`Avvelenamento delle falde`: la Corte condanna
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`Avvelenamento delle falde`: la Corte condanna
. Martedì 15 dicembre 2015 7 Cronaca ‘Avvelenamento delle falde’: la Corte condanna ma riconosce solo la colpa IN AULA Tensione palpabile alla lettura del dispositivo. Assoluzione per l’omessa bonifica. Solvay: “Presenteremo appello” n Lunedì, 14 dicembre. Alle no, condanna Salvatore France17.25 la Corte d’Assise di Alessan- sco Boncoraglio, Luigi Guarracidria entra in un’aula dove, dalle no, Giorgio Carimati e Giorgio 16, aleggia una tensione palpabi- Canti alla pena di due anni e sei mesi di reclusione ciascuno, olle. La presidente, Sandra Casacci, i- tre al pagamento delle spese pronizia a leggere il dispositivo, im- cessuali». La Corte riqualifica le piega dieci minuti. Di fronte ha il condotte degli imputati, e li ritiepubblico ministero, Riccardo ne responsabili di avvelenamenGhio, decine di avvocati, alcuni to colposo (e non doloso) delle degli spinettesi che si sono costi- acque di falda. Assolti per non atuiti parte civile, cronisti, foto- ver commesso il fatto Carlo Cografi e operatori Tv. Tutti in si- gliati, Bernard De Laguiche e lenzio. È la chiusura, almeno per Pierre Jaques Joris. ‘Non doversi quanto riguarda il primo grado, procedere’ nei confronti di Giulio Tommasi, unico di uno dei processi più sempre presente in aucomplessi in atto in la. questo momento in ItaPer il secondo punto del lia. Che è costato quatcapo di imputazione, tro anni di indagine fil’omessa bonifica, tutti no alla prima udienza del dibattimento, 17 ot- Gli anni per le assolti perché il fatto tobre 2012. indagini, fino non sussiste. «La Corte d’Assise, in alla prima Boncoraglio, Guarracinome del popolo italiaudienza no, Carimati e Canti, in 4 Il Pm, Riccardo Ghio, ascolta la sentenza solido tra loro, gli ultimi tre anche col responsabile civile Solvay, devono risarcire i danni al Ministero dell’Ambiente, e alle parti civili. Cinquantamila euro al Comune di Alessandria; 25 mila euro a Legambiente; 25 mila euro al Wwf; 25 mila euro alla Cgil di Alessandria; 25 mila euro a Medicina Democratica; dieci mila euro all’Associazione I due fiumi Erica - Pro Natura - Alessandria. La Corte ha poi disposto il risarcimento nella misura di die- cimila euro ciascuno, a diverse parti civili, escludendone altre. I giudici hanno disposto il risanamento ambientale. È stata poi disposta la trasmissione alla Procura della Repubblica di Milano, per competenza, di copia delle trascrizioni delle udienze di discussione (17-11-2014 e 29-6-2015) nonché delle memorie depositate in data 24 novembre 2014 e 10 luglio 2015 dall’avvocato Luca Santa Maria (per Solvay, ndr). Nella sentenza sono racchiuse le lunghe udienze del processo al polo chimico, tutte le testimonianze di chi si è seduto di fronte alla Corte per raccontare la propria storia all’interno dello stabilimento, degli spinettesi che vivono giornalmente a contatto con l’inquinamento, dei periti (della difesa e dell’accusa) che hanno duellato sul passato e sullo stato attuale delle acque di falda (quarta per importanza in Piemonte) e dei terreni, le arringhe degli avvocati delle parti civili e della difesa. Ma soprattutto c’è il lavoro instancabile, coraggioso, difficile, del pubblico mi- nistero Riccardo Ghio, spesso solo di fronte al preparato e agguerrito gruppo composto dagli avvocati della difesa. Nel tardo pomeriggio arriva la nota stampa del gruppo Solvay: «La Corte di Assise di Alessandria ha riconosciuto, accogliendo le tesi della difesa Solvay, la totale insussistenza del reato di avvelenamento doloso delle acque, e del reato di omessa bonifica, originariamente contestati. La Corte ha escluso qualsiasi responsabilità degli amministratori delegati protempore di Solvay Specialty Polymers Italy Spa. Per quanto riguarda la condanna di alcuni suoi dipendenti per il reato di disastro ambientale è stato escluso il dolo e ritenuta soltanto l’ipotesi colposa. Ciò nondimeno Solvay ritiene ingiustificata tale condanna colposa, e ribadisce la fiducia nell’operato dei propri manager che assisterà in appello per vedere riconosciuta la loro completa estraneità da ogni forma di addebito e la correttezza della gestione del sito». n Monica Gasparini LE PRIME REAZIONI ‘La sentenza ha comunque accertato il verificarsi di un disastro ambientale’ n Quattro anni di indagini, tre di processo. Otto manager di Ausimont e Solvay alla sbarra. Un pubblico ministero che, con accanto Arpa e Noe, ha messo a punto un lavoro colossale fatto di migliaia di documenti, decine di faldoni contenenti i risultati di analisi che attestavano come nelle acque di falda sotto il polo chimico di Spinetta ci fossero cromo esavalente, e più di una ventina di sostanze tossiche. È stato proprio Riccardo Ghio ad attaccare il colosso della chimica mondiale che ha sede a Spinetta, con un capo di imputazione forte. Chiedendo poi, al termine di una quarantina di udienze, pesanti condanne (complessivamente 127 anni di carcere per gli 8 imputati). Ieri, quattro degli imputati sono stati condannati per disastro colposo. L’impianto accusatorio, in parte ha retto. Anche se l’accusa principale è stata derubricata da dolosa in colposa. «La parola soddisfazione è fuori luogo - commentano gli avvocati Giuseppe Lanzavecchia, Vittorio Spallasso e Laura Pianezza che assistono una settantina di spinettesi -, perché la sentenza ha accertato il verificarsi di un disastro ambientale. Colposo. Questo può essere un primo punto fermo affinché venga realizzata una bonifica efficace. L’obbiettivo ultimo della Procura e delle parti civili, infatti, è quello di tutelare il diritto all’ambiente e alla salute dei cittadini. Il dato oggettivo dell’avvelenamento è stato appurato dalla Corte d’Assise. Possiamo esprimere la massima soddisfazione per l’ope- rato della Procura in uno dei processi sicuramente più complessi in atto in questo momenti in Italia». L’avvocato Laura Mara per Medicina Democratica, Lino Balza, Sonia Alessandrini e altri parti civili ha espresso «Soddisfazione per il risultato raggiunto in quanto l’impianto accusatorio del pubblico ministero ha retto anche se non nella forma dolosa inizialmente contestata. Attendiamo le motivazioni per capire perché siano state escluse alcune parti civili, mentre siamo soddisfatti per il risarcimento alle altre». Il pensiero di Alberto Maffiotti, direttore Arpa di Alessandria, va all’ambiente: «Anche sullo spunto del processo le attività di bonifica sono state avviate in maniera importante. Ovvero con lo stanziamento di milioni di euro da parte dell’azienda. L’attenzione che ha focalizzato il processo deve continuare anche dopo la sentenza». n M.Ga. Gli avvocati Santa Maria (in primo piano) e Dario Bolognesi Giovedì alla Gambarina il libro di Michele Castagnone Verrà presentato alle 18 di giovedì, al Museo della Gambarina, il libro di Michele Castagnone, ‘Portiere per trent’anni’. «Ho ripercorso la mia carriera spiega il numero uno - dalle giovanili con Alessan- dria e Casale fino alle maglie di Casale, Alessandria, Verbania, Carrarese, Pro Vercelli, Acqui, Gozzano e ancora Casale. Ricco di aneddoti, curiosità e foto, è la storia di un ragazzo normale che per trent’anni ha fatto della sua passione un lavoro». E attenzione: il ricavato del libro sarà interamente devoluto a Vitas, una onlus di Casale che si occupa di assistenza ai malati di mesotelioma. (M.F.) . Martedì 15 dicembre 2015 Alessandria IN BREVE Formiche, contatore in tilt e il conguaglio è stratosferico IL CASO Associazioni dei consumatori: attenzione alle letture corrette. Per la conciliazione arriva la videoconferenza n Il caso è sicuramente estremo, per le modalità e l’originalità del problema, ma nello stesso tempo rappresenta tutto quello che un cittadino non deve fare: essere disattento e superficiale. Il racconto arriva durante i lavori dell’incontro “La risoluzione alternativa delle controversie” organizzato da Federconsumatori, Adoc, Adiconsum e Associazione consumatori piemonte. Al tavolo, i responsabili provinciali - Bruno Pasero, Antonello Bronti, Ernesto Pasquale e Paolo Graziano - che spiegano le varie tipologie delle conciliazioni e poi dispensano consigli, suggerimenti e racconti di tutto quello che il consumatore non deve fare. L’esempio è decisamente un po’ estremo, ma aiuta a capire: un alessandrino che abita in una zona collinare si è visto arrivare una bolletta stratosferica di migliaia di euro per il conguaglio del consumo di energia elettrica. Dopo i primi momenti di panico e arrabbiatura, decide di rivolgersi a una delle associazioni di tutela dei consumatori. E, a farla breve, ecco cosa scopre. Per anni non aveva mai controllato il consumo dell’energia e si è fidato del rilevamento automatico del contatore. Peccato che le formiche a un certo punto hanno deciso di risalire il basamento in cui è montato e hanno progressivamente divorato alcune guarnizioni. Il danno ha mandato in tilt il sistema di rilevazione. Lui non ha mai controllato e solo a distanza di quattro anni, quando ha rice- vuto la bolletta maggiorata, ha deciso di verificare. «Questo utente - è il commento che arriva dalle quattro associazioni - ha sbagliato perché è sempre necessario controllare, anche quando le rilevazioni sono automatiche. Comunicare i dati significa essere sempre nelle condizioni di stimare il consumo reale e qualora si verifichi un problema, si è sempre nelle condizioni di tutela i propri diritti». Se arriva una bolletta con un importo che si ritiene errato, non bisogna fare l’errore di non pagare. Si paga, invece, ma «solo quanto dovuto: è a questo punto che si è nella posizione di PICCOLA GUIDA E per i problemi c’è la soluzione alternativa Federconsumatori, Adoc, Adiconsum, Associazione Consumatori Piemonte parlano la stessa lingua e lanciano l’identico appello: usare i metodi della conciliazione alternativa che consentono «la soluzione delle problematiche senza doversi necessariamente rivolgere a un tribunale e che, a volte, non richiedono neppure l’intervento di professionisti del settore». Come fare? Le associazioni dei consumatori hanno realizzato una piccola guida, grazie al contributo della Camera di Commercio di Alessandria, che si trova in distribuzione delle sedi associative di Alessandria: Federconsumatori, via Faà di Bruno 37; Adiconsum, via Tripoli 14; Adoc, via Fiume 19; Associazione consumatori Piemonte, Corso Carlo Alberto 61. (E.So.) 9 n Italia Nostra Si parla di Re Artù a Frugarolo Oggi, alle 17,30, presso il teatro Parvum di via Mazzini, nell’ambito del ciclo di incontri di Italia Nostra, Giuseppe Pasero terrà la conferenza ‘Re Artù a Frugarolo: il Gotico fra Milano e Alessandria’. n Domani Ufficio Imu/Tasi, orario prolungato Leggere sempre i contatori e comunicare subito i dati avviare, in modo pienamente legittimo, le procedure per la tutela». I nodi aumentano, è stato sottolineato durante l’incontro, quando si parla di forniture energetiche per le quali le controversie sono in crescita. «Con il libero mercato c’è anche una netta differenza tra il fornitore e il distributore. Se i due profili si identificano, la lettura normalmente è automatica, ma quando non coincidono le letture possono avvenire in tempi diversi, o anche essere affidate esclusivamente agli utenti. Così facendo aumenta il rischio di differenze, anche profonde, fra il consumo reale, quanto viene pagato e i conguagli. Se non si sta attenti - ammoniscono le associazioni dei consumatori possono arrivare bollette con conguagli da molte migliaia di euro. E a Torino una pensionata ne ha ricevuta una da sessantamila euro». Intanto arriva una buona notizia per le conciliazioni delle controversie legate alla telefonia e che sono gestite dal Corecom (Comitato regionale per le comunicazioni del Piemonte, la sede è a Torino) e che in regione sono in netto aumento (sono circa cinquemila all’anno a livello piemontese e l’ottanta per cento finisce a buon fine). «Per agevolare i cittadini - annunciano le associazioni alessandrine dei consumatori - la conciliazione adesso può avvenire in videoconferenza nella sede dell’Urp della Regione Piemonte, negli uffici di via Guasco. Per il momento è una forma sperimentale, ma nel 2016 diventerà definitiva». n Enrico Sozzetti [email protected] Domani, mercoledì 16 dicembre, giorno di scadenza del saldo 2015 Imu e Tasi, l’Ufficio Imu/Tasiin piazza Giovanni XXIII 6 (Palazzo Cuttica) sarà aperto anche nel pomeriggio, dalle 14.30 alle 16.30. n Incontro Il libro di Brusasco a Librinpista L’Associazione Alessandria in Pista, in collaborazione con il Museo etnografico ‘C’era una volta’, propone alle 17.30 di domani, al museo stesso (piazza della Gambarina 1), un nuovo appuntamento della rassegna letteraria Librinpista con la presentazione del libro “I Promessi sposi, la Passione e il gatto che non voleva stare solo”, di Massimo Brusasco. IN CENTRO Topi all’ora dell’aperitivo. E si riapre la polemica sulle responsabilità e i rimedi n Senza volere, il capogruppo dei 5 Stelle, Angelo Malerba, riapre la questione dei topi in centro città, denunciata in consiglio comunale dal consigliere leghista Roberto Sarti. Ci racconta infatti Malerba che due suoi amici sabato scorso mentre prendevano l’aperitivo in via Piacenza sono usciti per fumare e allontanatisi di pochi metri dal locale hanno visto “sfilare” (questo il termine usato per ren- dere la sgradevole sensazione), diversi topi di non piccola dimensione, in uscita da un cortile e diretti verso un altro. Alla faccia di chi diceva che d’inverno i topi se non vanno in letargo poco ci manca (e infatti l’interpellanza di Sarti era stata presentata in stagione decisamente più calda). Inevitabile riaprire il “libro” delle polemiche già ampiamente usato giovedì scorso a Palazzo Rosso. Allora il consi- gliere leghista Roberto Sarti lamentava la presenza dei topi in alcune zone delle città: «Abbiamo ricevuto segnalazioni dalla zona sotto il cavalcavia, ma anche da piazza Matteotti, e mi risulta anche che all’Urp diversi cittadini abbiano segnalato le sgradite presenze. Dall’assessore all’Ambiente, Claudio Lombardi una risposta che, tra l’altro punta il dito sulla decisione della precedente amministra- www.ristorantenuovacina.com zione. Ma sarà proprio sempre colpa di qualcun altro? Colpa nostra? Non sarà il caso, visto il costo, di cambiare sistema di raccolta, di cercare di tenere, comunque, pulita la città e di potenziare la derattizzazione, al tempo “nostro” la facevano. E adesso? È evidente che il problema c’è e bisogna affrontarlo. Noi continueremo a segnalare la cosa, e credo che, per la pulizia della città sia fondamentale co- munque pensare a ripristinare una forma di controllo come quella degli Ispettori ambientali. Lo abbiamo detto tante volte: non si vuole ripristinare, il servizio com’era prima? Si trovi una nuova formula, ma accanto al senso civico, noi crediamo sia importante avere un potere sanzionatorio che induca al rispetto delle norme igieniche». L’assessore Lombardi richiama gli interventi effettuati prima con centinaia di scatole da parte di una cooperativa specializzata, poi con l’aggiunta dell’intervento di Amag quando si è visto, tra luglio e agosto che il problema permaneva. Amag si è indirizzata alla pulizia delle caditoie e ha spostato anche alcuni cassonetti. E i topi in via Piacenza? «Si può sempre fare meglio, cercheremo di farlo». Cenone di Capodanno •Antipasto misto ai frutti di mare •Antipasto misto caldo della casa •Antipasto misto di carne con insalata •Ravioli di gamberi al vapore •Sorbetto al limone •Spaghetti di soia con frutti di mare •Pasta fresca alla piastra con frutti di mare •Risotto speciale “chao la fan” •Frutta-dolce •Acqua-vino-caffè liquori-spumante •Branzino al vapore con salsa cinese •Gamberoni con pepe verde •Spiedini di vitello alla griglia •Gamberi con sale e pepe € 39,00 tutto compreso ALLE 22.30 GRAN LOTTERIA CINESE CON TANTISSIMI PREMI A SORPRESA... VINCITA AL 60% TAKE AWAY consegna a domicilio GRATUITA* *Per importi inferiori a € 20, verrano addebitati € 2 per la consegna n C.R. Per prenotazioni tel. 0131 253930 • 328 6625092 Lungo Tanaro San Martino, 21 • ALESSANDRIA 30 L’addio a Alemanni, campione di balon Martedì 15 dicembre 2015 Acqui Terme IN BREVE n Giovedì Scuole per Telethon Si terrà giovedì, presso il Centro Congressi di zona Bagni, l’evento “Le scuole acquesi per Telethon 2015”. L’appuntamento, organizzato dalla Bnl acquese e col patrocinio della Casa Comunale, impegnerà il “Palaruggine” dalle ore 8 alle 24 con spettacoli ed esibizioni per ragazzi volti a sostenere la ricerca scientifica. (M.P.) n Stamattina Donazione al Comune Stamani, alle ore 12, presso l’ufficio del sindaco acquese, si terrà la cerimonia di donazione alla Casa comunale di un quadro del pittore Sommariva. Il dipinto di grande valore, ceduto dalla signora LaJolo, sarà esposto nei corridoi di Palazzo Levi. (M.P.) n Piazza Duomo Apertura porta della Misericordia Domenica scorsa, piazza Duomo è stata affollata da tantissimi devoti compostamente in fila per varcare la porta della Misericordia giubilare della Cattedrale Santa Maria Assunta. (M.P.) Str. Prov.le 40 Reg. San Pancrazio, 1 14040 VINCHIO (ASTI) Tel. 0141 95.09.03 0141 95.06.08 Fax 0141 95.09.04 [email protected] [email protected] Lutto nel mondo della pallapugno: è scomparso Pietro Alemanni, conosciuto dagli appassionati e dagli amici del balon con il soprannome di ‘Vidùl’. Nato ad Acqui, nel 1930, è stato campione d’Italia nel 1956 con Guido e Piero Galliano e Giovanni Garbarino per la società acquese, e prima, nel 1953 a bene Vagienna e nel 1954 a Mondovì. Il rosario sarà recitato oggi, alle 18.30, in cattedrale dove domani, alle 15, sarà il funerale. (M.C.) Ospedale Civile, una diffida in attesa della manifestazione SANITÀ Inviti anche al presidente della Repubblica e a papa Francesco. L’ira dei 34 sindaci del territorio n Sulla chiusura dei reparti dell’Ospedale “Galliano”, seppur sembrerebbe tutto deciso, la questione appare tutt’altro che conclusa. Si odono “tamburi di guerra” da parte del territorio Acquese; 34 sindaci capeggiati da Enrico Bertero, primo cittadino della città bollente, non si danno per vinti ed in un atto formale, una diffida, hanno intimato al direttore generale Asl, Gilberto Genti- li e all’assessore alla Sanità, Antonino Saitta, di desistere dal disegno disgregativo dell’offerta sanitaria acquese. «Unitamente a Marco Cazzuli, presidente della Rappresentanza dei sindaci dell’Acquese, diffido ad intraprendere immediatamente ogni azione di ridimensionamento dell’Ospedale di Acqui, compresi trasferimenti di personale e di macchinari che sono già NIZZA Fiera del bue grasso e del manzo Successo ben oltre le previsioni quello che ha interessato la “Fiera del bue grasso e del manzo” di Nizza Monferrato, uno dei più importanti appuntamenti annuali che si è tenuto nei giorni scorsi sotto la tensostruttura montata in piazza Garibaldi. Circa 250 mila euro il valore degli 80 animali trasportati, per l'occasione, in città. «Una Fiera questa del 2015 – dichiara soddisfatto l'assessore al Commercio Valter giroldi – con numeri insperati e molto probabilmente irripetibili. È stato un ritorno all’antico che ha premiato tutto il nostro sforzo organizzativo». Alacre il lavoro dei tecnici veterinari dell’Asl di Asti, con i loro prelievi appositamente finalizzati a garantire la qualità dei capi buoi, e della giuria chiamata a valutare gli animali in esposizione. (E.C.) stati disposti» ha scritto il primo cittadino di Palazzo Levi. L’istanza lancia la palla nel campo dei termini. A breve, il 17 dicembre, ci sarà l’attesa udienza del Tar sul ricorso presentato dai sindaci del territorio contro la delibera della Giunta regionale che ha ridefinito gli assetti delle Asl penalizzando pesantemente l’Ospedale di Acqui Terme. L’esito della sentenza, che verrà pubblicata tra più di un mese, in caso di accoglimento metterebbe in discussione tutta l’architettura sanitaria delle decisioni regionali e così, attraverso la diffida, il sindaco Bertero ed i colleghi dell’Acquese cercano di “chiudere il cancello prima che siano scappati tutti i buoi”. Ma non è tutto. A parte il preannunciato ricorso al Consiglio di Stato in caso di soccombenza, gli amministratori locali hanno in serbo altre strategie. «Il 29 dicembre ci sarà una grande manifestazione per l’Ospedale. Chiamiamo a raccolta i 41 mila cittadini dell’Acquese e li invitiamo a scendere in piazza accanto ai propri sindaci – ha anticipato Bertero – Avremo la partecipazione di tre televisioni, l’invito è stato presentato al vescovo della diocesi di Acqui, Monsignor Micchiardi, ed il 18 dicembre verrà inoltrato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e a papa France- Tanti i reparti cancellati nell’Ospedale Civile di Acqui sco. Abbiamo fatto e faremo tutto il possibile per rendere manifesto lo scempio in atto in Piemonte». Oltre ai tagli lineari messi nero su bianco nella pianificazione sanitaria regionale, quello che irrita di più gli alfieri dell’Acquese è la scarsa considerazione ricevuta dal dirigente Asl Gilberto Gentili che non ha mai dato risposta alle istanze di incontro presentate dai 34 sindaci del territorio, ancorché “sponsorizzate” dal prefetto. Ieri mattina, in occasione della premiazione di un concorso per ragazzi legato all’Acqui Ambiente, Bertero ha coinvolto nella questione anche gli studenti, u- sando una metafora per descrivere la spoliazione in fieri del nosocomio acquese, paragonandolo ad un carciofo al quale, giorno dopo giorno, la Regione sta portando via, in modo inesorabile e silente, lacinie succulenti. «Prima hanno chiuso Urologia, poi Pediatria, poi il laboratorio analisi, poi Oncologia, poi Cardiologia, poi Rianimazione, poi spostano il personale dei Reparti, poi i macchinari di Oftalmologia – ha elencato il primo acquese – Non possiamo permettere che il nostro ospedale diventi una struttura vuota». n Massimiliano Pettino BOXE Premiato Franco Musso Stamani il Foro Italico di Roma ospiterà la cerimonia di premiazione del Collare d’Oro allo Sport. Tra le glorie chiamate sul palco a ritirare il premio ci sarà anche il boxer acquese Franco Musso. Il riconoscimento del Coni rappresenta il più alto grado di onorificenza sportiva italiana, concesso solo ai campioni mondiali o olimpici a coronamento di una carriera fervida di successi. Alla presenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, Musso verrà premiato per essere salito sul gradino più alto dei Giochi di Roma del 1960 che lo hanno incoronato Campione Olimpico di Pugilato nella categoria pesi leggeri. Lla cerimonia sarà trasmessa stamani, alle ore 11 e poi alle 0.30, su Raisport 1. (M.P.) TERZO CANELLI Grillo: ‘Tutti d’accordo ma c’è poco coraggio’ Concerto del coro lirico Monteverde n Si è tenuta nei giorni scorsi a Terzo l’assemblea dell’Associazione Nazionale Piccoli Comuni Italiani (Anpci), l’ente che raggruppa le municipalità del Belpaese con meno di 5mila abitanti. La riunione, presente il presidente Franca Biglio, ha trovato accoglienza nel paese terzese proprio perché il Comune alle porte di Acqui si è sempre distinto, già in tempi non sospetti, per le critiche mosse alla razionalizzazione governativa delle piccole municipalità obbligate, per legge, a confluire in enti territoriali dai bacini demografici più ampi. «Perderemo rappresentatività senza conseguire minori costi di gestione» aveva presagito, a mo’ di Cassandra, Vittorio Grillo, il primo terzese. Oggi, dopo anni di spinte aggregative, la farraginosità delle procedure di gestione e la falsità del mito del risparmio amministrativo, sono davanti agli occhi di tutti. I piccoli Comuni lanciano un allarme ‘epurazione’. «Molti sindaci delle valli Bormida, Erro e Belbo hanno risposto all’appello, una quarantina contro gli ottanta invitati – ha lamentato Grillo – Tante le dimostrazioni di sostegno prima dell’assemblea, ma poi quando è il momento di metterci la faccia alcuni miei colleghi temono ripercussioni delle Istituzioni o di partito. Purtroppo i rappresentanti dei nostri territori, quando sono nelle assemblee regionali o nazionali, dimenticano di essere stati sindaci di paesi, anche piccoli, e si rendono complici di decisioni legislative che impoveriscono l’Italia». Dalla riunione terzese e dal confronto con alcuni rappresentanti associativi che monitorizzano l’evoluzione governativa sull’argomento, è uscito un quadro tutt’altro che rassicurante. «L’idea della politica romana è quella di spingere l’organizzazione territoriale verso accorpamenti fino a 15mila abitanti in modo da individuare Comuni capofila riconoscibili in chiave partitocratica – ha denunciato il sindaco ospitante – Le liste civiche, non schierate, che hanno a cuore solo l’amministrazione del proprio paese e senza bramosia di potere, saranno soppiantate da Istituzioni collocate politicamente e quindi manovrabili dalle sedi di partito. Per fare ciò daranno prima un sostegno economico ai Comuni che intendano costituire Unioni e dopo qualche anno, alzando il quorum degli abitanti, a quelli che vorranno operare delle Fusioni. Per salvare i nostri paesi dobbiamo mobilitarci immediatamente». n È la locandina dal titolo “Natale sotto il ‘Christmas Palace’” ad inaugurare un dicembre denso di iniziative e appuntamenti nella città spumantiera di Canelli. Il Comune, infatti, ha presentato, nei giorni scorsi durante una conferenza stampa nella sala consiliare del Municipio, il nuovo calendario degli eventi natalizi. Oggi, alle 21, si terrà la performance del coro lirico Claudio Monteverdi di Cosseria che proporrà lo spettacolo “Atmosfere natalizie”. Giovedì 17, la banda musicale Città di Canelli si esibirà con il concerto degli auguri diretto dal maestro Cristiano Tibaldi. Venerdì 18, a partire dalle 9, il “Leo4Job” incontrerà gli studenti delle scuole superiori sulle iniziative per il lavoro. Sabato 19, alle 21, ci sarà il Concerto Gospel del Gospel Coro By Faith diretto da Claudio Paduraru con il pianista blues Gianluca Sambataro, il pianista Claudio Ratti e la voce solista di Davide Tatriele, cui seguiranno cioccolata calda e panettone. Domenica 20, in mettinata, ci si potrà immergere “Nel magico mondo di Babbo Natale”, a cura dell’associazione Colline 50°; alle 19.30, il coro della piccola Accademia della Voce si esibirà il The Gos Paw, a cura della Caritas Canelli Solidale. Per info: Iat 0141/820280 e Comune Canelli 0141/820231. n M.P. n Emanuela Crosetti 32 Il presepe d’autore di Greta Penacca Martedì 15 dicembre 2015 "Bmôt: Alture" è il tema che l’artista Greta Penacca, di San Sebastiano Curone, propone alla nuova edizione di "Presepe d’autore" che si inaugura mercoledì 16 dicembre alle 21,15 presso la Chiesa di San Rocco ad Alessandria. L’artista, formatasi presso l’Accademia di Belle Arti di Genova è già stata presente in diverse mostre e vernissage nel corso degli ultimi anni. IL tema delle montagne nelle vicende del popolo d’Israele è una delle manifestazioni del sacro. (S.B.) Tortona IN BREVE n Castelnuovo Due corsi di informatica La biblioteca comunale "Pier Angelo Soldini" di Castelnuovo Scrivia propone il proseguimento dei due corsi di informatica per adulti in dieci lezioni della durata di un'ora. Un corso avrà come argomento l'uso del computer, suddiviso per livello base o intermedio. Un altro corso avrà come argomento l'uso del tablet. (S.B.) n Liceo Peano Uno scatto al mese degli studenti “Uno scatto al mese” è il titolo del calendario 2016 curato dagli studenti del liceo Peano di Tortona. Raffigura opere pittoriche di artisti tortonesi rielaborate in chiave contemporanea. L'acquisto, con 10 euro, finanzierà borse di studio per studenti che hanno sviluppato inclinazioni artistiche. (S.B.) n Bottega Associazione Libera Sarà aperta fino alla vigilia di Natale la bottega dell'associazione Libera!, fondata da don Ciotti. Disponibili confezioni natalizie con i prodotti alimentari biologici provenienti dalle terre confiscate alle mafie, in via Pellizzari 6/A, tutti i mercoledì pomeriggio (dalle 16 alle 19) e tutti i sabati e le domeniche (mattino dalle 10 alle 12) e pomeriggio (dalle 16 alle 19) fino alla vigilia di Natale. (S.B.) n Diocesi Iniziative di preghiera Nel tempo di Avvento la diocesi di Tortona propone iniziative di preghiera, riflessione e spiritualità. Giovedì 17 dicembre in seminario, alle 9,30, ritiro spirituale per sacerdoti e diaconi; venerdì 18 dicembre in cattedrale, alle ore 21, veglia di preghiera con i giovani. (S.B.) n Cinema Selezione artificiale Al Megaplex Stardust martedì 15 dicembre alle 22 il Circolo del Cinema di Tortona presenterà il cast di “Selezione artificiale: In un mondo senza futuro conta solo il presente”, con gli attori protagonisti Massimo Poggio e Daniela Tusa, il regista e produttore Fabio Fossati, il produttore Daniele Lince. Prima proiezione, backstage e trailer, seguirà dibattito. (S.B.) Ospedale Civile: giovedì l’esame del ricorso al Tar SANITÀ Ultimi giorni di attesa per le speranze tortonesi di evitare il declassamento della struttura n Sono gli ultimi giorni di attesa mento. A tale proposito venerdì per le speranze di evitare il de- mattina è stato in città Paolo Scaclassamento dell'ospedale di parone, il legale torinese cui i riTortona, con la conseguente e correnti si sono rivolti per affidaparzialmente già attuata riduzio- re il patrocinio per il ricorso, imne di importanti servizi, tra cui pugnando così la delibera adotrianimazione, pediatria, neuro- tata dalla giunta della Regione logia, cardiologia e pronto soc- Piemonte, ovvero quel discusso corso notturno. L'ultimo baluar- piano sanitario che penalizza pedo difensivo è per il 17 dicembre, santemente la struttura ospedaquando verrà discusso il ricorso liera di Tortona. Il legale ha ribadito le principali motial Tar del Piemonte che vazioni che sorreggono 38 comuni del Tortonel’azione legale, evidense e gli appositi comitati civici hanno presentato. In caso di ziando come «sostanLa sentenza tuttavia sentenza zialmente ogni scelta non sarà emessa già in sfavorevole, programmatoria in maquella sede, questa setsi sta già teria sanitaria sia avvetimana, ma arriverà a pensando ad nuta precludendo la metà gennaio. Ma inaltri tipi di partecipazione dei tertanto i giochi saranno iniziative da ritori e di fatto evidenfatti, con la discussione mettere ziando una indecifrabinel merito del provvediin atto le preferenza di Novi Li- VOLONTARIATO gure su Tortona». Il ricorso al Tar si fonda su quattro vizi: lo stato attuale di bozza non approvata del regolamento sull'intesa Stato – regioni su cui si fonda il piano sanitario; l'incompetenza della giunta regionale ad adottare tale atto; il mancato coinvolgimento dei comuni nella redazione del piano sanitario; l'indecifrabilità, intesa come insufficienza di motivazioni nella decisione di declassare il Dea, violando così principi di trasparenza, imparzialità e ragionevolezza. I sindaci non intendono comunque fermare le loro azioni alternative alla via giudiziale: in questi giorni verrà indirizzata una lettera alla direzione Asl di Alessandria e all’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, chiedendo di sospendere immediatamente ogni azione di trasferimento e dimensionamento dell’ospedale di Tortona, in attesa dell’esito della pronuncia del Tar, di fatto sospendendo i trasferimenti di personale che parrebbero già disposti per la prossima settimana. Nel Il pronto soccorso in via di declassamento testo verrà poi sollecitata chiarezza per l'assetto dei reparti e per le garanzie ai servizi sul territorio in entrambi i casi di esito del ricorso. Così ha dichiarato il sindaco Gianluca Bardone a margine dell'incontro di venerdì «A differenza di quanto hanno fatto altri territori piemontesi, che hanno ritirato l'impugnazione, noi porteremo certamente a conclusione la via legale. Le argomentazioni dell’avvocato Scaparone ci danno più consapevolezza delle nostre ragioni che sotto- porremo al giudizio del Tar: ci siamo rivolti al tribunale in un momento in cui il confronto politico e il rispetto delle esigenze dei cittadini che rappresentiamo ci è stato ripetutamente negato. Qualunque sia la decisione che verrà assunta dal Tar, l’azione dei sindaci proseguirà: sono già al vaglio le eventuali ulteriori strade percorribili per difendere fino all'ultimo l'ospedale e i servizi ai cittadini». n Stefano Brocchetti UN’AMICIZIA Calendario condiviso Matteo Renzi alla Leopolda ha voluto per le iniziative culturali ricordare la figura di Guido Ghisolfi n Un calendario comune tra le iniziative delle associazioni culturali, meno pastoie burocratiche e un tema centrale attorno a cui allestire eventi. Il Comune di Tortona rilancia il rapporto con il volontariato culturale, che raggiunge la ragguardevole cifra di oltre 30 associazioni operative in città. Obiettivo è riuscire finalmente a creare l'auspicato calendario condiviso delle iniziative culturali in città, evitando così quelle sovrapposizioni che puntualmente si verificano in assenza di programmazione. Il Tavolo, oltre a recepire le proposte delle associazioni, proporrà un tema attorno a cui coinvolgere per lavorare a progetti comuni: quest'anno in occasione dell'anniversario della Prima Guerra Mondiale, è stato tangibile il risultato in termini di quantità di proposte e miglioramento reciproco delle stesse iniziative. Per l'anno prossimo il tema sarà il ventennio fascista, tra storia, cultura, arte, letteratura, musica, con particolare attenzione alla valorizzazione dell'opera di Perosi, che raggiunse la sua massima espressione in quegli anni. «Sento molte energie positive da parte di un'associazionismo vivo e che continua a proporre iniziative di qualità - sottolinea l'assessore alla cultura Marcella Graziano - Compito dell'amministrazione è valorizzare queste risorse e credo che a questo fine lo strumento del Tavolo fornisca dialogo, condivisione e partecipazione». n S.B. n «Ci manca qualche compagno di strada» ha sottolineato il presidente del consiglio Matteo Renzi nel corso del suo intervento conclusivo alla kermesse politica della stazione Leopolda a Firenze, domenica: «persone che purtroppo non rispondono più e di cui sentiamo la grande mancanza». E la citazione è per Guido Ghisolfi, l'imprenditore tortonese scomparso suicida quest'anno, titolare del gruppo multinazionale Mg, leader mondiale nei settori della chimica e nelle energie rinnovabili. Il legame politico tra Ghisolfi e Renzi risale al primo momento in cui l'allora neoeletto sindaco di Firenze appariva all'orizzonte del Pd con un nuovo progetto politico e l'imprenditore tortonese vi aveva visto una proposta politica meritevole di sostegno, in tempi non assolutamente sospettabili di interessi particolari, e si fece uno dei principali sostenitori del percorso politico di Renzi, finanziandone campagne e partecipando attivamente anche a varie edizioni della Leopolda, cogliendo l'occasione per sottolineare l'importanza che la politica sostenesse innovazione e ricerca in ambito industriale. Il premier ha ricordato i suoi trascorsi con Ghisolfi. citando alcuni loro incontri, il primo dei quali a Palazzo Vecchio e altri al ristorante, «quando cercava di spiegarmi l'importanza dell'innovazione nella chimica e nelle energie rinnovabili. Fu uno dei nostri più disinteressati e coraggiosi finanziatori. E lo cito in questo contesto, dal momento che oggi ogni tipo di rapporto che si crea diventa causa di scandalo. Guido ha messo in campo con la sua famiglia una multinazionale e espressamente era venuto a cercarmi, diversi anni fa, per dirmi: “Voglio dare mano anche economica, in maniera regolare, alla luce del sole”». E poi l'accenno al suicidio, rendendo giustizia al rispetto di un dramma personale che esula da ogni illazione o pettegolezzo: «Guido ha incontrato il male di vivere. Ha deciso da solo di scrivere l'ultima pagina della sua vita. Dite alla famiglia che sono fiero di averlo conosciuto: vorrei che gli tributassimo sempre stima e amicizia». DIOCESI Aperta la porta santa del Giubileo n «Attraverso l'anno giubilare è come se il papa avesse voluto prendere il mondo intero per immergerlo nella misericordia di Dio. Una parola che evoca il cuore aperto, evoca l'incontro, la Parola del Vangelo e una Chiesa che deve andare verso le persone. Auspico che il giubileo nella nostra diocesi possa essere vissuto come forte e costante segno e impegno di misericordia». Il vescovo Vittorio Viola nell'omelia ha riassunto il significato del giubileo, che da domenica alle 16,49 è stato solennemente avviato anche nella diocesi di Tortona, dopo la cerimonia di apertura della porta santa, la Porta della Misericordia, quella a sinistra guardando il portale principale della cattedrale. La celebrazione è iniziata poco prima, alle 16, presso la chiesa di Santa Maria Canale, da dove è partita una breve processione del vescovo e del clero fino al duomo: una breve sosta sul sagrato, la vestizione con i paramenti e la mitra sugli scalini che antistanno il duomo, le formule di preghiera e benedizione e poi l'apertura della porta. Ancora un momento in ginocchio sulla porta aperta, in preghiera e raccoglimento, l'ingresso per primo in duomo, come impone il rituale, seguito dai numerosi fedeli che hanno assistito in piazza alla solennità. Dopo un'ulteriore breve passaggio presso il fonte battesimale, per la be- nedizione dei fedeli, la messa con una cattedrale gremita: «Mi dispiace che ci siano molte persone costrette a stare in piedi, anzi, no, meglio che ci sia così ampia partecipazione» ha sorriso aprendo l'omelia. Il pellegrinaggio alla porta santa è una delle prescrizioni per i fedeli, che potranno comunque espletare il sacramento della penitenza presso alcune chiese su tutto il territorio della diocesi, tra cui il santuario della Madonna della Guardia a Tortona, Santa Maria delle Grazie a Voghera, santuario della Madonna di Caravaggio a Fumo di Corvino San Quirico. n S.B. il vescovo Vittorio Viola apre la porta santa n S.B. ݱ°·¿ ¼· ¿¿èêëçí¼ºð¼»ï½»çë¼êçºîîíê¼ð¾ïèì¿ ß²½±®¿ «² °±--·¾·´» ¿·«ó ¬± ¼· ͬ¿¬±ò ×´ º±²¼± ¼· -±´·¼¿®·»ó ¬@ ¼¿ ïðð ³·´·±²·ô ª±´«¬± ¼¿´ ¹±ó ª»®²± °»® ·²¼»²²·¦¦¿®» · ®·-°¿®ó ³·¿¬±®· ¬®«ºº¿¬· ¼»´´» ¯«¿¬¬®± ¾¿²½¸»ô °±¬®»¾¾» ·²½¿°°¿®» ²»´ ª»¬± ¼· Þ®«¨»´´»-ò Û ¯«»-¬± °»®½¸7 8 u¿´·³»²¬¿¬±e ±´¬®» ½¸» ¹»-¬·¬±ô ½±³» ¼·½» ´•»³»²¼¿ó ³»²¬± ¿°°®±ª¿¬± ¼±³»²·½¿ ²±¬¬»ô ¼¿´ º±²¼± ·²¬»®¾¿²½¿®·± ¼· ¬«¬»´¿ ¼»· ¼»°±-·¬·ò ˲ º±²¼± °®·ª¿¬±ô ¯«»-¬±ò Ó¿ ½±²-·¼»®¿ó ¬± ¼¿´´¿ Ë» ¿´´¿ -¬®»¹«¿ ¼· «²± °«¾¾´·½±ô ²±² -±´± °»®½¸7 ·´ ½±²ó ¬®±´´± 8 ¿°°«²¬± °«¾¾´·½±ô ³¿ ¿²½¸» °»®½¸7 ´» ¾¿²½¸» ·¬¿´·¿ó ²» ½¸» ª· 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le banche è finito il tempo dei salvataggi pubblici” I numeri chiave ll presidente della Bce: i prestiti incagliati mettono a rischio la ripresa Bruxelles: ma una soluzione può arrivare dalle fusioni tra gli istituti 200 miliardi È il valore dei crediti deteriorati in Italia, secondo le stime del Fondo monetario A chi pensava Mario Draghi nelle ultime cinque righe del discorso per il quarantennale di Prometeia? «Quando si tratta di dare concretezza all’azione riformatrice, sembra che in molti Paesi dell’eurozona prevalga più l’esitazione della determinazione». I «cambiamenti necessari sono tali da non poter essere attuati senza un vasto consenso». Ma «il ritardo nell’attuazione delle riforme strutturali», quelle che «rendono un Paese più ricco e più capace di affrontare le sfide, può avere talvolta spiegazioni politiche, mai economiche». Scherza il padrone di casa, il professor Paolo Onofri: «Difficile pensasse alla Slovenia. Più facile fosse l’identikit dell’Italia. O della Francia». Se in generale il numero uno della Bce è un uomo prudente, quando ci sono di mezzo le beghe italiane diventa prudentissimo. Al pranzo in piedi offerto nella sede del museo Mast, periferia operaia di Bologna, Draghi si trattiene dieci minuti, sorseggia un caffè e se ne va. Restano le parole pronunciate in pubblico, qui e là riferite all’attualità italiana. «Qualcuno vorrebbe che la Banca d’Italia tornasse a finanziare in deficit anche i fallimenti bancari…», dice ricordando l’economista e politico Nino Andreatta, «uno dei miei maestri». Ovvero, se c’è una ragione per rendere impuniti certi banchieri, è nello scaricare sulla collettività i costi dei loro fallimenti. E se c’è qualcosa che fa davvero male all’economia, è il cattivo credito, quello agli amici e agli amici degli amici. «In alcuni Paesi lo stock di crediti deteriorati comprime l’offerta di credito», «assorbe risorse e capacità operativa», «immobilizza il capitale bancario in impieghi improduttivi». Il governo invece deve «creare 4 banche in crisi Etruria, CassaMarche, CariFerrara e CariChieti sono gli istituti, affossati dai crediti deteriorati e salvati con decreto dal governo 371 i piccoli È il numero di banche di credito cooperativo Molte di loro hanno in pancia prestiti che non vengono più rimborsati Inchiesta GIANLUCA PAOLUCCI INVIATO AD AREZZO C 100 milioni L’aumento di capitale della Popolare Etruria varato nel 2012 e considerato insufficiente dalla Banca d’Italia La riforma italiana dei fallimenti è positiva perché dimezzerà la durata media delle procedure ALESSANDRO BARBERA INVIATO A BOLOGNA onflitti d’interesse, prestiti facili finiti in malora, operazioni spericolate per tappare i buchi in bilancio. La storia della Popolare dell’Etruria fino al suo commissariamento è complessa nella forma quanto scontata nell’esito. E parte da lontano. Intanto, la situazione dei conti era fortemente deteriorata almeno dal 2012, quando la banca vara un aumento di capitale da 100 milioni di euro insufficiente, secondo quanto emergerà dalle successive ispezioni Bankitalia, a coprire le carenze patrimoniali causate dalla pessima qualità del portafoglio crediti. Una situazione patrimoniale deteriorata, alla base della contestazione del reato di ostacolo alla vigilanza nel primo troncone di in- Il governo deve creare le condizioni per un rapido smaltimento dei crediti deteriorati Mario Draghi Presidente della Bce MICHAEL PROBST/AP Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea le condizioni per un loro rapido smaltimento», ovvero ciò che ha mandato al tappeto (anche se lui non le cita mai) Etruria, CassaMarche, CariFerrara e CariChieti. In Italia poi «la lentezza» del sistema giudiziario nel recuperare quel cattivo credito «impedisce la ristrutturazione nel settore delle imprese, in cui alcune riducono il loro debito e riprendono a investire mentre le altre escono dal mercato». Ovvero: quella len- Dopo il taglio del fido bancario Giovane imprenditore si dà fuoco davanti alla villa di Berlusconi 1 «È nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. L’unica crisi pericolosa è la tragedia di non voler lottare per superarla». Sono le parole di Claudio Usàla, il trentenne che ieri si è dato fuoco davanti a casa di Silvio Berlusconi ad Arcore, perché la banca da un giorno all’altro ha ristretto drasticamente il fido della sua azienda. Claudio, ricoverato nel reparto ustionati dell’ospedale di Niguarda a Milano, non è in pericolo di vita, ma è disperato. Le sue paro- le, scritte sul profilo Facebook, risalgono a qualche tempo fa. Erano quelle di un giovane che si è rimboccato le maniche per creare un’azienda dal nulla. Sebbene ci stesse riuscendo, non ha retto il rischio di fallire perché rimasto improvvisamente senza liquidità. Trent’anni, di buona famiglia, Claudio Usàla ha fondato la V-Connect di Cagliari nel 2009, a 25 anni. La sua società di pubblicità promuove spot e messaggi promozionali attraverso tablet negli ascensori. Twitter @alexbarbera Conflitti d’interesse e prestiti facili Indagati gli ex vertici di Etruria L’aumento di capitale giudicato insufficiente da Bankitalia La Popolare in crisi già dal 2012: tre i filoni dell’inchiesta chiesta della Procura di Arezzo nei confronti degli ex vertici dell’istituto bancario. Perché nel frattempo l’indagine si è ampliata fino a comprendere tre distinti fascicoli. Compreso uno, il più recente, sui conflitti d’interesse degli amministratori dell’istituto. Il primo fascicolo, quello dell’ostacolo alla vigilanza, è chiuso e dovrebbero arrivare a giorni le richieste di rinvio a giudizio. Non riguarda solo la rappresentazione scorretta della reale situazione dell’istituto. Ma anche l’operazione immobiliare fatta nel 2012 sugli immobili del gruppo. Ceduti al consorzio Palazzo della Fonte nel 2012, con una importante plusvalenza per i conti di quell’anno. Solo che tra prestiti a soci di Palazzo tezza mina anche una sana concorrenza. E però la «riforma italiana dei fallimenti è positiva», perché «dimezzerà la durata media delle procedure». Prima si fa chiarezza su un cliente in difficoltà, più è facile per la banca vendere ad un soggetto terzo i suoi debiti, il quale si occuperà di riscuoterli. Draghi se ne guarda bene dal dispensare consigli non richiesti. Ma guarda il caso il tema dei crediti deteriorati è quello che oggi affligge più di ogni altro l’economia italiana. Secondo le stime del Fondo monetario nel Belpaese ce ne sono per almeno 200 miliardi, più di un quinto di tutta l’area euro. Per mesi il governo ha tentato di convincere l’Ue a dare il via libera ad una grande “bad bank” che facesse quel che altri partner hanno fatto tempo fa: portare quei crediti fuori dai bilanci delle banche. Quel meccanismo oggi non è più consentito dalle nuove regole europee sull’Unione bancaria: la finestra si è chiusa l’anno scorso, e per tutti. Il ministro del Tesoro Padoan insiste nel dire che una soluzione si troverà, ma non è ancora chiaro come. Gran parte di questi “non performing loan” (così si chiamano nel linguaggio tecnico) stanno nelle banche più piccole come quelle entrate in crisi o quelle di credito cooperativo: in Italia le sole Bcc sono ancora 371. Spiegano fonti europee: «La vera soluzione sta nel chiudere alcune banche e nel fonderne altre. Si è già fatto altrove, e di lì passa un bel pezzo della questione sofferenze. Le banche italiane più grandi stanno risolvendo il problema in autonomia». La sfida di Renzi per il 2016 è tutta qui: una nuova riforma del credito, molto più incisiva di quella che all’inizio di quest’anno ha trasformato dieci banche popolari in società per azioni. della Fonte e garanzie alle banche che finanziano il consorzio, alla fine il rischio resta in capo alla banca aretina. Che paga - la banca e non il consorzio - anche le spese di manutenzione e servizi. E’ la seconda contestazione fatta da Bankitalia agli ex vertici (il presidente Giuseppe Fornasari e il direttore generale Luca Bronchi). La banca ha finanziato indirettamente con 10,2 milioni alcuni dei soci: 2,5 milioni sono finiti alla Farmainvest, 3,9 milioni alla Mineco Real Estate di Matteo Minelli, produttore di birra amato da Renzi. Altri 3 milioni finiscono invece alla Findi Investimenti, altro socio del consorzio. Poi però c’è anche un prestito da 49,3 milioni che il consorzio prende in 10,2 milioni Con questi soldi la Popolare Etruria ha finanziato in modo indiretto alcuni soci dell’istituto prestito da un pool di banche per finanziare l’operazione. Secondo quanto scoprirà Bankitalia, le clausole del contratto sono tali per cui il rischio di inadempienza resta a Banca Etruria. Ricapitolando, su 75 milioni pagati dal consorzio per il 90% del veicolo degli immobili di Etruria, 10,2 milioni arrivano dalla stessa banca e altri 49,3 sono dalla banca garantiti. Un bell’affare. Il secondo fascicolo nasce da una costola di questo procedimento e riguarda le false fatturazioni emesse per consulenze - secondo la procura inesistenti - pagate da Etruria. L’importo è minimo (appena 233 mila euro). Ma il nome è interessante. Si tratta della Methorios Capital, altro socio di Palazzo della Fonte, nonché legato ai fondi Optimum del finanziere Alberto Matta. Che compare anche nell’inchiesta sulla Popolare di Vicenza, legando così per altri via i due istituti in procinto anni fa di fondersi tra loro e adesso entrambi nella tempesta. Il terzo filone è quello più recente riguarda i conflitti d’interesse dei consiglieri e coinvolge anche membri dell’ultimo cda, che avrebbero ricevuto fondi per 140 milioni. Il consiglio è quello commissariato da Bankitalia a sorpresa lo scorso 11 febbraio. La relazione Bankitalia cita almeno due persone: l’ex presidente Lorenzo Rosi e l’ex consigliere Luciano Nataloni. Al primo, presidente della coop edile La Castelnuovese, viene contestato il finanziamento poi incagliato concesso da Etruria alla società Città di Sant’Angelo per la costruzione di outlet alle porte di Pescara. A realizzarlo avrebbe dovuto essere proprio la coop di Rosi con un altro gruppo delle coop rosse, la Unieco di Reggio Emilia. Al secondo viene invece contestato un prestito da 5,4 milioni alla Td Group. 10 .Primo Piano STAMPA .LA MARTEDÌ 15 DICEMBRE 2015 Protesta Le novità 1 L’ippica a secco 1 L’ippica rischia il fallimento. Il taglio di 20 milioni di euro nel finanziamento del 2016 deciso dal governo, può condannare al default l’intero settore. Un taglio ritenuto inaccettabile dall’ippica italiana che si oppone, unita in un fronte compatto. Un fuoco di sbarramento rappresentato da tutte le categorie ippiche: trotto, galoppo, le organizzazioni sindacali dei lavoratori ippici e le società di corse che, insieme, hanno istituito il nuovo Comitato Ippico Nazionale (Cin) chiedendo un incontro urgente al presidente del Consiglio Matteo Renzi 2 3 Al ministero della Salute c’è parecchio malumore per il dietrofront del governo che non potrà assumere seimila tra medici e infermieri Le assunzioni Non sarà possibile attuare il piano straordinario di 6000 assunzioni per coprire le carenze derivanti dal blocco dei turni Le pensioni Un emendamento del governo prevede l’anticipo di un anno dell’aumento della no tax area per i pensionati Sicurezza Confermate le spese per sicurezza e cultura: 2,5 miliardi che faranno lievitare il rapporto deficit/Pil da 2,2% a 2,4% ANDREA PAGLIARULO/BUENAVISTA Salta l’assunzione di seimila medici Dietrofront nella legge di Stabilità: la Corte dei Conti non consente di utilizzare i risparmi derivanti dalla medicina difensiva. Aumenta la no tax area per i pensionati FRANCESCO MAESANO ROMA Venticinque centimetri di faldoni corredati da nove fascicoli di subemendamenti. È la legge di stabilità 2016. E negli oltre mille commi, tra articoli ed emendamenti, c’è di tutto. Due novità importanti sulle pensioni. Un emendamento del governo prevede l’anticipo di un anno dell’aumento della «no tax area» per i pensionati, che salirà così dal 2016. In particolare, per gli over 75, l’area di esenzione fiscale sale a 8.000 euro, dagli attuali 7.750 euro. C’è poi un altro punto, più controverso. Con l’inflazione negativa a meno 0,1 per cento, il governo avrebbe dovuto chiedere indietro il corrispettivo ai pensionati. Pochi euro pro capite, che però messi uno sopra l’altro fanno 300 milioni che verranno tolti dal fondo per l’occupazione. Ma è il pacchetto sicurezza e cultura, annunciato da Renzi all’indomani degli attacchi terroristici di Parigi, ad avere l’impatto più forte sul deficit, 8000 euro Per i pensionati over 75, la no tax area passa da 7750 euro a 8000 euro che passa da una stima del 2,2 per cento nel rapporto col Pil, al 2,4. Due miliardi e mezzo con dentro di tutto: dagli interventi contro il cyberterrorismo alla card da 500 euro ai neo-diciottenni, fino all’estensione del bonus 80 euro agli agenti delle forze dell’ordine. Per ottenerli niente sconto Ires di tre punti, come annunciato il mese scorso. Nervi tesi al ministero della Salute. Dopo l’entrata in vigore della direttiva europea che impone al personale sanitario di non sforare il numero di ore lavorative previsto dalla turnazione, ci si era impegnati in un piano straordinario di assunzione da 6000 unità. Il finanziamento sarebbe dovuto arrivare dall’abbattimento delle spese per la «medicina difensiva». La Corte dei Conti ha fatto sapere che no, quei risparmi non sono quantificabili, e dunque non si possono utilizzare per assumere nuovi medici e infermieri. Tutto rimandato. C’è anche l’esonero dalla valutazione d’impatto am- 300 milioni Fondi che verranno tolti dal fondo per l’occupazione per evitare di chiedere ai pensionati la restituzione degli aumenti a causa dell’inflazione negativa bientale per gli aeroporti strategici che, secondo il M5S, favorisce l’aeroporto di Firenze. Ci sono gli oneri di urbanizzazione, che potranno essere messi in spesa corrente: parte di un accordo con i Comuni. C’è un fondo finanziato dal canone Rai che verrà utilizzato anche per incentivare le emittenti locali. Ci sono novità anche sul Cipe, che avrà un controllo più diretto da parte del Presidente del Consiglio. Tutto il Transatlantico scommette su un finale con la fiducia, tra venerdì e sabato, anche perché qualche dubbio nel gruppo Pd permane, vista la ridotta disponibilità da parte del governo a concedere spazi di budget all’iniziativa di deputati e senatori. Non solo. L’ufficio parlamentare di bilancio potrebbe mandare un messaggio al Parlamento o chiedere un’audizione. Nel mirino c’è l’aumento del deficit per una serie di spese che l’anno prossimo potrebbero mettere i nostri conti in un quadro di scarsa sostenibilità. mila Sono i medici che lavorano nel settore pubblico in Italia: domani sarà sciopero 20% anestesisti Secondo i sindacati, manca un quinto degli anestesisti: questo fa allungare le liste d’attesa Domani la protesta per chiedere il rinnovo del contratto e per le mancate assunzioni PAOLO RUSSO ROMA Chi ha bisogno di farsi prescrivere farmaci e analisi non bussi domani alla porta del proprio medico di famiglia. Stessa cosa per chi deve portare il proprio figlio dal pediatra o aveva preso appuntamento per una visita dallo specialista. Inutile anche presentarsi all’appuntamento per una lastra o un’analisi del sangue, mentre chi era entrato in ospedale per un ricovero programmato dovrà attendere. Sono gli effetti della serrata decisa dal fronte compatto delle sigle sinda- cali rappresentative di oltre duecentomila medici pubblici d’Italia. «E altre due giornate le proclameremo a gennaio», preannuncia Giacomo Milillo, segretario nazionale del sindacato dei medici di famiglia, la Fimmg. I dottori protestano per contratto e convenzioni che attendono da sei anni di essere rinnovati. Il governo ha stanziato ora 130 milioni per infermieri e amministrativi compresi. A spanne, calcolano i sindacati, poco più di una trentina di euro al mese di aumento. Per Costantino Troise, segretario del principale sindacato degli ospedalieri, l’Anaao «con quegli stanziamenti in finanziaria ci sarà di fatto la proroga di un altro anno del contratto». Soldi che mancano ma non solo. A far arrabbiare i medici sono anche le assunzioni promesse e non mantenute dal governo per fronteggiare i vuoti FOTOGRAMMA Stop Le sigle sindacali che hanno proclamato per domani una giornata di sciopero minacciano di replicare anche a gennaio d’organico che rischiano di far saltare prestazioni e servizi dopo l’entrata in vigore, il mese scorso, del nuovo orario di lavoro europeo che dice stop ai turni massacranti in corsia. «Manca il 20% degli anestesisti e se prima andavano avanti con turni di 12 ore, ora stiamo facendo meno interventi chirurgici, con il risultato che le liste d’attesa si allungano», de- 1 Sono in crescita i casi di influenza e siamo arrivati dall’inizio dell’arrivo del virus stagionale a circa 378.000 italiani colpiti, soprattutto bambini. Secondo Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, il picco quest’anno potrebbe verificarsi in ritardo, comunque dopo le feste: «Non c’è da fare gran che per combatterla spiega -, se non attendere che faccia il suo corso. Meglio il paracetamolo dell’aspirina, che può dare effetti collaterali» @unodelosBuendia Camici bianchi in sciopero A rischio 30 mila interventi 200 Il picco a gennaio Crescono i casi di influenza nuncia Fabio Cricelli, vice presidente del sindacato di categoria, Aaroi. E le cose non sembrano destinate a migliorare, visto che «dalla legge di stabilità sono sparite le norme contro le cause facili in sanità, che avrebbero dovuto arginare la medicina difensiva, con risparmi da reinvestire appunto nelle assunzioni», rivela Milillo. Anche se il governo in serata sembra essersi deciso a presentare l’emendamento, però con assunzioni a fine 2016. Intanto negli ospedali chi aveva programmato un intervento dovrà attendere di essere richiamato, mentre in sala operatoria andranno comunque in casi urgenti. Stessa cosa per le visite dallo specialista, che interverrà a domicilio solo per i casi non differibili. I medici di famiglia non andranno allo studio domani, ed è inutile rivolgersi alla guardia medica, perché sciopera pure quella. Ma per i casi indifferibili, telefonando allo studio del medico di famiglia chi non può attendere sarà visitato a casa. Per prescrizioni e certificati di malattia si prega di ripassare. Incrociano le braccia anche radiologi e veterinari, per cui niente lastre e tac, ma anche meno carne e pesce nei mercati in assenza degli obbligatori controlli della Asl. In tutto rischiano di saltare due milioni di prestazioni sanitarie, tra cui circa 30 mila interventi chirurgici. Se il governo non batterà un colpo a gennaio si replica. LA STAMPA MARTEDÌ 15 DICEMBRE 2015 Primo Piano .11 . SANITÀ il caso NICOLA PINNA CAGLIARI 12 e 50 ore Il limite massimo di ore consecutive durante le quali un medico può lavorare, secondo la normativa Ue è di 12 ore e 50 minuti 48 ore La normativa prevede anche un limite massimo di ore lavorative settimanali, che non può essere superiore a 48 10.000 euro I controlli sono severissimi e per chi trasgredisce le sanzioni vanno da un minimo di 100 euro a un massimo di 10 mila euro Finisce il turno in sala operatoria E il trapianto di reni non si può fare SEGUE DALLA PRIMA PAGINA auro Frongia è il chirurgo che ha curato la gran parte dei trapianti di rene eseguiti al Brotzu, il più grande ospedale della Sardegna. Da ieri mattina è chiuso in sala operatoria. A metà pomeriggio, dopo l’ultimo espianto, ha avuto solo una breve pausa: giusto il tempo di un boccone e di rispondere a qualche telefonata, ma poco dopo ha iniziato una nuova operazione. Stamattina avrebbe altro lavoro da fare ma non è certo che venga autorizzato. «Da novembre la Regione ci ha imposto di applicare rigidamente le direttive comunitarie sugli straordinari e ci siamo subito trovati in difficoltà – spiega Ugo Storelli – Tra un turno e l’altro devono passare almeno undici ore e il lavoro non può proseguire oltre le dodici ore e cinquanta minuti. La settimana scorsa è successo proprio questo: tra operazioni e reperibilità non c’era più personale disponibile per trapiantare gli ultimi due organi». È stato organizzato un piano di emergenza e con un volo speciale i reni sono stati trasportati fino a Torino. «Gli organi ovviamente non sono stati persi, ma se tutte le volte dobbiamo trasferirli altrove non ha più senso la gestione regionale delle liste d’attesa». La normativa europea che vieta i turni «no stop», a dire il vero, esiste già dai primi anni Duemila, ma in Italia M Intervista ALESSANDRO MONDO l riposo deve essere un diritto ma non può diventare un obbligo: direttiva comunitaria o meno, per me la priorità è soltanto la salute del paziente». Il professor Mauro Salizzoni, direttore del Centro trapianti di fegato dell’ospedale Molinette-Città della Salute di Torino (pochi mesi fa ha festeggiato i 25 anni di attività), non ci pensa due volte a dire come la pensa. «I Insomma: normativa o meno lei intende andare avanti come prima? «Io so soltanto che il fegato è un organo salva-vita, la disponibilità di un donatore è un’occasione troppo importante per essere sprecata: ci sono casi in cui non si può guardare l’orologio». A Cagliari salta l’operazione per le nuove norme Ue: gli organi sono stati spediti a Torino. Il chirurgo del Brotzu: “Così le liste regionali non hanno più senso” Numeri negativi Interventi in calo in Piemonte 1 Nell’ultimo anno il Piemonte ha fatto registrare un calo nel numero dei trapianti d’organo, con una punta negativa ad agosto, recuperata nei mesi successivi. La media a fine anno è prevista sui 21,8 trapianti per milione di popolazione, contro il 26,7 dell’anno precedente, e a fronte di una media italiana di 20 per milione. «Lanciamo un messaggio forte di etica della vita», afferma il presidente della Regione Sergio Chiamparino, che ha dato alle Asl l’obiettivo di migliorare la performance. SILVANO DEL PUPPO/FOTOGRAMMA multe sono salate e rischiano di pagarle persino i medici e gli infermieri che fanno un lavoro così importante per salvare tante vite – sottolinea il coordi- natore dei trapianti del Brotzu di Cagliari –. Le sanzioni scattano anche a carico dei dirigenti degli ospedali che autorizzano i turni straordinari. “Il riposo non è un obbligo Il paziente viene prima di tutto” mai, si sente alla fine dell’intervento. Mi creda: durante un trapianto la tensione è tale che ti senti sveglio anche se non dormi da tre giorni. Negli Anni 80, quando a Bruxelles collaboravo ai primi trapianti, tra gli espianti e tutto il resto si stava fuori anche per 32-36 ore: le assicuro che nessuno si poneva il problema». Allarme Le norme rischiano di far saltare i trapianti non era mai stata applicata. Da due mesi è arrivato l’ordine di essere fiscali. E sono state stabilite anche le sanzioni per chi sfora con gli straordinari. «Le Salizzoni (Molinette): “Sono pronto a trasgredire” Al vertice Il professor Mauro Salizzoni dirige il Centro trapianti di fegato dell’ospedale Molinette-Città della Salute di Torino, che pochi giorni fa ha festeggiato i 25 anni di attività Durante il trapianto la tensione è tale che ti senti sveglio anche se non dormi da tre giorni: lo stress si avverte solo alla fine, come i piloti di Formula Uno Mauro Salizzoni direttore centro trapianti di fegato delle Molinette REPORTERS Un esempio? «La scorsa settimana diversi dei miei collaboratori erano impegnati e ho dovuto fare due trapianti in un giorno: il primo dalle cinque alle otto del mattino, il secondo la sera. Non è stata la prima volta, se a mez- zanotte ci fosse stato da ricominciare l’avrei fatto senza problemi». Non pensa che per un chirurgo la stanchezza possa diventare un fattore di rischio per il paziente? «La stanchezza? Quella, sem- Non esiste il rischio, sulla base di una lunga esperienza, di procedere in modo automatico, magari sottovalutando la prontezza di riflessi? «Ma no. Un conto è la chirurgia ordinaria, gli interventi di routine, ripetitivi, altra cosa i trapianti complessi. Mi creda: bisogna vivere quei momenti in prima persona per rendersi conto della situazione, di cosa si vive». Cosa si vive? 36 ore «A Bruxelles stavamo fuori anche per 32-36 ore» «Una tensione e un’attenzione allo spasimo: sai che l’organo di quel donatore è un’occasione unica per il paziente che si è affidato a te». E lo stress? «Quello lo avverti soltanto alla fine, come un pilota di Formula uno al termine della corsa. Ha Per questo è necessario che i trapianti vengano al più presto classificati come attività di emergenza e che vengano esclusi da questa regola. Chi è che può permettersi di pagare 10 mila euro di multa o di essere processato solo per aver superato il limite delle ore di lavoro all’interno della sala operatoria? Io per questa causa sarei pronto a presentarmi di fronte al giudice». I chirurghi dell’ospedale Brotzu, ogni anno, restituiscono la speranza di vivere ad almeno 50 persone. Ma ora l’attività rischia di fermarsi bruscamente. «Certo, capita raramente di avere sei donatori nel giro di pochi giorni, ma questa dovrebbe essere una fortuna da sfruttare, visto che le liste d’attesa per i trapianti purtroppo sono molto lunghe – riflette Ugo Storelli –. Non vorremmo che dopo tanta esperienza ci ritrovassimo ad assistere a nuovi drammatici viaggi della speranza, quelli che i sardi erano costretti a compiere quando nell’isola non si potevano eseguire i trapianti. Ora speriamo che le assunzioni di medici e infermieri annunciate dal governo si facciano davvero e al più presto. Ma, in fondo, temiamo di ritrovarci di fronte a un altro problema: le sanzioni per aver speso troppi soldi per rimpolpare gli organici». mai visto un pilota fermarsi a metà del circuito? O un alpinista lasciare corde e piccozza a metà di un’arrampicata, quando si trova ancora in parete? Andiamo». Intende dire che bisogna cogliere l’attimo? «Certo che bisogna coglierlo. Tanto più che sui trapianti complessi i chirurghi non si trovano dietro l’angolo: serve esperienza, una preparazione di anni e anni... Non puoi staccare, andartene a dormire e delegare l’intervento al primo che trovi». Resta il fatto che le nuove regole, piaccia o meno, sono vincolanti. «No, guardi: come premettevo, per me il paziente viene prima di ogni altra cosa». E se in ospedale la mettessero in condizione di rimandare un trapianto per osservare il turno di riposo? «In quel caso andrò avanti lo stesso e sarà quello che sarà: piuttosto pago la multa, qualunque sia la cifra, ma non intendo tradire chi ha riposto la sua fiducia in me e nella mia squadra». LA STAMPA MARTEDÌ 15 DICEMBRE 2015 Cronache .21 . CROMO NELLE FALDE Colloquio Alessandria “Disastro colposo” 4 condanne ANDREA ROSSI TORINO L’accusa Secondo la sentenza della Cassazione che lo condanna, Poletti non ha informato la coppia in attesa di una bambina nata poi con gravi problemi su tutti gli esami da eseguire La difesa Il dottor Poletti racconta però di aver chiesto alla futura madre di sottoporsi all’amniocentesi come altri casi che aveva in cura in quel periodo, ma che la donna si sarebbe rifiutata La prova Al rifiuto della donna di sottoporsi all’esame, Poletti sostiene di essersi accontentato di un accordo verbale, mentre avrebbe dovuto far firmare una liberatoria che lo avrebbe salvato anno ragione i colleghi più giovani: sono un becco». Alle sette di sera il dottor Maurizio Poletti risponde al telefono, affranto ma quasi sarcastico: «Me lo dicono da una vita: scrivi tutto, fai firmare, non fidarti. Ma sa, io appartengo alla vecchia guardia, da quest’anno potrei andare in pensione, sono legato a un mondo in cui il paziente si fidava del suo medico e viceversa. Invece....». Invece è la seconda volta che il dottor Poletti finisce in tribunale. «La prima causa l’ho vinta. Anzi, la signora è stata condannata a pagarmi 30 mila euro». La seconda sta per perderla, e stavolta sarà lui a dover risarcire: la Cassazione ha accolto il ricorso di una coppia cui era nata una bambina affetta dalla sindrome di Down e da altre malformazioni gravi. Secondo i giudici il dottor Poletti non ha fatto bene il suo lavoro: avrebbe dovuto mettere la paziente al corrente di tutti gli esami a sua disposizione per accertare nel modo più completo possibile le condizioni del feto. Non l’ha fatto e le ha quindi impedito di esercitare un suo diritto: decidere a quali accertamenti sottoporsi e, eventualmente, decidere se interrompere la gravidanza. La bambina è nata con gravissime patologie, che esami più approfonditi avrebbero intercettato; i genitori non l’hanno riconosciuta. Il dottor Poletti li dovrà probabilmente risarcire: gli atti tornano alla Corte d’Appello di Brescia - che aveva dato ragione al medico così come il Tribunale di Mantova in primo grado - perché stabilisca l’eventuale indennizzo. «Si figuri, nemmeno lo sapevo. E così i miei avvocati. Nessuno ci ha notificato il deposito della sentenza. Purtroppo funziona così». Ci sono tante cose che funzionano male, secondo il dottor Maurizio Poletti. «La verità è che ho fatto bene il mio lavoro: alla paziente ho spiegato tutto, compreso che sarebbe stato meglio effettuare una amniocentesi. È stata lei a rifiutarsi, ma siccome non le ho fatto firmare niente non posso dimostrarlo». La donna sostiene il contrario. «Si figuri, ci avrei pure guadagnato: era un esame a pagamento, H SILVANA MOSSANO ALESSANDRIA GIN ANGRI/BUENAVISTA Il ginecologo condannato “Sbagliano, ho agito bene” Bambina Down, Il dottor Poletti si difende: “Manca una firma che certifichi come io avessi prescritto l’amniocentesi” Esperto Il dottor Maurizio Poletti ha raccontato di aver fatto effettuare nello stesso periodo incriminato esami completi ad altre donne incinte non c’era nessuna ragione per non farglielo eseguire. Dirò di più: ho portato in Tribunale le cartelle di altre pazienti cui, nello stesso periodo, ho prescritto l’amniocentesi. Avevano le sue stesse percentuali di rischio». PALERMO, UNA MAMMA RIMASE UCCISA IN OSPEDALE Dose di chemio assassina Cinque dure condanne e due maxi risarcimenti RICCARDO ARENA Lo zero assassino, il numero che non doveva esserci e invece ci fu, la cifra sbagliata e sballata che uccise una giovane mamma palermitana. Il giudice Claudia Rosini usa la scure contro cinque dei sei imputati del processo per la morte di Valeria Lembo, spirata il 29 dicembre 2011 dopo sofferenze atroci, provocate da un potente farmaco chemioterapico che le devastò il corpo: per una serie inspiegabile di errori, nell’unità operativa di Oncologia medica del Policlinico del capoluo- L’inquinamento delle falde sotto il polo chimico di Spinetta Marengo, grosso sobborgo industriale di Alessandria, c’è stato. E la Corte d’Assise ne ha riconosciuto responsabili, non per dolo (come contestato dalla procura), ma per colpa, alcuni dirigenti sia della gestione Ausimont (gruppo Montedison) sia di quella Solvay Specialty Polymers, subentrata nel 2002. Sono stati condannati a due anni e sei mesi ciascuno Luigi Guarracino, già direttore dello stabilimento a Spinetta prima per conto di Ausimont poi di Solvay, Giorgio Canti, responsabile settore ambiente in entrambe le gestioni, Salvatore Francesco Boncoraglio, con lo stesso ruolo in epoca Ausimont, e Giorgio Carimati, con uguali funzioni per conto di Solvay. Assolti gli amministratori Carlo Cogliati, Bernard De Laguiche e Pier Jacques Joris. Le responsabilità dell’ottavo imputato, Giulio Tommasi, 73, go siciliano gliene somministrarono 90 unità anziché 9. C’era stato un errore incredibile, nell’annotazione, e nessuno se ne accorse. Il processo è stato una specie di gioco dello scaricabarile, ogni imputato accusava l’altro e questo non ha avuto altro effetto che quello di far aumentare le pene rispetto alle richieste dei pm: le condanne sono comprese fra 4 e 7 anni, per complessivi 26 anni, contro le richieste dei pm Francesco Grassi e Emanuele Ravaglioli, che non superavano i 20 anni. Una sola l’assoluzione, quella dello studente Gioacchino Mancuso, che si li- mitò a ricopiare fedelmente la prescrizione killer, ma non aveva competenze per capire l’errore. Per il resto sette anni vengono inflitti all’oncologa del Policlinico Laura Di Noto, 6 anni e 6 mesi allo specializzando Alberto Bongiovanni, che avrebbe materialmente commesso il primo errore, l’annotazione sbagliata. I due avrebbero poi cercato di rimediare ex post, correggendo la cartella e accusandosi a vicenda: e per questo, oltre che per omicidio colposo, sono stati condannati anche per falso. Il responsabile dell’unità operativa, Sergio Palmeri, ha avuto 4 anni e 6 mesi, le infermiere professionali Clotilde Guarnaccia e Elena D’Emma 4 anni a testa. Risarcimenti record per le parti civili: un milione al marito, Tiziano Fiordilino, rimasto solo con un bimbo che quando la mamma morì aveva 8 mesi, 800 mila euro ai genitori della vittima. Dice il dottor Poletti che non ha sottovalutato il caso né che ha agito per evitare di sottoporre una paziente a un esame che appariva superfluo. Dice anche, tuttavia, che ha ragione il ministero della Salute: in Italia si fanno troppi esami, spesso per eccesso di zelo, per pigrizia o per paura. La Cassazione sembra invocare un atteggiamento più scrupoloso da parte dei dottori proprio mentre il ministro Lorenzin intende sanzionare chi prescrive troppi esami, soprattutto se inutili o superflui. «Ha ragione», dice il dottor Poletti. «Ci sono donne che si sottopongono agli accertamenti tutti i mesi, quando sia il ministero sia l’Organizzazione mondiale della sanità raccomandano tre esami durante una gravidanza fisiologica. E c’è chi glieli prescrive. Io no, ma in questo caso ho agito da bravo medico. Ma hanno ragione i colleghi: i pazienti ci trattano come nemici». Così su La Stampa La storia I giudici ANDREA ROSSI l dovere di un medico non si esaurisce nel valutare lo stato di salute del suo paziente. Non basta, non è tutto: un paziente deve sempre essere messo nelle condizioni di poter decidere le terapie e gli esami cui sottoporsi. Deve sapere quali sono le opzioni (tutte le opzioni) che ha di fronte a sé; il dottore non può decidere al posto suo, tacendogliele. La Cassazione ha condannato un ginecologo di Mantova a risarcire una donna che ha partorito una bambina affetta dalla sindrome di Down e suo marito. Avevano deciso di abortire se fosse stata affetta da gravi malformazioni. I dottori lo sapevano. Eppure il ginecologo non è andato oltre gli esami indispensabili, come il bi-test, prelievo di sangue che fornisce un indice di rischio sulle patologie. Gli esiti erano positivi, non sembrava necessario approfondire, anche perché la signora Libuse S., originaria della Repubblica Ceca, all’epoca ventenne, era giovane e in buona salute. Non le ha consigliato l’amniocentesi né l’analisi dei villi coriali (un campione di tessuto della placenta). Ma, soprattutto, non l’ha informata su tutte le indagini prenatali utili a rilevare eventuali malformazioni del feto che i genitori hanno poi deciso di non riconoscere. I Il sanitario ha l’obbligo di informare il paziente circa accertamenti utili o necessari e i rischi ed i vantaggi connessi La sentenza Il ginecologo di Mantova dovrà risarcire la donna e suo marito L’entità sarà stabilita dalla Corte d’Appello a Brescia La lesione del diritto alle scelte diagnostiche ha causato la lesione di un altro diritto, l’interruzione volontaria della gravidanza Nasce una bimba Down condannato il ginecologo La Cassazione: non ha messo i genitori in condizione di decidere gli esami INSOLITA SFIDA IN DIRETTA COMMODORE T H E - A R T SPORT T O B E AND ELEGANT U N I Q U E Dieci anni Libuse S. e suo marito, Marco C., hanno fatto causa al medico dieci anni fa (e ora il processo torna in Corte d’Appello a Brescia, probabilmente per fissare l’entità dell’indennizzo): persa. Hanno fatto ricorso in appello: perso. Il terzo grado di giudizio ha invece riconosciuto la loro battaglia e suona in apparente contraddizione con gli orientamenti del ministero della Salute, impressi nel decreto sull’«appropriatezza prescrittiva»: evitare gli esami inutili o ridondanti che si trasformano in sprechi e gonfiano le liste d’attesa. Chi non si adegua rischia sanzioni, e su questo fronte i medici stanno dando battaglia da mesi. La Cassazione sembra muoversi in direzione contraria: il ginecologo mantovano è stato condannato proprio perché, non avendo effettuato esami approfonditi, non ha diagnosticato la grave malformazione del feto. Non gli viene contestata una colpa medica - non aver intercettato per tempo i gravi problemi della bimba - ma una negligenza più sottile: non ha impostato un corretto rapporto con la sua paziente. Che era preoccupata: «Il risultato del bitest suonava come un campanello d’allarme»; «il livello di rischio era doppio rispetto alla norma»; «mi ha prescritto l’ecografia morfologica oltre la ventiquattresima settimana, quando non avrei più potuto interrompere la gravidanza». In questa situazione, secondo i cinque giudici della Cassazione, il ginecologo non aveva l’obbligo di prescrivere esami approfonditi, dato che non esisteva un rischio specifico; il suo errore è stato decidere al posto della paziente non parlandogliene nemmeno - che poteva bastare così, non servivano altre analisi. Al sposizione: esami specifici, magari da effettuare in un «centro di più elevato livello di specializzazione». Ecco perché dovrà pagare: un medico ha sempre il dovere di fornire indicazioni complete anche nel caso in cui «esami, interventi alternativi o complementari comportino costi o rischi maggiori, essendo rimessa al paziente la valutazione dei costi e dei rischi». Eni-Report Botta e risposta tra televisione e Twitter La sede centrale dell’Eni FRANCESCO ZAFFARANO TORINO MOVIMENTO AUTOMATICO - IMPERMEABILE 100 METRI - VETRO ZAFFIRO - DIAMETRO 41 E 36 MM VERSIONI ACCIAIO E ACCIAIO/ORO ROSA, BASE E CON DIAMANTI VERSIONI : UOMO, DONNA, SUB-PROFESSIONAL E SPORT È domenica sera e, come di consueto, su Rai 3 va in onda la puntata di Report. In tv scorrono le immagini de «La Trattativa», il servizio che cerca di ricostruire l’affare da un miliardo di dollari dell’Eni per l’acquisto della licenza per sondare i fondali marini del blocco petrolifero denominato Opl245 in Nigeria. Ma su un altro schermo, quello dello smartphone, c’è una contro-trasmissione che va in onda: per la prima volta un’azienda (l’Eni, per l’appunto) risponde in diretta alla redazione di Milena Gabanelli pubblicando documenti, infografiche e smentite. Il flusso di tweet tocca molte delle questioni sollevate dalla trasmissione, dai rapporti dell’azienda con realtà non governative ai pagamenti alla Malabu Oil and Gas Ltd, con rimandi ad approfondimenti sull’attività svolta dall’Eni in Nigeria. A intervenire in prima persona è anche il responsabile della comunicazione dell’azienda, Marco Bardazzi, che su Twitter sminuisce quella che a suo avviso è «solo una fiction». A prescindere dal giudizio su azienda e programma, sicuramente Nell’edizione di ieri la notizia della sentenza della Cassazione che stabiliva come il medico andasse condannato per non aver messo in condizione i genitori di decidere. 1 CITTÀ DI TORINO in qualità di Centrale di Committenza in nome e per conto di INFRATRASPORTI.TO AFC TORINO S.P.A. - ITER PROCEDURA APERTA N. 114/2015 PER ESTRATTO “SERVIZIO DI PULIZIA ORDINARIA PER UFFICI – ISTITUTO SOCIO ASSISTENZIALE E IMPIANTI SPORTIVI DELLA CITTA’ DI TORINO E SEDI DI INFRATRASPORTI.TO – AFC TORINO S.P.A. - ITER”. Importo B5ase Presunto I.V.A. esclusa: euro 6.012.144,00 (suddiviso in n. 6 lotti). Il bando integrale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 14 dicembre 2015, trasmesso alla Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee 11 dicembre 2015 è visibile su Internet al seguente indirizzo: http://www.comune.torino.it/ appalti/. Scadenza presentazione offerte: entro le ore 9,30 del 26 GENNAIO 2016. Torino, 9 dicembre 2015 IL DIRIGENTE AREA APPALTI ED ECONOMATO Dott.ssa Monica SCIAJNO L’impianto sotto accusa referente ambiente sotto Ausimont, vengono spazzate via dalla prescrizione. I quattro condannati devono anche pagare i risarcimenti a enti (tra 25 e 50 mila ciascuno) e cittadini, malati o eredi dei deceduti per tumore, a 10 mila euro ognuno, e le spese di costituzione di tutte le parti civili. La Corte d’Assise ha riqualificato il reato in disastro ambientale colposo che, in questo caso specifico, si è attuato con l’avvelenamento delle falde sottostanti lo stabilimento. Al processo è emerso il quadro drammatico di un inquinamento definito storico come sinonimo di incancrenito nel tempo, partito negli anni di gestione Montedison (poi diventata Ausimont) e proseguito con la Solvay subentrata nel 2002. Il bubbone scoppiò a maggio 2008 quando si riscontrarono concentrazioni di cromo esavalente alle stelle. Lo stesso veleno sgamato nella cittadina californiana di Hinkley da Erin Brokovich, la cui storia vera divenne planetaria con la formidabile interpretazione di Julia Roberts. È che a Spinetta non c’era soltanto il cromo 6, ma anche un intruglio di almeno altre venti sostanze tossiche e nocive. I giudici, ora, hanno riconosciuto che l’avvelenamento c’è stato, ma colposo: non c’era, cioè, la volontà cosciente di compiere questo disastro. La società Solvay, in una nota diramata in serata, «ritiene comunque ingiustificata tale condanna colposa e ribadisce la fiducia nell’operato dei propri manager». Resta il fatto che il sito è largamente contaminato. Per bonificarlo ci vogliono tanti soldi e tanto tempo. Qualcuno dovrà farsi carico di ripristinare la situazione precedente l’inquinamento. 1 45 Calcio, Tim Cup in campo alle 19,15 Campione anni ’50 A Marassi 2000 tifosi grigi Addio «Uidùl» eroe del balon Venti pullman in partenza da piazza Perosi alle 16, più carovane di auto e altra gente che raggiungerà Genova in treno. È il giorno della grande sfide dei grigi al Grifone» in Tim Cup e ci sarà un vero esodo di tifosi verso la città della Lanterna. Si gioca alle 19,15 e l’Alessandria proverà a ripetere contro un’altra squadra di seria A il miracolo riuscito a Palermo. Di lui gli appassionati dicono fosse «il più grande colpitore al volo della storia della pallapugno». Di certo l’acquese Pietro Allemanni, che se n’è andato ieri a 85 anni, è stata una delle stelle più luminose di questo sport, il «balon». Servizi A PAGINA 56 E 57 Daniele Prato A PAGINA 59 LA STAMPA Oggi Genoa-Alessandria REDAZIONE PIAZZA LIBERTÀ 15 ALESSANDRIA 15121 TELEFONO 0131 511711 FAX 0131 232508 E-MAIL [email protected] WEB WWW.LASTAMPA.IT/ALESSANDRIA STAMPA IN 349 7090100 PUBBLICITÀ PUBLIKOMPASS S.P.A. CUNEO, CORSO GIOLITTI 21 BIS TELEFONO 0171 609122 FAX 0171 488249 ALESSANDRIA Che tempo fa Situazione Si indebolisce l’alta pressione ma con scarsi effetti e nel complesso il tempo rimarrà stabile con assenza di precipitazioni e temperature miti almeno fino a Natale. E PROVINCIA MARTEDÌ 15 DICEMBRE 2015 ALESSANDRIA, DUE ANNI E MEZZO CIASCUNO IN PRIMO GRADO. ASSOLTI GLI AMMINISTRATORI DELEGATI ALESSANDRIA Cromo nelle falde a Spinetta Condannati quattro dirigenti L’ospedale diventa un istituto di ricerca? Processo Ausimont-Solvay, i giudici: “Fu disastro colposo” Non solo cure, ma anche ricerca scientifica. Da tempo è quanto avviene all’Azienda ospedaliera di Alessandria, ma ora si punta a vedere riconosciuto in modo formale questo ruolo con il riconoscimento ad alcune sue strutture di eccellenza di Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico. È emerso in occasione della Giornata scientifica, svoltasi sotto la regia dal dottor Antonio Maconi. Nel suo intervento il giurista Renato Balduzzi, ex ministro della Salute, ha sottolineato che «Irccs non si diventa, si è. La sanità piemontese è una sanità di buon livello che deve subire la concorrenza di quella lombarda che conta ben 17 Irccs, contro l’unico piemontese di Candiolo. L’ospedale di Alessandria, per la sua storia e le sue peculiarità, può procedere in questa direzione. Ma a livello di sistema è necessario aver presente che per competere abbiamo problemi di risorse». Il direttore generale Giovanna Baraldi ha annunciato un «piano strategico per la ricerca», ma si è anche parlato di una struttura ad essa dedicata, del coordinamento con le aziende del territorio in collaborazione con la Camera di commercio per la creazione di start up innovative e di una più stretta collaborazione con le Università. Lo scorso anno sono state le 63 le sperimentazioni attivate e 650 le pubblicazioni scientifiche. [M. FA.] SILVANA MOSSANO ALESSANDRIA 4° 8° Oggi Nuvoloso per nubi basse con limitate schiarite nelle ore centrali della giornata. Temperature stazionarie. 3° 10° Domani Nuvoloso tra la notte e il mattino, schiarite nel pomeriggio e tendenza a formazione di nebbie sulle pianure in serata. 4° 8° Giovedì Nebbie fitte sulle pianure, in parziale diradamento nelle ore più calde della giornata. Soleggiato sui rilievi con temperature miti. 23 «La sentenza dopo le 16» aveva detto ieri mattina la presidente della Corte d’Assise Sandra Casacci prima di entrare in camera di consiglio, con il collega togato Gianluigi Zulian e i sei giudici popolari. Alle 17,15 i giudici sono rientrati, alla 17,20 la presidente Casacci ha sentenziato «in nome del popolo italiano». Alle 17,30 era finito tutto. Per capire bene il significato della sentenza, che condanna 4 dirigenti sia di Ausimont che di Solvay, per uno applica la prescrizione, e assolve tre amministratori delegati, bisogna attendere il deposito delle motivazioni. Ognuno prova a dare una interpretazione a caldo, pur cauta, perché solo tra 90 giorni si avranno argomenti per entrare nel profondo del verdetto. Che, per ora, di certo dice queste cose. Sì, c’è stato avvelenamento delle falde, ma la Corte lo configura come disastro colposo e non doloso, cioè non volontario e cosciente. Sì, sono colpevoli i dirigenti, sia di Ausimont che di Solvay, condannati a 2 anni e 6 mesi ciascuno (Luigi Guarracino, già direttore di stabilimento, e i responsabili del settore ambiente Giorgio Canti, Salvatore Francesco Boncoraglio e Giorgio Carimati), no, non sono colpevoli gli amministratori (assolti Carlo Cogliati, Bernard De Laguiche e Pier Jacques Joris «per non aver commesso il fatto»). ALBINO NERI Per Giulio Tommasi, referente ambiente sotto Ausimont, scatta la prescrizione. Tutti assolti dall’omessa bonifica per quanto riguarda le discariche nel sito. I quattro condannati (e Guarracino, Carimati e Canti in solido con il responsabile civile Solvay) devono risarcire le parti civili: il ministro dell’Ambiente, il Comune (50 mila euro), Medicina democratica, Legambiente, Wwf Italia, Cgil Alessandria a 25 mila ciascuno, I due fiumi Erica-Pro Natura a 10 mila, più i cittadini a 10 mila euro ognuno. E devono pagare le spese di costituzione di tutte le parti civili. I commenti Solvay rileva che «la Corte d’Assise ha accolto la propria tesi difensiva» ovvero «la totale insussistenza dell’avvelenamento doloso delle acque e dell’omessa bonifica». Ritenendo comunque «ingiustificata» anche la condanna colposa dei dirigenti, «ribadisce la fiducia nell’operato dei propri manager che assisterà in appello per vedere riconosciuta la loro completa estraneità e la correttezza della gestione del sito». Chiosa il direttore di Confindustria Fabrizio Riva: la sentenza «ha tenuto in considerazione che Solvay opera con responsabilità e sforzi per assicurare la La lettura del verdetto La presidente Sandra Casacci, affiancata dal giudice Gianluigi Zulian e da due dei sei giudici popolari, alle 17,20 ha pronunciato la sentenza sostenibilità ambientale delle sue produzioni». Le parti civili, pur con la prudenza che precede il deposito delle motivazioni del verdetto, esprimono soddisfazione perché il riconoscimento dell’avvelenamento, pur colposo e non doloso, c’è stato eccome. Accanto al commento di Lino Balza, di Medicina Democratica Alessandria, che definisce la sentenza «preoccupante e deludente», fa una valutazione meno negativa Laura Mara, legale della stessa associazione: «C’è soddisfazione perché il verdetto dimostra che l’impianto dell’accusa non era infondato» e «il pm Ghio - ribadiscono Giuseppe Lanzavecchia e Vittorio Spallasso, che tutelano decine di cittadini - ne ha tenuto la linea in modo rigoroso per tutto il processo». Nonostante, va detto, i pesantissimi attacchi personali e le violente accuse arrivate dalla difesa. Nelle ultime 4 righe, la Corte «dispone la trasmissione alla procura di Milano» delle trascrizioni di alcuni interventi dell’avvocato Luca Santamaria, difensore Solvay, e di un paio di sue memorie. Due, ora, le interpretazioni: chi sostiene che si chieda alla procura lombarda di verificare se le accuse mosse a Ghio da Santamaria non fossero calunniose tanto da perseguire penalmente l’avvocato; chi lo stesso Santamaria, in particolare - afferma che quella procura, invece, dovrà verificare se le accuse da lui mosse al pm non contengano delle verità da sanzionare. Che cosa intenda la Corte tra 90 giorni lo si potrà capire. 12 48 .Alessandria città STAMPA .LA MARTEDÌ 15 DICEMBRE 2015 Le prime reazioni Tra le famiglie e i malati di Spinetta «Sconcertati, oggi c’è delusione» Retroscena SILVANA MOSSANO ALESSANDRIA 1 Disorientati, fino a quando non hanno avuto spie- Q L’ultimo atto 1 La Corte d’Assise legge la sentenza che riqualifica il reato di avvelenamento doloso in disastro colposo: 4 dirigenti condannati, 3 amministratori assolti uel che accadde, a maggio 2008, nel sobborgo industriale alessandrino di Spinetta, fu definito, nell’immediatezza, con tre parole: «emergenza cromo esavalente». E altrettanto immediato fu il collegamento con il noto film che racconta la storia vera di Erin Brockovich interpretata sul grande schermo da una Julia Roberts da Oscar. Il sobborgo di Spinetta fu paragonato alla cittadina californiana di Hinkley. Là, in America, la vicenda si chiuse con un accordo stragiudiziale per risarcimenti milionari alle persone che si erano ammalate di tumore bevendo l’acqua contaminata. Qui, ad Alessandria, l’emergenza cromo 6 è approdata a un’aula giudiziaria con un capo d’accusa, nei confronti di otto manager di alto rango, che ci è voluta addirittura la Corte d’Assise per giudicarli. Le contestazioni: avvelenamento doloso delle falde acquifere sottostanti il polo chimico e mancata bonifica. L’inchiesta 1 Il folto stuolo dei difensori degli otto imputati ieri, alle 17,20, durante la lettura della sentenza. In fondo, il pubblico e le parti civili Gli inquirenti, coordinati dal pubblico ministero Riccardo Ghio, lavorarono quattro anni per cercare di raccapezzarsi tra consulenze, dati veri e dati fasulli, dati interi e dati a metà, informazioni puntuali e informazioni ritardate o celate. Arpa e carabinieri del Noe furono il braccio operativo dell’inchiesta coordinata dal pubblico ministero Riccardo Ghio che chiese, infine, il rinvio a giudizio. Il gup Stefano Moltrasio, a gennaio 2012, mandò a processo in Corte d’Assise: di: Carlo Cogliati, 76 anni, presidente e amministratore prima Ausimont, poi Solvay; Bernard De Laguiche, 55, azionista di maggioranza Solvay; Pierre Jacques Joris, 56, amministratore delegato Solvay, dopo Cogliati; Giorgio Carimati, 61, responsabile centro ambiente responsabile centro ambiente di Atti a Milano La Corte ha disposto che vengano inviati alla procura lombarda per valutare il contenuto di affermazioni dell’avvocato Santamaria gazioni sul significato della sentenza (non era certo facile per i non addetti ai lavori) e poi rattristati. «Una grossa delusione» l’ha definita Giuseppe Privitera: 30 anni al lavoro nel polo chimico, ha un cancro alla vescica, si è costituito parte civile ma il suo nome non risultata fra quelli cui è stato riconosciuto un risarcimento danni («verificheremo meglio» dice il suo legale Mario Volante). «Siamo d’accordo con lui» commentano Maria Grazia Cittadini, malata di tumore al seno, il marito morto di cancro, ma entrambi mai hanno messo piede in quella azienda, Giovanna Pesce, il cui marito Alessandro Gevesi, lì occupato per 34 anni e morto per un linfoma, Lucia Ippoliti, che ha perso il marito Angelo Agnello ucciso da un tumore pleurico. Pure lui al polo chimico ha lavorato 34 anni. E non è certo soddisfatto Marcello Rizza, in pensione dopo 33 anni fra Montedison, Ausimont e Solvay, che, afferma, ha grossi problemi di salute. «Ancora oggi non so cosa ha provocato la malattia di mio marito» dice Giovanna Pesce. «L’ho perso, ma a cosa devo attribuire il decesso?» dice Maria Grazia Cittadini. Tutti hanno seguito pazientemente le oltre 50 udienze del processo e in più le preliminari. «Davanti al gup Angelo c’era ancora, è morto poco prima che iniziasse la Corte d’Assise» svela Lucia Ippoliti. Escono mogi dal tribunale mentre altri, fra il pubblico, si dicono «sconcertati» dell’esito del dibattimento, altri ancora fanno presente che quattro «grossi capi sono stati, comunque, condannati [E. C.] e molti sono i risarcimenti che devono versare». La sentenza attesa dal 2008 in un’aula piena di tensioni L’epilogo dopo quattro anni di indagini e altri tre di processo Solvay; Salvatore Francesco Boncoraglio, 71, responsabile centrale ambiente di Ausimont; Giorgio Canti, 63, analoga funzione prima Ausimont e poi Solvay; Luigi Guarracino, 58, direttore di stabilimento a Spinetta in epoca Solvay; Giulio Tomasi, 73, responsabile ambiente Ausimont. Il processo in Assise Davanti alla Corte, presieduta da Sandra Casacci, affiancata dal collega togato Gianluigi Zulian e da sei giudici popolari, il 17 ottobre 2012 è iniziato il maxiprocesso che ha evocato un pezzo di storia industriale e sociale alessandrina, concentrato nel popoloso sobborgo di Spinetta che, per molta parte della popolazione, direttamen- te o di riflesso, si è identificato con l’azienda chimica. Che si sia chiamata, nel corso della storia passata e presente, Montedison, o Edison, o Ausimont, o Solvay. Il processo si è sviluppato in cinquantadue udienze, distribuite in tre anni. Sono state ascoltate decine di testimoni, soprattutto persone che si sono ammalate o famigliari di chi è morto. La causa: tumore. Colpa del cromo 6? Quella definizione «emergenza cromo esavalente» fu una semplificazione, ma, fin dall’inizio, il pm Ghio, e così gli inquirenti che con lui collaborarono – in particolare Alberto Maffiotti, direttore dell’Arpa, e Francesco Ammirata, investigatore del Noe -, oltre ai consulenti, ribadirono ripetutamen- te che la mistura trovata nelle falde era un cocktail di oltre una ventina di sostanze tossiche e nocive. La pubblica accusa Il pm, al termine della requisitoria, chiese, complessivamente, 127 anni e sette mesi di reclusione, così diversificati: 18 anni per gli amministratori Carlo Cogliati, De Laguiche e Joris; 16 anni e 9 mesi per Carimati; 15 anni e 6 mesi per Boncoraglio, Canti e Guarracino; 10 anni a Tomasi. Il pubblico ministero ha sostenuto l’atteggiamento doloso degli imputati che, a suo parere, per anni, “agli enti hanno raccontato storie ad arte, celando e mistificando i dati”; da questo comportamento, secondo la tesi d’accusa, è derivato un pericolo per la popolazione, in termini di «potenziale effetto nocivo per la salute» dal momento che la falda sottostante lo stabilimento è stata «avvelenata» (partendo dalla definizione letterale di «dare veleno, rendere velenoso») con intrugli tossici che, anziché essere debitamente trattenuti in un corretto ciclo di lavorazione, fuoriuscivano da un impianto-colabrodo. L’avvelenamento ha interessato e compromesso una falda acquifera presente, tra l’altro, in un bacino idrico tra i più ricchi del Piemonte, come la stessa Regione l’ha individuato e classificato; pertanto il rischio che quell’acqua sia attingibile e «potenzialmente utilizzabile 12 LA STAMPA MARTEDÌ 15 DICEMBRE 2015 Alessandria città .49 . I VELENI DI SPINETTA MARENGO CASI DI TUMORE Sarà oggi il verdetto per 5 dirigenti della Michelin Il polo chimico nel sobborgo Il verdetto per l’avvelenamento nell’area del polo chimico (sopra) è stato letto in un’aula gremita. A fianco, pm e difensori degli imputati (a sinistra) e delle parti civili. Unico imputato presente, Giulio Tomasi: per lui applicata la prescrizione per il consumo umano» non si è circoscritta nel tempo passato e presente, ma si estende anche nel futuro. Le parti civili Si sono costituiti i singoli cittadini, oltre che enti e associazioni. Il ministero dell’Ambiente ha chiesto una provvisionale di 100 milioni di euro «non per un danno ripristinabile, perché il terreno contaminato qui non sarà mai bonificabile. Il risarcimento preteso dallo Stato è, invece, a compensazione di un valore (una vasta area di terreno) che è danneggiato per sempre»; la Provincia di 100 mila euro per danni all’immagine; il Comune di Alessandria di 160 mila euro (20 mila per ogni impu- tato) anche in questo caso per danni all’immagine, oltre che «patrimoniale per lo sviamento delle funzioni amministrative» (il personale dovette essere dirottato, nella fase di emergenza, tra maggio 2008 e novembre 2009, in 24 riunioni straordinarie, 8 tavoli sanitari, 7 tavoli tecnici). Tra le associazioni, Medicina Democratica, che ha avuto grande peso nella spinta alle indagini, ha chiesto 100 mila euro di provvisionale. Stessa richiesta per il Wwf e per Legambiente. La Cgil non ha esposto una precisa quantificazione, rimettendosi alla valutazione della Corte. Per i cittadini, malati o eredi di persone decedute, sono stati chiesti 10 mila euro ciascuno, ribaden- do anche, per chi abita a Spinetta, il «danno da esposizione» e il «patema d’animo», cioè la paura di ammalarsi, vivendo in un luogo dove i manifesti funebri «raccontano», con una frequenza più elevata che altrove, storie di tumore di cui si sostiene il nesso causale con le sostanze tossiche del polo chimico. La difesa La linea difensiva si è articolata, principalmente, in tre filoni, interpretati da ciascuno con toni e modi diversi. Il primo, più generale: «Non è vero niente», ossia l’acqua destinata al consumo umano non è mai risultata non potabile, qualche legale si è spinto a dire che «è sempre stata buona»; non potendo negare la presenza delle sostanze rilevate nei pozzi esaminati, si è comunque insistito sul fatto che l’acqua contaminata e tossica (anche migliaia di volte sopra i limiti; un esempio a caso: il cloroformio 77mila volte superiore) non è mai arrivata ai rubinetti. Anzi sono stati ribaltati i dati accusatori sostenendo, a più riprese, che le acque destinate all’alimentazione hanno sempre rispettato i dati di potabilità. Secondo filone: il palleggio di responsabilità. Solvay, fin dall’inizio, ha attaccato Montedison (poi Edison, poi Ausimont) cercando di riproporre, ad Alessandria, lo stesso copione di Bussi (dove c’è un impianto analogo e dove, al processo che si è celebrato sem- pre per inquinamento ambientale, Montedison era sul banco d’accusa, Solvay era parte civile). In particolare, la tesi puntualmente rinnovata è stata la seguente: quando Solvay, nel 2002, acquisì il polo chimico fu ingannata da Ausimont che mostrò un piano di caratterizzazione (cioè la fotografia dello stato del sito) non veritiero, nascondendo una situazione gravissima e radicata da decenni di cui era unica responsabile. Insomma, un dato storico che tutti sapevano. Tutti meno l’ingenua Solvay ignara come «Cappuccetto Rosso ingannata dal lupo cattivo» chiosò la difesa Montedison. Il terzo e amato filone della linea difensiva: gli inquirenti sono pazzi, visionari, bugiardi. Gli attacchi più violenti sono stati riservati al pm Ghio, senza però risparmiare i suoi collaboratori, fino a insinuare un complotto – addirittura a ipotizzare una «cricca affaristico-politica» che ha taciuto la verità contro Solvay. Unica la conclusione, se pur raggiunta attraverso vie e stili diversi: assoluzione di tutti gli imputati. La sentenza L’udienza per il pronunciamento del verdetto era stata fissata al 30 novembre, data che coincise con l’inizio di uno sciopero nazionale degli avvocati. È, quindi, slittata a ieri, 14 dicembre. La Corte d’Assise è entrata alle 10,30 in camera di consiglio e ne è uscita alle 17,20. La lettura della sentenza ha impegnato dieci minuti, in un’aula gremitissima e carica di tensione. Il giudice Milena Catalano, alla prima udienza del processo Michelin, in cui 5 ex dirigenti rispondono di lesioni e omicidi colposi per la malattia e la morte di ex operai (nel capo d’imputazione sono indicati 12 morti e 20 malati) che si sono ammalati di tumore, aveva preannunciato che la sentenza non ci sarebbe stata prima di due anni. Ne sono trascorsi due e mezzo e oggi, salvo imprevisti, è atteso il verdetto. Gli imputati sono: Gian Carlo Borella, 87 anni, di origine casalese e abitante a Torino, Giovanni Alberti, 87, di Torino, Emilio Toso, 78, di Alessandria, Bartolomeo Berello 70, di Alessandria, e Jean Michel Belleux, 62, nato a Parigi e abitante a Torino. Il pm Marcella Bosco ha sostenuto che non hanno adottato tutte le misure di prevenzione e protezione per impedire che i lavoratori si ammalassero di tumore al polmone o alla vescica. E al termine della requisitoria, conclusa il 20 luglio, ha chiesto che vengano condannati Borella e Alberti a 5 anni, Toso a 4 anni, Berello a 3 anni, mentre ha proposto l’assoluzione piena per Belleux che assunse un ruolo dirigenziale quando i casi di malattia e morte, oggetto del processo, si erano ormai verificati. Le parti civili hanno rimarcato la responsabilità dei dirigenti sotto accusa. I difensori Giovannandrea Anfora, Luigi Stella, Alberto Vercelli e Fulvio Simoni hanno chiesto, invece, l’assoluzione sostenendo la mancanza di nesso di causalità tra l’attività professionale nella fabbrica di Spinetta e l’insorgenza di tumori. Caso mai sono da far risalire al fumo di sigaretta, secondo la linea difensiva. Amianto all’Italsider Anche il processo per l’amianto all’Italsider di Novi (tre lavoratori che si sono ammalati, di cui uno già morto per mesotelioma) entra nella fase finale. Oggi sono attese la requisitoria del pm e le arringhe dei legali delle parti civili; venerdì [S. M.] tocca ai difensori. 12 50 .Alessandria città STAMPA .LA MARTEDÌ 15 DICEMBRE 2015 In breve L’ENNESIMO CASO DI CONTROLLI MANCATI NELLA FORTEZZA Sgomberate le bancarelle di street food in Cittadella Nessun permesso. Ma l’organizzatore: “Revocato solo all’ultimo” organizzatori hanno qualcosa da dire: «L’autorizzazione per la manifestazione sullo street food ci è stata revocata all’ultimo momento - precisa Claudio Rossi, presidente di Italy Events -, quando la pubblicità a vari livelli era già partita da settimane. La presenza di alcuni banchi alimentari, in misura molto ridotta rispetto a ciò che era stato organizzato, è stata pensata per offrire un servizio ristoro a standisti e visitatori, dal momento che la Cittadella non offre tale possibilità. Non comprendiamo queste prese di posizioni da parte delle associazioni commercianti». VALENTINA FREZZATO ALESSANDRIA Autorizzazioni e Cittadella sono due parole che troppo spesso fanno a pugni, se inserite nella stessa frase. Alla fine, i banchetti di street food presenti nella piazza della fortezza da sabato mattina non avevano il permesso di stare lì. Lo dice il Comune di Alessandria, che domenica li ha fatti sgomberare mandando i vigili urbani a occuparsi dell’allontanamento. Le ragioni dell’assessore «Comprendiamo la delusione dei sei operatori allontanati, alcuni giunti anche da grande distanza - ha detto poi nel pomeriggio l’assessore al Commercio, Marica Barrera -, tuttavia avevamo ribadito più volte agli organizzatori di “Casa dolce casa”, ai quali l’amministrazione aveva anche concesso il patrocinio, che non sarebbero stati autorizzati in nessun modo stand di somministrazione di cibo. Ci è molto spiaciuto dover allontanare gli espositori, ma non era proprio possibile permettere che continuasse- Il fronte commercianti ALBINO NERI Una delle bancarelle presenti sabato in Cittadella ro l’attività privi di qualsiasi autorizzazione e controllo. Autorizzazioni e controlli che vengono richiesti a tutela dei visitatori e degli stessi espositori. Magari con un po’ più di attenzione da parte degli organizzatori si sarebbero evitate contromisure che non fanno piacere a nessuno». Autorizzazione revocata Responsabilità, quindi, di chi quei banchetti li ha voluti far arrivare comunque in città, nonostante i divieti. Ma pure gli Ascom e Confesercenti avevano protestato contro la presenza di questi banchetti in Cittadella durante un fine settimana legato allo shopping natalizio, al grido di «non ha senso investire in centro se poi si organizzano altri eventi alle porte della città». A quel punto il Comune aveva vietato lo street food e dato l’ok per la fiera sull’arredamento, ma qualcosa nella «filiera» della comunicazione non ha funzionato. Sanità Annunciati 34 esuberi all Clinica Salus 1 Il gruppo Policlinico di Monza ha dichiarato l’esubero di 34 unità (su 180 dipendenti) del personale del settore pulizie alla clinica Salus. La Fp Cgil annuncia la proclamazione dello stato di agitazione e mobilitazioni a sostegno della vertenza: un presidio si terrà giovedì in occasione dell’incontro fra direzione e sindacato. [F. N.] Dopo il caos multe Stop alle sanzioni per gli avvisi dei saldi 1 Nuovo incontro tra il sindaco e i responsabili di Ica (la srl che si occupa dei tributi minori) sulle cartelle con multe ad alcuni commercianti. È stato confermato l’annullamento della sanzione ai cento che avevano già ricevuto la raccomandata ed è stato confermato lo stop all’invio delle altre 200. Rinviato al 29 gennaio il termine per la regolarizzazione di tutte le posizioni, non verrà applicata la sanzione di omessa denuncia. [V. F.] Pm10 oltre i limiti Le polveri risalgono Allerta per lo smog 1 Tornano a salire le polveri sottili. Venerdì il livello era di 47 (il limite è 50), salito a 70 sabato e ieri le Pm10 erano già alte. I Comuni sovrebbero cominciare ad attuare limitazioni del traffico. [M. PU.] COMPIE UN SECOLO Rina, 100 anni da “arzdora” alessandrina I romagnoli le chiamavano «arzdore», cioè «reggitrici»: in campagna erano le donne che «reggevano» la casa e, per estensione, l’azienda; impegnate anche nei lavori più duri, alla pari degli uomini. Guerrina Robotti, per tutti solo Rina, lo è stata per quasi tutti i suoi 100 anni di vita che compie oggi. Il padre Giovan Battista una dopo l’altra ebbe due mogli morte nel giro di pochi anni, lei si trovò a 15 anni capo della casa, con tre sorelle – Irma, Savina e Vanda – da Guerrina «Rina» «tirare su». Robotti in Piatti Andò a nozze con, Terzo Piatti, contadino poi impiegato al Consorzio agrario, di 13 anni più anziano. Una lunghissima vita assieme – lui è morto a 99 anni – e Rina sempre a reggere la casa, con frugalità e sacrifici per costruire un futuro all’unica figlia, Natalina. Ci sono riusciti fin oltre le attese e la casetta acquistata al rione Orti s’è ingrandita, grazie anche all’apporto del genero Osvaldo, imprenditore di successo. Lì oggi Rina sarà festeggiata senza clamori: da vera arzdora non ha mai tollerato sprechi. [R. AL.] Porte Sante aperte a tutti Mai così gremito Il Duomo di Alessandria affollato dai fedeli La cerimonia è stata presieduta dal vescovo Guido Gallese A Casale (in basso) ha aperto la Porta Alceste Catella Migliaia di fedeli alle cerimonie per il Giubileo della Misericordia nelle cattedrali di Alessandria Casale Tortona e Acqui Terme Domenica invece toccherà a Crea Processione e ingresso Ad Acqui (nelle foto sopra e a sinistra) celebrazione guidata dal vescovo Pier Giorgio Micchiardi A Tortona (sotto) dal vescovo padre Vittorio Viola 12 LA STAMPA MARTEDÌ 15 DICEMBRE 2015 . Novi e Tortona .51 In breve OPERAZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA DI NOVI Griffe e addobbi taroccati Sequestrati 114 mila pezzi Nei guai due bazar gestiti da cinesi, sotto inchiesta anche i produttori I controlli GINO FORTUNATO NOVI LIGURE Giro di vite della Guardia di Finanza, sui prodotti con marchio contraffatto o pericolosi, non rispondenti ai requisiti di sicurezza. Le operazioni hanno avuto una risonanza nazionale, ma tutto è partito dalla Compagnia di Novi Ligure, diretta dal capitano Carla D’Angelo, che proprio in città ha eseguito una serie di controlli cominciati nel market di via Garibaldi. Qui i finanzieri hanno sequestrato oltre 93 mila accessori di abbigliamento (orecchini, medaglioni, braccialetti, e altro) e anche T–shirt contraffatte con il marchio Jack Daniel’s. Il titolare, un cinese, è stato così segnalato alla Camera di commercio e alla procura per violazioni per introduzione in Italia di prodotti con marchi falsi o non regolari. «Questo episodio penalizza noi venditori che acquistiamo i prodotti da ditte che riteniamo serie, con regolare fattura – si giustifica “Gianni”, il titolare del market “Happy shopping” – ma siamo impossibilitati a controllare la veridicità delle etichette. Al massimo verifichiamo che i prodotti non contengano sostanze nocive come il nichel e ci atteniamo all’etichetta applicata. Sarebbe quindi giusto che le indagini si spostassero sui fornitori». I finanzieri hanno «visitato» altri market nel Novese. Uno, sempre gestito da cinesi, vendeva prodotti analogamente non leciti, circa 11 mila, fra addobbi natalizi e luci colorate. Poi è stata identificata l’azienda fornitrice in tutta Italia di molti dei prodotti sequestrati. Sono così stati interessati gli altri comandi sul territorio nazionale, a cominciare da Roma. Solo il valore complessivo dei sequestri novesi, è quantificato in circa 150 mila euro. Due finanzieri della compagnia di Novi mentre eseguono alcuni accertamenti in uno dei market gestiti da cinesi in città e nel Novese Vicino all’ufficio postale Trova un borsellino con 2 mila euro e lo riconsegna 1 Trova e riconsegna il borsellino di una pensionata che aveva appena fatto un prelievo all’Ufficio postale e lo aveva dimenticato su un tavolino. L’episodio è avvenuto ieri mattina alle Poste centrali di Novi in piazza De Negri. Protagonista Mario Ceniviva, di Novi, titolare di un’impresa di decorazioni. «Dentro gli uffici – racconta Ceniviva – accanto a me c’era un’anziana. Ho notato che aveva estratto dalla borsetta diversi oggetti appoggiandoli su un tavolino, credo per cercare qualcosa. Quando se n’è andata, mi sono accorto che aveva lasciato un borsellino pieno di denaro. Non poteva che essere suo. Allora, senza esitare, l’ho raccolto e sono uscito sperando di trovarla ancora. Fortunatamente l’ho intravista verso la piazza del collegio. Di corsa l’ho raggiunta mostrandole il borsellino che ha subito riconosciuto. Ho naturalmente verificato i documenti, giusto per avere la garanzia che fosse suo e gliel’ho riconsegnato». La pen- CI SONO ANCHE I MEMBRI DEI CONSIGLI DIRETTIVI Eletti i presidenti dei parchi Po e Capanne di Marcarolo Novi Ligure Scontro fra due auto Una bimba in ospedale Scontro frontale ieri pomeriggio a Novi in via Romita, in prossimità del quartiere G3, fra due auto con alla guida da due donne, entrambe novesi, ferite. e ricoverate all’ospedale di Novi, fortunatamente non in gravi condizioni. Nello scontro è rimasta leggermente contusa anche una bimba disabile la quale, precauzionalmente, è stata trasportata all’ospedale infantile di Ales[G. FO.] sandria. 1 Serravalle Ruba l’energia elettrica alla vicina di casa Una nigeriana di 38 anni, E. C. è stata denunciata ieri mattina dalla polizia municipale di Serravalle per furto aggravato di energia elettrica. L’Enel le aveva staccato la corrente per morosità già da diversi mesi. Così la donna si era allacciata abusivamente, costruendo un collegamento al contatore del vicino di casa. Questi, negli ultimi tempi, si era insospettito sia perché la luce si interrompeva frequentemente, sia perché le sue bollette erano diventate inspiegabilmente più salate. Il vicino ha così verificato l’allaccio, constatando che il cavallotto del contatore era stato manipolato. È intervenuta la polizia municipale che in breve ha individuato l’autrice del furto, facendo rimuovere l’allaccio abusivo, consentendo al titolare del regolare contratto di poter pagare solo quanto aveva consumato. [G. FO.] 1 Imprenditore in crisi tenta suicidio: salvato 1 I guai che hanno travol- sionata, esterrefatta, non si era ancora accorta di averlo perso. «Ho capito dal volume del borsellino che era pieno di soldi – prosegue Ceniviva –. Mi ha detto che c’erano circa 2 mila euro, ma non ho avuto esitazioni a riconsegnarlo. Lei mi ha ringraziato quasi in lacrime». [G. FO.] OGGI UN PRESIDIO CONTRO I TAGLI Tortona lotta per l’ospedale Volantinaggio dei sindacati Spinetta Marengo Si finge un tecnico Enel per truffare gli anziani 1 Smascherato e denuncia- to, dai carabinieri, un astigiano di 32 anni che si spacciava come dipendente dell’Enel per truffare le sue vittime. In un caso ha detto a un’anziana di 74 anni di dover leggere il contatore dell’acqua per vedere se c’erano tracce di cromo. Quindi ha raccontato alla donna che i suoi ori e gioielli interferivano con la lettura per via della presenza di metalli e le ha chiesto di metterli in frigo. L’anziana si è accorta che erano spariti soltanto quando il truffatore se n’è andato. In un altra occasione ha spaventato una signora di 75 anni facendole credere che i suoi ori causavano corto circuito. Glieli ha fatti togliere e poi se li è portati via. È stato riconosciuto dalle fotografie delle persone schedate. [M.M.] Voltaggio Lavori in due torrenti servono 20 mila euro Servono 20 mila euro per eseguire una serie di lavori di manutenzione idraulica del torrenti Morsone e Carbonasca, a Voltaggio. La giunta comunale ha approvato nell’ultima seduta il progetto definitivo. I fondi derivano dallo stanziamento del governo per i danni causati dall'alluvione del 2014. [G. C.] 1 Pozzolo Quattordio Mario Ceniviva marmitta, ha avvisato i carabinieri in transito proprio in quel momento. Sono stati poi loro a rintracciare l’imprenditore e salvarlo prima che l’auto si saturasse di gas. È stato affidato ai famigliari. [M.M.] to la sua azienda sarebbero il detonatore che ha mandato in tilt un imprenditore di Quattordio alle soglie dei 60 anni. L’uomo l’altra mattina ha raggiunto il piazzale vicino al cimitero del paese e ha provato a togliersi la vita con il gas di scarico dell’auto. Ma prima di raggiungere il luogo era stato notato da un suo compaesano che, insospettito dal tubo collegato alla I «no Terzo valico» riuniti in assemblea giovedì È in programma un’assemblea pubblica per discutere sul Terzo valico giovedì, alle 21, nelle cantine del castello di Pozzolo Formigaro. I comitati che sono contrari all'opera faranno il punto della situazione sulle cave e la questione, già ampiamente dibattuta, dell’amianto. Interverranno come relatori della serata, il dottor Giancarlo Faragli, medico dell'Asl; il geologo Davide Fossati e l'ingegner Francesco De Milato. [G. C.] 1 TRIBUNALE DI ALESSANDRIA EX TRIBUNALE DI ACQUI TERME ACQUI TERME ESEC. IMM. 81/2010 RGE Lotto 1: Box auto, F. 41 NM 98, Sub. 7, Cat. C/6, Cl. 4, Cons. 14 mq, Rendita 48,40, Fraz. Lussito Borgo Superiore 1, Acqui Terme. Prezzo base: 4.000 Dal primo gennaio saranno in carica i nuovi presidenti dei parchi regionali della provincia. Sabato, l’assessore regionale Alberto Valmaggia ha partecipato alle sedute della Comunità delle aree protette sia del Parco del Po e dell’Orba sia del Parco Capanne di Marcarolo. I sindaci e i rappresentanti degli altri enti hanno condiviso l’indicazione della Regione, che ha selezionato le candidature pervenute nei mesi scorsi, anche per i componenti dei consigli direttivi. Per il Parco Capanne, unanimità per Dino Bianchi, vicesindaco di Bosio. Nel Consiglio direttivo Danilo Repetto, primo cittadino di Casaleggio Boiro; Marco Gaglione, consigliere comunale a Tagliolo Monferrato; Mari Bavastro, di Voltaggio, rappresentante delle associazioni ambientali- ste; Giacomo Mazzarello, di Mornese, per le associazioni agricole. Bocciate dalla Regione altre candidature, tra cui quella dell’attuale commissario ed ex presidente Luisella Arnoldi, eletta nel 2010 in quota Lega Nord. Alla guida del Parco del Po ci sarà Francesco Bove, ex assessore all’ambiente a Valenza. Nel Consiglio, per i Comuni, Giorgio Rondano, sindaco di Camino; Elena Sassone (Casale Monferrato); Vanessa Pigino (Palazzolo Vercellese), Carlo Giraudi (Trino Vercellese); Piero Mandarino, di Bosco Marengo, rappresenterà le associazioni ambientaliste, Gabriele Carenini quelle agricole. La nomina ufficiale avverrà con un decreto del presidente della Regione, Sergio Chiamparino, che a breve prenderà atto del voto dei territori. [G. C.] Presidio con volantinaggio di Cgil, Cisl e Uil questa mattina dalle 8 alle 12, davanti all’ospedale, contro il declassamento del Dea e chiusura dei reparti di Pediatria, Neurologia e Cardiologia. «Non si sa che fine faranno i locali messi a nuovo e che ora verranno chiusi con notevole spreco di soldi pubblici - dice il segretario provinciale Cisl Funzione pubblica, Fabrizio Sala -, ma ci sono anche problemi di organico. Manca almeno il 10-15% del personale in tutto l’ospedale e in alcuni reparti di pronto intervento come la Radiologia anche di più. Se non si assume diventa impossibile osservare le 11 ore di riposo prescritte dalla nuova legge». Intanto dal 7 dicembre, al pronto soccorso, il turno ora viene coperto da un solo medico, più uno reperibile. I tur- ni di giorno invece restano con due medici. Entro il 21 dicembre, poi, anche la Pediatria sarà trasferita a Novi e dal 23 dicembre sarà chiusa Neurologia che rimarrà come attività ambulatoriale. Infine Cardiologia sarà trasferita dal 28 dicembre e a Tortona resterà come attività di supporto alla Medicina diurna e reperibilità notturna. «Mi associo all’iniziativa dei sindacati - dice il sindaco Gianluca Bardone -. Ho chiesto all’assessore regionale Saitta e al direttore generale dell’Asl Al Gentili, di sospendere le chiusure di reparti e trasferimento del personale fino alla sentenza, prevista dopodomani. Grave l’aver trasmesso ai dipendenti della Pediatria lettera di trasferimento con decorrenza dal giorno successivo l’udienza, dando gli esiti per scontati». [M. T. M.] Euro. Offerta minima: 150 Euro. Lotto 2: Terreni, F. 7 NM 198 Incolto prod., 199 Vign., 200 Sem., Cavatore. Prezzo base: 3.500 Euro. Offerta Minima: 150 Euro. Vendita senza incanto: 01.04.2016 ore 09,00 innanzi al GE Dott. G. Gabutto, presso il Tribunale di Alessandria, C.so Crimea 81. Deposito offerte entro le ore 13 del giorno precedente la vendita in Cancelleria EE.II. Maggiori info in Cancelleria EE.II e su www.tribunale. alessandria.it – www. giustizia-piemonte.it e www.astegiudiziarie.it TRIBUNALE DI ALESSANDRIA EX TRIBUNALE DI ACQUI TERME COMUNE DI SAN GIORGIO SCARAMPI TERRENI AGRICOLI - ESEC. IMM. 61/2010 RGE Lotto B1: F. 2 NM 204 Sem., 271 BC, 401 Sem., 401 Prato, 402 Nocc., 478 Sem. Lotto B2: F. 2 NM 103 Vign., 104 Vign., 108 Vign., 256 Vign., 390 Vign., 391 Vign., 392 Vign., 393 BC, 394 Vign. Lotto B3: F. 2 NM 240 Vign., 242 Vign., 273 Sem., 394 Vign. Prezzo base: Lotto B1: 14.000, Lotto B2: 16.000, Lotto B3: 7.000. Offerta minima: 150 euro per i Lotti B1 e B3; 250 euro per il Lotto B2. Vendita senza incanto: 01.04.2016 ore 09,00 innanzi al GE Dott. G. Gabutto, presso il Tribunale di Alessandria, C.so Crimea 81. Deposito offerte entro le ore 13 del giorno precedente la vendita in Cancelleria EE.II. Maggiori info in Cancelleria EE.II e su www.tribunale. alessandria.it – www. giustizia-piemonte.it e www.astegiudiziarie.it 12314356378 60 .Nord-Ovest STAMPA .LA MARTEDÌ 15 DICEMBRE 2015 E CONOMIA POTETE INVIARE LE VOSTRE SEGNALAZIONI A ECONORDOVEST- LA STAMPA, VIA LUGARO 15 10126 TORINO [email protected] [email protected] [email protected] La Regione stanzia i primi soldi europei per le Pmi e le start up Previsioni Api Tra i piccoli resta la fiducia 1 Per il secondo se- mestre il grado di fiducia degli imprenditori torinesi si mantiene positivo, anche se per l’inizio del prossimo anno si prevede un calo degli ordini e del fatturato. Più incoraggianti le previsioni del comparto manifatturiero e di chi lavora sul mercato europeo, con il 30% dei piccoli imprenditori che aspetta un rimbalzo positivo. «Abbiamo toccato il fondo, non si può che risalire - commenta il presidente di Api Corrado Alberto -. Continuiamo a investire in Italia, ma ci aspettiamo politiche industriali più incisive». Fondo di 60 milioni per innovare la produzione Via al bando per finanziare anche i poli tecnologici F MAURIZIO TROPEANO inalmente si parte. La Regione ha approvato le prime misure che utilizzano i nuovi fondi europei per sostenere e rilanciare il sistema produttivo piemontese. Si tratta di interventi di programmazione chiesti a gran voce da Confindustria Piemonte e che adesso ricevono una prima risposta con un finanziamento complessivo di 72,5 milioni e l’introduzione di nuovi criteri che dovrebbero permettere di rispondere meglio alle esigenze di competitività. Sessanta servono per sostenere programmi di investimento delle micro, piccole e medie imprese, finalizzati a introdurre innovazioni nel processo produttivo. Altri 8,5 milioni, due disponibili per il biennio 2015/2016, per i servizi a sostegno delle start up innovative e spin off della ricerca pubblica. Infine sono stati stanzia- La giunta ha approvato un piano da 8,5 milioni per gli incubatori universitari che si impegnano a costruire 132 imprese ti 5 milioni per i soggetti gestori dei poli. Nelle intenzioni della Giunta il «fondo Pmi» è uno strumento per «rilanciare la propensione agli investimenti, promuovendoli in modo selettivo e consentendo, tra le altre cose, una migliore qualità dell’inno- vazione, nonché la possibilità di raggiungere nuovi mercati e di conseguire un miglioramento dell’efficienza energetica nel ciclo produttivo», spiega Giuseppina De Santis, l’assessore alle Attività produttive. La Regione farà un bando a sportello e le imprese che beneficeranno del sostegno potranno usarlo per l’acquisto di impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica (inclusi eventuali software strumentali al progetto di innovazione) ed entro certi limiti anche servizi di consulenza, licenze, brevetti, know-how o di conoscenze tecniche non brevettate strettamente afferenti la realizzazione del progetto. L’assessore al Lavoro, Gianna Pentenero, ha rilanciato, modificandola, la misura a favore dei servizi per le start up innovative. Rispetto agli anni scorsi cambiano le tipologie e si punta alla creazione di imprese nei settori ad alta intensità di ricerca e conoscenza, connotati da un elevato contenuto tecnologico e di conoscenza anche nel settore manifatturiero; nel settore digitale; nel settore della cultura e del turismo. «Con il nuovo progetto, gli incubatori universitari pubblici - spiega Pentenero - si sono dati l’obiettivo di validare 174 business plan e costituire 132 imprese». Possono presentare un progetto, non sono solo più ricercatori universitari, ma anche soggetti con età inferiore ai 40 anni, con diploma di scuola superiore e disoccupati o inoccupati. ANSA Investimento Energia a zero impatto ambientale A Rivoli nasce il centro di stoccaggio C on un investimento di un milione di euro, Electro Power Systems ha inaugurato ieri il nuovo polo produttivo di Rivoli dove verrà avviata la produzione di HyESS, innovativo sistema dedicato allo stoccaggio dell’energia a zero impatto ambientale. «Al mondo non esiste nessuna tecnologia che può competere con la nostra, sia per costi che per efficienza», commenta l’amministratore delegato Carlalberto Guglielminotti, 32 anni, torinese, enfant prodige dell’innovazione. L’azienda nata nel 2005 come spin off del Politecnico e ora quotata sul mercato regolamentato francese Euronext, Carlalberto Guglielminotti ha annunciato l’acquisizione di Elvi Energia, leader italiano nell’integrazione di sistemi che può contare sul 2 per cento del mercato mondiale. «A inizio anno eravamo in 24, ora siamo a 61 dipendenti, esclusa l’acquisizione di Elvi - continua -, abbiamo in programma quattordici assunzioni di alto profilo: indispensabile la laurea con i massimi voti e almeno due lingue». Oggi l’azienda vanta 579 sistemi installati - di cui 320 in Italia - in diciotto Paesi nel mondo tra Stati Uniti, Australia, Cina, India e Sud Africa, con due sedi negli Stati Uniti, mentre ricerca e sviluppo restano in Italia. «Abbiamo già ricevute diverse proposte dalla Francia, ogni giorno ci troviamo a combattere con mille difficoltà - conclude Guglielminotti -. Non è semplice, ma è il nostro Paese: è qui che siamo nati e non abbiamo intenzione di arrenderci». 12314356378 LA STAMPA MARTEDÌ 15 DICEMBRE 2015 In breve ramente finanziato dalla banca. A seguire, al Teatro Regio, la cerimonia proseguirà con una premiazione alla presenza dell’assessore regionale Monica Cerutti. «Da sempre Banca d’Alba investe nella formazione delle proprie risorse come leva imprescindibile per garantire il miglior servizio ai nostri 48mila soci e 130mila clienti - dice il direttore dell’istituto albese, Riccardo Corino -. Nell’ultimo anno abbiamo erogato 2.392 giornate/uomo di formazione, dato significativo se si considera che Banca d’Alba conta 460 risorse». (Roberto Fiori) Venerdì a Torino Premi dalla Banca d’Alba B anca d’Alba investe in formazione. Venerdì alle 15, nell’Aula Magna dell’Università di Torino, 31 dipendenti dell’istituto di credito cooperativo riceveranno il diploma dopo aver concluso con successo un master biennale in «Gestione dei servizi bancari e finanziari» inte- Agenda Bond subordinati Nord-Ovest .61 . Nel Cuneese “Le nostre banche sono sane Gestioni nel segno del rigore” Acqua Sant’Anna investe su Giappone e Stati Uniti Dopo l’allarme la replica di Cr Asti e Gruppo Sella cqua Sant’Anna investe sempre più sull’export, aspirando a primati che in Paesi come Svizzera, Estonia, Lituania, Francia e Belgio, oltre a Medio Oriente, Sud Africa, Hong Kong e, ultime conquiste, Giappone e Usa. In ascesa anche la vendita del tè freddo ai cinesi. Dal 2016 entreranno progressivamente in funzione alla «Fonti di Vinadio Spa», nel paese della valle Stura (provincia di Cuneo), cinque nuove linee di imbottigliamento. Insieme alle attuali 11, porteranno a una capacità produttiva di circa 3 miliardi di bottiglie l’anno. L’investimento, di 50 milioni di euro, si aggiunge agli oltre 20 che l’azienda di Vinadio ha investito nel biennio 2012/2014 per la produzione dei tè freddi SanThé e dei FRANCO BINELLO PAOLA GUABELLO Novara L’ allarme - dopo lo scandalo sui «bond subordinati» con migliaia di risparmiatori beffati - è stato rilanciato da una nota che ha parlato di quasi 16 miliardi di euro di azioni di banche medie e piccole) non quotate sui mercati regolamentari e difficilmente scambiabili. Senza scendere troppo nei dettagli tecnici, alla fine di questa analisi, emergevano, tra i nomi degli istituti di credito con più titoli a rischio anche due banche piemontesi, Gruppo Cr Asti e Gruppo Banca Sella. Ed è stato subito allarme Banca di Asti «Ma le banche non sono tutte uguali e noi non siamo a rischio. Anzi i dati dicono che siamo tra le più solide e sane dell’intero mercato del credito. Certe statistiche ingenerano solo confusione» dicono alla Cassa di risparmio Asti. «Il gruppo - fanno notare a Cr Asti - è cresciuto durante il lungo periodo di crisi economica dal 2008 per numero di sportelli e di persone a cui dà lavoro, nel supporto che ha fornito alle famiglie e alle piccole medie imprese del territorio. Nel 2012 ha messo a segno l’acquisizione della maggioranza di Biver Banca da Monte dei Paschi di Siena e per ultima l’acquisizione del 70% di Pitagora, nel 2015, società specializzata nella cessione del quinto dello stipendio e della pensione. Scelte strategiche a medio lungo termine ben ponderate e portate avanti con rigore e determinazione, e con un’attenta politica di gestione dei rischi grazie all’impegno di 1.867 persone che ogni giorno lavorano per il gruppo. Ed ecco i numeri: Cet1 A I rubinetti Stella fra i big italiani R Biella e Asti sono finite nel mirino di un’indagine sui bond bancari e Tier1 rappresentano il rapporto tra il capitale primario di un gruppo bancario e le sue attività ponderate per il rischio. Cr Asti ha ricevuto il provvedimento della Banca d’Italia con il quale sono stati determinati i requisiti patrimoniali senza alcuna richiesta addizionale. L’amministratore delegato Carlo Demartini afferma con orgoglio: «E’ compito della banca fornire una corretta informazione: è importante per tutti conoscere questi dati, benché un po’ complessi, perché più che mai è fondamentale scegliere consapevolmente la banca a cui affidare con fiducia il proprio patrimonio. I nostri Cet1 e Tier 1 sono sopra il 13%, numeri che non sono solo rassicuranti: sono certezze. Ripeto: le nostre banche sono sane e ben gestite».. Banca Sella Ed è stato un grave errore concettuale, anche quello in cui è rimasta impigliata Banca Sella, non una banca popolare ma di famiglia, gestita da oltre un secolo con attenzione e in continua espansione. Le azioni erronea- mente «incriminate», infatti, non sono in circolazione tra i clienti ma in capo alla famiglia: «Banca Sella è sana e ben gestita e i suoi clienti non corrono alcun rischio. Oltre alla tradizione di prudente gestione che la contraddistingue da 129 anni, la sua solidità emerge anche dai buoni coefficienti patrimoniali: il Cet1 al 30 giugno 2015 era pari all¹11,13%, ulteriormente cresciuto rispetto al 10,81 di fine 2014, ampiamente in linea con i livelli richiesti. Inoltre la banca ha un grado di copertura dei rischi e una liquidità superiore alla media del settore bancario e una incidenza di crediti non performing più bassa». Così rispondono gli uffici del Gruppo biellese aggiungendo: «In relazione ai 617 milioni di azioni non quotate il dato è riferito al patrimonio netto di Banca Sella al 31.12.2014 integralmente detenuto da Banca Sella Holding (che fa capo alla famiglia Sella e da alcuni altri soci di controllo), e non collocato fra la clientela. Nessun rischio, quindi, in mano a risparmiatori, come invece l’analisi fa intendere». ubinetterie Stella è tra le «100 eccellenze italiane». L’azienda borgomanerese fondata nel 1882 è stata riconosciuta come una delle realtà rappresentative del «made in Italy» e per questo inserita nel volume le «100 eccellenze italiane», presentata il 3 dicembre a Montecitorio. [C.FA.] L’ad Alberto Bertone nettari di frutta SanFruit. Alberto Bertone, presidente e amministratore delegato delle Fonti di V-+inadio: «Esportiamo in Paesi ricchi d’acqua per la qualità della nostra minerale. In Usa, per esempio, o in Giappone i consumatori sono abituati e disposti a pagare la bottiglietta più di una bibita, perché la qualità dell’acqua che hanno sul posto è scadente e molto pesante. In questo modo ammortizziamo i costi di trasporto che sono, in proporzione, molto bassi». [B.M.] Regione-parti sociali Competitività Accordo Mise Unioncamere È stato firmato oggi il protocollo d’intesa tra il Ministero dello Sviluppo Economico e sistema camerale piemontese. L’accordo nasce dalla consapevolezza che una maggiore conoscenza da parte delle Pmi piemontesi delle misure agevolative a loro favore sia prioritaria per l’aumento della competitività. Mobilità in deroga l’età s’abbassa a 50 anni U na modifica ai requisiti concordata fra le parti sociali piemontesi e la Regione per concedere le nuove indennità di mobilità in deroga nell’anno 2015, stabilendo che la soglia minima di età per presentare domanda scenda da 57 a 50 anni. L’intervento si è reso necessario per favorire il pieno utilizzo delle risorse disponibili, in considerazione del numero inferiore al previsto di domande pervenute. «L’intervento spiega l’assessore al Lavoro, Gianna Pentenero - è vincolata alla sussistenza delle risorse disponibili e sarà oggetto di un monitoraggio puntuale. Le autorizzazioni regionali saranno sospese all’eventuale approssimarsi del plafond finanziario stanziato». Le ulteriori concessioni saranno effettuate in base all’ordine cronologico di presentazione delle istanze, con priorità, in caso di coincidenza della data di presentazione, ai lavoratori più anziani. Per informazioni, rivolgersi al call center regionale, 800.333.444 (da lunedì a venerdì, 8.3017,30). La settimana di Telethon: anche un tributo a De André per sostenere la ricerca È la settimana di Telethon, quella utile per sostenere la ricerca scientifica. La provincia di Alessandria è mobilitata, grazie al lavoro del coordinatore Vincenzo Fasanella. Nel 2014, in tutto l’Alessandrino furono raccolti circa 182.000 euro. Una cifra considerevole, raggiunta grazie ai molti ciddini, ma anche a Pro loco, orchestre, dopolavori, Coni (con federazioni e associazioni sportive), compagnie teatrali che, nella settimana dedicata a Telethon, hanno animato i punti di raccol- ta e promosso le donazioni. Anche in questa settimana da Acqui ad Alessandria, da Fubine a Solero, da Vignale a Frassineto, da Sezzadio a Castelletto Monferrato, anche le farmacie stanno dando supporto logistico come punti di raccolta, ricordando che la ricerca scientifica è fondamentale per riuscire a curare malattie. Tra i molti partner di Telethon anche la Bnl: sabato 19, alle 15.30, nella filiale alessandrina della banca (piazza della Libertà), tributo a De André. (M.B.) Martedì 15 dicembre 2015 . 3 In Primo Piano Sono ‘pronti’ in ottanta a lasciare Palazzo Ghilini PROVINCIA Il dato globale e i profili I dipendenti “di troppo” sono stati inseriti sul portale nazionale 6 Mobilità generale della pubblica amministrazione n Provincia, i numeri appaio- pertura economica che viene no quasi definitivi: al momento assicurata con un cambio di casono 82 i dipendenti in sopran- sacca rispetto alla competenza, numero a Palazzo Ghilini. La però mantenendo nello stesso mappa dei trasferimenti è stata tempo la sede attuale di lavoro; pubblicata ieri da ‘Il Sole 24 O- la seconda è invece rappresenre’ e per Alessandria si traduce tata da uno sbocco certo per così: il personale interessato servizi come quello per il lavodalle procedure di mobilità in- ro. Il sistema degli sportelli dei serito dall’amministrazione Centri per l’impiego entrerà, provinciale sul portale naziona- nel 2016, a fare parte dell’Agenle della mobilità è di sei persone zia Piemonte Lavoro, mentre il per la mobilità generale, uno è governo in questa fase «riconogià in comando in altri enti, due sce i due terzi del costo del percon il bando del ministero di sonale e la quota rimanente saGiustizia dovrebbero passare al rà a carico della Regione». Una tribunale, 49 sono dei centri soluzione definita, dallo stesso per l’impiego, tre della polizia Reschigna, di natura «tampoprovinciale, 21 i pensionamenti ne» per consentire, entro la fine (con i requisiti pre-Fornero). del prossimo anno, di arrivare a Sul fronte sindacale questi nu- regime. Così come avverrà per i meri, al momento, non destano servizi dell’agricoltura (circa una particolare preoccupazio- duecentocinquanta persone) e ne. Non tanto perché il vicepre- della formazione professionale sidente della Regione, Aldo Re- che manterranno gli uffici deschigna, durante un incontro centrati benché siano destinati ad Alessandria ha assicurato a cambiare gli enti che gestiranno le competenze. Proche «nessun dipenprio per i Centri per dente andrà in mobilil’impiego è in protà», quanto perché è stata la stessa amminiIl 22 dicembre gramma il 22 dicembre strazione regionale a è in programma «un nuovo incontro in precisare che per una il nuovo Regione per definire i parte del personale “di incontro per particolari dell’operatroppo” si aprono due il passaggio zione di passaggio del strade: la prima è queldei Centri personale» annuncia la della differente coper l’impiego Stefano Cavanna della 49 3 21 2 Centri per l’impiego Polizia provinciale Pensionamenti Bando ministero di Giustizia Provincia, movimenti in vista Funzione pubblica Cgil. «Ci vorrà tempo e impegno per attuare la legge e la gestione sarà complicata». Le parole di Aldo Reschigna, pronunciate sempre ad Alessandria, fotografano una situazione paradossale. Dei circa cinquantamila dipendenti di Province e Città metropolitane, sono oltre 16.200 quelli inseriti nel portale della mobilità al cui interno, nelle in- tenzioni iniziali della Funzione pubblica, doveva essere incrociata la domanda di lavoro con l’offerta degli enti. In realtà, invece, il portale è diventato una sorta di censimento del personale in esubero e basta. I lavoratori che dipendono da Palazzo Ghilini sono circa seicento, destinati a scendere e quasi a dimezzarsi. Quasi. Però il dato più stridente appare un altro: invece di diventare un ente di secondo livello, ridefinito per gestire servizi come le strade, gli edifici scolastici superiori, in realtà le Province sono diventate «stipendifici inefficienti». La definizione la prendiamo in prestito non da qualche dibattito politico di non elevato livello, bensì da Gianni Trovati de ‘Il Sole 24 Ore’ che nella pagina pubblicata ieri analizza per l’ennesima volta, con lucidità e competenza, «l’ennesima riforma rimasta sulla carta». n Enrico Sozzetti [email protected] DOMANI, MERCOLEDÌ l’attenzione, dettando l’agenda ai fedeli: prima la porta santa, poi la messa in Cattedrale, quindi «già che siamo lì» la passeggiata tra le vetrine illuminate. L’effetto è stato un felice intasamento di corso Roma e dintorni, come da tempo non si vedeva. Insomma, non è andata male. Però, attenzione, chè il Giubileo è un evento rarissimo... (M.B.) Arriva il giorno del fermo totale di tutti i camici bianchi n Sono due milioni le prestazioni sanitarie che potrebbero saltare in Italia per lo sciopero dei medici in programma domani, mercoledì. A rischio sono infatti tutti i servizi. La protesta e l’astensione dal lavoro è stata proclamata da tutte le sigle sindacali: Anaao Assomed, Cimo, Aaroi - Emac, Fesmed, Anpo - Nuova Ascoti Fials Medici, Fassid, Fp Cgil Medici, Cisl Medici, Uil Medici, Fvm, Fimmg, Sumai, Snami, Smi, Fimp, Andi, Fespa, Simet. «Uno sciopero di tale portata ricorda solo quello del 1986, con la marcia dei 40.000 camici bianchi a Roma, al quale seguì la caduta del Governo, ed è sicuramente un evento rilevante nella storia del Paese» commenta Mauro Cappelletti, presidente dell’Ordine provinciale dei medici, che spiega così le ragioni della mobilitazione, proclamata a ottobre, e dello sciopero di domani. I cami- ci bianchi chiedono «attenzione a Governo e Regioni per la salute dei cittadini e consapevolezza delle pesanti e negative ripercussioni su liste di attesa, integrazione ospedale territorio, condizioni di lavoro, qualità e sicurezza delle cure, sperequazione esistente nell’esigibilità del diritto alla salute e nei livelli di tassazione. E di mettere fine alla intollerabile ‘caccia alle streghe’ che prevede solo sanzioni e multe a 2015 ANTIPASTI Insalata russa Capricciosa Torte salate (erbette-trevigiana) Vitello tonnato Patè di tonno Patè di fegatini di pollo Flan (topinambur-zucca-erbette-parmigiano e tartufo nero) Cocktail di gamberi Mousse PRIMI Cannelloni con topinambur Crespelle (prosciutto e formaggio-vegetariane) Lasagne (radicchio-funghi-bolognese) Rabaton Agnolotti di stufato Agnolotti di coniglio Ragù d’arrosto (prosciutto-pistacchi-salmone) Sformato broccoletti e zucca Crema di baccalà BOANO Via San Lorenzo, 73 - Alessandria - Tel. 0131 254797 - [email protected] SECONDI Rollata di cappone con mostarda Rollata di faraona con verdure Rollata di tacchino con castagne Rollata di coniglio Galantina di cappone Cappone ripieno Faraona ripiena (carne-carne e verdure) Pollo ripieno (carne-carne e verdure) Tacchino ripieno (carne-carne e verdure-castagne) Cotechino Arrosto di vitello Roast-beef Terrina natalizia di tacchino CONTORNI Carciofi-Carote-Erbette Patate arrosto Cardi in bagna cauda Peperoni con acciughe Lenticchie Contorno natalizio di castagne e prugne Contorno mediterraneo Salsa verde carico dei medici, capri espiatori delle colpe di politici e amministratori miopi e inadeguati». E Cappelletti aggiunge: «Il nostro dovere è lottare e così facendo non andremo contro il nostro modo di pensare, bensì questa lotta è invece coerente con la nostra etica. È soprattutto per il bene dei malati e della collettività che ci mobiliteremo». n E.So.