A cavallo nella fattoria

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A cavallo nella fattoria
COMUNITA' MONTANA DEL SEBINO
in collaborazione con
ASL Brescia – Distretto s.s. n. 5 Sebino
Azienda Ospedaliera Mellino Mellini - Neuropsichiatria Infantile di Iseo
PROGETTO DI TERAPIA CON IL MEZZO DEL CAVALLO
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IL NOSTRO PROGETTO
MOTIVAZIONI
Il progetto è al quinto anno consolidandosi nel tempo con il coinvolgimento di circa 25
bambini/e con disabilità e le loro famiglie, diventando punto di riferimento per il
territorio non solo della CM.
Finalità del progetto oltre quella di fornire uno specifico servizio è di sensibilizzare
professionisti, operatori e il territorio nel suo complesso sul tema della disabilità.
La concezione di disabilità che informa il nostro progetto e della quale si vuole essere
portatori, fa riferimento al concetto di autonomia intesa come “possibilità e capacità
di progettare la propria esistenza per entrare in relazione con gli altri e sempre con
gli altri partecipare attivamente alla costruzione della società” (Beppe Porqueddu) ed
alla classificazione dell’OMS che intende la disabilità in termini positivi definendola
come condizione di salute in ambiente sfavorevole.
La disabilità non
viene quindi intesa come “mancanza di” ma come caratteristica
dell’individuo che può subire modificazioni nel tempo grazie anche ad interventi
specifici anche sull’ambiente .
Il percorso si è attuato all’interno del maneggio Sebino Cavalli sito a Sale Marasino nel
quale ha trovato accoglienza e competenze; per l’anno 2013/2014, a fronte
dell’esperienza maturata, si realizzerà all’interno della fattoria didattica “Dosso
Badino” sito a Monticelli Brusati
Il valore aggiunto di questa scelta è dovuto a :
o Maggiore accessibilità del luogo per il quale non si dovrà prevedere il trasporto
da parte di Cm tranne che per casi specifici;
o La presenza di una fattoria didattica, con personale specializzato, che
permetterà di arricchire le attività a terra, favorire la socialità con e tra
famiglie e il coinvolgimento delle scuole;
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Metodologia e procedure
L’attività con il mezzo del cavallo comprende un complesso di tecniche (terapeutiche,
educative, riabilitative e socializzanti) agenti per il superamento del danno sensoriale,
cognitivo, comportamentale attraverso un’attività ludico sportiva
grazie alla quale
vengono stimolate una serie di attività fisiche e intellettive. Questo tipo di attività
ha lo scopo di offrire al minori disabile un contesto riabilitativo ricco di elementi
quali la corporeità, la ritmicità e il movimento. L’attività con il mezzo del cavallo può
essere considerata come una metodica globale ed analitica allo stesso tempo:
metodica globale
poiché sollecita la partecipazione di tutta la persona, sia nella
componente fisica che psichica; metodica analitica poiché permette parallelamente di
realizzare movimenti gestuali molto precisi.
L’andare a cavallo favorisce lo sviluppo ed il potenziamento dell’attività percettiva ed
intellettiva, dell’acquisizione dello schema corporeo, delle dimensioni emotivoaffettive, della socializzazione e dell’impostazione di relazioni.
Il tempo che la persona trascorre a cavallo non deve essere considerato fine a sé
stesso bensì come momento “attivatore” di aspetto potenziali che emergono se
vengono colti e amplificati e che possono accelerare o incrementare l’efficacia
dell’intervento nel caso di problemi psichici, relazionali o comportamentali.
SOGGETTI COINVOLTI
I soggetti coinvolti nel progetto sono :
 Comunità Montana del Sebino Bresciano;
 ASL Brescia Servizio Famiglia – Equipe Operativa Handicap Iseo (D.G.D. n. 4)
 Neuropsichiatria Infantile di Iseo - A.O. Mellino Mellini;
 Servizi Sociali dei Comuni del Distretto di Iseo;
 Fattoria Didattica “Dosso Badino”;
 Volontari;
 Equipe operativa;
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L’attività con il mezzo del cavallo, per essere praticata con efficacia, necessita di
personale specializzato che operi in équipe multidisciplinare, nella quale ogni
professionalità operi in un’ottica di insieme in stretta collaborazione con i servizi
territoriali di riferimento.
Obiettivo dell’équipe è la predisposizione di un progetto individualizzato inserito nel
progetto educativo, riabilitativo o terapeutico generale dei soggetti, in stretta
collaborazione con il servizio o professionista inviante.
L'équipe del progetto è così composta

Terapista di Riabilitazione Equestre;

Assistente Terapista;

Assistente Sociale CM con funzioni di coordinamento

Psicologo ASL

Personale ausiliario;

Proprietari della fattoria didattica - maneggio;
Che cosa fa l’équipe

Valuta se sussiste l’indicazione all’attività escludendo eventuali
controindicazioni;

Sceglie la metodologia di lavoro;

Stila il programma riabilitativo individuando obiettivi a medio lungo termine;

Programma momenti di verifica;

Decide numero degli incontri;

Tiene i contatti con i servizi inviante;

Tiene i contatti con le famiglie .
I membri dell'èquipe si ritrovano periodicamente per valutare l’andamento dell’attività
nel suo complesso.
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OPERATIVITA’
FINALITA’
Attività con la mediazione del cavallo su minori
con problemi psico-fisici.
Utilizzo del cavallo come strumento educativo,
terapeutico e/o riabilitativo dentro un percorso
educativo più generale per contribuire a
migliorare nei soggetti trattati:
OBIETTIVI




Modalità di relazione
Disturbi neuromotori
Disturbi del comportamento
Disturbi cognitivi
Utilizzo della fattoria didattica
Primo momento diagnostico nel quale viene
individuata l’area in cui si collocano le principali
difficoltà del minore ed il riflesso che tali
“patologie” hanno sulle altre aree.
Segue l’elaborazione di un progetto di lavoro in cui
vengono definiti obiettivi e strumenti. Il progetto
verrà periodicamente verificato e rivisto
valutandone l’evoluzione
Il terapista della riabilitazione specializzato
lavorerà dimettente sul campo in sinergia con gli
altri servizi coinvolti
Un ruolo fondamentale viene svolto dal medico
veterinario che lavorerà a stretto contatto con
gli animali, tutelandoli e certificandone lo stato di
salute
TIPOLOGIA
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Secondo le aree in cui si collocano le principali
difficoltà del minore (area motoria, affettiva,
cognitiva) vengono elaborate diverse modalità di
intervento:
Area Neuromotoria: rottura schemi motoripatologici- regolazione del tono muscolarericerca dell’equilibrio e controllo posturale in
situazione dinamica- controllo del ritmo corporeointegrazione
sensoriale
introcettiva,
propriopercettiva
ed
esterocettiva)coordinazione/dissociazione.
MODALITA’ DI INTERVENTO
Area
Cognitiva:
schema
corporeo
e
laterazlizzazione – orientamento e strutturazione
spazio temporale – interazione schemi di azioneesame di realtà – abilità cognitive di base
(ragionamento,
problem
solvine,
creatività,
attenzione, memoria) – capacità decisionali e
autogestione –a autostima- maggiore tolleranza
alle frustrazioni- attivazione dell’emotività.
Area
Affettiva:
investimento
emotivocomunicazione
verbale
e
non
verbale
(comprensione e produzione)- qualità dei rapporti
interpersonali – rivalutazione del proprio ruolo e
delle
proprie
capacità
nell’ambiente
di
appartenenza- equilibrio tra l’autosufficienza e
disponibilità alla relazione di aiuto- capacità di
rispettare le regole
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RISULTATI E VALUTAZIONI
Risultati attesi
Sui minori con disabilità
•
Potenziamento cognitivo;
•
Maggior controllo delle emozioni;
•
Armonia relazionale;
•
Esperienza di autonomia;
Per le famiglie
•
Offrire un servizio di sollievo e di scambio;
Per il territorio e i servizi
•
Disposizione di una risorsa aggiuntiva.
•
Costruzione di nuovi saperi.
•
Lavoro di rete.
Criteri di valutazione
La valutazione sul singolo percorso è svolta negli incontri periodici dell’équipe.
Alla fine del progetto è prevista un momento di verifica con tutti i servizi coinvolti.
Strumenti e metodologia di valutazione
•
•
•
Colloqui con operatori e famiglie
Relazioni periodiche
Riunioni e incontri di supervisione
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