a difesa del made in italy - Federazione Coldiretti Cremona

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a difesa del made in italy - Federazione Coldiretti Cremona
Le produzioni, l’ambiente, l’alimentazione
Coldiretti Cremona Informa, Anno V
NewsLetter
Informazione on line
Venerdì 09/07/2010 – Anno V, Numero 23
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A difesa del Made in Italy/1. 50mila coltivatori e allevatori alle frontiere e ai porti
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A difesa del Made in Italy/2. In prima linea al Brennero e davanti alle industrie
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A difesa del Made in Italy/3. Fiume di latte dall’estero verso la Lombardia
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Quote latte/1. Coldiretti: la politica tuteli chi ha agito nel rispetto della legge
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Quote latte/2. Coldiretti Cremona scrive ai Soci e ai Sindaci del territorio
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Assemblea Nazionale. Con la Filiera tutta italiana vince il Paese vero!
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COLDIRETTI: 50MILA COLTIVATORI E ALLEVATORI
ALLE FRONTIERE E AI PORTI
A DIFESA DEL MADE IN ITALY
Cinquantamila coltivatori e allevatori della Coldiretti hanno assediato i valichi di frontiera e i
principali porti per difendere il Made in Italy a tavola dagli inganni e dalle contraffazioni che
costano all’agroalimentare nazionale 60 miliardi di euro, persi tra Italia ed estero. Lo rende
noto la Coldiretti, a conclusione della Giornata Nazionale dell’Anticontraffazione, nel tracciare
un bilancio di una mobilitazione durante la quale solo ai valichi di frontiera del Brennero e del
Frejus sono state scoperte quasi 15mila cosce di maiale provenienti dai Paesi del Nord
Europa e destinate a diventare prosciutti italiani, milioni di litri di latte dalla Germania diretti
verso stabilimenti per essere confezionati e trasformati come formaggi Made in Italy, ma
anche pesto tedesco da “nazionalizzare”, mele argentine e kiwi cileni. Decine di auto civetta
hanno seguito i carichi più inquietanti fino a destinazione per scoprire carichi di cosce di
maiale diretti a Langhirano nella patria del prosciutto o mele argentine destinate a Verona, ma
anche mozzarelle dirette in Campania e consistenti quantitativi di carne suina e bovina che
attraversavano la Sicilia, mentre gran parte del latte prendeva la strada dei principali
stabilimenti della Lombardia dove si produce il 40% del latte italiano.
Un bilancio preoccupante viene anche dall’assalto ai porti come a Bari dove i coltivatori della
Coldiretti sono andati all’arrembaggio a due navi che trasportavano 27 milioni di chili di grano
extracomunitario destinato a produrre pasta italiana mentre ad Ancona i coltivatori esterrefatti
hanno visto sbarcare addirittura venti tonnellate di pasta "italiana" fatti in Grecia da una
famosa marca oltre a pesche sciroppate col nome di una famosa città campana, olio d’oliva
ellenico diretto in Toscana, aceto di vino in viaggio per Modena. Sul litorale romagnolo una
motonave di produttori agricoli ha pattugliato il mare antistante il porto di Ravenna, che con
800 mila tonnellate di prodotti agricoli e 1.800.000 tonnellate di prodotti agro-alimentari è un
altro dei principali punti dell’import alimentare italiano. Il risultato è che - precisa la Coldiretti due prosciutti su tre venduti come italiani sono provenienti da maiali allevati all'estero, tre
cartoni di latte a lunga conservazione su quattro sono stranieri senza indicazione in etichetta,
oltre un terzo della pasta è ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia, all'insaputa dei
consumatori, e la metà delle mozzarelle è fatta con latte o addirittura cagliate straniere. Per
questo va sostenuta in Parlamento l’approvazione del disegno di legge sull'etichettatura
obbligatoria di origine per tutti gli alimenti.
COLDIRETTI CREMONA:
AL BRENNERO E DAVANTI ALLE INDUSTRIE PER LA
GIORNATA NAZIONALE DELL’ANTICONTRAFFAZIONE
La “Giornata Nazionale dell’Anticontraffazione": con questa espressione la Coldiretti ha
definito la mobilitazione che nei giorni scorsi ha condotto numerosissimi allevatori e coltivatori
ai valichi di frontiera e nei principali porti, ma anche davanti alle industrie agroalimentari del
territorio, per difendere il Made
in Italy a tavola dagli inganni e
dalle contraffazioni che costano
all’agroalimentare nazionale 60
miliardi di euro, persi tra Italia
ed estero.
Coldiretti Cremona era in prima
linea al valico del Brennero e ai
cancelli di alcuni stabilimenti
lattiero-caseari, fra i quali la
Danone di Casale Cremasco.
“Solo ai valichi di frontiera del Brennero e del Frejus abbiamo scoperto quasi 15mila cosce di
maiale provenienti dai Paesi del Nord Europa e destinate a diventare prosciutti italiani. E poi
milioni di litri di latte dalla Germania diretti verso stabilimenti per essere confezionati e
trasformati come formaggi Made in Italy. E, tra le destinazioni, c’erano varie industrie
lombarde. Basti dire che i primi cinque importatori di latte a livello nazionale operano fra le
province di Lodi, Bergamo, Milano e Cremona, con 22 milioni di quintali, su un totale
regionale di quasi 32 milioni che rappresenta più del 36 per cento a livello nazionale. Un fiume
di latte straniero, che certo non vanta la qualità e la sicurezza del nostro prodotto, ma che,
varcati i cancelli delle industrie lattiero-casearie, diventa prodotto italiano, con gravissimo
danno per gli agricoltori e per i cittadini. Per questo Coldiretti chiede, con forza, l’obbligo di
indicazione dell’origine in etichetta per tutti gli alimenti” sottolinea il Direttore di Coldiretti
Cremona, Simone Solfanelli, che era insieme agli agricoltori del territorio al valico del
Brennero (nella giornata di martedì) e presso il presidio a Casale Cremasco (nel pomeriggio di
mercoledì, quando gli allevatori della Coldiretti hanno documentato l’ingresso nello
stabilimento di una cisterna di oltre ventimila litri di latte tedesco, camion individuato al
Brennero e seguito da una staffetta fino a destinazione).
“Senza l’obbligo di indicazione dell’origine in etichetta, il risultato è che tre cartoni di latte a
lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri, senza che i consumatori possano
rendersene conto – hanno evidenziato i numerosissimi agricoltori cremonesi coinvolti nelle
operazioni –. La metà delle mozzarelle è fatta con latte o addirittura cagliate straniere. Due
prosciutti su tre venduti come italiani sono provenienti da maiali allevati all'estero, mentre oltre
un terzo della pasta è ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia all'insaputa dei
consumatori. E si potrebbe continuare”.
Per questo – ribadisce Coldiretti – va sostenuta in Parlamento l’approvazione del disegno di
legge sull'etichettatura obbligatoria di origine degli alimenti, che al Senato è già stato
ampiamente condiviso sia in commissione Agricoltura che in Aula. Un segnale incoraggiante è
appena arrivato dal Parlamento Europeo che, sotto il pressing della Coldiretti, ha votato
finalmente a favore dell’obbligo di indicare il luogo di origine/provenienza per carne,
ortofrutticoli freschi e appunto prodotti lattiero caseari. E’ questa la strada – ribadisce la
Coldiretti – per tutelare e valorizzare il vero Made in Italy.
Casale Cremasco, proteste degli allevatori
per l’arrivo di una cisterna di latte tedesco
Allevatori schierati a tutela
del vero made in Italy,
mercoledì davanti alla
Danone
di
Casale
Cremasco, quando poco
dopo le ore 15 una cisterna
di oltre ventimila litri di
latte tedesco è entrata nello
stabilimento. L’arrivo era
stato segnalato qualche ora
prima dagli allevatori della
Coldiretti che stanno protestando al Brennero contro i falsi prodotti Made in Italy e per
sostenere un’etichetta che indichi in modo chiaro l’origine di tutti gli alimenti.
Il camion è stato seguito fin dal confine da una delle staffette organizzate al Brennero e quando
si è avvicinato all’ingresso dello stabilimento di Casale Cremasco i cento allevatori della
Coldiretti arrivati dalle province di Cremona, Bergamo, Pavia e Milano lo hanno fermato,
avvolgendolo in un mare di bandiere gialle e spiegando i motivi della protesta all’autista.
“Appena passerai questo cancello – hanno detto gli allevatori al trasportatore – nessuno potrà
più sapere che il latte che hai nella
cisterna è tedesco e che verrà usato
per fare prodotti che poi vengono
venduti come fosse italiani. Non è
giusto, perché alla fine a pagare sono
sempre i soliti: noi agricoltori e i
consumatori”. Il trasporto è stato
immobilizzato per circa 20 minuti,
poi ha oltrepassato i cancelli
dell’industria. La cisterna intercettata
nella mattinata al Brennero e arrivata
nel pomeriggio a Casale Cremasco rappresenta uno dei tanti affluenti del fiume di latte
straniero, quasi 32 milioni di quintali, che ogni anno giungono in Lombardia dove si producono
poco meno di 44 milioni di quintali.
Importazioni latte ed equivalenti in Italia: 88 milioni di quintali
Importazioni latte ed equivalenti in Lombardia: quasi 32 milioni di quintali
Le importazioni in Lombardia rappresentano il 36% del totale nazionale
I primi 5 importatori in Italia di prodotti stranieri si trovano in Lombardia fra
Milano, Lodi, Bergamo e Cremona per oltre 22 milioni di q.li di latte e formaggi all’anno.
In Lombardia ci sono 370 importatori,
fra logistica, trasporti, caseifici e industrie di trasformazione.
In Lombardia si importano prodotti da 28 Paesi, in particolare da Germania,
Francia ed Est Europa, ma anche da Svizzera e Islanda
La mappa lombarda
dell’import lattiero caseario
(DATI 2009, ELABORAZIONE COLDIRETTI)
PROVINCIA
IMPORT (q)
Bergamo
Brescia
Como
Cremona
Lecco
Lodi
Mantova
Milano
652.341
3.128.936
258.542
2.619.070
335.079
13.815.699
2.216.000
2.065.000
PRODUZIONE (q)
3.721.000
11.829.000
369.000
10.632.000
237.000
4.229.000
7.858.000
2.953.000
(con Monza Brianza)
Monza-Brianza
Pavia
Sondrio
Varese
1.602.453
2.943.513
33.295
2.141.665
LOMBARDIA
31.811.493
43.896.000
ITALIA
88.356.566
108.973.000
1.105.000
579.000
384.000
Le ragioni e le tappe della grande
mobilitazione di Coldiretti
nella trasmissione “W l’Agricoltura”
La presenza di migliaia di allevatori al Brennero, i presidi davanti alle industrie lattiero
casearie (in primis quello a Casale Cremasco), le motivazioni e le tappe della grande
mobilitazione messa in campo dalla prima Organizzazione degli agricoltori saranno
argomento delle prossime puntate di W l’Agricoltura, la trasmissione di agricoltura,
ambiente, alimentazione proposta da Coldiretti Cremona, ogni giovedì, alle ore 20.15 circa,
su TeleColor e PrimaRete (e in replica la domenica, alle ore 12, su Telecolor).
QUOTE LATTE. Forte richiamo di Coldiretti al rispetto della legalità
Coldiretti Cremona:
“La politica tuteli
chi ha agito secondo le regole”
“Ciò che sta avvenendo in questi giorni sulla questione quote latte, con la presentazione di
un emendamento alla manovra finanziaria che punta a prorogare il pagamento delle multe,
rappresenta uno schiaffo ai tanti allevatori corretti che, a prezzo di grandissimi sacrifici,
hanno scelto di agire nel pieno rispetto delle regole. Il semplice sospetto che, con un
escamotage, si voglia favorire nuovamente i pochi che non hanno mai pagato le multe latte
– e che, agendo nell’illegalità, hanno danneggiato la grandissima parte degli allevatori –
rappresenta per Coldiretti un fatto inaccettabile”. Inizia con queste parole la comunicazione
che Coldiretti Cremona, a firma del Delegato Confederale Eugenio Torchio e del Direttore
Simone Solfanelli, ha indirizzato a tutti i soci allevatori del territorio. La missiva riprende e
rilancia la decisa presa di posizione del Presidente Confederale Sergio Marini sulla
questione.
“Non scherziamo con il fuoco perché c’è un limite alla presa in giro degli agricoltori oltre il
quale nessuno potrà contenerne le conseguenze” ha affermato in proposito il Presidente
della prima Organizzazione degli agricoltori del Paese, nel sottolineare che l’emendamento
presentato alla manovra finanziaria non ha nulla a che fare con la crisi agricola “perché se
così fosse dovrebbe riguardare tutti i settori e tutte le scadenze, dalle cambiali agrarie ai
contributi previdenziali, dalle imposte dirette alle indirette”.
“Coldiretti si è stancata – ha aggiunto il Presidente Confederale –. Noi come sempre
rispetteremo le leggi vigenti, ma si sappia fin da ora che altrettanto dovrà fare lo Stato. Se
dovessero cambiare le carte in tavola, non tarderemo un giorno ad utilizzare tutti gli
strumenti di cui disponiamo per far restituire i soldi a tutti quegli allevatori che in questi
anni hanno pagato multe non dovute e acquistato quote non necessarie. Non ci si azzardi a
pensare di scaricare su chi ha semplicemente rispettato le leggi la sciatteria di uno Stato
sulla cui credibilità in questo caso dovremmo seriamente interrogarci”.
Coldiretti Cremona sta informando e allertando i propri Soci sulla questione. La netta presa
di posizione dell’Organizzazione è stata resa nota anche a tutti i primi cittadini del territorio
cremonese, ai quali la Federazione ha trasmesso il comunicato del Presidente Confederale,
chiamando i sindaci ad essere, anche in questa occasione, i primi alleati di Coldiretti
nell’azione a favore della legalità e della trasparenza.
QUOTE LATTE. Coldiretti Cremona scrive
agli allevatori e ai sindaci del territorio
Riportiamo la lettera invita nei giorni scorsi ai Soci allevatori. Un’analoga missiva è stata
rivolta a tutti i Sindaci del territorio, chiamati ad essere, anche in questa occasione, i primi
alleati di Coldiretti nell’azione a favore della legalità e della trasparenza.
AI SOCI ALLEVATORI
Caro Socio,
ciò che sta avvenendo in questi giorni sulla questione quote latte – con la
presentazione di un emendamento alla manovra finanziaria che punta a prorogare il
pagamento delle multe – rappresenta uno schiaffo ai tanti allevatori corretti che, a prezzo di
grandissimi sacrifici, hanno scelto di agire nel pieno rispetto delle regole.
Il semplice sospetto che, con un escamotage, si voglia favorire nuovamente i pochi
che non hanno mai pagato le multe latte – e che, agendo nell’illegalità, hanno danneggiato la
grandissima parte degli allevatori – rappresenta per Coldiretti un fatto inaccettabile.
In allegato a questa lettera trovi il comunicato che, con forza e trasparenza,
immediatamente il Presidente Confederale Sergio Marini ha rivolto alle Istituzioni, in primis
a chi rappresenta il Paese con il suo voto in Parlamento, affinché non ci si presti a quella che
risulterebbe essere una vergognosa presa in giro a danno degli agricoltori onesti.
L’agricoltura, in questo momento di indubbia difficoltà, ha bisogno di risposte serie, vere,
strutturali, che nulla hanno a che fare con questo provvedimento.
Come affermato dal Presidente Marini, la nostra Organizzazione saprà vigilare sulla
questione, con la determinazione, la tenacia e la credibilità (conquistata sul campo) che ci
contraddistinguono e che fanno della Coldiretti una grande forza sociale.
Non mancheremo di tenerTi informato su ogni passaggio di questa importate
questione. Con i più cordiali saluti.
Il Direttore
Simone Solfanelli
Il Delegato Confederale
Eugenio Torchio
Assemblea Nazionale Coldiretti:
vince il Paese vero!
Una distesa di bandiere gialle, ma anche del tricolore italiano, ha salutato l’avvio dei lavori
dell’Assemblea Nazionale di Coldiretti, riunita venerdì 2 luglio al Palottomatica di Roma,
letteralmente gremito dai quindicimila imprenditori agricoli italiani provenienti dalle campagne
di tutte le Regioni e Province in rappresentanza di 1,6 milioni di associati della prima
organizzazione agricola del Paese. Tra questi anche oltre 250 imprenditori cremonesi, giunti in
massa per affermare – insieme al Presidente Confederale Sergio Marini – il diritto ad una filiera
agricola tutta italiana, che garantisca redditività ai produttori e dia prodotti di qualità, ad un
giusto prezzo, ai cittadini consumatori.
Con la lettura dei saluti rivolti all’Assemblea dal Santo Padre Benedetto XVI e dal Presidente
della Repubblica Napolitano, si è aperta l’assise, alla presenza di autorevoli interlocutori, fra
cui il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, il Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo
Galan, il Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, il Presidente della Conferenza delle Regioni
Vasco Errani, il sindaco di Roma Alemanno, i governatori del Veneto, Luca Zaia, del Lazio,
Renata Polverini, e della Regione Basilicata, Vito De Filippo.
A cento anni dalla nascita di Paolo Bonomi, avvenuta il 6 giugno 1910, l’Assemblea Nazionale
ha ricordato il fondatore della Coldiretti, rimarcandone il grande impegno civile, sindacale e
politico, sottolineando le azioni messe in campo per l’Italia, per la difesa della democrazia, per
elevare socialmente e migliorare le condizioni di vita nelle campagne, per la promozione dei
valori sociali cristiani. Come sottolineato in assemblea, Bonomi è riuscito a dare a otto milioni
di coltivatori italiani e alle loro famiglie, fino ad allora più o meno dimenticati, un’identità
precisa e un sistema giuridico e normativo al pari degli altri cittadini.
La Coldiretti è ora una grande forza sociale e si confronta con problemi nuovi, ma ricorda
costantemente l’esempio del suo fondatore, grazie al quale l’agricoltura italiana è diventata
leader a livello internazionale con primati sul piano qualitativo, ambientale e sanitario.
Da qui ha preso avvio l’intervento del Presidente Sergio Marini, nel ricordare che oggi
l’agricoltura ha di fronte una nuova sfida: è impegnata a combattere contro i nuovi poteri forti
che sottopagano i prodotti della terra rubando l’identità e l’immagine della nostra agricoltura.
La situazione di difficoltà dell’agricoltura italiana – ha evidenziato il Presidente confederale –
non dipende solo dalla crisi generale, ma dal fatto che stiamo vivendo i drammatici effetti di
quelli che sono i due furti ai quali sono sottoposte giornalmente le imprese agricole italiane: da
una parte il furto di identità e di immagine che vede sfacciatamente immesso in commercio,
come italiano, cibo proveniente da chissà quale parte del mondo; dall’altra il furto di valore
aggiunto che vede sottopagati i prodotti agricoli senza alcun beneficio per i consumatori.
Dopo la denuncia, Marini ha presentato le azioni compiute in un anno dalla Coldiretti, nella
realizzazione del progetto operativo per una “Filiera agricola tutta italiana”, che ha l’obiettivo
di sostenere il reddito degli agricoltori eliminando le distorsioni e tagliando le intermediazioni.
Le prime dieci cose fatte nell’ambito del progetto – ha detto – vanno dalla nascita del più
grande circuito europeo di farmers’ market alla creazione, con Consorzi Agrari d’Italia, della
prima e più importante holding italiana degli agricoltori, dalla commercializzazione della prima
pasta dei coltivatori italiani all’avvio della prima e più grande società di trading europea dei
cereali di proprietà degli agricoltori, dalla sottoscrizione del più grande contratto europeo di
produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili da biomasse tutte italiane all’accreditamento
di circa mille nuovi punti di vendita diretta di Campagna Amica al mese.
Alla politica – ha concluso Marini rivolto ai rappresentanti istituzionali – chiediamo di saper
scegliere tra chi investe, si impegna e innova, e chi fa il furbo, specula e vive di rendita.
I lavori si sono chiusi con l’ingresso di un buon piatto di pasta, italiana al 100%, prodotta e
garantita dai coltivatori, condita con il sugo al superpomodoro anti-invecchiamento del
Consorzio Casalasco del Pomodoro. Una novità tutta naturale – ha spiegato Coldiretti – che
arriverà sul mercato a settembre, prodotta dalle aziende agricole per essere trasformata nelle
strutture cooperative e nei consorzi che aderiscono al progetto della Coldiretti. I Ministri
Tremonti, Sacconi e Galan, come pure gli altri esponenti delle Istituzioni intervenuti
all’Assemblea Nazionale, hanno naturalmente gradito l’invito rivolto loro dal Presidente Sergio
Marini, concedendosi un’abbuffata tutta nel segno del gusto, della qualità e della sicurezza
made in Italy.
www.cremona.coldiretti.it
Www.cremona.coldiretti.it è l’indirizzo del sito di Coldiretti Cremona. Uno strumento di
informazione e comunicazione, aggiornato in tempo reale, rivolto agli imprenditori agricoli e
a tutti i cittadini attenti ai temi della difesa e valorizzazione dell’agricoltura e alimentazione
made in Italy, alla promozione del territorio, alla tutela dell’ambiente. Tutte le notizie
contenute in questa newsletter, come pure i vari comunicati e avvisi legati all’azione di
Coldiretti Cremona sono sul nostro sito. Visitare per credere.
S
W l’Agricoltura – Coldiretti Cremona Informa
Vi dà appuntamento alla prossima settimana
Il ‘diario’ in posta elettronica di Coldiretti Cremona
è nei siti www.cremona.coldiretti.it e www.lombardia.coldiretti.it