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INTERNET
cenni storici
Lo strumento che ha modificato
e continua a modificare il
nostro modo di vivere
Introduzione Ing. Giuseppe Monti
Marisol Barbara Herreros
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Sommario
1. Internet: non una sola definizione . .. 5
2.Alla base del Web ci sono due concetti
fondamentali ..................................... 7
3.Ripercorriamo l’evoluzione di Internet
attraverso delle fasi storiche… ........ 13
3.1 La Sperimentazione (1962-1982)........................ 13
3.2 Internet in USA (1984-1991)............................... 15
3.3 Internet Globale (1992-1999)............................. 16
3.4 L'utilizzo di Internet (2000- ad oggi).................. 18
4. Internet e l’economia globale ......... 36
5. Internet e il futuro della
comunicazione ................................ 39
Glossario ........................................ 44
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Introduzione
Di Internet si parla oggi più che mai. Si tratta innegabilmente di una sostanziale rivoluzione delle modalità di comunicazione. Abbiamo provato ad elencare i passi salienti
del fenomeno non pretendendo assolutamente di essere
esaustivi. Naturalmente si tratta di uno strumento ed, in
quanto tale, non è buono o cattivo: dipende dall’uso che se
ne fa. Ha subito e subisce ancora tutta una serie di commenti malevoli e benevoli, come d’altra parte tutti gli strumenti innovativi.
Sembrerebbe banale elencarne tutti i vantaggi e quello che
ci si è proposto di fare è solo mettere a punto una serie d’informazioni, speriamo utili, sulla storia non solo dello
strumento stesso e sulla sua evoluzione, ma anche sull’utilizzo che alcune persone illuminate e capaci hanno saputo e
voluto farne (Amazon, Google, Ebay...).
Le polemiche più frequenti sono sulle informazioni e sulla
diffusione della conoscenza e del sapere. E’ vero che quando cerchiamo qualcosa sui motori di ricerca questi ci forniscono milioni di siti non rilevanti e spesso con informazioni
sbagliate. Ma quanti di noi ricordano quanto fosse faticoso
fino a poco tempo fa fare una ricerca: la biblioteca universitaria, la biblioteca nazionale o locale, lo scartabellare nelle
raccolte di riviste scientifiche, ed anche lì spesso trovavi
informazioni sbagliate. A questo comunque si sta già ponendo rimedio applicando la semantica al Web.
Ho svolto ultimamente uno studio sul digital divide e nella
ricerca ho scoperto tanti luoghi e comunità senza accesso
ad Internet. Possiamo essere certi che quando tutti potranno accedere alla conoscenza ed al sapere il mondo sarà
migliore.
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1. Internet: non una sola definizione
Internet è …
…una rete di calcolatori
…una rete di reti
…un insieme di protocolli
…un insieme di informazioni
…una comunità virtuale
…un businessa
...un candidato al premio Nobel.
É evidente che abbiamo a che fare con un “oggetto” non
facile da definire, e soprattutto che si presta a svariate definizioni. Per capire meglio i molteplici significati che Internet
può avere e i vari usi che può assumere nella nostra comunità è utile ripercorrere la sua storia evolutiva.
La successione di eventi, progetti, idee e protagonisti che,
nel corso di trenta anni, hanno portato alla nascita di Internet e alla sua evoluzione nella forma attuale, costituisce
un capitolo molto affascinante, ma anche atipico, nella storia dello sviluppo tecnologico. Parte del fascino è legato al
ruolo determinante che questa tecnologia ha svolto e sta
ancora svolgendo nella cosiddetta “rivoluzione digitale”. In
pochissimi anni, infatti, la rete da esoterico strumento di
lavoro per pochi informatici è divenuta un mezzo di comunicazione di massa, che coinvolge quotidianamente milioni di
persone in scambi comunicativi privati e pubblici, scientifici
e commerciale, seri e ricreativi. Nessuno strumento di comunicazione ha mai avuto un tasso di espansione simile. Ma
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1 Internet: non una sola definizione
altrettanto affascinante è il modo in cui questa tecnologia è
stata sviluppata.
Come gran parte delle innovazioni tecnologiche nel settore
delle telecomunicazioni e dell’informatica, anche le origini di
Internet si collocano nel terreno della ricerca militare. E tuttavia queste sue radici sono state assai meno determinanti
di quanto non sia avvenuto per altre tecnologie, e di quanto
non sia attestato dalla vulgata storiografica sulla rete.
Se è vero che il primitivo impulso allo sviluppo di una rete di
comunicazione tra computer distanti venne da ambienti legati all’amministrazione della difesa, la maggior parte delle
innovazioni che hanno scandito l’evoluzione della rete sono
nate all’interno di libere comunità di ricerca, quasi del tutto svincolate dal punto di vista professionale e intellettuale
dalle centrali di finanziamento del progetto. E ciascuna di
queste innovazioni, proprio perché nata in tali contesti, è
divenuta subito patrimonio comune.
Internet insomma è stata sin dall’origine caratterizzata da
un’ampia e soprattutto libera circolazione delle idee e delle
tecnologie. A questo si deve la sua eTvoluzione, il suo successo e la sua influenza determinante, che tanto sono celebrate ai nostri giorni.
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2. Alla base del Web ci sono due
concetti fondamentali
1. l’HTML (Hyper Text Markup Language)
2. l’HTTP (Hyper Text Transfer Protocol)
• HTML significa Hyper Text Markup Language, è un linguaggio, vale a dire una vera e propria lingua con le sue
regole grammaticali e sintattiche, questo insieme di regole
stabilisce come si devono realizzare e decifrare i documenti
ipertestuali. Questi documenti possono essere collegati tra
loro con opportuni riferimenti, non necessariamente reciproci, ed arricchiti di immagini, testi, suoni, o altre risorse
multimediali, creando quelle che in gergo si chiamano Pagine Web o HTML.
• Il secondo concetto che sta alla base del World Wide Web
è l’HTTP che significa Hyper Text Transfer Protocol, vale a
dire il protocollo, le regole, per il trasferimento in rete dei
documenti Ipertestuali.
Nella prima versione dell’HTML nelle pagine Web c’era solamente testo. L’idea di aggiungere immagini, suoni, video
ed altro ancora venne a Marc Andreessen, uno studente del
National Center for Supercomputing Applications (NCSA)
dell’Università dell’Illinois, e a Eric Bina: nacque così Mosaic.
La prima versione per Unix X-window fu rilasciata nel gennaio 1993.
Nel settembre dello stesso anno il gruppo di programmatori
raccoltosi intorno a Mark ed Eric rilasciò le prime versioni
per Windows e Macintosh.
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2. Alla base del Web ci sono due concetti fondamentali
Mosaic fu una vera e propria rivelazione per gli utenti Internet. La semplicità di installazione e di uso ne fece una killer
application che nel giro di pochi mesi attrasse su World
Wide Web migliaia di utenti, e che soprattutto rese evidente un modo nuovo di utilizzare i servizi della rete Internet,
completamente svincolato dalla conoscenza di complicate
sintassi e lunghi elenchi di indirizzi.
Grazie a Mosaic e alla sottostante architettura Web, Internet divenne uno spazio informativo ipermediale aperto, che
era alla portata di chiunque con il minimo sforzo.
Che cos’è un ipertesto?
L’ipertesto si presenta in primo luogo come una nuova forma di testualità. Una pratica testuale incide profondamente
nel processo di comunicazione e i processi comunicativi che
soggiacciono a un media sono fondamentali per valutarne l’effettiva portata sociale. Infatti il processo di comunicazione non consiste semplicemente nello scambio di un
“pacchetto” di dati contenenti il messaggio che, in assenza
di rumore sul canale, può essere pacificamente codificati e
decodificati. Un messaggio presuppone sempre delle competenze semiotiche da parte dell’emittente e del ricevente.
È perciò importante individuare e valutare attentamente,
con gli strumenti offerti dalla semiotica, oltre che dalla sociologia, le implicazioni di una nuova struttura testuale e “il
modo in cui un dato strutturale degli apparati si trasforma
in un meccanismo comunicativo e il modo in cui attraverso
questa mediazione incide sui processi di interpretazione, di
acquisizione della conoscenza, e in definitiva sugli effetti dei
mass media” (Wolf 1985, 129-130).
Quando si vuole definire l’ipertesto si parte dalla definizione
di Theodor Nelson, l’inventore del termine negli anni Sessanta:
“Con ipertesto intendo scrittura non sequenziale - testo che
si dirama e consente al lettore di scegliere; qualcosa che
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2. Alla base del Web ci sono due concetti fondamentali
si fruisce al meglio su uno schermo interattivo. Così come
è comunemente inteso, un ipertesto è una serie di brani di
testo tra cui sono definiti dei collegamenti che consentono
al lettore differenti cammini”
(Nelson 1981, 0/2).
La definizione di Nelson contiene già tutti i tratti dell’ipertesto come compaiono su Internet:
•
•
•
•
la tela di collegamenti
la non linearità
l’insieme di brevi brani
la libertà del lettore
La tela di collegamenti
Una pagina web su Internet è caratterizzata dalla presenza
di parole e immagini attive che con un semplice movimento
del cursore conducono ad altre parole ed immagini. Sono
i collegamenti ipertestuali (hyperlink) che caratterizzano il
WWW. I collegamenti sono essenzialmente di due tipi: infratestuali quando conducono a sezioni di uno stesso documento e intertestuali quando conducono a documenti diversi. In realtà, può essere difficile distinguere gli uni dagli
altri proprio perché in questa tela di collegamenti il testo
divenuto ipertesto non ha più confini rigidi. È quasi impossibile rappresentare graficamente la tela dei collegamenti
se non localmente come accade in alcuni siti e ipertesti che
apprestano, per orientare gli utenti, particolari mappe.
Il WWW è una fittissima tela di collegamenti, si può dire che
ogni pagina contenga virtualmente tutte le altre, perché
ogni pagina apre la strada a molteplici percorsi.
La non linearità
La principale conseguenza della tela di collegamenti è la
possibilità di modelli di lettura non lineare. Infatti, i links
consentono l’accesso diretto a sezioni di testo altrimenti
ben individuate entro un prima e un dopo, tra un inizio e
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2. Alla base del Web ci sono due concetti fondamentali
una fine. Gli stessi concetti di inizio e fine, pur non scomparendo, devono essere ripensati in relazione al decentramento del testo ipertestuale. Tuttavia bisogna intendersi
sul senso di non linearità: se la linearità implica la concezione di uno spazio ordinato e coerente dal punto di vista
logico, la non linearità non implica la concezione contraria
di caos e disordine. D’altra parte neppure l’ipertesto è un
testo non lineare in senso assoluto. La linearità tradizionalmente intesa è presente almeno sotto tre punti di vista. In
primo luogo, sono lineari le singole parti di testo di volta in
volta selezionate.
In secondo luogo, di solito un ipertesto o un sito su Internet
prevedono percorsi preferenziali, previsti dall’autore, del
tutto lineari. Infine, in terzo luogo, ma cosa più importante,
anche se la lettura può procedere per “salti” in modo del
tutto non lineare, non di meno il percorso di lettura alla
fine risulta costruito e sviluppato in base a una successione
lineare, se non nello spazio, almeno nel tempo. Forse invece del concetto di non linearità sarebbe meglio parlare di
multilinearità (Landow 1992). L’ipertesto invece con la sua
trama di collegamenti permette di fare di più punti del testo l’inizio e di più punti la fine, implicando la possibilità di
sviluppare a partire dallo stesso testo molteplici percorsi di
lettura (path, o isotopie, cfr. Eco 1979). La “non linearità”
di Nelson deve essere allora intesa non come il contrario di
una costruzione testuale logicamente coerente, ma come la
possibilità di costruire più percorsi di lettura a partire dallo
stesso testo.
L’insieme di brevi brani
Nelson nella sua definizione di ipertesto parla di “una serie
di brani di testo tra cui sono definiti dei collegamenti che
consentono al lettore differenti cammini”. I testi collegati in
un ipertesto dovrebbero essere abbastanza brevi per poter
essere letti agevolmente su uno “schermo interattivo” e per
consentire “salti” da un testo all’altro altrimenti scoraggiati
da testi troppo lunghi.
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2. Alla base del Web ci sono due concetti fondamentali
Ogni brano dovrebbe essere abbastanza indipendente per
poter essere inserito in percorsi di lettura diversi. Questi
brevi testi vengono definiti nodi. Su Internet queste lessie
sono rappresentate in genere dalle pagine di un sito. Un sito
è un insieme di pagine più o meno coerenti con collegamenti infratestuali (fra di loro) e intertestuali (con le pagine di
altri siti).
La libertà del lettore
Internet ci costringe a ripensare il ruolo del lettore. Il lettore di un ipertesto è un lettore attivo. Infatti l’ipertesto secondo Nelson è un “testo che si dirama (branch) e consente
al lettore di scegliere”.
Il lettore di un ipertesto è attivo quindi in primo luogo perché con le sue scelte contribuisce al processo interpretativo, mentre in un testo tradizionale in genere è l’autore a
determinare pregiudizialmente il percorso da seguire secondo un progetto lineare. L’attività del lettore significa interazione. Un ipertesto allora si configura come un testo
assolutamente aperto e presuppone un lettore molto attivo.
Secondo Landow (1992, 8) il lettore di un ipertesto esprime
la propria collaborazione, oltre che costruendo propri percorsi di lettura navigando attraverso le lessie, anche annotando il testo di altri, fissando collegamenti e intervenendo
sullo stesso formato fisico del testo. In Internet è stimolata
soprattutto la prima attività, ma, con competenze tecniche
limitate, è possibile mettere in rete anche propri testi aggiungendo collegamenti; molti providers insieme all’abbonamento al servizio offrono anche spazi per proprie pagine
web ed il numero di pagine gestite da privati non è trascurabile. Su Internet poi è semplicissimo intervenire sul formato di presentazione del testo, modificando per esempio
il corpo dei caratteri.
Inoltre sulle pagine web sono possibili anche altre importanti interazioni: in alcuni casi si possono compilare moduli
in linea (forms) o inviare messaggi agli autori delle pagine
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2. Alla base del Web ci sono due concetti fondamentali
tramite posta elettronica e spesso è anche possibile avviare
programmi (detti applet Java) per le più svariate operazioni.
Dalla fine del 1993 gli eventi si fanno concitati. A fine anno,
Marc Andressen lasciò il NCSA. Nel marzo dell’anno dopo
incontrò uno dei fondatori della Silicon Graphics, Jim Clark,
che lo convinse a fondare una società per sfruttare commercialmente il successo di Mosaic.
Il nome scelto per la società in un primo momento fu Mosaic Communication; ma per evitare di pagare royalties al
NCSA fu deciso di cambiarlo in Netscape Communication,
e di riscrivere da zero un nuovo browser Web. Pochi mesi
dopo fu distribuita la prima versione beta di Netscape Navigator, le cui caratteristiche innovative ne fecero quasi immediatamente l’erede di Mosaic.
Con cinque milioni di host, tra cui 25 mila server Web (moltiplicatisi con un ritmo di crescita geometrico), la nuova Internet era ormai pronta ad una ennesima mutazione: da un
sistema di comunicazione fortemente radicato nell’ambiente accademico stava per divenire un vero e proprio medium
globale, in grado di generare profitti miliardari.
Alcuni dati sulla situazione alla fine degli anni Novanta…
• Nel 1996 le persone connesse a Internet sono 40 milioni
circa, e il volume di affari stimato su Internet tramite
compravendite online si aggira attorno ad un bilione di
dollari.
• Nel 1996 il numero degli host Internet si aggirano sui 10
milioni di unità.
• Nel 1997 avvenne il primo grosso boom di Internet per
gli utenti italiani.
• Nel 1999 avvenne il secondo grosso boom di Internet
per gli utenti italiani, grazie alle varie società Internet
Free.
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3. Ripercorriamo l’evoluzione di
Internet attraverso delle fasi
storiche…
“La Sperimentazione” (1962-1982)
“Internet in Usa” (1984-1991)
“Internet Globale” (1992-1999)
“L'utilizzo di Internet “ (2000 ad oggi)
3.1
La Sperimentazione (1962-1982)
Nel 1957, l’Unione Sovietica aveva messo in orbita, battendo sul tempo l’America, il primo satellite artificiale della
storia, lo Sputnik.
Per tutta risposta l’Amministrazione statunitense creò sollecitamente l’Advanced Research Projects Agency (ARPA),
una struttura interna al Dipartimento della Difesa, con l’intenzione esplicita di ristabilire il primato americano nelle scienze applicate al settore militare. Appena costituita,
l’ARPA indirizzò le sue attività nella ricerca aerospaziale.
Ma quando pochi mesi dopo tutti i programmi spaziali vennero trasferiti (insieme agli ingenti finanziamenti) alla neonata NASA, per i dirigenti dell’ARPA fu necessario trovare
una nuova area di sviluppo: tale area fu individuata nella
giovane scienza dei calcolatori.
Nel 1969 prende corpo il progetto ARPAnet (Advanced Research Projects Agency Network), che aveva come finalità
principale quella di collegare tra loro computer utilizzati per
scopi militari: l’obiettivo era quello di costruire un network
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3. Ripercorriamo l’evoluzione di Internet attraverso delle fasi storiche…
che potesse sopravvivere anche quando una parte di esso
non fosse funzionante. Alla rete ARPAnet viene applicato
uno standard di comunicazione dati denominato TCP/IP
(Transmission Control Protocol/Internet Protocol).
Il TCP/IP è un codice di comunicazione che funziona in due
fasi: il Transmission Control Protocol seziona all’origine i
messaggi in diversi pacchetti, per poi ricomporli in unità
una volta arrivati a destinazione; l’Internet Protocol ha il
compito di fare da postino, e da postino poliglotta: è lui che
ha la responsabilità dell’indirizzamento delle singole porzioni di dati attraverso nodi multipli e networks spesso diversi,
ognuno con degli standard particolari.
Il successo di ARPAnet nella comunità scientifica aveva dimostrato ampiamente i vantaggi che le reti di comunicazione telematiche potevano fornire all’attività di ricerca. Tuttavia, alle soglie degli anni ’80, delle centinaia di dipartimenti
di informatica del paese solo 15 avevano il privilegio (ma
anche gli oneri finanziari) di possedere un nodo. Questa
sperequazione era vista come un pericolo di impoverimento
del sistema della ricerca universitaria. Per ovviare a tale rischio la National Science Foundation (NSF), un ente governativo preposto al finanziamento della ricerca di base, iniziò
a sponsorizzare la costruzione di reti meno costose tra le
università americane.
Nacque così nel 1981 Csnet (Computer Science Network),
una rete che collegava i dipartimenti informatici di tutto il
sistema accademico statunitense. Nel 1979 era stata creata
Usenet, che collegava i computer della Duke University e
della University of North Carolina, permettendo lo scambio
di messaggi articolati in forum. Nel 1981 alla City University
of New York venne creata Bitnet (acronimo della frase Because It’s Time Net), che fu estesa ben presto a Yale.
Tutte queste reti, pur avendo adottato internamente tecnologie diverse e meno costose rispetto a quelle di ARPAnet,
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3. Ripercorriamo l’evoluzione di Internet attraverso delle fasi storiche…
potevano comunicare con essa grazie ai gateway basati sul
nuovo protocollo di internetworking TCP/IP.
3.2 Internet in USA (1984-1991)
Nel 1986 il NSF installò cinque centri di calcolo basati su
supercomputer mainframe e decise di mettere liberamente a disposizione le sue risorse ad istituzioni di ricerca non
commerciali: era la nascita di una rete autonoma, la NSFnet. Tutte le altre università avrebbero potuto accedere
gratuitamente a tale rete a patto di creare a loro spese
le infrastrutture locali. Nel giro di un anno quasi tutte le
università statunitensi aderirono all’offerta della NSF, e si
riunirono in consorzi per costruire una serie di reti regionali, a loro volta connesse a NSFnet. A ciò si affiancò la
diffusione delle reti locali, la cui commercializzazione era
appena iniziata. Come risultato il numero di host di Internet
decuplicò,raggiungendo la quota di diecimila.
L’utenza evidentemente cominciava a cambiare: fino a quel
momento l’accesso alle reti era rimasto prerogativa degli
enti militari o delle grandi compagnie commerciali dotate di
apparecchiature molto costose, la NSFnet iniziò ad incoraggiare le università ed i piccoli enti scientifici non commerciali a collegarsi ai propri computer e a sfruttarne liberamente le risorse.
Ciò che comincia a cambiare è il quadro demografico degli
utenti: agli informatici, accademici e professionisti, si erano
affiancati i fisici, i chimici, i matematici e anche alcuni rari
studiosi dell’area umanistica.
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3. Ripercorriamo l’evoluzione di Internet attraverso delle fasi storiche…
Senza contare che le reti universitarie iniziavano a fornire
accessi anche agli studenti undergraduate, e a fornire informazioni amministrative attraverso i loro host.
3.3 Internet Globale (1992-1999)
Nei primi anni ’90, ARPAnet venne eliminata. Questo avvenne sostanzialmente per due motivi. Il primo era legato
ai costi: la struttura iniziava ad essere troppo onerosa per
essere gestita dal ministero della difesa. Si pensò allora di
cedere ARPAnet ai privati. Tuttavia, per poter realizzare tale
progetto, occorreva superare una seconda limitazione: fino
a quel momento, gli utenti Internet non potevano essere
aziende o enti a carattere commerciale, in quanto su NSFnet era proibito qualsiasi traffico for profit.
Parallelamente alla crescita degli utenti, la quantità di risorse disponibili cresceva in modo esponenziale, e nessuno
era ormai più in grado di averne contezza con il solo aiuto
della memoria. Tutte queste ragioni, che si sommavano allo
spirito di innovazione e di sperimentazione che aveva caratterizzato gli utenti più esperti della rete, determinarono agli
inizi degli anni 90 una profonda trasformazione dei servizi
di rete e la comparsa di una serie di nuove applicazioni decisamente più user friendly.
Il primo passo in questa direzione fu lo sviluppo nel 1989
di un programma in grado di indicizzare il contenuto dei
molti archivi pubblici di file basati su FTP, da parte di Peter
Deutsch, un ricercatore della McGill University di Montreal.
Il programma fu battezzato Archie, e in breve tempo gli
accessi all’host su cui era stato installato generarono più
della metà del traffico di rete tra Canada e USA. Gli amministratori della McGill decisero di impedirne l’uso agli utenti
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3. Ripercorriamo l’evoluzione di Internet attraverso delle fasi storiche…
esterni, ma il software era ormai di pubblico dominio, e numerosi server Archie comparvero su Internet.
Poco tempo dopo Brewster Kahle, uno dei migliori esperti
della Thinking Machine, azienda leader nel settore dei supercomputer paralleli, sviluppò il primo sistema di information retrieval distribuito, il Wide Area Information Server
(WAIS). Si trattava di un software molto potente che permetteva di indicizzare enormi quantità di file di testo e di
effettuare ricerche su di essi grazie a degli appositi programmi client. Le potenzialità di WAIS erano enormi, ma
la sua utilizzazione era alquanto ostica, e ciò ne limitò la
diffusione.
Ben più fortunata, anche se altrettanto breve, fu la vicenda
del primo strumento di interfaccia universale alle risorse
di rete orientato al contenuto e non alla localizzazione: il
Gopher.
Le sue origini risalgono al 1991, quando Paul Lindner e Mark
P. McCahill della University of Minnesota decisero di realizzare il prototipo di un sistema di accesso alle risorse di rete
interne al campus la cui interfaccia fosse basata su menu
descrittivi, e che adottasse una architettura client-server
(in modo da rendere possibile la distribuzione su più host
del carico di indicizzazione). Nel giro di due anni il programma (i cui sorgenti furono messi a disposizione liberamente)
si diffuse in tutta la rete, arrivando a contare più di 10 mila
server e divenendo l’interfaccia preferita della maggior parte dei nuovi utenti. Al suo successo contribuì notevolmente
lo sviluppo di un programma che permetteva di effettuare
ricerche per parole chiave su tutti i menu del gopherspace,
Veronica (la cui origine si colloca nella Duke University).
Tuttavia gli anni novanta furono importanti anche per la
nascita di quello che di fatto è lo strumento più semplice e
utilizzato per la navigazione in Internet: il World Wide Web.
Nel 1989, presso il CERN (Centro di Ricerca di Fisica Nucle-
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3. Ripercorriamo l’evoluzione di Internet attraverso delle fasi storiche…
are di Ginevra) nacque un progetto per la condivisione tra
gli utenti di dati testuali e non.
I ricercatori informatici incaricati del progetto individuarono
nell’ipertesto la struttura più adatta a definire lo strumento
e in Internet il mezzo più adeguato per distribuire le informazioni.
Gli ideatori furono Tim Berners e Robert Cailliau, i quali
partirono dal principio che lo scambio di informazioni in rete
doveva essere semplice, intuitivo e veloce, per consentire
ai ricercatori di tutto il mondo di comunicare e cooperare
con facilità ed efficienza. In questo progetto lo sviluppo tecnologico delle reti di telecomunicazioni ha svolto un ruolo
molto importante, consentendo ai tradizionali documenti di
viaggiare in rete a velocità sempre maggiori.
3.4 L'utilizzo di Internet (2000- ad oggi)
L’evoluzione di Internet, lo ripetiamo ancora, negli ultimi
anni è stata di una velocità altissima e ha cambiato la nostra
forma di relazionarci e rapportarci con gli altri sia nell’ambito lavorativo sia nella nostra vita privata e sociale, con
una serie di nuovi prodotti e nuovi servizi inesistenti fino a
pochi anni fa ma considerati al giorno d’oggi praticamente
necessari per la maggior parte delle persone globalmente.
Di seguito la storia di qualcuno di questi “prodotti/servizi”
più famosi:
Amazon
Nel 1994 Jeff Bezos, ex banchiere, si trasferi da New York a
Seattle (Washington) per creare una libreria on line. Voleva
vendere libri usando Internet e nel luglio del 1995 il suo sito
web fu lanciato. Erano i primi tempi di Internet e il sito web
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3. Ripercorriamo l’evoluzione di Internet attraverso delle fasi storiche…
era poco attraente. Nonostante la mancanza di informazioni chiave, come le date di pubblicazione il sito funzionò
abbastanza, come per convincere Tom Alberg del Madrona
Venture Group a investire $ 100.000 in Amazon.
In pochissimo tempo Amazon divenne più di una libreria
on-line. Ben presto diventò una comunità in cui i clienti
potevano creare recensioni di libri e ricerca online; ossia,
non solo acquisto di libri, ma anche condivisione di opinioni.
Il successo fu determinato da 15,7 milioni di dollari in vendite nel suo primo anno finanziario (1996). Nel maggio 1997,
Amazon.com si lanciò sul mercato azionario e in ottobre Jeff
Bezos stesso consegnò a mano il milionesimo ordine ad un
cliente in Giappone.
Un anno dopo, Amazon aggiunse CD musicali e video al suo
sito web, ed altre cinque categorie di prodotti: elettronici,
software, giocattoli, videogiochi e miglioramenti per la casa.
Questa crescita ad una velocità assolutamente incredibile
ha fatto pensare a molti che Amazon poteva "rompersi il
collo". Investitori dei primi giorni come Nick Hanauer invece, erano convinti che Amazon avrebbe potuto realizzare
grandi profitti. Tuttavia, i profitti non sono venuti così in
fretta. Amazon è cresciuta così velocemente rinunciando
al profitto per rendere impossibile al resto del mercato di
duplicare/copiare la sua impresa. Si dice che l'investimento
iniziale di 40.000 $ di Hanauer sia stato quotato una volta
con il valore di $ 250 milioni. E si dice pure che Hanauer conserva ancora una vecchia T-shirt con la scritta: "Eat
another hot dog, get big fast!" («Mangia un altro hot dog,
cresci velocemente!")
Alla fine del 1999 le vendite annuali raggiungono $ 1,6 miliardi. Nello stesso mese di dicembre Time Magazine ha nominato Bezos "Person of the Year", chiamandolo il "Re del
Cybercommerce". Ma solo un mese dopo, il "Re del Cybercommerce" è caduto male.
Amazon ha licenziato 150 lavoratori, come parte di un piano
di riorganizzazione. Cinque giorni dopo, fu segnalata una
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3. Ripercorriamo l’evoluzione di Internet attraverso delle fasi storiche…
perdita di 323 milioni di dollari per il quarto trimestre. Il trimestre successivo ha visto le perdite superare tale importo
di oltre $ 200 milioni.
Entro l'estate del 2000, il prezzo delle quote di Amazon era
sceso di quasi il 70% e gli analisti hanno cominciato a criticare la società per essersi avventurata in troppi prodotti
e aver fatto conoscere se stessa troppo poco. La speculazione di Wall Street ha suggerito che Amazon sarebbe
fallita o che poteva essere acquistata. Alcuni hanno messo
in guardia gli investitori dall’acquistare titoli di Amazon. La
società comincia a avere delle etichette tipo “Amazon.toast”
o “Amazon.bomb” e si parla del crollo più grosso mai visto.
All'inizio del 2001, quando Amazon ha registrato una perdita enorme di bilancio di 1,4 miliardi dollari – la peggiore
prestazione annuale della società in assoluto - Jeff Bezos
finalmente trova una risposta.
Nuova Focalizzazione
Nel gennaio 2001, l'amministratore delegato della società
ha promesso un profitto entro la fine dell'anno. Ma le spese
dovevano essere tagliate e l'impresa ristrutturata. 1.300
lavoratori (circa il 15 per cento della forza lavoro) è stato
licenziato. Due capannoni e un centro servizi clienti a Seattle è stato chiuso. Jeff Bezos ha dato l'ordine di sbarazzarsi
della "merda" e di cessare la vendita dei prodotti non redditizi. L'azienda si concentra sulla razionalizzazione, mantenimento, imballaggio e funzionamento della consegna. Ha
potenziato la propria offerta on-line per diventare un portale di shopping online, l'offerta e la vendita dei prodotti di
aziende come Toys "R" Us e Target. Entra in concorrenza
con eBay tramite aste Amazon.
Jeff Bezos ha mantenuto la sua parola e alla fine dell'anno l'azienda mostra il suo primo profitto, con un utile nel
quarto trimestre di $ 5 milioni di euro. Era chiaro a tutti
che un quarto degli utili non sarebbe stato sufficiente, ma
da allora i profitti sono costantemente migliorati. Ciò è stato raggiunto solo attraverso il continuo spingere delle ven-
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3. Ripercorriamo l’evoluzione di Internet attraverso delle fasi storiche…
dite e soprattutto aumentando l'efficienza delle imprese e
l'espansione di prodotti offerti sul sito web.
Ormai sono passati quasi 10 anni e il nome di Jeff Bezos
rimane sinonimo con la società. Hanauer, descrive il suo
vecchio amico Jeff Bezos come "l'uomo più intelligente del
mondo", è abbastanza sicuro che sarà a capo di Amazon per
lungo tempo a venire e dice “Amazon è sopravvissuta ed ha
anche un profitto - un fatto che molti analisti e osservatori
pensavano non avrebbero mai visto accadere”. L'azienda è
cresciuta in un affare multimiliardario di dollari ed è ora
non solo il leader indiscusso del commercio su Internet,
ma ha la capacita di avere profitto. Amazon oggi è una comunità di quasi 40 milioni di clienti che potranno aiutarla a
mantenere la propria leadership di mercato.
Le notizie più recenti informano che nell’ambito del mercato dell’e-book il “Kindle”, con la nuova versione di lettore e
dopo il periodo natalizio, avrà venduto 900.000 di Kindle il
che porterà a 3 milioni il totale del 2009. Queste sono almeno le previsione aziendali.
Il fenomeno del libro elettronico è destinato a crescere. La
concorrenza è alta ma il Kindle garantisce la connessione
alla Rete in qualsiasi paese e in qualsiasi momento grazie a
specifici accordi con operatori 3G, significando che l’utente
non si deve preoccupare di “settare” il Wi-Fi o di dover pagare qualche connessione. Tutto è compreso nel prezzo di
acquisto.
Amazon conta oggi con un enorme catalogo, centinaia di
milioni di clienti e migliaia di editori partner in tutto il mondo.
In più, offre ai singoli individui di pubblicare le proprie opere, senza mediazione di editor e case editrici, avendo anche
la possibilità di modificare e arricchire il contenuto anche
ogni giorno se l’autore lo considera necessario.
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3. Ripercorriamo l’evoluzione di Internet attraverso delle fasi storiche…
Amazon.com Headquarters, 1200 12th Ave., Ste. Seattle,
WA 98144 Phone: (206) 266-1000 Fax: (206) 622-2405
www.amazon.com
AOL
Lo sviluppo e la crescita.
America Online (AOL), fondata nel 1985 da Steve Case come
Quantum Computer Services, ha lanciato il suo servizio online Q-Link, per la prima volta, nel mese di novembre. Steve è nato nel 1958 a Honolulu. Da gennaio 1986, Q-Link ha
avuto un totale di 10.000 utenti. Nel mese di ottobre 1991,
Quantum ha cambiato il suo nome in America Online, Inc. e
si è lanciato con successo in borsa il 19 marzo 1992.
Nel 1993, AOL provvedeva a dare l'accesso a Internet a
circa 500.000 iscritti. Nel 1994 l'adesione dei membri era
salita a oltre 1 milione. In questo periodo AOL ha acquisito diverse società: gli sviluppatori di applicazioni Internet Technologies BookLink; strumenti di pubblicazione su
Internet NaviSoft, sviluppatori ed editori di comunicazione
multimediale Redgate.
Nel 1995, AOL ha raggiunto i 4,5 milioni di membri ed è stato valutato "Best Consumer Online Service" da varie riviste
IT e dalla Information Industry Association. Il valore delle
azioni è passato da 11,50 dollari iniziali a più di $ 58. Nello
stesso anno ha visto anche il lancio della rivale Microsoft
Network (MSN) e la guerra della rete è iniziata.
Nel 1996 i servizi AOL hanno raggiunto 7 milioni di soci e
sono stati introdotti AOL France, AOL UK e AOL Canada. La
crescita continua nel 1997 con l'aggiunta di AOL Giappone.
A questo punto i servizi di posta elettronica hanno raggiunt
o proporzioni enormi, superando già il servizio postale statunitense.
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3. Ripercorriamo l’evoluzione di Internet attraverso delle fasi storiche…
Nel 1998 AOL ha superato la soglia di 15 milioni di membri, ha stretto una partnership con Sun Microsystems e ha
acquisito CompuServe e Netscape. Inoltre, ha continuato a
espandersi con il lancio di AOL in Australia.
Si è inoltre spostato nella DSL alta-velocità (high-speed
DSL - Digital Subscriber line) del mercato e si è lanciato in
Hong Kong e Brasile.
Nel 2000 AOL e Time Warner hanno annunciato il progetto
di fusione per creare la più grande società di media : AOL
- Time Warner, una combinazione di servizi on-line di AOL
e degli enormi mezzi e attività via cavo in possesso della
Time Warner. L'ulteriore crescita continua, con AOL presente in Argentina e Messico. A questo punto possono contare
con una adesione di oltre 26 milioni di clienti e hanno acquisito iAmaze, Quack.com, e MapQuest Inc.
Nel 2001, al completamento della fusione AOL - Time Warner, l'adesione ha superato quota 33 milioni. Alleanze con
Amazon.com, AT & T e eBay hanno avuto luogo per accellerare lo sviluppo dei servizi on-line tra shopping, musica e
messaggistica.
Nel 2002, la base di clienti di AOL ha superato i 34 milioni
d’iscritti con oltre 1 miliardo di ore internet al mese. Più tardi si è vista anche l'introduzione di AOL per Small Business
e Broadband Radio @ AOL.
Nonostante tutti questi apparenti successi, lo scoppio della
bolla tech economica di fine anni 1990 aveva già radicalmente cambiato il valore della società. Enormi quantità di
introiti pubblicitari delle società dot.com erano scomparse
e nel 2002 l'elemento AOL è stata considerata la parte più
debole della società.
I problemi della Time Warner li ha lasciati con un debito
multi miliardario in dollari. Un certo numero delle aziende di
AOL - Time Warner sono state chiuse o vendute.
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3. Ripercorriamo l’evoluzione di Internet attraverso delle fasi storiche…
E-Bay
La leggenda dice che il fondatore Pierre Omidyar voleva
chiamare la società Echo Bay, ma il nome era già stato
registrato da una società mineraria canadese per l'oro in
Nevada. Così Pierre Omidyar lo ha cambiato in eBay.
Il fondatore Pierre Omidyar è nato a Parigi nel 1967, figlio
unico di una famiglia franco-iraniana. La famiglia emigrò
negli USA quando lui aveva 6 anni, ed è cresciuto vicino a
Washington. Precocemente ha cominciato a saltare la palestra per trafficare col pc a buon mercato.
Prese la sua laurea in Apple II e venne pagato per fare il
catalogo della biblioteca della sua scuola.
A metà degli anni 80, Pierre Omidyar va alla Tufts University in Boston. Il suo tema principale è stato l'informatica e
la programmazione di Apple è diventata la sua ossessione.
L'Apple era diventata una sorta di alternativa alla moda delle maggiori società di computer. Pierre ha fatto tutto il suo
lavoro su un Macintosh nella sua stanza, invece di utilizzare
i PC del laboratorio informatico. Ha creato il primo “Mac
utility tool” per altri programmatori. Ha ottenuto un lavoro
estivo come stagista nella Silicon Valley con la società Innovative Data Design, una società che scriveva i programmi
visivi per Mac. Pierre si prese libero un semestre e continuò
a lavorare e dopo si trasferì alla University of CaliforniaBerkeley, dove conseguì la laurea.
Nel 1991, Pierre Omidyar insieme a un collega fonda la Ink
Development Corporation, società che produce software
per computer pen-based. Infatti, si pensava, che questa
tecnologia avrebbe sostituito la tastiera con una penna stilo. Ma così non è stato!
Tuttavia, la Ink Development Corporation sviluppò alcuni
strumenti software per il commercio on-line. Hanno cambiato direzione e si sono rilanciati come rivenditori elettronico - eShop.
Nel 1994, le cose non si muovevano abbastanza velocemente per Pierre Omidyar e così lui lasciò eShop. Mantenne
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3. Ripercorriamo l’evoluzione di Internet attraverso delle fasi storiche…
però un discreto numero di quote della società e quando
due anni dopo questa fu acquistata da Microsoft, divenne
miliardario prima dei 30 anni.
Come leggenda vuole, nell'estate del 1995 Pierre Omidyar
stava cenando con la sua fidanzata, Pam Wesley, quando
lei gli disse che aveva problemi a trovare in commercio le
scatoline della PEZ. Le PEZ erano originalmente delle mentine per rinfrescare l'alito (trasformatesi più tardi in dolci
con gusto alla frutta) e venivano vendute in scatoline con la
scritta grande, diventate oggetti da collezione. Questo fatto, così dice la storia, ha dato a Pierre l'idea di eBay. Ma in
realtà non è vero. Il fatto è che Pierre Omidyar come tutti
gli appassionati di computer, stava facendo dei tentativi per
usare Internet al meglio.
Anche se Pierre Omidyar non era mai stato a un'asta in vita
sua, era convinto che l'asta poteva essere un interessante
strumento di marketing.
In quei giorni Pierre Omidyar era impiegato alla General
Magic dunque doveva lavorare al suo progetto nel tempo
libero. In un week-end lungo creò un sito web d'asta. Non
sembrava molto interessante, né aveva alcuna indicazione
su quello che il pubblico avrebbe potuto mettere all'asta.
Così si limitò a creare diverse categorie: antiquariato, libri,
fumetti, articoli di informatica, elettronica ... e chiamò il sito
AuctionWeb. All'inizio il sito era gratis e lentamente cominciò ad attirare i visitatori.
Nell'autunno del 1995 il traffico del sito cominciò ad aumentare consistentemente e per la fine dell'anno aveva ospitato
migliaia di aste con oltre diecimila offerte.
Nel 1996, Pierre Omidyar decise di iniziare a chiedere ai
venditori una percentuale sul prezzo di vendita finale. Non
aveva idea se i venditori avrebbero acettato o meno ma ben
presto cominciò ad arrivare denaro in contanti e assegni.
AuctionWeb è stato uno dei pochi siti a dare un giusto pro-
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3. Ripercorriamo l’evoluzione di Internet attraverso delle fasi storiche…
fitto fin dall'inizio. Entro giugno, ha raddoppiato i ricavi per
il quarto mese consecutivo, raggiungendo 10.000 dollari.
L’hobby di Pierre Omidyar era diventato un affare.
Si racconta che nel primo periodo, il personale utilizzava
sedie pieghevoli e tavoli in stile "fai da te” e ricevevano scatole di cartone con altri mobili da montare. Si dice anche
che c'era un solo telefono e il personale non era autorizzato ad usarlo. In ogni caso, il numero fu tenuto segreto,
perché Pierre Omidyar voleva mantenere i costi al minimo.
Con i clienti comunicava solo via e-mail.
Nel 1998, Ebay fu lanciato in borsa. Anche se il lancio fu
un grande successo Odymar non era particolarmente soddisfatto. Aveva previsto l'asta in tipico stile eBay con la
comunità di eBay, ma Wall Street e le leggi americane in
borsa vedevano tutto in modo diverso. E nel 1999 questo
approccio informale portò eBay quasi al disastro. La tecnologia era stata trascurata e il 10 luglio l'intero sistema di
computer si bloccò e rimase giù per 22 ore. Senza backup!
Fortunatamente il problema fu risolta con importanti investimenti in tecnologia avanzata.
Oggi è chiaro che la vision di Pierre Omidyar era giusto.
All'inizio, molti avevano profetizzato che non potesse funzionare - perfetti sconosciuti trattavano con perfetti sconosciuti.
Inoltre, Pierre Omydar ritiene che la filosofia centrale di
Internet deve rimanere la comunità, e teme una “costante conversione verso il commerciale”. Ma alcune cose sono
cambiate. Pierre Omidyar non ha mai voluto pubblicità sul
suo sito web. Tuttavia, oggi eBay è uno dei luoghi preferiti
per banner pubblicitari.
La società con sede in San Jose è diventata la più grande
società person-to-person che commercia on line. eBay ha
utilizzato il web per creare un mercato del tutto nuovo nella
forma di asta (vedi: http://consulenzamanageriale.blogspot.
com/2006_09_01_archive.html). Ha più di 1000 categorie
e le offerte sono al ritmo di oltre 600 al minuto. Si dice che
più di 250.000 articoli sono aggiunti ogni giorno e che ha
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3. Ripercorriamo l’evoluzione di Internet attraverso delle fasi storiche…
venduto oltre 45 milioni di pezzi dal suo concepimento nel
1995. Il sito ha circa 50 milioni di utenti registrati e impiega
uno staff di oltre 2.500 persone.
Il record dell’oggetto più caro – fino ad oggi – è la vendita
di un jet Gulfstream II per 4,9 milioni dollari! Nonostante
la sua ricchezza - è ora un multimiliardario - Pierre Omidyar
rimane un uomo modesto. Nel 2004 era ancora in giro con
una vecchia VW convertibile.
eBay Inc. 2145 Hamilton Avenue San Jose, California 95125
www.ebay.com
Google
Google è un gioco sulla parola googol, si dice sia stato coniato nel 1940 da Milton Sirotta, di nove anni, nipote del
matematico americano Edward Kasner (1878 - 1955).
Il nome di Google riflette la missione dell'azienda, volta a
organizzare l'immensa quantità apparentemente infinita di
informazioni disponibili sul web.
Larry Page e Sergey Brin, i fondatori di Google, due laureati
in scienze informatiche si sono incontrati presso la Stanford
University, California nel 1995. Larry, che allora aveva 24
anni, era in visita per il fine settimana proveniente dall'Università del Michigan e Sergey che aveva 23 anni, era tra il
gruppo di studenti che li portavano in giro. A quanto pare
non hanno legato subito ed hanno discusso con forza su diversi temi. Tuttavia, essi hanno trovato un terreno comune
nel loro approccio per risolvere la complessa e colossale
sfida di recuperare informazioni utili da una massa immensa di dati. La loro missione è diventata organizzare le informazioni del mondo, in modo da renderle universalmente
accessibili e utili.
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3. Ripercorriamo l’evoluzione di Internet attraverso delle fasi storiche…
A gennaio 1996, Larry Page e Sergey Brin avevano iniziato una collaborazione su un motore di ricerca chiamato
BackRub e appena un anno dopo la loro reputazione come
la nuova tecnologia di ricerca era già in crescita.
Durante la prima metà del 1998, Larry e Sergey hanno continuato a perfezionare la loro tecnologia. Avendo poco interesse ad avviare la propria impresa, si misero alla ricerca
di potenziali partner per cedere la licenza di ciò che oggi è
considerata la migliore tecnologia di ricerca a disposizione. Nonostante il boom della tecnologia, l'interesse in Google, come era conosciuto da allora, era molto limitato. Il
loro amico David Filo fondatore di Yahoo! incoraggiò Larry
e Sergey ad avviare una società e sviluppare il servizio loro
stessi.
Incapaci di destare interesse e trovare un socio, Larry e
Sergey decisero di andare avanti da soli. Però avevano un
forte bisogno di contanti per uscire dal nido e pagare i debiti
fatti con le carte di crediti per sviluppare il tutto. Rinviano
i loro piani di Ph.D., redigono un business plan e vanno in
cerca di investitori.
Un membro della facoltà li mette in contatto con Andy
Bechtolsheim, uno dei fondatori di Sun Microsystems.
A seguito di una dimostrazione di Google, Andy immediatamente riconosce il suo enorme potenziale. Ma essendo un
uomo molto occupato deve lasciare in fretta dicendo: "Non
ho tempo per discutere i dettagli, posso firmarvi un assegno?" Un assegno per 100.000 dollari a Google Inc.
E' fatta!
Questo crea un piccolo problema. Google Inc. non esisteva.
L'assegno non poteva essere trasformato in contanti. Così
nelle due settimane seguenti, Larry e Sergey sono impegnati a costituire una società e trovare altri investitori. Alla
fine, riescono a mettere insieme quasi $ 1 milione.
Il 7 settembre 1998, Google Inc. apre le porte a Menlo Park,
California. Il suo primo dipendente è Craig Silverstein, ora
direttore della tecnologia di Google. A Dicembre dello stes-
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3. Ripercorriamo l’evoluzione di Internet attraverso delle fasi storiche…
so anno rispondeva ogni giorno a più di 10.000 richieste
e PC Magazine nomina Google uno dei Top 100 siti web e
motori di ricerca. Google si stava muovendo nel mondo. In
altre parole ce l'avevano fatta!
Da allora, l'azienda è cresciuta enormemente, con oltre
1.900 dipendenti nel mondo, e un team di management che
rappresenta alcuni dei tecnici professionisti più esperti del
settore. Oggi, Google è riconosciuto come il miglior motore
di ricerca al mondo.
In agosto 2004 dopo mesi di speculazioni, confusione e imprevisti, Google finalmente fa il suo debutto in borsa. Google decide un lancio con un processo innovativo di asta
olandese - in cui gli investitori che hanno un'offerta pari o
superiore al mercato di compensazione dei prezzi pagano
tale prezzo. Inizialmente, le aste sembravano andare secondo i piani e la maggioranza delle gare avevano il prezzo
medio suggerito tra $108-135 per azione, dando un valore
alla più grossa società di motore di ricerca di Internet a $36
miliardi. Ma poi arriva la notizia che Google aveva tagliato
la dimensione della propria offerta pubblica iniziale (IPO) di
quasi il 50% e fu comunicato agli investitori di aspettarsi un
prezzo di $ 85-95. Google finalmente stabilì il prezzò delle
azioni a 85 dollari, valorizzando l'intero gruppo a soli 23
miliardi dollari. Le quote salirono un pò sopra i 100 dollari il
primo giorno di negoziazione, ma il prezzo era ancora ben
al di sotto del livello auspicato dai dirigenti di Google.
Quando Google ha fatto il suo debutto in borsa, il prezzo
delle azioni era di $ 85. In pochissimo tempo - con sorpresa di molti pessimisti ci fu un'oscillazione del mercato.
Ma una restrizione - un lockup - era stata imposta prima
del lancio, per impedire il dumping delle azioni sul mercato
veloce. Dopo circa tre mesi, alcuni dipendenti e investitori
colsero la prima occasione per vendere le proprie azioni,
facendo un bel profitto e provocando un leggero calo nel
prezzo delle azioni. La quotazione si fermo a circa $ 170.
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3. Ripercorriamo l’evoluzione di Internet attraverso delle fasi storiche…
Tuttavia, poco più di un anno dopo il lancio, una quota costava ben oltre 300 dollari, valorizzando Google a circa $
85 miliardi. Più di ogni altra società di media e anche più
della Time Warner! E alcuni analisti prevedono un ulteriore
aumento sostanziale.
Google rimane una delle aziende cresciute più velocemente
e il motore di ricerca più utilizzato del mondo, guadagnando
la maggior parte delle sue entrate dalla pubblicità online.
Google serve anche i clienti aziendali, tra cui gli inserzionisti, i publisher di contenuti e gestori di siti, con costi di pubblicità efficace e una vasta gamma di reddito, generando
servizi di ricerca.
Oltre al motore di ricerca, Google fornisce anche molti altri servizi. Ad esempio: Fai una domanda - un servizio che
coinvolge oltre 500 ricercatori accuratamente selezionati,
Università per la ricerca - che fornisce informazioni dettagliate sulle scuole specifiche. Ordine via mail di “catalogue
browser”, Directories su diversi argomenti, sito di shopping
Froogle, motore di ricerca delle notizie - notizie aggiornate
da 700 fonti, forum di discussione e molti altri.
Google Earth
È ora possibile esplorare virtualmente il mondo dalla comodità della propria casa. Google Earth lo rende possibile. Immagini e 3D mostrano tutto il mondo - ed è assolutamente
gratuito per uso personale!
È sufficiente inquadrare e zoomare su qualsiasi angolo del
globo, scaricare sul PC e siamo in viaggio. Le immagini
satellitari e i dati locali sono a portata di mano. È possibile
zoomare su un indirizzo specifico o la ricerca di un ristorante, albergo, scuola o ospedale ecc. Basta digitare l'indirizzo
nella casella "Vola a" e fare clic su "Cerca". È possibile visualizzare viste 3D di edifici e terreni, cercare le indicazioni
stradali e persino volare lungo una rotta.
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3. Ripercorriamo l’evoluzione di Internet attraverso delle fasi storiche…
È anche possibile avere delle informazioni sulle imprese:
l'indirizzo, come arrivare e collegamenti a informazioni dettagliate su un lavoro specifico.
Google Earth consente di:
• Pianificare un viaggio
• Ottenere indicazioni stradali
• Misurare le distanze
• Trovare una casa o un appartamento
• Individuare un'azienda locale
• Esplora il mondo
Vuoi fare un salto virtuale a New York? Oppure preferite
Londra? O forse a Parigi? Usa Google Earth
Quotidianamente assistiamo ai miglioramenti apportati da
Google per il servizio offerto contribuendo fortemente alla
comunicazione e distribuzione delle informazioni globalmente.
Google ha uffici vendita e di ingegneria in tutto il mondo
e la sua sede centrale è presso: 1600 Amphitheatre Parkway Mountain View, CA 94043 Telefono: 650.623.4000 Fax:
650.618.1499 www.google.com
ICANN
ICANN - Internet Corporation for Assigned Names and Numbers - è un'organizzazione internazionale, un'organizzazione no-profit che ha assunto la responsabilità di Internet
Protocol (IP), l'allocazione dello spazio degli indirizzi, l'assegnazione di identificazione del protocollo, generici (gTLD) e
di paese: country code (ccTLD), Top-Level dominio sistema
di gestione dei nomi e delle funzioni del sistema di gestione
del “root server” (Top-Level Domain name system management and root server system management functions).
ICANN afferma che: "è dedicata a preservare la stabilità
operativa di Internet; per promuovere la concorrenza, per
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3. Ripercorriamo l’evoluzione di Internet attraverso delle fasi storiche…
raggiungere un'ampia rappresentanza delle comunità di Internet globalmente e sviluppare politiche adeguate per la
sua missione basata sul consenso dei processi".
Domain Name System
Internet è considerata non gerarchica. Gli obiettivi del
World Wide Web Consortium sono che nessuno dovrebbe
controllare il Web e che il consorzio dovrebbe aiutare le
parti a mettersi d'accordo su come lavorare insieme resistendo a qualsiasi tentativo da parte di un ente o una società di assumerne il controllo. Internet, tuttavia, si basa
su una gerarchia centralizzata per la gestione del Domain
Name System (DNS). Un nome di dominio, come ad esempio www.internet-story.com, deve essere univoco, al fine
di indirizzare correttamente gli e-mail e trovare i siti web.
Questo requisito di base di individualità, per evitare che due
persone con lo stesso nome di dominio, crea la necessità
di una sorta di ente a monitorare l'assegnazione del nome.
Tuttavia è proprio questo controllo, che in effetti concede
un certo potere su Internet. Chiunque controlli DNS decide
anche come i nomi ed i numeri di routing verranno assegnati ai siti web e ad altre risorse Internet.
Il DNS è stato volontariamente controllato dalla National
Science Foundation e dagli Appaltatori di Governo degli
Stati Uniti. Pertanto, il DNS è di fatto sotto il controllo del
governo degli Stati Uniti. Mano a mano che Internet si
è espanso questa situazione progressivamente è diventata
un problema politico e giuridico. I nomi di dominio più interessanti sono diventati sempre più rari, speculatori hanno
registrato come nomi di dominio le marche nella speranza
di un rapido profitto e naturalmente le controversie sono
aumentate. Altri governi hanno cominciato ad essere sempre più preoccupati per il controllo degli Stati Uniti di un
elemento essenziale di Internet, in rapida crescita a livello
mondiale.
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3. Ripercorriamo l’evoluzione di Internet attraverso delle fasi storiche…
Nel 1998, l'US Department of Commerce (DoC) e un'agenzia
del dipartimento - la National Telecommunication and Information Administration (NTIA) è uscita con un Libro verde
che propone la privatizzazione della gestione dei nomi e degli indirizzi Internet per garantire la partecipazione a livello
mondiale nella gestione del DNS. Questo fu seguito da una
riunione di un gruppo internazionale e dalla formazione di
ICANN come una società californiana privata senza scopo
di lucro.
Il suo ruolo era quello di tenere la responsabilità per il coordinamento e la gestione degli aspetti tecnici del Domain
Name System e garantire i cosiddetti "resolvability universale" per consentire a tutti gli utenti di Internet di trovare
indirizzi validi.
ICANN non ha alcuna funzione per quanto riguarda altre
questioni di Internet, come i contenuti di Internet, le norme
che disciplinano le operazioni finanziarie, e-mail indesiderate (spam) o la protezione dei dati.
ICANN è governato da un Consiglio d'Amministrazione Internazionale, con membri provenienti da Australia, Brasile,
Bulgaria, Canada, Cina, Francia, Germania, Ghana, Giappone, Kenya, Corea, Messico, Paesi Bassi, Portogallo, Senegal,
Spagna, Regno Unito, e Stati Uniti. Il personale internazionale assicura che l'ICANN mantiene il suo impegno operativo per la comunità di Internet. Infatti, ICANN afferma
che "la partecipazione è aperta a tutti coloro che hanno un
interesse nella politica globale di Internet, che si riferisce
alla missione dell'ICANN di coordinamento tecnico." ICANN
prevede molti forum online cui si può accedere tramite il
sito web di ICANN e le organizzazioni di supporto e comitati
consultivi hanno liste attive con gli elenchi dei partecipanti. Inoltre, l'ICANN organizza incontri pubblici durante tutto
l'anno.
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3. Ripercorriamo l’evoluzione di Internet attraverso delle fasi storiche…
Ma un certo grado di polemiche rimane ancora. A ICANN
manca gran parte della parte contabile che si trova normalmente in società che sono responsabili nei confronti delle
parti interessate (soci) e sono in concorrenza sul mercato.
ICANN è una organizzazione senza scopo di lucro e, in sostanza, un monopolio. Essa ha anche un rapporto privilegiato con il Dipartimento del Commercio statunitense.
La questione che ci si pone è - chi governa esattamente
Internet?
Yahoo!
Perché Yahoo! Yahoo è l'acronimo di "Yet Another Hierarchical Officious Oracle", ma i fondatori di Yahoo, David Filo
e Jerry Yang dicono che hanno scelto il nome perché gli
piaceva la definizione del dizionario di Yahoo: "rude, non
sofisticato, rozzo".
David Filo and Jerry Yang, Ph.D. in Ingegneria Elettrica
presso l'Università di Stanford, in California, hanno iniziato
il proprio sistema, nel febbraio 1994 come un modo per
tenere traccia dei loro interessi personali su Internet. Prestissimo questo “sistema” ha cominciato a tenerli molto più
occupati che i propri studi per il dottorato. Eventualmente, i
loro record erano diventati ingestibili e hanno dovuto scomporli in categorie e sottocategorie. Basicamente tutto era
iniziato con un sito web chiamato “La Guida di Jerry per il
World Wide Web” più tardi battezzato Yahoo.
La svolta
La voce si diffuse rapidamente e ben presto centinaia di
persone accedevano a siti web, con il sistema di David e
Jerry, da ben oltre la Stanford University. Entro l'autunno
1994, Yahoo aveva raggiunto il suo primo giorno con un milione di “hit”. Fu subito chiaro a David e Jerry che avevano
la chiave per un business potenzialmente di successo. Nel
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3. Ripercorriamo l’evoluzione di Internet attraverso delle fasi storiche…
marzo del 1995 creano la loro impresa e cercano investitori. Nel mese di aprile 1995, la Sequoia Capital, una società
di investimenti prestigiosa, accetta di finanziare Yahoo con
un investimento iniziale di quasi $ 2 milioni.
Yahoo cresce molto rapidamente. David and Jerry ingaggiano un team di management e nell'autunno 1995 si assicurano altri fondi da parte degli investitori Reuters Ltd. e
Softbank. Yahoo! fa il suo grande debutto in borsa nel mese
di aprile 1996 e conta già 49 dipendenti.
Yahoo è ora un leader della comunicazione globale di Internet, del commercio e delle imprese di comunicazione,
e offre una rete completa di servizi per oltre 230 milioni di
persone ogni mese. Impiega oltre 3.000 dipendenti. L'azienda fornisce anche l'attività online e servizi progettati per
aumentare la produttività e la presenza sul web dei suoi
clienti.
Questi servizi includono Yahoo! Corporate, un portale molto
popolare con soluzioni personalizzate; streaming audio e
video, store di hosting e di gestione e gli strumenti del sito
web e dei servizi.
Il network globale della compagnia nella rete oggi comprende 25 siti internazionali, con filiali in Europa, Asia, America
Latina, Australia, Canada e Stati Uniti. La sua sede principale è presso:
701 First Ave. Sunnyvale, CA 94089 USA Stati Uniti www.
yahoo.com
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4. Internet e l’economia globale
Con il passaggio alla fase caratterizzata da una policy di
accesso improntata all’universalità lnternet si è aperta ai
privati, singoli e imprese.
Oggi che le transazioni economiche online sono una realtà operativa lo spettro di questa omologazione che quasi
snaturerebbe un’oasi di socialità miracolosamente sottratta
alle leggi del profitto e del mercato si è molto attenuato,
essendo visibile in modo inequivocabile che l’uso del Net a
fini economici, e la presenza di veri e propri mall virtuali in
rete, non hanno alterato la socialità e la libertà espressiva
di cui godono i cibernauti, ossia non hanno depauperato la
ricchezza comunicativa di cui gode la Rete.
Insomma gli affari in rete non hanno modificato in modo
sostanziale gli equilibri del ciberspazio, e anzi, nella misura
in cui veicolano investimenti che apportano migliorie nella
architettura strutturale e quindi nella funzionalità del mezzo, cominciano a essere considerati, anche dai più diffidenti, fonti di dinamicità che hanno ricadute positive sull’intera
comunità telematica.
La maggior parte delle innovazioni commerciali nella Rete
sono nate in due luoghi simbolo e cioè Silicon Valley, nella
Bay Area di San Francisco, dove è nata e si è sviluppata
l’industria informatica e le sue applicazioni, e la Silicon Valley, nel distretto di Soho, a New York, dove nascono nuove
aziende a ritmo incessante.
Le imprese hanno cominciato ad aprire i primi siti Web commerciali nel 1995: con l’avvento della piena interattività il
INTERNET
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4. Internet e l’economia globale
fenomeno si è consolidato, e le aziende si sono rese conto
delle infinite applicazioni economiche di Internet come a un
nuovo strumento per ampliare le loro attività tradizionali, e
per raggiungere in modo più diretto nuovi bacini di utenza;
le nuove aziende che cominciano la loro attività direttamente sul Web e con il Web sono avvantaggiate in quanto, non
avendo attività precedenti, possono cogliere e potenziare
tutte le opportunità che si presentano via via, dalla creazione di nuove tecnologie, alla produzione di nuovi beni e
servizi per imprese e consumatori: è così che sono nate imprese divenute poi famose, per essere state create dal nulla
e aver fatturato miliardi di dollari, come Netscape, produttore del più celebre browser di navigazione ipertestuale,
o le aziende specializzate nelle tecnologie di ricerca delle
informazioni, come Yahoo! (vedi 2.4), Lycos, InfoSeek, Excite, o come le innumerevoli aziende che hanno creato nuovi
contenuti e fornito possibilità di accesso a prodotti e servizi.
Il primo e più immediato settore economico cui è stata applicata la telematica è stata la finanza: la virtualità dell’economia finanziaria, con i suoi ingenti spostamenti di capitali
da una piazza all’altra tutti giocati su un piano nominale,
dipende direttamente dal valore simbolico e rappresentativo del denaro; in questo caso si capisce bene il significato
di virtuale, ossia immateriale, relativo alla dimensione telematica, e per nulla antitetico a reale: il broker che da Wall
Street acquista la quota azionaria di una compagnia quotata a Piazzaffari, o Soros che acquista o vende valuta sulla
piazza di Hong Kong, fanno operazioni realissime, e con effetti e ricadute materialissime, ma in sé immateriali e intangibili. Con Internet la globalizzazione fa un salto di qualità:
per quanto riguarda i mercati finanziari, la stessa possibilità
di interconnessione e mobilità operativa di cui prima godevano soltanto particolari soggetti economici, come istituti
e banche, governi e grandi società, viene estesa ai singoli
investitori, con un abbattimento dei costi dell’informazione
finanziaria e delle transazioni, che avvengono in rete.
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4. Internet e l’economia globale
Con la sua interfaccia colorata e multimediale il Web si è poi
prestato al marketing e alla pubblicità di prodotti e servizi
da parte di imprese che hanno aperto i loro siti strutturandoli come delle vetrine o dei cataloghi, e ha offerto lo spazio
per la nascita di nuovi servizi e prodotti interamente fruibili
online, ma è anche diventato un emporio dove si vende e si
compra di tutto, dai gioielli, a prodotti alimentari, ai gadget
più improbabili, a prezzi competitivi, saltando mediazioni
e distribuzione, con un unico passaggio dal produttore al
consumatore.
Nell’attività di vendita online si sono lanciate molte piccole e
medie imprese, per le quali anche un incremento di fatturato modesto dovuto all’uso del nuovo medium ha un impatto
significativo. In questo modo la globalizzazione ha davvero
riguardato tutti, non solo multinazionali e colossi finanziari.
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5. Internet e il futuro della
comunicazione
Internet è un vero e proprio luogo di comunicazione globale,
dove milioni di utenti quotidianamente si scambiano messaggi personali e pubblici, consultano e producono informazioni, studiano e giocano, lavorano ed acquistano beni.
La rete dunque sembra ereditare la funzione di tutti i mezzi di comunicazione che la hanno preceduta storicamente
(talvolta anche riproducendone alcuni aspetti negativi), ma,
grazie alla convergenza digitale, nel fare questo li integra
tutti in un medesimo spazio informativo.
Non solo. A differenza dei tradizionali sistemi di comunicazione di massa, Internet sembra uno strumento in grado di
garantire a tutti i suoi utenti il libero accesso all’informazione e la più ampia capacità di partecipazione attiva alla comunicazione. E tutto ciò è reso possibile da una tecnologia
che ha dei costi molto bassi, almeno rispetto ai costi di altre
tecnologie di comunicazioni di massa.
Oggi la possibilità di avere un sito sul Web è quasi alla portata di chiunque (naturalmente parliamo di quei chiunque
che hanno la fortuna di nascere nei paesi avanzati e che
hanno la fortuna di appartenere agli strati di popolazione
con un reddito medio-alto). Ci troviamo insomma di fronte
ad un mezzo che ha delle potenzialità di democratizzazione
dell’informazione assai vaste, e che potrebbe determinare
se non una rivoluzione, almeno una profonda riforma della
comunicazione sociale, vedi le ultime elezioni presidenziali
in America con Barack Obama.
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5. Internet e il futuro della comunicazione
Tuttavia non dobbiamo pensare che tali desiderabili conseguenze siano un’automatica conquista della tecnologia,
e che basterà attendere qualche anno e magicamente ci
ritroveremo in una società migliore e più “comunicativa”. Gli
interessi economici e politici, le difficoltà culturali, l’ignoranza, potrebbero modificare notevolmente il senso innovativo della rete. Non vogliamo certo affermare che i soggetti
economici debbano restare fuori dalla rete, o che i governi
non debbano porsi problemi di regolamentazione del suo
uso. Anzi, nel futuro ci misureremo più volte con questi
temi. Dobbiamo però ricordare che la rete, e tutte le tecnologie che verranno nel futuro, saranno capaci di migliorare
la qualità della nostra vita individuale e sociale solo se ne
faremo un uso attivo e consapevole, esplorando tutte le
potenzialità di comunicazione e di interazione che esse ci
metteranno a disposizione.
Vorremmo fare un piccolissimo cenno a quello che sarà il
futuro prossimo di Internet. Secondo Castells: “Internet e
la tv sono due costellazioni della comunicazione che sono
destinate a convivere l’una accanto all’altra; anche se in uno
scenario che sarà progressivamente diverso da quello a cui
siamo abituati oggi. Per certi versi Internet assorbirà al suo
interno la tv. Ma il mondo di Internet, che è il mondo della
“autocomunicazione di massa” non sostituirà quella della tv,
che è il mondo della comunicazione uni-direzionale, da uno,
il broadcaster, verso tutti. E poi la galassia della tv è specializzata e concentrata su due sole tipologie di contenuto:
l’entertainment e l’infotainment, mentre Internet è molto
più ampia”.
Manuel Castells, è nato in Spagna nel 1942. Dopo gli studi a
Barcellona e alla Sorbona di Pairig, ha iniziato la carriera accademica. Dal 1979 al 2003 è stato professore di sociologia
a Berkeley (Università della California). Oggi è professore
in Comunicazione all’Annenberg Centre, presso l’University of Southern California, USC). Da vent’anni si interessa
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5. Internet e il futuro della comunicazione
di Internet e del suo impatto sulla società contemporanea.
Ha scritto più di venti libri, tradotti in molte lingue, dedicati
all’analisi delle dinamiche culturali collegate all’imponente
trasformazione tecnologica delle nostre società. La sua opera più nota è la trilogia intitolata “L’età dell’informazione”. Il
suo ultimo libro “Power Communication”, Comunicazione e
Potere tradotto per la Bocconi Università Edizioni.
Le nuove generazioni crescono completamente in Internet.
Lo sviluppo della autocomunicazioni di massa, la moltiplicazioni di produttori di contenuti, e la progressiva concentrazione di gruppi economici nel settore dei media non è una
contradizione: è un processo di globalizzazione e customizzazione, ossia di concentrazione anche sulle esigenze degli
utenti.
Per vendere un prodotto, nel settore della comunicazione,
devi attrarre audience, devi “vendere” a grandi quantità di
persone. Per esempio Murdoch possiede MySpace che è uno
spazio di comunicazione che in qualche modo appartiene anche alla gente che comunica attraverso MySpace e Murdoch
deve rispetarla. Se non lo facesse, creando barriere o non
garantendo il libero utilizzo del network, sarebbe facilissimo
veder emergere altri portali pronti ad offrire condizioni più
libere. Questo perchè le barriere di ingresso nel business di
Internet sono molto basse. Non serve un grande capitale:
si può partire velocemente ed essere subito competitivi. E’
già successo (vedi 2.4). Facebook a un certo punto cercò
di fare pagare gli utenti: nel giro di 24 ore ci fu una specie
di esodo, una migrazione di massa da Facebook verso una
miriade di altri portali di social network. Ritornarono sulla
decisione di far pagare all’utente.
In generale gli utenti di Internet cercano di vivere in un
sistema di comunicazione libera. Se qualcuno cerca di farleipagare loro si rivolgeranno a qualcun altro. E questo si
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5. Internet e il futuro della comunicazione
applica anche per esempio alle news e di conseguenza entrano in ballo i giornali, le radio e le tv locali.
Il potere ha sempre cercato di realizzare un controllo sulla
comunicazione. Ma con Internet non si può. Ormai è troppo
tardi: è troppo diffusa. Se si chiude un sito da una parte lo
si può riaprire da un’altra. Gli unici controlli possibili sono
quelli automatici, basati su parole chiave.
Internet è un organismo autoregolato. Autoregolato da 1,6
miliardi di persone che la usano e che si regolano da sole. Ci
sono buone e cattive persone, quindi Internet è come siamo
noi: uno specchio in cui guardare noi stessi.
Per avere ulteriori informazioni:
www.caosmanagement.it
www.gem4pmi.com
caosmanagement.blogspot.com
Nota sugli autori:
Giuseppe Monti
Consulente di Direzione ed Organizzazione. Socio APCO (Associazione
Professionale dei Consulenti di direzione e Organizzazione) CMC (Certified
Management Consultant) nel rispetto dei principi dell’ICMCI (International Council of Management Consulting Institutes). Membro del Comitato
di Promozione Etica. Membro della ASQ American Society for Quality e
della SAVE International Value Society. Direttore della Rivista Elettronica
“Il Caos Management”. Direttore di G.E. Management Ltd. società di consulenza inglese operativa in Italia. Esperienza quarantennale in direzione
d’impresa e consulenza internazionale.
Dopo una carriera internazionale con ING.C.OLIVETTI & C. S.p.A. ITALIA
con incarichi in Italia, Inghilterra, USA, Africa e Sud America gestendo
anche una fabbrica di 1.200 persone in Zambia raggiungendo ottimi risultati certificati dalla Price Waterhouse, ha creato in Italia il Gruppo di Consulenza Manageriale Gemini Europa. La società è stata una delle prime a
svolgere corsi di formazione in e-learninig anche a livello internazionale
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per esempio con TIM Telecom Italia, unendo le diverse società del Gruppo nel mondo: Italia, Brasile, Argentina, Cile, Bolivia, Perù, Venezuela,
Grecia e Turchia. Dal 2004 è Direttore della rivista elettronica Il Caos Management (fondata da lui stesso come Notiziario nel 1998); oggi la rivista
viene inviata a circa 50.000 utenti.
Direttore della G.E.Management Ltd. società di consulenza fondata a Londra ed operativa in Italia. La società offre i suoi servizi anche alla MPMI
(micro piccola media impresa- termine da lui coniato) una realtà molto
presente nel mercato Italiano.
Laureato in Ingegneria Aeronautica alla Università di Napoli, parla correntemente Italiano, Inglese, Spagnolo, Portoghese e Francese orale.
Esperto di Marketing Internazionale, di Balanced Scorecard, di Business
Continuity Plan, di Qualità applicata, e formatore in aula ed a distanza con
innumerevoli corsi, presentazioni e partecipazione a convegni e congressi
internazionali.
Hobby: pittura, regia di spettacoli multimediali in teatro presentate al
eatro Antico di Segesta, a Napoli, e a Palermo.
Marisol Barbara Herreros
Cilena di nascita Italiana di adozione, studiato in Cile e Londra; lavorato
e vissuto in Santiago (Cile), Quito (Ecuador), Londra e Roma. Esperta
di relazioni pubbliche, comunicazione e vendita. Lavorato inizialmente
con Manpower (1973-1975), con organizzazioni nazionali in Ecuador (19751979), e società indipendenti in Inghilterra (1979-1985). In Italia dal 1985
fatto parte del Gruppo Gemini Europa, società di consulenza manageriale
con l’incarico di Coordinatore Marketing e Commerciale, Organizzazione
della Promozione e della Vendita è riuscita ad acquisire come clienti società come TIM Telecom Italia, Gruppo Enel, ACEA, SEAT Pagine Gialle,
Schering, Autostrade per l’Italia, Europ Assistance, Vodafone, Coface, Cephalon, sia nell’ambito della formazione manageriale on line e blended,
sia nell’ambito della Balanced Scorecard e della applicazione della Business Continuity Plan e della Qualità.
Dal 2004 Responsabile della Redazione della rivista elettronica “Il Caos
Management” incrementandone la diffusione costantemente ed arrivando
a distribuirla oggi a circa 50.000 lettori. Gestisce il blog di caosmanagement.blogspot.com.
Dal 2007 Director di G.E.Management Ltd. società fondata a Londra ed
operativa in Italia.
Formatore on line, blended ed aula tradizionale utilizzando la metodologia
della practice simulation e/o aula diretta con la realizzazione e la docenza
del progetto (comunicazione interna ed esterna, relazioni pubbliche, gestione del personale, etc.).
Parla fluentemente Spagnolo, Inglese, Italiano, ottima comprensione orale e scritta di Francese e Portoghese. Organizzazione e partecipazione a
diversi seminari, convegni, workshop in Italia, Romania e Ucraina.
Hobby: scritto diversi racconti per bambini rappresentati a teatro, partecipato come direttore di produzione a diverse produzioni cinematografiche e televisive, come assistente di produzione a spettacoli multimediali,
scrive, lavora a maglia, a crochet, taglio e cucito.
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Glossario
A
ACM Association for Computing Machinery
Gruppo costituito nel 1947 per promuovere lo sviluppo professionale e la ricerca nel settore degli elaboratori.
ANSI American National Standards Institute
Organismo responsabile dell’approvazione di numerose
normative (standards) in vari settori, tra cui quelli dei computer e delle telecomunicazioni.
Le normative approvate da questo organismo vengono
spesso chiamate, in inglese, ANSI standards (p. es. ANSI C
è la versione del linguaggio di programmazione C approvata
dall’ANSI). ANSI è membro dell’ISO. Vedere anche: International Organization for Standardization.
ARPA Advanced Research Projects Agency
Ente dello U.S. Department of Defense responsabile dello
sviluppo di nuove tecnologie di impiego militare. ARPA ha
finanziato molta parte dello sviluppo di Internet, così come
la conosciamo ora, compresi la versione Berkeley del sistema operativo Unix e il protocollo
TCP/IP.
ARPANET Advanced Research Projects Agency Network
Un rete pionieristica su lunga distanza finanziata da ARPA.
E’ servita come base per le prime ricerche sulle reti, oltre
che come dorsale durante lo sviluppo di Internet. ARPANET
era costituita da singoli computer a commutazione di pacchetto, collegati mediante linee in affitto.
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Glossario
ASCII American (National) Standard Code for Information
Interchange
Codifica carattere-numero standard, ampiamente utilizzata
nel settore dei computer.
B
BITNET
Rete di elaboratori utilizzata in ambiente accademico, che
fornisce servizi di posta elettronica e di trasferimento file
interattivi, utilizzando un protocollo tipo store-and-forward,
basato sui protocolli IBM Network Job Entry. BITNET-II incapsula il protocollo BITNET nei pacchetti IP e dipende per
l’instradamento da Internet. E’ divisa in tre strutture: BITNET negli Stati Uniti e in Messico, NETNORTH in Canada
ed EARN in Europa. Vi sono anche AsiaNet, in Giappone, e
collegamenti nell’America del Sud. Vedi CREN.
bps
In inglese, bit per secondo, b/s. Unità di misura della velocità di trasmissione dati.
browser
I browser sono strumenti per la comprensione e la gestione
della struttura del network, più che del suo contenuto.
C
CERN
Centro di ricerca di fisica nucleare di Ginevra.
CREN The Corporation for Research and Educational
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Glossario
Networking
Organismo costituito nell’ottobre 1989, quando BITNET e
CSNET (Computer + Science NETwork) vennero riuniti sotto
un’unica autorità amministrativa. CSNET non è più operativa.
D
DCA Defense Communications Agency
Così si chiamava la Defense Information Systems Agency
(DISA). Vedi DISA.
DISA Defense Information Systems Agency
Precedentemente chiamata DCA, è l’ente governativo responsabile dell’installazione della porzione Defense Data
Network (DDN) di Internet, icompresi i nodi e le linee MILNET.
DNS Sigla di Domain Name System
Un servizio distribuito di ricerca dati. Viene principalmente
impiegato per cercare gli indirizzi IP degli host fornendone
i nomi. Lo stile dei nomi degli host attualmente usato in
Internet viene detto “domain name” (nome del dominio),
perché è lo stile dei nomi utilizzato per cercare qualsiasi
cosa nel DNS. Alcuni importanti domini sono: .COM (commerciale, .EDU (educativo), .NET (operazioni di rete), .GOV
(governo U.S.A) e .MIL (forze armate U.S.A). Anche molti
paesi hanno un dominio. Per esempio, .US (United States),
.UK (United Kingdom), .AU (Australia). I domini sono definiti
nello STD 13, RFC 1034 e 1035.
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Glossario
E
Ethernet
Standard a 10-Mb/s per le LAN, inizialmente sviluppato da
Xerox, e successivamente rifinito da Digital, Intel e Xerox
(DIX). Tutti gli host sono collegati a un cavo coassiale dove
competono per l’accesso alla rete utilizzando un paradigma
Carrier Sense Multiple Access with
Collision Detection (CSMA/CD).
F
FTP File Transfer Protocol
Protocollo che consente all’utente di un host di accedere e
di trasferire file bidirezionalmente con un altro host della
rete. FTP è di solito il nome del programma che l’utente
attiva per eseguire il protocollo.
E’ definito nello STD 9, RFC 959.
G
GNU
Free Software Foundation.
H
host number
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Glossario
Parte di un indirizzo internet indicante a quale nodo della
(sotto)rete si fa riferimento.
I
Internetwork
Mentre una internet è una rete, il termine “internet” solitamente designa un insieme di reti interconnesse tramite
instradatori (routers).
Internet
Internet (notare la “I” maiuscola) è la più grande internet
del mondo. Si basa su una gerarchia a tre livelli, composta
da reti dorsali (p. es., NSFNET, MILNET), da reti di medio
livello e da reti stub (spezzoni). Internet è una internet multiprotocollo.
internet address
Indirizzo a 32 bit definito dall’Internet Protocol in STD 5,
RFC 791.
Solitamente, viene espressa in una notazione decimale a
punti. Un indirizzo internet, ovvero IP, identifica in modo
unico un dato nodo di una internet.
IP Internet Protocol
Protocollo definito in STD 5, RFC 791. E’ lo strato di rete
della TCP/ IP Protocol Suite. Si tratta di un protocollo per
commutazione di pacchetto di tipo connectionless, ottimizzato.
ISO International Organization for Standardization
Organismo a partecipazione volontaria fondato nel 1946 e
responsabile della creazione degli standard internazionali in
molti settori, tra i quali gli elaboratori e la trasmissione dei
dati. Ne fanno parte gli enti nazionali di normalizzazione
degli 89 paesi membri, compreso l’Ansi per gli Stati Uniti.
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Glossario
L
LAN Local Area Network
Rete di trasmissione dati realizzata per coprire un’area di
pochi kilometri quadrati. L’estensione limitata consente di
ottimizzare i protocolli dei segnali il che consente di ottenere velocità di trasmissione fino a 100Mb/s.
M
MILNET Military Network
rete utilizzata per le applicazioni militari non coperte da segreto. Fa parte di DDN e di Internet.
Mosaic
Il primo browser per WWW. Creato nel 1992 da parte di
NCSA.
N
NCSA National Center for Supercomputing Applications
Ente nazionale statunitense per il supercomputing
Netscape
Il browser per WWW più popolare.
network
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Glossario
In ambito informatico assume il significato di rete di computer
network number
Porzione dell’indirizzo IP indicante la rete. Per le reti di classe A, l’indirizzo di rete è il primo byte dell’indirizzo IP; per
le reti di classe B, sono i primi due byte dell’indirizzo IP; per
quelle di classe C, sono i primi 3 byte dell’indirizzo IP. In
tutti e tre i casi, il resto è l’indirizzo dell’host. In Internet, gli
indirizzi di rete assegnati sono unici a livello globale.
NFS Network File System
Protocollo sviluppato da Sun Microsystems e definito in RFC
1094, che consente a un sistema di elaborazione di accedere ai file dispersi in una rete come se fossero sull’unità
a disco locale. Il protocollo è stato incorporato nei prodotti
di più di 200 ditte ed è attualmente lo standard de facto di
Internet.
NSF National Science Foundation
Ente del governo degli Stati Uniti che ha come scopo il progresso della scienza. La NSF finanzia i ricercatori scientifici.
i progetti scientifici e le infrastrutture per promuovere la
qualità della ricerca scientifica.
NSFNET, finanziata dalla NSF, è una componente essenziale
della comunicazione negli ambienti accademico e della ricerca.
NSFNET National Science Foundation Network
NSFNET è una “rete di reti” ad alta velocità strutturata gerarchicamente. Al livello più elevato è una rete dorsale che
copre gli Stati Uniti continentali. Collegate ad essa vi sono
le reti di livello intermedio e collegate alle reti di livello intermedio vi sono le reti dei campus e quelle locali. NSFNET
è anche collegata con il Canada, il Messico, l’Europa e la
Fascia del Pacifico. NSFNET fa parte di Internet.
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Glossario
O
OSI Open Systems Interconnection
Famiglia di protocolli, realizzata dai comitati dell’ISO che
dovrebbe diventare lo standard internazionale dell’architettura delle reti di sistemi di elaborazione.
P
protocollo
Descrizione formale del formato dei messaggi e delle regole
che due elaboratori devono adottare per lo scambio di messaggi. I protocolli possono descrivere i particolari low-level
delle interfaccia macchinamacchina (cioè l’ordine secondo il
quale i bit e i bytes vengono trasmessi su una linea) oppure
gli scambi high level tra i programmi di allocazione (cioè il
modo in cui due programmi trasmettono un file su Internet).
R
RFC
Request for Comments. richiesta di osservazioni. Serie di
documenti iniziata nel 1969 che descrive la famiglia di protocolli Internet e relativi esperimenti. Non tutte le RFC (anzi,
molto poche, in realtà) de scrivono gli standard Internet,
ma tutti gli standard Internet vengono
diffusi sotto forma di RFC.
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Glossario
S
server
Elaboratore che fornisce risorse (cioè, file servers e name
servers).
SLIP Serial Line Internet Protocol
Protocollo usato per l’impiego di IP con linee seriali, come i
circuiti telefonici o i cavi RS-232 nel collegamentodi due sistemi di elaborazione. SLIP è definito in STD 47, RFC 1055.
SMTP Simple Mail Transfer Protocol
Protocollo, definito in STD 10, RFC 821, utilizzato per la
trasmissione di posta elettronica tra elaboratori. E’ un protocollo da server a server, per cui per l’accesso ai messaggi
bisogna ricorrere ad altri protocolli.
subnet
Porzione di rete, che può essere fisicamente indipendente,
che ha in comune l’indirizzo di rete con altre porzioni della
rete e che viene distinta mediante un numero (subnet number). Una sottorete è per una rete ciò che una rete è per
una internet.
subnet number
Parte dell’indirizzo internet che designa una subnet. Nell’instradamento internet viene ignorato, mentre serve nell’instradamento intranet.
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Glossario
T
TCP Transmission Control Protocol
Protocollo standard Internet che definisce il livello di trasporto ed è definito in STD7, RFC 793. E’ di tipo connectionoriented e streamoriented, in opposizione a UDP.
TCP/IP Transmission Control Protocol/Internet Protocol
Sigla diffusa con cui viene indicata la suite di protocolli applicativi e di trasporto che lavorano su IP. Comprendono
FTP, TELNET, SMTP e UDP (protocollo del livello di trasporto).
Telenet
Rete pubblica a commutazione di pacchetto che utilizza i
protocolli CCITT X.25. Da non confondere con Telnet.
TELNET
Protocollo standard Internet per il servizio di collegamento
con terminali remoti. E’ definito in STD 8, RFC 854 esteso
con opzioni da molte altre RFC.
Token Ring
Token ring (anello virtuale) è un tipo di LAN con nodi inseriti
in un anello. Ogni nodo passa costantemente un messaggio
di controllo (detto “token”) al prossimo, e il nodo che ha il
token può inviare un messaggio. Spesso “Token Ring” si usa
per indicare lo standard token ring IEEE 802.5, che è il più
comune tipo di token ring.
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Glossario
U
UNIX
Sistema operativo sviluppato dai Bell Laboratories che è in
grado di funzionare in multiutenza e in multitasking.
UUCP UNIX-to-UNIX Copy Program
Inizialmente, era un programma che lavorava con il sistema operativo UNIX e che consentiva a un sistema UNIX
di trasmettere file a un altro sistema UNIX mediante linee
telefoniche commutate. Oggi, questo termine viene più comunemente usato per indicare la grande rete internazione
che utilizza il protocollo UUCP per scambiare notizie e posta
elettronica.
V
VMS Virtual Memory System
Sistema operativo di Digital Equipment Corporation.
W
WAN Wide Area Network
Rete, solitamente realizzata con linee seriali, che copre una
vasta area geografica.
WHOIS
Programma Internet che consente agli utenti di interrogare
i database di privati e di altre entità Internet, come domini,
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Glossario
reti e host. Le informazioni riguardanti le persone solitamente sono il nome dell’azienda in cui la persona lavora,
l’indirizzo, il numero di telefono e l’indirizzo email.
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