Quattro miti da sfatare sui dividendi azionari
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Quattro miti da sfatare sui dividendi azionari
Riservato esclusivamente a investitori professionali. BNY Mellon Global Equity Income Fund Quattro miti da sfatare sui dividendi azionari BNY MELLON GLOBAL EQUITY INCOME FUND2 Quattro miti da sfatare sui dividendi azionari I rendimenti delle asset class tradizionali sono andati scemando negli ultimi anni, ed è sempre più difficile conseguire una crescita sostenibile senza assumere rischi eccessivi. Nick Clay Gestore del BNY Mellon Global Equity Income Fund Una strategia basata sui dividendi azionari offre un duplice vantaggio, anche nelle fasi di ribasso dei mercati: generare flussi di rendimenti stabili e una crescita attraente nel lungo periodo. Le strategie basate sulla ricerca dei dividendi azionari possono offrire flussi di rendimenti significativamente più alti rispetto a obbligazioni e liquidità. A volte, però, gli investitori ignorano questo tipo di approcci. Forse perché le Borse sono spesso associate esclusivamente alla volatilità, o forse per la percezione che la distribuzione di dividendi limiti il potenziale di crescita di un titolo. Crediamo che una strategia basata sui dividendi, che selezioni esclusivamente quelle aziende con un’allocazione rigorosa del capitale, possa offrire un duplice vantaggio anche in fasi di ribasso dei mercati azionari: conseguire flussi di rendimenti relativamente stabili nel tempo e generare una crescita del capitale attraente nel lungo periodo. BNY MELLON GLOBAL EQUITY INCOME FUND3 I dividendi vanno bene solo per chi è in cerca di un flusso di reddito MITO 2 7 6 5 Crescita dei dividendi Espansione dei multipli* Rendimenti totali annualizzati 6.2 5.3 5.0 5.6 4.8 4.1 3.6 4 3 % 2 1 0 -1 -2 Giappone Canada -3 Australia La Figura 1 illustra i rendimenti reali dei principali mercati azionari al mondo, inclusi Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Come si può osservare, la maggior parte sono generati proprio dall’effetto composito del reinvestimento dei dividendi. Rendimento da dividendi Germania Un recente studio mostra come 1 dollaro investito in azioni USA all’inizio del 1900 avrebbe fruttato 215 dollari se si considera solo l’effetto della crescita delle valutazioni. Tuttavia, se si reinvestono i dividendi, i 215 dollari salgono a 21.978. In altre parole, è proprio questo a generare il 99% dei rendimenti nel periodo di tempo considerato1. GRAFICO 1: EFFETTO COMPOSITO DEL REINVESTIMENTO DEI DIVIDENDI SUI RENDIMENTI DI LUNGO PERIODO Francia Il primo mito da sfatare è che le azioni che distribuiscono dividendi siano adatte solo a quegli investitori alla ricerca di flussi di reddito costanti. Grazie al potenziale dei rendimenti compositi, reinvestire i dividendi può rivelarsi una strategia vincente per gli investitori che puntino a una crescita di lungo periodo. USA 1 GB MITO Solo a scopi illustrativi. *Per espansione dei multipli si intende l’aumento della valutazione di un investimento attribuibile alla relazione tra il prezzo e gli utili di un titolo. Fonte: SG Cross Asset Research, MSCI, rendimento reale totale annualizzato in valute locali, al 31 dicembre 2014. Le aziende che distribuiscono i dividendi hanno un potenziale di crescita ridotto Il secondo mito è che le aziende che distribuiscono i dividendi abbiano poche opportunità di investimento, e quindi un basso potenziale di crescita. Ma ci sono molti dati che confermano come questo argomento sia fallace. Un famoso studio di Arnott e Asness sui listini statunitensi mostra come ci sia una correlazione positiva tra il pay-out ratio di una società e la crescita degli utili2. Altre analisi giungono alla medesima conclusione per mercati azionari diversi3. Questi studi suggeriscono che il pagamento dei dividendi incoraggi le aziende a gestire il capitale con maggior rigore. Contrariamente all’opinione comune, molte società non sanno allocare il capitale in maniera efficiente. Uno degli esempi più ovvi di questa dinamica risiede nel fatto che l’attività di M&A raggiunge il proprio picco proprio quando le valutazioni sono alte, mentre la logica vorrebbe che il picco di fusioni e acquisizioni ci sia quando i mercati sono a livelli bassi. Se il capitale è allocato correttamente, c’è una miglior possibilità di supportare e sostenere i ritorni sugli investimenti. Una buona disciplina porta le aziende ad avere flussi di cassa in surplus, che a loro volta sono restituiti agli investitori sotto forma di dividendi. Di conseguenza, è possibile ottenere esposizione a diversi settori, da quelli non-ciclici, stabili e prevedibili (utility, sanità) a quelli pro-ciclici e sensibili all’economia (settore minerario, industriale o finanziario). Quello che determina la selezione dei singoli titoli è un’analisi attenta dell’allocazione del capitale da parte di queste società, e una comprensione del giusto prezzo al quale acquistare. 1 Fonte: Credit Suisse, Global Investment Returns Yearbook (2011), e Elroy Dimson, Paul Marsh e Mike Staunton, Triumph of the optimists: 101 Years of Global Investment Returns, (Princeton University Press, 2002), con aggiornamenti dagli autori; February 2012. Copyright © 2011 Elroy Dimson, Paul Marsh e Mike Staunton. 2 Arnott e Asness, Surprise! Higher Dividends = Higher Earnings Growth, Financial Analysts Journal (2003). 3 Gwilym, Seaton, Suddason e Thomas, International Evidence on the Payout Ratio, Earnings, Dividends and Returns, Financial Analysts Journal (2006). BNY MELLON GLOBAL EQUITY INCOME FUND4 3 I dividendi sono imprevedibili Il terzo mito risiede nella presunta imprevedibilità dei dividendi azionari, soprattutto quando i mercati sono caratterizzati da elevata volatilità o nelle fasi di ribassi. Tuttavia, si può obiettare che i dividendi sono relativamente stabili sia quando i listini azionari salgono, sia quando scendono. Dopo aver fissato una remunerazione per gli investitori, infatti, le aziende tendono a mantenere i rendimenti stabili per evitare di inviare segnali negativi ai mercati. Questo è dimostrato nella Figura 2, dove è rappresentata la tendenza dei dividendi a rimanere invariati in differenti condizioni di mercato. In uno scenario di mercato incerto, gli investitori cercano la sicurezza di un flusso di rendimenti stabili4. Per questo tendono ad attribuire un’importanza fondamentale alla capacità delle aziende di mantenere un livello dei dividendi solido anche nelle fasi negative delle Borse4. Questo fa sì che proprio i titoli a dividendo sovraperformino le Borse nei periodi di ribassi, creando un’asimmetria dei ritorni e permettendo agli investitori di contrastare al meglio la volatilità. MITO 4 STABILITÀ DEI DIVIDENDI Rendimento annuo da dividendi Rendimento annuo in conto capitale Rendimenti annualizzati totali 20 18.5 16.6 14.1 15 8.8 10 % 5 5.5 4.4 2.5 0 -0.4 -2.6 -5 -2.2 -10 1925-29 ’30 ’40 ’50 ’60 ’70 ’80 ’90 2000 Ultimo decennio Solo a scopi illustrativi. Fonte: Newton, Global Financial Data, al 31 dicembre 2012. tasso d’inflazione. In uno scenario così complesso, le azioni che pagano dividendi offrono un rendimento più alto rispetto a quello di altri attivi, proteggono i portafogli dall’inflazione e generano flussi di rendimento attraenti. Da anni i tassi sono vicini allo zero e sembra improbabile che aumentino drasticamente in un futuro prossimo. Le classi di attivi tradizionali come le obbligazioni governative e i depositi di liquidità offrono rendimenti ai minimi storici, spesso inferiori al Conta solo la caccia al rendimento Il quarto mito è che sia meglio selezionare le aziende che promettono i dividendi più alti. Al contrario, una strategia simile può essere controproducente, perché le promesse di dividendi particolarmente elevati segnalano in genere rischi più alti e possono deludere le aspettative. Ad esempio, dopo la crisi finanziaria del 2008, molte società hanno visto gli utili ridursi a livelli tali da non essere più in grado di mantenere gli alti livelli di dividendi erogati. La differenza tra i dividendi stimati e quelli effettivi è illustrata nel Grafico 3, che dimostra l’inadeguatezza di un approccio d’investimento passivo basato sulle proiezioni dei rendimenti. FIGURA 3: CONFRONTO TRA DIVIDENDI ATTESI ED EFFETTIVI (DICEMBRE 1995 - 30 SETTEMBRE 2015) 18 Dividendi attesi Rendimento da dividendi % MITO 15 11.8 12 9 6 3 4.5 4.3 5.4 5.1 6.5 7.4 5.7 9.5 8.4 6.3 6.6 7%-8% 8%-9% 6.4 6.0 5.4 1.7 1.8 0 <4% 4 F uller e Goldstein, Do dividends matter in a declining market? (University of Mississippi and Babson College, 2005). 17.0 Dividendi effettivi 4%-5% 5%-6% 6%-7% Solo per scopi illustrativi. Fonte: SG Quantitative Research, Factset / Newton, dati al 30 settembre 2015. 9%-10% 10%-15% 15%-20% BNY MELLON GLOBAL EQUITY INCOME FUND5 Il team di gestione del BNY Mellon Global Equity Income Fund Ancora una volta, perché una strategia basata sui dividendi azionari abbia successo occorre individuare quelle società con una rigida disciplina nell’allocazione del capitale e con politiche sostenibili di remunerazione degli investitori. Nella gestione del BNY Mellon Global Equity Income adottiamo un approccio rigoroso che fissa parametri stringenti per individuare i livelli dei dividendi pagati (rispetto alla media dell’indice azionario sottostante) a cui un titolo può essere acquistato e quelli a cui deve essere venduto. Si tratta di un fattore oggettivo e complementare all’analisi del team di gestione, ma in ogni caso non riteniamo che un’azione debba mai essere acquistata esclusivamente sulla base del reddito corrisposto. Bisogna invece monitorare l’evoluzione del settore di riferimento e l’andamento delle valutazioni per capire come posizionare al meglio il portafoglio ed evitare di cadere nella trappola degli alti dividendi a rischio di taglio. Il nostro team utilizza un’analisi approfondita, sostenuta dalla nostra cornice di temi d’investimento globali di lungo periodo, per selezionare solo quelle società che possono davvero offrire flussi di reddito sostenibili. Conclusioni Nick Clay Gestore responsabile del fondo BNY Mellon Global Equity Income Nick Clay è a capo della divisione di Newton (società d’investimento del Gruppo BNY Mellon) dedicata al reddito azionario. Clay è anche membro del team azionario globale e di diverse divisioni d’investimento della società. Prima di entrare in Newton nel 2000, ha acquisito un’ampia gamma di esperienze come gestore azionario britannico presso Morley Fund Management e in qualità di analista presso Sun Alliance. Clay è membro associato della UK Society of Investment Professionals. Una strategia azionaria basata sui dividendi: • ha il potenziale di conseguire rendimenti più alti rispetto alle strategie puramente basate sulla crescita del capitale • può offrire una crescita di lungo periodo attraente per gli investitori • è storicamente meno volatile di un approccio azionario di tipo growth • può proteggere dall’inflazione • beneficia di un approccio di investimento attivo con un focus sulle società che abbiano una rigida disciplina nell’allocazione del capitale e che siano in grado di offrire rendimenti sostenibili Terry Coles Gestore di portafoglio e membro del team azionario globale Terry Coles è responsabile della gestione di numerosi portafogli azionari globali e azionari globali a dividendo presso Newton. Ian Clark Analista di ricerca globale, membro del team azionario globale e del team Real Return Ian Clark è parte del team azionario globale di Newton specializzato nella strategia Global Income. È anche membro del team d’investimento del fondo BNY Mellon Global Real Return, con la responsabilità sulla generazione delle idee d’investimento, il controllo e il mantenimento delle posizioni esistenti, e il marketing. BNY MELLON GLOBAL EQUITY INCOME FUND6 Profilo del BNY Mellon Global Equity Income Fund BNY Mellon Global Equity Income Fund6 DATA DI LANCIO: 29 luglio 2010 OBIETTIVO: Incremento del capitale nel lungo termine e reddito mediante investimenti in quote societarie (ossia azioni) e strumenti simili di società quotate situate in tutto il mondo. DOMICILIO: Dublino, Irlanda VALUTA DI BASE: USD VALUTE DISPONIBILI: EUR, USD, GBP INDICE DI RIFERIMENTO: FTSE World Index TR •Strategia diversificata a livello globale. PATRIMONIO IN GESTIONE: USD 520 mln •Coglie le asimmetrie dei mercati selezionando titoli a valutazioni attraenti. DIVIDENDO STORICO: 3.28% Il fondo BNY Mellon Global Equity Income mira a generare flussi di reddito crescenti e rendimenti attraenti in conto capitale nel lungo periodo. •Investe in azioni in grado di generare flussi di cassa sostenibili ed erogare dividendi crescenti. •Si basa su una strategia di lunga durata, lanciata il 1 gennaio 2006 con 9,2 miliardi di dollari di patrimonio in gestione (al 31 marzo 2016). 6 A decorrere dal 30 novembre 2015, il fondo ha cambiato nome da BNY Mellon Global Equity Higher Income Fund a BNY Mellon Global Equity Income Fund. Fonte: BNY Mellon Investment Management EMEA Limited, dati al 31 marzo 2016 Parametri d’investimento •Il team di gestione può investire in qualsiasi Paese, area geografica, settore o comparto industriale. •Tutte le posizioni devono offrire un flusso cedolare atteso maggiore del 25% rispetto a quello del FTSE World Index. •Tutte le posizioni la cui stima del rapporto dividendo/prezzo (d/p) scenda al di sotto di quella del FTSE World Index devono essere vendute5. •Il portafoglio è composto da 50-80 titoli. PER MAGGIORI INFORMAZIONI, VI INVITIAMO A CONTATTARCI +39.02.88588.91 [email protected] www.bnymellonim.com/it 5 Per ragioni di liquidità, potrebbe non essere possibile vendere un’intera posizione immediatamente. Informazioni importanti I rendimenti passati non sono indicativi dei rendimenti futuri. Il valore degli investimenti e il reddito derivante non sono garantiti e possono diminuire così come aumentare a causa delle oscillazioni dei mercati finanziari. Alla liquidazione dell’investimento si può ricevere un ammontare inferiore a quanto originariamente investito. Questa email è un documento promozionale destinato a investitori professionali, non può essere inoltrata e non rappresenta un consiglio di investimento. BNY Mellon Investment Manager EMEA Limited è il distributore dei prodotti dei suoi gestori di investimento in Europa (esclusi i fondi in Germania), Medio Oriente, Africa e America Latina. I gestori di investimento sono nominati da BNY Mellon Investment Management EMEA Limited o dalle società consociate che operano i fondi per condurre i servizi di gestione dei portafogli relativamente ai prodotti e ai servizi offerti da BNY Mellon Investment Management EMEA Limited o dalle società consociate che operano i fondi. Questi prodotti e servizi sono gestiti da contratti bilaterali immessi da BNY Mellon Investment Management EMEA Limited e dai suoi clienti, o dal Prospetto informativo e dai documenti associati relativi ai fondi. 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