Kosmetica N°8 - Novembre 2012

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Kosmetica N°8 - Novembre 2012
Fragranze
■ Silvio Levi
Origini antiche
e trend attuali
Il maschio virile, tutto ormoni e muscoli, si è improvvisamente ingentilito? Può essere che la crescita
della domanda di profumi e cosmetici maschili abbia una spiegazione sociologica nel recente passato.
I trend della moda, le contaminazioni culturali, la multietnicità della società moderna e i social network
hanno certamente un ruolo in questa crescita progressiva dei consumi cosmetici al maschile
A
mio avviso però è opportuno
capirne prima le origini lontane. In realtà il fenomeno ha
radici storiche che affondano
nella preistoria. L’idea che i cosmetici siano stati quasi esclusivo appannaggio del mondo femminile è quantomeno inesatta. L’uso di polveri colorate e oli profumati
da applicare sulla pelle a scopo mimetico, religioso o militare fatta dagli Indiani d’America
come da molte popolazioni indigene europee,
africane e asiatiche mostra una consuetudine
del mondo virile con certi preparati poi considerati cosmetici, come di oli profumati, unguenti e ombretti utilizzati dagli Egizi anche a
scopo idratante e protettivo dell’epidermide
sottoposta ai rigori di un clima caldo e secco.
I Romani facevano ampio uso di cosmetici
come pre-trattamento e conclusione del
percorso termale tra zona calda, umida
e fredda. Oli aromatici sulla pelle e azioni di peeling con opportuni raschiatori
idratavano, depuravano e ammorbidivano l’epidermide.
Oriente
L’Oriente non era certo estraneo alla
cosmesi maschile, Persiani, Cinesi, Indiani e Fenici diedero molti contributi a
quest’arte estetica e curativa. Il mondo
Arabo non osteggiò mai queste pratiche
che oggi vivono un nuovo periodo d’oro,
dando ossigeno al mercato cosmetico
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occidentale un poco in affanno, garantendogli
nuovi sbocchi commerciali così come oggi
contribuiscono all’export europeo anche la
Cina e i paesi dell’ex Unione Sovietica.
Vecchio Continente
Il Vecchio Continente, per motivi religiosi,
ha alternato accoglienza e rifiuto verso la
cosmetica tra l’undicesimo e il diciannovesimo secolo. Dalla condanna di ogni forma
di abbellimento artificiale si passava a modi-
ficare la colorazione della carnagione che, a
seconda dei periodi, doveva apparire rosea o
candidamente pallida. Le parrucche e i capelli
imbiancati con farina o cipria e “nei” posticci
erano segno di distinzione. In compenso le
abluzioni e la detergenza non ebbero vita facile fin verso la fine del secolo scorso. I belletti
e i profumi venivano usati come palliativi nel
tentativo di “coprire” odori corporali e carenze igieniche. Curiosamente l’acqua era considerata potenzialmente dannosa e portatrice
di malattie e si sconsigliava di fare bagni per
evitare contagi!
Barbieri e sarti inglesi
A partire dall’800 si cominciò a diffondere,
sebbene lentamente, l’idea che la detergenza
garantisse igiene e che la pelle andasse curata. La cosmetica maschile di oggi dovrebbe
riservare un grato tributo ai barbieri e ai sarti
inglesi in quanto ottimi promotori di questo
settore. La più antica casa di profumeria inglese ancora attiva è Floris, con sede a Londra in Jermyn Street 89 e fondata nel 1730.
In origine vendeva pettini, prodotti e servizi
per la rasatura, poi introdusse i prodotti di
toeletta e i profumi. Il marchio Creed nacque
a Londra nel 1760 come sarto da uomo che
ebbe l’idea di creare fragranze personalizzate
da donare come firma olfattiva ai propri clienti e nel 1854, raggiunta anche una discreta
fama in tale campo collaterale, su richiesta
di Napoleone III si trasferì a Parigi dove è
tutt’ora attivo mantenendo entrambe le attività, sarto e profumiere, in Avenue Pierre
1er De Serbie 38. Entrambi i marchi hanno
avuto inizialmente una clientela prevalente-
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mente maschile a cui si è aggiunta poi anche
quella femminile. Tra i vari barbieri londinesi
è il caso di citare Truefitt&Hill le cui origini risalgono al 1805, anno della battaglia di
Trafalgar. Anch’esso ancora attivo al 71 di St.
James Street a Londra, è il barbiere più vicino
a Buckingam Palace e fornitore ufficiale di
casa reale. È creatore di innovativi prodotti
di cosmesi maschile testati quotidianamente
dai propri clienti da oltre due secoli.
Le maestrie di questi antesignani della cosmesi maschile ebbero poi efficaci portavoce nei
marchi di sartoria inglese quali Aquascutum
e Burberry, fondati rispettivamente nel 1851
e nel 1856. L’abbinamento di una fragranza
“istituzionale” ai loro capispalla e impermeabili è diventato progressivamente un simbolo
distintivo di eleganza. Sebbene anche in altri
paesi Europei, come per esempio nella corte
francese con Napoleone I (1804-1814) fino a
Napoleone III (1852-1870),si ebbero eccellenti proposte in questo campo ma il Regno
Unito fu particolarmente prolifico ed efficace
nel favorirne lo sviluppo.
Prodotti per la rasatura
Sdoganata la profumeria maschile, non più
considerata atto di effeminatezza, si deve
anche all’invenzione dei rasoi di sicurezza,
un ulteriore sviluppo. Montando le lame a
novanta gradi e limitando la possibilità di
tagliarsi rispetto ai rasoi a mano libera, donarono agli uomini la libertà di sbarbarsi e
quindi usare i prodotti emollienti e idratanti
direttamente a casa propria. Di conseguenza
si sviluppò un’offerta più ampia di prodotti
per la rasatura, la cura dei capelli e della pelle
in profumerie e drugstore, vista la crescita
della domanda da parte di privati che non
si avvalevano più dei saloni dei barbieri. La
Gillette Company, per esempio, fu fondata a
Boston nel 1901 commercializzando rasoi e
prodotti da barba. Progressivamente sempre
più aziende cosmetiche si sono rese conto
che la domanda diretta del consumatore
maschile aumentava in quantità e qualità e
hanno introdotto sempre più linee dedicate
a questo settore.
L’epidermide maschile è più spessa e possiede una maggior quantità di ghiandole sebacee
di quella femminile. A fronte di una maggior
tonicità e resistenza, che permette di affrontare la quotidiana esfoliazione e irritazione
provocata dalla rasatura, ha anche però una
tendenza a “invecchiare” repentinamente tra
i trenta e i cinquant’anni, diminuendo di spes-
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sore e mostrando rughe e imperfezioni. Tale
processo può essere ridotto con trattamenti
specifici e oggi anche gli uomini pongono
molta attenzione all’idratazione e all’azione
emolliente che certi prodotti possono garantire se usati con costanza e per lungo tempo.
L’avvento della rasatura con rasoi elettrici,
che venne promossa per ridurre i tempi dedicati al rito quotidiano, è oggi insidiata dal
ritorno al wetshaving, che ripropone saponi
idratanti applicati con l’azione di pennelli di
setole di tasso che assicurano una perfetta
interazione con i peli della barba, idratandoli e ammorbidendo l’epidermide garantendo
un’azione emolliente. L’applicazione di preshave, in olio, crema o gel e la successiva applicazione di after-shave specifici, rendono
estremamente piacevole un rito quotidiano
che diventa un vero trattamento di bellezza.
Indulgere nella cura della propria pelle non
è più considerata una perdita di tempo ma,
anzi, un investimento estremamente proficuo
a cui si deve prestare massima attenzione. Anche la cura dei capelli e del contorno occhi
sono diventate delle priorità estetiche per
ogni uomo. Per non parlare di creme idratanti per il corpo, deodoranti, bagni schiuma
profumati, massaggi e integratori.
Mercato odierno
La vera e propria cosmetica maschile è oggi un interessante mercato a cui si dedicano
risorse e ricerche avanzatissime. Gli uomini non usano più saltuariamente i prodotti
cosmetici delle loro compagne ma hanno a
disposizione sempre più marchi e prodotti disegnati e progettati specificamente per loro.
I clienti dei Beauty Center annoverano una
percentuale sempre più elevata di uomini. Basta intervistare una delle loro operatrici per
scoprire quanto sia in aumento la domanda
di depilazioni, massaggi tonificanti, lampade
UV, ridefinizione di sopracciglia e trattamenti
antirughe. Quasi ogni palestra propone, oltre a
saune, bagni turchi, lettini abbronzanti, anche
trattamenti estetici per uomini. Nascono centri specifici quali Gentlemens Tonics a Londra
dove oltre ai servizi di barberia sono offerti
trattamenti cosmetici specifici per la clientela maschile.Ma per tornare alle motivazioni
al consumo dell’uomo odierno è forse bene
considerare alcune macroscopiche evidenze.
Nel mondo della comunicazione e di Internet
è normale che personalità di primo piano dello
spettacolo, dell’industria o della politica parlino apertamente di lifting, di trapianti di capelli
o di periodi spesi a fare jogging o a sottoporsi
a trattamenti in Beauty SPA. Il termine body
wellness è noto quasi quanto il termine spread. Apparire sani e tonici è considerato molto
importante. L’uomo sempre più attento alla
moda e all’estetica, pone attenzione anche
al proprio corpo. Forse ancora più attento a
efficacia e praticità d’uso rispetto alle donne,
meno volubile, cerca prodotti specifici che
garantiscano risultati visibili e duraturi. Nella
scelta privilegia la qualità e la semplicità. Siamo quindi passati dalla condivisione dell’uso
di prodotti tra Adamo ed Eva alla sempre più
marcata differenziazione dei prodotti in funzione di pelli diverse e usi specifici. e, ci si
augura, potrà espandersi con ricerche e creatività avanzate, grazie a una domanda così in
crescita da non far prevedere cadute importanti di fatturato neppure in momenti di crisi.
Fragranze
Nelle fragranze l’uomo ricerca certamente
le caratteristiche note del “potere”, solide,
robuste, calde come i legni, le resine, le note
muschiate ma oggi non disdegna qualche pennellata di originalità e di provocazione. Le fragranze “sportive” agrumate, legnose e fresche
lasciano il passo a incensi, Oudh, spezie e note
floreali senza eccessi. Anche il mondo minerale è rappresentato con interpretazioni estrose
di metalli, pietre. Le note orientali sono gradite
ma non se troppo dominanti. Contaminazioni
del mondo della cucina multietnica quali zenzero, zafferano, cumino e altre spezie e aromi
esotici sono oggi apprezzate come riferimento
alle proprie esperienze di viaggio nel mondo e
la tendenza “naturalistica” si è trasformata in
accoglienza verso interpretazioni “ecocompatibili” dove modernità e tradizione si fondano
con ingredienti, sia naturali che sintetici, che
originano nuove espressioni olfattive ma che
non comportino danni al mondo animale e
vegetale per essere prodotte. Di certo oggi
l’uomo gradisce dismettere la “grisaglia” e
mostrarsi più per quello che è, meno standardizzato e più originale, più vero e anche meglio
profumato, per fortuna!
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Bibliografia
- Freddy Ghozland et Xavier Fernandez. L’Herbier
Parfumé-Histoires humaines des plantes à parfum,
Editions Plume de carotte-Tolouse, Novembre 2010
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