SUPSI : un ponte fra scuola e lavoro

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SUPSI : un ponte fra scuola e lavoro
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SUPSI : un ponte fra scuola e lavoro
Dieci anni fa non è caduto
soltanto il muro di Berlino. Ha
cominciato a sgretolarsi anche tutta una serie di certezze
sul modo di vivere, di guardare al futuro, di rapportarsi al
mondo del lavoro.
ELIO RAVVISO. Giornalista
«La SUPSI ha deciso
di puntare alcune delle
sue carte migliori sulla
postformazione.»
Il mito del posto fisso, del mestiere per
la vita, è ormai ridotto in pezzi. Il lavoro è diventato una merce sempre più
rara. La globalizzazione dell’economia
e l’avvento delle nuove tecnologie,
dall’informatica alle biotecnologie,
hanno intaccato profondamente la capacità di orientamento di paesi ricchi e
meno ricchi, mettendo allo scoperto
soprattutto la fragilità delle regioni di
frontiera, Ticino compreso. L’economia della Svizzera italiana ha
conosciuto una fase di cambiamenti
strutturali importanti, alla ricerca talvolta affannosa di nuovi orientamenti
che consentissero un recupero di competitività a livello nazionale e internazionale, senza peraltro aumentare la
pressione sulle risorse ambientali, ormai già vicina ai limiti di guardia. Come raggiungere questo obiettivo? Attraverso quali vie e con quali
strumenti? Le misure di sostegno più
convincenti sono state individuate da
un lato nella formazione specialistica e
nell’informazione, dall’altro nell’innovazione tecnologica. Per passare ai fatti era però necessario rafforzare sia la
formazione che le attività di ricerca e
sviluppo a livello universitario. Una
sfida alla quale il canton Ticino, con il
sostegno delle autorità federali, ha cercato di rispondere istituendo l’USI,
Università della Svizzera italiana, e la
SUPSI, Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana. In questa
sede ci occupiamo di quest’ultima.
Nella Svizzera tedesca si chiamano
Fachhochschulen, in quella romanda
Hautes écoles spécialisées, in Ticino
Scuola universitaria professionale. Istituite soltanto qualche anno fa, per molti giovani rappresentano una valida
alternativa alla formazione tradizionale
molto teorica, tipica delle università.
Il mandato che la legge federale attri-
buisce a queste scuole rivela un’impostazione fortemente orientata verso
la pratica: formazione di base, postformazione e soprattutto concentrazione
di impegno e risorse nella ricerca applicata e nel trasferimento di tecnologie.
La Scuola universitaria professionale
della Svizzera italiana (SUPSI) è appena entrata nel suo terzo anno di attività, per cui i primi diplomati con titoli
SUP usciranno nel prossimo mese di
luglio. Accoglie settecento studenti,
di cui un terzo donne, e si avvale della
collaborazione di 200 docenti, di cui
soltanto una ventina a tempo pieno. Ha
un bilancio di 40 milioni di franchi ed
è regolata da uno statuto equivalente a
quello delle università, ma di natura
ben diversa, perché non nasce dal nulla
ma è il risultato della trasformazione di
varie scuole di lunga tradizione come
le scuole professionali superiori nei
campi della tecnica, dell’economia,
dell’arte applicata e del lavoro sociale.
A queste si aggiungono tre prestigiosi
istituti operanti nei campi delle scienze
della produzione e delle scienze della
terra.
Occhio all’economia reale!
Quelli della SUPSI, ma anche delle
consorelle operanti nelle altre regioni
linguistiche della Svizzera, sono compiti strettamente orientati verso i bisogni dell’economia reale:
a) impartire un insegnamento che
unisce l’orientamento pratico
all’applicazione di conoscenze e
metodi scientifici e si conclude,
generalmente dopo tre anni, con
il conseguimento di un diploma
che prepara direttamente all’esercizio della professione;
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Allievi al lavoro nell’atelier
di Decorazione architettonica presso il Dipartimento
di arte applicata a Lugano
Allieva al lavoro nell’atelier
di Decorazione architettonica presso il Dipartimento
di arte applicata a Lugano
b) proporre, a conclusione degli studi,
un ventaglio di attività che consentano agli studenti di aggiornare e
perfezionare le proprie competenze;
c) condurre nei suoi campi di attività
lavori di ricerca applicata e di trasferimento di tecnologia, in particolare a favore delle piccole e medie
aziende della regione;
d) collaborare con altri istituti di formazione e di ricerca sia in Svizzera
che all’estero.
La SUPSI, che il Ticino ha istituito in
accordo con il canton Grigioni, ha una
struttura piuttosto complessa che comprende cinque dipartimenti e tre istituti. I primi, suddivisi in cicli di studio,
svolgono attività di formazione, ricerca
applicata, sviluppo, trasferimento di
tecnologia e postformazione; i secondi
si concentrano in attività di ricerca applicata, sviluppo, trasferimento di tecnologia e postformazione.
Il Dipartimento di costruzioni e territorio ospita Architettura e Ingegneria civile con opzione edilizia oppure genio
civile. Dipartimento di economia e ma-
nagement: Economia aziendale con
ciclo di studio parallelo all’attività professionale della durata di quattro anni
oppure con ciclo di studio a tempo pieno di tre anni. Dipartimento di informatica ed elettrotecnica: Informatica
con opzione sistemi informativi oppure
informatica tecnica, con diploma di ingegnere informatico SUP; Elettrotecnica con opzione telecomunicazioni
oppure automatizzazione, con diploma
di ingegnere elettrotecnico SUP.
Dipartimento di lavoro sociale: Lavoro
sociale con ciclo di studio parallelo
all’attività professionale, durata
quattro anni, oppure ciclo di studio a
tempo pieno di tre anni, con diploma di
educatore sociale SUP. Dipartimento di
arte applicata: Architettura d’interni
con opzione Spazio – Arredo oppure
Design del mobile, con diploma di architetto d’interni; Comunicazione visiva con opzione Grafica oppure Nuovi
media, con diploma di comunicatore
visivo; Decorazione architettonica con
opzione Pittura murale oppure Plastica
– Stucco, con diploma di decoratore
architettonico.
Di ampio respiro l’attività svolta dai
tre istituti integrati nella SUPSI. L’Istituto CIM (Computer Integrated Manifacturing) è specializzato nelle applicazioni della scienza del computer
all’industria. In stretta collaborazione
con l’economia privata promuove l’utilizzo di tecnologie avanzate e lo sviluppo delle risorse umane necessarie
all’innovazione, partecipa a programmi di ricerca nazionali e internazionali
per creare reti di cooperazione tra
scuola e industria.
L’Istituto di scienze della terra opera in
collaborazione con i dipartimenti della
SUPSI e dell’economia privata. Su
mandato delle autorità cantonali sorveglia i pericoli naturali con risvolti
territoriali che si possono manifestare
in un territorio alpino e prealpino dal
quale sono praticamente scomparse le
attività agricole. L’Istituto Dalle Molle
è stato classificato dalla rivista «Business Week» tra i primi dieci istituti al
mondo nel campo degli studi sull’intelligenza artificiale. E’ attivo nella ricerca di base, nel trasferimento di tecnologia e nell’insegnamento.
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I cinque pilastri della Scuola universitaria
professionale della Svizzera italiana
Dipartimenti
Discipline
Diplomi
Costruzioni e
territorio
Canobbio
Architettura
Architetto SUP
Ingegnaria civile,
opzione edilizia o
genio civilie
Ingegnere civile SUP
Economia e
Management
Morbio Inferiore
Economia azendale
Economista aziendale
SUP
Informatica e
Elettrotecnica
Manno
Informtica, opzione sistemi informativi o informatica tecnice
Ingegnere informatico
SUP
Elettrotecnica, opzione
telecommunicazione o
automatizzazione
Ingegnere elettrotecnico
SUP
Lavoro sociale
Canobbio
Lavoro sociale
Educatore sociale SUP
Arte applicate
Lugano
Architettura d’interni,
Architetto d’interni
opzione Spazio-Arredo o con specializzazione
Design del mobile
Communicazione visiva,
opzione Grafica o Nuovi
media
Comunicatore visivo
con specializzazione
Decorazione architettoDecoratore architettonico
nica, opzione Pittura
con specializzazione
murale o Plastica-Stucco
Istituti integrati nella SUPSI: Istituto CIM della Svizzera italiana con sede a Manno,
Istituto di scienze della terra con sede a Cadenazzo, Istituto Dalle Molle di Studi
sull’intelligenza artificiale con sede a Lugano.
Formazione continua
Per far fronte in maniera efficace alle
sfide di un mondo del lavoro in continua evoluzione la SUPSI ha deciso di
puntare alcune delle sue carte migliori
sulla postformazione. I programmi di
base portano al diploma generalmente
dopo tre anni. Accanto a questi programmi la SUPSI offre un ventaglio
molto ampio di corsi di formazione
continua, considerata a giusta ragione
non come un lusso ma come un investimento indispensabile. Allo stato attuale sono oltre un centinaio di corsi,
organizzati in parte con altri istituti di
formazione e ricerca operanti non solo
in Ticino (come l’Università della
Svizzera italiana), ma anche nel resto
della Svizzera e all’estero, in particolare nella Regione insubrica.
In dettaglio, l’offerta di postformazione comprende conferenze, incontri e
seminari informativi; seminari formativi e corsi di breve durata per aggiornarsi su singoli aspetti di un campo
professionale; corsi postdiploma per
adeguare le conoscenze all’evoluzione
in corso in alcuni settori specifici; studi
postdiploma (Master) per approfondire
le conoscenze in un settore noto o per
acquisirne in un nuovo settore (riqualifica professionale), con esame finale e
«postdiploma» riconosciuto a livello
federale.
I programmi di master, proposti a partire dallo scorso anno, sono per il momento due: il Master in informatica
avanzata (MACS) e il Master in economia e gestione sanitaria e socio-sanitaria (MEGS). Un tema, quest’ultimo,
che nei paesi economicamente avanzati, dove i costi della salute crescono a
tassi elevati, costituisce una sfida fondamentale per i prossimi anni.
I corsi e gli studi postdiploma si rivolgono principalmente ai diplomati di
una SUP, di un’università o di un politecnico. Se sono strutturati in forma
modulare, possono essere frequentati
anche da persone senza i titoli di studio
citati, ma che possiedono le conoscen-
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La funzione primaria di un’università
professionale come la SUPSI è quella
di fare da ponte fra la scuola e l’economia reale, con un occhio rivolto ai bacini d’impiego che offrono maggiori
opportunità occupazionali. Per fare un
esempio, in questo periodo c’è un
grande bisogno di ingegneri. Ma è quasi come cercare un ago in un pagliaio.
«Purtroppo sono veramente pochi i
giovani che seguono questa formazione», sottolinea con una punta di amarezza il direttore della SUPSI Angelo
Rossi, tuttora docente di economia al
Politecnico di Zurigo. E lamenta il fatto che nei confronti dell’indirizzo professionale, alternativo a quello del liceo e dell’università, ci sono ancora
resistenze e pregiudizi da parte di molte famiglie.
Eppure la SUPSI è sicuramente la
scuola che offre maggiori possibilità
di inserimento in tempi brevi nel mondo del lavoro. Per uscire dal porto delle
nebbie, l’economia del canton Ticino
ha un grande bisogno di giovani imprenditori innovativi e di professionisti
molto preparati, di giovani formati a
dovere che siano in grado di reinventare la Svizzera abbracciando quelle che
vengono da più parti indicate come le
professioni di domani.
L’ambizione della SUPSI: impegnarsi
a fondo per spianare la strada a ragazzi
che un giorno dovranno prendere in
mano le redini del nostro futuro. Anche
se le risorse non sono illimitate. Le
sovvenzioni di Confederazione e Cantone non consentono di volare alto. Fra
i dipendenti della SUPSI, 300 in tutto,
pare che serpeggi un certo malcontento
per questioni salariali. A fine novembre gli studenti dei corsi paralleli del
Dipartimento di lavoro sociale si sono
SUPSI: un pont entre l’école et
le travail
Les HES de Suisse italienne (SUPSI)
comprennent cinq départements: architecture / ingénieurs, économie / management, informatique / électrotechnique,
travail social, arts appliqués. A cela,
Zusammenfassung
ze di base e l’esperienza professionale
necessarie.
Résumé
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SUPSI: eine Brücke zwischen Schule
und Arbeit
Die Fachhochschulen der italienischen
Schweiz (SUPSI) bestehen aus fünf Departementen: Architektur / Bauingenieurwesen, Wirtschaft / Management, Informatik / Elektrotechnik, Sozialarbeit,
s’ajoutent trois instituts – CIM (Computer
Angewandte Kunst. Dazu kommen drei
Integrated Manufacturing), sciences de
Institute: CIM (Computer Integrated
la terre, intelligence artificielle – ainsi
Manufacturing), Erdwissenschaften,
qu’une large palette d’offres de forma-
Künstliche Intelligenz.
tion continue, de séminaires et de
diplômes post-grades.
Neben den dreijährigen Lehrgängen
kann an der SUPSI eine breite Palette
Le rôle principal des SUPSI est de mettre
an Weiterbildungsangeboten absolviert
en relation le monde de la formation et
werden, darunter Seminarien, Nachdi-
celui du travail. L’économie tessinoise
plomkurse und Nachdiplomstudien
manque de jeunes gens bien formés,
(Master mit eidg. anerkanntem Diplom).
qui empoignent les «métiers du futur»
et transforment la Suisse. L’aventure
des HES est lancée, elle reste périlleuse.
Les subventions fédérales et cantonales
sont limitées. Un manque de ressources
complique la situation: elle amène
désappointements et amertumes tant
du côté des enseignants que du côté
des étudiants.
Die wichtigste Rolle der SUPSI ist der
Brückenschlag zwischen Schule und
Arbeit. Die Tessiner Wirtschaft hat einen
grossen Bedarf an gut ausgebildeten
jungen Menschen, die die «Berufe der
Zukunft» ergreifen und um «die Schweiz
neu zu erfinden».
Der Anfang ist getan, aber die Lage
bleibt schwierig. Die Subventionen von
Bund und Kantonen lassen keine Höhen-
riuniti in assemblea per protestare tra
l’altro contro le misure di risparmio
che negli ultimi tre anni li avrebbero
toccati direttamente. Turbolenze passeggere o sintomi di un malessere
destinato a lasciare il segno? ■
flüge zu. Der Ressourcenmangel erschwert die Aufgabe und führt gelegentlich zu Unzufriedenheiten bei Lehrenden
und Lernenden.
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