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DIRER Mercoledì, 29/01/2014 10:10 Indice dei documenti DIRER Direr Direv Dirigenza E-Governament E-Procurament Pubblica Amministrazione Agea, bloccate 50 mila aziende Da 'Italia Oggi' del 29/01/2014 - Pagina 35 Il rischio penale nelle professioni liberali Da 'Italia Oggi' del 29/01/2014 - Pagina 32 brevi Da 'Italia Oggi' del 29/01/2014 - Pagina 26 Inchiesta Asl Da 'Il Messaggero' del 29/01/2014 - Pagina 1 De Girolamo, dal gip ipotesi associazione per delinquere Da 'Il Messaggero' del 29/01/2014 - Pagina 4 Ance: servono paletti all' in house Da 'Il Sole 24 Ore' del 29/01/2014 - Pagina 37 In dicembre retribuzioni ferme Da 'Il Sole 24 Ore' del 29/01/2014 - Pagina 37 1 3 5 7 9 11 13 Normativa Comuni Niente ricevuta automatica per i tassisti "Ma gli aumenti restano, cittadini traditi" Da 'La Repubblica' del 29/01/2014 - Pagina 16 Tasi, uno 0,8 per mille in più Da 'Italia Oggi' del 29/01/2014 - Pagina 29 La Calce (Fideuram Inv): «In Borsa non ci sono pasti gratis per nessuno» Da 'Il Messaggero' del 29/01/2014 - Pagina 21 Motta (Banca Generali): «Senza guida meglio evitare il mare della finanza» Da 'Il Messaggero' del 29/01/2014 - Pagina 20 Taxi, il Tar annulla l' obbligo di scontrino che tutti ignoravano Da 'Il Messaggero' del 29/01/2014 - Pagina 42 A scuola 18mila assunzioni Da 'Il Sole 24 Ore' del 29/01/2014 - Pagina 18 15 17 21 23 25 27 Normativa Enti Locali Il rischio penale nelle professioni liberali Da 'Italia Oggi' del 29/01/2014 - Pagina 32 Tasi, uno 0,8 per mille in più Da 'Italia Oggi' del 29/01/2014 - Pagina 29 brevi Da 'Italia Oggi' del 29/01/2014 - Pagina 26 29 31 35 Normativa Province Sindacati Ferretti, trattative per salvare Forlì Da 'Il Sole 24 Ore' del 29/01/2014 - Pagina 37 Pensionati 37 . Mer 29/01/2014 Italia Oggi Pagina 35 P O LT R O N E I N E R B A Mercoledì 29 Gennaio 2014 35 Sotto indagine delle Fiamme gialle la gestione dell’Agenzia tra il 2009 e il 2012 Agea, bloccate 50 mila aziende La Gdf congela l’erogazione di contributi per 200 mln € DI ALBERTO GRIMELLI D opo l’operazione della Guardia di finanza in migliaia di centri di assistenza agricola sono 50 mila le aziende agricole, vere o presunte, che hanno visto il blocco del loro fascicolo aziendale, con conseguente congelamento dei contributi della Pac. L’operazione dell’ottobre scorso delle Fiamme gialle, che aveva visto coinvolti un migliaio di finanzieri in tutta Italia, aveva portato al sequestro di migliaia di fascicoli aziendali che, nelle scorse settimane sono stati esaminati, scoprendo una potenziale truffa per centinaia di milioni di euro. Nel cosentino una squadra di calcio veniva fatta passare per un’azienda agricola con tanto di terreni coltivati, che ha ottenuto finanziamenti comunitari per 6 milioni di euro dal 2009 al 2011. L’erogazione di ulte- riori 2 milioni di euro è stata bloccata dagli inquirenti. Nel Biellese sono stati denunciati tre imprenditori agricoli per una presunta truffa per 250 mila euro. A Reggio Calabria sono stati otto gli arrestati per aver intascato fondi ItaliaOggi del 9 ottobre 2013 comunitari in virtù di contratti agrari fittizi. Nella carcere proprio per babele della gestione della poli- delitti di mafia. Nella tica agricola comunitaria c’è un casistica delle frodi all’Itapo’ di tutto, dal furto delle pas- lia e all’Unione europea, sword dei centri di assistenza comunque, il numero più agricola alla contraffazione di consistente di irregolarità, timbri e firme di uffici pubblici, circa 8 mila, riguarda azienfino all’intestazione di terreni de che avrebbero dichiarato posseduti da deceduti oppure contratti di affitto o comodato di proprietà della pubblica d’uso con persone decedute. amministrazione. Vi sareb- Settemila domande sotto la bero persino 500 soggetti che lente della Guardia di finanza, hanno inserito nella domanda invece, si riferiscono a aziende della Pac terreni confiscati alla che avrebbero denunciato tercriminalità organizzata e alcu- reni in realtà di proprietà di ne decine di loro sarebbero in enti pubblici. Nel corso della ssettimana scorsa l’incchiesta della Guardia di finanza si è spostad tta direttamente nelle sstanze del Ministero dell’agricoltura e di Agea. Sono stati acquisiti documenti, fatture e mandati. L’obiettivo degli inquirenti è quello di capire se dietro le truffe sulla Pac vi fosse una vera e propria organizzazione criminale oppure se le irregolarità fossero solo frutto di un sistema di gestione e controllo troppo vulnerabile. È quindi sulla gestione di Agea, in particolare nel periodo 20092012 che si concentrano le attenzioni della Guardia di finanza. Accertamenti scattati dopo che la Corte dei conti ha quantificato in 1,9 miliardi di euro le rettifiche finanziarie per irregolarità amministrative nella gestione dei fondi agricoli comunitari. In attesa dei risultati delle indagini sono quindi circa 50 mila le aziende agricole che hanno il loro fascicolo aziendale bloccato per circa 200 milioni di euro di aiuti Pac congelati. A quanto apprende ItaliaOggi, in molti casi le irregolarità riscontrate sarebbero solo di natura amministrativa. Contratti di affitto o di comodato d’uso non regolarizzati da parte degli eredi, mancata voltura catastale di particelle ancora in carico a parenti defunti sono casi piuttosto frequenti registrati dai Caa in tutta Italia. Una certa leggerezza che non riguarda solo i privati ma anche le pubbliche amministrazioni che, per esempio, non avrebbero proceduto al frazionamento e alla voltura dopo espropri per uso pubblico di porzioni di terreni agricoli. GIRI DI POLTRONE L OR ENZO B ER ET TA , 41 A N N I , direttore commerciale e membro del cda del salumificio di famiglia, è stato nominato vice presidente di Isit, l’istituto salumi italiani tutelati cui aderiscono 14 consorzi che tutelano e promuovono 20 specialità Dop e Igp della salumeria nazionale. Beretta, che è stato presidente del consorzio del salame cacciatore Dop, affiancherà il presidente di Isit Nicola Levoni. [email protected] IL FRANCESE A RNAUD DELACOUR , produttore di patate nel dipartimento dell’Aisne (Piccardia) e membro del cda dell’Unpt, l’Unione nazionale francese dei produttori di patate, è stato rieletto presidente del gruppo di lavoro patate del Copa-Cogeca, posizione che ricopre dal maggio 2009. [email protected] R OBERT BERENDES, attuale direttore sviluppo nonché direttore ad interim per l’R&D di Syngenta e membro del comitato di direzione, lascerà la multinazionale svizzera a fine marzo prossimo. In autunno il chimico tedesco Berendes, classe 1965, assumerà l’incarico di partner e socio di a-conncet, società di consulenza globale specializzata nelle aree strategia, sviluppo e change management fondata nel 2002 da Hanne de Mora e Nils Hagander. A L A I N C A PA R R O S , francese, 58 anni, ceo del gruppo distributivo tedesco Rewe dal dicembre 2006, è stato nominato presidente di Core la neocostituita alleanza d’acquisto europea fra i retailer Colruyt (Bel- Pubblica Amministrazione gio), Conad (Italia), Coop Suisse (Svizzera), e Rewe (Germania). Core sorge sulle ceneri di Coopernic, organizzazione cui partecipava anche il gruppo francese E.Leclerc. Direttore generale di Core è stato nominato Gianluigi Ferrari, classe 1966, che ricopriva la medesima carica in Coopernic dal 2006. alain.caparros@ rewe-group.com P ILAR FARJAS A BADÍA , direttrice della Segreteria generale per la salute e il consumo del ministero della Salute, servizi sociali e pari opportunità del governo spagnolo, è stata nominata presidente della neocostituita Aecosan, l’Agenzia spagnola del consumo, sicurezza alimentare e nutrizione. T IM B ENNET, presidente dell’associazione dei produttori di latte britannici DairyCo., e Henrietta Campbell sono stati confermati nelle cariche di presidente e vicepresidente del cda della Food Standard Agency per un altro anno. Bennet è stato nominato presidente ad interim dell’agenzia a luglio scorso, alla scadenza del mandato di Jeff Rooker. Campbell è nel cda dell’agenzia dal settembre 2010 quale membro del cda della sezione nordirlandese dell’agenzia. tim. [email protected] BENOIT T ESTARD assumerà a marzo la carica d’amministratore delegato dell’azienda dolciaria britannica Tangerine Confectionery. Testard dall’ottobre scorso era non executive director della società e ha maturato una trentennale esperienza nel mondo del largo consumo, avendo ricoperto posizioni di vertice in United Bisquits (1999-2013) di cui è diventato ceo nel 2011, oltre che in Reckitt & Colman e Fromagerie Bell. Il ruolo di ceo di Tangerne Confectionery è oggi svolto ad interim dal presidente dell’azienda, Steven Joseph, dopo le dimissioni di Graham Hunter. NUOVO INCARICO PER NICOLÁS A LVAREZ HOGGAN. Alla responsabilità di direttore generale di Hypor in Spagna, aggiunge quella di direttore generale Europa della società di genetica animale, parte del gruppo olandese Hendrix Genetics. Entrerà anche a far parte del comitato di direzione di Hypor Bv. [email protected] A LAN G ROGAN è stato nominato direttore qualità di CMB Engineering, azienda britannica specializzata nella produzione di lattine in banda stagnata. Avrà il compito d’ottimizzare i processi produttivi e gestionali. Grogan ha maturato un’esperienza ventennale nel settore dell’ingegnerizzazione dei processi produttivi avendo collaborato in LG, Philips Displays, Bae Systems, Ultra Electronics e Precision Polymer Engineering. [email protected] DAV ID G A RV IN , ceo del gruppo alimentare britannico Premier Foods (20,8 mld euro), è stato nominato presidente del Feiab, il comitato consultivo per l’ingegnerizzazione dei processi produttivi nell’alimentare del Centro nazionale per l’eccellenza del food engineering dell’università Sheffield Hallam. R OHIT SAMANI , 60 anni, amministratore delegato dell’azienda risicola britannica Tilda (139 mln euro), e tutto il suo team, sono stati confermati nelle loro posizioni della multinazionale americana dei food biologico e dei prodotti naturali Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 Hain Celestial Group (1,47 mld euro) che l’ha appena acquisito Tilda. NELSON PELTZ è stato chiamato a sedere nel consiglio direttivo della multinazionale Mondelez Int’l per il 2014. Il newyorkese Peltz, 72 anni, è presidente nonché fondatore del fondo Trian Fund Management, uno dei principali azionisti di Mondelez int’l (ne detiene 46 mln d’azioni) e presidente non esecutivo di The Wendy’s Company, il secondo player americano nel settore dei fast food. In occasione della prossima assemblea annuale Peltz sarà candidato consigliere di Mondelez Int’l. [email protected] DAVID HULA , titolare dell’azienda agricola Renwood Farms di Charles City, in Virginia, ha battuto tutti i record di resa con un ibrido di mais Pioneer (gruppo DuPont), il P2088YHR. In occasione del concorso annuale dell’associazione nazionale americana dei maidicoltori, ha ottenuto una resa di 28,5 tons/ha, il precedente record (27,7 tons/ha) era detenuto da Francis Childs di Manchester (Iowa). [email protected] GIANNI ZONIN, presidente dell’omonima casa vinicola, è stato insignito del premio alla carriera della prestigiosa rivista americana Wine Enthusiast. Il premio Wine Enthusiast lifetime achievement award gli è stato assegnato per aver dato vita alla viticoltura nell’East Coast degli Usa, in Virginia, avviando a fine anni 70 la tenuta vitivinicola Barbourville Vineyards (100 ha vitati su 500 complessivi). gianni.zonin@ zonin.it Luisa Contri Pagina 1 di 38 Mer 29/01/2014 Italia Oggi Pagina 35 Sotto indagine delle Fiamme gialle la gestione dell' Agenzia tra il 2009 e il 2012. Agea, bloccate 50 mila aziende La Gdf congela l' erogazione di contributi per 200 mln € Dopo l' operazione della Guardia di finanza in migliaia di centri di assistenza agricola sono 50 mila le aziende agricole, vere o presunte, che hanno visto il blocco del loro fascicolo aziendale, con conseguente congelamento dei contributi della Pac. L' operazione dell' ottobre scorso delle Fiamme gialle, che aveva visto coinvolti un migliaio di finanzieri in tutta Italia, aveva portato al sequestro di migliaia di fascicoli aziendali che, nelle scorse settimane sono stati esaminati, scoprendo una potenziale truffa per centinaia di milioni di euro. Nel cosentino una squadra di calcio veniva fatta passare per un' azienda agricola con tanto di terreni coltivati, che ha ottenuto finanziamenti comunitari per 6 milioni di euro dal 2009 al 2011. L' erogazione di ulteriori 2 milioni di euro è stata bloccata dagli inquirenti. Nel Biellese sono stati denunciati tre imprenditori agricoli per una presunta truffa per 250 mila euro. A Reggio Calabria sono stati otto gli arrestati per aver intascato fondi comunitari in virtù di contratti agrari fittizi. Nella babele della gestione della politica agricola comunitaria c' è un po' di tutto, dal furto delle password dei centri di assistenza agricola alla contraffazione di timbri e firme di uffici pubblici, fino all' intestazione di terreni posseduti da deceduti oppure di proprietà della pubblica amministrazione. Vi sarebbero persino 500 soggetti che hanno inserito nella domanda della Pac terreni confiscati alla criminalità organizzata e alcune decine di loro sarebbero in carcere proprio per delitti di mafia. Nella casistica delle frodi all' Italia e all' Unione europea, comunque, il numero più consistente di irregolarità, circa 8 mila, riguarda aziende che avrebbero dichiarato contratti di affitto o comodato d' uso con persone decedute. Settemila domande sotto la lente della Guardia di finanza, invece, si riferiscono a aziende che avrebbero denunciato terreni in realtà di proprietà di enti pubblici. Nel corso della settimana scorsa l' inchiesta della Guardia di finanza si è spostata direttamente nelle stanze del Ministero dell' agricoltura e di Agea. Sono stati acquisiti documenti, fatture e mandati. L' obiettivo degli inquirenti è quello di capire se dietro le truffe sulla Pac vi fosse una vera e propria organizzazione criminale oppure se le irregolarità fossero solo frutto di un sistema di gestione e controllo troppo vulnerabile. È quindi sulla gestione di Agea, in particolare nel periodo 20092012 che si concentrano le attenzioni della Guardia di Pubblica Amministrazione finanza. Accertamenti scattati dopo che la Corte dei conti ha quantificato in 1,9 miliardi di euro le rettifiche finanziarie per irregolarità amministrative nella gestione dei fondi agricoli comunitari. In attesa dei risultati delle indagini sono quindi circa 50 mila le aziende agricole che hanno il loro fascicolo aziendale bloccato per circa 200 milioni di euro di aiuti Pac congelati. A quanto apprende ItaliaOggi, in molti casi le irregolarità riscontrate sarebbero solo di natura amministrativa. Contratti di affitto o di comodato d' uso non regolarizzati da parte degli eredi, mancata voltura catastale di particelle ancora in carico a parenti defunti sono casi piuttosto frequenti registrati dai Caa in tutta Italia. Una certa leggerezza che non riguarda solo i privati ma anche le pubbliche amministrazioni che, per esempio, non avrebbero proceduto al frazionamento e alla voltura dopo espropri per uso pubblico di porzioni di terreni agricoli. Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 Pagina 2 di 38 . Mer 29/01/2014 32 Italia Oggi Pagina 32 DOTTORI COMMERCIALISTI ED ESPERTI CONTABILI DI ROMA Mercoledì 29 Gennaio 2014 L’Odcec di Roma e Assilea hanno elaborato una Guida per pmi e professionisti Nuova fiscalità per il leasing È stata ridotta la durata minima fiscale dei contratti S trumento fondamenta- leasing ad altre forme di finanle da sempre per la vita ziamento per l’acquisizione dei delle imprese e delle beni strumentali all’impresa professioni, il leasing e all’esercizio dell’arte e della è stato sottoposto negli ultimi professione. Il pdf della guida anni a uno stress di modifiche e il programma di calcolo sono che ne hanno radicalmente scaricabili gratuitamente dai mutato i parametri di conve- siti web www.odcec.roma.it e nienza e di gestione. Per cui www.assilea.it. La premessa è nella sottoliappare decisivo conoscerne le modifiche delle regole concer- neatura del valore dei contratti nenti i canoni di deducibilità di leasing, strumento necessaper le imprese e i lavoratori rio in una stagione in cui per autonomi che emergono dalla far ripartire la crescita del Pil, i Legge di Stabilità 2014. Utile nuovi investimenti e la capacità per cogliere le opportunità e la di attrarre iniziative internaziosemplicità di gestione determi- nali, occorre sbloccare il credito nata dal nuovo regime fiscale alle imprese e alle professioni. del leasing è la guida messa a Gli ultimi due anni, infatti, sono punto dall’Ordine dei Dottori stati segnati da un forte calo Commercialisti e degli Esperti dell’erogazione del credito che Contabili di Roma, in collabora- ha messo in sofferenza il sistezione con Assilea (Associazione ma produttivo. Anche su questo Italiana Leasing), presentata terreno si è posto il tema della ieri a Roma nell’ambito del con- semplificazione, con la Legge vegno «Leasing: meno barriere di Stabilità 2014 sono stati elial credito e più vantaggi fiscali minati alcuni appesantimenti burocratici nella gestione del per le imprese». La principale riforma intro- leasing: doppia Ipt nell’auto, dotta dalla Legge di Stabilità doppio binario nella durata 2014 concerne soprattutto la fiscale e contrattuale, regimi riduzione della durata minima fiscali diversi tra imprese e fiscale dei contratti, ovvero il professionisti. «Le analisi macroeconomiche periodo minimo entro il quale ripartire ai fini fiscali il mon- richiamano spesso la necessità te canoni totale, e si provvede, di innovare per guadagnare semplificando, ad equiparare il competitività», osserva Edoartrattamento dei professionisti a do Bacis, Presidente di Assilea, quello delle imprese. Le nuove «ma questa innovazione può avregole si applicano ai contratti venire solo se opportunamente stipulati a decorrere dal 1° gen- sostenuta da un punto di vista naio 2014 mentre per i contrat- finanziario. E il leasing è uno ti stipulati in precedenza resta degli strumenti insostituibili per questo obiettivo. Partendo ferma la «vecchia» disciplina. L’Odcec di Roma e Assilea, da questa logica premessa abper fare chiarezza sui nuovi dispositivi, hanno Pagina a cura dell’ elaborato un accurato manuale «Guida alle novità fiscali per il leasing 2014» a cui è stato affiancato un modello elettronico di valutazione che compara il Tel. 06/367211 Fax 06/36721220 - [email protected] Il rischio penale nelle professioni liberali La dottrina giuridica ha sempre teorizzato l’ipotesi che l’operato di una figura professionale sia suscettibile di essere valutato dall’autorità giudiziaria sotto il profilo della responsabilità. A questa previsione generale sta corrispondendo, negli anni recenti, un sempre maggiore coinvolgimento del professionista sotto il profilo della responsabilità penale con riferimento a fatti e comportamenti connessi all’espletamento della propria attività. Di conseguenza appare necessaria una profonda conoscenza giuridica, tecnica e amministrativa di tutte le implicazioni di questa materia. Le articolazioni del tema saranno trattate nel convegno di studi «Professioni e Società: rischio penale nelle professioni liberali» organizzato dall’Istituto di Ricerca dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, dalla Fondazione italiana del Notariato, dalla Scuola Superiore dell’Avvocatura e dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro. L’appuntamento è per venerdì 14 febbraio a Roma (Hotel Parco dei Principi – Via G. Frescobaldi n. 5 – dalle ore 9,30 alle 18,30). «Il tema è molto complesso e di grande rilievo», spiega il presidente dell’Odcec di Roma, Mario Civetta, «le attività professionali sono a garanzia dell’interesse pubblico per il quale si richiede perizia tecnica, conoscenze accertate, deontologia, etica. Era necessario un convegno per analizzare tutte le articolazioni di questo ambito». «Il convegno in programma», osserva Giancarlo Laurini, Commissario straordinario del biamo messo a punto una guida molto operativa e concreta capace di aggiornare i nostri iscritti e tutti gli altri operatori sulle novità scaturite dall’ultima Legge di Stabilità, al fine di rendere efficace il nostro supporto alle imprese e al lavoro autonomo». Merita di essere sottolineato il nuovo regime del leasing immobiliare che sancisce il passaggio della durata fiscale dagli attuali 18 ai 12 anni e riguarda Consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, «vede per la prima volta significativamente uniti i professionisti dell’area giuridico-economica, in un comune impegno etico e culturale per il rilancio del loro ruolo nella società, nel momento stesso in cui lo Stato chiede alle professioni liberali di contribuire a rendere concreto il principio di sussidiarietà. Uno spirito e un impegno unitari proiettati nel futuro con il protocollo d’intesa che sarà sottoscritto in occasione del convegno dai Presidenti delle Fondazioni dei quattro Ordini». Il simposio si articolerà in diverse sessioni dedicate all’approfondimento dei temi inerenti i reati contro la Pubblica Amministrazione, i reati contro la fede pubblica, il concorso del professionista ai reati tributari, la condotta del professionista e il reato di riciclaggio, i profili sanzionatori amministrativi e penali della normativa antiriciclaggio, il rischio penale per le attività in ambito processuale. L’incontro si concluderà con una tavola rotonda a cui parteciperanno: Attilio Befera, Direttore Agenzia delle Entrate; Mario Civetta, Presidente dell’Odcec di Roma; Luca De Compadri, Avvocato e Consulente del lavoro; Gianfranco Donadio, Procuratore nazionale antinmafia aggiunto; Alarico Mariani Marini, Vice Presidente della Scuola Superiore dell’Avvocatura; Giuseppe Antonio Michele Trimarchi, Notaio in Milano; Enrico Zanetti, Vicepresidente Commissione VI Finanze, Camera dei Deputati. «non solo le imprese ma anche i professionisti e lavoratori autonomi; questi ultimi fino al 2013 non hanno potuto dedurre né in caso di leasing né in caso d’acquisto mentre dal 1° gennaio 2014, come confermato dalla relazione tecnica alla Legge di Stabilità, sui nuovi contratti possono dedurre i canoni di leasing immobiliare», ha aggiunto il presidente dell’Odcec di Roma, Mario Civetta. Tra gli elementi virtuosi del- la nuova disciplina la reintroduzione per i nuovi contratti di leasing finanziario del regime dei primi anni 2000 con lo scopo di esaltarne la convenienza fiscale. Non a caso il governo nella relazione tecnica ha valutato, a partire dal 2014, in 126 mln, 252 mln, 378 mln e 362 mln il differenziale di deducibilità tra i canoni fiscalmente deducibili a legislazione vigente rispetto ai nuovi canoni ricalcolati in base alla nuova normativa. RIFLESSIONI SULLA NORMA CONTENUTA NELLA LEGGE DI STABILITÀ Sanatoria dei ruoli o degli avvisi di accertamento entro il 28/2 DI DORINA CASADEI* La sanatoria dei ruoli o degli avvisi di accertamento esecutivi affidati agli Agenti della riscossione fino al 31 ottobre 2013 è l’opportunità offerta dall’articolo 1 commi da 618 a 624 della legge n.147 del 27.12.2013. Consiste nello stralcio degli interessi di ritardata iscrizione a ruolo e degli interessi di mora se viene eseguito il versamento delle somme dovute, al netto di detti interessi, in una unica soluzione entro il 28 febbraio 2014. Al riguardo si rammenta che gli interessi di mora maturano dalla data di notifica della cartella in caso di mancato pagamento delle somme entro 60 giorni, mentre gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo si applicano sulle imposte o maggiori imposte dovute a seguito della liquidazione e del controllo formale della dichiarazione o dell’accertamento da parte dell’Ufficio, Pubblica Amministrazione a partire dal giorno successivo a quello di scadenza originaria del pagamento del tributo dovuto fino alla data di consegna dei ruoli al concessionario della riscossione. Se si considera che l’unico vantaggio offerto dalla sanatoria è l’abbuono degli interessi di ritardata iscrizione a ruolo e degli interessi di mora, a condizione che il pagamento delle somme dovute avvenga in una unica soluzione entro il 28.02.2014, si comprende che interessati a questa agevolazione saranno i soggetti che hanno accumulato debiti ingenti da lunghissimo tempo, e per i quali quindi gli importi dovuti a titolo di interessi hanno raggiunto un importo considerevole. Stante il tenore letterale della norma, sembrerebbe che la sanatoria possa riguardare, oltre che gli importi per i quali il contribuente ha già ottenuto la rateizzazione, anche gli importi relativi a liti pendenti. Nel primo caso, a fronte della rinuncia alla rateizzazione, il contribuente avrà il vantaggio di non dover versare l’importo degli interessi di mora egli interessi di ritardata iscrizione a ruolo, nel secondo caso, la convenienza o meno di aderire alla sanatoria sarà determinata in funzione della previsione circa la probabilità di soccombenza in giudizio. Al riguardo, facendo riferimento a quanto precisato dall’Agenzia delle Entrate nella circolare n.12/E del 2003 in occasione delle sanatorie di cui alla legge n.289/2002, sembrerebbe che gli importi versati per aderire alla sanatoria non sono ripetibili in caso di giudizio favorevole. Così ad esempio, se oggetto della lite è un avviso di accertamento in materia di imposte dirette, e il contribuente non ha provveduto ad eseguire, in base all’articolo 15 del Dpr 602/73, il versamento dell’importo pari ad un terzo delle imposte dovute e dei relativi interessi, può avvalersi della Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 sanatoria versando l’importo di dette imposte ed omettendo di versare gli interessi di mora e di ritardata iscrizione a ruolo. Qualora poi la sentenza della commissione tributaria Provinciale dovesse essere sfavorevole al contribuente, questi sarà tenuto a versare un importo pari ai 2/3 delle sanzioni e le ulteriori imposte sino a raggiungere i 2/3 delle stesse. Se però l’esito finale del contenzioso dovesse risultare a favore del contribuente, sulla base di quanto precisato dall’Agenzia delle Entrate nella citata circolare 12/E del 2003, questi avrà il diritto alla restituzione degli importi versati dopo la sentenza della Commissione Tributaria Provinciale, ma non potrà richiedere il rimborso degli importi versati per aderire alla sanatoria di cui alla legge n. 147 del 27.12.2013. Sarebbe auspicabile un chiarimento al riguardo. *Coordinatore Area Fiscale dell’Odcec di Roma Pagina 3 di 38 Mer 29/01/2014 Italia Oggi Pagina 32 Il rischio penale nelle professioni liberali La dottrina giuridica ha sempre teorizzato l' ipotesi che l' operato di una figura professionale sia suscettibile di essere valutato dall' autorità giudiziaria sotto il profilo della responsabilità. A questa previsione generale sta corrispondendo, negli anni recenti, un sempre maggiore coinvolgimento del professionista sotto il profilo della responsabilità penale con riferimento a fatti e comportamenti connessi all' espletamento della propria attività. Di conseguenza appare necessaria una profonda conoscenza giuridica, tecnica e amministrativa di tutte le implicazioni di questa materia. Le articolazioni del tema saranno trattate nel convegno di studi «Professioni e Società: rischio penale nelle professioni liberali» organizzato dall' Istituto di Ricerca dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, dalla Fondazione italiana del Notariato, dalla Scuola Superiore dell' Avvocatura e dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro. L' appuntamento è per venerdì 14 febbraio a Roma (Hotel Parco dei Principi - Via G. Frescobaldi n. 5 - dalle ore 9,30 alle 18,30). «Il tema è molto complesso e di grande rilievo», spiega il presidente dell' Odcec di Roma, Mario Civetta, «le attività professionali sono a garanzia dell' interesse pubblico per il quale si richiede perizia tecnica, conoscenze accertate, deontologia, etica. Era necessario un convegno per analizzare tutte le articolazioni di questo ambito». «Il convegno in programma», osserva Giancarlo Laurini, Commissario straordinario del Consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, «vede per la prima volta significativamente uniti i professionisti dell' area giuridico-economica, in un comune impegno etico e culturale per il rilancio del loro ruolo nella società, nel momento stesso in cui lo Stato chiede alle professioni liberali di contribuire a rendere concreto il principio di sussidiarietà. Uno spirito e un impegno unitari proiettati nel futuro con il protocollo d' intesa che sarà sottoscritto in occasione del convegno dai Presidenti delle Fondazioni dei quattro Ordini». Il simposio si articolerà in diverse sessioni dedicate all' approfondimento dei temi inerenti i reati contro la Pubblica Amministrazione, i reati contro la fede pubblica, il concorso del professionista ai reati tributari, la condotta del professionista e il reato di riciclaggio, i profili sanzionatori amministrativi e penali della normativa antiriciclaggio, il rischio penale per le attività in ambito processuale. L' incontro si concluderà con una tavola rotonda a cui parteciperanno: Attilio Befera, Direttore Agenzia delle Pubblica Amministrazione Entrate; Mario Civetta, Presidente dell' Odcec di Roma; Luca De Compadri, Avvocato e Consulente del lavoro; Gianfranco Donadio, Procuratore nazionale antinmafia aggiunto; Alarico Mariani Marini, Vice Presidente della Scuola Superiore dell' Avvocatura; Giuseppe Antonio Michele Trimarchi, Notaio in Milano; Enrico Zanetti, Vicepresidente Commissione VI Finanze, Camera dei Deputati. Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 Pagina 4 di 38 . Mer 29/01/2014 26 Italia Oggi Mercoledì 29 Gennaio 2014 Pagina 26 I M P O S T E E TA S S E Firmato il primo accordo di lavoro tra i dipendenti e le tre società per la riscossione Equitalia aperta di pomeriggio In alcuni sportelli sarà possibile recarsi fino alle 15.30 DI CRISTINA BARTELLI S portelli di Equitalia aperti anche al pomeriggio. Un giorno a settimana sarà possibile andare nelle agenzie di Equitalia fino alle ore 15.30. Gli sportelli che avranno l’orario pomeridiano saranno individuati tra quelli con la più alta affluenza di contribuenti. Per i dipendenti Equitalia, poi, arriva un unico buono pasto dall’importo uguale per tutti i dipendenti del gruppo di euro 5.29. Inoltre arriva la previdenza complementare all’1% anche per i dipendenti che finora ne erano sprovvisti. Sono questi alcuni elementi di novità del primo accordo di contrattazione di secondo livello tra le sigle sindacali dei lavoratori Equitalia e i vertici del gruppo. Ora il testo dell’accordo dovrà essere approvato dal consiglio di amministrazione di Equitalia e illustrato ai lavoratori. Dalla riorganizzazione di Equitalia in tre società è il primo accordo che riorganizza il trattamento retributivo e non solo dei dipendenti della società della riscossione. In particolare vengono riportate sotto l’unico cappello del welfare aziendale tutti gli istituti retributivi che erano presenti nelle contrattazioni collettive di secondo livello delle società poi confluite nel gruppo. Si tratta di una tantum dall’importo di 40-50 euro in busta paga dai nomi particolari e che oggi diventano sostegno al reddito delle famiglie e per lo studio dei figli. Vanno dunque in soffitta il contributo albero di Natale, quello doni di Natale, il contributo assegno Befana, quello colonie e quello mari monti. Per gli uffici aperti al pomeriggio l’articolo 2 dell’accordo siglato nei giorni scorsi individua l’orario di sportello ad alta affluenza di pubblico. L’azienda dovrà comunicare l’elenco degli sportelli ad alta affluenza oltre quelli che sono già considerati tali. Nell’accordo si considera sportello ad alta affluenza quello, per esempio, che per almeno due settimane vede l’incremento significativo di contribuenti allo sportello o un aumento costante del tempo di attesa dei contribuenti. L’orario di sportello dunque che risulta essere dalle 8.15 alle 13.15 con l’apertura pomeridiana settimanale risulterà disponibile fino alle 15.30. Dall’accordo risulta uniformata anche la pausa pranzo e l’orario di lavoro. Inoltre è uniformato il ticket pasto che è fissato in 5,29 euro per gli assunti a tempo pieno e di 4,50 per quelli in part-time. Infine è previsto un rimborso spese per gli ufficiali di riscossione e per i messi notificatori differenziato per lo svolgimento dell’attività in città o fuori città. Per Alessandro Delfino, segreteria nazionale Fiba, «ora è necessario definire la riforma del fondo pensione. I lavoratori», spiega a ItaliaOggi Delfino, «a fronte di una contribuzione aggiuntiva del 5,50% che versano all’Inps non hanno alcuna controprestazione. La riforma attualmente è bloccata all’Inps». © Riproduzione riservata L’accordo sul sito www.italiaoggi.it/ documenti Fallimenti, fisco senza sconti Acquisto box, l’Iva non agevola Niente sconti all’amministrazione finanziaria che vuole insinuarsi al passivo fallimentare delle aziende. È infatti inammissibile l’istanza presentata da Equitalia a oltre un anno dall’esecutività della procedura concorsuale. Ciò perché, ha spiegato la Corte di cassazione con l’ordinanza n. 1752 del 28 gennaio 2014, per essere ammesso come creditore è sufficiente al fisco l’esistenza del ruolo senza la necessità della formazione della cartella né tanto meno della notifica. Di più. Per essere ammesso con ritardo l’esattore dovrebbe dimostrare di non aver avuto abbastanza tempo per seguire la strada maestra in quanto il fallimento è stato dichiarato subito dopo la dichiarazione dei redditi. La sesta sezione civile ha quindi respinto il ricorso di una società di riscossione che lamentava l’esclusione dal passivo fallimentare. Sul punto Piazza Cavour ha precisato che per far valere il credito tributario nei confronti del fallimento l’amministrazione finanziaria o l’esattore debbono presentare l’istanza di insinuazione tardiva nel termine annuale previsto dall’art. 101 legge fall., senza che i diversi e più lunghi termini per la formazione dei ruoli e per l’emissione delle cartelle, ai sensi dell’art. 25 del dpr 29 settembre 1973, n. 602, possano di per sé costituire ragioni di scusabilità del ritardo la quale va invece valutata, in caso di presentazione ultrannuale dell’istanza rispetto alla data di esecutività dello stato passivo, in relazione ai tempi strettamente necessari all’amministrazione finanziaria per predisporre i titoli per la tempestiva insinuazione dei propri crediti al passivo. Debora Alberici Niente aliquota agevolata Iva sull’acquisto di box auto dal costruttore avvenuto in un secondo momento anche se il notaio li ha definiti come pertinenza dell’immobile compravenduto. Lo ha stabilito la Corte di cassazione che, con l’ordinanza n. 1735 del 28 gennaio 2014, ha accolto il ricorso dell’amministrazione finanziaria. Spiega in sentenza il Supremo collegio, che i parcheggi realizzati in eccedenza rispetto allo spazio minimo richiesto dall’art. 2 della legge 24 marzo 1989, n. 122 non sono soggetti a vincolo pertinenziale in favore delle unità immobiliari del fabbricato. Ne consegue che l’originario proprietario-costruttore del fabbricato stesso può legittimamente riservarsi, o cedere a terzi, la proprietà di tali parcheggi, nel rispetto del vincolo di destinazione nascente da atto d’obbligo col comune. Peraltro l’aliquota agevolata prevista dal punto 21 della parte seconda della tabella A, allegata al dpr 26 ottobre 1972, n. 633 riguardante i fabbricati e porzioni di fabbricati di cui all’art. 13 della legge 2 luglio 1949, n. 408, ceduti da imprese costruttrici, ancorché non ultimati, purché permanga l’originaria destinazione, non si applica ad un’impresa edile che si sia limitata a rivendere un immobile da essa non costruito, atteso che detta agevolazione tributaria ha la finalità di favorire lo svolgimento dell’attività edilizia, anche se esercitata in tutto o in parte con la collaborazione di terzi, ma non può estendersi alla attività commerciale meramente speculativa di compravendita di Le sentenze sul immobili. sito www.italiaogDebora Alberici gi.it/documenti Pubblica Amministrazione BREVI Eco-etichette per palesare il «contenuto» di gas serra dei beni di consumo, facilitare la scelta di prodotti low-carbon, contrastare il «dumping ambientale» internazionale; interventi edilizi per la sicurezza sismica e l’eco-efficienza negli edifici pubblici finanziati con le multe all’abusivismo edilizio. E una minirivoluzione per i rifiuti, introducendo un «contributo ambientale» sui beni che generano molti rifiuti, in modo da ridurre la Tares ai cittadini e far pagare un po’ di più ai produttori. Sono queste in estrema sintesi le prime tre proposte ecosostenibili selezionate da un gruppo di esperti istituito dall’Enea, presieduto dall’ex presidente dell’Autorità per l’energia Alessandro Ortis e composto da esperti quali Marcello Clarich, Luigi De Paoli, Vincenzo Ferrara, Tullio Fanelli, Giulio Napolitano, Stefano Saglia, Gianni Silvestrini e Federico Testa. Le tre proposte, che sono già state inviate a governo e parlamento, si inseriscono nell’ambito del progetto «Idee per lo sviluppo sostenibile» dell’Enea, presentato ieri a Roma da Giovanni Lelli, Commissario Enea. AlmavivA svilupperà e gestirà in architettura Cloud il Sistema informativo sanitario nazionale per un cliente storico, il ministero della salute, in Rti con Accenture, Engineering e Telecom Italia. La gara ha un valore a base d’asta di oltre 50 milioni di euro e una durata di cinque anni. L’Agenzia per Italia Digitale (AgId) e l’Associazione italiana istituti di pagamento e di moneta elettronica (Aiip) hanno sottoscritto un accordo di collaborazione che permetterà a cittadini e imprese di fruire di nuovi canali e servizi per i pagamenti in favore della pubblica amministrazione. Gli Istituti di pagamento e moneta elettronica aderenti all’Aiip potranno avvalersi della soluzione tecnologica sviluppata da Sia (società leader in Italia e in Europa nell’area dei pagamenti elettronici) per connettersi attraverso un unico canale a tutte le amministrazioni, centrali e locali, e gestori di servizi pubblici che hanno già aderito al Nodo dei pagamenti-Spc. La Commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria, Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 presieduta da Giacomo Portas si è recata ieri in visita istituzionale presso la sede della Sogei, il braccio telematico del ministero dell’economia e delle finanze. Portas ha sottolineato che «è necessario un potenziamento della Sogei, una società importante per l’Italia» e ha posto l’accento sulla necessità di individuare «gli strumenti normativi che possano consentire una razionalizzazione della spesa per le dotazioni informatiche» dell’amministrazione dello stato e delle società a essa collegate, per creare un’unica infrastruttura informatica pubblica al servizio di tutte le amministrazioni centrali e periferiche dello stato. Si è aperta in senato la consultazione pubblica sul ddl 1061 di istituzione di un marchio di Qualità italiana per il rilancio del commercio estero e la tutela dei prodotti italiani. Lo ha reso noto la prima firmataria, la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli. «Il ddl ha lo scopo di sostenere la competitività e la tutela dei prodotti di eccellenza italiani oltre a quella dei consumatori di tutto il mondo. L’Italian Quality è un marchio collettivo volontario di proprietà dello stato italiano, di cui potranno dotarsi le imprese e le filiere italiane, che si potrà aggiungere al “made in” previsto dalle regole attuali del commercio internazionale». Nell’iter legislativo del ddl è stata introdotta la consultazione pubblica che durerà fino alle ore 12 del giorno 28 febbraio (via email con [email protected] o andando sul sito del Senato http://www.senato.it/ Leg17/3612?shadow_organo=1170010). Il ministro della salute, Beatrice Lorenzin, e il gruppo di lavoro, composto dagli assessori e dai presidenti di regione scelti d’intesa con il presidente della Conferenza delle regioni, continuano il confronto sul Patto della salute. Ieri è stato raggiunto l’accordo sul Fondo 2014-2016 che garantisce l’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) con la definizione della nuova lista entro il prossimo 30 giugno. Accordo anche sull’impianto complessivo della norma, sul concetto di spending review interna, finalizzato al miglioramento del sistema sanitario. Pagina 5 di 38 Mer 29/01/2014 Italia Oggi Pagina 26 brevi Eco-etichette per palesare il «contenuto» di gas serra dei beni di consumo, facilitare la scelta di prodotti lowcarbon, contrastare il «dumping ambientale» internazionale; interventi edilizi per la sicurezza sismica e l' eco-efficienza negli edifici pubblici finanziati con le multe all' abusivismo edilizio. E una minirivoluzione per i rifiuti, introducendo un «contributo ambientale» sui beni che generano molti rifiuti, in modo da ridurre la Tares ai cittadini e far pagare un po' di più ai produttori. Sono queste in estrema sintesi le prime tre proposte ecosostenibili selezionate da un gruppo di esperti istituito dall' Enea, presieduto dall' ex presidente dell' Autorità per l' energia Alessandro Ortis e composto da esperti quali Marcello Clarich, Luigi De Paoli, Vincenzo Ferrara, Tullio Fanelli, Giulio Napolitano, Stefano Saglia, Gianni Silvestrini e Federico Testa. Le tre proposte, che sono già state inviate a governo e parlamento, si inseriscono nell' ambito del progetto «Idee per lo sviluppo sostenibile» dell' Enea, presentato ieri a Roma da Giovanni Lelli, Commissario Enea. AlmavivA svilupperà e gestirà in architettura Cloud il Sistema informativo sanitario nazionale per un cliente storico, il ministero della salute, in Rti con Accenture, Engineering e Telecom Italia. La gara ha un valore a base d' asta di oltre 50 milioni di euro e una durata di cinque anni. L' Agenzia per Italia Digitale (AgId) e l' Associazione italiana istituti di pagamento e di moneta elettronica (Aiip) hanno sottoscritto un accordo di collaborazione che permetterà a cittadini e imprese di fruire di nuovi canali e servizi per i pagamenti in favore della pubblica amministrazione. Gli Istituti di pagamento e moneta elettronica aderenti all' Aiip potranno avvalersi della soluzione tecnologica sviluppata da Sia (società leader in Italia e in Europa nell' area dei pagamenti elettronici) per connettersi attraverso un unico canale a tutte le amministrazioni, centrali e locali, e gestori di servizi pubblici che hanno già aderito al Nodo dei pagamenti-Spc. La Commissione parlamentare di vigilanza sull' anagrafe tributaria, presieduta da Giacomo Portas si è recata ieri in visita istituzionale presso la sede della Sogei, il braccio telematico del ministero dell' economia e delle finanze. Portas ha sottolineato che «è necessario un potenziamento della Sogei, una società importante per l' Italia» e ha posto l' accento sulla necessità di individuare «gli strumenti normativi che possano consentire una razionalizzazione della spesa per le dotazioni informatiche» dell' amministrazione dello stato e delle società a essa collegate, per creare un' Pubblica Amministrazione unica infrastruttura informatica pubblica al servizio di tutte le amministrazioni centrali e periferiche dello stato. Si è aperta in senato la consultazione pubblica sul ddl 1061 di istituzione di un marchio di Qualità italiana per il rilancio del commercio estero e la tutela dei prodotti italiani. Lo ha reso noto la prima firmataria, la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli. «Il ddl ha lo scopo di sostenere la competitività e la tutela dei prodotti di eccellenza italiani oltre a quella dei consumatori di tutto il mondo. L' Italian Quality è un marchio collettivo volontario di proprietà dello stato italiano, di cui potranno dotarsi le imprese e le filiere italiane, che si potrà aggiungere al "made in" previsto dalle regole attuali del commercio internazionale». Nell' iter legislativo del ddl è stata introdotta la consultazione pubblica che durerà fino alle ore 12 del giorno 28 febbraio (via email con [email protected] o andando sul s i t o d e l S e n a t o http://www.senato.it/Leg17/3612?shadow_organo=11 70010). Il ministro della salute, Beatrice Lorenzin, e il gruppo di lavoro, composto dagli assessori e dai presidenti di regione scelti d' intesa con il presidente della Conferenza delle regioni, continuano il confronto sul Patto della salute. Ieri è stato raggiunto l' accordo sul Fondo 2014-2016 che garantisce l' aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) con la definizione della nuova lista entro il prossimo 30 giugno. Accordo anche sull' impianto complessivo della norma, sul concetto di spending review interna, finalizzato al miglioramento del sistema sanitario. Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 Pagina 6 di 38 . Mer 29/01/2014 Il Messaggero Pagina 1 -MSGR - 20 CITTA - 4 - 29/01/14-N: 4 Primo Piano Mercoledì 29 Gennaio 2014 www.ilmessaggero.it De Girolamo, dal gip ipotesi associazione per delinquere `Si aprono nuovi filoni nella sanitopoli beneventana. Primo arresto: ai domiciliari il socio dell’ex manager indagato Pisapia L’INCHIESTA segue dalla prima pagina Un’ipotesi, unita ad altre per reati contro la pubblica amministrazione, per vicende di un periodo che va dall’ottobre 2011 al febbraio 2013. È ottobre 2011, il mese in cui si insedia alla Asl il nuovo direttore generale Michele Rossi. Ed è lo stesso Rossi che, nella famosa conversazione registrata di nascosto il 23 luglio 2012 dall’allora direttore amministrativo Felice Pisapia, dice rivolgendosi a Nunzia De Girolamo: «Nunzia, non resterò un secondo su quell’Asl, se non per te e con te, perché la nomina l’ho chiesta a te, tu me l’hai data ed è giusto che ci sia un riscontro, un confronto ed un percorso che si deve portare avanti». In quel momento, Nunzia De Girolamo non è ancora ministro. Lo diventerà dopo le elezioni del febbraio 2013. Ed è proprio questo, il mese conclusivo del periodo di verifica investigativa della Procura di Benevento. La conferma sull’esistenza di più fascicoli d’inchiesta, aperti sulla base delle registrazioni e delle dichiarazioni di Pisapia, arriva da un passaggio contenuto nella seconda ordinanza che è stata firmata ieri dal gip Flavio Cusani. Un’ordinanza, aggiuntiva alla prima del 23 dicembre scorso, che dispone gli arresti domiciliari per l’amministratore di fatto delle società «Gerim A» e «New center»: Giovanni Rocco Cirocco. Nella parte finale del provvedimento, scrive il giudice: «La truffa contestata al Pisapia e al Cirocco non si pone come un evento isolato dal contesto in cui è maturato, ma si inserisce eziologicamente, attraverso l’operato di Pisapia, tra gli effetti della sciagurata gestione della Asl Benevento uno». È solo la premessa. Il giudice fa intuire molto sull’attuale lavoro della Procura, che impegna tre sostituti: Giovanni Tartaglia Polcini, Flavia Felaco e Nicoletta Giammarino. Un lavoro che, nell’ultima settimana, ha portato alla convocazione di diversi testimoni. Le nomine e i trasferimenti nella Asl, l’appalto per il servizio ambulanze e la dislocazione delle sedi sanitarie IL GIUDICE: ALLA ASL UNA CUPOLA CON PUBBLICI UFFICIALI «DI ALTRE SUPERIORI ISTITUZIONI» ALLA RICERCA DEL CONSENSO ELETTORALE La vicenda Il ministro De Girolamo, all'epoca dei fatti, era coordinatrice di Forza Italia a Benevento L’ASL DI BENEVENTO Felice Pisapia, ex direttore amministrativo della Asl di Benevento, è accusato di truffa e malversazione. Nell’ordinanza del Gip si fa riferimento a un “direttorio politico-partitico” che avrebbe condizionato e influenzato le scelte nella Asl LE REGISTRAZIONI Pisapia ha registrato una serie di colloqui avvenuti nell’estate del 2012 nella casa del padre di De Girolamo, all’insaputa di tutti i partecipanti. Dai colloqui emergerebbe che l'attuale ministro avrebbe esercitato pressioni per le assegnazioni degli appalti relativi al 118 e al bar interno all’ospedale Fatebenefratelli IL COMPLOTTO In un colloquio risalente al novembre 2012, che non è agli atti dell'inchiesta, Pisapia avverte De Girolamo di un complotto orchestrato da Umberto del Basso De Caro (oggi deputato Pd), Michele Rossi (direttore generale Asl) e Roberto Prozzo (avvocato politicamente impegnato), ai danni della stessa De Girolamo nella provincia, l’autorizzazione all’apertura del bar all’ospedale Fatebenefratelli sono i principali episodi su cui gli ultimi testi sono stati sentiti. NUOVI FILONI Ma il gip Cusani, sempre nell’ultima ordinanza, fa capire ancora altro sulle gemmazioni di nuove indagini dall’inchiesta madre. Con questo passaggio: «La gestione della Asl appare impostata per volere di quella che appare ora come una vera e propria associazione per delinquere, costituita da privati cittadini e da pubblici ufficiali della Asl e di altre superiori istituzioni, in funzione di interessi privati e di ricerca del consenso elettorale». Parole criptiche, che però lasciano intuire. Di certo, e lo scrive anche il gip Cusani, la Procura di Benevento ha aperto «separati procedimenti penali, indagando a 360 gradi sui numerosi fatti e su ogni persona che abbia avuto parte nei reati ipotizzati riguardo alla gestione complessiva della Asl». Più fascicoli su vari episodi, in una visione unitaria dell’indagine delegata alla Guardia di finanza. Gran parte di questa seconda fase investigativa nasce dalle circa 400 pagine di conversazioni registrate, il 23 e il 30 luglio 2012, a casa del padre di Nunzia De Girolamo. Le famose registrazioni furtive di Pisapia. Riunioni di quello che, nella prima ordinanza, il gip Cusani definì «direttorio politico-partitico». A quegli incontri, c’erano, con Felice Pisapia, il manager Michele Rossi, il direttore sanitario Gelsomino Ventucci, l’allora solo parlamentare Nunzia De Girolamo con i suoi collaboratori Giacomo Papa e Luigi Barone. La Procura non conferma né smentisce l’esistenza di indagati, in questa seconda fase investigativa. Su più episodi, dunque, si concentrano gli inquirenti, tra cui il contratto di licenza per il bar del Fatebenefratelli, l’appalto per il servizio ambulanze a due ditte in associazione temporanea di imprese con i loro responsabili. L’inchiesta ora procede spedita. E domani sarà interrogato Felice Pisapia. Consegnerà tutte le registrazioni ancora in suo possesso e, soprattutto, non esiterà a rispondere. Gigi Di Fiore © RIPRODUZIONE RISERVATA Nunzia De Girolamo e Silvio Berlusconi Forza Italia fa fuoco contro Toti ma c’è la gara a tifare Francesca IL CENTRODESTRA ROMA Non solo convolerà probabilmente a nozze, ma intanto Francesca Pascale ha cominciato a condividere la leadership del partito con il suo futuro, eventuale, consorte Silvio. E se lei ormai è una dirigente accettata e riconosciuta all’interno del berlusconismo - e tutti a dire quanto è brava; che mente politica raffinata che ha; si vede che viene dal territorio e ne capisce i problemi; ah, Francesca, per fortuna che c’è Francesca all’orecchio del Presidente.... - non sta accadendo la stessa cosa per Giovanni Toti. Le sue prime uscite ufficiali, e stasera ci sarà il battesimo da numero due o tre a Porta a Porta, stanno suscitando polemiche e prese di distanza da parte degli altri maggiorenti di Forza Italia. va con la partecipazione, con le idee e con i voti». Traduzione, che poi è il pensiero della vecchia guardia forzista: questo Toti non ha il becco di un consenso sul territorio, l’aria condizionata è lui, ovvero qualcosa di costruito e di artefatto. Che non c’entra con la politica vera. Toti il diarca - insieme a Pascale - non viene ancora digerito. Ma, a riprova del nuovo asse di comando, ecco che arriva un assist in suo favore. E proviene dal cuore del potere domestico berlusconiano, da una grande amica di Francesca Pascale: l’ex sottosegretaria Jole Santelli. La quale avverte: «Credo che quando il caldo sia asfissiante, tanto IL TRITACARNE Raffaele Fitto è sul piede di guerra. La mancata partecipazione di Berlusconi alla convention per il Ventennale organizzata dall’ex ministro in Puglia ha significato indirettamente - l’incoronazione di Toti, difeso e coccolato dal Cavaliere contro tutti i suoi neo-avversari. E insomma, appena Toti ha indicato come suo programma l’esigenza di mettere «aria nuova» tra gli azzurri, Fitto lo ha infilzato. «L’aria fresca fa bene e va bene», osserva colui che poteva essere la superstar del post-alfanismo dentro Forza Italia, «e invece fa male l’aria condizionata. E in politica, l’aria fresca arri- LE AMAZZONI ESALTANO LE VIRTÙ DI PASCALE IN GUERRA CON NUNZIA BIANCOFIORE: DIETRO LE SPALLE PERÒ NE SENTO DI CERTE... da fiaccare mente e corpo, ricorrere all’aria condizionata sia, più che utile, necessario». LA DOPPIA SORTE E comunque, parlare male della colomba Toti si può (e un’altra colomba, Paolo Romani, respinge la sua idea di «un governo di scopo Pd-Forza Italia»), ma gran parte del partito si sta totizzando, trovare invece qualcuno che osi criticare il protagonismo di Francesca è assai arduo. «Ma dietro alle sue spalle - assicura l’amica Michaela Biancofiore - chissà quante gliene dicono». In effetti, a piazza in Lucina, c’è chi mastica amaro e così riassume, sarcasticamente, l’immagine del potere acquisito da Francesca: «Berlusconi, uno abituato a parlare con Obama e con Putin, ormai fa comunicati entusiastici per la scelta del nuovo coordinatore regionale in Campania». Ovvero, un grande della terra che, per amore della fidanzata (che è appunto amica del dirigente campano da lei imposto), passa dalla dimensione global a quella local. Da fuori, però, ecco Nunzia De Girolamo che ribatte a Francesca che l’aveva attaccata per il suo «tradimento» ai danni di Silvio. «Da donna che ama - scrive l’ex ministra su Twitter - posso capire le reazioni di Francesca, anche quando non nascono da fatti reali». Ma Nunzia è fuori e non rientrerà. Francesca è dentro e c’è chi in Forza Italia la chiama Evita e chi la Papessa. Mario Ajello © RIPRODUZIONE RISERVATA Silvio può risposarsi a primavera, ieri ultima udienza del divorzio LA STORIA segue dalla prima pagina Ora dovrà raddoppiare le misure di sicurezza, visto che a primavera il suo fidanzato Silvio Berlusconi sarà libero dal vincolo del matrimonio. Ieri, al tribunale di Monza, si è svolta l’ultima udienza della causa di divorzio intentata dal Cavaliere nel confronti di Veronica Lario: entro ottanta giorni, ma forse anche prima, arriverà la sentenza del giudice. Poi ciascuno andrà per la sua strada. Veronica, che nel frattempo si è trasferita a Milano, continuerà a occuparsi dei nipotini, a visitare mostre e a dedicarsi alla sua grande passione, l’equitazione. Mentre il Cavaliere è atteso a palazzo Grazioli Pubblica Amministrazione dalla giovane compagna Francesca Pascale. UDIENZA LAMPO L’udienza di ieri è stata brevissima, in sostanza si è trattato di formalizzare la chiusura della fase istruttoria. Ora a Veronica e Silvio non resta che aspettare il divorzio, che al massimo entro metà aprile chiuderà definitivamente ventidue anni di nozze. I giudici monzesi però non dovrebbero entrare nel merito della questione economica: sull’ammontare dell’assegno che ogni mese il Cavaliere dovrà firmare alla sua ex moglie è aperto un procedimento presso la corte d’Appello di Milano, sezione famiglia, cui spetta la decisione. Proprio la voce alimenti e l’aspetto finanziario in generale sono stati gli ostacoli insormon- ENTRO 80 GIORNI LA SENTENZA RESTA DA DEFINIRE L’ASSEGNO FINALE PER VERONICA tabili nella gestione di un rapporto finito nella tempesta ma ricucito con il tempo. Veronica comunicò pubblicamente la sua intenzione di lasciare il marito con una lettera drammatica: «La strada del mio matrimonio è segnata. Non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni. Chiudo il sipario sulla mia vita coniugale. Non posso più andare a braccetto con questo spettacolo». Poi, poco alla volta, gli spigoli si smussarono: «Vedrai, con il tempo riusciremo a essere amici», sussurrò lei a Silvio durante l’udienza di separazione di primo grado. E infatti nei momenti difficili gli è stata accanto, telefonando al marito dopo le condanne Mediaset e Ruby. «IO LO SPOSERO’» Ma un conto sono gli affetti, altro la divisione dei beni. E su questo fronte le trattative tra i rispettivi legali (Ippolita Ghedini per lui, Maria Cristina Morelli per lei) sono state durissime e un accordo fino a questo momento non c’è stato. Alla decisione del tribunale di Monza (presieduto da Anna Maria Di Oreste) di tagliare gli alimenti tra 3 a 1,4 milioni al mese, l’ex «première dame» si è opposta depositando il cosiddetto «reclamo». E sempre alla sezione famiglia della Corte d’Appello di Milano, competente per il secondo grado sui procedimenti di Monza, il Cavaliere ha presentato ricorso contro la sentenza del tribunale firmata - come affermò indignato - «da tre giudichesse comuniste e femministe» che gli imponeva di versare Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 -TRX IL:28/01/14 alla ex consorte 100 mila euro al giorno. «Una cifra alla quale si è arrivati sulla base della dichiarazione dei redditi e delle proprietà di Berlusconi - fu ciò che trapelò dai corridoi del tribunale - E tenendo inoltre conto del fatto che alla signora Lario doveva essere garantito il medesimo tenore di vita di cui beneficiava con il matrimonio». Comunque andrà, tempo un paio di mesi e Berlusconi tornerà single. Uno status di libertà del quale probabilmente godrà per poco tempo. Francesca Pascale infatti è una ragazza determinata e cocciuta, e nella sua unica intervista ha dichiarato tutto il suo amore per Silvio e lo ha sbandierato con orgoglio: «Io lo sposerò». Claudia Guasco 22:53-NOTE: © RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 7 di 38 Mer 29/01/2014 Il Messaggero Pagina 1 Inchiesta Asl Caso De Girolamo ipotesi associazione per delinquere. Gigi Di Fiore A ssociazione per delinquere. Sarebbe l' ipotesi di reato più grave su cui lavorerebbe la Procura di Benevento nei nuovi filoni investigativi sulla gestione della Asl. Un' ipotesi, unita ad altre per reati contro la pubblica amministrazione, per vicende di un periodo che va dall' ottobre 2011 al febbraio 2013. È ottobre 2011, il mese in cui si insedia alla Asl il nuovo direttore generale Michele Rossi. Ed è lo stesso Rossi che, nella famosa conversazione registrata di nascosto il 23 luglio 2012 dall' allora direttore amministrativo Felice Pisapia, dice rivolgendosi a Nunzia De Girolamo: «Nunzia, non resterò un secondo su quell' Asl, se non per te e con te, perché la nomina l' ho chiesta a te, tu me l' hai data ed è giusto che ci sia un riscontro, un confronto ed un percorso che si deve portare avanti». In quel momento, Nunzia De Girolamo non è ancora ministro. Lo diventerà dopo le elezioni del febbraio 2013. Ed è proprio questo, il mese conclusivo del periodo di verifica investigativa della Procura di Benevento. La conferma sull' esistenza di più fascicoli d' inchiesta, aperti sulla base delle registrazioni e delle dichiarazioni di Pisapia, arriva da un passaggio contenuto nella seconda ordinanza che è stata firmata ieri dal gip Flavio Cusani. Un' ordinanza, aggiuntiva alla prima del 23 dicembre scorso, che dispone gli arresti domiciliari per l' amministratore di fatto delle società «Gerim A» e «New center»: Giovanni Rocco Cirocco. Nella parte finale del provvedimento, scrive il giudice: «La truffa contestata al Pisapia e al Cirocco non si pone come un evento isolato dal contesto in cui è maturato, ma si inserisce eziologicamente, attraverso l' operato di Pisapia, tra gli effetti della sciagurata gestione della Asl Benevento uno». È solo la premessa. Il giudice fa intuire molto sull' attuale lavoro della Procura, che impegna tre sostituti: Giovanni Tartaglia Polcini, Flavia Felaco e Nicoletta Giammarino. Un lavoro che, nell' ultima settimana, ha portato alla convocazione di diversi testimoni. Le nomine e i trasferimenti nella Asl, l' appalto per il servizio ambulanze e la dislocazione delle sedi sanitarie nella provincia, l' autorizzazione all' apertura del bar all' ospedale Fatebenefratelli sono i principali episodi su cui gli ultimi testi sono stati sentiti. NUOVI FILONI Ma il gip Cusani, sempre nell' ultima ordinanza, fa capire ancora altro sulle gemmazioni di nuove indagini dall' inchiesta madre. Con questo passaggio: «La gestione della Asl appare Pubblica Amministrazione impostata per volere di quella che appare ora come una vera e propria associazione per delinquere, costituita da privati cittadini e da pubblici ufficiali della Asl e di altre superiori istituzioni, in funzione di interessi privati e di ricerca del consenso elettorale». Parole criptiche, che però lasciano intuire. Di certo, e lo scrive anche il gip Cusani, la Procura di Benevento ha aperto «separati procedimenti penali, indagando a 360 gradi sui numerosi fatti e su ogni persona che abbia avuto parte nei reati ipotizzati riguardo alla gestione complessiva della Asl». Più fascicoli su vari episodi, in una visione unitaria dell' indagine delegata alla Guardia di finanza. Gran parte di questa seconda fase investigativa nasce dalle circa 400 pagine di conversazioni registrate, il 23 e il 30 luglio 2012, a casa del padre di Nunzia De Girolamo. Le famose registrazioni furtive di Pisapia. Riunioni di quello che, nella prima ordinanza, il gip Cusani definì «direttorio politico-partitico». A quegli incontri, c' erano, con Felice Pisapia, il manager Michele Rossi, il direttore sanitario Gelsomino Ventucci, l' allora solo parlamentare Nunzia De Girolamo con i suoi collaboratori Giacomo Papa e Luigi Barone. La Procura non conferma né smentisce l' esistenza di indagati, in questa seconda fase investigativa. Su più episodi, dunque, si concentrano gli inquirenti, tra cui il contratto di licenza per il bar del Fatebenefratelli, l' appalto per il servizio ambulanze a due ditte in associazione temporanea di imprese con i loro responsabili. L' inchiesta ora procede spedita. E domani sarà interrogato Felice Pisapia. Consegnerà tutte le registrazioni ancora in suo possesso e, soprattutto, non esiterà a rispondere. Gigi Di Fiore © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 Pagina 8 di 38 . Mer 29/01/2014 Il Messaggero Pagina 4 -MSGR - 20 CITTA - 4 - 29/01/14-N: 4 Primo Piano Mercoledì 29 Gennaio 2014 www.ilmessaggero.it De Girolamo, dal gip ipotesi associazione per delinquere `Si aprono nuovi filoni nella sanitopoli beneventana. Primo arresto: ai domiciliari il socio dell’ex manager indagato Pisapia L’INCHIESTA segue dalla prima pagina Un’ipotesi, unita ad altre per reati contro la pubblica amministrazione, per vicende di un periodo che va dall’ottobre 2011 al febbraio 2013. È ottobre 2011, il mese in cui si insedia alla Asl il nuovo direttore generale Michele Rossi. Ed è lo stesso Rossi che, nella famosa conversazione registrata di nascosto il 23 luglio 2012 dall’allora direttore amministrativo Felice Pisapia, dice rivolgendosi a Nunzia De Girolamo: «Nunzia, non resterò un secondo su quell’Asl, se non per te e con te, perché la nomina l’ho chiesta a te, tu me l’hai data ed è giusto che ci sia un riscontro, un confronto ed un percorso che si deve portare avanti». In quel momento, Nunzia De Girolamo non è ancora ministro. Lo diventerà dopo le elezioni del febbraio 2013. Ed è proprio questo, il mese conclusivo del periodo di verifica investigativa della Procura di Benevento. La conferma sull’esistenza di più fascicoli d’inchiesta, aperti sulla base delle registrazioni e delle dichiarazioni di Pisapia, arriva da un passaggio contenuto nella seconda ordinanza che è stata firmata ieri dal gip Flavio Cusani. Un’ordinanza, aggiuntiva alla prima del 23 dicembre scorso, che dispone gli arresti domiciliari per l’amministratore di fatto delle società «Gerim A» e «New center»: Giovanni Rocco Cirocco. Nella parte finale del provvedimento, scrive il giudice: «La truffa contestata al Pisapia e al Cirocco non si pone come un evento isolato dal contesto in cui è maturato, ma si inserisce eziologicamente, attraverso l’operato di Pisapia, tra gli effetti della sciagurata gestione della Asl Benevento uno». È solo la premessa. Il giudice fa intuire molto sull’attuale lavoro della Procura, che impegna tre sostituti: Giovanni Tartaglia Polcini, Flavia Felaco e Nicoletta Giammarino. Un lavoro che, nell’ultima settimana, ha portato alla convocazione di diversi testimoni. Le nomine e i trasferimenti nella Asl, l’appalto per il servizio ambulanze e la dislocazione delle sedi sanitarie IL GIUDICE: ALLA ASL UNA CUPOLA CON PUBBLICI UFFICIALI «DI ALTRE SUPERIORI ISTITUZIONI» ALLA RICERCA DEL CONSENSO ELETTORALE La vicenda Il ministro De Girolamo, all'epoca dei fatti, era coordinatrice di Forza Italia a Benevento L’ASL DI BENEVENTO Felice Pisapia, ex direttore amministrativo della Asl di Benevento, è accusato di truffa e malversazione. Nell’ordinanza del Gip si fa riferimento a un “direttorio politico-partitico” che avrebbe condizionato e influenzato le scelte nella Asl LE REGISTRAZIONI Pisapia ha registrato una serie di colloqui avvenuti nell’estate del 2012 nella casa del padre di De Girolamo, all’insaputa di tutti i partecipanti. Dai colloqui emergerebbe che l'attuale ministro avrebbe esercitato pressioni per le assegnazioni degli appalti relativi al 118 e al bar interno all’ospedale Fatebenefratelli IL COMPLOTTO In un colloquio risalente al novembre 2012, che non è agli atti dell'inchiesta, Pisapia avverte De Girolamo di un complotto orchestrato da Umberto del Basso De Caro (oggi deputato Pd), Michele Rossi (direttore generale Asl) e Roberto Prozzo (avvocato politicamente impegnato), ai danni della stessa De Girolamo nella provincia, l’autorizzazione all’apertura del bar all’ospedale Fatebenefratelli sono i principali episodi su cui gli ultimi testi sono stati sentiti. NUOVI FILONI Ma il gip Cusani, sempre nell’ultima ordinanza, fa capire ancora altro sulle gemmazioni di nuove indagini dall’inchiesta madre. Con questo passaggio: «La gestione della Asl appare impostata per volere di quella che appare ora come una vera e propria associazione per delinquere, costituita da privati cittadini e da pubblici ufficiali della Asl e di altre superiori istituzioni, in funzione di interessi privati e di ricerca del consenso elettorale». Parole criptiche, che però lasciano intuire. Di certo, e lo scrive anche il gip Cusani, la Procura di Benevento ha aperto «separati procedimenti penali, indagando a 360 gradi sui numerosi fatti e su ogni persona che abbia avuto parte nei reati ipotizzati riguardo alla gestione complessiva della Asl». Più fascicoli su vari episodi, in una visione unitaria dell’indagine delegata alla Guardia di finanza. Gran parte di questa seconda fase investigativa nasce dalle circa 400 pagine di conversazioni registrate, il 23 e il 30 luglio 2012, a casa del padre di Nunzia De Girolamo. Le famose registrazioni furtive di Pisapia. Riunioni di quello che, nella prima ordinanza, il gip Cusani definì «direttorio politico-partitico». A quegli incontri, c’erano, con Felice Pisapia, il manager Michele Rossi, il direttore sanitario Gelsomino Ventucci, l’allora solo parlamentare Nunzia De Girolamo con i suoi collaboratori Giacomo Papa e Luigi Barone. La Procura non conferma né smentisce l’esistenza di indagati, in questa seconda fase investigativa. Su più episodi, dunque, si concentrano gli inquirenti, tra cui il contratto di licenza per il bar del Fatebenefratelli, l’appalto per il servizio ambulanze a due ditte in associazione temporanea di imprese con i loro responsabili. L’inchiesta ora procede spedita. E domani sarà interrogato Felice Pisapia. Consegnerà tutte le registrazioni ancora in suo possesso e, soprattutto, non esiterà a rispondere. Gigi Di Fiore © RIPRODUZIONE RISERVATA Nunzia De Girolamo e Silvio Berlusconi Forza Italia fa fuoco contro Toti ma c’è la gara a tifare Francesca IL CENTRODESTRA ROMA Non solo convolerà probabilmente a nozze, ma intanto Francesca Pascale ha cominciato a condividere la leadership del partito con il suo futuro, eventuale, consorte Silvio. E se lei ormai è una dirigente accettata e riconosciuta all’interno del berlusconismo - e tutti a dire quanto è brava; che mente politica raffinata che ha; si vede che viene dal territorio e ne capisce i problemi; ah, Francesca, per fortuna che c’è Francesca all’orecchio del Presidente.... - non sta accadendo la stessa cosa per Giovanni Toti. Le sue prime uscite ufficiali, e stasera ci sarà il battesimo da numero due o tre a Porta a Porta, stanno suscitando polemiche e prese di distanza da parte degli altri maggiorenti di Forza Italia. va con la partecipazione, con le idee e con i voti». Traduzione, che poi è il pensiero della vecchia guardia forzista: questo Toti non ha il becco di un consenso sul territorio, l’aria condizionata è lui, ovvero qualcosa di costruito e di artefatto. Che non c’entra con la politica vera. Toti il diarca - insieme a Pascale - non viene ancora digerito. Ma, a riprova del nuovo asse di comando, ecco che arriva un assist in suo favore. E proviene dal cuore del potere domestico berlusconiano, da una grande amica di Francesca Pascale: l’ex sottosegretaria Jole Santelli. La quale avverte: «Credo che quando il caldo sia asfissiante, tanto IL TRITACARNE Raffaele Fitto è sul piede di guerra. La mancata partecipazione di Berlusconi alla convention per il Ventennale organizzata dall’ex ministro in Puglia ha significato indirettamente - l’incoronazione di Toti, difeso e coccolato dal Cavaliere contro tutti i suoi neo-avversari. E insomma, appena Toti ha indicato come suo programma l’esigenza di mettere «aria nuova» tra gli azzurri, Fitto lo ha infilzato. «L’aria fresca fa bene e va bene», osserva colui che poteva essere la superstar del post-alfanismo dentro Forza Italia, «e invece fa male l’aria condizionata. E in politica, l’aria fresca arri- LE AMAZZONI ESALTANO LE VIRTÙ DI PASCALE IN GUERRA CON NUNZIA BIANCOFIORE: DIETRO LE SPALLE PERÒ NE SENTO DI CERTE... da fiaccare mente e corpo, ricorrere all’aria condizionata sia, più che utile, necessario». LA DOPPIA SORTE E comunque, parlare male della colomba Toti si può (e un’altra colomba, Paolo Romani, respinge la sua idea di «un governo di scopo Pd-Forza Italia»), ma gran parte del partito si sta totizzando, trovare invece qualcuno che osi criticare il protagonismo di Francesca è assai arduo. «Ma dietro alle sue spalle - assicura l’amica Michaela Biancofiore - chissà quante gliene dicono». In effetti, a piazza in Lucina, c’è chi mastica amaro e così riassume, sarcasticamente, l’immagine del potere acquisito da Francesca: «Berlusconi, uno abituato a parlare con Obama e con Putin, ormai fa comunicati entusiastici per la scelta del nuovo coordinatore regionale in Campania». Ovvero, un grande della terra che, per amore della fidanzata (che è appunto amica del dirigente campano da lei imposto), passa dalla dimensione global a quella local. Da fuori, però, ecco Nunzia De Girolamo che ribatte a Francesca che l’aveva attaccata per il suo «tradimento» ai danni di Silvio. «Da donna che ama - scrive l’ex ministra su Twitter - posso capire le reazioni di Francesca, anche quando non nascono da fatti reali». Ma Nunzia è fuori e non rientrerà. Francesca è dentro e c’è chi in Forza Italia la chiama Evita e chi la Papessa. Mario Ajello © RIPRODUZIONE RISERVATA Silvio può risposarsi a primavera, ieri ultima udienza del divorzio LA STORIA segue dalla prima pagina Ora dovrà raddoppiare le misure di sicurezza, visto che a primavera il suo fidanzato Silvio Berlusconi sarà libero dal vincolo del matrimonio. Ieri, al tribunale di Monza, si è svolta l’ultima udienza della causa di divorzio intentata dal Cavaliere nel confronti di Veronica Lario: entro ottanta giorni, ma forse anche prima, arriverà la sentenza del giudice. Poi ciascuno andrà per la sua strada. Veronica, che nel frattempo si è trasferita a Milano, continuerà a occuparsi dei nipotini, a visitare mostre e a dedicarsi alla sua grande passione, l’equitazione. Mentre il Cavaliere è atteso a palazzo Grazioli Pubblica Amministrazione dalla giovane compagna Francesca Pascale. UDIENZA LAMPO L’udienza di ieri è stata brevissima, in sostanza si è trattato di formalizzare la chiusura della fase istruttoria. Ora a Veronica e Silvio non resta che aspettare il divorzio, che al massimo entro metà aprile chiuderà definitivamente ventidue anni di nozze. I giudici monzesi però non dovrebbero entrare nel merito della questione economica: sull’ammontare dell’assegno che ogni mese il Cavaliere dovrà firmare alla sua ex moglie è aperto un procedimento presso la corte d’Appello di Milano, sezione famiglia, cui spetta la decisione. Proprio la voce alimenti e l’aspetto finanziario in generale sono stati gli ostacoli insormon- ENTRO 80 GIORNI LA SENTENZA RESTA DA DEFINIRE L’ASSEGNO FINALE PER VERONICA tabili nella gestione di un rapporto finito nella tempesta ma ricucito con il tempo. Veronica comunicò pubblicamente la sua intenzione di lasciare il marito con una lettera drammatica: «La strada del mio matrimonio è segnata. Non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni. Chiudo il sipario sulla mia vita coniugale. Non posso più andare a braccetto con questo spettacolo». Poi, poco alla volta, gli spigoli si smussarono: «Vedrai, con il tempo riusciremo a essere amici», sussurrò lei a Silvio durante l’udienza di separazione di primo grado. E infatti nei momenti difficili gli è stata accanto, telefonando al marito dopo le condanne Mediaset e Ruby. «IO LO SPOSERO’» Ma un conto sono gli affetti, altro la divisione dei beni. E su questo fronte le trattative tra i rispettivi legali (Ippolita Ghedini per lui, Maria Cristina Morelli per lei) sono state durissime e un accordo fino a questo momento non c’è stato. Alla decisione del tribunale di Monza (presieduto da Anna Maria Di Oreste) di tagliare gli alimenti tra 3 a 1,4 milioni al mese, l’ex «première dame» si è opposta depositando il cosiddetto «reclamo». E sempre alla sezione famiglia della Corte d’Appello di Milano, competente per il secondo grado sui procedimenti di Monza, il Cavaliere ha presentato ricorso contro la sentenza del tribunale firmata - come affermò indignato - «da tre giudichesse comuniste e femministe» che gli imponeva di versare Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 -TRX IL:28/01/14 alla ex consorte 100 mila euro al giorno. «Una cifra alla quale si è arrivati sulla base della dichiarazione dei redditi e delle proprietà di Berlusconi - fu ciò che trapelò dai corridoi del tribunale - E tenendo inoltre conto del fatto che alla signora Lario doveva essere garantito il medesimo tenore di vita di cui beneficiava con il matrimonio». Comunque andrà, tempo un paio di mesi e Berlusconi tornerà single. Uno status di libertà del quale probabilmente godrà per poco tempo. Francesca Pascale infatti è una ragazza determinata e cocciuta, e nella sua unica intervista ha dichiarato tutto il suo amore per Silvio e lo ha sbandierato con orgoglio: «Io lo sposerò». Claudia Guasco 22:53-NOTE: © RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 9 di 38 Mer 29/01/2014 Il Messaggero Pagina 4 De Girolamo, dal gip ipotesi associazione per delinquere Si aprono nuovi filoni nella sanitopoli beneventana. Primo arresto: ai domiciliari il socio dell' ex manager indagato Pisapia. L' INCHIESTA segue dalla prima pagina Un' ipotesi, unita ad altre per reati contro la pubblica amministrazione, per vicende di un periodo che va dall' ottobre 2011 al febbraio 2013. È ottobre 2011, il mese in cui si insedia alla Asl il nuovo direttore generale Michele Rossi. Ed è lo stesso Rossi che, nella famosa conversazione registrata di nascosto il 23 luglio 2012 dall' allora direttore amministrativo Felice Pisapia, dice rivolgendosi a Nunzia De Girolamo: «Nunzia, non resterò un secondo su quell' Asl, se non per te e con te, perché la nomina l' ho chiesta a te, tu me l' hai data ed è giusto che ci sia un riscontro, un confronto ed un percorso che si deve portare avanti». In quel momento, Nunzia De Girolamo non è ancora ministro. Lo diventerà dopo le elezioni del febbraio 2013. Ed è proprio questo, il mese conclusivo del periodo di verifica investigativa della Procura di Benevento. La conferma sull' esistenza di più fascicoli d' inchiesta, aperti sulla base delle registrazioni e delle dichiarazioni di Pisapia, arriva da un passaggio contenuto nella seconda ordinanza che è stata firmata ieri dal gip Flavio Cusani. Un' ordinanza, aggiuntiva alla prima del 23 dicembre scorso, che dispone gli arresti domiciliari per l' amministratore di fatto delle società «Gerim A» e «New center»: Giovanni Rocco Cirocco. Nella parte finale del provvedimento, scrive il giudice: «La truffa contestata al Pisapia e al Cirocco non si pone come un evento isolato dal contesto in cui è maturato, ma si inserisce eziologicamente, attraverso l' operato di Pisapia, tra gli effetti della sciagurata gestione della Asl Benevento uno». È solo la premessa. Il giudice fa intuire molto sull' attuale lavoro della Procura, che impegna tre sostituti: Giovanni Tartaglia Polcini, Flavia Felaco e Nicoletta Giammarino. Un lavoro che, nell' ultima settimana, ha portato alla convocazione di diversi testimoni. Le nomine e i trasferimenti nella Asl, l' appalto per il servizio ambulanze e la dislocazione delle sedi sanitarie nella provincia, l' autorizzazione all' apertura del bar all' ospedale Fatebenefratelli sono i principali episodi su cui gli ultimi testi sono stati sentiti. NUOVI FILONI Ma il gip Cusani, sempre nell' ultima ordinanza, fa capire ancora altro sulle gemmazioni di nuove indagini dall' inchiesta madre. Con questo passaggio: «La gestione della Asl appare impostata per volere di quella che appare ora come Pubblica Amministrazione una vera e propria associazione per delinquere, costituita da privati cittadini e da pubblici ufficiali della Asl e di altre superiori istituzioni, in funzione di interessi privati e di ricerca del consenso elettorale». Parole criptiche, che però lasciano intuire. Di certo, e lo scrive anche il gip Cusani, la Procura di Benevento ha aperto «separati procedimenti penali, indagando a 360 gradi sui numerosi fatti e su ogni persona che abbia avuto parte nei reati ipotizzati riguardo alla gestione complessiva della Asl». Più fascicoli su vari episodi, in una visione unitaria dell' indagine delegata alla Guardia di finanza. Gran parte di questa seconda fase investigativa nasce dalle circa 400 pagine di conversazioni registrate, il 23 e il 30 luglio 2012, a casa del padre di Nunzia De Girolamo. Le famose registrazioni furtive di Pisapia. Riunioni di quello che, nella prima ordinanza, il gip Cusani definì «direttorio politico-partitico». A quegli incontri, c' erano, con Felice Pisapia, il manager Michele Rossi, il direttore sanitario Gelsomino Ventucci, l' allora solo parlamentare Nunzia De Girolamo con i suoi collaboratori Giacomo Papa e Luigi Barone. La Procura non conferma né smentisce l' esistenza di indagati, in questa seconda fase investigativa. Su più episodi, dunque, si concentrano gli inquirenti, tra cui il contratto di licenza per il bar del Fatebenefratelli, l' appalto per il servizio ambulanze a due ditte in associazione temporanea di imprese con i loro responsabili. L' inchiesta ora procede spedita. E domani sarà interrogato Felice Pisapia. Consegnerà tutte le registrazioni ancora in suo possesso e, soprattutto, non esiterà a rispondere. Gigi Di Fiore © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 Pagina 10 di 38 . Mer 29/01/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 37 Il Sole 24 Ore Mercoledì 29 Gennaio 2014 - N. 28 Lavoro Impresa & territori 37 Credito. Al via le procedure con i sindacati in Mediocredito, Mediofactoring e Banca Monte Parma: 253 esuberi Chimica Nautica Intesa ristruttura il leasing Scatta osservatorio sul nuovo contratto Ferretti, trattative per salvare Forlì AMMORTIZZATORI Micheli: nel prossimo piano più ricavi per tutelare l’occupazione Indesit, Cigs per 1.783 addetti Cristina Casadei Indesit Company e sindacati hanno firmato al ministero del Lavoro l’intesa raggiunta il 3 dicembre sul piano di salvaguardia e rilancio industriale in Italia. L’accordo prevede la Cigs per un massimo di 1.783 lavoratori (883 addetti del polo produttivo di Fabriano e 900 del polo di Caserta) e contratti di solidarietà per 847 dipendenti. La Cigs sarà introdotta a partire dall’1 febbraio per una durata di 2 anni e i contratti di solidarietà per un solo anno. Il piano prevede 83 milioni di investimenti e il rinnovo quasi totale della gamma di prodotti a più alto valore aggiunto. Oltre che il ridisegno dei tre poli industriali nel periodo 2014-2016. VERTICE SULLA ROMI Piano industriale domani in Regione Sarà presentato domani in Regione il piano industriale per la Romi ex Sandretto, rilevata lo scorso settembre dalla cordata di imprenditori guidata dalla società belga Fotonike, quotata a Parigi. La riorganizzazione va avanti: 70 su 140 lavoratori sono già rientrati. È in corso la cassa integrazione straordinaria per crisi, prorogabile per altri due anni per riorganizzazione. Il marchio della Sandretto è stato acquisito dalla Finpiemonte, la finanziaria della Regione, che lo ha ceduto alla cordata fino al 2017. Edilizia In attesa di conoscere i dettagli del piano industriale che verrà presentato tra fine aprile e inizio maggio la prima certezza è che i top manager del gruppo Intesa Sanpaolostannolavorandoperaumentareiricavietutelarel’occupazione, come ha detto il ceo Carlo Messina alla presentazione del nuovo Mediocredito. La seconda certezzaèchesisonoaperteleprocedure che riguardano Mediocredito e Mediofactoring, dove sono previsti rispettivamente 153 e 35 esuberi, e Banca Monte Parma dovegliesuberisono50.Totale238eccedenze,risalentiapianipassati. Bisogna però fare le debite distinzioniperchéunacosaèilpros- RISULTATO RAGGIUNTO Centrati gli obiettivi per le 5mila uscite del 2011 e le 600 del 2013 - Arrivate 12mila domande per 100mila giornate di solidarietà simo piano industriale del gruppo che sarà orientato a tutelare e sostenerel’occupazione,un’altrasono queste procedure che accompagnano «la vita dell’azienda nel suo divenire e nel suo efficientamento», spiega il chief operating officer del gruppo Francesco Micheli.Inunsettoredovecisistaavviando a una fase di pesante ristrutturazione che potrebbe portare a 50mila esuberi sembra però difficile che il primo gruppo non sarà toccato da ricadute occupazionali. I manager sono al lavoro per evitare impatti sociali. Micheli ha ribadito che «nuovi prodotti, nuovi mestieri, nuove attività e sviluppo dei ricavi sono la misura perfronteggiare gliesuberi. Lavoreremo a un piano che tende a minimizzarele ricadutesulpersonale».Però,avverteGiuseppeMilazzo della Fabi, «se le dichiarazioni che non ci saranno esuberi preve- donodemansionamentiemoderazionesalarialecostosaperilavoratori, alla presentazione del piano partirà una difficile vertenza». Per tastare il clima, basti l’incertezza del pagamento del premio che dovrebbe avvenire dopo la presentazione del piano ma che il gruppo non ritiene sostenibile perché i risultati non sarebbero stati raggiunti. Sono invece stati centrati gli obiettivi dei protocolli relativi agli esuberi e agli anni 2011 e 2013. Ieri nell’incontrodiverificaconisindacatiilgruppohaconsegnatounprimobilancio.Perilprotocollorelativo al 2011 è emerso che dei 5mila esuberi ne sono già usciti 4.500, il ritardodellealtre500uscitesarebbe dovuto all’effetto Fornero. Anche per il protocollo relativo al 2013 che prevedeva 600 esuberi è statoraggiuntol’obiettivo:trapensionamenti ed esodi volontari le uscite sono state 453, mentre ci sonostate12miladomandeper untotale di quasi 100mila giorni di solidarietà corrispondenti a una riduzionedi 138 lavoratori per lo stesso periodo. A questo si aggiungano le 1.270richiestedinuoviparttime. Nei prossimi giorni toccherà al Mediocredito centrare gli obiettivi.Nella letteradi avvioprocedura iterminisonomoltonetti,apartire dal titolo che fa riferimento alla 223.Itempisonostretti,iltermineè fissato per il 30 aprile, poi partirà il programma di risoluzione del rapporto di lavooro. «Consideriamo questaposizioneinaccettabileerespingiamoqualsiasitipodisoluzionecoercitivaetraumatica»,hadetto Milazzo. Gli esuberi, per lo più quadridirettivi,sarannoindividuati tra coloro che possono andare in pensione,poitra coloro chehanno i requisiti anagrafici e contributivi per accedere alle prestazioni straordinarie del Fondo di solidarietà e,infinesequestononbastasseper raggiungere gli obiettivi, saranno individuatepersonedafaraccedereallasezioneemergenziale. © RIPRODUZIONE RISERVATA Gli esuberi del Mediocredito Italiano Spa Ripartizione per inquadramento 2ª area Unità produttiva Bari Bologna Brescia Firenze Forlì Genova Milano Napoli Padova Roma Torino Totale 3ª area Livello Quadro direttivo Livello Livello 1º 2º 3º 1º 2º 3º 4º 1º 2º 3º 4º Totale – – – – – – 2 – – – – 2 – – – – – – – – – – – – – – – 1 – – – 1 – – – 2 – 9 – 1 – – 2 – – – – 12 – 8 – 1 – – 5 – 4 – 5 – – 11 – 1 – – 21 1 1 – 13 1 1 8 – – – – 25 5 1 1 4 – – 7 – 2 2 1 23 2 3 – 9 – – 3 – – – – 17 1 1 – 4 – – 6 – – 1 – 13 1 1 – 5 – – 12 1 – 1 – 21 10 28 1 43 1 1 56 2 3 5 3 153 – 1 2 17 Istat.Nel 2013bustepaga cresciutedell’1,4%, la variazionepiù bassa dal1982 In dicembre retribuzioni ferme Claudio Tucci ROMA Retribuzioni praticamente ferme a dicembre (rispetto al mese precedente); e nel confronto con dicembre 2013 sono salite appena dell’1,3%. Nella media del 2013 le buste paga sono cresciute dell’1,4%, la variazione più bassa dal 1982 (anno di inizio delle serie storiche). Ma, in ogni caso, una dinamica superiore all’inflazione che nella media dello scorso anno ha segnato un incremento dell’1,2%. La fotografia scattata ieri dall’Istat ha confermato un 2013 ancora in grande affanno per il mercato del lavoro. A fine dicem- bre sono in attesa di rinnovo 47 contratti (di cui 15 appartenenti al settore pubblico) relativi a circa 6,3 milioni di dipendenti (di cui 2,9 milioni nella sola pa). L’attesa del rinnovo per i lavoratori con contratto scaduto è in media di 32,2 mesi (si scende a 18,6 mesi nel settore privato). Complessivamente nel 2013 sono stati recepiti 17 contratti a cui fanno riferimento poco più di tre milioni di lavoratori dipendenti, con un monte retributivo pari al 23,7% del totale dell’economia. A fine dicembre sono pertanto risultati in vigore 27 contratti che regolano il trattamento economico di circa 6,6 milioni di dipendenti (il 49,4% del monte retributivo totale). Tornando invece alle retribuzioni l’Istat ha segnalato aumenti superiori alla media del 2013 (+1,4%) per i comparti: alimentari,bevandeetabacco(+4,1%);agricoltura (+2,7%) e chimica (+2,3%). Nel settore privato le variazioni più contenute si sono registrate nell’edilizia (appena +0,4%) e nel settore del tessile, abbigliamento e lavorazione pelli (+0,8%). Nell’intero comparto della pubblicaamministrazionelebustepaga non hanno subito variazioni per via del noto blocco alla contrattazione in vigore dal 2010. © RIPRODUZIONE RISERVATA C.Cas. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Stadi, progetti per 1,4 miliardi Ance: servono paletti all’in house La Roma guarda a Tor di Valle, la Sampdoria all’area della Foce Mauro Salerno Alessandro Arona Tempi dimezzati per pubblicare appalti, ricevere le offerte e affidare i lavori. Niente controllo dei requisiti in sede di offerta. Più libertà nell'individuare i lavori in economia. Sono alcune delle deroghe per l'avvio dei lavori di edilizia scolastica che il governo ha varato con il Dpcm del 22 gennaio scorso. Le deroghe riguardano sia gli interventi urgenti finanziati con 150 milioni dal decreto "Fare", sia gli interventi finanziati dall'Inail con 300 milioni . La deroga, legata al ruolo di commissario attribuito a sindaci e presidenti di Provincia, scadrà il 31 dicembre. Il decreto arriva a un mese circa dal termine del 28 febbraio entro il quale comuni e province devono affidare i lavori, pena la revoca dei fondi. «Le principali società calcistiche di serie A - spiega Paolo D’Alessio, commissario straordinario dell’Istituto peril credito sportivo (Ics) - potrebbero mettere in campo in breve tempo investimenti stimabili in 1,4 miliardi di euro per la realizzazione di nuovi stadi "multifunzione", sul modello di quello realizzato dalla Juventus. E in questa direzione le nuove norme nella legge di stabilità (articolo 1 commi 303-305) sono un grande passo in avanti». L’Ics d’altra parte, ultima banca pubblica rimasta in Italia - spiega D’Alessio - per sostenere tali iniziative sarebbe pronto ad allargare la propria attuale raccolta tramite emissioni obbligazionarie (con rating pari a quello dello Stato italiano), erogando (come normalmente fa) mutui a tassi agevolati. ROMA Dopo la Juventus, che ha realizzato lo stadio "di proprietà" nel 2009-2011 (120 milioni di investimento,conmutuoagevolato dell’Ics), e l’Udinese, che sta peravviarei lavoridiammodernamento dello stadio Friuli per circa 40 milioni di euro, ora la primaafarsiavantidovrebbeesserelaRoma.Lasocietà, guidata dall’americano James Pallotta, presenterà un progetto da circa 300 milioni (comprese le aree commerciali) per un nuovo stadio al posto dell’ippodromo di Tor di Valle, su aree private. Un progetto in fase avanzata è anche quello di Firenze, dove giànel 2012 il Comuneha approvato la variante sull’area Mercafir, ma i Della Valle non hanno per ora scoperto le carte. A Cagliari Comune e società trattano sulla recupero del vecchio Sant’Elia, e così a Napoli perilSanPaolo,doveperòleposizioni sembrano distanti sulle "compensazioni urbanistiche" chiestedaAurelioDe Laurentis. Anche la Lazio, ormai da anni, punta a un nuovo stadio, anche se l’ultimo progetto (a Nord di Roma) si è bloccato per rischio idrogeologico. Più matura è l’idea-progetto della Sampdoria, per un nuovo stadiosull’areadellaFoce,anche se è ancora lontano l'accordo con il Comune di Genova, e l’ad Rinaldo Sagramola avrebbe voluto le compensazioni residenziali, tolte invece nella versione finaledella legge diStabilità. In ogni caso il Credito sportivo ritiene che siano dieci le società di serie A più pronte a investire (si veda la tabella qui a fianco;l'inchiesta su www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com). «Gli stadi italiani di serie A e B - spiega D'Alessio - hanno un’età media di 57 anni, tra i più vecchi d'Europa». «Il modello - spiega D'Alessio - è lo stadio "multifunzione" lanciato in Inghilterra, realizzato con investimenti privati e comprenden- Nuovi stadi Stime di costo. Dati in milioni Atalanta 30 Bologna 87 Cagliari Fiorentina Sampdoria 35 120 75 Inter 281 Napoli 252 Roma 252 Lazio 231 Chievo 30 Totale 1.394 Fonte: Istituto credito sportivo te servizi di ristorazione, centri commerciali, multisale. Stadi fruibili tutto il giorno, e 7 giorni su 7, con elevata sicurezza, aperti a giovani, donne, bambini». Le norme della legge di stabilità sono impostate su questo modello (progetto privato e funzioni "connesse") e prevedono una procedura accelerata che non ha eguali per altri tipologie di investimenti privati sulle città. Il Comune deve infatti approvare o respingere i progetti in tempi rapidi (90 giorni per valutare il pubblico interesse, 120 giorni per approvare il progetto definitivo), con eventuale variante urbanistica approvata in soli 180 giorni. Se poi le risposte del Comune non arrivano il proponente può chiedere il commissariamento da parte della Regione, e in ultima istanza una pronuncia risolutiva del Consiglio dei ministri. © RIPRODUZIONE RISERVATA EDILIZIA PRIVATA Pubblica Amministrazione Natascia Ronchetti Le posizioni sono ancora distanti. Ma i vertici del gruppo Ferretti Yachts, nautica di lusso, hanno aperto uno spiraglio alla possibilità di valutare le alternative alla chiusura del quartieregeneralediForlìproposte dai sindacati. Dopo l’incontro di ieri nella sede della cittàromagnolaèstatocomunque proclamato lo sciopero: un pacchetto di otto ore da oggi al 5 febbraio, data del prossimo incontro. Mentre la Regione Emilia Romagna si prepara ad attivare un tavolo di confronto istituzionale con azienda e sindacati. Il braccio di ferroriguarda la sorte dello stabilimento forlivese e di 200 operai, per i quali il gruppo ha previsto il trasferimento nei cantieri di Mondolfo, nelle Marche, e di La Spezia. Soluzione che riguarderebbe 150 addetti. Per altri 50, in esubero, l’azienda vuole avvalersi degli esodi incentivati. Una proposta respinta dai sindacati, che ha rilanciato mettendo sul tavolo anchel’alternativadi undiverso utilizzo della cassa integrazione,oggi utilizzata solomarginalmente. Per Ferretti, alle prese con la contrazione della domanda di barche di piccole e medie dimensioni, in Italia e inEuropa,lachiusuradellostabilimento di Forlì garantirebbe un risparmio strutturale di 1,5 milioni. Altri tre deriverebberodagli esodiincentivati. La trattiva, da ieri estesa a livello di gruppo e non più solo circoscritta alla sede di Forlì, prosegue con la possibilità che il bracciodiferropossarisolversiconunaccordosoddisfacente per entrambe le parti. Appalti. Il recepimento delle direttive Deroghe al codice per il piano scuole Le novità legislative nazionali introdotte negli ultimi anni (2011-2013) in materia di edilizia privata (ampliamento degli interventi realizzabili in auto-certificazione asseverata e silenzio-assenso sul permesso di costruire) costringono i notai a un più attento lavoro in sede di compravendite di immobili: la «Guida all’edilizia privata» del Consiglio nazionale del notariato (scaricabile dal sito di «Edilizia e Territorio») spiega come ricostruire i titoli abilitativi "auto-asseverati" ai fini della validità degli atti notarili. EMILIA ROMAGNA Impianti sportivi. Le principali società calcistiche di serie A pronte a imitare il «modello Juventus» PICCOLE OPERE Scia e permessi, la guida dei notai Partirà da Milano – l’appuntamento è in Assolombarda – il 26 febbraio l’Osservatorio Federchimica, Farmindustria e sindacati (Filctem, FemcaeUiltec)cherappresenta una delle tappe preparatorie più importanti per i lavori del rinnovo contrattuale del 2015. Come in passato, le parti intendono avviarli con largo anticipoeconilcoinvolgimento delle diverse realtà territoriali nell’attività dell’Osservatorio Nazionale. Il titolo "2014 l’Osservatorio si fa in 4" si deve al carattere itinerante dell’iniziativa per la quale sono state definite quattro aree territoriali (Nord-Est, Nord-Ovest,Centro,SudeIsole) e otto città in cui si terranno gli incontri. I principali obiettivi sono rendere il sistemasettorialedi relazioniindustriali sempre più omogeneo e coeso, realizzare il massimo coinvolgimentodegliattorisociali a tutti i livelli nella conoscenzasiadegli indicatorieconomici,industriali e dellavoro settoriali,sia nella conoscenza e condivisione delle dinamiche contrattuali e infine effettuareunaricognizionesull’andamento della contrattazione aziendale del territorio. L’Osservatorio Nazionale, istituito nel 1986, è un ambito di confronto continuo e di approfondimento delle tematiche contrattuali al di fuori del contestonegozialee hacontribuito fortemente all’affermazionedelmodellochimico-farmaceutico di relazioni industrialipartecipativoecostruttivo. Questo metodo ha consentito di consolidare un principiovincenteperlanegoziazione: partire sempre da una conoscenza condivisa come baseperrelazioniindustrialiefficaci e costruttive. A Corsico (Milano) Unavested’oro perilpolo buddista d’autore A Corsico, nel milanese, è pronto il più grande centro buddista europeo (foto). Con l’inizio del 2014 il Centro per la Pace Daisaku Ikeda progettato da Peia Associati con l’ingegneria di Ai ha già ospitato un primo incontro internazionale e sarà completato entro la primavera. Un’opera da 10 milioni che comprende la riqualificazione di una vecchia cascina, la costruzione di un volume rivestito con una pelle dorata che racchiude una sala da mille posti e la progettazione del paesaggio (P.Pie.) Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 Rafforzare l’attenzione alle Pmi, limitare il ricorso all’in house, imporre alle concessionarie di affidare con gara il 100% dei lavori oggetto di concessione.Sonolerichiesteavanzate daicostruttori dell’Ancein occasione del ciclo di audizioni apertooggidall’Autoritàdivigilanza sui contratti pubblici, in vista del recepimento delle direttiveeuropeesuappaltieconcessioni approvate dal Parlamento di Strasburgo, lo scorso 15 gennaio. Per i costruttori i punti di maggiore innovazione delle nuoveregoleeuropeeriguardano le misure destinare a favorirelapartecipazionedellepiccole e medie imprese al mercato degli appalti pubblici. Tra questil’obbligo di motivare la mancata suddivisione degli appalti in lotti («punto di partenza irrinunciabile nella fase di recepimento») e l’abbassamento dellasogliadifatturatoperlapartecipazioneallegare(«unmiglioramento che rischia di risultare ancora insufficiente»). Fin qui le «luci» della nuova direttiva. Per bocca del presidente Paolo Buzzetti i costruttori non hanno mancato però di sottolineare alcune criticità. La più importante, dal punto di vista dei costruttori riguarda la nuova disciplina dell’in house«cherischiadiallargarenotevolmente le maglie di tale modalità esecutiva», che invece dovrebberestare«qualeassoluta eccezione nel panorama degli affidamenti pubblici». Perplessità anche sulla riduzione deitempiprevistiper lapresentazione delle offerte (35 giorni rispetto agli attuali 52) e sul rischio che la scelta di limitare il ricorso al massimo ribasso «si tramuti in una generalizzazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa», che richiedeunelevatolivellodiesperienza delle Pa e comporta un costo di partecipazione piùalto per le Pmi. Una richiesta precisa arri- va rispetto alle misure dirette a tutelare il subappalto con il pagamento diretto dei subaffidatari. In questo caso, ha precisato Buzzetti, dovrà essere la Pa (e non più l’impresa principale) a controllare l’adempimento degli obblighi verso i lavoratori «con conseguente interruzione della responsabilità solidale dell’appaltatore per tali somme». Importante anche la presadiposizionesulleconcessioni autostradali. I costruttori auspicano la revisione di un sistema «contraddistinto dall’assenza di una effettiva apertura al mercato concorrenziale» chiedendo che in caso di accorpamenti e proroghe delle concessioniinesseresiimpongaalle società di affidare con gara il 100% dei lavori «agendo a tutti gli effetti come un'amministrazione aggiudicatrice». Dapartesual’Autoritàdivigilanzapuntaaraccoglierel’occasione delle direttive per riordinaretuttoilsistemadegliappalti, bersagliato da una gragnola di correzioni che negli ultimi due anni ha reso difficile inseguirelenovitàanche agliaddetti ai lavori. Tra le prime proposte, avanzate dal vicepresidente Sergio Gallo, coordinatore delle attività dell’Authority sul recepimento, «la creazione di un codice ad hoc per il partenariato pubblico-privato». © RIPRODUZIONE RISERVATA EDILIZIAON LINE FASCICOLO ON LINE Direttive Ue, testi e approfondimenti Dueanniditempoperrecepire leregoleeuropeesuappaltie concessioni.Sulsitodi«Edilizia eTerritorio»tuttelenovità www.ediliziaeterritorio. ilsole24ore.com Pagina 11 di 38 Mer 29/01/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 37 Appalti. Il recepimento delle direttive. Ance: servono paletti all' in house Mauro Salerno Rafforzare l' attenzione alle Pmi, limitare il ricorso all' in house, imporre alle concessionarie di affidare con gara il 100% dei lavori oggetto di concessione. Sono le richieste avanzate dai costruttori dell' Ance in occasione del ciclo di audizioni aperto oggi dall' Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, in vista del recepimento delle direttive europee su appalti e concessioni approvate dal Parlamento di Strasburgo, lo scorso 15 gennaio. Per i costruttori i punti di maggiore innovazione delle nuove regole europee riguardano le misure destinare a favorire la partecipazione delle piccole e medie imprese al mercato degli appalti pubblici. Tra questi l' obbligo di motivare la mancata suddivisione degli appalti in lotti («punto di partenza irrinunciabile nella fase di recepimento») e l' abbassamento della soglia di fatturato per la partecipazione alle gare («un miglioramento che rischia di risultare ancora insufficiente»). Fin qui le «luci» della nuova direttiva. Per bocca del presidente Paolo Buzzetti i costruttori non hanno mancato però di sottolineare alcune criticità. La più importante, dal punto di vista dei costruttori riguarda la nuova disciplina dell' in house «che rischia di allargare notevolmente le maglie di tale modalità esecutiva», che invece dovrebbe restare «quale assoluta eccezione nel panorama degli affidamenti pubblici». Perplessità anche sulla riduzione dei tempi previsti per la presentazione delle offerte (35 giorni rispetto agli attuali 52) e sul rischio che la scelta di limitare il ricorso al massimo ribasso «si tramuti in una generalizzazione dell' offerta economicamente più vantaggiosa», che richiede un elevato livello di esperienza delle Pa e comporta un costo di partecipazione più alto per le Pmi. Una richiesta precisa arriva rispetto alle misure dirette a tutelare il subappalto con il pagamento diretto dei subaffidatari. In questo caso, ha precisato Buzzetti, dovrà essere la Pa (e non più l' impresa principale) a controllare l' adempimento degli obblighi verso i lavoratori «con conseguente interruzione della responsabilità solidale dell' appaltatore per tali somme». Importante anche la presa di posizione sulle concessioni autostradali. I costruttori auspicano la revisione di un sistema «contraddistinto dall' assenza di una effettiva apertura al mercato concorrenziale» chiedendo che in caso di accorpamenti e proroghe delle concessioni in essere si imponga alle società di affidare con gara il 100% dei lavori «agendo a tutti gli effetti come un' amministrazione aggiudicatrice». Da Pubblica Amministrazione parte sua l' Autorità di vigilanza punta a raccogliere l' occasione delle direttive per riordinare tutto il sistema degli appalti, bersagliato da una gragnola di correzioni che negli ultimi due anni ha reso difficile inseguire le novità anche agli addetti ai lavori. Tra le prime proposte, avanzate dal vicepresidente Sergio Gallo, coordinatore delle attività dell' Authority sul recepimento, «la creazione di un codice ad hoc per il partenariato pubblico-privato». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 Pagina 12 di 38 . Mer 29/01/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 37 Il Sole 24 Ore Mercoledì 29 Gennaio 2014 - N. 28 Lavoro Impresa & territori 37 Credito. Al via le procedure con i sindacati in Mediocredito, Mediofactoring e Banca Monte Parma: 253 esuberi Chimica Nautica Intesa ristruttura il leasing Scatta osservatorio sul nuovo contratto Ferretti, trattative per salvare Forlì AMMORTIZZATORI Micheli: nel prossimo piano più ricavi per tutelare l’occupazione Indesit, Cigs per 1.783 addetti Cristina Casadei Indesit Company e sindacati hanno firmato al ministero del Lavoro l’intesa raggiunta il 3 dicembre sul piano di salvaguardia e rilancio industriale in Italia. L’accordo prevede la Cigs per un massimo di 1.783 lavoratori (883 addetti del polo produttivo di Fabriano e 900 del polo di Caserta) e contratti di solidarietà per 847 dipendenti. La Cigs sarà introdotta a partire dall’1 febbraio per una durata di 2 anni e i contratti di solidarietà per un solo anno. Il piano prevede 83 milioni di investimenti e il rinnovo quasi totale della gamma di prodotti a più alto valore aggiunto. Oltre che il ridisegno dei tre poli industriali nel periodo 2014-2016. VERTICE SULLA ROMI Piano industriale domani in Regione Sarà presentato domani in Regione il piano industriale per la Romi ex Sandretto, rilevata lo scorso settembre dalla cordata di imprenditori guidata dalla società belga Fotonike, quotata a Parigi. La riorganizzazione va avanti: 70 su 140 lavoratori sono già rientrati. È in corso la cassa integrazione straordinaria per crisi, prorogabile per altri due anni per riorganizzazione. Il marchio della Sandretto è stato acquisito dalla Finpiemonte, la finanziaria della Regione, che lo ha ceduto alla cordata fino al 2017. Edilizia In attesa di conoscere i dettagli del piano industriale che verrà presentato tra fine aprile e inizio maggio la prima certezza è che i top manager del gruppo Intesa Sanpaolostannolavorandoperaumentareiricavietutelarel’occupazione, come ha detto il ceo Carlo Messina alla presentazione del nuovo Mediocredito. La seconda certezzaèchesisonoaperteleprocedure che riguardano Mediocredito e Mediofactoring, dove sono previsti rispettivamente 153 e 35 esuberi, e Banca Monte Parma dovegliesuberisono50.Totale238eccedenze,risalentiapianipassati. Bisogna però fare le debite distinzioniperchéunacosaèilpros- RISULTATO RAGGIUNTO Centrati gli obiettivi per le 5mila uscite del 2011 e le 600 del 2013 - Arrivate 12mila domande per 100mila giornate di solidarietà simo piano industriale del gruppo che sarà orientato a tutelare e sostenerel’occupazione,un’altrasono queste procedure che accompagnano «la vita dell’azienda nel suo divenire e nel suo efficientamento», spiega il chief operating officer del gruppo Francesco Micheli.Inunsettoredovecisistaavviando a una fase di pesante ristrutturazione che potrebbe portare a 50mila esuberi sembra però difficile che il primo gruppo non sarà toccato da ricadute occupazionali. I manager sono al lavoro per evitare impatti sociali. Micheli ha ribadito che «nuovi prodotti, nuovi mestieri, nuove attività e sviluppo dei ricavi sono la misura perfronteggiare gliesuberi. Lavoreremo a un piano che tende a minimizzarele ricadutesulpersonale».Però,avverteGiuseppeMilazzo della Fabi, «se le dichiarazioni che non ci saranno esuberi preve- donodemansionamentiemoderazionesalarialecostosaperilavoratori, alla presentazione del piano partirà una difficile vertenza». Per tastare il clima, basti l’incertezza del pagamento del premio che dovrebbe avvenire dopo la presentazione del piano ma che il gruppo non ritiene sostenibile perché i risultati non sarebbero stati raggiunti. Sono invece stati centrati gli obiettivi dei protocolli relativi agli esuberi e agli anni 2011 e 2013. Ieri nell’incontrodiverificaconisindacatiilgruppohaconsegnatounprimobilancio.Perilprotocollorelativo al 2011 è emerso che dei 5mila esuberi ne sono già usciti 4.500, il ritardodellealtre500uscitesarebbe dovuto all’effetto Fornero. Anche per il protocollo relativo al 2013 che prevedeva 600 esuberi è statoraggiuntol’obiettivo:trapensionamenti ed esodi volontari le uscite sono state 453, mentre ci sonostate12miladomandeper untotale di quasi 100mila giorni di solidarietà corrispondenti a una riduzionedi 138 lavoratori per lo stesso periodo. A questo si aggiungano le 1.270richiestedinuoviparttime. Nei prossimi giorni toccherà al Mediocredito centrare gli obiettivi.Nella letteradi avvioprocedura iterminisonomoltonetti,apartire dal titolo che fa riferimento alla 223.Itempisonostretti,iltermineè fissato per il 30 aprile, poi partirà il programma di risoluzione del rapporto di lavooro. «Consideriamo questaposizioneinaccettabileerespingiamoqualsiasitipodisoluzionecoercitivaetraumatica»,hadetto Milazzo. Gli esuberi, per lo più quadridirettivi,sarannoindividuati tra coloro che possono andare in pensione,poitra coloro chehanno i requisiti anagrafici e contributivi per accedere alle prestazioni straordinarie del Fondo di solidarietà e,infinesequestononbastasseper raggiungere gli obiettivi, saranno individuatepersonedafaraccedereallasezioneemergenziale. © RIPRODUZIONE RISERVATA Gli esuberi del Mediocredito Italiano Spa Ripartizione per inquadramento 2ª area Unità produttiva Bari Bologna Brescia Firenze Forlì Genova Milano Napoli Padova Roma Torino Totale 3ª area Livello Quadro direttivo Livello Livello 1º 2º 3º 1º 2º 3º 4º 1º 2º 3º 4º Totale – – – – – – 2 – – – – 2 – – – – – – – – – – – – – – – 1 – – – 1 – – – 2 – 9 – 1 – – 2 – – – – 12 – 8 – 1 – – 5 – 4 – 5 – – 11 – 1 – – 21 1 1 – 13 1 1 8 – – – – 25 5 1 1 4 – – 7 – 2 2 1 23 2 3 – 9 – – 3 – – – – 17 1 1 – 4 – – 6 – – 1 – 13 1 1 – 5 – – 12 1 – 1 – 21 10 28 1 43 1 1 56 2 3 5 3 153 – 1 2 17 Istat.Nel 2013bustepaga cresciutedell’1,4%, la variazionepiù bassa dal1982 In dicembre retribuzioni ferme Claudio Tucci ROMA Retribuzioni praticamente ferme a dicembre (rispetto al mese precedente); e nel confronto con dicembre 2013 sono salite appena dell’1,3%. Nella media del 2013 le buste paga sono cresciute dell’1,4%, la variazione più bassa dal 1982 (anno di inizio delle serie storiche). Ma, in ogni caso, una dinamica superiore all’inflazione che nella media dello scorso anno ha segnato un incremento dell’1,2%. La fotografia scattata ieri dall’Istat ha confermato un 2013 ancora in grande affanno per il mercato del lavoro. A fine dicem- bre sono in attesa di rinnovo 47 contratti (di cui 15 appartenenti al settore pubblico) relativi a circa 6,3 milioni di dipendenti (di cui 2,9 milioni nella sola pa). L’attesa del rinnovo per i lavoratori con contratto scaduto è in media di 32,2 mesi (si scende a 18,6 mesi nel settore privato). Complessivamente nel 2013 sono stati recepiti 17 contratti a cui fanno riferimento poco più di tre milioni di lavoratori dipendenti, con un monte retributivo pari al 23,7% del totale dell’economia. A fine dicembre sono pertanto risultati in vigore 27 contratti che regolano il trattamento economico di circa 6,6 milioni di dipendenti (il 49,4% del monte retributivo totale). Tornando invece alle retribuzioni l’Istat ha segnalato aumenti superiori alla media del 2013 (+1,4%) per i comparti: alimentari,bevandeetabacco(+4,1%);agricoltura (+2,7%) e chimica (+2,3%). Nel settore privato le variazioni più contenute si sono registrate nell’edilizia (appena +0,4%) e nel settore del tessile, abbigliamento e lavorazione pelli (+0,8%). Nell’intero comparto della pubblicaamministrazionelebustepaga non hanno subito variazioni per via del noto blocco alla contrattazione in vigore dal 2010. © RIPRODUZIONE RISERVATA C.Cas. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Stadi, progetti per 1,4 miliardi Ance: servono paletti all’in house La Roma guarda a Tor di Valle, la Sampdoria all’area della Foce Mauro Salerno Alessandro Arona Tempi dimezzati per pubblicare appalti, ricevere le offerte e affidare i lavori. Niente controllo dei requisiti in sede di offerta. Più libertà nell'individuare i lavori in economia. Sono alcune delle deroghe per l'avvio dei lavori di edilizia scolastica che il governo ha varato con il Dpcm del 22 gennaio scorso. Le deroghe riguardano sia gli interventi urgenti finanziati con 150 milioni dal decreto "Fare", sia gli interventi finanziati dall'Inail con 300 milioni . La deroga, legata al ruolo di commissario attribuito a sindaci e presidenti di Provincia, scadrà il 31 dicembre. Il decreto arriva a un mese circa dal termine del 28 febbraio entro il quale comuni e province devono affidare i lavori, pena la revoca dei fondi. «Le principali società calcistiche di serie A - spiega Paolo D’Alessio, commissario straordinario dell’Istituto peril credito sportivo (Ics) - potrebbero mettere in campo in breve tempo investimenti stimabili in 1,4 miliardi di euro per la realizzazione di nuovi stadi "multifunzione", sul modello di quello realizzato dalla Juventus. E in questa direzione le nuove norme nella legge di stabilità (articolo 1 commi 303-305) sono un grande passo in avanti». L’Ics d’altra parte, ultima banca pubblica rimasta in Italia - spiega D’Alessio - per sostenere tali iniziative sarebbe pronto ad allargare la propria attuale raccolta tramite emissioni obbligazionarie (con rating pari a quello dello Stato italiano), erogando (come normalmente fa) mutui a tassi agevolati. ROMA Dopo la Juventus, che ha realizzato lo stadio "di proprietà" nel 2009-2011 (120 milioni di investimento,conmutuoagevolato dell’Ics), e l’Udinese, che sta peravviarei lavoridiammodernamento dello stadio Friuli per circa 40 milioni di euro, ora la primaafarsiavantidovrebbeesserelaRoma.Lasocietà, guidata dall’americano James Pallotta, presenterà un progetto da circa 300 milioni (comprese le aree commerciali) per un nuovo stadio al posto dell’ippodromo di Tor di Valle, su aree private. Un progetto in fase avanzata è anche quello di Firenze, dove giànel 2012 il Comuneha approvato la variante sull’area Mercafir, ma i Della Valle non hanno per ora scoperto le carte. A Cagliari Comune e società trattano sulla recupero del vecchio Sant’Elia, e così a Napoli perilSanPaolo,doveperòleposizioni sembrano distanti sulle "compensazioni urbanistiche" chiestedaAurelioDe Laurentis. Anche la Lazio, ormai da anni, punta a un nuovo stadio, anche se l’ultimo progetto (a Nord di Roma) si è bloccato per rischio idrogeologico. Più matura è l’idea-progetto della Sampdoria, per un nuovo stadiosull’areadellaFoce,anche se è ancora lontano l'accordo con il Comune di Genova, e l’ad Rinaldo Sagramola avrebbe voluto le compensazioni residenziali, tolte invece nella versione finaledella legge diStabilità. In ogni caso il Credito sportivo ritiene che siano dieci le società di serie A più pronte a investire (si veda la tabella qui a fianco;l'inchiesta su www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com). «Gli stadi italiani di serie A e B - spiega D'Alessio - hanno un’età media di 57 anni, tra i più vecchi d'Europa». «Il modello - spiega D'Alessio - è lo stadio "multifunzione" lanciato in Inghilterra, realizzato con investimenti privati e comprenden- Nuovi stadi Stime di costo. Dati in milioni Atalanta 30 Bologna 87 Cagliari Fiorentina Sampdoria 35 120 75 Inter 281 Napoli 252 Roma 252 Lazio 231 Chievo 30 Totale 1.394 Fonte: Istituto credito sportivo te servizi di ristorazione, centri commerciali, multisale. Stadi fruibili tutto il giorno, e 7 giorni su 7, con elevata sicurezza, aperti a giovani, donne, bambini». Le norme della legge di stabilità sono impostate su questo modello (progetto privato e funzioni "connesse") e prevedono una procedura accelerata che non ha eguali per altri tipologie di investimenti privati sulle città. Il Comune deve infatti approvare o respingere i progetti in tempi rapidi (90 giorni per valutare il pubblico interesse, 120 giorni per approvare il progetto definitivo), con eventuale variante urbanistica approvata in soli 180 giorni. Se poi le risposte del Comune non arrivano il proponente può chiedere il commissariamento da parte della Regione, e in ultima istanza una pronuncia risolutiva del Consiglio dei ministri. © RIPRODUZIONE RISERVATA EDILIZIA PRIVATA Pubblica Amministrazione Natascia Ronchetti Le posizioni sono ancora distanti. Ma i vertici del gruppo Ferretti Yachts, nautica di lusso, hanno aperto uno spiraglio alla possibilità di valutare le alternative alla chiusura del quartieregeneralediForlìproposte dai sindacati. Dopo l’incontro di ieri nella sede della cittàromagnolaèstatocomunque proclamato lo sciopero: un pacchetto di otto ore da oggi al 5 febbraio, data del prossimo incontro. Mentre la Regione Emilia Romagna si prepara ad attivare un tavolo di confronto istituzionale con azienda e sindacati. Il braccio di ferroriguarda la sorte dello stabilimento forlivese e di 200 operai, per i quali il gruppo ha previsto il trasferimento nei cantieri di Mondolfo, nelle Marche, e di La Spezia. Soluzione che riguarderebbe 150 addetti. Per altri 50, in esubero, l’azienda vuole avvalersi degli esodi incentivati. Una proposta respinta dai sindacati, che ha rilanciato mettendo sul tavolo anchel’alternativadi undiverso utilizzo della cassa integrazione,oggi utilizzata solomarginalmente. Per Ferretti, alle prese con la contrazione della domanda di barche di piccole e medie dimensioni, in Italia e inEuropa,lachiusuradellostabilimento di Forlì garantirebbe un risparmio strutturale di 1,5 milioni. Altri tre deriverebberodagli esodiincentivati. La trattiva, da ieri estesa a livello di gruppo e non più solo circoscritta alla sede di Forlì, prosegue con la possibilità che il bracciodiferropossarisolversiconunaccordosoddisfacente per entrambe le parti. Appalti. Il recepimento delle direttive Deroghe al codice per il piano scuole Le novità legislative nazionali introdotte negli ultimi anni (2011-2013) in materia di edilizia privata (ampliamento degli interventi realizzabili in auto-certificazione asseverata e silenzio-assenso sul permesso di costruire) costringono i notai a un più attento lavoro in sede di compravendite di immobili: la «Guida all’edilizia privata» del Consiglio nazionale del notariato (scaricabile dal sito di «Edilizia e Territorio») spiega come ricostruire i titoli abilitativi "auto-asseverati" ai fini della validità degli atti notarili. EMILIA ROMAGNA Impianti sportivi. Le principali società calcistiche di serie A pronte a imitare il «modello Juventus» PICCOLE OPERE Scia e permessi, la guida dei notai Partirà da Milano – l’appuntamento è in Assolombarda – il 26 febbraio l’Osservatorio Federchimica, Farmindustria e sindacati (Filctem, FemcaeUiltec)cherappresenta una delle tappe preparatorie più importanti per i lavori del rinnovo contrattuale del 2015. Come in passato, le parti intendono avviarli con largo anticipoeconilcoinvolgimento delle diverse realtà territoriali nell’attività dell’Osservatorio Nazionale. Il titolo "2014 l’Osservatorio si fa in 4" si deve al carattere itinerante dell’iniziativa per la quale sono state definite quattro aree territoriali (Nord-Est, Nord-Ovest,Centro,SudeIsole) e otto città in cui si terranno gli incontri. I principali obiettivi sono rendere il sistemasettorialedi relazioniindustriali sempre più omogeneo e coeso, realizzare il massimo coinvolgimentodegliattorisociali a tutti i livelli nella conoscenzasiadegli indicatorieconomici,industriali e dellavoro settoriali,sia nella conoscenza e condivisione delle dinamiche contrattuali e infine effettuareunaricognizionesull’andamento della contrattazione aziendale del territorio. L’Osservatorio Nazionale, istituito nel 1986, è un ambito di confronto continuo e di approfondimento delle tematiche contrattuali al di fuori del contestonegozialee hacontribuito fortemente all’affermazionedelmodellochimico-farmaceutico di relazioni industrialipartecipativoecostruttivo. Questo metodo ha consentito di consolidare un principiovincenteperlanegoziazione: partire sempre da una conoscenza condivisa come baseperrelazioniindustrialiefficaci e costruttive. A Corsico (Milano) Unavested’oro perilpolo buddista d’autore A Corsico, nel milanese, è pronto il più grande centro buddista europeo (foto). Con l’inizio del 2014 il Centro per la Pace Daisaku Ikeda progettato da Peia Associati con l’ingegneria di Ai ha già ospitato un primo incontro internazionale e sarà completato entro la primavera. Un’opera da 10 milioni che comprende la riqualificazione di una vecchia cascina, la costruzione di un volume rivestito con una pelle dorata che racchiude una sala da mille posti e la progettazione del paesaggio (P.Pie.) Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 Rafforzare l’attenzione alle Pmi, limitare il ricorso all’in house, imporre alle concessionarie di affidare con gara il 100% dei lavori oggetto di concessione.Sonolerichiesteavanzate daicostruttori dell’Ancein occasione del ciclo di audizioni apertooggidall’Autoritàdivigilanza sui contratti pubblici, in vista del recepimento delle direttiveeuropeesuappaltieconcessioni approvate dal Parlamento di Strasburgo, lo scorso 15 gennaio. Per i costruttori i punti di maggiore innovazione delle nuoveregoleeuropeeriguardano le misure destinare a favorirelapartecipazionedellepiccole e medie imprese al mercato degli appalti pubblici. Tra questil’obbligo di motivare la mancata suddivisione degli appalti in lotti («punto di partenza irrinunciabile nella fase di recepimento») e l’abbassamento dellasogliadifatturatoperlapartecipazioneallegare(«unmiglioramento che rischia di risultare ancora insufficiente»). Fin qui le «luci» della nuova direttiva. Per bocca del presidente Paolo Buzzetti i costruttori non hanno mancato però di sottolineare alcune criticità. La più importante, dal punto di vista dei costruttori riguarda la nuova disciplina dell’in house«cherischiadiallargarenotevolmente le maglie di tale modalità esecutiva», che invece dovrebberestare«qualeassoluta eccezione nel panorama degli affidamenti pubblici». Perplessità anche sulla riduzione deitempiprevistiper lapresentazione delle offerte (35 giorni rispetto agli attuali 52) e sul rischio che la scelta di limitare il ricorso al massimo ribasso «si tramuti in una generalizzazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa», che richiedeunelevatolivellodiesperienza delle Pa e comporta un costo di partecipazione piùalto per le Pmi. Una richiesta precisa arri- va rispetto alle misure dirette a tutelare il subappalto con il pagamento diretto dei subaffidatari. In questo caso, ha precisato Buzzetti, dovrà essere la Pa (e non più l’impresa principale) a controllare l’adempimento degli obblighi verso i lavoratori «con conseguente interruzione della responsabilità solidale dell’appaltatore per tali somme». Importante anche la presadiposizionesulleconcessioni autostradali. I costruttori auspicano la revisione di un sistema «contraddistinto dall’assenza di una effettiva apertura al mercato concorrenziale» chiedendo che in caso di accorpamenti e proroghe delle concessioniinesseresiimpongaalle società di affidare con gara il 100% dei lavori «agendo a tutti gli effetti come un'amministrazione aggiudicatrice». Dapartesual’Autoritàdivigilanzapuntaaraccoglierel’occasione delle direttive per riordinaretuttoilsistemadegliappalti, bersagliato da una gragnola di correzioni che negli ultimi due anni ha reso difficile inseguirelenovitàanche agliaddetti ai lavori. Tra le prime proposte, avanzate dal vicepresidente Sergio Gallo, coordinatore delle attività dell’Authority sul recepimento, «la creazione di un codice ad hoc per il partenariato pubblico-privato». © RIPRODUZIONE RISERVATA EDILIZIAON LINE FASCICOLO ON LINE Direttive Ue, testi e approfondimenti Dueanniditempoperrecepire leregoleeuropeesuappaltie concessioni.Sulsitodi«Edilizia eTerritorio»tuttelenovità www.ediliziaeterritorio. ilsole24ore.com Pagina 13 di 38 Mer 29/01/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 37 Istat. Nel 2013 buste paga cresciute dell' 1,4%, la variazione più bassa dal 1982. In dicembre retribuzioni ferme Claudio Tucci ROMA Retribuzioni praticamente ferme a dicembre (rispetto al mese precedente); e nel confronto con dicembre 2013 sono salite appena dell' 1,3%. Nella media del 2013 le buste paga sono cresciute dell' 1,4%, la variazione più bassa dal 1982 (anno di inizio delle serie storiche). Ma, in ogni caso, una dinamica superiore all' inflazione che nella media dello scorso anno ha segnato un incremento dell' 1,2%. La fotografia scattata ieri dall' Istat ha confermato un 2013 ancora in grande affanno per il mercato del lavoro. A fine dicembre sono in attesa di rinnovo 47 contratti (di cui 15 appartenenti al settore pubblico) relativi a circa 6,3 milioni di dipendenti (di cui 2,9 milioni nella sola pa). L' attesa del rinnovo per i lavoratori con contratto scaduto è in media di 32,2 mesi (si scende a 18,6 mesi nel settore privato). Complessivamente nel 2013 sono stati recepiti 17 contratti a cui fanno riferimento poco più di tre milioni di lavoratori dipendenti, con un monte retributivo pari al 23,7% del totale dell' economia. A fine dicembre sono pertanto risultati in vigore 27 contratti che regolano il trattamento economico di circa 6,6 milioni di dipendenti (il 49,4% del monte retributivo totale). Tornando invece alle retribuzioni l' Istat ha segnalato aumenti superiori alla media del 2013 (+1,4%) per i comparti: alimentari, bevande e tabacco (+4,1%); agricoltura (+2,7%) e chimica (+2,3%). Nel settore privato le variazioni più contenute si sono registrate nell' edilizia (appena +0,4%) e nel settore del tessile, abbigliamento e lavorazione pelli (+0,8%). Nell' intero comparto della pubblica amministrazione le buste paga non hanno subito variazioni per via del noto blocco alla contrattazione in vigore dal 2010. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Pubblica Amministrazione Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 Pagina 14 di 38 . Mer 29/01/2014 La Repubblica Pagina 16 llaa RReeppuubbbblliiccaa MERCOLEDÌ 29 GENNAIO 2014 ROMA ■ XVI Sos gabbiani, l’appello dei deputati pd Niente ricevuta automatica per i tassisti “Indagine parlamentare sui rischi” “Ma gli aumenti restano, cittadini traditi” (segue dalla prima di cronaca) ANNA RITA CILLIS MMAGINI quelle della colomba che cercava di sfuggire a un gabbiano e a un corvo, domenica a San Pietro, che hanno fatto il giro del mondo. Così «dopo quell’episodio — aggiunge Gelli — si è aperto sui media un dibattito sull’invasione dei gabbiani a Roma e nei grandi centri abitati, in stretto rapporto alla questione dei rifiuti. Si parla di esemplari in aumento, con conseguenze non soltanto per la pulizia delle città ma anche per l’incolumità delle persone e in particolare dei bambini». Per questo secondo Gelli, della commissione Affari Sociali della Camera, «è opportuno che il Parlamento comprenda a pieno il profilo di questo fenomeno, che modifica l’ecosistema di alcuni contesti cittadini e può diventare un problema in caso di epidemie aviarie: gli esperti ci dicano quali rischi si corrono e quali sono gli strumenti per ridurne la I presenza sempre più ingombrante». E alla sua proposta si affianca quella del capogruppo in commissione Agricoltura alla Camera, Nicodemo Oliverio, e del deputato Michele Anzaldi (entrambi del Pd). Per i due, la Camera deve valutare «il rischio che la proliferazione dei gabbiani può avere sul settore agricolo: serve un’indagine conoscitiva per poter intervenire nei casi a rischio come la situazione di Roma con la chiusura della discarica di Malagrotta». In più, spiegano «la presenza sempre più ingombrante dei gabbiani nei campi coltivati sta diventando un problema da non sottovalutare. A Roma, con la chiusura di Malagrotta, ci ne saranno migliaia in cerca di cibo che si riverseranno anche nei territori limitrofi. Per gli esperti è importante intervenire prima delle cove di aprile e luglio: la commissione Agricoltura della Camera — aggiungono — inizi a lavorare per valutare se non sia il caso di richiedere l’intervento del governo e di procedere, eventualmente, con una eventuale sterilizzazione dei gabbiani». © RIPRODUZIONE RISERVATA (segue dalla prima di cronaca) CECILIA GENTILE A II sezione del Tar del Lazio, accogliendo le richieste di Assodemoscoop, Associazione tassisti italiani, Federazione Ciisa taxi, Federtaxi Cisal, Fit Cisl, Legacoop, Movimento italiano tassisti, Ugl taxi, società cooperativa Pronto Taxi Roma, ha annullato la parte del regolamento comunale che prevede l’obbligo del rilascio di ricevute cartacee automatiche. Il Tar ha ritenuto che tale obbligo «non trovi alcun fondamento alla luce del quadro normativo, sia statale che regionale». Per i giudici del tribunale amministrativo, nessuna norma prescrive «l’obbligo di rilascio di ricevute, tantomeno automatiche mediante stampa con apparato collegato al tassametro». Non solo: secondo il Tar, il Comune non ha la facoltà di regolamentare quest’obbligo. Infine: «Il rilascio di ricevute automatiche non comporta alcun ulte- L riore beneficio o tutela per il consumatore». «Non siamo contrari ad un elemento di trasparenza — spiega Alessandro Genovese, nuovo segretario nazionale dell’Ugl taxi — ma l’installazione di un apparecchio per le ricevute automatiche avrebbe comportato ulteriori costi per la categoria. Consideriamo poi che ci sono 10 tariffe predeterminate, dunque 10 diversi tasti da digitare: troppo complicato. I passeggeri sono tutelati dalle nuove ricevute con lo stemma di Roma capitale, le uniche che i tassisti sono autorizzati a rilasciare, con i dati identificativi della vettura». «Però gli aumenti delle tariffe i tassisti se li sono presi — ribatte Roberto Crea, segretario regionale di Cittadinanza attiva — non hanno rispettato l’accordo con il Comune e noi consumatori restiamo con un palmo di naso. I cittadini sono stati traditi». Ancora Crea: «La ricevuta cartacea strappata dal blocchetto non ha nessun valore fiscale. Chiediamo la trasparenza fiscale anche per le auto bianche». © RIPRODUZIONE RISERVATA Appuntamento al cinema QUATTROFONTANE - EDEN - ALCAZAR - ROXY PARIOLI UCI PORTA DI ROMA - THE SPACE MAGLIANA - FIUMICINO UCI P. LEONARDO Scegli il cinema Normativa Comuni Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 Pagina 15 di 38 Mer 29/01/2014 La Repubblica Pagina 16 Niente ricevuta automatica per i tassisti "Ma gli aumenti restano, cittadini traditi" (segue dalla prima di cronaca)LA II sezione del Tar del Lazio, accogliendo le richieste di Assodemoscoop, Associazione tassisti italiani, Federazione Ciisa taxi, Federtaxi Cisal, Fit Cisl, Legacoop, Movimento italiano tassisti, Ugl taxi, società cooperativa Pronto Taxi Roma, ha annullato la parte del regolamento comunale che prevede l' obbligo del rilascio di ricevute cartacee automatiche. Il Tar ha ritenuto che tale obbligo «non trovi alcun fondamento alla luce del quadro normativo, sia statale che regionale». Per i giudici del tribunale amministrativo, nessuna norma prescrive «l' obbligo di rilascio di ricevute, tantomeno automatiche mediante stampa con apparato collegato al tassametro». Non solo: secondo il Tar, il Comune non ha la facoltà di regolamentare quest' obbligo. Infine: «Il rilascio di ricevute automatiche non comporta alcun ulteriore beneficio o tutela per il consumatore». «Non siamo contrari ad un elemento di trasparenza - spiega Alessandro Genovese, nuovo segretario nazionale dell' Ugl taxi - ma l' installazione di un apparecchio per le ricevute automatiche avrebbe comportato ulteriori costi per la categoria. Consideriamo poi che ci sono 10 tariffe predeterminate, dunque 10 diversi tasti da digitare: troppo complicato. I passeggeri sono tutelati dalle nuove ricevute con lo stemma di Roma capitale, le uniche che i tassisti sono autorizzati a rilasciare, con i dati identificativi della vettura». «Però gli aumenti delle tariffe i tassisti se li sono presi - ribatte Roberto Crea, segretario regionale di Cittadinanza attiva - non hanno rispettato l' accordo con il Comune e noi consumatori restiamo con un palmo di naso. I cittadini sono stati traditi». Ancora Crea: «La ricevuta cartacea strappata dal blocchetto non ha nessun valore fiscale. Chiediamo la trasparenza fiscale anche per le auto bianche».© RIPRODUZIONE RISERVATA. Normativa Comuni Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 Pagina 16 di 38 . Mer 29/01/2014 Italia Oggi Pagina 29 EN T I LO CA L I E STATO Mercoledì 29 Gennaio 2014 29 Accordo fatto tra governo e comuni. Per chiudere i bilanci 500 mln (più altri 200) Tasi, uno 0,8 per mille in più Aliquota distribuita su prime case, seconde o tutte e due DI MATTEO BARBERO P ossibilità per i comuni di aumentare fino allo 0,8 per mille l’aliquota massima della Tasi sulla prima casa o la somma fra aliquota Tasi e aliquota Imu sugli altri immobili per finanziare le detrazioni a favore delle famiglie a basso reddito. E una dote da 500 milioni (più altri 200 che dovranno essere individuati nei prossimi giorni) per evitare ulteriori tagli e chiudere i bilanci preventivi 2014. Si è chiuso positivamente per i comuni il secondo e decisivo incontro con i rappresentanti del governo sui correttivi da introdurre sul versante della fiscalità. I sindaci, inoltre, hanno incassato la disponibilità dell’Esecutivo per un ulteriore alleggeri- mento dei vincoli del Patto di stabilità, anche attraverso la completa esclusione dei comuni al di sotto dei 5.000 abitanti. La prima richiesta era quella di maggiori margini di manovra sulle aliquote della Tasi, per correggerne gli effetti regressivi, evitando che fossero chiamati alla cassa anche i possessori di immobili di modesto valore finora sempre esclusi dall’Imu (e ancora prima dall’Ici). In proposito, nell’incontro (cui hanno partecipato il presidente dell’Anci, Piero Fassino, il ministro per gli affari regionali, Graziano Delrio, e il sottosegretario all’economia, Pierpaolo Baretta) si è convenuto che i comuni disporranno di un’aliquota aggiuntiva fino allo 0,8 per mille, che potranno applicare Piero Fassino a loro scelta sulla prima o sulla seconda casa superando i limiti previsti dalla legge di stabilità. I dettagli tecnici della misura non sono ancora noti, ma alla luce di quanto è emerso anche nel precedente confronto la maggiorazione dovrebbe essere cumulativa tra abitazione principale e altri immobili. Allo stato attuale i comuni hanno come tetto massimo del prelievo sugli immobili a titolo di somma Imu più Tasi il 10,6 sulle seconde case. Grazie all’accordo di ieri, tale aliquota potrà arrivare all’11,4 (10,6+0,8 per mille). Sulla prima casa invece il limite massimo di Tasi è il 2,5 per mille, che potrà dunque salire fino al 3,3 (2,5+0,8 per mille). Ovviamente, i comuni dovranno decidere come distribuire questo aumento dello 0,8 per mille, per cui, per esempio, se lo applicheranno tutto sulla seconda casa dovranno tenere l’aliquota Tasi prima casa al 2,5. Come è pure possibile che tale tesoretto dello 0,8 venga equamente distribuito fra le due fattispecie (0,4 prima casa e 0,4 altri immobili). Oppure, un comune che delibererà un aumento del 3 per mille sulle prime case, non potrà chiedere agli altri immobili più del 5 permille a titolo di maggiorazione. Con le maggiori risorse che ricaveranno, i sindaci dovranno prevedere un alleggerimento del prelievo a favore delle famiglie a basso reddito che già beneficiavano di un’Imu ridotta o nulla. Le detrazioni dovranno essere disciplinate nel regolamento sulla Iuc (o in quello specifico sulla Tasi per chi opterà per regolamenti differenziati), nel rispetto dei principi fissati dalla legge. Per quanto riguarda il minor gettito derivante dal passaggio dall’Imu alla Tasi, esso è stato quantificato in circa 700 milioni di euro, qualcosa in meno del miliardo in precedenza calcolato dall’Anci. Per ora, il governo ha messo sul piatto 500 milioni, che saranno coperti grazie allo svincolo della somma già stanziata dalla legge di stabilità per finanziare le detrazioni (dato che, come detto, queste ultime saranno compensate dall’aumento dell’aliquota Tasi). Il governo, inoltre, si è impegnato a individuare nei prossimi giorni i 200 milioni mancanti. In tal modo, ha sottolineato con soddisfazione Fassino, «i comuni potranno contare nel 2014 sulle stesse risorse di cui disponevano nel 2013» (al netto, ovviamente, dei maggiori tagli già previsti dall’art. 16, comma 6, del dl 95/2012, che quest’anno salgono a 2.500 milioni dai 2.250 dello scorso anno). «Sono risultati importanti», ha aggiunto Fassino, «che consentono ai comuni di non vedere ridotte le loro risorse finanziarie e garantiscono la continuità di erogazione di fondamentali servizi per i cittadini. I risultati di oggi sono tanto più signifi cativi perché si sommano ad altre richieste dell’Anci che hanno trovato accoglimento nella legge di stabilità: l’alleggerimento del Patto di stabilità per un miliardo, l’esclusione di nuovi tagli ai trasferimenti dallo stato agli enti locali, il rifinanziamento dei fondi per il trasporto pubblico locale e per il welfare. Ci attendiamo adesso», ha concluso il sindaco di Torino, «una rapida adozione da parte del governo dei provvedimenti normativi necessari, in modo da garantire che i comuni possano redigere i bilanci». Per il presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, «nell’incontro col governo, il partito della spesa locale l’ha avuta vinta. Ora la parola è al parlamento e, in particolare, ai partiti della maggioranza e dell’opposizione che questo aumento hanno sempre combattuto, anche sulla base del principio che solo la spesa comunale non può essere per definizione incomprimibile». © Riproduzione riservata SCUOLA/LA PROPOSTA DEL MINISTRO CARROZZA AI SINDACATI PER ASSUMERE 82 MILA DIPENDENTI Posto fisso in cambio dello stipendio congelato Posto fisso in cambio di uno stipendio congelato per i primi anni. È la proposta avanzata ieri dal ministro dell’istruzione, Maria Chiara Carrozza, ai sindacati per il via libera a un piano straordinario per l’assunzione in tre anni di oltre 82 mila dipendenti, tra docenti e personale ausiliario, tecnico e amministrativo. Il ministero è intenzionato, dando seguito a quanto già previsto dal decreto legge istruzione varato dal governo lo scorso anno, a coprire tutti i posti disponibili nell’organico di diritto. Una novità assoluta, finora l’orientamento dei vari governi è stato quello di ricorrere alle supplenze, considerate un costo meno gravoso e soprattutto potenzialmente non stabile nel bilancio dello stato. Ora la Carrozza ha spiegato che già a partire dal prossimo anno è necessario garantire la stabilità delle lezioni, evitando il balletto delle supplenze. Ma non è solo una questione didattica. Andare avanti con le supplenze sui posti vuoti in organico non era più giuridicamente possibile: si Normativa Comuni susseguono le sentenze di condanna da parte dei tribunali italiani per la violazione del tetto dei tre anni di contratto a tempo determinato. E si teme come imminente una condanna all’Italia da parte della Corte di giustizia europea. Insomma, cambiare si deve. Anche se resta il problema della copertura finanziaria. La proposta per rendere l’operazione fattibile, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, è già giunta sul tavolo del ministro ella funzione pubblica, Gianpiero D’Alia, e dell’economia, Fabrizio Saccomanni: nel caso in cui non sia sufficiente quanto già concordato da Aran, l’agenzia governativa per la contrat- Maria Chiara Carrozza tazione nel pubblico impiego, e i sindacati per il precedente piano di assunzioni (un allungamento di un anno per il primo aumento dopo l’assunzione), sarà possibile prevedere «per i soggetti immessi in ruolo sui posti di organico di diritto 2013/14, rimasti vacanti e disponibili dopo le nomine in ruolo, l’allungamento di uno dei gradoni stipendiali previsti dal vigente contratto». Entro il 2016/2017, in base al turn over previsto, le assunzioni previste sono complessivamente di 82.055 unità: 64.338 di docenti, di cui 22.237 per il sostegno, 17.717 di Ata. La prima tranche è di 18.546. Per stemperare le tensioni, la Carrozza ha annunciato anche l’avvio della trattativa per il recupero del 2012 ai fini degli scatti di anzianità, dopo il varo del decreto legge. I sindacati però si attendevano maggiori certezze. «Sul versante del ripristino degli scatti di anzianità di docenti e Ata, pur apprezzando l’impegno del ministro per evitare il recupero forzoso in busta paga», commenta Mimmo Pantaleo, numero uno della Flc-Cgil, «dobbiamo rilevare che nessuna risorsa aggiuntiva è stata prevista e l’unica possibilità che ci è stata prospettata è la decurtazione del fondo per il migliora- Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 mento dell’offerta formativa». Parla di «qualche interessante spunto di apertura, ma nessuna concreta soluzione per le emergenze», il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima. Tra le emergenze il sindacalista segnala soprattutto quella delle posizioni economiche del personale Ata, su cui pende il rischio di veder avviare le procedure di recupero delle somme corrisposte a partire dal 2011, «si tratterebbe di un vero e proprio furto a danno di lavoratori che hanno già svolto le attività per cui sono stati retribuiti». Alla proposta della Carrozza di rivedere il sistema degli scatti risponde il coordinatore nazionale della Gilda, Rino Di Meglio: «Prima di intavolare una discussione in merito, vogliamo essere certi di poter contare su maggiori risorse». Parla di «una lobby politico-amministrativa contro la scuola che cerca di bloccare qualsiasi processo innovativo», il leader della Uil scuola, Massimo Di Menna, «sul contratto il governo decida di decidere, stanzi maggiori risorse tagliando altrove gli sprechi e apra le trattative. In quella sede esamineremo tutte le questioni, anche quelle della valorizzazione dei docenti». Alessandra Ricciardi © Riproduzione riservata Pagina 17 di 38 Mer 29/01/2014 Italia Oggi Pagina 29 Accordo fatto tra governo e comuni. Per chiudere i bilanci 500 mln (più altri 200) Tasi, uno 0,8 per mille in più Aliquota distribuita su prime case, seconde o tutte e due. Possibilità per i comuni di aumentare fino allo 0,8 per mille l' aliquota massima della Tasi sulla prima casa o la somma fra aliquota Tasi e aliquota Imu sugli altri immobili per finanziare le detrazioni a favore delle famiglie a basso reddito. E una dote da 500 milioni (più altri 200 che dovranno essere individuati nei prossimi giorni) per evitare ulteriori tagli e chiudere i bilanci preventivi 2014. Si è chiuso positivamente per i comuni il secondo e decisivo incontro con i rappresentanti del governo sui correttivi da introdurre sul versante della fiscalità. I sindaci, inoltre, hanno incassato la disponibilità dell' Esecutivo per un ulteriore alleggerimento dei vincoli del Patto di stabilità, anche attraverso la completa esclusione dei comuni al di sotto dei 5.000 abitanti. La prima richiesta era quella di maggiori margini di manovra sulle aliquote della Tasi, per correggerne gli effetti regressivi, evitando che fossero chiamati alla cassa anche i possessori di immobili di modesto valore finora sempre esclusi dall' Imu (e ancora prima dall' Ici). In proposito, nell' incontro (cui hanno partecipato il presidente dell' Anci, Piero Fassino, il ministro per gli affari regionali, Graziano Delrio, e il sottosegretario all' economia, Pierpaolo Baretta) si è convenuto che i comuni disporranno di un' aliquota aggiuntiva fino allo 0,8 per mille, che potranno applicare a loro scelta sulla prima o sulla seconda casa superando i limiti previsti dalla legge di stabilità. I dettagli tecnici della misura non sono ancora noti, ma alla luce di quanto è emerso anche nel precedente confronto la maggiorazione dovrebbe essere cumulativa tra abitazione principale e altri immobili. Allo stato attuale i comuni hanno come tetto massimo del prelievo sugli immobili a titolo di somma Imu più Tasi il 10,6 sulle seconde case. Grazie all' accordo di ieri, tale aliquota potrà arrivare all' 11,4 (10,6+0,8 per mille). Sulla prima casa invece il limite massimo di Tasi è il 2,5 per mille, che potrà dunque salire fino al 3,3 (2,5+0,8 per mille). Ovviamente, i comuni dovranno decidere come distribuire questo aumento dello 0,8 per mille, per cui, per esempio, se lo applicheranno tutto sulla seconda casa dovranno tenere l' aliquota Tasi prima casa al 2,5. Come è pure possibile che tale tesoretto dello 0,8 venga equamente distribuito fra le due fattispecie (0,4 prima casa e 0,4 altri immobili). Oppure, un comune che delibererà un aumento del 3 per mille sulle prime case, non potrà chiedere agli altri immobili più del 5 Normativa Comuni permille a titolo di maggiorazione. Con le maggiori risorse che ricaveranno, i sindaci dovranno prevedere un alleggerimento del prelievo a favore delle famiglie a basso reddito che già beneficiavano di un' Imu ridotta o nulla. Le detrazioni dovranno essere disciplinate nel regolamento sulla Iuc (o in quello specifico sulla Tasi per chi opterà per regolamenti differenziati), nel rispetto dei principi fissati dalla legge. Per quanto riguarda il minor gettito derivante dal passaggio dall' Imu alla Tasi, esso è stato quantificato in circa 700 milioni di euro, qualcosa in meno del miliardo in precedenza calcolato dall' Anci. Per ora, il governo ha messo sul piatto 500 milioni, che saranno coperti grazie allo svincolo della somma già stanziata dalla legge di stabilità per finanziare le detrazioni (dato che, come detto, queste ultime saranno compensate dall' aumento dell' aliquota Tasi). Il governo, inoltre, si è impegnato a individuare nei prossimi giorni i 200 milioni mancanti. In tal modo, ha sottolineato con soddisfazione Fassino, «i comuni potranno contare nel 2014 sulle stesse risorse di cui disponevano nel 2013» (al netto, ovviamente, dei maggiori tagli già previsti dall' art. 16, comma 6, del dl 95/2012, che quest' anno salgono a 2.500 milioni dai 2.250 dello scorso anno). «Sono risultati importanti», ha aggiunto Fassino, «che consentono ai comuni di non vedere ridotte le loro risorse finanziarie e garantiscono la continuità di erogazione di fondamentali servizi per i cittadini. I risultati di oggi sono tanto più significativi perché si sommano ad altre richieste dell' Anci che hanno trovato accoglimento nella legge di stabilità: l' alleggerimento del Patto di stabilità per un miliardo, l' esclusione di nuovi tagli ai trasferimenti dallo stato agli enti locali, il rifinanziamento dei fondi per il trasporto pubblico locale e per il welfare. Ci attendiamo adesso», ha concluso il sindaco di Torino, «una rapida adozione da parte del governo dei provvedimenti normativi necessari, in modo da garantire che i comuni possano redigere i bilanci». Per il presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, «nell' incontro col governo, il partito della spesa locale l' ha avuta vinta. Ora la parola è al parlamento e, in particolare, ai partiti della maggioranza e dell' opposizione che questo aumento hanno sempre combattuto, anche sulla base del principio che solo la spesa comunale non può essere per definizione incomprimibile». © Riproduzione Pagina 18 di 38 Mer 29/01/2014 Italia Oggi Pagina 29 riservata. Normativa Comuni Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 Pagina 19 di 38 Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 Pagina 20 di 38 . Mer 29/01/2014 Il Messaggero Pagina 21 -MSGR - 20 CITTA - 21 - 29/01/14-N: 21 Dossier Mercoledì 29 Gennaio 2014 www.ilmessaggero.it Per non sbagliare c’è anche il Salone A marzo l’ottava edizione organizzata da Assogestioni per favorire il confronto diretto tra investitori e gestori ` taliani, popolo di santi e poeti. Ma anche di risparmiatori. Accumulare parte dei guadagni da lavoro è una delle nostre virtù migliori. La loro gestione non sempre porta frutti adeguati. Proprio per aiutare a farli fruttare al meglio, a marzo Milano ospiterà per l’ottavo anno il Salone del Risparmio, una tre giorni di incontri che mette a confronto tutte le parti, da chi investe a chi deve gestire. I LA SCOMMESSA La manifestazione, organizzata da Assogestioni all’Università Bocconi dal 26 al 28 marzo, quest’anno avrà come focus il risparmio a lungo termine. «La scelta di questo tema, da cui prende nome il titolo stesso dell’edizione 2014 del Salone, “Investire nel lungo termine. Risparmio gestito, un ponte per il futuro”, va nella direzione di sottolineare il ruolo sistemico che il risparmio gestito ha per il Paese, le imprese e le famiglie», spiega Jean-Luc Gat- `Il successo del 2013 verrà probabilmente superato quest’anno e Morningstar porterà per la prima volta in Italia i suoi Awards ti, direttore comunicazione di Assogestioni e responsabile del Salone del Risparmio. «Oltre a servire i risparmiatori, infatti, l’industria ha dato nel corso degli anni un contributo fondamentale alla stabilizzazione del sistema, per esempio con l’acquisto dei titoli di Stato quando la fiducia era a minimi livelli». cate agli operatori del settore (sgr, sim, banche, società di investimento, reti di distribuzione, investitori istituzionali e promotori finanziari), mentre il terzo giorno la manifestazione si apre anche a risparmiatori e studenti. «L’evento», continua Gatti, «non è solo una vetrina di prestigio per le aziende, ma anche un appuntamento di crescita e approfondimento professionale e, soprattutto, un’occasione di educazione finanziaria per i risparmiatori privati e per molti giovani». NON SOLO OPERATORI Dopo il grande successo dell’edizione 2013, con oltre 13mila visitatori, 137 brand finanziari presenti e 102 espositori, il Salone si ripresenta con una formula dimostratasi vincente: le prime due giornate saranno infatti dedi- GIOVANI ALLA PROVA 13.000 Sono i visitatori che nel marzo 2013 hanno partecipato alla settima edizione del Salone del risparmio all’Università Bocconi Il Salone del Risparmio nella cittadella dell’Università Bocconi La formazione resta infatti uno dei perni centrali dell’attività dell’evento: oltre 1.500 studenti, provenienti da tutta Italia, avranno modo di prendere parte a incontri e convegni. “Informarsi oggi per essere cittadini consapevoli domani” è il fil rouge delle diverse attività di formazione e informazione. Ma non solo: quest’anno i giovani partecipanti al Salone avranno modo di mettere alla prova le proprie competenze, grazie a un quiz tramite televoter: i più attenti e veloci parteciperanno all’assegnazione di un premio in denaro da investire in un fondo previdenziale o per i propri studi. LE ECCELLENZE Punto di riferimento per le eccellenze del settore, il Salone quest’anno ospiterà inoltre due importante concorsi. Ampio spazio sarà dedicato anche alla previdenza complementare. L’obiettivo è di far emergere nuove idee, progetti e soluzioni utili a far ripartire la previdenza complementare in Italia. Non solo. Quest’anno Morningstar Italy, branch italiana di Morningstar Inc., porterà per la prima volta a Milano i suoi Morningstar Awards, gli Oscar per i gestori e le società di gestione che abbiano saputo distinguersi e creare valore nel corso del 2013. Cecilia Pierami © RIPRODUZIONE RISERVATA La Calce (Fideuram Inv): «In Borsa non ci sono pasti gratis per nessuno» ompleto grigio, camicia impeccabile e fida ventiquattrore sempre a fianco. Tutto numeri e niente cuore. Se fino a oggi l’idea del manager che gestisce e investe ingenti quantità di denaro era questa, è il momento di fare tabula rasa. Perché per occuparsi di asset management servono soprattutto «passione e creatività». Parola di Gianluca La Calce, amministratore delegato di Fideuram Investimenti. Il quale spiega che «alla base del nostro lavoro c’è una grande professionalità, derivante da conoscenze tecnico-specialistiche ed esperienza, ma senza passione e curiosità non si riescono a raggiungere risultati eccellenti. Vivo questo lavoro anche come una sfida intellettuale, che consiste nell’ottenere risultati migliori, partendo da dati disponibili a tutti. E questo è possibile solo attraverso un’ottima capacità di sintesi di quegli stessi dati. Inoltre le emozioni possono avere il loro peso: quando le cose vanno, si vive una scarica di adrenalina; quando non vanno, si può essere investiti dall’emotività. La disciplina è fondamentale perché permette di dominarsi durante queste oscillazioni». Proprio perché devono avere queste caratteristiche non comuni, secondo una ricerca i manager europei della gestione risparmio nel 2013 sono arrivati a guadagnare fino a 2,2 milioni di euro l’anno. Ma per quanto riguarda l’Italia, La Calce garantisce che le cose sono diverse: «All’estero sicuramente ci sono remunerazioni molto più alte rispetto a quelle italiane, dove pochi gestori superano i 200mila euro», spiega. «Da noi esiste una normativa rigida e la parte variabile dello stipendio di un asset manager, quella proporzionale anche ai risultati, non può superare la parte fissa. Questo serve per tutelare gli investitori ed evitare che il gestore assuma, a scapito del cliente, rischi troppo elevati sperando in un maggiore guadagno per sé». Gestire i risparmi di terzi, infatti, significa anche dover capire il cliente, le sue esigenze e so- C Normativa Comuni prattutto le aspettative. «Spesso chi investe pensa di aver diritto a quello che definisco “un pasto gratis”, come se il gestore avesse una sfera di cristallo», racconta La Calce. «Una volta ho passato un’ora a spiegare che cosa stesse succedendo sul mercato, quali fossero i rischi. Pensavo di aver fatto un ottimo lavoro, quando il cliente che avevo davanti ha tirato fuori un foglio bianco dicendo: “Adesso mi metta per iscritto che mi assicura un rendimento del 6 per cento”. Una richiesta che, oltre a essere lontana da aspettative realizzabili, mi ha fatto dubitare delle mie capacità dialettiche…». C.P. © RIPRODUZIONE RISERVATA I GESTORI ITALIANI GUADAGNANO MOLTO MENO DEI COLLEGHI EUROPEI PER MEGLIO TUTELARE LA SICUREZZA DEL PATRIMONIO Gianluca La Calce Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 -TRX IL:28/01/14 20:59-NOTE: Pagina 21 di 38 Mer 29/01/2014 Il Messaggero Pagina 21 La Calce (Fideuram Inv): «In Borsa non ci sono pasti gratis per nessuno» Completo grigio, camicia impeccabile e fida ventiquattrore sempre a fianco. Tutto numeri e niente cuore. Se fino a oggi l' idea del manager che gestisce e investe ingenti quantità di denaro era questa, è il momento di fare tabula rasa. Perché per occuparsi di asset management servono soprattutto «passione e creatività». Parola di Gianluca La Calce, amministratore delegato di Fideuram Investimenti. Il quale spiega che «alla base del nostro lavoro c' è una grande professionalità, derivante da conoscenze tecnico-specialistiche ed esperienza, ma senza passione e curiosità non si riescono a raggiungere risultati eccellenti. Vivo questo lavoro anche come una sfida intellettuale, che consiste nell' ottenere risultati migliori, partendo da dati disponibili a tutti. E questo è possibile solo attraverso un' ottima capacità di sintesi di quegli stessi dati. Inoltre le emozioni possono avere il loro peso: quando le cose vanno, si vive una scarica di adrenalina; quando non vanno, si può essere investiti dall' emotività. La disciplina è fondamentale perché permette di dominarsi durante queste oscillazioni». Proprio perché devono avere queste caratteristiche non comuni, secondo una ricerca i manager europei della gestione risparmio nel 2013 sono arrivati a guadagnare fino a 2,2 milioni di euro l' anno. Ma per quanto riguarda l' Italia, La Calce garantisce che le cose sono diverse: «All' estero sicuramente ci sono remunerazioni molto più alte rispetto a quelle italiane, dove pochi gestori superano i 200mila euro», spiega. «Da noi esiste una normativa rigida e la parte variabile dello stipendio di un asset manager, quella proporzionale anche ai risultati, non può superare la parte fissa. Questo serve per tutelare gli investitori ed evitare che il gestore assuma, a scapito del cliente, rischi troppo elevati sperando in un maggiore guadagno per sé». Gestire i risparmi di terzi, infatti, significa anche dover capire il cliente, le sue esigenze e soprattutto le aspettative. «Spesso chi investe pensa di aver diritto a quello che definisco ?un pasto gratis?, come se il gestore avesse una sfera di cristallo», racconta La Calce. «Una volta ho passato un' ora a spiegare che cosa stesse succedendo sul mercato, quali fossero i rischi. Pensavo di aver fatto un ottimo lavoro, quando il cliente che avevo davanti ha tirato fuori un foglio bianco dicendo: ?Adesso mi metta per iscritto che mi assicura un rendimento del 6 per cento?. Una richiesta che, oltre a essere lontana da aspettative Normativa Comuni realizzabili, mi ha fatto dubitare delle mie capacità dialettiche?». C.P. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 Pagina 22 di 38 . Mer 29/01/2014 Il Messaggero Pagina 20 -MSGR - 20 CITTA - 20 - 29/01/14-N: 20 Dossier Mercoledì 29 Gennaio 2014 www.ilmessaggero.it Ridurre i rischi è possibile Ecco cosa fare Tre portafogli su misura per tre diverse stagioni L Come districarsi nella giungla di proposte per costruire un giardinetto a regola d’arte ` crack finanziari degli ultimi anni, dal caso Parmalat alla bolla immobiliare di Wall Street, fino ai bond argentini, sono lì a dimostrarlo: investire è un’operazione a rischio. E quello di perdere i propri soldi è un pericolo per nulla remoto. A maggior ragione in tempi di recessione, quando molte certezze si sgretolano e perfino i classici titoli di Stato presentano punti oscuri, visti i rischi di fallimento di alcuni Paesi. Il risparmio gestito è una bella scappatoia: dato il successo, devono averlo pensato in tanti. Ciò non toglie che, con il suo vastissimo panorama di fondi comuni di investimento, anche questo settore sia un vero ginepraio. Ecco dunque le regole per costruirsi un portafoglio finanziario a regola d’arte e a prova di default. I LA SCELTA GIUSTA «Per fare la scelta giusta sul fronte azionario», avverte Giuseppe Pizzo, area manager Lazio e Sud Italia per Banca Generali, «bisogna valutare il livello di rischio di uno strumento finanziario analizzando gli indicatori a disposizione del risparmiatore. Per ogni fondo di investimento vanno considerati il Var, cioè il valore a rischio del- l’investimento; la volatilità, cioè la variazione di prezzo nel tempo; e infine la duration, cioè l’orizzonte temporale. Un maggior livello di oscillazione del prezzo va di pari passo con un potenziale più elevato di rendimento, ma implica anche più rischi». INFLAZIONE E CRESCITA Ma esaminare le caratteristiche dei fondi non basta. Queste informazioni vanno integrate con le variabili non finanziarie, cioè in particolare con le stime di inflazione e di crescita, o decrescita, economica. «Nell’obbligazionario», riprende Pizzo, «prima di scegliere gli strumenti su cui puntare è necessario confrontarsi con le variabili dell’economia reale, in particolare con la crescita del Pil e con la variazione dei prezzi. Sono generalmente da preferire investimenti legati a Paesi con previsioni di crescita favorevoli e con inflazione stabile. Ma negli ultimi anni non basta riferirsi solo a questi due parametri: l’equilibrio dei conti pubblici e la bilancia dei pagamenti con l’estero sono due fattori che assumono un’importanza sempre maggiore. Insomma, bisogna combinare svariati elementi». Resta un ultimo capitolo da a formula è sempre più variegata e adatta a tutti, ma è necessario acquisire informazioni ben precise, in modo da scegliere le proposte che fanno al caso di ciascuno. Claudia Vacanti, responsabile Investimenti di Banca Generali, ha costruito per Il Messaggero tre portafogli su misura per altrettanti profili. 1) Impiegato, 35 anni, risparmio di 500 euro al mese. Deve puntare a consolidare la sua pensione con un assegno integrativo. Una piccola parte del risparmio (100 euro) va destinata quindi a un piano individuale pensionistico con profilo moderato, che consente di usufruire di agevolazioni fiscali: molte aziende prevedono tra l’altro un contributo integrativo a carico del datore di lavoro. I rimanenti 400 euro vanno investiti in un piano di accumulo a medio-lungo periodo: il 30% su fondi obbligazionari flessibili, il 70% su azionari diversificati geograficamente: il 20% sull’Asia, il 20% sui Paesi emergenti Next 11 e Africa, il 30% su Usa ed Europa. 2) Manager, 45 anni, risparmio di 2 mila euro al mese. Considerando un patrimonio esistente di 100mila euro, questo va diversificato su più strumenti: 25mila euro su un prodotto assicurativo; altri 25mila su una gestione patrimoniale a capitale protetto a scadenza, che investa sull’azionario globale; 25mila su un paniere di fondi obbligazionari flessibili e i rimanenti 25mila su fondi azionari globali. Ipotizzando un plus di 2mila euro al mese, 500 devono alimentare un piano integrativo previdenziale con profilo prudente, mentre i restanti 1.500 euro possono essere versamenti aggiuntivi sul Giuseppe Pizzo VAR, VOLATILITÀ E DURATION SONO GLI INDICATORI CHE AIUTANO A MISURARE IL GRADO DI PERICOLOSITÀ analizzare: quello del peso da dare ai vari capitoli del risparmio gestito. «Su questo fronte», conclude Pizzo, «i fondi comuni bilanciati devono occupare il posto maggiore nell’investimento, perché garantiscono diversificazione e flessibilità. Su fondi azionari e obbligazionari è bene puntare solo per la porzione di investimento che deve restare facilmente monetizzabile. Infine ci sono i fondi assicurativi, che riducono al minimo la volatilità dei rendimenti, con prospettive comunque più difensive». E, fattore di questi tempi non marginale, su questo prodotto grava un’imposizione fiscale più leggera: sulle plusvalenze si paga soltanto il 12,5%. Isabella Dalla Gasperina © RIPRODUZIONE RISERVATA paniere di fondi già avviato con i risparmi. 3) Professionista, 60 anni. L’esigenza in questo caso è conservare il patrimonio esistente, anche in un’ottica di gestione dell’eredità. Gli strumenti più adeguati sono quelli assicurativi, che offrono diversi vantaggi: tasse più basse, niente impignorabilità, esenzione dalle imposte di successione. Una parte consistente della ricchezza, il 40% circa, va investita in una polizza con distribuzione di cedola: in tal modo, si genera infatti un flusso di ricavi utile per sostenere il potere d’acquisto. Un restante 20% va in fondi obbligazionari flessibili e altrettanto in fondi azionari globali, in modo da bilanciare rischi e rendimenti. Il 10% può finire in una gestione a capitale protetto a scadenza e il rimanente 10% in fondi monetari, immediatamente liquidabili. I.D.G. © RIPRODUZIONE RISERVATA Claudia Vacanti I PIANI DI ACCUMULO VANNO MOLTO BENE SOLO QUANDO SI È ANCORA GIOVANI POI MEGLIO LA DIFESA DEL PATRIMONIO Motta (Banca Generali): «Senza guida meglio evitare il mare della finanza» Bot con rendimenti ai minimi, il mattone che continua a perdere valore, la paura di cadere nell’investimento sbagliato. Sono alcuni tra i motivi di un successo, quello del risparmio gestito, che nel 2013 ha raggiunto livelli record: motivo di grande soddisfazione per Banca Generali, ai primi posti in Italia nel business dei fondi di investimento, e per l’amministratore delegato del Leone di Trieste, Piermario Motta. «I limiti che dimostrano i canali tradizionali di investimento, dai titoli di Stato ai minimi termini alla diversificazione del rischio che si fa sempre più inefficace», sottolinea Motta, «hanno reso evidente che ci vogliono soluzioni alternative, che è necessario affidarsi ad esperti qualificati. Anche le grandi banche commerciali lo hanno capito. E, con un’esposizione sempre più alta verso i fondi comuni, hanno dato una forte spinta al settore». Quali sono le garanzie che il cliente deve poter sempre pretendere? «Affidabilità e solidità dal collocatore, professionalità e trasparenza dal consulente. Il cliente deve esigere la visione del prospetto informativo del prodotto di investimento, che contiene tutti i dati sugli obiettivi e le strategie. È importante anche il servizio di assistenza, che deve guidare la comprensione e le scelte di chi porta i suoi soldi allo sportello». C’è chi è convinto che affidarsi al risparmio gestito sia un’operazione ad alto rischio. Cosa risponde? «La crisi del credito di questi anni ci ha insegnato che non esiste più il rischio zero. Anche i titoli di alcuni Stati hanno vissuto mo- I Normativa Comuni menti di forti scossoni, soprattutto negli ultimi quattro anni. In realtà, il risparmio gestito rappresenta uno strumento molto efficace per la diversificazione del rischio rispetto alla solita obbligazione, o agli strumenti che replicano gli indici, perché è caratterizzato da una gestione attiva e al suo interno racchiude numerosi titoli, siano essi azioni PER IL 2014 MI ASPETTO UN MERCATO DINAMICO MA CRESCERÀ ANCHE LA VOLATILITÀ A CAUSA DEI MOLTI SQUILIBRI CHE RESTANO o bond, spesso molto diversi tra loro per aree e settori». Il risparmio gestito è un mondo per molti versi misterioso: quali sono i valori e le modalità con cui i gestori scelgono dove e come investire? «L’industria dei fondi è probabilmente il settore di investimento più regolamentato che ci sia. Gli intermediari e le società sono controllate dalla Consob e dalla Banca d’Italia, e su scala internazionale è stata introdotta, sette anni fa, la normativa Mifid, la direttiva approvata dall’Europa che garantisce a chi investe un elevato livello di protezione e assicura la massima trasparenza nell’informativa obbligatoria. In aggiunta a tutto questo, noi mettiamo a disposizione dei clienti una consulenza molto accurata per monitorare in profondità ogni singolo fondo e fare le dovute comparazioni con eventuali titoli in portafoglio». Negli investimenti qualcosa si muove, visto il risparmio gestito in risalita e la Borsa in netta ripresa. Come interpreta questi segnali? «Come Banca Generali ci lasciamo alle spalle quasi l’80% di rialzo nel 2013 e se guardiamo agli ultimi cinque anni siamo tra i primi titoli di tutta la Borsa italiana, con performance di standing mondiale. I listini stanno rialzando la testa in scia ai segnali di ripresa che arrivano dagli Usa e dall’Europa. Ci aspettiamo però una crescente volatilità a causa dei forti squilibri economici ancora in atto in molti Paesi, e per questo scegliere una guida affidabile resta il miglior consiglio per non naufragare nel mare della finanza». Isabella Dalla Gasperina Piermario Motta Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 -TRX IL:28/01/14 © RIPRODUZIONE RISERVATA 20:58-NOTE: Pagina 23 di 38 Mer 29/01/2014 Il Messaggero Pagina 20 Motta (Banca Generali): «Senza guida meglio evitare il mare della finanza» I Bot con rendimenti ai minimi, il mattone che continua a perdere valore, la paura di cadere nell' investimento sbagliato. Sono alcuni tra i motivi di un successo, quello del risparmio gestito, che nel 2013 ha raggiunto livelli record: motivo di grande soddisfazione per Banca Generali, ai primi posti in Italia nel business dei fondi di investimento, e per l' amministratore delegato del Leone di Trieste, Piermario Motta. «I limiti che dimostrano i canali tradizionali di investimento, dai titoli di Stato ai minimi termini alla diversificazione del rischio che si fa sempre più inefficace», sottolinea Motta, «hanno reso evidente che ci vogliono soluzioni alternative, che è necessario affidarsi ad esperti qualificati. Anche le grandi banche commerciali lo hanno capito. E, con un' esposizione sempre più alta verso i fondi comuni, hanno dato una forte spinta al settore». Quali sono le garanzie che il cliente deve poter sempre pretendere? «Affidabilità e solidità dal collocatore, professionalità e trasparenza dal consulente. Il cliente deve esigere la visione del prospetto informativo del prodotto di investimento, che contiene tutti i dati sugli obiettivi e le strategie. È importante anche il servizio di assistenza, che deve guidare la comprensione e le scelte di chi porta i suoi soldi allo sportello». C' è chi è convinto che affidarsi al risparmio gestito sia un' operazione ad alto rischio. Cosa risponde? «La crisi del credito di questi anni ci ha insegnato che non esiste più il rischio zero. Anche i titoli di alcuni Stati hanno vissuto momenti di forti scossoni, soprattutto negli ultimi quattro anni. In realtà, il risparmio gestito rappresenta uno strumento molto efficace per la diversificazione del rischio rispetto alla solita obbligazione, o agli strumenti che replicano gli indici, perché è caratterizzato da una gestione attiva e al suo interno racchiude numerosi titoli, siano essi azioni o bond, spesso molto diversi tra loro per aree e settori». Il risparmio gestito è un mondo per molti versi misterioso: quali sono i valori e le modalità con cui i gestori scelgono dove e come investire? «L' industria dei fondi è probabilmente il settore di investimento più regolamentato che ci sia. Gli intermediari e le società sono controllate dalla Consob e dalla Banca d' Italia, e su scala internazionale è stata introdotta, sette anni fa, la normativa Mifid, la direttiva approvata dall' Europa che garantisce a chi investe un elevato livello di protezione e assicura la massima trasparenza nell' Normativa Comuni informativa obbligatoria. In aggiunta a tutto questo, noi mettiamo a disposizione dei clienti una consulenza molto accurata per monitorare in profondità ogni singolo fondo e fare le dovute comparazioni con eventuali titoli in portafoglio». Negli investimenti qualcosa si muove, visto il risparmio gestito in risalita e la Borsa in netta ripresa. Come interpreta questi segnali? «Come Banca Generali ci lasciamo alle spalle quasi l' 80% di rialzo nel 2013 e se guardiamo agli ultimi cinque anni siamo tra i primi titoli di tutta la Borsa italiana, con performance di standing mondiale. I listini stanno rialzando la testa in scia ai segnali di ripresa che arrivano dagli Usa e dall' Europa. Ci aspettiamo però una crescente volatilità a causa dei forti squilibri economici ancora in atto in molti Paesi, e per questo scegliere una guida affidabile resta il miglior consiglio per non naufragare nel mare della finanza». Isabella Dalla Gasperina © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 Pagina 24 di 38 . Mer 29/01/2014 Il Messaggero Pagina 42 -MSGR - 20 CITTA - 42 - 29/01/14-N:DA RIBATTERE 42 Mercoledì 29 Gennaio 2014 www.ilmessaggero.it Cronaca di Roma Taxi, il Tar annulla l’obbligo di scontrino che tutti ignoravano «Emergenza al pronto soccorso del Pertini» L’ALLARME la verifica della sostanza contenuta nella busta. «Una ferma condanna al gesto intimidatorio» l’ha espressa il consigliere di amministrazione Cotral Spa, Giovanni Libanori. «Nello stigmatizzare fortemente l'episodio non posso non esprimere preoccupazione in virtù dei tempi duri che stiamo tutti affrontando e che generano purtroppo sempre più spesso fenomeni di pura follia». Situazione grave al Pronto soccorso del Pertini: l’allarme è dell’ordine dei medici. «L’emergenza è continua, le condizioni di lavoro sono oltre il limite di guardia e aumentano i rischi per i pazienti. Esasperazione, senso d'impotenza e di mortificazione sono cresciuti pericolosamente. Qui l'implosione è davvero prossima». Sono le parole del presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Roberto Lala, dopo la nuova visita della delegazione dell'Ordine romano. «Siamo pronti a ricorrere alla Procura e al Prefetto per tutelare la salute dei cittadini», avverte Lala sottolineando di essere disposto a portare il caso fino a Bruxelles. I numeri del Pertini parlano chiaro: «Un bacino di utenza di 750 mila abitanti, da fronteggiare con appena 300 posti-letto; 75mila accessi al pronto soccorso nel 2013; circa 50 ambulanze ricevute ogni giorno per un totale annuo di quasi 16mila, di cui una decina bloccate quotidianamente per l'impossibilità di restituire tempestivamente le barelle del 118 su cui i pazienti arrivano (e rimangono a lungo). Una trincea in cui il personale si prodiga senza sosta per assistere mediamente 90-95 pazienti in attesa di essere ricoverati nei reparti o trasferiti in altre strutture». Cifre che pongono il Pertini al terzo posto come numero di accessi ai Pronto Soccorso della città. «Eppure negli ultimi due anni i medici sono diminuiti di sei unità ed è stato chiuso il box chirurgico». © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA I giudici amministrativi hanno cancellato l’ordinanza comunale che imponeva il rilascio del ticket elettronico ` IL CASO Niente tassametro automatico per i tassisti romani, idoneo al rilascio e alla stampa su carta di ricevute. A stabilirlo è la II sezione del Tar del Lazio che, accogliendo le richieste fatte da alcune associazioni di tassisti, ha annullato la parte del Regolamento capitolino che prevede l’obbligo del rilascio di ricevute cartacee automatiche. Nello scontrino doveva essere contenuto il numero della licenza e il nome del tassista, l’importo richiesto, la data e l’ora, la durata in chilometri della corsa, i minuti e le tariffe applicate. Per i giudici del tribunale amministrativo un obbligo simile «non trova alcun fondamento alla luce del quadro normativo, sia statale che regionale, di riferimento» non risultando inoltre «coerente rispetto ai parametri di ragionevolezza e proporzionalità». LA SENTENZA Per i giudici è lo Stato (quindi Governo e Parlamento) che ha la competenza di decidere quale debbano essere le caratteristiche e gli apparecchi obbligatori di cui debbono essere dotate le vetture taxi, non il Comune. Così da renderle uniformi su tutto il territorio nazionale. E la normativa nazionale e regionale non prevedono alcun obbligo di rilascio di una ricevuta automatica a fine corsa. L’unico obbligo è il tassametro che deve calcolare l’importo e renderlo visibile al cliente. Sempre per il Tar l’imposizione di tale obbligo non risulta «neppure coerente rispetto ai parametri di ragionevolezza e adeguatezza, che devono comunque assistere, in linea generale, l’introduzione di nuovi oneri ed obblighi in relazione alle finalità che gli stessi sono chiamati a realizzare» E sempre secondo il Tar «il rilascio di ricevute automatiche non risulta neanche funzionale al perseguimento dell’obiettivo di trasparenza». Infine, sulle visite mediche imposte da Roma Capitale, oltre a quelle già obbligatorie, contenute nel regolamento bocciato, il Tar ribadisce la propria decisio- LA NORMA MIRATA A CALCOLARE I GUADAGNI DEGLI AUTISTI VENIVA RISPETTATA RARAMENTE ne di fine 2012 di annullamento dell’articolo 10 del medesimo Regolamento Comunale che imponeva tale obbligo annuale ai tassisti. Una ulteriore visita medica che si andava ad aggiungere a quella prevista per legge e che deve essere documentata periodicamente dal tassista alla camera di commercio presso cui è iscritto. LE REAZIONI «Esprimiamo un giudizio pienamente positivo», affermano, in una nota, le maestranze sindacali maggiormente rappresentative del settore, Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Fit Cisl taxi e Mit, assistiti dagli avvocati Marco Giustiniani e Nico Moravia dello studio Pavia Ansaldo. «Crediamo che l’istituzione di una ricevuta cartacea unica per il servizio taxi a Roma debba ritenersi come un utile elemento di trasparenza - spiegano Alessandro Genovese, Ugl e Carlo Di Alessandro, Cisal - Altra cosa sarebbe stata l’istallazione obbligatoria di un apparecchio elettronico nel quale avrebbero dovuto essere presenti otto tasti per le numerose tariffe predeterminate esistenti nel settore e che avrebbe sicuramente favorito incomprensioni e abusi». R. Tag. © RIPRODUZIONE RISERVATA Niente tassametro automatico a bordo dei taxi romani L’intimidazione Cotral, insulti e minacce all’ad Surace Minacce all'ad di Cotral. È stata recapitata ieri mattina nella sede centrale una busta indirizzata all'amministratore delegato della società, Vincenzo Surace. All'interno, una lettera dattiloscritta contenente insulti e minacce di morte e una polvere bianca. I carabinieri del Comando di Tor Vergata hanno isolato la busta e proceduto ai primi rilievi di indagine, in attesa dell'intervento del gruppo Nbcr dei vigili del fuoco che eseguirà Acea-Eataly, i “nasoni” in cucina L’ACCORDO I nasoni (e dunque l’acqua di Roma) entrano ad Eataly, lo store dello slow food all’Ostiense. Le fontanelle saranno a disposizione dei visitatori grazie all'accordo firmato dal gruppo guidato da Oscar Farinetti con l'Acea per valorizzare l'acqua di Roma. «Stiamo parlando dell’acqua più buona d'Italia» ha precisato il fondatore di Eataly. L'accordo prevede la realizzazione di diverse iniziative dedicate all'acqua come bene primario e come risorsa fondamentale da usare in modo sempre più sostenibile. Si comincerà con le «Giornate dell'acqua di Roma» in primavera, negli spazi del negozio. Ci saranno corsi di cuci- na ed educazione alimentare «Acqua... For dummies». Inoltre, sarà esposta la scultura Conversazioni di Oliviero Rainaldi, di proprietà dell'Acea. I tradizionali «Nasoni» saranno installati in tutti i piani dello store all’Ostiense e saranno fruibili gratuitamente dal pubblico. L’obbiettivo è anche quello di rilanciare l’immagine di una simbolo ormai quasi dimenticato della tradizione ro- GALLO, AD DELL’AZIENDA: I NOSTRI CONTI SONO A POSTO I RISULTATI DI FINE ANNO LO DIMOSTRERANNO mana. «Siamo molto soddisfatti di questa partnership - hanno dichiarato il presidente e l'ad di Acea, Giancarlo Cremonesi e Paolo Gallo - perché garantirà a un numero sempre maggiore di cittadini la possibilità di conoscere l'ottima qualità dell'acqua di Roma». L’amministratore delegato Paolo Gallo ha anche parlato dei conti dell’Acea: «Ci siamo presi l'impegno con il mercato di tenere sotto controllo il debito e lo stiamo facendo. I risultati di fine anno lo dimostreranno. La società è in equilibrio finanziario, gli investimenti nel 2014 saranno mantenuti costanti in tutte le aree». C.R. © RIPRODUZIONE RISERVATA Trasporti scontati per gli under 30 MOBILITÀ «Riparte l'agevolazione per i giovani del Lazio che usano il trasporto pubblico per andare a scuola, all'università o al lavoro. La Regione Lazio, ha stanziato, per il 2014, 12 milioni di euro a favore di chi ha meno di 30 anni, un reddito familiare Isee inferiore a 20mila euro e determinate condizioni di disagio sociale e/o meriti scolastici. L'agevolazione prevede uno sconto per l'acquisto di abbonamenti annuali Roma e Lazio a partire dal 50%, per arrivare al 70% e 90% nel caso di particolari condizioni di disagio sociale e di specifiche condizioni familiari». Lo comunica, in una nota, l'Agenzia per la Mobilità. «Fino al 31 marzo 2014 - aggiunge - gli interessati devono regi- Normativa Comuni strarsi sul sito della Regione Lazio (https://www.regione.lazio. it/agevolazionigiovani/ security_login.flyingWeb) fornendo tutte le informazioni personali necessarie. LA MAIL La Rgione invierà per mail un voucher con riportate tutte le informazioni personali, un identificativo univoco, le indicazioni relative all'abbonamento richiesto, nonché la quota parte a proprio carico da corrispondere al momento di attivazione della card. Dal 5 febbraio al 15 giugno 2014, il cliente dovrà presentare il voucher presso una delle biglietterie Atac abilitate (di seguito indicate con orario di ricezione delle domande) per il rinnovo della card o l'emissione di una nuova card, che verrà ricaricata con Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 -TRX IL:28/01/14 un abbonamento annuale agevolato avente le caratteristiche di validità e costo elencati nel voucher rilasciato dalla Regione Lazio». LE BIGLIETTERIE Ecco l’elenco di tutte le biglietterie dell’Atac che sono abilitate alla ricezione delle richieste di agevolazione: Metro A: Battistini, Ottaviano, Lepanto, Anagnina; Metro B: Ponte Mammolo, Termini, Eur Fermi, Laurentina; Metro B1: Conca d'Oro; Orari:dal lunedì al sabato: 7-19. Domenica e festivi: 8.00-19. L'abbonamento agevolato Lazio vale 365 giorni dal momento dell'attivazione. Nel 2013 hanno usufruito dell'agevolazione oltre 39mila giovani», conclude. C.R. © RIPRODUZIONE RISERVATA 23:02-NOTE:DA RIBATTERE Pagina 25 di 38 Mer 29/01/2014 Il Messaggero Pagina 42 Taxi, il Tar annulla l' obbligo di scontrino che tutti ignoravano I giudici amministrativi hanno cancellato l' ordinanza comunale che imponeva il rilascio del ticket elettronico. IL CASO Niente tassametro automatico per i tassisti romani, idoneo al rilascio e alla stampa su carta di ricevute. A stabilirlo è la II sezione del Tar del Lazio che, accogliendo le richieste fatte da alcune associazioni di tassisti, ha annullato la parte del Regolamento capitolino che prevede l' obbligo del rilascio di ricevute cartacee automatiche. Nello scontrino doveva essere contenuto il numero della licenza e il nome del tassista, l' importo richiesto, la data e l' ora, la durata in chilometri della corsa, i minuti e le tariffe applicate. Per i giudici del tribunale amministrativo un obbligo simile «non trova alcun fondamento alla luce del quadro normativo, sia statale che regionale, di riferimento» non risultando inoltre «coerente rispetto ai parametri di ragionevolezza e proporzionalità». LA SENTENZA Per i giudici è lo Stato (quindi Governo e Parlamento) che ha la competenza di decidere quale debbano essere le caratteristiche e gli apparecchi obbligatori di cui debbono essere dotate le vetture taxi, non il Comune. Così da renderle uniformi su tutto il territorio nazionale. E la normativa nazionale e regionale non prevedono alcun obbligo di rilascio di una ricevuta automatica a fine corsa. L' unico obbligo è il tassametro che deve calcolare l' importo e renderlo visibile al cliente. Sempre per il Tar l' imposizione di tale obbligo non risulta «neppure coerente rispetto ai parametri di ragionevolezza e adeguatezza, che devono comunque assistere, in linea generale, l' introduzione di nuovi oneri ed obblighi in relazione alle finalità che gli stessi sono chiamati a realizzare» E sempre secondo il Tar «il rilascio di ricevute automatiche non risulta neanche funzionale al perseguimento dell' obiettivo di trasparenza». Infine, sulle visite mediche imposte da Roma Capitale, oltre a quelle già obbligatorie, contenute nel regolamento bocciato, il Tar ribadisce la propria decisione di fine 2012 di annullamento dell' articolo 10 del medesimo Regolamento Comunale che imponeva tale obbligo annuale ai tassisti. Una ulteriore visita medica che si andava ad aggiungere a quella prevista per legge e che deve essere documentata periodicamente dal tassista alla camera di commercio presso cui è iscritto. LE REAZIONI «Esprimiamo un giudizio pienamente positivo», affermano, in una nota, le maestranze sindacali maggiormente rappresentative Normativa Comuni del settore, Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Fit Cisl taxi e Mit, assistiti dagli avvocati Marco Giustiniani e Nico Moravia dello studio Pavia Ansaldo. «Crediamo che l' istituzione di una ricevuta cartacea unica per il servizio taxi a Roma debba ritenersi come un utile elemento di trasparenza - spiegano Alessandro Genovese, Ugl e Carlo Di Alessandro, Cisal - Altra cosa sarebbe stata l' istallazione obbligatoria di un apparecchio elettronico nel quale avrebbero dovuto essere presenti otto tasti per le numerose tariffe predeterminate esistenti nel settore e che avrebbe sicuramente favorito incomprensioni e abusi». R. Tag. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 Pagina 26 di 38 . Mer 29/01/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 18 Il Sole 24 Ore Mercoledì 29 Gennaio 2014 - N. 28 18 Norme e tributi Lavoro. Le immissioni in ruolo avverranno «pescando» dai precari e dai vincitori dei concorsi Quasi 8mila sospensioni A scuola 18mila assunzioni I risultati dell’attività di monitoraggio contro il lavoro sommerso e irregolare nel 2013 Lavoratori impiegati Da settembre oltre 14mila nuove cattedre - Potenziato il sostegno Claudio Tucci ROMA Oltre 12mila professori «su posti comuni» (per la precisione 12.625). A cui si aggiungono 1.604 docenti di sostegno e 4.317 Ata (il personale tecnico-amministrativo). Per un totale di 18.546 immissioni in ruolo che il Miur punta a far scattare a settembre 2014. Maria Chiara Carrozza ha annunciatoieri aisindacatiinumeri del piano triennale 2014-2016 di assunzioni di docenti e personale amministrativo previsto dal decreto scuola (il Dl 104) inviati a Mef e Funzione pubblica. Complessivamente il Miur mira a stabilizzare, nei prossimi tre anni, 82.055 persone (64.338 docenti e 17.717 Ata) facendo leva sul turn-over stimato (nel periodo considerato) a normativa vigenteesuiposti resivacanti edisponibili dopo le nomine in ruolo effettuate a settembre scorso. La prima tranche del piano vale oltre 18mila assunzioni (oltre alle stabilizzazioni sul sostegno) e, se non arriveranno nel frat- tempomodifichelegislativealsistema di reclutamento, si procederà pescando al 50% dalle graduatorie a esaurimento (dove ci sonoancoracirca160milaprecari) e per il restante 50% dai concorsi (primo fra tutti la selezione bandita nel 2012 dall’ex ministro, Francesco Profumo). Il Miur ha poi confermato l’assun- L’ORGANICO Il piano triennale prevede nel complesso l’ingresso di 82mila tra docenti e personale amministrativo a fronte di 41.272 uscite zione, già da quest’anno, di 4.447 docenti di sostegno (che fanno sempre parte del piano triennale) per venire incontro alle difficoltàdellescuoleacoprire ilfabbisogno degli alunni disabili (i presidiinqueste settimanestanno tamponando nominando sul sostegno supplenti provenienti da altre materie). Secondo i cal- colidelMiurnei prossimi tre anni cesseranno dal servizio 41.272 unitàdipersonale (27.872docenti e 13.400 Ata). E poi sono da assumereidocentiin piùsul sostegno previsti sempre dal decreto Scuola (è stata autorizzata una spesa annua di 107 milioni di euro). E quindi, oltre ai 4.447 di quest’anno, per gli anni scolastici 2014-2015 e 2015-2016, il ministero dell’Istruzione punta a stabilizzare ancora 22.237 professoridi sostegno. Poi cisono gli Ata, elastima delturn-overneltriennio 2014-2016 è di 13.400 unità. L’attuale normativa prevede che il piano triennale di assunzione di docenti e Ata debba avvenire «a invarianza finanziaria». Per questo il Miur, oltre a fornire i numeri del piano, ha predisposto un atto di indirizzo a Mef e Funzione pubblica per aprire una sessione negoziale all’Aran con i sindacati. In questo documento si specifica che le procedure di assunzione degli oltre 18mila docenti e Ata dovranno chiudersi entro il 31 agosto 2014 (per consentire la presa Il bilancio 82.055 Il piano Atantoammontailpiano triennalediassunzione didocentieAta previstodal decretoScuola 18.546 La prima tranche Sipuntaafarassumere,a settembre2014,12.625 docentisupostinormali, 1.604insegnantidi sostegnoe4.317Ata 22.237 Per allievi in difficoltà Èilnumerodipostidi insegnantidisostegnoda stabilizzareneglianni scolastici2014-2015e 2015-2016,comeprevisto daldecreto Scuola inservizio degliinteressatiasettembre, in concomitanza con l’avvio dell’anno scolastico). Mentre per garantire l’«invarianza finanziaria», sempre nellabozzadiattod’indirizzo,sievidenzia la possibilità di allungare uno dei gradoni stipendiali degli immessi in ruolo (spostando quindipiùavantil’eventualematurazione dello scatto d’anzianità - una strada già percorsa con il precedente piano di assunzioni 2011-2013). L’annuncio di oltre 18mila nuove assunzioni a settembre è «un fatto positivo», sottolinea il leader della Uil Scuola, Massimo Di Menna: «Ma bisogna procedere con meno burocrazia». E ancheperilnumerounodellaGilda, Rino Di Meglio, serve ora «velocizzare l’azione amministrativa». Mentre per Domenico Pantaleo, a capo della FlcCgil, «è inamissibile intervenire sulle carriere dei neoimmessi per sostenere i costi delle assunzioni, scambiando cioè il salario con la stabilizzazione». © RIPRODUZIONE RISERVATA Il parere sul decreto. Le condizioni per l’aiuto La Camera: Cig in deroga anche negli studi Accesso alla cassaintegrazione in deroga per gli studi professionali, ma anche per diverse altre categorie di lavoratori. Le condizioni contenute nel parere favorevole votato ieri dalla commissione Lavoro della Camera allo schema di decreto ministeriale in materia di ammortizzatori sociali in deroga modificherebbero profondamente il testo, ampliando non poco la portata del provvedimento messo a punto dal governo. Normativa Comuni Con l’estensione a tutte le tipologie di datori di lavoro, e quindi non solo alle imprese come definite dall’articolo 2082 del codice civile, vengono recepiti i rilievi dei rappresentanti dei professionisti, Comitato unitario professioni e Confprofessioni in primis. «Sono state tenute in considerazione – ha commentato Marina Calderone, presidente del Cup e del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro – le nostre argo- mentazioni rese a tutela dei collaboratori degli studi professionali. Mi auguro che il testo definitivo sia aderente alle esigenze attuali del Paese». Ma la Commissione ammorbidisce anche il requisito di anzianità aziendale minima dei lavoratori beneficiari dell’ammortizzatore, che dovrebbe scendere dai 12 mesi ora previsti a 90 giorni e amplia le categorie interessate, includendo apprendisti, somministrati, lavoratori a domi- cilio e quelli delle coop. Cresconoinoltre le ipotesi in cui si può ricorrere alla cassa in deroga. A differenza di quanto previstodallo schemadidecreto, il parere prevede che «si consideri l’opportunità di inserire tra le causali» la cessazione dell’attività, lericonversioni aziendali e le procedure concorsuali.LaCommissioneritieneancheche,perquantoriguarda i limiti di durata del sussidio, debba essere eliminato il riferimentoaiFondidi solidarietàbi- laterali che dovrebbero essere già operativi e sostituire proprio la Cig in deroga, ma nella maggior parte dei casi sono solo sulla carta. Le condizioni determinano, quindi,unampliamentodelraggio d’azione degli ammortizzatori in deroga che si scontra conledifficoltàdifinanziamento di questo strumento, per il quale nei giorni scorsi è stata sbloccata una prima tranche di 400milioni.Maaquestoriguardoancoralacommissione«sottolinealanecessità della copertura integrale delle risorse necessarie» per gli anni 2013-2015. M. Pri. © RIPRODUZIONE RISERVATA Settore Pubblici esercizi Edilizia Commercio Artigianato Industria Servizi Agricoltura Metalmeccanica Trasporti Studi professionali Spettacolo Totale Provvedimenti di sospensione Regolari In nero % in nero rispetto ai regolari 2916 1.810 1.253 810 417 282 186 114 46 27 24 7.885 5.776 2.495 1.862 1.494 1.045 380 366 166 90 42 95 13.811 6.140 3.201 2.182 1.844 1.951 628 494 188 84 44 99 16.855 106 128 117 123 187 165 135 113 93 105 104 122 Fonte: ministero del Lavoro Lotta al sommerso. I risultati delle ispezioni nel 2013 Lavoratori in «nero»: pubblici esercizi primi Oltre 7.800 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale a fronte di 16.855 lavoratori in nero e 13.811 impiegati regolarmente. Come dire che per ogni dipendente in regola ne sono stati individuati 1,2 non risultanti dalla documentazione, con un picco di quasi 1,9 nell’industria e di 1,6 nei servizi. L’opera di contrasto ai rapporti di lavoro sommerso condotta dal ministero del Lavoro nel 2013 ha determinato 7.885 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale,di cui21 pergravi e reiterate violazioni della disciplina in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, mentre tutti gli altri sono dovuti alla presenza di personale in nero pari almeno al 20% del totale. Il settore più critico in terminiassolutiè quello deipubblici esercizi, con 2.916 sospensioni e 6.140 lavoratori in nero, seguito dall’edilizia con 1.810 provvedimenti e 3.201 irregolari e quindi dal Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 commercio con 1.253 sospensioni e 2.182 addetti in nero. I numericomplessivi nonsidiscostano molto da quelli del 2012, ma comunque segnalano un piccolo miglioramento. Le sospensioni sono state 503 in meno, i lavoratori irregolari 937 in meno, mentre la quota di quest’ultimi sul tota- QUADRO COMPLESSIVO Considerando tutti i settori, il numero di addetti non registrati è il 55% del totale: il valore è analogo a quello del 2012 le è rimasta sostanzialmente stabile: il 55% nel 2013, il 56% nel2012. Sonocresciute, invece, le irregolarità nei pubblici esercizi(da 2.693a 2.916) esono diminuite nell’edilizia (da 2.431 a 1.810). Valequindianchequest’anno la considerazione contenuta nel rapporto annuale sull’attività di vigilanza del 2012: «la sopracitata distribu- zione settoriale del fenomeno in esame conferma che il terziario costituisce l’area maggiormente a rischio circa il ricorso al lavoro sommerso sia per il tipo di attività svolta che per le modalità di effettuazionedella prestazione lavorativa». Se invece si guarda all’incidenza di lavoratori in nero rispetto a quelli in regola, il settorepeggioreèl’industria,dove a fronte di 1.045 regolari ne sono stati scoperti 1.951 sommersi, mentre nei pubblici esercizi il rapporto è quasi di uno a uno. Nella stragrande maggioranza dei casi (84%), la sospensione è stata poi revocata per avvenuta regolarizzazione con relativo incasso della sanzione. Operazioni che hanno fruttato oltre 9,9 milioni di euro, a fronte dei 10,4 del 2012. Il settore che ha garantito gli incassi più elevati è stato quello dei pubblici esercizi, con 3,9 milioni di euro. M. Pri. © RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 27 di 38 Mer 29/01/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 18 Lavoro. Le immissioni in ruolo avverranno «pescando» dai precari e dai vincitori dei concorsi. A scuola 18mila assunzioni Da settembre oltre 14mila nuove cattedre - Potenziato il sostegno L' ORGANICO Il piano triennale prevede nel complesso l' ingresso di 82mila tra docenti e personale amministrativo a fronte di 41.272 uscite. Claudio Tucci ROMA Oltre 12mila professori «su posti comuni» (per la precisione 12.625). A cui si aggiungono 1.604 docenti di sostegno e 4.317 Ata (il personale tecnico-amministrativo). Per un totale di 18.546 immissioni in ruolo che il Miur punta a far scattare a settembre 2014. Maria Chiara Carrozza ha annunciato ieri ai sindacati i numeri del piano triennale 2014-2016 di assunzioni di docenti e personale amministrativo previsto dal decreto scuola (il Dl 104) inviati a Mef e Funzione pubblica. Complessivamente il Miur mira a stabilizzare, nei prossimi tre anni, 82.055 persone (64.338 docenti e 17.717 Ata) facendo leva sul turn-over stimato (nel periodo considerato) a normativa vigente e sui posti resi vacanti e disponibili dopo le nomine in ruolo effettuate a settembre scorso. La prima tranche del piano vale oltre 18mila assunzioni (oltre alle stabilizzazioni sul sostegno) e, se non arriveranno nel frattempo modifiche legislative al sistema di reclutamento, si procederà pescando al 50% dalle graduatorie a esaurimento (dove ci sono ancora circa 160mila precari) e per il restante 50% dai concorsi (primo fra tutti la selezione bandita nel 2012 dall' ex ministro, Francesco Profumo). Il Miur ha poi confermato l' assunzione, già da quest' anno, di 4.447 docenti di sostegno (che fanno sempre parte del piano triennale) per venire incontro alle difficoltà delle scuole a coprire il fabbisogno degli alunni disabili (i presidi in queste settimane stanno tamponando nominando sul sostegno supplenti provenienti da altre materie). Secondo i calcoli del Miur nei prossimi tre anni cesseranno dal servizio 41.272 unità di personale (27.872 docenti e 13.400 Ata). E poi sono da assumere i docenti in più sul sostegno previsti sempre dal decreto Scuola (è stata autorizzata una spesa annua di 107 milioni di euro). E quindi, oltre ai 4.447 di quest' anno, per gli anni scolastici 2014-2015 e 2015-2016, il ministero dell' Istruzione punta a stabilizzare ancora 22.237 professori di sostegno. Poi ci sono gli Ata, e la stima del turn-over nel triennio 2014-2016 è di 13.400 unità. L' attuale normativa prevede che il piano triennale di assunzione di docenti e Ata debba avvenire «a invarianza finanziaria». Per questo il Miur, oltre a fornire i numeri del piano, ha predisposto un atto di indirizzo a Mef e Normativa Comuni Funzione pubblica per aprire una sessione negoziale all' Aran con i sindacati. In questo documento si specifica che le procedure di assunzione degli oltre 18mila docenti e Ata dovranno chiudersi entro il 31 agosto 2014 (per consentire la presa in servizio degli interessati a settembre, in concomitanza con l' avvio dell' anno scolastico). Mentre per garantire l'«invarianza finanziaria», sempre nella bozza di atto d' indirizzo, si evidenzia la possibilità di allungare uno dei gradoni stipendiali degli immessi in ruolo (spostando quindi più avanti l' eventuale maturazione dello scatto d' anzianità - una strada già percorsa con il precedente piano di assunzioni 2011-2013). L' annuncio di oltre 18mila nuove assunzioni a settembre è «un fatto positivo», sottolinea il leader della Uil Scuola, Massimo Di Menna: «Ma bisogna procedere con meno burocrazia». E anche per il numero uno della Gilda, Rino Di Meglio, serve ora «velocizzare l' azione amministrativa». Mentre per Domenico Pantaleo, a capo della Flc-Cgil, «è inamissibile intervenire sulle carriere dei neoimmessi per sostenere i costi delle assunzioni, scambiando cioè il salario con la stabilizzazione». © RIPRODUZIONE RISERVATA Il bilancio 82.055 Il piano A tanto ammonta il piano triennale di assunzione di docenti e Ata previsto dal decreto Scuola 18.546 La prima tranche Si punta a far assumere, a settembre 2014, 12.625 docenti su posti normali, 1.604 insegnanti di sostegno e 4.317 Ata 22.237 Per allievi in difficoltà È il numero di posti di insegnanti di sostegno da stabilizzare negli anni scolastici 2014-2015 e 2015-2016, come previsto dal decreto Scuola. Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 Pagina 28 di 38 . Mer 29/01/2014 32 Italia Oggi Pagina 32 DOTTORI COMMERCIALISTI ED ESPERTI CONTABILI DI ROMA Mercoledì 29 Gennaio 2014 L’Odcec di Roma e Assilea hanno elaborato una Guida per pmi e professionisti Nuova fiscalità per il leasing È stata ridotta la durata minima fiscale dei contratti S trumento fondamenta- leasing ad altre forme di finanle da sempre per la vita ziamento per l’acquisizione dei delle imprese e delle beni strumentali all’impresa professioni, il leasing e all’esercizio dell’arte e della è stato sottoposto negli ultimi professione. Il pdf della guida anni a uno stress di modifiche e il programma di calcolo sono che ne hanno radicalmente scaricabili gratuitamente dai mutato i parametri di conve- siti web www.odcec.roma.it e nienza e di gestione. Per cui www.assilea.it. La premessa è nella sottoliappare decisivo conoscerne le modifiche delle regole concer- neatura del valore dei contratti nenti i canoni di deducibilità di leasing, strumento necessaper le imprese e i lavoratori rio in una stagione in cui per autonomi che emergono dalla far ripartire la crescita del Pil, i Legge di Stabilità 2014. Utile nuovi investimenti e la capacità per cogliere le opportunità e la di attrarre iniziative internaziosemplicità di gestione determi- nali, occorre sbloccare il credito nata dal nuovo regime fiscale alle imprese e alle professioni. del leasing è la guida messa a Gli ultimi due anni, infatti, sono punto dall’Ordine dei Dottori stati segnati da un forte calo Commercialisti e degli Esperti dell’erogazione del credito che Contabili di Roma, in collabora- ha messo in sofferenza il sistezione con Assilea (Associazione ma produttivo. Anche su questo Italiana Leasing), presentata terreno si è posto il tema della ieri a Roma nell’ambito del con- semplificazione, con la Legge vegno «Leasing: meno barriere di Stabilità 2014 sono stati elial credito e più vantaggi fiscali minati alcuni appesantimenti burocratici nella gestione del per le imprese». La principale riforma intro- leasing: doppia Ipt nell’auto, dotta dalla Legge di Stabilità doppio binario nella durata 2014 concerne soprattutto la fiscale e contrattuale, regimi riduzione della durata minima fiscali diversi tra imprese e fiscale dei contratti, ovvero il professionisti. «Le analisi macroeconomiche periodo minimo entro il quale ripartire ai fini fiscali il mon- richiamano spesso la necessità te canoni totale, e si provvede, di innovare per guadagnare semplificando, ad equiparare il competitività», osserva Edoartrattamento dei professionisti a do Bacis, Presidente di Assilea, quello delle imprese. Le nuove «ma questa innovazione può avregole si applicano ai contratti venire solo se opportunamente stipulati a decorrere dal 1° gen- sostenuta da un punto di vista naio 2014 mentre per i contrat- finanziario. E il leasing è uno ti stipulati in precedenza resta degli strumenti insostituibili per questo obiettivo. Partendo ferma la «vecchia» disciplina. L’Odcec di Roma e Assilea, da questa logica premessa abper fare chiarezza sui nuovi dispositivi, hanno Pagina a cura dell’ elaborato un accurato manuale «Guida alle novità fiscali per il leasing 2014» a cui è stato affiancato un modello elettronico di valutazione che compara il Tel. 06/367211 Fax 06/36721220 - [email protected] Il rischio penale nelle professioni liberali La dottrina giuridica ha sempre teorizzato l’ipotesi che l’operato di una figura professionale sia suscettibile di essere valutato dall’autorità giudiziaria sotto il profilo della responsabilità. A questa previsione generale sta corrispondendo, negli anni recenti, un sempre maggiore coinvolgimento del professionista sotto il profilo della responsabilità penale con riferimento a fatti e comportamenti connessi all’espletamento della propria attività. Di conseguenza appare necessaria una profonda conoscenza giuridica, tecnica e amministrativa di tutte le implicazioni di questa materia. Le articolazioni del tema saranno trattate nel convegno di studi «Professioni e Società: rischio penale nelle professioni liberali» organizzato dall’Istituto di Ricerca dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, dalla Fondazione italiana del Notariato, dalla Scuola Superiore dell’Avvocatura e dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro. L’appuntamento è per venerdì 14 febbraio a Roma (Hotel Parco dei Principi – Via G. Frescobaldi n. 5 – dalle ore 9,30 alle 18,30). «Il tema è molto complesso e di grande rilievo», spiega il presidente dell’Odcec di Roma, Mario Civetta, «le attività professionali sono a garanzia dell’interesse pubblico per il quale si richiede perizia tecnica, conoscenze accertate, deontologia, etica. Era necessario un convegno per analizzare tutte le articolazioni di questo ambito». «Il convegno in programma», osserva Giancarlo Laurini, Commissario straordinario del biamo messo a punto una guida molto operativa e concreta capace di aggiornare i nostri iscritti e tutti gli altri operatori sulle novità scaturite dall’ultima Legge di Stabilità, al fine di rendere efficace il nostro supporto alle imprese e al lavoro autonomo». Merita di essere sottolineato il nuovo regime del leasing immobiliare che sancisce il passaggio della durata fiscale dagli attuali 18 ai 12 anni e riguarda Consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, «vede per la prima volta significativamente uniti i professionisti dell’area giuridico-economica, in un comune impegno etico e culturale per il rilancio del loro ruolo nella società, nel momento stesso in cui lo Stato chiede alle professioni liberali di contribuire a rendere concreto il principio di sussidiarietà. Uno spirito e un impegno unitari proiettati nel futuro con il protocollo d’intesa che sarà sottoscritto in occasione del convegno dai Presidenti delle Fondazioni dei quattro Ordini». Il simposio si articolerà in diverse sessioni dedicate all’approfondimento dei temi inerenti i reati contro la Pubblica Amministrazione, i reati contro la fede pubblica, il concorso del professionista ai reati tributari, la condotta del professionista e il reato di riciclaggio, i profili sanzionatori amministrativi e penali della normativa antiriciclaggio, il rischio penale per le attività in ambito processuale. L’incontro si concluderà con una tavola rotonda a cui parteciperanno: Attilio Befera, Direttore Agenzia delle Entrate; Mario Civetta, Presidente dell’Odcec di Roma; Luca De Compadri, Avvocato e Consulente del lavoro; Gianfranco Donadio, Procuratore nazionale antinmafia aggiunto; Alarico Mariani Marini, Vice Presidente della Scuola Superiore dell’Avvocatura; Giuseppe Antonio Michele Trimarchi, Notaio in Milano; Enrico Zanetti, Vicepresidente Commissione VI Finanze, Camera dei Deputati. «non solo le imprese ma anche i professionisti e lavoratori autonomi; questi ultimi fino al 2013 non hanno potuto dedurre né in caso di leasing né in caso d’acquisto mentre dal 1° gennaio 2014, come confermato dalla relazione tecnica alla Legge di Stabilità, sui nuovi contratti possono dedurre i canoni di leasing immobiliare», ha aggiunto il presidente dell’Odcec di Roma, Mario Civetta. Tra gli elementi virtuosi del- la nuova disciplina la reintroduzione per i nuovi contratti di leasing finanziario del regime dei primi anni 2000 con lo scopo di esaltarne la convenienza fiscale. Non a caso il governo nella relazione tecnica ha valutato, a partire dal 2014, in 126 mln, 252 mln, 378 mln e 362 mln il differenziale di deducibilità tra i canoni fiscalmente deducibili a legislazione vigente rispetto ai nuovi canoni ricalcolati in base alla nuova normativa. RIFLESSIONI SULLA NORMA CONTENUTA NELLA LEGGE DI STABILITÀ Sanatoria dei ruoli o degli avvisi di accertamento entro il 28/2 DI DORINA CASADEI* La sanatoria dei ruoli o degli avvisi di accertamento esecutivi affidati agli Agenti della riscossione fino al 31 ottobre 2013 è l’opportunità offerta dall’articolo 1 commi da 618 a 624 della legge n.147 del 27.12.2013. Consiste nello stralcio degli interessi di ritardata iscrizione a ruolo e degli interessi di mora se viene eseguito il versamento delle somme dovute, al netto di detti interessi, in una unica soluzione entro il 28 febbraio 2014. Al riguardo si rammenta che gli interessi di mora maturano dalla data di notifica della cartella in caso di mancato pagamento delle somme entro 60 giorni, mentre gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo si applicano sulle imposte o maggiori imposte dovute a seguito della liquidazione e del controllo formale della dichiarazione o dell’accertamento da parte dell’Ufficio, Normativa Enti Locali a partire dal giorno successivo a quello di scadenza originaria del pagamento del tributo dovuto fino alla data di consegna dei ruoli al concessionario della riscossione. Se si considera che l’unico vantaggio offerto dalla sanatoria è l’abbuono degli interessi di ritardata iscrizione a ruolo e degli interessi di mora, a condizione che il pagamento delle somme dovute avvenga in una unica soluzione entro il 28.02.2014, si comprende che interessati a questa agevolazione saranno i soggetti che hanno accumulato debiti ingenti da lunghissimo tempo, e per i quali quindi gli importi dovuti a titolo di interessi hanno raggiunto un importo considerevole. Stante il tenore letterale della norma, sembrerebbe che la sanatoria possa riguardare, oltre che gli importi per i quali il contribuente ha già ottenuto la rateizzazione, anche gli importi relativi a liti pendenti. Nel primo caso, a fronte della rinuncia alla rateizzazione, il contribuente avrà il vantaggio di non dover versare l’importo degli interessi di mora egli interessi di ritardata iscrizione a ruolo, nel secondo caso, la convenienza o meno di aderire alla sanatoria sarà determinata in funzione della previsione circa la probabilità di soccombenza in giudizio. Al riguardo, facendo riferimento a quanto precisato dall’Agenzia delle Entrate nella circolare n.12/E del 2003 in occasione delle sanatorie di cui alla legge n.289/2002, sembrerebbe che gli importi versati per aderire alla sanatoria non sono ripetibili in caso di giudizio favorevole. Così ad esempio, se oggetto della lite è un avviso di accertamento in materia di imposte dirette, e il contribuente non ha provveduto ad eseguire, in base all’articolo 15 del Dpr 602/73, il versamento dell’importo pari ad un terzo delle imposte dovute e dei relativi interessi, può avvalersi della Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 sanatoria versando l’importo di dette imposte ed omettendo di versare gli interessi di mora e di ritardata iscrizione a ruolo. Qualora poi la sentenza della commissione tributaria Provinciale dovesse essere sfavorevole al contribuente, questi sarà tenuto a versare un importo pari ai 2/3 delle sanzioni e le ulteriori imposte sino a raggiungere i 2/3 delle stesse. Se però l’esito finale del contenzioso dovesse risultare a favore del contribuente, sulla base di quanto precisato dall’Agenzia delle Entrate nella citata circolare 12/E del 2003, questi avrà il diritto alla restituzione degli importi versati dopo la sentenza della Commissione Tributaria Provinciale, ma non potrà richiedere il rimborso degli importi versati per aderire alla sanatoria di cui alla legge n. 147 del 27.12.2013. Sarebbe auspicabile un chiarimento al riguardo. *Coordinatore Area Fiscale dell’Odcec di Roma Pagina 29 di 38 Mer 29/01/2014 Italia Oggi Pagina 32 Il rischio penale nelle professioni liberali La dottrina giuridica ha sempre teorizzato l' ipotesi che l' operato di una figura professionale sia suscettibile di essere valutato dall' autorità giudiziaria sotto il profilo della responsabilità. A questa previsione generale sta corrispondendo, negli anni recenti, un sempre maggiore coinvolgimento del professionista sotto il profilo della responsabilità penale con riferimento a fatti e comportamenti connessi all' espletamento della propria attività. Di conseguenza appare necessaria una profonda conoscenza giuridica, tecnica e amministrativa di tutte le implicazioni di questa materia. Le articolazioni del tema saranno trattate nel convegno di studi «Professioni e Società: rischio penale nelle professioni liberali» organizzato dall' Istituto di Ricerca dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, dalla Fondazione italiana del Notariato, dalla Scuola Superiore dell' Avvocatura e dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro. L' appuntamento è per venerdì 14 febbraio a Roma (Hotel Parco dei Principi - Via G. Frescobaldi n. 5 - dalle ore 9,30 alle 18,30). «Il tema è molto complesso e di grande rilievo», spiega il presidente dell' Odcec di Roma, Mario Civetta, «le attività professionali sono a garanzia dell' interesse pubblico per il quale si richiede perizia tecnica, conoscenze accertate, deontologia, etica. Era necessario un convegno per analizzare tutte le articolazioni di questo ambito». «Il convegno in programma», osserva Giancarlo Laurini, Commissario straordinario del Consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, «vede per la prima volta significativamente uniti i professionisti dell' area giuridico-economica, in un comune impegno etico e culturale per il rilancio del loro ruolo nella società, nel momento stesso in cui lo Stato chiede alle professioni liberali di contribuire a rendere concreto il principio di sussidiarietà. Uno spirito e un impegno unitari proiettati nel futuro con il protocollo d' intesa che sarà sottoscritto in occasione del convegno dai Presidenti delle Fondazioni dei quattro Ordini». Il simposio si articolerà in diverse sessioni dedicate all' approfondimento dei temi inerenti i reati contro la Pubblica Amministrazione, i reati contro la fede pubblica, il concorso del professionista ai reati tributari, la condotta del professionista e il reato di riciclaggio, i profili sanzionatori amministrativi e penali della normativa antiriciclaggio, il rischio penale per le attività in ambito processuale. L' incontro si concluderà con una tavola rotonda a cui parteciperanno: Attilio Befera, Direttore Agenzia delle Normativa Enti Locali Entrate; Mario Civetta, Presidente dell' Odcec di Roma; Luca De Compadri, Avvocato e Consulente del lavoro; Gianfranco Donadio, Procuratore nazionale antinmafia aggiunto; Alarico Mariani Marini, Vice Presidente della Scuola Superiore dell' Avvocatura; Giuseppe Antonio Michele Trimarchi, Notaio in Milano; Enrico Zanetti, Vicepresidente Commissione VI Finanze, Camera dei Deputati. Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 Pagina 30 di 38 . Mer 29/01/2014 Italia Oggi Pagina 29 EN T I LO CA L I E STATO Mercoledì 29 Gennaio 2014 29 Accordo fatto tra governo e comuni. Per chiudere i bilanci 500 mln (più altri 200) Tasi, uno 0,8 per mille in più Aliquota distribuita su prime case, seconde o tutte e due DI MATTEO BARBERO P ossibilità per i comuni di aumentare fino allo 0,8 per mille l’aliquota massima della Tasi sulla prima casa o la somma fra aliquota Tasi e aliquota Imu sugli altri immobili per finanziare le detrazioni a favore delle famiglie a basso reddito. E una dote da 500 milioni (più altri 200 che dovranno essere individuati nei prossimi giorni) per evitare ulteriori tagli e chiudere i bilanci preventivi 2014. Si è chiuso positivamente per i comuni il secondo e decisivo incontro con i rappresentanti del governo sui correttivi da introdurre sul versante della fiscalità. I sindaci, inoltre, hanno incassato la disponibilità dell’Esecutivo per un ulteriore alleggeri- mento dei vincoli del Patto di stabilità, anche attraverso la completa esclusione dei comuni al di sotto dei 5.000 abitanti. La prima richiesta era quella di maggiori margini di manovra sulle aliquote della Tasi, per correggerne gli effetti regressivi, evitando che fossero chiamati alla cassa anche i possessori di immobili di modesto valore finora sempre esclusi dall’Imu (e ancora prima dall’Ici). In proposito, nell’incontro (cui hanno partecipato il presidente dell’Anci, Piero Fassino, il ministro per gli affari regionali, Graziano Delrio, e il sottosegretario all’economia, Pierpaolo Baretta) si è convenuto che i comuni disporranno di un’aliquota aggiuntiva fino allo 0,8 per mille, che potranno applicare Piero Fassino a loro scelta sulla prima o sulla seconda casa superando i limiti previsti dalla legge di stabilità. I dettagli tecnici della misura non sono ancora noti, ma alla luce di quanto è emerso anche nel precedente confronto la maggiorazione dovrebbe essere cumulativa tra abitazione principale e altri immobili. Allo stato attuale i comuni hanno come tetto massimo del prelievo sugli immobili a titolo di somma Imu più Tasi il 10,6 sulle seconde case. Grazie all’accordo di ieri, tale aliquota potrà arrivare all’11,4 (10,6+0,8 per mille). Sulla prima casa invece il limite massimo di Tasi è il 2,5 per mille, che potrà dunque salire fino al 3,3 (2,5+0,8 per mille). Ovviamente, i comuni dovranno decidere come distribuire questo aumento dello 0,8 per mille, per cui, per esempio, se lo applicheranno tutto sulla seconda casa dovranno tenere l’aliquota Tasi prima casa al 2,5. Come è pure possibile che tale tesoretto dello 0,8 venga equamente distribuito fra le due fattispecie (0,4 prima casa e 0,4 altri immobili). Oppure, un comune che delibererà un aumento del 3 per mille sulle prime case, non potrà chiedere agli altri immobili più del 5 permille a titolo di maggiorazione. Con le maggiori risorse che ricaveranno, i sindaci dovranno prevedere un alleggerimento del prelievo a favore delle famiglie a basso reddito che già beneficiavano di un’Imu ridotta o nulla. Le detrazioni dovranno essere disciplinate nel regolamento sulla Iuc (o in quello specifico sulla Tasi per chi opterà per regolamenti differenziati), nel rispetto dei principi fissati dalla legge. Per quanto riguarda il minor gettito derivante dal passaggio dall’Imu alla Tasi, esso è stato quantificato in circa 700 milioni di euro, qualcosa in meno del miliardo in precedenza calcolato dall’Anci. Per ora, il governo ha messo sul piatto 500 milioni, che saranno coperti grazie allo svincolo della somma già stanziata dalla legge di stabilità per finanziare le detrazioni (dato che, come detto, queste ultime saranno compensate dall’aumento dell’aliquota Tasi). Il governo, inoltre, si è impegnato a individuare nei prossimi giorni i 200 milioni mancanti. In tal modo, ha sottolineato con soddisfazione Fassino, «i comuni potranno contare nel 2014 sulle stesse risorse di cui disponevano nel 2013» (al netto, ovviamente, dei maggiori tagli già previsti dall’art. 16, comma 6, del dl 95/2012, che quest’anno salgono a 2.500 milioni dai 2.250 dello scorso anno). «Sono risultati importanti», ha aggiunto Fassino, «che consentono ai comuni di non vedere ridotte le loro risorse finanziarie e garantiscono la continuità di erogazione di fondamentali servizi per i cittadini. I risultati di oggi sono tanto più signifi cativi perché si sommano ad altre richieste dell’Anci che hanno trovato accoglimento nella legge di stabilità: l’alleggerimento del Patto di stabilità per un miliardo, l’esclusione di nuovi tagli ai trasferimenti dallo stato agli enti locali, il rifinanziamento dei fondi per il trasporto pubblico locale e per il welfare. Ci attendiamo adesso», ha concluso il sindaco di Torino, «una rapida adozione da parte del governo dei provvedimenti normativi necessari, in modo da garantire che i comuni possano redigere i bilanci». Per il presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, «nell’incontro col governo, il partito della spesa locale l’ha avuta vinta. Ora la parola è al parlamento e, in particolare, ai partiti della maggioranza e dell’opposizione che questo aumento hanno sempre combattuto, anche sulla base del principio che solo la spesa comunale non può essere per definizione incomprimibile». © Riproduzione riservata SCUOLA/LA PROPOSTA DEL MINISTRO CARROZZA AI SINDACATI PER ASSUMERE 82 MILA DIPENDENTI Posto fisso in cambio dello stipendio congelato Posto fisso in cambio di uno stipendio congelato per i primi anni. È la proposta avanzata ieri dal ministro dell’istruzione, Maria Chiara Carrozza, ai sindacati per il via libera a un piano straordinario per l’assunzione in tre anni di oltre 82 mila dipendenti, tra docenti e personale ausiliario, tecnico e amministrativo. Il ministero è intenzionato, dando seguito a quanto già previsto dal decreto legge istruzione varato dal governo lo scorso anno, a coprire tutti i posti disponibili nell’organico di diritto. Una novità assoluta, finora l’orientamento dei vari governi è stato quello di ricorrere alle supplenze, considerate un costo meno gravoso e soprattutto potenzialmente non stabile nel bilancio dello stato. Ora la Carrozza ha spiegato che già a partire dal prossimo anno è necessario garantire la stabilità delle lezioni, evitando il balletto delle supplenze. Ma non è solo una questione didattica. Andare avanti con le supplenze sui posti vuoti in organico non era più giuridicamente possibile: si Normativa Enti Locali susseguono le sentenze di condanna da parte dei tribunali italiani per la violazione del tetto dei tre anni di contratto a tempo determinato. E si teme come imminente una condanna all’Italia da parte della Corte di giustizia europea. Insomma, cambiare si deve. Anche se resta il problema della copertura finanziaria. La proposta per rendere l’operazione fattibile, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, è già giunta sul tavolo del ministro ella funzione pubblica, Gianpiero D’Alia, e dell’economia, Fabrizio Saccomanni: nel caso in cui non sia sufficiente quanto già concordato da Aran, l’agenzia governativa per la contrat- Maria Chiara Carrozza tazione nel pubblico impiego, e i sindacati per il precedente piano di assunzioni (un allungamento di un anno per il primo aumento dopo l’assunzione), sarà possibile prevedere «per i soggetti immessi in ruolo sui posti di organico di diritto 2013/14, rimasti vacanti e disponibili dopo le nomine in ruolo, l’allungamento di uno dei gradoni stipendiali previsti dal vigente contratto». Entro il 2016/2017, in base al turn over previsto, le assunzioni previste sono complessivamente di 82.055 unità: 64.338 di docenti, di cui 22.237 per il sostegno, 17.717 di Ata. La prima tranche è di 18.546. Per stemperare le tensioni, la Carrozza ha annunciato anche l’avvio della trattativa per il recupero del 2012 ai fini degli scatti di anzianità, dopo il varo del decreto legge. I sindacati però si attendevano maggiori certezze. «Sul versante del ripristino degli scatti di anzianità di docenti e Ata, pur apprezzando l’impegno del ministro per evitare il recupero forzoso in busta paga», commenta Mimmo Pantaleo, numero uno della Flc-Cgil, «dobbiamo rilevare che nessuna risorsa aggiuntiva è stata prevista e l’unica possibilità che ci è stata prospettata è la decurtazione del fondo per il migliora- Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 mento dell’offerta formativa». Parla di «qualche interessante spunto di apertura, ma nessuna concreta soluzione per le emergenze», il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima. Tra le emergenze il sindacalista segnala soprattutto quella delle posizioni economiche del personale Ata, su cui pende il rischio di veder avviare le procedure di recupero delle somme corrisposte a partire dal 2011, «si tratterebbe di un vero e proprio furto a danno di lavoratori che hanno già svolto le attività per cui sono stati retribuiti». Alla proposta della Carrozza di rivedere il sistema degli scatti risponde il coordinatore nazionale della Gilda, Rino Di Meglio: «Prima di intavolare una discussione in merito, vogliamo essere certi di poter contare su maggiori risorse». Parla di «una lobby politico-amministrativa contro la scuola che cerca di bloccare qualsiasi processo innovativo», il leader della Uil scuola, Massimo Di Menna, «sul contratto il governo decida di decidere, stanzi maggiori risorse tagliando altrove gli sprechi e apra le trattative. In quella sede esamineremo tutte le questioni, anche quelle della valorizzazione dei docenti». Alessandra Ricciardi © Riproduzione riservata Pagina 31 di 38 Mer 29/01/2014 Italia Oggi Pagina 29 Accordo fatto tra governo e comuni. Per chiudere i bilanci 500 mln (più altri 200) Tasi, uno 0,8 per mille in più Aliquota distribuita su prime case, seconde o tutte e due. Possibilità per i comuni di aumentare fino allo 0,8 per mille l' aliquota massima della Tasi sulla prima casa o la somma fra aliquota Tasi e aliquota Imu sugli altri immobili per finanziare le detrazioni a favore delle famiglie a basso reddito. E una dote da 500 milioni (più altri 200 che dovranno essere individuati nei prossimi giorni) per evitare ulteriori tagli e chiudere i bilanci preventivi 2014. Si è chiuso positivamente per i comuni il secondo e decisivo incontro con i rappresentanti del governo sui correttivi da introdurre sul versante della fiscalità. I sindaci, inoltre, hanno incassato la disponibilità dell' Esecutivo per un ulteriore alleggerimento dei vincoli del Patto di stabilità, anche attraverso la completa esclusione dei comuni al di sotto dei 5.000 abitanti. La prima richiesta era quella di maggiori margini di manovra sulle aliquote della Tasi, per correggerne gli effetti regressivi, evitando che fossero chiamati alla cassa anche i possessori di immobili di modesto valore finora sempre esclusi dall' Imu (e ancora prima dall' Ici). In proposito, nell' incontro (cui hanno partecipato il presidente dell' Anci, Piero Fassino, il ministro per gli affari regionali, Graziano Delrio, e il sottosegretario all' economia, Pierpaolo Baretta) si è convenuto che i comuni disporranno di un' aliquota aggiuntiva fino allo 0,8 per mille, che potranno applicare a loro scelta sulla prima o sulla seconda casa superando i limiti previsti dalla legge di stabilità. I dettagli tecnici della misura non sono ancora noti, ma alla luce di quanto è emerso anche nel precedente confronto la maggiorazione dovrebbe essere cumulativa tra abitazione principale e altri immobili. Allo stato attuale i comuni hanno come tetto massimo del prelievo sugli immobili a titolo di somma Imu più Tasi il 10,6 sulle seconde case. Grazie all' accordo di ieri, tale aliquota potrà arrivare all' 11,4 (10,6+0,8 per mille). Sulla prima casa invece il limite massimo di Tasi è il 2,5 per mille, che potrà dunque salire fino al 3,3 (2,5+0,8 per mille). Ovviamente, i comuni dovranno decidere come distribuire questo aumento dello 0,8 per mille, per cui, per esempio, se lo applicheranno tutto sulla seconda casa dovranno tenere l' aliquota Tasi prima casa al 2,5. Come è pure possibile che tale tesoretto dello 0,8 venga equamente distribuito fra le due fattispecie (0,4 prima casa e 0,4 altri immobili). Oppure, un comune che delibererà un aumento del 3 per mille sulle prime case, non potrà chiedere agli altri immobili più del 5 Normativa Enti Locali permille a titolo di maggiorazione. Con le maggiori risorse che ricaveranno, i sindaci dovranno prevedere un alleggerimento del prelievo a favore delle famiglie a basso reddito che già beneficiavano di un' Imu ridotta o nulla. Le detrazioni dovranno essere disciplinate nel regolamento sulla Iuc (o in quello specifico sulla Tasi per chi opterà per regolamenti differenziati), nel rispetto dei principi fissati dalla legge. Per quanto riguarda il minor gettito derivante dal passaggio dall' Imu alla Tasi, esso è stato quantificato in circa 700 milioni di euro, qualcosa in meno del miliardo in precedenza calcolato dall' Anci. Per ora, il governo ha messo sul piatto 500 milioni, che saranno coperti grazie allo svincolo della somma già stanziata dalla legge di stabilità per finanziare le detrazioni (dato che, come detto, queste ultime saranno compensate dall' aumento dell' aliquota Tasi). Il governo, inoltre, si è impegnato a individuare nei prossimi giorni i 200 milioni mancanti. In tal modo, ha sottolineato con soddisfazione Fassino, «i comuni potranno contare nel 2014 sulle stesse risorse di cui disponevano nel 2013» (al netto, ovviamente, dei maggiori tagli già previsti dall' art. 16, comma 6, del dl 95/2012, che quest' anno salgono a 2.500 milioni dai 2.250 dello scorso anno). «Sono risultati importanti», ha aggiunto Fassino, «che consentono ai comuni di non vedere ridotte le loro risorse finanziarie e garantiscono la continuità di erogazione di fondamentali servizi per i cittadini. I risultati di oggi sono tanto più significativi perché si sommano ad altre richieste dell' Anci che hanno trovato accoglimento nella legge di stabilità: l' alleggerimento del Patto di stabilità per un miliardo, l' esclusione di nuovi tagli ai trasferimenti dallo stato agli enti locali, il rifinanziamento dei fondi per il trasporto pubblico locale e per il welfare. Ci attendiamo adesso», ha concluso il sindaco di Torino, «una rapida adozione da parte del governo dei provvedimenti normativi necessari, in modo da garantire che i comuni possano redigere i bilanci». Per il presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, «nell' incontro col governo, il partito della spesa locale l' ha avuta vinta. Ora la parola è al parlamento e, in particolare, ai partiti della maggioranza e dell' opposizione che questo aumento hanno sempre combattuto, anche sulla base del principio che solo la spesa comunale non può essere per definizione incomprimibile». © Riproduzione Pagina 32 di 38 Mer 29/01/2014 Italia Oggi Pagina 29 riservata. Normativa Enti Locali Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 Pagina 33 di 38 Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 Pagina 34 di 38 . Mer 29/01/2014 26 Italia Oggi Mercoledì 29 Gennaio 2014 Pagina 26 I M P O S T E E TA S S E Firmato il primo accordo di lavoro tra i dipendenti e le tre società per la riscossione Equitalia aperta di pomeriggio In alcuni sportelli sarà possibile recarsi fino alle 15.30 DI CRISTINA BARTELLI S portelli di Equitalia aperti anche al pomeriggio. Un giorno a settimana sarà possibile andare nelle agenzie di Equitalia fino alle ore 15.30. Gli sportelli che avranno l’orario pomeridiano saranno individuati tra quelli con la più alta affluenza di contribuenti. Per i dipendenti Equitalia, poi, arriva un unico buono pasto dall’importo uguale per tutti i dipendenti del gruppo di euro 5.29. Inoltre arriva la previdenza complementare all’1% anche per i dipendenti che finora ne erano sprovvisti. Sono questi alcuni elementi di novità del primo accordo di contrattazione di secondo livello tra le sigle sindacali dei lavoratori Equitalia e i vertici del gruppo. Ora il testo dell’accordo dovrà essere approvato dal consiglio di amministrazione di Equitalia e illustrato ai lavoratori. Dalla riorganizzazione di Equitalia in tre società è il primo accordo che riorganizza il trattamento retributivo e non solo dei dipendenti della società della riscossione. In particolare vengono riportate sotto l’unico cappello del welfare aziendale tutti gli istituti retributivi che erano presenti nelle contrattazioni collettive di secondo livello delle società poi confluite nel gruppo. Si tratta di una tantum dall’importo di 40-50 euro in busta paga dai nomi particolari e che oggi diventano sostegno al reddito delle famiglie e per lo studio dei figli. Vanno dunque in soffitta il contributo albero di Natale, quello doni di Natale, il contributo assegno Befana, quello colonie e quello mari monti. Per gli uffici aperti al pomeriggio l’articolo 2 dell’accordo siglato nei giorni scorsi individua l’orario di sportello ad alta affluenza di pubblico. L’azienda dovrà comunicare l’elenco degli sportelli ad alta affluenza oltre quelli che sono già considerati tali. Nell’accordo si considera sportello ad alta affluenza quello, per esempio, che per almeno due settimane vede l’incremento significativo di contribuenti allo sportello o un aumento costante del tempo di attesa dei contribuenti. L’orario di sportello dunque che risulta essere dalle 8.15 alle 13.15 con l’apertura pomeridiana settimanale risulterà disponibile fino alle 15.30. Dall’accordo risulta uniformata anche la pausa pranzo e l’orario di lavoro. Inoltre è uniformato il ticket pasto che è fissato in 5,29 euro per gli assunti a tempo pieno e di 4,50 per quelli in part-time. Infine è previsto un rimborso spese per gli ufficiali di riscossione e per i messi notificatori differenziato per lo svolgimento dell’attività in città o fuori città. Per Alessandro Delfino, segreteria nazionale Fiba, «ora è necessario definire la riforma del fondo pensione. I lavoratori», spiega a ItaliaOggi Delfino, «a fronte di una contribuzione aggiuntiva del 5,50% che versano all’Inps non hanno alcuna controprestazione. La riforma attualmente è bloccata all’Inps». © Riproduzione riservata L’accordo sul sito www.italiaoggi.it/ documenti Fallimenti, fisco senza sconti Acquisto box, l’Iva non agevola Niente sconti all’amministrazione finanziaria che vuole insinuarsi al passivo fallimentare delle aziende. È infatti inammissibile l’istanza presentata da Equitalia a oltre un anno dall’esecutività della procedura concorsuale. Ciò perché, ha spiegato la Corte di cassazione con l’ordinanza n. 1752 del 28 gennaio 2014, per essere ammesso come creditore è sufficiente al fisco l’esistenza del ruolo senza la necessità della formazione della cartella né tanto meno della notifica. Di più. Per essere ammesso con ritardo l’esattore dovrebbe dimostrare di non aver avuto abbastanza tempo per seguire la strada maestra in quanto il fallimento è stato dichiarato subito dopo la dichiarazione dei redditi. La sesta sezione civile ha quindi respinto il ricorso di una società di riscossione che lamentava l’esclusione dal passivo fallimentare. Sul punto Piazza Cavour ha precisato che per far valere il credito tributario nei confronti del fallimento l’amministrazione finanziaria o l’esattore debbono presentare l’istanza di insinuazione tardiva nel termine annuale previsto dall’art. 101 legge fall., senza che i diversi e più lunghi termini per la formazione dei ruoli e per l’emissione delle cartelle, ai sensi dell’art. 25 del dpr 29 settembre 1973, n. 602, possano di per sé costituire ragioni di scusabilità del ritardo la quale va invece valutata, in caso di presentazione ultrannuale dell’istanza rispetto alla data di esecutività dello stato passivo, in relazione ai tempi strettamente necessari all’amministrazione finanziaria per predisporre i titoli per la tempestiva insinuazione dei propri crediti al passivo. Debora Alberici Niente aliquota agevolata Iva sull’acquisto di box auto dal costruttore avvenuto in un secondo momento anche se il notaio li ha definiti come pertinenza dell’immobile compravenduto. Lo ha stabilito la Corte di cassazione che, con l’ordinanza n. 1735 del 28 gennaio 2014, ha accolto il ricorso dell’amministrazione finanziaria. Spiega in sentenza il Supremo collegio, che i parcheggi realizzati in eccedenza rispetto allo spazio minimo richiesto dall’art. 2 della legge 24 marzo 1989, n. 122 non sono soggetti a vincolo pertinenziale in favore delle unità immobiliari del fabbricato. Ne consegue che l’originario proprietario-costruttore del fabbricato stesso può legittimamente riservarsi, o cedere a terzi, la proprietà di tali parcheggi, nel rispetto del vincolo di destinazione nascente da atto d’obbligo col comune. Peraltro l’aliquota agevolata prevista dal punto 21 della parte seconda della tabella A, allegata al dpr 26 ottobre 1972, n. 633 riguardante i fabbricati e porzioni di fabbricati di cui all’art. 13 della legge 2 luglio 1949, n. 408, ceduti da imprese costruttrici, ancorché non ultimati, purché permanga l’originaria destinazione, non si applica ad un’impresa edile che si sia limitata a rivendere un immobile da essa non costruito, atteso che detta agevolazione tributaria ha la finalità di favorire lo svolgimento dell’attività edilizia, anche se esercitata in tutto o in parte con la collaborazione di terzi, ma non può estendersi alla attività commerciale meramente speculativa di compravendita di Le sentenze sul immobili. sito www.italiaogDebora Alberici gi.it/documenti Normativa Enti Locali BREVI Eco-etichette per palesare il «contenuto» di gas serra dei beni di consumo, facilitare la scelta di prodotti low-carbon, contrastare il «dumping ambientale» internazionale; interventi edilizi per la sicurezza sismica e l’eco-efficienza negli edifici pubblici finanziati con le multe all’abusivismo edilizio. E una minirivoluzione per i rifiuti, introducendo un «contributo ambientale» sui beni che generano molti rifiuti, in modo da ridurre la Tares ai cittadini e far pagare un po’ di più ai produttori. Sono queste in estrema sintesi le prime tre proposte ecosostenibili selezionate da un gruppo di esperti istituito dall’Enea, presieduto dall’ex presidente dell’Autorità per l’energia Alessandro Ortis e composto da esperti quali Marcello Clarich, Luigi De Paoli, Vincenzo Ferrara, Tullio Fanelli, Giulio Napolitano, Stefano Saglia, Gianni Silvestrini e Federico Testa. Le tre proposte, che sono già state inviate a governo e parlamento, si inseriscono nell’ambito del progetto «Idee per lo sviluppo sostenibile» dell’Enea, presentato ieri a Roma da Giovanni Lelli, Commissario Enea. AlmavivA svilupperà e gestirà in architettura Cloud il Sistema informativo sanitario nazionale per un cliente storico, il ministero della salute, in Rti con Accenture, Engineering e Telecom Italia. La gara ha un valore a base d’asta di oltre 50 milioni di euro e una durata di cinque anni. L’Agenzia per Italia Digitale (AgId) e l’Associazione italiana istituti di pagamento e di moneta elettronica (Aiip) hanno sottoscritto un accordo di collaborazione che permetterà a cittadini e imprese di fruire di nuovi canali e servizi per i pagamenti in favore della pubblica amministrazione. Gli Istituti di pagamento e moneta elettronica aderenti all’Aiip potranno avvalersi della soluzione tecnologica sviluppata da Sia (società leader in Italia e in Europa nell’area dei pagamenti elettronici) per connettersi attraverso un unico canale a tutte le amministrazioni, centrali e locali, e gestori di servizi pubblici che hanno già aderito al Nodo dei pagamenti-Spc. La Commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria, Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 presieduta da Giacomo Portas si è recata ieri in visita istituzionale presso la sede della Sogei, il braccio telematico del ministero dell’economia e delle finanze. Portas ha sottolineato che «è necessario un potenziamento della Sogei, una società importante per l’Italia» e ha posto l’accento sulla necessità di individuare «gli strumenti normativi che possano consentire una razionalizzazione della spesa per le dotazioni informatiche» dell’amministrazione dello stato e delle società a essa collegate, per creare un’unica infrastruttura informatica pubblica al servizio di tutte le amministrazioni centrali e periferiche dello stato. Si è aperta in senato la consultazione pubblica sul ddl 1061 di istituzione di un marchio di Qualità italiana per il rilancio del commercio estero e la tutela dei prodotti italiani. Lo ha reso noto la prima firmataria, la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli. «Il ddl ha lo scopo di sostenere la competitività e la tutela dei prodotti di eccellenza italiani oltre a quella dei consumatori di tutto il mondo. L’Italian Quality è un marchio collettivo volontario di proprietà dello stato italiano, di cui potranno dotarsi le imprese e le filiere italiane, che si potrà aggiungere al “made in” previsto dalle regole attuali del commercio internazionale». Nell’iter legislativo del ddl è stata introdotta la consultazione pubblica che durerà fino alle ore 12 del giorno 28 febbraio (via email con [email protected] o andando sul sito del Senato http://www.senato.it/ Leg17/3612?shadow_organo=1170010). Il ministro della salute, Beatrice Lorenzin, e il gruppo di lavoro, composto dagli assessori e dai presidenti di regione scelti d’intesa con il presidente della Conferenza delle regioni, continuano il confronto sul Patto della salute. Ieri è stato raggiunto l’accordo sul Fondo 2014-2016 che garantisce l’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) con la definizione della nuova lista entro il prossimo 30 giugno. Accordo anche sull’impianto complessivo della norma, sul concetto di spending review interna, finalizzato al miglioramento del sistema sanitario. Pagina 35 di 38 Mer 29/01/2014 Italia Oggi Pagina 26 brevi Eco-etichette per palesare il «contenuto» di gas serra dei beni di consumo, facilitare la scelta di prodotti lowcarbon, contrastare il «dumping ambientale» internazionale; interventi edilizi per la sicurezza sismica e l' eco-efficienza negli edifici pubblici finanziati con le multe all' abusivismo edilizio. E una minirivoluzione per i rifiuti, introducendo un «contributo ambientale» sui beni che generano molti rifiuti, in modo da ridurre la Tares ai cittadini e far pagare un po' di più ai produttori. Sono queste in estrema sintesi le prime tre proposte ecosostenibili selezionate da un gruppo di esperti istituito dall' Enea, presieduto dall' ex presidente dell' Autorità per l' energia Alessandro Ortis e composto da esperti quali Marcello Clarich, Luigi De Paoli, Vincenzo Ferrara, Tullio Fanelli, Giulio Napolitano, Stefano Saglia, Gianni Silvestrini e Federico Testa. Le tre proposte, che sono già state inviate a governo e parlamento, si inseriscono nell' ambito del progetto «Idee per lo sviluppo sostenibile» dell' Enea, presentato ieri a Roma da Giovanni Lelli, Commissario Enea. AlmavivA svilupperà e gestirà in architettura Cloud il Sistema informativo sanitario nazionale per un cliente storico, il ministero della salute, in Rti con Accenture, Engineering e Telecom Italia. La gara ha un valore a base d' asta di oltre 50 milioni di euro e una durata di cinque anni. L' Agenzia per Italia Digitale (AgId) e l' Associazione italiana istituti di pagamento e di moneta elettronica (Aiip) hanno sottoscritto un accordo di collaborazione che permetterà a cittadini e imprese di fruire di nuovi canali e servizi per i pagamenti in favore della pubblica amministrazione. Gli Istituti di pagamento e moneta elettronica aderenti all' Aiip potranno avvalersi della soluzione tecnologica sviluppata da Sia (società leader in Italia e in Europa nell' area dei pagamenti elettronici) per connettersi attraverso un unico canale a tutte le amministrazioni, centrali e locali, e gestori di servizi pubblici che hanno già aderito al Nodo dei pagamenti-Spc. La Commissione parlamentare di vigilanza sull' anagrafe tributaria, presieduta da Giacomo Portas si è recata ieri in visita istituzionale presso la sede della Sogei, il braccio telematico del ministero dell' economia e delle finanze. Portas ha sottolineato che «è necessario un potenziamento della Sogei, una società importante per l' Italia» e ha posto l' accento sulla necessità di individuare «gli strumenti normativi che possano consentire una razionalizzazione della spesa per le dotazioni informatiche» dell' amministrazione dello stato e delle società a essa collegate, per creare un' Normativa Enti Locali unica infrastruttura informatica pubblica al servizio di tutte le amministrazioni centrali e periferiche dello stato. Si è aperta in senato la consultazione pubblica sul ddl 1061 di istituzione di un marchio di Qualità italiana per il rilancio del commercio estero e la tutela dei prodotti italiani. Lo ha reso noto la prima firmataria, la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli. «Il ddl ha lo scopo di sostenere la competitività e la tutela dei prodotti di eccellenza italiani oltre a quella dei consumatori di tutto il mondo. L' Italian Quality è un marchio collettivo volontario di proprietà dello stato italiano, di cui potranno dotarsi le imprese e le filiere italiane, che si potrà aggiungere al "made in" previsto dalle regole attuali del commercio internazionale». Nell' iter legislativo del ddl è stata introdotta la consultazione pubblica che durerà fino alle ore 12 del giorno 28 febbraio (via email con [email protected] o andando sul s i t o d e l S e n a t o http://www.senato.it/Leg17/3612?shadow_organo=11 70010). Il ministro della salute, Beatrice Lorenzin, e il gruppo di lavoro, composto dagli assessori e dai presidenti di regione scelti d' intesa con il presidente della Conferenza delle regioni, continuano il confronto sul Patto della salute. Ieri è stato raggiunto l' accordo sul Fondo 2014-2016 che garantisce l' aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) con la definizione della nuova lista entro il prossimo 30 giugno. Accordo anche sull' impianto complessivo della norma, sul concetto di spending review interna, finalizzato al miglioramento del sistema sanitario. Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 Pagina 36 di 38 . Mer 29/01/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 37 Il Sole 24 Ore Mercoledì 29 Gennaio 2014 - N. 28 Lavoro Impresa & territori 37 Credito. Al via le procedure con i sindacati in Mediocredito, Mediofactoring e Banca Monte Parma: 253 esuberi Chimica Nautica Intesa ristruttura il leasing Scatta osservatorio sul nuovo contratto Ferretti, trattative per salvare Forlì AMMORTIZZATORI Micheli: nel prossimo piano più ricavi per tutelare l’occupazione Indesit, Cigs per 1.783 addetti Cristina Casadei Indesit Company e sindacati hanno firmato al ministero del Lavoro l’intesa raggiunta il 3 dicembre sul piano di salvaguardia e rilancio industriale in Italia. L’accordo prevede la Cigs per un massimo di 1.783 lavoratori (883 addetti del polo produttivo di Fabriano e 900 del polo di Caserta) e contratti di solidarietà per 847 dipendenti. La Cigs sarà introdotta a partire dall’1 febbraio per una durata di 2 anni e i contratti di solidarietà per un solo anno. Il piano prevede 83 milioni di investimenti e il rinnovo quasi totale della gamma di prodotti a più alto valore aggiunto. Oltre che il ridisegno dei tre poli industriali nel periodo 2014-2016. VERTICE SULLA ROMI Piano industriale domani in Regione Sarà presentato domani in Regione il piano industriale per la Romi ex Sandretto, rilevata lo scorso settembre dalla cordata di imprenditori guidata dalla società belga Fotonike, quotata a Parigi. La riorganizzazione va avanti: 70 su 140 lavoratori sono già rientrati. È in corso la cassa integrazione straordinaria per crisi, prorogabile per altri due anni per riorganizzazione. Il marchio della Sandretto è stato acquisito dalla Finpiemonte, la finanziaria della Regione, che lo ha ceduto alla cordata fino al 2017. Edilizia In attesa di conoscere i dettagli del piano industriale che verrà presentato tra fine aprile e inizio maggio la prima certezza è che i top manager del gruppo Intesa Sanpaolostannolavorandoperaumentareiricavietutelarel’occupazione, come ha detto il ceo Carlo Messina alla presentazione del nuovo Mediocredito. La seconda certezzaèchesisonoaperteleprocedure che riguardano Mediocredito e Mediofactoring, dove sono previsti rispettivamente 153 e 35 esuberi, e Banca Monte Parma dovegliesuberisono50.Totale238eccedenze,risalentiapianipassati. Bisogna però fare le debite distinzioniperchéunacosaèilpros- RISULTATO RAGGIUNTO Centrati gli obiettivi per le 5mila uscite del 2011 e le 600 del 2013 - Arrivate 12mila domande per 100mila giornate di solidarietà simo piano industriale del gruppo che sarà orientato a tutelare e sostenerel’occupazione,un’altrasono queste procedure che accompagnano «la vita dell’azienda nel suo divenire e nel suo efficientamento», spiega il chief operating officer del gruppo Francesco Micheli.Inunsettoredovecisistaavviando a una fase di pesante ristrutturazione che potrebbe portare a 50mila esuberi sembra però difficile che il primo gruppo non sarà toccato da ricadute occupazionali. I manager sono al lavoro per evitare impatti sociali. Micheli ha ribadito che «nuovi prodotti, nuovi mestieri, nuove attività e sviluppo dei ricavi sono la misura perfronteggiare gliesuberi. Lavoreremo a un piano che tende a minimizzarele ricadutesulpersonale».Però,avverteGiuseppeMilazzo della Fabi, «se le dichiarazioni che non ci saranno esuberi preve- donodemansionamentiemoderazionesalarialecostosaperilavoratori, alla presentazione del piano partirà una difficile vertenza». Per tastare il clima, basti l’incertezza del pagamento del premio che dovrebbe avvenire dopo la presentazione del piano ma che il gruppo non ritiene sostenibile perché i risultati non sarebbero stati raggiunti. Sono invece stati centrati gli obiettivi dei protocolli relativi agli esuberi e agli anni 2011 e 2013. Ieri nell’incontrodiverificaconisindacatiilgruppohaconsegnatounprimobilancio.Perilprotocollorelativo al 2011 è emerso che dei 5mila esuberi ne sono già usciti 4.500, il ritardodellealtre500uscitesarebbe dovuto all’effetto Fornero. Anche per il protocollo relativo al 2013 che prevedeva 600 esuberi è statoraggiuntol’obiettivo:trapensionamenti ed esodi volontari le uscite sono state 453, mentre ci sonostate12miladomandeper untotale di quasi 100mila giorni di solidarietà corrispondenti a una riduzionedi 138 lavoratori per lo stesso periodo. A questo si aggiungano le 1.270richiestedinuoviparttime. Nei prossimi giorni toccherà al Mediocredito centrare gli obiettivi.Nella letteradi avvioprocedura iterminisonomoltonetti,apartire dal titolo che fa riferimento alla 223.Itempisonostretti,iltermineè fissato per il 30 aprile, poi partirà il programma di risoluzione del rapporto di lavooro. «Consideriamo questaposizioneinaccettabileerespingiamoqualsiasitipodisoluzionecoercitivaetraumatica»,hadetto Milazzo. Gli esuberi, per lo più quadridirettivi,sarannoindividuati tra coloro che possono andare in pensione,poitra coloro chehanno i requisiti anagrafici e contributivi per accedere alle prestazioni straordinarie del Fondo di solidarietà e,infinesequestononbastasseper raggiungere gli obiettivi, saranno individuatepersonedafaraccedereallasezioneemergenziale. © RIPRODUZIONE RISERVATA Gli esuberi del Mediocredito Italiano Spa Ripartizione per inquadramento 2ª area Unità produttiva Bari Bologna Brescia Firenze Forlì Genova Milano Napoli Padova Roma Torino Totale 3ª area Livello Quadro direttivo Livello Livello 1º 2º 3º 1º 2º 3º 4º 1º 2º 3º 4º Totale – – – – – – 2 – – – – 2 – – – – – – – – – – – – – – – 1 – – – 1 – – – 2 – 9 – 1 – – 2 – – – – 12 – 8 – 1 – – 5 – 4 – 5 – – 11 – 1 – – 21 1 1 – 13 1 1 8 – – – – 25 5 1 1 4 – – 7 – 2 2 1 23 2 3 – 9 – – 3 – – – – 17 1 1 – 4 – – 6 – – 1 – 13 1 1 – 5 – – 12 1 – 1 – 21 10 28 1 43 1 1 56 2 3 5 3 153 – 1 2 17 Istat.Nel 2013bustepaga cresciutedell’1,4%, la variazionepiù bassa dal1982 In dicembre retribuzioni ferme Claudio Tucci ROMA Retribuzioni praticamente ferme a dicembre (rispetto al mese precedente); e nel confronto con dicembre 2013 sono salite appena dell’1,3%. Nella media del 2013 le buste paga sono cresciute dell’1,4%, la variazione più bassa dal 1982 (anno di inizio delle serie storiche). Ma, in ogni caso, una dinamica superiore all’inflazione che nella media dello scorso anno ha segnato un incremento dell’1,2%. La fotografia scattata ieri dall’Istat ha confermato un 2013 ancora in grande affanno per il mercato del lavoro. A fine dicem- bre sono in attesa di rinnovo 47 contratti (di cui 15 appartenenti al settore pubblico) relativi a circa 6,3 milioni di dipendenti (di cui 2,9 milioni nella sola pa). L’attesa del rinnovo per i lavoratori con contratto scaduto è in media di 32,2 mesi (si scende a 18,6 mesi nel settore privato). Complessivamente nel 2013 sono stati recepiti 17 contratti a cui fanno riferimento poco più di tre milioni di lavoratori dipendenti, con un monte retributivo pari al 23,7% del totale dell’economia. A fine dicembre sono pertanto risultati in vigore 27 contratti che regolano il trattamento economico di circa 6,6 milioni di dipendenti (il 49,4% del monte retributivo totale). Tornando invece alle retribuzioni l’Istat ha segnalato aumenti superiori alla media del 2013 (+1,4%) per i comparti: alimentari,bevandeetabacco(+4,1%);agricoltura (+2,7%) e chimica (+2,3%). Nel settore privato le variazioni più contenute si sono registrate nell’edilizia (appena +0,4%) e nel settore del tessile, abbigliamento e lavorazione pelli (+0,8%). Nell’intero comparto della pubblicaamministrazionelebustepaga non hanno subito variazioni per via del noto blocco alla contrattazione in vigore dal 2010. © RIPRODUZIONE RISERVATA C.Cas. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Stadi, progetti per 1,4 miliardi Ance: servono paletti all’in house La Roma guarda a Tor di Valle, la Sampdoria all’area della Foce Mauro Salerno Alessandro Arona Tempi dimezzati per pubblicare appalti, ricevere le offerte e affidare i lavori. Niente controllo dei requisiti in sede di offerta. Più libertà nell'individuare i lavori in economia. Sono alcune delle deroghe per l'avvio dei lavori di edilizia scolastica che il governo ha varato con il Dpcm del 22 gennaio scorso. Le deroghe riguardano sia gli interventi urgenti finanziati con 150 milioni dal decreto "Fare", sia gli interventi finanziati dall'Inail con 300 milioni . La deroga, legata al ruolo di commissario attribuito a sindaci e presidenti di Provincia, scadrà il 31 dicembre. Il decreto arriva a un mese circa dal termine del 28 febbraio entro il quale comuni e province devono affidare i lavori, pena la revoca dei fondi. «Le principali società calcistiche di serie A - spiega Paolo D’Alessio, commissario straordinario dell’Istituto peril credito sportivo (Ics) - potrebbero mettere in campo in breve tempo investimenti stimabili in 1,4 miliardi di euro per la realizzazione di nuovi stadi "multifunzione", sul modello di quello realizzato dalla Juventus. E in questa direzione le nuove norme nella legge di stabilità (articolo 1 commi 303-305) sono un grande passo in avanti». L’Ics d’altra parte, ultima banca pubblica rimasta in Italia - spiega D’Alessio - per sostenere tali iniziative sarebbe pronto ad allargare la propria attuale raccolta tramite emissioni obbligazionarie (con rating pari a quello dello Stato italiano), erogando (come normalmente fa) mutui a tassi agevolati. ROMA Dopo la Juventus, che ha realizzato lo stadio "di proprietà" nel 2009-2011 (120 milioni di investimento,conmutuoagevolato dell’Ics), e l’Udinese, che sta peravviarei lavoridiammodernamento dello stadio Friuli per circa 40 milioni di euro, ora la primaafarsiavantidovrebbeesserelaRoma.Lasocietà, guidata dall’americano James Pallotta, presenterà un progetto da circa 300 milioni (comprese le aree commerciali) per un nuovo stadio al posto dell’ippodromo di Tor di Valle, su aree private. Un progetto in fase avanzata è anche quello di Firenze, dove giànel 2012 il Comuneha approvato la variante sull’area Mercafir, ma i Della Valle non hanno per ora scoperto le carte. A Cagliari Comune e società trattano sulla recupero del vecchio Sant’Elia, e così a Napoli perilSanPaolo,doveperòleposizioni sembrano distanti sulle "compensazioni urbanistiche" chiestedaAurelioDe Laurentis. Anche la Lazio, ormai da anni, punta a un nuovo stadio, anche se l’ultimo progetto (a Nord di Roma) si è bloccato per rischio idrogeologico. Più matura è l’idea-progetto della Sampdoria, per un nuovo stadiosull’areadellaFoce,anche se è ancora lontano l'accordo con il Comune di Genova, e l’ad Rinaldo Sagramola avrebbe voluto le compensazioni residenziali, tolte invece nella versione finaledella legge diStabilità. In ogni caso il Credito sportivo ritiene che siano dieci le società di serie A più pronte a investire (si veda la tabella qui a fianco;l'inchiesta su www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com). «Gli stadi italiani di serie A e B - spiega D'Alessio - hanno un’età media di 57 anni, tra i più vecchi d'Europa». «Il modello - spiega D'Alessio - è lo stadio "multifunzione" lanciato in Inghilterra, realizzato con investimenti privati e comprenden- Nuovi stadi Stime di costo. Dati in milioni Atalanta 30 Bologna 87 Cagliari Fiorentina Sampdoria 35 120 75 Inter 281 Napoli 252 Roma 252 Lazio 231 Chievo 30 Totale 1.394 Fonte: Istituto credito sportivo te servizi di ristorazione, centri commerciali, multisale. Stadi fruibili tutto il giorno, e 7 giorni su 7, con elevata sicurezza, aperti a giovani, donne, bambini». Le norme della legge di stabilità sono impostate su questo modello (progetto privato e funzioni "connesse") e prevedono una procedura accelerata che non ha eguali per altri tipologie di investimenti privati sulle città. Il Comune deve infatti approvare o respingere i progetti in tempi rapidi (90 giorni per valutare il pubblico interesse, 120 giorni per approvare il progetto definitivo), con eventuale variante urbanistica approvata in soli 180 giorni. Se poi le risposte del Comune non arrivano il proponente può chiedere il commissariamento da parte della Regione, e in ultima istanza una pronuncia risolutiva del Consiglio dei ministri. © RIPRODUZIONE RISERVATA EDILIZIA PRIVATA Sindacati Natascia Ronchetti Le posizioni sono ancora distanti. Ma i vertici del gruppo Ferretti Yachts, nautica di lusso, hanno aperto uno spiraglio alla possibilità di valutare le alternative alla chiusura del quartieregeneralediForlìproposte dai sindacati. Dopo l’incontro di ieri nella sede della cittàromagnolaèstatocomunque proclamato lo sciopero: un pacchetto di otto ore da oggi al 5 febbraio, data del prossimo incontro. Mentre la Regione Emilia Romagna si prepara ad attivare un tavolo di confronto istituzionale con azienda e sindacati. Il braccio di ferroriguarda la sorte dello stabilimento forlivese e di 200 operai, per i quali il gruppo ha previsto il trasferimento nei cantieri di Mondolfo, nelle Marche, e di La Spezia. Soluzione che riguarderebbe 150 addetti. Per altri 50, in esubero, l’azienda vuole avvalersi degli esodi incentivati. Una proposta respinta dai sindacati, che ha rilanciato mettendo sul tavolo anchel’alternativadi undiverso utilizzo della cassa integrazione,oggi utilizzata solomarginalmente. Per Ferretti, alle prese con la contrazione della domanda di barche di piccole e medie dimensioni, in Italia e inEuropa,lachiusuradellostabilimento di Forlì garantirebbe un risparmio strutturale di 1,5 milioni. Altri tre deriverebberodagli esodiincentivati. La trattiva, da ieri estesa a livello di gruppo e non più solo circoscritta alla sede di Forlì, prosegue con la possibilità che il bracciodiferropossarisolversiconunaccordosoddisfacente per entrambe le parti. Appalti. Il recepimento delle direttive Deroghe al codice per il piano scuole Le novità legislative nazionali introdotte negli ultimi anni (2011-2013) in materia di edilizia privata (ampliamento degli interventi realizzabili in auto-certificazione asseverata e silenzio-assenso sul permesso di costruire) costringono i notai a un più attento lavoro in sede di compravendite di immobili: la «Guida all’edilizia privata» del Consiglio nazionale del notariato (scaricabile dal sito di «Edilizia e Territorio») spiega come ricostruire i titoli abilitativi "auto-asseverati" ai fini della validità degli atti notarili. EMILIA ROMAGNA Impianti sportivi. Le principali società calcistiche di serie A pronte a imitare il «modello Juventus» PICCOLE OPERE Scia e permessi, la guida dei notai Partirà da Milano – l’appuntamento è in Assolombarda – il 26 febbraio l’Osservatorio Federchimica, Farmindustria e sindacati (Filctem, FemcaeUiltec)cherappresenta una delle tappe preparatorie più importanti per i lavori del rinnovo contrattuale del 2015. Come in passato, le parti intendono avviarli con largo anticipoeconilcoinvolgimento delle diverse realtà territoriali nell’attività dell’Osservatorio Nazionale. Il titolo "2014 l’Osservatorio si fa in 4" si deve al carattere itinerante dell’iniziativa per la quale sono state definite quattro aree territoriali (Nord-Est, Nord-Ovest,Centro,SudeIsole) e otto città in cui si terranno gli incontri. I principali obiettivi sono rendere il sistemasettorialedi relazioniindustriali sempre più omogeneo e coeso, realizzare il massimo coinvolgimentodegliattorisociali a tutti i livelli nella conoscenzasiadegli indicatorieconomici,industriali e dellavoro settoriali,sia nella conoscenza e condivisione delle dinamiche contrattuali e infine effettuareunaricognizionesull’andamento della contrattazione aziendale del territorio. L’Osservatorio Nazionale, istituito nel 1986, è un ambito di confronto continuo e di approfondimento delle tematiche contrattuali al di fuori del contestonegozialee hacontribuito fortemente all’affermazionedelmodellochimico-farmaceutico di relazioni industrialipartecipativoecostruttivo. Questo metodo ha consentito di consolidare un principiovincenteperlanegoziazione: partire sempre da una conoscenza condivisa come baseperrelazioniindustrialiefficaci e costruttive. A Corsico (Milano) Unavested’oro perilpolo buddista d’autore A Corsico, nel milanese, è pronto il più grande centro buddista europeo (foto). Con l’inizio del 2014 il Centro per la Pace Daisaku Ikeda progettato da Peia Associati con l’ingegneria di Ai ha già ospitato un primo incontro internazionale e sarà completato entro la primavera. Un’opera da 10 milioni che comprende la riqualificazione di una vecchia cascina, la costruzione di un volume rivestito con una pelle dorata che racchiude una sala da mille posti e la progettazione del paesaggio (P.Pie.) Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 Rafforzare l’attenzione alle Pmi, limitare il ricorso all’in house, imporre alle concessionarie di affidare con gara il 100% dei lavori oggetto di concessione.Sonolerichiesteavanzate daicostruttori dell’Ancein occasione del ciclo di audizioni apertooggidall’Autoritàdivigilanza sui contratti pubblici, in vista del recepimento delle direttiveeuropeesuappaltieconcessioni approvate dal Parlamento di Strasburgo, lo scorso 15 gennaio. Per i costruttori i punti di maggiore innovazione delle nuoveregoleeuropeeriguardano le misure destinare a favorirelapartecipazionedellepiccole e medie imprese al mercato degli appalti pubblici. Tra questil’obbligo di motivare la mancata suddivisione degli appalti in lotti («punto di partenza irrinunciabile nella fase di recepimento») e l’abbassamento dellasogliadifatturatoperlapartecipazioneallegare(«unmiglioramento che rischia di risultare ancora insufficiente»). Fin qui le «luci» della nuova direttiva. Per bocca del presidente Paolo Buzzetti i costruttori non hanno mancato però di sottolineare alcune criticità. La più importante, dal punto di vista dei costruttori riguarda la nuova disciplina dell’in house«cherischiadiallargarenotevolmente le maglie di tale modalità esecutiva», che invece dovrebberestare«qualeassoluta eccezione nel panorama degli affidamenti pubblici». Perplessità anche sulla riduzione deitempiprevistiper lapresentazione delle offerte (35 giorni rispetto agli attuali 52) e sul rischio che la scelta di limitare il ricorso al massimo ribasso «si tramuti in una generalizzazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa», che richiedeunelevatolivellodiesperienza delle Pa e comporta un costo di partecipazione piùalto per le Pmi. Una richiesta precisa arri- va rispetto alle misure dirette a tutelare il subappalto con il pagamento diretto dei subaffidatari. In questo caso, ha precisato Buzzetti, dovrà essere la Pa (e non più l’impresa principale) a controllare l’adempimento degli obblighi verso i lavoratori «con conseguente interruzione della responsabilità solidale dell’appaltatore per tali somme». Importante anche la presadiposizionesulleconcessioni autostradali. I costruttori auspicano la revisione di un sistema «contraddistinto dall’assenza di una effettiva apertura al mercato concorrenziale» chiedendo che in caso di accorpamenti e proroghe delle concessioniinesseresiimpongaalle società di affidare con gara il 100% dei lavori «agendo a tutti gli effetti come un'amministrazione aggiudicatrice». Dapartesual’Autoritàdivigilanzapuntaaraccoglierel’occasione delle direttive per riordinaretuttoilsistemadegliappalti, bersagliato da una gragnola di correzioni che negli ultimi due anni ha reso difficile inseguirelenovitàanche agliaddetti ai lavori. Tra le prime proposte, avanzate dal vicepresidente Sergio Gallo, coordinatore delle attività dell’Authority sul recepimento, «la creazione di un codice ad hoc per il partenariato pubblico-privato». © RIPRODUZIONE RISERVATA EDILIZIAON LINE FASCICOLO ON LINE Direttive Ue, testi e approfondimenti Dueanniditempoperrecepire leregoleeuropeesuappaltie concessioni.Sulsitodi«Edilizia eTerritorio»tuttelenovità www.ediliziaeterritorio. ilsole24ore.com Pagina 37 di 38 Mer 29/01/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 37 Nautica EMILIA ROMAGNA. Ferretti, trattative per salvare Forlì Natascia Ronchetti Le posizioni sono ancora distanti. Ma i vertici del gruppo Ferretti Yachts, nautica di lusso, hanno aperto uno spiraglio alla possibilità di valutare le alternative alla chiusura del quartiere generale di Forlì proposte dai sindacati. Dopo l' incontro di ieri nella sede della città romagnola è stato comunque proclamato lo sciopero: un pacchetto di otto ore da oggi al 5 febbraio, data del prossimo incontro. Mentre la Regione Emilia Romagna si prepara ad attivare un tavolo di confronto istituzionale con azienda e sindacati. Il braccio di ferro riguarda la sorte dello stabilimento forlivese e di 200 operai, per i quali il gruppo ha previsto il trasferimento nei cantieri di Mondolfo, nelle Marche, e di La Spezia. Soluzione che riguarderebbe 150 addetti. Per altri 50, in esubero, l' azienda vuole avvalersi degli esodi incentivati. Una proposta respinta dai sindacati, che ha rilanciato mettendo sul tavolo anche l' alternativa di un diverso utilizzo della cassa integrazione, oggi utilizzata solo marginalmente. Per Ferretti, alle prese con la contrazione della domanda di barche di piccole e medie dimensioni, in Italia e in Europa, la chiusura dello stabilimento di Forlì garantirebbe un risparmio strutturale di 1,5 milioni. Altri tre deriverebbero dagli esodi incentivati. La trattiva, da ieri estesa a livello di gruppo e non più solo circoscritta alla sede di Forlì, prosegue con la possibilità che il braccio di ferro possa risolversi con un accordo soddisfacente per entrambe le parti. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Sindacati Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016 Pagina 38 di 38