Sashi Nallapati, Gary D. Glassman
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Sashi Nallapati, Gary D. Glassman
L’INFORMATORE ENDODONTICO Estratto dal Vol. 6 n° 4, 2003 L’uso dei coloranti oftalmici nella localizzazione del canale radicolare SASHI NALLAPATI, BDS GARY D. GLASSMAN, DDS, FRCD(C) IL TRIDENTE EDIZIONI ODONTOIATRICHE L’uso di coloranti oftalmici nella localizzazione del canale radicolare Sashi Nallapati, BDS Gary D. Glassman, DDS La relazione che intercorre tra canali radicolari non strumentati ed il fallimento della terapia endodontica è stata ampiamente studiata. Il ritrovamento di tutti i canali radicolari di un dente e la loro conseguente completa sagomatura e detersione è stato dimostrato essere l’unico metodo per assicurare un prevedibile successo clinico e biologico della terapia endodontica.1-4 La terapia endodontica è stata rivoluzionata dall’utilizzo del microscopio operatorio che garantisce una visione ad elevato ingrandimento e con un’aumentata illuminazione fornita dalle fibre ottiche ad esso collegate. L’uso del microscopio nel corso della terapia endodontica ortograda ha facilitato il reperimento dei canali radicolari sia nelle loro posizioni tipiche che in quelle meno comuni.5,6 Anche se il microscopio operatorio rappresenta un ausilio indispensabile per visualizzare dettagliatamente la complessa anatomia della camera pulpare, è fondamentale sviluppare una capacità visiva in grado di apprezzare anche le più piccole differenze anatomiche che aiutano nel reperimento dei canali radicolari. Le sostanziali differenze di colore tra la dentina assiale e quella del pavimento della camera pulpare, tra la dentina coronale e quella radicolare, come anche le differenze di colore e consistenza tra i tessuti duri e quelli molli aiuteranno a localizzare più facilmente gli imbocchi dei canali radicolari.7 Queste differenze assumono un’importanza ancora maggiore nei denti a ricopertura completa, dove le caratteristiche anatomiche di riferimento per l’orientamento, come le cuspidi, le fosse, i solchi occlusali ed i contorni esterni della superficie radicolare non sono visibili. Anche nei denti con obliterazione della camera pulpare e con i canali calcificati, Pag. - 24 nei denti già trattati endodonticamente in cui alcuni canali radicolari non sono stati localizzati, nei casi in cui l’accesso occlusale della camera pulpare è stato effettuato in modo da alterare l’anatomia del pavimento della camera stessa, la “mappa stradale della camera pulpare” risulta essere alterata. Qualsiasi ausilio che permetta di visualizzare meglio il tessuto pulpare negli orifizi canalari faciliterà il ritrovamento dei canali radicolari sia nei casi di endodonzia convenzionale che nei ritrattamenti. Lo scopo di questo articolo è quello di illustrare l’importanza dell’uso di coloranti oftalmici nel reperimento degli orifizi dei canali radicolari.7 I coloranti oftalmici (es: fluorescina sodica, rosa bengala) sono attualmente utilizzati nelle procedure diagnostiche oculistiche e per localizzare aree danneggiate da trauma o da malattie della cornea. Altri utilizzi dei coloranti in oculistica comprendono l’analisi dei difetti epiteliali, lo studio del sistema naso-lacrimale, la determinazione del tempo di dissoluzione lacrimale, l’angiografia, la localizzazione di corpi estranei non epitelizzati e dei punti di pressione delle lenti a contatto.8 La fluorescina sodica si trova in farmacia e si presenta come una soluzione trasparente arancione-rossa, venduta in confezioni da dieci unità di collirio sterile monodose. Ciascuna unità contiene approssimativamente 0,5 ml di prodotto. E’ anche presente in vendita in strisce singole. Quando sono utilizzate le strisce, gli agenti possono essere attivati con immersione in una bacinella contenente acqua sterile o alcool al 90% (Figg. 1 e 2). Non vi sono serie controindicazioni L’Informatore Endodontico Vol. 6, Nr. 4 2003 Figura 1 Le strisce di fluorescina sodica. 1 all’utilizzo topico, tranne una possibile ipersensibilità al prodotto. Non sono stati riportati altri effetti collaterali, tranne la nausea.8 Sull’utilizzo dei coloranti oftalmici e della fluorescenza in odontoiatria esistono solo pochi riferimenti bibliografici. Quelli che risultano essere particolarmente significativi hanno studiato l’uso della spettroscopia con fluorescenza indotta da raggi ultravioletti per la diagnosi, la localizzazione della polpa e dei canali radicolari e per analizzare la capacità sigillante relativa dei cementi per otturazione canalare.9-11 Meccanismo di azione Quando questi coloranti entrano in contatto con i tessuti pulpari, sia vitali che necrotici, vengono rapidamente assorbiti dalla componente connettivale degli stessi sia a livello della camera pulpare che del sistema canalare. Quando poi questi coloranti vengono sottoposti alla luce blu, si ha un’imponente fluorescenza indotta, per cui i segmenti tessutali sparsi diventano evidenti in contrasto con la dentina monocromatica circostante. Questa caratteristica rende questi coloranti particolarmente utili nella localizzazione del tessuto pulpare, soprattutto nei canali calcificati che conservano nel loro interno alcuni residui tissutali.7 2 Figura 2 Il colorante può essere riattivato ponendo la strisce in acqua sterile. Tecnica di utilizzo Dopo aver ottenuto un accesso rettilineo ed aver rimosso il tessuto pulpare coronale, si inonda la camera pulpare con fluorescina sodica in modo che questa possa venire a contatto con tutte le pareti per almeno un paio di minuti. L’eccesso viene quindi aspirato. Facendo attenzione a disattivare la luce incidente proveniente dal microscopio, si illumina la camera pulpare con i raggi ultravioletti della lampada per compositi. Con l’ausilio del microscopio, l’operatore può quindi visualizzare la fluorescenza verde brillante emessa dal tessuto pulpare che ha assorbito il colorante (Figg. 3-6). Caso n°1. La paziente di sesso femminile, di 25 anni, di sana costituzione, si è presentata allo studio privato del primo autore, riferendo un dolore nel primo molare superiore di sinistra. Dopo un completo esame clinico e radiografico è stata effettuata diagnosi di pulpite irreversibile conseguente a carie destruente e consigliato il trattamento endodontico dell’elemento dentario. L’accesso alla camera pulpare ha messo in evidenza una polpa emorragica che è stata successivamente rimossa. Sono stati quindi rapidamente reperiti tre canali (mesio-vestibolare, disto-vestibolare, palatino) ed è stato contemporaneamen- Pag. - 25 PROFILO DELL’AUTORE. Il Dr. Sashi Nallapati si è laureato in Odontoiatria presso l’University of Health Sciences, Gov’t. Dental College, Hyderabad, India, nel 1994. Attualmente vive ed esercita la professione ad Ocho Rios, Jamaica, dove pratica l’odontoiatria generale, con particolare interesse verso l’Endodonzia. Figura 3 L’immagine a forte ingrandimento mostra l’istmo esistente tra i canali disto-vestibolare e disto-linguale di un primo molare inferiore Figura 4 Il tessuto pulpare dell’istmo assorbe il colorante e se sottoposto ad una fonte di luce blu emette una fluorescenza verde brillante. 3 4 5 6 Figura 5 Gli imbocchi canalari e l’istmo tra i due canali distali sono stati allargati. Figura 6 L’immagine a maggiore ingrandimento mostra l’istmo deterso e tutti i residui pulpari rimossi. te creato un accesso rettilineo agli stessi. Allo scopo di localizzare il quarto canale (mesiopalatino), la camera pulpare è stata inondata con fluorescina sodica. Dopo aver aspirato l’eccesso, è stata applicata la luce blu della lampada per compositi, in modo da rendere fluorescente il tessuto pulpare della camera, compresa anche la zona dell’istmo tra il canale mesiovestibolare ed il mesio- palatino. Il canale mesiopalatino è stato rapidamente localizzato grazie alla fluorescenza verde brillante emessa dal colorante assorbito. Tutti e quattro i canali sono stati quindi detersi, sagomati ed otturati e l’accesso occlusale è stato successivamente restaurato (Figg. 7-19). Caso n°2 Il paziente di sesso maschile di 42 anni Figura 7 Accesso iniziale alla camera pulpare di un primo molare superiore. Figura 8 Accesso rettilineo ottenuto per il canale mesio-vestibolare, disto-vestibolare e palatino. Da notare la polpa emorragica e la calcificazione pulpare che oblitera gli imbocchi dei canali. Pag. - 26 7 8 PROFILO DELL’AUTORE. Il Dr. Gary D. Glassman, si è laureato presso la University of Toronto, Faculty of Dentistry nel 1984 e si è specializzato in Endodonzia presso la Temple University. Autore di numerose pubblicazioni, insegnante ed istruttore nella Scuola di Specializzazione in Endodonzia della University of Toronto, Faculty of Dentistry. Membro del Royal College of Dentists of Canada, è Past President del H.M. Worth Radiology Study Club ed è attualmente il coordinatore dei programmi di Endodonzia della Ontario Dental Association. Il Dr. Glassmann ha lo studio privato a Toronto, Canada, dove esercita l’attività limitatamente all’Endodonzia. L’Informatore Endodontico Vol. 6, Nr. 4 è stato riferito allo studio privato del primo autore dopo che il suo dentista non era riuscito a localizzare alcuno dei canali vestibolari del primo molare superiore di destra. L’esame radiografico permetteva di accertare che i canali risultavano essere calcificati per i primi due millimetri coronali. Una volta che l’accesso è stato ottenuto, la camera pulpare è stata detersa a fondo con 2003 una soluzione di ipoclorito di sodio al 5,25%, quindi sciacquata con alcool etilico al 100% e poi asciugata in modo da visualizzarne perfettamente l’anatomia del pavimento. Non vi era alcuna traccia della “mappa della camera pulpare” che potesse indirizzare verso i canali vestibolari. La cavità d’accesso è stata quindi estesa oltre la sommità delle cuspidi per facilitare l’accesso rettilineo ai canali Figura 9 La calcificazione pulpare viene rimossa esponendo il pavimento della camera pulpare. 9 10 Figura 10 La camera pulpare è inondata con una soluzione di fluorescina sodica. Figura 11 L’eccesso di colorante viene aspirato. Il tessuto pulpare colorato si riconosce per il suo colore verde pallido sotto la luce incidente del microscopio. 11 12 Figura 12 Quando esposto alla luce della lampada fotopolimerizzante e contemporaneamente la luce del microscopio viene spenta, il tessuto pulpare emette una fluorescenza verde brillante. Figura 13 La freccia rossa indica il materiale pulpare colorato e fluorescente che permette di localizzare l’imbocco del canale mesiopalatino. 13 14 Figura 14 Le frecce nere indicano il materiale pulpare colorato presente nell’istmo tra il canale mesiovestibolare ed il mesiopalatino e tra il canale distovestibolare ed il canale palatino. Pag. - 27 L’uso di coloranti oftalmici nella localizzazione del canale radicolare radicolari e la camera pulpare è stata poi inondata con fluorescina sodica. Dopo aver aspirato l’eccesso, il pavimento della camera è stato illuminato da una fonte di luce blu (della lampada fotopolimerizzatrice) e contemporaneamente esaminato al microscopio operatorio, la cui luce era stata precedentemente spenta. Si è evidenziata una spiccata fluorescenza verde brillante in presenza di residui di tessuto pulpare. Continuando nella ricerca con le punte da ultrasuoni (Endotips.com, San Diego, California) ed esplorando con le sonde endodontiche DG-16 (Hu-Friedy, Chicago, Illinois), è stato possibile reperire i canali mesiovestibolare, mesiopalatino e distovestibolare. Tutti i canali sono stati quindi detersi, sagomati ed otturati e la cavità d’accesso occlusale conseguentemente restaurata (Figg. 20-27). Figura 15 Il canale mesiopalatino localizzato con una lima manuale in acciaio n°10. Figura 16 Entrambi i canali mesiovestibolari sono stati preparati. 15 16 17 18 19 20 Figura 17 Tutti i canali sono stati otturati con guttaperca. Non si vede il canale palatino. Matrice e cuneo in posizione per la ricostruzione del moncone. Figura 18 Radiografia preoperatoria di un primo molare superiore di sinistra. Figura 19 Radiografia di controllo postoperatoria del primo molare superiore di sinistra. Figura 20 Radiografia preoperatoria di un primo molare superiore di destra con la cavità d’accesso già eseguita. Il dentista che invia il caso non è riuscito a localizzare gli imbocchi dei canali vestibolari. Pag. - 28 L’Informatore Endodontico Vol. 6, Nr. 4 2003 Figura 21 Camera pulpare detersa ed asciugata con alcool al 100% di. Non vi sono segni evidenti degli imbocchi dei canali vestibolari. 21 22 Figura 22 La cavità d’accesso occlusale è stata estesa oltre la sommità della cuspide mesiovestibolare. Non vi sono ancora segni evidenti degli imbocchi dei canali vestibolari. Figura 23 Camera pulpare inondata con fluorescina sodica. 23 24 Figura 24 I residui di tessuto pulpare emettono fluorescenza quando sottoposti alla luce della lampada fotopolimerizzante, mettendo in evidenza gli imbocchi canalari. Figura 25 L’ulteriore approfondimento con gli ultrasuoni nelle zone marcate dal colorante permette di localizzare il canale distovestibolare (freccia rossa) ed il canale mesiovestibolare (freccia blu). 25 Non esiste una sola ed unica tecnica che permetta di localizzare i canali in modo prevedibile nel 100% dei casi. Avendo la mente aperta verso nuovi metodi di pensiero e permettendo l’accumulo di nozioni provenienti da diverse fonti, si permetterà sicuramente a nuove tecniche di essere scoperte e sperimentate. L’utilizzo dei coloranti oftalmici per il reperimento dei canali radicolari nascosti o calcificati è un nuovo utile strumento 26 Figura 26 Tutti i canali sono stati preparati. La freccia rossa indica il tentativo infruttuoso del dentista precedente di localizzare il canale distovestibolare. Da notare la sua reale posizione. 27 Figura 27 Radiografia di controllo postoperatoria. I canali mesiovestibolare e mesiopalatino si uniscono nel loro terzo coronale per finire con una unica uscita. Pag. - 29 L’uso di coloranti oftalmici nella localizzazione del canale radicolare da includere nel nostro bagaglio di cultura endodontica per guidarci verso un successo clinico e biologico prevedibile. Traduzione dell’articolo originale: Sashi Nallapati and Gary Glassman Use of ophthalmic dyes in root canal location Oral Health, July 2003, pagg. 10-14 Traduzione a cura della Dr.ssa Alessandra Rossi Pag. - 30 Ringraziamenti Gli autori desiderano ringraziare il Dr. Gary Carr (PERF) ed i membri del forum “ROOTS” nato per la discussione in Internet di argomenti di natura endodontica, per il loro indiscutibile supporto.