Stampa Estera, l`Italia di successo
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Stampa Estera, l`Italia di successo
Progetto Interesse Nazionale Stampa Estera, l’Italia di successo Quinta sintesi dei risultati Analisi del periodo dal 1° marzo all’ 8 maggio 2009 © Questo documento è stato realizzato in esclusiva per Aspen Institute Italia Stampa Estera, l’Italia di successo – Periodo 1° marzo – 8 maggio 2009 (segue) Presentazione del lavoro Il presente documento intende sintetizzare l’immagine dell’Italia apparsa sui principali giornali stranieri dal 1° marzo all’ 8 maggio 2009. La crisi economica mondiale, esaminata lungo il suo manifestarsi nelle due sintesi precedenti, resta al centro dell’attenzione dei giornali di tutto il mondo, ma inizia a cedere il passo a una nuova stagione, caratterizzata da notizie più variegate. Il bimestre analizzato, segnato in primis dal devastante terremoto che ha colpito l’Abruzzo (presentato in una sezione a parte del documento), rivela un evidente ritorno d’interesse per l’Italia da parte dei media internazionali. Un’attenzione dimostrata dallo spazio dedicato all’economia italiana, alla cultura e al territorio nazionale, oltre che dai numerosi ritratti e interviste dedicati a connazionali. Al centro della scena le trattative internazionali del gruppo Fiat. Il controllo di Chrysler raggiunto dalla società italiana, l’immediata apertura delle trattative per l’acquisizione dei marchi europei di General Motors (Opel su tutti), la figura dell’amministratore delegato Sergio Marchionne e l’apprezzamento dimostrato dal presidente americano Barack Obama hanno attirato l’attenzione dei giornalisti di tutto il mondo. Grande curiosità ha accompagnato anche altri eventi italiani, a partire dal Salone del Mobile o dalle Settimane della Moda di Milano, che hanno avuto ampia eco nelle testate straniere, coinvolgendo anche i quotidiani mediorientali o asiatici ultimamente parchi di articoli sull’Italia. Descrizione della metodologia, con dati aggiornati Il monitoraggio ha preso in considerazione ogni giorno, dal 1° aprile 2007, la rappresentazione dell’Italia offerta dalle più autorevoli testate straniere (l’elenco è consultabile nelle ultime pagine). Nell’arco di 25 mesi sono stati esaminati più di 7300 articoli, suddivisi in tre categorie: - “Italian Business”, riferita ai giudizi sulle aziende italiane e sulla politica economica del Paese; - “Italian Culture / Italian Life” che segue invece gli aspetti culturali, sociali, paesaggistici e, dunque, turistici della Penisola; - “People from Italy”, una sezione dedicata ai ritratti e agli scritti dei nostri connazionali. È stato deciso invece di non considerare i giudizi di carattere strettamente politico. Sulla parte pubblica del sito dell’Aspen sono finora comparsi oltre 1500 segnalazioni, selezionate in base alla rilevanza dei temi. ----------------------------------------------------------------------------Documento a uso personale. Il presente documento non può essere utilizzato per fini diversi da quello istituzionale di Aspen Institute Italia 2 Stampa Estera, l’Italia di successo – Periodo 1° marzo – 8 maggio 2009 (segue) Le segnalazioni dalla stampa internazionale Il sogno di una grande Fiat Lo scorso 26 aprile il New York Times, il più importante quotidiano americano, ha dedicato una pagina e mezza al progetto di salvataggio del gruppo automobilistico Chrysler messo in campo dal gruppo Fiat. Non era mai successo negli ultimi due anni che un’operazione industriale italiana ricevesse tanta attenzione dal giornale della Grande Mela; non era mai avvenuto che un analista economico statunitense descrivesse la gestione di un’azienda italiana, proponendola come modello virtuoso per una società statunitense, come è successo nel pezzo “Would Detroit sound any better in Italian?” . L’articolo non nasconde le difficoltà affrontate negli ultimi anni dalla Fiat, ma sfrutta l’occasione per ribadire come proprio per questo l’azienda possa essere adatta a risollevare il terzo produttore americano di autovetture. “Sergio Marchionne e gli Agnelli – recita il pezzo – possiedono quella vitalità un tempo tipica dei produttori di automobili”. L’amministratore delegato del gruppo è colui che maggiormente attira l’attenzione dei commentatori internazionali: è l’uomo “che ha eliminato la burocrazia da Torino” e secondo cui “i modelli Fiat-Chrysler saranno in vendita tra soli 18 mesi”. “Il gruppo italiano è presentato come il salvatore di Chrysler dallo stesso Barack Obama” (Le Figaro del 1° aprile). Il presidente degli Stati Uniti ha salutato con favore “l’impressionante rilancio realizzato negli ultimi anni dai vertici torinesi” (El Pais del 5 aprile) e il numero uno del gruppo Luca Cordero di Montezemolo ha commentato: “Tali parole sono un riconoscimento importante per tutti quelli che in questi anni hanno lavorato duro in azienda. Il fatto che Fiat sia stata scelta come soggetto in grado di sostenere il settore automobilistico americano è motivo di grande orgoglio non solo per l’industria italiana ma per tutto il Paese” (El Pais del 5 aprile). Un orgoglio nazionale spiegato da Le Monde del 3 maggio (“L’Italia ha avviato la ristrutturazione del comparto”), descritto dal Financial Times del giorno dopo, dimostrato dalle parole del presidente di Confindustria Emma Marcegaglia (“Fiat ha superato la concorrenza di altri grandi costruttori stranieri”) su Les Echos (4 maggio) e confermato dal titolo “Fiat lessons for Chrysler” del Wall Street Journal (4 maggio). I quotidiani stranieri riferiscono del buon andamento finanziario del gruppo guidato dalla famiglia Agnelli (The Wall Street Journal del 27 aprile), ma va sottolineato cosa stia offrendo Fiat nella trattativa. Capacità manageriali e soprattutto competenze tecniche e meccaniche che hanno reso i modelli torinesi più efficienti e appetibili. “È difficile per i produttori americani accettare che gli ----------------------------------------------------------------------------Documento a uso personale. Il presente documento non può essere utilizzato per fini diversi da quello istituzionale di Aspen Institute Italia 3 Stampa Estera, l’Italia di successo – Periodo 1° marzo – 8 maggio 2009 (segue) Italiani abbiano realizzato importanti innovazioni tecnologiche” dichiarava Rinaldo Rinolfi, vicepresidente della sezione di sviluppo propulsori (The Wall Street Journal del 7 aprile e International Herald Tribune del 25 aprile). “Questa trattativa sottolinea le competenze dell’Italia in campo tecnologico e meccanico” affermava Giuseppe Volpato, professore di economia all’Università di Venezia (International Herald Tribune del 2 maggio) e così Garel Rhys, docente presso il centro di ricerca sull’industria automobilistica dell’ateneo gallese di Cardiff, secondo la quale “Fiat ha avviato da tempo una rivoluzione nella qualità di prodotti e processi” (ibidem) Come ha sottolineato la stampa internazionale, infatti “Fiat e Chrysler potranno integrarsi facilmente, avendo prodotto tipologie di veicoli diversi ma ugualmente rivolti al pubblico di massa. Una sensibilità che era mancata al momento dell’acquisto di Chrysler da parte di Daimler, abituata a commercializzare un marchio di lusso come Mercedes” (The New York Times del 5 maggio). E inoltre, “la struttura manageriale di Fiat è più flessibile e moderna di quella tedesca” (International Herald Tribune del 2 maggio). “Fiat è il primo gruppo al mondo a trasformare la crisi internazionale in un’opportunità” (Financial Times del 4 maggio). “In un momento eccezionale, in cui la crisi finanziaria globale ha portato i Governi nazionali alla guida delle aziende automobilistiche, Marchionne potrebbe aver trovato il modo per creare un impero industriale senza (quasi) investire capitali” (The New York Times del 2 maggio). Ulteriore interesse per le trattative è derivato dalle voci della possibile acquisizione di Opel da parte di Fiat. La stampa tedesca, ovviamente, ha dato grande spazio alla notizia (Der Spiegel, Süddeutsche Zeitung, Die Welt, Frankfurter Allgemeine a partire dal 24 aprile, fino all’intervista esclusiva di Sergio Marchionne alla Bild del 5 maggio). “L’accordo creerebbe un gruppo Fiat-OpelChrysler da 80 miliardi di euro di fatturato annuo” (The Wall Street Journal del 5 maggio), “il secondo costruttore di auto al mondo, con sinergie e risparmi immediati per oltre un miliardo di euro” (Financial Times del 4 maggio). Il progetto è stato accompagnato da una certa perplessità da parte di alcuni analisti, che hanno valutato come troppo ambiziose le mire del management torinese (Le Monde del 25 aprile, a titolo di esempio). Più fiducioso si è invece dimostrato l’Economist (23 aprile), settimanale britannico spesso critico nei confronti di ciò che viene dall’Italia. “Perché Marchionne avrà successo dove hanno fallito i tedeschi di Daimler?” si chiede retoricamente il periodico “Perché lo ha già fatto: con Fiat nel 2004, ----------------------------------------------------------------------------Documento a uso personale. Il presente documento non può essere utilizzato per fini diversi da quello istituzionale di Aspen Institute Italia 4 Stampa Estera, l’Italia di successo – Periodo 1° marzo – 8 maggio 2009 (segue) abbattendo in 60 giorni le gerarchie di palazzo, puntando su una nuova generazione di manager, imponendo la sua proverbiale franchezza nella gestione degli affari, velocizzando la progettazione di una vettura da 26 a 18 mesi e immettendo sul mercato modelli convincenti, fino al lancio della 500, l’auto che incarna la rinascita dell’azienda”. E proprio la 500 definisce il pubblico che dovrà convincere la nuova Fiat, “formato da acquirenti per lo più giovani e metropolitani” (International Herald Tribune del 2 maggio). La corsa a nuove acquisizioni Le trattative Fiat hanno riempito le prime pagine dei quotidiani, col risultato di offuscare altre rilevanti operazioni riguardanti i comparti industriali del Paese. Così come l’azienda torinese, anche la Campari, sesto produttore di alcolici al mondo, ha guardato al di là dell’Atlantico: ha comprato l’etichetta di bourbon Wild Turkey, “completando la più importante acquisizione della sua secolare storia ed entrando nel mercato del whisky americano” (The Guardian del 9 aprile). “L’obiettivo è estendere le potenzialità del marchio, per coinvolgere una nuova generazione di consumatori in California e negli Stati del Nord-Est” (The Wall Street Journal del 9 aprile). Secondo la stampa internazionale, l’operazione “corona una lunga campagna di acquisizioni: la vodka Skyy nel 2002, il liquore X-rated Fusion e la tequila Cabo Wabo nel 2007” (Financial Times e Le Figaro del 9 aprile) e “consente al gruppo milanese di coprire il mercato statunitense e australiano, dov’era assente. La società non ha risentito della recessione in corso e il nuovo marchio genererà profitti - un centinaio di milioni di euro annui – già a partire dal 2009” (Les Echos del 9 aprile). Tale vitalismo sembra coinvolgere l’intera struttura industriale italiana, dai suoi colossi ai soggetti più piccoli. Ne sono esempio due operazioni finanziarie avvenute in questi mesi: quella operata da Finmeccanica, che “ha rilevato il 25% della società russa di aviazione civile Sukhoi, con il plauso del primo ministro Vladimir Putin” (The Moscow Times dell’8 aprile), e quella portata avanti da B4 Italia, “che ha riscattato il gruppo metallurgico francese Fumel D, superando la rivale olandese QNael e l’ucraina Motordetal” (Les Echos del 14 aprile). Gli aiuti di Stato nei settori strategici Le esperienze appena citate raccontano di soggetti economici toccati marginalmente dalla crisi (i ricavi di Finmeccanica, ad esempio, sono aumentati del 18% nel 2008, come riportava The Wall Street Journal del 11 marzo), ma non è stato così per tutti. I due principali istituti di credito italiani, ----------------------------------------------------------------------------Documento a uso personale. Il presente documento non può essere utilizzato per fini diversi da quello istituzionale di Aspen Institute Italia 5 Stampa Estera, l’Italia di successo – Periodo 1° marzo – 8 maggio 2009 (segue) UniCredit e Intesa-Sanpaolo (tradizionalmente elogiati dalla stampa straniera per la loro solidità), sono ricorsi agli aiuti statali predisposti a febbraio dall’Esecutivo italiano (Frankfurter Allgemeine del 4 e del 19 marzo, The Wall Street Journal del 23 marzo e The Times del 2 aprile). A dimostrazione della utilità dell’intervento governativo (già intervenuto per produttori di autovetture ed elettrodomestici) è arrivata anche la richiesta da parte del settore della moda, “comparto chiave per il Made in Italy e per tutta l’economia italiana, con 800mila addetti” (Les Echos del 2 marzo). Misura necessaria, ribadita dall’attenzione con cui gli organi di stampa hanno seguito l’ultima Settimana della moda milanese e dal prestigio riconosciuto ai suoi protagonisti (International Herald Tribune, Frankfurter Allgemeine, Le Figaro, Süddeutsche Zeitung, Le Monde, The Washington Port, Gulf News, Shanghai Daily del 3, 4 e 5 marzo). Un’autorevolezza, quella degli stilisti italiani, consegnata negli anni ai luoghi dove la moda è presentata (si pensi a punti vendita storici come la Rinascente o la sua controllata francese Printemps, International Herald Tribune del 6 marzo) e che da quest’anno è abbinata a quella dei celebri designer e mobilieri nazionali. Design italiano, arrivano gli stilisti “L’avvicinamento tra moda e arredamento d’interni, in atto da tempo per marchi come Armani e Fendi, ha subito una netta accelerazione in ambito italiano, a giudicare dalla recente edizione del milanese Salone del Mobile” (Le Figaro del 23 aprile); “Il più importante appuntamento mondiale per designer ha visto il debutto del marchio Diesel, il gigante italiano dei jeans, di Trussardi e di Versace” (Le Figaro del 23 aprile e Le Monde del 26). Un segnale importante per un settore “che quest’anno non ha ancora sentito i segni della crisi” (International Herald Tribune del 27 aprile) e per un evento “che ha ormai superato i confini di una semplice fiera del mobile, con alberghi al completo, pochi taxi liberi e strade intasate dal traffico; a riprova dell’affluenza ai tanti appuntamenti del Fuori Salone” (ibidem). “New York, Parigi, Londra, Tokyo e dozzine di altre città posseggono un proprio Salone del Mobile ma nessuno può competere con quello milanese. È questo il posto migliore dove un giovane designer può farsi un nome e dove un’azienda può lanciare nuovi prodotti (International Herald Tribune del 20 aprile). Il vero significato del Made in Italy Una approfondita riflessione sul concetto di Made in Italy, così ben rappresentato dall’Alta moda e dall’arredamento d’interni, è stata pubblicata il 17 marzo su Le Monde, in occasione di un articolo sulla Richard Ginori 1735. “Tale data di nascita – scrive l’autore del pezzo – aggiunta recentemente alla ragione sociale della ----------------------------------------------------------------------------Documento a uso personale. Il presente documento non può essere utilizzato per fini diversi da quello istituzionale di Aspen Institute Italia 6 Stampa Estera, l’Italia di successo – Periodo 1° marzo – 8 maggio 2009 (segue) più antica azienda produttrice di porcellane d’Italia è più che un’operazione di marketing; è il simbolo stesso della sua solidità. A Sesto Fiorentino, sede dell’azienda, le visite iniziano nel museo: rappresenta la memoria e il patrimonio della società, a partire dal quale si elabora la produzione attuale”. “Secondo l’amministratore delegato della società il Made in Italy è questo. Si tratta di ‘valori’. Una ‘filosofia italiana’ che prevede l’abbinamento di tradizione e ricerca di tecnologie sempre più avanzate (scoperte nei centri universitari), la riabilitazione del lavoro manuale e il riconoscimento del saper fare, e il rispetto del territorio e delle sue tradizioni. Solo un’adesione delle imprese a questi valori può fare del Made in Italy una marca, un segno distintivo, un valore aggiunto capace di far uscire il Paese dalla crisi internazionale” (Le Monde del 17 marzo). Espressione del Made in Italy può dunque diventare anche la costruzione di impastatrici meccaniche per la produzione di alimenti, laddove non siano negati gli standard di qualità del prodotto culinario (The New York Times del 14 marzo). “Non deve stupire che una nuova ondata di macchine per la preparazione di cibi freschi (ad esempio la pizza) venga dall’Italia. Gli italiani sono leggendari per i grandi pranzi a base di pasta e vino, ma sono anche leader in Europa nella vendita di distributori automatici, con 614mila unità installate. E oggi, che negli Stati Uniti così come nel Vecchio Continente, le persone hanno meno soldi da spendere, i prezzi contenuti dei prodotti cucinati al momento dai robot industriali diventano interessanti” (International Herald Tribune del 14 marzo). Il territorio italiano. Appunti di viaggio “Una passeggiata che avrebbe potuto stupire capi di Stato e di Governo, spingendo persino Barack Obama ad ammettere che l'atmosfera non è così bella nemmeno alle Hawaii”. Il 23 aprile scorso la Frankfurter Allegemeine Zeitung aveva utilizzato questo spunto per parlare della Sardegna, quando ancora non era giunta alcuna decisione sul probabile spostamento del G8 di luglio. Le pagine di viaggi e cultura dedicate all’Italia descrivono poi, ancora una volta, la Toscana e il Lazio quali mete adatte a “riscoprire la storia e le tradizioni millenarie italiane”. Un lungo affresco della Toscana è apparso l’11 aprile scorso sulla testata araba Gulf News, che ha proposto ai lettori un viaggio tra Siena e Firenze. Un mese prima vi si erano dedicati due giornali britannici, The Independent (11 marzo) e The Times (15 marzo). Il primo ha proposto un viaggio tra le cascine e i vecchi casali toscani restaurati, sottolineando che “l’acquisto di residenze nel Chianti da parte di tanti personaggi famosi non ha scoraggiato quanti vogliono beneficiare dell’atmosfera della zona”. ----------------------------------------------------------------------------Documento a uso personale. Il presente documento non può essere utilizzato per fini diversi da quello istituzionale di Aspen Institute Italia 7 Stampa Estera, l’Italia di successo – Periodo 1° marzo – 8 maggio 2009 (segue) Se il Mezzogiorno è stato rappresentato in questi mesi soltanto da Pompei (in un articolo del New York Times del 15 marzo), al Centro Italia sono state invece dedicate maggiori attenzioni. El Pais il 25 aprile ha illustrato il patrimonio artistico di Città di Castello con i capolavori del Perugino e di Giotto. Lo stesso quotidiano spagnolo venti giorni prima (il 5 aprile) aveva dato spazio a Roma per le celebrazioni dei duemila anni dalla nascita dell’imperatore Vespasiano, che nel 72 d. C. avviò la costruzione del Colosseo. Dello stesso argomento si sono occupati anche El Mundo e The Independent rispettivamente il 23 e il 27 marzo. È il Nord Italia comunque ad aver ottenuto la maggior parte delle segnalazioni tra marzo e aprile. Le mete per le vacanze invernali sulla neve vengono citate dai quotidiani britannici The Times e The Independent che rispettivamente il 7 e l’8 marzo si sono concentrati sull’Alto Adige e su Livigno. Tra le grandi città del Nord, invece, la più citata è Milano. Sempre The Independent, nell’edizione domenicale del 29 marzo, dedica al capoluogo lombardo due pagine per segnalare tutte le particolarità della città sia dal punto di vista culturale sia da quello dell’intrattenimento. Lo stesso fa Gulf News il 18 aprile, il cui inviato ritiene quanto mai appropriata la definizione di “capitale dello stile, per la città meneghina con la sua fine architettura e il suo ambiente chic”. Il 12 aprile è il Times a occuparsene: in particolare, il giornalista racconta di essere rimasto colpito dalla possibilità di cenare in tram, grazie all'iniziativa denominata “ATMosfera”. Il New York Times e l'International Herald Tribune del 27 marzo hanno poi dedicato ben due pagine a Lecco, “piccolo e originale centro sul lago di Como” che ospita una iniziativa particolare: ogni giorno 450 studenti delle scuole elementari locali raggiungono a piedi la loro scuola, accompagnati da parenti e volontari. La novità, denominata “Piedibus”, è stata ideata per combattere il problema dell’obesità infantile. Anche Venezia è ben rappresentata: mentre El Pais il 7 marzo ne esalta la storia di potenza marittima, El Mundo e Abc se ne occupano il 24 e il 26 marzo per presentare le iniziative legate alla Biennale e alla nuova mostra sul Settecento veneziano con i capolavori del Tiepolo e del Canaletto. I viaggi nelle località italiane sono stati in questi due mesi anche percorsi enogastronomici alla scoperta delle cucine locali. Il 19 marzo la Frankfurter Allgemeine Zeitung ha presentato il nuovo libro dell’autore inglese John Dickie che ripercorre l’intera storia della tradizione culinaria italiana. Il 6 marzo e il 26 aprile invece The Wall Street Journal e The Times hanno proposto due panoramiche sul vino italiano. La testata americana si è concentrata sul Barolo piemontese, mentre quella britannica ha commentato i vini abruzzesi esaltando le qualità del Montepulciano. ----------------------------------------------------------------------------Documento a uso personale. Il presente documento non può essere utilizzato per fini diversi da quello istituzionale di Aspen Institute Italia 8 Stampa Estera, l’Italia di successo – Periodo 1° marzo – 8 maggio 2009 (segue) Arte italiana: le mostre e il cinema In questi due mesi sono stati numerosi i riferimenti ai protagonisti del pensiero e dell’arte italiana. Gulf News l’8 marzo celebrava il talento di Giotto “padre della pittura italiana”, in occasione della mostra a lui dedicata a Roma. Il maestro toscano è stato definito “un pioniere che ha rinnovato il mondo artistico dell’epoca, allontanandosi dalla tradizione bizantina”. Un ruolo riconosciutogli anche dal Financial Times del 7 aprile che sottolineava “la scoperta della profondità attraverso i suoi dipinti”. Molte testate si sono concentrate poi sull’arte rinascimentale. Leonardo Da Vinci è stato uno dei maestri più rappresentati. Die Welt il 3 marzo ne celebrava gli autoritratti, mentre pochi giorni dopo (l’11 marzo) la Frankfurter Allgemeine Zeitung si occupava dell’Uomo vitruviano “il cui mistero e la cui perfezione rimangono intatti anche nel ventesimo secolo”. Il Times ne parlava invece il 19 aprile, ricordando i celebri tentativi di furto delle sue opere. I quotidiani francesi si sono occupati di Andrea Mantegna e di Filippo Lippi. Le Monde il 6 aprile presentava una mostra a Tours completamente dedicata ai capolavori del Mantegna: per l’occasione il museo delle Belle arti è riuscito a riunire ed esporre il trittico composto da “La crocifissione” (conservata al Louvre), “La preghiera nel giardino degli ulivi” e “La resurrezione”. Di Lippi si è invece occupato Le Figaro il 24 marzo, per presentare un’esposizione parigina dedicata al medioevo toscano. Il Wall Street Journal del 6 marzo si è concentrato, invece, sull’architettura del Cinquecento attraverso uno dei grandi maestri della Repubblica veneziana, Andrea Palladio. Il quotidiano ha presentato una mostra della Royal Academy of Arts di Londra dedicata al Palladio, “l’architetto senza il quale Thomas Jefferson non avrebbe mai avuto la Casa Bianca”. Spazio è dedicato anche allo scienziato Galileo Galilei in occasione delle celebrazioni dell’anno internazionale dell’Astronomia. In particolare, l’International Herald Tribune del 28 marzo ed El Pais del 12 marzo hanno ricordato la grandezza di Galilei, “che ha attraversato la storia d’Europa”. Della mostra braidense del Caravaggio si è occupata la Süddeutsche Zeitung del 13 marzo: l’esposizione “celebra il pittore che più di tutti seppe dare carne e umanità alle figure dei santi e della tradizione cristiana, traendo ispirazione dagli emarginati”. ----------------------------------------------------------------------------Documento a uso personale. Il presente documento non può essere utilizzato per fini diversi da quello istituzionale di Aspen Institute Italia 9 Stampa Estera, l’Italia di successo – Periodo 1° marzo – 8 maggio 2009 (segue) La stessa testata tedesca ha dato spazio all’arte moderna. “La caduta rovinosa di un principe”: così il 18 aprile la Süddeutsche Zeitung descriveva la vita di Amedeo Modigliani, “l’ultimo dei principi ma anche l’ultimo dei bohemien”. “Un pittore che attraverso le sue donne dai colli lunghi e dagli occhi profondi ha segnato una grande innovazione dell’arte nel rappresentare l’eros e la bellezza”. Il quotidiano tedesco si è dedicato all’artista in occasione di una esposizione dei suoi più importanti capolavori a Bonn, al museo Kunst und Ausstellunghalle. Il cinema italiano in questi due mesi ha ottenuto invece poche segnalazioni sulle testate straniere. Oltre ai dovuti riferimenti al progetto di restauro del film “Ladri di biciclette” di Vittorio De Sica (Abc del 5 marzo) e al documentario sulla Cina girato da Michelangelo Antonioni dopo la morte di Mao Zedong (Les Echos dell’8 aprile), Le Figaro ha dato spazio (l’11 marzo) al primo film di Gianni Di Gregorio, finora conosciuto come assistente di Matteo Garrone in “Gomorra”. Il quotidiano francese presenta la sua pellicola “Il pranzo di Ferragosto”, una commedia sul potere che le madri italiane esercitano sui propri figli. Ritratti italiani: le personalità dell’economia, della politica, della cultura e dello sport I giornali stranieri nell’ultimo bimestre hanno dedicato maggiore attenzione alle personalità italiane rispetto ai mesi precedenti. Molte le segnalazioni dalle pagine economiche e culturali, ma anche i protagonisti dello sport e della politica hanno ricevuto ampio spazio da parte delle testate straniere. Figura centrale nel bimestre è stato l’amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne. “Con i suoi capelli scompigliati, i suoi maglioni, il collo della camicia aperta, Marchionne sorprende nell’ambiente ingessato dei grandi capitani d’industria. Lui lo sa e si diverte. – scriveva il 4 maggio La Tribune – Non bisogna però dar credito a quell’aria semplice e bonaria. Questo avvocato cinquantaseienne è un vero imprenditore”. “Il suo approccio ottimista e pratico ha cambiato la mentalità dei dipendenti Fiat” ha aggiunto The Guardian del 5 maggio. E “in maniera discreta ma efficace, non ha perso alcuna occasione di risanare le finanze del gruppo”, come aggiungeva un articolo di commento apparso sul già citato La Tribune del 4 maggio. Il 17 aprile invece la Frankfurter Allgemeine Zeitung ne ha proposto un ritratto, sottolineando la sua recente trasformazione da “osservatore della scena internazionale” ad “attore di primo piano, in grado di riformare l’industria dell’auto mondiale”. ----------------------------------------------------------------------------Documento a uso personale. Il presente documento non può essere utilizzato per fini diversi da quello istituzionale di Aspen Institute Italia 10 Stampa Estera, l’Italia di successo – Periodo 1° marzo – 8 maggio 2009 (segue) Il 17 aprile il Times of India nell’edizione di Mumbai ha pubblicato un intervento del ministro degli Esteri Franco Frattini. Il titolare della Farnesina è intervenuto sulla necessità di concertare soluzioni condivise per superare la crisi: “Il mondo - scrive Frattini - sta attraversando una delle sfide più difficili e sono necessarie delle strategie comuni per affrontarle”. Il Ministro ha poi fatto riferimento al prossimo G8, che si terrà in Italia: “Dobbiamo saper cogliere il momento, iniziato col G20 di Londra, in modo da perpetuare una concertazione multilaterale che aiuti a strutturare una governance globale”. Un mese prima (il 18 marzo) Frattini era stato intervistato dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung su molti temi, dalla recessione al ruolo dell’Unione Europea, fino ad arrivare alla strategia Nato in Afghanistan. Il Financial Times del 6 aprile ha ospitato un articolo di Mario Monti, presidente dell’Università Bocconi e già commissario europeo per il mercato unico e la concorrenza. Monti ha segnalato in particolare la crisi dell’economia di mercato che va “affrontata con una strategia mondiale integrata, che stimoli la crescita e gli investimenti nel welfare”. L’ex commissario ha anche proposto una valutazione del ruolo che l’Unione dovrà incarnare per mantenere uniti i suoi membri: “Per combattere il dilagare dell’euroscetticismo dovrà essere in grado, nei prossimi mesi, di trovare un compromesso tra i Paesi anglosassoni e l’asse franco-tedesco sempre più intollerante verso le regole del mercato unico”. A Mario Draghi, attuale presidente della Banca d’Italia, sono state invece dedicate due ampie interviste da La Tribune e Abc il 6 aprile scorso. Draghi è stato incaricato, dopo il G20 di Londra, di “rimodellare il sistema di regolamentazione della finanza mondiale insieme con il Fondo Monetario Internazionale”. In entrambi gli interventi il presidente della Banca d’Italia si è dimostrato fiducioso sugli scenari futuri di questa riforma: “Alcuni cambiamenti potranno essere fatti subito, altri necessiteranno di più tempo, ma l’importante è che la decisione sia presa - ha detto Draghi - Nel tempo bisognerà lavorare a una modifica della cultura di gestione del rischio di certi grandi gruppi”. Tra i protagonisti del mondo bancario italiano è stato citato il numero uno di UniCredit, Alessandro Profumo (Financial Times del 27 marzo). Nel rispondere a una domanda sul futuro del settore bancario, l’amministratore delegato ha sottolineato la necessità che tutti i gruppi lavorino con serietà alla propria reputazione, cercando di riguadagnare la fiducia generale, come a suo tempo fecero gli operatori del settore petrolifero o farmaceutico. ----------------------------------------------------------------------------Documento a uso personale. Il presente documento non può essere utilizzato per fini diversi da quello istituzionale di Aspen Institute Italia 11 Stampa Estera, l’Italia di successo – Periodo 1° marzo – 8 maggio 2009 (segue) El Pais ha pubblicato il 10 marzo una lunga intervista al presidente della Camera Gianfranco Fini. Il quotidiano ha presentato Fini come “il prossimo naturale aspirante alla presidenza del Consiglio”. Tra i temi toccati anche la necessità, secondo il presidente della Camera, di modernizzare la “cultura della destra italiana, arrivando finalmente a eliminare le etichette del passato”. Corposo il numero di segnalazioni provenienti dal mondo della cultura. A partire da Rita Levi Montalcini, il cui centesimo compleanno è stato celebrato da The Independent il 25 aprile (un lungo articolo ha ricordato tutta la sua carriera, segnalando che la scienziata sembra star sempre meglio mano a mano che il tempo passa), per arrivare a un folto gruppo di scrittori: da Stefano Benni (Le Figaro del 19 marzo), a Claudio Magris (di cui Die Welt e la Süddeutsche Zeitung celebrano il settantesimo compleanno il 9 aprile), fino a Erri De Luca (su El Pais del 25 aprile). La Süddeutsche Zeitung del 15 aprile dedica poi una pagina a Carlo Ginzburg, in occasione del suo settantesimo compleanno mentre rimandano al passato i ricordi di Gesualdo Bufalino (El Pais 14 marzo) e di Indro Montanelli, i cui diari inediti vengono presentati da El Pais il 26 aprile. Ai registi teatrali e cinematografici è stato dato meno spazio rispetto ai mesi precedenti. Il quotidiano spagnolo El Pais si è poi soffermato in due diverse occasioni sul mondo della lirica e della canzone italiana. La prima volta il 7 marzo con un articolo su Ruggero Raimondi “l’uomo che ha calcato i più importanti palcoscenici mondiali con disinvoltura” ritraendolo nelle sue abitudini quotidiane. Il secondo contributo è invece apparso sul quotidiano spagnolo il 4 aprile ed è dedicato a Mina, “l’interprete più camaleontica che l’Italia abbia avuto”. Al cineasta Marco Bellochio si è dedicato Le Monde il 23 marzo in occasione della retrospettiva dei suoi film a Bobigny. Il Financial Times il 7 aprile si è occupato di Romeo Castellucci, il regista teatrale “famoso per le sue produzioni viscerali e controverse”. La stampa internazionale ha poi rappresentato diverse personalità del mondo della moda. Da Remo Ruffini, direttore creativo di Moncler sul New York Times del 17 marzo, a Ermenegildo Zegna intervistato il 21 marzo da Die Welt sulle prospettive del settore durante la crisi economica mondiale. The Times si è occupato invece il 1° aprile di Frida Giannini, direttrice creativa di Gucci, mentre Gulf News del 14 aprile ha dedicato due pagine a Valentino, definito “l’imperatore dell’industria della moda che per 45 anni ha dettato le regole dello stile”. Infine, Le Monde lo stesso giorno (14 aprile) ha presentato la carriera e il lavoro di Gabriella Cortese, alla testa del marchio Antik Batik. ----------------------------------------------------------------------------Documento a uso personale. Il presente documento non può essere utilizzato per fini diversi da quello istituzionale di Aspen Institute Italia 12 Stampa Estera, l’Italia di successo – Periodo 1° marzo – 8 maggio 2009 (segue) Molto assidua, durante il periodo di analisi, è stata anche l’attenzione verso i protagonisti dello sport italiano. Da Valentino Rossi, cui Gulf News dedicava due pagine l’11 aprile agli allenatori italiani Fabio Capello, Marcello Lippi e Giovanni Trapattoni passati in rassegna da The Observer il 22 marzo. Soprattutto la stampa tedesca dedica spazio a Trapattoni dopo la sua decisione di allenare la nazionale irlandese: l’ex commissario tecnico italiano appare sulla Süddeutsche Zeitung del 1° aprile e su Die Welt e sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung del 17 aprile. El Pais si è occupato invece di Gianfranco Zola il 27 aprile, mentre per quanto riguarda la categoria dei calciatori italiani in attività sono da segnalare le due pagine dedicate a Paolo Maldini da El Mundo il 19 marzo. ----------------------------------------------------------------------------Documento a uso personale. Il presente documento non può essere utilizzato per fini diversi da quello istituzionale di Aspen Institute Italia 13 Stampa Estera, l’Italia di successo – Periodo 1° marzo – 8 maggio 2009 (segue) Il terremoto in Abruzzo Dal 6 aprile quando la terra ha tremato in Abruzzo causando quasi trecento morti e radendo al suolo paesi interi, la stampa internazionale ha dedicato grande spazio alla vicenda. In un mese di osservazione, gli articoli raccolti sull’Abruzzo sono stati oltre duecento, un numero pari alla somma di tutte le altre segnalazioni del periodo. Di qui la decisione di dedicare al sisma una sezione a parte, in maniera coerente con la scelta dei corrispondenti di offrire una semplice cronaca dell’avvenimento senza l’aggiunta di giudizi positivi o negativi. Oltre cinquanta articoli sul sisma sono stati pubblicati il 7 aprile, il giorno successivo alla tragedia. Dalla mappatura dei luoghi distrutti, all’arrivo dei soccorritori, fino alla conta dei morti, tutto è stato documentato dalle testate straniere e si è osservato anche un incremento dell’interesse dei giornali extraeuropei, in particolare Gulf News, Shangai Daily, The Australian e del sudafricano The Citizen. Il giorno dopo il terremoto e il giorno dei funerali di Stato delle 298 vittime quasi tutti i giornali europei hanno dedicato la loro prima pagina all’avvenimento, inserendo nelle pagine interne anche reportage fotografici. Dopo i primi due giorni alcune testate hanno riportato le polemiche sulla possibilità di prevedere in anticipo le scosse: se ne sono occupati The Independent, il Los Angeles Times e Le Monde (il 7 aprile), seguiti rispettivamente il 14 e il 16 aprile dal New York Times e dal Jerusalem Post. Tutti hanno pubblicato le parole di Giampaolo Giuliani, ricercatore dell’Istituto Nazionale di fisica nucleare sul Gran Sasso, che ha lanciato un allarme ignorato dalle autorità. Shangai Daily, The Australian, The Citizen, Gulf News e Die Welt hanno poi dato spazio tra l’8 e il 15 aprile alle storie di chi è riuscito a salvare la propria famiglia durante il sisma e alla vita nelle tendopoli. Die Welt l’8 aprile è uscito con una pagina intera dedicata al terremoto, corredata da un reportage fotografico sulla vita dei sopravvissuti e di chi ha cercato di rimanere vicino alle proprie case per proteggerle “dai fenomeni di sciacallaggio”. Un altro capitolo molto importante riguarda il patrimonio artistico abruzzese distrutto dal sisma. Oltre ai monumenti dei paesi più piccoli, come Onna che è stata rasa al suolo, la cattedrale di Santa Maria del Suffragio universale e la basilica di Santa Maria di Collemaggio a L’Aquila sono diventate per i corrispondenti stranieri i simboli di questa calamità. Se ne sono occupati il Wall Street Journal dell’8 aprile, El Pais, Le Figaro, Le Monde, la Süddeutsche Zeitung, la Frankfurter Allgemeine Zeitung dello stesso giorno e ancora la Süddeutsche Zeitung e Der Spiegel del 20 aprile. ----------------------------------------------------------------------------Documento a uso personale. Il presente documento non può essere utilizzato per fini diversi da quello istituzionale di Aspen Institute Italia 14 Stampa Estera, l’Italia di successo – Periodo 1° marzo – 8 maggio 2009 (segue) The Independent ha voluto offrire una nota di speranza nella sua edizione domenicale del 12 aprile, in cui è stato pubblicato un articolo su Santo Stefano di Sassanio, uno tra i pochi paesini della zona rimasto in piedi nonostante le forti scosse. “Il piccolo comune ha sconfitto il terremoto - si legge nell’articolo – e, in queste terre desolate e messe in ginocchio, rappresenta una speranza per la regione intera”. Particolarmente interessante per i corrispondenti stranieri è stato l’allarme di possibili infiltrazioni della mafia nella ricostruzione, lanciato dal procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. Ne hanno parlato El Mundo e The Independent del 15 aprile, il Financial Times del 18 e la Süddeutsche Zeitung del 22 aprile, citando anche le parole dello scrittore Roberto Saviano che ha visitato le zone del sisma. A questo si associano i numerosi articoli sulle inchieste avviate dopo i crolli: particolarmente dettagliato El Pais del 13 aprile che ha illustrato tutti i dubbi sulla costruzione degli edifici abruzzesi polverizzati dal terremoto, probabilmente costruiti in modo improprio. Le ultime segnalazioni, meno numerose (anche perché si tratta di una decisione recente), riguardano lo spostamento del G8 di luglio dalla Sardegna all’Abruzzo. Se ne sono occupati The Guardian (il 24 aprile) e Le Figaro (il 24 e il 27 aprile). In entrambi i casi, le testate hanno segnalato le difficoltà logistiche che l’Italia dovrà affrontare per organizzare il summit: le infrastrutture e i collegamenti distrutti dal sisma, il problema di assicurare un adeguato apparato di sicurezza per le personalità che parteciperanno alla riunione e la necessaria riduzione degli staff di ciascun delegato. I corrispondenti stranieri hanno poi segnalato le intenzioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che in questo modo vuole non soltanto risparmiare ma anche dare un “messaggio di speranza” che, secondo The Guardian, gli è già valso un aumento del 4% della sua popolarità. ----------------------------------------------------------------------------Documento a uso personale. Il presente documento non può essere utilizzato per fini diversi da quello istituzionale di Aspen Institute Italia 15 I quotidiani monitorati Germania: Gran Bretagna: Financial Times edizione integrale The Guardian edizione integrale The Independent edizione integrale Süddeutsche Zeitung edizione integrale The Times edizione online Die Welt Frankfurter Allgemeine Zeitung edizione integrale edizione integrale The Sunday Times edizione online Francia: Spagna: Le Monde edizione integrale El Pais edizione integrale Le Figaro edizione integrale El Mundo edizione online Les Echos edizione integrale ABC edizione integrale La Tribune edizione integrale Stati Uniti: Russia: The Wall Street Journal edizione integrale The Moscow Times edizione integrale St. Petersburg Times edizione on line The New York Times edizione integrale International Herald Tribune edizione integrale The Washington Post edizione integrale Los Angeles Times edizione integrale America Oggi edizione integrale Cina: China Daily edizione integrale Shanghai Daily edizione integrale Stampa Estera, l’Italia di successo – Periodo 1° marzo – 8 maggio 2009 (segue) Giappone: India: The Hindu edizione integrale The Times of India edizione integrale Israele: Emirati Arabi: edizione integrale edizione integrale Folha de S.Paulo edizione integrale La Jornada edizione integrale Clarin edizione integrale Australia: edizione integrale Marocco: Le Matin edizione online Argentina: Algeria: La Tribune Nikkei Messico: Arabia Saudita: Arab News edizione online Brasile: The Jerusalem Post edizione integrale Gulf News The Japan Times The Australian edizione integrale Svizzera: edizione integrale Neue Zürcher Zeitung edizione integrale Sud Africa: Mail&Guardian edizione integrale The Citizen edizione integrale ----------------------------------------------------------------------------Documento a uso personale. Il presente documento non può essere utilizzato per fini diversi da quello istituzionale di Aspen Institute Italia 17 Stampa Estera, l’Italia di successo – Periodo 1° marzo – 8 maggio 2009 (segue) I periodici monitorati Germania: Gran Bretagna: The Economist edizione integrale Die Zeit edizione integrale Stati Uniti: Francia: L’Express Der Spiegel edizione integrale edizione integrale Monde diplomatique edizione integrale Le Nouvel Observateur edizione integrale Time edizione integrale Newsweek edizione integrale BusinessWeek edizione integrale Fortune edizione integrale The New Yorker edizione integrale ----------------------------------------------------------------------------Documento a uso personale. Il presente documento non può essere utilizzato per fini diversi da quello istituzionale di Aspen Institute Italia 18