociale,
presieduto dalla sociologa Pina
Lalli (3): scopo del laboratorio,
che coinvolge 20 studenti della
Lo sfondo teorico in cui si
inquadra il laboratorio formativo è l’evidenza secondo
cui il comportamento di tax
compliance è incentivato (anche) dall’esempio positivo di
chi paga spontaneamente le
tasse. L’idea è quella di alzare
l’asticella della fedeltà fiscale,
massimizzando l’impatto dei
comportamenti positivi e riducendo l’effetto emulativo, in
negativo, del “così fan tutti”.
In questa scia si collocano
anche le diverse esperienze
internazionali di integrazione
tra mondo accademico e istituzioni: è il caso, solo per citare
qualche esempio, del CSTI
(Centro per l’integrità fiscale
istituito da National Australian
University e Ato, l’equivalente
dell’Agenzia delle Entrate in
Australia), dell’OIRA (Office
of Information and Regulatory
Affairs) creato da Barack Obama e dell’Insight Behavioural
2012
Guida in stato di ebrezza, tossicodipendenza, evasione fiscale:
cosa hanno in comune questi
comportamenti? Si tratta di
comportamenti devianti, che
si allontanano in misura più
o meno marcata da ciò che è
socialmente desiderato perché
giusto, equo, benefico, ecc.
Ma oltre a questa, evidente,
“parentela di famiglia”, un
altro elemento sostanziale li
accomuna: nella percezione
condivisa questi comportamenti sono ritenuti molto più
frequenti di quanto non lo siano
in realtà. E’ il caso del consumo
di cocaina, che pur attestandosi
su un (preoccupante) 3,4%
della popolazione tra i 15 e i
34 anni, in termini globali ha
un’incidenza ancora limitata;
lo stesso modo la guida in stato
di ebrezza, oggetto di crescente
attenzione da parte dell’opinione pubblica e dell’agenda
politica, non riguarda la maggioranza degli automobilisti.
E veniamo, at least but not the
last, all’evasione fiscale: è vero,
l’evasione fiscale raggiunge
in Italia livelli allarmanti, con
conseguenze deleterie non solo
sulle entrate fiscali ma anche
sulla coesione sociale (tanto
che il Presidente del Consiglio
dei ministri, Mario Monti, ha
più volte parlato di una vera
e propria “guerra”), ma è pur
sempre un comportamento
minotario. Secondo le analisi
elaborate dall’Agenzia delle
Entrate attraverso il sistema
di geomarketing DBGEO, il
tax gap si attesta intorno al
38%:(1) vale a dire che per ogni
100 euro di imposta versata,
38 sfuggono al fisco. Ma ce ne
Comunicazione
CONTRIBUTI
14
Group, costituito nell’Ufficio di
gabinetto del primo ministro inglese. Il trait d’union di queste
esperienze è un filone di studi
che, intersecando economia
comportamentale, psicologia
cognitiva e sociologia, individua gli strumenti più efficaci
per “spingere” gli individui a
fare le scelte migliori non solo
per loro, ma anche per la comunità in cui vivono, attraverso
un incentivo, uno stimolo premiale. È la teoria della spinta
gentile(4) coniata da Richard
Thaler e Cass Sunstein, che
fornisce ai soggetti regolatori
gli strumenti, prevalentemente
informativi, attraverso cui gli
stessi possono promuovere i
comportamenti (ritenuti) migliori. Resta, sullo sfondo, la
libertà dell’individuo di non
tenere conto del nudge, del
“pungolo” che gli arriva, e così
continuare a mangiare cibi ipercalorici, fumare 20 sigarette al
giorno, salire in autobus senza
pagare e, perché no, “limare” il
conto delle tasse. Diverse sono
le applicazioni del nudging
alle politiche pubbliche: dalle
lettere ai cittadini californiani
per promuovere il risparmio
energetico, in cui venivano in-
Cinque strategie per “spingere” verso il comportamento corretto
in ambito fiscale
1. Fornire informazioni chiare e semplici su come pagare le tasse; rendere il
più possibile “automatico” l’adempimento
2. Utilizzare un linguaggio semplice, usare in modo appropriato la formattazione,
evidenziare i messaggi chiavi e personalizzare la comunicazione
3. Informare la collettività sul comportamento tenuto dalla maggior parte dei
contribuenti
4. Incentivare e premiare i comportamenti virtuosi, sul piano simbolico o
materiale
5. Evidenziare le ripercussioni, in termini economici e sociali, del
comportamento disonesto
Elaborazione da Cabinet Office and Institute for Government, MINDSPACE:
Applying behavioural insights to reduce fraud, error and debt, London 2012
formati del consumo medio nel
quartiere e di quanto avrebbero
potuto risparmiare aumentando
l’efficienza energetica(5), alle
comunicazioni inviate a un
gruppo di medici inglesi in
ritardo con il pagamento delle
imposte, in cui si evidenziava
la rilevanza sociale della figura
del medico, fino alla lotteria
cinese con gli scontrini e alle
lettere “motivazionali” spedite
ai contribuenti del Minnesota(6).
Recentemente, anche in Italia
sono state introdotte alcune
norme riconducibili alla teoria
del nudge: si pensi, ad esempio,
al regime premiale previsto
per chi invia in via telematica
all’amministrazione finanziaria
corrispettivi e fatture ed istituisce un conto corrente dedicato,
oppure per chi utilizza strumenti di pagamento diversi dal
contante e indica, nelle dichiarazioni in materia di imposte
sui redditi ed Iva, gli estremi
identificativi dei rapporti con
gli operatori finanziari; “pungoli” all’adempimento, infine,
possono essere considerate
anche le comunicazioni inviate
ai contribuenti, oggetto di un
profondo restyling da parte
dell’Agenzia delle Entrate. Il
prossimo passo sarà quello
di verificare l’efficacia degli
strumenti adottati, soprattutto
per valutare la possibilità di
implementare le politiche di
nudging nel peculiare contesto
italiano.
NOTE
1. Corriere della Sera, 3 aprile 2011.
2. P.W.Schultz et alter, The Constructive, Destructive, and Reconstructive Power of Social Norms, in « PSYCHOLOGICAL SCIENCE», vol. 18, n.5, 2007.
3. La partnership con l’Università di Bologna attraverso lo strumento del laboratorio formativo - attivo per il quarto anno consecutivo - consente agli studenti di
sviluppare le proprie capacità e all’Agenzia delle Entrate di “arricchirsi” con nuove competenze specialistiche, a costo zero. Nel 2009 il laboratorio organizzato
con il corso di laurea in Comunicazione Pubblica e Sociale si è aggiudicato il secondo premio assoluto nel concorso La PA che si vede, con il video promozionale “Chi evade tassa il tuo futuro”; nel 2011 il laboratorio con il DAMS ha portato al cortometraggio “Io vado, tu resti”, presentato al Giffoni Film Festival
4. S. Sunstein, R. Thaler, La spinta gentile. La nuova strategia per migliorare le nostre decisioni su denaro, salute, felicità, Milano, Feltrinelli 2009.
5. Un caso simile è rappresentato, nel contesto italiano, dalle agevolazioni fiscali previste chi adotta misure volte ad ottenere un “risparmio energetico”.
6. Ad alcuni gruppi di contribuenti erano stati forniti quattro differenti tipi di informazioni: 1. è stato detto loro che le loro imposte avrebbero finanziato attività
meritevoli (sicurezza, istruzione, ecc.); 2. sono stati minacciati con l’illustrazione delle pene previste per gli evasori; 3. è stato spiegato come ottenere aiuto
nel caso di dubbi ed incertezza nella compilazione delle dichiarazioni; 4. gli è stato detto che più del 90 per cento degli abitanti aveva già ottemperato in pieno
agli obblighi previsti. Soltanto l’ultimo intervento ha avuto un effetto rilevante. In Coleman, S. Income tax compliance: A unique experiment in Minnesota,
in «Government Finance Review», 13, 1997.
ENTRATE NEL MERITO
15
L’ESPERIENZA DEL LICEO CLASSICO “LUIGI GALVANI”
DALL’ALTRA PARTE DEL DESK
Camilla Cocchi - Studentessa
tatto con il mondo della burocrazia e dell’amministrazione
statale, abbiamo avuto, durante
questa esperienza, la possibilità di entrare dentro a questo
sistema e di capire come esso
funzioni dall’interno. Da dietro
il bancone si capisce quanto sia
difficile trattare con le persone,
soprattutto quando arrivano con
l’arroganza di chi pretende che
tutto gli sia dovuto e non ascoltano una sola parola di quello
che gli dici, perché hanno già
la loro idea in testa e sanno per
certo che è giusta. Con queste
persone bisogna per forza mantenere la calma e trattarli con
gentilezza. Non si può certo
urlare contro un cliente, dato
che ogni singolo impiegato
rappresenta l’azienda, anzi, è
il primissimo divulgatore della
...sono sicura
che faremo
tesoro di
questa
esperienza...
sua immagine, è il tramite fra
l’azienda e il pubblico, dunque
la responsabilità è alta.
Barcamenandoci fra cliente e
cliente, cambiando ogni giorno mansione, scoprendo ogni
giorno cose nuove, abbiamo
fatto presto a fare amicizia con
i nostri colleghi, o per meglio
dire i nostri angeli custodi, che
dall’alto della loro esperienza
ci davano buoni consigli e
riparavano ai nostri errori, che
devo dire a nostra difesa, non
sono stati molti. La mattina
era sempre un piacere vederli
e lavorare con loro, prendersi
un caffè insieme nella pausa
e fare quattro chiacchiere nei
momenti morti : chi ti parlava
dei figli, chi della sua adolescenza, insomma, credo di
poter dire che abbiamo proprio
instaurato un bel rapporto. Con
il passare dei giorni, anche chi
2012
Lo spaesamento è una sensazione infida, che non ti abbandona facilmente, e che caratterizza quei giorni speciali come
il primo giorno di scuola, o per
restare in tema, il primo giorno
di lavoro. È un po’ così che ci
sentivamo tutti, quando davanti
all’entrata dell’Agenzia aspettavamo qualcuno che ci dicesse
cosa fare, dove andare, come
comportarci.
Per fortuna qualcuno è arrivato.
Il suo sorriso ci ha subito messi
a nostro agio, sicuramente non
è la prima volta che ospita una
classe nel suo ufficio, sa perfettamente cosa dire e come dirlo.
Velocemente ci dividiamo e cominciamo il nostro lavoro agli
sportelli. Finalmente possiamo
metterci alla prova, finalmente
possiamo sorridere al cliente
con fare affabile, finalmente
possiamo renderci utili.
Dopo tutte le volte che, da
clienti, siamo entrati in con-
Comunicazione
16
era sembrato il più scorbutico o
quello più scontroso, mostrava
alla fine affetto ,che veniva
puntualmente ricambiato, nei
nostri confronti. È stato bello
vedere come alla fine anche in
un grande ufficio si formino
rapporti tanto belli tra colleghi, che rendono sicuramente
più vivibile un ambiente potenzialmente stressante come
quello dell’Agenzia delle
Entrate.
La cosa di cui più
ci siamo resi conto
durante la nostra esperienza
lavorativa, è che la scuola non
è tutto, nonostante quanto ci
dicano ogni giorno, forse per
convincerci a studiare tanto,
e ciò che veramente serve per
il futuro è avere la capacità di
comunicare con chi ti sta di
fronte, di cooperare con chi
ti sta accanto, ed avere quella
elasticità mentale, e perché no,
anche fisica, che ti fa risolvere
velocemente un problema imprevisto.
Sono sicura che faremo tesoro di questa esperienza,
che ha spezzato per noi il
tabù del lavoro, che ci ha
insegnato tante cose, come
la solidarietà fra colleghi
e la necessità di essere
professionali per rendere
più rilassato l’ambiente
lavorativo, e che ci ha
fatto anche divertire.
Quindi grazie, grazie
davvero di tutto.
MY EXPERIENCE
Pietro Dettori - Studente
You recently spent a week working at the Income Tax Office.
Your teacher has asked you to
write a report of your experience for the Careers Page of your
school website.
When our teacher said, during
the first days of school this year,
that we were going to spend a
week working at the Income
Tax Office, I did not exactly
know what to think. Of course
I was excited, but I also felt a
bit worried, because I knew that
it would not be easy.
So we went there and right from
the start our tutors taught us
the main things to know about
their jobs. After that, we started
working, and I realized a really
important thing that no one
had mentioned to me before: it
is not only important to know
how to do something, but you
also have to do it in the best
way you can.
In my opinion, working at the
Income Tax Office was an ex-
tremely interesting experience
that will certainly help me in
the future. In fact, I did not
learn just, for example, how to
protocol, but also how to work
in a team and how to help a coworker in case he is in trouble.
Even though at the end of the
week I felt very tired, I really
enjoyed every minute of it.
ENTRATE NEL MERITO
L’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO:
UNA SFIDA PER LA SCUOLA DEL XXI SECOLO?
Susanna Magnani - Professoressa
L’alternanza Scuola-Lavoro
costituisce una nuova modalità
di fare scuola per assicurare ai
giovani, oltre alle conoscenze
di base, il cosiddetto sapere,
anche l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato
del lavoro, il saper fare, “utilizzando l’azienda come aula”.
In quest’ottica l’alternanza
Scuola-Lavoro rappresenta
una metodologia propria della
nuova scuola, quella che viene
pensata per i giovani del XXI
secolo, non più centrata solo
sulle conoscenze disciplinari,
che peraltro restano importantissime, ma anche sulle competenze personali degli studenti,
cioè quelle che consentono loro
di affrontare in modo consapevole e attivo le responsabilità
della vita adulta.
Tale metodologia consente
di alternare attività presso la
Scuola ad attività esterne sotto
forma di stages, visite, ricerche,
compiti reali in cui gli allievi
possano mettere alla prova se
stessi e sviluppare le suddette
competenze : affidabilità e senso di responsabilità, motivazione ed energia, analisi e soluzione dei problemi, disponibilità
all’apprendimento, capacità di
fare squadra, flessibilità.
In tal modo si persegue una
formazione efficace e si colloca l’attività formativa entro
situazioni di apprendimento
non più rivolte a saperi che
appaiono slegati dalla realtà,
ma inserite nella cultura reale
della società in cui l’allievo
vive e dovrà operare.
Il progetto « Entrate nel merito » della Direzione RegionaleEmilia Romagna dell’Agenzia
delle Entrate a cui la classe
II D del Liceo Galvani ha
partecipato, ha permesso agli
allievi di fare proprio questo :
coniugare conoscenze astratte a
esperienza pratica, permettere
un confronto diretto col mondo
reale, dando un importantissimo contributo all’educazione
alla legalità fiscale e alla cittadinanza attiva.
In conclusione, grazie al progetto « Entrate nel merito »
anche nei Licei viene favorita
una modalità di apprendimento
che permette un più consapevole orientamento universitario
e professionale attraverso il
confronto diretto col mondo
reale del lavoro.
In quanto docente di Inglese
e responsabile della ScuolaLavoro del Liceo Galvani di
Bologna, ho chiesto ai miei
allievi di IID di scrivere un
breve resoconto anche in lingua
inglese della loro esperienza
presso l’Agenzia delle Entrate
di Bologna da pubblicare sul
sito del Liceo.
Questa richiesta è stata fatta
perché il nostro Liceo è anche un liceo Internazionale,
pertanto il ns sito viene letto
da studenti e docenti stranieri,
che possono così trovare informazioni sulle varie attività che
svolgiamo.
Per lei i nostri migliori auguri in una frase di Pauline
R. Kezer:
“La continuità ci dà le radici; il cambiamento ci regala
i rami, lasciando a noi la volontà di estenderli e di farli
crescere fino a raggiungere nuove altezze”
2012
L’albero della vita” di Gustav Klimt
Dal prossimo anno la nostra redattrice, comunicatrice,
segretaria, collega Antonella Pellegrino inizierà una
nuova esperienza nella sua terra d’origine, la Puglia.
Ci mancheranno la professionalità e l’impegno che ha
dedicato in questi anni non solo al periodico, ma a tante
nostre attività.
Comunicazione
17
18
CONTRIBUTI
AGENZIA DELLE ENTRATE
“SEMPRE PIÙ IN SICUREZZA”
Biagio Cunsolo
I rappresentanti dei lavoratori
per la sicurezza hanno diritto
ad una formazione particolare
in materia di salute e sicurezza
sui rischi esistenti negli ambiti
in cui esercitano le proprie
rappresentanze, tale da
assicurargli adeguate competenze sulle principali tecniche
di controllo e prevenzione dei
rischi stessi; ecco che come
previsto dal Dlgs 81/08 novellato dal 106/09 ai nuovi RLS
regionali è stato recentemente
erogato un corso di formazione base, curato dal TEAM
SICUREZZA REGIONALE
composto dall’Ing. Giovanni
Bonfiglio, Capo Ufficio Sicurezza della DRER, dal sottoscritto, RSPP regionale e da
Maria Cristina Garuti, RSPP
della Direzione Provinciale di
Modena.
Il corso, organizzato dall’Ufficio Formazione, Comunicazione e Sviluppo, della Direzione
Regionale dell’Emilia-Romagna, svoltosi a Bologna presso
la sede della DRER, ha avuto
una durata complessiva di 32
ore, suddivise in moduli di 8
ore ciascuno e si è concluso con
una verifica dell’apprendimento di 4 ore.
Oltre al superamento dell’esame finale, nel rispetto delle
disposizioni normative, è stata
richiesta la frequenza del 90%
delle ore di formazione.
Gli argomenti trattati sono stati
quelli stabiliti in sede di contrattazione collettiva nazionale,
e precisamente:
a. principi giuridici comunitari e nazionali;
b. legislazione generale e
speciale in materia di salute e sicurezza sul lavoro;
c. principali soggetti coinvolti e i relativi obblighi;
d. definizione e individuazione dei fattori di rischio;
e. valutazione dei rischi;
f.
individuazione delle misure tecniche, organizzative
e procedurali di prevenzione e protezione;
g. aspetti normativi dell’attività di rappresentanza dei
lavoratori;
h. nozioni di tecnica della
comunicazione.
Ricordiamo che i RLS sono
parte integrante del servizio
di prevenzione e protezione
presente in ogni struttura e
pertanto, oltre a ricevere da
parte del Datore di Lavoro
tutte le informazioni e la documentazione aziendale inerente
alla valutazione dei rischi e le
misure di prevenzione attuate,
possono accedere ai luoghi di
lavoro in cui si svolgono le
lavorazioni.
Inoltre, devono essere consultati preventivamente e tempestivamente in ordine alla
valutazione dei rischi, all’individuazione, programmazione,
realizzazione e verifica della
prevenzione.
In parole povere, i RLS sono
incastonati nel servizio di prevenzione e protezione di ogni
struttura e collaborano alla
realizzazione della prevenzione
della salute e l’integrità fisica
dei lavoratori, possono anche
fare ricorso alle autorità competenti qualora ritengano che
le misure di prevenzione e protezione dai rischi adottate dal
Datore di Lavoro o dai dirigenti
e i mezzi impiegati per attuarle
non siano idonei a garantire la
sicurezza e la salute durante
il lavoro.
Nelle aziende o unità produttive con più di 15 lavoratori sono
eletti o designati dai lavoratori
nell’ambito delle rappresentanze sindacali presenti azienda.
In assenza di tali rappresentanze, sono eletti dai lavoratori
dell’azienda al loro interno.
Per le aziende con unità produttive sino a 200 lavoratori è sufficiente eleggere un
rappresentante, nelle aziende
con unità produttive da 201 a
1.000 lavoratori sono eletti tre
rappresentanti; sei rappresentanti, invece, sono eletti nelle
aziende con unità produttive
oltre i 1.000 lavoratori.
La formazione del TEAM
SICUREZZA REGIONALE
dell’Agenzia delle Entrate
dell’Emilia-Romagna è stata
estesa anche ai RLS dell’Agenzia delle Entrate del Piemonte e
della Valle d’Aosta e in questi
giorni proseguirà per i colleghi RLS di Toscana, Umbria
e Lazio.
NOTIZIE
“GIUSLAVORISTI AL LAVORO”
Barbara Voltattorni - Giuseppe Romano
sità di Bologna.
Il corso è stato presentato ai
partecipanti da Massimo Meglio, responsabile del Settore
Gestione Risorse, da Patrizia
De Luca, capo-ufficio Contenzioso e disciplina, da Lino
Francesco Marzano, capoufficio Amministrazione del
personale e da Anita Pezzetti,
capo- ufficio Formazione, comunicazione e sviluppo; che
hanno sottolineato come la
gestione delle risorse umane
sia un fattore strategico per
un’efficiente crescita delle
pubbliche amministrazioni e la
necessità di tale iniziativa, sia
come forma di aggiornamento
professionale che per garantire
una uniformità di comportamenti amministrativi da parte
delle Direzioni Provinciali e
della Direzione Regionale.
In particolare Giuseppe Romano ha analizzato il contenzioso
del lavoro e la gestione dei
procedimenti disciplinari. Ha
introdotto le argomentazioni
con una panoramica storiconormativa, sull’evoluzione
legislativa che via via negli
anni ha sempre più privatizzato
il rapporto di lavoro pubblico.
Sulla predetta scia, particolare
rilevanza è stata attribuita alla
figura del dirigente chiamato
sempre più a gestire, come
un privato datore di lavoro, il
personale e l’organizzazione
in generale delle relative prestazioni lavorative sulla base
delle disposizioni normative
contenute nel codice civile.
Nell’ambito degli obblighi dei
pubblici dipendenti notevole
interesse ha suscitato il nuovo procedimento disciplinare
Con due
edizioni del
16 e 17 - 23
e 24 ottobre
2012, l’Ufficio
Formazione
comunicazione
e sviluppo,
della Direzione
Regionale
dell’Emilia
Romagna –
Bologna, ha
organizzato
un corso sulla
Normativa del
lavoro.
introdotto dalla nota legge
Brunetta, che per le sanzioni
cosiddette di “minore gravità”
vede direttamente coinvolte
nella gestione le Direzioni
provinciali e gli uffici territoriali con a capo un dirigente
di ruolo.
La disamina del procedimento
disciplinare è stata articolata e
puntuale su tutte le fasi che lo
costituiscono, dall’atto introduttivo della “contestazione
degli addebiti” passando alla
fase “dell’audizione” occasione
questa ideale per il lavoratore
di fattiva difesa, per giungere a
quella della “applicazione della
sanzione” o della sua eventuale
“archiviazione”, con esempi
pratici e concreti si è cercato di
chiarire tutto l’iter procedurale
anche con l’ausilio di materiale
didattico di supporto distribuito
in aula.
Si è poi passati a trattare il
nuovo processo del lavoro,
che si articola nel giudizio di
primo grado davanti al Giudice del Lavoro del Tribunale
e dell’eventuale ricorso alla
Corte d’Appello e in Cassazione. Ci si è soffermati a trattare
dell’eventuale risoluzione della
controversia in sede extragiudiziale con la possibilità di
intentare, per il lavoratore, una
fase conciliativa attualmente
non più obbligatoria davanti
alle Direzioni Provinciali del
Lavoro.
L’istituto del procedimento
cautelare ex art. 700 c.p.c. è
stato parimenti evidenziato ed
analizzato, quale modalità di
ricorso sempre al Giudice del
lavoro, in tutti i casi in cui vi sia
nel dipendente una situazione
2012
Il corso era indirizzato al personale di staff delle Direzioni
provinciali nonché al personale
della Direzione Regionale, che
si occupano di gestione del personale, ed aveva quale sua precipua finalità quella di fornire
un aggiornato inquadramento
giuridico degli istituti che regolano nel concreto i diritti e
i doveri del rapporto di lavoro
con l’Agenzia.
Così, in una realtà, dove il
diritto tributario regna sovrano
anche la materia giuslavoristica
ha avuto il suo palcoscenico per
qualche giorno.
L’iniziativa formativa trova la
sua ragion d’essere in quanto il
rapporto di lavoro nel pubblico
impiego privatizzato, in questi
ultimi anni è stato interessato
da tutta una serie di novelle
normative che di fatto hanno
stravolto il quadro giuridico di
riferimento.
In particolare le c.d. “riforme
Brunetta” hanno profondamente innovato il procedimento
disciplinare, la normativa relativa all’istituto delle malattia,
al part-time e alle agevolazioni
per i lavoratori che assistono i
disabili.
Ai sottoscritti Giuseppe Romano e Barbara Voltattorni è
stata affidata la docenza dell’iniziativa, dopo aver partecipato
ad un corso di formazione per
formatori sull’argomento, gestito dalla Direzione Centrale.
Entrambi ci occupiamo da anni
di diritto del lavoro pubblico,
il primo nell’ufficio Contenzioso e disciplina, la seconda
nell’ufficio Amministrazione
del personale dell’Agenzia e ,
in precedenza, presso l’Univer-
Comunicazione
19
20
NOTIZIE
lavorativa di urgenza e di pericolo tale da dover essere subito
tutelata in tempi strettissimi.
Di seguito Barbara Voltattorni
ha esaminato diversi istituti
inerenti il rapporto di lavoro
nella sua dinamicità quotidiana.
Come noto, negli ultimi anni
sono state adottate dal legislatore diverse misure normative
volte a combattere il fenomeno dell’assenteismo e ad
incrementare l’efficienza delle
pubbliche ammnistrazioni.
Con tale finalità sono state
adottate una serie di misure di
riordino dei congedi, permessi
e aspettative che hanno ridefinito i presupposti oggettivi e i
requisiti soggettivi, i criteri e le
modalità di fruizione.
Alla luce di tali novità durante
il corso sono state esaminate le
problematiche inerenti: l’orario
di lavoro, i permessi, la tutela
della maternità e della paternità
e gli istituti relativi al diritto
allo studio del dipendente.
Oggetto di particolare approfondimento sono state, inoltre,
la disciplina delle assenze per
malattia, del part-time e delle
agevolazioni per i disabili;
materie fortemente innovate
dai recenti interventi legislativi
(d.l. n. 112/2008 convertito nella l. n. 133/2008, d.l. n. 98/2011
convertito nella l.n.111/2011,
dalla l.n. 183/2010 e dal d.lgs.
n. 119/2011).
Tali interventi hanno, infatti,
ridefinito il trattamento economico spettante in caso di
malattia del lavoratore, rivisto
le modalità per la presentazione
delle certificazioni mediche e
inasprito il regime dei controlli
che le amministrazioni devono
disporre.
Sempre nell’ottica del perseguimento di una maggiore efficienza delle pubbliche
amministrazioni il legislatore
ha modificato profondamente l’istituto del part-time, la
cui concessione non è più
ora automatica ma rimessa
alla valutazione discrezionale
dell’amministrazione. Da ultimo il legislatore ha rivisto la
materia delle agevolazioni previste per i disabili, ridefinendo i
legittimati a fruire dei permessi
e sistematizzando la normativa
sul congedo straordinario.
Durante i due giorni di formazione, per ogni istituto, è stata
effettuata una disamina delle
fonti legislative e giurisprudenziali, affrontando in particolare
gli orientamenti degli organi
istituzionali (ARAN, Dipartimento della Funzione Pubblica)
e gli orientamenti applicativi
seguiti dall’Agenzia, che hanno
dato modo di soffermarsi sulle
questioni dubbie e controverse.
Si è trattata di una disamina
particolarmente ampia nei
contenuti e ricca di problemi interpretativi. Il corso ha offerto
ai partecipanti una approfondita
proposta formativa essenziale
per coloro che quotidianamente
sono chiamati ad affrontare
problematiche attinenti alla
concreta applicazione delle disposizioni normative e
contrattuali che regolano la
gestione del personale, e l’apprezzamento e gradimento, per
entrambe le edizioni, è stato
notevole.
Come docenti è stato molto
piacevole vedere l’attenta e
attiva partecipazione di tutti i
colleghi coinvolti nell’iniziativa, che hanno dimostrato professionalità ma anche desiderio
di confrontarsi e accrescere le
proprie conoscenze.
E’stata, per noi, un’occasione
di crescita professionale e di
grande stimolo a svolgere con
passione e competenza il nostro
lavoro quotidiano.
21
ASILO NIDO AZIENDALE
“L’ISOLA DEI TESORI” DI BOLOGNA
Daniela D’Orazio
FINALITA’
L’Asilo Nido Aziendale “L’Isola dei Tesori” costituisce
un’iniziativa per contribuire
al miglioramento della qualità
della vita delle lavoratrici e dei
lavoratori dell’Agenzia delle
Entrate, per favorire il rientro
delle colleghe dalla maternità
in tempi più rapidi e con un
atteggiamento più sereno, e
consentire, attraverso il sostegno alla gestione familiare, le
possibilità di sviluppo e carriera
dei genitori e la valorizzazione dell’apporto professionale
di ciascuno di loro alla vita
dell’organizzazione.
L’offerta alle famiglie è quella
di un servizio educativo flessibile in relazione ai ritmi di
lavoro in grado di conciliare
flessibilità e qualità nel pieno
rispetto delle esigenze del
bambino.
COME E DA CHI
E’ NATA L’IDEA
La fonte del progetto è da
ricercare nell’ormai lontano
2004 quando il Comitato pari
Opportunità delle Agenzie
fiscali della Regione Emilia
Romagna si fece promotore di
un’indagine conoscitiva tra il
personale dipendente degli Uffici di Bologna al fine di verificare l’interesse ed il grado dello
stesso alla realizzazione di un
nido aziendale presso la Dire-
zione Regionale dell’Agenzia
delle Entrate di Bologna.
Successivamente, poiché per
ogni Agenzia Fiscale (Entrate,
Demanio, Territorio e Dogane),
venne individuato nel proprio
ambito un Comitato pari opportunità, il progetto rimase vivo e
si realizzò solo per il personale
dell’Agenzia delle Entrate della
Regione Emilia Romagna.
Alla prima indagine conoscitiva effettuata tramite questionari formulati e sottoposti al
personale dal Comitato pari
opportunità, ne seguì un’altra
su input del Settore Gestione
Risorse, della Direzione Regionale per l’Emilia Romagna
dell’Agenzia delle Entrate,
impegnato a curare, nella fase
delle lavorazioni per la realizzazione del nido aziendale
presso la Direzione Regionale
di Bologna, i necessari rapporti
con il Comune di Bologna.
Attività quest’ultima mirata ad
armonizzare con il territorio
comunale la struttura che si
voleva proporre, puntando
sull’utilità che il nido dell’Agenzia delle Entrate avrebbe
portato alla comunità cittadina
con una ricaduta di nuovi posti/
nido disponibili, tenendo conto
anche della cronica carenza nel
settore.
Il punto di forza appena citato
sarebbe stato utilizzato nelle
relazioni con il Comune per
definire una convenzione con
lo stesso che prevedesse un
contributo ai costi di gestione.
Infatti l’accordo sarebbe stato
improntato su criteri di flessibilità, prevedendo un centro numero di posti riservati ai bam-
Il paper di una
studentessa
del Master
“Management
ed Innovazione
nella P.A.”
dedicato
all’asilo nido
della Direzione
Regionale
Emilia Romagna
bini “interni”, figli e nipoti dei
dipendenti dell’Agenzia, ed un
numero più ristretto riservato al
Comune. Tale assetto avrebbe
potuto portare a ribaltare il
costo totale della gestione del
bambino su tre livelli: Agenzia,
Comune e Famiglia, affinché
fosse raggiunto l’obiettivo di
ottenere un buon servizio a
costi contenuti.
Si rendeva necessario, pertanto,
in quella fase, predisporre un
nuovo monitoraggio all’interno
dell’Agenzia per comprendere
la domanda potenziale di posti
da parte dei dipendenti dell’Agenzia delle Entrate.
L’Amministrazione inoltre rifletteva anche sull’opportunità
di estendere a tutti gli uffici di
Bologna la conoscenza di tale
opportunità, tenendo conto che
con il nuovo assetto degli uffici
di Bologna le esigenze del
personale avrebbero potuto far
ricadere la scelta sul nido di Via
Marco Polo, sia per l’aspetto
economico che per l’aspetto
logistico.
L’Agenzia in quel momento di
progettazione dell’asilo valutò
anche, l’opportunità di rendere
disponibile la struttura “nascente” ai dipendenti anche per
attività nel periodo estivo (giugno- settembre), considerato le
notevoli difficoltà incontrate
dalle mamme nel gestire i tempi
dei propri figli in tali mesi.
Il sondaggio che il Comitato
pari opportunità era invitato
ad effettuare doveva pertanto
contenere tutte le caratteristiche
segnalate.
Il sondaggio fu concluso nella
tempistica richiesta e l’Agenzia avviò la realizzazione del
2012
L’Isola dei Tesori è un servizio
educativo esistente presso la
sede degli uffici dell’Agenzia
delle Entrate- Direzione Regionale dell’Emilia Romagna,
a Bologna, in Via Marco Polo
n. 60.
Comunicazione
22
NOTIZIE
progetto, non senza difficoltà,
cercando di soddisfare a 360
gradi le esigenze manifestate
dal personale.
Il nido ha cominciato la sua
attività nell’anno educativo
2008/2009 e il 2012/2013 è il
quinto anno di vita.
ORGANIZZAZIONE
L’Asilo Nido è aperto ai bambini di età compresa fra i 12 e
i 36 mesi. L’età minima di ammissione è il compimento del
12° mese, quella massima il 3°
anno. Il numero di posti totali
disponibili per l’asilo nido è di
28 bambini. L’accesso all’asilo
nido aziendale è primariamente
riservato ai figli ed ai nipoti dei
dipendenti (genitori o nonni) a
tempo indeterminato dell’Agenzia delle Entrate: possono
altresì accedere al servizio i
figli dei dipendenti a tempo determinato e i figli dei tirocinanti
in servizio. Sulla base della
convenzione che l’Agenzia
ha stipulato con il Comune di
Bologna, sono stati riservati n.
13 posti ai bambini collocati
nelle liste comunali. L’apertura del servizio di asilo nido è
prevista per cinque giorni alla
settimana, dal lunedì al venerdì,
dal mese di settembre al mese
di giugno dell’anno educativo.
Per i mesi di luglio ed agosto
è previsto il servizio in base
alle richieste dei frequentanti.
L’orario di permanenza del
bambino al nido viene concordato con la famiglia in relazione alle esigenze della stessa, a
quelle prioritarie del bambino,
e comunque nel rispetto della
normativa vigente in materia.
Indicativamente, l’accoglienza
dei bambini avviene dalle 7.30
alle 9.00 e l’uscita entro le
18.00, orario prolungabile alle
18,30 con attività di gioco e di
commiato.
L’Agenzia ha affidato la gestione dell’asilo nido in concessione ad una cooperativa
sociale. Le famiglie, assieme
al personale educativo, collaborano alla definizione delle
scelte educative e alla programmazione e alla verifica delle
attività. L’informazione e la
partecipazione delle famiglie
vengono garantite mediante
comunicazioni scritte affisse
all’albo dell’asilo nido, ivi
incluse le convocazioni degli
incontri assembleari.
Il servizio di asilo nido è al
suo quinto anno di attività
educativa; la sua evoluzione
trova traccia significativa nei
contenuti delle cinque Convenzioni stipulate con il Comune di
Bologna. La seconda convenzione (stipulata annualmente)
ha permesso di migliorare
l’organizzazione e l’offerta del
servizio, in quanto si è passati
da un’autorizzazione al funzionamento per n. 24 bambini
(prima convenzione) ad una a n.
28 bambini. Inoltre, è cresciuta
la disponibilità dell’Agenzia di
apertura al territorio comunale
passando da 8 a 13 bambini. Di
contro l’Agenzia gode dell’aumento del numero di bambini
che usufruiscono di un contributo comunale.
EVOLUZIONE
DEL SERVIZIO
Il servizio di asilo nido è al suo
quinto anno di attività educativa; sui 28 posti disponibili,
attualmente è stato raggiunto
il numero massimo di iscritti
per l’anno educativo 2010/2011
con la conseguente formazione
di liste di attesa.
Sono state ricevute diverse
richieste da parte di altre amministrazioni (Guardia di Finanza, Agenzia del Territorio)
di allargare la nostra proposta
educativa.
SISTEMI DI
VALUTAZIONE
DEL SERVIZIO
Per il primo anno educativo il
piccolo nucleo di genitori dei
bambini ha avuto uno stretto e
continuo rapporto con gli operatori del nido, e la misurazione
del livello di soddisfazione è risultata facilmente “palpabile”,
visto il clima di attenzione e di
serenità instauratosi intorno a
tutti gli “attori” di quest’evento,
genitori, educatori, bambini e
dipendenti.
Dal secondo anno educativo,
privilegiando comunque la
comunicazione diretta come
modalità per effettuare valutazioni e proporre suggerimenti,
l’Agenzia ha invitato i genitori
a fornire i loro contributi, suggerimenti o lamentele in una
cassettina posta all’interno del
nido aziendale.
La responsabile del progetto
pedagogico provvede a raccogliere gli input forniti e a
segnalare le valutazioni e le
nuove eventuali esigenze.
E’ UN FIORE
ALL’OCCHIELLO
PERCHE’:
è il primo esempio di nido
aziendale nella Pubblica Amministrazione in Emilia Romagna;
l’iniziativa è estesa alle famiglie del territorio bolognese,
grazie ai posti riservati al Comune di Bologna;
costituisce un modello di collaborazione fra enti, finalizzato
alla coesione sociale;
offre alle famiglie un servizio
educativo flessibile in relazione
ai ritmi di lavoro, in grado di
conciliare flessibilità e qualità,
nel pieno rispetto delle esigenze
del bambino.
NOTIZIE
COSA C’È
“DIETRO” IL PIATTO
Stefania Castriota
il principio di economicità,
che muove tali scelte, a criteri
ispirati ad esigenze sociali, alla
tutela dell’ambiente e della
salute e alla promozione dello
sviluppo sostenibile.
Nel Settembre 2011 il Ministero ha individuato i Criteri
Ambientali Minimi da introdurre nelle procedure di gara
per il servizio di ristorazione
collettiva.
Grazie all’inserimento di questi
criteri la stazione appaltante
può attribuire alla procedura
l’etichetta di “appalto verde”,
cioè un appalto che pone in
atto delle misure concrete per
ridurre i principali impatti
ambientali relativi alla produzione e al consumo di alimenti
(eutrofizzazione, erosione dei
suoli, alti consumi energetici,
inquinamento, consumo eccessivo d’acqua, alte emissioni di
Il cibo non
somministrato
viene destinato
ad un centro
di accoglienza
non lontano
dagli uffici
di Via Marco
Polo
CO2, ecc.).
L’Ufficio Risorse Materiali
avviava la procedura di gara
proprio nei giorni di pubblicazione del decreto ministeriale:
siamo stati i primi in Agenzia
e probabilmente tra i primi in
tutta Italia a recepire i criteri
ambientali nel settore della
ristorazione, - nonostante le
incertezze tipiche di chi sperimenta per primo una novità - e
a mettere a punto un bando di
gara del tutto aderente al decreto ministeriale.
Ma tutto ciò in cosa si traduce,
“in concreto”, in pausa pranzo?
Gli alimenti che mangiamo
sono prodotti in larga percentuale da produzione biologica
o lotta integrata o a marchio
DOP e IGP; gli imballaggi sono
ridotti al minimo; viene garantita una corretta gestione della
raccolta differenziata.Inoltre,
sono stati installati dispositivi
per la riduzione del rumore ed
è stata stata organizzata una gestione sostenibile dei trasporti
delle merci e del personale
dell’azienda.
Il cibo non somministrato viene
destinato ad un centro di accoglienza non lontano dagli uffici
di Via Marco Polo.
Nell’ambito del Piano di Informazione agli Utenti verrà
a breve attivato un Portale
Comunicazione ed un Piano
nutrizionale per i dipendenti
..ed altro ancora... Sì, va bene,
ma…come si mangia ora?
Basta osservare l’espressione
soddisfatta del nuovo cuoco della Serenissima quando
“sforna” dalla cucina le sue
pietanze….. altro che sigle e
decreti!! Buon pranzo!
2012
“Dietro” il piatto che finalmente gustiamo in mensa questa
volta c’è una sigla. Personalmente non amo le sigle e quindi
preferisco scriverlo per esteso:
Piano d’Azione Nazionale sul
Green Public Procurement
(PANGPP).
E’ il marchio della gara di
appalto con cui la nostra Direzione Regionale ha affidato il
servizio mensa e bar all’attuale
gestore, la Società Serenissima
Ristorazione Spa di Vicenza.
Il Ministero dell’Ambiente ha
elaborato nel 2008 il Piano
in questione per attuare le
direttive della Commissione
Europea miranti ad inserire
considerazioni ambientali nelle
procedure di acquisto pubblico.
L’obiettivo era quello di “calare” nelle scelte della Pubblica
Amministrazione i principi
di sostenibilità, subordinando
Comunicazione
23
24
UN TETTO PER NASCERE
Sandra Amovilli
Un tetto per nascere, questo il
titolo della campagna lanciata
quest’anno da Antoniano ONLUS durante il 55° Zecchino
d’Oro: un pensiero immenso
rappresentato in poche parole.
Chi non conosce l’Antoniano?
Nasce a Bologna nel 1953; per
i Frati minori del Convento di
S.Antonio di Bologna aveva
inizio una sfida che era esperienza quotidiana e concreta in
mezzo alla gente, sull’esempio
di San Francesco d’Assisi e
da allora, come si legge nel
loro periodico, ogni giorno si
sogna, come se fosse il primo.
Come? Sono tanti i progetti
portati avanti, la storica mensa per i poveri, l’Accademia
d’Arte drammatica, il cinema
teatro, le produzioni televisive
e discografiche tra cui spicca
lo Zecchino d’Oro, un tassello
importante nella storia della
televisione italiana. E poi il
centro di ascolto di Via Guinizzelli e i progetti per i bambini
del mondo.
Vorrei quindi dedicare qualche
riga a questa realtà tutta bolognese che anche noi, come
Direzione Regionale dell’Emilia-Romagna, abbiamo avuto
modo di conoscere direttamente nel 2005, nell’ambito del
percorso di educazione fiscale
che ho avuto il piacere di coordinare fino al 2009; a spasso
nel tempo con le signore tasse
non è stato solo uno spettacolo
teatrale, ma un momento di
sensibilizzazione sulla legalità, che ha unito generazioni
diverse, trovando subito nel
Direttore dell’Antoniano, Frate
Alessandro Caspoli, un attento
osservatore.
Da allora diversi anni sono
trascorsi, ma gli impegni continuano, sia quello dell’Agenzia
delle Entrate nella diffusione
dei principi di legalità fiscale,
sia quello dell’ Antoniano.
Non bastano poche parole per
descrivere i tanti progetti, però
voglio ricordare le scuole, le
case famiglia, i centri polivalenti in Haiti, Zimbabwe,
Congo, dove tanti bambini ricevono istruzione e assistenza;
ancora, “Antoniano insieme”,
un centro ambulatoriale di
medicina fisica e riabilitazione
neuropsichiatrica che fornisce
assistenza ai bambini portatori
di disabilità, dalle più lievi
come la deglutizione atipica a
patologie come l’autismo e la
Sindrome di Down; per la realizzazione concreta, Antoniano
si avvale di un’equipe medica,
specializzata in psicologia e
neuropsichiatria infantile e di
operatori qualificati in varie
discipline, come logopedia,
fisioterapia, psicomotricità,
musicoterapia. E poi, per le popolazioni colpite dal terremoto
dello scorso maggio, il supporto a diverse attività, come
le ristrutturazioni della Scuola
per l’infanzia Camillo Stagni di
Crevalcore e del polo scolastico
di Camposanto (MO).
Infine, due nuovi progetti:
Disegniamo un mondo senza
povertà, lanciato nel 2011 nel
corso del 54°Zecchino d’Oro
e patrocinato dal Segretariato
Sociale RAI; si tratta di un
nuovissimo centro d’accoglienza nella prima periferia
di Bologna; sono in fase di
ultimazione i lavori di restauro.
La particolarità sarà rappresen-
dell’HIV.
I dettagli e gli
aggiornamenti
di tutti i progetti
di solidarietà
sono
consultabili nel
sito internet
www.antoniano.it
tata dalla creazione di spazi
comuni dedicati agli incontri
e alla formazione per favorire
l’integrazione nel tessuto sociale. Oltre 120 mila persone
in tutta Italia hanno inviato un
messaggio dal loro telefono,
con una piccola donazione, a
questi si aggiungono tanti altri
contributi. L’obiettivo è rendere operativo il centro nel corso
dell’inverno; per chi vive in
strada l’inverno non sarà più
vissuto come un’emergenza.
Casa Ninna Mamma - Un
tetto per nascere, lanciato
quest’anno, nel corso del 55°
Zecchino d’Oro; si inserisce
nelle attività di cooperazione
internazionale che Antoniano
ONLUS svolge dal 1991. In
particolare, l’obiettivo del
progetto, che si rivolge al
Mozambico, è la riduzione,
con una strategia di costruzione di case di accoglienza e
cura, della trasmissione verticale madre-figlio del virus
Qualche numero sulle attività
di cooperazione internazionale
svolte dal 1991 ad oggi: sostegno ad oltre 100.000 bambini
in tutto il mondo, grazie alla
realizzazione di 12 scuole e 12
case famiglia, 7 centri sanitari
e 7 centri diurni per grandi e
bambini, oltre 350 case per
ospitare famiglie in difficoltà.
Le attività hanno toccato ad
oggi tutti e 5 continenti, 19
paesi ed hanno coinvolto oltre
20 organizzazioni partner in
tutto il mondo.
I dettagli e gli aggiornamenti
di tutti i progetti di solidarietà
sono consultabili nel sito internet www.antoniano.it
Vorrei, al termine di questo mio
piccolo intervento, ricordare alcune parole di Frate Alessandro
Caspoli che ho tratto dal loro
Periodico “E’ un buon esercizio
essere all’ Antoniano. Questo
numero del Notiziario ne coglie
molti motivi: una dinamica
coesistenza di prospettive e
punti di vista differenti, storie
minime ma “dense”, progetti
che arrivano a compimento e
progetti che partono, curiosità
per la vita. Nessuna ricetta.
Solo esperienze da condividere.”
Ed è proprio con il pensiero alla
“condivisione” che desidero
abbracciare tutti i colleghi che
hanno collaborato con me durante un lungo cammino professionale che sta raggiungendo la
sua meta: solo “condividendo”
esperienze, conoscenze, competenze si può pensare di toccare l’eccellenza. Per tutti noi,
una straordinaria opportunità.