Mercoledì, 29/01/2014 10:10

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DIRER
Mercoledì, 29/01/2014 10:10
Indice dei documenti
DIRER
Direr
Direv
Dirigenza
E-Governament
E-Procurament
Pubblica Amministrazione
Agea, bloccate 50 mila aziende
Da 'Italia Oggi' del 29/01/2014 - Pagina 35
Il rischio penale nelle professioni liberali
Da 'Italia Oggi' del 29/01/2014 - Pagina 32
brevi
Da 'Italia Oggi' del 29/01/2014 - Pagina 26
Inchiesta Asl
Da 'Il Messaggero' del 29/01/2014 - Pagina 1
De Girolamo, dal gip ipotesi associazione per delinquere
Da 'Il Messaggero' del 29/01/2014 - Pagina 4
Ance: servono paletti all' in house
Da 'Il Sole 24 Ore' del 29/01/2014 - Pagina 37
In dicembre retribuzioni ferme
Da 'Il Sole 24 Ore' del 29/01/2014 - Pagina 37
1
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7
9
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Normativa Comuni
Niente ricevuta automatica per i tassisti "Ma gli aumenti restano, cittadini traditi"
Da 'La Repubblica' del 29/01/2014 - Pagina 16
Tasi, uno 0,8 per mille in più
Da 'Italia Oggi' del 29/01/2014 - Pagina 29
La Calce (Fideuram Inv): «In Borsa non ci sono pasti gratis per nessuno»
Da 'Il Messaggero' del 29/01/2014 - Pagina 21
Motta (Banca Generali): «Senza guida meglio evitare il mare della finanza»
Da 'Il Messaggero' del 29/01/2014 - Pagina 20
Taxi, il Tar annulla l' obbligo di scontrino che tutti ignoravano
Da 'Il Messaggero' del 29/01/2014 - Pagina 42
A scuola 18mila assunzioni
Da 'Il Sole 24 Ore' del 29/01/2014 - Pagina 18
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Normativa Enti Locali
Il rischio penale nelle professioni liberali
Da 'Italia Oggi' del 29/01/2014 - Pagina 32
Tasi, uno 0,8 per mille in più
Da 'Italia Oggi' del 29/01/2014 - Pagina 29
brevi
Da 'Italia Oggi' del 29/01/2014 - Pagina 26
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Normativa Province
Sindacati
Ferretti, trattative per salvare Forlì
Da 'Il Sole 24 Ore' del 29/01/2014 - Pagina 37
Pensionati
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P O LT R O N E I N E R B A
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Sotto indagine delle Fiamme gialle la gestione dell’Agenzia tra il 2009 e il 2012
Agea, bloccate 50 mila aziende
La Gdf congela l’erogazione di contributi per 200 mln €
DI
ALBERTO GRIMELLI
D
opo l’operazione della
Guardia di finanza
in migliaia di centri
di assistenza agricola
sono 50 mila le aziende agricole, vere o presunte, che hanno
visto il blocco del loro fascicolo
aziendale, con conseguente congelamento dei contributi della
Pac. L’operazione dell’ottobre
scorso delle Fiamme gialle, che
aveva visto coinvolti un migliaio di finanzieri in tutta Italia,
aveva portato al sequestro di
migliaia di fascicoli aziendali
che, nelle scorse settimane
sono stati esaminati, scoprendo una potenziale truffa per
centinaia di milioni di euro.
Nel cosentino una squadra di
calcio veniva fatta passare per
un’azienda agricola con tanto
di terreni coltivati, che ha ottenuto finanziamenti comunitari
per 6 milioni di euro dal 2009
al 2011. L’erogazione di ulte-
riori 2 milioni di euro
è stata bloccata dagli
inquirenti. Nel Biellese sono stati denunciati tre imprenditori
agricoli per una presunta truffa per 250
mila euro. A Reggio
Calabria sono stati
otto gli arrestati per
aver intascato fondi
ItaliaOggi del 9 ottobre 2013
comunitari in virtù
di contratti agrari fittizi. Nella carcere proprio per
babele della gestione della poli- delitti di mafia. Nella
tica agricola comunitaria c’è un casistica delle frodi all’Itapo’ di tutto, dal furto delle pas- lia e all’Unione europea,
sword dei centri di assistenza comunque, il numero più
agricola alla contraffazione di consistente di irregolarità,
timbri e firme di uffici pubblici, circa 8 mila, riguarda azienfino all’intestazione di terreni de che avrebbero dichiarato
posseduti da deceduti oppure contratti di affitto o comodato
di proprietà della pubblica d’uso con persone decedute.
amministrazione. Vi sareb- Settemila domande sotto la
bero persino 500 soggetti che lente della Guardia di finanza,
hanno inserito nella domanda invece, si riferiscono a aziende
della Pac terreni confiscati alla che avrebbero denunciato tercriminalità organizzata e alcu- reni in realtà di proprietà di
ne decine di loro sarebbero in enti pubblici. Nel corso della
ssettimana scorsa l’incchiesta della Guardia
di finanza si è spostad
tta direttamente nelle
sstanze del Ministero
dell’agricoltura e di
Agea. Sono stati
acquisiti documenti, fatture
e mandati.
L’obiettivo degli inquirenti è
quello di capire
se dietro le truffe
sulla Pac vi fosse
una vera e propria
organizzazione criminale oppure se le
irregolarità fossero solo frutto di un sistema di gestione e
controllo troppo vulnerabile. È
quindi sulla gestione di Agea,
in particolare nel periodo 20092012 che si concentrano le attenzioni della Guardia di finanza. Accertamenti scattati dopo
che la Corte dei conti ha quantificato in 1,9 miliardi di euro le
rettifiche finanziarie per irregolarità amministrative nella
gestione dei fondi agricoli comunitari. In attesa dei risultati
delle indagini sono quindi circa
50 mila le aziende agricole che
hanno il loro fascicolo aziendale bloccato per circa 200 milioni
di euro di aiuti Pac congelati. A
quanto apprende ItaliaOggi, in
molti casi le irregolarità riscontrate sarebbero solo di natura
amministrativa. Contratti di
affitto o di comodato d’uso non
regolarizzati da parte degli eredi, mancata voltura catastale
di particelle ancora in carico a
parenti defunti sono casi piuttosto frequenti registrati dai
Caa in tutta Italia. Una certa
leggerezza che non riguarda
solo i privati ma anche le pubbliche amministrazioni che, per
esempio, non avrebbero proceduto al frazionamento e alla
voltura dopo espropri per uso
pubblico di porzioni di terreni
agricoli.
GIRI DI POLTRONE
L OR ENZO B ER ET TA ,
41 A N N I , direttore
commerciale e membro del cda del salumificio di famiglia, è
stato nominato vice
presidente di Isit, l’istituto salumi
italiani tutelati cui aderiscono 14
consorzi che tutelano e promuovono 20 specialità Dop e Igp della
salumeria nazionale. Beretta, che
è stato presidente del consorzio del
salame cacciatore Dop, affiancherà
il presidente di Isit Nicola Levoni.
[email protected]
IL FRANCESE A RNAUD
DELACOUR , produttore di patate nel dipartimento dell’Aisne
(Piccardia) e membro
del cda dell’Unpt,
l’Unione nazionale
francese dei produttori di patate, è
stato rieletto presidente del gruppo
di lavoro patate del Copa-Cogeca,
posizione che ricopre dal maggio
2009. [email protected]
R OBERT BERENDES, attuale direttore sviluppo nonché direttore ad
interim per l’R&D di Syngenta e
membro del comitato di direzione,
lascerà la multinazionale svizzera
a fine marzo prossimo. In autunno
il chimico tedesco Berendes, classe
1965, assumerà l’incarico di partner
e socio di a-conncet, società di consulenza globale specializzata nelle
aree strategia, sviluppo e change
management fondata nel 2002 da
Hanne de Mora e Nils Hagander.
A L A I N C A PA R R O S , francese, 58
anni, ceo del gruppo distributivo
tedesco Rewe dal dicembre 2006, è
stato nominato presidente di Core
la neocostituita alleanza d’acquisto
europea fra i retailer Colruyt (Bel-
Pubblica Amministrazione
gio), Conad (Italia), Coop Suisse
(Svizzera), e Rewe (Germania). Core
sorge sulle ceneri di Coopernic, organizzazione cui partecipava anche il
gruppo francese E.Leclerc. Direttore
generale di Core è stato nominato
Gianluigi Ferrari, classe 1966, che
ricopriva la medesima carica in Coopernic dal 2006. alain.caparros@
rewe-group.com
P ILAR FARJAS A BADÍA , direttrice
della Segreteria generale per la
salute e il consumo del ministero
della Salute, servizi sociali e pari
opportunità del governo spagnolo,
è stata nominata presidente della
neocostituita Aecosan, l’Agenzia
spagnola del consumo, sicurezza
alimentare e nutrizione.
T IM B ENNET, presidente dell’associazione dei produttori
di latte britannici
DairyCo., e Henrietta
Campbell sono stati
confermati nelle cariche di presidente e vicepresidente del cda della
Food Standard Agency per un altro
anno. Bennet è stato nominato presidente ad interim dell’agenzia a
luglio scorso, alla scadenza del mandato di Jeff Rooker. Campbell è nel
cda dell’agenzia dal settembre 2010
quale membro del cda della sezione
nordirlandese dell’agenzia. tim.
[email protected]
BENOIT T ESTARD assumerà a marzo
la carica d’amministratore delegato
dell’azienda dolciaria britannica
Tangerine Confectionery. Testard
dall’ottobre scorso era non executive
director della società e ha maturato una trentennale esperienza nel
mondo del largo consumo, avendo
ricoperto posizioni di vertice in
United Bisquits (1999-2013) di cui
è diventato ceo nel 2011, oltre che
in Reckitt & Colman e Fromagerie
Bell. Il ruolo di ceo di Tangerne
Confectionery è oggi svolto ad interim dal presidente dell’azienda,
Steven Joseph, dopo le dimissioni
di Graham Hunter.
NUOVO INCARICO PER NICOLÁS A LVAREZ HOGGAN. Alla responsabilità
di direttore generale di Hypor in
Spagna, aggiunge quella di direttore generale Europa della società di
genetica animale, parte del gruppo
olandese Hendrix Genetics. Entrerà
anche a far parte del comitato di
direzione di Hypor Bv. [email protected]
A LAN G ROGAN è stato nominato
direttore qualità di CMB Engineering, azienda britannica specializzata nella produzione di lattine in
banda stagnata. Avrà il compito
d’ottimizzare i processi produttivi
e gestionali. Grogan ha maturato
un’esperienza ventennale nel settore
dell’ingegnerizzazione dei processi
produttivi avendo collaborato in LG,
Philips Displays, Bae Systems, Ultra
Electronics e Precision Polymer Engineering. [email protected]
DAV ID G A RV IN , ceo
del gruppo alimentare britannico Premier
Foods (20,8 mld euro), è stato nominato
presidente del Feiab,
il comitato consultivo per l’ingegnerizzazione dei processi produttivi
nell’alimentare del Centro nazionale per l’eccellenza del food engineering dell’università Sheffield
Hallam.
R OHIT SAMANI , 60 anni, amministratore delegato dell’azienda
risicola britannica Tilda (139 mln
euro), e tutto il suo team, sono stati
confermati nelle loro posizioni della
multinazionale americana dei food
biologico e dei prodotti naturali
Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016
Hain Celestial Group (1,47 mld
euro) che l’ha appena acquisito
Tilda.
NELSON PELTZ è stato chiamato a
sedere nel consiglio direttivo della
multinazionale Mondelez Int’l per il
2014. Il newyorkese Peltz, 72 anni,
è presidente nonché fondatore del
fondo Trian Fund Management,
uno dei principali azionisti di
Mondelez int’l (ne detiene 46 mln
d’azioni) e presidente non esecutivo
di The Wendy’s Company, il secondo
player americano nel settore dei fast
food. In occasione della prossima
assemblea annuale Peltz sarà candidato consigliere di Mondelez Int’l.
[email protected]
DAVID HULA , titolare dell’azienda
agricola Renwood Farms di Charles
City, in Virginia, ha battuto tutti
i record di resa con un ibrido di
mais Pioneer (gruppo DuPont), il
P2088YHR. In occasione del concorso annuale dell’associazione nazionale americana dei maidicoltori, ha
ottenuto una resa di 28,5 tons/ha,
il precedente record (27,7 tons/ha)
era detenuto da Francis Childs di
Manchester (Iowa). [email protected]
GIANNI ZONIN, presidente dell’omonima
casa vinicola, è stato
insignito del premio
alla carriera della
prestigiosa rivista
americana Wine Enthusiast. Il
premio Wine Enthusiast lifetime
achievement award gli è stato assegnato per aver dato vita alla viticoltura nell’East Coast degli Usa,
in Virginia, avviando a fine anni
70 la tenuta vitivinicola Barbourville Vineyards (100 ha vitati su
500 complessivi). gianni.zonin@
zonin.it
Luisa Contri
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Sotto indagine delle Fiamme gialle la gestione dell' Agenzia tra il 2009 e il 2012.
Agea, bloccate 50 mila aziende
La Gdf congela l' erogazione di contributi per 200 mln €
Dopo l' operazione della Guardia di finanza in migliaia
di centri di assistenza agricola sono 50 mila le
aziende agricole, vere o presunte, che hanno visto il
blocco del loro fascicolo aziendale, con conseguente
congelamento dei contributi della Pac. L' operazione
dell' ottobre scorso delle Fiamme gialle, che aveva
visto coinvolti un migliaio di finanzieri in tutta Italia,
aveva portato al sequestro di migliaia di fascicoli
aziendali che, nelle scorse settimane sono stati
esaminati, scoprendo una potenziale truffa per
centinaia di milioni di euro. Nel cosentino una squadra
di calcio veniva fatta passare per un' azienda agricola
con tanto di terreni coltivati, che ha ottenuto
finanziamenti comunitari per 6 milioni di euro dal 2009
al 2011. L' erogazione di ulteriori 2 milioni di euro è
stata bloccata dagli inquirenti. Nel Biellese sono stati
denunciati tre imprenditori agricoli per una presunta
truffa per 250 mila euro. A Reggio Calabria sono stati
otto gli arrestati per aver intascato fondi comunitari in
virtù di contratti agrari fittizi. Nella babele della
gestione della politica agricola comunitaria c' è un po'
di tutto, dal furto delle password dei centri di
assistenza agricola alla contraffazione di timbri e
firme di uffici pubblici, fino all' intestazione di terreni
posseduti da deceduti oppure di proprietà della
pubblica amministrazione. Vi sarebbero persino 500
soggetti che hanno inserito nella domanda della Pac
terreni confiscati alla criminalità organizzata e alcune
decine di loro sarebbero in carcere proprio per delitti
di mafia. Nella casistica delle frodi all' Italia e all'
Unione europea, comunque, il numero più consistente
di irregolarità, circa 8 mila, riguarda aziende che
avrebbero dichiarato contratti di affitto o comodato d'
uso con persone decedute. Settemila domande sotto
la lente della Guardia di finanza, invece, si riferiscono
a aziende che avrebbero denunciato terreni in realtà
di proprietà di enti pubblici. Nel corso della settimana
scorsa l' inchiesta della Guardia di finanza si è
spostata direttamente nelle stanze del Ministero dell'
agricoltura e di Agea. Sono stati acquisiti documenti,
fatture e mandati. L' obiettivo degli inquirenti è quello
di capire se dietro le truffe sulla Pac vi fosse una vera
e propria organizzazione criminale oppure se le
irregolarità fossero solo frutto di un sistema di
gestione e controllo troppo vulnerabile. È quindi sulla
gestione di Agea, in particolare nel periodo 20092012 che si concentrano le attenzioni della Guardia di
Pubblica Amministrazione
finanza. Accertamenti scattati dopo che la Corte dei
conti ha quantificato in 1,9 miliardi di euro le rettifiche
finanziarie per irregolarità amministrative nella
gestione dei fondi agricoli comunitari. In attesa dei
risultati delle indagini sono quindi circa 50 mila le
aziende agricole che hanno il loro fascicolo aziendale
bloccato per circa 200 milioni di euro di aiuti Pac
congelati. A quanto apprende ItaliaOggi, in molti casi
le irregolarità riscontrate sarebbero solo di natura
amministrativa. Contratti di affitto o di comodato d'
uso non regolarizzati da parte degli eredi, mancata
voltura catastale di particelle ancora in carico a
parenti defunti sono casi piuttosto frequenti registrati
dai Caa in tutta Italia. Una certa leggerezza che non
riguarda solo i privati ma anche le pubbliche
amministrazioni che, per esempio, non avrebbero
proceduto al frazionamento e alla voltura dopo
espropri per uso pubblico di porzioni di terreni agricoli.
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DOTTORI COMMERCIALISTI ED ESPERTI CONTABILI DI ROMA
Mercoledì 29 Gennaio 2014
L’Odcec di Roma e Assilea hanno elaborato una Guida per pmi e professionisti
Nuova fiscalità per il leasing
È stata ridotta la durata minima fiscale dei contratti
S
trumento fondamenta- leasing ad altre forme di finanle da sempre per la vita ziamento per l’acquisizione dei
delle imprese e delle beni strumentali all’impresa
professioni, il leasing e all’esercizio dell’arte e della
è stato sottoposto negli ultimi professione. Il pdf della guida
anni a uno stress di modifiche e il programma di calcolo sono
che ne hanno radicalmente scaricabili gratuitamente dai
mutato i parametri di conve- siti web www.odcec.roma.it e
nienza e di gestione. Per cui www.assilea.it.
La premessa è nella sottoliappare decisivo conoscerne le
modifiche delle regole concer- neatura del valore dei contratti
nenti i canoni di deducibilità di leasing, strumento necessaper le imprese e i lavoratori rio in una stagione in cui per
autonomi che emergono dalla far ripartire la crescita del Pil, i
Legge di Stabilità 2014. Utile nuovi investimenti e la capacità
per cogliere le opportunità e la di attrarre iniziative internaziosemplicità di gestione determi- nali, occorre sbloccare il credito
nata dal nuovo regime fiscale alle imprese e alle professioni.
del leasing è la guida messa a Gli ultimi due anni, infatti, sono
punto dall’Ordine dei Dottori stati segnati da un forte calo
Commercialisti e degli Esperti dell’erogazione del credito che
Contabili di Roma, in collabora- ha messo in sofferenza il sistezione con Assilea (Associazione ma produttivo. Anche su questo
Italiana Leasing), presentata terreno si è posto il tema della
ieri a Roma nell’ambito del con- semplificazione, con la Legge
vegno «Leasing: meno barriere di Stabilità 2014 sono stati elial credito e più vantaggi fiscali minati alcuni appesantimenti
burocratici nella gestione del
per le imprese».
La principale riforma intro- leasing: doppia Ipt nell’auto,
dotta dalla Legge di Stabilità doppio binario nella durata
2014 concerne soprattutto la fiscale e contrattuale, regimi
riduzione della durata minima fiscali diversi tra imprese e
fiscale dei contratti, ovvero il professionisti.
«Le analisi macroeconomiche
periodo minimo entro il quale
ripartire ai fini fiscali il mon- richiamano spesso la necessità
te canoni totale, e si provvede, di innovare per guadagnare
semplificando, ad equiparare il competitività», osserva Edoartrattamento dei professionisti a do Bacis, Presidente di Assilea,
quello delle imprese. Le nuove «ma questa innovazione può avregole si applicano ai contratti venire solo se opportunamente
stipulati a decorrere dal 1° gen- sostenuta da un punto di vista
naio 2014 mentre per i contrat- finanziario. E il leasing è uno
ti stipulati in precedenza resta degli strumenti insostituibili
per questo obiettivo. Partendo
ferma la «vecchia» disciplina.
L’Odcec di Roma e Assilea, da questa logica premessa abper fare chiarezza sui
nuovi dispositivi, hanno Pagina a cura dell’
elaborato un accurato manuale «Guida alle novità
fiscali per il leasing 2014»
a cui è stato affiancato un
modello elettronico di valutazione che compara il Tel. 06/367211 Fax 06/36721220 - [email protected]
Il rischio penale nelle professioni liberali
La dottrina giuridica ha sempre teorizzato l’ipotesi che l’operato di una figura professionale sia
suscettibile di essere valutato dall’autorità giudiziaria sotto il profilo della responsabilità. A
questa previsione generale sta corrispondendo,
negli anni recenti, un sempre maggiore coinvolgimento del professionista sotto il profilo della
responsabilità penale con riferimento a fatti
e comportamenti connessi all’espletamento
della propria attività. Di conseguenza appare
necessaria una profonda conoscenza giuridica,
tecnica e amministrativa di tutte le implicazioni di questa materia.
Le articolazioni del tema saranno trattate nel
convegno di studi «Professioni e Società:
rischio penale nelle professioni liberali»
organizzato dall’Istituto di Ricerca dei Dottori
Commercialisti e degli Esperti Contabili, dalla
Fondazione italiana del Notariato, dalla Scuola
Superiore dell’Avvocatura e dalla Fondazione
Studi Consulenti del Lavoro. L’appuntamento
è per venerdì 14 febbraio a Roma (Hotel
Parco dei Principi – Via G. Frescobaldi n.
5 – dalle ore 9,30 alle 18,30).
«Il tema è molto complesso e di grande rilievo»,
spiega il presidente dell’Odcec di Roma, Mario Civetta, «le attività professionali sono a
garanzia dell’interesse pubblico per il quale si
richiede perizia tecnica, conoscenze accertate,
deontologia, etica. Era necessario un convegno
per analizzare tutte le articolazioni di questo
ambito».
«Il convegno in programma», osserva Giancarlo Laurini, Commissario straordinario del
biamo messo a punto una guida molto operativa e concreta
capace di aggiornare i nostri
iscritti e tutti gli altri operatori
sulle novità scaturite dall’ultima Legge di Stabilità, al fine di
rendere efficace il nostro supporto alle imprese e al lavoro
autonomo».
Merita di essere sottolineato il nuovo regime del leasing
immobiliare che sancisce il passaggio della durata fiscale dagli
attuali 18 ai 12 anni e riguarda
Consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti
e degli Esperti Contabili, «vede per la prima
volta significativamente uniti i professionisti
dell’area giuridico-economica, in un comune
impegno etico e culturale per il rilancio del
loro ruolo nella società, nel momento stesso in
cui lo Stato chiede alle professioni liberali di
contribuire a rendere concreto il principio di
sussidiarietà. Uno spirito e un impegno unitari
proiettati nel futuro con il protocollo d’intesa
che sarà sottoscritto in occasione del convegno
dai Presidenti delle Fondazioni dei quattro
Ordini».
Il simposio si articolerà in diverse sessioni dedicate all’approfondimento dei temi inerenti
i reati contro la Pubblica Amministrazione, i
reati contro la fede pubblica, il concorso del
professionista ai reati tributari, la condotta del
professionista e il reato di riciclaggio, i profili sanzionatori amministrativi e penali della
normativa antiriciclaggio, il rischio penale per
le attività in ambito processuale. L’incontro si
concluderà con una tavola rotonda a cui parteciperanno: Attilio Befera, Direttore Agenzia delle Entrate; Mario Civetta, Presidente
dell’Odcec di Roma; Luca De Compadri, Avvocato e Consulente del lavoro; Gianfranco
Donadio, Procuratore nazionale antinmafia
aggiunto; Alarico Mariani Marini, Vice Presidente della Scuola Superiore dell’Avvocatura; Giuseppe Antonio Michele Trimarchi,
Notaio in Milano; Enrico Zanetti, Vicepresidente Commissione VI Finanze, Camera dei
Deputati.
«non solo le imprese ma anche i
professionisti e lavoratori autonomi; questi ultimi fino al 2013
non hanno potuto dedurre né in
caso di leasing né in caso d’acquisto mentre dal 1° gennaio
2014, come confermato dalla
relazione tecnica alla Legge
di Stabilità, sui nuovi contratti possono dedurre i canoni di
leasing immobiliare», ha aggiunto il presidente dell’Odcec
di Roma, Mario Civetta.
Tra gli elementi virtuosi del-
la nuova disciplina la reintroduzione per i nuovi contratti di
leasing finanziario del regime
dei primi anni 2000 con lo scopo
di esaltarne la convenienza fiscale. Non a caso il governo nella relazione tecnica ha valutato,
a partire dal 2014, in 126 mln,
252 mln, 378 mln e 362 mln il
differenziale di deducibilità tra
i canoni fiscalmente deducibili
a legislazione vigente rispetto
ai nuovi canoni ricalcolati in
base alla nuova normativa.
RIFLESSIONI SULLA NORMA CONTENUTA NELLA LEGGE DI STABILITÀ
Sanatoria dei ruoli o degli avvisi di accertamento entro il 28/2
DI
DORINA CASADEI*
La sanatoria dei ruoli o degli avvisi
di accertamento esecutivi affidati agli
Agenti della riscossione fino al 31 ottobre 2013 è l’opportunità offerta dall’articolo 1 commi da 618 a 624 della legge
n.147 del 27.12.2013. Consiste nello
stralcio degli interessi di ritardata
iscrizione a ruolo e degli interessi di
mora se viene eseguito il versamento
delle somme dovute, al netto di detti
interessi, in una unica soluzione entro
il 28 febbraio 2014.
Al riguardo si rammenta che gli interessi di mora maturano dalla data
di notifica della cartella in caso di
mancato pagamento delle somme entro 60 giorni, mentre gli interessi per
ritardata iscrizione a ruolo si applicano
sulle imposte o maggiori imposte dovute a seguito della liquidazione e del
controllo formale della dichiarazione o
dell’accertamento da parte dell’Ufficio,
Pubblica Amministrazione
a partire dal giorno successivo a quello
di scadenza originaria del pagamento
del tributo dovuto fino alla data di consegna dei ruoli al concessionario della
riscossione. Se si considera che l’unico vantaggio offerto dalla sanatoria è
l’abbuono degli interessi di ritardata
iscrizione a ruolo e degli interessi di
mora, a condizione che il pagamento
delle somme dovute avvenga in una
unica soluzione entro il 28.02.2014,
si comprende che interessati a questa
agevolazione saranno i soggetti che
hanno accumulato debiti ingenti da
lunghissimo tempo, e per i quali quindi
gli importi dovuti a titolo di interessi
hanno raggiunto un importo considerevole.
Stante il tenore letterale della norma, sembrerebbe che la sanatoria possa riguardare, oltre che gli importi per
i quali il contribuente ha già ottenuto
la rateizzazione, anche gli importi relativi a liti pendenti. Nel primo caso, a
fronte della rinuncia alla rateizzazione,
il contribuente avrà il vantaggio di non
dover versare l’importo degli interessi di mora egli interessi di ritardata
iscrizione a ruolo, nel secondo caso, la
convenienza o meno di aderire alla sanatoria sarà determinata in funzione
della previsione circa la probabilità di
soccombenza in giudizio.
Al riguardo, facendo riferimento a
quanto precisato dall’Agenzia delle
Entrate nella circolare n.12/E del 2003
in occasione delle sanatorie di cui alla
legge n.289/2002, sembrerebbe che gli
importi versati per aderire alla sanatoria non sono ripetibili in caso di
giudizio favorevole. Così ad esempio, se
oggetto della lite è un avviso di accertamento in materia di imposte dirette,
e il contribuente non ha provveduto ad
eseguire, in base all’articolo 15 del Dpr
602/73, il versamento dell’importo pari
ad un terzo delle imposte dovute e dei
relativi interessi, può avvalersi della
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sanatoria versando l’importo di dette
imposte ed omettendo di versare gli interessi di mora e di ritardata iscrizione
a ruolo. Qualora poi la sentenza della
commissione tributaria Provinciale
dovesse essere sfavorevole al contribuente, questi sarà tenuto a versare un
importo pari ai 2/3 delle sanzioni e le
ulteriori imposte sino a raggiungere i
2/3 delle stesse. Se però l’esito finale del
contenzioso dovesse risultare a favore
del contribuente, sulla base di quanto
precisato dall’Agenzia delle Entrate
nella citata circolare 12/E del 2003,
questi avrà il diritto alla restituzione
degli importi versati dopo la sentenza
della Commissione Tributaria Provinciale, ma non potrà richiedere il rimborso degli importi versati per aderire
alla sanatoria di cui alla legge n. 147
del 27.12.2013. Sarebbe auspicabile un
chiarimento al riguardo.
*Coordinatore Area Fiscale
dell’Odcec di Roma
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Il rischio penale nelle professioni liberali
La dottrina giuridica ha sempre teorizzato l' ipotesi
che l' operato di una figura professionale sia
suscettibile di essere valutato dall' autorità giudiziaria
sotto il profilo della responsabilità. A questa
previsione generale sta corrispondendo, negli anni
recenti, un sempre maggiore coinvolgimento del
professionista sotto il profilo della responsabilità
penale con riferimento a fatti e comportamenti
connessi all' espletamento della propria attività. Di
conseguenza appare necessaria una profonda
conoscenza giuridica, tecnica e amministrativa di tutte
le implicazioni di questa materia. Le articolazioni del
tema saranno trattate nel convegno di studi
«Professioni e Società: rischio penale nelle
professioni liberali» organizzato dall' Istituto di Ricerca
dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili,
dalla Fondazione italiana del Notariato, dalla Scuola
Superiore dell' Avvocatura e dalla Fondazione Studi
Consulenti del Lavoro. L' appuntamento è per venerdì
14 febbraio a Roma (Hotel Parco dei Principi - Via G.
Frescobaldi n. 5 - dalle ore 9,30 alle 18,30). «Il tema è
molto complesso e di grande rilievo», spiega il
presidente dell' Odcec di Roma, Mario Civetta, «le
attività professionali sono a garanzia dell' interesse
pubblico per il quale si richiede perizia tecnica,
conoscenze accertate, deontologia, etica. Era
necessario un convegno per analizzare tutte le
articolazioni di questo ambito». «Il convegno in
programma», osserva Giancarlo Laurini, Commissario
straordinario del Consiglio nazionale dei Dottori
Commercialisti e degli Esperti Contabili, «vede per la
prima volta significativamente uniti i professionisti dell'
area giuridico-economica, in un comune impegno
etico e culturale per il rilancio del loro ruolo nella
società, nel momento stesso in cui lo Stato chiede
alle professioni liberali di contribuire a rendere
concreto il principio di sussidiarietà. Uno spirito e un
impegno unitari proiettati nel futuro con il protocollo d'
intesa che sarà sottoscritto in occasione del convegno
dai Presidenti delle Fondazioni dei quattro Ordini». Il
simposio si articolerà in diverse sessioni dedicate all'
approfondimento dei temi inerenti i reati contro la
Pubblica Amministrazione, i reati contro la fede
pubblica, il concorso del professionista ai reati
tributari, la condotta del professionista e il reato di
riciclaggio, i profili sanzionatori amministrativi e penali
della normativa antiriciclaggio, il rischio penale per le
attività in ambito processuale. L' incontro si
concluderà con una tavola rotonda a cui
parteciperanno: Attilio Befera, Direttore Agenzia delle
Pubblica Amministrazione
Entrate; Mario Civetta, Presidente dell' Odcec di
Roma; Luca De Compadri, Avvocato e Consulente
del lavoro; Gianfranco Donadio, Procuratore
nazionale antinmafia aggiunto; Alarico Mariani Marini,
Vice Presidente della Scuola Superiore dell'
Avvocatura; Giuseppe Antonio Michele Trimarchi,
Notaio in Milano; Enrico Zanetti, Vicepresidente
Commissione VI Finanze, Camera dei Deputati.
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Mer 29/01/2014
26
Italia Oggi
Mercoledì 29 Gennaio 2014
Pagina 26
I M P O S T E E TA S S E
Firmato il primo accordo di lavoro tra i dipendenti e le tre società per la riscossione
Equitalia aperta di pomeriggio
In alcuni sportelli sarà possibile recarsi fino alle 15.30
DI
CRISTINA BARTELLI
S
portelli di Equitalia
aperti anche al pomeriggio. Un giorno a settimana sarà possibile
andare nelle agenzie di Equitalia fino alle ore 15.30. Gli
sportelli che avranno l’orario
pomeridiano saranno individuati tra quelli con la più alta
affluenza di contribuenti. Per
i dipendenti Equitalia, poi,
arriva un unico buono pasto
dall’importo uguale per tutti i dipendenti del gruppo di
euro 5.29. Inoltre arriva la
previdenza complementare
all’1% anche per i dipendenti
che finora ne erano sprovvisti.
Sono questi alcuni elementi
di novità del primo accordo di
contrattazione di secondo livello tra le sigle sindacali dei lavoratori Equitalia e i vertici del
gruppo. Ora il testo dell’accordo dovrà essere approvato dal
consiglio di amministrazione
di Equitalia e illustrato ai lavoratori. Dalla riorganizzazione
di Equitalia in tre società è il
primo accordo che riorganizza
il trattamento retributivo e
non solo dei dipendenti della
società della riscossione. In
particolare vengono riportate
sotto l’unico cappello del welfare aziendale tutti gli istituti
retributivi che erano presenti
nelle contrattazioni collettive
di secondo livello delle società poi confluite nel gruppo. Si
tratta di una tantum dall’importo di 40-50 euro in busta
paga dai nomi particolari e che
oggi diventano sostegno al reddito delle famiglie e per lo studio dei figli. Vanno dunque in
soffitta il contributo albero di
Natale, quello doni di Natale,
il contributo assegno Befana,
quello colonie e quello mari
monti. Per gli uffici aperti al
pomeriggio l’articolo 2 dell’accordo siglato nei giorni scorsi
individua l’orario di sportello
ad alta affluenza di pubblico.
L’azienda dovrà comunicare
l’elenco degli sportelli ad alta
affluenza oltre quelli che sono
già considerati tali. Nell’accordo si considera sportello ad alta
affluenza quello, per esempio,
che per almeno due settimane
vede l’incremento significativo
di contribuenti allo sportello o
un aumento costante del tempo di attesa dei contribuenti.
L’orario di sportello dunque
che risulta essere dalle 8.15
alle 13.15 con l’apertura pomeridiana settimanale risulterà disponibile fino alle 15.30.
Dall’accordo risulta uniformata
anche la pausa pranzo e l’orario
di lavoro. Inoltre è uniformato
il ticket pasto che è fissato in
5,29 euro per gli assunti a tempo pieno e di 4,50 per quelli in
part-time. Infine è previsto un
rimborso spese per gli ufficiali di riscossione e per i messi
notificatori differenziato per lo
svolgimento dell’attività in città o fuori città. Per Alessandro
Delfino, segreteria nazionale
Fiba, «ora è necessario definire
la riforma del fondo pensione. I
lavoratori», spiega a ItaliaOggi
Delfino, «a fronte di una contribuzione aggiuntiva del 5,50%
che versano all’Inps non hanno
alcuna controprestazione. La
riforma attualmente è bloccata all’Inps».
© Riproduzione riservata
L’accordo sul sito
www.italiaoggi.it/
documenti
Fallimenti, fisco
senza sconti
Acquisto box,
l’Iva non agevola
Niente sconti all’amministrazione
finanziaria che vuole insinuarsi al
passivo fallimentare delle aziende.
È infatti inammissibile l’istanza presentata da Equitalia a oltre un anno
dall’esecutività della procedura concorsuale. Ciò perché, ha spiegato la
Corte di cassazione con l’ordinanza n.
1752 del 28 gennaio 2014, per essere
ammesso come creditore è sufficiente
al fisco l’esistenza del ruolo senza la
necessità della formazione della cartella né tanto meno della notifica. Di
più. Per essere ammesso con ritardo
l’esattore dovrebbe dimostrare di non
aver avuto abbastanza tempo per seguire la strada maestra in quanto il
fallimento è stato dichiarato subito
dopo la dichiarazione dei redditi. La
sesta sezione civile ha quindi respinto
il ricorso di una società di riscossione
che lamentava l’esclusione dal passivo
fallimentare. Sul punto Piazza Cavour
ha precisato che per far valere il credito tributario nei confronti del fallimento l’amministrazione finanziaria o
l’esattore debbono presentare l’istanza di insinuazione tardiva nel termine
annuale previsto dall’art. 101 legge
fall., senza che i diversi e più lunghi
termini per la formazione dei ruoli e
per l’emissione delle cartelle, ai sensi
dell’art. 25 del dpr 29 settembre 1973,
n. 602, possano di per sé costituire
ragioni di scusabilità del ritardo la
quale va invece valutata, in caso di
presentazione ultrannuale dell’istanza rispetto alla data di esecutività dello stato passivo, in relazione ai tempi
strettamente necessari all’amministrazione finanziaria per predisporre
i titoli per la tempestiva insinuazione
dei propri crediti al passivo.
Debora Alberici
Niente aliquota agevolata Iva sull’acquisto di box auto dal costruttore avvenuto in un secondo momento anche se
il notaio li ha definiti come pertinenza
dell’immobile compravenduto. Lo ha
stabilito la Corte di cassazione che, con
l’ordinanza n. 1735 del 28 gennaio 2014,
ha accolto il ricorso dell’amministrazione finanziaria. Spiega in sentenza il
Supremo collegio, che i parcheggi realizzati in eccedenza rispetto allo spazio
minimo richiesto dall’art. 2 della legge
24 marzo 1989, n. 122 non sono soggetti a vincolo pertinenziale in favore
delle unità immobiliari del fabbricato.
Ne consegue che l’originario proprietario-costruttore del fabbricato stesso
può legittimamente riservarsi, o cedere
a terzi, la proprietà di tali parcheggi,
nel rispetto del vincolo di destinazione
nascente da atto d’obbligo col comune.
Peraltro l’aliquota agevolata prevista
dal punto 21 della parte seconda della
tabella A, allegata al dpr 26 ottobre
1972, n. 633 riguardante i fabbricati
e porzioni di fabbricati di cui all’art.
13 della legge 2 luglio 1949, n. 408, ceduti da imprese costruttrici, ancorché
non ultimati, purché permanga l’originaria destinazione, non si applica
ad un’impresa edile che si sia limitata a rivendere un immobile da essa
non costruito, atteso che detta agevolazione tributaria ha la finalità di
favorire lo svolgimento dell’attività
edilizia, anche se esercitata in tutto o
in parte con la collaborazione di terzi, ma non può estendersi alla attività
commerciale meramente speculativa
di compravendita di
Le sentenze sul
immobili.
sito www.italiaogDebora
Alberici
gi.it/documenti
Pubblica Amministrazione
BREVI
Eco-etichette per palesare il «contenuto» di gas
serra dei beni di consumo,
facilitare la scelta di prodotti
low-carbon, contrastare il
«dumping ambientale» internazionale; interventi edilizi per la sicurezza sismica
e l’eco-efficienza negli edifici
pubblici finanziati con le
multe all’abusivismo edilizio. E una minirivoluzione
per i rifiuti, introducendo
un «contributo ambientale»
sui beni che generano molti
rifiuti, in modo da ridurre la
Tares ai cittadini e far pagare un po’ di più ai produttori.
Sono queste in estrema
sintesi le prime tre proposte
ecosostenibili selezionate da
un gruppo di esperti istituito
dall’Enea, presieduto dall’ex
presidente dell’Autorità per
l’energia Alessandro Ortis
e composto da esperti quali
Marcello Clarich, Luigi De
Paoli, Vincenzo Ferrara, Tullio Fanelli, Giulio Napolitano, Stefano Saglia, Gianni
Silvestrini e Federico Testa.
Le tre proposte, che sono già
state inviate a governo e
parlamento, si inseriscono
nell’ambito del progetto
«Idee per lo sviluppo sostenibile» dell’Enea, presentato
ieri a Roma da Giovanni
Lelli, Commissario Enea.
AlmavivA svilupperà
e gestirà in architettura
Cloud il Sistema informativo sanitario nazionale per
un cliente storico, il ministero della salute, in Rti con
Accenture, Engineering e
Telecom Italia. La gara ha
un valore a base d’asta di
oltre 50 milioni di euro e una
durata di cinque anni.
L’Agenzia per Italia Digitale (AgId) e l’Associazione
italiana istituti di pagamento e di moneta elettronica
(Aiip) hanno sottoscritto un
accordo di collaborazione
che permetterà a cittadini e imprese di fruire di
nuovi canali e servizi per i
pagamenti in favore della
pubblica amministrazione.
Gli Istituti di pagamento e
moneta elettronica aderenti
all’Aiip potranno avvalersi
della soluzione tecnologica
sviluppata da Sia (società
leader in Italia e in Europa
nell’area dei pagamenti
elettronici) per connettersi
attraverso un unico canale
a tutte le amministrazioni,
centrali e locali, e gestori di
servizi pubblici che hanno
già aderito al Nodo dei
pagamenti-Spc.
La Commissione parlamentare di vigilanza
sull’anagrafe tributaria,
Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016
presieduta da Giacomo
Portas si è recata ieri in
visita istituzionale presso la
sede della Sogei, il braccio
telematico del ministero
dell’economia e delle finanze. Portas ha sottolineato
che «è necessario un potenziamento della Sogei, una
società importante per l’Italia» e ha posto l’accento sulla
necessità di individuare «gli
strumenti normativi che
possano consentire una razionalizzazione della spesa
per le dotazioni informatiche» dell’amministrazione
dello stato e delle società
a essa collegate, per creare
un’unica infrastruttura informatica pubblica al servizio di tutte le amministrazioni centrali e periferiche
dello stato.
Si è aperta in senato la
consultazione pubblica sul
ddl 1061 di istituzione di un
marchio di Qualità italiana
per il rilancio del commercio
estero e la tutela dei prodotti
italiani. Lo ha reso noto la
prima firmataria, la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli. «Il ddl ha lo scopo
di sostenere la competitività
e la tutela dei prodotti di
eccellenza italiani oltre a
quella dei consumatori di
tutto il mondo. L’Italian
Quality è un marchio collettivo volontario di proprietà dello stato italiano,
di cui potranno dotarsi le
imprese e le filiere italiane,
che si potrà aggiungere al
“made in” previsto dalle
regole attuali del commercio
internazionale». Nell’iter
legislativo del ddl è stata
introdotta la consultazione
pubblica che durerà fino alle
ore 12 del giorno 28 febbraio
(via email con [email protected] o
andando sul sito del Senato http://www.senato.it/
Leg17/3612?shadow_organo=1170010).
Il ministro della salute,
Beatrice Lorenzin, e il gruppo di lavoro, composto dagli
assessori e dai presidenti di
regione scelti d’intesa con il
presidente della Conferenza
delle regioni, continuano
il confronto sul Patto della
salute. Ieri è stato raggiunto l’accordo sul Fondo
2014-2016 che garantisce
l’aggiornamento dei Livelli
essenziali di assistenza
(Lea) con la definizione della
nuova lista entro il prossimo
30 giugno. Accordo anche
sull’impianto complessivo
della norma, sul concetto di
spending review interna, finalizzato al miglioramento
del sistema sanitario.
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Mer 29/01/2014
Italia Oggi
Pagina 26
brevi
Eco-etichette per palesare il «contenuto» di gas serra
dei beni di consumo, facilitare la scelta di prodotti lowcarbon, contrastare il «dumping ambientale»
internazionale; interventi edilizi per la sicurezza
sismica e l' eco-efficienza negli edifici pubblici
finanziati con le multe all' abusivismo edilizio. E una
minirivoluzione per i rifiuti, introducendo un
«contributo ambientale» sui beni che generano molti
rifiuti, in modo da ridurre la Tares ai cittadini e far
pagare un po' di più ai produttori. Sono queste in
estrema sintesi le prime tre proposte ecosostenibili
selezionate da un gruppo di esperti istituito dall' Enea,
presieduto dall' ex presidente dell' Autorità per l'
energia Alessandro Ortis e composto da esperti quali
Marcello Clarich, Luigi De Paoli, Vincenzo Ferrara,
Tullio Fanelli, Giulio Napolitano, Stefano Saglia,
Gianni Silvestrini e Federico Testa. Le tre proposte,
che sono già state inviate a governo e parlamento, si
inseriscono nell' ambito del progetto «Idee per lo
sviluppo sostenibile» dell' Enea, presentato ieri a
Roma da Giovanni Lelli, Commissario Enea.
AlmavivA svilupperà e gestirà in architettura Cloud il
Sistema informativo sanitario nazionale per un cliente
storico, il ministero della salute, in Rti con Accenture,
Engineering e Telecom Italia. La gara ha un valore a
base d' asta di oltre 50 milioni di euro e una durata di
cinque anni. L' Agenzia per Italia Digitale (AgId) e l'
Associazione italiana istituti di pagamento e di
moneta elettronica (Aiip) hanno sottoscritto un
accordo di collaborazione che permetterà a cittadini e
imprese di fruire di nuovi canali e servizi per i
pagamenti in favore della pubblica amministrazione.
Gli Istituti di pagamento e moneta elettronica aderenti
all' Aiip potranno avvalersi della soluzione tecnologica
sviluppata da Sia (società leader in Italia e in Europa
nell' area dei pagamenti elettronici) per connettersi
attraverso un unico canale a tutte le amministrazioni,
centrali e locali, e gestori di servizi pubblici che hanno
già aderito al Nodo dei pagamenti-Spc. La
Commissione parlamentare di vigilanza sull' anagrafe
tributaria, presieduta da Giacomo Portas si è recata
ieri in visita istituzionale presso la sede della Sogei, il
braccio telematico del ministero dell' economia e delle
finanze. Portas ha sottolineato che «è necessario un
potenziamento della Sogei, una società importante
per l' Italia» e ha posto l' accento sulla necessità di
individuare «gli strumenti normativi che possano
consentire una razionalizzazione della spesa per le
dotazioni informatiche» dell' amministrazione dello
stato e delle società a essa collegate, per creare un'
Pubblica Amministrazione
unica infrastruttura informatica pubblica al servizio di
tutte le amministrazioni centrali e periferiche dello
stato. Si è aperta in senato la consultazione pubblica
sul ddl 1061 di istituzione di un marchio di Qualità
italiana per il rilancio del commercio estero e la tutela
dei prodotti italiani. Lo ha reso noto la prima
firmataria, la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli.
«Il ddl ha lo scopo di sostenere la competitività e la
tutela dei prodotti di eccellenza italiani oltre a quella
dei consumatori di tutto il mondo. L' Italian Quality è
un marchio collettivo volontario di proprietà dello stato
italiano, di cui potranno dotarsi le imprese e le filiere
italiane, che si potrà aggiungere al "made in" previsto
dalle regole attuali del commercio internazionale».
Nell' iter legislativo del ddl è stata introdotta la
consultazione pubblica che durerà fino alle ore 12 del
giorno 28 febbraio (via email con
[email protected] o andando sul
s i t o
d e l
S e n a t o
http://www.senato.it/Leg17/3612?shadow_organo=11
70010). Il ministro della salute, Beatrice Lorenzin, e il
gruppo di lavoro, composto dagli assessori e dai
presidenti di regione scelti d' intesa con il presidente
della Conferenza delle regioni, continuano il confronto
sul Patto della salute. Ieri è stato raggiunto l' accordo
sul Fondo 2014-2016 che garantisce l' aggiornamento
dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) con la
definizione della nuova lista entro il prossimo 30
giugno. Accordo anche sull' impianto complessivo
della norma, sul concetto di spending review interna,
finalizzato al miglioramento del sistema sanitario.
Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016
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Mer 29/01/2014
Il Messaggero
Pagina 1
-MSGR - 20 CITTA - 4 - 29/01/14-N:
4
Primo Piano
Mercoledì 29 Gennaio 2014
www.ilmessaggero.it
De Girolamo, dal gip
ipotesi associazione
per delinquere
`Si aprono nuovi filoni nella sanitopoli beneventana. Primo
arresto: ai domiciliari il socio dell’ex manager indagato Pisapia
L’INCHIESTA
segue dalla prima pagina
Un’ipotesi, unita ad altre per reati contro la pubblica amministrazione, per vicende di un periodo
che va dall’ottobre 2011 al febbraio 2013. È ottobre 2011, il mese in
cui si insedia alla Asl il nuovo direttore generale Michele Rossi.
Ed è lo stesso Rossi che, nella famosa conversazione registrata di
nascosto il 23 luglio 2012 dall’allora direttore amministrativo Felice Pisapia, dice rivolgendosi a
Nunzia De Girolamo: «Nunzia,
non resterò un secondo su quell’Asl, se non per te e con te, perché la nomina l’ho chiesta a te, tu
me l’hai data ed è giusto che ci sia
un riscontro, un confronto ed un
percorso che si deve portare
avanti». In quel momento, Nunzia De Girolamo non è ancora ministro. Lo diventerà dopo le elezioni del febbraio 2013. Ed è proprio questo, il mese conclusivo
del periodo di verifica investigativa della Procura di Benevento.
La conferma sull’esistenza di
più fascicoli d’inchiesta, aperti
sulla base delle registrazioni e
delle dichiarazioni di Pisapia, arriva da un passaggio contenuto
nella seconda ordinanza che è
stata firmata ieri dal gip Flavio
Cusani. Un’ordinanza, aggiuntiva alla prima del 23 dicembre
scorso, che dispone gli arresti domiciliari per l’amministratore di
fatto delle società «Gerim A» e
«New center»: Giovanni Rocco
Cirocco. Nella parte finale del
provvedimento, scrive il giudice:
«La truffa contestata al Pisapia e
al Cirocco non si pone come un
evento isolato dal contesto in cui
è maturato, ma si inserisce eziologicamente, attraverso l’operato di Pisapia, tra gli effetti della
sciagurata gestione della Asl Benevento uno». È solo la premessa. Il giudice fa intuire molto sull’attuale lavoro della Procura,
che impegna tre sostituti: Giovanni Tartaglia Polcini, Flavia Felaco e Nicoletta Giammarino. Un
lavoro che, nell’ultima settimana, ha portato alla convocazione
di diversi testimoni. Le nomine e
i trasferimenti nella Asl, l’appalto per il servizio ambulanze e la
dislocazione delle sedi sanitarie
IL GIUDICE: ALLA ASL
UNA CUPOLA CON PUBBLICI
UFFICIALI «DI ALTRE
SUPERIORI ISTITUZIONI»
ALLA RICERCA DEL
CONSENSO ELETTORALE
La vicenda
Il ministro De Girolamo, all'epoca dei fatti, era coordinatrice di Forza Italia a Benevento
L’ASL DI BENEVENTO
Felice Pisapia, ex direttore amministrativo della Asl di Benevento, è accusato
di truffa e malversazione. Nell’ordinanza del Gip si fa riferimento a un
“direttorio politico-partitico” che avrebbe condizionato e influenzato le scelte
nella Asl
LE REGISTRAZIONI
Pisapia ha registrato una serie di colloqui avvenuti nell’estate del 2012
nella casa del padre di De Girolamo, all’insaputa di tutti i partecipanti.
Dai colloqui emergerebbe che l'attuale ministro avrebbe esercitato pressioni
per le assegnazioni degli appalti relativi al 118 e al bar interno all’ospedale
Fatebenefratelli
IL COMPLOTTO
In un colloquio risalente al novembre 2012, che non è agli atti dell'inchiesta,
Pisapia avverte De Girolamo di un complotto orchestrato da Umberto del
Basso De Caro (oggi deputato Pd), Michele Rossi (direttore generale Asl) e
Roberto Prozzo (avvocato politicamente impegnato), ai danni della stessa De
Girolamo
nella provincia, l’autorizzazione
all’apertura del bar all’ospedale
Fatebenefratelli sono i principali
episodi su cui gli ultimi testi sono
stati sentiti.
NUOVI FILONI
Ma il gip Cusani, sempre nell’ultima ordinanza, fa capire ancora
altro sulle gemmazioni di nuove
indagini dall’inchiesta madre.
Con questo passaggio: «La gestione della Asl appare impostata
per volere di quella che appare
ora come una vera e propria associazione per delinquere, costituita da privati cittadini e da pubblici ufficiali della Asl e di altre
superiori istituzioni, in funzione
di interessi privati e di ricerca
del consenso elettorale». Parole
criptiche, che però lasciano intuire. Di certo, e lo scrive anche il
gip Cusani, la Procura di Benevento ha aperto «separati procedimenti penali, indagando a 360
gradi sui numerosi fatti e su ogni
persona che abbia avuto parte
nei reati ipotizzati riguardo alla
gestione complessiva della Asl».
Più fascicoli su vari episodi, in
una visione unitaria dell’indagine delegata alla Guardia di finanza. Gran parte di questa seconda
fase investigativa nasce dalle circa 400 pagine di conversazioni
registrate, il 23 e il 30 luglio 2012,
a casa del padre di Nunzia De Girolamo. Le famose registrazioni
furtive di Pisapia. Riunioni di
quello che, nella prima ordinanza, il gip Cusani definì «direttorio politico-partitico». A quegli
incontri, c’erano, con Felice Pisapia, il manager Michele Rossi, il
direttore sanitario Gelsomino
Ventucci, l’allora solo parlamentare Nunzia De Girolamo con i
suoi collaboratori Giacomo Papa e Luigi Barone. La Procura
non conferma né smentisce l’esistenza di indagati, in questa seconda fase investigativa. Su più
episodi, dunque, si concentrano
gli inquirenti, tra cui il contratto
di licenza per il bar del Fatebenefratelli, l’appalto per il servizio
ambulanze a due ditte in associazione temporanea di imprese
con i loro responsabili. L’inchiesta ora procede spedita. E domani sarà interrogato Felice Pisapia. Consegnerà tutte le registrazioni ancora in suo possesso e,
soprattutto, non esiterà a rispondere.
Gigi Di Fiore
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Nunzia De Girolamo e Silvio Berlusconi
Forza Italia fa fuoco contro Toti
ma c’è la gara a tifare Francesca
IL CENTRODESTRA
ROMA Non solo convolerà probabilmente a nozze, ma intanto
Francesca Pascale ha cominciato
a condividere la leadership del
partito con il suo futuro, eventuale, consorte Silvio. E se lei ormai
è una dirigente accettata e riconosciuta all’interno del berlusconismo - e tutti a dire quanto è
brava; che mente politica raffinata che ha; si vede che viene dal
territorio e ne capisce i problemi;
ah, Francesca, per fortuna che
c’è Francesca all’orecchio del
Presidente.... - non sta accadendo la stessa cosa per Giovanni
Toti. Le sue prime uscite ufficiali,
e stasera ci sarà il battesimo da
numero due o tre a Porta a Porta,
stanno suscitando polemiche e
prese di distanza da parte degli
altri maggiorenti di Forza Italia.
va con la partecipazione, con le
idee e con i voti». Traduzione,
che poi è il pensiero della vecchia
guardia forzista: questo Toti non
ha il becco di un consenso sul territorio, l’aria condizionata è lui,
ovvero qualcosa di costruito e di
artefatto. Che non c’entra con la
politica vera. Toti il diarca - insieme a Pascale - non viene ancora
digerito. Ma, a riprova del nuovo
asse di comando, ecco che arriva
un assist in suo favore. E proviene dal cuore del potere domestico berlusconiano, da una grande
amica di Francesca Pascale: l’ex
sottosegretaria Jole Santelli. La
quale avverte: «Credo che quando il caldo sia asfissiante, tanto
IL TRITACARNE
Raffaele Fitto è sul piede di guerra. La mancata partecipazione di
Berlusconi alla convention per il
Ventennale organizzata dall’ex
ministro in Puglia ha significato indirettamente - l’incoronazione
di Toti, difeso e coccolato dal Cavaliere contro tutti i suoi neo-avversari. E insomma, appena Toti
ha indicato come suo programma l’esigenza di mettere «aria
nuova» tra gli azzurri, Fitto lo ha
infilzato. «L’aria fresca fa bene e
va bene», osserva colui che poteva essere la superstar del post-alfanismo dentro Forza Italia, «e
invece fa male l’aria condizionata. E in politica, l’aria fresca arri-
LE AMAZZONI ESALTANO
LE VIRTÙ DI PASCALE
IN GUERRA CON NUNZIA
BIANCOFIORE: DIETRO
LE SPALLE PERÒ
NE SENTO DI CERTE...
da fiaccare mente e corpo, ricorrere all’aria condizionata sia, più
che utile, necessario».
LA DOPPIA SORTE
E comunque, parlare male della
colomba Toti si può (e un’altra
colomba, Paolo Romani, respinge la sua idea di «un governo di
scopo Pd-Forza Italia»), ma gran
parte del partito si sta totizzando, trovare invece qualcuno che
osi criticare il protagonismo di
Francesca è assai arduo. «Ma dietro alle sue spalle - assicura l’amica Michaela Biancofiore - chissà
quante gliene dicono». In effetti,
a piazza in Lucina, c’è chi mastica amaro e così riassume, sarcasticamente, l’immagine del potere acquisito da Francesca: «Berlusconi, uno abituato a parlare
con Obama e con Putin, ormai fa
comunicati entusiastici per la
scelta del nuovo coordinatore regionale in Campania». Ovvero,
un grande della terra che, per
amore della fidanzata (che è appunto amica del dirigente campano da lei imposto), passa dalla
dimensione global a quella local.
Da fuori, però, ecco Nunzia De
Girolamo che ribatte a Francesca che l’aveva attaccata per il
suo «tradimento» ai danni di Silvio. «Da donna che ama - scrive
l’ex ministra su Twitter - posso
capire le reazioni di Francesca,
anche quando non nascono da
fatti reali». Ma Nunzia è fuori e
non rientrerà. Francesca è dentro e c’è chi in Forza Italia la chiama Evita e chi la Papessa.
Mario Ajello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Silvio può risposarsi a primavera, ieri ultima udienza del divorzio
LA STORIA
segue dalla prima pagina
Ora dovrà raddoppiare le misure di sicurezza, visto che a primavera il suo fidanzato Silvio
Berlusconi sarà libero dal vincolo del matrimonio. Ieri, al tribunale di Monza, si è svolta l’ultima udienza della causa di divorzio intentata dal Cavaliere nel
confronti di Veronica Lario: entro ottanta giorni, ma forse anche prima, arriverà la sentenza
del giudice. Poi ciascuno andrà
per la sua strada. Veronica, che
nel frattempo si è trasferita a Milano, continuerà a occuparsi dei
nipotini, a visitare mostre e a dedicarsi alla sua grande passione, l’equitazione. Mentre il Cavaliere è atteso a palazzo Grazioli
Pubblica Amministrazione
dalla giovane compagna Francesca Pascale.
UDIENZA LAMPO
L’udienza di ieri è stata brevissima, in sostanza si è trattato
di formalizzare la chiusura della fase istruttoria. Ora a Veronica e Silvio non resta che aspettare il divorzio, che al massimo
entro metà aprile chiuderà definitivamente ventidue anni di
nozze. I giudici monzesi però
non dovrebbero entrare nel merito della questione economica:
sull’ammontare
dell’assegno
che ogni mese il Cavaliere dovrà
firmare alla sua ex moglie è
aperto un procedimento presso
la corte d’Appello di Milano, sezione famiglia, cui spetta la decisione. Proprio la voce alimenti e
l’aspetto finanziario in generale
sono stati gli ostacoli insormon-
ENTRO 80 GIORNI
LA SENTENZA
RESTA DA DEFINIRE
L’ASSEGNO
FINALE
PER VERONICA
tabili nella gestione di un rapporto finito nella tempesta ma
ricucito con il tempo. Veronica
comunicò pubblicamente la sua
intenzione di lasciare il marito
con una lettera drammatica:
«La strada del mio matrimonio
è segnata. Non posso stare con
un uomo che frequenta le minorenni. Chiudo il sipario sulla
mia vita coniugale. Non posso
più andare a braccetto con questo spettacolo». Poi, poco alla
volta, gli spigoli si smussarono:
«Vedrai, con il tempo riusciremo a essere amici», sussurrò lei
a Silvio durante l’udienza di separazione di primo grado. E infatti nei momenti difficili gli è
stata accanto, telefonando al
marito dopo le condanne Mediaset e Ruby.
«IO LO SPOSERO’»
Ma un conto sono gli affetti,
altro la divisione dei beni. E su
questo fronte le trattative tra i rispettivi legali (Ippolita Ghedini
per lui, Maria Cristina Morelli
per lei) sono state durissime e
un accordo fino a questo momento non c’è stato. Alla decisione del tribunale di Monza
(presieduto da Anna Maria Di
Oreste) di tagliare gli alimenti
tra 3 a 1,4 milioni al mese, l’ex
«première dame» si è opposta
depositando il cosiddetto «reclamo». E sempre alla sezione famiglia della Corte d’Appello di
Milano, competente per il secondo grado sui procedimenti
di Monza, il Cavaliere ha presentato ricorso contro la sentenza
del tribunale firmata - come affermò indignato - «da tre giudichesse comuniste e femministe» che gli imponeva di versare
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-TRX IL:28/01/14
alla ex consorte 100 mila euro al
giorno. «Una cifra alla quale si è
arrivati sulla base della dichiarazione dei redditi e delle proprietà di Berlusconi - fu ciò che
trapelò dai corridoi del tribunale - E tenendo inoltre conto del
fatto che alla signora Lario doveva essere garantito il medesimo tenore di vita di cui beneficiava con il matrimonio». Comunque andrà, tempo un paio
di mesi e Berlusconi tornerà single. Uno status di libertà del quale probabilmente godrà per poco tempo. Francesca Pascale infatti è una ragazza determinata
e cocciuta, e nella sua unica intervista ha dichiarato tutto il
suo amore per Silvio e lo ha
sbandierato con orgoglio: «Io lo
sposerò».
Claudia Guasco
22:53-NOTE:
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Mer 29/01/2014
Il Messaggero
Pagina 1
Inchiesta Asl
Caso De Girolamo ipotesi associazione per delinquere.
Gigi Di Fiore A ssociazione per delinquere. Sarebbe l'
ipotesi di reato più grave su cui lavorerebbe la
Procura di Benevento nei nuovi filoni investigativi
sulla gestione della Asl. Un' ipotesi, unita ad altre per
reati contro la pubblica amministrazione, per vicende
di un periodo che va dall' ottobre 2011 al febbraio
2013. È ottobre 2011, il mese in cui si insedia alla Asl
il nuovo direttore generale Michele Rossi. Ed è lo
stesso Rossi che, nella famosa conversazione
registrata di nascosto il 23 luglio 2012 dall' allora
direttore amministrativo Felice Pisapia, dice
rivolgendosi a Nunzia De Girolamo: «Nunzia, non
resterò un secondo su quell' Asl, se non per te e con
te, perché la nomina l' ho chiesta a te, tu me l' hai
data ed è giusto che ci sia un riscontro, un confronto
ed un percorso che si deve portare avanti». In quel
momento, Nunzia De Girolamo non è ancora ministro.
Lo diventerà dopo le elezioni del febbraio 2013. Ed è
proprio questo, il mese conclusivo del periodo di
verifica investigativa della Procura di Benevento. La
conferma sull' esistenza di più fascicoli d' inchiesta,
aperti sulla base delle registrazioni e delle
dichiarazioni di Pisapia, arriva da un passaggio
contenuto nella seconda ordinanza che è stata
firmata ieri dal gip Flavio Cusani. Un' ordinanza,
aggiuntiva alla prima del 23 dicembre scorso, che
dispone gli arresti domiciliari per l' amministratore di
fatto delle società «Gerim A» e «New center»:
Giovanni Rocco Cirocco. Nella parte finale del
provvedimento, scrive il giudice: «La truffa contestata
al Pisapia e al Cirocco non si pone come un evento
isolato dal contesto in cui è maturato, ma si inserisce
eziologicamente, attraverso l' operato di Pisapia, tra
gli effetti della sciagurata gestione della Asl
Benevento uno». È solo la premessa. Il giudice fa
intuire molto sull' attuale lavoro della Procura, che
impegna tre sostituti: Giovanni Tartaglia Polcini,
Flavia Felaco e Nicoletta Giammarino. Un lavoro che,
nell' ultima settimana, ha portato alla convocazione di
diversi testimoni. Le nomine e i trasferimenti nella Asl,
l' appalto per il servizio ambulanze e la dislocazione
delle sedi sanitarie nella provincia, l' autorizzazione
all' apertura del bar all' ospedale Fatebenefratelli sono
i principali episodi su cui gli ultimi testi sono stati
sentiti. NUOVI FILONI Ma il gip Cusani, sempre nell'
ultima ordinanza, fa capire ancora altro sulle
gemmazioni di nuove indagini dall' inchiesta madre.
Con questo passaggio: «La gestione della Asl appare
Pubblica Amministrazione
impostata per volere di quella che appare ora come
una vera e propria associazione per delinquere,
costituita da privati cittadini e da pubblici ufficiali della
Asl e di altre superiori istituzioni, in funzione di
interessi privati e di ricerca del consenso elettorale».
Parole criptiche, che però lasciano intuire. Di certo, e
lo scrive anche il gip Cusani, la Procura di Benevento
ha aperto «separati procedimenti penali, indagando a
360 gradi sui numerosi fatti e su ogni persona che
abbia avuto parte nei reati ipotizzati riguardo alla
gestione complessiva della Asl». Più fascicoli su vari
episodi, in una visione unitaria dell' indagine delegata
alla Guardia di finanza. Gran parte di questa seconda
fase investigativa nasce dalle circa 400 pagine di
conversazioni registrate, il 23 e il 30 luglio 2012, a
casa del padre di Nunzia De Girolamo. Le famose
registrazioni furtive di Pisapia. Riunioni di quello che,
nella prima ordinanza, il gip Cusani definì «direttorio
politico-partitico». A quegli incontri, c' erano, con
Felice Pisapia, il manager Michele Rossi, il direttore
sanitario Gelsomino Ventucci, l' allora solo
parlamentare Nunzia De Girolamo con i suoi
collaboratori Giacomo Papa e Luigi Barone. La
Procura non conferma né smentisce l' esistenza di
indagati, in questa seconda fase investigativa. Su più
episodi, dunque, si concentrano gli inquirenti, tra cui il
contratto di licenza per il bar del Fatebenefratelli, l'
appalto per il servizio ambulanze a due ditte in
associazione temporanea di imprese con i loro
responsabili. L' inchiesta ora procede spedita. E
domani sarà interrogato Felice Pisapia. Consegnerà
tutte le registrazioni ancora in suo possesso e,
soprattutto, non esiterà a rispondere. Gigi Di Fiore ©
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Mer 29/01/2014
Il Messaggero
Pagina 4
-MSGR - 20 CITTA - 4 - 29/01/14-N:
4
Primo Piano
Mercoledì 29 Gennaio 2014
www.ilmessaggero.it
De Girolamo, dal gip
ipotesi associazione
per delinquere
`Si aprono nuovi filoni nella sanitopoli beneventana. Primo
arresto: ai domiciliari il socio dell’ex manager indagato Pisapia
L’INCHIESTA
segue dalla prima pagina
Un’ipotesi, unita ad altre per reati contro la pubblica amministrazione, per vicende di un periodo
che va dall’ottobre 2011 al febbraio 2013. È ottobre 2011, il mese in
cui si insedia alla Asl il nuovo direttore generale Michele Rossi.
Ed è lo stesso Rossi che, nella famosa conversazione registrata di
nascosto il 23 luglio 2012 dall’allora direttore amministrativo Felice Pisapia, dice rivolgendosi a
Nunzia De Girolamo: «Nunzia,
non resterò un secondo su quell’Asl, se non per te e con te, perché la nomina l’ho chiesta a te, tu
me l’hai data ed è giusto che ci sia
un riscontro, un confronto ed un
percorso che si deve portare
avanti». In quel momento, Nunzia De Girolamo non è ancora ministro. Lo diventerà dopo le elezioni del febbraio 2013. Ed è proprio questo, il mese conclusivo
del periodo di verifica investigativa della Procura di Benevento.
La conferma sull’esistenza di
più fascicoli d’inchiesta, aperti
sulla base delle registrazioni e
delle dichiarazioni di Pisapia, arriva da un passaggio contenuto
nella seconda ordinanza che è
stata firmata ieri dal gip Flavio
Cusani. Un’ordinanza, aggiuntiva alla prima del 23 dicembre
scorso, che dispone gli arresti domiciliari per l’amministratore di
fatto delle società «Gerim A» e
«New center»: Giovanni Rocco
Cirocco. Nella parte finale del
provvedimento, scrive il giudice:
«La truffa contestata al Pisapia e
al Cirocco non si pone come un
evento isolato dal contesto in cui
è maturato, ma si inserisce eziologicamente, attraverso l’operato di Pisapia, tra gli effetti della
sciagurata gestione della Asl Benevento uno». È solo la premessa. Il giudice fa intuire molto sull’attuale lavoro della Procura,
che impegna tre sostituti: Giovanni Tartaglia Polcini, Flavia Felaco e Nicoletta Giammarino. Un
lavoro che, nell’ultima settimana, ha portato alla convocazione
di diversi testimoni. Le nomine e
i trasferimenti nella Asl, l’appalto per il servizio ambulanze e la
dislocazione delle sedi sanitarie
IL GIUDICE: ALLA ASL
UNA CUPOLA CON PUBBLICI
UFFICIALI «DI ALTRE
SUPERIORI ISTITUZIONI»
ALLA RICERCA DEL
CONSENSO ELETTORALE
La vicenda
Il ministro De Girolamo, all'epoca dei fatti, era coordinatrice di Forza Italia a Benevento
L’ASL DI BENEVENTO
Felice Pisapia, ex direttore amministrativo della Asl di Benevento, è accusato
di truffa e malversazione. Nell’ordinanza del Gip si fa riferimento a un
“direttorio politico-partitico” che avrebbe condizionato e influenzato le scelte
nella Asl
LE REGISTRAZIONI
Pisapia ha registrato una serie di colloqui avvenuti nell’estate del 2012
nella casa del padre di De Girolamo, all’insaputa di tutti i partecipanti.
Dai colloqui emergerebbe che l'attuale ministro avrebbe esercitato pressioni
per le assegnazioni degli appalti relativi al 118 e al bar interno all’ospedale
Fatebenefratelli
IL COMPLOTTO
In un colloquio risalente al novembre 2012, che non è agli atti dell'inchiesta,
Pisapia avverte De Girolamo di un complotto orchestrato da Umberto del
Basso De Caro (oggi deputato Pd), Michele Rossi (direttore generale Asl) e
Roberto Prozzo (avvocato politicamente impegnato), ai danni della stessa De
Girolamo
nella provincia, l’autorizzazione
all’apertura del bar all’ospedale
Fatebenefratelli sono i principali
episodi su cui gli ultimi testi sono
stati sentiti.
NUOVI FILONI
Ma il gip Cusani, sempre nell’ultima ordinanza, fa capire ancora
altro sulle gemmazioni di nuove
indagini dall’inchiesta madre.
Con questo passaggio: «La gestione della Asl appare impostata
per volere di quella che appare
ora come una vera e propria associazione per delinquere, costituita da privati cittadini e da pubblici ufficiali della Asl e di altre
superiori istituzioni, in funzione
di interessi privati e di ricerca
del consenso elettorale». Parole
criptiche, che però lasciano intuire. Di certo, e lo scrive anche il
gip Cusani, la Procura di Benevento ha aperto «separati procedimenti penali, indagando a 360
gradi sui numerosi fatti e su ogni
persona che abbia avuto parte
nei reati ipotizzati riguardo alla
gestione complessiva della Asl».
Più fascicoli su vari episodi, in
una visione unitaria dell’indagine delegata alla Guardia di finanza. Gran parte di questa seconda
fase investigativa nasce dalle circa 400 pagine di conversazioni
registrate, il 23 e il 30 luglio 2012,
a casa del padre di Nunzia De Girolamo. Le famose registrazioni
furtive di Pisapia. Riunioni di
quello che, nella prima ordinanza, il gip Cusani definì «direttorio politico-partitico». A quegli
incontri, c’erano, con Felice Pisapia, il manager Michele Rossi, il
direttore sanitario Gelsomino
Ventucci, l’allora solo parlamentare Nunzia De Girolamo con i
suoi collaboratori Giacomo Papa e Luigi Barone. La Procura
non conferma né smentisce l’esistenza di indagati, in questa seconda fase investigativa. Su più
episodi, dunque, si concentrano
gli inquirenti, tra cui il contratto
di licenza per il bar del Fatebenefratelli, l’appalto per il servizio
ambulanze a due ditte in associazione temporanea di imprese
con i loro responsabili. L’inchiesta ora procede spedita. E domani sarà interrogato Felice Pisapia. Consegnerà tutte le registrazioni ancora in suo possesso e,
soprattutto, non esiterà a rispondere.
Gigi Di Fiore
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Nunzia De Girolamo e Silvio Berlusconi
Forza Italia fa fuoco contro Toti
ma c’è la gara a tifare Francesca
IL CENTRODESTRA
ROMA Non solo convolerà probabilmente a nozze, ma intanto
Francesca Pascale ha cominciato
a condividere la leadership del
partito con il suo futuro, eventuale, consorte Silvio. E se lei ormai
è una dirigente accettata e riconosciuta all’interno del berlusconismo - e tutti a dire quanto è
brava; che mente politica raffinata che ha; si vede che viene dal
territorio e ne capisce i problemi;
ah, Francesca, per fortuna che
c’è Francesca all’orecchio del
Presidente.... - non sta accadendo la stessa cosa per Giovanni
Toti. Le sue prime uscite ufficiali,
e stasera ci sarà il battesimo da
numero due o tre a Porta a Porta,
stanno suscitando polemiche e
prese di distanza da parte degli
altri maggiorenti di Forza Italia.
va con la partecipazione, con le
idee e con i voti». Traduzione,
che poi è il pensiero della vecchia
guardia forzista: questo Toti non
ha il becco di un consenso sul territorio, l’aria condizionata è lui,
ovvero qualcosa di costruito e di
artefatto. Che non c’entra con la
politica vera. Toti il diarca - insieme a Pascale - non viene ancora
digerito. Ma, a riprova del nuovo
asse di comando, ecco che arriva
un assist in suo favore. E proviene dal cuore del potere domestico berlusconiano, da una grande
amica di Francesca Pascale: l’ex
sottosegretaria Jole Santelli. La
quale avverte: «Credo che quando il caldo sia asfissiante, tanto
IL TRITACARNE
Raffaele Fitto è sul piede di guerra. La mancata partecipazione di
Berlusconi alla convention per il
Ventennale organizzata dall’ex
ministro in Puglia ha significato indirettamente - l’incoronazione
di Toti, difeso e coccolato dal Cavaliere contro tutti i suoi neo-avversari. E insomma, appena Toti
ha indicato come suo programma l’esigenza di mettere «aria
nuova» tra gli azzurri, Fitto lo ha
infilzato. «L’aria fresca fa bene e
va bene», osserva colui che poteva essere la superstar del post-alfanismo dentro Forza Italia, «e
invece fa male l’aria condizionata. E in politica, l’aria fresca arri-
LE AMAZZONI ESALTANO
LE VIRTÙ DI PASCALE
IN GUERRA CON NUNZIA
BIANCOFIORE: DIETRO
LE SPALLE PERÒ
NE SENTO DI CERTE...
da fiaccare mente e corpo, ricorrere all’aria condizionata sia, più
che utile, necessario».
LA DOPPIA SORTE
E comunque, parlare male della
colomba Toti si può (e un’altra
colomba, Paolo Romani, respinge la sua idea di «un governo di
scopo Pd-Forza Italia»), ma gran
parte del partito si sta totizzando, trovare invece qualcuno che
osi criticare il protagonismo di
Francesca è assai arduo. «Ma dietro alle sue spalle - assicura l’amica Michaela Biancofiore - chissà
quante gliene dicono». In effetti,
a piazza in Lucina, c’è chi mastica amaro e così riassume, sarcasticamente, l’immagine del potere acquisito da Francesca: «Berlusconi, uno abituato a parlare
con Obama e con Putin, ormai fa
comunicati entusiastici per la
scelta del nuovo coordinatore regionale in Campania». Ovvero,
un grande della terra che, per
amore della fidanzata (che è appunto amica del dirigente campano da lei imposto), passa dalla
dimensione global a quella local.
Da fuori, però, ecco Nunzia De
Girolamo che ribatte a Francesca che l’aveva attaccata per il
suo «tradimento» ai danni di Silvio. «Da donna che ama - scrive
l’ex ministra su Twitter - posso
capire le reazioni di Francesca,
anche quando non nascono da
fatti reali». Ma Nunzia è fuori e
non rientrerà. Francesca è dentro e c’è chi in Forza Italia la chiama Evita e chi la Papessa.
Mario Ajello
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Silvio può risposarsi a primavera, ieri ultima udienza del divorzio
LA STORIA
segue dalla prima pagina
Ora dovrà raddoppiare le misure di sicurezza, visto che a primavera il suo fidanzato Silvio
Berlusconi sarà libero dal vincolo del matrimonio. Ieri, al tribunale di Monza, si è svolta l’ultima udienza della causa di divorzio intentata dal Cavaliere nel
confronti di Veronica Lario: entro ottanta giorni, ma forse anche prima, arriverà la sentenza
del giudice. Poi ciascuno andrà
per la sua strada. Veronica, che
nel frattempo si è trasferita a Milano, continuerà a occuparsi dei
nipotini, a visitare mostre e a dedicarsi alla sua grande passione, l’equitazione. Mentre il Cavaliere è atteso a palazzo Grazioli
Pubblica Amministrazione
dalla giovane compagna Francesca Pascale.
UDIENZA LAMPO
L’udienza di ieri è stata brevissima, in sostanza si è trattato
di formalizzare la chiusura della fase istruttoria. Ora a Veronica e Silvio non resta che aspettare il divorzio, che al massimo
entro metà aprile chiuderà definitivamente ventidue anni di
nozze. I giudici monzesi però
non dovrebbero entrare nel merito della questione economica:
sull’ammontare
dell’assegno
che ogni mese il Cavaliere dovrà
firmare alla sua ex moglie è
aperto un procedimento presso
la corte d’Appello di Milano, sezione famiglia, cui spetta la decisione. Proprio la voce alimenti e
l’aspetto finanziario in generale
sono stati gli ostacoli insormon-
ENTRO 80 GIORNI
LA SENTENZA
RESTA DA DEFINIRE
L’ASSEGNO
FINALE
PER VERONICA
tabili nella gestione di un rapporto finito nella tempesta ma
ricucito con il tempo. Veronica
comunicò pubblicamente la sua
intenzione di lasciare il marito
con una lettera drammatica:
«La strada del mio matrimonio
è segnata. Non posso stare con
un uomo che frequenta le minorenni. Chiudo il sipario sulla
mia vita coniugale. Non posso
più andare a braccetto con questo spettacolo». Poi, poco alla
volta, gli spigoli si smussarono:
«Vedrai, con il tempo riusciremo a essere amici», sussurrò lei
a Silvio durante l’udienza di separazione di primo grado. E infatti nei momenti difficili gli è
stata accanto, telefonando al
marito dopo le condanne Mediaset e Ruby.
«IO LO SPOSERO’»
Ma un conto sono gli affetti,
altro la divisione dei beni. E su
questo fronte le trattative tra i rispettivi legali (Ippolita Ghedini
per lui, Maria Cristina Morelli
per lei) sono state durissime e
un accordo fino a questo momento non c’è stato. Alla decisione del tribunale di Monza
(presieduto da Anna Maria Di
Oreste) di tagliare gli alimenti
tra 3 a 1,4 milioni al mese, l’ex
«première dame» si è opposta
depositando il cosiddetto «reclamo». E sempre alla sezione famiglia della Corte d’Appello di
Milano, competente per il secondo grado sui procedimenti
di Monza, il Cavaliere ha presentato ricorso contro la sentenza
del tribunale firmata - come affermò indignato - «da tre giudichesse comuniste e femministe» che gli imponeva di versare
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alla ex consorte 100 mila euro al
giorno. «Una cifra alla quale si è
arrivati sulla base della dichiarazione dei redditi e delle proprietà di Berlusconi - fu ciò che
trapelò dai corridoi del tribunale - E tenendo inoltre conto del
fatto che alla signora Lario doveva essere garantito il medesimo tenore di vita di cui beneficiava con il matrimonio». Comunque andrà, tempo un paio
di mesi e Berlusconi tornerà single. Uno status di libertà del quale probabilmente godrà per poco tempo. Francesca Pascale infatti è una ragazza determinata
e cocciuta, e nella sua unica intervista ha dichiarato tutto il
suo amore per Silvio e lo ha
sbandierato con orgoglio: «Io lo
sposerò».
Claudia Guasco
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Mer 29/01/2014
Il Messaggero
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De Girolamo, dal gip ipotesi associazione per
delinquere
Si aprono nuovi filoni nella sanitopoli beneventana. Primo arresto: ai domiciliari il
socio dell' ex manager indagato Pisapia.
L' INCHIESTA segue dalla prima pagina Un' ipotesi,
unita ad altre per reati contro la pubblica
amministrazione, per vicende di un periodo che va
dall' ottobre 2011 al febbraio 2013. È ottobre 2011, il
mese in cui si insedia alla Asl il nuovo direttore
generale Michele Rossi. Ed è lo stesso Rossi che,
nella famosa conversazione registrata di nascosto il
23 luglio 2012 dall' allora direttore amministrativo
Felice Pisapia, dice rivolgendosi a Nunzia De
Girolamo: «Nunzia, non resterò un secondo su quell'
Asl, se non per te e con te, perché la nomina l' ho
chiesta a te, tu me l' hai data ed è giusto che ci sia un
riscontro, un confronto ed un percorso che si deve
portare avanti». In quel momento, Nunzia De
Girolamo non è ancora ministro. Lo diventerà dopo le
elezioni del febbraio 2013. Ed è proprio questo, il
mese conclusivo del periodo di verifica investigativa
della Procura di Benevento. La conferma sull'
esistenza di più fascicoli d' inchiesta, aperti sulla base
delle registrazioni e delle dichiarazioni di Pisapia,
arriva da un passaggio contenuto nella seconda
ordinanza che è stata firmata ieri dal gip Flavio
Cusani. Un' ordinanza, aggiuntiva alla prima del 23
dicembre scorso, che dispone gli arresti domiciliari
per l' amministratore di fatto delle società «Gerim A»
e «New center»: Giovanni Rocco Cirocco. Nella parte
finale del provvedimento, scrive il giudice: «La truffa
contestata al Pisapia e al Cirocco non si pone come
un evento isolato dal contesto in cui è maturato, ma si
inserisce eziologicamente, attraverso l' operato di
Pisapia, tra gli effetti della sciagurata gestione della
Asl Benevento uno». È solo la premessa. Il giudice fa
intuire molto sull' attuale lavoro della Procura, che
impegna tre sostituti: Giovanni Tartaglia Polcini,
Flavia Felaco e Nicoletta Giammarino. Un lavoro che,
nell' ultima settimana, ha portato alla convocazione di
diversi testimoni. Le nomine e i trasferimenti nella Asl,
l' appalto per il servizio ambulanze e la dislocazione
delle sedi sanitarie nella provincia, l' autorizzazione
all' apertura del bar all' ospedale Fatebenefratelli sono
i principali episodi su cui gli ultimi testi sono stati
sentiti. NUOVI FILONI Ma il gip Cusani, sempre nell'
ultima ordinanza, fa capire ancora altro sulle
gemmazioni di nuove indagini dall' inchiesta madre.
Con questo passaggio: «La gestione della Asl appare
impostata per volere di quella che appare ora come
Pubblica Amministrazione
una vera e propria associazione per delinquere,
costituita da privati cittadini e da pubblici ufficiali della
Asl e di altre superiori istituzioni, in funzione di
interessi privati e di ricerca del consenso elettorale».
Parole criptiche, che però lasciano intuire. Di certo, e
lo scrive anche il gip Cusani, la Procura di Benevento
ha aperto «separati procedimenti penali, indagando a
360 gradi sui numerosi fatti e su ogni persona che
abbia avuto parte nei reati ipotizzati riguardo alla
gestione complessiva della Asl». Più fascicoli su vari
episodi, in una visione unitaria dell' indagine delegata
alla Guardia di finanza. Gran parte di questa seconda
fase investigativa nasce dalle circa 400 pagine di
conversazioni registrate, il 23 e il 30 luglio 2012, a
casa del padre di Nunzia De Girolamo. Le famose
registrazioni furtive di Pisapia. Riunioni di quello che,
nella prima ordinanza, il gip Cusani definì «direttorio
politico-partitico». A quegli incontri, c' erano, con
Felice Pisapia, il manager Michele Rossi, il direttore
sanitario Gelsomino Ventucci, l' allora solo
parlamentare Nunzia De Girolamo con i suoi
collaboratori Giacomo Papa e Luigi Barone. La
Procura non conferma né smentisce l' esistenza di
indagati, in questa seconda fase investigativa. Su più
episodi, dunque, si concentrano gli inquirenti, tra cui il
contratto di licenza per il bar del Fatebenefratelli, l'
appalto per il servizio ambulanze a due ditte in
associazione temporanea di imprese con i loro
responsabili. L' inchiesta ora procede spedita. E
domani sarà interrogato Felice Pisapia. Consegnerà
tutte le registrazioni ancora in suo possesso e,
soprattutto, non esiterà a rispondere. Gigi Di Fiore ©
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Mer 29/01/2014
Il Sole 24 Ore
Pagina 37
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 29 Gennaio 2014 - N. 28
Lavoro
Impresa & territori 37
Credito. Al via le procedure con i sindacati in Mediocredito, Mediofactoring e Banca Monte Parma: 253 esuberi
Chimica
Nautica
Intesa ristruttura il leasing
Scatta
osservatorio
sul nuovo
contratto
Ferretti,
trattative
per salvare
Forlì
AMMORTIZZATORI
Micheli: nel prossimo piano più ricavi per tutelare l’occupazione
Indesit, Cigs
per 1.783 addetti
Cristina Casadei
Indesit Company e
sindacati hanno firmato al
ministero del Lavoro
l’intesa raggiunta il 3
dicembre sul piano di
salvaguardia e rilancio
industriale in Italia.
L’accordo prevede la Cigs
per un massimo di 1.783
lavoratori (883 addetti del
polo produttivo di
Fabriano e 900 del polo di
Caserta) e contratti di
solidarietà per 847
dipendenti. La Cigs sarà
introdotta a partire dall’1
febbraio per una durata di
2 anni e i contratti di
solidarietà per un solo
anno. Il piano prevede 83
milioni di investimenti e il
rinnovo quasi totale della
gamma di prodotti a più
alto valore aggiunto. Oltre
che il ridisegno dei tre poli
industriali nel periodo
2014-2016.
VERTICE SULLA ROMI
Piano industriale
domani in Regione
Sarà presentato domani in
Regione il piano
industriale per la Romi ex
Sandretto, rilevata lo
scorso settembre dalla
cordata di imprenditori
guidata dalla società belga
Fotonike, quotata a Parigi.
La riorganizzazione va
avanti: 70 su 140 lavoratori
sono già rientrati. È in
corso la cassa
integrazione straordinaria
per crisi, prorogabile per
altri due anni per
riorganizzazione. Il
marchio della Sandretto è
stato acquisito dalla
Finpiemonte, la
finanziaria della Regione,
che lo ha ceduto alla
cordata fino al 2017.
Edilizia
In attesa di conoscere i dettagli del piano industriale che verrà
presentato tra fine aprile e inizio
maggio la prima certezza è che i
top manager del gruppo Intesa
Sanpaolostannolavorandoperaumentareiricavietutelarel’occupazione, come ha detto il ceo Carlo
Messina alla presentazione del
nuovo Mediocredito. La seconda
certezzaèchesisonoaperteleprocedure che riguardano Mediocredito e Mediofactoring, dove sono
previsti rispettivamente 153 e 35
esuberi, e Banca Monte Parma dovegliesuberisono50.Totale238eccedenze,risalentiapianipassati.
Bisogna però fare le debite distinzioniperchéunacosaèilpros-
RISULTATO RAGGIUNTO
Centrati gli obiettivi per le
5mila uscite del 2011
e le 600 del 2013 - Arrivate
12mila domande per 100mila
giornate di solidarietà
simo piano industriale del gruppo
che sarà orientato a tutelare e sostenerel’occupazione,un’altrasono queste procedure che accompagnano «la vita dell’azienda nel
suo divenire e nel suo efficientamento», spiega il chief operating
officer del gruppo Francesco Micheli.Inunsettoredovecisistaavviando a una fase di pesante ristrutturazione che potrebbe portare a 50mila esuberi sembra però
difficile che il primo gruppo non
sarà toccato da ricadute occupazionali. I manager sono al lavoro
per evitare impatti sociali. Micheli ha ribadito che «nuovi prodotti,
nuovi mestieri, nuove attività e
sviluppo dei ricavi sono la misura
perfronteggiare gliesuberi. Lavoreremo a un piano che tende a minimizzarele ricadutesulpersonale».Però,avverteGiuseppeMilazzo della Fabi, «se le dichiarazioni
che non ci saranno esuberi preve-
donodemansionamentiemoderazionesalarialecostosaperilavoratori, alla presentazione del piano
partirà una difficile vertenza».
Per tastare il clima, basti l’incertezza del pagamento del premio
che dovrebbe avvenire dopo la
presentazione del piano ma che
il gruppo non ritiene sostenibile
perché i risultati non sarebbero
stati raggiunti.
Sono invece stati centrati gli
obiettivi dei protocolli relativi agli
esuberi e agli anni 2011 e 2013. Ieri
nell’incontrodiverificaconisindacatiilgruppohaconsegnatounprimobilancio.Perilprotocollorelativo al 2011 è emerso che dei 5mila
esuberi ne sono già usciti 4.500, il
ritardodellealtre500uscitesarebbe dovuto all’effetto Fornero. Anche per il protocollo relativo al
2013 che prevedeva 600 esuberi è
statoraggiuntol’obiettivo:trapensionamenti ed esodi volontari le
uscite sono state 453, mentre ci sonostate12miladomandeper untotale di quasi 100mila giorni di solidarietà corrispondenti a una riduzionedi 138 lavoratori per lo stesso
periodo. A questo si aggiungano le
1.270richiestedinuoviparttime.
Nei prossimi giorni toccherà al
Mediocredito centrare gli obiettivi.Nella letteradi avvioprocedura
iterminisonomoltonetti,apartire
dal titolo che fa riferimento alla
223.Itempisonostretti,iltermineè
fissato per il 30 aprile, poi partirà il
programma di risoluzione del rapporto di lavooro. «Consideriamo
questaposizioneinaccettabileerespingiamoqualsiasitipodisoluzionecoercitivaetraumatica»,hadetto Milazzo. Gli esuberi, per lo più
quadridirettivi,sarannoindividuati tra coloro che possono andare in
pensione,poitra coloro chehanno
i requisiti anagrafici e contributivi
per accedere alle prestazioni straordinarie del Fondo di solidarietà
e,infinesequestononbastasseper
raggiungere gli obiettivi, saranno
individuatepersonedafaraccedereallasezioneemergenziale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Gli esuberi del Mediocredito Italiano Spa
Ripartizione per inquadramento
2ª area
Unità
produttiva
Bari
Bologna
Brescia
Firenze
Forlì
Genova
Milano
Napoli
Padova
Roma
Torino
Totale
3ª area
Livello
Quadro direttivo
Livello
Livello
1º
2º
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1º
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1º
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Totale
–
–
–
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2
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3
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–
–
–
17
1
1
–
4
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–
6
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–
1
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13
1
1
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5
–
–
12
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–
1
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21
10
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1
43
1
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2
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3
153
–
1
2
17
Istat.Nel 2013bustepaga cresciutedell’1,4%, la variazionepiù bassa dal1982
In dicembre retribuzioni ferme
Claudio Tucci
ROMA
Retribuzioni praticamente
ferme a dicembre (rispetto al
mese precedente); e nel confronto con dicembre 2013 sono salite
appena dell’1,3%. Nella media
del 2013 le buste paga sono cresciute dell’1,4%, la variazione
più bassa dal 1982 (anno di inizio
delle serie storiche). Ma, in ogni
caso, una dinamica superiore
all’inflazione che nella media
dello scorso anno ha segnato un
incremento dell’1,2%.
La fotografia scattata ieri
dall’Istat ha confermato un 2013
ancora in grande affanno per il
mercato del lavoro. A fine dicem-
bre sono in attesa di rinnovo 47
contratti (di cui 15 appartenenti al
settore pubblico) relativi a circa
6,3 milioni di dipendenti (di cui
2,9 milioni nella sola pa). L’attesa
del rinnovo per i lavoratori con
contratto scaduto è in media di
32,2 mesi (si scende a 18,6 mesi nel
settore privato).
Complessivamente nel 2013
sono stati recepiti 17 contratti a
cui fanno riferimento poco più
di tre milioni di lavoratori dipendenti, con un monte retributivo
pari al 23,7% del totale dell’economia. A fine dicembre sono
pertanto risultati in vigore 27
contratti che regolano il trattamento economico di circa 6,6
milioni di dipendenti (il 49,4%
del monte retributivo totale).
Tornando invece alle retribuzioni l’Istat ha segnalato aumenti
superiori alla media del 2013
(+1,4%) per i comparti: alimentari,bevandeetabacco(+4,1%);agricoltura (+2,7%) e chimica (+2,3%).
Nel settore privato le variazioni
più contenute si sono registrate
nell’edilizia (appena +0,4%) e nel
settore del tessile, abbigliamento
e lavorazione pelli (+0,8%).
Nell’intero comparto della pubblicaamministrazionelebustepaga non hanno subito variazioni
per via del noto blocco alla contrattazione in vigore dal 2010.
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C.Cas.
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Stadi, progetti per 1,4 miliardi
Ance: servono
paletti all’in house
La Roma guarda a Tor di Valle, la Sampdoria all’area della Foce
Mauro Salerno
Alessandro Arona
Tempi dimezzati per
pubblicare appalti, ricevere
le offerte e affidare i lavori.
Niente controllo dei
requisiti in sede di offerta.
Più libertà nell'individuare i
lavori in economia. Sono
alcune delle deroghe per
l'avvio dei lavori di edilizia
scolastica che il governo ha
varato con il Dpcm del 22
gennaio scorso. Le deroghe
riguardano sia gli interventi
urgenti finanziati con 150
milioni dal decreto "Fare",
sia gli interventi finanziati
dall'Inail con 300 milioni . La
deroga, legata al ruolo di
commissario attribuito a
sindaci e presidenti di
Provincia, scadrà il 31
dicembre. Il decreto arriva a
un mese circa dal termine
del 28 febbraio entro il quale
comuni e province devono
affidare i lavori, pena la
revoca dei fondi.
«Le principali società calcistiche di serie A - spiega Paolo D’Alessio, commissario straordinario dell’Istituto peril credito sportivo (Ics) - potrebbero mettere in campo in breve
tempo investimenti stimabili
in 1,4 miliardi di euro per la realizzazione di nuovi stadi "multifunzione", sul modello di
quello realizzato dalla Juventus. E in questa direzione le
nuove norme nella legge di stabilità (articolo 1 commi
303-305) sono un grande passo
in avanti».
L’Ics d’altra parte, ultima
banca pubblica rimasta in Italia - spiega D’Alessio - per sostenere tali iniziative sarebbe pronto ad allargare la propria attuale raccolta tramite
emissioni obbligazionarie
(con rating pari a quello dello
Stato italiano), erogando (come normalmente fa) mutui a
tassi agevolati.
ROMA
Dopo la Juventus, che ha realizzato lo stadio "di proprietà"
nel 2009-2011 (120 milioni di investimento,conmutuoagevolato dell’Ics), e l’Udinese, che sta
peravviarei lavoridiammodernamento dello stadio Friuli per
circa 40 milioni di euro, ora la
primaafarsiavantidovrebbeesserelaRoma.Lasocietà, guidata
dall’americano James Pallotta,
presenterà un progetto da circa
300 milioni (comprese le aree
commerciali) per un nuovo stadio al posto dell’ippodromo di
Tor di Valle, su aree private.
Un progetto in fase avanzata
è anche quello di Firenze, dove
giànel 2012 il Comuneha approvato la variante sull’area Mercafir, ma i Della Valle non hanno per ora scoperto le carte.
A Cagliari Comune e società
trattano sulla recupero del vecchio Sant’Elia, e così a Napoli
perilSanPaolo,doveperòleposizioni sembrano distanti sulle
"compensazioni urbanistiche"
chiestedaAurelioDe Laurentis.
Anche la Lazio, ormai da anni, punta a un nuovo stadio, anche se l’ultimo progetto (a
Nord di Roma) si è bloccato
per rischio idrogeologico.
Più matura è l’idea-progetto
della Sampdoria, per un nuovo
stadiosull’areadellaFoce,anche
se è ancora lontano l'accordo
con il Comune di Genova, e l’ad
Rinaldo Sagramola avrebbe voluto le compensazioni residenziali, tolte invece nella versione
finaledella legge diStabilità.
In ogni caso il Credito sportivo ritiene che siano dieci le società di serie A più pronte a investire (si veda la tabella qui a
fianco;l'inchiesta su www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com).
«Gli stadi italiani di serie A e
B - spiega D'Alessio - hanno
un’età media di 57 anni, tra i più
vecchi d'Europa».
«Il modello - spiega
D'Alessio - è lo stadio "multifunzione" lanciato in Inghilterra, realizzato con investimenti privati e comprenden-
Nuovi stadi
Stime di costo. Dati in milioni
Atalanta
30
Bologna
87
Cagliari
Fiorentina
Sampdoria
35
120
75
Inter
281
Napoli
252
Roma
252
Lazio
231
Chievo
30
Totale
1.394
Fonte: Istituto credito sportivo
te servizi di ristorazione,
centri commerciali, multisale. Stadi fruibili tutto il giorno, e 7 giorni su 7, con elevata sicurezza, aperti a giovani, donne, bambini».
Le norme della legge di stabilità sono impostate su questo modello (progetto privato
e funzioni "connesse") e prevedono una procedura accelerata che non ha eguali per altri
tipologie di investimenti privati sulle città. Il Comune deve infatti approvare o respingere i progetti in tempi rapidi
(90 giorni per valutare il pubblico interesse, 120 giorni per
approvare il progetto definitivo), con eventuale variante urbanistica approvata in soli 180
giorni. Se poi le risposte del
Comune non arrivano il proponente può chiedere il commissariamento da parte della
Regione, e in ultima istanza
una pronuncia risolutiva del
Consiglio dei ministri.
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EDILIZIA PRIVATA
Pubblica Amministrazione
Natascia Ronchetti
Le posizioni sono ancora
distanti. Ma i vertici del gruppo Ferretti Yachts, nautica di
lusso, hanno aperto uno spiraglio alla possibilità di valutare
le alternative alla chiusura del
quartieregeneralediForlìproposte dai sindacati. Dopo l’incontro di ieri nella sede della
cittàromagnolaèstatocomunque proclamato lo sciopero:
un pacchetto di otto ore da oggi al 5 febbraio, data del prossimo incontro. Mentre la Regione Emilia Romagna si prepara
ad attivare un tavolo di confronto istituzionale con azienda e sindacati. Il braccio di ferroriguarda la sorte dello stabilimento forlivese e di 200 operai, per i quali il gruppo ha previsto il trasferimento nei cantieri di Mondolfo, nelle Marche, e di La Spezia. Soluzione
che riguarderebbe 150 addetti.
Per altri 50, in esubero, l’azienda vuole avvalersi degli esodi
incentivati. Una proposta respinta dai sindacati, che ha rilanciato mettendo sul tavolo
anchel’alternativadi undiverso utilizzo della cassa integrazione,oggi utilizzata solomarginalmente. Per Ferretti, alle
prese con la contrazione della
domanda di barche di piccole
e medie dimensioni, in Italia e
inEuropa,lachiusuradellostabilimento di Forlì garantirebbe un risparmio strutturale di
1,5 milioni. Altri tre deriverebberodagli esodiincentivati. La
trattiva, da ieri estesa a livello
di gruppo e non più solo circoscritta alla sede di Forlì, prosegue con la possibilità che il
bracciodiferropossarisolversiconunaccordosoddisfacente per entrambe le parti.
Appalti. Il recepimento delle direttive
Deroghe al codice
per il piano scuole
Le novità legislative
nazionali introdotte negli
ultimi anni (2011-2013) in
materia di edilizia privata
(ampliamento degli
interventi realizzabili in
auto-certificazione
asseverata e
silenzio-assenso sul
permesso di costruire)
costringono i notai a un più
attento lavoro in sede di
compravendite di immobili:
la «Guida all’edilizia
privata» del Consiglio
nazionale del notariato
(scaricabile dal sito di
«Edilizia e Territorio»)
spiega come ricostruire i
titoli abilitativi
"auto-asseverati" ai fini della
validità degli atti notarili.
EMILIA
ROMAGNA
Impianti sportivi. Le principali società calcistiche di serie A pronte a imitare il «modello Juventus»
PICCOLE OPERE
Scia e permessi,
la guida dei notai
Partirà da Milano – l’appuntamento è in Assolombarda – il 26 febbraio l’Osservatorio Federchimica, Farmindustria e sindacati (Filctem,
FemcaeUiltec)cherappresenta una delle tappe preparatorie più importanti per i lavori
del rinnovo contrattuale del
2015. Come in passato, le parti
intendono avviarli con largo
anticipoeconilcoinvolgimento delle diverse realtà territoriali nell’attività dell’Osservatorio Nazionale.
Il titolo "2014 l’Osservatorio
si fa in 4" si deve al carattere
itinerante dell’iniziativa per la
quale sono state definite quattro aree territoriali (Nord-Est,
Nord-Ovest,Centro,SudeIsole) e otto città in cui si terranno gli incontri. I principali
obiettivi sono rendere il sistemasettorialedi relazioniindustriali sempre più omogeneo e
coeso, realizzare il massimo
coinvolgimentodegliattorisociali a tutti i livelli nella conoscenzasiadegli indicatorieconomici,industriali e dellavoro
settoriali,sia nella conoscenza
e condivisione delle dinamiche contrattuali e infine effettuareunaricognizionesull’andamento della contrattazione
aziendale del territorio.
L’Osservatorio Nazionale,
istituito nel 1986, è un ambito
di confronto continuo e di approfondimento delle tematiche contrattuali al di fuori del
contestonegozialee hacontribuito fortemente all’affermazionedelmodellochimico-farmaceutico di relazioni industrialipartecipativoecostruttivo. Questo metodo ha consentito di consolidare un principiovincenteperlanegoziazione: partire sempre da una conoscenza condivisa come baseperrelazioniindustrialiefficaci e costruttive.
A Corsico (Milano)
Unavested’oro
perilpolo
buddista d’autore
A Corsico, nel milanese, è pronto il
più grande centro buddista europeo
(foto). Con l’inizio del 2014 il Centro
per la Pace Daisaku Ikeda
progettato da Peia Associati con
l’ingegneria di Ai ha già ospitato un
primo incontro internazionale e
sarà completato entro la primavera.
Un’opera da 10 milioni che
comprende la riqualificazione di
una vecchia cascina, la costruzione
di un volume rivestito con una pelle
dorata che racchiude una sala da
mille posti e la progettazione del
paesaggio (P.Pie.)
Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016
Rafforzare l’attenzione alle Pmi, limitare il ricorso all’in
house, imporre alle concessionarie di affidare con gara il
100% dei lavori oggetto di concessione.Sonolerichiesteavanzate daicostruttori dell’Ancein
occasione del ciclo di audizioni
apertooggidall’Autoritàdivigilanza sui contratti pubblici, in
vista del recepimento delle direttiveeuropeesuappaltieconcessioni approvate dal Parlamento di Strasburgo, lo scorso
15 gennaio.
Per i costruttori i punti di
maggiore innovazione delle
nuoveregoleeuropeeriguardano le misure destinare a favorirelapartecipazionedellepiccole e medie imprese al mercato
degli appalti pubblici. Tra questil’obbligo di motivare la mancata suddivisione degli appalti
in lotti («punto di partenza irrinunciabile nella fase di recepimento») e l’abbassamento dellasogliadifatturatoperlapartecipazioneallegare(«unmiglioramento che rischia di risultare
ancora insufficiente»). Fin qui
le «luci» della nuova direttiva.
Per bocca del presidente Paolo
Buzzetti i costruttori non hanno mancato però di sottolineare alcune criticità.
La più importante, dal punto
di vista dei costruttori riguarda
la nuova disciplina dell’in house«cherischiadiallargarenotevolmente le maglie di tale modalità esecutiva», che invece
dovrebberestare«qualeassoluta eccezione nel panorama degli affidamenti pubblici». Perplessità anche sulla riduzione
deitempiprevistiper lapresentazione delle offerte (35 giorni
rispetto agli attuali 52) e sul rischio che la scelta di limitare il
ricorso al massimo ribasso «si
tramuti in una generalizzazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa», che richiedeunelevatolivellodiesperienza delle Pa e comporta un costo
di partecipazione piùalto per le
Pmi. Una richiesta precisa arri-
va rispetto alle misure dirette a
tutelare il subappalto con il pagamento diretto dei subaffidatari. In questo caso, ha precisato Buzzetti, dovrà essere la Pa
(e non più l’impresa principale) a controllare l’adempimento degli obblighi verso i lavoratori «con conseguente interruzione della responsabilità solidale dell’appaltatore per tali
somme». Importante anche la
presadiposizionesulleconcessioni autostradali. I costruttori
auspicano la revisione di un sistema «contraddistinto dall’assenza di una effettiva apertura
al mercato concorrenziale»
chiedendo che in caso di accorpamenti e proroghe delle concessioniinesseresiimpongaalle società di affidare con gara il
100% dei lavori «agendo a tutti
gli effetti come un'amministrazione aggiudicatrice».
Dapartesual’Autoritàdivigilanzapuntaaraccoglierel’occasione delle direttive per riordinaretuttoilsistemadegliappalti, bersagliato da una gragnola
di correzioni che negli ultimi
due anni ha reso difficile inseguirelenovitàanche agliaddetti ai lavori. Tra le prime proposte, avanzate dal vicepresidente Sergio Gallo, coordinatore
delle attività dell’Authority sul
recepimento, «la creazione di
un codice ad hoc per il partenariato pubblico-privato».
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Direttive Ue, testi
e approfondimenti
Dueanniditempoperrecepire
leregoleeuropeesuappaltie
concessioni.Sulsitodi«Edilizia
eTerritorio»tuttelenovità
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Pagina 11 di 38
Mer 29/01/2014
Il Sole 24 Ore
Pagina 37
Appalti. Il recepimento delle direttive.
Ance: servono paletti all' in house
Mauro Salerno Rafforzare l' attenzione alle Pmi,
limitare il ricorso all' in house, imporre alle
concessionarie di affidare con gara il 100% dei lavori
oggetto di concessione. Sono le richieste avanzate
dai costruttori dell' Ance in occasione del ciclo di
audizioni aperto oggi dall' Autorità di vigilanza sui
contratti pubblici, in vista del recepimento delle
direttive europee su appalti e concessioni approvate
dal Parlamento di Strasburgo, lo scorso 15 gennaio.
Per i costruttori i punti di maggiore innovazione delle
nuove regole europee riguardano le misure destinare
a favorire la partecipazione delle piccole e medie
imprese al mercato degli appalti pubblici. Tra questi l'
obbligo di motivare la mancata suddivisione degli
appalti in lotti («punto di partenza irrinunciabile nella
fase di recepimento») e l' abbassamento della soglia
di fatturato per la partecipazione alle gare («un
miglioramento che rischia di risultare ancora
insufficiente»). Fin qui le «luci» della nuova direttiva.
Per bocca del presidente Paolo Buzzetti i costruttori
non hanno mancato però di sottolineare alcune
criticità. La più importante, dal punto di vista dei
costruttori riguarda la nuova disciplina dell' in house
«che rischia di allargare notevolmente le maglie di
tale modalità esecutiva», che invece dovrebbe restare
«quale assoluta eccezione nel panorama degli
affidamenti pubblici». Perplessità anche sulla
riduzione dei tempi previsti per la presentazione delle
offerte (35 giorni rispetto agli attuali 52) e sul rischio
che la scelta di limitare il ricorso al massimo ribasso
«si tramuti in una generalizzazione dell' offerta
economicamente più vantaggiosa», che richiede un
elevato livello di esperienza delle Pa e comporta un
costo di partecipazione più alto per le Pmi. Una
richiesta precisa arriva rispetto alle misure dirette a
tutelare il subappalto con il pagamento diretto dei
subaffidatari. In questo caso, ha precisato Buzzetti,
dovrà essere la Pa (e non più l' impresa principale) a
controllare l' adempimento degli obblighi verso i
lavoratori «con conseguente interruzione della
responsabilità solidale dell' appaltatore per tali
somme». Importante anche la presa di posizione sulle
concessioni autostradali. I costruttori auspicano la
revisione di un sistema «contraddistinto dall' assenza
di una effettiva apertura al mercato concorrenziale»
chiedendo che in caso di accorpamenti e proroghe
delle concessioni in essere si imponga alle società di
affidare con gara il 100% dei lavori «agendo a tutti gli
effetti come un' amministrazione aggiudicatrice». Da
Pubblica Amministrazione
parte sua l' Autorità di vigilanza punta a raccogliere l'
occasione delle direttive per riordinare tutto il sistema
degli appalti, bersagliato da una gragnola di correzioni
che negli ultimi due anni ha reso difficile inseguire le
novità anche agli addetti ai lavori. Tra le prime
proposte, avanzate dal vicepresidente Sergio Gallo,
coordinatore delle attività dell' Authority sul
recepimento, «la creazione di un codice ad hoc per il
partenariato pubblico-privato». © RIPRODUZIONE
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Mer 29/01/2014
Il Sole 24 Ore
Pagina 37
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 29 Gennaio 2014 - N. 28
Lavoro
Impresa & territori 37
Credito. Al via le procedure con i sindacati in Mediocredito, Mediofactoring e Banca Monte Parma: 253 esuberi
Chimica
Nautica
Intesa ristruttura il leasing
Scatta
osservatorio
sul nuovo
contratto
Ferretti,
trattative
per salvare
Forlì
AMMORTIZZATORI
Micheli: nel prossimo piano più ricavi per tutelare l’occupazione
Indesit, Cigs
per 1.783 addetti
Cristina Casadei
Indesit Company e
sindacati hanno firmato al
ministero del Lavoro
l’intesa raggiunta il 3
dicembre sul piano di
salvaguardia e rilancio
industriale in Italia.
L’accordo prevede la Cigs
per un massimo di 1.783
lavoratori (883 addetti del
polo produttivo di
Fabriano e 900 del polo di
Caserta) e contratti di
solidarietà per 847
dipendenti. La Cigs sarà
introdotta a partire dall’1
febbraio per una durata di
2 anni e i contratti di
solidarietà per un solo
anno. Il piano prevede 83
milioni di investimenti e il
rinnovo quasi totale della
gamma di prodotti a più
alto valore aggiunto. Oltre
che il ridisegno dei tre poli
industriali nel periodo
2014-2016.
VERTICE SULLA ROMI
Piano industriale
domani in Regione
Sarà presentato domani in
Regione il piano
industriale per la Romi ex
Sandretto, rilevata lo
scorso settembre dalla
cordata di imprenditori
guidata dalla società belga
Fotonike, quotata a Parigi.
La riorganizzazione va
avanti: 70 su 140 lavoratori
sono già rientrati. È in
corso la cassa
integrazione straordinaria
per crisi, prorogabile per
altri due anni per
riorganizzazione. Il
marchio della Sandretto è
stato acquisito dalla
Finpiemonte, la
finanziaria della Regione,
che lo ha ceduto alla
cordata fino al 2017.
Edilizia
In attesa di conoscere i dettagli del piano industriale che verrà
presentato tra fine aprile e inizio
maggio la prima certezza è che i
top manager del gruppo Intesa
Sanpaolostannolavorandoperaumentareiricavietutelarel’occupazione, come ha detto il ceo Carlo
Messina alla presentazione del
nuovo Mediocredito. La seconda
certezzaèchesisonoaperteleprocedure che riguardano Mediocredito e Mediofactoring, dove sono
previsti rispettivamente 153 e 35
esuberi, e Banca Monte Parma dovegliesuberisono50.Totale238eccedenze,risalentiapianipassati.
Bisogna però fare le debite distinzioniperchéunacosaèilpros-
RISULTATO RAGGIUNTO
Centrati gli obiettivi per le
5mila uscite del 2011
e le 600 del 2013 - Arrivate
12mila domande per 100mila
giornate di solidarietà
simo piano industriale del gruppo
che sarà orientato a tutelare e sostenerel’occupazione,un’altrasono queste procedure che accompagnano «la vita dell’azienda nel
suo divenire e nel suo efficientamento», spiega il chief operating
officer del gruppo Francesco Micheli.Inunsettoredovecisistaavviando a una fase di pesante ristrutturazione che potrebbe portare a 50mila esuberi sembra però
difficile che il primo gruppo non
sarà toccato da ricadute occupazionali. I manager sono al lavoro
per evitare impatti sociali. Micheli ha ribadito che «nuovi prodotti,
nuovi mestieri, nuove attività e
sviluppo dei ricavi sono la misura
perfronteggiare gliesuberi. Lavoreremo a un piano che tende a minimizzarele ricadutesulpersonale».Però,avverteGiuseppeMilazzo della Fabi, «se le dichiarazioni
che non ci saranno esuberi preve-
donodemansionamentiemoderazionesalarialecostosaperilavoratori, alla presentazione del piano
partirà una difficile vertenza».
Per tastare il clima, basti l’incertezza del pagamento del premio
che dovrebbe avvenire dopo la
presentazione del piano ma che
il gruppo non ritiene sostenibile
perché i risultati non sarebbero
stati raggiunti.
Sono invece stati centrati gli
obiettivi dei protocolli relativi agli
esuberi e agli anni 2011 e 2013. Ieri
nell’incontrodiverificaconisindacatiilgruppohaconsegnatounprimobilancio.Perilprotocollorelativo al 2011 è emerso che dei 5mila
esuberi ne sono già usciti 4.500, il
ritardodellealtre500uscitesarebbe dovuto all’effetto Fornero. Anche per il protocollo relativo al
2013 che prevedeva 600 esuberi è
statoraggiuntol’obiettivo:trapensionamenti ed esodi volontari le
uscite sono state 453, mentre ci sonostate12miladomandeper untotale di quasi 100mila giorni di solidarietà corrispondenti a una riduzionedi 138 lavoratori per lo stesso
periodo. A questo si aggiungano le
1.270richiestedinuoviparttime.
Nei prossimi giorni toccherà al
Mediocredito centrare gli obiettivi.Nella letteradi avvioprocedura
iterminisonomoltonetti,apartire
dal titolo che fa riferimento alla
223.Itempisonostretti,iltermineè
fissato per il 30 aprile, poi partirà il
programma di risoluzione del rapporto di lavooro. «Consideriamo
questaposizioneinaccettabileerespingiamoqualsiasitipodisoluzionecoercitivaetraumatica»,hadetto Milazzo. Gli esuberi, per lo più
quadridirettivi,sarannoindividuati tra coloro che possono andare in
pensione,poitra coloro chehanno
i requisiti anagrafici e contributivi
per accedere alle prestazioni straordinarie del Fondo di solidarietà
e,infinesequestononbastasseper
raggiungere gli obiettivi, saranno
individuatepersonedafaraccedereallasezioneemergenziale.
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Gli esuberi del Mediocredito Italiano Spa
Ripartizione per inquadramento
2ª area
Unità
produttiva
Bari
Bologna
Brescia
Firenze
Forlì
Genova
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Padova
Roma
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Totale
3ª area
Livello
Quadro direttivo
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12
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21
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3
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1
2
17
Istat.Nel 2013bustepaga cresciutedell’1,4%, la variazionepiù bassa dal1982
In dicembre retribuzioni ferme
Claudio Tucci
ROMA
Retribuzioni praticamente
ferme a dicembre (rispetto al
mese precedente); e nel confronto con dicembre 2013 sono salite
appena dell’1,3%. Nella media
del 2013 le buste paga sono cresciute dell’1,4%, la variazione
più bassa dal 1982 (anno di inizio
delle serie storiche). Ma, in ogni
caso, una dinamica superiore
all’inflazione che nella media
dello scorso anno ha segnato un
incremento dell’1,2%.
La fotografia scattata ieri
dall’Istat ha confermato un 2013
ancora in grande affanno per il
mercato del lavoro. A fine dicem-
bre sono in attesa di rinnovo 47
contratti (di cui 15 appartenenti al
settore pubblico) relativi a circa
6,3 milioni di dipendenti (di cui
2,9 milioni nella sola pa). L’attesa
del rinnovo per i lavoratori con
contratto scaduto è in media di
32,2 mesi (si scende a 18,6 mesi nel
settore privato).
Complessivamente nel 2013
sono stati recepiti 17 contratti a
cui fanno riferimento poco più
di tre milioni di lavoratori dipendenti, con un monte retributivo
pari al 23,7% del totale dell’economia. A fine dicembre sono
pertanto risultati in vigore 27
contratti che regolano il trattamento economico di circa 6,6
milioni di dipendenti (il 49,4%
del monte retributivo totale).
Tornando invece alle retribuzioni l’Istat ha segnalato aumenti
superiori alla media del 2013
(+1,4%) per i comparti: alimentari,bevandeetabacco(+4,1%);agricoltura (+2,7%) e chimica (+2,3%).
Nel settore privato le variazioni
più contenute si sono registrate
nell’edilizia (appena +0,4%) e nel
settore del tessile, abbigliamento
e lavorazione pelli (+0,8%).
Nell’intero comparto della pubblicaamministrazionelebustepaga non hanno subito variazioni
per via del noto blocco alla contrattazione in vigore dal 2010.
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C.Cas.
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Stadi, progetti per 1,4 miliardi
Ance: servono
paletti all’in house
La Roma guarda a Tor di Valle, la Sampdoria all’area della Foce
Mauro Salerno
Alessandro Arona
Tempi dimezzati per
pubblicare appalti, ricevere
le offerte e affidare i lavori.
Niente controllo dei
requisiti in sede di offerta.
Più libertà nell'individuare i
lavori in economia. Sono
alcune delle deroghe per
l'avvio dei lavori di edilizia
scolastica che il governo ha
varato con il Dpcm del 22
gennaio scorso. Le deroghe
riguardano sia gli interventi
urgenti finanziati con 150
milioni dal decreto "Fare",
sia gli interventi finanziati
dall'Inail con 300 milioni . La
deroga, legata al ruolo di
commissario attribuito a
sindaci e presidenti di
Provincia, scadrà il 31
dicembre. Il decreto arriva a
un mese circa dal termine
del 28 febbraio entro il quale
comuni e province devono
affidare i lavori, pena la
revoca dei fondi.
«Le principali società calcistiche di serie A - spiega Paolo D’Alessio, commissario straordinario dell’Istituto peril credito sportivo (Ics) - potrebbero mettere in campo in breve
tempo investimenti stimabili
in 1,4 miliardi di euro per la realizzazione di nuovi stadi "multifunzione", sul modello di
quello realizzato dalla Juventus. E in questa direzione le
nuove norme nella legge di stabilità (articolo 1 commi
303-305) sono un grande passo
in avanti».
L’Ics d’altra parte, ultima
banca pubblica rimasta in Italia - spiega D’Alessio - per sostenere tali iniziative sarebbe pronto ad allargare la propria attuale raccolta tramite
emissioni obbligazionarie
(con rating pari a quello dello
Stato italiano), erogando (come normalmente fa) mutui a
tassi agevolati.
ROMA
Dopo la Juventus, che ha realizzato lo stadio "di proprietà"
nel 2009-2011 (120 milioni di investimento,conmutuoagevolato dell’Ics), e l’Udinese, che sta
peravviarei lavoridiammodernamento dello stadio Friuli per
circa 40 milioni di euro, ora la
primaafarsiavantidovrebbeesserelaRoma.Lasocietà, guidata
dall’americano James Pallotta,
presenterà un progetto da circa
300 milioni (comprese le aree
commerciali) per un nuovo stadio al posto dell’ippodromo di
Tor di Valle, su aree private.
Un progetto in fase avanzata
è anche quello di Firenze, dove
giànel 2012 il Comuneha approvato la variante sull’area Mercafir, ma i Della Valle non hanno per ora scoperto le carte.
A Cagliari Comune e società
trattano sulla recupero del vecchio Sant’Elia, e così a Napoli
perilSanPaolo,doveperòleposizioni sembrano distanti sulle
"compensazioni urbanistiche"
chiestedaAurelioDe Laurentis.
Anche la Lazio, ormai da anni, punta a un nuovo stadio, anche se l’ultimo progetto (a
Nord di Roma) si è bloccato
per rischio idrogeologico.
Più matura è l’idea-progetto
della Sampdoria, per un nuovo
stadiosull’areadellaFoce,anche
se è ancora lontano l'accordo
con il Comune di Genova, e l’ad
Rinaldo Sagramola avrebbe voluto le compensazioni residenziali, tolte invece nella versione
finaledella legge diStabilità.
In ogni caso il Credito sportivo ritiene che siano dieci le società di serie A più pronte a investire (si veda la tabella qui a
fianco;l'inchiesta su www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com).
«Gli stadi italiani di serie A e
B - spiega D'Alessio - hanno
un’età media di 57 anni, tra i più
vecchi d'Europa».
«Il modello - spiega
D'Alessio - è lo stadio "multifunzione" lanciato in Inghilterra, realizzato con investimenti privati e comprenden-
Nuovi stadi
Stime di costo. Dati in milioni
Atalanta
30
Bologna
87
Cagliari
Fiorentina
Sampdoria
35
120
75
Inter
281
Napoli
252
Roma
252
Lazio
231
Chievo
30
Totale
1.394
Fonte: Istituto credito sportivo
te servizi di ristorazione,
centri commerciali, multisale. Stadi fruibili tutto il giorno, e 7 giorni su 7, con elevata sicurezza, aperti a giovani, donne, bambini».
Le norme della legge di stabilità sono impostate su questo modello (progetto privato
e funzioni "connesse") e prevedono una procedura accelerata che non ha eguali per altri
tipologie di investimenti privati sulle città. Il Comune deve infatti approvare o respingere i progetti in tempi rapidi
(90 giorni per valutare il pubblico interesse, 120 giorni per
approvare il progetto definitivo), con eventuale variante urbanistica approvata in soli 180
giorni. Se poi le risposte del
Comune non arrivano il proponente può chiedere il commissariamento da parte della
Regione, e in ultima istanza
una pronuncia risolutiva del
Consiglio dei ministri.
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EDILIZIA PRIVATA
Pubblica Amministrazione
Natascia Ronchetti
Le posizioni sono ancora
distanti. Ma i vertici del gruppo Ferretti Yachts, nautica di
lusso, hanno aperto uno spiraglio alla possibilità di valutare
le alternative alla chiusura del
quartieregeneralediForlìproposte dai sindacati. Dopo l’incontro di ieri nella sede della
cittàromagnolaèstatocomunque proclamato lo sciopero:
un pacchetto di otto ore da oggi al 5 febbraio, data del prossimo incontro. Mentre la Regione Emilia Romagna si prepara
ad attivare un tavolo di confronto istituzionale con azienda e sindacati. Il braccio di ferroriguarda la sorte dello stabilimento forlivese e di 200 operai, per i quali il gruppo ha previsto il trasferimento nei cantieri di Mondolfo, nelle Marche, e di La Spezia. Soluzione
che riguarderebbe 150 addetti.
Per altri 50, in esubero, l’azienda vuole avvalersi degli esodi
incentivati. Una proposta respinta dai sindacati, che ha rilanciato mettendo sul tavolo
anchel’alternativadi undiverso utilizzo della cassa integrazione,oggi utilizzata solomarginalmente. Per Ferretti, alle
prese con la contrazione della
domanda di barche di piccole
e medie dimensioni, in Italia e
inEuropa,lachiusuradellostabilimento di Forlì garantirebbe un risparmio strutturale di
1,5 milioni. Altri tre deriverebberodagli esodiincentivati. La
trattiva, da ieri estesa a livello
di gruppo e non più solo circoscritta alla sede di Forlì, prosegue con la possibilità che il
bracciodiferropossarisolversiconunaccordosoddisfacente per entrambe le parti.
Appalti. Il recepimento delle direttive
Deroghe al codice
per il piano scuole
Le novità legislative
nazionali introdotte negli
ultimi anni (2011-2013) in
materia di edilizia privata
(ampliamento degli
interventi realizzabili in
auto-certificazione
asseverata e
silenzio-assenso sul
permesso di costruire)
costringono i notai a un più
attento lavoro in sede di
compravendite di immobili:
la «Guida all’edilizia
privata» del Consiglio
nazionale del notariato
(scaricabile dal sito di
«Edilizia e Territorio»)
spiega come ricostruire i
titoli abilitativi
"auto-asseverati" ai fini della
validità degli atti notarili.
EMILIA
ROMAGNA
Impianti sportivi. Le principali società calcistiche di serie A pronte a imitare il «modello Juventus»
PICCOLE OPERE
Scia e permessi,
la guida dei notai
Partirà da Milano – l’appuntamento è in Assolombarda – il 26 febbraio l’Osservatorio Federchimica, Farmindustria e sindacati (Filctem,
FemcaeUiltec)cherappresenta una delle tappe preparatorie più importanti per i lavori
del rinnovo contrattuale del
2015. Come in passato, le parti
intendono avviarli con largo
anticipoeconilcoinvolgimento delle diverse realtà territoriali nell’attività dell’Osservatorio Nazionale.
Il titolo "2014 l’Osservatorio
si fa in 4" si deve al carattere
itinerante dell’iniziativa per la
quale sono state definite quattro aree territoriali (Nord-Est,
Nord-Ovest,Centro,SudeIsole) e otto città in cui si terranno gli incontri. I principali
obiettivi sono rendere il sistemasettorialedi relazioniindustriali sempre più omogeneo e
coeso, realizzare il massimo
coinvolgimentodegliattorisociali a tutti i livelli nella conoscenzasiadegli indicatorieconomici,industriali e dellavoro
settoriali,sia nella conoscenza
e condivisione delle dinamiche contrattuali e infine effettuareunaricognizionesull’andamento della contrattazione
aziendale del territorio.
L’Osservatorio Nazionale,
istituito nel 1986, è un ambito
di confronto continuo e di approfondimento delle tematiche contrattuali al di fuori del
contestonegozialee hacontribuito fortemente all’affermazionedelmodellochimico-farmaceutico di relazioni industrialipartecipativoecostruttivo. Questo metodo ha consentito di consolidare un principiovincenteperlanegoziazione: partire sempre da una conoscenza condivisa come baseperrelazioniindustrialiefficaci e costruttive.
A Corsico (Milano)
Unavested’oro
perilpolo
buddista d’autore
A Corsico, nel milanese, è pronto il
più grande centro buddista europeo
(foto). Con l’inizio del 2014 il Centro
per la Pace Daisaku Ikeda
progettato da Peia Associati con
l’ingegneria di Ai ha già ospitato un
primo incontro internazionale e
sarà completato entro la primavera.
Un’opera da 10 milioni che
comprende la riqualificazione di
una vecchia cascina, la costruzione
di un volume rivestito con una pelle
dorata che racchiude una sala da
mille posti e la progettazione del
paesaggio (P.Pie.)
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Rafforzare l’attenzione alle Pmi, limitare il ricorso all’in
house, imporre alle concessionarie di affidare con gara il
100% dei lavori oggetto di concessione.Sonolerichiesteavanzate daicostruttori dell’Ancein
occasione del ciclo di audizioni
apertooggidall’Autoritàdivigilanza sui contratti pubblici, in
vista del recepimento delle direttiveeuropeesuappaltieconcessioni approvate dal Parlamento di Strasburgo, lo scorso
15 gennaio.
Per i costruttori i punti di
maggiore innovazione delle
nuoveregoleeuropeeriguardano le misure destinare a favorirelapartecipazionedellepiccole e medie imprese al mercato
degli appalti pubblici. Tra questil’obbligo di motivare la mancata suddivisione degli appalti
in lotti («punto di partenza irrinunciabile nella fase di recepimento») e l’abbassamento dellasogliadifatturatoperlapartecipazioneallegare(«unmiglioramento che rischia di risultare
ancora insufficiente»). Fin qui
le «luci» della nuova direttiva.
Per bocca del presidente Paolo
Buzzetti i costruttori non hanno mancato però di sottolineare alcune criticità.
La più importante, dal punto
di vista dei costruttori riguarda
la nuova disciplina dell’in house«cherischiadiallargarenotevolmente le maglie di tale modalità esecutiva», che invece
dovrebberestare«qualeassoluta eccezione nel panorama degli affidamenti pubblici». Perplessità anche sulla riduzione
deitempiprevistiper lapresentazione delle offerte (35 giorni
rispetto agli attuali 52) e sul rischio che la scelta di limitare il
ricorso al massimo ribasso «si
tramuti in una generalizzazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa», che richiedeunelevatolivellodiesperienza delle Pa e comporta un costo
di partecipazione piùalto per le
Pmi. Una richiesta precisa arri-
va rispetto alle misure dirette a
tutelare il subappalto con il pagamento diretto dei subaffidatari. In questo caso, ha precisato Buzzetti, dovrà essere la Pa
(e non più l’impresa principale) a controllare l’adempimento degli obblighi verso i lavoratori «con conseguente interruzione della responsabilità solidale dell’appaltatore per tali
somme». Importante anche la
presadiposizionesulleconcessioni autostradali. I costruttori
auspicano la revisione di un sistema «contraddistinto dall’assenza di una effettiva apertura
al mercato concorrenziale»
chiedendo che in caso di accorpamenti e proroghe delle concessioniinesseresiimpongaalle società di affidare con gara il
100% dei lavori «agendo a tutti
gli effetti come un'amministrazione aggiudicatrice».
Dapartesual’Autoritàdivigilanzapuntaaraccoglierel’occasione delle direttive per riordinaretuttoilsistemadegliappalti, bersagliato da una gragnola
di correzioni che negli ultimi
due anni ha reso difficile inseguirelenovitàanche agliaddetti ai lavori. Tra le prime proposte, avanzate dal vicepresidente Sergio Gallo, coordinatore
delle attività dell’Authority sul
recepimento, «la creazione di
un codice ad hoc per il partenariato pubblico-privato».
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Direttive Ue, testi
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Dueanniditempoperrecepire
leregoleeuropeesuappaltie
concessioni.Sulsitodi«Edilizia
eTerritorio»tuttelenovità
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Mer 29/01/2014
Il Sole 24 Ore
Pagina 37
Istat. Nel 2013 buste paga cresciute dell' 1,4%, la variazione più bassa dal 1982.
In dicembre retribuzioni ferme
Claudio Tucci ROMA Retribuzioni praticamente ferme
a dicembre (rispetto al mese precedente); e nel
confronto con dicembre 2013 sono salite appena dell'
1,3%. Nella media del 2013 le buste paga sono
cresciute dell' 1,4%, la variazione più bassa dal 1982
(anno di inizio delle serie storiche). Ma, in ogni caso,
una dinamica superiore all' inflazione che nella media
dello scorso anno ha segnato un incremento dell'
1,2%. La fotografia scattata ieri dall' Istat ha
confermato un 2013 ancora in grande affanno per il
mercato del lavoro. A fine dicembre sono in attesa di
rinnovo 47 contratti (di cui 15 appartenenti al settore
pubblico) relativi a circa 6,3 milioni di dipendenti (di
cui 2,9 milioni nella sola pa). L' attesa del rinnovo per i
lavoratori con contratto scaduto è in media di 32,2
mesi (si scende a 18,6 mesi nel settore privato).
Complessivamente nel 2013 sono stati recepiti 17
contratti a cui fanno riferimento poco più di tre milioni
di lavoratori dipendenti, con un monte retributivo pari
al 23,7% del totale dell' economia. A fine dicembre
sono pertanto risultati in vigore 27 contratti che
regolano il trattamento economico di circa 6,6 milioni
di dipendenti (il 49,4% del monte retributivo totale).
Tornando invece alle retribuzioni l' Istat ha segnalato
aumenti superiori alla media del 2013 (+1,4%) per i
comparti: alimentari, bevande e tabacco (+4,1%);
agricoltura (+2,7%) e chimica (+2,3%). Nel settore
privato le variazioni più contenute si sono registrate
nell' edilizia (appena +0,4%) e nel settore del tessile,
abbigliamento e lavorazione pelli (+0,8%). Nell' intero
comparto della pubblica amministrazione le buste
paga non hanno subito variazioni per via del noto
blocco alla contrattazione in vigore dal 2010. ©
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Pubblica Amministrazione
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Pagina 14 di 38
.
Mer 29/01/2014
La Repubblica
Pagina 16
llaa RReeppuubbbblliiccaa
MERCOLEDÌ 29 GENNAIO 2014
ROMA
■ XVI
Sos gabbiani, l’appello dei deputati pd Niente ricevuta automatica per i tassisti
“Indagine parlamentare sui rischi”
“Ma gli aumenti restano, cittadini traditi”
(segue dalla prima di cronaca)
ANNA RITA CILLIS
MMAGINI quelle della colomba che cercava di sfuggire a un gabbiano e a un corvo, domenica a San Pietro, che hanno fatto il giro del mondo. Così «dopo quell’episodio — aggiunge Gelli — si è aperto sui media
un dibattito sull’invasione dei gabbiani a Roma e nei grandi centri abitati, in stretto rapporto alla questione dei rifiuti. Si parla di
esemplari in aumento, con conseguenze non
soltanto per la pulizia delle città ma anche per
l’incolumità delle persone e in particolare dei
bambini».
Per questo secondo Gelli, della commissione Affari Sociali della Camera, «è opportuno che il Parlamento comprenda a pieno il
profilo di questo fenomeno, che modifica l’ecosistema di alcuni contesti cittadini e può
diventare un problema in caso di epidemie
aviarie: gli esperti ci dicano quali rischi si corrono e quali sono gli strumenti per ridurne la
I
presenza sempre più ingombrante».
E alla sua proposta si affianca quella del capogruppo in commissione Agricoltura alla
Camera, Nicodemo Oliverio, e del deputato
Michele Anzaldi (entrambi del Pd). Per i due,
la Camera deve valutare «il rischio che la proliferazione dei gabbiani può avere sul settore
agricolo: serve un’indagine conoscitiva per
poter intervenire nei casi a rischio come la situazione di Roma con la chiusura della discarica di Malagrotta». In più, spiegano «la presenza sempre più ingombrante dei gabbiani
nei campi coltivati sta diventando un problema da non sottovalutare. A Roma, con la chiusura di Malagrotta, ci ne saranno migliaia in
cerca di cibo che si riverseranno anche nei
territori limitrofi. Per gli esperti è importante
intervenire prima delle cove di aprile e luglio:
la commissione Agricoltura della Camera —
aggiungono — inizi a lavorare per valutare se
non sia il caso di richiedere l’intervento del
governo e di procedere, eventualmente, con
una eventuale sterilizzazione dei gabbiani».
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(segue dalla prima di cronaca)
CECILIA GENTILE
A II sezione del Tar del Lazio, accogliendo le richieste di Assodemoscoop, Associazione tassisti italiani,
Federazione Ciisa taxi, Federtaxi Cisal, Fit
Cisl, Legacoop, Movimento italiano tassisti, Ugl taxi, società cooperativa Pronto
Taxi Roma, ha annullato la parte del regolamento comunale che prevede l’obbligo del
rilascio di ricevute cartacee automatiche.
Il Tar ha ritenuto che tale obbligo «non
trovi alcun fondamento alla luce del quadro normativo, sia statale che regionale».
Per i giudici del tribunale amministrativo,
nessuna norma prescrive «l’obbligo di rilascio di ricevute, tantomeno automatiche
mediante stampa con apparato collegato al
tassametro». Non solo: secondo il Tar, il Comune non ha la facoltà di regolamentare
quest’obbligo. Infine: «Il rilascio di ricevute automatiche non comporta alcun ulte-
L
riore beneficio o tutela per il consumatore».
«Non siamo contrari ad un elemento di
trasparenza — spiega Alessandro Genovese, nuovo segretario nazionale dell’Ugl taxi
— ma l’installazione di un apparecchio per
le ricevute automatiche avrebbe comportato ulteriori costi per la categoria. Consideriamo poi che ci sono 10 tariffe predeterminate, dunque 10 diversi tasti da digitare:
troppo complicato. I passeggeri sono tutelati dalle nuove ricevute con lo stemma di
Roma capitale, le uniche che i tassisti sono
autorizzati a rilasciare, con i dati identificativi della vettura». «Però gli aumenti delle
tariffe i tassisti se li sono presi — ribatte Roberto Crea, segretario regionale di Cittadinanza attiva — non hanno rispettato l’accordo con il Comune e noi consumatori restiamo con un palmo di naso. I cittadini sono stati traditi». Ancora Crea: «La ricevuta
cartacea strappata dal blocchetto non ha
nessun valore fiscale. Chiediamo la trasparenza fiscale anche per le auto bianche».
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Appuntamento al cinema
QUATTROFONTANE - EDEN - ALCAZAR - ROXY PARIOLI
UCI PORTA DI ROMA - THE SPACE MAGLIANA - FIUMICINO UCI P. LEONARDO
Scegli
il cinema
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Mer 29/01/2014
La Repubblica
Pagina 16
Niente ricevuta automatica per i tassisti "Ma gli
aumenti restano, cittadini traditi"
(segue dalla prima di cronaca)LA II sezione del Tar
del Lazio, accogliendo le richieste di Assodemoscoop,
Associazione tassisti italiani, Federazione Ciisa taxi,
Federtaxi Cisal, Fit Cisl, Legacoop, Movimento
italiano tassisti, Ugl taxi, società cooperativa Pronto
Taxi Roma, ha annullato la parte del regolamento
comunale che prevede l' obbligo del rilascio di
ricevute cartacee automatiche. Il Tar ha ritenuto che
tale obbligo «non trovi alcun fondamento alla luce del
quadro normativo, sia statale che regionale». Per i
giudici del tribunale amministrativo, nessuna norma
prescrive «l' obbligo di rilascio di ricevute, tantomeno
automatiche mediante stampa con apparato collegato
al tassametro». Non solo: secondo il Tar, il Comune
non ha la facoltà di regolamentare quest' obbligo.
Infine: «Il rilascio di ricevute automatiche non
comporta alcun ulteriore beneficio o tutela per il
consumatore». «Non siamo contrari ad un elemento
di trasparenza - spiega Alessandro Genovese, nuovo
segretario nazionale dell' Ugl taxi - ma l' installazione
di un apparecchio per le ricevute automatiche
avrebbe comportato ulteriori costi per la categoria.
Consideriamo poi che ci sono 10 tariffe
predeterminate, dunque 10 diversi tasti da digitare:
troppo complicato. I passeggeri sono tutelati dalle
nuove ricevute con lo stemma di Roma capitale, le
uniche che i tassisti sono autorizzati a rilasciare, con i
dati identificativi della vettura». «Però gli aumenti
delle tariffe i tassisti se li sono presi - ribatte Roberto
Crea, segretario regionale di Cittadinanza attiva - non
hanno rispettato l' accordo con il Comune e noi
consumatori restiamo con un palmo di naso. I cittadini
sono stati traditi». Ancora Crea: «La ricevuta cartacea
strappata dal blocchetto non ha nessun valore fiscale.
Chiediamo la trasparenza fiscale anche per le auto
bianche».© RIPRODUZIONE RISERVATA.
Normativa Comuni
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Mer 29/01/2014
Italia Oggi
Pagina 29
EN T I LO CA L I E STATO
Mercoledì 29 Gennaio 2014
29
Accordo fatto tra governo e comuni. Per chiudere i bilanci 500 mln (più altri 200)
Tasi, uno 0,8 per mille in più
Aliquota distribuita su prime case, seconde o tutte e due
DI
MATTEO BARBERO
P
ossibilità per i comuni di aumentare fino
allo 0,8 per mille
l’aliquota massima
della Tasi sulla prima casa
o la somma fra aliquota Tasi
e aliquota Imu sugli altri immobili per finanziare le detrazioni a favore delle famiglie a
basso reddito. E una dote da
500 milioni (più altri 200 che
dovranno essere individuati
nei prossimi giorni) per evitare ulteriori tagli e chiudere
i bilanci preventivi 2014.
Si è chiuso positivamente
per i comuni il secondo e decisivo incontro con i rappresentanti del governo sui correttivi da introdurre sul
versante della fiscalità.
I sindaci, inoltre,
hanno incassato
la disponibilità
dell’Esecutivo
per un ulteriore alleggeri-
mento dei vincoli del Patto
di stabilità, anche attraverso
la completa esclusione dei
comuni al di sotto dei 5.000
abitanti.
La prima richiesta era
quella di maggiori margini di
manovra sulle aliquote della
Tasi, per correggerne gli effetti regressivi, evitando che
fossero chiamati alla cassa anche i possessori di immobili di
modesto valore finora sempre
esclusi dall’Imu (e ancora prima dall’Ici).
In proposito, nell’incontro
(cui hanno partecipato il presidente dell’Anci, Piero Fassino, il ministro per gli affari
regionali, Graziano Delrio,
e il sottosegretario
all’economia,
Pierpaolo
Baretta) si
è convenuto che
i comuni
disporranno di
un’aliquota aggiuntiva
fino allo 0,8
per mille,
che potranno
applicare
Piero Fassino
a loro scelta sulla prima o
sulla seconda casa superando
i limiti previsti dalla legge di
stabilità.
I dettagli tecnici della misura non sono ancora noti, ma
alla luce di quanto è emerso
anche nel precedente confronto la maggiorazione dovrebbe
essere cumulativa tra abitazione principale e altri immobili. Allo stato attuale i comuni hanno come tetto massimo
del prelievo sugli immobili a
titolo di somma Imu più Tasi
il 10,6 sulle seconde case. Grazie all’accordo di ieri, tale aliquota potrà arrivare all’11,4
(10,6+0,8 per mille). Sulla
prima casa invece il limite
massimo di Tasi è il 2,5 per
mille, che potrà dunque salire
fino al 3,3 (2,5+0,8 per mille).
Ovviamente, i comuni dovranno decidere come distribuire
questo aumento dello 0,8 per
mille, per cui, per esempio, se
lo applicheranno tutto sulla
seconda casa dovranno tenere
l’aliquota Tasi prima casa al
2,5. Come è pure possibile che
tale tesoretto dello 0,8 venga
equamente distribuito fra le
due fattispecie (0,4 prima casa
e 0,4 altri immobili). Oppure,
un comune che delibererà un
aumento del 3 per mille sulle
prime case, non potrà chiedere agli altri immobili
più del 5 permille a titolo di maggiorazione.
Con le maggiori risorse che ricaveranno,
i sindaci dovranno prevedere
un alleggerimento del prelievo
a favore delle famiglie a basso
reddito che già beneficiavano
di un’Imu ridotta o nulla. Le
detrazioni dovranno essere
disciplinate nel regolamento
sulla Iuc (o in quello specifico
sulla Tasi per chi opterà per
regolamenti differenziati), nel
rispetto dei principi fissati
dalla legge.
Per quanto riguarda il minor
gettito derivante dal passaggio dall’Imu alla Tasi, esso è
stato quantificato in circa 700
milioni di euro, qualcosa in
meno del miliardo in precedenza calcolato dall’Anci. Per
ora, il governo ha messo sul
piatto 500 milioni, che saranno coperti grazie allo svincolo della somma già stanziata dalla legge di stabilità
per finanziare le detrazioni
(dato che, come detto, queste
ultime saranno compensate
dall’aumento dell’aliquota
Tasi). Il governo, inoltre, si è
impegnato a individuare nei
prossimi giorni i 200 milioni
mancanti.
In tal modo, ha sottolineato con soddisfazione Fassino,
«i comuni potranno contare
nel 2014 sulle stesse risorse
di cui disponevano nel 2013»
(al netto, ovviamente, dei
maggiori tagli già previsti
dall’art. 16, comma 6, del
dl 95/2012, che quest’anno
salgono a 2.500 milioni dai
2.250 dello scorso anno).
«Sono risultati importanti», ha aggiunto Fassino, «che
consentono ai comuni di non
vedere ridotte le loro risorse
finanziarie e garantiscono la
continuità di erogazione di
fondamentali servizi per i
cittadini. I risultati di oggi
sono tanto più signifi cativi
perché si sommano ad altre richieste dell’Anci che
hanno trovato accoglimento nella legge di stabilità:
l’alleggerimento del Patto
di stabilità per un miliardo,
l’esclusione di nuovi tagli ai
trasferimenti dallo stato agli
enti locali, il rifinanziamento dei fondi per il trasporto
pubblico locale e per il welfare. Ci attendiamo adesso»,
ha concluso il sindaco di Torino, «una rapida adozione
da parte del governo dei
provvedimenti normativi
necessari, in modo da garantire che i comuni possano
redigere i bilanci».
Per il presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, «nell’incontro col governo, il partito della spesa
locale l’ha avuta vinta. Ora
la parola è al parlamento e,
in particolare, ai partiti della
maggioranza e dell’opposizione che questo aumento hanno sempre combattuto, anche
sulla base del principio che
solo la spesa comunale non
può essere per definizione
incomprimibile».
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SCUOLA/LA PROPOSTA DEL MINISTRO CARROZZA AI SINDACATI PER ASSUMERE 82 MILA DIPENDENTI
Posto fisso in cambio dello stipendio congelato
Posto fisso in cambio di uno stipendio congelato per i primi anni. È la
proposta avanzata ieri dal ministro
dell’istruzione, Maria Chiara Carrozza, ai sindacati per il via libera a un
piano straordinario per l’assunzione
in tre anni di oltre 82 mila dipendenti, tra docenti e personale ausiliario,
tecnico e amministrativo. Il ministero è intenzionato, dando seguito a
quanto già previsto dal decreto legge istruzione varato dal governo
lo scorso anno, a coprire tutti
i posti disponibili nell’organico di diritto. Una novità
assoluta, finora l’orientamento dei vari governi è
stato quello di ricorrere
alle supplenze, considerate
un costo meno gravoso e soprattutto potenzialmente non
stabile nel bilancio dello stato.
Ora la Carrozza ha spiegato che
già a partire dal prossimo anno
è necessario garantire la stabilità delle lezioni, evitando il balletto
delle supplenze. Ma non è solo una
questione didattica. Andare avanti con le
supplenze sui posti vuoti in organico non era più
giuridicamente
possibile: si
Normativa Comuni
susseguono le sentenze di condanna
da parte dei tribunali italiani per la
violazione del tetto dei tre anni di
contratto a tempo determinato. E si
teme come imminente una condanna
all’Italia da parte della Corte di giustizia europea. Insomma, cambiare
si deve. Anche se resta il problema
della copertura finanziaria. La proposta per rendere l’operazione
fattibile, secondo quanto
risulta a ItaliaOggi, è
già giunta sul tavolo del ministro
ella funzione
pubblica, Gianpiero D’Alia, e
dell’economia,
Fabrizio Saccomanni: nel
caso in cui non
sia sufficiente
quanto già concordato da Aran,
l’agenzia governativa per la
contrat-
Maria Chiara
Carrozza
tazione nel pubblico impiego, e i
sindacati per il precedente piano di
assunzioni (un allungamento di un
anno per il primo aumento dopo l’assunzione), sarà possibile prevedere
«per i soggetti immessi in ruolo sui
posti di organico di diritto 2013/14,
rimasti vacanti e disponibili dopo le
nomine in ruolo, l’allungamento di
uno dei gradoni stipendiali previsti
dal vigente contratto».
Entro il 2016/2017, in base al turn
over previsto, le assunzioni previste sono complessivamente di
82.055 unità: 64.338 di docenti, di
cui 22.237 per il sostegno, 17.717 di
Ata. La prima tranche è di 18.546.
Per stemperare le tensioni, la Carrozza ha annunciato anche l’avvio
della trattativa per il recupero del
2012 ai fini degli scatti di anzianità,
dopo il varo del decreto legge. I sindacati però si attendevano maggiori
certezze. «Sul versante del ripristino
degli scatti di anzianità di docenti
e Ata, pur apprezzando l’impegno
del ministro per evitare il recupero
forzoso in busta paga», commenta
Mimmo Pantaleo, numero uno della Flc-Cgil, «dobbiamo rilevare che
nessuna risorsa aggiuntiva è stata
prevista e l’unica possibilità che ci
è stata prospettata è la decurtazione del fondo per il migliora-
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mento dell’offerta formativa». Parla di «qualche interessante spunto
di apertura, ma nessuna concreta
soluzione per le emergenze», il segretario generale della Cisl scuola,
Francesco Scrima. Tra le emergenze
il sindacalista segnala soprattutto
quella delle posizioni economiche
del personale Ata, su cui pende il
rischio di veder avviare le procedure
di recupero delle somme corrisposte
a partire dal 2011, «si tratterebbe
di un vero e proprio furto a danno
di lavoratori che hanno già svolto le
attività per cui sono stati retribuiti».
Alla proposta della Carrozza di rivedere il sistema degli scatti risponde
il coordinatore nazionale della Gilda,
Rino Di Meglio: «Prima di intavolare
una discussione in merito, vogliamo
essere certi di poter contare su maggiori risorse». Parla di «una lobby
politico-amministrativa contro la
scuola che cerca di bloccare qualsiasi processo innovativo», il leader
della Uil scuola, Massimo Di Menna, «sul contratto il governo decida
di decidere, stanzi maggiori risorse
tagliando altrove gli sprechi e apra
le trattative. In quella sede esamineremo tutte le questioni, anche quelle
della valorizzazione dei docenti».
Alessandra Ricciardi
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Mer 29/01/2014
Italia Oggi
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Accordo fatto tra governo e comuni. Per chiudere i bilanci 500 mln (più altri 200)
Tasi, uno 0,8 per mille in più
Aliquota distribuita su prime case, seconde o tutte e due.
Possibilità per i comuni di aumentare fino allo 0,8 per
mille l' aliquota massima della Tasi sulla prima casa o
la somma fra aliquota Tasi e aliquota Imu sugli altri
immobili per finanziare le detrazioni a favore delle
famiglie a basso reddito. E una dote da 500 milioni
(più altri 200 che dovranno essere individuati nei
prossimi giorni) per evitare ulteriori tagli e chiudere i
bilanci preventivi 2014. Si è chiuso positivamente per
i comuni il secondo e decisivo incontro con i
rappresentanti del governo sui correttivi da introdurre
sul versante della fiscalità. I sindaci, inoltre, hanno
incassato la disponibilità dell' Esecutivo per un
ulteriore alleggerimento dei vincoli del Patto di
stabilità, anche attraverso la completa esclusione dei
comuni al di sotto dei 5.000 abitanti. La prima
richiesta era quella di maggiori margini di manovra
sulle aliquote della Tasi, per correggerne gli effetti
regressivi, evitando che fossero chiamati alla cassa
anche i possessori di immobili di modesto valore
finora sempre esclusi dall' Imu (e ancora prima dall'
Ici). In proposito, nell' incontro (cui hanno partecipato
il presidente dell' Anci, Piero Fassino, il ministro per
gli affari regionali, Graziano Delrio, e il sottosegretario
all' economia, Pierpaolo Baretta) si è convenuto che i
comuni disporranno di un' aliquota aggiuntiva fino allo
0,8 per mille, che potranno applicare a loro scelta
sulla prima o sulla seconda casa superando i limiti
previsti dalla legge di stabilità. I dettagli tecnici della
misura non sono ancora noti, ma alla luce di quanto è
emerso anche nel precedente confronto la
maggiorazione dovrebbe essere cumulativa tra
abitazione principale e altri immobili. Allo stato attuale
i comuni hanno come tetto massimo del prelievo sugli
immobili a titolo di somma Imu più Tasi il 10,6 sulle
seconde case. Grazie all' accordo di ieri, tale aliquota
potrà arrivare all' 11,4 (10,6+0,8 per mille). Sulla
prima casa invece il limite massimo di Tasi è il 2,5 per
mille, che potrà dunque salire fino al 3,3 (2,5+0,8 per
mille). Ovviamente, i comuni dovranno decidere come
distribuire questo aumento dello 0,8 per mille, per cui,
per esempio, se lo applicheranno tutto sulla seconda
casa dovranno tenere l' aliquota Tasi prima casa al
2,5. Come è pure possibile che tale tesoretto dello 0,8
venga equamente distribuito fra le due fattispecie (0,4
prima casa e 0,4 altri immobili). Oppure, un comune
che delibererà un aumento del 3 per mille sulle prime
case, non potrà chiedere agli altri immobili più del 5
Normativa Comuni
permille a titolo di maggiorazione. Con le maggiori
risorse che ricaveranno, i sindaci dovranno prevedere
un alleggerimento del prelievo a favore delle famiglie
a basso reddito che già beneficiavano di un' Imu
ridotta o nulla. Le detrazioni dovranno essere
disciplinate nel regolamento sulla Iuc (o in quello
specifico sulla Tasi per chi opterà per regolamenti
differenziati), nel rispetto dei principi fissati dalla
legge. Per quanto riguarda il minor gettito derivante
dal passaggio dall' Imu alla Tasi, esso è stato
quantificato in circa 700 milioni di euro, qualcosa in
meno del miliardo in precedenza calcolato dall' Anci.
Per ora, il governo ha messo sul piatto 500 milioni,
che saranno coperti grazie allo svincolo della somma
già stanziata dalla legge di stabilità per finanziare le
detrazioni (dato che, come detto, queste ultime
saranno compensate dall' aumento dell' aliquota
Tasi). Il governo, inoltre, si è impegnato a individuare
nei prossimi giorni i 200 milioni mancanti. In tal modo,
ha sottolineato con soddisfazione Fassino, «i comuni
potranno contare nel 2014 sulle stesse risorse di cui
disponevano nel 2013» (al netto, ovviamente, dei
maggiori tagli già previsti dall' art. 16, comma 6, del dl
95/2012, che quest' anno salgono a 2.500 milioni dai
2.250 dello scorso anno). «Sono risultati importanti»,
ha aggiunto Fassino, «che consentono ai comuni di
non vedere ridotte le loro risorse finanziarie e
garantiscono la continuità di erogazione di
fondamentali servizi per i cittadini. I risultati di oggi
sono tanto più significativi perché si sommano ad
altre richieste dell' Anci che hanno trovato
accoglimento nella legge di stabilità: l' alleggerimento
del Patto di stabilità per un miliardo, l' esclusione di
nuovi tagli ai trasferimenti dallo stato agli enti locali, il
rifinanziamento dei fondi per il trasporto pubblico
locale e per il welfare. Ci attendiamo adesso», ha
concluso il sindaco di Torino, «una rapida adozione
da parte del governo dei provvedimenti normativi
necessari, in modo da garantire che i comuni possano
redigere i bilanci». Per il presidente della Confedilizia,
Corrado Sforza Fogliani, «nell' incontro col governo, il
partito della spesa locale l' ha avuta vinta. Ora la
parola è al parlamento e, in particolare, ai partiti della
maggioranza e dell' opposizione che questo aumento
hanno sempre combattuto, anche sulla base del
principio che solo la spesa comunale non può essere
per definizione incomprimibile». © Riproduzione
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Mer 29/01/2014
Italia Oggi
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Mer 29/01/2014
Il Messaggero
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-MSGR - 20 CITTA - 21 - 29/01/14-N:
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Dossier
Mercoledì 29 Gennaio 2014
www.ilmessaggero.it
Per non sbagliare c’è anche il Salone
A marzo l’ottava edizione organizzata da Assogestioni
per favorire il confronto diretto tra investitori e gestori
`
taliani, popolo di santi e poeti.
Ma anche di risparmiatori.
Accumulare parte dei guadagni da lavoro è una delle nostre virtù migliori. La loro gestione non sempre porta frutti
adeguati. Proprio per aiutare a
farli fruttare al meglio, a marzo
Milano ospiterà per l’ottavo anno il Salone del Risparmio, una
tre giorni di incontri che mette a
confronto tutte le parti, da chi investe a chi deve gestire.
I
LA SCOMMESSA
La manifestazione, organizzata da Assogestioni all’Università
Bocconi dal 26 al 28 marzo, quest’anno avrà come focus il risparmio a lungo termine. «La scelta
di questo tema, da cui prende nome il titolo stesso dell’edizione
2014 del Salone, “Investire nel
lungo termine. Risparmio gestito, un ponte per il futuro”, va nella direzione di sottolineare il ruolo sistemico che il risparmio gestito ha per il Paese, le imprese e
le famiglie», spiega Jean-Luc Gat-
`Il successo del 2013 verrà probabilmente superato quest’anno
e Morningstar porterà per la prima volta in Italia i suoi Awards
ti, direttore comunicazione di Assogestioni e responsabile del Salone del Risparmio. «Oltre a servire i risparmiatori, infatti, l’industria ha dato nel corso degli
anni un contributo fondamentale alla stabilizzazione del sistema, per esempio con l’acquisto
dei titoli di Stato quando la fiducia era a minimi livelli».
cate agli operatori del settore
(sgr, sim, banche, società di investimento, reti di distribuzione, investitori istituzionali e promotori finanziari), mentre il terzo
giorno la manifestazione si apre
anche a risparmiatori e studenti.
«L’evento», continua Gatti, «non
è solo una vetrina di prestigio per
le aziende, ma anche un appuntamento di crescita e approfondimento professionale e, soprattutto, un’occasione di educazione finanziaria per i risparmiatori privati e per molti giovani».
NON SOLO OPERATORI
Dopo il grande successo dell’edizione 2013, con oltre 13mila
visitatori, 137 brand finanziari
presenti e 102 espositori, il Salone si ripresenta con una formula
dimostratasi vincente: le prime
due giornate saranno infatti dedi-
GIOVANI ALLA PROVA
13.000
Sono i visitatori che nel marzo
2013 hanno partecipato alla
settima edizione del Salone del
risparmio all’Università Bocconi
Il Salone del Risparmio nella cittadella dell’Università Bocconi
La formazione resta infatti
uno dei perni centrali dell’attività dell’evento: oltre 1.500 studenti, provenienti da tutta Italia,
avranno modo di prendere parte
a incontri e convegni. “Informarsi oggi per essere cittadini consapevoli domani” è il fil rouge delle
diverse attività di formazione e
informazione. Ma non solo: quest’anno i giovani partecipanti al
Salone avranno modo di mettere
alla prova le proprie competenze, grazie a un quiz tramite televoter: i più attenti e veloci parteciperanno all’assegnazione di un
premio in denaro da investire in
un fondo previdenziale o per i
propri studi.
LE ECCELLENZE
Punto di riferimento per le eccellenze del settore, il Salone quest’anno ospiterà inoltre due importante concorsi. Ampio spazio
sarà dedicato anche alla previdenza complementare. L’obiettivo è di far emergere nuove idee,
progetti e soluzioni utili a far ripartire la previdenza complementare in Italia.
Non solo. Quest’anno Morningstar Italy, branch italiana di
Morningstar Inc., porterà per la
prima volta a Milano i suoi Morningstar Awards, gli Oscar per i
gestori e le società di gestione
che abbiano saputo distinguersi
e creare valore nel corso del 2013.
Cecilia Pierami
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La Calce (Fideuram Inv):
«In Borsa non ci sono
pasti gratis per nessuno»
ompleto grigio, camicia
impeccabile e fida ventiquattrore sempre a fianco. Tutto numeri e niente
cuore. Se fino a oggi l’idea
del manager che gestisce
e investe ingenti quantità di denaro era questa, è il momento
di fare tabula rasa. Perché per
occuparsi di asset management servono soprattutto «passione e creatività».
Parola di Gianluca La Calce,
amministratore delegato di Fideuram Investimenti. Il quale
spiega che «alla base del nostro
lavoro c’è una grande professionalità, derivante da conoscenze tecnico-specialistiche ed
esperienza, ma senza passione
e curiosità non si riescono a
raggiungere risultati eccellenti. Vivo questo lavoro anche come una sfida intellettuale, che
consiste nell’ottenere risultati
migliori, partendo da dati disponibili a tutti. E questo è possibile solo attraverso un’ottima
capacità di sintesi di quegli
stessi dati. Inoltre le emozioni
possono avere il loro peso:
quando le cose vanno, si vive
una scarica di adrenalina;
quando non vanno, si può essere investiti dall’emotività. La disciplina è fondamentale perché
permette di dominarsi durante
queste oscillazioni».
Proprio perché devono avere
queste caratteristiche non comuni, secondo una ricerca i
manager europei della gestione risparmio nel 2013 sono arrivati a guadagnare fino a 2,2 milioni di euro l’anno. Ma per
quanto riguarda l’Italia, La Calce garantisce che le cose sono
diverse: «All’estero sicuramente ci sono remunerazioni molto
più alte rispetto a quelle italiane, dove pochi gestori superano i 200mila euro», spiega. «Da
noi esiste una normativa rigida
e la parte variabile dello stipendio di un asset manager, quella
proporzionale anche ai risultati, non può superare la parte fissa. Questo serve per tutelare gli
investitori ed evitare che il gestore assuma, a scapito del
cliente, rischi troppo elevati
sperando in un maggiore guadagno per sé».
Gestire i risparmi di terzi, infatti, significa anche dover capire il cliente, le sue esigenze e so-
C
Normativa Comuni
prattutto le aspettative.
«Spesso chi investe pensa di
aver diritto a quello che definisco “un pasto gratis”, come se il
gestore avesse una sfera di cristallo», racconta La Calce.
«Una volta ho passato un’ora a
spiegare che cosa stesse succedendo sul mercato, quali fossero i rischi. Pensavo di aver fatto
un ottimo lavoro, quando il
cliente che avevo davanti ha tirato fuori un foglio bianco dicendo: “Adesso mi metta per
iscritto che mi assicura un rendimento del 6 per cento”. Una
richiesta che, oltre a essere lontana da aspettative realizzabili,
mi ha fatto dubitare delle mie
capacità dialettiche…».
C.P.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I GESTORI ITALIANI
GUADAGNANO MOLTO
MENO DEI COLLEGHI
EUROPEI PER MEGLIO
TUTELARE LA SICUREZZA
DEL PATRIMONIO
Gianluca La Calce
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20:59-NOTE:
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Mer 29/01/2014
Il Messaggero
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La Calce (Fideuram Inv): «In Borsa non ci sono
pasti gratis per nessuno»
Completo grigio, camicia impeccabile e fida
ventiquattrore sempre a fianco. Tutto numeri e niente
cuore. Se fino a oggi l' idea del manager che gestisce
e investe ingenti quantità di denaro era questa, è il
momento di fare tabula rasa. Perché per occuparsi di
asset management servono soprattutto «passione e
creatività». Parola di Gianluca La Calce,
amministratore delegato di Fideuram Investimenti. Il
quale spiega che «alla base del nostro lavoro c' è una
grande professionalità, derivante da conoscenze
tecnico-specialistiche ed esperienza, ma senza
passione e curiosità non si riescono a raggiungere
risultati eccellenti. Vivo questo lavoro anche come
una sfida intellettuale, che consiste nell' ottenere
risultati migliori, partendo da dati disponibili a tutti. E
questo è possibile solo attraverso un' ottima capacità
di sintesi di quegli stessi dati. Inoltre le emozioni
possono avere il loro peso: quando le cose vanno, si
vive una scarica di adrenalina; quando non vanno, si
può essere investiti dall' emotività. La disciplina è
fondamentale perché permette di dominarsi durante
queste oscillazioni». Proprio perché devono avere
queste caratteristiche non comuni, secondo una
ricerca i manager europei della gestione risparmio nel
2013 sono arrivati a guadagnare fino a 2,2 milioni di
euro l' anno. Ma per quanto riguarda l' Italia, La Calce
garantisce che le cose sono diverse: «All' estero
sicuramente ci sono remunerazioni molto più alte
rispetto a quelle italiane, dove pochi gestori superano
i 200mila euro», spiega. «Da noi esiste una normativa
rigida e la parte variabile dello stipendio di un asset
manager, quella proporzionale anche ai risultati, non
può superare la parte fissa. Questo serve per tutelare
gli investitori ed evitare che il gestore assuma, a
scapito del cliente, rischi troppo elevati sperando in
un maggiore guadagno per sé». Gestire i risparmi di
terzi, infatti, significa anche dover capire il cliente, le
sue esigenze e soprattutto le aspettative. «Spesso chi
investe pensa di aver diritto a quello che definisco
?un pasto gratis?, come se il gestore avesse una
sfera di cristallo», racconta La Calce. «Una volta ho
passato un' ora a spiegare che cosa stesse
succedendo sul mercato, quali fossero i rischi.
Pensavo di aver fatto un ottimo lavoro, quando il
cliente che avevo davanti ha tirato fuori un foglio
bianco dicendo: ?Adesso mi metta per iscritto che mi
assicura un rendimento del 6 per cento?. Una
richiesta che, oltre a essere lontana da aspettative
Normativa Comuni
realizzabili, mi ha fatto dubitare delle mie capacità
dialettiche?». C.P. © RIPRODUZIONE RISERVATA.
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Mer 29/01/2014
Il Messaggero
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Dossier
Mercoledì 29 Gennaio 2014
www.ilmessaggero.it
Ridurre i rischi
è possibile
Ecco cosa fare
Tre portafogli su misura
per tre diverse stagioni
L
Come districarsi nella giungla di proposte
per costruire un giardinetto a regola d’arte
`
crack finanziari degli ultimi
anni, dal caso Parmalat alla
bolla immobiliare di Wall
Street, fino ai bond argentini,
sono lì a dimostrarlo: investire è un’operazione a rischio.
E quello di perdere i propri soldi
è un pericolo per nulla remoto.
A maggior ragione in tempi di
recessione, quando molte certezze si sgretolano e perfino i classici titoli di Stato presentano punti oscuri, visti i rischi di fallimento di alcuni Paesi.
Il risparmio gestito è una bella scappatoia: dato il successo,
devono averlo pensato in tanti.
Ciò non toglie che, con il suo vastissimo panorama di fondi comuni di investimento, anche
questo settore sia un vero ginepraio. Ecco dunque le regole per
costruirsi un portafoglio finanziario a regola d’arte e a prova di
default.
I
LA SCELTA GIUSTA
«Per fare la scelta giusta sul
fronte azionario», avverte Giuseppe Pizzo, area manager Lazio e Sud Italia per Banca Generali, «bisogna valutare il livello
di rischio di uno strumento finanziario analizzando gli indicatori a disposizione del risparmiatore. Per ogni fondo di investimento vanno considerati il
Var, cioè il valore a rischio del-
l’investimento; la volatilità, cioè
la variazione di prezzo nel tempo; e infine la duration, cioè
l’orizzonte temporale. Un maggior livello di oscillazione del
prezzo va di pari passo con un
potenziale più elevato di rendimento, ma implica anche più rischi».
INFLAZIONE E CRESCITA
Ma esaminare le caratteristiche dei fondi non basta. Queste
informazioni vanno integrate
con le variabili non finanziarie,
cioè in particolare con le stime
di inflazione e di crescita, o decrescita, economica.
«Nell’obbligazionario»,
riprende Pizzo, «prima di scegliere gli strumenti su cui puntare è
necessario confrontarsi con le
variabili dell’economia reale, in
particolare con la crescita del Pil
e con la variazione dei prezzi. Sono generalmente da preferire investimenti legati a Paesi con previsioni di crescita favorevoli e
con inflazione stabile. Ma negli
ultimi anni non basta riferirsi
solo a questi due parametri:
l’equilibrio dei conti pubblici e
la bilancia dei pagamenti con
l’estero sono due fattori che assumono un’importanza sempre
maggiore. Insomma, bisogna
combinare svariati elementi».
Resta un ultimo capitolo da
a formula è sempre più variegata e adatta a tutti, ma è
necessario acquisire informazioni ben precise, in modo da scegliere le proposte che
fanno al caso di ciascuno. Claudia Vacanti, responsabile Investimenti di Banca Generali, ha
costruito per Il Messaggero tre
portafogli su misura per altrettanti profili.
1) Impiegato, 35 anni, risparmio di 500 euro al mese.
Deve puntare a consolidare la
sua pensione con un assegno
integrativo. Una piccola parte
del risparmio (100 euro) va destinata quindi a un piano individuale pensionistico con profilo
moderato, che consente di usufruire di agevolazioni fiscali:
molte aziende prevedono tra
l’altro un contributo integrativo a carico del datore di lavoro.
I rimanenti 400 euro vanno investiti in un piano di accumulo
a medio-lungo periodo: il 30%
su fondi obbligazionari flessibili, il 70% su azionari diversificati geograficamente: il 20% sull’Asia, il 20% sui Paesi emergenti Next 11 e Africa, il 30% su Usa
ed Europa.
2) Manager, 45 anni, risparmio di 2 mila euro al mese.
Considerando un patrimonio
esistente di 100mila euro, questo va diversificato su più strumenti: 25mila euro su un prodotto assicurativo; altri 25mila
su una gestione patrimoniale a
capitale protetto a scadenza,
che investa sull’azionario globale; 25mila su un paniere di
fondi obbligazionari flessibili e
i rimanenti 25mila su fondi
azionari globali. Ipotizzando
un plus di 2mila euro al mese,
500 devono alimentare un piano integrativo previdenziale
con profilo prudente, mentre i
restanti 1.500 euro possono essere versamenti aggiuntivi sul
Giuseppe Pizzo
VAR, VOLATILITÀ
E DURATION
SONO GLI INDICATORI
CHE AIUTANO
A MISURARE IL GRADO
DI PERICOLOSITÀ
analizzare: quello del peso da dare ai vari capitoli del risparmio
gestito. «Su questo fronte», conclude Pizzo, «i fondi comuni bilanciati devono occupare il posto maggiore nell’investimento,
perché garantiscono diversificazione e flessibilità. Su fondi azionari e obbligazionari è bene puntare solo per la porzione di investimento che deve restare facilmente monetizzabile. Infine ci
sono i fondi assicurativi, che riducono al minimo la volatilità
dei rendimenti, con prospettive
comunque più difensive». E, fattore di questi tempi non marginale, su questo prodotto grava
un’imposizione fiscale più leggera: sulle plusvalenze si paga soltanto il 12,5%.
Isabella Dalla Gasperina
© RIPRODUZIONE RISERVATA
paniere di fondi già avviato con
i risparmi.
3) Professionista, 60 anni.
L’esigenza in questo caso è conservare il patrimonio esistente,
anche in un’ottica di gestione
dell’eredità. Gli strumenti più
adeguati sono quelli assicurativi, che offrono diversi vantaggi:
tasse
più
basse,
niente
impignorabilità, esenzione dalle imposte di successione. Una
parte consistente della ricchezza, il 40% circa, va investita in
una polizza con distribuzione
di cedola: in tal modo, si genera
infatti un flusso di ricavi utile
per sostenere il potere d’acquisto. Un restante 20% va in fondi
obbligazionari flessibili e altrettanto in fondi azionari globali,
in modo da bilanciare rischi e
rendimenti. Il 10% può finire in
una gestione a capitale protetto
a scadenza e il rimanente 10%
in fondi monetari, immediatamente liquidabili.
I.D.G.
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Claudia Vacanti
I PIANI DI ACCUMULO
VANNO MOLTO BENE
SOLO QUANDO
SI È ANCORA GIOVANI
POI MEGLIO LA DIFESA
DEL PATRIMONIO
Motta (Banca Generali): «Senza guida
meglio evitare il mare della finanza»
Bot con rendimenti ai minimi,
il mattone che continua a perdere valore, la paura di cadere
nell’investimento sbagliato.
Sono alcuni tra i motivi di un
successo, quello del risparmio
gestito, che nel 2013 ha raggiunto livelli record: motivo di grande soddisfazione per Banca Generali, ai primi posti in Italia nel
business dei fondi di investimento, e per l’amministratore delegato del Leone di Trieste, Piermario Motta.
«I limiti che dimostrano i canali tradizionali di investimento, dai titoli di Stato ai minimi
termini alla diversificazione del
rischio che si fa sempre più inefficace», sottolinea Motta, «hanno reso evidente che ci vogliono
soluzioni alternative, che è necessario affidarsi ad esperti qualificati. Anche le grandi banche
commerciali lo hanno capito. E,
con un’esposizione sempre più
alta verso i fondi comuni, hanno
dato una forte spinta al settore».
Quali sono le garanzie che il
cliente deve poter sempre pretendere?
«Affidabilità e solidità dal collocatore, professionalità e trasparenza dal consulente. Il cliente
deve esigere la visione del prospetto informativo del prodotto
di investimento, che contiene
tutti i dati sugli obiettivi e le strategie. È importante anche il servizio di assistenza, che deve guidare la comprensione e le scelte
di chi porta i suoi soldi allo sportello».
C’è chi è convinto che affidarsi
al risparmio gestito sia un’operazione ad alto rischio. Cosa risponde?
«La crisi del credito di questi anni ci ha insegnato che non esiste
più il rischio zero. Anche i titoli
di alcuni Stati hanno vissuto mo-
I
Normativa Comuni
menti di forti scossoni, soprattutto negli ultimi quattro anni.
In realtà, il risparmio gestito
rappresenta uno strumento molto efficace per la diversificazione del rischio rispetto alla solita
obbligazione, o agli strumenti
che replicano gli indici, perché è
caratterizzato da una gestione
attiva e al suo interno racchiude
numerosi titoli, siano essi azioni
PER IL 2014 MI ASPETTO
UN MERCATO DINAMICO
MA CRESCERÀ
ANCHE LA VOLATILITÀ
A CAUSA DEI MOLTI
SQUILIBRI CHE RESTANO
o bond, spesso molto diversi tra
loro per aree e settori».
Il risparmio gestito è un mondo per molti versi misterioso:
quali sono i valori e le modalità con cui i gestori scelgono dove e come investire?
«L’industria dei fondi è probabilmente il settore di investimento
più regolamentato che ci sia. Gli
intermediari e le società sono
controllate dalla Consob e dalla
Banca d’Italia, e su scala internazionale è stata introdotta, sette
anni fa, la normativa Mifid, la direttiva approvata dall’Europa
che garantisce a chi investe un
elevato livello di protezione e assicura la massima trasparenza
nell’informativa obbligatoria. In
aggiunta a tutto questo, noi mettiamo a disposizione dei clienti
una consulenza molto accurata
per monitorare in profondità
ogni singolo fondo e fare le dovute comparazioni con eventuali titoli in portafoglio».
Negli investimenti qualcosa si
muove, visto il risparmio gestito in risalita e la Borsa in netta
ripresa. Come interpreta questi segnali?
«Come Banca Generali ci lasciamo alle spalle quasi l’80% di rialzo nel 2013 e se guardiamo agli
ultimi cinque anni siamo tra i
primi titoli di tutta la Borsa italiana, con performance di standing mondiale. I listini stanno
rialzando la testa in scia ai segnali di ripresa che arrivano dagli Usa e dall’Europa. Ci aspettiamo però una crescente volatilità
a causa dei forti squilibri economici ancora in atto in molti Paesi, e per questo scegliere una guida affidabile resta il miglior consiglio per non naufragare nel
mare della finanza».
Isabella Dalla Gasperina
Piermario Motta
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20:58-NOTE:
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Mer 29/01/2014
Il Messaggero
Pagina 20
Motta (Banca Generali): «Senza guida meglio
evitare il mare della finanza»
I Bot con rendimenti ai minimi, il mattone che continua
a perdere valore, la paura di cadere nell' investimento
sbagliato. Sono alcuni tra i motivi di un successo,
quello del risparmio gestito, che nel 2013 ha
raggiunto livelli record: motivo di grande
soddisfazione per Banca Generali, ai primi posti in
Italia nel business dei fondi di investimento, e per l'
amministratore delegato del Leone di Trieste,
Piermario Motta. «I limiti che dimostrano i canali
tradizionali di investimento, dai titoli di Stato ai minimi
termini alla diversificazione del rischio che si fa
sempre più inefficace», sottolinea Motta, «hanno reso
evidente che ci vogliono soluzioni alternative, che è
necessario affidarsi ad esperti qualificati. Anche le
grandi banche commerciali lo hanno capito. E, con un'
esposizione sempre più alta verso i fondi comuni,
hanno dato una forte spinta al settore». Quali sono le
garanzie che il cliente deve poter sempre pretendere?
«Affidabilità e solidità dal collocatore, professionalità e
trasparenza dal consulente. Il cliente deve esigere la
visione del prospetto informativo del prodotto di
investimento, che contiene tutti i dati sugli obiettivi e
le strategie. È importante anche il servizio di
assistenza, che deve guidare la comprensione e le
scelte di chi porta i suoi soldi allo sportello». C' è chi è
convinto che affidarsi al risparmio gestito sia un'
operazione ad alto rischio. Cosa risponde? «La crisi
del credito di questi anni ci ha insegnato che non
esiste più il rischio zero. Anche i titoli di alcuni Stati
hanno vissuto momenti di forti scossoni, soprattutto
negli ultimi quattro anni. In realtà, il risparmio gestito
rappresenta uno strumento molto efficace per la
diversificazione del rischio rispetto alla solita
obbligazione, o agli strumenti che replicano gli indici,
perché è caratterizzato da una gestione attiva e al
suo interno racchiude numerosi titoli, siano essi azioni
o bond, spesso molto diversi tra loro per aree e
settori». Il risparmio gestito è un mondo per molti
versi misterioso: quali sono i valori e le modalità con
cui i gestori scelgono dove e come investire? «L'
industria dei fondi è probabilmente il settore di
investimento più regolamentato che ci sia. Gli
intermediari e le società sono controllate dalla
Consob e dalla Banca d' Italia, e su scala
internazionale è stata introdotta, sette anni fa, la
normativa Mifid, la direttiva approvata dall' Europa
che garantisce a chi investe un elevato livello di
protezione e assicura la massima trasparenza nell'
Normativa Comuni
informativa obbligatoria. In aggiunta a tutto questo,
noi mettiamo a disposizione dei clienti una
consulenza molto accurata per monitorare in
profondità ogni singolo fondo e fare le dovute
comparazioni con eventuali titoli in portafoglio». Negli
investimenti qualcosa si muove, visto il risparmio
gestito in risalita e la Borsa in netta ripresa. Come
interpreta questi segnali? «Come Banca Generali ci
lasciamo alle spalle quasi l' 80% di rialzo nel 2013 e
se guardiamo agli ultimi cinque anni siamo tra i primi
titoli di tutta la Borsa italiana, con performance di
standing mondiale. I listini stanno rialzando la testa in
scia ai segnali di ripresa che arrivano dagli Usa e dall'
Europa. Ci aspettiamo però una crescente volatilità a
causa dei forti squilibri economici ancora in atto in
molti Paesi, e per questo scegliere una guida
affidabile resta il miglior consiglio per non naufragare
nel mare della finanza». Isabella Dalla Gasperina ©
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Mer 29/01/2014
Il Messaggero
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-MSGR - 20 CITTA - 42 - 29/01/14-N:DA RIBATTERE
42
Mercoledì 29 Gennaio 2014
www.ilmessaggero.it
Cronaca di Roma
Taxi, il Tar annulla
l’obbligo di scontrino
che tutti ignoravano
«Emergenza
al pronto
soccorso
del Pertini»
L’ALLARME
la verifica della sostanza
contenuta nella busta. «Una
ferma condanna al gesto
intimidatorio» l’ha espressa il
consigliere di amministrazione
Cotral Spa, Giovanni Libanori.
«Nello stigmatizzare
fortemente l'episodio non
posso non esprimere
preoccupazione in virtù dei
tempi duri che stiamo tutti
affrontando e che generano
purtroppo sempre più spesso
fenomeni di pura follia».
Situazione grave al Pronto soccorso del Pertini: l’allarme è dell’ordine dei medici. «L’emergenza è continua, le condizioni di lavoro sono oltre il limite di guardia e aumentano i rischi per i pazienti. Esasperazione, senso
d'impotenza e di mortificazione
sono cresciuti pericolosamente.
Qui l'implosione è davvero prossima». Sono le parole del presidente dell'Ordine dei medici di
Roma, Roberto Lala, dopo la
nuova visita della delegazione
dell'Ordine romano. «Siamo
pronti a ricorrere alla Procura e
al Prefetto per tutelare la salute
dei cittadini», avverte Lala sottolineando di essere disposto a
portare il caso fino a Bruxelles. I
numeri del Pertini parlano chiaro: «Un bacino di utenza di 750
mila abitanti, da fronteggiare
con appena 300 posti-letto;
75mila accessi al pronto soccorso nel 2013; circa 50 ambulanze
ricevute ogni giorno per un totale annuo di quasi 16mila, di cui
una decina bloccate quotidianamente per l'impossibilità di restituire tempestivamente le barelle del 118 su cui i pazienti arrivano (e rimangono a lungo).
Una trincea in cui il personale si
prodiga senza sosta per assistere mediamente 90-95 pazienti
in attesa di essere ricoverati nei
reparti o trasferiti in altre strutture». Cifre che pongono il Pertini al terzo posto come numero
di accessi ai Pronto Soccorso
della città. «Eppure negli ultimi
due anni i medici sono diminuiti di sei unità ed è stato chiuso il
box chirurgico».
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I giudici amministrativi hanno cancellato l’ordinanza
comunale che imponeva il rilascio del ticket elettronico
`
IL CASO
Niente tassametro automatico
per i tassisti romani, idoneo al rilascio e alla stampa su carta di ricevute. A stabilirlo è la II sezione
del Tar del Lazio che, accogliendo le richieste fatte da alcune associazioni di tassisti, ha annullato la parte del Regolamento capitolino che prevede l’obbligo del
rilascio di ricevute cartacee automatiche.
Nello scontrino doveva essere
contenuto il numero della licenza e il nome del tassista, l’importo richiesto, la data e l’ora, la durata in chilometri della corsa, i
minuti e le tariffe applicate. Per i
giudici del tribunale amministrativo un obbligo simile «non trova
alcun fondamento alla luce del
quadro normativo, sia statale
che regionale, di riferimento»
non risultando inoltre «coerente
rispetto ai parametri di ragionevolezza e proporzionalità».
LA SENTENZA
Per i giudici è lo Stato (quindi Governo e Parlamento) che ha la
competenza di decidere quale
debbano essere le caratteristiche e gli apparecchi obbligatori
di cui debbono essere dotate le
vetture taxi, non il Comune. Così
da renderle uniformi su tutto il
territorio nazionale. E la normativa nazionale e regionale non
prevedono alcun obbligo di rilascio di una ricevuta automatica a
fine corsa. L’unico obbligo è il
tassametro che deve calcolare
l’importo e renderlo visibile al
cliente.
Sempre per il Tar l’imposizione di tale obbligo non risulta
«neppure coerente rispetto ai parametri di ragionevolezza e adeguatezza, che devono comunque
assistere, in linea generale, l’introduzione di nuovi oneri ed obblighi in relazione alle finalità
che gli stessi sono chiamati a realizzare» E sempre secondo il Tar
«il rilascio di ricevute automatiche non risulta neanche funzionale al perseguimento dell’obiettivo di trasparenza».
Infine, sulle visite mediche imposte da Roma Capitale, oltre a
quelle già obbligatorie, contenute nel regolamento bocciato, il
Tar ribadisce la propria decisio-
LA NORMA MIRATA
A CALCOLARE
I GUADAGNI
DEGLI AUTISTI
VENIVA RISPETTATA
RARAMENTE
ne di fine 2012 di annullamento
dell’articolo 10 del medesimo Regolamento Comunale che imponeva tale obbligo annuale ai tassisti. Una ulteriore visita medica
che si andava ad aggiungere a
quella prevista per legge e che
deve essere documentata periodicamente dal tassista alla camera di commercio presso cui è
iscritto.
LE REAZIONI
«Esprimiamo un giudizio pienamente positivo», affermano, in
una nota, le maestranze sindacali maggiormente rappresentative del settore, Ugl taxi, Federtaxi
Cisal, Fit Cisl taxi e Mit, assistiti
dagli avvocati Marco Giustiniani
e Nico Moravia dello studio Pavia Ansaldo. «Crediamo che l’istituzione di una ricevuta cartacea
unica per il servizio taxi a Roma
debba ritenersi come un utile
elemento di trasparenza - spiegano Alessandro Genovese, Ugl e
Carlo Di Alessandro, Cisal - Altra
cosa sarebbe stata l’istallazione
obbligatoria di un apparecchio
elettronico nel quale avrebbero
dovuto essere presenti otto tasti
per le numerose tariffe predeterminate esistenti nel settore e che
avrebbe sicuramente favorito incomprensioni e abusi».
R. Tag.
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Niente tassametro automatico a bordo dei taxi romani
L’intimidazione
Cotral, insulti e minacce all’ad Surace
Minacce all'ad di Cotral. È stata
recapitata ieri mattina nella
sede centrale una busta
indirizzata all'amministratore
delegato della società,
Vincenzo Surace. All'interno,
una lettera dattiloscritta
contenente insulti e minacce di
morte e una polvere bianca. I
carabinieri del Comando di Tor
Vergata hanno isolato la busta
e proceduto ai primi rilievi di
indagine, in attesa
dell'intervento del gruppo Nbcr
dei vigili del fuoco che eseguirà
Acea-Eataly, i “nasoni” in cucina
L’ACCORDO
I nasoni (e dunque l’acqua di
Roma) entrano ad Eataly, lo store dello slow food all’Ostiense.
Le fontanelle saranno a disposizione dei visitatori grazie all'accordo firmato dal gruppo guidato da Oscar Farinetti con l'Acea
per valorizzare l'acqua di Roma. «Stiamo parlando dell’acqua più buona d'Italia» ha precisato il fondatore di Eataly.
L'accordo prevede la realizzazione di diverse iniziative dedicate all'acqua come bene primario e come risorsa fondamentale da usare in modo sempre più
sostenibile. Si comincerà con le
«Giornate dell'acqua di Roma»
in primavera, negli spazi del negozio. Ci saranno corsi di cuci-
na ed educazione alimentare
«Acqua... For dummies». Inoltre, sarà esposta la scultura
Conversazioni di Oliviero Rainaldi, di proprietà dell'Acea. I
tradizionali «Nasoni» saranno
installati in tutti i piani dello
store all’Ostiense e saranno
fruibili gratuitamente dal pubblico. L’obbiettivo è anche quello di rilanciare l’immagine di
una simbolo ormai quasi dimenticato della tradizione ro-
GALLO, AD
DELL’AZIENDA:
I NOSTRI CONTI
SONO A POSTO
I RISULTATI
DI FINE ANNO
LO DIMOSTRERANNO
mana.
«Siamo molto soddisfatti di
questa partnership - hanno dichiarato il presidente e l'ad di
Acea, Giancarlo Cremonesi e
Paolo Gallo - perché garantirà a
un numero sempre maggiore di
cittadini la possibilità di conoscere l'ottima qualità dell'acqua
di Roma».
L’amministratore delegato
Paolo Gallo ha anche parlato
dei conti dell’Acea: «Ci siamo
presi l'impegno con il mercato
di tenere sotto controllo il debito e lo stiamo facendo. I risultati
di fine anno lo dimostreranno.
La società è in equilibrio finanziario, gli investimenti nel 2014
saranno mantenuti costanti in
tutte le aree».
C.R.
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Trasporti scontati per gli under 30
MOBILITÀ
«Riparte l'agevolazione per i
giovani del Lazio che usano il
trasporto pubblico per andare
a scuola, all'università o al lavoro. La Regione Lazio, ha stanziato, per il 2014, 12 milioni di
euro a favore di chi ha meno di
30 anni, un reddito familiare
Isee inferiore a 20mila euro e
determinate condizioni di disagio sociale e/o meriti scolastici.
L'agevolazione prevede uno
sconto per l'acquisto di abbonamenti annuali Roma e Lazio a
partire dal 50%, per arrivare al
70% e 90% nel caso di particolari condizioni di disagio sociale
e di specifiche condizioni familiari». Lo comunica, in una nota, l'Agenzia per la Mobilità.
«Fino al 31 marzo 2014 - aggiunge - gli interessati devono regi-
Normativa Comuni
strarsi sul sito della Regione Lazio (https://www.regione.lazio.
it/agevolazionigiovani/
security_login.flyingWeb) fornendo tutte le informazioni
personali necessarie.
LA MAIL
La Rgione invierà per mail un
voucher con riportate tutte le
informazioni personali, un
identificativo univoco, le indicazioni relative all'abbonamento richiesto, nonché la quota
parte a proprio carico da corrispondere al momento di attivazione della card. Dal 5 febbraio
al 15 giugno 2014, il cliente dovrà presentare il voucher presso una delle biglietterie Atac
abilitate (di seguito indicate
con orario di ricezione delle domande) per il rinnovo della
card o l'emissione di una nuova
card, che verrà ricaricata con
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un abbonamento annuale agevolato avente le caratteristiche
di validità e costo elencati nel
voucher rilasciato dalla Regione Lazio».
LE BIGLIETTERIE
Ecco l’elenco di tutte le biglietterie dell’Atac che sono abilitate alla ricezione delle richieste
di agevolazione: Metro A: Battistini, Ottaviano, Lepanto, Anagnina; Metro B: Ponte Mammolo, Termini, Eur Fermi, Laurentina; Metro B1: Conca d'Oro;
Orari:dal lunedì al sabato: 7-19.
Domenica e festivi: 8.00-19.
L'abbonamento agevolato Lazio vale 365 giorni dal momento dell'attivazione. Nel 2013
hanno usufruito dell'agevolazione oltre 39mila giovani»,
conclude.
C.R.
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23:02-NOTE:DA RIBATTERE
Pagina 25 di 38
Mer 29/01/2014
Il Messaggero
Pagina 42
Taxi, il Tar annulla l' obbligo di scontrino che tutti
ignoravano
I giudici amministrativi hanno cancellato l' ordinanza comunale che imponeva il
rilascio del ticket elettronico.
IL CASO Niente tassametro automatico per i tassisti
romani, idoneo al rilascio e alla stampa su carta di
ricevute. A stabilirlo è la II sezione del Tar del Lazio
che, accogliendo le richieste fatte da alcune
associazioni di tassisti, ha annullato la parte del
Regolamento capitolino che prevede l' obbligo del
rilascio di ricevute cartacee automatiche. Nello
scontrino doveva essere contenuto il numero della
licenza e il nome del tassista, l' importo richiesto, la
data e l' ora, la durata in chilometri della corsa, i
minuti e le tariffe applicate. Per i giudici del tribunale
amministrativo un obbligo simile «non trova alcun
fondamento alla luce del quadro normativo, sia statale
che regionale, di riferimento» non risultando inoltre
«coerente rispetto ai parametri di ragionevolezza e
proporzionalità». LA SENTENZA Per i giudici è lo
Stato (quindi Governo e Parlamento) che ha la
competenza di decidere quale debbano essere le
caratteristiche e gli apparecchi obbligatori di cui
debbono essere dotate le vetture taxi, non il Comune.
Così da renderle uniformi su tutto il territorio
nazionale. E la normativa nazionale e regionale non
prevedono alcun obbligo di rilascio di una ricevuta
automatica a fine corsa. L' unico obbligo è il
tassametro che deve calcolare l' importo e renderlo
visibile al cliente. Sempre per il Tar l' imposizione di
tale obbligo non risulta «neppure coerente rispetto ai
parametri di ragionevolezza e adeguatezza, che
devono comunque assistere, in linea generale, l'
introduzione di nuovi oneri ed obblighi in relazione
alle finalità che gli stessi sono chiamati a realizzare»
E sempre secondo il Tar «il rilascio di ricevute
automatiche non risulta neanche funzionale al
perseguimento dell' obiettivo di trasparenza». Infine,
sulle visite mediche imposte da Roma Capitale, oltre
a quelle già obbligatorie, contenute nel regolamento
bocciato, il Tar ribadisce la propria decisione di fine
2012 di annullamento dell' articolo 10 del medesimo
Regolamento Comunale che imponeva tale obbligo
annuale ai tassisti. Una ulteriore visita medica che si
andava ad aggiungere a quella prevista per legge e
che deve essere documentata periodicamente dal
tassista alla camera di commercio presso cui è
iscritto. LE REAZIONI «Esprimiamo un giudizio
pienamente positivo», affermano, in una nota, le
maestranze sindacali maggiormente rappresentative
Normativa Comuni
del settore, Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Fit Cisl taxi e Mit,
assistiti dagli avvocati Marco Giustiniani e Nico
Moravia dello studio Pavia Ansaldo. «Crediamo che l'
istituzione di una ricevuta cartacea unica per il
servizio taxi a Roma debba ritenersi come un utile
elemento di trasparenza - spiegano Alessandro
Genovese, Ugl e Carlo Di Alessandro, Cisal - Altra
cosa sarebbe stata l' istallazione obbligatoria di un
apparecchio elettronico nel quale avrebbero dovuto
essere presenti otto tasti per le numerose tariffe
predeterminate esistenti nel settore e che avrebbe
sicuramente favorito incomprensioni e abusi». R. Tag.
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Mer 29/01/2014
Il Sole 24 Ore
Pagina 18
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 29 Gennaio 2014 - N. 28
18 Norme e tributi
Lavoro. Le immissioni in ruolo avverranno «pescando» dai precari e dai vincitori dei concorsi
Quasi 8mila sospensioni
A scuola 18mila assunzioni
I risultati dell’attività di monitoraggio contro il lavoro sommerso e irregolare nel 2013
Lavoratori impiegati
Da settembre oltre 14mila nuove cattedre - Potenziato il sostegno
Claudio Tucci
ROMA
Oltre 12mila professori «su
posti comuni» (per la precisione 12.625). A cui si aggiungono
1.604 docenti di sostegno e 4.317
Ata (il personale tecnico-amministrativo). Per un totale di
18.546 immissioni in ruolo che il
Miur punta a far scattare a settembre 2014.
Maria Chiara Carrozza ha annunciatoieri aisindacatiinumeri del piano triennale 2014-2016
di assunzioni di docenti e personale amministrativo previsto
dal decreto scuola (il Dl 104) inviati a Mef e Funzione pubblica.
Complessivamente il Miur mira
a stabilizzare, nei prossimi tre
anni, 82.055 persone (64.338 docenti e 17.717 Ata) facendo leva
sul turn-over stimato (nel periodo considerato) a normativa vigenteesuiposti resivacanti edisponibili dopo le nomine in ruolo effettuate a settembre scorso.
La prima tranche del piano vale
oltre 18mila assunzioni (oltre alle stabilizzazioni sul sostegno)
e, se non arriveranno nel frat-
tempomodifichelegislativealsistema di reclutamento, si procederà pescando al 50% dalle graduatorie a esaurimento (dove ci
sonoancoracirca160milaprecari) e per il restante 50% dai concorsi (primo fra tutti la selezione bandita nel 2012 dall’ex ministro, Francesco Profumo). Il
Miur ha poi confermato l’assun-
L’ORGANICO
Il piano triennale prevede
nel complesso l’ingresso
di 82mila tra docenti
e personale amministrativo
a fronte di 41.272 uscite
zione, già da quest’anno, di 4.447
docenti di sostegno (che fanno
sempre parte del piano triennale) per venire incontro alle difficoltàdellescuoleacoprire ilfabbisogno degli alunni disabili (i
presidiinqueste settimanestanno tamponando nominando sul
sostegno supplenti provenienti
da altre materie). Secondo i cal-
colidelMiurnei prossimi tre anni cesseranno dal servizio 41.272
unitàdipersonale (27.872docenti e 13.400 Ata). E poi sono da assumereidocentiin piùsul sostegno previsti sempre dal decreto
Scuola (è stata autorizzata una
spesa annua di 107 milioni di euro). E quindi, oltre ai 4.447 di
quest’anno, per gli anni scolastici 2014-2015 e 2015-2016, il ministero dell’Istruzione punta a stabilizzare ancora 22.237 professoridi sostegno. Poi cisono gli Ata,
elastima delturn-overneltriennio 2014-2016 è di 13.400 unità.
L’attuale normativa prevede
che il piano triennale di assunzione di docenti e Ata debba avvenire «a invarianza finanziaria». Per questo il Miur, oltre a
fornire i numeri del piano, ha
predisposto un atto di indirizzo
a Mef e Funzione pubblica per
aprire una sessione negoziale
all’Aran con i sindacati. In questo documento si specifica che
le procedure di assunzione degli
oltre 18mila docenti e Ata dovranno chiudersi entro il 31 agosto 2014 (per consentire la presa
Il bilancio
82.055
Il piano
Atantoammontailpiano
triennalediassunzione
didocentieAta
previstodal
decretoScuola
18.546
La prima tranche
Sipuntaafarassumere,a
settembre2014,12.625
docentisupostinormali,
1.604insegnantidi
sostegnoe4.317Ata
22.237
Per allievi in difficoltà
Èilnumerodipostidi
insegnantidisostegnoda
stabilizzareneglianni
scolastici2014-2015e
2015-2016,comeprevisto
daldecreto Scuola
inservizio degliinteressatiasettembre, in concomitanza con
l’avvio dell’anno scolastico).
Mentre per garantire l’«invarianza finanziaria», sempre nellabozzadiattod’indirizzo,sievidenzia la possibilità di allungare
uno dei gradoni stipendiali degli
immessi in ruolo (spostando
quindipiùavantil’eventualematurazione dello scatto d’anzianità - una strada già percorsa con il
precedente piano di assunzioni
2011-2013).
L’annuncio di oltre 18mila
nuove assunzioni a settembre è
«un fatto positivo», sottolinea il
leader della Uil Scuola, Massimo Di Menna: «Ma bisogna procedere con meno burocrazia». E
ancheperilnumerounodellaGilda, Rino Di Meglio, serve ora
«velocizzare l’azione amministrativa». Mentre per Domenico Pantaleo, a capo della FlcCgil, «è inamissibile intervenire
sulle carriere dei neoimmessi
per sostenere i costi delle assunzioni, scambiando cioè il salario
con la stabilizzazione».
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Il parere sul decreto. Le condizioni per l’aiuto
La Camera: Cig in deroga anche negli studi
Accesso alla cassaintegrazione in deroga per gli studi
professionali, ma anche per diverse altre categorie di lavoratori. Le condizioni contenute
nel parere favorevole votato ieri dalla commissione Lavoro
della Camera allo schema di
decreto ministeriale in materia di ammortizzatori sociali
in deroga modificherebbero
profondamente il testo, ampliando non poco la portata
del provvedimento messo a
punto dal governo.
Normativa Comuni
Con l’estensione a tutte le tipologie di datori di lavoro, e
quindi non solo alle imprese
come definite dall’articolo
2082 del codice civile, vengono recepiti i rilievi dei rappresentanti dei professionisti, Comitato unitario professioni e
Confprofessioni in primis.
«Sono state tenute in considerazione – ha commentato Marina Calderone, presidente
del Cup e del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro – le nostre argo-
mentazioni rese a tutela dei
collaboratori degli studi professionali. Mi auguro che il testo definitivo sia aderente alle
esigenze attuali del Paese».
Ma la Commissione ammorbidisce anche il requisito di
anzianità aziendale minima
dei lavoratori beneficiari
dell’ammortizzatore, che dovrebbe scendere dai 12 mesi
ora previsti a 90 giorni e amplia le categorie interessate,
includendo apprendisti, somministrati, lavoratori a domi-
cilio e quelli delle coop.
Cresconoinoltre le ipotesi in
cui si può ricorrere alla cassa in
deroga. A differenza di quanto
previstodallo schemadidecreto, il parere prevede che «si
consideri l’opportunità di inserire tra le causali» la cessazione dell’attività, lericonversioni
aziendali e le procedure concorsuali.LaCommissioneritieneancheche,perquantoriguarda i limiti di durata del sussidio,
debba essere eliminato il riferimentoaiFondidi solidarietàbi-
laterali che dovrebbero essere
già operativi e sostituire proprio la Cig in deroga, ma nella
maggior parte dei casi sono solo sulla carta.
Le condizioni determinano,
quindi,unampliamentodelraggio d’azione degli ammortizzatori in deroga che si scontra
conledifficoltàdifinanziamento di questo strumento, per il
quale nei giorni scorsi è stata
sbloccata una prima tranche di
400milioni.Maaquestoriguardoancoralacommissione«sottolinealanecessità della copertura integrale delle risorse necessarie» per gli anni 2013-2015.
M. Pri.
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Settore
Pubblici esercizi
Edilizia
Commercio
Artigianato
Industria
Servizi
Agricoltura
Metalmeccanica
Trasporti
Studi professionali
Spettacolo
Totale
Provvedimenti
di sospensione
Regolari
In nero
% in nero rispetto
ai regolari
2916
1.810
1.253
810
417
282
186
114
46
27
24
7.885
5.776
2.495
1.862
1.494
1.045
380
366
166
90
42
95
13.811
6.140
3.201
2.182
1.844
1.951
628
494
188
84
44
99
16.855
106
128
117
123
187
165
135
113
93
105
104
122
Fonte: ministero del Lavoro
Lotta al sommerso. I risultati delle ispezioni nel 2013
Lavoratori in «nero»:
pubblici esercizi primi
Oltre 7.800 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale a fronte di 16.855 lavoratori in nero e 13.811 impiegati regolarmente. Come dire che per
ogni dipendente in regola
ne sono stati individuati 1,2
non risultanti dalla documentazione, con un picco di
quasi 1,9 nell’industria e di
1,6 nei servizi.
L’opera di contrasto ai rapporti di lavoro sommerso
condotta dal ministero del
Lavoro nel 2013 ha determinato 7.885 provvedimenti di
sospensione dell’attività imprenditoriale,di cui21 pergravi e reiterate violazioni della
disciplina in materia di tutela
della salute e della sicurezza
sul lavoro, mentre tutti gli altri sono dovuti alla presenza
di personale in nero pari almeno al 20% del totale.
Il settore più critico in terminiassolutiè quello deipubblici esercizi, con 2.916 sospensioni e 6.140 lavoratori
in nero, seguito dall’edilizia
con 1.810 provvedimenti e
3.201 irregolari e quindi dal
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commercio con 1.253 sospensioni e 2.182 addetti in nero. I
numericomplessivi nonsidiscostano molto da quelli del
2012, ma comunque segnalano un piccolo miglioramento. Le sospensioni sono state
503 in meno, i lavoratori irregolari 937 in meno, mentre la
quota di quest’ultimi sul tota-
QUADRO COMPLESSIVO
Considerando tutti i settori,
il numero di addetti
non registrati è il 55%
del totale: il valore
è analogo a quello del 2012
le è rimasta sostanzialmente
stabile: il 55% nel 2013, il 56%
nel2012. Sonocresciute, invece, le irregolarità nei pubblici
esercizi(da 2.693a 2.916) esono diminuite nell’edilizia (da
2.431 a 1.810).
Valequindianchequest’anno la considerazione contenuta nel rapporto annuale
sull’attività di vigilanza del
2012: «la sopracitata distribu-
zione settoriale del fenomeno in esame conferma che il
terziario costituisce l’area
maggiormente a rischio circa
il ricorso al lavoro sommerso
sia per il tipo di attività svolta
che per le modalità di effettuazionedella prestazione lavorativa».
Se invece si guarda all’incidenza di lavoratori in nero rispetto a quelli in regola, il settorepeggioreèl’industria,dove a fronte di 1.045 regolari ne
sono stati scoperti 1.951 sommersi, mentre nei pubblici
esercizi il rapporto è quasi di
uno a uno.
Nella stragrande maggioranza dei casi (84%), la sospensione è stata poi revocata per avvenuta regolarizzazione con relativo incasso
della sanzione. Operazioni
che hanno fruttato oltre 9,9
milioni di euro, a fronte dei
10,4 del 2012. Il settore che
ha garantito gli incassi più
elevati è stato quello dei
pubblici esercizi, con 3,9 milioni di euro.
M. Pri.
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Mer 29/01/2014
Il Sole 24 Ore
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Lavoro. Le immissioni in ruolo avverranno «pescando» dai precari e dai vincitori dei concorsi.
A scuola 18mila assunzioni
Da settembre oltre 14mila nuove cattedre - Potenziato il sostegno L' ORGANICO Il
piano triennale prevede nel complesso l' ingresso di 82mila tra docenti e personale
amministrativo a fronte di 41.272 uscite.
Claudio Tucci ROMA Oltre 12mila professori «su posti
comuni» (per la precisione 12.625). A cui si
aggiungono 1.604 docenti di sostegno e 4.317 Ata (il
personale tecnico-amministrativo). Per un totale di
18.546 immissioni in ruolo che il Miur punta a far
scattare a settembre 2014. Maria Chiara Carrozza ha
annunciato ieri ai sindacati i numeri del piano
triennale 2014-2016 di assunzioni di docenti e
personale amministrativo previsto dal decreto scuola
(il Dl 104) inviati a Mef e Funzione pubblica.
Complessivamente il Miur mira a stabilizzare, nei
prossimi tre anni, 82.055 persone (64.338 docenti e
17.717 Ata) facendo leva sul turn-over stimato (nel
periodo considerato) a normativa vigente e sui posti
resi vacanti e disponibili dopo le nomine in ruolo
effettuate a settembre scorso. La prima tranche del
piano vale oltre 18mila assunzioni (oltre alle
stabilizzazioni sul sostegno) e, se non arriveranno nel
frattempo modifiche legislative al sistema di
reclutamento, si procederà pescando al 50% dalle
graduatorie a esaurimento (dove ci sono ancora circa
160mila precari) e per il restante 50% dai concorsi
(primo fra tutti la selezione bandita nel 2012 dall' ex
ministro, Francesco Profumo). Il Miur ha poi
confermato l' assunzione, già da quest' anno, di 4.447
docenti di sostegno (che fanno sempre parte del
piano triennale) per venire incontro alle difficoltà delle
scuole a coprire il fabbisogno degli alunni disabili (i
presidi in queste settimane stanno tamponando
nominando sul sostegno supplenti provenienti da altre
materie). Secondo i calcoli del Miur nei prossimi tre
anni cesseranno dal servizio 41.272 unità di
personale (27.872 docenti e 13.400 Ata). E poi sono
da assumere i docenti in più sul sostegno previsti
sempre dal decreto Scuola (è stata autorizzata una
spesa annua di 107 milioni di euro). E quindi, oltre ai
4.447 di quest' anno, per gli anni scolastici 2014-2015
e 2015-2016, il ministero dell' Istruzione punta a
stabilizzare ancora 22.237 professori di sostegno. Poi
ci sono gli Ata, e la stima del turn-over nel triennio
2014-2016 è di 13.400 unità. L' attuale normativa
prevede che il piano triennale di assunzione di
docenti e Ata debba avvenire «a invarianza
finanziaria». Per questo il Miur, oltre a fornire i numeri
del piano, ha predisposto un atto di indirizzo a Mef e
Normativa Comuni
Funzione pubblica per aprire una sessione negoziale
all' Aran con i sindacati. In questo documento si
specifica che le procedure di assunzione degli oltre
18mila docenti e Ata dovranno chiudersi entro il 31
agosto 2014 (per consentire la presa in servizio degli
interessati a settembre, in concomitanza con l' avvio
dell' anno scolastico). Mentre per garantire
l'«invarianza finanziaria», sempre nella bozza di atto
d' indirizzo, si evidenzia la possibilità di allungare uno
dei gradoni stipendiali degli immessi in ruolo
(spostando quindi più avanti l' eventuale maturazione
dello scatto d' anzianità - una strada già percorsa con
il precedente piano di assunzioni 2011-2013). L'
annuncio di oltre 18mila nuove assunzioni a
settembre è «un fatto positivo», sottolinea il leader
della Uil Scuola, Massimo Di Menna: «Ma bisogna
procedere con meno burocrazia». E anche per il
numero uno della Gilda, Rino Di Meglio, serve ora
«velocizzare l' azione amministrativa». Mentre per
Domenico Pantaleo, a capo della Flc-Cgil, «è
inamissibile intervenire sulle carriere dei neoimmessi
per sostenere i costi delle assunzioni, scambiando
cioè il salario con la stabilizzazione». ©
RIPRODUZIONE RISERVATA Il bilancio 82.055 Il
piano A tanto ammonta il piano triennale di
assunzione di docenti e Ata previsto dal decreto
Scuola 18.546 La prima tranche Si punta a far
assumere, a settembre 2014, 12.625 docenti su posti
normali, 1.604 insegnanti di sostegno e 4.317 Ata
22.237 Per allievi in difficoltà È il numero di posti di
insegnanti di sostegno da stabilizzare negli anni
scolastici 2014-2015 e 2015-2016, come previsto dal
decreto Scuola.
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Italia Oggi
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DOTTORI COMMERCIALISTI ED ESPERTI CONTABILI DI ROMA
Mercoledì 29 Gennaio 2014
L’Odcec di Roma e Assilea hanno elaborato una Guida per pmi e professionisti
Nuova fiscalità per il leasing
È stata ridotta la durata minima fiscale dei contratti
S
trumento fondamenta- leasing ad altre forme di finanle da sempre per la vita ziamento per l’acquisizione dei
delle imprese e delle beni strumentali all’impresa
professioni, il leasing e all’esercizio dell’arte e della
è stato sottoposto negli ultimi professione. Il pdf della guida
anni a uno stress di modifiche e il programma di calcolo sono
che ne hanno radicalmente scaricabili gratuitamente dai
mutato i parametri di conve- siti web www.odcec.roma.it e
nienza e di gestione. Per cui www.assilea.it.
La premessa è nella sottoliappare decisivo conoscerne le
modifiche delle regole concer- neatura del valore dei contratti
nenti i canoni di deducibilità di leasing, strumento necessaper le imprese e i lavoratori rio in una stagione in cui per
autonomi che emergono dalla far ripartire la crescita del Pil, i
Legge di Stabilità 2014. Utile nuovi investimenti e la capacità
per cogliere le opportunità e la di attrarre iniziative internaziosemplicità di gestione determi- nali, occorre sbloccare il credito
nata dal nuovo regime fiscale alle imprese e alle professioni.
del leasing è la guida messa a Gli ultimi due anni, infatti, sono
punto dall’Ordine dei Dottori stati segnati da un forte calo
Commercialisti e degli Esperti dell’erogazione del credito che
Contabili di Roma, in collabora- ha messo in sofferenza il sistezione con Assilea (Associazione ma produttivo. Anche su questo
Italiana Leasing), presentata terreno si è posto il tema della
ieri a Roma nell’ambito del con- semplificazione, con la Legge
vegno «Leasing: meno barriere di Stabilità 2014 sono stati elial credito e più vantaggi fiscali minati alcuni appesantimenti
burocratici nella gestione del
per le imprese».
La principale riforma intro- leasing: doppia Ipt nell’auto,
dotta dalla Legge di Stabilità doppio binario nella durata
2014 concerne soprattutto la fiscale e contrattuale, regimi
riduzione della durata minima fiscali diversi tra imprese e
fiscale dei contratti, ovvero il professionisti.
«Le analisi macroeconomiche
periodo minimo entro il quale
ripartire ai fini fiscali il mon- richiamano spesso la necessità
te canoni totale, e si provvede, di innovare per guadagnare
semplificando, ad equiparare il competitività», osserva Edoartrattamento dei professionisti a do Bacis, Presidente di Assilea,
quello delle imprese. Le nuove «ma questa innovazione può avregole si applicano ai contratti venire solo se opportunamente
stipulati a decorrere dal 1° gen- sostenuta da un punto di vista
naio 2014 mentre per i contrat- finanziario. E il leasing è uno
ti stipulati in precedenza resta degli strumenti insostituibili
per questo obiettivo. Partendo
ferma la «vecchia» disciplina.
L’Odcec di Roma e Assilea, da questa logica premessa abper fare chiarezza sui
nuovi dispositivi, hanno Pagina a cura dell’
elaborato un accurato manuale «Guida alle novità
fiscali per il leasing 2014»
a cui è stato affiancato un
modello elettronico di valutazione che compara il Tel. 06/367211 Fax 06/36721220 - [email protected]
Il rischio penale nelle professioni liberali
La dottrina giuridica ha sempre teorizzato l’ipotesi che l’operato di una figura professionale sia
suscettibile di essere valutato dall’autorità giudiziaria sotto il profilo della responsabilità. A
questa previsione generale sta corrispondendo,
negli anni recenti, un sempre maggiore coinvolgimento del professionista sotto il profilo della
responsabilità penale con riferimento a fatti
e comportamenti connessi all’espletamento
della propria attività. Di conseguenza appare
necessaria una profonda conoscenza giuridica,
tecnica e amministrativa di tutte le implicazioni di questa materia.
Le articolazioni del tema saranno trattate nel
convegno di studi «Professioni e Società:
rischio penale nelle professioni liberali»
organizzato dall’Istituto di Ricerca dei Dottori
Commercialisti e degli Esperti Contabili, dalla
Fondazione italiana del Notariato, dalla Scuola
Superiore dell’Avvocatura e dalla Fondazione
Studi Consulenti del Lavoro. L’appuntamento
è per venerdì 14 febbraio a Roma (Hotel
Parco dei Principi – Via G. Frescobaldi n.
5 – dalle ore 9,30 alle 18,30).
«Il tema è molto complesso e di grande rilievo»,
spiega il presidente dell’Odcec di Roma, Mario Civetta, «le attività professionali sono a
garanzia dell’interesse pubblico per il quale si
richiede perizia tecnica, conoscenze accertate,
deontologia, etica. Era necessario un convegno
per analizzare tutte le articolazioni di questo
ambito».
«Il convegno in programma», osserva Giancarlo Laurini, Commissario straordinario del
biamo messo a punto una guida molto operativa e concreta
capace di aggiornare i nostri
iscritti e tutti gli altri operatori
sulle novità scaturite dall’ultima Legge di Stabilità, al fine di
rendere efficace il nostro supporto alle imprese e al lavoro
autonomo».
Merita di essere sottolineato il nuovo regime del leasing
immobiliare che sancisce il passaggio della durata fiscale dagli
attuali 18 ai 12 anni e riguarda
Consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti
e degli Esperti Contabili, «vede per la prima
volta significativamente uniti i professionisti
dell’area giuridico-economica, in un comune
impegno etico e culturale per il rilancio del
loro ruolo nella società, nel momento stesso in
cui lo Stato chiede alle professioni liberali di
contribuire a rendere concreto il principio di
sussidiarietà. Uno spirito e un impegno unitari
proiettati nel futuro con il protocollo d’intesa
che sarà sottoscritto in occasione del convegno
dai Presidenti delle Fondazioni dei quattro
Ordini».
Il simposio si articolerà in diverse sessioni dedicate all’approfondimento dei temi inerenti
i reati contro la Pubblica Amministrazione, i
reati contro la fede pubblica, il concorso del
professionista ai reati tributari, la condotta del
professionista e il reato di riciclaggio, i profili sanzionatori amministrativi e penali della
normativa antiriciclaggio, il rischio penale per
le attività in ambito processuale. L’incontro si
concluderà con una tavola rotonda a cui parteciperanno: Attilio Befera, Direttore Agenzia delle Entrate; Mario Civetta, Presidente
dell’Odcec di Roma; Luca De Compadri, Avvocato e Consulente del lavoro; Gianfranco
Donadio, Procuratore nazionale antinmafia
aggiunto; Alarico Mariani Marini, Vice Presidente della Scuola Superiore dell’Avvocatura; Giuseppe Antonio Michele Trimarchi,
Notaio in Milano; Enrico Zanetti, Vicepresidente Commissione VI Finanze, Camera dei
Deputati.
«non solo le imprese ma anche i
professionisti e lavoratori autonomi; questi ultimi fino al 2013
non hanno potuto dedurre né in
caso di leasing né in caso d’acquisto mentre dal 1° gennaio
2014, come confermato dalla
relazione tecnica alla Legge
di Stabilità, sui nuovi contratti possono dedurre i canoni di
leasing immobiliare», ha aggiunto il presidente dell’Odcec
di Roma, Mario Civetta.
Tra gli elementi virtuosi del-
la nuova disciplina la reintroduzione per i nuovi contratti di
leasing finanziario del regime
dei primi anni 2000 con lo scopo
di esaltarne la convenienza fiscale. Non a caso il governo nella relazione tecnica ha valutato,
a partire dal 2014, in 126 mln,
252 mln, 378 mln e 362 mln il
differenziale di deducibilità tra
i canoni fiscalmente deducibili
a legislazione vigente rispetto
ai nuovi canoni ricalcolati in
base alla nuova normativa.
RIFLESSIONI SULLA NORMA CONTENUTA NELLA LEGGE DI STABILITÀ
Sanatoria dei ruoli o degli avvisi di accertamento entro il 28/2
DI
DORINA CASADEI*
La sanatoria dei ruoli o degli avvisi
di accertamento esecutivi affidati agli
Agenti della riscossione fino al 31 ottobre 2013 è l’opportunità offerta dall’articolo 1 commi da 618 a 624 della legge
n.147 del 27.12.2013. Consiste nello
stralcio degli interessi di ritardata
iscrizione a ruolo e degli interessi di
mora se viene eseguito il versamento
delle somme dovute, al netto di detti
interessi, in una unica soluzione entro
il 28 febbraio 2014.
Al riguardo si rammenta che gli interessi di mora maturano dalla data
di notifica della cartella in caso di
mancato pagamento delle somme entro 60 giorni, mentre gli interessi per
ritardata iscrizione a ruolo si applicano
sulle imposte o maggiori imposte dovute a seguito della liquidazione e del
controllo formale della dichiarazione o
dell’accertamento da parte dell’Ufficio,
Normativa Enti Locali
a partire dal giorno successivo a quello
di scadenza originaria del pagamento
del tributo dovuto fino alla data di consegna dei ruoli al concessionario della
riscossione. Se si considera che l’unico vantaggio offerto dalla sanatoria è
l’abbuono degli interessi di ritardata
iscrizione a ruolo e degli interessi di
mora, a condizione che il pagamento
delle somme dovute avvenga in una
unica soluzione entro il 28.02.2014,
si comprende che interessati a questa
agevolazione saranno i soggetti che
hanno accumulato debiti ingenti da
lunghissimo tempo, e per i quali quindi
gli importi dovuti a titolo di interessi
hanno raggiunto un importo considerevole.
Stante il tenore letterale della norma, sembrerebbe che la sanatoria possa riguardare, oltre che gli importi per
i quali il contribuente ha già ottenuto
la rateizzazione, anche gli importi relativi a liti pendenti. Nel primo caso, a
fronte della rinuncia alla rateizzazione,
il contribuente avrà il vantaggio di non
dover versare l’importo degli interessi di mora egli interessi di ritardata
iscrizione a ruolo, nel secondo caso, la
convenienza o meno di aderire alla sanatoria sarà determinata in funzione
della previsione circa la probabilità di
soccombenza in giudizio.
Al riguardo, facendo riferimento a
quanto precisato dall’Agenzia delle
Entrate nella circolare n.12/E del 2003
in occasione delle sanatorie di cui alla
legge n.289/2002, sembrerebbe che gli
importi versati per aderire alla sanatoria non sono ripetibili in caso di
giudizio favorevole. Così ad esempio, se
oggetto della lite è un avviso di accertamento in materia di imposte dirette,
e il contribuente non ha provveduto ad
eseguire, in base all’articolo 15 del Dpr
602/73, il versamento dell’importo pari
ad un terzo delle imposte dovute e dei
relativi interessi, può avvalersi della
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sanatoria versando l’importo di dette
imposte ed omettendo di versare gli interessi di mora e di ritardata iscrizione
a ruolo. Qualora poi la sentenza della
commissione tributaria Provinciale
dovesse essere sfavorevole al contribuente, questi sarà tenuto a versare un
importo pari ai 2/3 delle sanzioni e le
ulteriori imposte sino a raggiungere i
2/3 delle stesse. Se però l’esito finale del
contenzioso dovesse risultare a favore
del contribuente, sulla base di quanto
precisato dall’Agenzia delle Entrate
nella citata circolare 12/E del 2003,
questi avrà il diritto alla restituzione
degli importi versati dopo la sentenza
della Commissione Tributaria Provinciale, ma non potrà richiedere il rimborso degli importi versati per aderire
alla sanatoria di cui alla legge n. 147
del 27.12.2013. Sarebbe auspicabile un
chiarimento al riguardo.
*Coordinatore Area Fiscale
dell’Odcec di Roma
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Mer 29/01/2014
Italia Oggi
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Il rischio penale nelle professioni liberali
La dottrina giuridica ha sempre teorizzato l' ipotesi
che l' operato di una figura professionale sia
suscettibile di essere valutato dall' autorità giudiziaria
sotto il profilo della responsabilità. A questa
previsione generale sta corrispondendo, negli anni
recenti, un sempre maggiore coinvolgimento del
professionista sotto il profilo della responsabilità
penale con riferimento a fatti e comportamenti
connessi all' espletamento della propria attività. Di
conseguenza appare necessaria una profonda
conoscenza giuridica, tecnica e amministrativa di tutte
le implicazioni di questa materia. Le articolazioni del
tema saranno trattate nel convegno di studi
«Professioni e Società: rischio penale nelle
professioni liberali» organizzato dall' Istituto di Ricerca
dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili,
dalla Fondazione italiana del Notariato, dalla Scuola
Superiore dell' Avvocatura e dalla Fondazione Studi
Consulenti del Lavoro. L' appuntamento è per venerdì
14 febbraio a Roma (Hotel Parco dei Principi - Via G.
Frescobaldi n. 5 - dalle ore 9,30 alle 18,30). «Il tema è
molto complesso e di grande rilievo», spiega il
presidente dell' Odcec di Roma, Mario Civetta, «le
attività professionali sono a garanzia dell' interesse
pubblico per il quale si richiede perizia tecnica,
conoscenze accertate, deontologia, etica. Era
necessario un convegno per analizzare tutte le
articolazioni di questo ambito». «Il convegno in
programma», osserva Giancarlo Laurini, Commissario
straordinario del Consiglio nazionale dei Dottori
Commercialisti e degli Esperti Contabili, «vede per la
prima volta significativamente uniti i professionisti dell'
area giuridico-economica, in un comune impegno
etico e culturale per il rilancio del loro ruolo nella
società, nel momento stesso in cui lo Stato chiede
alle professioni liberali di contribuire a rendere
concreto il principio di sussidiarietà. Uno spirito e un
impegno unitari proiettati nel futuro con il protocollo d'
intesa che sarà sottoscritto in occasione del convegno
dai Presidenti delle Fondazioni dei quattro Ordini». Il
simposio si articolerà in diverse sessioni dedicate all'
approfondimento dei temi inerenti i reati contro la
Pubblica Amministrazione, i reati contro la fede
pubblica, il concorso del professionista ai reati
tributari, la condotta del professionista e il reato di
riciclaggio, i profili sanzionatori amministrativi e penali
della normativa antiriciclaggio, il rischio penale per le
attività in ambito processuale. L' incontro si
concluderà con una tavola rotonda a cui
parteciperanno: Attilio Befera, Direttore Agenzia delle
Normativa Enti Locali
Entrate; Mario Civetta, Presidente dell' Odcec di
Roma; Luca De Compadri, Avvocato e Consulente
del lavoro; Gianfranco Donadio, Procuratore
nazionale antinmafia aggiunto; Alarico Mariani Marini,
Vice Presidente della Scuola Superiore dell'
Avvocatura; Giuseppe Antonio Michele Trimarchi,
Notaio in Milano; Enrico Zanetti, Vicepresidente
Commissione VI Finanze, Camera dei Deputati.
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Italia Oggi
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EN T I LO CA L I E STATO
Mercoledì 29 Gennaio 2014
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Accordo fatto tra governo e comuni. Per chiudere i bilanci 500 mln (più altri 200)
Tasi, uno 0,8 per mille in più
Aliquota distribuita su prime case, seconde o tutte e due
DI
MATTEO BARBERO
P
ossibilità per i comuni di aumentare fino
allo 0,8 per mille
l’aliquota massima
della Tasi sulla prima casa
o la somma fra aliquota Tasi
e aliquota Imu sugli altri immobili per finanziare le detrazioni a favore delle famiglie a
basso reddito. E una dote da
500 milioni (più altri 200 che
dovranno essere individuati
nei prossimi giorni) per evitare ulteriori tagli e chiudere
i bilanci preventivi 2014.
Si è chiuso positivamente
per i comuni il secondo e decisivo incontro con i rappresentanti del governo sui correttivi da introdurre sul
versante della fiscalità.
I sindaci, inoltre,
hanno incassato
la disponibilità
dell’Esecutivo
per un ulteriore alleggeri-
mento dei vincoli del Patto
di stabilità, anche attraverso
la completa esclusione dei
comuni al di sotto dei 5.000
abitanti.
La prima richiesta era
quella di maggiori margini di
manovra sulle aliquote della
Tasi, per correggerne gli effetti regressivi, evitando che
fossero chiamati alla cassa anche i possessori di immobili di
modesto valore finora sempre
esclusi dall’Imu (e ancora prima dall’Ici).
In proposito, nell’incontro
(cui hanno partecipato il presidente dell’Anci, Piero Fassino, il ministro per gli affari
regionali, Graziano Delrio,
e il sottosegretario
all’economia,
Pierpaolo
Baretta) si
è convenuto che
i comuni
disporranno di
un’aliquota aggiuntiva
fino allo 0,8
per mille,
che potranno
applicare
Piero Fassino
a loro scelta sulla prima o
sulla seconda casa superando
i limiti previsti dalla legge di
stabilità.
I dettagli tecnici della misura non sono ancora noti, ma
alla luce di quanto è emerso
anche nel precedente confronto la maggiorazione dovrebbe
essere cumulativa tra abitazione principale e altri immobili. Allo stato attuale i comuni hanno come tetto massimo
del prelievo sugli immobili a
titolo di somma Imu più Tasi
il 10,6 sulle seconde case. Grazie all’accordo di ieri, tale aliquota potrà arrivare all’11,4
(10,6+0,8 per mille). Sulla
prima casa invece il limite
massimo di Tasi è il 2,5 per
mille, che potrà dunque salire
fino al 3,3 (2,5+0,8 per mille).
Ovviamente, i comuni dovranno decidere come distribuire
questo aumento dello 0,8 per
mille, per cui, per esempio, se
lo applicheranno tutto sulla
seconda casa dovranno tenere
l’aliquota Tasi prima casa al
2,5. Come è pure possibile che
tale tesoretto dello 0,8 venga
equamente distribuito fra le
due fattispecie (0,4 prima casa
e 0,4 altri immobili). Oppure,
un comune che delibererà un
aumento del 3 per mille sulle
prime case, non potrà chiedere agli altri immobili
più del 5 permille a titolo di maggiorazione.
Con le maggiori risorse che ricaveranno,
i sindaci dovranno prevedere
un alleggerimento del prelievo
a favore delle famiglie a basso
reddito che già beneficiavano
di un’Imu ridotta o nulla. Le
detrazioni dovranno essere
disciplinate nel regolamento
sulla Iuc (o in quello specifico
sulla Tasi per chi opterà per
regolamenti differenziati), nel
rispetto dei principi fissati
dalla legge.
Per quanto riguarda il minor
gettito derivante dal passaggio dall’Imu alla Tasi, esso è
stato quantificato in circa 700
milioni di euro, qualcosa in
meno del miliardo in precedenza calcolato dall’Anci. Per
ora, il governo ha messo sul
piatto 500 milioni, che saranno coperti grazie allo svincolo della somma già stanziata dalla legge di stabilità
per finanziare le detrazioni
(dato che, come detto, queste
ultime saranno compensate
dall’aumento dell’aliquota
Tasi). Il governo, inoltre, si è
impegnato a individuare nei
prossimi giorni i 200 milioni
mancanti.
In tal modo, ha sottolineato con soddisfazione Fassino,
«i comuni potranno contare
nel 2014 sulle stesse risorse
di cui disponevano nel 2013»
(al netto, ovviamente, dei
maggiori tagli già previsti
dall’art. 16, comma 6, del
dl 95/2012, che quest’anno
salgono a 2.500 milioni dai
2.250 dello scorso anno).
«Sono risultati importanti», ha aggiunto Fassino, «che
consentono ai comuni di non
vedere ridotte le loro risorse
finanziarie e garantiscono la
continuità di erogazione di
fondamentali servizi per i
cittadini. I risultati di oggi
sono tanto più signifi cativi
perché si sommano ad altre richieste dell’Anci che
hanno trovato accoglimento nella legge di stabilità:
l’alleggerimento del Patto
di stabilità per un miliardo,
l’esclusione di nuovi tagli ai
trasferimenti dallo stato agli
enti locali, il rifinanziamento dei fondi per il trasporto
pubblico locale e per il welfare. Ci attendiamo adesso»,
ha concluso il sindaco di Torino, «una rapida adozione
da parte del governo dei
provvedimenti normativi
necessari, in modo da garantire che i comuni possano
redigere i bilanci».
Per il presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, «nell’incontro col governo, il partito della spesa
locale l’ha avuta vinta. Ora
la parola è al parlamento e,
in particolare, ai partiti della
maggioranza e dell’opposizione che questo aumento hanno sempre combattuto, anche
sulla base del principio che
solo la spesa comunale non
può essere per definizione
incomprimibile».
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SCUOLA/LA PROPOSTA DEL MINISTRO CARROZZA AI SINDACATI PER ASSUMERE 82 MILA DIPENDENTI
Posto fisso in cambio dello stipendio congelato
Posto fisso in cambio di uno stipendio congelato per i primi anni. È la
proposta avanzata ieri dal ministro
dell’istruzione, Maria Chiara Carrozza, ai sindacati per il via libera a un
piano straordinario per l’assunzione
in tre anni di oltre 82 mila dipendenti, tra docenti e personale ausiliario,
tecnico e amministrativo. Il ministero è intenzionato, dando seguito a
quanto già previsto dal decreto legge istruzione varato dal governo
lo scorso anno, a coprire tutti
i posti disponibili nell’organico di diritto. Una novità
assoluta, finora l’orientamento dei vari governi è
stato quello di ricorrere
alle supplenze, considerate
un costo meno gravoso e soprattutto potenzialmente non
stabile nel bilancio dello stato.
Ora la Carrozza ha spiegato che
già a partire dal prossimo anno
è necessario garantire la stabilità delle lezioni, evitando il balletto
delle supplenze. Ma non è solo una
questione didattica. Andare avanti con le
supplenze sui posti vuoti in organico non era più
giuridicamente
possibile: si
Normativa Enti Locali
susseguono le sentenze di condanna
da parte dei tribunali italiani per la
violazione del tetto dei tre anni di
contratto a tempo determinato. E si
teme come imminente una condanna
all’Italia da parte della Corte di giustizia europea. Insomma, cambiare
si deve. Anche se resta il problema
della copertura finanziaria. La proposta per rendere l’operazione
fattibile, secondo quanto
risulta a ItaliaOggi, è
già giunta sul tavolo del ministro
ella funzione
pubblica, Gianpiero D’Alia, e
dell’economia,
Fabrizio Saccomanni: nel
caso in cui non
sia sufficiente
quanto già concordato da Aran,
l’agenzia governativa per la
contrat-
Maria Chiara
Carrozza
tazione nel pubblico impiego, e i
sindacati per il precedente piano di
assunzioni (un allungamento di un
anno per il primo aumento dopo l’assunzione), sarà possibile prevedere
«per i soggetti immessi in ruolo sui
posti di organico di diritto 2013/14,
rimasti vacanti e disponibili dopo le
nomine in ruolo, l’allungamento di
uno dei gradoni stipendiali previsti
dal vigente contratto».
Entro il 2016/2017, in base al turn
over previsto, le assunzioni previste sono complessivamente di
82.055 unità: 64.338 di docenti, di
cui 22.237 per il sostegno, 17.717 di
Ata. La prima tranche è di 18.546.
Per stemperare le tensioni, la Carrozza ha annunciato anche l’avvio
della trattativa per il recupero del
2012 ai fini degli scatti di anzianità,
dopo il varo del decreto legge. I sindacati però si attendevano maggiori
certezze. «Sul versante del ripristino
degli scatti di anzianità di docenti
e Ata, pur apprezzando l’impegno
del ministro per evitare il recupero
forzoso in busta paga», commenta
Mimmo Pantaleo, numero uno della Flc-Cgil, «dobbiamo rilevare che
nessuna risorsa aggiuntiva è stata
prevista e l’unica possibilità che ci
è stata prospettata è la decurtazione del fondo per il migliora-
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mento dell’offerta formativa». Parla di «qualche interessante spunto
di apertura, ma nessuna concreta
soluzione per le emergenze», il segretario generale della Cisl scuola,
Francesco Scrima. Tra le emergenze
il sindacalista segnala soprattutto
quella delle posizioni economiche
del personale Ata, su cui pende il
rischio di veder avviare le procedure
di recupero delle somme corrisposte
a partire dal 2011, «si tratterebbe
di un vero e proprio furto a danno
di lavoratori che hanno già svolto le
attività per cui sono stati retribuiti».
Alla proposta della Carrozza di rivedere il sistema degli scatti risponde
il coordinatore nazionale della Gilda,
Rino Di Meglio: «Prima di intavolare
una discussione in merito, vogliamo
essere certi di poter contare su maggiori risorse». Parla di «una lobby
politico-amministrativa contro la
scuola che cerca di bloccare qualsiasi processo innovativo», il leader
della Uil scuola, Massimo Di Menna, «sul contratto il governo decida
di decidere, stanzi maggiori risorse
tagliando altrove gli sprechi e apra
le trattative. In quella sede esamineremo tutte le questioni, anche quelle
della valorizzazione dei docenti».
Alessandra Ricciardi
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Mer 29/01/2014
Italia Oggi
Pagina 29
Accordo fatto tra governo e comuni. Per chiudere i bilanci 500 mln (più altri 200)
Tasi, uno 0,8 per mille in più
Aliquota distribuita su prime case, seconde o tutte e due.
Possibilità per i comuni di aumentare fino allo 0,8 per
mille l' aliquota massima della Tasi sulla prima casa o
la somma fra aliquota Tasi e aliquota Imu sugli altri
immobili per finanziare le detrazioni a favore delle
famiglie a basso reddito. E una dote da 500 milioni
(più altri 200 che dovranno essere individuati nei
prossimi giorni) per evitare ulteriori tagli e chiudere i
bilanci preventivi 2014. Si è chiuso positivamente per
i comuni il secondo e decisivo incontro con i
rappresentanti del governo sui correttivi da introdurre
sul versante della fiscalità. I sindaci, inoltre, hanno
incassato la disponibilità dell' Esecutivo per un
ulteriore alleggerimento dei vincoli del Patto di
stabilità, anche attraverso la completa esclusione dei
comuni al di sotto dei 5.000 abitanti. La prima
richiesta era quella di maggiori margini di manovra
sulle aliquote della Tasi, per correggerne gli effetti
regressivi, evitando che fossero chiamati alla cassa
anche i possessori di immobili di modesto valore
finora sempre esclusi dall' Imu (e ancora prima dall'
Ici). In proposito, nell' incontro (cui hanno partecipato
il presidente dell' Anci, Piero Fassino, il ministro per
gli affari regionali, Graziano Delrio, e il sottosegretario
all' economia, Pierpaolo Baretta) si è convenuto che i
comuni disporranno di un' aliquota aggiuntiva fino allo
0,8 per mille, che potranno applicare a loro scelta
sulla prima o sulla seconda casa superando i limiti
previsti dalla legge di stabilità. I dettagli tecnici della
misura non sono ancora noti, ma alla luce di quanto è
emerso anche nel precedente confronto la
maggiorazione dovrebbe essere cumulativa tra
abitazione principale e altri immobili. Allo stato attuale
i comuni hanno come tetto massimo del prelievo sugli
immobili a titolo di somma Imu più Tasi il 10,6 sulle
seconde case. Grazie all' accordo di ieri, tale aliquota
potrà arrivare all' 11,4 (10,6+0,8 per mille). Sulla
prima casa invece il limite massimo di Tasi è il 2,5 per
mille, che potrà dunque salire fino al 3,3 (2,5+0,8 per
mille). Ovviamente, i comuni dovranno decidere come
distribuire questo aumento dello 0,8 per mille, per cui,
per esempio, se lo applicheranno tutto sulla seconda
casa dovranno tenere l' aliquota Tasi prima casa al
2,5. Come è pure possibile che tale tesoretto dello 0,8
venga equamente distribuito fra le due fattispecie (0,4
prima casa e 0,4 altri immobili). Oppure, un comune
che delibererà un aumento del 3 per mille sulle prime
case, non potrà chiedere agli altri immobili più del 5
Normativa Enti Locali
permille a titolo di maggiorazione. Con le maggiori
risorse che ricaveranno, i sindaci dovranno prevedere
un alleggerimento del prelievo a favore delle famiglie
a basso reddito che già beneficiavano di un' Imu
ridotta o nulla. Le detrazioni dovranno essere
disciplinate nel regolamento sulla Iuc (o in quello
specifico sulla Tasi per chi opterà per regolamenti
differenziati), nel rispetto dei principi fissati dalla
legge. Per quanto riguarda il minor gettito derivante
dal passaggio dall' Imu alla Tasi, esso è stato
quantificato in circa 700 milioni di euro, qualcosa in
meno del miliardo in precedenza calcolato dall' Anci.
Per ora, il governo ha messo sul piatto 500 milioni,
che saranno coperti grazie allo svincolo della somma
già stanziata dalla legge di stabilità per finanziare le
detrazioni (dato che, come detto, queste ultime
saranno compensate dall' aumento dell' aliquota
Tasi). Il governo, inoltre, si è impegnato a individuare
nei prossimi giorni i 200 milioni mancanti. In tal modo,
ha sottolineato con soddisfazione Fassino, «i comuni
potranno contare nel 2014 sulle stesse risorse di cui
disponevano nel 2013» (al netto, ovviamente, dei
maggiori tagli già previsti dall' art. 16, comma 6, del dl
95/2012, che quest' anno salgono a 2.500 milioni dai
2.250 dello scorso anno). «Sono risultati importanti»,
ha aggiunto Fassino, «che consentono ai comuni di
non vedere ridotte le loro risorse finanziarie e
garantiscono la continuità di erogazione di
fondamentali servizi per i cittadini. I risultati di oggi
sono tanto più significativi perché si sommano ad
altre richieste dell' Anci che hanno trovato
accoglimento nella legge di stabilità: l' alleggerimento
del Patto di stabilità per un miliardo, l' esclusione di
nuovi tagli ai trasferimenti dallo stato agli enti locali, il
rifinanziamento dei fondi per il trasporto pubblico
locale e per il welfare. Ci attendiamo adesso», ha
concluso il sindaco di Torino, «una rapida adozione
da parte del governo dei provvedimenti normativi
necessari, in modo da garantire che i comuni possano
redigere i bilanci». Per il presidente della Confedilizia,
Corrado Sforza Fogliani, «nell' incontro col governo, il
partito della spesa locale l' ha avuta vinta. Ora la
parola è al parlamento e, in particolare, ai partiti della
maggioranza e dell' opposizione che questo aumento
hanno sempre combattuto, anche sulla base del
principio che solo la spesa comunale non può essere
per definizione incomprimibile». © Riproduzione
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Mer 29/01/2014
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Italia Oggi
Mercoledì 29 Gennaio 2014
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I M P O S T E E TA S S E
Firmato il primo accordo di lavoro tra i dipendenti e le tre società per la riscossione
Equitalia aperta di pomeriggio
In alcuni sportelli sarà possibile recarsi fino alle 15.30
DI
CRISTINA BARTELLI
S
portelli di Equitalia
aperti anche al pomeriggio. Un giorno a settimana sarà possibile
andare nelle agenzie di Equitalia fino alle ore 15.30. Gli
sportelli che avranno l’orario
pomeridiano saranno individuati tra quelli con la più alta
affluenza di contribuenti. Per
i dipendenti Equitalia, poi,
arriva un unico buono pasto
dall’importo uguale per tutti i dipendenti del gruppo di
euro 5.29. Inoltre arriva la
previdenza complementare
all’1% anche per i dipendenti
che finora ne erano sprovvisti.
Sono questi alcuni elementi
di novità del primo accordo di
contrattazione di secondo livello tra le sigle sindacali dei lavoratori Equitalia e i vertici del
gruppo. Ora il testo dell’accordo dovrà essere approvato dal
consiglio di amministrazione
di Equitalia e illustrato ai lavoratori. Dalla riorganizzazione
di Equitalia in tre società è il
primo accordo che riorganizza
il trattamento retributivo e
non solo dei dipendenti della
società della riscossione. In
particolare vengono riportate
sotto l’unico cappello del welfare aziendale tutti gli istituti
retributivi che erano presenti
nelle contrattazioni collettive
di secondo livello delle società poi confluite nel gruppo. Si
tratta di una tantum dall’importo di 40-50 euro in busta
paga dai nomi particolari e che
oggi diventano sostegno al reddito delle famiglie e per lo studio dei figli. Vanno dunque in
soffitta il contributo albero di
Natale, quello doni di Natale,
il contributo assegno Befana,
quello colonie e quello mari
monti. Per gli uffici aperti al
pomeriggio l’articolo 2 dell’accordo siglato nei giorni scorsi
individua l’orario di sportello
ad alta affluenza di pubblico.
L’azienda dovrà comunicare
l’elenco degli sportelli ad alta
affluenza oltre quelli che sono
già considerati tali. Nell’accordo si considera sportello ad alta
affluenza quello, per esempio,
che per almeno due settimane
vede l’incremento significativo
di contribuenti allo sportello o
un aumento costante del tempo di attesa dei contribuenti.
L’orario di sportello dunque
che risulta essere dalle 8.15
alle 13.15 con l’apertura pomeridiana settimanale risulterà disponibile fino alle 15.30.
Dall’accordo risulta uniformata
anche la pausa pranzo e l’orario
di lavoro. Inoltre è uniformato
il ticket pasto che è fissato in
5,29 euro per gli assunti a tempo pieno e di 4,50 per quelli in
part-time. Infine è previsto un
rimborso spese per gli ufficiali di riscossione e per i messi
notificatori differenziato per lo
svolgimento dell’attività in città o fuori città. Per Alessandro
Delfino, segreteria nazionale
Fiba, «ora è necessario definire
la riforma del fondo pensione. I
lavoratori», spiega a ItaliaOggi
Delfino, «a fronte di una contribuzione aggiuntiva del 5,50%
che versano all’Inps non hanno
alcuna controprestazione. La
riforma attualmente è bloccata all’Inps».
© Riproduzione riservata
L’accordo sul sito
www.italiaoggi.it/
documenti
Fallimenti, fisco
senza sconti
Acquisto box,
l’Iva non agevola
Niente sconti all’amministrazione
finanziaria che vuole insinuarsi al
passivo fallimentare delle aziende.
È infatti inammissibile l’istanza presentata da Equitalia a oltre un anno
dall’esecutività della procedura concorsuale. Ciò perché, ha spiegato la
Corte di cassazione con l’ordinanza n.
1752 del 28 gennaio 2014, per essere
ammesso come creditore è sufficiente
al fisco l’esistenza del ruolo senza la
necessità della formazione della cartella né tanto meno della notifica. Di
più. Per essere ammesso con ritardo
l’esattore dovrebbe dimostrare di non
aver avuto abbastanza tempo per seguire la strada maestra in quanto il
fallimento è stato dichiarato subito
dopo la dichiarazione dei redditi. La
sesta sezione civile ha quindi respinto
il ricorso di una società di riscossione
che lamentava l’esclusione dal passivo
fallimentare. Sul punto Piazza Cavour
ha precisato che per far valere il credito tributario nei confronti del fallimento l’amministrazione finanziaria o
l’esattore debbono presentare l’istanza di insinuazione tardiva nel termine
annuale previsto dall’art. 101 legge
fall., senza che i diversi e più lunghi
termini per la formazione dei ruoli e
per l’emissione delle cartelle, ai sensi
dell’art. 25 del dpr 29 settembre 1973,
n. 602, possano di per sé costituire
ragioni di scusabilità del ritardo la
quale va invece valutata, in caso di
presentazione ultrannuale dell’istanza rispetto alla data di esecutività dello stato passivo, in relazione ai tempi
strettamente necessari all’amministrazione finanziaria per predisporre
i titoli per la tempestiva insinuazione
dei propri crediti al passivo.
Debora Alberici
Niente aliquota agevolata Iva sull’acquisto di box auto dal costruttore avvenuto in un secondo momento anche se
il notaio li ha definiti come pertinenza
dell’immobile compravenduto. Lo ha
stabilito la Corte di cassazione che, con
l’ordinanza n. 1735 del 28 gennaio 2014,
ha accolto il ricorso dell’amministrazione finanziaria. Spiega in sentenza il
Supremo collegio, che i parcheggi realizzati in eccedenza rispetto allo spazio
minimo richiesto dall’art. 2 della legge
24 marzo 1989, n. 122 non sono soggetti a vincolo pertinenziale in favore
delle unità immobiliari del fabbricato.
Ne consegue che l’originario proprietario-costruttore del fabbricato stesso
può legittimamente riservarsi, o cedere
a terzi, la proprietà di tali parcheggi,
nel rispetto del vincolo di destinazione
nascente da atto d’obbligo col comune.
Peraltro l’aliquota agevolata prevista
dal punto 21 della parte seconda della
tabella A, allegata al dpr 26 ottobre
1972, n. 633 riguardante i fabbricati
e porzioni di fabbricati di cui all’art.
13 della legge 2 luglio 1949, n. 408, ceduti da imprese costruttrici, ancorché
non ultimati, purché permanga l’originaria destinazione, non si applica
ad un’impresa edile che si sia limitata a rivendere un immobile da essa
non costruito, atteso che detta agevolazione tributaria ha la finalità di
favorire lo svolgimento dell’attività
edilizia, anche se esercitata in tutto o
in parte con la collaborazione di terzi, ma non può estendersi alla attività
commerciale meramente speculativa
di compravendita di
Le sentenze sul
immobili.
sito www.italiaogDebora
Alberici
gi.it/documenti
Normativa Enti Locali
BREVI
Eco-etichette per palesare il «contenuto» di gas
serra dei beni di consumo,
facilitare la scelta di prodotti
low-carbon, contrastare il
«dumping ambientale» internazionale; interventi edilizi per la sicurezza sismica
e l’eco-efficienza negli edifici
pubblici finanziati con le
multe all’abusivismo edilizio. E una minirivoluzione
per i rifiuti, introducendo
un «contributo ambientale»
sui beni che generano molti
rifiuti, in modo da ridurre la
Tares ai cittadini e far pagare un po’ di più ai produttori.
Sono queste in estrema
sintesi le prime tre proposte
ecosostenibili selezionate da
un gruppo di esperti istituito
dall’Enea, presieduto dall’ex
presidente dell’Autorità per
l’energia Alessandro Ortis
e composto da esperti quali
Marcello Clarich, Luigi De
Paoli, Vincenzo Ferrara, Tullio Fanelli, Giulio Napolitano, Stefano Saglia, Gianni
Silvestrini e Federico Testa.
Le tre proposte, che sono già
state inviate a governo e
parlamento, si inseriscono
nell’ambito del progetto
«Idee per lo sviluppo sostenibile» dell’Enea, presentato
ieri a Roma da Giovanni
Lelli, Commissario Enea.
AlmavivA svilupperà
e gestirà in architettura
Cloud il Sistema informativo sanitario nazionale per
un cliente storico, il ministero della salute, in Rti con
Accenture, Engineering e
Telecom Italia. La gara ha
un valore a base d’asta di
oltre 50 milioni di euro e una
durata di cinque anni.
L’Agenzia per Italia Digitale (AgId) e l’Associazione
italiana istituti di pagamento e di moneta elettronica
(Aiip) hanno sottoscritto un
accordo di collaborazione
che permetterà a cittadini e imprese di fruire di
nuovi canali e servizi per i
pagamenti in favore della
pubblica amministrazione.
Gli Istituti di pagamento e
moneta elettronica aderenti
all’Aiip potranno avvalersi
della soluzione tecnologica
sviluppata da Sia (società
leader in Italia e in Europa
nell’area dei pagamenti
elettronici) per connettersi
attraverso un unico canale
a tutte le amministrazioni,
centrali e locali, e gestori di
servizi pubblici che hanno
già aderito al Nodo dei
pagamenti-Spc.
La Commissione parlamentare di vigilanza
sull’anagrafe tributaria,
Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016
presieduta da Giacomo
Portas si è recata ieri in
visita istituzionale presso la
sede della Sogei, il braccio
telematico del ministero
dell’economia e delle finanze. Portas ha sottolineato
che «è necessario un potenziamento della Sogei, una
società importante per l’Italia» e ha posto l’accento sulla
necessità di individuare «gli
strumenti normativi che
possano consentire una razionalizzazione della spesa
per le dotazioni informatiche» dell’amministrazione
dello stato e delle società
a essa collegate, per creare
un’unica infrastruttura informatica pubblica al servizio di tutte le amministrazioni centrali e periferiche
dello stato.
Si è aperta in senato la
consultazione pubblica sul
ddl 1061 di istituzione di un
marchio di Qualità italiana
per il rilancio del commercio
estero e la tutela dei prodotti
italiani. Lo ha reso noto la
prima firmataria, la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli. «Il ddl ha lo scopo
di sostenere la competitività
e la tutela dei prodotti di
eccellenza italiani oltre a
quella dei consumatori di
tutto il mondo. L’Italian
Quality è un marchio collettivo volontario di proprietà dello stato italiano,
di cui potranno dotarsi le
imprese e le filiere italiane,
che si potrà aggiungere al
“made in” previsto dalle
regole attuali del commercio
internazionale». Nell’iter
legislativo del ddl è stata
introdotta la consultazione
pubblica che durerà fino alle
ore 12 del giorno 28 febbraio
(via email con [email protected] o
andando sul sito del Senato http://www.senato.it/
Leg17/3612?shadow_organo=1170010).
Il ministro della salute,
Beatrice Lorenzin, e il gruppo di lavoro, composto dagli
assessori e dai presidenti di
regione scelti d’intesa con il
presidente della Conferenza
delle regioni, continuano
il confronto sul Patto della
salute. Ieri è stato raggiunto l’accordo sul Fondo
2014-2016 che garantisce
l’aggiornamento dei Livelli
essenziali di assistenza
(Lea) con la definizione della
nuova lista entro il prossimo
30 giugno. Accordo anche
sull’impianto complessivo
della norma, sul concetto di
spending review interna, finalizzato al miglioramento
del sistema sanitario.
Pagina 35 di 38
Mer 29/01/2014
Italia Oggi
Pagina 26
brevi
Eco-etichette per palesare il «contenuto» di gas serra
dei beni di consumo, facilitare la scelta di prodotti lowcarbon, contrastare il «dumping ambientale»
internazionale; interventi edilizi per la sicurezza
sismica e l' eco-efficienza negli edifici pubblici
finanziati con le multe all' abusivismo edilizio. E una
minirivoluzione per i rifiuti, introducendo un
«contributo ambientale» sui beni che generano molti
rifiuti, in modo da ridurre la Tares ai cittadini e far
pagare un po' di più ai produttori. Sono queste in
estrema sintesi le prime tre proposte ecosostenibili
selezionate da un gruppo di esperti istituito dall' Enea,
presieduto dall' ex presidente dell' Autorità per l'
energia Alessandro Ortis e composto da esperti quali
Marcello Clarich, Luigi De Paoli, Vincenzo Ferrara,
Tullio Fanelli, Giulio Napolitano, Stefano Saglia,
Gianni Silvestrini e Federico Testa. Le tre proposte,
che sono già state inviate a governo e parlamento, si
inseriscono nell' ambito del progetto «Idee per lo
sviluppo sostenibile» dell' Enea, presentato ieri a
Roma da Giovanni Lelli, Commissario Enea.
AlmavivA svilupperà e gestirà in architettura Cloud il
Sistema informativo sanitario nazionale per un cliente
storico, il ministero della salute, in Rti con Accenture,
Engineering e Telecom Italia. La gara ha un valore a
base d' asta di oltre 50 milioni di euro e una durata di
cinque anni. L' Agenzia per Italia Digitale (AgId) e l'
Associazione italiana istituti di pagamento e di
moneta elettronica (Aiip) hanno sottoscritto un
accordo di collaborazione che permetterà a cittadini e
imprese di fruire di nuovi canali e servizi per i
pagamenti in favore della pubblica amministrazione.
Gli Istituti di pagamento e moneta elettronica aderenti
all' Aiip potranno avvalersi della soluzione tecnologica
sviluppata da Sia (società leader in Italia e in Europa
nell' area dei pagamenti elettronici) per connettersi
attraverso un unico canale a tutte le amministrazioni,
centrali e locali, e gestori di servizi pubblici che hanno
già aderito al Nodo dei pagamenti-Spc. La
Commissione parlamentare di vigilanza sull' anagrafe
tributaria, presieduta da Giacomo Portas si è recata
ieri in visita istituzionale presso la sede della Sogei, il
braccio telematico del ministero dell' economia e delle
finanze. Portas ha sottolineato che «è necessario un
potenziamento della Sogei, una società importante
per l' Italia» e ha posto l' accento sulla necessità di
individuare «gli strumenti normativi che possano
consentire una razionalizzazione della spesa per le
dotazioni informatiche» dell' amministrazione dello
stato e delle società a essa collegate, per creare un'
Normativa Enti Locali
unica infrastruttura informatica pubblica al servizio di
tutte le amministrazioni centrali e periferiche dello
stato. Si è aperta in senato la consultazione pubblica
sul ddl 1061 di istituzione di un marchio di Qualità
italiana per il rilancio del commercio estero e la tutela
dei prodotti italiani. Lo ha reso noto la prima
firmataria, la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli.
«Il ddl ha lo scopo di sostenere la competitività e la
tutela dei prodotti di eccellenza italiani oltre a quella
dei consumatori di tutto il mondo. L' Italian Quality è
un marchio collettivo volontario di proprietà dello stato
italiano, di cui potranno dotarsi le imprese e le filiere
italiane, che si potrà aggiungere al "made in" previsto
dalle regole attuali del commercio internazionale».
Nell' iter legislativo del ddl è stata introdotta la
consultazione pubblica che durerà fino alle ore 12 del
giorno 28 febbraio (via email con
[email protected] o andando sul
s i t o
d e l
S e n a t o
http://www.senato.it/Leg17/3612?shadow_organo=11
70010). Il ministro della salute, Beatrice Lorenzin, e il
gruppo di lavoro, composto dagli assessori e dai
presidenti di regione scelti d' intesa con il presidente
della Conferenza delle regioni, continuano il confronto
sul Patto della salute. Ieri è stato raggiunto l' accordo
sul Fondo 2014-2016 che garantisce l' aggiornamento
dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) con la
definizione della nuova lista entro il prossimo 30
giugno. Accordo anche sull' impianto complessivo
della norma, sul concetto di spending review interna,
finalizzato al miglioramento del sistema sanitario.
Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016
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Mer 29/01/2014
Il Sole 24 Ore
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Il Sole 24 Ore
Mercoledì 29 Gennaio 2014 - N. 28
Lavoro
Impresa & territori 37
Credito. Al via le procedure con i sindacati in Mediocredito, Mediofactoring e Banca Monte Parma: 253 esuberi
Chimica
Nautica
Intesa ristruttura il leasing
Scatta
osservatorio
sul nuovo
contratto
Ferretti,
trattative
per salvare
Forlì
AMMORTIZZATORI
Micheli: nel prossimo piano più ricavi per tutelare l’occupazione
Indesit, Cigs
per 1.783 addetti
Cristina Casadei
Indesit Company e
sindacati hanno firmato al
ministero del Lavoro
l’intesa raggiunta il 3
dicembre sul piano di
salvaguardia e rilancio
industriale in Italia.
L’accordo prevede la Cigs
per un massimo di 1.783
lavoratori (883 addetti del
polo produttivo di
Fabriano e 900 del polo di
Caserta) e contratti di
solidarietà per 847
dipendenti. La Cigs sarà
introdotta a partire dall’1
febbraio per una durata di
2 anni e i contratti di
solidarietà per un solo
anno. Il piano prevede 83
milioni di investimenti e il
rinnovo quasi totale della
gamma di prodotti a più
alto valore aggiunto. Oltre
che il ridisegno dei tre poli
industriali nel periodo
2014-2016.
VERTICE SULLA ROMI
Piano industriale
domani in Regione
Sarà presentato domani in
Regione il piano
industriale per la Romi ex
Sandretto, rilevata lo
scorso settembre dalla
cordata di imprenditori
guidata dalla società belga
Fotonike, quotata a Parigi.
La riorganizzazione va
avanti: 70 su 140 lavoratori
sono già rientrati. È in
corso la cassa
integrazione straordinaria
per crisi, prorogabile per
altri due anni per
riorganizzazione. Il
marchio della Sandretto è
stato acquisito dalla
Finpiemonte, la
finanziaria della Regione,
che lo ha ceduto alla
cordata fino al 2017.
Edilizia
In attesa di conoscere i dettagli del piano industriale che verrà
presentato tra fine aprile e inizio
maggio la prima certezza è che i
top manager del gruppo Intesa
Sanpaolostannolavorandoperaumentareiricavietutelarel’occupazione, come ha detto il ceo Carlo
Messina alla presentazione del
nuovo Mediocredito. La seconda
certezzaèchesisonoaperteleprocedure che riguardano Mediocredito e Mediofactoring, dove sono
previsti rispettivamente 153 e 35
esuberi, e Banca Monte Parma dovegliesuberisono50.Totale238eccedenze,risalentiapianipassati.
Bisogna però fare le debite distinzioniperchéunacosaèilpros-
RISULTATO RAGGIUNTO
Centrati gli obiettivi per le
5mila uscite del 2011
e le 600 del 2013 - Arrivate
12mila domande per 100mila
giornate di solidarietà
simo piano industriale del gruppo
che sarà orientato a tutelare e sostenerel’occupazione,un’altrasono queste procedure che accompagnano «la vita dell’azienda nel
suo divenire e nel suo efficientamento», spiega il chief operating
officer del gruppo Francesco Micheli.Inunsettoredovecisistaavviando a una fase di pesante ristrutturazione che potrebbe portare a 50mila esuberi sembra però
difficile che il primo gruppo non
sarà toccato da ricadute occupazionali. I manager sono al lavoro
per evitare impatti sociali. Micheli ha ribadito che «nuovi prodotti,
nuovi mestieri, nuove attività e
sviluppo dei ricavi sono la misura
perfronteggiare gliesuberi. Lavoreremo a un piano che tende a minimizzarele ricadutesulpersonale».Però,avverteGiuseppeMilazzo della Fabi, «se le dichiarazioni
che non ci saranno esuberi preve-
donodemansionamentiemoderazionesalarialecostosaperilavoratori, alla presentazione del piano
partirà una difficile vertenza».
Per tastare il clima, basti l’incertezza del pagamento del premio
che dovrebbe avvenire dopo la
presentazione del piano ma che
il gruppo non ritiene sostenibile
perché i risultati non sarebbero
stati raggiunti.
Sono invece stati centrati gli
obiettivi dei protocolli relativi agli
esuberi e agli anni 2011 e 2013. Ieri
nell’incontrodiverificaconisindacatiilgruppohaconsegnatounprimobilancio.Perilprotocollorelativo al 2011 è emerso che dei 5mila
esuberi ne sono già usciti 4.500, il
ritardodellealtre500uscitesarebbe dovuto all’effetto Fornero. Anche per il protocollo relativo al
2013 che prevedeva 600 esuberi è
statoraggiuntol’obiettivo:trapensionamenti ed esodi volontari le
uscite sono state 453, mentre ci sonostate12miladomandeper untotale di quasi 100mila giorni di solidarietà corrispondenti a una riduzionedi 138 lavoratori per lo stesso
periodo. A questo si aggiungano le
1.270richiestedinuoviparttime.
Nei prossimi giorni toccherà al
Mediocredito centrare gli obiettivi.Nella letteradi avvioprocedura
iterminisonomoltonetti,apartire
dal titolo che fa riferimento alla
223.Itempisonostretti,iltermineè
fissato per il 30 aprile, poi partirà il
programma di risoluzione del rapporto di lavooro. «Consideriamo
questaposizioneinaccettabileerespingiamoqualsiasitipodisoluzionecoercitivaetraumatica»,hadetto Milazzo. Gli esuberi, per lo più
quadridirettivi,sarannoindividuati tra coloro che possono andare in
pensione,poitra coloro chehanno
i requisiti anagrafici e contributivi
per accedere alle prestazioni straordinarie del Fondo di solidarietà
e,infinesequestononbastasseper
raggiungere gli obiettivi, saranno
individuatepersonedafaraccedereallasezioneemergenziale.
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Gli esuberi del Mediocredito Italiano Spa
Ripartizione per inquadramento
2ª area
Unità
produttiva
Bari
Bologna
Brescia
Firenze
Forlì
Genova
Milano
Napoli
Padova
Roma
Torino
Totale
3ª area
Livello
Quadro direttivo
Livello
Livello
1º
2º
3º
1º
2º
3º
4º
1º
2º
3º
4º
Totale
–
–
–
–
–
–
2
–
–
–
–
2
–
–
–
–
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–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
1
–
–
–
1
–
–
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2
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9
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1
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2
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–
–
–
12
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8
–
1
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5
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4
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5
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–
11
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1
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–
21
1
1
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13
1
1
8
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–
–
–
25
5
1
1
4
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7
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2
2
1
23
2
3
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9
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–
3
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–
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–
17
1
1
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4
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6
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1
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13
1
1
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5
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–
12
1
–
1
–
21
10
28
1
43
1
1
56
2
3
5
3
153
–
1
2
17
Istat.Nel 2013bustepaga cresciutedell’1,4%, la variazionepiù bassa dal1982
In dicembre retribuzioni ferme
Claudio Tucci
ROMA
Retribuzioni praticamente
ferme a dicembre (rispetto al
mese precedente); e nel confronto con dicembre 2013 sono salite
appena dell’1,3%. Nella media
del 2013 le buste paga sono cresciute dell’1,4%, la variazione
più bassa dal 1982 (anno di inizio
delle serie storiche). Ma, in ogni
caso, una dinamica superiore
all’inflazione che nella media
dello scorso anno ha segnato un
incremento dell’1,2%.
La fotografia scattata ieri
dall’Istat ha confermato un 2013
ancora in grande affanno per il
mercato del lavoro. A fine dicem-
bre sono in attesa di rinnovo 47
contratti (di cui 15 appartenenti al
settore pubblico) relativi a circa
6,3 milioni di dipendenti (di cui
2,9 milioni nella sola pa). L’attesa
del rinnovo per i lavoratori con
contratto scaduto è in media di
32,2 mesi (si scende a 18,6 mesi nel
settore privato).
Complessivamente nel 2013
sono stati recepiti 17 contratti a
cui fanno riferimento poco più
di tre milioni di lavoratori dipendenti, con un monte retributivo
pari al 23,7% del totale dell’economia. A fine dicembre sono
pertanto risultati in vigore 27
contratti che regolano il trattamento economico di circa 6,6
milioni di dipendenti (il 49,4%
del monte retributivo totale).
Tornando invece alle retribuzioni l’Istat ha segnalato aumenti
superiori alla media del 2013
(+1,4%) per i comparti: alimentari,bevandeetabacco(+4,1%);agricoltura (+2,7%) e chimica (+2,3%).
Nel settore privato le variazioni
più contenute si sono registrate
nell’edilizia (appena +0,4%) e nel
settore del tessile, abbigliamento
e lavorazione pelli (+0,8%).
Nell’intero comparto della pubblicaamministrazionelebustepaga non hanno subito variazioni
per via del noto blocco alla contrattazione in vigore dal 2010.
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C.Cas.
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Stadi, progetti per 1,4 miliardi
Ance: servono
paletti all’in house
La Roma guarda a Tor di Valle, la Sampdoria all’area della Foce
Mauro Salerno
Alessandro Arona
Tempi dimezzati per
pubblicare appalti, ricevere
le offerte e affidare i lavori.
Niente controllo dei
requisiti in sede di offerta.
Più libertà nell'individuare i
lavori in economia. Sono
alcune delle deroghe per
l'avvio dei lavori di edilizia
scolastica che il governo ha
varato con il Dpcm del 22
gennaio scorso. Le deroghe
riguardano sia gli interventi
urgenti finanziati con 150
milioni dal decreto "Fare",
sia gli interventi finanziati
dall'Inail con 300 milioni . La
deroga, legata al ruolo di
commissario attribuito a
sindaci e presidenti di
Provincia, scadrà il 31
dicembre. Il decreto arriva a
un mese circa dal termine
del 28 febbraio entro il quale
comuni e province devono
affidare i lavori, pena la
revoca dei fondi.
«Le principali società calcistiche di serie A - spiega Paolo D’Alessio, commissario straordinario dell’Istituto peril credito sportivo (Ics) - potrebbero mettere in campo in breve
tempo investimenti stimabili
in 1,4 miliardi di euro per la realizzazione di nuovi stadi "multifunzione", sul modello di
quello realizzato dalla Juventus. E in questa direzione le
nuove norme nella legge di stabilità (articolo 1 commi
303-305) sono un grande passo
in avanti».
L’Ics d’altra parte, ultima
banca pubblica rimasta in Italia - spiega D’Alessio - per sostenere tali iniziative sarebbe pronto ad allargare la propria attuale raccolta tramite
emissioni obbligazionarie
(con rating pari a quello dello
Stato italiano), erogando (come normalmente fa) mutui a
tassi agevolati.
ROMA
Dopo la Juventus, che ha realizzato lo stadio "di proprietà"
nel 2009-2011 (120 milioni di investimento,conmutuoagevolato dell’Ics), e l’Udinese, che sta
peravviarei lavoridiammodernamento dello stadio Friuli per
circa 40 milioni di euro, ora la
primaafarsiavantidovrebbeesserelaRoma.Lasocietà, guidata
dall’americano James Pallotta,
presenterà un progetto da circa
300 milioni (comprese le aree
commerciali) per un nuovo stadio al posto dell’ippodromo di
Tor di Valle, su aree private.
Un progetto in fase avanzata
è anche quello di Firenze, dove
giànel 2012 il Comuneha approvato la variante sull’area Mercafir, ma i Della Valle non hanno per ora scoperto le carte.
A Cagliari Comune e società
trattano sulla recupero del vecchio Sant’Elia, e così a Napoli
perilSanPaolo,doveperòleposizioni sembrano distanti sulle
"compensazioni urbanistiche"
chiestedaAurelioDe Laurentis.
Anche la Lazio, ormai da anni, punta a un nuovo stadio, anche se l’ultimo progetto (a
Nord di Roma) si è bloccato
per rischio idrogeologico.
Più matura è l’idea-progetto
della Sampdoria, per un nuovo
stadiosull’areadellaFoce,anche
se è ancora lontano l'accordo
con il Comune di Genova, e l’ad
Rinaldo Sagramola avrebbe voluto le compensazioni residenziali, tolte invece nella versione
finaledella legge diStabilità.
In ogni caso il Credito sportivo ritiene che siano dieci le società di serie A più pronte a investire (si veda la tabella qui a
fianco;l'inchiesta su www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com).
«Gli stadi italiani di serie A e
B - spiega D'Alessio - hanno
un’età media di 57 anni, tra i più
vecchi d'Europa».
«Il modello - spiega
D'Alessio - è lo stadio "multifunzione" lanciato in Inghilterra, realizzato con investimenti privati e comprenden-
Nuovi stadi
Stime di costo. Dati in milioni
Atalanta
30
Bologna
87
Cagliari
Fiorentina
Sampdoria
35
120
75
Inter
281
Napoli
252
Roma
252
Lazio
231
Chievo
30
Totale
1.394
Fonte: Istituto credito sportivo
te servizi di ristorazione,
centri commerciali, multisale. Stadi fruibili tutto il giorno, e 7 giorni su 7, con elevata sicurezza, aperti a giovani, donne, bambini».
Le norme della legge di stabilità sono impostate su questo modello (progetto privato
e funzioni "connesse") e prevedono una procedura accelerata che non ha eguali per altri
tipologie di investimenti privati sulle città. Il Comune deve infatti approvare o respingere i progetti in tempi rapidi
(90 giorni per valutare il pubblico interesse, 120 giorni per
approvare il progetto definitivo), con eventuale variante urbanistica approvata in soli 180
giorni. Se poi le risposte del
Comune non arrivano il proponente può chiedere il commissariamento da parte della
Regione, e in ultima istanza
una pronuncia risolutiva del
Consiglio dei ministri.
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EDILIZIA PRIVATA
Sindacati
Natascia Ronchetti
Le posizioni sono ancora
distanti. Ma i vertici del gruppo Ferretti Yachts, nautica di
lusso, hanno aperto uno spiraglio alla possibilità di valutare
le alternative alla chiusura del
quartieregeneralediForlìproposte dai sindacati. Dopo l’incontro di ieri nella sede della
cittàromagnolaèstatocomunque proclamato lo sciopero:
un pacchetto di otto ore da oggi al 5 febbraio, data del prossimo incontro. Mentre la Regione Emilia Romagna si prepara
ad attivare un tavolo di confronto istituzionale con azienda e sindacati. Il braccio di ferroriguarda la sorte dello stabilimento forlivese e di 200 operai, per i quali il gruppo ha previsto il trasferimento nei cantieri di Mondolfo, nelle Marche, e di La Spezia. Soluzione
che riguarderebbe 150 addetti.
Per altri 50, in esubero, l’azienda vuole avvalersi degli esodi
incentivati. Una proposta respinta dai sindacati, che ha rilanciato mettendo sul tavolo
anchel’alternativadi undiverso utilizzo della cassa integrazione,oggi utilizzata solomarginalmente. Per Ferretti, alle
prese con la contrazione della
domanda di barche di piccole
e medie dimensioni, in Italia e
inEuropa,lachiusuradellostabilimento di Forlì garantirebbe un risparmio strutturale di
1,5 milioni. Altri tre deriverebberodagli esodiincentivati. La
trattiva, da ieri estesa a livello
di gruppo e non più solo circoscritta alla sede di Forlì, prosegue con la possibilità che il
bracciodiferropossarisolversiconunaccordosoddisfacente per entrambe le parti.
Appalti. Il recepimento delle direttive
Deroghe al codice
per il piano scuole
Le novità legislative
nazionali introdotte negli
ultimi anni (2011-2013) in
materia di edilizia privata
(ampliamento degli
interventi realizzabili in
auto-certificazione
asseverata e
silenzio-assenso sul
permesso di costruire)
costringono i notai a un più
attento lavoro in sede di
compravendite di immobili:
la «Guida all’edilizia
privata» del Consiglio
nazionale del notariato
(scaricabile dal sito di
«Edilizia e Territorio»)
spiega come ricostruire i
titoli abilitativi
"auto-asseverati" ai fini della
validità degli atti notarili.
EMILIA
ROMAGNA
Impianti sportivi. Le principali società calcistiche di serie A pronte a imitare il «modello Juventus»
PICCOLE OPERE
Scia e permessi,
la guida dei notai
Partirà da Milano – l’appuntamento è in Assolombarda – il 26 febbraio l’Osservatorio Federchimica, Farmindustria e sindacati (Filctem,
FemcaeUiltec)cherappresenta una delle tappe preparatorie più importanti per i lavori
del rinnovo contrattuale del
2015. Come in passato, le parti
intendono avviarli con largo
anticipoeconilcoinvolgimento delle diverse realtà territoriali nell’attività dell’Osservatorio Nazionale.
Il titolo "2014 l’Osservatorio
si fa in 4" si deve al carattere
itinerante dell’iniziativa per la
quale sono state definite quattro aree territoriali (Nord-Est,
Nord-Ovest,Centro,SudeIsole) e otto città in cui si terranno gli incontri. I principali
obiettivi sono rendere il sistemasettorialedi relazioniindustriali sempre più omogeneo e
coeso, realizzare il massimo
coinvolgimentodegliattorisociali a tutti i livelli nella conoscenzasiadegli indicatorieconomici,industriali e dellavoro
settoriali,sia nella conoscenza
e condivisione delle dinamiche contrattuali e infine effettuareunaricognizionesull’andamento della contrattazione
aziendale del territorio.
L’Osservatorio Nazionale,
istituito nel 1986, è un ambito
di confronto continuo e di approfondimento delle tematiche contrattuali al di fuori del
contestonegozialee hacontribuito fortemente all’affermazionedelmodellochimico-farmaceutico di relazioni industrialipartecipativoecostruttivo. Questo metodo ha consentito di consolidare un principiovincenteperlanegoziazione: partire sempre da una conoscenza condivisa come baseperrelazioniindustrialiefficaci e costruttive.
A Corsico (Milano)
Unavested’oro
perilpolo
buddista d’autore
A Corsico, nel milanese, è pronto il
più grande centro buddista europeo
(foto). Con l’inizio del 2014 il Centro
per la Pace Daisaku Ikeda
progettato da Peia Associati con
l’ingegneria di Ai ha già ospitato un
primo incontro internazionale e
sarà completato entro la primavera.
Un’opera da 10 milioni che
comprende la riqualificazione di
una vecchia cascina, la costruzione
di un volume rivestito con una pelle
dorata che racchiude una sala da
mille posti e la progettazione del
paesaggio (P.Pie.)
Riproduzione autorizzata licenza Ars PromoPress 2013-2016
Rafforzare l’attenzione alle Pmi, limitare il ricorso all’in
house, imporre alle concessionarie di affidare con gara il
100% dei lavori oggetto di concessione.Sonolerichiesteavanzate daicostruttori dell’Ancein
occasione del ciclo di audizioni
apertooggidall’Autoritàdivigilanza sui contratti pubblici, in
vista del recepimento delle direttiveeuropeesuappaltieconcessioni approvate dal Parlamento di Strasburgo, lo scorso
15 gennaio.
Per i costruttori i punti di
maggiore innovazione delle
nuoveregoleeuropeeriguardano le misure destinare a favorirelapartecipazionedellepiccole e medie imprese al mercato
degli appalti pubblici. Tra questil’obbligo di motivare la mancata suddivisione degli appalti
in lotti («punto di partenza irrinunciabile nella fase di recepimento») e l’abbassamento dellasogliadifatturatoperlapartecipazioneallegare(«unmiglioramento che rischia di risultare
ancora insufficiente»). Fin qui
le «luci» della nuova direttiva.
Per bocca del presidente Paolo
Buzzetti i costruttori non hanno mancato però di sottolineare alcune criticità.
La più importante, dal punto
di vista dei costruttori riguarda
la nuova disciplina dell’in house«cherischiadiallargarenotevolmente le maglie di tale modalità esecutiva», che invece
dovrebberestare«qualeassoluta eccezione nel panorama degli affidamenti pubblici». Perplessità anche sulla riduzione
deitempiprevistiper lapresentazione delle offerte (35 giorni
rispetto agli attuali 52) e sul rischio che la scelta di limitare il
ricorso al massimo ribasso «si
tramuti in una generalizzazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa», che richiedeunelevatolivellodiesperienza delle Pa e comporta un costo
di partecipazione piùalto per le
Pmi. Una richiesta precisa arri-
va rispetto alle misure dirette a
tutelare il subappalto con il pagamento diretto dei subaffidatari. In questo caso, ha precisato Buzzetti, dovrà essere la Pa
(e non più l’impresa principale) a controllare l’adempimento degli obblighi verso i lavoratori «con conseguente interruzione della responsabilità solidale dell’appaltatore per tali
somme». Importante anche la
presadiposizionesulleconcessioni autostradali. I costruttori
auspicano la revisione di un sistema «contraddistinto dall’assenza di una effettiva apertura
al mercato concorrenziale»
chiedendo che in caso di accorpamenti e proroghe delle concessioniinesseresiimpongaalle società di affidare con gara il
100% dei lavori «agendo a tutti
gli effetti come un'amministrazione aggiudicatrice».
Dapartesual’Autoritàdivigilanzapuntaaraccoglierel’occasione delle direttive per riordinaretuttoilsistemadegliappalti, bersagliato da una gragnola
di correzioni che negli ultimi
due anni ha reso difficile inseguirelenovitàanche agliaddetti ai lavori. Tra le prime proposte, avanzate dal vicepresidente Sergio Gallo, coordinatore
delle attività dell’Authority sul
recepimento, «la creazione di
un codice ad hoc per il partenariato pubblico-privato».
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Direttive Ue, testi
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Dueanniditempoperrecepire
leregoleeuropeesuappaltie
concessioni.Sulsitodi«Edilizia
eTerritorio»tuttelenovità
www.ediliziaeterritorio.
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Mer 29/01/2014
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Nautica EMILIA ROMAGNA.
Ferretti, trattative per salvare Forlì
Natascia Ronchetti Le posizioni sono ancora distanti.
Ma i vertici del gruppo Ferretti Yachts, nautica di
lusso, hanno aperto uno spiraglio alla possibilità di
valutare le alternative alla chiusura del quartiere
generale di Forlì proposte dai sindacati. Dopo l'
incontro di ieri nella sede della città romagnola è stato
comunque proclamato lo sciopero: un pacchetto di
otto ore da oggi al 5 febbraio, data del prossimo
incontro. Mentre la Regione Emilia Romagna si
prepara ad attivare un tavolo di confronto istituzionale
con azienda e sindacati. Il braccio di ferro riguarda la
sorte dello stabilimento forlivese e di 200 operai, per i
quali il gruppo ha previsto il trasferimento nei cantieri
di Mondolfo, nelle Marche, e di La Spezia. Soluzione
che riguarderebbe 150 addetti. Per altri 50, in
esubero, l' azienda vuole avvalersi degli esodi
incentivati. Una proposta respinta dai sindacati, che
ha rilanciato mettendo sul tavolo anche l' alternativa di
un diverso utilizzo della cassa integrazione, oggi
utilizzata solo marginalmente. Per Ferretti, alle prese
con la contrazione della domanda di barche di piccole
e medie dimensioni, in Italia e in Europa, la chiusura
dello stabilimento di Forlì garantirebbe un risparmio
strutturale di 1,5 milioni. Altri tre deriverebbero dagli
esodi incentivati. La trattiva, da ieri estesa a livello di
gruppo e non più solo circoscritta alla sede di Forlì,
prosegue con la possibilità che il braccio di ferro
possa risolversi con un accordo soddisfacente per
entrambe le parti. © RIPRODUZIONE RISERVATA.
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