storia del cursillo - Associazione L`Esperienza
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Cammino di discernimento per aderire all’Associazione “L’esperienza” 4° INCONTRO LA STORIA DEL MOVIMENTO DEI "CURSILLOS DI CRISTIANITÀ" IL CONTESTO STORICO Erano gli anni '40. La Spagna era da qualche anno uscita da una guerra civile catastrofica, nel corso della quale si erano verificate da ambo le parti violenze di un'incredibile efferatezza… a volte bastava la sola presenza di un Crocifisso in casa per portare un’intera famiglia davanti a un plotone di esecuzione. Migliaia di sacerdoti e religiose uccisi e torturati senza processo erano il prezzo pagato ad un anticlericalismo feroce. In tutta la Spagna la classe media ed operaia, soprattutto delle aree urbane, provava un diffuso anti-clericalismo, identificando nella Chiesa e nei suoi ministri, il segno di un potere ancestrale, sentimento esaltato dall'appoggio incondizionato datole dal regime franchista. In quei tempi i giovani cattolici aristocratici e di classe sociale elevata, che avevano studiato in collegi religiosi privati, collegati ad associazioni potenti come l'Opus Dei, erano chiamati ad occupare posti di rilevanza sociale; a loro volta, quelli provenienti dalle classi media e bassa, specialmente nelle aree rurali, orbitavano intorno alle parrocchie e costituivano la struttura portante dell'Azione Cattolica. Non vi era però alcuna comunicazione tra le strutture e gli ambienti del cattolicesimo colto ed aristocratico e quelli, più vicini al popolo, di tipo parrocchiale ed associativo di massa come l'Azione Cattolica. L'Azione Cattolica era guidata da un uomo eccezionale, Manuel Aparici, che stava tentando di organizzare un pellegrinaggio nazionale giovanile a Santiago de Compostela; ecco che compare all'orizzonte della nostra storia la figura di Eduardo Bonnin Aguiló… 1 Cammino di discernimento per aderire all’Associazione “L’esperienza” 4° INCONTRO EDUARDO BONNIN Eduardo Bonnin Aguilò nasce nel 1917 a Palma de Mallorca all'interno di una famiglia numerosa e profondamente cattolica. Eduardo ebbe una educazione di fede rigorosa, era un giovane brillante, lettore instancabile, con eccezionali capacità di comunicare, con spiccato senso dell'umorismo e continue inquietudini culturali e religiose. Eduardo, chiamato nel pieno della guerra civile, a fare il servizio militare obbligatorio, a contatto con tutte le classi sociali e con la realtà autentica della gioventù dell'epoca, si rese conto che la maggior parte delle persone, pur vivendo in ambienti indifferenti e perfino ostili alla religione cattolica, mantenevano intatti una serie di valori e comportamenti tipicamente evangelici, forse più cristiani di quelli imperanti in quegli ambienti "pii" che tanto bene lui conosceva. Questi valori cristiani di coloro che non si proclamavano tali, il profondo senso dell'amicizia, la gioia condivisa, il rifiuto dell'ipocrisia… impressionarono il nostro amico che fino a quel momento aveva considerato i "non cristiani" o i "cristiani non praticanti" solo come potenziali nemici da tenere alla larga. L'esperienza fatta in quegli anni arricchì profondamente Eduardo che elaborò il suo vissuto sviluppando convinzioni che ebbero importanza fondamentale per la nascita dei Cursillos di Cristianità. I CURSILLOS DE JEFES DE PEREGRINOS Il presidente nazionale, Manuel Aparici, sollecitò tutti i dirigenti diocesani di Azione Cattolica a formare adeguatamente coloro che avrebbero dovuto animare il pellegrinaggio a Santiago di Compostela ed a tal fine progettò dei corsi denominati "Cursillos de Jefes de Peregrinos", guidati da un laico e rivolti esclusivamente ai giovani di Azione Cattolica. Il giovane Bonnin nel 1941 visse quell'esperienza con intensità cogliendone l'originalità, ma nello stesso tempo rendendosi conto della sua inefficacia. Commentò lo stesso Eduardo: "...Ci impressionò lo spirito e la personalità di quei giovani così come il modo di comunicare le proprie idee, in un luogo isolato, facendo gruppi e rallegrando il tutto con canti e barzellette. La 2 Cammino di discernimento per aderire all’Associazione “L’esperienza” 4° INCONTRO durata invece di una settimana ci sembrò eccessiva. Capimmo che per rivitalizzare l'Azione Cattolica dovevamo inserirci in essa, servendoci dei suoi strumenti, ma nello stesso tempo eravamo convinti che era necessario mantenere un certo distacco per salvaguardare gli obiettivi che volevamo raggiungere." Inizia così un periodo di gestazione nel corso del quale si confronta con un gruppo di amici che condividevano le sue ansie. Dalle loro inquietudini e dalle loro interminabili conversazioni notturne ebbero origine i "Cursillos de Cristiandad" che oggi conosciamo. Il MCC nasce dunque da un gruppo in un periodo in cui i laici erano considerati dalle strutture ecclesiastiche dei minorenni nella fede, bisognosi di una tutela permanente. Eduardo Bonnin fornisce il suo contributo con delle riflessioni sugli ambienti che da anni sta elaborando, convinto del fatto che un'azione apostolica sia molto più efficace se sviluppata a livello di ambiente piuttosto che di strutture; era necessario fermentare di spirito cristiano la vita e gli ambienti di tutti i giorni piuttosto che rinforzare le strutture ecclesiali. Durante i loro incontri i nostri amici approfondiscono lo studio dell'ambiente, catalogando l'atteggiamento delle persone nei confronti della fede e cercando di capire le loro motivazioni. Il giovane Eduardo si pone sempre lo stesso interrogativo: "Cosa fare per agire sulle masse? Come comunicare ai giovani le nostre idee in modo convincente?" Il loro approfondimento, le loro riflessioni insieme alle lunghe ore di preghiera davanti al Tabernacolo portarono ad una sintesi del messaggio che si voleva comunicare. Il più bel messaggio per i lontani che non conoscono o credono di non conoscere Cristo: "Dio ti ama!", comunicato attraverso il miglior mezzo: l'amicizia. Realizzare in tre giorni l'incontro con se stessi, con Dio e con i fratelli. Decisero dunque di tenere un Cursillo nuovo secondo questi criteri. 3 Cammino di discernimento per aderire all’Associazione “L’esperienza” 4° INCONTRO IL CURSILLO DI CALA FIGUERA Era domenica 20 agosto 1944, un gruppo di quattordici giovani raggiunge una villa a Cala Figuera (Mallorca); ad aspettarli c'erano Eduardo Bonnin ed i suoi amici, con loro un sacerdote. Incomincia così il primo Cursillo della storia, rivolto ai "lontani", con una struttura adattata alla mentalità dei non credenti, ed avente come elemento centrale quello "Studio dell'ambiente" elaborato da Eduardo ed i suoi amici. I corsi, secondo gli schemi proposti da Eduardo, incominciarono a tenersi, con cadenza circa annuale tra lo scetticismo generale. Alla cerimonia di chiusura di quello del 1946 partecipò per la prima volta il Delegato diocesano, don Josè Dameto; questa presenza è indicativa del peso crescente che i nuovi Cursillos stavano assumendo. In questa fase lentamente si delineava la struttura di una Scuola Responsabili, successivamente tenuta in alta considerazione dal Vescovo di Palma di Maiorca, che riceveva settimanalmente i suoi componenti nel palazzo episcopale. Si profilava pertanto in questa fase il riconoscimento da parte ecclesiale dell'operato del gruppo giovanile che sperimentava la nuova tipologia di Cursillos. Si capisce facilmente che lo spirito innovativo degli iniziatori ed i nuovi corsi (così diversi!) abbiano fin dal primo momento innescato controversie e tensioni con gli adulti di Azione Cattolica. Le prime controversie riguardarono l'eterogeneità dei partecipanti che Eduardo aveva voluto ad ogni costo e che non era ben accetta in ambienti abituati ad utilizzare un linguaggio specifico del livello sociale, culturale e spirituale della platea. Inoltre l'entusiasmo contagioso dei partecipanti ai Cursillos, il loro modo diverso di pregare, così vigoroso, la loro ironia verso coloro che definivano "i beati", incominciò a dare fastidio agli ambienti cattolici tradizionali… insomma si ripeteva l'atteggiamento del fratello maggiore nella parabola del figlio prodigo… 4 Cammino di discernimento per aderire all’Associazione “L’esperienza” 4° INCONTRO UN UOMO CHIAMATO GIOVANNI… In quegli anni si verificò un evento che avrebbe avuto conseguenze straordinarie per lo sviluppo del Movimento. Mons Juan Hervàs, della diocesi di Valencia, fu nominato vescovo della diocesi di Mallorca; era un uomo di grande intelligenza e di carattere autoritario, radicale nel rispetto dell'ortodossia e molto giovane, aveva infatti 42 anni. Bonnin si preoccupò subito di mettere al corrente il rappresentante del nuovo Vescovo delle attività dei giovani di Azione Cattolica e, soprattutto, della nuova iniziativa apostolica che stava mettendo a punto. Egli temeva che le polemiche interne ed una cattiva informazione potessero mettere in cattiva luce i nascenti nuovi Cursillos agli occhi del pastore. Il nuovo vescovo aveva una personalità complessa e fortemente carismatica, tanto da dare un forte impulso e contenuto teologico al Cursillo. La sua comparsa a Mallorca è prova tangibile dell'azione dello Spirito in quel particolare momento storico. Eppure era espressione di una Chiesa preconciliare, poco aperta alle novità, soprattutto se provenienti dal mondo laico… Nonostante il suo formalismo ed il suo rigore, è stato l'angelo dei Cursillos, colui che diede al nascente Movimento il più appassionato dei sostegni, pagandone di persona le conseguenze. Non è stato il fondatore dei Cursillos, come sostiene qualcuno, ma senza di lui il Movimento non avrebbe avuto la diffusione attuale; ha amato fino all'ultimo quella che considerava una sua creatura. Ciononostante mons. Hervàs non ha mai partecipato ad un Cursillo! Può apparire un assurdo, ma il Vescovo che è stato portabandiera dei Cursillos, colui che li elevò al rango di Movimento ecclesiale e diede loro nome e risonanza universale, non abbia mai fatto esperienza diretta dei "tre giorni". Forse è stato meglio così… il clima disinvolto, tipico del Cursillo, il linguaggio, quella che poteva apparire come eccessiva confidenza con il 5 Cammino di discernimento per aderire all’Associazione “L’esperienza” Tabernacolo avrebbero potuto risultare sgraditi conservatore e con un marcato senso dell'autorità. 4° INCONTRO ad un prelato Lo Spirito alitò su Mallorca in quegli anni… Il nostro Vescovo scelse per trascorrere i suoi ultimi anni proprio l'isola dove erano nati i Cursillos di Cristianità, che tanto aveva amato pagando in prima persona le conseguenze delle sue scelte. NELLA CELLA DELLA MORTE Racconta Eduardo a chi gli domanda di un Crocifisso di ferro che porta sempre con sé: Era il 1949. Due giovani, durante il servizio di leva, avevano ucciso, per rapina, un'anziana signora; essendo militari erano soggetti alla legge marziale ed erano stati condannati a morte. Mancavano meno di 24 ore all'esecuzione e nessuno dei due mostrava segni di ravvedimento rifiutando qualsiasi contatto con il sacerdote. Conoscevo il cappellano del carcere; era un bravo sacerdote e non si dava pace pensando a quei due ragazzi, così giovani e così vicini alla morte. Anche voi siete giovani… forse potreste riuscirci. Non ce la sentimmo di rifiutare e così io ed Andres Rullan, che allora era il vicepresidente dei giovani di Azione Cattolica, ci avviammo verso il carcere; avevamo una grande paura, ci tremavano le gambe, ma sapevamo di non avere alternative. Chiedemmo a tutti i nostri amici del gruppo ed a coloro che avevano fatto il Cursillo di sostenerci con la preghiera; successivamente abbiamo saputo che molti giovani passarono la notte passeggiando, con il rosario in mano, lungo i viali della città. Varcammo il portone del carcere e, mentre sentivamo richiudere alle nostre spalle i cancelli di ferro, il timore aumentava; era un compito troppo grande per noi, stringevo tra le mani questo Crocifisso ed abbozzavo tra le labbra una preghiera. I condannati erano in una piccola stanza e non ci degnarono di uno sguardo; stavano scegliendo il loro ultimo pasto: una paella. Avevano le tasche piene di sigari e sembravano intenzionati a fumarli tutti durante la 6 Cammino di discernimento per aderire all’Associazione “L’esperienza” 4° INCONTRO notte… ostentavano un linguaggio osceno che rendeva ancora più penosa la situazione. In un angolo della stanza sostava un ufficiale, componente della corte marziale che aveva emesso la condanna; doveva guardare a vista i condannati fino al momento della esecuzione; quell'uomo rappresentava l'autorità e così chiedemmo a lui di poter parlare con i due giovani. La sua risposta ci raggelò: "Fate pure, ma sono soltanto carne da macello!" Aspettammo, pregando e tremando, la fine della cena e finalmente potemmo avvicinarci. Non sapevo cosa dire, come avviare un colloquio al quale non mi sentivo preparato… Dissi pertanto le prime parole che mi vennero in mente: "In genere le persone importanti o che stanno per ricevere una carica trovano tante persone che chiedono loro aiuto. Ecco, noi siamo venuti a chiedervi una raccomandazione per una iniziativa che ci sta molto a cuore, ma trova molte difficoltà". "A noi?" Risposero sarcastici ed increduli. "Certo! A voi che siete in una situazione di privilegio rispetto a tutti noi. Nessuno di noi sa quando morirà, la morte può arrivare in tanti modi, all'improvviso. Se saremo in Grazia con Dio, ci andrà bene, ma se non saremo in Grazia con Dio… Il momento della morte, neanche il Papa, il Vescovo o i preti lo sanno! Invece per voi può essere una gioia sapere che domani alle sei del mattino…" "Ma che favole stai raccontando!" risposero nervosamente. "Non è una favola è la verità. Avete sentito parlare del Buon ladrone? "Oggi sarai con me in Paradiso". Pensate se lo vorrete, se mettete a posto il vostro passaporto… domani, alle sei sarete in Paradiso!" "Ma che cavolo dici?" "È così!" Qualcosa di incredibile avvenne, entrambi cambiarono espressione del viso ed abbassarono gli occhi. Uno di loro con voce tremante disse: "Se penso al dolore che procurerò a mia mamma… pensi che dovrei scriverle una lettera?" Incominciò a scriverla, ma fu vinto dall'emozione e dovetti aiutarlo mentre dettava. Trascorremmo insieme quella terribile, interminabile notte, mentre li ascoltavamo io stringevo forte questo Crocifisso. "Che cos'è che stringi?" Chiese uno di loro. 7 Cammino di discernimento per aderire all’Associazione “L’esperienza” 4° INCONTRO "Non è niente, è un pezzo di ferro… io sto chiedendo a questo Signore, che tu presto incontrerai, di illuminarci per potervi dire le parole giuste per convincervi ad approfittare dell'occasione". Accettarono di confessarsi con il cappellano che, trepidante, aspettava da ore nella stanza adiacente. Il sacerdote celebrò la Messa e tutti ci comunicammo; in fondo alla cappella l'onnipresente ufficiale della corte marziale. Dopo la benedizione finale il militare si avvicinò sussurrando: "Mi avete dato una lezione!" Erano le sei meno un quarto, il primo dei condannati fu portato in una piccola stanza al centro della quale vi era uno sgabello con un palo di legno come spalliera, a metà altezza vi era una specie di collare azionato da una manopola a vite. Era la garrotta, un barbaro strumento di morte con cui il condannato veniva lentamente soffocato dal collare mentre il perno, da dietro, sfondava le vertebre cervicali. È stata la più terribile scena cui ho mai assistito; all'improvviso entrò nella stanza il boia, indossava una brutta uniforme color verde oliva. Rivolgendosi al giovane, disse cinicamente: "Siediti, bello!" Mentre all'infelice veniva infilato un cappuccio nero in testa, Andres ed io corremmo in Cappella per rifugiarci nella preghiera, ma un grido ci richiamò: "Eduardo, ti prego, dammi il tuo Crocifisso!." Lo portai e morì baciandolo. Anche il suo amico volle morire con il Crocifisso sulle labbra. I giorni seguenti portai la lettera alla mamma di quel giovane, che era di Mallorca. Per molti mesi non sono riuscito a dormire, mi sono portato dietro come un incubo l'immagine di quello sgabello e dell'orribile uniforme color verde oliva. Mi era di sollievo soltanto la certezza di avere due amici in Paradiso…" UNA BENEDIZIONE A DUE MANI All'inizio del 1949 si assisteva ad un forte sviluppo per i Cursillos ma, contemporaneamente, cresceva l'ostilità da parte degli ambienti più tradizionalisti ed in particolare degli adulti di Azione Cattolica che trovavano inaccettabili le novità introdotte dai nuovi corsi; si creavano le 8 Cammino di discernimento per aderire all’Associazione “L’esperienza” 4° INCONTRO premesse che avrebbero successivamente portato alla separazione tra Azione Cattolica ed il Movimento dei Cursillos. La svolta si verificò nel mese di novembre, in occasione della assemblea annuale dell'Azione Cattolica, presieduta dal vescovo, monsignor Juan Hervás. Eduardo nel suo intervento chiese pubblicamente al vescovo, per ben tre volte, se gradisse o meno i Cursillos: "Se Lei non li gradisce, noi non ne faremo altri e cesseremo ogni attività, ma se Lei li gradisce… noi andremo avanti senza incertezze!" Monsignor Hervás si alzò e, prendendo la parola, pronunciò una frase che rimarrà storica per il Movimento: "Io i Cursillos di Cristianità non li benedico…" Seguì una breve pausa durante la quale il mondo sembrò crollare addosso ai nostri giovani amici. Poi proseguì: "... non li benedico con una mano, ma li benedico con entrambe le mani!" UN FIUME IN PIENA La benedizione "a due mani" del vescovo di Mallorca, mons. Juan Hervàs, diede l'avvio ad una travolgente opera evangelizzatrice in tutti gli ambienti dell'isola. Quello fu un periodo esaltante (20 corsi nel solo 1949) che sarebbe durato fino al 1955, anno in cui iniziò per il Movimento ed i suoi iniziatori un lungo periodo di persecuzioni. I Cursillos rivoluzionarono gli ambienti, sia laici sia ecclesiali, di Mallorca nei primi anni 50. Si trattava di ambienti poco aperti alla novità, ma l'entusiasmo, fino a quel momento impensabile, di centinaia di giovani laici turbò gli equilibri di una società profondamente conservatrice. Nell'ambito scolastico, ed in particolare negli istituti medi superiori, come il collegio dei Gesuiti La Salle ed altri, i Cursillos trovarono larga diffusione. Le caserme furono individuate come ambiente privilegiato per la ricerca di vertebre da inviare ai corsi; la diffusione e l'entusiasmo fu tale da costringere i vertici militare a considerare la partecipazione al Cursillo come giusto motivo per richiedere un permesso. 9 Cammino di discernimento per aderire all’Associazione “L’esperienza” 4° INCONTRO Nelle poche fabbriche presenti nell'isola non mancò mai la presenza di cursillisti che creavano ambienti di lavoro più vivibili. I Cursillos rappresentarono l'elemento catalizzatore per una rottura generazionale all'interno del clero isolano; salvo poche eccezioni i sacerdoti di età inferiore ai 40 anni aderirono in massa, spesso senza coglierne lo spirito vero, convinti di avere a disposizione un efficace strumento di evangelizzazione. Venivano inoltre accusati di fanatismo religioso e di considerarsi in contatto diretto con Cristo e lo Spirito Santo, saltando l'intermediazione della chiesa ministeriale. Uno dei temi, che ha generato numerose dispute fin dalla nascita del Movimento e che probabilmente continuerà nel tempo, è stata la validità universale del metodo; la "specializzazione" o meno dei Cursillos rappresenta tutt'oggi, in alcuni paesi ed ambienti, motivo di aspre polemiche. È opportuno tenere Cursillos diversificati per età o livello culturale? A tale proposito il pensiero di Eduardo non lascia dubbi: il Cursillo deve essere eterogeneo per età e livello culturale; soltanto il Cursillo misto, per uomini e donne insieme, resta inaccettabile agli occhi di Bonnin. Eppure va detto che la tentazione di una "specializzazione" è stata sempre presente nel Movimento: negli anni seguenti si tennero in alcune diocesi Cursillos per celibi, per sposati, per carcerati, per intellettuali, per lebbrosi… ed addirittura per toreri! ESPANSIONE TERRITORIALE Monsignor Hervàs aveva stabilito che il Movimento avrebbe potuto impiantarsi in altre diocesi soltanto dietro richiesta formale dell'ordinario diocesano del luogo; era evidente che il sostegno dell'episcopato aveva un "prezzo" da pagare in termini di autonomia laicale e spontaneità nello sviluppo dei Cursillos. 10 Cammino di discernimento per aderire all’Associazione “L’esperienza” 4° INCONTRO In assenza di tale richiesta, coloro che volevano partecipare ad un Cursillo potevano farlo soltanto a Mallorca. Iniziò così un commovente pellegrinaggio di giovani che dal continente andavano nell'isola per partecipare ad un Cursillo. Nel 1953 arrivò la richiesta formale del Vescovo di Valencia ed Eduardo Bonnin ebbe modo di guidare come rettore, nel mese di agosto, il Primo Cursillo in quella diocesi. Nell'aprile del 1954 venne lanciata la diocesi di Tarragona; seguirono altre diocesi della Spagna. Il Cursillo restò fino al 1953 un fenomeno locale, giovanile e per soli uomini. Ma lo Spirito Santo continuava a soffiare "non si sa da dove viene né dove va…" Nel 1953 si tenne in Colombia il primo Cursillo Donne della storia. VOCAZIONE E STILE La vocazione dei Cursillos è stata fin dalla loro nascita l'evangelizzazione degli ambienti; sono nati, come abbiamo visto, per rispondere ad una concreta esigenza emersa dopo una attenta analisi dell'ambiente. Ma se la vocazione dei Cursillos di cristianità è l'evangelizzazione degli ambienti, specie i più lontani da Cristo, lo stile è quello di gruppo e lo spirito quello dei pellegrini che percorrevano il Cammino di Santiago. Il movimento dei Cursillos di cristianità è nato da un gruppo di giovani, strettamente legati da una profonda amicizia, che condividevano sogni, successi ed insuccessi. Il gruppo diede origine al Cursillo e non viceversa! Fino al 1949 tutti coloro che avevano partecipato ai cursillos mantenevano frequenti e spontanei contatti tra di loro che sfociavano naturalmente nella formazione di gruppi di amici che, insieme, progettavano e realizzavano le loro azioni apostoliche. Il moltiplicarsi dei cursillos obbligò Eduardo a riflettere su un metodo per canalizzare i nuovi corsisti, favorendo ciò che fino a quel momento era stato spontaneo. 11 Cammino di discernimento per aderire all’Associazione “L’esperienza” 4° INCONTRO L'amicizia era e doveva restare il cardine essenziale del post-cursillo. Nacque così l'idea del gruppo e, di conseguenza, la riunione di gruppo, inserita nel metodo fin dal 1949, e che negli anni successivi è stata variamente interpretata in molti paesi, suscitando spesso profonda amarezza nel gruppo fondatore. Eduardo ed i suoi amici hanno pensato alcuni elementi fondamentali del dopo cursillo. Innanzitutto è opportuno distinguere i gruppi in due categorie, i gruppi primari (quelli con chi vuoi…) ed i gruppi secondari (quelli con chi devi…). Eduardo dice che ogni individuo ha due poli, uno personale riferito alla persona in concreto ed uno sociale riferito all'ambiente in cui si vive. Il Gruppo primario è legato al polo personale… è il gruppo "con chi vuoi…" costituito da poche persone (al massimo sei), legate da una profonda e radicata amicizia; amici che condividono anche il quotidiano incontrandosi spesso con le famiglie, condividendo gioie e dolori, andando in vacanza insieme… Si tratta, pertanto, di un gruppo che si forma spontaneamente, cementato dall'amicizia e dall'amore verso Cristo, che si riunisce regolarmente per condividere la vita di fede e il lavoro apostolico. È la riscoperta dell'amicizia, il più nobile dei sentimenti che possono legare gli uomini tra di loro, come Gesù stesso ripetutamente ci dice nel Vangelo. È Cristo stesso l'Amico per eccellenza, Colui che ogni corsista incontra nel Tabernacolo… "Ho incontrato un Amico" è la espressione ricorrente al rientro da ogni corso. Ma è pur vero che l'amicizia non può essere certamente imposta, non si può creare artificiosamente: essa deve nascere spontanea, favorita dall'amore verso Cristo ed il Suo Vangelo. Il Gruppo primario deve essere stabile anche se non vincolante; non si deve riunire perché bisogna fare questo o quello… il gruppo si riunisce perché si è amici, perché si è incontrato Cristo e si vuole andare oltre… Ogni gruppo primario vive i suoi momenti di verifica nella cosiddetta "riunione di gruppo" che si svolge secondo il seguente schema: Invocazione allo Spirito Santo Verifica del treppiede 12 Cammino di discernimento per aderire all’Associazione “L’esperienza” 4° INCONTRO Momenti vicino a Cristo Progetto dell'azione apostolica per la settimana successiva Preghiera di ringraziamento Si innesca una dinamica di apertura e condivisione con i fratelli di: Quello che viviamo… Quello che vogliamo vivere… Quello che ci addolora non poter vivere… Ma in che modo questi gruppi primari possono influenzare in senso cristiano gli ambienti in cui vivono? La risposta è semplice: formando i gruppi secondari, quei gruppi insomma che sono legati al polo sociale della persona e all'ambiente in cui vive; essi rappresentano sempre una risposta ad una esigenza concreta dell'ambiente in cui si è inseriti. Sono i gruppi che Eduardo Bonnin definisce "gruppi con chi devi". Nascono così i vari gruppi di volontariato, di preghiera, di catechesi… che coinvolgono le persone dell'ambiente in cui vogliamo operare. Tutti questi gruppi di cui abbiamo finora parlato hanno un denominatore comune: Il Gruppo primario… sono figli del gruppo primario. Il Gruppo primario è stato ed è il motore di tutte le iniziative nelle quali non sempre sono presenti tutti i componenti del Gruppo, ma è nel gruppo primario che avviene la verifica, la programmazione. Insomma in questo gruppo condividiamo i nostri sogni… quei sogni che con l'aiuto ora di alcuni, ora di altri, realizziamo nei gruppi secondari. L'ULTREYA Incorporati il gruppo e la riunione di gruppo come elementi essenziali della metodologia era ovvio che si raccogliesse l'esigenza di mantenere rapporti con tutti coloro che avevano fatto la stessa esperienza. Nasce così l'Ultreya che fin dal primo momento viene definita da Eduardo come "la riunione delle riunioni di gruppo". 13 Cammino di discernimento per aderire all’Associazione “L’esperienza” 4° INCONTRO L'Ultreya va vista come momento di incontro, di condivisione e di mutuo sostegno di un popolo in cammino. Con lo spirito dei pellegrini che sostano, senza piantare le tende, prima di riprendere il cammino. Perché l'Ultreya non è una comunità che si riunisce bensì è una Comunità in cammino… una Comunità di cristiani che cercano tutti di arrivare alla meta, si appoggiano gli uni agli altri, pregano gli uni per gli altri e si ridanno appuntamento più avanti…. Ultreya! è "Un grido di incoraggiamento per andare oltre, un segno di ottimismo perché contiamo sulla Grazia del Signore per non scoraggiarci nel cammino che ognuno di noi si è proposto". A tale proposito è significativa la prima pagina della Guida del pellegrino. Quando si perde la consapevolezza dell'essenza dinamica dell'ultreya si perdono di vista gli obiettivi del movimento che come già detto sono l'evangelizzazione degli ambienti mediante gruppi di cristiani che condividono la loro vita ed attività apostolica con lo spirito dei pellegrini. Nell'Ultreya convergono tutti coloro che hanno fatto il Cursillo ed in essa condividono il loro vissuto, fatto di successi, fallimenti, ansie, gioie… ma sempre visto alla luce del Vangelo. E' un portare la vita di ogni giorno a questo incontro, che deve essere momento di conversione continua, per poi portare l'ultreya nella vita di ogni giorno degli ambienti che frequentiamo. Il ruolo fondamentale del sacerdote nell'ultreya consiste proprio nel renderla non momento di catechesi, ma momento di conversione. Eduardo Bonnin definì due modelli di diffusione del movimento come "dal basso verso l'alto" o "dall'alto verso il basso". Nei lanci "dal basso verso l'alto" il movimento nasceva da un gruppo di laici impegnati che avevano già fatto il corso e con l'aiuto di qualche sacerdote locale, previa autorizzazione del Vescovo. Nel lancio "dall'alto verso il basso" si verificava l'inverso, il Vescovo chiedeva la collaborazione ad altro Vescovo nella cui diocesi i corsi erano già operanti; la diocesi "madre" curava in tutto e per tutto l'organizzazione e la gestione dei primi corsi. 14 Cammino di discernimento per aderire all’Associazione “L’esperienza” 4° INCONTRO Quella che sembra una piccola differenza in realtà non lo è in quanto risulta naturale e comprensibile la tentazione per gli ecclesiastici di incanalare l'entusiasmo genuino e contagioso dei corsisti in altre opere di chiesa e questo a tutto scapito di quella metodologia di gruppo "operante negli ambienti" che costituisce il DNA dei cursillos. Tipico l'esempio delle Ultreyas parrocchiali dove i corsisti sono impegnati in attività "all'ombra del tempio" e si mantengono ben lontani da quegli ambienti del mondo che dovrebbero rappresentare il loro naturale campo di lavoro apostolico. Per non parlare poi dei casi frequenti in cui si chiede ai nuovi corsisti di fare la tessera di qualche altra associazione…. Insomma laddove i Cursillos sono nati "dal basso verso l'alto" tendono a mantenersi fedeli al carisma fondazionale mentre nelle diocesi dove l'impianto del movimento ha seguito il processo inverso si sono trasformati da fermento degli ambienti a strumento di azione pastorale. Comunque in un modo o nell'altro i Cursillos nati in quella piccola isola del Mediterraneo si diffondevano sempre di più. DUC IN ALTUM! Nel 1963 il Cursillo si era ormai diffuso nei cinque continenti incontrando realtà socioculturali diverse che in molte nazioni determinarono una caratterizzazione non sempre condivisa dal fondatore Bonnin. Eduardo accolse un invito dei "fratelli" protestanti degli Stati Uniti e lui non rifiutò il suo aiuto. "Meglio un protestante innamorato di Cristo che un protestante ateo", nacquero così i Cursillos Anglicani, il Movimento Emmaus e tanti altri movimenti protestanti vicini alla spiritualità dei Cursillos. Nel marzo del 1963 si tenne il primo Cursillo ufficiale realizzato in Italia. Successivamente il Movimento si diffuse in tutta la penisola. I Cursillos diventarono un patrimonio della Chiesa universale che produssero altri frutti come, ad esempio, il Movimento Neocatecumenale fondato da Kiko Arguello dopo aver partecipato ad un Cursillo. 15 Cammino di discernimento per aderire all’Associazione “L’esperienza” 4° INCONTRO La Prima Ultreya Mondiale si tenne a Roma, nella Basilica di San Pietro, nel 1966: erano trascorsi 22 anni dal primo Cursillo della storia, tenutosi nell'isola di Mallorca e, finalmente, arrivò il più alto dei riconoscimenti, quello del Santo Padre. Paolo VI, nel suo discorso, citò espressioni proprie del Cursillo determinando un entusiasmo generale tra i presenti. Parlò anche dei colori della Grazia, del fondamentale cristiano, dell'incontro personale con Dio ed i fratelli, dello spirito del pellegrino; le parole però che più impressionarono furono: "Cursillos di Cristianità: questo è il nome che, comprovato dall'esperienza e accreditato dai suoi frutti, percorre oggi le strade del mondo". L'avvenimento più importante per il Movimento è avvenuto nell’aprile 2004 quando è stato approvato dalla Santa Sede lo Statuto dell'Organismo Mondiale dei Cursillos di Cristianità, riconoscendolo come Movimento Ecclesiale con un Carisma e una Metodologia validi per l'evangelizzazione degli ambienti. 16
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