Dicembre - pdf - Direzione regionale Emilia Romagna
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Dicembre - pdf - Direzione regionale Emilia Romagna
A Comunicazione Registrazione Tribunale di Bologna n. 7734 del 19.02.2007 Anno sesto Numero 3 - DICEMBRE 2012 Periodico di cultura e informazione a cura dell’Agenzia delle Entrate - Direzione Regionale dell’Emilia-Romagna 2 Sommario • Editoriale • Eventi critici – per l’Agenzia delle Entrate Emilia-Romagna, che anno è stato? • Intervista al capo settore controlli e riscossione, Pasquale Stellacci • In Emilia-Romagna le prime intese tra Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza e Procura della Repubblica • Conto alla rovescia per il saldo Imu COMUNICAZIONE Registrazione Tribunale di Bologna n. 7734 del 19.02.2007 Anno sesto - numero 3 Dicembre 2012 • La Direzione Provinciale di Ferrara La nuova struttura Legale Rappresentante Enrico Sangermano • Sportello Registrazione Affitti: progetto in dirittura d’arrivo Direttore Responsabile Biagio Cunsolo • Reclamo e mediazione • Strumenti e strategie per “stimolare” l’adempimento: il laboratorio formativo con l’Università di Bologna • Il progetto “Entrate nel merito” • Agenzia delle Entrate“ sempre più in sicurezza” • Giuslavoristi al lavoro • Asilo aziendale “L’Isola dei tesori” di Bologna • Cosa c’è “dietro” il piatto • Un tetto per nascere Coordinatore Editoriale Giovanna Regina Responsabile Progetto Grafico Giorgio Bertuzzi Foto Biagio Cunsolo Stampa In proprio redattori: Pierluigi De Rosa, Antonella Pellegrino, Tiziana Sabattini per questo numero si ringrazia: Franca Addragna - Sandra Amovilli Stefania Castriota - Camilla Cocchi Pietro Dettori - Daniela D’Orazio Susanna Magnani - Adriana Romana Nero Fabiana Rangoni - Giuseppe Romano Pasquale Stellacci - Barbara Voltattorni Patrizia Zamboni 3 Giovanna Regina Diverse credenze e profezie considerano il 2012 un anno nefasto per il verificarsi di eventi catastrofici legati a varie ipotesi, dal picco di attività solari che determinerebbe un’inversione dei poli magnetici terrestri, alla fine del mondo dovuta al termine di uno dei cicli del calendario dei Maya; si tratta, ovviamente, di profezie totalmente prive di fondamento scientifico ed anzi confutate dagli stessi studiosi. Quello che è certo, invece, è che abbiamo attraversato un 2012 denso di avvenimenti avversi, dalle polemiche sui blitz all’accusa di un’Agenzia “vessatoria”. Il 2012 è stato anche l’anno della crisi economica, che, in alcune occasioni, ha esasperato gli animi dei contribuenti e ha influito negativamente sul rapporto con l’amministrazione, “simbolo” di uno Stato percepito come lontano se non addirittura ostile. Faccio riferimento non solo ai casi più eclatanti di lettere intimidatorie, minacce, allarmi bomba, proiettili esplosi contro le strutture, che pure si sono verificati in diversi uffici della regione, ma soprattutto ad un rapporto tra contribuente e fisco a volte “agitato”. Diversi sono gli articoli di stampa in cui viene lamentato un accertamento ingiusto, una mancata risposta telefonica, un’attesa snervante nei front office, un accanimento nei confronti delle imprese “terremotate”. Sì, perché nel 2012 abbiamo anche affrontato il terremoto che ha interessato un vasto territorio della nostra regione, mettendo in ginocchio l’economia emiliana, distruggendo secoli di cultura ma soprattutto allarmando gli animi, dei contribuenti e dei funzionari, che hanno continuato a prestare la loro attività lavorativa in situazioni davvero faticose. A questo si aggiunge la contrazione delle risorse disponibili, che in alcune realtà ha incrementato i carichi di lavoro del personale in servizio. E qual è stata la risposta della regione a tutto ciò? Esemplare. L’EmiliaRomagna continua a conseguire risultati eccellenti, nelle attività di controllo come in quelle dei servizi, che la collocano nelle prime file a livello nazionale: ancora una volta, la dimostrazione di un elevato senso di responsabilità, dell’impegno e della professionalità che permea il personale a tutti i livelli. Avviciniamoci, dunque, alle prossime festività natalizie con animo sereno, e fieri di quello che facciamo, perché solo quando tutti contribuiamo con il massimo impegno possiamo ritenerci soddisfatti di noi stessi e sentirci parte di una grande organizzazione. E consideriamo la profezia dei Maya nell’accezione positiva attribuita dagli studiosi, quella che vede nella fine di un ciclo del calendario, l’occasione di grandi celebrazioni per festeggiare un nuovo inizio. Grazie e Auguri di cuore 2012 Giovanna Regina Comunicazione PRIMO PIANO 4 EVENTI CRITICI PER L’AGENZIA DELLE ENTRATE EMILIA-ROMAGNA, CHE ANNO È STATO? Pierluigi De Rosa Il 2012 è stato l’anno del naufragio della Costa Concordia, del terremoto in Emilia-Romagna, del bosone di Higgs e delle Olimpiadi di Londra; l’anno del primo uomo che ha superato la velocità del suono e dell’uragano Sandy. Ma per l’Agenzia delle Entrate Emilia-Romagna, che anno è stato? Insieme ai tanti elementi positivi, che ne fanno ancora una delle regioni di riferimento nel panorama nazionale, il nostro 2012 è stato segnato da alcuni atti intimidatori che hanno rischiato di scalfire la serenità d’animo dei colleghi e in particolare di coloro che operano a diretto contatto con i contribuenti. Riportiamo le testimonianze di alcuni direttori provinciali, che ci raccontano come hanno vissuto (e gestito) queste situazioni critiche. Franca Addragna – Direttore Provinciale di Parma La Direzione provinciale di Parma ha subito una serie di minacce di attentati ed atti intimidatori che, complici gli effetti sociali della grave crisi economica, hanno riguardato, negli ultimi anni, diversi uffici del Fisco. Molto probabilmente la costituzione della Direzione Provinciale, nel giugno di 3 anni fa, fu interpretata da qualcuno come un segnale di una più puntuale lotta all’evasione nel territorio parmense. Nell’ufficio, in quei momenti, la tensione era alta e palpabile, a causa della continuità delle minacce: erano i funzionari stessi a ricevere le telefonate che annunciavano la presenza di esplosivi dentro la struttura, il che comportava la necessità di procedere all’evacuazione e ciò spesso in condizioni meteorologiche difficili e con temperature rigide. Per preservare il più possibile il personale da preoccupazioni, ho evitato di diffondere la notizia di elementi, come l’arrivo di buste contenenti proiettili e di lettere minatorie, che avrebbero contribuito a minare non poco quella serenità, che, con fatica, cercavo di garantire; ciò anche incontrando le rappresentanze sindacali per aggiornarle sulla situazione e, mantenendo un atteggiamento sereno, cercavo di rassicurarle, anche se, comunque, intimamente ero preoccupata per l’evolversi degli eventi, in quanto le minacce non apparivano prive di contenuto. Devo dire che in questo clima non è stato facile espletare il lavoro quotidiano. Nonostante ciò, il personale ha risposto in maniera più che positiva, intensificando lo sforzo per recuperare le moltissime ore perse a causa delle evacuazioni. Ciò ha rappresentato il miglior modo possibile di rispondere a chi intendeva intimidirci o ostacolare le nostre attività. Dunque, la maturità e il senso di responsabilità di tutti hanno prevalso, consentendo alla mia Direzione di portare a compimento le attività. Certamente non sono mancati, da parte di alcuni dipendenti, episodi di panico o stati di ansia, più che comprensibili in una situazione oggettivamente difficile come questa; tuttavia, la mia costante presenza ha trasmesso serenità al personale, ed il modo in cui sono stati affrontati gli eventi ha contribuito a consolidare, all’esterno, l’immagine di compattezza e solidità dell’Agenzia. Adriana Romana Nero – Direttore Provinciale di Piacenza Se si dovesse esprimere una opinione sul 2012 credo che saremo tutti concordi nel dire che non è stato uno degli anni più fortunati degli ultimi tempi. Tuttavia, ben pochi avrebbero immaginato che anche i dipendenti dell’Agenzia delle Entrate di Piacenza sarebbero stati oggetto di due spiacevoli atti intimidatori. Fortunatamente il tutto si è risolto con un po’ di disagio e qualche danno alle strutture, tuttavia sono manifestazioni da non sottovalutare, specie se coinvolgono una “piazza” che si è sempre distinta per senso civico e rispetto delle Istituzioni... Partiamo dall’inizio. Il 22 maggio è stato recapitato un messaggio anonimo alla Direzione Regionale dell’Emilia Romagna. «Entro sera faremo esplodere una bomba nella sede di Piacenza» recitava il laconico messaggio. Immediatamente è stato dato l’allarme. Sul posto sono intervenute le Forze dell’Ordine, che hanno provveduto a far evacuare l’edificio e a delimitare l’area, per motivi precauzionali. Un po’ di spavento l’hanno avuto soprattutto i dipendenti ed i clienti dell’adiacente supermercato che hanno dovuto precipitosamente abbandonare il palazzo. Disagi anche alla circolazione: parte della via Modonesi è stata chiusa al traffico. Polizia e Carabinieri, dopo aver controllato alcune vetture parcheggiate nelle vicinanze ed aver accuratamente perlustrato l’edificio, alle 22 hanno dato il cessato allarme. Più inquietante il secondo episodio. Nella notte del 26 settembre due colpi di carabina sono stati esplosi contro la facciata della sede dell’Agenzia. Questa triste scoperta è stata effettuata dai funzionari addetti alla apertura dell’U.T. Un proiettile ha perforato l’insegna, subito sopra l’ingresso, ed un altro ha frantumato un vetro, conficcandosi nella struttura dell’edificio. L’area è stata messa in sicurezza dal personale e dai Vigili del Fuoco, immediatamente accorsi, consentendo l’accesso del pubblico attraverso una porta laterale. Sono poi intervenuti gli investigatori della Digos e gli specialisti della Scientifica per i rilievi del caso. Questi due episodi, quasi incredibili per la tranquilla Piacenza, PRIMO PIANO Diverse, infatti, sono state le intemperanze del pubblico verificatesi dall’inizio dell’anno, a volte culminate in vere e proprie aggressioni verbali. Niente che la professionalità e l’esperienza degli addetti non abbiano potuto sin qui controllare. In questo panorama sconfortante, occorre, però, segnalare le innumerevoli testimonianze di solidarietà delle Istituzioni locali, nessuna esclusa, dei dipendenti degli Uffici Pubblici, di Equitalia, delle Organizzazioni Sindacali e di categoria, degli Ordini Professionali e del mondo accademico cittadino, segno che la città capisce l’importanza del lavoro svolto dall’Ufficio e che le difficoltà del vivere quotidiano, seppur esasperate dalla crisi economica, non devono mai diventare un alibi per giustificare gravissimi atti intimidatori. Proprio da questa consapevolezza sono ripartiti i dipendenti della locale Agenzia delle Entrate, non cambiando le loro modalità di lavoro, seppure in tempi difficili. Patrizia Zamboni – Direttore Provinciale di Bologna (…) Ritengo che gli episodi intimidatori si inseriscano in una sorta di cornice unitaria, collocata in un arco temporale circoscritto, compreso tra i mesi di marzo e giugno 2012, quando, all’avanzare della crisi economica, è maturata una piena consapevolezza in tal senso nell’opinione pubblica, soprattutto con riguardo agli effetti che per ciascuno ne derivavano. Occasione di innesco sicuramente il gesto estremo del contribuente, datosi fuoco, a marzo 2012, davanti alla sede degli uffici delle Commissioni Tributarie di Bologna. A partire da questa data si sono succeduti diversi eventi critici: dalle lettere minatorie “E se a sfilare fossero le vostre vedove?”, agli allarmi bomba, fino al tentativo di intrusione nella sede di Via Larga. Si tratta di fatti che, a mio parere, possono in qualche modo ricondursi in modo unitario a un clima di tensione, venutosi a creare nel tessuto sociale in un determinato arco temporale, anche attraverso l’effetto emulativo e moltiplicatore, creato dalla stessa risonanza mediatica degli eventi. Per ciò stesso, nel loro insieme, questi episodi hanno destato certamente inquietudine e sconcerto nel personale. Il dato più allarmante comunque è rappresentato dalla condizione di solitudine da tutti sperimentata per effetto di una ben orchestrata campagna di stampa che, in forza dei proclami politici, da tempo non risparmia critiche all’intero comparto della Pubblica Amministrazione. Appare di tutta evidenza, quindi, la necessità di ricostruire un ambiente, nei posti di lavoro, che miri a superare le pressioni esterne alla ricerca di un ritrovato equilibrio. Gli strumenti meccanici (sistemi di videosorveglianza) hanno certamente un impatto significativo nell’immediato, ma non incidono sulle varie e complesse componenti del clima di lavoro, perché questo è la somma di tutte le sensazioni negative che sottilmente si sono insinuate. Allora, occorre mettere in atto tutta una serie di accorgimenti che vanno a incidere sul livello emozionale: occorre ridare a tutti la serenità che in questo momento deve essere la percezione concreta di essere parte di un’organizzazione attenta, capace di apprezzare il lavoro svolto e che si fa sentire quando ci sono momenti di criticità con l’esterno. 2012 sono spia di un malessere diffuso, di cui sono stati testimoni, loro malgrado, i dipendenti dell’Ufficio Territoriale. 5 Comunicazione INTERVISTA 6 INTERVISTA AL CAPO SETTORE CONTROLLI E RISCOSSIONE, PASQUALE STELLACCI Biagio Cunsolo - Pierluigi De Rosa Dalla serie “Le interviste non comuni”, frutto dell’intesa Cunsolo - De Rosa- Stellacci, dopo Il Direttore in Jeans (con il riscatto dei mediani in Agenzia si ottengono i risultati), Il Direttore in maglia rosa (per bloccare qualsiasi fuga occorre sempre rimanere a ruota dell’avversario), Lo specialista del fisco (avere il piacere di vedere gli evasori “fighi” che diventano “fighi d’india”)…in questo numero vi presentiamo “Il Capo in cravatta” Dott. Stellacci, ci avviamo verso la conclusione del 2012… ed è già tempo di bilanci. Cosa vorrebbe tenere di questo anno e cosa, invece, non le è piaciuto Il 2012 conferma il positivo trend qualitativo dei risultati delle attività di contrasto ai fenomeni evasivi ed elusivi, impresso dalla decisa svolta strategica operata da questa Direzione, tesa ad accrescere il livello di tax compliance e a ridurre il tax gap di riferimento. Per converso, è motivo di rammarico il ricordo di numerose strumentalizzazioni mediatiche di situazioni personali drammatiche che, come ampiamente dimostrato, hanno tentato di stigmatizzare, retoricamente, le corrette azioni di contrasto realizzate da alcune Direzioni Provinciali. Una delle leve su cui l’Agenzia sta investendo molto in questo periodo è la capacità di selezionare con sempre maggiore accuratezza i target dell’attività di controllo. Quali sono a suo avviso gli strumenti più efficaci in questo senso? La selezione delle posizioni da sottoporre a controllo, costituisce certamente fattore critico di successo della complessiva azione di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale, soprattutto in periodi, come quello in corso, orientati al risparmio delle risorse da un lato, e alla massimizzazione dei risultati dall’altro. E’, dunque, evidente che l’utilizzo coordinato delle diverse fonti informative, opportunamente calibrato ed ordinato in ragione del loro potenziale offensivo, rilevabile da fattori endogeni ed esogeni connessi alle posizioni selezionate, possa risultare funzionali ad un efficiente ed efficace impiego di risorse. Un altro elemento cruciale, su cui è forte l’attenzione dell’opinione pubblica ma anche l’impegno dell’Agenzia delle Entrate, è il rapporto con il contribuente. Un rapporto che talvolta può diventare conflittuale, ancora di più in un momento caratterizzato da forti tensioni sociali ed economiche. Cosa state facendo su questo fronte per consolidare il rapporto con i contribuenti sottoposti a controllo e per supportare gli operatori in questo compito? La risposta è sempre la stessa: Qualità! “Qualità” significa criticità di giudizio, ma anche attenzione rispetto alla sostanza dei fatti esaminati e soprattutto attenzione e capacità di ascolto delle ragioni del Contribuente, che da semplice spettatore è diventato sempre più attore rispetto al rapporto tributario, siccome veicolato verso la democratizzazione delle relazioni pubblico-privato, impressa dalla legge 7 agosto 1990, n.241. Si parla molto in questi giorni di redditometro. Qual è il valore aggiunto di questo strumento, per gli operatori e per i contribuenti? “Chi mangia fa briciole…”. Il redditest, strumento messo a disposizione sul sito internet dell’Agenzia, offre l’opportunità ai contribuenti di effettuare una verifica “lampo” della credibilità del reddito imponibile dichiarato, a fronte di un paniere di consumi e di investimenti che ne connotano il proprio tenore di vita, normalizzato anche rispetto alla variabilità territoriale del costo della vita. In buona sostanza, il software è finalizzato ad indurre un cambiamento dei comportamenti orientato alla cosiddetta tax compliance, nonché a consentire agli uffici di selezionare situazioni di macroscopiche illegalità ai fini del controllo successivo. L’importanza della Rete: l’Emilia-Romagna è la regionepilota in Italia nella collaborazione anti-evasione con i Comuni. Quali sono i dati più significativi su questo fronte? La auspicabile quanto, prevedibilmente, proficua inte- INTERVISTA razione/collaborazione tra i vari enti impositori è - qui in Emilia-Romagna - una realtà. Dal 2008 sono stati stipulati diversi protocolli d’intesa a carattere operativo mirati a regolamentare gli scambi informativi e a stimolare, a livello regionale, lo svolgimento di controlli congiunti tra nuclei di controllo dei diversi partner istituzionali. Possiamo, a questo proposito, senz’altro citare le attività svolte in coordinamento con la SIAE, ma anche, più recentemente, con l’INPS; emblematici sono soprattutto i risultati della collaborazione con l’ANCI ER e con i comuni della Regione. Quest’ultima collaborazione partita nel 2009 sulla base di un protocollo stipulato nel 2008 - è riferibile prevalentemente alla partecipazione dei comuni all’accertamento prevista, originariamente, dall’art. 44 del D.P.R. 600/73 e, successivamente, dal D.L. 203/2005, ma è anche volta a costruire 7 un sistema di legalità che vada oltre quella strettamente fiscale, come ben rappresentato dai contenuti del Patto stipulato nel giugno scorso tra Comune di Bologna, DR dell’Agenzia delle Entrate e Comando provinciale della GdF. Per ritornare al tema della partecipazione all’accertamento – tramite l’invio, da parte dei comuni, di segnalazioni qualificate – i risultati ottenuti in regione sono notevoli: 3.273 controlli effettuati sulla base di segnalazioni dei comuni; una maggiore imposta accertata di 38,8 milioni di euro e una maggiore imposta definita di 16,5 milioni di euro; infine, 11,8 milioni di riscosso. Specchio di tali risultati sono i trasferimenti delle quote incentivate ai comuni in relazione al riscosso da atti di accertamenti scaturenti da segnalazioni dei comuni emiliano–romagnoli: oltre un milione di euro per gli anni 2009-2010; per il 2011, circa 1,8 milioni di euro, di cui 395.000 al comune di Mara- nello, 362.000 euro a Bologna, 142.000 euro a Mirandola, 127.000 euro a Sasso Marconi, solo per fare degli esempi. A proposito di “rete”, lo scorso mese di ottobre è stato siglato un importante protocollo di intesa con la Procura della Repubblica di Forlì. Quali sono le prospettive di sviluppo legate a questa forma di collaborazione? La recente modifica normativa apportata alla disciplina dei costi funzionali alla produzione di ricchezze criminali, poiché sono determinate dall’esercizio dell’azione penale da parte del Pubblico ministero, ha reso indifferibile la fluidificazione dello scambio di notizie tra l’Amministrazione finanziaria e le Procure della Repubblica. Queste ultime, peraltro, sono sempre più interessate ad acquisire dati e documentazione in possesso dell’Agenzia delle Entrate, nonché ad avvalersi delle specifiche professionalità, a titolo consulenziale, per fronteggiare il dilagare del crimine economico. Ed è per queste ragioni, che con orgoglio, dopo aver formalizzato l’intesa che con le Procure di Forlì e Rimini, siamo protesi a concludere altri accordi con tutte le Procure Regionali. “Direttore in Jeans, “in maglia rosa” e adesso “Capo in cravatta” . Allo specialista del fisco chiediamo: in quale di questi tre ruoli si trova più a suo agio? Jeans, camicia e cravatta è il look che prediligo, anche perché coniuga l’espressione di operatività con le funzioni di governance e rappresentanza. Competenza ed esempio di laboriosità, correttezza ed entusiasmo costituiscono i fattori che possono orientare il gruppo verso la vera meta: ridurre il tasso di evasione fiscale per ridurre la pressione fiscale ed attivare un circolo virtuoso di crescita! Una sinergia tra procedimento amministrativo e penale: In Emilia-Romagna le prime intese tra Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza e Procura della Repubblica Con i protocolli di intesa proviene recepita un’indicazione contenuta nel decreto legge 16 del 2012 sulla semplificazione fiscale, che afferma la necessità di una correlazione strutturale tra l’azione amministrativa e quella penale in ambito tributario (art. 8). Nel dettaglio, l’intesa prevede un sistema di comunicazione bi-direzionale dalla Procura all’amministrazione finanziaria nel rispetto del segreto istruttorio (sullo stato dei procedimenti penali scaturiti da denunce presentate all’autorità giudiziaria) e dall’amministrazione finanziaria alla Procura (sullo stato dei procedimenti amministrativi condotti dall’Agenzia delle Entrate o dalla Guardia di Finanza che contengono rilievi penali). L’accordo affida inoltre all’amministrazione finanziaria il compito di fornire un supporto specialistico all’attività degli inquirenti nel caso di profili tec- nici particolarmente complessi, e di svolgere approfondimenti istruttori su mandato della Procura. Per assicurare il coordinamento operativo, infine, è stata creata una rete di referenti costituita da funzionari dell’Agenzia delle Entrate, responsabili delle segreterie dei sostituti procuratori e rappresentanti della Guardia di Finanza. 2012 Creare un “ponte” tra l’azione amministrativa di contrasto alle violazioni tributarie e il procedimento penale, attraverso uno scambio strutturato di informazioni tra amministrazione finanziaria e Procura della Repubblica: questo l’obiettivo delle intese recentemente siglate a Forlì, Rimini e Piacenza con il Comando provinciale della Guardia di Finanza e i procuratori della Repubblica dei due capoluoghi. Comunicazione CONTRIBUTI 8 CONTO ALLA ROVESCIA PER IL SALDO IMU SGUARDO D’INSIEME ALLA NUOVA IMPOSTA MUNICIPALE Tiziana Sabattini Scade il prossimo 17 dicembre l’appuntamento con il saldo IMU, l’imposta municipale che, a partire dal 2012, sostituisce l’Ici, l’lrpef e le relative addizionali (per gli immobili non locati). Per chi ancora non si è districato tra lo slalom di delibere, aliquote e detrazioni pubblichiamo alcune brevi istruzioni per l’uso. CHI? Devono pagare l’Imu i possessori, a titolo di proprietà o di altro diritto reale (usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie), di fabbricati, aree edificabili e terreni agricoli. Ai fini Imu, è titolare di un diritto reale anche l’ex coniuge affidatario della casa coniugale. LE ALIQUOTE (commi 6-7- 8- 9, art. 13, DL 201/2011 – Decreto Salva Italia) TIPOLOGIA ALIQUOTA POTERI DEI ABITAZIONE PRINCIPALE E 0,4% ± 0,2% 0,76% ± 0,3% (di cui 0,38% (Ridurre l’aliquota COMUNI PERTINENZE ALTRI FABBRICATI riservata allo Stato) fino allo 0,4% se locati) La principale novità rispetto all’Ici sta nel fatto che, dopo un periodo FABBRICATI RURALI Ridurre l’aliquota 0,2% di esenzione dal 2008 al 2011, la nuova imposta comunale si paga STRUMENTALI fino allo 0,1% anche sull’abitazione principale e relative pertinenze. Sono inoltre assoggettati a Imu tutti i fabbricati rurali (prima esclusi), Per determinare quanto dovuto a titolo di saldo è disponibile sul a prescindere dalla destinazione abitativa o strumentale. sito internet del proprio Comune il programma che effettua tutti i conteggi e consente di stampare il modello F24. Cosa si intende per abitazione principale e pertinenze ai fini Imu (comma 2, art. 13, DL 201/2011 – Decreto Salva Italia) ABITAZIONE Immobile iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio PRINCIPALE urbano come unica unità immobiliare nel quale il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente PERTINENZE Sono solo quelle classificate nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7, nel limite massimo di una per ciascuna tipologia, anche se iscritte in catasto insieme alla casa di abitazione QUANTO? Per determinare quanto dovuto a titolo di saldo è necessario verificare le delibere pubblicate sul sito internet del proprio comune. L’acconto, infatti, è stato calcolato con le aliquote standard previste dal decreto Salva Italia, cioè: ● aliquota ordinaria (0,76%) ● aliquota ridotta per l’abitazione principale e pertinenze (0,4%) ● aliquota ridotta per i fabbricati rurali strumentali (0,2%) In sede di saldo bisogna fare i conti con il margine di libertà dato agli Enti locali dalla norma. I Comuni hanno, infatti, potuto scegliere di aumentare o diminuire le aliquote (entro limiti prestabiliti), di elevare la detrazione per l’abitazione principale (per legge 200 euro all’anno) fino a concorrenza dell’imposta dovuta, di assimilare all’abitazione principale gli immobili, non locati, posseduti da anziani e disabili residenti in istituti di ricovero o da cittadini residenti all’estero, eccetera. I Comuni non hanno potuto, invece, variare lo sconto previsto per i figli (50 euro per ogni figlio di età non superiore a ventisei anni, che dimora abitualmente e risiede anagraficamente nella stessa unità immobiliare adibita ad abitazione principale). Facciamo un esempio di compilazione del modello F24: Il signor Rossi è proprietario di un appartamento a Bologna, posseduto al 100% per 12 mesi, con rendita di euro 450, affittato a canone concordato. Il Comune di Bologna, con regolamento del 28 maggio 2012, per questo tipo di immobili, ha scelto di mantenere l’aliquota standard dello 0,76% (prevista dal Decreto Salva Italia). Cosa deve fare il signor Rossi E’ necessario che il nostro contribuente inserisca alcuni dati: 1. Tipologia dell’immobile – Nel suo caso “Altri immobili (cat. A, C02, C06, C07)” 2. Rendita catastale - Ricavata dall’atto di compravendita, dalla visura catastale o dalla precedente dichiarazione dei redditi (la rendita indicata nel quadro RB del Modello Unico è già al lordo della rivalutazione del 5%, quindi, per evitare una doppia rivalutazione, è necessario dividere l’importo indicato nella colonna 1 del rigo RB per 105 e moltiplicarlo per 100) 3. Aliquota – E’ necessario che il sig. Rossi verifichi la correttezza dell’aliquota proposta dal programma di calcolo e inserisca, in caso di difformità, quella deliberata dal Comune (7,6 ‰) 4. Quota e mesi di possesso e acconto – Il signor Rossi deve inserire quota (100%) e mesi di possesso dell’immobile (12) e indicare se è stato pagato l’acconto CONTRIBUTI 9 A questo punto il programma è pronto per il calcolo. disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Cosa fa il programma Per il versamento dell’Imu, tramite F24, è necessario compilare la SEZIONE IMU E ALTRI TRIBUTI LOCALI, occorre indicare il codice comune, spuntare la casella relativa al saldo, inserire il numero degli immobili e l’anno di riferimento. I codici tributo da utilizzare sono quelli previsti dalla Risoluzione 35/E del 12 aprile 2012, gli importi sono da inserire nella colonna “Importi a debito versati”. 1. Calcola il valore (ai fini Imu) dell’appartamento del signor Rossi rivalutando la rendita catastale del 5% (come avveniva per l’Ici), e moltiplicandola per i nuovi coefficienti previsti dal Decreto Salva Italia – Nel nostro esempio il valore calcolato è di euro 75.600 (450 X 5% X 160) I nuovi coefficienti per i fabbricati (comma 4, art. 13, DL 201/2011 – Decreto Salva Italia) 160 gruppo catastale A (escluso A/10) e categorie C/2, C/6 e C/7 140 gruppo catastale B e categorie C/3, C/4 e C/5 80 categorie catastali A/10 e D/5 60 55 gruppo catastale D (escluso D/5) Dal 2013 il moltiplicatore è elevato a 65 Anche l’Imu può essere versata tramite compensazione con eventuali crediti vantati nei confronti di diversi enti impositori (Stato, Regioni, Comuni, Inps, Inail, Enpals). I contribuenti che hanno presentato il modello 730 e si sono avvalsi della facoltà di utilizzare il credito in compensazione per l`Imu (quadro I) devono riportare gli importi indicati nel modello 730-3 (righi da 161 a 165) nella colonna “importi a credito compensati” del modello F24, per la parte non utilizzata in sede d’acconto. categoria catastale C1 Codici tributo IMU – Risoluzione 35/E del 12 aprile 2012 2. Calcola la base imponibile rapportando il valore dell’immobile alla percentuale e ai mesi di possesso, nel nostro esempio è uguale al valore (75.600 X 12/12 X 100%) 3912 abitazione principale e relative pertinenze (destinatario il Comune) 3913 fabbricati rurali ad uso strumentale (destinatario il Comune) 3. Calcola l’mposta dovuta su base annua, applicando alla base imponibile l’aliquota deliberata dal Comune di Bologna per gli immobili affittati a canone concordato (7,6 ‰): per il signor Rossi è di euro 574,56 (75.600 X 7,6 ‰) 3914 terreni (destinatario il Comune) 3915 terreni (destinatario lo Stato) 3916 aree fabbricabili (destinatario il Comune) 3917 aree fabbricabili (destinatario lo Stato) 4. Determina l’Imu dovuta a saldo sottraendo l’importo teorico versato con l’acconto di giugno (in caso di difformità con quanto effettivamente versato è possibile modificare il campo): il signor Rossi deve versare a saldo euro 286 3918 altri fabbricati (destinatario il Comune) 3919 altri fabbricati (destinatario lo Stato) 3923 interessi da accertamento (destinatario il Comune) 5. Ripartisce l’importo totale tra quota destinata allo Stato (il 50% dell’imposta dovuta calcolata con l’aliquota standard) e la quota riservata al Comune (la differenza). Nel nostro esempio i due importi coincidono e sono pari a euro 143 cadauno. 3924 Sanzioni da accertamento (destinatario il Comune) COME? I titolari di partita Iva devono effettuare il versamento del saldo Imu esclusivamente in via telematica. I non titolari di partita Iva possono presentare il modello F24 cartaceo presso banche, poste o agenti della riscossione o, in alternativa, utilizzare le procedure “online” tramite il servizio “home banking” fornito dalla propria banca o il sevizio “F24Web” QUANDO? Il saldo Imu deve essere versato entro il 17 dicembre 2012. Dopo il 17 dicembre, è possibilie sanare il mancato pagamento con il “ravvedimento operoso”, cioè pagando l’Imu non versata, maggiorata degli interessi legali (dal 1° gennaio 2012 al tasso del 2,5% annuo) e della sanzione ridotta: • allo 0,2%, per ogni giorno di ritardo, se il pagamento avviene entro 14 giorni dalla scadenza • al 3%, se il pagamento viene eseguito dal 15° al 30° giorno dalla scadenza • al 3,75%, se il pagamento avviene successivamente ai 30 giorni ma entro un anno 2012 6. Stampa il modello F24 Dal 1° dicembre 2012, in aggiunta al modello F24, per tutte le tipologie di versamento riguardanti l’Imu è possibile utilizzare il bollettino di conto corrente postale. Chi sceglie questa modalità può recarsi direttamente a un ufficio postale oppure servirsi del servizio telematico gestito da Poste italiane spa. Il conto corrente (n. 1008857615 – intestato a “PAGAMENTO IMU) è unico per tutti i Comuni del territorio nazionale. Il pagamento dell’Imu tramite bollettino postale deve essere effettuato distintamente per ogni Comune sul cui territorio sono situati gli immobili. Comunicazione PRIMO PIANO 10 LA DIREZIONE PROVINCIALE DI FERRARA LA NUOVA STRUTTURA Tiziana Sabattini più attivo. Dal 17 dicembre 2012, la Direzione Provinciale di Ferrara, diretta da Simonetta Cifonelli, si articola in un Ufficio controlli, un Ufficio legale e in 3 Uffici territoriali (Ferrara, Cento e Comacchio). Da questa data l’Ufficio territoriale di Portomaggiore non è Per mantenere l’impegno nell’assistenza al contribuente è assicurata l’erogazione dei servizi essenziali (es. assistenza e informazioni, registrazione dei contratti, trasmissione della dichiarazione dei redditi, apertura e chiusura della partita iva, attribuzione del codice fiscale) presso lo sportello Portoinforma – UFFICIO TERRITORIALE RECAPITI FERRARA Via Monsignor Maverna, 8/10 44122 FERRARA Tel 0532 251011 Fax 0532 251010 SPORTELLO C/O PORTO INFORMA via M. Maverna, 8/10 Centro Servizi al cittadino (Piazza Verdi 22, Portomaggiore). Lo sportello è aperto dal 20 dicembre ogni giovedì, dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e dalle 16,00 alle 17,45 La Direzione provinciale di Ferrara ha inoltre adottato il servizio di Posta Elettronica Certificata per comunicare in modo rapido ed efficace con i cittadini. Grazie a questo canale i contribuenti possono inviare e ricevere documenti direttamente via e-mail, senza doversi presentare personalmente agli sportelli. L’indirizzo Pec, raggiungibile solo da caselle di posta elettronica certificata, è: [email protected] Per ulteriori informazioni e chiarimenti i contribuenti possono consultare il sito internet regionale http:// emiliaromagna.agenziaentrate.it CODICE UFFICIO TG5 COMACCHIO da lunedì a venerdì dalle 9,00 alle 13,00 martedì e giovedì anche dalle 15,00 alle 17,00 ogni giovedì dalle ore 9,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 17,45 p.zza Verdi, 22 44015 PORTOMAGGIORE via Commercio, 40 CENTO ORARI AL PUBBLICO TGH Fax 051 6858846 da lunedì a venerdì dalle 8,45 alle 12,45 martedì e giovedì anche dalle 14,30 alle 16,30 via Buonafede, 33 44022 COMACCHIO FE Tel 0533 314245 Fax 0533 81532 TGK da lunedì a venerdì dalle 8,45 alle 12,45 martedì e giovedì anche dalle 14,15 alle 16,15 44042 CENTO FE Tel 051 6858811 PRIMO PIANO 11 SPORTELLO REGISTRAZIONE AFFITTI: PROGETTO IN DIRITTURA D’ARRIVO Antonella Pellegrino sunzione di responsabilità che l’essere cittadini comporta, stimolando tra gli studenti il senso civico e la fiducia nelle istituzioni che li sostengono. Partito dal cuore della cittadella universitaria della “dotta” Bologna, dicevamo, il progetto si è sviluppato dapprima nell’intero multicampus, e quindi nel Polo Romagnolo, coinvolgendo le province di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna, poi è stato esteso all’Università ed ai Comuni di Modena e Reggio Emilia ed infine all’Università e al Comune di Ferrara. All’appello mancano ancora l’Università e il Comune di Parma, il Politecnico, l’Università Cattolica del Sacro Cuore e il comune di Piacenza con i quali sono stati già avviati gli incontri prodromici all’estensione dell’iniziativa. Queste partnership, suggellate da altrettanti protocolli di intesa, sono la dimostrazione evidente dell’ulteriore progresso nella capacità di fare rete dell’Agenzia che ha visto coinvolti numerosi appassionati attori: funzionari dell’Amministrazione Finanziaria, dei Comuni e degli Atenei. Ogni singolo accordo è stato accompagnato da una campagna di comunicazione sviluppata attraverso i rispettivi siti internet istituzionali, depliant informativi, spot audiovisivi, conferenze stampa, ecc. Lo Sportello ad oggi ha portato, nella sola Bologna, dove circa il 17% degli studenti fuorisede (circa 7.000 ragazzi) hanno contratti d’affitto non in regola, a circa 200 contratti di affitto registrati e poco meno di un migliaio di contatti (richieste di informazioni anche attraverso e-mail e telefono). Anche laddove il fenomeno dell’evasione in campo abitativo può apparire piuttosto modesto è necessario vigilare affinché le irregolarità e le situazioni di illegalità non aumentino e perché gli studenti non siano più soli nell’affermazione dei loro diritti, tra i quali fondamentale è quello abitativo. 2012 Sportello Registrazione Affitti: progetto in dirittura d’arrivo. E’ in fase di ultimazione il progetto Sportello Registrazione Affitti nato nel 2010 da un’idea della Direzione Regionale Emilia-Romagna insieme all’Università e al Comune di Bologna, e che fino ad oggi ha coinvolto la maggior parte dei Comuni e gli Atenei emilianoromagnoli. Lo Sportello Registrazione Affitti è un nuovo servizio a favore della legalità che incoraggia, attraverso l’offerta di informazione ed assistenza, la semplificazione dei rapporti con i contribuenti, e combatte il mercato degli affitti “in nero” o irregolari, fenomeno che coinvolge, spesso loro malgrado, tanti studenti “fuorisede” che non dispongono di strumenti adeguati per contrastarlo. Il progetto consiste in uno spazio dedicato agli studenti, nel quale è possibile ottenere non solo una consulenza di base sui benefici fiscali riservati a chi detiene un contratto di affitto regolare, ma anche la registrazione dei contratti di locazione, grazie alla presenza presso l’Ateneo di un funzionario dell’Agenzia delle Entrate. L’obiettivo, quindi, è quello di rimuovere le barriere di accesso al servizio di registrazione (difficoltà di compilazione dei modelli, necessità di recarsi in un Ufficio dell’Agenzia), rafforzare i benefici per gli studenti (risparmio di tempo, accesso alle agevolazioni fiscali), prevenire l’evasione nel settore abitativo, ma soprattutto coinvolgere gli studenti nell’as- Comunicazione PRIMO PIANO 12 RECLAMO E MEDIAZIONE I PROTOCOLLI D’INTESA IN REGIONE Pierluigi De Rosa - Fabiana Rangoni Sono già numerosi in regione gli accordi siglati dalle direzioni provinciali con gli interlocutori istituzionali per potenziare il dialogo con i contribuenti e promuovere i nuovi istituti del reclamo e della mediazione tributaria. Gli istituti sono applicabili a controversie di valore non superiore a 20.000 euro, relative ad atti impugnabili davanti alle Commissioni tributarie provinciali, emessi dall’Agenzia delle Entrate e notificati dal 2 aprile 2012. In questo modo è possibile per il contribuente chiudere le pendenze con il Fisco in tempi brevi, al massimo entro 90 giorni, con la possibilità di ridurre le sanzioni irrogate al 40%, senza il pagamento del contributo unificato (che invece va pagato in caso di ricorso in Commissione) e senza il rischio di condanna al pagamento delle spese previsto nelle controversie presso la giustizia tributaria. Questo il quadro degli accordi siglati in Emilia-Romagna. Il punto sulla mediazione Al 30 novembre 2012 le istanze recapitate agli uffici dell’Emilia- Romagna sono state 1.530: il 36% di queste (553) è già stato esaminato. Tra le istanze esaminate e dichiarate ammissibili (520), il 69% è stato definito positivamente, con l’accordo tra le parti o con l’annullamento dell’atto. DP Ordini Data sottoscrizione Bologna Dottori commercialisti ed esperti contabili 14 settembre 2012 Dottori commercialisti ed esperti contabili 5 novembre 2012 Consulenti del lavoro 5 novembre 2012 Avvocati 9 ottobre 2012 Dottori commercialisti ed esperti contabili 9 ottobre 2012 Dottori commercialisti ed esperti contabili 10 settembre 2012 Consulenti del lavoro 10 settembre 2012 Avvocati 14 settembre 2012 Piacenza Dottori commercialisti ed esperti contabili 24 settembre 2012 Ravenna Dottori commercialisti ed esperti contabili 20 settembre 2012 Consulenti del lavoro 10 ottobre 2012 Consulenti del lavoro 1 agosto 2012 Dottori commercialisti ed esperti contabili 1 agosto 2012 Avvocati 12 novembre 2012 Dottori commercialisti ed esperti contabili 27 settembre 2012 Forlì Cesena Modena Parma Reggio Emilia Rimini Due storie di ordinaria “mediazione” La mediazione è anche uno strumento per favorire, nel lungo termine, un più elevato grado di tax compliance, agendo su una delle dimensionichiave nel rapporto tra autorità fiscale e contribuente, l’equità procedurale, vale a dire la correttezza e l’imparzialità dell’amministrazione. In questo senso la mediazione offre un importante momento di confronto tra amministrazione e contribuente, utile a riesaminare gli aspetti controversi sollevati dal contribuente. Di seguito proponiamo due “storie” di mediazione raccolte dai colleghi dell’Ufficio Legale della Direzione Regionale. IRAP e autonoma organizzazione Un professionista bolognese aveva richiesto il rimborso dell’IRAP pagata per l’anno 2009, poiché sosteneva di aver svolto la propria attività in maniera non autonomamente organizzata (il presupposto della tassazione IRAP è infatti l’esistenza di un’autonoma organizzazione, vale a dire presenza di dipendenti e di beni strumentali di valore, ndr). L’Ufficio non aveva risposto all’istanza di rimborso del contribuente nei novanta giorni previsti, lasciando così maturare il silenzio rifiuto. Contemporaneamente il professionista aveva aperto altri contenziosi con l’Agenzia, sempre relativi al mancato rimborso dell’IRAP per gli anni precedenti, risultando vittorioso, seppure in alcuni casi con sentenza non ancora divenuta definitiva. L’Agenzia, alla luce del reclamo presentato e dopo aver esaminato la documentazione prodotta dal contribuente, valutati i precedenti contenziosi ed i documenti di prassi, ha riconosciuto che, nel caso specifico, l’imposta non era dovuta ed ha attivato le procedure di rimborso. Agevolazioni prima casa Fra i casi più complessi risolti in mediazione si segnala quello di due coniugi che hanno ricevuto un avviso di liquidazione poiché decaduti dalle agevolazioni fiscali previste per l’acquisto della prima casa, per non aver trasferito la propria residenza entro 18 mesi dalla data di acquisto. In realtà il contribuente aveva dovuto costruire la nuova casa per il proprio nucleo familiare ma, per una serie di contingenze sfavorevoli, non era riuscito ad ultimare i lavori entro 18 mesi dal rogito. Sul contribuente pesavano inoltre ulteriori contestazioni legate all’accensione del mutuo e al fatto che le unità abitative erano in realtà due. Al termine del contraddittorio, nel corso del quale sia il contribuente sia l’amministrazione hanno gradualmente riconsiderato le proprie posizioni, si è giunti ad un accordo di mediazione con parziale rideterminazione della pretesa tributaria e abbattimento delle sanzioni: l’Agenzia delle Entrate ha infatti riconosciuto e verificato la mancanza di “colpevolezza” nel comportamento dei contribuenti. CONTRIBUTI 13 STRUMENTI E STRATEGIE PER “STIMOLARE” L’ADEMPIMENTO: IL LABORATORIO FORMATIVO CON L’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA Pierluigi De Rosa laurea magistrale, è individuare strategie, strumenti e azioni di comunicazione per promuovere il comportamento del “contribuente virtuoso”, di chi paga regolarmente le tasse. L’idea di fondo è quindi “premiare” la fedeltà fiscale: ma come? Riduzione delle aliquote, facilitazione e semplificazione degli adempimenti fiscali, sono stati negli ultimi mesi al centro del dibattito pubblico. L’attività di laboratorio, evidentemente, sarà diretta esclusivamente alla dimensione simbolica e comunicativa, tendendo a rafforzare nel contribuente onesto l’idea che sta facendo “la cosa giusta” (e che non è l’unico a farlo, anzi). Paul Klee, Nuova Armonia, 1936 sono, per fortuna, 62 che arrivano nelle casse dell’erario. È vero, si tratta di un dato medio, che pertanto può nascondere, come il noto pollo di Trilussa, diversità territoriali anche molto significative. Per un curioso parodosso, la visibilità assunta dalle social issues, dalle questioni di interesse collettivo, sembra alimentarne una percezione distorta, secondo la quale i comportamenti devianti sono molto più diffusi di quanto non lo siano in realtà(2). Il ribaltamento di questo sentire comune è l’obiettivo del laboratorio formativo organizzato dalla Direzione Regionale Emilia-Romagna con il Corso di laurea magistrale in Comunicazione pubblica e sociale, presieduto dalla sociologa Pina Lalli (3): scopo del laboratorio, che coinvolge 20 studenti della Lo sfondo teorico in cui si inquadra il laboratorio formativo è l’evidenza secondo cui il comportamento di tax compliance è incentivato (anche) dall’esempio positivo di chi paga spontaneamente le tasse. L’idea è quella di alzare l’asticella della fedeltà fiscale, massimizzando l’impatto dei comportamenti positivi e riducendo l’effetto emulativo, in negativo, del “così fan tutti”. In questa scia si collocano anche le diverse esperienze internazionali di integrazione tra mondo accademico e istituzioni: è il caso, solo per citare qualche esempio, del CSTI (Centro per l’integrità fiscale istituito da National Australian University e Ato, l’equivalente dell’Agenzia delle Entrate in Australia), dell’OIRA (Office of Information and Regulatory Affairs) creato da Barack Obama e dell’Insight Behavioural 2012 Guida in stato di ebrezza, tossicodipendenza, evasione fiscale: cosa hanno in comune questi comportamenti? Si tratta di comportamenti devianti, che si allontanano in misura più o meno marcata da ciò che è socialmente desiderato perché giusto, equo, benefico, ecc. Ma oltre a questa, evidente, “parentela di famiglia”, un altro elemento sostanziale li accomuna: nella percezione condivisa questi comportamenti sono ritenuti molto più frequenti di quanto non lo siano in realtà. E’ il caso del consumo di cocaina, che pur attestandosi su un (preoccupante) 3,4% della popolazione tra i 15 e i 34 anni, in termini globali ha un’incidenza ancora limitata; lo stesso modo la guida in stato di ebrezza, oggetto di crescente attenzione da parte dell’opinione pubblica e dell’agenda politica, non riguarda la maggioranza degli automobilisti. E veniamo, at least but not the last, all’evasione fiscale: è vero, l’evasione fiscale raggiunge in Italia livelli allarmanti, con conseguenze deleterie non solo sulle entrate fiscali ma anche sulla coesione sociale (tanto che il Presidente del Consiglio dei ministri, Mario Monti, ha più volte parlato di una vera e propria “guerra”), ma è pur sempre un comportamento minotario. Secondo le analisi elaborate dall’Agenzia delle Entrate attraverso il sistema di geomarketing DBGEO, il tax gap si attesta intorno al 38%:(1) vale a dire che per ogni 100 euro di imposta versata, 38 sfuggono al fisco. Ma ce ne Comunicazione CONTRIBUTI 14 Group, costituito nell’Ufficio di gabinetto del primo ministro inglese. Il trait d’union di queste esperienze è un filone di studi che, intersecando economia comportamentale, psicologia cognitiva e sociologia, individua gli strumenti più efficaci per “spingere” gli individui a fare le scelte migliori non solo per loro, ma anche per la comunità in cui vivono, attraverso un incentivo, uno stimolo premiale. È la teoria della spinta gentile(4) coniata da Richard Thaler e Cass Sunstein, che fornisce ai soggetti regolatori gli strumenti, prevalentemente informativi, attraverso cui gli stessi possono promuovere i comportamenti (ritenuti) migliori. Resta, sullo sfondo, la libertà dell’individuo di non tenere conto del nudge, del “pungolo” che gli arriva, e così continuare a mangiare cibi ipercalorici, fumare 20 sigarette al giorno, salire in autobus senza pagare e, perché no, “limare” il conto delle tasse. Diverse sono le applicazioni del nudging alle politiche pubbliche: dalle lettere ai cittadini californiani per promuovere il risparmio energetico, in cui venivano in- Cinque strategie per “spingere” verso il comportamento corretto in ambito fiscale 1. Fornire informazioni chiare e semplici su come pagare le tasse; rendere il più possibile “automatico” l’adempimento 2. Utilizzare un linguaggio semplice, usare in modo appropriato la formattazione, evidenziare i messaggi chiavi e personalizzare la comunicazione 3. Informare la collettività sul comportamento tenuto dalla maggior parte dei contribuenti 4. Incentivare e premiare i comportamenti virtuosi, sul piano simbolico o materiale 5. Evidenziare le ripercussioni, in termini economici e sociali, del comportamento disonesto Elaborazione da Cabinet Office and Institute for Government, MINDSPACE: Applying behavioural insights to reduce fraud, error and debt, London 2012 formati del consumo medio nel quartiere e di quanto avrebbero potuto risparmiare aumentando l’efficienza energetica(5), alle comunicazioni inviate a un gruppo di medici inglesi in ritardo con il pagamento delle imposte, in cui si evidenziava la rilevanza sociale della figura del medico, fino alla lotteria cinese con gli scontrini e alle lettere “motivazionali” spedite ai contribuenti del Minnesota(6). Recentemente, anche in Italia sono state introdotte alcune norme riconducibili alla teoria del nudge: si pensi, ad esempio, al regime premiale previsto per chi invia in via telematica all’amministrazione finanziaria corrispettivi e fatture ed istituisce un conto corrente dedicato, oppure per chi utilizza strumenti di pagamento diversi dal contante e indica, nelle dichiarazioni in materia di imposte sui redditi ed Iva, gli estremi identificativi dei rapporti con gli operatori finanziari; “pungoli” all’adempimento, infine, possono essere considerate anche le comunicazioni inviate ai contribuenti, oggetto di un profondo restyling da parte dell’Agenzia delle Entrate. Il prossimo passo sarà quello di verificare l’efficacia degli strumenti adottati, soprattutto per valutare la possibilità di implementare le politiche di nudging nel peculiare contesto italiano. NOTE 1. Corriere della Sera, 3 aprile 2011. 2. P.W.Schultz et alter, The Constructive, Destructive, and Reconstructive Power of Social Norms, in « PSYCHOLOGICAL SCIENCE», vol. 18, n.5, 2007. 3. La partnership con l’Università di Bologna attraverso lo strumento del laboratorio formativo - attivo per il quarto anno consecutivo - consente agli studenti di sviluppare le proprie capacità e all’Agenzia delle Entrate di “arricchirsi” con nuove competenze specialistiche, a costo zero. Nel 2009 il laboratorio organizzato con il corso di laurea in Comunicazione Pubblica e Sociale si è aggiudicato il secondo premio assoluto nel concorso La PA che si vede, con il video promozionale “Chi evade tassa il tuo futuro”; nel 2011 il laboratorio con il DAMS ha portato al cortometraggio “Io vado, tu resti”, presentato al Giffoni Film Festival 4. S. Sunstein, R. Thaler, La spinta gentile. La nuova strategia per migliorare le nostre decisioni su denaro, salute, felicità, Milano, Feltrinelli 2009. 5. Un caso simile è rappresentato, nel contesto italiano, dalle agevolazioni fiscali previste chi adotta misure volte ad ottenere un “risparmio energetico”. 6. Ad alcuni gruppi di contribuenti erano stati forniti quattro differenti tipi di informazioni: 1. è stato detto loro che le loro imposte avrebbero finanziato attività meritevoli (sicurezza, istruzione, ecc.); 2. sono stati minacciati con l’illustrazione delle pene previste per gli evasori; 3. è stato spiegato come ottenere aiuto nel caso di dubbi ed incertezza nella compilazione delle dichiarazioni; 4. gli è stato detto che più del 90 per cento degli abitanti aveva già ottemperato in pieno agli obblighi previsti. Soltanto l’ultimo intervento ha avuto un effetto rilevante. In Coleman, S. Income tax compliance: A unique experiment in Minnesota, in «Government Finance Review», 13, 1997. ENTRATE NEL MERITO 15 L’ESPERIENZA DEL LICEO CLASSICO “LUIGI GALVANI” DALL’ALTRA PARTE DEL DESK Camilla Cocchi - Studentessa tatto con il mondo della burocrazia e dell’amministrazione statale, abbiamo avuto, durante questa esperienza, la possibilità di entrare dentro a questo sistema e di capire come esso funzioni dall’interno. Da dietro il bancone si capisce quanto sia difficile trattare con le persone, soprattutto quando arrivano con l’arroganza di chi pretende che tutto gli sia dovuto e non ascoltano una sola parola di quello che gli dici, perché hanno già la loro idea in testa e sanno per certo che è giusta. Con queste persone bisogna per forza mantenere la calma e trattarli con gentilezza. Non si può certo urlare contro un cliente, dato che ogni singolo impiegato rappresenta l’azienda, anzi, è il primissimo divulgatore della ...sono sicura che faremo tesoro di questa esperienza... sua immagine, è il tramite fra l’azienda e il pubblico, dunque la responsabilità è alta. Barcamenandoci fra cliente e cliente, cambiando ogni giorno mansione, scoprendo ogni giorno cose nuove, abbiamo fatto presto a fare amicizia con i nostri colleghi, o per meglio dire i nostri angeli custodi, che dall’alto della loro esperienza ci davano buoni consigli e riparavano ai nostri errori, che devo dire a nostra difesa, non sono stati molti. La mattina era sempre un piacere vederli e lavorare con loro, prendersi un caffè insieme nella pausa e fare quattro chiacchiere nei momenti morti : chi ti parlava dei figli, chi della sua adolescenza, insomma, credo di poter dire che abbiamo proprio instaurato un bel rapporto. Con il passare dei giorni, anche chi 2012 Lo spaesamento è una sensazione infida, che non ti abbandona facilmente, e che caratterizza quei giorni speciali come il primo giorno di scuola, o per restare in tema, il primo giorno di lavoro. È un po’ così che ci sentivamo tutti, quando davanti all’entrata dell’Agenzia aspettavamo qualcuno che ci dicesse cosa fare, dove andare, come comportarci. Per fortuna qualcuno è arrivato. Il suo sorriso ci ha subito messi a nostro agio, sicuramente non è la prima volta che ospita una classe nel suo ufficio, sa perfettamente cosa dire e come dirlo. Velocemente ci dividiamo e cominciamo il nostro lavoro agli sportelli. Finalmente possiamo metterci alla prova, finalmente possiamo sorridere al cliente con fare affabile, finalmente possiamo renderci utili. Dopo tutte le volte che, da clienti, siamo entrati in con- Comunicazione 16 era sembrato il più scorbutico o quello più scontroso, mostrava alla fine affetto ,che veniva puntualmente ricambiato, nei nostri confronti. È stato bello vedere come alla fine anche in un grande ufficio si formino rapporti tanto belli tra colleghi, che rendono sicuramente più vivibile un ambiente potenzialmente stressante come quello dell’Agenzia delle Entrate. La cosa di cui più ci siamo resi conto durante la nostra esperienza lavorativa, è che la scuola non è tutto, nonostante quanto ci dicano ogni giorno, forse per convincerci a studiare tanto, e ciò che veramente serve per il futuro è avere la capacità di comunicare con chi ti sta di fronte, di cooperare con chi ti sta accanto, ed avere quella elasticità mentale, e perché no, anche fisica, che ti fa risolvere velocemente un problema imprevisto. Sono sicura che faremo tesoro di questa esperienza, che ha spezzato per noi il tabù del lavoro, che ci ha insegnato tante cose, come la solidarietà fra colleghi e la necessità di essere professionali per rendere più rilassato l’ambiente lavorativo, e che ci ha fatto anche divertire. Quindi grazie, grazie davvero di tutto. MY EXPERIENCE Pietro Dettori - Studente You recently spent a week working at the Income Tax Office. Your teacher has asked you to write a report of your experience for the Careers Page of your school website. When our teacher said, during the first days of school this year, that we were going to spend a week working at the Income Tax Office, I did not exactly know what to think. Of course I was excited, but I also felt a bit worried, because I knew that it would not be easy. So we went there and right from the start our tutors taught us the main things to know about their jobs. After that, we started working, and I realized a really important thing that no one had mentioned to me before: it is not only important to know how to do something, but you also have to do it in the best way you can. In my opinion, working at the Income Tax Office was an ex- tremely interesting experience that will certainly help me in the future. In fact, I did not learn just, for example, how to protocol, but also how to work in a team and how to help a coworker in case he is in trouble. Even though at the end of the week I felt very tired, I really enjoyed every minute of it. ENTRATE NEL MERITO L’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO: UNA SFIDA PER LA SCUOLA DEL XXI SECOLO? Susanna Magnani - Professoressa L’alternanza Scuola-Lavoro costituisce una nuova modalità di fare scuola per assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze di base, il cosiddetto sapere, anche l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro, il saper fare, “utilizzando l’azienda come aula”. In quest’ottica l’alternanza Scuola-Lavoro rappresenta una metodologia propria della nuova scuola, quella che viene pensata per i giovani del XXI secolo, non più centrata solo sulle conoscenze disciplinari, che peraltro restano importantissime, ma anche sulle competenze personali degli studenti, cioè quelle che consentono loro di affrontare in modo consapevole e attivo le responsabilità della vita adulta. Tale metodologia consente di alternare attività presso la Scuola ad attività esterne sotto forma di stages, visite, ricerche, compiti reali in cui gli allievi possano mettere alla prova se stessi e sviluppare le suddette competenze : affidabilità e senso di responsabilità, motivazione ed energia, analisi e soluzione dei problemi, disponibilità all’apprendimento, capacità di fare squadra, flessibilità. In tal modo si persegue una formazione efficace e si colloca l’attività formativa entro situazioni di apprendimento non più rivolte a saperi che appaiono slegati dalla realtà, ma inserite nella cultura reale della società in cui l’allievo vive e dovrà operare. Il progetto « Entrate nel merito » della Direzione RegionaleEmilia Romagna dell’Agenzia delle Entrate a cui la classe II D del Liceo Galvani ha partecipato, ha permesso agli allievi di fare proprio questo : coniugare conoscenze astratte a esperienza pratica, permettere un confronto diretto col mondo reale, dando un importantissimo contributo all’educazione alla legalità fiscale e alla cittadinanza attiva. In conclusione, grazie al progetto « Entrate nel merito » anche nei Licei viene favorita una modalità di apprendimento che permette un più consapevole orientamento universitario e professionale attraverso il confronto diretto col mondo reale del lavoro. In quanto docente di Inglese e responsabile della ScuolaLavoro del Liceo Galvani di Bologna, ho chiesto ai miei allievi di IID di scrivere un breve resoconto anche in lingua inglese della loro esperienza presso l’Agenzia delle Entrate di Bologna da pubblicare sul sito del Liceo. Questa richiesta è stata fatta perché il nostro Liceo è anche un liceo Internazionale, pertanto il ns sito viene letto da studenti e docenti stranieri, che possono così trovare informazioni sulle varie attività che svolgiamo. Per lei i nostri migliori auguri in una frase di Pauline R. Kezer: “La continuità ci dà le radici; il cambiamento ci regala i rami, lasciando a noi la volontà di estenderli e di farli crescere fino a raggiungere nuove altezze” 2012 L’albero della vita” di Gustav Klimt Dal prossimo anno la nostra redattrice, comunicatrice, segretaria, collega Antonella Pellegrino inizierà una nuova esperienza nella sua terra d’origine, la Puglia. Ci mancheranno la professionalità e l’impegno che ha dedicato in questi anni non solo al periodico, ma a tante nostre attività. Comunicazione 17 18 CONTRIBUTI AGENZIA DELLE ENTRATE “SEMPRE PIÙ IN SICUREZZA” Biagio Cunsolo I rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza hanno diritto ad una formazione particolare in materia di salute e sicurezza sui rischi esistenti negli ambiti in cui esercitano le proprie rappresentanze, tale da assicurargli adeguate competenze sulle principali tecniche di controllo e prevenzione dei rischi stessi; ecco che come previsto dal Dlgs 81/08 novellato dal 106/09 ai nuovi RLS regionali è stato recentemente erogato un corso di formazione base, curato dal TEAM SICUREZZA REGIONALE composto dall’Ing. Giovanni Bonfiglio, Capo Ufficio Sicurezza della DRER, dal sottoscritto, RSPP regionale e da Maria Cristina Garuti, RSPP della Direzione Provinciale di Modena. Il corso, organizzato dall’Ufficio Formazione, Comunicazione e Sviluppo, della Direzione Regionale dell’Emilia-Romagna, svoltosi a Bologna presso la sede della DRER, ha avuto una durata complessiva di 32 ore, suddivise in moduli di 8 ore ciascuno e si è concluso con una verifica dell’apprendimento di 4 ore. Oltre al superamento dell’esame finale, nel rispetto delle disposizioni normative, è stata richiesta la frequenza del 90% delle ore di formazione. Gli argomenti trattati sono stati quelli stabiliti in sede di contrattazione collettiva nazionale, e precisamente: a. principi giuridici comunitari e nazionali; b. legislazione generale e speciale in materia di salute e sicurezza sul lavoro; c. principali soggetti coinvolti e i relativi obblighi; d. definizione e individuazione dei fattori di rischio; e. valutazione dei rischi; f. individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione; g. aspetti normativi dell’attività di rappresentanza dei lavoratori; h. nozioni di tecnica della comunicazione. Ricordiamo che i RLS sono parte integrante del servizio di prevenzione e protezione presente in ogni struttura e pertanto, oltre a ricevere da parte del Datore di Lavoro tutte le informazioni e la documentazione aziendale inerente alla valutazione dei rischi e le misure di prevenzione attuate, possono accedere ai luoghi di lavoro in cui si svolgono le lavorazioni. Inoltre, devono essere consultati preventivamente e tempestivamente in ordine alla valutazione dei rischi, all’individuazione, programmazione, realizzazione e verifica della prevenzione. In parole povere, i RLS sono incastonati nel servizio di prevenzione e protezione di ogni struttura e collaborano alla realizzazione della prevenzione della salute e l’integrità fisica dei lavoratori, possono anche fare ricorso alle autorità competenti qualora ritengano che le misure di prevenzione e protezione dai rischi adottate dal Datore di Lavoro o dai dirigenti e i mezzi impiegati per attuarle non siano idonei a garantire la sicurezza e la salute durante il lavoro. Nelle aziende o unità produttive con più di 15 lavoratori sono eletti o designati dai lavoratori nell’ambito delle rappresentanze sindacali presenti azienda. In assenza di tali rappresentanze, sono eletti dai lavoratori dell’azienda al loro interno. Per le aziende con unità produttive sino a 200 lavoratori è sufficiente eleggere un rappresentante, nelle aziende con unità produttive da 201 a 1.000 lavoratori sono eletti tre rappresentanti; sei rappresentanti, invece, sono eletti nelle aziende con unità produttive oltre i 1.000 lavoratori. La formazione del TEAM SICUREZZA REGIONALE dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia-Romagna è stata estesa anche ai RLS dell’Agenzia delle Entrate del Piemonte e della Valle d’Aosta e in questi giorni proseguirà per i colleghi RLS di Toscana, Umbria e Lazio. NOTIZIE “GIUSLAVORISTI AL LAVORO” Barbara Voltattorni - Giuseppe Romano sità di Bologna. Il corso è stato presentato ai partecipanti da Massimo Meglio, responsabile del Settore Gestione Risorse, da Patrizia De Luca, capo-ufficio Contenzioso e disciplina, da Lino Francesco Marzano, capoufficio Amministrazione del personale e da Anita Pezzetti, capo- ufficio Formazione, comunicazione e sviluppo; che hanno sottolineato come la gestione delle risorse umane sia un fattore strategico per un’efficiente crescita delle pubbliche amministrazioni e la necessità di tale iniziativa, sia come forma di aggiornamento professionale che per garantire una uniformità di comportamenti amministrativi da parte delle Direzioni Provinciali e della Direzione Regionale. In particolare Giuseppe Romano ha analizzato il contenzioso del lavoro e la gestione dei procedimenti disciplinari. Ha introdotto le argomentazioni con una panoramica storiconormativa, sull’evoluzione legislativa che via via negli anni ha sempre più privatizzato il rapporto di lavoro pubblico. Sulla predetta scia, particolare rilevanza è stata attribuita alla figura del dirigente chiamato sempre più a gestire, come un privato datore di lavoro, il personale e l’organizzazione in generale delle relative prestazioni lavorative sulla base delle disposizioni normative contenute nel codice civile. Nell’ambito degli obblighi dei pubblici dipendenti notevole interesse ha suscitato il nuovo procedimento disciplinare Con due edizioni del 16 e 17 - 23 e 24 ottobre 2012, l’Ufficio Formazione comunicazione e sviluppo, della Direzione Regionale dell’Emilia Romagna – Bologna, ha organizzato un corso sulla Normativa del lavoro. introdotto dalla nota legge Brunetta, che per le sanzioni cosiddette di “minore gravità” vede direttamente coinvolte nella gestione le Direzioni provinciali e gli uffici territoriali con a capo un dirigente di ruolo. La disamina del procedimento disciplinare è stata articolata e puntuale su tutte le fasi che lo costituiscono, dall’atto introduttivo della “contestazione degli addebiti” passando alla fase “dell’audizione” occasione questa ideale per il lavoratore di fattiva difesa, per giungere a quella della “applicazione della sanzione” o della sua eventuale “archiviazione”, con esempi pratici e concreti si è cercato di chiarire tutto l’iter procedurale anche con l’ausilio di materiale didattico di supporto distribuito in aula. Si è poi passati a trattare il nuovo processo del lavoro, che si articola nel giudizio di primo grado davanti al Giudice del Lavoro del Tribunale e dell’eventuale ricorso alla Corte d’Appello e in Cassazione. Ci si è soffermati a trattare dell’eventuale risoluzione della controversia in sede extragiudiziale con la possibilità di intentare, per il lavoratore, una fase conciliativa attualmente non più obbligatoria davanti alle Direzioni Provinciali del Lavoro. L’istituto del procedimento cautelare ex art. 700 c.p.c. è stato parimenti evidenziato ed analizzato, quale modalità di ricorso sempre al Giudice del lavoro, in tutti i casi in cui vi sia nel dipendente una situazione 2012 Il corso era indirizzato al personale di staff delle Direzioni provinciali nonché al personale della Direzione Regionale, che si occupano di gestione del personale, ed aveva quale sua precipua finalità quella di fornire un aggiornato inquadramento giuridico degli istituti che regolano nel concreto i diritti e i doveri del rapporto di lavoro con l’Agenzia. Così, in una realtà, dove il diritto tributario regna sovrano anche la materia giuslavoristica ha avuto il suo palcoscenico per qualche giorno. L’iniziativa formativa trova la sua ragion d’essere in quanto il rapporto di lavoro nel pubblico impiego privatizzato, in questi ultimi anni è stato interessato da tutta una serie di novelle normative che di fatto hanno stravolto il quadro giuridico di riferimento. In particolare le c.d. “riforme Brunetta” hanno profondamente innovato il procedimento disciplinare, la normativa relativa all’istituto delle malattia, al part-time e alle agevolazioni per i lavoratori che assistono i disabili. Ai sottoscritti Giuseppe Romano e Barbara Voltattorni è stata affidata la docenza dell’iniziativa, dopo aver partecipato ad un corso di formazione per formatori sull’argomento, gestito dalla Direzione Centrale. Entrambi ci occupiamo da anni di diritto del lavoro pubblico, il primo nell’ufficio Contenzioso e disciplina, la seconda nell’ufficio Amministrazione del personale dell’Agenzia e , in precedenza, presso l’Univer- Comunicazione 19 20 NOTIZIE lavorativa di urgenza e di pericolo tale da dover essere subito tutelata in tempi strettissimi. Di seguito Barbara Voltattorni ha esaminato diversi istituti inerenti il rapporto di lavoro nella sua dinamicità quotidiana. Come noto, negli ultimi anni sono state adottate dal legislatore diverse misure normative volte a combattere il fenomeno dell’assenteismo e ad incrementare l’efficienza delle pubbliche ammnistrazioni. Con tale finalità sono state adottate una serie di misure di riordino dei congedi, permessi e aspettative che hanno ridefinito i presupposti oggettivi e i requisiti soggettivi, i criteri e le modalità di fruizione. Alla luce di tali novità durante il corso sono state esaminate le problematiche inerenti: l’orario di lavoro, i permessi, la tutela della maternità e della paternità e gli istituti relativi al diritto allo studio del dipendente. Oggetto di particolare approfondimento sono state, inoltre, la disciplina delle assenze per malattia, del part-time e delle agevolazioni per i disabili; materie fortemente innovate dai recenti interventi legislativi (d.l. n. 112/2008 convertito nella l. n. 133/2008, d.l. n. 98/2011 convertito nella l.n.111/2011, dalla l.n. 183/2010 e dal d.lgs. n. 119/2011). Tali interventi hanno, infatti, ridefinito il trattamento economico spettante in caso di malattia del lavoratore, rivisto le modalità per la presentazione delle certificazioni mediche e inasprito il regime dei controlli che le amministrazioni devono disporre. Sempre nell’ottica del perseguimento di una maggiore efficienza delle pubbliche amministrazioni il legislatore ha modificato profondamente l’istituto del part-time, la cui concessione non è più ora automatica ma rimessa alla valutazione discrezionale dell’amministrazione. Da ultimo il legislatore ha rivisto la materia delle agevolazioni previste per i disabili, ridefinendo i legittimati a fruire dei permessi e sistematizzando la normativa sul congedo straordinario. Durante i due giorni di formazione, per ogni istituto, è stata effettuata una disamina delle fonti legislative e giurisprudenziali, affrontando in particolare gli orientamenti degli organi istituzionali (ARAN, Dipartimento della Funzione Pubblica) e gli orientamenti applicativi seguiti dall’Agenzia, che hanno dato modo di soffermarsi sulle questioni dubbie e controverse. Si è trattata di una disamina particolarmente ampia nei contenuti e ricca di problemi interpretativi. Il corso ha offerto ai partecipanti una approfondita proposta formativa essenziale per coloro che quotidianamente sono chiamati ad affrontare problematiche attinenti alla concreta applicazione delle disposizioni normative e contrattuali che regolano la gestione del personale, e l’apprezzamento e gradimento, per entrambe le edizioni, è stato notevole. Come docenti è stato molto piacevole vedere l’attenta e attiva partecipazione di tutti i colleghi coinvolti nell’iniziativa, che hanno dimostrato professionalità ma anche desiderio di confrontarsi e accrescere le proprie conoscenze. E’stata, per noi, un’occasione di crescita professionale e di grande stimolo a svolgere con passione e competenza il nostro lavoro quotidiano. 21 ASILO NIDO AZIENDALE “L’ISOLA DEI TESORI” DI BOLOGNA Daniela D’Orazio FINALITA’ L’Asilo Nido Aziendale “L’Isola dei Tesori” costituisce un’iniziativa per contribuire al miglioramento della qualità della vita delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Agenzia delle Entrate, per favorire il rientro delle colleghe dalla maternità in tempi più rapidi e con un atteggiamento più sereno, e consentire, attraverso il sostegno alla gestione familiare, le possibilità di sviluppo e carriera dei genitori e la valorizzazione dell’apporto professionale di ciascuno di loro alla vita dell’organizzazione. L’offerta alle famiglie è quella di un servizio educativo flessibile in relazione ai ritmi di lavoro in grado di conciliare flessibilità e qualità nel pieno rispetto delle esigenze del bambino. COME E DA CHI E’ NATA L’IDEA La fonte del progetto è da ricercare nell’ormai lontano 2004 quando il Comitato pari Opportunità delle Agenzie fiscali della Regione Emilia Romagna si fece promotore di un’indagine conoscitiva tra il personale dipendente degli Uffici di Bologna al fine di verificare l’interesse ed il grado dello stesso alla realizzazione di un nido aziendale presso la Dire- zione Regionale dell’Agenzia delle Entrate di Bologna. Successivamente, poiché per ogni Agenzia Fiscale (Entrate, Demanio, Territorio e Dogane), venne individuato nel proprio ambito un Comitato pari opportunità, il progetto rimase vivo e si realizzò solo per il personale dell’Agenzia delle Entrate della Regione Emilia Romagna. Alla prima indagine conoscitiva effettuata tramite questionari formulati e sottoposti al personale dal Comitato pari opportunità, ne seguì un’altra su input del Settore Gestione Risorse, della Direzione Regionale per l’Emilia Romagna dell’Agenzia delle Entrate, impegnato a curare, nella fase delle lavorazioni per la realizzazione del nido aziendale presso la Direzione Regionale di Bologna, i necessari rapporti con il Comune di Bologna. Attività quest’ultima mirata ad armonizzare con il territorio comunale la struttura che si voleva proporre, puntando sull’utilità che il nido dell’Agenzia delle Entrate avrebbe portato alla comunità cittadina con una ricaduta di nuovi posti/ nido disponibili, tenendo conto anche della cronica carenza nel settore. Il punto di forza appena citato sarebbe stato utilizzato nelle relazioni con il Comune per definire una convenzione con lo stesso che prevedesse un contributo ai costi di gestione. Infatti l’accordo sarebbe stato improntato su criteri di flessibilità, prevedendo un centro numero di posti riservati ai bam- Il paper di una studentessa del Master “Management ed Innovazione nella P.A.” dedicato all’asilo nido della Direzione Regionale Emilia Romagna bini “interni”, figli e nipoti dei dipendenti dell’Agenzia, ed un numero più ristretto riservato al Comune. Tale assetto avrebbe potuto portare a ribaltare il costo totale della gestione del bambino su tre livelli: Agenzia, Comune e Famiglia, affinché fosse raggiunto l’obiettivo di ottenere un buon servizio a costi contenuti. Si rendeva necessario, pertanto, in quella fase, predisporre un nuovo monitoraggio all’interno dell’Agenzia per comprendere la domanda potenziale di posti da parte dei dipendenti dell’Agenzia delle Entrate. L’Amministrazione inoltre rifletteva anche sull’opportunità di estendere a tutti gli uffici di Bologna la conoscenza di tale opportunità, tenendo conto che con il nuovo assetto degli uffici di Bologna le esigenze del personale avrebbero potuto far ricadere la scelta sul nido di Via Marco Polo, sia per l’aspetto economico che per l’aspetto logistico. L’Agenzia in quel momento di progettazione dell’asilo valutò anche, l’opportunità di rendere disponibile la struttura “nascente” ai dipendenti anche per attività nel periodo estivo (giugno- settembre), considerato le notevoli difficoltà incontrate dalle mamme nel gestire i tempi dei propri figli in tali mesi. Il sondaggio che il Comitato pari opportunità era invitato ad effettuare doveva pertanto contenere tutte le caratteristiche segnalate. Il sondaggio fu concluso nella tempistica richiesta e l’Agenzia avviò la realizzazione del 2012 L’Isola dei Tesori è un servizio educativo esistente presso la sede degli uffici dell’Agenzia delle Entrate- Direzione Regionale dell’Emilia Romagna, a Bologna, in Via Marco Polo n. 60. Comunicazione 22 NOTIZIE progetto, non senza difficoltà, cercando di soddisfare a 360 gradi le esigenze manifestate dal personale. Il nido ha cominciato la sua attività nell’anno educativo 2008/2009 e il 2012/2013 è il quinto anno di vita. ORGANIZZAZIONE L’Asilo Nido è aperto ai bambini di età compresa fra i 12 e i 36 mesi. L’età minima di ammissione è il compimento del 12° mese, quella massima il 3° anno. Il numero di posti totali disponibili per l’asilo nido è di 28 bambini. L’accesso all’asilo nido aziendale è primariamente riservato ai figli ed ai nipoti dei dipendenti (genitori o nonni) a tempo indeterminato dell’Agenzia delle Entrate: possono altresì accedere al servizio i figli dei dipendenti a tempo determinato e i figli dei tirocinanti in servizio. Sulla base della convenzione che l’Agenzia ha stipulato con il Comune di Bologna, sono stati riservati n. 13 posti ai bambini collocati nelle liste comunali. L’apertura del servizio di asilo nido è prevista per cinque giorni alla settimana, dal lunedì al venerdì, dal mese di settembre al mese di giugno dell’anno educativo. Per i mesi di luglio ed agosto è previsto il servizio in base alle richieste dei frequentanti. L’orario di permanenza del bambino al nido viene concordato con la famiglia in relazione alle esigenze della stessa, a quelle prioritarie del bambino, e comunque nel rispetto della normativa vigente in materia. Indicativamente, l’accoglienza dei bambini avviene dalle 7.30 alle 9.00 e l’uscita entro le 18.00, orario prolungabile alle 18,30 con attività di gioco e di commiato. L’Agenzia ha affidato la gestione dell’asilo nido in concessione ad una cooperativa sociale. Le famiglie, assieme al personale educativo, collaborano alla definizione delle scelte educative e alla programmazione e alla verifica delle attività. L’informazione e la partecipazione delle famiglie vengono garantite mediante comunicazioni scritte affisse all’albo dell’asilo nido, ivi incluse le convocazioni degli incontri assembleari. Il servizio di asilo nido è al suo quinto anno di attività educativa; la sua evoluzione trova traccia significativa nei contenuti delle cinque Convenzioni stipulate con il Comune di Bologna. La seconda convenzione (stipulata annualmente) ha permesso di migliorare l’organizzazione e l’offerta del servizio, in quanto si è passati da un’autorizzazione al funzionamento per n. 24 bambini (prima convenzione) ad una a n. 28 bambini. Inoltre, è cresciuta la disponibilità dell’Agenzia di apertura al territorio comunale passando da 8 a 13 bambini. Di contro l’Agenzia gode dell’aumento del numero di bambini che usufruiscono di un contributo comunale. EVOLUZIONE DEL SERVIZIO Il servizio di asilo nido è al suo quinto anno di attività educativa; sui 28 posti disponibili, attualmente è stato raggiunto il numero massimo di iscritti per l’anno educativo 2010/2011 con la conseguente formazione di liste di attesa. Sono state ricevute diverse richieste da parte di altre amministrazioni (Guardia di Finanza, Agenzia del Territorio) di allargare la nostra proposta educativa. SISTEMI DI VALUTAZIONE DEL SERVIZIO Per il primo anno educativo il piccolo nucleo di genitori dei bambini ha avuto uno stretto e continuo rapporto con gli operatori del nido, e la misurazione del livello di soddisfazione è risultata facilmente “palpabile”, visto il clima di attenzione e di serenità instauratosi intorno a tutti gli “attori” di quest’evento, genitori, educatori, bambini e dipendenti. Dal secondo anno educativo, privilegiando comunque la comunicazione diretta come modalità per effettuare valutazioni e proporre suggerimenti, l’Agenzia ha invitato i genitori a fornire i loro contributi, suggerimenti o lamentele in una cassettina posta all’interno del nido aziendale. La responsabile del progetto pedagogico provvede a raccogliere gli input forniti e a segnalare le valutazioni e le nuove eventuali esigenze. E’ UN FIORE ALL’OCCHIELLO PERCHE’: è il primo esempio di nido aziendale nella Pubblica Amministrazione in Emilia Romagna; l’iniziativa è estesa alle famiglie del territorio bolognese, grazie ai posti riservati al Comune di Bologna; costituisce un modello di collaborazione fra enti, finalizzato alla coesione sociale; offre alle famiglie un servizio educativo flessibile in relazione ai ritmi di lavoro, in grado di conciliare flessibilità e qualità, nel pieno rispetto delle esigenze del bambino. NOTIZIE COSA C’È “DIETRO” IL PIATTO Stefania Castriota il principio di economicità, che muove tali scelte, a criteri ispirati ad esigenze sociali, alla tutela dell’ambiente e della salute e alla promozione dello sviluppo sostenibile. Nel Settembre 2011 il Ministero ha individuato i Criteri Ambientali Minimi da introdurre nelle procedure di gara per il servizio di ristorazione collettiva. Grazie all’inserimento di questi criteri la stazione appaltante può attribuire alla procedura l’etichetta di “appalto verde”, cioè un appalto che pone in atto delle misure concrete per ridurre i principali impatti ambientali relativi alla produzione e al consumo di alimenti (eutrofizzazione, erosione dei suoli, alti consumi energetici, inquinamento, consumo eccessivo d’acqua, alte emissioni di Il cibo non somministrato viene destinato ad un centro di accoglienza non lontano dagli uffici di Via Marco Polo CO2, ecc.). L’Ufficio Risorse Materiali avviava la procedura di gara proprio nei giorni di pubblicazione del decreto ministeriale: siamo stati i primi in Agenzia e probabilmente tra i primi in tutta Italia a recepire i criteri ambientali nel settore della ristorazione, - nonostante le incertezze tipiche di chi sperimenta per primo una novità - e a mettere a punto un bando di gara del tutto aderente al decreto ministeriale. Ma tutto ciò in cosa si traduce, “in concreto”, in pausa pranzo? Gli alimenti che mangiamo sono prodotti in larga percentuale da produzione biologica o lotta integrata o a marchio DOP e IGP; gli imballaggi sono ridotti al minimo; viene garantita una corretta gestione della raccolta differenziata.Inoltre, sono stati installati dispositivi per la riduzione del rumore ed è stata stata organizzata una gestione sostenibile dei trasporti delle merci e del personale dell’azienda. Il cibo non somministrato viene destinato ad un centro di accoglienza non lontano dagli uffici di Via Marco Polo. Nell’ambito del Piano di Informazione agli Utenti verrà a breve attivato un Portale Comunicazione ed un Piano nutrizionale per i dipendenti ..ed altro ancora... Sì, va bene, ma…come si mangia ora? Basta osservare l’espressione soddisfatta del nuovo cuoco della Serenissima quando “sforna” dalla cucina le sue pietanze….. altro che sigle e decreti!! Buon pranzo! 2012 “Dietro” il piatto che finalmente gustiamo in mensa questa volta c’è una sigla. Personalmente non amo le sigle e quindi preferisco scriverlo per esteso: Piano d’Azione Nazionale sul Green Public Procurement (PANGPP). E’ il marchio della gara di appalto con cui la nostra Direzione Regionale ha affidato il servizio mensa e bar all’attuale gestore, la Società Serenissima Ristorazione Spa di Vicenza. Il Ministero dell’Ambiente ha elaborato nel 2008 il Piano in questione per attuare le direttive della Commissione Europea miranti ad inserire considerazioni ambientali nelle procedure di acquisto pubblico. L’obiettivo era quello di “calare” nelle scelte della Pubblica Amministrazione i principi di sostenibilità, subordinando Comunicazione 23 24 UN TETTO PER NASCERE Sandra Amovilli Un tetto per nascere, questo il titolo della campagna lanciata quest’anno da Antoniano ONLUS durante il 55° Zecchino d’Oro: un pensiero immenso rappresentato in poche parole. Chi non conosce l’Antoniano? Nasce a Bologna nel 1953; per i Frati minori del Convento di S.Antonio di Bologna aveva inizio una sfida che era esperienza quotidiana e concreta in mezzo alla gente, sull’esempio di San Francesco d’Assisi e da allora, come si legge nel loro periodico, ogni giorno si sogna, come se fosse il primo. Come? Sono tanti i progetti portati avanti, la storica mensa per i poveri, l’Accademia d’Arte drammatica, il cinema teatro, le produzioni televisive e discografiche tra cui spicca lo Zecchino d’Oro, un tassello importante nella storia della televisione italiana. E poi il centro di ascolto di Via Guinizzelli e i progetti per i bambini del mondo. Vorrei quindi dedicare qualche riga a questa realtà tutta bolognese che anche noi, come Direzione Regionale dell’Emilia-Romagna, abbiamo avuto modo di conoscere direttamente nel 2005, nell’ambito del percorso di educazione fiscale che ho avuto il piacere di coordinare fino al 2009; a spasso nel tempo con le signore tasse non è stato solo uno spettacolo teatrale, ma un momento di sensibilizzazione sulla legalità, che ha unito generazioni diverse, trovando subito nel Direttore dell’Antoniano, Frate Alessandro Caspoli, un attento osservatore. Da allora diversi anni sono trascorsi, ma gli impegni continuano, sia quello dell’Agenzia delle Entrate nella diffusione dei principi di legalità fiscale, sia quello dell’ Antoniano. Non bastano poche parole per descrivere i tanti progetti, però voglio ricordare le scuole, le case famiglia, i centri polivalenti in Haiti, Zimbabwe, Congo, dove tanti bambini ricevono istruzione e assistenza; ancora, “Antoniano insieme”, un centro ambulatoriale di medicina fisica e riabilitazione neuropsichiatrica che fornisce assistenza ai bambini portatori di disabilità, dalle più lievi come la deglutizione atipica a patologie come l’autismo e la Sindrome di Down; per la realizzazione concreta, Antoniano si avvale di un’equipe medica, specializzata in psicologia e neuropsichiatria infantile e di operatori qualificati in varie discipline, come logopedia, fisioterapia, psicomotricità, musicoterapia. E poi, per le popolazioni colpite dal terremoto dello scorso maggio, il supporto a diverse attività, come le ristrutturazioni della Scuola per l’infanzia Camillo Stagni di Crevalcore e del polo scolastico di Camposanto (MO). Infine, due nuovi progetti: Disegniamo un mondo senza povertà, lanciato nel 2011 nel corso del 54°Zecchino d’Oro e patrocinato dal Segretariato Sociale RAI; si tratta di un nuovissimo centro d’accoglienza nella prima periferia di Bologna; sono in fase di ultimazione i lavori di restauro. La particolarità sarà rappresen- dell’HIV. I dettagli e gli aggiornamenti di tutti i progetti di solidarietà sono consultabili nel sito internet www.antoniano.it tata dalla creazione di spazi comuni dedicati agli incontri e alla formazione per favorire l’integrazione nel tessuto sociale. Oltre 120 mila persone in tutta Italia hanno inviato un messaggio dal loro telefono, con una piccola donazione, a questi si aggiungono tanti altri contributi. L’obiettivo è rendere operativo il centro nel corso dell’inverno; per chi vive in strada l’inverno non sarà più vissuto come un’emergenza. Casa Ninna Mamma - Un tetto per nascere, lanciato quest’anno, nel corso del 55° Zecchino d’Oro; si inserisce nelle attività di cooperazione internazionale che Antoniano ONLUS svolge dal 1991. In particolare, l’obiettivo del progetto, che si rivolge al Mozambico, è la riduzione, con una strategia di costruzione di case di accoglienza e cura, della trasmissione verticale madre-figlio del virus Qualche numero sulle attività di cooperazione internazionale svolte dal 1991 ad oggi: sostegno ad oltre 100.000 bambini in tutto il mondo, grazie alla realizzazione di 12 scuole e 12 case famiglia, 7 centri sanitari e 7 centri diurni per grandi e bambini, oltre 350 case per ospitare famiglie in difficoltà. Le attività hanno toccato ad oggi tutti e 5 continenti, 19 paesi ed hanno coinvolto oltre 20 organizzazioni partner in tutto il mondo. I dettagli e gli aggiornamenti di tutti i progetti di solidarietà sono consultabili nel sito internet www.antoniano.it Vorrei, al termine di questo mio piccolo intervento, ricordare alcune parole di Frate Alessandro Caspoli che ho tratto dal loro Periodico “E’ un buon esercizio essere all’ Antoniano. Questo numero del Notiziario ne coglie molti motivi: una dinamica coesistenza di prospettive e punti di vista differenti, storie minime ma “dense”, progetti che arrivano a compimento e progetti che partono, curiosità per la vita. Nessuna ricetta. Solo esperienze da condividere.” Ed è proprio con il pensiero alla “condivisione” che desidero abbracciare tutti i colleghi che hanno collaborato con me durante un lungo cammino professionale che sta raggiungendo la sua meta: solo “condividendo” esperienze, conoscenze, competenze si può pensare di toccare l’eccellenza. Per tutti noi, una straordinaria opportunità.