Stranieri giunti in Italia con l`aiuto di cooperative che

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Stranieri giunti in Italia con l`aiuto di cooperative che
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Giovedì 4 Luglio 2013 Corriere della Sera
BS
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Economia
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I posti di lavoro generati ogni anno
dalla vendemmia in Franciacorta. Si calcola
che l’80% degli stagionali sia straniero
Euro. Il prezzo al quintale dell’uva raccolta pagato
dalle cantine alle società di servizi all’agricoltura.
La paga minima di uno stagionale è di 7 euro netti
Agroindustria Le proposte della Cgil contro il lavoro nero in campagna
L’intervento
Vendemmia, sgravi
a chi assume in regola
I danni
di una notizia
infondata
E il Broletto apre al tavolo di coordinamento
I
Il 31% del lavoro agricolo in Lombardia è sommerso. E la vendemmia è uno dei settori dove gli stagionali nascondono situazioni precarie. Migliaia di richieste a fronte di
quattromila posti richiesti dal mercato della Franciacorta, domande di
salario che arrivano persino dalla
Valle d’Aosta. Figlie di una crisi
«che rischia di scatenare una guerra
tra poveri», sostiene il segretario
della Camera del lavoro, Damiano
Galletti.
E proprio da via Folonari arriva la
richiesta di aprire un tavolo di coordinamento per contrastare il lavoro
nero. Che si combatte anche con un
sistema premiale per le aziende che
assumono persone in regola: defiscalizzazioni mirate, agevolazioni
previdenziali, finanziamenti specifici. «Chi è in regola può prendere intorno ai 10 euro all’ora (7 netti), in
nero non si supera i 5 euro» racconta Alberto Semeraro della Flai-Cgil,
«ma chi è sfruttato dai caporali arriva anche a 3 euro. Come è successo
a centinaia di rumeni, polacchi e slavi l’anno scorso».
Stranieri giunti in Italia con l’aiuto di cooperative che fanno intermediazione di personale, ma che poi
riescono a ridurre i costi. In che modo non è chiaro, ma i sindacati temono che non tutte le giornate lavorative siano dichiarate: «pare che risulti una denuncia della metà, se
non di un terzo», sostiene la
31%
Il tasso di lavoro sommerso
nell’agricoltura lombarda.
Per la vendemmia servono
in Franciacorta quattromila
posti di lavoro stagionali
Flai-Cgil. Una situazione che ha
spinto il segretario generale, Damiano Galletti, a coinvolgere la Provincia. Che dovrebbe aprire un tavolo
di coordinamento sul tema che includa associazioni di categoria, sindacati, enti locali, ma anche Inps e
Inail: «Serve un patto territoriale».
Per la Cgil il regista dell’operazione trasparenza dovrebbe essere l’assessore alle Attività produttive,
Giorgio Bontempi. Da lui dipendono gli Uffici di collocamento, che sono «i più titolati» a ricevere le domande e vagliare le diverse posizioni lavorative: «perché non dare più
possibilità a chi è senza lavoro e ha
due figli?» propone il sindacato.
Bontempi è disposto a convocare
un tavolo di lavoro «al più presto»,
ma ritiene che l’accordo raggiunto
da Cisl, Coldiretti e Demetra (cooperativa che fa intermediazione del
personale) per coprire 400 posti di
lavoro sia «un buon esempio». La
di GIUSEPPE SALVIONI
Cgil invece è contraria perché quell’accordo favorisce i «disoccupati
senza reddito» residenti «nei 19 comuni della Franciacorta» e quindi
chiede che sia la Provincia a tenere
il timone dell’operazione («i sindacati non devono fare gli uffici di collocamento»).
L’assessore Bontempi approva
l’idea di un patto per la legalità, ma
ricorda che non spetta a lui fare attività di vigilanza. «Molte cooperative lavorano bene» spiega, «ma ci sono anche i furbi». E per stanarli l’as-
sessore è convinto che bisogna
«cancellare dalla Camera di commercio chi non deposita i bilanci».
Nel patto per la trasparenza del lavoro la Cgil chiede di alzare l’asticella. E propone che le aziende committenti che non rispettano i contratti
debbano «rispondere in solido» in
caso di «appalti, subappalti» e tutto
ciò che riguarda «la regolarità retributiva, contributiva, assicurativa
contro gli infortuni sul lavoro».
Matteo Trebeschi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Chi gestisce la manodopera Un pugno di aziende di servizi si contende le commesse delle 105 cantine a colpi di ribassi
La guerra del grappolo, fra avventizi e caporali
Tutti contro tutti. È la guerra del
grappolo. Le aziende che difendono il
diritto della ricerca del maggior vantaggio economico esternalizzando le lavorazioni a basso valore aggiunto. I sindacati che accusano le aziende di scarso
senso etico nella decisione di appaltare
le operazioni di vendemmia a cooperative che reclutano, attraverso una collaudata rete di caporali, manodopera a
basso costo. Le cooperative che si fanno concorrenza abbassando i prezzi.
Solo in Franciacorta le due-tre settimane di vendemmia attirano fra i
2.900 ettari vitati delle 105 cantine del
Consorzio oltre quattromila stagionali.
Un picco di domanda di manodopera
che nella storia è stato gestito in maniera differente. Originariamente erano le
cantine ad assumere gli avventizi, poi i
produttori si sono rivolti alle agenzie
interinali. Oggi, infine, sono le cooperative di intermediazione e le società di
Imprenditore Marco Valori, 38 anni
servizi all’agricoltura che si fano carico
del recruiting.
Le aziende le pagano al quintale di
uva raccolta (16 euro) e sono loro a gestire il resto. Secondo il segretario della Flai Cgil, Giancarlo Venturini, lo spettro del caporalato si anniderebbe proprio nelle maglie della gestione delle risorse umane di queste società, che reclutano operai all’estero e ne assicura-
no trasporto, vitto e alloggio per il periodo di permanenza in Italia. «Ed è su
questi costi extra che le cooperative
guadagnano, dato che alla paga base
— sostiene Venturini — vengono tolte
queste spese e ai lavoratori rimangono
in mano pochi euro». Inoltre, è l’accusa di Venturini, se si divide la quantità
di uva raccolta per le ore lavorate spesso i conti non tornano: «Siamo di fronte a un’evidente elusione contributiva,
sostenuta anche dal fatto che si possono attendere tre mesi per denunciare
all’Inps le giornate lavorate».
Dei quattromila avventizi la Cgil ha
calcolato che circa l’80% provenga dall’estero, con Polonia e Romania in cima alla lista. A selezionarli sono un pugno di società di servizi agricoli. Oltre
alla Demetra Srl di Lumezzane (614 mila euro di fatturato per una perdita netta nel 2011 di 51 mila euro), partecipata al 49% da Cristian Zaninelli e al 51%
dalla fiduciaria Esperia Servizi (a sua
volta controllata da una lunga lista di
fiduciarie e società fra cui anche la casa
di cura Sant’Anna), che ha recentemente firmato una convenzione con
Coldiretti per l’inserimento di 400 lavoratori «in difficoltà», la più presente è
la Enostaff di Capriolo. Nata nel 2004, è
gestita dai due fratelli Michele e Marco
Valori e nel 2012 ha chiuso con 3,3 milioni di ricavi e duemila euro di utile.
Alle sue dipendenze, nel periodo della vendemmia, circa mille avventizi.
«Visti i magrissimi margini dovuti alla
concorrenza al ribasso, la vendemmia
non è il nostro core business, è più che
altro un servizio che ci permette di fidelizzare le cantine che poi si rivolgono a
noi per tutte le altre lavorazioni nel corso del ciclo agricolo» spiega Marco Valori. L’azienda ha 68 dipendenti fissi,
ma durante la vendemmia supera i mille addetti. «Tranne qualche italiano so-
no tutti stranieri — prosegue — e per
l’80% è gente che torna ogni anno. Basterebbe questo per dimostrare che
non li sfruttiamo». Il recruiting, secondo Valori, avviene utilizzando il canale
informale del passaparola. «Nessun caporale. Mettiamo gli annunci nelle università, oppure chi vive in Italia chiama i propri parenti. Noi paghiamo il
trasporto, il vitto e l’alloggio in albergo
e assicuriamo una paga oraria sindacale». Valori pagherebbe anche di più, dice, non fosse per la concorrenza sleale.
«Non faccio nomi — conclude — ma
ogni anno nascono cooperative o società fittizie, alcune gestite anche da indiani, che sottopagano e sfruttano i propri
stagionali. Io ricevo ogni anno controlli e ne esco sempre pulito. I sindacati
dovrebbero cercare lì».
Massimiliano Del Barba
[email protected]
l Consorzio
Franciacorta conferma
la propria disponibilità
alla collaborazione più
fattiva con le istituzioni e
le organizzazioni di
categoria contro
qualsiasi fenomeno di
illegalità si possa
verificare nella
Franciacorta vitivinicola.
Concordiamo sul fatto
che una realtà come la
nostra non possa che
prestare grande
attenzione a ogni aspetto
che riguarda la filiera
produttiva, a partire
dall’organizzazione delle
aziende e dal loro
rapporto con il personale
che in esse opera; per un
discorso prima di tutto di
legalità, ma soprattutto
di etica e coerenza con i
nostri valori. In soli
cinquant’anni, grazie
all’impegno e alla
lungimiranza dei
produttori, Franciacorta
è diventato un case
history studiato in
diverse università quale
modello operativo di
qualità. Oggi sono oltre
200 le aziende che
rappresentano la filiera
considerando cantine,
viticoltori e
imbottigliatori. La
maggior parte sono
piccole aziende
famigliari, che investono
tutto nel proprio lavoro e
che a fatica, negli anni,
hanno operato per farsi
strada nel difficile
comparto vitivinicolo.
Desideriamo porre
l’accento, pertanto, su
come una comunicazione
infondata contro la
Franciacorta, a maggior
ragione senza fatti
acclarati di cui parlare,
possa arrecare danno a
tutte le famiglie e le
realtà che hanno fatto di
questo territorio e di
questo prodotto quello
che oggi conosciamo.
*Ad Consorzio Franciacorta
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Energia La multiutility realizzerà plusvalenze per 38 milioni. Delusione fra i sindaci
A2A cede le sue cinque mini centrali
MILANO SERRAVALLE - MILANO TANGENZIALI S.p.A.
(Società soggetta ad attività di Direzione e Coordinamento della Provincia di Milano)
Sede legale: Via del Bosco Rinnovato, 4/A - 20090 Assago MI
AVVISO DI GARA SERVIZI N. 08/2013
Si avvisa che a seguito di Determina a contrarre del CdA in data 18/01/2013 è indetta la Procedura Aperta per l’affidamento del “Servizio di manutenzione degli impianti speciali sull’intera rete autostradale in concessione”. CIG:
5145654801 - CUP: D49J13000060005 - CPV: 50324100-3 (oggetto principale). Importo complessivo: Euro
3.193.287,30 comprensivo di costi per la sicurezza non soggetti a ribasso: Euro 143.387,30. Criterio di aggiudicazione: “maggior ribasso” previa verifica dell’anomalia dell’offerta. La Stazione appaltante si riserva la facoltà di
procedere contemporaneamente alla verifica di anomalia delle migliori offerte, di cui all’art. 88 comma 7 D.Lgs.
163/2006, non oltre la quinta. Resta inteso che il procedimento di verifica dell’anomalia si concluderà una volta
individuata la prima offerta non anomala, indipendentemente dal mancato esame delle ulteriori offerte (massimo
5) che la Stazione appaltante si è riservata di esaminare. Durata: 1095 giorni naturali e consecutivi. Termine perentorio arrivo offerte (vedi Disciplinare): ore 13,00 del 05/09/2013. Tutte le condizioni di ammissione alla gara
sono riportate nel bando, nel disciplinare, nella documentazione di gara pubblicati sul sito www.serravalle.it. Sopralluogo obbligatorio: per modalità vedi disciplinare di gara. Seduta Pubblica: 09 /09/ 2013 ore 9,30. Responsabile
del Procedimento: Dott. Ing. Giuseppe Colombo. Pubblicazioni precedenti relative allo stesso appalto: SI. Avviso
di Preinformazione - Numero dell’Avviso nella GUUE 2013/S 064 - 107098 del 30/03/2013. Il bando è stato trasmesso alla GUUE in data 27/ 06 /2013, alla GURI in data 28/06/2013 e pubblicato all’Albo aziendale.
Il Direttore Generale - Avv. Mario Martino
Era nell’aria. Ed è accaduto. A2A ha accettato l’offerta
di acquisto da 38 milioni di
euro del gruppo svizzero
Bkw per il passaggio della
Chi.Na.Co, la controllata al
100% proprietaria dei cinque
piccoli impianti idroelettrici
bresciani ad acqua fluente,
per una potenza installata di
circa 8 megawatt. Lo si legge
in una nota, diramata nel corso della mattinata di ieri, in
cui viene indicato che al prezzo pattuito potrebbero aggiungersi ulteriori 1,6 milioni di euro, al verificarsi di alcune condizioni entro il prossimo anno.
Gli impianti oggetto della
transazione, localizzati a Villa
Carcina, Prevalle, Vobarno e
Roè Volciano, hanno prodotto nel 2012 37 GWh di energia elettrica, con ricavi di circa quattro milioni di euro e
un Ebitda di 3,1 milioni.
L’operazione, per la quale
A2A è stata assistita da Banca
Imi, sarà perfezionata entro
domani e consentirà alla ex
Il collocamento
Bene il bond da mezzo miliardo
A2A, martedì, ha collocato sul mercato europeo
un’emissione obbligazionaria di 500 milioni di euro e della
durata di sette anni e mezzo. L’emissione, le cui richieste
hanno superato i 2,5 miliardi, è destinata esclusivamente a
investitori istituzionali. In linea con la strategia finanziaria
del gruppo, volta ad allungare la durata media del debito e
a ottimizzare il profilo temporale delle scadenze, l’azienda
ha inoltre lanciato un’offerta per il riacquisto parziale delle
obbligazioni con scadenza 2014 e 2016.
municipalizzata di Milano e
Brescia di proseguire nel processo di «razionalizzazione
del portafoglio industriale e
di riduzione del debito» come previsto il Piano economico finanziario 2013-2015.
Critici i sindaci dei Comuni
interessati, che nelle scorse
settimane avevano fatto pressione sul presidente del consiglio di gestione di A2A, Graziano Tarantini, affinché rivedesse i termini dell’operazione. «C’è delusione — ha commentato a caldo ieri il consigliere Pd in Loggia Aldo Boifava — soprattutto perché non
si è verificato quel coinvolgimento che ci aspettavamo.
Tra tutte le opzioni, A2A ha
scelto quella peggiore, poiché le cinque mini centrali
avrebbero potuto essere cedute almeno a una società italiana, in modo da mantenere se
non altro le attuali positive ricadute economiche sul territorio».
M.D.B.
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